Tumgik
#si sia preso 2 anni di merda ok
omarfor-orchestra · 8 months
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a me lui davvero non mi sembra una cattiva persona però mi sembra circondato da cattive influenze. l’importante è che sia più informato ora, anche perché non concorda con le opinioni di quello riguardo l’omosessualità ecc, se no non avrebbe girato e detto certe cose, però non vedo come si possa supportare una persona con idee del genere. magari non sapeva tutto. va beh, poi io sono atea e odio la chiesa e quando ho scoperto che è molto religioso ho storto il naso, lo ammetto. però a me sembra, se non proprio membro della comunità lgbt, un alleato, e quindi non capisco quella vecchia intervista. forse la risposta è proprio qua: era vecchia. la gente sbaglia e cambia. scusa il discorso un po’ privo di senso
Infatti, poi secondo me si vede la qualità di una persona da quello che fa, non solo da quello che dice. E puoi trovarti d'accordo con una persona su un singolo aspetto e non sulle sue altre 300 opinioni, lui è stato chiaro sul motivo per cui voleva ringraziarlo
Poi c'è modo e modo di essere religiosi, c'è chi è fanatico come l'amico suo e chi trova nella religione un tipo di spiritualità, un modo di vivere con gli altri e con se stessi particolare, di fratellanza eccetera, è questo che mi sembra di percepire da come lui si pone
Poi boh io sto studiando una cosa che mi sta facendo cambiare in meglio la concezione del mondo ma onestamente non mi interessa tutto quello che di brutto può aver fatto o detto Meisner nella sua vita, prendo gli insegnamenti che mi servono e il resto è spazzatura (se dovesse esserci). Si chiama intelligenza
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bersonale · 2 years
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Dio boia 2 ottobre 22 merda me lo ricorderò sta mattina gianlu si è beccato un bigliettino sopra alla macchina con tipo delle minacce di morte per un graffio a una macchina che secondo me manco ha fatto lui. Ok quindi iniziata la giornata di Mierda abbiamo preso il treno per Roma girettino ai fori imperiali e momento cute con gianlu gli voglio tanto bene. I miei piedi non c’è la facevano più causa visciche aka stigmate. Poi si va a libraccio dove con l’acquisto di due libri ti danno uno zaino e quindi ti compro libri. Nel nuovo zaino ci butto il portafoglio i 2 libri e il cellulare. Ok ci incamminiamo verso la stazione e praticamente ci mettiamo a fumare una sigaretta mentre aspettiamo che mathi si faccia viva finalmente risponde e subito dopo un tizio viene a chiederci una sigaretta in quel preciso momento un suo bro da dietro mi ha fottuto lo zaino. Diomedea non puoi capire che nervoso momento di panico ho perso il mio Barbour da 200€ ma il problem principale e che ci stanno le chiavi di baschi e quindi il fatto comporterebbe chiamare la mamma per dirgli quanto io sia stata in orbita e darle quindi il libero sfogo per insultarmi e dirmi che non so vivere. Allora vado dai tizi che mi hanno derubata provo a chiederglielo in tutti i modi possibili e loro dicono che non capiscono cosa dico anche se dioporco la cosa era kiara niente insisto fisso il tizio che c aveva la faccia colpevole per provare a impietosirlo provo anche a piangere chiedendoli se mi può dare le chiavi e tenersi tutto il resto ma lui continuo poi un suo amico si alza e va a chiamare altri due tizi loschi e allora a quel punto lascio perdere. Mi dispero da morire fortuna gianlu che un po’ mi ha fatto ridere però oh che giornata di merda per entrambi. E manchi poi sinceramente mi ha dato fastidio che ci ha scavato visto che comunque siamo venuti a Roma per lei praticamente. Atteggiamento de cazzo ha scroccato il dormire e il viaggio che povero gianlu ha guidato da neopatentato poraccio. Alla fine decidiamo di prendere un delle 7 e mathi lo perde ovviamente altro casino però ok mi viene in mente una scusa del cazzo per chiedere il numero di aldino a nonna e c’è la faccio grazie a Dio ho raccattato le cuiavi di casa così non chiamo la mamma satana. Sperando che aldino non spifferi il tutto in questo momento tipo lol vabbè dai spero non lo faccia poraccio mi ha detto che sta tanto male ha il cancro già da anni ma la cosa da quel che ho sentito e peggiorata un bel po. Dai allora niente ora sono in treno e mi fanno male le tempie per il nervoso però dai in fondo potrebbe essere il karma devo spettare di rubare nei negozi ecc però ti giuro che quei ladri di Meda veramente gli avrei ammazzati.
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xennnnnnnn · 4 years
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Non il fatto che non sapete niente di niente e discettate di qualsiasi cosa perché vi siete imbevuti della vostra teoriucola preferita che non richiede competenza solo leggere questo quello tipo i rabbini con la torah? avete letto (grande sforzo) e credete di avere qualche comprensione tbh, tu cosa sai più di quella gente?... a che sei buona davvero tu? Niente sarai se va bene buona ricilarti come articolista presuntuosa nell'indusria culturale livello elite, uno showbiz come un altro..
(la premessa è questa: io, presa dai vortici della mia povertà intellettuale non ho avuto il tempo di pensare a questa risposta, dovendomi dedicare a del becero lavoro di studio universitario; ringrazio quindi il partner @nomadologya per l’esaustiva risposta di cui sotto. Se volessi continuare il dibattito, saremo lieti di lasciarti un link paypal, dacché con le risposte tumblr non ci campiamo)
ammetto che non vedevo l’ora di imbattermi, seppur trasversalmente, in domande di questo genere per rispondere con chiarezza ed esaustività, data l’accuratezza stilistica e concettuale con cui l’interlocutore ha gentilmente posto le sue perplessità, divideremo la domanda nelle seguenti proposizioni (ok non tutte, ma si fa per dire), in modo tale da non lasciare dubbi ad alcun proposito
(1) non il fatto che non sapete niente di niente (2) e discettate di qualsiasi cosa (3) perché vi siete imbevuti della vostra teoriucola preferita (4) che non richiede competenza solo leggere questo quello (5) tipo i rabbini con la torah? (6) avete letto (7) (grande sforzo) e (8) credete di avere qualche comprensione tbh, (9) tu cosa sai più di quella gente? (10)… (11) a che sei buona davvero tu? (12) niente sarai (13+13*) se va bene buona ricilarti come articolista presuntuosa (14) nell'indusria culturale livello elite (15) uno showbiz come un altro (16)..
non il fatto che non sapete niente di niente
in sole nove parole (facciamo sette dài, che il «niente di niente» è un vezzo retorico che facciamo tutti finta di non aver letto) viene intesa come implicita una quantomeno retrograda «gerarchia dei saperi» figlia di una misinterpretazione delle specificità umane. prima che tu lo faccia: no, la validità del metodo scientifico è un’argomentazione che ha smesso di essere efficace da almeno inizio novecento (stai in ritardo di tipo un secolo, poi fai tu)
(2) e discettate di qualsiasi cosa
mi sembra che il fantomatico ‘voi’ di cui vai parlando sia un’entità astratta tipo “i filosofi”, nevvero? in questo caso sarai stupito dal fatto che effettivamente la speculazione teorica si può effettivamente applicare a «q u a l s i a s i  c o s a». dici che è per questo che, per fare chiarezza,  generalmente si distingue tra filosofia morale, filosofia della scienza, estetica, filosofia del linguaggio, filosofia teoretica, filosofia del diritto, e via dicendo? mi dispiace, ma temo che il parlare di «q u a l s i a s i  c o s a» sia una possibilità implicita nell’uso del linguaggio: con un po’ di sforzo* puoi imparare anche tu, vedrai
(3) perché vi siete imbevuti della vostra teoriucola preferita
purtroppo, e te lo dico dopo sei anni e due lauree in filosofia (non è un vanto, ma l’esposizione di una drammatica recidività), le possibilità di trovare argomenti di proprio interesse all’interno del percorso curricolare è rara. per lo più, gli studi delle «teoriucole» (sei dolcissimo: il vezzeggiativo per sminuire l’ambito di ricerca dell’interlocutore è una cosa che mi fa rituffare nell’infanzia, grazie) preferite è qualcosa che generalmente lo studente può fare nel tempo libero. non devo quindi certo essere io a spiegarti che «l’essere imbevuti» presuppone una pervasività totalizzante e unilaterale, nevvero? (#2) quindi, per il futuro, facciamo che o utilizzi un lessico pertinente le tue conoscenze (= una minima consapevolezza delle parole che vai utilizzando) o rinunci a essere preso sul serio (anche se qui già al «niente di niente» ce la stavamo sghignazzando, sarò sincero)
(4) che non richiede competenza solo leggere questo quello
wow, un chiaro riferimento alla differenza tra theorìa, praxis e pòiesis fuori da un manuale di filosofia antica!!!! in verità: converrai che in questo campo l’equazione ‘leggere = avere competenza’ viene un attimo ribaltata in ‘avere competenza = leggere = comprendere’? tipo che aprire marx senza avere almeno dei rudimenti di hegel può essere problematico? ed hegel senza la filosofia antica? in realtà mi sta facendo difendere la filosofia, cosa che generalmente non faccio mai - anzi (lol) - però ecco facciamo che lo sto prendendo come un esercizio retorico perché grrrr che rabbia questo post
(5) tipo i rabbini con la torah?
wow (#2) gli ebrei presi come capro espiatorio, ma a chi ti ispiri precisamente? è molto originale come cosa lol se mai avessi aperto un libro di storia dell’ebraismo - cosa che noi poveri studentelli di filosofia siamo talvolta costretti a fare - ti saresti accorto che in realtà c’è tutt’altro che passività nel rapporto tra rabbini e torah e che l’esempio è davvero poco calzante.
(6) avete letto
sì, e sarebbe stato bello l’avessi fatto anche tu, per avere una conversazione minimamente stimolante (che invece si risolverò in questo sproloquio autoreferenziale che mi sta portando via almeno mezz’ora del tempo che avrei potuto utilizzare per fare altro tipo continuare dark souls 3 mi sono tipo bloccato contro lotrhic e non posso usare la mia spada preferita perché pensavo di avere un tot di lingue pallide e allora sono andato da rosaria per provare una build stregone ma dopo averla fatta mi sono accorto di non averne più e adesso devo farmare anime come uno stronzo sulla scalinata di anor londo per poter riportare destrezza a diciotto, ma ti rendo contooooaaaaaaa)
(7) (grande sforzo) e
io lo so che tu sei ironico, perché probabilmente non ti sei mai spaccato la schiena e gli occhi su un libro a leggere la stessa frase senza capirla per dieci volte. però hai ragione è un grande sforzo: sminuire il lavoro altrui non ti rende più furbo ma solo più stronzo sai? allarme benaltrismo: so che dirai MA ALLORA LA GENTE CHE LAVORA IN FABBRICA- tu non lavori in fabbrica e stai parlando, quindi ecco: lascia stare
(8) credete di avere qualche comprensione tbh,
‘tbh’ non sarai mica un pro dell’internét vero??? questo gergo, questa dimestichezza nello schiacciare i tasti tictictic!!! tornando a noi: ogni comprensione è una credenza di comprensione. la scienza stessa non è che una credenza di comprensione, così come la fisica e la matematica: sono tentativi di sistematizzazione e concettualizzazione del mondo con strumenti essenzialmente umani e che, per quanto elaborati, non possono mai essere assoluti o assolutizzanti. credi di avere compreso?
(9) tu cosa sai più di quella gente?
più di du fer: non essere un liberale di merda (tuttavia, gli invidio la capacità di ritenere l’anti-edipo di deleuze e guattari uno dei libri che gli hanno svoltato la vita e riuscire comunque a fare un video in tre parti in difesa del capitalismo — evidentemente ha compreso più di noi tutti, soprattutto quando si riferisce ad esso come un testo di psicologia) più di caffo: come combattere battaglie che per l’amor di dio sono pure giuste, ma con una retorica e delle motivazioni talmente ingenue da farti domandare come possa avere una cattedra e credibilità
(10)…
PUNTINI……
(11) a che sei buona davvero tu?
eheh, sia io che lei potremmo rispondere un sacco di cose sull’altro, ma davvero credi che siamo qui a dover dimostrare qualcosa a te lol
(12) niente sarai
condizione che effettivamente più di ogni altra accumuna l’intero genere umano nel suo più triste destino. ah no forse intendevi renderci partecipi di come nella tua testolina viga l’equivalenza tra essere e ‘rivestire un ruolo di spicco’ e quindi sì mi dispiace per te piccolo amico capitalista che probabilmente concepisce chiunque - che per motivazioni che vanno al di là delle sue motivazioni o capacità, come lo status sociale - non abbia un lavoro all’altezza (o non abbia semplicemente un lavoro) come una nullità
(13+13*) se va bene buona ricilarti come articolista presuntuosa
(*) oltre alle doti di veggente e psicologo vedo che c’hai pure quelle di fine digitatore: che è successo, t’è caduto un pezzo di spocchia ingiustificata sulla tastiera? però pensa che roba, a sti articolisti a volte li pagano pure per dare opinioni non richieste, com’è che tu invece lo fai gratissss?
(14) nell'indusria culturale livello elite
ah la famosa industria culturale livello elite (la cosa drammatica è che probabilmente il tuo riferimento e bersaglio polemico è roba tipo vice lol), chi non ambisce a esserne parte
(15) uno showbiz come un altro..
ed ecco il gran finale con la conclusione ad effetto: la cultura e uno showbiz come un altro, vi ho smascherati bimbetti, ora come pensate di reagire eh? sono o no il detentore della verità? quanto la so lunga? una frase così pregna!! un po’ nichilista! un po’ paternalista!! un po’ testa di cazzo!!!
(16)..
PUNTINI™!!!!!!!!!!!!
ciao caro, la prossima volta per favore evita che davvero mi sta rodendo un sacco non aver giocato a dark souls per colpa tua, ma insomma qualcuno doveva farti notare ogni tanto che a volte sarebbe meglio essere meno giudicanti e più comprensivi, con le orecchie un po’ più tese all’ascolto e la bocca un po’ più chiusa nella riflessione
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heresiae · 4 years
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nella vecchia agenzia per 5-6 anni mi fecero fare il content manager.
su Linkedin il content manager è quello che crea i contenuti e poi se li gestisce sul web. la realtà è molto peggio: il content manager è quello che riceve una valangata di documenti e poi se li deve mettere sul sito, sperando di non essere abbandonato a se stesso.
quando lo feci io la figura dell’archittetto delle informazioni (parte del lavoro di Uxer ma in realtà c’è gente che ci si specializza) manco esisteva, quindi una volta ricevuti i contenuti o ero abbastanza fortunata e c’era l’indicazione di cosa andava dove e anche in che formato, o dovevo intuirlo e decidere da sola il formato (and that folks, is how I became a Informational Architecture). 
il problema peggiorò quando i contenuti cominciammo a farli noi, li mandavamo al cliente e poi indietro mi tornava un file word che cor cazzo che rispettava i template (rigidi) costruiti dai grafici (peggiorò nel senso che io dal cliente mi aspetto solo caos. dai miei colleghi meno. non avete idea della fatica che ho fatto per convincerli a usare un template per i documenti che ci aiutasse a capire dove andavano le cose. un copy ci mise quasi un anno ad accettarlo).
inoltre il sito fisico non lo facevamo noi e dovevo interfacciarmi con una grande azienda di IT dove facevano corsi apposta per svicolare e procrastinare la risoluzione dei (molti) bug chiedendo specifiche ulteriori come: “hai mangiato cereali prima di provare a fare questa operazione?”.
gli “scrittori” poi erano il gruppo più disorganizzato del pianeta. gli dicevi “ok per finesettimana mi serve la sezione Colà” e due giorni dopo puntualmente li sentivo discutere su quella Colì.
inutile dire che in meno di un anno ero in costante crisi isterica.
da lì mi sono guadagnata la fama di persona inflessibile, perché diamine, come ti permetti di urlarmi dietro ogni volta che faccio esattamente quello che mi avevi chiesto di non fare e pure con dovizia di particolari sulle motivazioni. o di farmi sentire una merda perché dopo tre volte che me lo dicevi, io continuavo a non rispettare le specifiche che mi avevi dato. cazzo, proprio una persona immotivatamente inflessibile oh.
un PM in particolare era fenomenale in questo. mi prometteva che avrebbe fatto esattamente come richiesto (perché ero io che scrivevo le specifiche funzionali per la grande azienda IT) e poi mandava gli altri a dirmi che non sarebbe successo niente di quel che chiedevo. inutile dire che questa persona non aiutò per niente il mio stato mentale ed emotivo.
avevo creato due o tre sistemi di tracciamento dei lavori per aiutarci a ridurre al minimo gli errori umani e tenere aggiornati costantemente i capi progetti sull’andamento degli stessi. la gente continuava a rifiutarsi di usarli (dovevano mettere dei colori su dei fogli excel precompilati su drive diocane) e PM e Account a chiedermi di persona i report.
la gente pensava che lo facessi per partito preso. diversi colleghi costretti prima o poi a fare il mio mestiere causa poco lavoro per loro, lo capirono in fretta perché invece insistevo. le mie richieste puntavano sul rendere i siti il più facilmente gestibili alla lunga. tre giorni di programmazione in più per due settimane di gestione in meno non mi pareva un brutto affare. andatelo a dire ai PM dell’epoca che non volevano litigare con Grande Azienda IT.
quando poi ottenni di diventare uxer (per modo di dire, il motivo per cui me ne sono andata è perché non me lo facevano fare), ogni giorno era un “ricordati di essere più flessibile”. peccato che le persone che me lo dicevano erano tra le più inflessibili di tutti. 
ora sono in nuova azienda. 2/3 delle volte che i programmatori mi pongono un problema perché le funzionalità che ho disegnato o sono troppo complicate per le nostre tempistiche (non le facciamo noi purtroppo) o, banalmente, non sono compatibili coi sistemi (non è vero che tutto si può fare rigà), io sono più che disponibile a cambiarle, correggere, semplificarle. mi impunto solo ed esclusivamente quando l’esperienza utente ne verrebbe danneggiata.
e oggi, dopo 10 mesi che ripeto le stesse identiche cose di un progetto, praticamente almeno una volta a settimana, nonostante ci sia andata molto vicina non ho mandato a fanculo nessuno. ma ci sono andata vicinissima.
in vecchia azienda si ricordano ancora di me come quella che scendeva sopra le persone a massacrarle perché non avevo seguito le mie indicazioni ferree e imprescindibili. qui ho già ricevuto diverse dichiarazioni d’affetto dai programmatori, specie per i miei excel.
magari il problema non ero io, neh?
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Abbordaggio, remake (pt. 1/3)
Per quanto l'apatia sia ormai radicata nell'animo adolescenziale di ognuno di noi ("gne gne ho 30 anni" zitto che vedi ancora i Fantagenitori, ammettilo) e le maratone Netflix, cibo spazzatura e masturbazione furiosa siano sdoganate dall'immaginario collettivo i nostri istinti riproduttivi e emotivi sono sempre lì, sopiti, pronti a risvegliarsi appena arriva un qualcuno/a o un qualcosa (dai, non discriminiamo nessuno)‌ che solletica minimamente il lato sentimentale/amoroso che abbiamo sapientemente nascosto anni fa, quando Carla/Michele ci ha dato il due di picche quella sera di metà Agosto che non ci dimenticheremo mai, sigh. Scusate, ho bisogno di una pausa.
Per quanto vogliamo nascondere al mondo la nostra capacità di emozionarci c'è sempre un qualcosa che scatena tutto questo:‌ potrebbero essere un paio di tette, di coppa lievemente più grande rispetto alle tette di nostra madre, oppure la barbetta incolta da informatico sfigato e pigro che passa più tempo a scrivere che a pensare come sarebbe vedere una barbagianna nella vita vera perché‌ ehi, di masturbazione non muore nessuno, mentre di sesso sì o, oppure, c'è un grosso desiderio di fare all'ammore e/o di abbracciare qualcuno perché‌ dai, che schifo il contatto fisico nel 2019, vero ugly virgin?‌
E ricordiamoci sempre che fidanzarsi senza che l'altra persona lo sappia non vale. Così, giusto per.
Ma più avanziamo con l'età e più è difficile incontrare qualcuno che ci piaccia o che ci faccia innamorare perché‌ abbiamo sempre altro a cui pensare: ad esempio possiamo pensare a quant'è bello il culo della figa di turno su Instagram, oppure cazzo, pensiamo a quanto è difficile quell'esame;‌ il prof. Del Gaudio è proprio un figlio di puttana e quindi indovinate quando incontriamo quella persona che ci fa ribattere il cuore come Carla/Michele, quella sera di metà Agosto? Esatto, quando siamo in modalità "impresentabile", bravi, 100 punti a Grifondoro; e capita perché, appunto, non ce l'aspettiamo.
O forse è semplicemente Dio che non vuole farci procreare perché‌ siamo tutti fratelli e sorelle e l'incesto dai, è una brutta cosa. Sempre a prenderci per il culo, lo stronzo.
Il funzionamento di tutto ciò è semplice, quasi da manuale: siete al supermercato di Domenica mattina in pigiama, ciabatte e bava alla bocca perché ehi, chi è che si è dimenticato di fare la spesa il giorno prima? Esatto, proprio Marco, il coinquilino pezzo di merda che si dimentica sempre di fare la spesa quando deve andare a casa di Giulia a "esternare i suoi istinti animaleschi", o almeno lui così li chiama. E quindi siete lì, di Domenica mattina, a fare la spesa alla Coop sei tu e ok però dov'è la mia quota aziendale?‌ con una cera che nemmeno un parquet dopo un bombardamento americano in Iraq e l'alito che vi ricorda vostro padre nel 1998, quando ha mangiato 8kg di cipolle in quella gara di mangiatori di Cipolle che, poi, ha perso. Non siete mai stati così orgogliosi di vostro padre, il che é tutto dire.
Però quello morto per perforazione gastrointestinale non ce lo scorderemo mai.
Siete nel reparto intimo che così fa tanto roba sessuale ma ok e state prendendo la vostra crema depilatoria/da barba preferita quando, a caso, lui/lei vi si avvicina e ti chiede "scusami, tu la usi spesso questa crema?". "Beh certo, le torte che faccio con questa crema sono buonissime, dovresti provare" e a pensarci chissà come agirebbe quella roba lì nel vostro condotto digestivo ma sorvoliamo, non è questo il caso di fantasticare.
Siete lì, increduli, quasi come se aveste visto la Madonna e non sapete bene cosa dire, sia perché‌ irradiati da cotanta bellezza e sia perché‌ vi chiedete i motivi di quella richiesta ma sorvoliamo‌; all'improvviso vi sentite un concorrente di "Chi vuol essere Milionario?‌"‌:‌ "Una ragazza/un ragazzo vi chiede se usate quella determinata crema da barba/depilatoria, cosa dite?" A: Dite di sì ma chiedete, subito dopo, il perché‌ di quella domanda;‌ B:‌ Dite:‌ "Tuo padre viene dal Kosovo‌?‌ Perché‌ sei la guerra";‌ C:‌ Non dite niente‌; D: Rispondete cordialmente, senza esagerare né‌ affrettare le cose.
Dopo aver fatto passare circa 45 minuti di puntata e chiesto l'aiuto del pubblico e il 50/50 (che stronzi quelli che facevano così, e si lamentavano pure di avere poco tempo) decidi di rispondere cordialmente, perché tutte le altre risposte potrebbero far intimorire il vostro nuovo obiettivo e diciamoci la verità, quanto cazzo vi ricapita una situazione del genere?‌ Non sapete nemmeno voi come avete fatto a rimorchiare questo/a tipo/a che, per di più, vi piace. Dai.
E poi lo dici:‌ "Hai bisogno d'aiuto?"
Gesù, che stranamente ti sta guardando mentre non ti masturbi, ti applaude e ti dice "bravo ragazzo, GG", mentre la tua "conquista" cede e incominciate a parlare su come applicare quella maledetta crema, su come radervi e cosa fare nel caso in cui vi strappiate 50cm^2 di pelle. Lasci a lui/lei la possibilità di scoprire la tua eterna timidezza, che può essere un male o meno, a seconda dei casi.
Dopo 20 frasi di circostanza dopo, e dopo aver capito che c'è intesa tra voi lui/lei ti lascia il suo numero di telefono, e promette di farti sapere se il tutto è andato a buon fine e, anche se non sai cosa dovrebbe andare a buon fine beh, sei felice, perché‌ sta per iniziare il tutto.
Sì, è un po' irrealistico perché‌ siete un po' sfigati, ma è ai fini della trama.
Ed eccoti qua, mentre cerchi su Google "‌1001 modi per continuare una conoscenza partita in un supermercato di Domenica mattina"‌ così come sei uscito quella stessa mattina. Decidi di attendere 3 giorni, così come dice quella famosa regola che non ho mai capito da dov'è nata ma tant'è e parte tutto quello che concerne la conoscenza:‌ il turbinio di timidezza che pervade i primi discorsi, il non osare per non esagerare e mandare tutto in vacca, il non chiedere foto a luci rosse prima delle 18, le regole base della conoscenza ecco. Stranamente scopri anche che ha una certa predilezione per il BDSM e l'infilarsi prese di ferri da stiro nel sedere, ma non tutti sono perfetti dai.
"Vuoi uscire con me?" ed eccola lì, la domanda cruciale che non hai fatto tu perché‌ lo sai già, suvvia. "Che intendi, per uscire?‌"‌ ed eccola qui, la tua risposta stupida, che lui/lei ignora, per tua somma fortuna. "Che poi non è proprio proprio uscire, mica ci stiamo per fidanzare"‌ e lì senti un po' il crack nel tuo piccolo cuoricino, ma "ci dobbiamo pur sempre conoscere un po' di più, no?", che è un po' il preludio della friendzone ma decidi comunque di uscire, perché‌ ti sei masturbato/a pure troppo e a una certa finisce anche la materia prima, diciamo così.
E si esce, per il brunch/aperitivo/caffé/incontro delle giovani marmotte/gita a Lourdes coi malati di fegato ed arriva lui/lei, vestito di tutto punto e tu con le tue occhiaie da panda ammaestrato "Vieni qui, un po' di bambù"‌ un po' ti vergogni, ma recuperi subito parlando della tua passione per le forbici arrotondate, utilizzate come arma di distruzione di dita alla tenera età di 5 anni continuando con l'influenza astrale sulla traiettoria dei propri escrementi e finendo con la storia di come, per poco, hai evitato di finire in una situazione alla Beautiful. Questa è una storia vera, ma preferisco dimenticare.
Finisce la serata, è andata perfettamente (anche troppo, poi mandami quanto devi tu sai dove)‌ ma ti è preso l'infatuamento precoce e incominci a utilizzare in modo sbagliato tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione nel 2019: si parte, prima, con lo stalking selvaggio delle storie Instagram, poi si progetta e si stampa in 3D‌ un dildo fatto e finito prodotto dal calco del proprio cazzo duro (non c'è il corrispettivo femminile, pardon), si prenota su internet un pupazzo di Winnie The Pooh da 50cm e, infine, si invia nome di lei e nome di lui al 48582. Che cosa grave, quest'ultima.
Ti accorgi che sei innamorato/a. E ti accorgi di essere fottuto. Ma non perché‌ sei effettivamente innamorato/a di qualcuno che effettivamente conosci ma non così tanto ma, piuttosto, perché‌ non te l'aspettavi:‌ non ti aspettavi di ritirare fuori dei sentimenti ormai sopiti, non ti aspettavi di sentirti di nuovo innamorato di qualcuno e non ti aspettavi più di provare qualcosa, dopo anni e anni di delusioni e amarezze.
Ma, mentre arriva il messaggio della TIM che vi segnala di avere circa 2500€ di debiti lui/lei ti chiama:‌ "Andiamo a cena?" e voi rispondete, al solito:‌ "È un appuntamento?". "Sì", "Ok, quando ci vediamo?".
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janiedean · 5 years
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1) Posso sfogarmi un attimo? Puoi benissimo ignorarmi, eh, so di essere overdramatic e presa male rn. Ho appena visto sui fb un post su Fabian Wagner e come ha difeso la sua scelta di rendere la 8x03 assurdamente buia dicendo in pratica "se vi lamentate siete scemi e non sapete nemmeno regolare la luminosità dei vostri schermi di merda." E ovviamente, giù di "bravo!! diglielo ai criticoni mai soddisfatti!!" e "you're braver than any US Marine!!" dai contatti a cui la puntata è piaciuta.
2) Il fatto è che io ho guardato la puntata a luminosità normale e poi l'ho riguardata alzando la luminosità pure senza bisogno che venisse a dirmelo *lui*. Perché la prima volta, non ho capito quasi un cazzo della battaglia e ho dovuto sforzare la vista fino a sentire gli occhi stanchi e doloranti. Ma pure la seconda, ho dovuto alzare tanto la luminosità per capirci qualcosa... che mi hanno fatto male gli occhi comunque. Continuavo a battere le palpebre come se avessi qualche specie di attacco. 3) E okay, io ho problemi di vista indipendentemente dal fato che Wagner sia un genio o un incompetente. E so che né lui né i miei contatti pensavano a gente con una vista meno che perfetta quando si sono messi a prendere per il culo la gente che non ha gradito il fatto che nemmeno draghi e spade infuocate siano riuscito a rischiarare un minimo Winterfell. Però... il fatto stesso che non ci abbiano pensato mi irrita da morire. Un'irritazione da "e io chi sono, la figlia della serva?" 4) Idk, a giudicare dalle scelte in fatto di luminosità e colori di fin troppo film drammatici/d'avventura/fantasy negli ultimi anni, è probabile che la gente immagini che chi ha problemi di vista sia interessato a guardare solo roba totalmente fluff e inoffensiva, quindi tanto vale creare scene quasi impossibili da vedere per qualsiasi altro tipo di media... ma per quanto mi piaccia il fluff, personalmente ogni tanto mi va di guardare anche altro e gradirei non sentirmi dimenticata o perculata! 5) ... in tutto questo, comunque, la 8x03 rimane una puntata fatta malissimo non solo a livello di trama ma anche a livello estetico, da qualsiasi pov la si guardi e anche senza farsi pare mentali come le mie. Scusa per il rant, è che avevo bisogno di sfogarmi e buttar fuori tutto e non volevo iniziare discourse inutile nella mia home e leggere dieci volte di fila "ma nooo, tesoro, non pensavamo affatto a quelli come te!!!"(le altre due le pubblico separate XD)
.... si ma a) wagner è coglione e b) la gente su fb è COMPLETAMENTE COGLIONA PEGGIO DI LUI.
in ordine:
‘criticoni mai soddisfatti’ lo possono dire quando non parliamo di un episodio dove oltre al fatto che non si vede una minchia la trama è una presa per il culo, e se la gente si accontenta delle prese per il culo perché sono FIGHE o quello che cazzo pensano... ok, ma volere coerenza narrativa n’è essere criticoni insoddisfatti;
mo: rega, io ho undici decimi da una parte e mi mancano tipo 0,25 da un lato e l’ultima volta che sono andata dall’oculista mi è stato detto testualmente ‘che cazzo ci sei venuta a fare qui’, quindi non parlo da persona presa in causa nel senso problemi di vista che non ho. e tipo.... ho visto metà puntata sul pc e metà sulla tv. mo, per quanto ci stava una differenza pesantissima tra tv e pc, nel senso che sul pc non si vedeva letteralmente un cazzo mentre in tv almeno si capiva chi era chi che faceva le cose, comunque non si vedeva quasi niente. cioè, in tv era abbastanza più sopportabile ma tipo alla parte dove risorgevano gli zombie dove accerchiano tutti quelli sulle mura ie jaime brienne pod gendry ecc ad un certo punto ero tipo VABBE SE CREPA QUALCUNO LO SCOPRIRO’ DOPO perché seriamente non si distingueva se fosse pod o tormund o gendry. non si vedeva un cazzo metà del tempo. e lo dico da persona che non ha un problema di vista che sia uno;
se qualcuno ci ha visto qualcosa complimenti c’avrà dodici decimi o avrà piazzato la luminosità della tv a livelli inconcepibilmente alti, ma il punto è che per vederci un cazzo non dovresti passare due ore ad aggiusta la luminosità. alla peggio lo fai un minimo, non a quei livelli, quindi wagner si può inculare perché non è che fare le cose dove non si vede niente è una scelta artistica seria solo perché non alzi abbastanza la luminosità. stacce che era veramente illuminata male e fine - rega pure castle black era al buio, pure blackwater era al buio, SI VEDEVA COMUNQUE, non pigliamoci per il culo;
io avendo tutta la famiglia con occhiali e varie (sono credo l’unica che ha preso dai nonni maschi in maniera incrociata e non ha bisogno di tre paia di occhiali diversi per non so che miracolo) la prima cosa che ho pensato era CHE CAZZO CI VEDE UNO CHE DEVE METTERE GLI OCCHIALI, mo scusate ma se vedendo na roba del genere tu non pensi manco che uno con problemi di vista potrebbe trovarlo n’attimo ostico sei pure stronzo te;
se veramente hai bisogno di dare del coglione ad uno che NON HA VISTO UNA MINCHIA PERCHE’ HAI FATTO L’EPISODIO SCURO COME IL CAFFE’ AMARO CONCENTRATO vuol dire che non sai fare il tuo mestiere e manco sai fare la PR.
tbqh: se ai tuoi contatti fb gli sclerassi e gli dicessi che sono stronzi non ti biasimerei XDDD cioè quell’episodio faceva veramente ribrezzo sia tecnicamente che per trama (o almeno, mi pareva anche girato bene ma SE NON SI VEDE UN CAZZO E’ TECNICAMENTE FATTO MALE) e mo ok so la prima a dire che se non ti piace NIENTE DA SECOLI (tipo la gente che guarda spn tipo AH MA LE STAGIONI 1-3 che cioè...... mollalo) allora smetti di vederlo e ciao, ma in questo caso non è essere criticoni snob, è che veramente non se vedeva un cazzo e ci faceva una figura migliore a dire che aveva toppato. XDDD
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LA RABBIA
Stefano cucchi  e gli elettori di Lega Nord sono due facce della stessa medaglia, solo che non ce ne rendiamo ancora conto. Da una parte l'errore giudiziario e i personaggi controversi, quelli con cui il sistema sbaglia più facilmente, ma non paga, dall'altra persone che non si sentono difese da ladri, immigrati, incapaci di accettare i tempi che cambiano, la fine di un'era, invocano Salvini che faccia da tramite perché i paesi del nord tornino con una popolazione bianco candido, immacolato, senza questi neri che si aggirano intorno alle case.Siete ancora confusi? OK, proviamo così.
Chi sono i personaggi controversi con cui lo Stato sbaglia più spesso? Vi faccio un elenco per capire meglio:
a) donne che denunciano violenze domestiche ai carabinieri che non intervengono in maniera tempestiva
b) Donne che hanno paura ad andare in giro da sole il sabato sera, anche fosse per 100 mentri e che non denunciano alla polizia che " Anche loro sono uomini", e poi " Fanno commenti". Perchè no, una donna se il sabato sera viene minacciata, non può andare in minigonna a denunciare, sennò l'apuntato si arrapa.
b) manifestanti in oni occasione, soprattutto al G8. Se dico Diaz vi viene in mente qualcosa?
c)Tutti gli Andrea Alongi del mondo che incontrano il pulotto che ce l'ha a morte con tutti gli Andrea Alongi del mondo e tratta tutti gli spacciatori come merda. Che poi anche se uno vende eroina ai 12 enni e nel tempo libero stupra le 13 enni se non fa resistenza il pulotto non ha nessun diritto di picchiarlo.
d) Transessuali picchiati brutalmente in tangeziale, senza nessuno che li aiuti perchè sono stati picchiati su ordine e sìinterviene solos e da quel qualcuno arriva l'ok per chiamare l'ambulanza, altrimenti si nasconde il corpo
e) La palese connivenza tra forze dell'ordine e malavita in certe zone d'Italia.
In sintesi nello stato Italiano sono legittimati a non avere paura solo quelli che non sono un maschio bianco, adulto, benestante e sano. Io ad esempio sono l'unico nel mio paese a fumare la pipa. Pipa con tabacco, non uso droghe. Più volte la polizia ha fermato questo strano tipo con la pipa, una volta mi hanno ribaltato la tabacchiera a terra e buttato via il contenuto. Non avete idea della paura che ho, basta una pacca troppo forte sulla schiena e io non ci capisco più niente dal dolore, poi lì strillo e da lì ad offesa a pubblico ufficiale è un attimo.
Questo primo punto illustra il collasso di una parte fondamentale dello Stato: quella di difendere TUTTI i cittadini, senza guardare al colore della pelle, all'orientamento religioso o sessuale. Questo è un DOVERE da parte dello Stato, non un servizio che si eroga a seconda se i servizi di Quarta Colonna sugli immigrati. Le forze armate da questo lato cascano male perché siamo nell'epoca dove  la reputazione che si ha presso le persone è fondamentale. Ed è importante difenderla con i fatti e con le parole. Se la polizia di Stato non si dota di un servizio per mostrare quello che fa, se non riesce a creare un'immagine obbiettiva e credibile dei servizi che offre, se li offre, se non la smette di auto giustificarsi con la famosa frase " non ci sono i fondi" il ricordo mediatico che resterà più impresso nei giovani è Stefano Cucchi a pochi anni dalla Diaz, casi unici in Europa di violenza da parte delle forze dell'ordine sui cittadini.
2)L'elettore di Lega Nord che lamenta da parte della difesa dello Stato:
la mancata difesa della proprietà privata ( se vengono i ladri la polizia arriva troppo tardi)
Le violenze che gli immigrati perpetuano in giro. Cosa non vera è stat maggiore la percentuale di italiani che hanno effettuato uno stupro rispetto agli immigrati. Quello che volevo far notare è che sia il vecchio sia la giovane non si sentono sicuri per e strade
I vitalizi: Lega Nord nasce come un partito antisistema " Stricieremo fino ad arrivare alle poltrone di Roma!" ( Bossi)
In questo caso l'uomo medio di provincia si sente solo e abbandonato dalle autorità coi propri problemi di fronte allo sfarzo della politica e al suo solito "Lo Stato s'indigna, s'impegna e poi getta la spugna con gran dignità" ( De Andrè).
Questi volti opposti dell'Italia raccontano una verità, la profonda crisi non solo politica, ma di ciò che dovrebbe difendere la politica, la difesa interna. Siamo un popolo stufo di discorsi da piazza di promesse fatte emai mantenute. Gli esempi che ho fatto sopra sono persone vere, persone come Francesca, Laura, Sofia, Asia, Gennaro, Ivo, Ahmed, che hanno una vita in pericolo o il lavoro di unavita in pericolo, e nessuno li tutela. Persone con un contratto precario che non possono permettersi una visita in  clinica e per una in ospedale devono aspettare dei mesi, persone che non avranno la reversibilità e nemmeno la pesione, persone che hanno lavorato una vita e si sono ritrovati senza niente perchè qualcuno gli aveva portato via tutto, e non potevano farci niente.
Io da parte mia, ho 24 anni, e l'anno scorso il mio 730 si è preso i pochi presunti incassi di un anno da freelance. Non ho un giorno di pensione nè ho assistenza da parte dello Stato per la mia malattia. Allora penso che mia madre è disabile al 90% ha una carrozzina da 5000 euro con cui gira il mondo, e non la venderebbe per pagarmi le cure nemmeno se le puntassi una pistola alla testa. Sono tutti così, egoisti. Me l'ha detto una delle ragazze che ho intervistato anni fa per le violenze da parte dei titolari nei balneari " è tutto inutile, non puoi chedere aiuto a nessuno. L'unica cosa che puoi fare è trovare una soluzione". Tra un mese parto, vado a lavorare fuori. Aprirò un conto fuori dall'Italia e non verserò più un euro nelle casse di questo paese che non è più capace di darmi nè protezione, nè sanità, nè una buona istruzione. E non perchè faccia schifo, ma perchè tutti insieme, NOI ITALIANI FACCIAMO SCHIFO. Perchè questo fallimento è un nostro falliemento, qualcosa che non siamo riusciti a migliorare.
Vado fuori anche per non pagare le pensioni agli sbirri. Ho pensato che potevo andare a manifestare contro di loro, ma poi ho pensato a Stefano Cucchi.
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lovehoperespect · 8 years
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#Storia 7 pt.2
Un film per ricominciare
il film era veramente il più palloso della storia, colonne sonore tristi, era pure in bianco e nero, davvero non vedevo l’ora che finisse.
Ovviamente durò 2 ore e mezza.
Uscimmo dalla sala e mi chiese: “é bellissimo il messaggio di questo film non trovi?”
Io volevo solo sparire, non avevo minimamente seguito il filo logico di un film con una ragazza che piangeva, un ragazzo che piangeva, la mamma che piangeva, tutti che piangevano.
Mi venne in mente anche la volta in cui tu piansi, sulla porta...
Di getto le risposi una frase scomposta, senza arrivare ad un punto preciso, temporeggiavo insomma, mentre le lampadine al neon dell’uscita ci illuminavano di una luce rossastra.
Arrivati appena fuori dal cinema ci perdemmo in 4 chiacchere, ma non riuscivo a capirla del tutto, cosi mi giocai un jolly..
“senti, ci andiamo a mangiare qualcosa, un amico ha un ristorante molto carino a pochi km da qui, che ne pensi?”
“verrei volentieri, purtroppo ho l’autobus per tornare a casa ed è l’ultimo è anche molto tardi...”
Avete presente quella sensazione di completa impotenza di fronte a una risposta che non lascia via di scampo? ECCO.
Non volle nemmeno che la accompagnassi alla fermata dell’autobus, non capivo davvero, eppure mi salutò con un sorrisone e un bacio sulla guancia. Non capivo dove avevo sbagliato.
Avevo la faccia da psicopatico? o con 5 dollari pensava che la volessi comprare?
MARTEDÌ
Arrivo in ufficio, John sta distruggendo in sala riunione Paul, indovinate perchè?
Si era dimenticato di chiamare la JYNK Corp., nota azienda giapponese che ci aveva commissionato un’altra app per 5 milioni di dollari.
Affare saltato. Paul saltato. Piano finanziario saltato.
John esce sbattendo la porta imprecando e urlando di prendersi due giorni di pausa, Melanie la sua assistente lo insegue raccogliendo tutti i documenti che lancia per aria, gli stagisti non alzano nemmeno lo sguardo, qualcuno ride, qualcuno fa finta di niente, Kate, la mia segretaria mi fissa come se aspettasse un cazziatone...
Non dico nulla e vado nel mio ufficio mentre Paul...se ne va.
Mi siedo sulla poltrona e sento la pelle della poltrona tirarsi sotto il mio peso, inclino un pò il capo e tiro un lungo sospiro, che settimana di merda mi aspetta.
MERCOLEDÌ
Sono le sei e mezzo, il sole sta tramontando su Charleston, tutti stanno andando via, John non risponde nemmeno al cellulare, Kate mi chiede un permesso per il giorno dopo, annuisco senza nemmeno guardarla.
Rimango solo nel mio ufficio, gli ultimi tiepidi raggi del sole entrano dalle finestre del mio ufficio.
L’ho preso apposta qui, con visuale su un parco, mi mette tranquillità.
Mi vieni in mente, quante volte abbiamo fatto sesso su questo tavolo quando andavo via tutti, quante volte eri dall’altra parte del telefono e mi dicevi di tornare presto a casa, quante volte ancora ti penso.
Non farò mai più il tuo nome.
GIOVEDÌ
Orario di pranzo, Kate non c’è, è in ferie, massacro gli stagisti di compiti per la giornata e mi prendo 3 ore per andare a NY. Devo sbrigare delle commissioni.
Mentre guido sono stranamente felice.
Per un momento ripenso a Caroline, chissà se la vedrò ancora.
Anche questa giornata passa in fretta, sto quasi cadendo nella monotonia, non passo nemmeno dall’ufficio, chiamo il guardiano e gli dico di chiudere tutto.
Era fidato. Un signorotto di 58 anni che veniva dal Texas, poche passioni, belle donne e birra. ma sopratutto birra.
Arrivo a casa, finalmente, mi faccio una lunga doccia, mentre mi rilasso sento squillare il telefono, cerco di asciugarmi alla buona e corro.
“Ehi abbiamo chiuso un affare milionario, quelli di Goklm hanno saputo dell’affare saltato e si sono proposti al doppio della cifra! dobbiamo festeggiare!”
Era John che mi chiamava in delirio di onnipotenza, era a las vegas, festeggiava ancora prima della firma del contratto, ma portava sempre bene quindi glielo facevo fare, mi dice che prenota dei biglietti anche per me e devo raggiungerlo subito, c’è un’amica di Celine per me.
Rido e dico a John che avremmo festeggiato al ritorno.
Mentre accendo il proiettore, mi arriva un messaggio automatico dalla banca, accredito di 150.000 dollari dal conto della società.
Rido, John festeggiava cosi in anticipo dandomi e dandoci delle quote su affari ancora non chiusi.
Mi siedo sul divano e affondo i piedi nel tappeto orientale che mi comprò mia madre, si ha arredato la casa con me, figuriamoci. sono riuscito a scegliere solo location e toni delle stanze.
Vivevo in un loft all’ultimo piano di una palazzina borghese, era un pò la mia tana, open space, finestre stile americano sulla 54esima strada, parquet italiano, cucina nera e quadri di vario tipo.
Ero molto minimalista, poche cose ma ordinate, mi piaceva il lusso non visibile, contando che solo l’appartamento mi era costano quasi 800.000 dollari tra acquisto e ristrutturazione.
Ma i soldi, come detto prima non erano un problema e li gestivo bene, non avevo vizi ne grilli per la testa, bella casa, bella macchina e vacanze nei posti giusti, una vita tranquilla nel mio letto ad acqua preso in Giappone in un momento di completa pazzia.
Bene sono un 22enne annoiato con 150.000 dollari freschi sul conto cosa faccio? NIENTE
Apro facebook. Cazzeggio, commento foto, guardo video di gatti...
Finchè non mi viene un idea...CAROLINE.
Posso cercarla su facebook! Ovviamente la ricerca solo del nome mi porta a milioni di risultati, cosi cerco di fare una geolocalizzazione, sperando almeno di restringere il campo, ovviamente tra le ragazze di Charleston non la trovo.
In realtà ancora non sapevo perchè mi incuriosisse cosi tanto, Sapevo solo che avevo ancora il suo profumo di pesca ancora in testa.
Ora, non so voi, ma io credo nel destino, dopo quasi 1 ora di ricerca, ancora non la trovavo, mi ero quasi arreso.. finchè...
AGHATA, quel film ultra palloso che mi ero sorbito solo per lei, sicuro sarà tipo fan della pagina, o dell’autore, o dello sceneggiatore o di qualsiasi persona che ha partecipato alla creazione di quel film.
MIRACOLO.
Scorgo un viso quasi noto tra le valutazioni del film sulla pagina ufficiale
Caroline Westrem, eterocromica, capelli legati e studentessa. Trovata.
Profilo più blindato di una banca, va bene lo stesso. La aggiungo immediatamente agli amici.
Era molto tardi e sapevo che non sarebbe successo niente di li a poco, cosi vado a letto speranzoso l’indomani di leggere una sua notifica.
VENERDÌ
Il cinguettio degli uccellini mi sveglia 5 minuti prima della sveglia, il sole entra da uno spiraglio della finestra che avevo lasciato scoperto.
Mi alzo e vado verso la cucina, mi preparo un buon caffè brasiliano aromatizzato alla vaniglia, eh si, qualche chicca lasciatemela, e addento un cornetto al cioccolato.
Mi ricordo della richiesta inviata a Caroline, prendo il cellulare, ancora niente, solo messaggi di lavoro. Uffa.
In ufficio il clima è sereno, John ha un nuovo schiavetto, Jimmy, sembra più sveglio, speriamo, Kate mi saluta sorridendo, la trattavo come un’amica e lei era felice e lavorava bene per me, eravamo tutti contenti per il nuovo affare che avrebbe lanciato la società ancora più in alto.
Finisco la riunione delle undici e mezza, ormai è pranzo, mi slego la cravatta, faceva veramente caldo, era afoso in ufficio, batteva perennemente il sole, decido di mangiare qualcosa in un bar e approfittarne per farne una passeggiata e chiamare mia madre per organizzare il week end.
Come al solito mia madre mi tiene al telefono più del dovuto, mentre cerco di camminare tra i bambini che escono dalla scuola sulla 3 strada, non sentivo nemmeno cosa mi diceva, rispondevo solo “ok” “si domani torno” “si ho mangiato” “Ok” “si” e ancora “Ok”... classica telefonata.
Ad un tratto dell’altra parte della strada, in un bar con il free wifi scritti a caratteri cubitali sulla facciata, noto una ragazza con i capelli raccolti...non ci credo è CAROLINE.
Riaggancio a mia madre senza pensarci, e attraverso la strada.
Ma perchè poi? cosa pensavo di fare? mi aveva già mezzo rifiutato una volta perchè continuare...già perchè continuare..mi dicevi.
Entro nel bar e lei era seduta nei tavoli rettangolari che danno sulla strada, stava scrivendo al computer.
“ehi Caroline, ma che ci fai qui?” 
“Dylan! ma che piacere! Sto scrivendo un articolo e tu?”
ma come si ricorda ancora il mio nome? poi mi snobba, va bhè, le donne.
Mi siedo e parliamo del più e del meno, di cosa studia lei, giornalismo, di quanto sia difficile e altre cose su di lei, noto che non mi fa domande.
Cosi le chiesi: “Ieri ti ho aggiunto su facebook.. ma forse non hai visto!”
SBAM, altra figura di merda, ma come fai a non vedere che il sito ti invia una notifica anche sul cellulare.. partiamo malissimo.
“No l’ho visto invece. Però Dylan, mi dispiace ma..siamo troppo diversi, non so nemmeno come spiegartelo, è complicato.”
Era surreale, non c’era modo e mi bloccava anche solo per una richiesta di amicizia, davvero non sapevo nemmeno cosa risponderle.
le chiesi un minimo di aiutarmi a capire o se avessi sbagliato qualcosa nei comportamenti e potevo averla offesa in qualche modo.
“No Dylan, figurati tu sei stato sempre carinissimo con me, ma davvero preferirei cosi, non voglio crearti problemi.”
Davvero ero scioccato, ma di fronte a tanto ostinazione e nessun’altra informazioni non potevo fare altro che arrendermi.
“Ok, non posso sapere chi sei, ma almeno se hai voglia di parlare o anche vedere un film noiosissimo di cui ancora non ho capito niente, scrivimi.”
Mentre le scrivevo il numero su un pezzettino di un tovagliolo, scorsi un sorriso frenato sul suo volto, si sposto i capelli dietro le orecchie e mi disse “Lo farò.”
Passarono 4 giorni, niente.
Non ho avuto nessun cenno da parte sua, eppure quegli occhi mi nascondevano qualcosa.
Noi uomini siamo così, quando non capiamo una cosa, cominciamo ad impazzire, specialmente un rifiuto non spiegato.
Caroline aveva quel non so che, classe, femminilità nelle movenze, lessico di una persona che aveva studiato, occhi profondi come l’oceano, aveva qualcosa da raccontarmi e io volevo saperlo.
E in più mi piaceva un casino, guanciotte piene, mento appena appena marcato, i capelli le cadevano perfettamente sugli zigomi e avevano dei riflessi dorati vicino alle punte, aveva delle mani bellissime e curate, e ancora mi ricordo di quel vestito nero del cinema, sottolineava le sue forme.
Non capivo perchè portasse sempre i capelli legati.
Era semplice, anche nell’abbigliamento mi colpiva molto.
Rigorosamente stivaletti neri, leggins neri e una camicia celeste con una canotta bianca, portava un bracciale sottilissimo e dorato al polso sinistro, mentre al destro aveva una specie di corda, quelle per i bracciali per intenderci, ma legata più volte intorno al polso.
Ma io riuscivo solo a perdermi nel suo maledetto profumo che mi colpiva dritto al cuore ogni volta.
Dicono che i profumi che ti colpiscono entrano dritti dentro fino all’anima e penso che lei abbia fatto esattamente questo con me.
i suoi sguardi mi colpivano nel profondo, come quando visiti un posto per la prima volta e rimani a fissare il panorama imbambolato, io mi sentivo cosi ogni volta che lei mi guardava, nei suoi occhi vedevo le emozioni che mi erano mancate da tempo.
Basta devo avere un’altra occasione. Sono ricco e ho i mezzi, è ora di usarli e da chi vado subito secondo voi?
“Kate, come faccio a conoscere una ragazza di cui so solo il nome e nient’altro senza finire in galera per stalking?”
“Ehm.. Dylan, in che senso?”
“Mi servono informazioni su una ragazza, non importa come o quanto costa, devo sapere” sembravo un pazzo psicopatico.
Nel giro di due ora nel mio studio si presenta un tizio che afferma di avere una società di spionaggio matrimoniale e quindi può ottenere facilmente informazioni. Non ho voluto sapere nient’altro. Io chiesi solo l’indirizzo di casa, volevo presentarmi la e parlare con lei. Quindi niente di troppo illegale no? 
Due giorni dopo, di rientro da una sessione dal massaggiatore, trovo dei documenti sulla mia scrivania.
“risultato indagini” erano le informazioni che avevo chiesto. Finalmente.
Non so bene se fosse una cosa giusta o sbagliata, ma mi ero ripromesso di non perdere più occasioni, di volermi bene e seguire il mio cuore, mi ero ripromesso di inseguire le mie emozioni e non di soffocarle. Questa volta non volevo mollare, non come hai fatto tu con me.
Esco dall’ufficio alle otto e tre quarti, fuori è buio ed è ormai sabato, non avevo niente da fare e cosi decisi di andare all’indirizzo scritto nei documenti.
Sarà uscita, al rientro forse se sono fortunato potrei incontrarla per sbaglio, mi piazzo in qualche bar, qualche locale che ci sarà li vicino e aspetto.
Mi sbagliavo alla grande.
L’indirizzo indicato non esisteva sul mio navigatore, mi trovava la cittadina, Hamden, ma non la via, girovago per qualche minuto, ma era tutto chiuso, ero un pò spaesato e anche incosciente, recarmi ad un’indirizzo datomi da un fantomatico investigatore, da solo, essendo a capo da una società milionaria.
Trovo una signora ad un distributore automatico e chiedo informazioni, mi dice che l’indirizzo che sto cercando è ai confini della città dove inizia la statale.
Bene mi reco subito sul luogo, non mi ero accorto che avevo gia fatto due ore di strada ed erano quasi le 11.
Mentre esco dalla città, noto un certo degrato, non era come Charleston, qui era davvero quasi tutto abbandonato, cosa ci faceva una come Caroline qui?
Intravedo una stradina quasi sterrata che imbocca nella statale, vedo anche un cartello di legno “ bredley street”.
Ecco era l’indirizzo, almeno credevo. Di fronte a me una casa in legno, decisamente messa male, un capanno semi distrutto e oggetti sparsi ovunque per il giardino.
Era l’ultima casa in fondo alla statale che usciva da Hamden e andava a Tuchson, praticamente lontano da tutto.
Non trovavo il collegamento tra quella studentessa che non usciva dalla mia testa e tutto questo contesto. Era strano.
Parcheggio all’inizio del vialetto con il muso rivolto alla statale, sia per scappare sia per vedere se Caroline si fosse materializzata, e spengo la macchina.
Dopo circa mezz’ora di noia e rumori abbastanza molesti tutt’intorno, scorgo una sagoma nera che cammina nella mia direzione lungo la statale, capisco che è una ragazza e cosi accendo i fari dell’auto che illuminano la sagoma e scendo.
Era lei, Caroline, capelli arruffati, giubbotto chiuso fin sotto il mento e tuta, non il massimo ma era comunque carina.
Più che altro sembrava davvero distrutta, ma cosa fa questa ragazza la super eroina a caccia di criminali?
“Ehi caroline! ciao sono Dylan!” 
“Dylan?? ma sei pazzo? che cazzo ci fai qui?”
Bhè non era esattamente l’accoglienza che avevo previsto. Pensavo le facesse piacere una sorpresa
“Sei impazzito? come mi hai trovato? ti avevo detto che....”
“ehi ehi calmati, visto che non mi hai chiamato avevo piacere a vederti, tutto qui! pensavo fosse un gesto carino”
“Carino un cazzo Dylan! tu non sai nulla, non dovresti nemmeno essere qui!”
Avevo fatto un errore madornale, ma cosa pensavo di ottenere presentandomi a casa di una sconosciuta?
“Dylan devi andare via sul serio, non puoi stare qui”
Discutemmo per qualche minuto, volevo solo farle capire che non ero uno psicopatico, ma volevo solo vederla.
I suoi occhioni metà verdi metà nocciola, immersi nelle lacrime mi implorarono di andarmene subito, non avevo scelto, acconsentii.
Se ne andò senza nemmeno guardami in faccia, ero distrutto, la vita mi aveva messo di fronte a una cosa cosi bella dopo tanto tempo e ora me la toglieva in questo modo meschino.
Salgo in auto, non parto, sto fisso con gli occhi sulla strada.
nella mia mente un susseguirsi di pensieri contorti, non ho un focus preciso, sono in preda ad emozioni contrastanti, non riesco a pensare lucidamente.
Eppure c’era qualcosa che non quadrava, che mi diceva di non andarmene da lì.
Decisi per la scelta che poteva distruggere tutto, anche la mia vita.
Scesi dall’auto e in preda ad un’adrenalina pazzesca, decisi di spiare dalla finestra, se piangeva c’era un motivo, doveva essere un motivo.
Mi avvicino lentamente, cercando di non fare rumore, mi accosto alla finestra della cucina dal lato sinistro della casa, un piccola lampadina illumina la cucina di piastrelle rosse bianche con una strana fantasia, sul tavolo qualche frutto e due piatti, c’erano scatole e barattoli aperti ovunque, e due casse di birra al fianco del frigorifero. Ma non vedevo nient’altro, dalla porta scorgevo solo un’angolo del divano e un mobile.
Capisco che il salotto è dall’altra parte e mentre cerco di fare il giro della casa sento un tonfo proveniente dal piano di sopra, mi paralizzo, silenzio, ancora silenzio, riprendo a camminare, avevo quasi finito il giro intorno alla casa ero a pochi metri dalla finestra, quando sento sbattere violentemente una porta.
Iniziale le urla, un casino assordante, non so cosa fare, mi avvicino piano alla finestra.....è un’inferno.
La tele è accesa, c’è sporcizia ovunque, dalla finestra chiusa trapassa un odore nauseabondo di umido e chiuso, ci sono cartoni della pizza a terra e anche qualche bicchiere rotto, era come se nessuno mettesse piede in quel salotto da settimane, forse mesi.
Mi appoggio con le spalle al muro per calmare la respirazione, ero in ansia, avevo paura e non capivo cosa stessi facendo, le urla al piano di sopra si fanno davvero pesanti ma non capisco cosa dicono, dalle scale sento dei passi, sbate violentemente una porta, mi accuccio per terra, sento il van che si accende mette in moto e va via di fretta.
Silenzio, nessun rumore per qualche minuto, altri passi dalle scale interne, mi accosto leggermente alla finestra giusto per intravedere qualcosa.
L’immagine che sta per seguire, turba ancora i miei sogni, come un fulmine a ciel sereno, qualcosa che non ti aspetti.
Caroline è seduto sul divano, con la testa tra le mani, in lacrime.
Non vedo altro, piange, li da sola, ma non capisco il motivo, finchè non si tira su e mentre si asciuga le lacrime con le maniche della felpa noto sul suo volto un livido rosso vicino alla tempia destra.
Panico, non so cosa fare, entrare potrebbe anche essere violazione di domicilio, se quello fosse stato il suo ragazzo? magari avevano litigato, magari ha sbattuto contro la porta (certo) un susseguirsi di ipotesi che mi fecero uscire pazzo, corsi alla mia Bmw e misi immediatamente in moto, grazie a dio il mio parcheggio ai bordi del vialetto non risulto sospetto e non diede nell’occhio.
Mentre guido non riesco nemmeno a pensare, anzi si, penso solo a una cosa, quello di Caroline non era un rifiuto ma una richiesta di aiuto.
fine parte 2
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isabelamethyst · 6 years
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・ɴɪᴄᴏʟᴇ & ɪsᴀʙᴇʟ・ ↳ Ravenfire. #ravenfirerpg
‹ Sai.. io e Thomas abbiamo chiuso. ›
Disse subito Nicole non appena Isabel le aprì la porta di casa. Nessun giro di parole. Doveva togliersi quel peso dal petto, prima che la sua amica stessa chiedesse di loro. Prima avrebbero smesso di parlare di lui, meglio era.
‹ Ma tranquilla.. sto benissimo. ›
Isabel Amethyst M. Hughes
Una cosa che piaceva a Isabel di Nicole era il fatto che fosse diretta, senza troppi fronzoli e senza alcuna paura andava dritto al sodo. E così aveva fatto non appena la newyorkese aprì la porta di casa e la vide, l'espressione in viso indecifrabile e quelle semplici parole che erano una vera e propria doccia gelata. Si spostò dalla soglia della porta con in volto un'espressione sorpresa e allo stesso tempo scioccata incapace di dire qualcosa in quel momento. Ci volle qualche istante prima che Isabel scosse il capo e chiuse di fretta la porta d'ingresso per seguire l'amica. « Cosa? Come? » Disse ancora scioccata da quella notizia. Le due non avevano più parlato dei loro problemi amorosi, ma sapeva che Thomas era parte integrante della sua vita. « Cosa vuol dire che non state più insieme? Vi siete lasciati? Quando? Non puoi venire a casa mia così e sganciare una bomba del genere... Ok, adesso prendiamo una bottiglia di vino e mi racconti una cosa... Dal principio, grazie. »
Nicole Jayne Maffei
Isabel e Nicole si conoscevano da un pò, ma non da 3 anni e la storia tra Nikki e Thomas, era iniziata proprio 3 anni prima. Quindi si.. doveva davvero raccontarle tutto dall'inizio. ‹ Mmmmh vuoi annoiarti? Bene, ti racconto tutto. › Si mise sul divano e mentre l'amica prendeva una bottiglia di vino dal frigo, Nicole iniziò a parlare. ‹ Riassumo. Tre anni fa io stavo insieme a Jordan, il fratello di Thomas. Mi sono innamorata di lui insomma. Andava tutto a meraviglia, ma poi ho conosciuto Thomas e.. mi sono innamorata anche di lui. Dillo... sono stronza, lo so. Ho messo contro 2 fratelli. ›  
Isabel Amethyst M. Hughes
Isabel aveva parlato con un tono di voce che non ammetteva repliche e il solo pensiero che l'amica potesse soffrire rendeva la Hughes assolutamente inquieta. Si affrettò a prendere una bottiglia di vino dalla scorta personale della sua famiglia prima di dirigersi verso la cucina per prendere un paio di calici. Sapeva che l'amica si sarebbe accomodata e quando arrivò in sala e poggiò tutto l'occorrente sul tavolino di fronte al divano, non si stupì di vedere Nicole già seduta. Isabel si accomodò accanto all'amica, rannicchiò le gambe sotto di sé e le porse un calice riempito a metà. « Solo perché sei stata e ti sei innamorata dei due fratelli dovrei giudicarti una stronza? Andiamo Nicole, per chi mi hai preso? » Scosse appena il capo, ma in quelle parole vi era molta verità. Isabel non era mai stata una moralista accanita, anzi, tutto si poteva dire della Hughes ma non che si facesse troppi problemi a prendere ciò che voleva. « Per il fatto di averli messi contro, beh... No, dai. Avere due bei ragazzi che combattono per te non ti ha dato potere? Ma torniamo a noi, questo non spiega perché tu e Thomas vi siate lasciati... E ti prego, assaggia il vino, l'ho preso dalla scorta di mamma. »
Nicole Jayne Maffei
Avere dalla sua parte un'amica, faceva sentire Nicole meno sola. Sapeva per certo che alcuni comportamenti che aveva avuto erano stati scorretti, ma essere compresa e capita, la faceva stare meglio. ‹ Si. Comunque ci siamo messi insieme e tutto sembrava andare bene. Sono anche rimasta incinta e avevamo deciso di crearci una famiglia. Io non ero per niente pronta ovvio, ma lui mi faceva sentire tranquilla. Comunque.. › sospirò ricordando quei momenti ‹ Un pomeriggio ho perso il bambino. Sono andata da lui che lo stesso giorno aveva perso anche il fratello, Jordan. Morto assassinato. › Raccontare quella storia, era come riviverla. Ma doveva. ‹ Thomas sembrava un'altra persona. Era freddo, distante, spento e ricordo che mi disse che voleva una pausa. Gli serviva tempo. Io, forse perchè ero stupida o forse perchè anche io ne avevo bisogno, l'ho accontentato e non ci siamo sentiti per 3 anni. Questa estate abbiamo deciso di riprovarci ma, non è andata... lui non mi vedeva come un tempo . ›
Isabel Amethyst M. Hughes
Quando l'amica sganciò quella bomba, le parole morirono nella gola di Isabel. Non sapeva cosa dire o cosa fare per consolare Nicole. Mai avrebbe creduto che fosse successo tanto, ma soprattutto ella si sentì estremamente inutile nei confronti di una persona a cui teneva molto. Serrò le labbra e d'istinto allungò una mano per poggiarla sulla sua spalla e stringerla, mentre un nodo le si formò in gola. Ci mise qualche istante prima di mandarlo giù e riuscire a ritrovare le parole. « Non riesco nemmeno a credere a ciò che hai dovuto affrontare, Nicole. Non riesco nemmeno ad immaginare come sia stato viverlo soprattutto. » Sussurrò Isabel stringendo la mano poggiata sulla sua spalla. Inspirò a lungo, e un sorriso sincero, reale e vivo accompagnò quelle parole che le venivano dal cuore. « Tu non eri stupida, e non lo sei di certo in questo momento. Purtroppo succedono determinati fatti che ci cambiano, fatti che ci fanno agire in modo del tutto diverso da quello che faremmo solitamente. Non lo sto giustificando, semplicemente dico che ogni persona vive esperienze che ci fa cambiare come, sono certa, quella che hai vissuto tu. Però posso assicurarti che non sei sola... »
Nicole Jayne Maffei
‹ Non sto insinuando che tutto quello che ho dovuto affrontare sia stato giusto, ok? Però tutto quel dolore, le sfide, mi hanno aiutata a crescere. › Disse sorridendo. Isabel aveva conosciuto una versione un pò migliore di Nicole, quella più sopportabile. ‹ Insomma.. se adesso mi odia mezza Ravenfire, 3 anni fa mi odiava tutta Ravenfire. Mi rendo conto io per prima di essere stata troppo ingiusta con certa gente. Crudele e stupida. Certo, il carattere è sempre quello, ma adesso prima fare qualcosa che possa ferire l'altro, ci penso due volte. › Non era sempre così, doveva ammetterlo. Ma Nicole era maturata molto negli ultimi anni. Ed era convinta che fosse stato tutto merito delle sfide che aveva dovuto affrontare.   
Isabel Amethyst M. Hughes
Il sorriso che vide comparire sul volto dell'amica la tranquillizzò, ma soprattutto vide in Nicole una veste nuova. Sapeva che non aveva un caratterino semplice, e sapeva anche che il fatto che entrambe fossero così legate era anche dovuto al fatto che il loro carattere era assolutamente simile. « Il dolore che hai provato, ti ha resa chi sei... E abbiamo il nostro caratterino, ma chi sono gli altri per giudicare? » Strizzò l'occhiolino all'amica e bevve un sorso di vino lasciando che il gusto amaro le scivolasse in gola, infiammandola. Lasciò poi andare la mano che aveva tenuto sulla spalla dell'amica e le versò ancora un poco di vino d'annata. « Nessuno dovrebbe provare ciò che hai dovuto provare tu, ma sono contenta, e lo dico davvero, che me ne stai parlando così apertamente. Non è da tutti, e soprattutto ci vuole molta forza. Direi che possiamo quasi fare un brindisi, alle nuove occasioni... Thomas è uno stronzo, e quando se ne renderà conto di ciò che si è lasciato sfuggire, sarà troppo tardi. »   
Nicole Jayne Maffei
‹ Quando si accorgerà di aver sbagliato, sarà troppo tardi si. Insomma, non posso aspettarlo per tutta la vita. Gli vado dietro da quando avevo 18 anni. Insomma... è passato tanto tempo, troppo. › Disse sorridendo e alzò il calice pieno di vino verso quello dell'amica. Un brindisi era quello che ci voleva. ‹ E per la cronaca.. riesco a parlare facilmente di quello che mi è successo, solo perchè è passato tanto tempo e diciamo che mi sono ripresa. › Diede un bacio sulla guancia a Isabel. ‹ A cosa brindiamo? › 
Isabel Amethyst M. Hughes
Era vero, le due amiche non si conoscevano da tantissimo tempo, da quando la storia con Thomas era cominciata, ma fin da subito tra le due si era creato un legame forte, un'amicizia vera. Accennò un sorriso Isabel ascoltando la fermezza dell'amica, ne fu fiera e si ritrovò immediatamente ad annuire. « Per quanto io sia una forte sostenitrice delle seconde occasioni, in questo caso sembra che tu ne abbia concesse ben più che due... Per cui, se dovesse tornare, che se ne vada al diavolo! » Sorrise maggiormente a Nicole, ben sapendo che avrebbe affrontato il dolore ma si sarebbe rialzata come aveva sempre fatto, dimostrando ancora una volta di avere le palle. Avvicinò il calice a quello della ragazza ma attese ancora un attimo prima di farlo tintinnare contro l'altro. « Alla forza che abbiamo per rialzarci? Al fatto che avremo anche un carattere di merda ma siamo uniche, inimitabili e dannatamente sexy! »   
Nicole Jayne Maffei
‹ Oh no basta. Direi che ho fatto il pieno di occasioni. Ho già dato troppo e abbiamo chiuso. › Quello che Nicole poteva dire, era che in quel preciso istante, era convinta di quell'affermazione. In futuro non sapeva se avrebbe rifatto lo stesso sbaglio. Lei pensava di no però. ‹ E comunque si. Brindiamo a noi che siamo uniche e per questo invidiate. Insomma.. moltissime persone vorrebbero trovarsi al nostro posto. › Fece tintinnare i bicchieri e iniziò a bere. Il vino ovviamente era ottimo, squisito. ‹ Ora però parlami un pò di te. ›
Isabel Amethyst M. Hughes
Ammirava la sicurezza dell'amica, e soprattutto desiderava solamente che Nicole non soffrisse più di quanto avesse già sofferto in passato. Sorrise e lasciò che i loro bicchieri di cristallo tintinnassero l'uno contro l'altro prima di scambiarsi un veloce sguardo e brindare. Bevve un lungo sorso di vino e lasciò che le scaldasse le membra, prima di posarlo sul tavolino ed accoccolarsi sul divano con un cuscino in grembo. Inspirò a lungo e sapeva che con quella domanda non poteva andare molto lontano, ma inevitabilmente un sorriso si disegnò sulle sue labbra. « Che cosa vuoi sapere? » Domandò con fare innocente, anche se il pensiero di Dylan e delle sue labbra erano assolutamente fuorvianti.
Nicole Jayne Maffei
‹ Beh... sai quello che voglio sapere. E non tenermi sulle spine amica mia. Insomma conosco quel sorriso e mi suggerisce che ti è successo qualcosa che hai apprezzato. Quindi parla! › Ordinò ridacchiando. Sapeva per certo che anche Isabel aveva avventure amorose. Insomma, era una ragazza che non si tirava mai indietro. E quel sorriso poi, diceva chiaramente che le era successo qualcosa negli ultimi tempi. Qualcosa che Nicole ancora non sapeva.
Isabel Amethyst M. Hughes
Isabel ridacchiò nel vedere la reazione dell'amica, ben sapendo che non si sarebbe accontentata di poche briciole. Nicole avrebbe puntato i piedi fino a quando non avrebbe ottenuto tutta storia, condita da tutti i particolari, anche quelli più sconci e non avrebbe mollato per nessuna ragione al mondo. Beh, era quello che avrebbe fatto anche Isabel con lei, quindi un poco poteva capirla. « Okay, okay... So che comunque non molleresti l'osso, per cui tanto vale evitare il terzo grado. Dunque... Hai presente Dylan Seered? » Domandò quasi timida per una volta, ma era impossibile che non lo conoscesse, tutti in città sapevano chi fosse. « Beh, ecco ci siamo visti un po' di tempo fa e abbiamo sempre avuto un rapporto giocoso, in fondo è il fratello di una delle mie migliori amiche e forse il punto è proprio questo... Ma già al campeggio è successo qualcosa. »
Nicole Jayne Maffei
‹ Si il rosso. Ho presente chi è, ma ovviamente non lo conosco di persona. › Adesso si che la storia si face più interessante. Quando c'erano scoop, Nicole adorava essere in prima fila. Era una curiosona, punto. ‹ Campeggio. Avete fatto sesso? › Chiese subito ridacchiando. Conoscendo Isabel, probabilmente aveva fatto sesso con il suo 'amico'. Insomma... anche Nicole lo avrebbe fatto se avesse avuto un 'amico' particolare.
Isabel Amethyst M. Hughes
« Nah... » Si affrettò a rispondere la mora a quella domanda scuotendo appena il capo. Doveva però ammettere che il pensiero le era balenato nella mente in quella mattina di parecchie settimane fa, ma le cose erano state diverse. « Ci sono stati alcuni baci, intensi aggiungerei, ma non siamo andati oltre... » Ammise abbassando appena lo sguardo. Il solo pensiero di quei momenti le incendiava le gote che si colorarono di un rosa acceso, ma sapeva perfettamente che l'amica non avrebbe mollato tanto facilmente. Il fatto era, tuttavia, che non vi era molto da raccontare. Isabel e Dylan si erano visti un paio di volte, vi erano stati alcuni baci, e che baci, ma nulla di più. Afferrò il calice di vino bevendone un sorso generoso, come se con quel gesto potesse scampare alle infinite domande di Nicole, ma la serata era iniziata con le loro confessioni e avrebbero continuato così, tra risa, vino, popcorn e succulenti gossip.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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tuttoquantoqui · 7 years
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Monologo televisivo di Daniele Luttazzi
Buonasera. Come va? Molto gentili. Grazie. Mi sento come Berlusconi davanti all'assemblea di Confindustria. Benvenuti a Satyricon, un boomerang per la sinistra. Io sono DL e sono un fuorilegge.
Nel caso qualcuno di voi sia stato in Alaska nelle ultime due settimane: non credo che potrò più lavorare a Mediaset. Cos'è successo? Molto semplice. Un mese fa mi becco una malattia venerea che un altro po' mi porta via una gamba. Bisogna fare accertamenti. Porto il mio barattolino ancora caldo di sperma in laboratorio. Praticamente fumante. Le pareti opache di condensa. Mi piace essere lirico sullo sperma. Il medico lo prende e fa: "Eeeh, quanto! E' uscito Penthouse di marzo?!". Secondo lui mi sono beccato un bacillo con un rapporto sessuale, io penso: "Niente di più facile. Mi piace fare sesso. E'una cosa che ho preso da mio nonno, un tipo molto focoso. Quando faceva l'amore, come preservativo adoperava un chihuahua. Insomma, mi piace fare sesso. Anche a pagamento". Guardate
(a questo punto parte un filmato ndr).
E mentre sono nell'ambulatorio che aspetto di fare le analisi mi cade l'occhio su un libro. Un libro su Berlusconi. In libera vendita. Lo sfoglio. Interessante. Invito l'autore a parlarne a Satyricon. E' scoppiato un casino! Non so se l'avete saputo. La Guerra del Golfo non ha avuto questa copertura! Due giorni fa il medico mi dà il risultato degli esami. "Luttazzi, lei ha lo scolo. Ma non si preoccupi". "Oh, non mi preoccupo affatto. Dopo le polemiche di queste settimane, lo scolo mi sembra un sollievo". Il libro poneva una domanda: Cavaliere, dove ha preso i soldi. Bastava che Berlusconi dicesse la verità: "Li ho trovati in un sacchetto delle patatine". Inoltre si sa che Berlusconi tiene sempre acconto i bollini del supermercato: uno dopo l'altro, alla fine dell'anno vinci dei servizi di piatti che puoi regalare a Gianni Letta. E'così che si fanno le fortune in Italia. E invece no. Berlusconi se l'è presa, Mediaset farà causa. Chiederà 50 miliardi di danni. A parte che non capisco cosa c'entri Mediaset con Berlusconi,la Rai comunque è tranquilla. Prenderà i 50 miliardi e glieli verserà nella holding 1, da cui passeranno alla holding 2, poi alla holding 3 e così via fino alla 22 per poi tornare al punto di partenza, cioè alla Rai. Quindi sono tranquilli.
Ho imparato una cosa: certe domande non si fanno. Possiamo riassumere la carriera di Silvio Berlusconi con una sola parola: fortuna. E'stato fortunato. A sei anni era un contadino. A sette era un operaio. A otto anni era già miliardario. Come? Vendendo merendine ai suoi compagni di classe. Era illegale, ma il Parlamento gli fece una legge apposta. Poi cantante sulle navi da crociera, poi imprenditore edile, poi magnate televisivo, poi presidente del Consiglio, e come se non bastasse dopo più di 50 anni il suo volto è ancora intatto. Questo è un miracolo! Nella foga del momento Berlusconi ha anche attaccato la Corte Costituzionale. Poi ha fatto marcia indietro. "No, volevo dire che non ho mai visto cassette porno di Moana Pozzi". Cosa? "Non ho mai visto cassette porno!". Oh. E magari non s'è neanche mai masturbato, giusto? Per carità, non lo faccia. Masturbarsi è pericoloso. Potrebbe diventare come Gasparri. "Io sono il migliore del mondo!". Penso al povero Piersilvio, da piccolo, con un padre così. Dev'essere stato un inferno. "Quanti anni hai figliuolo?" "5, papà". "Io alla tua età ne avevo sei". Un inferno. Montanelli, Santoro e io siamo stati definiti ingrati, perché in passato abbiamo lavorato per Berlusconi. Ma bisogna capirlo: a Berlusconi riesce difficile pensare che la gente che lui ha pagato non l'ha comprata. Fini ha sbraitato: "Faremo piazza pulita". Poi s'è corretto. Non loro. I loro filippini faranno piazza pulita."Perché dovrei fare io piazza pulita? Insomma. Io sono il padrone, tu sei il cameriere, ok?". Sì, poi lo so io per chi voto.
Grandi polemiche su cosa è la satira. Chiariamo una volta per tutte: satira è quando prendi in giro chi è più ricco di te. Parodia è quando prendi in giro chi è più intelligente di te. Avanspettacolo è quando fai entrambe le cose calandoti le brache. Per cui la mia è satira, dato che come sapete Berlusconi è la 18^ nazione più ricca della Terra. E invece la solita accusa contro di me: Luttazzi non fa ridere. E'15 anni che me lo dicono. E hanno ragione. Non faccio ridere. E' per questo che la gente guarda Satyricon. Per non ridere. E'per questo che la gente paga il biglietto per venirmi a sentire a teatro. Per non ridere. "Stasera non ho voglia di ridere. Andiamo da Luttazzi". Mi dispiace, faccio molto ridere. Specie quando dormo. Mi hanno denunciato per vilipendio alla Nazione. Oh, scusate. Non sapevo ne avessimo una. Casini ha detto: "L'Italia non le somiglia affatto, signor Luttazzi". Lo so. L'Italia assomiglia a lei, Casini. E'questo il problema. Ooops, devo stare attento. Dire che l'Italia assomiglia a Casini forse è un altro vilipendio. Altri si sono lamentati per una battutina sul Papa. "Ehi, non ci piace quello che hai detto. Siamo cattolici". E allora perdonatemi. Hanno messo una taglia sulla mia testa. Così adesso giro con le guardie del corpo. Cercano di difendermi dai miei parenti. Vespa mi ha invitato a Porta a Porta ma io non ho mai ricevuto l'invito e così non sono andato. Non rifiuterei mai di partecipare a un programma di Vespa. Una volta mi sono rifiutato: mi ha nevicato in salotto per 5 giorni. La macumba. Secondo il Polo, dopo la puntata di Satyricon il gradimento di Berlusconi è aumentato di 4 punti. E'per questo che vogliono chiudermi. Non vogliono stravincere.
Un imbecille di Sassari si è pulito il sedere con un pezzo di carta e me l'ha spedito. Il pezzo di carta, non il sedere. Un foglio di carta sporco di merda con su scritto: lecca qui, bastardo. Idiota. La prossima volta prima di cagare controlla cosa mangi. Aveva un sapore pessimo.
Insomma un putiferio di cui ha parlato tutt'Europa. Solo un'altra volta mi era capitata una reazione simile, quando presi in giro un politico per i suoi baffi e questi mi prese a schiaffi. Livia Turco non ha il senso dell'umorismo. E mentre in Italia succedeva il pandemonio, cosa faceva Francesco Rutelli, il candidato dell'Ulivo, l'uomo di cui una volta il presidente Pertini disse: "Chi è?". Si riposava giocando a golf. Rutelli gioca a golf. L'ho visto giocare. Con un drive ha colpito un fringuello, un gabbiano, un bracco, una mucca e un massone di passaggio. Ehi, finalmente la soluzione per i Balcani. Mandate in Kosovo Rutelli con una mazza numero tre e tante palline. Altro che la Folgore. C'è chi dice che Rutelli ha poca personalità. Non è vero. Non ne ha per niente. Rutelli ha consigliato a Berlusconi di venire a Satyricon. Lui però non viene. Ma bisogna capirlo. In un talk show come questo Rutelli ha tutto da perdere. La gente potrebbe davvero scoprire come è. Comunque Rutelli non è senza speranza. Se hanno ricavato penicillina dalla muffa, qualcosa da lui ricaveranno.
Altre notizie. Emergenza rifiuti in Campania. Sembra ci sia di mezzo la camorra perché i rifiuti vengono uccisi e poi gettati da auto in corsa. Quindi non è che la criminalità è in calo. E'che i cadaveri sono coperti dalla spazzatura. Molti di questi rifiuti in realtà vengono da fuori. La maggior parte sembra siano frammenti della Mir. Che come sapete è stata fatta disintegrare al rientro nell'atmosfera. Una curiosità: l'ultimo esperimento scientifico fatto sulla Mir: verificare se gli scarafaggi possono accoppiarsi in assenza di gravità. Utile, perché un giorno sulla luna potrebbero aprire un McDonald's.
Manifestazione a Napoli contro la globalizzazione. I tafferugli sono stati così violenti che la polizia ha dovuto respingere i manifestanti spruzzandogli addosso il nuovo profumo di Fabio Capello.
Medio Oriente. La pace si sta avvicinando. I toni sono più distesi. Ieri Sharon ha scherzato con i giornalisti. Entrato in un bar e fingendo di essere spazientito ha detto: "Ehi, chi devo bombardare per avere un drink da questi parti?". Questo mi ricorda una cosa che mi disse Arafat un giorno mentre facevamo parapendio. Mi disse: "Credo che Israele dovrebbe attaccare la Repubblica di S. Marino. Non se l'aspetterebbero mai".
E'stata la festa del papà. Ovvero, come la chiamano a Novi Ligure, il giorno del topicida. Gli inquirenti hanno chiesto a Erika di dire la verità. Erika ha risposto: " Ehi, non sono ancora così disperata!". Sembra che Erika facesse uso di droga. Cavolo, questo potrebbe rovinarle la reputazione. Erika ha detto che parlerà solo in presenza del suo avvocato. D'ora in poi inoltre ucciderà familiari solo in presenza del suo avvocato. E'che i ragazzi di oggi sono cambiati. Ieri ho sentito un adolescente che diceva alla sua ragazza: "Stasera andiamo al cinema allo 8 e mezza o devi prima accoltellare i tuoi genitori?". Driin. "Salve signora. C'è Roberta?". "No. L'hai uccisa ieri a coltellate". "Ah, già. Mi scusi".
Processo per la strage di Piazza Fontana. A piazza Fontana dopo tanti anni nulla è cambiato. E' tutto come allora.Infatti Pietro Valpreda non c'è.
Approvata dal Senato la legge sulla cremazione. Sarà possibile disperdere le ceneri all'aperto. E'una buona idea. Quando morirò voglio essere cremato, e voglio che le mie ceneri siano sparse sul corpo di Manuela Arcuri. Sul letto di morte prenderò in giro i miei parenti. Dirò: "Questo sono le mie ultime parole. No, queste sono le mie ultime parole. No, no. Queste sono le mie ultime parole.
Funerali della contessa Vacca Agusta. Ci sono novità. Trovata una particella di scoglio nella ventiquattrore di Scattone.
Chiuderà l'Accademia del Circo Cesenatico. Una cosa triste. Mi dispiace perché ho sempre avuto la passione per il circo. E' un mondo magico. Ricordo quando anni fa intervistai Pollicini, il nano più piccolo del mondo. Busso. Mi apre un gigante. "Salve, sono DL e vorrei intervistare Pollicini, il nano più piccolo del mondo". "Sono io. Entri". Sta scherzando. Pollicini è un nano. "Sì, ma oggi è il mio giorno libero". E quando morì il grande Cochinelle, uno dei clown più famosi del mondo, andai al suo funerale. I suoi amici clown arrivarono tutti nella stessa auto.
A proposito di circo: sabato scorso un leone è scappato da un circo a Milano. Per fortuna è stato subito bloccato da una pantegana dei Navigli.
Una cosa che mi chiedo: quando scappa un leone da un circo in Africa, e poi lo prendono, come fanno a sapere che hanno preso quello giusto?
Musica. Scoperte in Grecia su una stele di marmo le note di una melodia di 23 secoli fa. La melodia è difficile da decifrare, ma le parole sono di Mogol.
In Borneo un gruppo di antropologi ha trovato invece una tribù primitiva che pratica il sesso con gli animali. Sesso con gli animali! Ehi, andiamoci subito prima che ci sia la fila!
A New York da Fao Schwartz è in vendita il bambolotto di Marylin Manson. Gli metti le pile, lo accendi, si stupra la Barbie di tua sorella.Non voglio sapere dove devi mettergliele, le pile.
Infine è scattata l'ora legale. Abbiamo portato le lancette un'ora avanti. Tutti tranne Berlusconi, che le ha riportate agli anni '50.
Con l'ora legale avete perso un'ora di sonno. Che potrete recuperare guardando questa puntata. Ehi, abbiamo uno show strepitoso per voi stasera. Inoltre non è testato su animali. Sono con noi Eva Giovannini, Renata Pisu, Stefania Rocca, Gianmaria Testa e Marco Travaglio. No, no, stavo scherzando. Travaglio non c'è. Ma sembra che presenterà il prossimo Sanremo.
(Satyricon, 28 marzo 2001)
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latestadizenibat · 7 years
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Oggi sono proprio giù rega.. mamma mia quanto sono giù di morale..
Credo sia un’insieme di cose che non vanno proprio nella mia vita, le sto amplificando di brutto:
1-mi sento grassa e il mondo mi ci fa sentire. Mi sento bellissima quando mi guardo in volto allo specchio, penso che non potrei essere meglio di così, mi piaccio anche struccata ma mi trucco lo stesso, perché sì mi sento bella struccata, ma non abbastanza. Ho però delle cosce enormi, le sette giganti che mi stanno sul cazzo perché essendo così grosse, non stanno su come vorrei (so che è normale, non posso pretendere che una quinta coppa C possa stare su come una seconda o una terza), e mi fanno apparire grossa. In realtà io avrei una corporatura normale, ma soffro di fame nervosa, un po’ per noia, un po’ per lo stress dovuto al fatto che mi sento grassa. Tutto è iniziato quando mi sono sviluppata tra la terza media e la prima superiore.. ho iniziato a mangiare a dismisura e ho preso su tanti kg. L’altra sera ero in centro con le mie amiche e un ragazzo mi ha guardata, io ero seduta, ha continuato a guardarmi mentre camminava e poi ha detto al suo amico ‘’me l’aspettavo più magra ma è figa comunque’’.. ci sono state così tante frasi del genere nella mia vita e me le ricordo ancora tutte. Feriscono, mi hanno fatto tutte male, dalla prima all’ultima, anche se so che sono dei coglioni quelli che le dicono, che io sono bellissima comunque (non perché io sia di parte, ma obiettivamente sono davvero bellissima in faccia).
2-non mi sento accettata dalla gente. Mi è capitato non so quante volte di non essere ascoltata, capita o anche solo guardata, come se le cose che dicono gli altri fossero più importanti di quelle che dico o penso io. Non so per quale motivo, non affascino le persone che mi circondano e non riesco a creare legami, se non con persone che conosco da tanto tempo. Mi fa sentire una sfigata e ogni tanto penso ‘’forse quello che dici non è poi così importante’’, poi mi dico che no cazzo, quello che ho da dire p tanto importante quanto quello che dicono gli altri, se non forse anche più importante. Ogni tanto sento solo cazzate, io invece faccio discorsi così maturi che mi stupisco di quello che la mia testa riesce a partorire. Sono circondata da persone a cui non interessa altro che stare in un gruppo chiuso. Mi sono anche sentita presa in giro tantissime volte e io non sono brava a dare certe risposte. Ci ho pensato a sta cosa, al fatto che non riesca a smontare gli altri quando ne ho la possibilità: la mi conclusione è che io non ci riesco perché di indole sono estremamente buona, comprensiva, gentile, educata. Sono fatta così, non ho mai sopportato né essere ferita, né tantomeno ferire gli altri, quindi non ho mai sviluppato questa ‘’abilità’’ che molte persone che conosco invece hanno.
3-ieri sera ho avuto una discussione infinita con i miei genitori perché abito ancora con loro e non lavoro. La mia scusante è che ho solo 21 anni e sto facendo l’università, e dato che non ho problemi economici, posso permettermi di non lavorare. Da giugno non ho più dato esami, perché il prossimo ce l’ho il 25 novembre, quindi non ho fatto praticamente un cazzo da quando ho preso il mio 30 e lode in letteratura. Non ci vedo niente di male sinceramente, però capisco che ai miei possa dar fastidio vedermi sempre al computer mentre guardo dei film/serie tv o fuori casa a prendere dei caffè.
4-la mia migliore amica è sempre, costantemente, con il suo ragazzo, il quale mi sta davvero sul cazzo. Lui è uno sfigato clamoroso, non lo reggo perché la tratta come se fosse un oggetto. Quando litigano le da della puttana, della zoccola, le dice le peggio cose e lei subisce, incassa ogni colpo e sta zitta. Si sta annullando. Si annulla e non mi considera troppo, o perlomeno lo fa solo quando non ha un cazzo da fare. Mi fa sentire usata e manipolata. Esce con me solo quando non è con lui e quando le chiedo di uscire ha sempre qualcosa da fare. Ieri per esempio, ero fuori con un’amica comune e lei doveva vedere il suo ragazzo, che all’ultimo l’ha paccata perché doveva andare ad allenarsi. A quel punto mi ha chiamata e ci ha raggiunte. Ok una volta, a me ha fatto ovviamente piacere vederla, però fa la stronza sempre.
5- non è vero che non penso più al mio ex. Cerco di convincermi del contrario, ma ci penso ogni fottuto giorno, penso al fatto che stia con un’altra e non con me. Io non lo amavo più da tempo, ma mi sono sentita buttata via come un sacco dell’immondizia per strada. Dopo 3 anni.. a caso conosce sta troia di merda, brutta più della fame e mi molla. Dopo 2 mesi che mi aveva mollata torna da me strisciando, dicendo che ha sbagliato, che è stato un coglione, che pensa ancora a me, che mi vuole, che mi sogna tutte le notti e chiama la gente col mio nome. Mi dice che sono la donna della sua vita, che se pensa al suo futuro ci vede me al centro. Io gli do un’altra possibilità, lui molla l’altra e poi mi dice che ha dei ‘’dubbi’’ su noi due. Io mi sono incazzata tantissimo ovviamente perché PD. PDPDPDPDPDPDPDPDPD (bestemmio tanto, mi sento in colpa). Ci sono cascata un’altra volta, me l’ha messo nel culo di nuovo. Io ci penso ancora a lui. Penso a lui con lei, penso a lei, cesso inchiavabile di merda che lo tocca. Più che altro penso a tutte le cose che fanno insieme, che prima faceva con me. Le cose che le dirà, cose che diceva a me. E’ proprio vero che le persone non le conosci mai fino in fondo, che hanno sempre un lato nascosto.
Alla base di tutto, penso ci sia il mio problema di peso. Non mi sono mai sentita accettata perché troppo grassa. L’essere troppo grassa mi ha fatta sentire sempre troppo sfigata.
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