#corso pittura
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michelangelob · 1 year ago
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Il ritratto veneziano dell'Ottocento a Ca' Pesaro
Sta per aprire i battenti al pubblico la mostra “Il ritratto veneziano dell’Ottocento” a Venezia. Dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024 avrete modo di entrare direttamente nell’affascinante mondo dell’arte veneziana del XIX secolo. Il percorso espositivo, allestito all’interno del magnifico edificio di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, consentirà di apprezzare apprezzare a…
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praticalarte · 2 years ago
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Un ritratto con una sotto pittura in nero
La sottopittura con il nero vite esalta le tonalità della pelle meglio di quella fatta con d'ombra bruciata tradizionale, grazie al sotto tono freddo.
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tulipanico · 17 days ago
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Prossima settimana così composta: lunedì incontro con il collettivo per un progetto fotografico, mercoledì serata ceramica, giovedì corso di pittura, sabato workshop con una delle mie fotografe prefeferite, domenica forse in giro per mostre. Ciao mamma è questa la vita che voglio, la logopedista la faccio solo per pagarmi tutte queste coseeeee. E anche perché alcuni bimbi sono proprio simpatici, come la Mati che ora riesce a dire la esse e si emoziona quando le dico che è stata brava, brava davvero.
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vecchiorovere · 2 months ago
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UNA MADRE POMPEIANA CHE ALLATTA IL SUO BAMBINO...
Lo straordinario dettaglio di una piú ampia rappresentazione (Danae con il piccolo Perseo) sita nella Casa degli Epigrammi Greci
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La Casa degli Epigrammi si trova nel Regio V, il quartiere messo in luce, solo parzialmente, nel corso dell’Ottocento
Il luogo riveste una notevole importanza storica poiché, proprio qui, fu staccata la prima pittura rinvenuta a Pompei: la raffigurazione di una ghirlanda sostenuta da amorini. La Casa degli Epigrammi trae inoltre il suo nome dalla particolare decorazione pittorica del peristilio. Le pitture mostrano infatti pareti scandite da finte colonne, decorate da pannelli, dove sono riprodotti quadri con didascalie in distici greci
Allo stato la conservazione dell'edificio, protetto da nuove coperture, consolidato in tutte le componenti strutturali e decorative, risulta più che accettabile ma il degrado, che si vede sull'affresco e che ne riduce grandemente la leggibilitá, causato dalle vecchie coperture ora sostituite, ha comportato danni non piú recuperabili
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Cavaglieri
a cura di Vittorio Sgarbi
Allemandi & C., Torino 2007, 206 pagine, In-4° , brossura, ISBN 9788842214915
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo della mostra su Mario Cavaglieri allestita a Palazzo Roverella a Rovigo dal 10 febbraio al 1 luglio 2007
Le 155 opere presenti in mostra sono riprodotte con grande cura editoriale. Per ogni opera riprodotta, come si conviene ad un catalogo ben fatto, è pubblicata una scheda didascalica esauriente e la relativa bibliografia essenziale. Ma il volume è soprattutto dotato di saggi introduttivi di grande spessore critico a firma dello stesso curatore Vittorio Sgarbi, dove il titolo allettante di Il senso di una pittura dei sensi, predispone ad una lettura partecipata e scevra di preconcetti, e dove l'opera di Cavaglieri è scandagliata con angolazione tutta rivolta agli anni brillanti del pittore, ma senza trascurare gli sviluppi dell'interno percorso artistico. Quei sensi a cui Vittorio Sgarbi fa riferimento, vengono percepiti pienamente nel corso della visita alla mostra, tra angoli discreti che formano virtuali salottini borghesi e sulle cui pareti campeggiano i quadri carichi di colore del pittore rodigino. Altri contributi, oltre a quello di Vittorio Sgarbi "aprono" il catalogo. Il saggio di Alessia Vedova intitolato Un descrittore del suo tempo: le opere giovanili, il periodo intimista e gli anni brillanti, costituisce un acclarante excursus sull'opera di Cavaglieri, mentre il saggio di Viviane Vareilles Un pittore veneto, innamorato della Francia, a Parigi, ci dice degli anni francesi. Ma per noi desta anche curiosità il fatto che la musa ispiratrice di Mario Cavaglieri fu la ferrarese Giulia Catellini, come ben documenta Stefano Fugazza nel suo contributo dal titolo Gli anni piacentini. Legata al pittore per la vita, dopo essere rimasta vedova nel 1920 di un aristocratico piacentino, Giulietta figura come soggetto in moltissime tele esposte in mostra, conferendo sempre alle opere in cui è ritratta un alone di innegabile sensualità, e dove sembra di leggere l'afflato grande tra pittore e modella, uniti nell'arte come nella vita.
06/03/24
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thegianpieromennitipolis · 1 year ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
MONDI ACCESSIBILI
Francamente, continuo a chiedermi quale sia il segreto che custodisca il fascino di un dipinto. E non basta: mi affaccio sullo stesso interrogativo anche nel caso di alcune immagini fotografiche. Talvolta, mi è parso di poter sciogliere il mistero, scoprendo le opere dal vivo. Eppure, l'impressione di essere condizionato dal luogo che ospita la rappresentazione artistica - cattedrali e sale museali - m'ha fatto spesso recedere dall'iniziale entusiasmo. No. La domanda impone una ricerca complessa: il kantiano giudizio di gusto affonda le radici gettandosi tra le stratificazioni innumerevoli delle storie soggettive, sostrati che ciascuno di noi conosce solo in minima parte. Ma le "storie" sono anche collettive e diffuse e intergenerazionali. Seguono tortuose gallerie sotterranee. Un esempio. Molti di noi sono attratti dalla pittura impressionista che, deprecata al suo apparire nella seconda metà dell'800, s'è imposta trovando apprezzamenti unanimi nel corso del XX secolo. Così, in quella traccia si collocano le atmosfere noir di certa fotografia. E quelle di una grande stanza nella penombra o di un vicolo colpito da una fugace luce pomeridiana. E alcuni suoni e odori che suscitano immagini. Perfino lo stile dei fumetti s'intreccia con l'attrattività dei dipinti impressionisti, forse essendo proprio quello all'origine di questa predilezione e delle sue conseguenze. Se è così, come non includere alcuni cartoon e il cinema? Si tratta di soglie di conoscenza sensoriale attraversate e sigillate nella memoria. Ritornano, per vie inconsuete. Rianimando un'emozione sopita. L'emozione che rivelò, per la prima volta, l'esistenza di mondi nascosti divenuti accessibili.
- Pavel Mitkov (1977): "Senza titolo", forse risalente a un periodo precedente il 2012
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taediumvitaewe · 4 months ago
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finalmente ho iniziato un corso di disegno e pittura così potrò molto probabilmente imparare a disegnare fr fr e non andare a caso (che ci sta ok, ma un minimo di tecnica almeno è necessaria se si vuole stepuppare il game artistico). cioè io voglio disegnare cose stupide, assurde ma in modo ottimale e con della tecnica
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susieporta · 1 year ago
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Nella notte di Natale se n’è andato Eugenio Riccomini, per tanti anni professore di Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano. Una persona speciale verso cui ho un debito di gratitudine: mi ha insegnato non tanto la storia della pittura ma l’arte del racconto.
Aveva 87 anni, viveva a Bologna, e nessuno dei suoi studenti ha potuto dimenticarlo: le sue lezioni occupavano la più grande delle aule dell’Università, Riccomini era una vera e propria star e per trovare un posto alle sue lezioni bisognava arrivare un’ora prima. Aveva sempre il farfallino, un leggero accento emiliano e una capacità affabulatoria incredibile. Ricordo quando ci portò nell’Olanda del Seicento, nella pittura borghese di Rembrandt, Vermeer, Frans Hals. Ce li raccontò con una tale passione, in un modo così coinvolgente e vivo che io non ne ho dimenticato nessuno, come fossero davvero stati miei compagni di corso. Così quando li vedo da lontano, entrando in una sala di museo, li riconosco al volo e mi emoziono.
Due anni fa, dopo una visita al Louvre, mi sono procurato il suo numero di cellulare e dopo trent’anni l’ho chiamato per dirgli grazie. Grazie perché ha lasciato un segno indelebile. Non era stupito e la voce era brillante e intrigante come trent’anni prima. Gli ho detto che le sue lezioni hanno cambiato il mio modo di vedere l’arte, mi ha risposto che era esattamente quello che si prefiggeva nei suoi corsi: «Insegnarvi a godere dell’arte, non riempirvi la testa di nomi e nozioni, ma di vite, di storie e di un punto di vista».
Mario Calabresi
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gcorvetti · 1 year ago
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Le pause al momento giusto.
Ieri tra pulizie, taglio dell'erba, la spesa e svariate cose inerenti alla casa, ho pensato che fare la pausa musicale era d'obbligo, sia perché ogni 3/4 giorni ci vuole sia per non mettermi fretta. Mentre facevo tutte le faccende riflettevo sul periodo che sto attraversando e su cosa mi aspetta dal lungo periodo di studio e cambiamento che sto vivendo non solo a livello musicale ma anche nella vita. Da un paio di giorni mi sono posto una domanda ripensando anche al metodo Kandinskji sui colori e sui suoni degli strumenti, la domanda è "Che relazione c'è tra la pittura e la musica?", pensando poi ai quadri in generale e soprattutto a due tipi il figurativo e l'astratto ho iniziato ad accostare il figurativo alla musica diatonica, perché è quello una figura dipinta ben definita un volto, un paesaggio e i brani per come si intendono con una struttura, una progressione armonica ecc ecc, sono equivalenti nell'immaginario collettivo, se si pensa alla Gioconda come ad un brano che ci piace, mentre l'astratto è indefinito e con una specifica che va oltre la figura, un pò come la musica d'avanguardia o la sperimentale che sto snocciolando in questo periodo, i brani non hanno una forma canonica, anzi spesso non hanno neanche degli strumenti che la suonano perché si va da suoni ricavati da oggetti (John Cage docet) a suoni sintetizzati quindi non reali. Poi ieri mi è venuta in mente l'arte concettuale, il concetto diventa la forma d'arte e non più il dipinto o la scultura, e ad essere esposti nelle gallerie sono gli oggetti di uso quotidiano a partire dall'orinatoio di Duchamp e la sedia di Kosuth, giusto per fare due esempi. Quindi per ora sono al punto di domanda "può la musica rappresentare attraverso i suoni concetti più che figure già conosciute?", beh sicuramente si e sicuramente è stato già fatto, cercherò qualcosa a riguardo, se qualcuno ha qualche dritta sono sempre aperto a tutti i consigli d'ascolto.
Cambiando discorso, oggi passando su FB vedo che Aky mi tagga, non amo essere taggato perché spesso sono cazzate o cose che non mi interessano e in certi casi levo il tag (fortuna che si può fare), ma il video in questione è bellissimo, lo metto in fondo, non mi metto a commentarlo parla da solo, dico solo che è così, almeno io la vedo così la società, le persone sono amminchiate dalle cazzate tecnologiche, dall'ultimo device come per esempio le code fuori dagli Apple store per l'ultimo Iphone 15, che è uguale a quello precedente solo che hanno cambiato lo spinotto di ricarica, siete la scimmia che cerca di prendere la banana dentro l'anfora dal collo stretto, per chi non lo sapesse è un metodo per catturare una scimmia.
Altra cosa, ieri vedo una vignetta di L'incoscienza di Zen ma non riesco proprio ne a capirla ne a collegarla con niente, nella vignetta c'è una bambina che da una pesca al padre ... ecco oggi ho compreso il perché non la capivo, ma veramente sono questi i problemi che vi affliggono? Una pubblicità che mette in risalto una famiglia "tradizionale" in fase di finire il suo corso in quanto piccolo nucleo sociale? Partendo dal fatto che sta cosa della famiglia è una convenzione e che in passato non esisteva proprio, la chiesa c'ha messo lo zampino per accaparrarsi soldini, che cosa non arrivate a capire che se due non stanno più bene assieme è meglio che ognuno vada per la sua strada? Va bè le solite armi di distrazione di massa da tutto quello che è effettivamente di interesse comune, come il fatto che il governo attuale non solo non sta facendo niente per voi ma aiuta gli amichetti suoi a spese vostre, cosa che se succedesse in Francia andrebbero a prendere la ghigliottina al museo, tanto di cappello ai galletti.
Detto tutto ciò vi saluto col video
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chouncazzodicasino · 1 year ago
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Ciao cosa ne pensi delle carte da parati "finto invecchiate"?? A me piacciono per una sola parete ma non vorrei che dal vivo sembrassero una cosa brutta. E poi sai se c'è qualcuno che fa "affreschi rovinati"?? Come se fossero effettivamente del muro in cui sono dipinti?
Per le carte da parati, come per i colori e, a mio avviso, tutto ciò che riguarda quello che hai dentro casa, vige la regola che Deve piacere a te. Non deve piacere agli altri. Non devono sceglierlo gli altri. Io, come altre figure professionali e non, posso aiutarti a pensare a delle ipotesi che non avevi considerato, farti conoscere prodotti che non sapevi esistessero come migliaia di carte da parati sconosciute, aiutarti dal punto di vista tecnico, suggerirti degli accostamenti che a livello ottico valorizzano punti della casa che ti piacciono/luce/ambiente o mascherano cose che vuoi mascherare. Magari posso cercare la soluzione più esteticamente vicina quello che vuoi tu ma anche meno "stancante" nel corso del tempo. Ma, come immaginerai, è impossibile prescindere dalla tua persona. In quella casa ci abiti tu, non io. Sei tu che ci torni ogni sera dopo lavoro o ci lavori, ti ci rilassi, ci dormi. Ti sto dicendo le stesse cose che dico ogni giorno ai miei clienti, non ti sto imbastendo niente di ché.
Tutto questo per dire cosa?
A me non fa impazzire l'effetto consumato, non mi fa impazzire sulla carta da parati, come sui tessuti, come sui vestiti. Esistono carte da parati effetto invecchiato, certo. Effetto muro di cemento scorticato, effetto tessuto sdrucito, effetto pittura cadente e via dicendo. Se invece per effetto invecchiato invece intendi un disegno tipo trompe l'oeil alcune mi piacciono. Certo va contestualizzato (come tutte le carte da parati) ma alcune le trovo bellissime. Di sicuro questo effetto, anche se non conosco la tua casa, è difficile che possa arrivare a consigliarlo per più di una parete.
Per quanto riguarda chi FA affreschi rovinati eeeeh sì che esistono. Sono i decoratori, i professionisti, quelli che fanno i finti marmi (perché lo sai sì che il 99,9% dei marmi che vedi nelle chiese a parete sono finti e sono pitturati da decoratori) e i finti legni, trompe l'oeil, animali, effetto crackle, ecc ecc forse il decoratore è l'unico che può realizzare un muro come dici tu perché può farlo esattamente come lo vuoi tu e sarebbe il tuo pezzo unico. Un'opera d'arte.
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blondemushroom · 1 year ago
Note
Qual è uni degli eventi più significativi della tua vita?
Ti direi il giorno in cui ho dato l'esame d'ammissione per entrare all'Accademia di Belle Arti a Torino, per il corso di Pittura. Di solito la parola "esame" o test sarebbero le ultime parole da poter associare a sensazioni lontanamente piacevoli; eppure quel determinato giorno, partito pure con un imprevisto ( bus che non arrivava) è stato uno dei pochi giorni in cui mi sia sentita davvero viva, speranzosa, combattiva al massimo, quasi da risultare teneramente ingenua. Quell'esame me lo sudai davvero, 6 ore per disegnare una modella completamente nuda e cercare di fare il disegno migliore che avessi mai fatto; e un orale di storia dell'arte con un prof, che non potevo nemmeno immaginare sarebbe stato il mio relatore, alla fine dei tre anni.
Ero fisicamente a pezzi eppure sapevo di essere nel posto giusto e non avevo intenzione di lasciarmi scappare l'opportunità di intraprendere quel percorso, che sapevo essermi affine più qualunque altra cosa.
Potessi tornare indietro e rivivere quell'avventura, lo rifarei altre mille volte.
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michelangelob · 11 months ago
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Preraffaelliti, un nuovo Rinascimento: ecco il libro della mostra in corso a Forlì
Eccomi di nuovo a parlarvi di libri stupendi. Oggi vi propongo Preraffaelliti. Un nuovo Rinascimento, il corposo catalogo della mostra in corso ai Musei di San Domenico a Forlì. Edito da Dario Cimorelli Editore, il volume indaga e presenta l’opera del movimento preraffaellita e lo stretto legame che ebbe con l’arte italiana. Preraffaelliti. Un nuovo Rinascimento L’ampio progetto propone i…
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tulipanico · 19 days ago
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Sono felice ed emozionata perchè riprendere a disegnare /dipingere era nei buoni propositi da almeno cinque anni e domani inizio un corso di pittura che ho vinto ad un concorso con una delle mie fotografie preferite.
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piusolbiate · 2 years ago
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SALTA IL MURO - CORSO DI DISEGNO E PITTURA
SALTA IL MURO - CORSO DI DISEGNO E PITTURApresso la CITTADELLA DEI RAGAZZI - San Vittore Olona 
"LABORATORIO DELLA NATURA"  25-22-29 Luglio, 26 Agosto
"Preparazione e allestimento Mostra" 2-16 Settembre
"Presentazione e inaugurazione Mostra" 20 Settembre 
Il corso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti 
Per info e iscrizioni: [email protected]
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Ricamata Pittura
Quadri ad ago dal XVII al XX Secolo
testi di Monica Amari, M. Daniela Lunghi, Marialuisa Rizzini
Antea edizioni, Milano 1991, 54 pagine, 23 x 30 cm.
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
Palazzo della Permanente, Milano novembre 1991,
Dall'annoso "duello" tra opera d'arte e sua riproduzione, alla disamina delle immagini più diffuse nel corso dei secoli. E'su questi parametri che l'immaginario connoisseur, lettore di questo volume, potrà trovare spunti di notevole interesse per ampliare la conoscenza dell'eclettico mosaico iconografico della storia. Con l'ausilio di inedite fonti, come i "quadri a ricamo", Dagli spendori del Seicento, agli sperimentalismi cromatici dell'Arte Contemporanea
10/07/23
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti 
LA TRASFORMAZIONE 
La pittura è un fenomeno umano: affermazione banale. Ma l'umano della figurazione pittorica, in cosa consiste? La storia dell'arte s'è impegnata lungamente a classificare, a distinguere, a raggruppare le espressioni creative su tela come su ogni altro supporto, fornendo una risposta "tecnica" e strumenti pratici per memorizzare stili, tendenze, paradigmi. La domanda rimane. E si estende: in cosa si evidenzia il carattere tipicamente umano della pittura? E cos'è tipicamente umano rispetto alle altre forme di vita? Il linguaggio. L'essere umano può esprimersi attraverso significanti dotati di significato. Ma non lo possiede: lo usa, ne ha fatto strumento di organizzazione razionale. Eppure, ne avverte l'abisso dell'origine. Questa apparizione di una profondità oscura, inattingibile, costituisce la relazione con l'atto pittorico. Si tratta di un'aporia, di una strada che non presenta vie d'uscita, che non conduce in un altrove rispetto al suo corso. La pittura, come la "parola poetica" è dunque una permanenza che non ha sbocchi. "Ut pictura poesis". Tenta di fare cenno all'abisso, di condurre l'osservatore su un piano nel quale il significante è muto. Afferma il principio di una "ragione insufficiente" a spiegare. Così, coglie le tracce del reale e le trasforma, straniandole, in appello all'ascolto del silenzio.
Sovvengono i versi di Samuel Beckett (da "Cosa farei mai" in "Poèmes", 1946-1949):
"Cosa farei mai senza questo mondo senza volto né domande dove essere non dura che un istante in cui ciascun istante si rovescia nel vuoto nell’oblio d’essere stato senza quest’onda dove infine sprofonderanno insieme corpo e ombra..."
- Luigi Russolo, "Paesaggio ai primi raggi di sole", 1940, collezione privata
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