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MIGLIORI CONTI CORRENTI
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L'uso della finanza digitale è abbastanza comune tra i giovani
Sono pochi i giovani che dimostrano una piena comprensione dei concetti finanziari di base. La discrepanza nelle conoscenze emerge lungo linee geografiche, di genere e di educazione, con una maggiore competenza tra gli studenti e i residenti del Nord. Il 9 gennaio la Banca d'Italia ha pubblicato i risultati di un’indagine condotta nel primo trimestre del 2023 su un campione di 5.400 persone tra i 18 e i 34 anni per esplorare l'alfabetizzazione finanziaria e le competenze digitali dei giovani italiani. L'obiettivo era quello di comprendere meglio la loro capacità di navigare nel mondo economico-finanziario e migliorarne l'alfabetizzazione per una società più equa e consapevole. I concetti conosciuti e la responsabilità d’uso del denaro I giovani interrogati mostrano una buona comprensione dei concetti di rischio-rendimento e costo dei mutui, con oltre il 70% di risposte corrette. Meno familiari risultano invece i concetti di inflazione, diversificazione del rischio e tasso di interesse, compresi rispettivamente dal 65%, 63% e 60%, ma alle domande ha risposto correttamente solo il 35% del campione. Circa la metà degli intervistat ritiene che tenere i risparmi sul conto corrente li protegga dall'inflazione e che l'andamento delle azioni possa essere previsto con precisione. La conoscenza finanziaria varia in base al livello di istruzione, genere e Regione di residenza, con punteggi migliori tra gli uomini e gli studenti di indirizzi scientifici o tecnici. Per quanto riguarda i livelli di responsabilità nell’uso del denaro emerge che, tra coloro che abitano in casa dei genitori, il 47% si occupa della gestione del bilancio familiare, da solo o collaborando con altri familiari; il 38% ha a disposizione alcune somme di denaro da gestire in autonomia; il 15% non ha alcuna responsabilità. Oltre il 90% dei giovani che non vive con i genitori è coinvolto nella gestione del bilancio familiare, anche in collaborazione con altri conviventi. La responsabilità nella gestione del denaro e le competenze digitali sono risultate correlate con una maggiore alfabetizzazione finanziaria. Comportamenti di prudenza e pianificazione I giovani risultano generalmente attenti nella gestione delle spese correnti (89%) e nel rispettare le scadenze di pagamento (77%), ma circa la metà di loro mostra scarso interesse nella pianificazione finanziaria a lungo termine, come la previdenza per la vecchiaia. Nonostante una certa propensione al risparmio mensile, molti evitano gli investimenti in fondi pensionistici per timore di perdite. L'accesso ai servizi finanziari di base è elevato, ma meno diffusa è la partecipazione ai mercati finanziari. L'uso della finanza digitale è abbastanza comune tra i giovani, con prevalenza nelle operazioni di pagamento online e gestione dei conti correnti via web. Poco diffusa, invece, l'adozione di servizi digitali più avanzati come assicurazioni online, informazioni su prestiti o trading online. La dimestichezza con la finanza digitale tende ad aumentare con il livello di conoscenze finanziarie, ma è meno comune tra le donne, i disoccupati e chi non gestisce autonomamente il denaro. Le priorità dei giovani La protezione dell'ambiente (54%) emerge come la priorità principale su cui dovrebbero concentrarsi le politiche economiche secondo i 18-34enni. Importanti anche il contrasto alla disoccupazione e alla povertà e il miglioramento del sistema di istruzione/formazione. Si rileva poi una conoscenza abbastanza diffusa dell’esistenza della finanza sostenibile, ma solo una minoranza (13%) attualmente considera i criteri Esg (ovvero di sostenibilità ambientale, sociale e di governance) nelle proprie scelte di investimento, sebbene alcuni sarebbero disposti a farlo con un'offerta più ampia di strumenti finanziari Esg. Dei tre criteri di sostenibilità Esg, quello ambientale è ritenuto il più importante. L’ottimismo sul futuro e la partecipazione civica sono maggiori tra i giovani con più elevate conoscenze finanziarie, che tendono anche a considerare le competenze professionali tra i fattori cruciali per trovare un buon lavoro rispetto ad altri fattori come la fortuna, il passaparola o le raccomandazioni. Le fonti di informazione ed educazione, tra digitali e tradizionali I giovani tendono ad informarsi su argomenti economico-finanziari principalmente tramite social media (34%), seguiti da televisione (32%) e media online o stampati (24%). Una minoranza (17%) non si aggiorna su questi temi, con percentuali più elevate tra donne e meno istruiti. In termini di educazione finanziaria, scuola e università sono le preferite dai più giovani, mentre adulti e anziani optano per banche e istituzioni finanziarie, con la famiglia che gioca un ruolo importante soprattutto per donne e meno istruiti. Il 10% dichiara di non aver interesse verso l’educazione finanziaria; la percentuale è più alta tra le donne e tra i meno istruiti. Le app per dispositivi mobili sono lo strumento educativo più popolare (40%) tra i giovani che vogliono migliorare le proprie conoscenze finanziarie, seguite da lezioni frontali (33%) e materiali didattici cartacei (30%). Read the full article
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Conti Correnti Per Business Online: Definizione e Tipologie
INDICEConto corrente per business online Tipologie di conto corrente È possibile aprire un conto corrente con iban italiano? È possibile aprire un conto corrente per ditta individuale? Come aprire un conto corrente Migliori conti correnti online business Il conto corrente è un tipo di conto finanziario offerto da istituti bancari e simili entità finanziarie, che consente a individui e aziende di depositare, prelevare e gestire i propri fondi. È un mezzo comune per gestire transazioni finanziarie quotidiane come pagamenti, ricevute di denaro e altre operazioni bancarie. Dal punto di vista scientifico, il conto corrente può essere considerato come un'entità finanziaria che registra le transazioni monetarie tra un cliente e la banca. Di seguito sono riportati alcuni dati e numeri comuni associati al conto corrente: Saldo: Il saldo di un conto corrente rappresenta l'ammontare di denaro attualmente disponibile sul conto. Può essere positivo (se ci sono più fondi depositati che prelevati) o negativo (se ci sono più prelievi che depositi). Transazioni: Un conto corrente registra una serie di transazioni che includono depositi, prelievi, pagamenti, trasferimenti, addebiti e accredito di interessi. Queste transazioni vengono generalmente documentate in un estratto conto o in una registrazione elettronica. Commissioni: Le banche possono addebitare commissioni per il mantenimento del conto corrente o per servizi specifici come il bonifico bancario o l'emissione di assegni. Le commissioni possono variare a seconda delle politiche della banca e del tipo di conto corrente. Interessi: Alcuni conti correnti possono generare interessi sui saldi depositati. Il tasso di interesse applicato può variare a seconda della politica della banca e delle condizioni contrattuali. Limiti di prelievo: Un conto corrente può avere limiti di prelievo giornalieri o settimanali, che stabiliscono l'importo massimo che un titolare del conto può prelevare in un determinato periodo di tempo. Numero di conto: Ogni conto corrente viene identificato da un numero univoco, che serve a distinguere tra diversi conti all'interno della banca.
carta di credito per business online
Conto corrente per business online
Il conto corrente per un business online è un tipo di conto finanziario che consente alle aziende che operano online di gestire le proprie transazioni finanziarie. Mentre i dati e i numeri specifici possono variare a seconda delle politiche della banca e delle esigenze del business, di seguito sono riportati alcuni esempi di informazioni comuni associate a un conto corrente per un business online: Transazioni in entrata e in uscita: Il conto corrente per un business online registra le transazioni finanziarie relative alle entrate e alle uscite di denaro. Queste possono includere pagamenti dai clienti per prodotti o servizi, prelievi per spese aziendali e trasferimenti di denaro tra conti. Volume delle transazioni: Un business online può gestire un alto volume di transazioni finanziarie. Ad esempio, può trattare centinaia o migliaia di transazioni al giorno o al mese, a seconda della dimensione e del tipo di business. Valuta delle transazioni: Le transazioni finanziarie possono essere effettuate in diverse valute a seconda delle operazioni commerciali del business online. Ad esempio, un'azienda che vende prodotti in tutto il mondo può gestire transazioni in diverse valute come dollari americani, euro, sterline, ecc. Commissioni e tariffe: Le banche possono addebitare commissioni per l'utilizzo del conto corrente per un business online. Queste commissioni possono essere legate a servizi come bonifici bancari internazionali, conversione valutaria o gestione di pagamenti online. I dettagli specifici delle commissioni dipendono dalla politica della banca e dal tipo di conto corrente. Strumenti di pagamento online: Un conto corrente per un business online può essere collegato a diversi strumenti di pagamento online, come servizi di pagamento elettronico o gateway di pagamento. Questi strumenti consentono alle aziende di accettare pagamenti online da clienti in tutto il mondo. Livelli di sicurezza: I conti correnti per business online richiedono solitamente misure di sicurezza aggiuntive per proteggere i dati finanziari dell'azienda e prevenire frodi. Ciò può includere l'uso di autenticazione a due fattori, crittografia dei dati e monitoraggio delle transazioni sospette.
Tipologie di conto corrente
Ci sono diverse tipologie di conti correnti disponibili, ognuna con caratteristiche specifiche e adattate a diverse esigenze finanziarie. Di seguito sono elencate alcune delle principali tipologie di conti correnti: Conto corrente standard: Questo è il tipo di conto corrente più comune offerto dalle banche. Di solito, non richiede un saldo minimo di apertura ed è utilizzato per gestire transazioni finanziarie quotidiane come depositi, prelievi, pagamenti e trasferimenti di fondi. Secondo un rapporto del 2020 della Federal Reserve Bank of Atlanta, negli Stati Uniti, l'86% degli adulti possiede un conto corrente standard. Conto corrente a interesse: Questo tipo di conto corrente offre un tasso di interesse sul saldo depositato. Anche se i tassi di interesse sui conti correnti sono generalmente bassi rispetto ad altri strumenti di risparmio, può comunque fornire un piccolo guadagno agli interessi. Ad esempio, secondo Bankrate, nel settembre 2021, il tasso medio di interesse sui conti correnti negli Stati Uniti era dello 0,06%. Conto corrente per giovani: Questo tipo di conto corrente è specificamente progettato per i giovani, di solito tra i 12 e i 18 anni. Spesso offre funzionalità come limiti di prelievo o spesa per insegnare ai giovani l'importanza del risparmio e della gestione finanziaria. Secondo uno studio della National Endowment for Financial Education, il 49% dei giovani statunitensi possedeva un conto corrente nel 2020. Conto corrente aziendale: Questo tipo di conto corrente è destinato alle imprese e alle aziende. Offre funzionalità specifiche per soddisfare le esigenze finanziarie delle aziende, come la gestione delle transazioni commerciali, le opzioni di pagamento e la registrazione contabile. Secondo un rapporto di Statista, nel 2020, il 93% delle piccole e medie imprese in Europa possedeva un conto corrente aziendale. Conto corrente online: Questo tipo di conto corrente è gestito principalmente tramite canali online, senza la necessità di visitare fisicamente una filiale bancaria. Offre convenienza e accessibilità 24/7 tramite internet o applicazioni mobili. Secondo un rapporto di eMarketer, nel 2023, si prevede che gli utenti di servizi bancari online raggiungeranno 3,6 miliardi a livello globale. Conto corrente premium: Questo tipo di conto corrente è riservato ai clienti ad alto reddito o con un elevato volume di transazioni. Offre vantaggi aggiuntivi come servizi bancari personalizzati, consulenza finanziaria e accesso a esclusive opportunità di investimento. Secondo una ricerca di Oliver Wyman, nel 2020, i conti correnti premium rappresentavano il 20% dei profitti totali delle banche retail in Europa. È possibile aprire un conto corrente con iban italiano? Sì, è possibile aprire un conto corrente con IBAN italiano. L'IBAN (International Bank Account Number) è un codice bancario standardizzato utilizzato per identificare in modo univoco un conto corrente a livello internazionale. In Italia, gli IBAN seguono un formato specifico: sono costituiti da un codice di paese (IT per l'Italia), un codice di controllo di due cifre e un numero di conto corrente bancario di 23 caratteri alfanumerici. L'IBAN italiano è riconosciuto e accettato sia a livello nazionale che internazionale per le transazioni finanziarie. Per aprire un conto corrente con IBAN italiano, è necessario rivolgersi a una banca o un istituto finanziario autorizzato in Italia. Sarà richiesto di fornire documenti di identità e informazioni personali, come residenza, codice fiscale e professione. Le procedure specifiche e i requisiti possono variare da banca a banca. È possibile aprire un conto corrente per ditta individuale? Sì, è possibile aprire un conto corrente per una ditta individuale. Una ditta individuale è una forma di attività imprenditoriale in cui un singolo individuo gestisce l'attività commerciale senza l'incorporazione di una società. Per aprire un conto corrente per una ditta individuale, è generalmente richiesto fornire i seguenti documenti e informazioni:Documento di identità, Codice fiscale, Partita IVA, Documenti relativi all'attività, Dati anagrafici
Come aprire un conto corrente
Per aprire un conto corrente per un business online, è necessario seguire alcuni passaggi che coinvolgono sia l'aspetto finanziario che l'aspetto tecnico. Di seguito sono fornite informazioni scientifiche con dati e numeri relativi all'apertura di un conto corrente per un business online: Scelta della banca o dell'istituto finanziario: È importante selezionare una banca o un istituto finanziario che offra servizi specifici per i business online. Diverse banche offrono pacchetti e soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze delle attività commerciali online. Documentazione e requisiti: Sarà necessario fornire una serie di documenti e informazioni per aprire un conto corrente per un business online. Questi possono includere documenti di identità, documentazione legale dell'attività (come l'atto costitutivo o il contratto sociale), Partita IVA o codice fiscale, e talvolta un piano aziendale o una descrizione dell'attività. Verifica dell'attività: Le banche possono richiedere una verifica dell'attività commerciale online, come la verifica dell'indirizzo del sito web o delle piattaforme di vendita online utilizzate. Ciò può implicare l'invio di copie dei documenti relativi al dominio del sito web o di estratti conto delle piattaforme di pagamento online utilizzate. Gestione delle transazioni online: Un conto corrente per un business online deve essere in grado di gestire un alto volume di transazioni. Ciò richiede soluzioni integrate per il pagamento online, come gateway di pagamento o servizi di pagamento elettronico. Ad esempio, secondo un rapporto di Statista, il volume globale di pagamenti digitali nel settore del commercio elettronico è previsto superare i 6,6 trilioni di dollari entro il 2023. Sicurezza e protezione: Un business online richiede misure di sicurezza aggiuntive per proteggere le transazioni finanziarie e i dati dei clienti. Ciò può includere l'utilizzo di crittografia dei dati, autenticazione a due fattori e monitoraggio delle transazioni sospette. Secondo un rapporto di Juniper Research, le perdite globali per frodi nelle transazioni di e-commerce sono previste superare i 20 miliardi di dollari entro il 2023. Assistenza e supporto specializzati: Alcune banche offrono servizi di assistenza e supporto specializzati per i business online. Ciò può includere consulenza finanziaria, soluzioni personalizzate per l'elaborazione dei pagamenti, reporting dettagliato sulle transazioni e integrazioni con strumenti di contabilità online.
Migliori conti correnti online business
Ecco la lista dei migliori conti correnti per business online: - N26 - Qonto - Revolut business - Fineco - Illimity - ING Read the full article
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Le migliore carte prepagate
Le migliore carte prepagate: In questo tutorial, parleremo delle migliori carte prepagate disponibili in Italia. Le carte prepagate sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, in quanto offrono un’alternativa conveniente alle carte di credito e ai conti correnti tradizionali. Le carte prepagate permettono di avere un controllo maggiore sulle proprie finanze e di evitare i costi…
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Potenziale argomento di lezione: dal momento che l'autenticazione a due fattori con one time password usa strumenti e 'identità' differenti tra di loro (indirizzo web+utenza telefonica mobile), non è da considerarsi pressoché sicura da bucature hackeraggi? Da non addetto ai lavori, immagino che un mariuolo digitale possa solo clonarmi il numero di cellulare e così ricevere/confermare la seconda password per potere accedere al mio home banking, al mio conto bancoposta, al mio profilo Inps o al mio fascicolo sanitario elettronico... o sto sottovalutando la mariuolaggine digitale?
Illuminaci
Ad oggi è una delle armi migliori.
Come già anticipavi via audio, ti protegge sicuramente dal tipo di attacco “sparare nel mucchio e catturare il pollo”, poiché distribuisce la password in più luoghi non correlati tra loro. Sei in teoria protetto sia da attacchi Man In The Middle (che vorrei tanto iniziare a spiegare, se il karma mi lascia un giorno libero), sia, per fare un esempio, da keylogger che sniffano i tasti digitati. Il fatto che sia one time è fondamentale, perché anche se qualcuno stesse spiando i tuoi tasti, potrebbe usare solo una parte delle credenziali che hai inserito. Dico volutamente una parte, perché dipende come è fatto il sistema di accesso: con i miei due conti correnti, uno su Volksbank, l’altro su Sparkasse, la password one time generata sul cellulare/token è solo dispositiva (i.e. fare operazioni), ma quella che serve per accedere al conto è comunque fissa, quindi catturabile ed utilizzabile. Ovviamente tutta sta’ manfrina protegge te, ma se il sito dell’INPS o delle Poste è vulnerabile perché bacato (chissà perché ho un déjà vu), allora salta tutto il ragionamento.
A questo punto, non rimane che il malintenzionato che ti ha preso di mira, vuole colpire proprio te, e preferisce fare queste cose da nerd anziché rigarti banalmente la portiera dell’auto con un cacciavite al tungsteno.
Ma anche in questo caso stiamo parlando di una persona che:
a) ha catturato la parte fissa delle tue credenziali, spiando il tuo hardware, con un aggeggio elettronico oppure un malware che ti è stato recapitato in una email con l’allegato “AIFA: ultimi aggiornamenti tropp sicret sul John & John”. E fin qua, diciamo pure che è facile.
b) è riuscita ad avere una copia dell’algoritmo generatore più il seme iniziale (anche su questo punto verrà fatta una lezione! 😍) da un dipendente traditore dietro compenso (pagare un altro per rubarti dei soldi è una genialata), oppure ha catturato tante di quelle password one time da essere riuscita a trovare una correlazione statistica e quindi aver sgamato la sequenza (ora, non ti conosco da una vita, ma penso di potermi sbilanciare dicendo che non sei tipo da 1000 operazioni dispositive al minuto).
Dato il tuo cognome assolutamente insipido come il mio, l’opzione “colpo in testa con la chiave inglese” resta l’unica opzione praticabile per avere un accesso sicuro in un tempo ragionevole.
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Mimmo il pasticcione
Una persona legge i titoli delle notizie, o i resoconti superficiali o le analisi a caldo e si fa un'idea sbagliata: Mimmo Lucano il grande sindaco paladino dell'accoglienza, l'eroe buono che viene schiacciato da una giustizia ingiusta e prepotente?! Che mostruosità! Poi però arriva Travaglio il quale, come spesso capita, ha approfondito e spiega alcune cose, in questo modo tutto quanto appare più chiaro e comprensibile.
"Se giudichiamo la sentenza Lucano col senso comune, magari paragonandola alle pene molto inferiori inflitte a grandi corrotti come Formigoni, frodatori come B., bancarottieri come Verdini, complici della mafia come Dell’Utri, per non parlare della Trattativa, possiamo tranquillamente dire che 13 anni e 2 mesi (sia pure in primo grado) sono un’enormità.
Se però leggiamo il dispositivo della sentenza del Tribunale di Locri, comprendiamo che quei 13 anni e 2 mesi sono il cumulo delle pene per i singoli reati – quasi tutti molto gravi – per cui è stato condannato l’ex sindaco di Riace. Sgombriamo subito il campo dalle falsità.
1) Lucano non è stato condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: per la violazione della legge Turco-Napolitano è stato assolto, come per aver fatto carte false per far entrare illegalmente clandestini in Italia o munirli di documenti farlocchi.
La sua battaglia contro le leggi sull’immigrazione – ammesso e non concesso che sia ammissibile da parte di un sindaco – non c’entra nulla. E nemmeno il “modello Riace”, cioè il meritorio ripopolamento di un comune depresso con l’integrazione dei migranti.
2) Difficile immaginare che i tre giudici del Tribunale nutrissero intenti persecutorii, come già si era detto dei pm (ora quasi rimpianti perché hanno chiesto la metà della pena poi inflitta dal Tribunale). Al netto di quelli contestati ai suoi 26 coimputati, Lucano rispondeva di 16 capi di imputazione.
È stato assolto per 5, condannato per 10 (in parte alleggeriti di diversi fatti, per cui è stato pure assolto) e prescritto per uno.
3) La condanna riguarda non gli aiuti ai migranti, ma una serie impressionante di pasticci finanziari con denaro pubblico. Il primo è l’associazione a delinquere per commettere “un numero indeterminato di delitti contro la Pa, la fede pubblica e il patrimonio” e “soddisfare gli indebiti e illeciti interessi patrimoniali delle associazioni e cooperative” create e controllate da Lucano e dai suoi amici come “enti gestori dei progetti Sprar, Cas e Msna” (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, Centri accoglienza straordinaria, Minori stranieri non accompagnati), con “indebite rendicontazioni delle presenze degli immigrati”, “derrate alimentari falsamente indicate come destinate agli immigrati ma sistematicamente utilizzate per fini privati”, “costi fittizi per spese carburante”, “numerose false fatturazioni”, nessun “controllo delle spese” né “documentazione dei costi sostenuti dalle associazioni”, “prelievi di denaro contante e assegni bancari dai conti correnti senza alcuna giustificazione”, “indebita destinazione di fondi ottenuti per fini diversi” dall’accoglienza.
L’altro – che forse spiega la discrepanza tra pena richiesta e pena inflitta – è la truffa aggravata allo Stato, cioè alla Prefettura e al Viminale (prima era “solo” abuso d’ufficio) per far versare 2,3 milioni indebiti o ingiustificati alle varie associazioni.
Poi c’è un’altra truffa allo Stato da 281mila euro per una miriade di “costi fittizi o non giustificati”, “false fatture”, false annotazioni sui registri Inail di ore lavorate, “fittizi acquisti di bombole, materiale di cancelleria, mobili e schede carburante false”.
Ne consegue l’accusa di falso ideologico in atto pubblico per ben 56 determine “propedeutiche al rimborso dei costi di gestione dei progetti Cas e Sprar” in cui Lucano “attestava falsamente di aver effettuato controlli sui rendiconti di spese” fantasiosi.
Un altro reato che porta alle stelle la pena è il peculato, per essersi “appropriato in modo sistematico” di “ingenti fondi ottenuti dallo Stato per l’accoglienza dei rifugiati”, “non meno di 2,4 milioni, distraendoli alle predette finalità” per l’“acquisto, arredo e ristrutturazione di tre case e un frantoio non rendicontati”, più “prelievi in contanti per 531.752 euro”, in parte usati “per il viaggio in Argentina di Lucano”, in parte per “i concerti estivi organizzati dal Comune di Riace”. Concerti che poi il sindaco “attestava falsamente” non essersi svolti “al fine di non pagare i diritti Siae”: altro falso.
L’ultimo reato grave è l’abuso per aver “affidato il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti nel comune di Riace alle cooperative sociali Ecoriace e l’Aquilone, prive dei necessari requisiti richiesti” dalla legge, “dell’iscrizione all’Albo regionale delle cooperative sociali” e “di autorizzazioni alla gestione ambientale”, senza l’ombra di una gara (la turbativa d’asta è prescritta).
Infine Lucano rilasciò a Tesfahun Lemlem, sua compagna etiope, un certificato falso: “lo stato civile di nubile anziché di coniugata, a lui noto”.
Fin qui il giudizio penale di primo grado, che potrà essere rivisto in appello.
Sul piano politico e morale, a parte qualche spesa privata con soldi pubblici, non si può dire che Lucano sia un corrotto o che agisse per interessi propri, anche se quel sistema di soldi allegri a pioggia drogava certamente i suoi consensi. È possibile che agisse con le migliori intenzioni.
Ma questo incommensurabile pasticcione era pur sempre un sindaco, cioè un pubblico ufficiale tenuto a rispettare e a far rispettare le regole. L’impressione è che la nobile missione del “modello Riace” gli abbia dato alla testa, convincendolo di essere al di sopra, anzi al di fuori della legge. Che si può sempre contestare e persino, per obiezione di coscienza, violare. Ma senza la fascia tricolore a tracolla. E affrontando poi le conseguenze delle proprie azioni."
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Non bastava quel terribile virus che ha messo in ginocchio questo nostro Paese. No! Noi italiani dobbiamo essere sempre i migliori, distinguerci da tutti gli altri paesi al mondo. Accanto al primo, quello vero, quello che ha messo in ginocchio l'Italia, sconquassato l' economia, la sanita', la vita di 60 milioni di persone si e' aggiunto il menzogna-virus. Nemmeno sopito in primo caso di menzogna-virus creato in laboratorio dal duo Salvini-Meloni, ecco scoppiarne uno nuovo. Stavolta' e'il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, uomo di molte qualità per i suoi sostenitori e di scarse qualita'per i suoi contestatori. Il Presidente si rivolge con questo video ai lavoratori della sua regione: "Se lo Stato non si muove, la cassa integrazione per un milione di lavoratori lombardi la garantiamo noi" e subito i megafoni del potere a pubblicare articoli sui loro giornaloni, naturalmente senza verifica degli atti sottoscritti. Ma esiste questo accordo firmato dalle parti? Ma proprio no! Esiste invece un accordo proposto dalla ministra Giulia Catalfo e sottoscritto da INPS e ABI (associazione bancaria italiana) in sua presenza che prevede l'anticipazione della cassa integrazione da parte delle banche; anticipazione poi coperta dall'inps quando verserà i soldi della cassa integrazione. Accordo sottoscritto il 30-marzo-2020 e valido su tutto il territorio nazionale fino alla data del 31-12-2020 e che prevedeva gia'i primi soldi entro Pasqua.. Ora che la macchina sta diventando operativa, tant'e' che gia'diversi lavoratori di diverse regioni hanno ricevuto i soldi sui loro conti correnti, i bugiardi pensano bene di buttarsi a pesce per prendersi i meriti.." entro una settimana vi faro' avere i soldi sul c/c"" .. certo che si, visto che la macchina e'partita e in questi giorni stanno arrivando quei soldi che i lavoratori aspettavano come il pane ma non per merito di Fontana ma del governo che ha proposto e lavorato al progetto. Non vorrei che la ministra Catalfo debba convocare una nuova conferenza a reti unificate per sbugiardare questi mentitori seriali. Certi personaggi mi fanno pensare al gioco dei quattro imbroglioni, scusate, quattro cantoni; I più, lesti ad occupare sempre gli alberi. E i leghisti sembrano sempre i più bravi..
@ilpianistasultetto
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COSA STA FACENDO L'EUROPA?
E perché Conte sembra essersi arroccato nella più aprioristica militanza antieuropeista? (O forse no: con Conte non si sa mai…)
L’ormai arcinota riunione dell’Eurogruppo – cioè l’organo informale che riunisce i ministri delle finanze dell’eurozona – è stata il fischio d’inizio di un curioso derby fra antieuropeisti.
Da un lato Giuseppe Conte, che sembra essersi arroccato in un non negoziabile No al MES per ragioni di politica interna: tanto l’ala istituzionalista del M5S quanto quella ortodossa cominciano a essergli ostili, così ha omaggiato entrambe le correnti tramite l’adozione di un registro nazionalpopulista (“o mutualizziamo il debito o ce la caviamo da soli”); la condotta “internazionale” sino a oggi tenuta dall’esecutivo, peraltro, non è stata da meno: la permeabilità al soft power russo e cinese – si ricordi en passant che sarebbe opportuno trascinare la Cina al cospetto di un tribunale internazionale, nel dopo-pandemia – non è stata, ovviamente, incidentale…
Dall’altro lato ci sono, appunto, Salvini e Meloni, arroccati a loro volta in un altrettanto stentoreo No al MES, ma nel loro caso per ragioni di natura ideologico-strategica: da antieuropeisti per statuto, non possono non sposare la logica del “tanto peggio tanto meglio”, avendo individuato nella pandemia il grimaldello per avviare l’agognata demolizione dell’edificio comunitario. (Sia aggiunto, anche in questo caso en passant, che qualunque percorso “extra-europeo” non condurrebbe l’Italia verso una felice solitudine autarchica-isolazionista: le superpotenze più espansioniste e, va da sé, non-democratiche, aspettano con ansia di fare dell’Italia uno Stato-satellite o il proprio comodo, strategico avamposto mediterraneo…)
Anche se per ragioni diverse, Conte e Salvini-Meloni si sono dunque trovati nella medesima trincea – l’antieuropeismo del presidente del consiglio, seppur probabilmente tattico e provvisorio, è (stato?) concreto quanto quello dei due capifila del sovranismo. Questo lo tengano a mente, i fondamentalisti dell’anti-salvinismo in estasi per il gravissimo attacco frontale ai due leader dell’opposizione, appunto: era un bluff, Conte ha cercato di sorpassarli a destra, e comunque è e per il momento resta loro commilitone nella trincea antieuropeista.
Adesso Conte si appresta a esibirsi nell’ennesima piroetta: il suo No al MES, se ha spento o quasi il fuoco amico, ha specularmente e inevitabilmente fatto coagulare un fronte pro MES ben nutrito (PD, IV, FI e una pattuglia di grillini potenzialmente dissidenti): così, ieri, Conte ha aperto un significativo spiraglio tramite un post qui su Facebook.
Rifiutare un prestito di 37 mld, a tasso agevolato e di fatto senza condizionalità, sarebbe infatti una mossa-kamikaze. Ben lungi dall’imporre condizioni-capestro, l’accordo raggiunto nell’eurogruppo prevede perfino il (potenziale) sostegno della BCE, in qualità di prestatore di ultima istanza, a vantaggio di qualsiasi Paese acceda alla linea di credito predisposta, appunto, dal MES (il che soffoca in culla qualunque scommessa speculativa).
Nel super-discusso Eurogruppo è stata inoltre proposta l’istituzione del cosiddetto “SURE”, una sorta di cassa integrazione europea che si finanzierebbe tramite l’emissione di titoli garantiti dai bilanci dei Paesi-membri (non chiamiamoli “eurobond”… ma siamo lì): all’Italia spetterebbero finanziamenti tra i 15 e i 20 mld.
Si è altresì raggiunto un accordo per la predisposizione di una linea di credito per il finanziamento delle imprese, per un ammontare di (complessivamente) 200 mld, a sua volta finanziata tramite titoli emessi dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) e parzialmente garantiti dai bilanci dei Paesi-membri (non chiamiamoli “eurobond”… ma siamo lì). Quanto spetterebbe all’Italia? Dipenderebbe/dipenderà dalla validità dei progetti presentati.
Infine è stata – molto, troppo vagamente – annunciata l’istituzione di un “Recovery Fund”, i “fondamentali” del quale (ammontare, struttura, tempistiche ecc) sono, appunto, troppo vaghi perché possa essere già annoverato nell’armamentario delle policy comunitarie per la ricostruzione.
Giorno 23 il Consiglio europeo sarà chiamato a “formalizzare” questo pacchetto. Sono stati mobilitati, nel complesso, circa 500 mld: è sufficiente? No. Sarebbe dunque ragionevole liquidare il tutto con un perentorio “no” e incamminarsi verso… cosa?, come lo si deve intendere quel «faremo da soli»? Una “minaccia precontrattuale” finalizzata a ottenere condizioni migliori?
Si ricordi comunque che di qui alla fine dell’anno la BCE acquisterà titoli di Stato italiani per almeno 220 mld: si tratta di un’iniezione di liquidità già avviatasi (e che prescinde da Eurogruppo, Consiglio europeo e quant’altro) senza la quale l’Italia sarebbe nel bel mezzo di una crisi finanziaria. Si ricordi anche che, pur non assolvendo l’intempestività dell’intera UE in generale e dei Paesi-formica in particolare – intempestività per la quale la stessa Ursula von der Leyen ha chiesto scusa al nostro Paese –, se le nostre capacità negoziali sono “mutilate” è a causa di fattori endogeni quali, anzitutto, il deficit di legittimazione di cui soffre il nostro esecutivo (la maggioranza al Senato è risicatissima, perciò Conte non chiederà un “mandato” al Parlamento prima del Consiglio europeo) e poi tanto altro ancora (la condizione dei nostri conti pubblici, ad esempio; o, ancora, la presenza – tuttora capillare e invasiva – della criminalità organizzata… che la mafia aspetti con ansia la pioggia di risorse post-pandemia lo ha detto, fra gli altri, l’ex procuratore Giuseppe Pignatone, ben prima di qualunque settimanale tedesco).
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Banche italiane in serbia
Banche italiane in serbia
http://bit.ly/2tIztzn
Quali sono le banche italiane in Serbia? In questo periodo di crisi globale bancaria molti si chiedono quali sono le migliore banche che danno i migliori interessi e quali sono gli istituti finanziari più sicuri in caso di problematiche fallimentari che hanno coinvolto moltissime banche in ...
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Italia Serbia
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Banche italiane in serbia
Quali sono le banche italiane in Serbia?
In questo periodo di crisi globale bancaria molti si chiedono quali sono le migliore banche che danno i migliori interessi e quali sono gli istituti finanziari più sicuri in caso di problematiche fallimentari che hanno coinvolto moltissime banche in Italia e in altri paesi europei!
Quindi quali sono le banche italiane in Serbia?
In Serbia trovi sia Unicredit che Intesa San Paolo che hanno delle quote significative di mercato.
In Serbia trovi anche altri gruppi che a nostro parere senza nulla togliere a queste banche italiane citate sopra sono meglio posizionate e danno interessi e profitti interessanti.
Qui sotto trovi una lista delle banche che trovi in Serbia .
“JUGOBANKA JUGBANKA” A.D. KOSOVSKA MITROVICA Indirizzo:Kralja Petra I 165 Telefono:(381) 28 425-455 Fax:(381) 28 425-452 063/471-248 Draško Knežević Sito Web AGROINDUSTRIJSKO KOMERCIJALNA BANKA “AIK BANKA” AKCIONARSKO DRUŠTVO NIŠ Indirizzo:Nikole Pašića 42 Telefon0: (381)18 507-410, 507-400 Fax:(381)18 247-479, (381)18 523-538 Vladan Đorđević Sito Web ALPHA BANK SRBIJA A.D. BEOGRAD Indirizzo: Kralja Milana 11 Telefono: (381) 11 0800 250 250 Fax: (381)11 3246 840 Georgios Papanastasiou Sito Web ANSKA BANKA AKCIONARSKO DRUSTVO Indirizzo:Pivarska 1 Telefono: (381) 32 302-100 Fax:(381) 32 225-048 Dragan Jovanović Sito Web BANCA INTESA AKCIONARSKO DRUSTVO BEOGRAD Indirizzo: Milentija Popovica 263a Telefono: (381) 11 201 1200 Fax: (381)11 201 1207 Sito Web Bank of China Srbija Address: Bulevar Zorana Đinđića 2a, 11070 Beograd Tel: +381 11 201 89 76 Email: [email protected] Sito WebNote: Operativa da gennaio 2017 BANKA POŠTANSKA ŠTEDIONICA AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Kraljice Marije 3 Telefono:(381) 11 302 4100, 2020-292 Fax:337-6777 Srđan Cekić Sito Web CREDY BANKA AKCIONARSKO DRUSTVO KRAGUJEVAC Indirizzo: Kralja Petra I 26 Telefono: (381) 34 335-617, (381) 34 335-975 Fax: (381)34 336-175, 331-370 Predrag Mihajlović Sito Web CRÉDIT AGRICOLE BANKA SRBIJA, AKCIONARSKO DRUŠTVO, NOVI SAD Indirizzo:Braće Ribnikar 4-6 Telefono:(381) 21 4876-876 4876-970 Fax:(381) 21 363-690 (381) 4876-976 Baldomero Valverde Sito Web DUNAV BANKA AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Franše D Eperea 88 Telefono:(381) 28 664-730 (381) 11 655 73 38 Fax:(028) 664-735, (381) 11 3657-006 Srđan Brajović Sito Web ERSTE BANK AKCIONARSKO DRUŠTVO NOVI SAD Indirizzo:Bulevar oslobođenja 5 Telefon0:(381) 21 4809 402 Fax:(381) 21489-0651 Slavko Carić Sito Web EUROBANK AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Vuka Karadžića 10 Telefono:(381) 11 0800-111144, 333 2311 Fax:(381)11 333 2338 Filippos Karamanolis Sito Web FINDOMESTIC BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Mihaila Pupina 115A Telefono:(381) 11 333 6000 Fax:(381)11 3331 775 Angelo Scatigna Sito Web HYPO ALPE-ADRIA-BANK A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Mihajla Pupina 6 Telefono: (381)11222 6000, 0800 303 303 Fax:(381)11 222 6555 Vladimir Čupić Sito Web JUBMES BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Zorana Đinđića 121 Telefono:(381)11 311 5270 Fax:(381) 11 311 0215 Milan Stefanović Sito Web KBC BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Omladinskih brigada 90v Telefono:(381)11 30 50-300, 30 50 575 Fax:(381)11 35 40 930 Avram Milenković Sito Web KOMERCIJALNA BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Svetog Save 14 Telefono:(381) 11 3080 100, 3080 150 Fax:(381) 11 344-1335 Ivica Smolić Sito Web MARFIN BANK AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Dalmatinska 22 Telefono:(381) 11 3306-300, Fax:(381) 11 3241-448 Andreas Moyseos Sito Web MOSKOVSKA BANKA A.D.BEOGRAD Indirizzo:Balkanska 2 Telefono:(381) 11 3952 200 Fax:(381) 11 395 22 40 Vladimir Zečar Sito Web NLB BANKA A.D. Beograd Indirizzo:Bulevar Mihaila Pupina br. 165v Telefono:(381) 11 2225 100 Fax:(381) 11 2225-194 Samo Nučič Sito Web OPPORTUNITY BANKA A.D. NOVI SAD Indirizzo:Bulevar oslobođenja 2a Telefono:(381) 21 4893-100 Fax: (381) 21 4893-123 Vladimir Vukotić Sito Web OTP BANKA Srbija a.d. Novi Sad Indirizzo:Bulevar oslobođenja 80 Telefono:(021)48 000 00, Fax:(021) 48 000-32 Imre Bertalan Sito Web PIRAEUS BANK AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Milentija Popovića 5b Telefono:(381)113024 000 Fax:(381)11 3024 040 Neoclis Neocleous Sito Web PRIVREDNA BANKA BEOGRAD, AKCIONARSKO DRUSTVO, BEOGRAD Indirizzo:Beograd, Bulevar kralja Aleksandra 70 Telefono:(381) 11 3816-555 Fax:(381) 11 3816-400 Miodrag Salai Sito Web ProCredit BANK A.D. BEOGRAD Indirizzo:Milutina Milankovića 17 Telefono:(381) 11 20 77 906 Fax:(381) 11 20 77 905 Svetlana Tolmačeva Dingarac Sito Web RAIFFEISEN BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Zorana Đinđića 64a Telefono:(381) 11 320-2100, (381) 11 320-2777 Fax:(381) 11 320-2179 Oliver Roegl Sito Web RAZVOJNA BANKA VOJVODINE AKCIONARSKO DRUŠTVO NOVI SAD Indirizzo:Stražilovska 2 Telefono:(381) 21 488 4400 Fax:(381) 21 488 4505 Mr Goran Kostić Sito Web SBERBANK SRBIJA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bul. Mihajla Pupina 165g Telefono:(381) 11 2013-200, Fax:(381) 11 2013-201 Gordana Matić Sito Web SOCIÉTÉ GÉNÉRALE BANKA SRBIJA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Bulevar Zorana Đinđića 50a/b Telefono:(381)11 30 11 400, 3011 555 Fax:(381) 11 31 32 885 Frederic Coin Sito Web SRPSKA BANKA A.D. BEOGRAD Indirizzo:Savska 25 Telefono:(381) 11 360 72 00, 360 7499 Fax:(381) 11 2644-855 Ivan Maričić Sito Web UNICREDIT BANK SRBIJA A.D. BEOGRAD Indirizzo: UniCredit Bank Serbia JSC – Rajiceva 27-29 Telefono:(381) 11 32 04 500, (381) 33 44 100 Fax:(381)11 33 42 200 E. Steinfl Sito Web UNIVERZAL BANKA AKCIONARSKO DRUŠTVO BEOGRAD Indirizzo:Francuska 29 Telefono:(381) 11 3022-801, Fax:(381) 11 3220-020,3343-017 Ljiljana Stojanović Sito Web VOJVOÐANSKA BANKA A.D. NOVI SAD Indirizzo:Trg slobode 7 Telefono:(381) 21 488 66 00 Fax:(381) 21 4886 689 marinos Vathis Sito Web
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Bonifico all’estero: costi e promozioni dei migliori conti correnti
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L’evoluzione dei conti correnti e la sempre maggiore diffusione dei conti online ha portato all’abbattimento di alcuni costi, tra i quali rientra anche quello del bonifico. I bonifici online, infatti, si differenziano dai tradizionali bonifici allo sportello sostanzialmente per due motivi. Da un lato per il fatto di poter essere eseguiti in totale autonomia, direttamenteRisparmio, Bonifici,…
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AMATI E ODIATI- L’ANTICO ANELLO CELTICOSOVERA EDIZIONI EBOOK EDITO DA COREBOOK
Intrighi, amori e tradimenti nell’avvincente romanzo dell’autrice Patrizia Riello Pera che torna questa volta con il sequel delle due famiglie, i Grant e gli O’Connor, già protagoniste in Amati e Odiati.
ESTRATTO:
- Sono io, Vito – si annunciò il visitatore, la cui voce aveva una spiccata inflessione palermitana.
Gordon lo invitò a entrare. Vito Campisi era un uomo anco-
ra giovane, di media statura, magro e un po’ stempiato. Era il figlioccio di Frank Di Mauro. Più affine al senatore di quanto lo fossero i suoi stessi figli, era cresciuto con la consapevolezza che un giorno avrebbe preso il suo posto a capo del clan.
Dal carcere in cui era detenuto, Di Mauro aveva incaricato Vito di ricostituire tanto il suo patrimonio personale che il tesoro del clan, in gran parte requisito dalla giustizia.
Insieme al denaro anche il potere stava sfuggendo di mano al senatore.
Gordon aveva chiesto a Vito di raggiungerlo al Sea Wafe, per esporgli il suo piano che sarebbe dovuto andare a vantaggio dell’intero clan.
I due uomini si sedettero a tavolino. Gordon fu molto conciso, dato che non aveva ancora elaborato i dettagli.
- Vorrei mettere le mani sul denaro di Kim Grant, la sorella di Maximilian – affermò. - La ragazza, oltre che molto bella, è immensamente ricca e molto, molto ingenua.
Aveva progettato di convolare a nozze con la giovane miliardaria. Quindi l’avrebbe uccisa e ne avrebbe spartito l’eredità con i membri del clan. Intravedeva anche la possibilità di riciclare il denaro proveniente dai traffici dell’organizzazione tramite i conti correnti della moglie.
- Allora, che ne dici? – domandò Gordon, eccitato al solo pensiero che il suo piano andasse in porto.
Vito attese un istante, quindi rispose di no con uno schiocco della lingua.
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Messina. Operazione antidroga della Polizia di Stato
Eseguite 52 misure cautelari personali e sequestri patrimoniali La Polizia di Stato di Messina, con l’impiego di circa 350 operatori, ha condotto una vasta azione anticrimine che ha portato all’esecuzione di 52 misure cautelari emesse a carico di altrettante persone ed al sequestro di beni mobili, immobili ed altre utilità economiche. Il provvedimento cautelare dispone la misura della custodia in carcere per 26 indagati, quella degli arresti domiciliari per 13 soggetti e quella dell’obbligo di presentazione alla P.G. per 9 persone nonché il sequestro di immobili (appartamenti e garage-cantine), autoveicoli, motoveicoli e altre utilità economiche. L’operazione, denominata “Market Place”, rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su un’ampia e pericolosissima struttura delinquenziale, formata da più cellule, dedita al traffico di sostanze stupefacenti. L’attività di indagine nasce dagli approfondimenti svolti a seguito dell’agguato avvenuto il 25 gennaio 2017 ai danni di due uomini, padre e figlio, i quali furono raggiunti da colpi di arma da fuoco agli arti inferiori. Giorni dopo, nella stessa zona, veniva incendiata una Smart in uso al figlio, mentre pochi mesi prima, nel settembre del 2016, un parente dei due uomini, era rimasto vittima di un attentato analogo. Gli episodi sembravano tra loro collegati e sono divenuti oggetto di approfondimento da parte dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia messinese e degli investigatori della Squadra Mobile. Fin da subito le indagini si sono indirizzate sulle componenti malavitose operanti nel quartiere di Giostra e si sviluppavano scandagliando le dinamiche criminali, soprattutto nell’ambito del traffico degli stupefacenti. In quella zona di Messina si era già registrato, nel 2016, un altro allarmante episodio; all’interno di un bar erano stati esplosi dei colpi d’arma da fuoco contro diversi soggetti lì riuniti gravati da precedenti di polizia. Il tutto lasciava supporre che, attorno al popoloso quartiere cittadino, ruotassero interessi da parte di più cellule criminali che, armi alla mano, si stavano affrontando per contendersi la supremazia sul territorio ed assicurarsi i migliori proventi derivanti dagli illeciti affari in materia di importazione e commercializzazione degli stupefacenti. L’approfondimento investigativo, condotto dai poliziotti della Squadra Mobile, ha consentito di fare luce sugli efferati ferimenti dei due congiunti e ha restituito molti elementi indicativi di un intenso traffico di sostanze stupefacenti, gestito all’interno di un comprensorio edilizio, residenza della famiglia dei due uomini. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali, la visione delle immagini delle telecamere di osservazione, i tantissimi servizi dinamici sul territorio e gli innumerevoli riscontri all’attività di spaccio hanno condotto, all’emersione di un’articolata associazione criminale, operante nel rione messinese di Giostra, dedita alla gestione di un imponente traffico di droghe di varie tipologie, destinate ad essere immesse sul mercato messinese attraverso la creazione di una vera e propria “centrale dello spaccio”. Questa struttura criminale era articolata in molti “punti vendita” collocati nelle diverse palazzine del complesso, gestiti da vari associati e utilizzati sia per lo smercio al dettaglio ai tossicodipendenti, sia come base per la distribuzione degli stupefacenti a molti pushers, di regola anch’essi clienti, che provvedevano a loro volta allo spaccio al minuto per autofinanziarsi, contribuendo a incrementare così il mercato del sodalizio. All’interno di ciascun appartamento preposto alla rivendita e gestito da uno dei sodali (di regola un membro dell’assetto familiare interessato) la collaborazione del nucleo familiare, spesso allargato, consentiva il protrarsi dell’attività giorno e notte, senza soluzione di continuità. Il complesso popolare era strutturato come una vera e propria roccaforte munita di impianti di videosorveglianza che controllavano gli accessi permettendo, mediante schermi collocati all’interno delle abitazioni, la tempestiva constatazione della presenza delle forze dell’ordine. Inoltre, ad integrare i sistemi tecnologici di rilevazione di presenze “indesiderate”, veniva utilizzato il metodo del “passaparola”, sia tra i “condomini” che tramite i clienti pronti ad avvisare gli spacciatori di eventuali controlli in corso nonché quello delle vedette. L’associazione poteva, avvalersi di un’ampia rete di fornitori indispensabile per garantire il costante flusso di sostanza stupefacente di varie tipologie (cocaina, marijuana, hashish, skunk), che consentiva di far fronte ad un’incessante domanda d’acquisto. A testimoniare l’imponenza dell’organizzazione criminale è la definizione data da un collaboratore di giustizia: “la Scampia di Messina”. L’attività di indagine ha portato alla luce un modus operandi ricorrente nella cessione dello stupefacente, effettuato secondo uno schema fisso che prevedeva la ricezione dell’ordine davanti alla porta di casa, l’attesa dell’acquirente sul pianerottolo e la consegna della droga sempre all’esterno dell’abitazione. In caso di impedimento temporaneo o permanente del “referente principale”, la distribuzione degli stupefacenti veniva gestita dagli altri membri della famiglia, sempre all’interno della stessa palazzina, o demandata ad altri soggetti che gestivano le altre piazze di vendita riconducibili allo stesso gruppo criminale. La posizione centrale nel gruppo criminale era ricoperta dall’uomo ferito nell’agguato (il padre) che, secondo le risultanze, ricopriva importanti funzioni di coordinamento delle diverse piazze di spaccio del comprensorio e di gestione del fiorente traffico illecito, curando l’approvvigionamento della droga, gestendo le negoziazioni sui quantitativi e sui prezzi, decidendo se e a chi condonare un debito o concedere uno “sconto” per l’acquisto di droga e risolvendo altre eventuali problematiche, per lo più connesse ai controlli delle forze dell’ordine (ad esempio, con il frequente ricorso a delle vere e proprie “vedette” che potessero tempestivamente dare notizia dell’arrivo di persone o autovetture “sospette”). Ciascuno degli indagati era coadiuvato nell’attività di spaccio da altri componenti del gruppo familiare: il fratello, la moglie, la suocera (sorella di due collaboratori di giustizia) i cognati ed altri. Tutti i soggetti, al pari dei numerosi altri destinatari dei provvedimenti cautelari, fornivano il loro contributo all’associazione indirizzando i clienti, segnalando eventuali situazioni sospette e rendendosi protagonisti di alcuni episodi di cessione. Di non poco conto era la “copertura” data da un uomo, già collaboratore di giustizia e raggiunto dalla misura cautelare del massimo rigore eseguita nell’ambito dell’Operazione Antimafia denominata “Predominio”. Inoltre le investigazioni condotte evidenziavano l’esistenza di un’altra organizzazione criminale, anch’essa operante nel quartiere Giostra, dedita all’acquisto, alla detenzione ed alla cessione di sostanze stupefacenti dì vario tipo (cocaina, marijuana ed hashish) nonché allo spaccio al minuto di tali sostanze. Capo promotore di tale associazione era da individuarsi in un soggetto, ed altri soggetti deputati a detenere lo stupefacente del gruppo, nonché a svolgere attività di spaccio al minuto, riscuotere i proventi dell’attività e di bonificare i luoghi ove potessero essere installate delle microspie. Un’associazione, quest’ultima, che, peraltro, poteva contare sulla disponibilità di armi da utilizzare per assicurare un efficace controllo del territorio e del mercato dello spaccio. Una disponibilità avvalorata non solo dai ferimenti dai quali l’indagine ha tratto spunto, ma anche dalle conversazioni captate, dalle immagini raccolte e visionate. Elementi cui deve aggiungersi anche, seppur a carico di ignoti, quello del rinvenimento di munizioni del 23 giugno 2017, in uno spazio condominiale delle case popolari oggetto di indagine. Condividendo l’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina – Direzione Distrettuale Antimafia, ha richiesto ed ottenuto, la misura cautelare del massimo rigore per 26 indagati, quella degli arresti domiciliari per 13 soggetti e quella dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altri 13 individui. La ricostruzione delle consistenze patrimoniali di alcuni degli indagati e dei relativi nuclei familiari e il rilevamento dei redditi annualmente conseguiti da ciascuno di essi permetteva di ravvisare una sproporzione tra i beni posseduti e le loro effettive capacità economiche. Pertanto il G.I.P., nel provvedimento cautelare in argomento, disponeva anche il sequestro preventivo di beni mobili (autovetture e motoveicoli), immobili (appartamenti, garage, cantine) ed utilità economiche presenti in conti correnti riferibili ai destinatari della misura cautelare. Il tutto per un valore complessivo di oltre 300.000 Euro per il rintraccio e la cattura dei destinatari del provvedimento restrittivo, gli investigatori della Squadra Mobile, unitamente al Servizio Centrale Operativo, ha agito sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato in Messina numerosi equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania, dal Lazio e delle Squadre Mobili di Palermo, Reggio Calabria, Catania, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa ed Enna. All’attività ha anche collaborato personale dei Commissariati di Pubblica Sicurezza Distaccati e Sezionali della Provincia di Messina, della D.I.G.O.S., dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e di ogni altra articolazione della locale Questura nonché della Polizia Penitenziaria operante nelle Case Circondariali ove si trovavano già ristretti alcuni soggetti destinatari delle misure cautelari emesse. 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Complottismo e dietrologie a parte i fondi neri di questa società e corporazione affiliata suddetta UBS, come tante altre istituzioni finanziarie sono stati per decenni l’oggetto di indagini e il tema contrastato, impepato di parentesi opache e dibattuto da non meno che una manciata di puristi e cronisti scrupolosi quanto più per raccontare le gesta altisonanti che danno spessore, voce a degli illustri sconosciuti economisti e manager cravattari, il programma degli affari derivati e ottimizzatori nello spazio-tempo degli interessi e dei titoli spazzatura, voci di spesa aggiunte sul libro-paga nelle entrate che sostituivano la vecchia guardia di puttanieri con le nuove esche di rampolli figlioni e figli d’arte nelle commissioni sbiadite che ad ogni volta e svolta destavano frustrazione e sedute improduttive spesso reticenti; per ragioni che risiedono nelle capacità tangibili di disporre di tutto questo ben di Dio e aldilà del mero riciclaggio dei singoli e nei singoli conti correnti intestati, ad esempio, in quelle holding che fanno capo alle famiglie perbene fabbricanti di armi come furono quei gloriosi armaioli della Fabbrica d'Armi Pietro Beretta S.p.A. infognate anche nei grandi consorzi Finmeccanica oppure negli appalti nazionali e sovrannazionali per le forze armate e dell’ordine di mezza Europa (vedi progetto Eurofighter).. questi prestidigitatori mani di forbice dalle iniziative ecosostenibili, ecomicidiali.. dalle discussioni infinite sono passati ai fatti, che ne sulla prevenzione come il congelamento di certe transazioni, e nemmeno negli anni dove non sono mai pervenuti a quelle autentiche misure e provvedimenti antiriciclaggio hanno dato luogo ad una separazione di quella mescolanza di figure e cariche troppo in conflitto d’interessi, per es con la presidenza della Repubblica.. nella maniera e col tempo di meritarsi sufficiente appoggio da parte dei collegi e delle authority compiacenti che nel frattempo frantumavano il tutto per fare del mercato una sostanziale dimensione protetta al più da quella volgare trasparenza, mantenendo e mai trascurando quel profilo basso e omertoso indispensabile e un risalto mediatico minimo solo nel frangente di tali attività di autogoverno condensate e costituite nelle rispettive decisioni autocratiche ed eurotroike; cosìcché non destando o suscitando accertamenti e indignazione di fronte agli organismi di controllo e a quell’opinione pubblica perennemente presa per il naso in quelle innumerevoli movimentazioni finanziarie che di continuo frodano davanti ai soci sprovveduti sfoderando i loro trucchi migliori d’illusionisti: le loro istituzioni legittimate e passive incominciassero a rimpallarsi le responsabilità i questa epoca decadente al collasso e in declino giusto per ripristinare il rimpiattino euroscettico e l’immobilismo di quelle brexit, che sono il disagio quasi inerte di fronte ad una connivenza con quei nazionalismi fascisti millenari e che al fine illustrativo non sono al cospetto nei dei veti, e nemmeno nel merito dei dignitari sovranisti e speculatori, al centro del problema vero e proprio.
Fondamentalmente e anzi nonostante, in questi ultimi anni siano state attinte forti somme di euroquote da scorte copiose di valuta nominale stampata e immessa come fosse liquidità indefinita sul mercato fiduciario dei titoli CHF, il cosiddetto centro gravitazionale di questo scenario asserviva uno stato di perenne tassonometria bellica concetto derivato e residuato delle svalutazioni che l’inflazione degli anni 30 60 e 90 ha concatenato con strascichi guerrafondai e dalla connotazione impiantata e incardinata quasi sempre all’escalation: dando il Là a diverse iniziative e corrispettive crisi geopolitiche tra fancazzismi e totalitarismi varati e raggirati attorno a delle motivazioni che risalgono alla notte dei tempi.. essi si sono riabilitati grazie ai loro debosciati figli.. e
hanno trovato la quadra e un accordo di sfruttamento, consolidato in quei trattati sulle risorse disponendo e sostanzialmente attuando una liberalizzazione per vie approssimative che convergono e concernono l’uso e il riuso del denaro come incentivo per soddisfare le preferenze e una domanda di GNOCCA personalizzabile, di FIGA fresca, in un desiderio egoistico quanto esclusivo al più che ottenebrante, che in loro diviene la dolce frenesia inebriante e la trasformazione delle pulsioni più naturali nell’adito insistente di un vero e autentico delirio o possessione animale; liberalizzazioni e moltitudini di concubine quindi prelevate da ogni dove e ogni realtà che come nel secondo conflitto mondiale rappresentano la meravigliosa essenza di certi magnati e incrollabili puttanieri.. quasi fossero avvenuti al mondo per schiacciare la civiltà e macchiare tutte quelle tele ancora bianche da sverginare da esporre un giorno come trofei appesi al muro, sul plantageneto allargato allo stupro.
La scorta di grazie necessaria e sufficiente che trova il fiato per respirarle tutte in una notte, come fottute droghe usa e getta nella voglia che questi suini coronati o potentati percepiscono come il bisogno inesauribile e rimuginato di qualcosa, quasi gelosamente e geneticamente nel loro diritto, sia nelle loro fantasie e smanie nostalgiche sospirate di vivere una seconda giovinezza, giaccia nel vizio perenne ..con una verginale musa del capriccio, figura eburnea o di bontà carnale, esotica oppure magari languida afrodite turgidamente altera, ma sempre nel corpo di una femmina.. docile da fottere, quanto sublime prezzo dello struggimento, dello sgocciolamento, dell’innamoramento, o addirittura del cazzone frignone smarrito nell’oblio di un ventenne erede universale dell’impero di un altro magnaccia.
Trasformando questo sogno in pura estetica e nella favola erotica delle debuttanti infiammate buttane o nel materiale di letteratura per un tormento interiore che quei campioni e intenditori anonimi conoscono bene e penetrano in tutte le sfumature del benessere, fremendo in ogni istinto e irrefrenabile godimento che non sanno placare quelle cavalcate insaziabili, impagabili, incontenibili, di un idillio insopprimibile, impalpabile, insopportabile e incontentabile di un ideale che solletica i loro sensi e da mattina a sera nutre l’adorabile balzello del loro eccitamento in una contemplazione che riempe di tesori e di venerazione l’ornamento prelibato e soprammobile di una perfezione ed eleganza che ha da sfinire nel dilemma di frequentare motti e ritrovi e tradizioni intercontinentali per ubriacarsi di venale sciccheria ridotta a lussuriosa ambita preda di un mantenimento inesorabile..
Colei che crebbe assieme ad altre millenarie appartiene alle leggendarie gemme da aggiudicarsi ad un’asta, all’ultimo carato.. cosìcché se ieri erano pregiate e irraggiungibili status symbol per pochi fortunatissimi nudisti barbieri di Siviglia adesso rimangono costose Madonne da prenotare con anni d’anticipo, seppur inevitabilmente facili sia da procurare sul listino e da oggi persino le schiave d’elezione nel piacere di chi le ha riscoperte come merce facile da CLONARE e allevare in proprio.
Bisognerebbe sempre capire quali implicazioni scaturiscono dall’abuso di queste dilette grazie, a partire da un’idea fino alla ratifica e alla pratica di quest’ultima in una società di consumo sfrenata come questa, e dedita a traffici d’armi, di favori, di organi.. nei valori dei conti correnti ivi primi.
Ma per quei frutti stupefacenti che assuefanno i figli/e debosciati di certa elité, e soprattutto per Saturno e tutte le sue dilette sparse (e scomparse) in ogni dove bisognerebbe comprendere dalle premesse dove arriva una lobby quando la richiesta non accontenta tutti questi grandiosi puttanieri assortiti e padroni del mondo.
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Conti mentali che non tornano: occhio al portafoglio d’investimento!
Scritto da Luigia Barzaghi, curato da Martina Galimberti
Uno degli obiettivi degli studiosi del comportamento è quello di descrivere in che modo gli esseri umani prendono decisioni e compiono scelte. Per molti anni, il modello di riferimento adottato per studiare i processi decisionali è stato quello proposto dall’economia tradizionale, nel quale l’essere umano veniva trattato come un decisore razionale, in grado di compiere scelte che seguivano alcuni assiomi ben definiti. A partire dagli anni ‘70, tuttavia, diversi studiosi, tra i quali Kahneman e Tversky, pionieri dell’Economia Comportamentale, hanno messo in luce come alcuni degli assunti proposti dalla teoria economica tradizionale non fossero sufficienti per descrivere in modo adeguato la complessità del comportamento umano.
Una tra le più importanti teorie proposte dagli economisti comportamentali è quella del Mental Accounting, elaborata dall’economista Richard Thaler (1985), secondo la quale le scelte economiche delle persone sarebbero fortemente influenzate da un sistema di contabilità mentale che viola diversi postulati della teoria economica tradizionale. Lo studioso, nel descrivere tale fenomeno, parte da alcuni assunti della Teoria del Prospetto formulata da Tvesky e Kahnemann nel 1979, sottolineando come il contesto in cui viene presentata una scelta possa influenzare le decisioni (effetto framing) e come le perdite abbiano un peso emotivo diverso rispetto ai guadagni (avversione alla perdita).
IL SISTEMA DEI CONTI. Tra i diversi concetti descritti all’interno di tale teoria, troviamo quello che viene definito “sistema dei conti” secondo il quale gli individui organizzano le proprie scelte relative al reddito ed alla ricchezza attraverso un sistema di veri e propri conti mentali. In altre parole le persone tendono a separare mentalmente le diverse spese necessarie per gestire al meglio il proprio denaro: “denaro per la spesa”, “denaro per il divertimento” ecc.
Nella vita di tutti i giorni, il sistema dei conti, sia esso gestito tramite app, quaderni, buste o barattoli, può essere molto utile per controllare le spese e può aiutare le persone a suddividere il loro budget all’interno in diversi conti mentali: uno per le spese correnti finanziato dallo stipendio mensile, uno per le spese eccezionali finanziato dai risparmi giacenti sul conto corrente (ad esempio, l’acquisto di una nuova auto) e anche uno per i risparmi a lungo termine, finanziato dagli asset di borsa (ad esempio, per fini pensionistici). Ad ognuno di questi conti corrisponderebbe inoltre una differente propensione al consumo e questo consentirebbe agli individui di migliorare la loro capacità di autocontrollo.
Questo sistema di contabilità mentale, viola tuttavia quello che viene definito principio economico di fungibilità del denaro: secondo la teoria economica tradizionale, tutto il denaro in nostro possesso dovrebbe infatti essere considerato allo stesso modo, indipendentemente dal fine per cui viene utilizzato o dalla sua provenienza.
GESTIONE DI PERDITE E GUADAGNI. Il lavoro di Thaler ha permesso inoltre di analizzare in dettaglio il modo in cui le persone percepiscono le diverse attività finanziarie e gestiscono mentalmente i guadagni e le perdite ottenute:
In alcuni casi possono usare un solo conto mentale generale in cui contabilizzano tutte le operazioni compiute in un certo periodo. Si parla, quindi, di conto mentale integrato ed il saldo è rappresentato dalla differenza tra guadagni e perdite;
In altri casi utilizzano due conti mentali separati raggruppando nel primo i guadagni e nel secondo le perdite.
COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO. In che modo le persone allocano le risorse nel loro portafoglio? In uno studio del 2001, Benartzi e Thaler hanno proposto ai partecipanti diverse opzioni che riguardavano l’allocazione dei risparmi ed hanno potuto osservare quanto segue:
Quando sono disponibili due fondi, di cui il primo investito in azioni e il secondo investito in obbligazioni, le persone investono metà dei loro risparmi nel primo fondo e metà nel secondo;
Quando invece sono disponibili tre fondi, di cui due azionari e uno obbligazionario, le persone dividono in parti uguali i loro risparmi tra i tre fondi costruendo così un portafoglio costituito per due terzi da azioni e per un terzo da obbligazioni.
Questo risultato mostra che gli investitori valutano le tre opzioni separatamente e non come parti dello stesso portafoglio. L’incongruenza in questo caso si evidenzia nel fatto che se nel primo caso, con due soli fondi disponibili, gli individui decidono di investire metà del patrimonio nel fondo azionario e l’altra metà in obbligazioni, allora anche nel secondo caso il loro portafogli dovrebbe essere costituito al 50% per cento da azioni e al 50% per cento da obbligazioni, indipendentemente dal numero di fondi a disposizione. Si arriva invece in quest’ultimo caso ad un’allocazione in cui il portafoglio è composto dal 66% da titoli azionari. Gli investitori dimostrano dunque in questo studio di aver difficoltà nel diversificare il loro portafoglio seguendo i principi delineati dall’economia tradizionale: il modo in cui scelgono di allocare le loro risorse è, in altre parole, diverso da quello che adotterebbe un decisore perfettamente razionale.
ANDAMENTO DEL PORTAFOGLIO. A causa della contabilità mentale separata, gli investitori possono avere una percezione distorta dell’andamento del proprio portafoglio: anziché valutarne l’andamento globale, focalizzano la loro attenzione sul rendimento dei singoli titoli.
In una situazione molto semplificata in cui un investitore possiede solo due titoli, la valutazione separata dei loro rendimenti potrebbe fargli perdere di vista che il rendimento del portafoglio sia comunque positivo, nonostante uno sia in perdita e l’altro in attivo. Le perdite, inoltre, sono “sentite” il doppio dei guadagni e l’investitore potrebbe avere la sensazione che il portafoglio sia in perdita.
DISPOSITION EFFECT. Un altro fenomeno collegato alla contabilità mentale è l’effetto disposizione (Disposition Effect), studiato da Shefrin e Statman (1985).
L’effetto disposizione consiste nella tendenza a tenere troppo a lungo nel portafoglio le azioni che stanno perdendo valore, ed, al contrario, vendere quelle vincenti ben prima che possano arrivare al rendimento massimo.
L’Homo economicus, perfettamente razionale, venderebbe più rapidamente i titoli in perdita e non cederebbe alla tentazione di vendere subito i titoli vincenti, saprebbe aspettare il momento ottimale per vendere ed acquistare, massimizzando la probabilità di guadagno.
Shefrin e Statman forniscono la seguente spiegazione per questo fenomeno: vendere un titolo significa chiudere un conto mentale, e chiuderlo registrando un utile dà soddisfazione e alimenta la fiducia nelle nostre stesse abilità, mentre chiuderlo in perdita è un duro colpo per la nostra autostima.
Rinviare la vendita di un titolo che sta perdendo permette quindi di evitare un dolore e magari anche il dispiacere di vedere il titolo recuperare in un momento appena successivo e di conseguenza evitare anche il rimpianto: “se non avessi venduto...”.
In questo articolo sono stati approfonditi alcuni concetti di base che descrivono il fenomeno del Mental Accountig, una delle principali teorie emerse dall’Economia Comportamenale.
Conoscere in che modo prendiamo decisioni in ambito finanziario e sapere che non sempre queste risultano perfettamente razionali può essere di grande aiuto per gli studiosi del comportamento. Un’analisi approfondita di fenomeni come quello descritto possono infatti permettere di sviluppare strategie utili per aiutarci a prendere scelte migliori per il nostro futuro e migliorarne il benessere.
BIBLIOGRAFIA
Benartzi, S., & Thaler, R. H. (2001). Naive diversification strategies in defined contribution saving plans. American economic review, 91(1), 79-98.
Girotto, V., & Legrenzi, P. (Eds.). (2004). Psicologia del pensiero. Il mulino.
Kahneman, D., & Tversky, A. (1979). Prospect Theory: An analysis of decision under risk. Econometrica, 47(2), 263.
Shefrin, H., & Statman, M. (1985). The disposition to sell winners too early and ride losers too long: Theory and evidence. The Journal of finance, 40(3), 777-790.
Thaler, R. (1985). Mental accounting and consumer choice. Marketing science, 4(3), 199-214.
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Ogni anno, quando il Natale si avvicina, migliaia di persone iniziano a programmare i propri spostamenti. C’è chi si reca in vacanza al caldo, chi invece preferisce la classica settimana bianca, oppure chi si ricongiunge ai propri cari distanti. Qualunque sia la meta del vostro viaggio, è importante scegliere con attenzione il momento giusto per prenotare, così da riuscire a risparmiare qualcosa. Come ogni anno, Expedia ha pubblicato il suo report per le vacanze 2019, nel quale offre alcuni importanti consigli per pianificare al meglio le nostre vacanze natalizie. Il primo passo consiste nel trovare il periodo migliore per effettuare la prenotazione. I viaggiatori si dividono qui in due correnti di pensiero: chi preferisce anticipare i tempi, confermando volo e hotel diversi mesi prima della partenza, e chi invece sceglie l’opzione last minute. In entrambi i casi, è radicata la convinzione di poter così strappare un buon prezzo e risparmiare denaro. A quanto pare, la realtà è ben diversa. Il report di Expedia ci rivela infatti che il periodo migliore per trovare soluzioni economiche per le vacanze di Natale è quello che va dal 23 novembre al 9 dicembre. La finestra temporale che si apre un mese prima delle festività e si chiude due settimane prima sarebbe quella più vantaggiosa, permettendo di trovare tariffe più basse addirittura del 15% rispetto a quelle ottenute prenotando con 90 o più giorni di anticipo dalla data di partenza. E il last minute? Le cifre sono leggermente più alte, ma c’è comunque un buon risparmio, dal momento che si parla di un 2% in più rispetto al “periodo d’oro” di cui sopra. In ottica risparmio, comunque, è importante scegliere con attenzione anche il periodo in cui si viaggerà. I giorni migliori per partire sono la vigilia di Natale e il giorno di Natale stesso, visto che in queste date le tariffe si abbassano notevolmente e sono davvero in pochi a mettersi in viaggio. Nel caso in cui ciò non sia possibile, un’altra data piuttosto economica è il 23 dicembre. Al contrario, il giorno peggiore per viaggiare è il sabato precedente le vacanze, che in questo caso cade il 21 dicembre: non solo i prezzi sono decisamente più alti, ma dovrete fare i conti con il picco dell’esodo natalizio. Insomma, che abbiate deciso di passare il Natale al caldo, in mezzo alla neve o con i vostri affetti più cari, ora avete tutte le indicazioni per organizzare un viaggio low cost che vi garantisca il massimo confort, lontano dalla folla che si affretta a partire per le vacanze. Viaggiare a Natale – Ph. Visionkick (iStock) https://ift.tt/2W16v8c Qual è il momento migliore per prenotare le vacanze di Natale? Ogni anno, quando il Natale si avvicina, migliaia di persone iniziano a programmare i propri spostamenti. C’è chi si reca in vacanza al caldo, chi invece preferisce la classica settimana bianca, oppure chi si ricongiunge ai propri cari distanti. Qualunque sia la meta del vostro viaggio, è importante scegliere con attenzione il momento giusto per prenotare, così da riuscire a risparmiare qualcosa. Come ogni anno, Expedia ha pubblicato il suo report per le vacanze 2019, nel quale offre alcuni importanti consigli per pianificare al meglio le nostre vacanze natalizie. Il primo passo consiste nel trovare il periodo migliore per effettuare la prenotazione. I viaggiatori si dividono qui in due correnti di pensiero: chi preferisce anticipare i tempi, confermando volo e hotel diversi mesi prima della partenza, e chi invece sceglie l’opzione last minute. In entrambi i casi, è radicata la convinzione di poter così strappare un buon prezzo e risparmiare denaro. A quanto pare, la realtà è ben diversa. Il report di Expedia ci rivela infatti che il periodo migliore per trovare soluzioni economiche per le vacanze di Natale è quello che va dal 23 novembre al 9 dicembre. La finestra temporale che si apre un mese prima delle festività e si chiude due settimane prima sarebbe quella più vantaggiosa, permettendo di trovare tariffe più basse addirittura del 15% rispetto a quelle ottenute prenotando con 90 o più giorni di anticipo dalla data di partenza. E il last minute? Le cifre sono leggermente più alte, ma c’è comunque un buon risparmio, dal momento che si parla di un 2% in più rispetto al “periodo d’oro” di cui sopra. In ottica risparmio, comunque, è importante scegliere con attenzione anche il periodo in cui si viaggerà. I giorni migliori per partire sono la vigilia di Natale e il giorno di Natale stesso, visto che in queste date le tariffe si abbassano notevolmente e sono davvero in pochi a mettersi in viaggio. Nel caso in cui ciò non sia possibile, un’altra data piuttosto economica è il 23 dicembre. Al contrario, il giorno peggiore per viaggiare è il sabato precedente le vacanze, che in questo caso cade il 21 dicembre: non solo i prezzi sono decisamente più alti, ma dovrete fare i conti con il picco dell’esodo natalizio. Insomma, che abbiate deciso di passare il Natale al caldo, in mezzo alla neve o con i vostri affetti più cari, ora avete tutte le indicazioni per organizzare un viaggio low cost che vi garantisca il massimo confort, lontano dalla folla che si affretta a partire per le vacanze. Viaggiare a Natale – Ph. Visionkick (iStock) Pensate che sia necessario pianificare i vostri viaggi con largo anticipo o preferite un last minute? Ecco il periodo migliore per prenotare le vacanze di Natale.
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