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Commissione Allerta Rapida su andamento prezzi RCA
Oggi abbiamo inviato la lettera allegata a Spett. MIMIT – Ministero delle Imprese e del Made in Italy e p.c. Spett.li MEF – Ministero delle Finanze IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni CONSAP S.p.A. – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici Oggetto: Commissione Allerta Rapida su andamento prezzi Nell’ultima riunione della Commissione in oggetto del 27 giugno u.s. abbiamo…
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Il Bonus Cultura è un buono elettronico del valore di 500 euro, risolvo a ragazzi e ragazze maggiorenni nati nel 2004, che hanno compiuto 18 anni nel 2022, a cui lo Stato Italiano eroga tale somma sotto forma di buono per sostenere la diffusione della cultura tra i giovani.
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Tre di Spade.
"La proiezione sull'Altro: la trappola del Riconoscimento".
Il compito del mese di Maggio è accompagnarci alla frattura con la nostra profonda "Ferita del Riconoscimento".
Essere stati "ignorati" o "svalutati", "boicottati" o "abusati" all'interno del percorso di crescita, tra le mura di casa, nei luoghi più intimi ed emozionali, nelle relazioni primarie, può generare schemi di profonda disfunzione e colpa.
Il dolore non passa solo.
Si deposita nelle memorie cellulari e si riattiva ad ogni simbolo o associazione con l'Evento traumatico, sia esso breve ed estemporaneo o reiterato nel tempo.
Il tempo non sistema le cose. Le complica.
E' per questo che non basta affidarsi alla parte Divina per compiere quel passaggio così strettamente Umano.
Siamo tutti chiamati ora a rivedere amorevolmente i nostri automatismi di manifestazione della sofferenza.
Tutta la rabbia, la violenza, il malessere che si stanno scatenando all'interno dei Sistemi di Relazione, sono frutto di un passaggio delicato della "Coscienza", sempre meno "presidiata" e sempre più libera di esprimere il proprio vissuto.
I terremoti Energetici di questi ultimi anni hanno assediato le fondamenta di tutti gli edifici, anche quelli apparentemente solidi, rendendone evidenti le infiltrazioni di umidità e il marciume del basamento, producendo irreparabili crolli, riducendo in macerie interi caseggiati.
E molti, invece di ristrutturare alla base la loro casa distrutta, ci hanno "messo la pezza", restando però nella costante sensazione che, un'ulteriore potente scossa, potrebbe davvero essere la definitiva per loro.
L'Evoluzione è un processo legato all'Umiltà.
L'Umano si rende strumento di se stesso.
E accoglie con coraggio e resilienza la Verità, che di volta in volta si palesa di fronte a sé.
Si affida al Viaggio. Sa che il percorso sarà accidentato, sa che dovrà distruggere una ad una ogni illusione, ogni contraddizione, ogni trigger interiore.
Ma non si abbatte, non si demotiva, non si appoggia pesantemente sulle schiene degli altri.
E' la sua Casa a necessitare di restauro. E' il suo Giardino interiore che va bonificato a fondo. Sono i suoi "Mostri" da sconfiggere.
Ed è l'unico che può affrontare il suo percorso trasformativo. Nessun altro lo potrà fare al suo posto.
E se ad un certo punto del Viaggio, si è scelto di percorrere la scorciatoia, si mollano gli ormeggi e si decreta "ho già fatto troppo, è tutto inutile, io sono fatto così, sono gli altri che non mi capiscono e non mi accettano per quello che sono", sarà naturale incappare nella solita "risoluzione infantilizzata".
Dove la Struttura immatura necessita costantemente di attenzione, di riconoscimento e premi di partecipazione.
Nessuno ci darà il premio o "la pacchetta sulla spalla" quando avremo compiuto i nostri faticosi passi.
Saremo noi ad omaggiarci con Gratitudine e tanta Gioia. A festeggiare con un sorriso l'ennesimo tassello d'Amore che abbiamo aggiunto al nostro "edificio emotivo".
E mattone dopo mattone, fatica dopo fatica, piano piano vedremo la nostra Nuova Casa Interiore prendere forma.
Sentiremo il Cuore pulsare nuovamente di Vita, irradiare quella sua sconfinata potenza e trasparente purezza in ogni istante ed in ogni respiro del nostro procedere.
Non soffermiamoci nella solita "zona di sconforto", di immobilismo e di "vittimismo".
C'è tanto da smaltire.
Ora più che mai.
Bisogna trovare il coraggio di osservare il "Passato devitalizzato" che torna. Ci dobbiamo stare.
Nessuna fuga, nessuna scorciatoia, nessun premio.
Si resta. Si affronta. Si elabora. E poi si espelle via!
Se lo tratteniamo finirà per intasare il Sistema e ci porterà ad una lenta agonia di "morte" per soffocamento o asfissia.
Lasciamo che i dolori del Passato si trattengano solo il tempo necessario per preparare l'espulsione finale.
Non identifichiamoci con le nostre Ferite. Non partiamo a razzo con gli automatismi che proiettano questi informi cumuli di tossine in transito.
Restiamo concentrati, consapevoli, presenti e partecipativi.
E smettiamola di giocare alla Ferita del Riconoscimento con gli altri! Di voler a tutti i costi attirare l'attenzione del "genitore" di turno. Di agganciare dinamiche infantilizzate di confronto, di invidia, di competizione, di pietismo o, peggio ancora, di vendetta.
Siamo adulti.
Curiamo il nostro Giardino. E smettiamola di ficcare il naso nel Giardino altrui.
Restiamo Radicati a noi stessi, presenti e orientati.
Si tratta di Noi. Della nostra Vita. Delle nostre Emozioni e Disfunzioni. Della nostra Responsabilità su noi stessi. Delle nostre scelte di Guarigione.
L'Altro non c'entra. Mai.
Ricordiamocelo sempre.
E proseguiamo con tanta Fede, Impegno e Dedizione nel nostro straordinario Cammino Evolutivo.
Mirtilla Esmeralda
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Questo è il Paese in cui per fare un reclamo su cashback per cui serve spid devi registrarti su consap e avere un altro utente e password. Ma andràtuttobenissimo
@suxsonica
avanti così.....
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- Il Presidente di Consap SpA, Sestino Giacomoni, sottolinea l’importanza del lavoro svolto da Consap in sinergia con il Governo e con il Parlamento."Ci tengo ad esprimere i miei più sentiti ringraziamenti" dichiara il presidente Giacomoni "alla Commissione Cultura, scienza e istruzione, presieduta dall’on. Federico Mollicone, al Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, al Ministro dell’Università e della ricerca, Annamaria Bernini, al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed a Palazzo Chigi, che hanno sostenuto l’emendamento che consentirà di applicare la garanzia dello Stato ai prestiti del Fondo per gli studenti meritevoli. Si tratta di un grande risultato che consentirà a Consap SpA di mettere in atto il rilancio e il potenziamento del Fondo Studio"."Il Fondo per il credito ai giovani, c.d. Fondo Studio" spiega il Presidente "è stato istituito presso Consap nel 2010 durante il Governo Berlusconi e voluto dall'attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai tempi Ministro della Gioventù, per garantire l'accesso al credito bancario agli studenti meritevoli. E, in occasione dei 30 anni di Consap a novembre scorso, è stato lo stesso Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ci ha invitato ad apportare modifiche e migliorie al Fondo, nella speranza che si possa dare l'opportunità al nostro Paese di crescere ed evolversi attraverso la formazione dei giovani meritevoli, che ora possono investire nel proprio futuro anche se non hanno le possibilità economiche per farlo"."Appena il provvedimento verrà approvato definitivamente dal Parlamento," conclude Giacomoni "convocheremo presso Consap il tavolo che abbiamo istituito con ABI e CDP per far sì che tutte le banche possano erogare in tempi celeri il credito agli studenti meritevoli, con la garanzia di ultima istanza dello Stato, infatti le banche non dovranno fare accantonamenti e potranno concedere i prestiti ai giovani alle condizioni migliori. Consap proseguirà il suo impegno per la completa digitalizzazione delle procedure. Si tratta, indubbiamente, di uno strumento fondamentale per il Sistema Paese: l’agevolazione all’accesso del credito farà crescere non solo il numero degli studenti e dei laureati, ma anche in prospettiva l’economia italiana".Foto: Compare Fibre su Unsplash Fonte
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Il governo della retorica, dietro gli slogan solo promesse tradite🤡
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In arrivo ultima rata indennizzo azionisti Banca Marche
“Gli azionisti di Banca Marche in questi giorni stanno iniziando a ricevere sui loro conto correnti l’ultimo bonifico relativo al ‘Fondo Indennizzi Risparmiatori’, gestito da Consap spa, azienda interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e Finanze. Si tratta dell’ultima rata del 10% su un indennizzo che nel complesso consentirà agli azionisti dell’istituto marchigiano di percepire il 40%…
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Ma fatevi una risata ogni tanto anziché vedere sempre l'irrispettoso ovunque.
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#travel#treenation#trees#winkyes#ecofriendly#sustainability#trees and forests#travelling#sustainable#happy tree friends#bookingcom
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Vita animale
Da I miei stupidi intenti
“Mio padre morì perché era un ladro. Rubò per tre volte nei campi di Zò, e alla quarta l’uomo lo prese. Gli sparò nella pancia, gli strappò la gallina di bocca e poi lo legò a un palo del recinto come avvertimento. Lasciava la sua compagna con sei cuccioli sulla testa, in pieno inverno, con la neve.”
È così che Bernardo Zannoni debutta con il suo primo libro “I miei stupidi Intenti”, disarmando il lettore con la cruda verità di chi vuole raccontare il mondo e la vita per quello che sono, senza veli e senza schermi: la realtà gettata in faccia. Di libri come questo ce ne sono pochi, non tanto per la tecnica, ma per l’intenzione, per l’ardore del racconto. Perché oggi, se ci pensiamo bene, di storie ce ne sono davvero tante, più di quando si narravano le leggende di principesse salvate da nobili e belli cavalieri. Ma le storie di oggi spesso si confondono tra di loro, creando un frastuono o soltanto un ronzio di fondo, senza dire niente che valga la pena di essere ascoltato e poi compreso. Nell’odierna comunicazione emozionale non conta il vero, o almeno la ricerca dello stesso: conta quasi soltanto l’impressione stimolante. Le storie con la “s” maiuscola, invece, possono anche non piacere e a volte annoiare, ma difficilmente si confondono con il resto, in quanto si elevano, senza venirne assorbite.
“I miei stupidi intenti” è la storia di una piccola faina di nome Archie che diventa grande. È il racconto di un ciclo di vita animale in cui il protagonista si scontra con la dura realtà del suo habitat, con chi lo popola, con il severo clima invernale, ma anche con ciò che è parte indissolubile della vita di tutti, bestie e uomini. Zannoni, ovviamente, si concede una certa licenza poetica nel suo racconto, proprio come nelle favole. Ma il lettore non legge questo libro e ne apprende soltanto un qualcosa, come il bambino che impara una lezione dalla morale di una favola. No, il lettore vive con Archie l’impetuosità della vita, un vortice di emozioni intense e di momenti più spenti che altro non sono che il susseguirsi dei nostri giorni, della nostra esperienza corporea e terrena. Poco importa che al centro del racconto ci sia una faina al posto dell’uomo, perché troppo sottovalutiamo il valore della vita animale, che sia di qualche giorno come quella di una farfalla o di anni e anni come quella di una tartaruga. La famiglia, l’amore trovato e poi proibito, il dolore fisico e psicologico, le situazioni in cui si è costretti a restare, sono alcuni dei tasselli che compongono il puzzle della nostra esistenza, di ciò che vediamo, sentiamo e proviamo. E in quanto specie viventi popoliamo pezzi di terra tessendo relazioni gli uni con gli altri, perché soltanto insieme si ha la speranza di sopravvivere, e nel progredire, la possibilità di vivere. Infatti, Archie si distingue dagli altri abitanti del bosco perché rispetto a loro ha l’occasione di evolversi e perciò di provare esperienze quasi umane, grazie a una vecchia volpe di nome Solomon che prima lo rende suo prigioniero e servo, ma poi ne diventa il suo mentore. Solomon è un usuraio che gestisce un giro di affari nel bosco, vendendo uova e beni di prima necessità agli altri animali, dominando il territorio grazie alla sua intelligenza e furbizia. È una volpe che si appropria dei cimeli umani abbandonati, tra cui il libro dell’uomo che diventa per lui un oggetto sacro, ma pericoloso. È da qui che apprende i segreti dell’uomo e li fa propri, per poi un giorno capire di aver bisogno di un allievo a cui tramandare il suo prezioso sapere. Perché ciò che segna il confine tra uomo e animale è la parola, incisa sulla pietra o che macchia la carta, oggi in maggior dose digitale. Gli animali che noi osserviamo da una posizione di superiorità, elevandoci, vivono in fondo le nostre stesse esperienze ancestrali, come l’amore, l’abitare, la fratellanza. In fondo è questo che sostanzialmente ci distingue dalle bestie, in quanto siamo esseri mediamente consapevoli dei nostri gesti e delle nostre azioni, perché tramandiamo una conoscenza che rimane memoria, conservata in ciò che chiamiamo tempo. Archie e Solomon lo sanno e sono quindi costretti ad affrontare il fardello della loro esistenza, dal momento in cui diventano consapevoli del proprio vivere. Ecco che un amore vissuto trova un senso, bruciando nel cuore di chi lo ha provato, o lasciando un’interminabile malinconia per chi a un certo punto viene lasciato. La morte, invece, rimane un mistero di cui si ha soltanto la consapevolezza di non comprenderla mai fino in fondo, perché lascia sempre un vuoto nell’esistenza di qualcuno, di cui rimane il ricordo e forse qualche traccia.
Gli amori di Archie, la perdita di chi era a lui caro, le cause e le conseguenza delle sue scelte, fanno il protagonista l’esempio di una vita che vale la pena di essere raccontata, al di là di una qualsiasi retorica e senza la necessità di trarne un insegnamento. Solomon educa Archie a vivere, oltre che a sopravvivere, cosa per noi è forse scontata, anche se ciò che è scontato spesso viene pure dimenticato, oscurato dal resto. Ci sono oggi così tante cose, così tante possibilità che rischiano di provocare una grande confusione, facendoci perdere quella consapevolezza che ci ha distinto lungo il nostro processo di evoluzione, rendendoci creature complesse, che fanno cose ritenute straordinarie.
Abitiamo il mondo come le bestie, a volte viviamo, altre sopravviviamo come loro.
È forse questa la morale che ci insegna la favola di Zannoni.
Fonti:
Bernardo Zannoni - I miei stupidi intenti
Tommaso Mosole
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Criticità nelle attività peritali
Venerdì 4 ottobre i rappresentanti delle associazioni peritali ** si sono incontrati per il consueto appuntamento mensile sull’argomento. In questa occasione dovevamo decidere come sollecitare un cenno di riscontro ai vari ministeri ed enti pubblici che dovrebbero essere interessati alla situazioni che da mesi si è creata nel campo di applicazione della legge che ci riguarda, L’art. 156 del…
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🔴 Fondo garanzia per vittime della strada: cosa copre? ⚖️ [👆 Leggi l'articolo - LINK IN BIO] ➡️ Il Fondo Garanzia per Vittime della Strada è nato per garantire la tutela di chi subisce infortuni dovuti ad un incidente stradale. Istituito con la legge n.990 del 24 dicembre 1969, il fondo provvede al risarcimento delle vittime qualora il conducente non sia in grado di farlo. Il fondo è gestito dalla società CONSAP (CONcessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), sotto il diretto comando del Ministero dello Sviluppo Economico. Di seguito vediamo cosa copre il fondo garanzia per le vittime della strada e quali sono i limiti del massimale...
#DirittoCivile#InfortunisticaStradale#incidenteautomobilistico#incidentestradale#infortunisticastradale#risarcimentodanni#vittimedellastrada
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Dieci di Denari
"La Forza Interiore del Radicamento Affettivo"
La Dipendenza Affettiva è un disturbo serio.
Non si vede. Non si manifesta esteriormente. Ma crea un dolore interiore talmente forte da frantumare ogni parte di se stessi.
Viene sminuita nel novero delle dipendenze. Ma è "endemica" nella nostra società tanto quanto la dipendenza da uso di sostanze.
E riguarda il "funzionamento umano".
La dipendenza affettiva è una forma di amore patologico, una modalità distorta di vivere la relazione con l'Altro, sia esso genitore o partner, attraverso dinamiche disfunzionali e distruttive.
Non è un'esperienza da cui si ritorna indietro. E si innesca ogni qual volta la persona si pone in relazione attraverso la "perdita del controllo", l'idealizzazione dell'Altro, la cieca insistenza, "il non poter vivere senza", la delega della propria felicità ad eventi esterni, l'incapacità di "fermarsi" quando il "gioco" diventa pericoloso o addirittura mortale.
Il dipendente affettivo non è lucido quando ama. E' disposto a rinunciare a tutto pur di stare con il suo "oggetto di desiderio", anche quando questo significhi sacrificare la propria integrità e autentica unicità.
L'elemento della "fusione manipolata" è ciò che innesca il primo trigger.
Nasconde una profonda ferita di abbandono e di squalifica di se stessi, una autostima molto bassa ed una storia familiare di abuso psicologico o fisico, di adultizzazione precoce, di trascuratezza dei bisogni emotivi, di assenza o, all'opposto contrario, di eccessiva iper-protettività del genitore (la famosa "campana di vetro").
La "ferita da abbandono" e la "ferita del riconoscimento" non permettono alla struttura del dipendente affettivo di raggiungere un'autonomia emotiva.
L'iper-investimento sulla relazione vorrebbe riscattare attraverso l'amore e la cura per l'Altro le proprie mancanze dell'infanzia, ma finisce per diventare una penosa sudditanza alle esigenze e ai ricatti emotivi posti in essere dall'Altro.
Il trauma è Umano.
Non è Divino.
Su questo piano di Coscienza noi non siamo più "obbligati" a stare dentro alla "ruota del Karma".
Appellarsi al "Destino che ci ha fatti incontrare", al "devo comprendere qualcosa che ancora non so di me stesso", al "abbiamo delle Vite Passate da risolvere", per giustificare il motivo del non "andarmene" è frutto della dipendenza stessa.
Ma non ci aiuta.
Nessuno in questo "sacro passaggio" verrebbe mai spinto nelle Dinamiche del Passato per risolvere problemi della struttura presente, portando questa questione sul piano della multidimensione.
E' tossico.
Richiamare l'aspetto divino della questione è strumentale a mantenere inalterata la situazione di relazione, non permettendoci di allontanarci e porre fine al massacro.
Lo Spirito non sta lavorando nella direzione della dipendenza e del dolore. Ci sta accompagnando verso l'Amore sano.
E se ancora noi crediamo strumentalmente che "Amare" oggi sia un'espiazione delle Vite precedenti, non abbiamo compreso il senso di questo passaggio. E continueremo a farci molto molto male.
Non c'è nessun Destino che ci sta portando tra le braccia della Dipendenza. Siamo noi a perpetrare gli automatismi di dolore attraverso strutture umane fragili, disconnesse dalla presenza, sdradicate dal Cuore, immature e profondamente deboli dal punto di vista dell'Energia Maschile.
E non è una colpa. Ma una Verità da affrontare.
Difficile, scomoda e faticosa.
Ma da tempo si sa, le Energie stanno amplificando i residui di trauma e li stanno facendo vibrare come corde di violino.
E' per questo che la pulizia deve essere costante e attenta. Così come la lucidità, la centratura e la volontà.
Non siate "strumentali" con il Divino.
Non usatelo a vostro piacimento per giustificare situazioni profondamente umane.
Siate consapevoli del vostro rapporto disfunzionale con la Connessione.
La purezza del Cuore Cristallino disvela le miserie umane in tutte le sue forme.
Non si scappa.
Ci vuole portare ad "amare" in un modo sano, consapevole e libero su questo Piano di coscienza e con questo specifico Corpo.
Prendetevi carico della struttura umana interiore. Abbiate il coraggio di vedere ciò che è scomodo e malato. Ciò che ancora vi tiene lontani dall'Amore sano.
Non c'è molto tempo.
Smettete di delegare al Divino ciò che è vostro.
Non vi guarirà attendere la venuta di un Salvatore o implorare che una situazione esterna venga a liberarvi dalla prigionia, dalla disperazione, dal senso di ingiustizia.
L'Umano deve compiere il suo atto di piena Responsabilità verso se stesso. Ora. Adesso.
Siate coraggiosi. Affrontate.
Lascereste mai una gamba rotta senza ingessarla e riabilitarla?
No di certo.
Anche un sistema affettivo-emotivo fratturato e senza cure necessita dello stesso trattamento.
Perciò investite. Riabilitate. Prendetevi cura del vostro Corpo e della vostra Psiche. Con scelte giuste e determinate. Con disciplina e forza interiore.
Fatelo oggi. Non domani.
Oggi.
Mirtilla Esmeralda
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Striscia, migranti morti in mare: «Lo Stato potrebbe dover risarcire i parenti»
Striscia, migranti morti in mare: «Lo Stato potrebbe dover risarcire i parenti». «I parenti dei migranti deceduti in mare in territorio italiano potrebbero essere risarciti dallo Stato, qualora l'imbarcazione affondata avesse le caratteristiche previste dalla norma». Così Massimo Quezel, patrocinatore interpellato da Moreno Morello a proposito del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada (FGVS). Si tratta di uno stanziamento – gestito dalla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico – che garantirebbe un risarcimento alle persone trasportate e danneggiate in tutti i casi in cui un veicolo o un natante, anche stranieri, siano sprovvisti di assicurazione o non identificati. «Da quanto ci risulta rientrerebbero nella norma barche di stazza lorda non superiore alle 25 tonnellate e con altri requisiti associabili a quasi tutti i natanti utilizzati per i tragici viaggi della speranza», spiega l'inviato di Striscia. Che aggiunge: «Abbiamo scritto a Consap per sapere se negli anni avesse mai gestito richieste di risarcimento di questo tipo e, in caso affermativo, che esiti avessero avuto».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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