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deathshallbenomore · 1 year ago
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se ni’ mondo esistesse un po’ di bene
e ognun si considerasse suo fratello,
io mi connetterei senz’alcun cruccio ad eduroam
e il mondo ne sarebbe assai più bello
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i-am-a-polpetta · 1 year ago
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buongiorno belle gioie Cominciamo questa giornata aprendo un bellissimo dibattito sull'album di Calcutta
qui mi dite cosa ne pensate <3
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parmenida · 1 year ago
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Un filantropo, un uomo colto, mite e gentile, che nonostante i grandi mezzi a disposizione ha sempre condotto una vita umile, in campagna, coi suoi amati animali. Un uomo privato della sua libertà perché troppo generoso col prossimo.
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Carlo Gilardi ha 90 anni ed è molto ricco. E, nel pieno delle sue facoltà mentali, ha scelto di vivere aiutando gli altri. È un benefattore della comunità di Airuno, vicino Lecco, dove viveva prima di essere dichiarato incapace e costretto a stare rinchiuso contro la sua volontà in una rsa.
Ha messo a disposizione le sue case a chi non poteva pagarsi un affitto, ha donato soldi e beni immobili, ha regalato al Comune un parcheggio e un parco per i bambini. Ha reso più bella la vita dei suoi compaesani. Ha liberamente deciso, lui che non ha eredi legittimi, di destinare ai bisognosi la sua fortuna. Ma da tre anni, con un atto di forza, vive in amministrazione controllata e non può disporre dei suoi beni. Dal 27 ottobre, poi, Carlo è costretto all’isolamento dentro una rsa, dove è stato ricoverato con la forza dalla sua amministratrice di sostegno. Nessuno sapeva dove fosse, neanche il suo avvocato e i familiari, e nessuno a oggi ha potuto incontrarlo e fargli visita. Neanche al 41bis si riserva ai detenuti un trattamento simile.
Il caso di Carlo è finito sui giornali ed è stato trattato anche da Le Iene l’altra sera. Il filantropo non voleva essere rinchiuso: in una registrazione mandata in onda lo si sente urlare disperato “io voglio la mia libertà che mi avete sottratto”. Eppure la sua tutrice legale, che ne amministra il patrimonio, afferma che Gilardi lo abbia seguito volontariamente. Ma qualcosa non torna, come svelato dalla trasmissione, a cominciare dalla chiara volontà dell’uomo di non andare in rsa, per finire con una quantomai sospetta sensibile diminuzione negli ultimi mesi dei suoi averi, a cui Carlo però non può accedere da tempo. Che fine hanno fatto i suoi soldi?
Inutili le giustificazioni della tutrice e di altri personaggi che ruotano attorno alla vita del pover’uomo, “colpevole” solo di essere ricco e generoso: secondo loro Carlo andava protetto da se stesso, perché aiutava troppo il prossimo ed era vittima di approfittatori. Ma già prima di venire portato in rsa, il filantropo aveva scritto lettere in cui chiedeva aiuto alla stampa: temeva che lo volessero chiudere in un ospizio per gestire liberamente i suoi soldi. E si era spontaneamente sottoposto a luglio scorso a una perizia psichiatrica che ne aveva certificato l’integrità mentale e psichica.
Eppure Carlo Gilardi da 50 giorni è come un prigioniero, strappato alla sua vita, privato della libertà e della facoltà di disporre del suo patrimonio. E come se lo avessero sepolto vivo. Non gli permettono di vedere i familiari e il suo avvocato. Peggio di un carcerato. Ma l’unico “reato” commesso da Carlo è quello di essere stato troppo generoso con chi era meno fortunato di lui. E adesso sta soffrendo per questo.
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pygian-weapon · 4 months ago
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what's your go-to video when you want to have a laugh MA ORA SIAMO ALLA CORTE D'ASSISE E LEI È IMPUTATO DI 16 OMICIDI
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alexjcrowley · 8 months ago
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@thatonegirlbehindyou
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segaligno · 7 months ago
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Voglio una donna schiava. Ma non fraintendere il mio desiderio, poiché non è la tirannia che cerco, né la sottomissione brutale. No, è l’anima che brama la reciproca prigionia d’amore, un vincolo che sorge non dalla coercizione, ma dall’intreccio indissolubile di due cuori ardenti.
Desidero una donna il cui spirito sia libero come il vento, ma che scelga di legarsi a me con catene d’argento, forgiate dalla passione e dal rispetto. Una schiavitù volontaria, in cui ogni gesto, ogni sussurro, ogni sguardo sia un atto di devozione reciproca. Nel suo abbandono troverò la mia libertà, e nel mio dominio, il suo rifugio.
Immagino le nostre anime danzare su un filo invisibile, sospeso tra il cielo e l’abisso, in un equilibrio precario ma sublime. Lei, la mia musa, la mia dea, che accoglie con grazia la mia forza, e io, il suo protettore, che con tenerezza le sfiora l’anima.
Nel nostro giardino segreto, costruito con parole sussurrate e promesse incantate, il tempo stesso si ferma. Ogni momento si cristallizza in un eterno presente, in cui il mondo esterno svanisce e restiamo solo noi, prigionieri e sovrani di un regno di passione.
Desidero perdermi nei suoi occhi, specchi d’infinito, dove ogni lacrima è una perla di gioia e ogni sorriso un raggio di sole. Voglio che la sua voce sia il mio canto preferito, un’armonia che mi guida attraverso i labirinti del desiderio.
Non cerco la sottomissione del corpo, ma la comunione delle anime. Voglio che il nostro amore sia una fiamma perpetua, un fuoco che brucia senza consumare, alimentato dalla nostra reciproca dedizione. Che ogni notte sia un’incantata danza di ombre e luci, e ogni giorno una tela dipinta con i colori della nostra passione.
Voglio una donna schiava, sì, ma una schiava del cuore, libera nell’essere prigioniera dell’amore che condividiamo. Che le nostre catene siano fatte di sogni e desideri, e che insieme, in questa dolce schiavitù, possiamo trovare l’essenza stessa della libertà.
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canesenzafissadimora · 1 month ago
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L'altro giorno, ero al supermercato a fare la spesa intorno alle 18:30 quando un uomo anziano è entrato nel corridoio della pasta e mi ha messo una mano sulla spalla. Ho sobbalzato. La mia prima reazione è stata quella di arrabbiarmi e chiedergli di non toccarmi. Poi ho notato qualcosa. L'uomo stava piangendo. Sembrava sconvolto e confuso.
Improvvisamente mi ha chiesto: "Sai dov’è mia moglie? La sto cercando." Gli ho risposto che non lo sapevo e gli ho suggerito di chiedere aiuto al banco informazioni per trovarla. Pensavo che l'avesse persa tra le corsie. A chi non è mai capitato? Ma mi sbagliavo.
Ha continuato a chiedere: "Dov'è mia moglie? Era proprio qui." Le lacrime gli riempivano gli occhi. Gli ho detto di nuovo che non ne ero sicura e gli ho proposto di accompagnarlo al banco del servizio clienti, dove avrebbero potuto fare un annuncio tramite gli altoparlanti. Ha accettato.
Lì, la donna al banco ha chiesto un nome. Lui mi ha guardato, come se fossi io ad avere la risposta. La donna ha alzato gli occhi al cielo e si è rivolta a me: "Signorina, ha IL NOME?" Le ho spiegato che non conoscevo quell'uomo e che non avevo più informazioni di lei. "È uno scherzo?" ha chiesto. A quel punto mi sono resa conto che quell'uomo non era semplicemente confuso, ma affetto da Alzheimer. Avendo avuto un nonno con questa condizione, lo riconoscevo fin troppo bene.
L'ho portato all'area ristoro e ci siamo seduti. Ora tremava e piangeva piano. "Dov'è il mio amore?" Gli ho preso le mani e gli ho chiesto se avesse un cellulare. Mi si spezzava il cuore per lui. Mi ha detto che non ne era sicuro, così gli ho chiesto se potevo cercare nelle sue tasche. Ha acconsentito. Con attenzione, ho trovato un piccolo cellulare a conchiglia. Ho cercato tra i contatti e ne ho trovato uno chiamato "Figlia Krissy". L'ho chiamata subito. Ha risposto in pochi secondi.
"Pronto?" ha detto, con la voce già preoccupata. Le ho spiegato che ero con un uomo anziano che presumibilmente era suo padre. Che eravamo al supermercato di Lane Street e che lui era molto sconvolto e turbato.
"Sto arrivando," ha detto. "Puoi assicurarti che non si allontani?" Ha continuato: "Grazie, grazie mille. Sto venendo."
Per circa 20 minuti, sono rimasta seduta con uno sconosciuto in lacrime. Gli ho tenuto le mani. Gli ho asciugato le lacrime. Quando ha tremato, gli ho messo la mia giacca in grembo. Gli ho dato le risposte di cui aveva bisogno in quel momento. L'ho tenuto lontano dal vagare. Perché era il minimo che potessi fare.
Improvvisamente, è entrata una giovane donna alta, che sembrava avere circa 28 o 29 anni. Lunghi capelli neri e occhi verdi. Ci siamo scambiati uno sguardo e lei si è precipitata verso di noi. "Grazie. GRAZIE," ha detto. "Dovevo assentarmi solo per un'ora, e questo succede. Sapevo che non avrei dovuto lasciarlo. Mi dispiace tanto." Mi ha spiegato che a volte lui si allontana per cercare sua moglie. L'ha persa 13 anni fa, ma non smette mai di cercarla.
Ha aiutato suo padre ad alzarsi dalla sedia e mi ha ringraziato ancora una volta. Mentre uscivano, l'ho sentito dire di nuovo: "Dov'è mia moglie?" Mi si è stretto il cuore, ma ero così felice di vederlo con la sua famiglia di nuovo.
Condivido questa storia non solo perché quest'uomo mi ha toccato il cuore, ma per dire questo: La maggior parte del mondo sono estranei per te. Lo so. Ma non dimenticare mai che condividiamo tutti questo mondo e, in esso, possiamo condividere gentilezza. È l'unica cosa che può farci andare avanti. Se vedi qualcosa, fai qualcosa. Non sai mai quanto grande può essere il tuo impatto sulla vita di qualcun altro.
Non mi importa che il carrello della spesa che avevo lasciato nel corridoio della pasta durante il trambusto sia stato svuotato e messo a posto. Non mi importa di aver cenato un po' più tardi quella sera. Di essere tornata a casa e di aver pianto in cucina per questo dolce, povero uomo. La gentilezza non costa nulla.
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segretecose · 11 months ago
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i do enjoy a courtroom drama i must admit but unfortunately none of them measure up to “bravo bravo. noi condividiamo. ma ora siamo davanti alla corte d’assise e lei è imputato di 16 omicidi”
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ci0k · 5 months ago
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uno sport può davvero stravolgerti la vita così tanto?
questo è quello che ho pensato questo weekend quando mi sono ritrovata per 8h in un bosco con sconosciuti a supportarci a vicenda pur non essendoci mai visti, perché l'arrampicata è questo: diventare tutti l'uno lo spot dell'altro, e non importa quanto tu possa essere bravo o meno, condividiamo tutti le stesse paure, abbiamo la stessa fame di superare quei limiti mentali, la stessa voglia di vivere una soddisfazione che solo chi scala può comprendere. 🪢🧗🏼
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bru111271 · 1 month ago
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"Se tu hai un panino e io un euro, e uso il mio euro per comprare il tuo panino, alla fine dello scambio io avrò il panino e tu l’euro. Sembra un equilibrio perfetto, no? A ha un euro, B ha un panino, poi A ha il panino e B l'euro. È una transazione equa, ma puramente materiale.
Ora immagina di avere un sonetto di Verlaine o di conoscere il teorema di Pitagora, e io non ho niente. Se mi insegnerai, alla fine di questo scambio, avrò imparato il sonetto e il teorema, ma li avrai ancora anche tu. In questo caso non c'è solo equilibrio, ma crescita.
Nel primo scambio c’è scambio di merce.
Nel secondo, condividiamo la conoscenza.
E mentre la merce si consuma, la cultura si espande senza fine."
(Michel Serres, filosofo francese)
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colonna-durruti · 3 months ago
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“Se tu hai un panino e io un euro, e uso il mio euro per comprare il tuo panino, alla fine dello scambio io avrò il panino e tu l’euro. Sembra un equilibrio perfetto, no? A ha un euro, B ha un panino, poi A ha il panino e B l'euro. È una transazione equa, ma puramente materiale.
Ora immagina di avere un sonetto di Verlaine o di conoscere il teorema di Pitagora, e io non ho niente. Se mi insegnerai, alla fine di questo scambio, avrò imparato il sonetto e il teorema, ma li avrai ancora anche tu. In questo caso non c'è solo equilibrio, ma crescita.
Nel primo scambio c’è scambio di merce.
Nel secondo, condividiamo la conoscenza.
E mentre la merce si consuma, la cultura si espande senza fine. ”
Michel Serres
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lostaff · 10 months ago
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Un messaggio da parte di alcune persone trans dello staff di Tumblr e Automattic
Vogliamo che le persone trans e le persone LGBTQ+ in generale si sentano benvenute su Tumblr, anche perché noi persone trans di Tumblr e Automattic vogliamo che questo sia uno spazio in cui noi stessi ci sentiamo inclusi. Vogliamo che questa piattaforma ci sostenga e si batta per la nostra sicurezza. Tumblr è reso più luminoso e vivace dalla vostra presenza e le persone LGBTQ+ che aiutano a gestirlo lottano continuamente per questo, per voi, internamente.
Qualche giorno fa, Matt Mullenweg (CEO di Automattic, la società madre di Tumblr) ha risposto alla domanda di un utente circa la sospensione di un account, e la sua risposta ha colpito negativamente la comunità LGBTQ+ di Tumblr. Riteniamo che la risposta di Matt a questa richiesta, così come i suoi commenti, siano ingiustificati e dannosi. Lo staff di Tumblr non commenta le decisioni di moderazione per una serie di motivi, tra cui la privacy delle persone coinvolte e l’impossibilità di moderare migliaia di segnalazioni al giorno. Questa politica ha un aspetto negativo: rende molto facile il diffondersi di voci e informazioni errate sulle azioni intraprese dal nostro team di Trust & Safety. Per questo motivo, vogliamo chiarire alcuni aspetti della situazione:
La verità riguardo la sospensione di predstrogen non è stata comunicata in modo accurato e ha dato l’impressione che stessimo cercando modi per vietare la presenza di persone trans femminili sulla nostra piattaforma. Non è così: il commento di esempio condiviso nel post linkato sopra non soddisfa la nostra definizione di minaccia realistica di violenza e non è stato il fattore decisivo per la sospensione dell'account.
 Matt non ha riconosciuto il danno alla community generato da questa sospensione. Matt non parla a nome delle persone LGBTQ+ che contribuiscono alla gestione di Tumblr o di Automattic e noi non siamo stati consultati quando è stata redatta una risposta a questi eventi.
 L'anno scorso, le etichette “contenuti per adulti” e “temi sessuali” sono state erroneamente applicate ai post di alcuni utenti. La responsabilità è stata attribuita a un team esterno incaricato di applicare le etichette della community ai post, che ha mostrato una tendenza generale di etichettare in modo erroneo contenuti trans. Quando il nostro team di Trust & Safety ha rilevato il problema, grazie soprattutto alle segnalazioni della community, abbiamo impedito al team esterno di applicare le etichette della community. Allo stesso tempo, abbiamo potenziato la supervisione per garantire che questa situazione non si verificasse di nuovo. Nel post dello staff dedicato a questo argomento, il nostro staff LGBTQ+ ha fatto pressione per chiedere maggiore trasparenza, ma è stato scavalcato dalla dirigenza. Il licenziamento di un collaboratore menzionato nella risposta alla richiesta originale era dovuto a un fatto non correlato, che è stato erroneamente attribuito a questo caso. Siamo spiacenti per l’errore di etichettatura e per l’impatto negativo che ha avuto sulla comunità trans di Tumblr.
Le tempistiche della transizione non sono un tema contrario alle linee guida della community e non sono state prese in considerazione dal team di moderazione al momento di discutere le sospensioni e i successivi appelli. Non prendiamo provvedimenti contro i contenuti che riguardano la transizione o i corpi trans, a meno che non siano in violazione delle Linee guida della community.
Comprendiamo e condividiamo il sentimento di frustrazione che le persone trans provano su Tumblr quando si imbattono in contenuti transfobici e interagiscono con utenti bigotti. Le politiche di Tumblr e di Automattic sono pensate per garantire la libertà di parola e di espressione. Proibiamo le molestie come definito nelle nostre Linee guida della community, ma sappiamo che questa politica non è in grado di proteggere gli utenti dai tanti discorsi dannosi spesso utilizzati contro le persone LGBTQ+ e altre persone che subiscono emarginazione.
In futuro, Tumblr adotterà queste misure:
Daremo priorità alle funzioni anti-molestie che consentiranno agli utenti di proteggersi più efficacemente dalle molestie.
Creeremo più strumenti interni per noi dello Staff per identificare e mitigare in modo proattivo i casi di molestie.
Esamineremo i tag utilizzati spesso dalla comunità trans e che sono bloccati, e ci impegneremo per renderli disponibili la prossima settimana.
Siamo dispiaciuti per come si sono svolte le cose e ci stiamo impegnando attivamente per far sentire la nostra voce ed evitare che una situazione simile possa ripetersi in futuro. Sappiamo bene che affrontare situazioni del genere come utente di Tumblr è difficile, soprattutto per coloro che fanno parte di una comunità già spesso presa di mira e soggetta a molestie. Sappiamo che ci vorrà del tempo per riconquistare la vostra fiducia e faremo del nostro meglio affinché accada.
Apprezziamo lo spazio che ci è stato concesso per esprimere le nostre preoccupazioni e il nostro dissenso e siamo grati che il solido impegno di Matt (e di Automattic) per la libertà di espressione lo abbia reso possibile.
Continueremo a lottare per rendere Tumblr un posto sicuro per tutti noi.
- Questa dichiarazione è stata redatta da diverse persone trans che lavorano per Tumblr e Automattic.
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smokingago · 7 months ago
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Tradimento e infedeltà,
un argomento che tocca molte persone, per qualcuno è il male assoluto in una coppia, altri lo considerano soltanto un piccolo errore di percorso, ma mi chiedo spesso, il vero tradimento è quello puramente fisico e sessuale o quello dell'anima, delle emozioni?
Forse la differenza sta tutta nel libero arbitrio, spesso siamo attratti fisicamente da un'altra persona, ci piace, sentiamo un forte desiderio, è capitato a tutti, però siamo noi a decidere o no se tradire, altre volte invece si tratta di un sentimento, di un affetto inspiegabile che si prova per una persona che abbiamo incontrato o che abbiamo vicino in altri ambiti della vita quotidiana, anche senza averla mai sfiorata, quando solamente passargli vicino e incrociare il suo sguardo, scambiarsi un sorriso, ti fa sentire quelle maledette farfalle, e ti fa accelerare i battiti del cuore e arrossire in viso.
Stiamo insieme al nostro partner, al quale vogliamo anche molto bene, ma durante l'intera giornata pensiamo sempre più spesso a quella persona, non riusciamo a toglierla dalla testa e sentiamo dentro qualcosa di molto simile all'amore. Ecco, è proprio questo il punto, abbiamo la libertà di scegliere di non tradire con il corpo, ma se la nostra mente, la nostra anima, il nostro cuore provano un sentimento così forte, più cerchiamo di reprimerlo e più questo si rafforza, forse è proprio questa la forma peggiore di tradimento, perché non possiamo evitarlo, nonostante tutto lo sforzo che ci mettiamo.
Proviamo un insopportabile senso di colpa quando ci innamoriamo di un altro/a, soprattutto se non riusciamo a smettere di amare la persona con cui condividiamo felicemente un sano rapporto di coppia.
Ci si ritrova senza via d'uscita, proviamo quel terribile senso di frustrazione quando ci accorgiamo che non possiamo amare una persona senza fare del male all'altra. Quando poi proprio non vorremmo fare del male, a nessuno, Mai.
#smokingago #pensieri #imieiversi
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hitmewlucille · 2 months ago
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。゚゚・。・゚゚。 ゚。Bravo bravo, noi condividiamo. Ma ora siamo davanti alla Corte d’Assise e lei è imputato di sedici omicidi
 ゚・。・
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thegianpieromennitipolis · 6 months ago
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IL RACCONTO DELL'IMMAGINE - di Gianpiero Menniti
SETTE ANNI
Ero un adolescente alla metà degli '80, quando il "secolo breve" prese la via del suo ripido declino.
I muri, patologia del confine, cominciarono lentamente a sgretolarsi come gesso sotto una minuta pioggia.
I "due blocchi", inatteso ma inevitabile residuo delle guerre suicide d'Europa della prima metà del '900, si affacciarono da un'unica soglia rimasta per un quarantennio nascosta.
L'aria aveva l'odore di una primavera di speranza e Sting cantava "Russians":
«[...] Condividiamo la stessa biologia, indipendentemente dall'ideologia. Ma ciò che potrebbe salvarci, me e te, è se anche i russi amassero i loro figli. »
Era il 1985, il mese di Marzo.
Michail Sergeevič Gorbačëv divenne Segretario Generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
La sua parabola durò fino all'estate del 1991.
L'anno prima era stato insignito del Premio Nobel per la Pace.
Mentre in Sudafrica Nelson Mandela riacquistava la libertà.
E nel 1989 la "cortina di ferro" di churchilliana memoria veniva abbattuta tra lo stupore e l'entusiasmo generale.
In quei sette anni di formidabile accelerazione degli eventi non finiva la storia, come qualcuno improvvidamente profetizzò: la storia riapriva i suoi volumi impolverati.
Nulla, poi, andò come previsto.
Il fragore sordo e potente del "Muro di Berlino" fece sentire i suoi effetti sismici in un mondo da tempo ridotto alla sua globalità.
E la mia generazione, senza più la macchina da scrivere ma catturata dagli schermi dei primi pc, orfana di un modello politico e incerta del futuro, visse l'ultimo decennio in corsa verso il XXI secolo osservando il paesaggio come su un treno che lascia appena l'istante di un'immagine sfocata.
Eppure, in quei sette anni, l'illusione della luce fu più ardente della sua stessa ombra.
- Michail Gorbačëv (1931 - 2022) fotografato da Francis Giacobetti (classe 1939)
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fuoridalcloro · 1 year ago
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“E dunque, a cosa servono le storie? […] Io credo che le storie servono a scaldarci quando il vento è troppo freddo, a farci sentire meno soli, a sapere che tutti, a prescindere dal treno, condividiamo lo stesso viaggio. Servono a permetterci di incrociare sguardi diversi dal nostro. […] A dare un senso alle nostre attese. A farci capire che c’è sempre un treno da prendere, nonostante tutto. A farci sentire che siamo ancora in tempo.”
Matteo Bussola - Il tempo di tornare a casa
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