#completata
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Ubs-Credit Suisse, completata l'acquisizione: saranno "banche parenti separate"
"Oggi tagliamo un importante traguardo. È l'inizio di un nuovo capitolo per Ubs e per l'industria finanziaria globale". Lo scrivono il chairman di Ubs, Colm Kelleher, e il Ceo Sergio Ermotti, nella lettera aperta ai quotidiani nella quale hanno annunciato il "closing" dell'operazione
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La sindaco comunista di Parigi, credente nel riscaldamento globale, ha fatto allestire il villaggio per le Olimpiadi ESTIVE a Parigi senza condizionatori.
Al che gli americani, quelli che toglietemi tutto ma non il condizionatore se no il cappellino da baseball all'interno che me lo metto a fà, han deciso che i condizionatori se li porteranno da casa. E non saranno i soli credo, a meno che non duri l'attuale fase più calda del millennio ma con "percezione" di fresco (copy by Tozzi).
E' cmq. ideona controproducente e cortomirante tipica dell'ambientalismo retrò: l'effetto sarà il dover poi vendere/affittare sottocosto, o far okkupare, quegli appartamenti. I quali verranno poi fatalmente dotati uno a uno di condizionatori accrocchiati, con effetto favela sudamericana e conseguenti blackout in quantità africana. Seguiranno quindi frotte di gruppi elettrogeni DIESEL: ecco così completata l'africanizzazione degradata inquinante sprecona comunista in salsa cinese, per far sentire i neoschiavi a casa loro.
L'ambientalismo vero sarebbe una cosa dannatamente seria, da non lasciare in mano a delle spoiled brats, svedesi o francesi non cambia.
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COMPLETATA LA MAPPA INFRAROSSI DELLA GALASSIA
“Abbiamo fatto così tante scoperte che abbiamo cambiato per sempre la visione della nostra galassia” con queste parole, il professor Dante Minniti, astrofisico dell’università cilena Andrés Bello, ha commentato l’importante traguardo raggiunto grazie al telescopio VISTA, situato presso l’osservatorio del Paranal in Cile e gestito dall’Osservatorio europeo australe.
Le osservazioni di Vista sono iniziate nel 2010 e nel corso di questi 13 anni sono stati oltre 1,5 miliardi gli oggetti nella Via Lattea mappati. Grazie al progetto sono stati osservati gli ammassi globulari, grandi agglomerati di stelle che orbitano attorno al centro galattico, le stelle superveloci espulse dalla galassia dal buco nero centrale, le stelle variabili RR Lyrae che sono la più antica popolazione conosciuta al centro della galassia. Osservando tutti questi oggetti gli studiosi stanno ricavando sempre più indizi sulla formazione e l’evoluzione della galassia. Con uno specchio da 4,1 m, VISTA è il più grande telescopio al mondo per indagini a infrarossi. La sua telecamera a infrarossi, infatti, è capace di scrutare attraverso la polvere e il gas di cui è composta la nostra galassia, permettendo così di studiare oggetti che altrimenti rimarrebbero invisibili nella luce visibile, come le nane brune (stelle “fallite” che non hanno sostenuto la fusione nucleare) o le stelle libere. La mappa tridimensionale ottenuta grazie a queste osservazioni fornisce un nuovo strumento per studiare il comportamento dinamico e la composizione della galassia, aprendo nuove prospettive per la ricerca astronomica. Questi dati saranno fondamentali per ulteriori ricerche sui processi dinamici che avvengono all’interno della Via Lattea.
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Fonte: University College of London; foto di European Southern Observatory
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Mia zia ci ha regalato la sua cucina perché lei la cambia. È carina e messa bene, di certo più nuova di quella che avevamo prima, ancora non è completata e oggi ho passato la giornata a pulire tutti i pensili i ripiani eccetera. Che fatica. Domani mio padre conta di concludere e potrò rimettere tutto in ordine.
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Candida Santomauro vince il trofeo Ventofashion con la sua collezione di abiti e accessori moderni, realizzati all’uncinetto sull’Isola
Grande successo di pubblico domenica, 18 agosto 2024, per la sesta edizione dell’evento Fashion Week Ventotene, ideata dalla stilista Elena Rodica Rotaru. L’evento, organizzato in un luogo simbolo per la nostra Europa, l’isola di Ventotene, è stato dedicato alla Pace, alla convivenza in armonia delle persone, in un momento storico difficile che attraversiamo, pieno di violenze e incomprensioni. “Il numero 6 è il numero che simbolizza la pace nel mondo. Il numero 6 è l’amore. Attraverso il tema scelto, vogliamo far emergere un filo simbolico che unisce l’antichità Egizia all'Eleganza e all'Arte Italiana, al Made in Italy, alla gioia del vivere insieme”.
Il Galà, a causa delle condizioni avverse del tempo, si è svolto presso il Centro Polivalente dell’Isola invece che nella location storica di Piazza Castello. La Sala dei Convegni, che in passato ha ospitato eventi d’importanza nazionale ed internazionale, ha accolto un pubblico numeroso ed entusiasta, formato da turisti e abitanti dell’Isola, insieme a ospiti arrivati da tutt’Italia.
Antonella Brini,Candida Silvestri e Jano Di Gennaro
A vincere il trofeo Ventofashion, sesta Edizione, è stata Candida Santomauro, una vera artista che è nata e si è formata a Ventotene. La Giuria ha particolarmente apprezzato la sua collezione “Crete”, che comprende lavorazioni elaborate, realizzate a mano, accessori creati all’uncinetto e oggetti decorativi in ceramica. La sua sfilata piena di energia ha avuto come protagonisti bambini e ragazzi presenti sull’Isola: l’idea vincente di coinvolgere gli ospiti dell’Isola è ormai un’abitudine consolidata e apprezzata dell’Evento.
Modella Rugiada Colò (Argentina)
Abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Modella Perla Turnu, abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Seconda, Carla Ruggieri, protagonista del film documentario “Sarte Avventura”, andato in onda su Rai Tre. Con la sua collezione, ha fatto tornare il pubblico negli anni 50’ 70’ 90’ mostrando degli splendidi abiti da sposa e da prima comunione indossati dalle proprietarie per le occasioni più importanti della loro vita, tanti anni fa. Si tratta di donne e ragazze della provincia di Rieti, dei borghetti e paesini laziali: ogni abito ha una storia, raccolta e raccontata nel documentario dalla protagonista insieme a Elena Rodica Rotaru. Così è nato il documentario, a bordo del camper di “Sarte Avventura”. Un’umanità ritrovata, le storie di felicità e spensieratezza attraverso abiti bellissimi, nella storia del nostro territorio!
Carla Ruggeri la seconda classificata con le sue modelle.
Elisangela Dos Santos Santano Del Brasile
Modella/ vincitrice del concorso Miss Badante Italia 2023.
Modelli
Rugiada Colò e Emanuel Vecchioli abiti sposta e sposo di Tiziana Casali e Marco Marchegiani sposati quasi 40 anni fa a San Polo di Tarano Rieti.
Modella Cristel Mollo -abito da sposa oltre 35 anni fa di Corina Casali , San Polo di Tarano Rieti.
Al terzo posto la giovanissima stilista romana Giorgia Beniamin Salib. 22 ani, con una laurea in Fashion Design allo IUAV di Venezia, che ha presentato la sua ultima collezione “Old Chic”, ispirata all’antico Egitto, un omaggio alle sue radici egiziane. Colore dominante - il bianco della pace, impreziosito da accessori dorati, con accenti sull’eleganza del plissettato, la maestosità delle forme classiche, semplici ma di effetto, e dei materiali ricercati.
Giorgia Beniamin Salib stilista romana .
La serata è stata completata da momenti artistici che hanno conquistato il pubblico, grazie alle voci e le canzoni evergreen di Antonella Brini e Jano Di Gennaro, in veste anche di conduttori - presentatori dell’evento. Un dei momenti più apprezzati è stato quello della sfilata di abiti ispirati al mondo arabo e all’Africa, firmata da Elena Rodica Rotaru. L’Organizzatrice del Festival ci ha portati in un viaggio pieno di colori, con tuniche impreziosite dai disegni tradizionali, turbanti eleganti e mantelli pregiati - tutti abiti raccolti da lei nei viaggi in paesi come Egitto, Dubai Turchia, Tunisia o Marocco. Grande entusiasmo e calorosa accoglienza per la presenza di Elisangela Dos Santos Santano, originaria del Brasile, la vincitrice in carica del Concorso nazionale “Miss Badante”, giunto quest’anno all’ottava edizione. Applausi calorosi a scena aperta anche per i numerosi bambini protagonisti dei balli pieni di energia presentati e diretti da Candida Silvestri.
Elena Rodica Rotaru
La sua sfilata di abiti arabi.
https://youtu.be/oYoAa7Xfmng
La Giuria è stata presieduta da Cataldo Matrone – consigliere comunale di Ventotene ed è stata composta da Emanuel Vecchioli – Hairstylist VIP internazionale - vicepresidente della Giuria, Rosamaria Curcio – Proloco di Ventotene, Gianluca Cappabianca– Make-up VIP internazionale, Pietro Fizzotti – Corteggiatore Tv del programma “Uomini e Donne”, Rosy Filosa – professoressa che per diversi anni ha insegnato sull’isola di Ventotene.
Ecco anche alcune testimonianze a caldo:
Elena Rodica Rotaru, patron del Fashion Week Ventotene: “E’ stato un evento riuscito, sono contenta che, alla sesta edizione, il Trofeo è andato a un’artista dell’isola, Candida Santomauro, che trova la sua ispirazione e creatività proprio in questo territorio meraviglioso. Uno dei momenti più emozionanti per me è stato quello della sfilata dei bambini. Io amo la loro spensieratezza, la spontaneità e la gioia di partecipare ogni anno ballando e presentando abiti, accessori e non solo. Ringrazio i concorrenti che hanno fatto prova del loro talento, Candida Silvestri che, come sempre, è stata al mio fianco nell’organizzazione, la Giuria, i presentatori, il Comune di Ventotene, i nostri partner e sponsor Pandataria Film, Hotel Lo Smeraldo, SISA supermercati, C4 Premiazione. E invito già da adesso stilisti e designer per iscriversi all’edizione dell’anno prossimo, che sarà la settima!”.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno sfilato per questa volta bambini, donne e maschi .
Bambini di Ventotene:
Angela Marina Gargiulo
Susanna Gargiulo
Sofia Rega
Alessandra Mihaly
Clara Vollono
Zoe Cocumelli
Arissa Langella
Bianca Masi
Flavia Musella
Meg Pandolfi
Ragazzi : Emanuel Vecchioli
Ragazze: Elena Cindroiu, Cristina di Felice, Cristel Mollo, Rugiada Colò, Carina Elena, Perla Turnu, Elisangela DOS Santos Santanos, Joyce Coutinho .
Cataldo Matrone: “Come presidente della giuria, posso dire che è stato un evento che ha coinvolto come sempre la comunità ventotenese dai più piccoli ai più grandi. L'entusiasmo di Elena contraddistingue il suo modo di lavorare insieme alla sua professionalità. Jano Di Gennaro, presentatore: “Il sesto anno e' stato una piacevole conferma, Elena Rodica Rotaru non si è risparmiata ed ha realizzato un evento impeccabile. Ogni anno tornare a Ventotene e rivedere quella magica cornice, respirare arte e moda a 360 gradi è sempre una grandissima e valida esperienza. Sono felicissimo di poter essere al timone di questo evento perché quando si investe in passione e gioia di fare i risultati solo sempre eccelsi. Infatti anche quest'anno il risultato finale è stata una armonia di tanti elementi, a partire dalla realizzazione dei capi indossati dalle modelle, fino ad arrivare alla musica che ne ha fatto da contorno. Senza parlare poi della professionalità della giuria e di tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'intero evento”. Antonella Brini: “E’ stato l’evento più fashion dell’isola di Ventotene. Per il sesto anno consecutivo la moda è arrivata sull’isola sotto la baghetta della direttrice artistica International style Elena Rodica Rotaru. Live motive dell’evento: il numero sei che rappresenta nella storia egizia un numero positivo, rappresenta la pace e rappresenta l’amore. Elena Rodica Rotaru ha portato in Sfilata abiti che la stilista ha raccolto nei suoi viaggi in Egitto, Dubai, Turchia o da Marrakech, mirabilmente indossati da ragazzi ragazze e donne presenti sull’isola. Il premio a Candida Santomauro ha messo in valore le creazioni in ceramica e fatte con l’uncinetto, molto caratteristiche e legate al territorio, sottolineando la cultura dell’artigianato locale. La stilista emergente Giorgia Benjamin è una ragazza giovane di 22 anni che si è approcciata con degli abiti in omaggio al padre egiziano. Carla Ruggieri ha presentato degli abiti da sposa e da comunione che attraversavano gli anni 30, 50, 60, 90 praticamente rivitalizzandoli dagli armadi in cui erano posti. Bella l’idea di far eun film dove raccontare la storia dei proprietari di questi abiti tra i quali il suo di sessant’anni fa!”.
Partner e sponsor dell’Evento: Comune di Ventotene, LikaEventi di Elena Rodica Rotaru e Candida Silvestri, Pandataria Film, in collaborazione con Proloco di Ventotene, Hotel Lo Smeraldo, Hair Beauty Salon di Marilena Bãcanu - ROMA, il Supermercato SISA, C4 Premiazione di Guidonia.
Musica: Dj Jonatan e Pasquale Curcio. Fotografo Ufficiale: Vittorio Musella Riprese Video: Salvatore Braca e Dario Santomauro.
Partner Media: FashionLuxury.info, Pandataria Film, PaeseRoma Quotidiano, MTM, Media X Te di Miruna Cajvaneanu, Lika Rotaru Blogger.
Articolo di Miruna Cajvaneanu e @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
Qui ⬇️⬇️⬇️ ci sono tutte le foto.
#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#byelenarotaru#instagrambloggers❤️#articolo#moda#ventotene#fashionweek#photography📷📸#fashiondesigner#concorso#arte#blogger#modafeminina#abiti#sposa#arabi
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sono due giorni che mi guardo allo specchio e penso: “cos’ho che non va?”
nessun deficit fisico, per carità, ma perché la mia mente pratica l’autosabotaggio fino a che quello che più temo diventa poi realtà.
allora inizio a pensare: “solo pensieri positivi, Mari, per favore, attira la positività”.
ma positività al momento ce ne sta poca, domani saranno 5 anni che non è più con me, ed ogni estate mi sento sempre più sola, non importa cosa faccia, ma sono sempre sola. mi ha lasciata essere una leonessa circondata da un branco di iene a cui ho permesso di farmi a pezzi, ricostruirmi e poi farmi a pezzi più piccoli.
riuscirò a ricomporre per l’ennesima volta il puzzle o semplicemente perderò altri pezzi e l’immagine non sarà mai completata?
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MENTRE GLI STATI UNITI SI RIEMPONO LA BOCCA DI ESSERE UNA SUPERPOTENZA E DI AVERE TECNOLOGIE INNOVATIVE DA VENDERE A TUTTI, MA NON HANNO ANCORA INIZIATO I LAVORI PER NEMMENO UNA UNITA' SMR DI III O IV GENERAZIONE, IN CINA SI COSTRUISCONO I FATTI: IN FASE AVANZATISSIMA I LAVORI DEL PRIMO SMR AL MONDO, IN ANTICIPO SULLA TABELLA DI MARCIA DI DIVERSE SETTIMANE. GIA' DA TEMPO IN FUNZIONE IL PRIMO REATTORE DI IV GENERAZIONE RAFFREDDATO AD ELIO.
China National Nuclear Corporation (CNNC) ha annunciato che, la parte inferiore degli interni del reattore è stata installata presso il progetto dimostrativo del piccolo reattore modulare ACP100 presso il sito di Changjiang, nella provincia cinese di Hainan.
La società ha specificato che l'insieme delle componenti interne del reattore è stato posizionato nel recipiente a pressione del reattore dell'ACP100 - noto anche come Linglong One - il 29 agosto.
Le strutture installate sono le principali all'interno di un recipiente a pressione del reattore ed hanno più funzioni come sostenere il nucleo, mantenere l'allineamento del combustibile, dirigere il flusso di refrigerante primario, fornire schermi antiradiazioni per il contenitore del reattore e guidare la strumentazione nel nocciolo.
Il primo calcestruzzo per l'ACP100 è stato gettato il 13 luglio 2021, con un periodo di costruzione totale previsto di 58 mesi. I lavori di installazione delle apparecchiature sono iniziati nel dicembre 2022 e la struttura interna principale dell'edificio del reattore è stata completata nel marzo 2023. La cupola di contenimento esterna è stata issata in posizione nel febbraio di quest'anno. Allo stato attuale la costruzione è nettamente in anticipo sulla tabella di marcia.
In fase di sviluppo dal 2010, il progetto preliminare del PWR integrato ACP100 da 125 MWe è stato completato nel 2014. Nel 2016, il progetto è diventato il primo SMR a superare una revisione della sicurezza da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Una volta completato, il reattore ACP100 di Changjiang sarà in grado di produrre 1 miliardo di chilowattora di elettricità all'anno (1 TWh), sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 526000 famiglie. Il reattore è progettato per la produzione di elettricità, il riscaldamento, la produzione di vapore e la desalinizzazione dell'acqua di mare.
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Pier Paolo Pasolini on the cover of Guerin Sportivo following his death on the 2nd of November 1975.
Eulogy and interview transcribed below the cut:
Italian:
Di Pier Paolo Pasolini ricordo la straordinaria disponibilità al dialogo sportivo. Poteva sembrare un non senso in un uomo di cultura, poteva anche passare per civetteria poliedrica, ma in lui lo sport era uno dei momenti essenziali. E lo scrittore vi teneva fede non solo quando ribadiva la validità del binomio arte e gioco, ma lo faceva in prima persona. Diceva: «Lo sanno tutti che mi piace giocare al calcio, e per questo c'è sempre qualcuno che mi chiama. Io vado soltanto a giocare. Per me l'arte è gioco ed anche il gioco, in qualche modo, è arte». Così era l'uomo-Pasolini, sincero anche nel paradossale: le sue prestazioni calcistiche raramente hanno registrato una vittoria, anzi le sconfitte avevano punteggi da pallottoliere. Ma lui era tenace, martedì scorso avrebbe dovuto giocare a Palermo con altri attori, tanto per riassaporare quel gusto di libertà « che soltanto una partita tra amici - sono sempre parole sue - sapeva fargli ritrovare perchè soltanto così lo sport usciva dalla dimensione di bene di consumo ». Per questo forse trovava il «Guerin Sportivo» dissacrante nel modo giusto. Specie quando usciva dai canoni tradizionali e si lanciava in crociate senza nessun avallo all'inizio, ma che in seguito si rivelavano giuste e facevan proseliti. «Bisogna aver coraggio mi diceva qualche giorno fa, durante la sua ultima intervista sul calcio e i suoi protagonisti il coraggio di uscire dalla mercificazione e dai commenti falsamente vivaci. Non c'è dubbio che Brera sa scrivere, anche Ghirelli. Tutti gli altri, invece, sono un casuale ammasso di luoghi comuni ». Gli proponemmo di commentare per noi gli avvenimenti più importanti, meglio ancora se sconfinavano dai limiti sportivi per entrare in quelli del costume. « Aver coraggio - mi rispose - vuol dire fare cose anche come questa. Magari riuscissi a trovare il tempo per farle, chissà! Parliamone, forse riesco a farlo davvero ». Incontrarlo era un'avventura. Nella sua casa dell'Eur non c'era quasi mai. Al telefono mi rispondeva la vecchia madre oppure Graziella Chiercossi, docente di lettere al- l'Università, sua cugina di secondo grado. Era sempre in giro, ma lasciava diligentemente nota dei suoi spostamenti, magari cambiandoli cinque minuti dopo. La sua ultima intervista è nata nell'intervallo di una conferenza all'Università di Bologna. (« Meno male mi disse - parliamo di sport. Mi serve per rilassarmi prima di tornare là dentro!»), si è poi completata in un secondo incontro. Pier Paolo Pasolini, però, pur nel suo correre era di parola: « Vedi un po' se basta, che del contenuto ne rispondo io. Anzi, appena a Roma, mando qualche appunto per ampliare alcuni concetti ». É puntuale, qualche giorno fa è arrivata in redazione una sua caratteristica busta arancione. Ecco, questo è stato l'iter della sua ultima discussione sul calcio. « Peccato - disse nel salu- tarmi che tutti mi considerino solo un uomo di cultura. Vogliono da me unicamente giustificazioni culturali forse perché oggi la cultura è un ottimo alibi. Mai che mi invitino a tenere una conferenza sul calcio, eppure sono ferratissimo. Vedi, gli sportivi sono poco colti e gli uomini colti sono poco sportivi. Ma io sono un'eccezione >>. Ecco, Pier Paolo Pasolini era tutto questo. «< Lo sport, si legge nell'intervista, è diventato la religione del nostro tempo». Di sicuro, lo era del suo.
English:
I remember Pier Paolo Pasolini's extraordinary willingness to engage in sports dialogue. It might have seemed nonsensical in a man of culture, it might even have passed for multifaceted coquetry, but for him sport was one of the essential moments. And the writer remained faithful to it not only when he reaffirmed the validity of the binomial art and play, but he did it in the first person. He said: "Everyone knows that I like playing football, and for this reason there is always someone who calls me. I just go and play. For me art is play and play, in some way, is art". This was Pasolini the man, sincere even in the paradoxical: his football performances rarely recorded a victory, indeed the defeats had scores like an abacus. But he was tenacious, last Tuesday he should have played in Palermo with other actors, just to savor that taste of freedom «that only a game between friends - his words - could make him find again because only in this way did sport emerge from the dimension of a consumer good». Perhaps this is why he found «Guerin Sportivo» irreverent in the right way. Especially when it went beyond traditional canons and launched into crusades without any endorsement at the beginning, but which later turned out to be right and made converts. "You have to have courage - he told me a few days ago, during his last interview on football and its protagonists - the courage to escape from commodification and falsely lively comments. There is no doubt that Brera knows how to write, even Ghirelli. All the others, on the other hand, are a casual mass of clichés." We suggested that he comment on the most important events for us, even better if they went beyond the limits of sport to enter those of custom. "Having courage," he replied, "means doing things like this too. I wish I could find the time to do them, who knows! Let's talk about it, maybe I can actually do it." Meeting him was an adventure. He was almost never in his house in EUR. His old mother would answer the phone, or Graziella Chiercossi, a literature professor at the University, his second cousin. He was always out and about, but he diligently left notes of his movements, sometimes changing them five minutes later. His last interview was during the break in a conference at the University of Bologna. ("Luckily, he told me, 'Let's talk about sports. I need it to relax before going back in there!'") and was then completed in a second meeting. Pier Paolo Pasolini, however, even in his rush, was true to his word: "You'll see if it's enough, because I'll answer for the content. In fact, as soon as I get to Rome, I'll send a few notes to expand on some concepts." He is punctual, a few days ago his characteristic orange envelope arrived in the editorial office. Here, this was the process of his last discussion on football. "Too bad - he said when greeting me - that everyone considers me only a man of culture. They only want cultural justifications from me, perhaps because today culture is an excellent alibi. They never invite me to give a conference on football, and yet I am very knowledgeable. You see, athletes are not very cultured and cultured men are not very sporty. But I am an exception". Here, Pier Paolo Pasolini was all this. "Sport, we read in the interview, has become the religion of our time". Certainly, it was of his.
Italian:
Un documento eccezionale: l'ultima intervista di Pier Paolo Pasolini. Sono domande che vertono su argomenti sportivi o che comunque nello sport trovano la loro matrice e Pasolini ha risposto in due cartelle dattiloscritte, correggendo e ampliando il concetto (dove ve ne fosse bisogno ad una seconda lettura) con la sua scrittura minuta e fitta. Perché, ci si chiede ora, argomenti sportivi ad un poeta, ad un intellettuale come lui? Perché Pasolini, scrittore e regista, era anche uomo di sport. Amava il calcio in particolare; spesso partecipava a partite tra amici, ma sempre con il massimo impegno com'era nel suo carattere. « Per me sport e cultura non sono in antitesi aveva detto in un nostro precedente colloquio - anzi, si integrano, lo sport fa parte del bagaglio culturale di ogni uomo libero ». Per questo, ora, pubblicare la sua testimonianza sportiva ci pare per noi che di sport viviamo la maniera migliore di ricordarlo.
English:
An exceptional document: Pier Paolo Pasolini's last interview. These are questions that focus on sports topics or that in any case find their origin in sports and Pasolini answered in two typewritten pages, correcting and expanding the concept (where necessary on a second reading) with his minute and dense writing. Why, one wonders now, sports arguments to a poet, to an intellectual like him? Because Pasolini, writer and director, was also a man of sport. He loved football in particular; he often took part in matches with friends, but always with the maximum commitment as was his character. "For me, sport and culture are not in antithesis, he had said in a previous conversation - on the contrary, they complement each other, sport is part of the cultural baggage of every free man". For this reason, now, publishing his sporting testimony seems to us, for those of us who live by sport, the best way to remember him.
Italian:
Q. Si dice calciatore e si va subito al successo, al guadagno. La regola del gioco, tuttavia, può esse- re troppo dura: in fondo, il giovane che diventa un idolo si trova in un contesto innaturale in cui non sempre il dare e l'avere risultano in pareggio a fine carriera. Qualcuno ha detto che un calciatore è come un clown: spogliato dei suoi abiti sgargianti è una persona tristissima. A. Trovo un po' sentimentale questo problema. Potremmo proporlo come tema di una canzonetta. Del resto non mi pare che questi giovanotti trovino così traumatizzante il successo. Anzi sembrano trovarlo molto naturale e quasi dovuto. Direi che lo tecnicizzano subito. E ciò li rende impenetrabili. L'alato Antognoni è una sfinge. Chi si "scopre" sono di solito o i genitori o gli amici o i padroni dei bar.
English:
Q. You say you're a footballer and you immediately go to success, to earnings. The rules of the game, however, can be too harsh: after all, the young man who becomes an idol finds himself in an unnatural context in which giving and taking do not always result in a draw at the end of his career. Someone said that a footballer is like a clown: stripped of his flashy clothes he is a very sad person. A. I find this problem a bit sentimental. We could propose it as the theme of a song. Besides, it doesn't seem to me that these young men find success so traumatic. On the contrary, they seem to find it very natural and almost due. I would say that they immediately technicalize it. And this makes them impenetrable. The winged Antognoni is a sphinx. Those who "discover" themselves are usually either their parents or their friends or the owners of the bars.
Italian:
Q. Riva e Rivera: due campioni, due personaggi, due uomini profondamente differenti. Riva è taciturno e riesce quasi sempre antipatico. E per di più è innamorato di una donna sposata con un altro. Fa simpatia solamente nella sventura. Rivera, invece, viene coccolato, preso ad esempio, è il tipico self-made man italiano. Parla con l'erre francese e non bestemmia. Riva e Rivera, dunque, come le due facce del nostro calcio. A. Riva è un uomo molto simpatico. Lo capisco dalla rabbia che mi fa: che è la rabbia che fanno gli amici. Parlo della rabbia dovuta alla sua rinuncia, alla sua fuga, alla sua assenza. Io penso che ci si debba spendere fino all'ultimo, e che quindi si debba anche sbagliare. Ma Riva è un "naturale" amico: e perciò dico questo cercando di capire le sue ragioni, soprattutto quelle più inconsapevoli, con cui è inutile discutere se non per passione. Di Rivera non capisco nulla, l'ho sempre considerato un grande giocatore, ma quando ho visto a Mantova la partita Milan-Cagliari mi sono reso conto che, al contrario di Riva, ha fatto benissimo a ritirarsi. Adesso, però, vuol tornare in campo e in Consiglio. Metta in pratica la seconda ipotesi. Penso che or- mai possa fare solo il Presidente.
English:
Q. Riva and Rivera: two champions, two characters, two profoundly different men. Riva is taciturn and almost always comes across as unpleasant. And what's more, he's in love with a woman married to someone else. He's only sympathetic in misfortune. Rivera, on the other hand, is pampered, taken as an example, he's the typical Italian self-made man. He speaks with the French "r" and doesn't swear. Riva and Rivera, therefore, like the two faces of our football. A. Riva is a very nice man. I understand it from the anger he makes me feel: which is the anger that friends make [you feel]. I'm talking about the anger due to his renunciation, his escape, his absence. I think that one should give oneself up to the last, and therefore one should also make mistakes. But Riva is a "natural" friend: and that's why I say this trying to understand his reasons, especially the most unconscious ones, with whom it's useless to argue if not out of passion. I don't understand anything about Rivera, I've always considered him a great player, but when I saw the Milan-Cagliari match in Mantua I realized that, unlike Riva, he did well to retire. Now, however, he wants to return to the field and to the Council. Put the second hypothesis into practice. I think that now he can only be President.
Italian:
Q. Padre Eligio: ovvero, la Chiesa batte nuove strade. Il suo è un personaggio per molti versi inconcepibile. Di lui si dice che non esiste cosa che non abbia fatto. Adesso ha preso Rivera sotto la sua tonaca protettrice e gli cura le pubbliche relazioni. Ecco, può coesistere il binomio padre Eligio-calcio? A. Padre Eligio (almeno pubblicamente) è un uo- mo così volgare che mi riesce impossibile parlare di lui.
English:
Q. Father Eligio: that is, the Church is breaking new ground. His is a character that is in many ways inconceivable. It is said of him that there is nothing he hasn't done. Now he has taken Rivera under his protective cassock and takes care of his public relations. So, can the Father Eligio-football duo coexist? A. Father Eligio (at least publicly) is such a vulgar man that it is impossible for me to talk about him.
Italian:
Q. La Nazionale, Bernardini e Bearzot: le critiche si sono sprecate. Bernardini chiede tempo e pace, i tifosi vogliono risultati e subito. La Finlandia non fa testo, la Polonia invece ha dato il via ad una polemica feroce fatta di falso ottimismo, Facchetti (prima di Varsavia) ha detto che una Nazionale decente in questi anni la si è vista contro l'URSS. Per il resto, tutto da rifare. A. Ha ragione Facchetti: la partita contro l'URSS è stata la migliore che la Nazionle italiana abbia giocato in trasferta in questi anni. Meglio anche di Varsavia. Le mancava solo l'ultimo passaggio verti- cale verso la porta avversaria. O perlomeno le man- cava chi fosse così autorevole da farselo fare. Savol- di era la prima volta che giocava: i suoi compagni non sapevano che bisogna passargli palloni in pro- fondità a mezza altezza da girare, piegati, di testa; oppure ciabattate sempre in profondità su cui entra- re un po' pazzescamente in scivolata. Ci ha prova- to ultimamente Pulici, ma ha fatto cilecca. Non gli sono arrivati neanche dei palloni casuali che egli po- tesse raggiungere, con le spalle alla porta avversaria, da girare alla cieca, secondo il suo particolare, enig- matico opportunismo. Chinaglia in quella Nazionale era perfettamente inutile: una mezza punta goffa e delirante, che in tal ruolo non vale neanche un deci- mo di quello che vale il delizioso, lampeggiante Bettega. E per di più Chinaglia non fa altro che mettere il malumore agli altri: e tutti sanno che si gioca bene solo quando si è di buon umore. Mi vie- ne il sospetto che Bernardini facesse giocare China- glia per ragioni non sportive. Speravo molto che Chinaglia se lo prendesse il Cosmos (e magari Cosa Nostra).
(contd)
L'altro punto nero è Graziani, che, come Pulici, è bravissimo a fare dei gollacci a delle squadre di media o bassa classifica, come si dice, del campionato italiano. Ma oltre a tale bravura non va. Tuttavia una frase di Bernardini, riportata, spero fedelmente, da un giornale mi ha illuminato: "Auguro al mio successore di trovare un nuovo Riva". E' infatti proprio un nuovo Riva che manca. alla Nazionale: ossia, manca la possibilità di giocare verticalmente (perché non dico "Riva" ma un "nuovo Riva"). Non è colpa di Bernardini (o di Bearzot?) se questo "nuovo Riva" effettivamente non c'è. Per tutto il resto mi sembra che Bernardini abbia fatto un ottimo lavoro. La partita contro la Finlandia non significa nulla. E' stata una trappola, un vicolo cieco. E' riuscito a giocar male anche Rocca, che ha fatto fughe da oratorio. Si è comunque salvato (proprio per questa sua naturalezza), ma si è bruciato un altro bravissimo giocatore come Gentile. Ripropo- sto a Varsavia, ha risentito di questa mancata fiducia ed è risultato forse il peggiore degli italiani. E' difficilissimo dire perché la partita con la Finlandia non può avere rilevanza. E non mi avventuro in un' analisi retorica. Però è così. I "piedi buoni" restano "piedi buoni" malgrado la Finlandia. E Cordova contro la Polonia (a Roma ovviamente) ha avuto dei piedi deliziosi, sia ben chiaro. In conclusione devo ammettere che ci sono delle buone ragioni per non avere sfiducia in Bernardini. Egli ha dato alla Nazionale una velocità doppia a quella della Nazionale precedente (anche se non raggiunge certo neppu- re quella della Finlandia…) e, soprattutto, ci ha fatto tornare vincitori (o quasi) da una trasferta in casa di Lato, Deyna e Gadocha. E con i tempi che corrono, questo pareggio è un exploit mondiale. Questa velocità ha creato, un nuovo, grande giocatore: Capello. Quando, secondo il mito del gioco all'italiana Meazza - Rivera, Capello andava al trotto o al piccolo trotto, era un buon giocatore e basta. Adesso che è costretto a corre- re, e anche tanto, è diventato appunto un grande. Perché egli sa fare rifiniture in velocità (mentre un tempo le rifiniture erano naturaliter blande). Il segreto del gioco moderno, sul piano individuale, è l'esattezza massima alla massima velocità: correre come pazzi ed essere nello stesso tempo stilisti. Ciò e successo a Capello: e poteva succedergli solo nel contesto bernardiniano.
English:
Q. The National team, Bernardini and Bearzot: the criticisms have been wasted. Bernardini asks for time and peace, the fans want results and now. Finland is not a good example, Poland instead has started a fierce controversy made of false optimism, Facchetti (before Warsaw) said that a decent National team in recent years was seen against the USSR. For the rest, everything needs to be redone. A. Facchetti is right: the match against the USSR was the best that the Italian National team has played away in recent years. Even better than Warsaw. All that was missing was the final vertical pass towards the opponent's goal. Or at least it was missing someone authoritative enough to have it done. It was Savoldi's first time playing: his teammates didn't know that you have to pass him balls in depth at half height to turn, bent, with your head; or slips always in depth on which you can slide a bit crazy. Pulici tried recently, but he failed. He didn't even get random balls that he could reach, with his back to the opponent's goal, to pass blindly, according to his particular, enigmatic opportunism. Chinaglia was completely useless in that national team: a clumsy and delirious half-forward, who in that role isn't even worth a tenth of what the delightful, flashing Bettega is worth. And what's more, Chinaglia does nothing but put the others in a bad mood: and everyone knows that you only play well when you're in a good mood. I suspect that Bernardini played Chinaglia for non-sporting reasons. I really hoped that the Cosmos (and maybe Cosa Nostra) would take Chinaglia.
(contd)
The other black spot is Graziani, who, like Pulici, is very good at scoring goals against teams in the middle or lower ranks, as they say, of the Italian championship. But beyond that he doesn't go. However, a phrase by Bernardini, reported, I hope faithfully, by a newspaper enlightened me: "I hope my successor finds a new Riva". It is in fact a new Riva that the National team lacks: that is, it lacks the ability to play vertically (because I don't say "Riva" but a "new Riva"). It is not Bernardini's fault (or Bearzot's?) if this "new Riva" is effectively missing. For everything else it seems to me that Bernardini did an excellent job. The match against Finland means nothing. It was a trap, a dead end. Rocca also managed to play badly, making oratory-like escapes. He was saved anyway (precisely because of his naturalness), but he burned another very good player like Gentile. Re-proposed in Warsaw, he suffered from this lack of confidence and was perhaps the worst of the Italians. It is very difficult to say why the match with Finland cannot be relevant. And I will not venture into a rhetorical analysis. But it is so. The "good feet" remain "good feet" despite Finland. And Cordova against Poland (in Rome obviously) had delicious feet, let's be clear. In conclusion I must admit that there are good reasons not to have no confidence in Bernardini. He has given the national team a speed double that of the previous national team (even if he certainly does not reach that of Finland…) and, above all, he has made us return victorious (or almost) from an away game at the home of Lato, Deyna and Gadocha. And in the current times, this draw is a world-class exploit. This speed has created a new, great player: Capello. When, according to the myth of the Italian game Meazza - Rivera, Capello went at a trot or a slow trot, he was a good player and that was it. Now that he is forced to run, and a lot, he has become a great player. Because he knows how to do finishing touches at speed (whereas once the finishing touches were naturally bland). The secret of the modern game, on an individual level, is maximum precision at maximum speed: running like crazy and being a stylist at the same time. This happened to Capello: and it could only have happened to him in the Bernardine context.
Italian:
Q. Il pallone come sedativo antidolorifico: ovvero, con una partita passa tutto. Succede nell'America Latina, succede anche da noi. In fondo, al povero basta poco e un pallone è l'ideale per sognare. A. Che lo sport (i "circenses") sia "oppio del popolo", si sa. Perché ripeterlo se non c'è alternativa? D'altra parte tale oppio è anche terapeutico. Non credo ci sia psicanalista che lo sconsiglierebbe. Le due ore di tifo (aggressività e fraternità) allo, stadio, sono liberatorie: anche se rispetto a una morale politica, o a una politica moralistica, sono qualunquistiche ed evasive.
English:
Q. Football as a painkiller: that is, with a match everything goes away. It happens in Latin America, it happens here too. After all, the poor don't need much and a football is ideal for dreaming. A. That sport (the "circuses") is the "opium of the people", is known. Why repeat it if there is no alternative? On the other hand, this opium is also therapeutic. I don't think there is a psychoanalyst who would advise against it. The two hours of cheering (aggression and brotherhood) at the stadium are liberating: even if with respect to a political morality, or a moralistic politics, they are indiscriminate and evasive.
Italian:
Q. Dopo la donna-madre, la donna-amante, la donna-mille usi, adesso la donna gioca pure al pallone. E giura che non è finita. Allora? A. Che le donne giochino a pallone è uno sgradevole mimetismo un po' scimmiesco. Esse sono negate al calcio come Benvenuti o Monzon.
English:
Q. After the woman-mother, the woman-lover, the woman-a thousand uses, now the woman also plays football. And she swears that it's not over. So? A. That women play football is an unpleasant mimicry a bit ape-like. They are as unsuited to football as Benvenuti or Monzon.
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Avvisare che il pavimento è bagnato perché la gente non è responsabile di notarlo da sola, e se scivola ti fa causa: americanizzazione completata, ovvero siamo fottuti.
vedi che ci capiamo?
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LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
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Si è completata la canzone
youtube
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A Lisfannon Park, nel cuore del Bogside, un nuovo murale a sostegno della Palestina. Completata ad inizio settembre, l'opera ribadisce il solidissimo legame tra il popolo irlandese e quello palɛstinesɛ, rafforzato dalla scritta 'two nations one struggle' e dalle presenze delle due bandiere, quella palɛstinesɛ e quella irlandese. 🇮🇪 🤝 🇵🇸 🧱 © Irish tales from Rome
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La Fontana di Trevi a Roma, in Italia, è un capolavoro mozzafiato dell'architettura barocca e una delle fontane più famose al mondo. Progettata dall'architetto Nicola Salvi e completata da Giuseppe Pannini nel 1762, la fontana è un grandioso simbolo del ricco patrimonio artistico e culturale di Roma.
La fontana si trova all'incrocio di tre strade (tre vie), da cui prende il nome. È il punto terminale dell'acquedotto Aqua Virgo, costruito nel 19 a.C. e che ancora oggi fornisce acqua alla fontana. Con i suoi impressionanti 26 metri (85 piedi) di altezza e 49 metri (161 piedi) di larghezza, la Fontana di Trevi domina la piccola piazza in cui è situata.
La figura centrale della fontana è il dio Oceano, che si erge maestoso su un carro trainato da due cavalli marini, ciascuno guidato da un Tritone. Un cavallo è calmo e obbediente, mentre l'altro è indisciplinato, a simboleggiare gli umori contrastanti del mare. L'intera composizione è incorniciata da un grandioso arco trionfale, con statue che rappresentano l'Abbondanza e la Salute che fiancheggiano Oceano.
La Fontana di Trevi non è solo una meraviglia architettonica, ma anche un'icona culturale. È tradizione che i visitatori lancino una moneta nella fontana, che si dice assicuri il loro ritorno a Roma. Questa pratica ha reso la fontana un simbolo di speranza e romanticismo.
La miscela di sculture dinamiche, acqua corrente e dettagli intricati della Fontana di Trevi la rendono un vero gioiello dell'arte barocca e un punto di riferimento imperdibile per chiunque visiti Roma.
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Voglio costruire una solid body #67
Verniciatura completata! Abbiamo usato la poliuretanica della SAYERLACK per via della robustezza e nel contempo scoperto che il mondo delle vernici e della verniciatura sono parecchio complicati e puzzolenti.
Abbiamo anche aggiunto le schermature in rame per le cavità dei pickup e dei potenzionetri.
#guitar#chitarra elettrica#musica#music#liuteria#solidbody#electric guitar#lutherie#chitarra#custom guitar
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Miss Badante 2023 ha 48 anni e viene dal Brasile: “La vita va affrontata con il sorriso”
Si chiama Elisangela Dos Santos Santano, ha 48 anni, è originaria del Brasile (città Salvador), vive e lavora nel campo dell’assistenza presso le famiglie in Italia. E’ lei la nuova Miss Badante International 2023, eletta domenica, 22 ottobre, durante la finale che si è svolta a Roma. Il titolo “Miss Badante Web 2023�� è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia, in Italia da 6 anni, che lavora a Torino
Nella competizione sono state assegnate altre due fascie “Miss Badante International”: al secondo posto si è classificata Natalya Zhovnir, 46 anni, originaria di Leopoli (Ucraina), dove ha lavorato come medico presso un laboratorio analisi. Ana Drăgan, dalla Romania, ha vinto il terzo posto.
Il concorso, arrivato all’ottava edizione, si è svolto a due passi da Via Veneto, nell’atmosfera incantata del ristorante “Le mille e una notte” ed è organizzato, come ogni anno, da Elena Rodica Rotaru, ideatrice e patron della competizione. E’ una competizione rivolta alle donne di tutte le nazionalità che vivono in Italia e svolgono qui il loro prezioso lavoro di aiuto alle famiglie, come colf, assistenti familiari, baby sitter.
“Miss Badante Web 2023” è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia.
Ana Dragan, Stânica Vinatoru, Elena Chirila, Aneta Anehei,Elena Rodica Rotaru, Natalya Zhovnir, Natalia Khvalyboha, Elisangela Dos Santos Santano
Elena Rodica Rotaru e concorrente Elena Chirila della Romania 🇷🇴
Concorrente della Romania Aneta Anehei
Le finaliste hanno affrontato tre prove: una presentazione in abito tradizionale del proprio paese e il racconto delle loro storie, una prova di talento ed infine la sfilata in abito elegante.
Il racconto di vita di ogni concorrente è stato emozionante. La vincitrice, Elisangela Dos Santos Santano: “La mia vita è una saga. Sono rimasta vedova in Brasile, quando una mia amica della Germania mi ha chiamato per prendermi cura di un ragazzo che aveva la sclerosi multipla. Poi sono arrivata in Italia, dove sono rimasta a vivere. Ormai sono anni che faccio la badante. Ogni lavoro è dignitoso, la vita va affrontata con il sorriso, bisogna essere positivi”.
La giornata di festa è stata completata da momenti artistici speciali, come le esibizioni di Marcia Sedoc (l’esplosiva interprete storica di Cacao Meravigliao), del cantante romeno Vasile David e di Antonio Delle Donne, che, oltre a presentare la gara, ha emozionato il pubblico con la sua voce è Dj Lilian Ioniță e Marilena Bãcanu.
“Per me sono tutte vincitrici, perché vengono qui per lanciare un messaggio di umanità, per dare visibilità al loro lavoro ma anche all’essere donna. Ecco, questa è la forza delle donne! Sono contenta che il concorso sia diventato davvero internazionale. Abbiamo avuto concorrenti iscritte da 9 paesi. Una gioia per me vedere che la fascia è andata ad una concorrente del Sud America, e che tra le vincitrici ci sia anche una signora del mio paese, la Romania”, ha dichiarato Elena Rodica Rotaru, organizzatrice ed ideatrice dell’evento.
Membri della Giuria.
Livia Malcangio, Direttrice Relazioni Internazionali - Segretariato World Summit Premi Nobel per la Pace, presidente della giuria, ha raccontato così la competizione: “Una giornata fantastica, abbiamo avuto delle concorrenti meravigliose, provenienti da vari paesi. Ci sono stati momenti di commozione, ma anche di divertimento, con la lettura di poesie, teatro, ballo. Il lavoro che loro svolgono è fondamentale, in un paese come il nostro, dove l’età media della popolazione è molto alta”.
I criteri di valutazione sono stati la presenza scenica, l’originalità, la creatività e l’ingegno. La giuria è stata composta, oltre a Livia Malcangio, da: Marcia Sedoc (cantante, attivista per i diritti delle donne), Michelangelo Letizia (giornalista PaeseRoma), Dott. Roberto Rosati (Medico, Dentalcare), Massimo Meschino (patron del concorso "Una Ragazza, un Ragazzo, un Bambino per lo Spettacolo"- e promotore dell’inclusione sociale), Zoriana Belei (Miss Badante Web 2021), Roberto Mercuri (co - fondatore FashionLuxury.info).
Ionela Mihaela Dumitru, consulente fiscale che svolge da anni campagne di informazioni sui diritti delle badanti, in qualità di presidente della giuria Web, ha annunciato così la vincitrice: “Olesea Ciubotaru, della Repubblica Moldavia, ha vinto, con 19 punti, la gara online. Voglio sottolineare che hanno partecipato signore da sette nazioni: Ucraina, Romania, Albania, Rep. Moldavia, Georgia e Perù. Il nostro compito non è stato per niente facile. Ringrazio tutte le partecipanti, e soprattutto alla signora Elena Rodica Rotaru che ha dato atto di questa opportunità di valorizzare questo lavoro difficile, della badante”. Dalla giuria web hanno fatto parte anche Marianna Soronevych, giornalista ucraina (Gazeta Ukrainska) e Rodica Ciobotaru, assistente familiare e collaboratrice di testate romene.
Ecco i premi assegnati: 3° Premio - Una cena presso il Ristorante “Le mille e una notte” offerto dal Ristorante, 2° Premio - Un soggiorno per un fine settimana nel borgo medievale della Sabina a San Polo di Tarano, offerto dall’organizzatrice Elena Rodica Rotaru e lo sponsor Salvatore Braca (presso Holiday House by Elena Rodica Rotaru), 1° Premio WEB e 1° Premio in presenza - Un soggiorno per un fine settimana sulla splendida Isola di Ventotene, offerto da Pandataria Film e Elena Rodica Rotaru. Nell’ambito del concorso sono state assegnate anche delle fasce di accesso alla finale regionale Lazio del Concorso Nazionale "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" nella categoria OVER consegnate a: Elisangela Dos Santos Santana, Ana Dragan, Natalya Zhovnir. Inoltre è stata consegnata la fascia di accesso diretto alla finale nazionale del suddetto concorso, che si svolgerà dal 1 al 3 dicembre p.v. a Fiuggi (FR), a ZORIANA BELEI che rappresenterà la regione Emilia Romagna per la categoria LADY.
Sponsor: Pandataria Film, Dentalcare, Pasticceria Cardone 1846 Bagnara Calabra, Elena Rodica Rotaru Fashion, Hairstyle by Bacanu Marilena, Ristorante “Le Mille e una notte”, C4 Premiazione di Roberto Costantini (Guidonia)
Partner Media: Paese Roma Quotidiano, Fashionluxury.info, LikaRotaruFashion
Ufficio Stampa: Media XTE/ Miruna Cajvaneanu
Dj e foto di Lilian Ioniță.
Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
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Ricorda una cosa fondamentale della vita: qualsiasi esperienza non sia stata vissuta ti rimarrà appiccicata addosso, insisterà: "Finiscimi! Vivimi! Completami!".
In ogni esperienza esiste una qualità intrinseca che la porta a volere essere completata.
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