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#colpa press
garadinervi · 5 months
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Barbara Stauffacher Solomon, Strips of Stripes, Colpa Press, San Francisco, CA, 2021, First Edition of 200 [Printed Matter, New York, NY. © Estate of Barbara Stauffacher Solomon]
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Exhibition: Barbara Stauffacher Solomon: Strips of Stripes, SFMOMA, San Francisco, CA, September 16, 2023 – Ongoing
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buscandoelparaiso · 3 months
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sul primo punto non saprei, fagioli è amico con un po’ di loro anche dalle under ma ci sta che magari qualcuno non fosse d’accordo, ma anche lì la scelta è dell’allenatore ed è compito suo farlo capire a tutti. sul secondo punto noi scherziamo coi meme di sogno azzurro ma lì si vedeva fin dall’inizio che era un gruppo unito e i giocatori scherzavano con mancini, poi c’era anche vialli… c’era più armonia sia in campo che fuori e non so onestamente cosa aspettarmi da qui a settembre che c’è la nations league quindi nulla di che ma sempre partite utili sono, perché poi ci sono le qualificazioni al mondiale e mi pare che spalletti non abbia essenzialmente fatto alcun mea culpa anzi. credo ci saranno in campo gli stessi e i problemi si riproporranno. sono addolorata da questa situazione
spalletti fino ad adesso ha praticamente dato la colpa a tutti tranne a se stesso (ovviamente) usando giustificazioni assurde campate per aria e velatamente dicendo che la colpa è stata dei giocatori che non sono in grado piuttosto di ammettere che gran parte degli errori sono venuti da lui e da come ha gestito tutto l'europeo. non ho molta fiducia nella prossima 'stagione' nations league/qualificazioni mondiali ma spero che magari vedendo l'ennesimo disastro nations league (perchè accadrá a meno che non succeda il miracolo, questo gruppo non gira con spalletti e continuerá a vedersi purtroppo) lo licenzino così ce lo leviamo di torno prima delle qualificazioni.
Per quanto riguarda l'unione del gruppo, secondo me non é vero che questo gruppo non è unito, semplicemente con l'altro gruppo lo vedevamo perche ci hanno fatto un documentario, erano sempre sui social etc. anche quello ha contributo a cancellare la distanza tra loro e i tifosi rendendo tutti partecipi e entusiasti del cammino europeo e ha dato carica per ogni partita. la sentivi più vicina ecco. su questo gruppo si è saputo poco e niente perche non era permesso usare social, fare video, niente presentazione della squadra, niente documentari, hanno imposto un rigore militare che ha dato ahime l'effetto contrario. se pensiamo ai backstage caricati su quell'app atroce del UEFA press day o dello spot igp, non mi sono sembrati per niente distanti tra di loro anzi, questi sono anni che giocano insieme prima nelle giovanili e poi in nazionale, la maggior parte di loro sta nello stesso club, alcuni sono letteralmente cresciuti assieme quindi io non credo a chi dice che non si sopportano perchè si vedrebbe se ci fosse qualche problema a livello di gruppo (vedi il gruppo di ventura, quelli si che si che si odiavano) poi se la storia che non hanno feeling con l'allenatore è vera allora si spiegano tante altre cose a livello di atteggiamento, voglia e carica.
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scienza-magia · 1 year
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Economia Africana al default causa i debiti verso la Cina
L’Africa paga le tasse alla Cina ma in cambio riceve debito. Il Dragone, primo finanziatore al mondo delle economie in via di sviluppo, continua a rifiutarsi di ristrutturare parte dei prestiti. Il risultato è che molti Paesi investono le proprie entrate fiscali per pagare il conto con Pechino. E nel mentre, devono rinunciare a fornire servizi essenziali e vanno in pezzi Pagare le tasse ma non per avere in cambio servizi, infrastrutture, welfare. Bensì per soddisfare i creditori cinesi. Succede in Africa e non solo, ai tempi della Cina gran mecenate delle economie più fragili, stregate dai prestiti dalla natura opaca, concessi dalle grandi banche statali del Dragone. La vicenda è nota e questo portale più volte ha raccontato il vero volto di questi finanziamenti ai governi di quei Paesi che non ce la fanno a immaginare programmi di sviluppo per grandi infrastrutture come ponti, strade e ferrovie. E allora ecco il denaro dalla Cina, con l’accordo in molti casi che in caso di insolvenza il Dragone può azzannare pezzi di economia e industria locale. Non può stupire, dunque, che ad oggi non meno di una dozzina di Stati quali Kenya, Zambia, Pakistan, stiano letteralmente collassando sotto il peso del debito contratto con la Cina. Due conti li ha fatti l’Associated Press, che ha messo nero su bianco come una buona parte delle entrate fiscali di questi Paesi debbano essere dedicate al pagamento dei rimborsi.
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“Dodici Paesi stanno consumando una sempre maggiore quantità di entrate fiscali, necessarie per tenere aperte le scuole, fornire elettricità e pagare per cibo e carburante, per pagare il proprio debito con la Cina. Il che sta prosciugando le riserve di valuta estera che questi Paesi usano per pagare gli interessi su quei prestiti, lasciando ad alcuni solo pochi mesi prima che i soldi finiscano”, è la sentenza dell’agenzia di stampa. Colpa della “riluttanza della Cina a condonare il debito e la sua estrema segretezza su quanti soldi ha prestato e a quali condizioni, il che ha impedito ad altri importanti prestatori di intervenire per aiutare i citati Paesi. Due di loro, lo Zambia e lo Sri Lanka, sono già andati in default, incapaci di pagare anche solo gli interessi sui prestiti che finanziano la costruzione di porti, miniere e centrali elettriche”. Non è finita. “In Pakistan, milioni di lavoratori tessili sono stati licenziati perché il Paese ha un debito estero verso Pechino troppo elevato e non può permettersi di tenere accesa l’elettricità e le macchine in funzione. In Kenya, il governo ha trattenuto gli stipendi di migliaia di dipendenti della pubblica amministrazione per risparmiare denaro per pagare i prestiti esteri. Il mese scorso il capo consigliere economico del presidente ha twittato: “Stipendi o default? Fai la tua scelta”. Tutto questo mentre in casa propria la Cina le sue infrastrutture se le fa eccome. In questi giorni la China Development Bank, una delle banche pubbliche del Paese, ha emesso 20 miliardi di yuan (circa 2,84 miliardi di dollari) di obbligazioni finanziarie speciali per sostenere la costruzione di infrastrutture urbane. I fondi raccolti saranno utilizzati principalmente per grandi progetti, dedicati alle metropoli. Read the full article
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apsny-news · 1 year
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Pnrr: il pressing del Pd, 'basta veline, serve una sessione in parlamento' - Politica
Pressing del Pd sul governo sullo stato di attuazione dei progetti del Pnrr, con la richiesta di maggiore trasparenza: il governo informi il Parlamento e faccia chiarezza su cosa sta facendo e cosa intende fare, è il messaggio dei democratici. “Basta. Ogni giorno veline sul Pnrr. Non si sa nulla di quello che accade ai singoli progetti. Non c’è trasparenza. ‘Colpa di chi c’era prima, colpa della…
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Cina, voleva pubblicare una biografia non autorizzata di Xi: libero dopo 10 anni un anziano editore
PECHINO – Libero. Dopo dieci anni di carcere. La colpa? Avere pronta da mandare alle stampe una biografia non autorizzata del leader cinese. Titolo: Il padrino della Cina: Xi Jinping. A 83 anni, l’editore Yao Wentian è finalmente uscito di prigione. Ed è ritornato a Hong Kong dalla sua famiglia. Nell’ex colonia britannica Yao, ex ingegnere, nel 2006 aveva fondato la Morning Bell Press, casa…
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recoftheday · 2 years
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Golpe • La Colpa È Solo Tua • 2021 Sorry State Records • 2nd press released in 2022 on Clear Red Vinyl • Limited to 400 copies. . . . . . #golpe #lacolpaesolotua #sorrystate #sorrystaterecords #Vinyl #Vinylcollector #vinylcollection #Vinyladdict #vinyllovers #vinylmaniac #recordoftheday #albumoftheday #instavinyl #vinyligclub #vinyljunkie #vinyloftheday #vinylporn #vinylrecords #recordscollection #vinylcollective #vinylcollectionpost #vinylcommunity #vinylphotography #vinylgram #vinyllove #coloredvinylclub #coloredvinyl (presso Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/Cl9JR-0t6Xb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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harpoonn · 3 years
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The Boxes of Hock Wah Yeo Book (2021)
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shadow27 · 5 years
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lvl3 · 7 years
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LVL3 interviews this week featuring Annie Kielman, Colpa Press, Julia Krantz and Tyler Cole
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sciatu · 2 years
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MARSALA TRA LE BRACCIA DELLA NOTTE
Sicuramente, tra un giorno, un mese, un anno, ti odierò. In noi uomini il tempo si unisce al carattere, agli egoismi, all’incapacità di difendersi dagli altri così che prima o poi, tutto il fuoco che ora nutre e alimenta passione ed emozioni, finirà. Ma ora sono abbracciato a te in questa piccola stanza nel nostro piccolo letto, nel buio che arretra di fronte alla luce del giorno che preme tra le fessure delle persiane accompagnata dai primi rumori del mondo che si sveglia. Sarà d’improvviso, tra una settimana, una stagione, un periodo più o meno lungo, sufficiente a dar tempo alla noia di sostituire ogni gioia e in quel momento, accadrà l’inevitabile: in me appassirai e più o meno velocemente morirai. Diventerai un di più e non varranno più ricordi ed attimi uniti gli uni agli altri come perle in una collana. Non varranno più tutti i baci dati, e carezze e tenerezze saranno come le foglie morte portate via dal vento freddo dell’indifferenza. Ma ora sono qui, attaccato ai tuoi ultimi sogni, mi nutro del tuo calore e rivesto la tua pelle con la mia, cullato dal profumo di sonno e di donna che ristagna tra le coperte. Domani tutto questo non sarà più, solo per colpa della nostra incostanza umana, della fragilità che chiamano illusione che riveste quell’amore e ne giustifica forza e bisogno, facendomi restare attaccato a te, in questo piccolo letto, di questa piccola stanza mentre la luce filtra nel buio, chiamandoci alla fatica del giorno. Ma ora, sono stretto a te e mi piace dirmi, illudendomi, per sempre.
Surely, in a day, a month, a year, I will hate you. In us humans, time joins character, selfishness, the inability to defend ourselves from others so that sooner or later, all the fire that now feeds our soul, our passion and emotions, will end. But now I am hugged to you in this little room in our little bed, in the darkness that recedes in front of the daylight that presses between the slits of the shutters accompanied by the first sounds of the world that wakes up. It will be suddenly, in a week, a season, a more or less long period, enough to give boredom time to replace every joy and in that moment, the inevitable will happen: in me you will wither and more or less quickly you will die. You will become one more and memories and moments joined together like pearls in a necklace will no longer be worth it. All the kisses given will no longer be worth, and caresses and tenderness will be like dead leaves carried away by the cold wind of indifference. But now I am here, attached to your last dreams, I feed on your warmth and I cover your skin with mine, lulled by the scent of sleep and of  woman that stagnates between the blankets. Tomorrow all this will no longer be, only because of our human inconstancy, of the fragility that they call illusion that covers that love and justifies its strength and need, making me remain attached to you, in this small bed, in this small room while the light filters into the dark, calling us to the fatigue of the day. But now, I'm close to you and I like to tell myself, deluding myself, forever.
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makalowski · 7 years
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The #graphic #difference #risograph #prints from @colpapress /// #colpa #press #art /// #stock #images from the #dawn of #computer #graphics /// #riso (at Berlin, Germany)
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garadinervi · 3 years
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Barbara Stauffacher Solomon, Ditto, Colpa Press, San Francisco, CA, 2021, First Edition of 200 [Antenne Books, London]
(on the way of typoswiss)
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sxfik · 4 years
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Hey hey, I'm here with a chayenzo ask! Could you possibly write vincenzo kissing cha young to stop her from teasing him about the mafia (like she did in the ep when she found out)? Thanks in advance!!
her lips are like the galaxy's edge (her kiss, the color of a constellation)
read on ao3 • masterlist
summary: “If I don’t what, Mr. Mafia?” she cut him off, smirking up at him, challenging him to push back. But he did something unexpected.
a/n: thank you so much for requesting this anon! i combined this with another idea i had so i really hope this turned out well! my head was really full with this idea so i literally speed ran my essay so i could write this. as always, i hope you enjoy :D
“Vincenzo Quasano: Mafia Lawyer!” Cha-young exclaims as she skips down the pavement, the sunny and infectious weather fueling her weightless laughter. She tilted her head towards Vincenzo, her charming and ever-cool partner, and paused, waiting for him to catch up. Fighting Babel was a constant weight on their shoulders, but Cha-young knew her incessant remarks and teasing would spur the handsome lawyer into pushing off his plotting and spar with her. Cha-young didn’t know about him, but the less she thought about Babel, the less the guilt hung over her shoulders. Not to mention, the more she sparred with him, the more her body thrummed with an energy to keep testing how far she could push.
Vincenzo’s carefully constructed expression stayed neutral as ever, but the crease between his eyebrows and the slight pursing of his lips told everything she needed to know. He also dealt her his classic glare, but she paid it no attention. Pushing people’s buttons is always fun, but Vincenzo ignited a fuel in her to press every single one at once, like a kid in an elevator.
“Ah, how lucky I am to have a cutthroat mafia lawyer in my life!” Cha-young sang, as she shimmied and sashayed her way forward, Vincenzo right by her side. Right at that moment, some kid shot her a dirty look as he walked the opposite way, popsicle in hand. The audacity of this kid. On an impulse, she stuck her tongue out at him as he passed by. That ought to show him. She smirked as the kid skewed his path to stay as far away as possible. Victory! As she turned her head towards Vincenzo, she noticed the incredulous look on his face.
“Kids these days. So disrespectful.” she tutted, grinning at him like she did nothing wrong. He, in classic cool guy fashion huffed at her antics, but she saw the smile on his face. That can’t do at all.
“Ah is Mr. Mafia afraid of being embarrassed by me? Aren’t mafia men brave? Surely, they aren’t swayed so easily, are they?” she quipped, increasing her volume with each passing word.
“Ms. Hong, please-” he gritted out, his face hardening into annoyance. There it is.
“Please?” she taunted back pushing her face closer, finally getting the reaction she really wanted.
“Ms. Hong if you don’t-”
“If I don’t what, Mr. Mafia?” she cut him off, smirking up at him, challenging him to push back. But he did something unexpected. He paused in his path, his hand closing into a fist and his eyes squeezing shut. Cha-young pivoted to face him, but before she could ask why, his hand shot out and pulled her wrist towards him as he walked into the alleyway.
She stumbled behind him into the alleyway, and Vincenzo started muttering something under his breath. How could he insult me when I can’t even hear what he’s saying! As his incessant muttering became louder, he started pacing back and forth, his hand gestures getting more exaggerated. That was certainly not Korean. It was Italian. Admittedly, Vincenzo speaking to her in Italian got her blood racing but it also irked her to no end.
Cha-young crossed her arms as she stood, her back facing the grimey walls of the small corridor he stuffed them into. She could barely breathe without smelling his intoxicating cologne, the smell that engulfed her whenever she embraced him. The scent that followed her into her dreams.
“Hong Cha-Young, you-” he spun to face her, pausing his pacing and shaking his finger at her before he delved into incoherent italian.
Cha-young sighed, schooling her face into a bored expression that she hoped would goad him into coming closer and closer. “What did I do Mr. Cassano? Aw, is the mafia lawyer agitated?” she taunted further, tilting her head mockingly.
He spun towards her. And then froze.
“Come puoi essere la donna più intrigante e al tempo stesso più esasperante che abbia mai incontrato? Hong Cha-Young, mia cara, hai idea di quanto mi fai impazzire?” he asked, as he stepped closer to her, slow like a predator stalking his prey.
“È tutta colpa tua. Il tipo di sogni con cui sono stato tormentato da quando ti ho incontrato,” his voice dropped lower, “Essere impigliato con te è qualcosa che non posso permettermi. Eppure, le tue labbra. Le tue dannate labbra rosse perseguitano ogni mio pensiero al risveglio.” By the end of his cursings, his face neared hers. All she fixated on was his burning anger and proximity and how deliciously intoxicating it was. Her body itched to step back, to calm her racing heart, but she wouldn’t let him win so easily.
She stepped closer, tilting her face up until she looked directly into his molton brown eyes. But as she opens her mouth to push him further, Vincenzo crashes into her as he tangles his hand into her hair and pulls her into a kiss. His lips are soft when they meet hers, just as she had dreamt, but his mouth demands more, more, more. He backs her against the wall, one hand threaded through her hair cushioning her head as the other settles on her waist.
Cha-young tugs against his tie, pulling him closer until his body is fully pressed and she can feel the heat of his body against hers. Her other hand roams his torso and his back, attempting to memorize the feel of his body.
They continue, their mouths moving in tandem with one another, each other’s fire threatening to engulf the other. As she breaks away for a breath, he pulls her back into an even more bruising kiss. Cha-young felt her whole body burn for him as his tongue brushed across her bottom lip, teasing her into kissing harder, giving more.
His hand tugs on her hair as he breaks away from her lips, tilting her head to expose her neck, and moving his attention towards her jaw and the soft skin of her neck. Cha-young gasps as he nibbles and kisses down her throat, each one more bruising than the next. Her every sense, every thought was flooded with how his body felt, how his warmth spread against hers, how intoxicating he smelled and how each groan he let out drove her insane with need.
“If I knew this was all it took to shut you up, I would have done it a long time ago.” he taunted her, his voice just a whisper. He pulled away from her, leaving her breathless against the wall and looking at his smirking face. His eyes were still dark, the fire still burning within them, but as her gaze dropped down to his lips and back up, there was something new in his eyes. Something soft. Something... more terrifying.
But as quickly as it appeared, she watched it vanish off his eyes, and his face hardened back into the mask. He steps away from her as if it hurt to look at her, his hands smoothening his shirt and fixing his tie.  Without sparing her another glance, Cha-young watches as Vincenzo walks away from her, and back into the pavement. Is it so easy for him to walk away from me, even after what we’ve done?
Her thoughts are scrambled, replying the moment before as she pushes the hurt away. He’s just a momentary distraction. People have walked away from her before, and he’s no different. She shuts her eyes, in a futile attempt to center herself, before she walks away from the haven the alleyway offered.
a/n: here are the italian translations:
“How can you be the most intriguing yet the most infuriating woman i've ever met? Hong Cha-Young, my dear, do you have any idea how crazy you drive me?”
“It's all your fault. The kinds of dreams i've been plagued with since i've met you.”
“Being tangled up with you is something I can't afford. And yet, your lips. Your damned red lips haunt my every waking thought.”
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“È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre fin qui sperimentate”. Così, letteralmente, Winston Churchill fissava un principio fondamentale di supremazia storica del regime democratico nel discorso rivolto alla Camera dei comuni alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1947. A questa concezione relativistica della democrazia come “male minore” si richiamano un po’ tutte le analisi e le teorie moderne, di scienza politica o persino di filosofia, ispirate alla metodologia del “realismo”: da Machiavelli a Sartori, passando per Weber e Schumpeter, si cerca di capire cosa effettivamente sia la democrazia, come funzionino concretamente i suoi processi e i suoi attori, inevitabilmente controllati e influenzati da élite e gruppi di potere in competizione fra loro.
Ma persino ai tempi della sua fondazione concettuale e pratica, “democrazia” era una parola ambigua. In quanto forma “virtuosa” di governo era chiamata piuttosto politia, qualcosa che si avvicina molto al sistema di democrazia liberale fondata sul patto costituzionale e sul principio di rappresentanza. Quando ci si voleva riferire alla forma “deviata” di democrazia, la si definiva invece olocrazia, il governo delle masse senza distinzione alcuna, secondo gli schemi più vieti del populismo.
Prima ancora di Aristotele, Platone aveva fermato un criterio inderogabile per molti altri pensatori e teorici dei sistemi di governo: la politica è un affare troppo serio e complicato perché possa essere lasciato alla cura della gente comune; il potere politico deve essere gestito dai “sapienti”, da coloro che “sanno” e hanno le necessarie competenze. Questo modo di vedere le cose è chiamato comunemente “sofocrazia” o “noocrazia” (governo dei sapienti o dei capaci) e ha ispirato numerose scuole di pensiero politico in epoca moderna. Secondo Platone, una moltitudine non è mai in grado di amministrare uno Stato, a meno che non ci si trovi  in un contesto di estrema corruzione.
Per molto tempo a seguire, e ancora oggi, il modello della Repubblica di Platone, basato sul governo degli “esperti”, è stato considerato l’antitesi del modello democratico. Popper contrappone il “totalitarismo” platonico, prototipo dell’assolutismo moderno, all’idea di “società aperta”, fondata sui principi di libertà e pluralismo e praticata nella democrazia ateniese all’età di Pericle. In fondo, questa antinomia anticipa e radica il contrasto dei nostri giorni fra democrazia e tecnocrazia.
Ci sono poi le correnti dell’elitismo vecchio e nuovo: si tratta di variegate correnti di pensiero tutte nettamente contrarie alla democrazia parlamentare, e che concordano sulla tesi che il governo di una società debba essere retto da una classe “scelta” e necessariamente ristretta di individui.
Nel concetto moderno di democrazia confluiscono in sintesi due accezioni rilevanti della sua stessa storia: un’accezione “procedurale” (il rispetto delle regole del gioco) e l’altra “sostanziale” (la garanzia dei diritti di libertà e uguaglianza). Nella scienza politica contemporanea si guarda ormai a questa sintesi come al concentrato delle caratteristiche delle “qualità” democratiche ovvero delle caratteristiche che devono avere le democrazie “di buona qualità”, esprimibili in altrettante categorie osservative almeno in parte empiricamente controllabili.
Dovremmo chiederci a questo punto se esistono alternative praticabili e migliori rispetto alla democrazia rappresentativa. Secondo Norberto Bobbio, la risposta era negativa. La recente tesi “epistocratica” lanciata nel libro Contro la democrazia (LUISS University Press 2018) da Jason Brennan, filosofo della Georgetown University, non sembra affatto mettere in discussione il modello della democrazia rappresentativa quanto piuttosto le modalità del suo funzionamento: il problema e la crisi della democrazia non sono legati al principio della rappresentanza ma piuttosto alla indiscriminata estensione dei diritti di voto, attivo e passivo, promossa dal suffragio universale, che consente a una massa di elettori che non si interessano o non sanno nulla di politica di conferire il potere di legiferare e governare a una minoranza di eletti per lo più incompetenti e corrotti.
Brennan sostiene che vi siano almeno due versioni di populismo, una positiva (dare voce e risorse ai più deboli) e una negativa, quando tendiamo a considerare come populisti quei movimenti e individui che si ribellano contro i politici corrotti o incompetenti. Ma così facendo diamo loro più credito di quanto non meritino, perché tralasciamo il fatto che i loro elettori sono poco informati e molto inconsapevoli. Una ricerca dell’ANES – American National Election Studies – ha rivelato che gli elettori americani sanno a mala pena chi è il presidente in carica, non hanno nemmeno un’idea vaga di quale sia la percentuale di disoccupazione nel paese, né di quanto spenda il governo all’anno: un terzo di questa popolazione pensa che il versetto degli Atti degli Apostoli “da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”, reso celebre da Marx, faccia parte della Costituzione degli Stati Uniti. La stessa percentuale non sa citare i tre poteri dello Stato, e non conosce nemmeno il nome dei propri rappresentanti a Washington.
Come funzionerebbe l’epistocrazia
Brennan tiene a sottolineare che gli elettori disinformati e privi di cultura politica non siano affatto stupidi: semplicemente sono disinteressati agli affari politici e di governo e sanno di poter persistere in questo atteggiamento di rifiuto e ignoranza, o indulgere a convinzioni politiche false e irrazionali senza che tutto ciò si ripercuota sul loro diritto di voto. Ma secondo il nostro autore, per essere ammessi a scegliere con il voto se confermare o mandare a casa questo o quel rappresentante in Parlamento o in Comune, l’uno o l’altro candidato alla Presidenza, occorrerebbe dimostrare di sapere almeno chi abbia ricoperto ruoli elettivi di potere nel precedente mandato, quali fossero i mezzi reali a sua disposizione, quali le possibili opzioni politiche e di governo, a quali risultati avrebbero portato scelte diverse. Ed è questa, in sostanza, la proposta contenuta nel suo modello di epistocrazia.
Come lo stesso Brennan riconosce, montagne di prove dimostrano che la democrazia generalmente opera meglio di una dittatura o di un’oligarchia. Ma egli sostiene che queste non sono le sole possibili alternative alla democrazia. C’è anche l’”epistocrazia” – il “governo di coloro che conoscono”. L’elettorato potrebbe prendere decisioni migliori se fosse limitato per renderlo più consapevole e meno prevenuto. Per la maggior parte delle persone, le idee come quella di epistocrazia suonano come difesa del governo di una piccola élite, che potrebbe facilmente abusare dei suoi poteri. Ma Brennan presenta una varietà di strategie che potrebbero migliorare la qualità dell’elettorato, come limitare il diritto di voto a coloro che sono in grado di passare un test elementare di conoscenza politica. A quelli dotati di maggiori conoscenze potrebbero invece essere concessi voti supplementari (idea già di John Stuart Mill nel XIX secolo). Se il risultato di questo elettorato più esperto è disrappresentativo (ad esempio, relativamente a specie, genere, età o ricchezza), ai voti dei membri più informati di questi gruppi “sottorappresentati” potrebbe essere dato un peso maggiore. In alternativa, potremmo rendere l’elettorato potenzialmente più esperto e più rappresentativo di quanto lo sia ora, persino ricorrendo una specie di “lotteria per il diritto di voto”, cioè estraendo a sorte gli elettori legittimati a esprimere le scelte politiche.
I precedenti dei minorenni e degli immigrati
Tali idee possono sembrare, e in un certo senso sono, molto radicali. Ma per molti aspetti, si tratta solo di modeste estensioni dello status quo. Sostiene Brennan che escludiamo già oltre il 20% della nostra popolazione dal diritto di voto, perché pensiamo che siano ignoranti e hanno scarsa capacità di giudizio: chiamiamo quelle persone “minorenni”, e non sentiamo alcun senso di colpa per la loro esclusione sistematica dai circuiti del potere politico. La cosa colpisce la maggior parte di noi in termini di semplice buon senso. L’idea di lasciare che alcuni di loro votino se possono dimostrare che sono più informati di un adulto medio è considerata radicale e pericolosa. Non consentiamo che gli immigrati legali ottengano il diritto di voto a meno che non superino un test di educazione civica che la maggior parte dei nativi americani probabilmente fallirebbero. Parecchi Stati escludono inoltre dal diritto di voto molti dei malati mentali e dei condannati. Sta bene escludere i diciasettenni dal voto, ma perché non anche un diciannovenne o un quarantenne, la cui la comprensione dei problemi è scarsa o peggiore di quella di un minorenne medio? Se possiamo escludere gli immigrati ignoranti, perché non possiamo farlo per gli autoctoni ignoranti?
Chi deve comandare – e come deve essere designato chi comanda – è la domanda che si pose Platone, e in fondo si pone anche Brennan sulla scia di una lunghissima tradizione di teoria politica. Con risposte sempre storicamente mutevoli. I filosofi ovvero i sapienti, era stata la risposta di Platone, alla quale è in qualche modo riconducibile la proposta di “epistocrazia” avanzata da Brennan, anche se la “sapienza” da lui invocata è una conoscenza basica di cultura politica che non ha la pretesa di accostarsi al modello platonico di “sofocrazia”. Altri hanno dato risposte diverse: devono comandare i sacerdoti, i militari, i tecnici, i “migliori” del popolo. Per altri, invece, è bene che comandi una persona sola: un re di stirpe divina, un tiranno o un principe armato.  Altre risposte indicano invece il popolo per volontà della nazione, questa o quella classe, questa o quella razza. Ma la domanda di Platone – commenta Popper – “è sviante, irrazionale. […] Razionale è piuttosto quest’altra domanda: come possiamo organizzare le istituzioni politiche in modo da impedire che governanti cattivi o incompetenti facciano troppo danno?”
La risposta che ne dà Popper, come è noto, è quella di una “società aperta” garantita dal regime della democrazia liberale. Come spiega Yascha Mounk, viviamo tempi “straordinari” nei quali regna il caos diffuso, e si moltiplicano le crudeltà in uno scenario di progressiva consunzione dei sistemi liberal-democratici, mentre fioriscono per contro democrazie illiberali (o al contrario liberalismo senza democrazia), strette dall’alternativa esiziale fra populismo e tecnocrazia [Mounk 2017].  Tuttavia, in attesa che l’Autore spieghi meglio i dettagli del suo progetto “epistemocratico”, non possiamo non dirci d’accordo sulle sue critiche al funzionamento delle attuali democrazie. Ed è persino difficile dissentire dall’idea portante delle sue argomentazioni che la democrazia non sia una forma di “intelligenza o saggezza collettiva”, come sostiene una lunga serie di autori sulla scorta di Aristotele. Primo, perché questi attributi possono essere predicati di individui e non di masse indifferenziate di elettori, fra i quali sono davvero pochi coloro che si impegnano e sono un minimo informati per concorrere consapevolmente alla formazione di scelte collettive. E secondo perché, proprio per questo, la democrazia “aritmetica”, nella quale i voti si contano, non coincide con la democrazia “epistemica” nella quale i voti pesano.
In conclusione, si può essere più o meno d’accordo con le diagnosi di crisi della democrazia avanzate da Brennan e con le terapie proposte, peraltro non compiutamente indicate né tanto meno realizzabili nei sistemi contemporanei (come riconosce lo stesso Autore). Ma è certo che questo libro sembra come una roccia precipitata in un immenso specchio d’acqua che, complice la presunta “fine della storia” che postula la perennità e insostituibilità del modello di democrazia liberale [Fukuyama 2003], correrebbe il rischio di diventare una palude stagnante.
Fonte: Contro la democrazia (LUISS University Press) .
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bleak-nomads · 4 years
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deeply on my bullshit tonight folks :3
*
My mirror image blinks with a sneer, but the gun isn’t pressed as hard into my temple. I smile involuntarily. His frown deepens.
“Afraid. Who the hell are you, then?”
“Are we not, as it would appear, one and the same?”
“Non mortem timemus, sed cogitationem mortis. You think any woman by the name of Rose is something to fear--”
“A man.”
“No difference,” the gun shifts from my temple, “Hell, do you even have a weapon on you?”
“In my state, I imagined it would be dangerous. No.”
“In your state.” He hops off my thighs, surveying the room. I have a partial notion that there should be a television somewhere in the room. My vision seems to be skipping details. The wood grain now has a particular whorl to it. I pull off my gloves, suddenly very aware of the sweat beading on the back of my hands. Mere minutes ago this seemed vaguely unsafe. Now it seems terrifyingly so. 
“Of all the things I thought I’d find here when I got that note,” he gestures vaguely with the gun, which I now recognize as a Remington that might well be a hundred years old, “Wasn’t this.”
“Da colpa nasce colpa.”
The other man frowns, “That’s not Latin.”
“Italian,” I reply. My double seems to have a peculiar mix of the refined and the vulgar in his speech. I wonder what subconscious violin of mine that plays on.
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eastbayprintsale · 5 years
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7th ANNUAL EAST BAY PRINT SALE!
Featured Exhibitors:
Creative Growth -- Perfectly Acceptable -- Lucky Riso -- Bad Student -- Issue Press --   Colpa Press -- Bloom Press -- Ashley Lukashevsky -- Daria Tessler -- John Pham -- Jennifer Calandra -- Sophia-Yemisi Adeyemo-Ross -- Alex Bowman -- Malaya Tuyay -- Jeffrey Cheung               Bijou Karman -- Deth P Sun -- Hellen Jo -- Rob Sato
Exhibitors:
Adrian Rotzscher - Alayna Tinney - Alex Martinez - Alfonso Aceves Alicia Cardell - Alondra Solis Guzman - Alyssa Aviles - Amanda Bernal Amy Burek - Amy Jo - Anastasia Itkina - Anjelica E Colliard Ann Altstatt - Anna Capurso - Ariana Sanchez - Arif Qazi - Boya Sun Brian Wilson - Calvin Crockett - Carmen McNall - Cenorina L Ramirez Chaitra Bangalore - Charisse Celestial - Chris Cuadrado - Christine Innes Christine Juon - Cianna Valley - Cindy Ostroff CTRL+SHFT COLLECTIVE - Daniel González - David Ryan Demian Bartholomew - Derek Pratt - Dongyi Wu - Ed Garnica - Eishin Yoshida Elinor Breidenthal - Em Corbo - Emily Gui - Emmanuel García - Enrique López Erica Newton - Erica Schapiro-Sakashita - Erica Wheeler-Dubin Ethan Snyderman - Evka Whaley-Mayda - Ezzie DeGiovanni - Floss Editions Giana Montero - Greg Borman - Haoyun Erin Zhao - Harry Diaz Heather Hardison - Ian Mackay - Jaime Valderrama - Jake Voinar-Fowler Jane Hargrave - Janina Arianna Larenas - Jeff Meadows Jesse Hawthorne Ficks - Jo Bee - Joan Zeta - Jonathan Jeweler - Jose Gonzalez - Julia Foote - Julianne Villegas - June Hong - Kasaia Luckel Katie Wheeler-Dubin - Kelly Autumn - Kevin VQ Dam - KIDTOFER Kristen Brown - Kristi McMahon - Krusty Wheatfield - Lili Arnold Linh-Yen Hoang - Lizzy Choi - Louis Bicycle - Louise Leong Lucas Elmer Gasperik - Lucy Stark - Mara N Gerson - Maren Preston Mariangela Le Thanh - Max Marcil - Maya Fuji - Melek Zertal - Melissa West Melody Overstreet - Meredith French - Micael Nuñez - Minnie Phan - Mira Liu Montana Manalo - Nichol Markowitz - Night Diver Press - Nina Aragon Ocean Escalanti  - Orlie Kapitulnik - Pacolli - Paul Rangell Paulina Berczynski - Pável Acevedo - Peter Baczek Pulp Press - RABIA - Rajit Phiosuwan - Robert M Wilson - Robert Minervini Robin Milliken - Rosalie Z. Fanshel - Ross Sullivan - Ryan Harrison - Shirin Bina Sam Vaughan - Samantha Espinoza - Samantha Huang - Sami Graf Sarena Lesem - Sayuri Kimbell - Sean Vranizan - Shelby Rosabal Shirley Chong - Siavash Almeida - Stacy Javier - Stephanie Martin Sudi Wachspress - Suzie McMurtry - Tamar Beja - Tamiko Sidore Tanner Griepentrog - Toru Sugita -Valerie Perez Ordoñez - Veronica Graham Vincent Waring  - Vivian Chen - Wesley Hrubes - Yerrie Choo - Yoko Kikuchi Zach Clark
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