#cioccolatini con foto
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Pinterest Valentine's day edition ♡
Cerca queste sei parole chiave:
Mug, chocolate, Valentine food, Valentine present, Valentine decoration, Valentine outfit.
E pubblica la prima foto che Pinterest ti propone! 💌💝
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Grazie @hope-now-and-live, come sempre, per avermi coinvolta in questo gioco che, giusto per restare in tema, oramai è diventato un vero e proprio appuntamento! 🌹☺️
Dunque, ormai dai miei salvataggi Pinterest ha capito che sono un'anima antica, perciò ha giustamente adattato il mio San Valentino ad un'epoca che non esiste più! 😂
La tazza mi piace molto, perché unisce l'eleganza della bordatura dorata dei servizi di un tempo alla semplicità e dolcezza di una forma rotonda e una frase stile Disney che mi si addice; riguardo al cibo, i cioccolatini fondenti su vassoio d'argento anticato sono un gran tocco di classe, ma poi si passa alla mia pietanza preferita, al lato conviviale e casalingo di un bel vassoio di pizze a forma di cuore; il regalo, poi, è proprio nel mio stile: amo scrivere e credo che una bella lettera d'amore realizzata a mano, dalla grafia alla busta, piena di sentimenti sinceri, sia il più bel dono che si possa fare e ricevere. La decorazione invece è un po' inutile, però amo gli oggetti di legno, e abbinato a quello stile di arredamento di richiamo ottocentesco rientra perfettamente nelle mie corde. Infine, c'è sua maestà, l'outfit perfetto per un appuntamento romantico, se ovviamente vivi nel XIX secolo e sei stata invitata al ballo di Lady Catherine duchessa di Waitandhope, e non vedi l'ora di favellare amabilmente e danzare con lui, il conte di Livehorse, che ti attende in tutto il suo splendore. Tutto ciò mi fa molto ridere, però è vero, è proprio così: queste sei immagini racchiudono la mia dicotomia romantica interiore, fatta di semplicità, convivialità, coccole, ma anche di eleganza, fasti d'altri tempi, balli da sogno, un po' come se la mia vita precedente si fosse unita a quella attuale. 🌹
Cari lettori, come sempre, se avete voglia di partecipare a questo divertissement siete tutti invitati!
Se vi incuriosisce vedere l'esito degli altri How does Pinterest see you a cui ho partecipato, cliccate qui, qui, qui, qui e qui.
Se invece volete che ci seguiamo anche su Pinterest, mi farebbe molto piacere, ecco il mio profilo! ✨
#pinterest#giochini tumblr#pinterest valentine's day edition#how does pinterest see you#san valentino#love is in the air
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Questa sera ho sperimentato gli acquerelli che mi hanno regalato per il compleanno (su mia stessa commissione, dopo aver trovato una mega offerta online), insieme ad altri regali ancora da inaugurare.
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Non ho mai usato gli acquerelli fatti in questo modo, a "godet", ossia con le mattonelline di colore secco da bagnare. Spacchettarli uno a uno mi ha preso un po' di tempo, mi sembrava di aprire dei cioccolatini che non potevo mangiare, e non vedevo l'ora di finire per cominciare a usarli.
Devo imparare a farci la mano, sono molto curiosa. Per iniziare ho provato con una delle millemila foto di fiori, ho pensato che questo quaderno potrei anche dedicarlo tutto alle piante, vedremo.
Intanto sono contenta del risultato e di essere tornata a disegnare e pitturare sulla carta, che il digitale mi ha dato molte soddisfazioni, ma la carta un po' mi mancava ^_^
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東京美術館に「ローマ」という展示会が開催されています。美術大好きのイタリア人としてはその機会は欠かせなかったので、先週末に行きました。
Qualche mese fa, quando ancora non ero stata resa schiava, mi ero resa conto che stavo perdendo il mio tempo libero nel weekend a fare poco e niente. E mi sono domandata: ma cosa facevo in Italia? Ah sì, andavo ai musei. Ma ci andavo sapendo cosa c'era dentro, perché conosco almeno una infarinatura della storia e della storia dell'arte europea, che mi appartiene.
Conosco e ho studiato anche quella giapponese che, per carità di Dio, ha i suoi pregi e il suo fascino ma... non credo sia all'altezza della nostra (sorry not sorry).
Quel giorno però mi misi a cercare qualcosa che avrebbe potuto interessarmi e incappai nella mostra perfetta per me: una mostra su ROMA, nel Tokyo Metropolitan Art Museum (più facile in giapponese ma vabbè, lo faccio per voi lettori). La mostra era una collaborazione con i Musei Capitolini di Roma, dove non sono mai stata.
La settimana scorsa non ho perso tempo, ho comprato il biglietto e ci sono andata.
Che meraviglia: ho di nuovo sentito quell'emozione spirituale e quella pace dei sensi che solo l'arte può dare. Mi era mancata, tantissimo. E nel provarla ho sentito anche l'angoscia di non poterla provare più facilmente come ho fatto fino a quando ero in Italia, dove TUTTO È ARTE.
In Giappone nei musei è proibito fare foto nel 90% dei casi quindi mi è venuta l'idea di fotografare le cartoline delle opere che c'erano dentro. Tra le più importanti: una replica della famosa lupa che allatta Romolo e Remo e la Venere Capitolina.
Avrei voluto fare un check up ravvicinato fotografico alla Venere come feci con quella di Jago a Bologna per ricordare la grazia, la perfezione di quell'opera così antica ma perfettamente sobria in tutti gli aspetti possibili. Ci ho girato in tondo due volte, a passo lento, per osservare tutto: il volto, le mani aggraziate, le cosce, le natiche, il sedere, la schiena...
Ma la sorpresa più bella è stata trovare senza nemmeno saperlo un quadro del Tintoretto e poi anche il mio amato Guido Reni (!!!) con la sua "Lucrezia". Firma immancabile del pittore, lo sguardo verso l'alto che in questo quadro ti scioglie peggio che nel San Sebastiano.
I giapponesi non facevo che guardare le cose e ripetere le solite esclamazioni del cazzo: sugoi, subarashii... "tanto non capirete mai a pieno la grandezza di quello che state vedendo, capre che non siete altro", dicevo nella mia testa. Ed infatti è stato pure scritto a chiare lettere che nell'era Meiji siamo stati proprio noi a far capire qualcosa di arte vera a sti poveri coglioni. In particolare furono Antonio Fontanesi, Vincenzo Ragusa e Giovanni Vincenzo Cappelletti a insegnare la nostra arte in questa povera terra di stupidi (nomi mai sentiti ma su cui dovrò assolutamente farmi una cultura).
La dimostrazione della loro stupidità è stata il bookshop che con la mostra non c'entrava quasi un cazzo. Infatti un'intera parete era piena di prodotti italiani artigianali e di alta qualità (dalla pasta di Gragnano ai grissini e ai cuneesi) proprio come se fossimo a una sagra Coldiretti. Il resto del bookshop era roba da merchandise come se la mostra fosse stato un concerto: magliette e felpe di tutti i tipi, gomme da cancellare con la forma dei busti, latte di cioccolatini con la Venere stampata, peluche della lupa (che è diventata tipo un mostriciattolo peloso) e per finire un tovagliolo con sempre la lupa mostricciolo e la scritta "dammi il latte" (perché ha appunto allattato Romolo e Remo).
Cosa non farebbero sti stronzi per vendere...
#c'è della genialità per carità di Dio#ma sono geniali solo in queste cacate del cazzo#che oltretutto ha banalizzato un'intera mostra d'arte#che dire#ps: le immagini della venere e di lucrezia le ho prese dal web sennò mi cacciavano a calci nel culo#my life in tokyo#東京美術館#東京#展示会#美術#イタリア美術
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TUTTO QUELLO CHE MI VIENE IN MENTE SU DI ME: P2
Confondo spesso la destra con la sinistra, ho bisogno di qualche momento per collegare e capire quale sia la destra e quale la sinistra
Conto con quasi sempre con le dita
Ci metto molto a leggere l’orologio con le lancette, l’ho odiato per moltissimo tempo e spesso lo odio ancora. Odio fare shopping e spendere soldi in abbigliamento anche se amo la moda
Quando so di dover uscire per andare a comprare qualcosa consulto il catalogo online e mi salvo gli articoli che mi interessano per essere sicura di non dimenticarmi niente e non stare troppo nei negozi.
Amo i detersivi per pulire al limone, il mio preferito è il Napisan, lo uso almeno una volta al giorno su tutte le superfici di camera e casa
Dormo in posizioni surreali Odio l’idea di fermare per strada persone conosciute per chiedere loro foto o autografi e non capisco chi lo fa, la trovo una situazione imbarazzante e irrispettosa
Ho periodi in cui piango per anche le cose più ridicole e periodi in cui anche la peggiore della giornata non mi tocca, dove posso vedere video commoventi senza provare un minimo di empatia. (Piango per i si a Italy’s got talent)
Non amo la carne in generale, anche se mi piace moltissimo la carne alla brace o stile roadhouse. Amo i ribs alla salsa barbecue del readhouse
Sono quel tipo di persona che per ogni ristorante o locale ha il suo primo, il suo secondo o il suo gelato. Sono un’abitudinaria prendo sempre se solite cose.
Odio la gente che urla, che ha l’abitudine di insultare, dire la parolacce perché mi viene difficile instaurare una relazione o conversazione sana
Amo i gli abiti d’epoca anni 800 e 900
Le mie catene di ristoranti preferite sono: McDonald, roadhouse e old Wild West
Non amo il Burger King, non amo l’american dinner per il cibo anche se amo il locale e il servizio.
Amo i ristoranti e le catene di ristoranti giapponesi, sono stata poche volte in ristoranti cinesi o altri ristoranti etnici anche se mi piacerebbe molto provarli.
Amo le macchine da scrivere antiche, amo la storia, amo conoscere il perché delle cose e il come
Amo la Marvel e la Disney
Amo il Natale e tutte le feste in generale, amo i dolci
Amo parlare dei tabù come il sesso, sessualità, maternità, gender gap, politica, morte, religione. Mi aiuta a capire la persona che ho davanti e il modo in cui pormi.
Amo i picnic
Amo il bungee jumping
Amo l’amore e tutto ciò che lo rappresenta, amo verona, parigi, san Valentino, i musei dell’amore, le lettere d’amore, i regali come cioccolatini e peluche e in realtà tutte le feste perché nel natale, nella pasqua, nelle feste dei nonni, festa della mamma, festa del papà c’è sempre l’amore
Amo i murales e i graffiti che hanno lo scopo di valorizzare un posto, una zona o un edificio. Odio i murales/graffiti che non hanno questo scopo o che ne hanno quello opposto.
Tra baci e abbracci preferisco gli abbracci, li amo ci starei ore
Amo le coccole, soprattutto quelle a voce sussurate all’orecchio
Odio i litigi di qualsiasi tipo, anche quelli costruttivi vorrei fossero limitati al niente per dare spazio a delle discussioni civili
Amo il mare, le onde, l’odore del male e camminare sulla sabbia
Amo le luci a led
Amo i ritratti, tutti i tipi di ritratti, da quelli realistici a quelli fumettistici o più simpatici
Mi piace molto ballare e cantare anche se sono stonatissima e inguardabile
La materia più temuta a scuola era la matematica
Amo stare sveglia la notte, potessi trasformerei la notte in giorno
Mi piacerebbe vivere due volte il giorno del mio compleanno facendo quei viaggi tra fusi orari diversi, esperienza divertente
Se potessi avere un superpoteri vorrei il teletrasporto, non mi interessa lettere la mente, l’invisibilità, volare, mi teletrasporterei in giro per il mondo
Non mi piacciono Pio e Amedeo
Amo Roberto Benigni e i suoi monologhi
Sono a favore dello ius soli, ius scholae, del matrimonio equalitario, dell’eutanasia, dell’autonomia energetica, dell’aborto
Vorrei leggi più severe e controlli più severi per quanto riguarda lo sfruttamento e la violenza sugli animali, sul femminicidio o violenze di genere, violenze sui minori e in generale sui figli o più indifesi, sull’hate speech, cyberbullismo, bullismo, catcalling e molestie di qualsiasi genere
Amo le lettere scritte a mano e il lettering
Amo l’arte e i musei
Amo il make-up, la Skin care e hair care
Sono pro agli interventi chirurgici
Non ho paura di morire
Mi piace moltissimo camminare, nella maggior parte dei casi non è un’attività che mi stanca ma che mi da carica
Amo l’Interior design, i miei stili preferiti sono industriale, etnico e contemporaneo quello che vorrei in casa mia è in misto tra questi in chiave minimal
Sono stitica da tutta la vita, non so cosa voglia dire andare di corpo una o due volte al giorno. Mi capita se va bene una volta ogni una o due settimane.
Amo la montagna, gli chalet, la neve e mi piacerebbe molto passare un natale in montagna con la ciocolata calda, il plaid, con la neve, il pupazzo di neve, i mercatini di natale e i film delle feste.
Amo il natale, gli addobbi natalizi, lo spirito natalizio
Non guido la macchina per paura di far male
Amo le fattorie e gli allevamenti in cui gli animali vengono trattati con rispetto e amore
Amo le uniformi e divise, ho un debole per le uniformi Trenitalia, Alitalia, Qatar Airways, Vietnam airlines e in assoluto le mie preferite Emirates e Hainan air.
Odio il disordine e lo sporco
Odio i negozi tipo primark perché c’è troppa roba, troppa gente, troppo disordine e non so dove guardare e dove trovare le cose. Ci sto 5 minuti di numero in cui fingo di sapere cosa sto facendo e esco subito per non avere attacchi di claustrofobia.
Amo la Coca-Cola Zero
Amo le tecniche di autodifesa o l’autodifesa come kongfu
Amo la discoteca e i concerti
Amo tutti i generi di film, amo i film horror ma non riesco a guardare film come La notte del giudizio o Truth or dare, mi danno fastidio
Non mi piacciono i film che promuovono modelli tossici
Vorrei fare da volontaria in qualche canile, andare con plastic free o sea shepherd.
Mi fanno paura le persone a cui non si vede bene la faccia che hanno una maschera di qualsiasi tipo o il casco oscurato.
Amo le maratone di film e non trovo mai nessuno che le faccia con me.
Amo i documentari e i monologhi
Non amo la classica comicità, non mi fanno ridere programmi come Zelig, Colorado o LOL.
Non mi piacciono i film con Cecco Zalone, Aldo Giovanni e Giacomo o i soliti idioti.
Mi fa molto ridere Angelo Duro e mi piace Crozza e la satira politica.
Amo studiare in compagnia.
Per studiare utilizzo le flash card
Mentre preparo gli appunti e gli schemi delle lezioni sono molto lenta e mi distraggo facilmente
La mia vita è un procrastinare
Non ho il desiderio di diventare mamma e non penso di avere l'istinto materno.
Ho paura di tutto ciò che è in mio controllo, affiderei la mia vita a chiunque probabilmente e sarei in grado di fidarmi. Quando si tratta di me faccio molta difficoltà.
Ho sempre i dolori alle ginocchia, caviglie e polsi. A volte il dolore alle ginocchia non mi fa camminare, ma quello ai polsi è quello più frequente e fastidioso.
Mi sarebbe piaciuto lavorare nel settore estetico come parrucchiere, estetista, make-up artist, nail artist o figure di questo genere.
Non so usare programmi come excel anche se ho poco più di vent'anni.
Ho fatto due corsi di primo soccorso, al secondo durante la prova di rianimazione cardiopolmonare non riuscivo (nonostante ci andassi sopra con tutto il peso) a rianimare il manichino. Scusate, mi allenerò e sarò più forte per tutti voi.
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Se c'è una cosa di cui son felice riguardo la tua nuova relazione è che sei andato avanti, che non stai più piangendo per me. Abbiam passato insieme quasi due anni; mesi dopo la rottura ti sei innamorato nuovamente e son felice per te. Dopotutto sono stata io a decidere di rompere.
Eppure questo mi porta a pensare. All'amore, in generale. Mi amavi perché ero io o chiunque sarebbe andato bene per te? Quanto effettivamente mi hai amata? Quanta paura di perdermi avevi?
Ricordo che m'hai baciata cinque minuti dopo dal nostro primo incontro, davanti ad un caffè. Hai anche provato a toccarmi il sedere durante il nostro primissimo appuntamento. A volte mi mandavi contenuti gore che avrebbero spaventato via qualsiasi altra donna e mi chiedevi di mandarti mie foto o video spinti come se non t' importasse di incasinare tutto. O forse perché sapevi che una persona con difficoltà a dire la sua non avrebbe detto nulla al riguardo. Successivamente però hai messo così tanto nella nostra relazione; tra regali, impegno e sforzi nel farla funzionare, e percorrevi più di 50km in macchina, da solo, una volta ogni due settimane, soltanto per uscire con me. Abbiamo condiviso tanto, come vacanze insieme, tra cui una crociera nella quale io mangiavo troppo, abbiam fatto bagni nelle vasche idromassaggio, ci siamo divertiti, abbiamo visto posti e condiviso lo stesso letto. Per il resto abbiamo riso insieme, giocato ai videogiochi insieme, ti feci i cioccolatini senza lattosio per San Valentino, mi portavi i pancake al cioccolato sotto casa. Mi hai ascoltata persino quando ti ho confessato che in passato ho avuto pensieri suicidi e autolesionismo. Mi hai abbracciata mentre piangevo. Sai più di me di chiunque altro.
Ora quindi mi chiedo...
Fai lo stesso con lei? Le mandi quei contenuti inappropriati? Le compri numerosi regali? La ascolti, la comprendi? Entrambi i lati negativi e positivi dello stare con te? O sei più cauto perché hai paura di perderla? Mi amavi o volevi semplicemente amare?
L'amore romantico sembra avere fin troppe condizioni, e mi trovo ancora a pensare alla mia idea di amore incondizionato che, in fin dei conti, neanche io sento nei tuoi confronti. Vorrei che esistesse, e allo stesso tempo spaventa, perché se ci fosse la ferita che lascerebbe sarebbe estremamente profonda. Ancor più profonda di tutti i sensi di colpa che ho provato quando smisi di amarti. Quando non riuscivo a fare l'amore con te. Piangevo. Fingevo. A tutti i "non mi merito amore" che mi son lanciata addosso. Mi manca la tua compagnia in realtà, sei stato la prima persona che mi abbia mai ascoltata. Non tornerei nella relazione, non riesco a vedere un futuro insieme a te, ma ti voglio bene dopo tutto ciò che abbiamo condiviso. In questi giorni, prima di sapere le novità, mi chiedevo proprio come stessi. Se te la stessi passando bene. Son contenta che è effettivamente così.
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I problemi no.
Vedo che c'è una tendenza a evitare i problemi, non solo in casa mia, tipo spostare i problemi perché non si vuole affrontarli, perché siamo inondati di merda e quindi la nostra è altra merda buttata sopra alla merda che ci sorbiamo ogni giorno al lavoro, nei rapporti sociali che spesso sono tutti rose e cioccolatini ma che realmente sono spine e merda, appunto. Facendo così però si accumulano montagne che difficilmente si possono smaltire, se vado a cagare poi tiro l'acqua non aspetto che qualcuno lo faccia al posto mio anche perché potrebbero passare ore e l'odore si potrebbe espandere per la casa. Vedo che c'è il rifiuto di risolvere i problemi, questo perché si pensa che il tempo sistemi tutto ma proprio tutto, non è sempre così, le responsabilità delle nostre azioni sono un nostro dovere, se ho un problema cerco di risolverlo il prima possibile ed al meglio in modo da non doverlo più vedere anche perché crea tensione nella mia vita. Questo perché, sempre per quello che vedo io, c'è la tendenza a vivere in un mondo dove tutto deve essere stile film hollywoodiano tutto perfetto e tutto allegro e felice, ma la vita non è così, la vita è dionisiaca è un casino, un gomitolo ingarbugliato a più livelli, sbrogli la matassa e invece ti giri seguendo un filo e ne trovi un'altra più grande e così via.
Oggi mi sono alzato tardi, avevo forse bisogno di dormire, mi è venuto in mente un pensiero che può essere buono o no, il fatto che non riesco ad uscire sia artisticamente che nel campo lavorativo è perché sono troppo sofisticato, non nel senso 'sofistopuzzasottoilnaso', ma troppo cervellotico per un posto mediocre come questo, si lo so già questa cosa sembra da puzza sotto il naso, per esempio, quando vedo i menù dei ristoranti pseudo italiani e ci sono piatti tipo "pasta con pollo e crema" che non ho mai visto in un ristorante italiano e che è spesso una portata per bambini in questo paese, quindi basta la pasta per dire ho un ristorante italiano. Quando poi mando il CV e non rispondono neanche mi intristisco, nella lettera di presentazione scrivo sempre il punto che ho un ricettario di piatti tradizionali italiani che propongo sempre nei posti dove vado, la caponata era diventato il contorno forte, clienti che mi dicevano che è la cosa più buona che avessero mai mangiato, oppure gnocchi gorgonzola e speck semplici e rapidi si leccavano il piatto, e tanto altro ancora. Ma mi sembra che c'è la tendenza a sminuire la nostra cucina prendendola come specchietto per le allodole, una macchina del caffè italica quattro foto di italiani famosi alle pareti e hai fatto il ristorante italiano, che però propone piatti locali, che è anche facile per le persone che sono abituate a quello, la cosa difficile è fare della vera cucina italiana e fare capire cosa è. Spero che mi sono spiegato in qualche modo, quindi la mediocrità loro è prendere tutto con leggerezza, ovvio siamo noi che abbiamo centinaia di anni di tradizione culinaria. Ma questo l'ho notato in tutto quello che fanno, nell'arte, nella musica soprattutto, il minimo sindacale, tanto è perfetto per un popolo mediocre, il problema è quando si trovano davanti una persona che fa più del minimo sindacale, spesso sono spaesati, avvolte spaventati, per lo più non capiscono perché non ci arrivano culturalmente; con questo non voglio dire che sono il più eccelso cuoco del mondo o il musicista più bravo dai tempi di Mozart, ma in quello che faccio ci metto sempre il mio occhio critico e cerco di uscire dagli schemi canonici dei conformisti, vado oltre.
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Cara Sara,
stasera siamo uscite con tuo marito. Ci ha portato i cioccolatini svizzeri e abbiamo chiacchierato tanto, anche di te. Ci manchi in un modo che non so spiegare e spero che da lassù, ovunque tu sia, ti arrivi sempre tutto il nostro amore ma ti prego, continua a starci vicino, a tutti noi. Sarà il primo di tanti Natali senza di te, e farà malissimo ma penso che col tempo cambierà poco. Vorrei abbracciarti forte, dirti ancora una volta che ti voglio bene e farti vedere le foto del Wilson, il signor Wilson. Sai ogni volta che vado dai miei e lo vedo vorrei mandarti la foto come ho sempre fatto, poi mi ricordo che non posso e un po' mi sento di merda. Mi manchi, ogni giorno. Ti voglio bene cara, sempre.
#lloss #grief #friend
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Le feste nazionali inglesi: un viaggio attraverso le tradizioni
Le feste nazionali inglesi offrono un affascinante spaccato sulla cultura e le tradizioni del Regno Unito. Esse combinano antiche usanze religiose con celebrazioni più recenti, creando un calendario ricco di eventi e significati. Capodanno e l'Epifania Il 1° gennaio segna l'inizio del nuovo anno con festeggiamenti e fuochi d'artificio. Il 6 gennaio, l'Epifania, celebra la visita dei Re Magi a Gesù Bambino. In alcune zone d'Inghilterra, come in Cornovaglia, si tiene la tradizione del "ceffyl", un corteo con figure mascherate che porta in dono dolci e pane speziato. San Valentino Il 14 febbraio è dedicato all'amore e agli innamorati. Le persone si scambiano biglietti d'auguri, fiori e cioccolatini. In alcune città, come Londra, vengono organizzati eventi speciali come matrimoni di massa o cene romantiche a lume di candela. Pasqua La Pasqua è una delle feste più importanti del calendario cristiano. Celebra la risurrezione di Gesù Cristo e si svolge in due giorni: il Venerdì Santo, dedicato alla commemorazione della crocifissione, e la Pasquetta, giorno di gioia e festa. In Inghilterra, le uova di Pasqua sono protagoniste, decorate con cioccolato o dipinte a mano. Festa del Lavoro Il 1° maggio si celebra la Festa del Lavoro, in onore dei lavoratori e dei loro diritti. In molte città britanniche si organizzano sfilate e manifestazioni per celebrare questa ricorrenza. Festa della Primavera e Festa dell'Estate Il Regno Unito ha due "bank holiday" (giorni festivi) mobili: la Festa della Primavera, che cade l'ultimo lunedì di maggio, e la Festa dell'Estate, che si celebra l'ultimo lunedì di agosto. Questi giorni sono dedicati al relax, al tempo libero e alle attività all'aperto. Natale e Santo Stefano Il Natale è la festa più importante dell'anno in Inghilterra. Il 25 dicembre le famiglie si riuniscono per celebrare la nascita di Gesù Cristo con decorazioni, canti natalizi e il tradizionale pranzo con il tacchino. Il 26 dicembre, Santo Stefano, è un giorno di festa dedicato alle visite ai parenti e agli amici. Altre feste nazionali inglesi Oltre a queste festività nazionali, il Regno Unito celebra anche altre ricorrenze importanti come il compleanno della Regina Elisabetta II, il Guy Fawkes Day (5 novembre) e il Remembrance Day (11 novembre). Le feste nazionali inglesi sono un momento per stare insieme alle persone care, celebrare le tradizioni e godersi i piaceri semplici della vita. Un'occasione per scoprire la cultura britannica in tutta la sua ricchezza e varietà. Foto di 12019 da Pixabay Read the full article
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Sulla Transiberiana d'Italia
La chiamano così perché è la più alta linea ferroviaria italiana dopo il Brennero. Opera d'ingegneria notevole, questa linea percorre un paesaggio tra i più suggestivi d'Abruzzo e d'Italia.
Primo tratto da Sulmona a Campo di Giove.
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Dopodiché che siamo tornati a Sulmona con il treno che non si è fermato se non brevemente nelle varie stazioni senza farci scendere.
Marcello, il capotreno, ci ha raccontato un po' delle sue avventure quando faceva il casellante e quando ha salutato qualche collega che stava per andare in pensione; ha fatto provare il cappello da capotreno a Tigrotto, lo ha fatto salire nella cabina di manovra della locomotiva, gli ha fatto vedere le luci che usa la notte per dare il via libera al macchinista dopo che tutti i passeggeri sono saliti a bordo.
Gabriella invece ci ha raccontato come è iniziata la sua avventura a bordo dei Treni dei Parchi. Lei da Salerno ogni tanto saliva su questi treni a distribuire cioccolatini (la sua è una famiglia di pasticceri) e parlando con i turisti raccontava loro ciò che le aveva raccontato a suo tempo la nonna che quella tratta l'ha percorsa spesso. Vedendo la sua conoscenza della linea le hanno proposto di farlo per lavoro e oggi è su questi treni a raccontare con passione cosa era un tempo questa linea ferroviaria.
Tigrotto è stato subito preso in simpatia non solo da Marcello e da Gabriella ma anche dagli altri ragazzi che fanno da guida. Gabriella addirittura ha chiesto a Tigrotto se voleva aiutarla a spiegare ai passeggeri le cose più tecniche visto che lui già sa cosa è una centoporte o una Corbellini. Successivamente ci ha suggerito di visitare il Museo del Treno di Pietrarsa che sicuramente a Tigrotto piacerà. Un'esperienza che vi consiglio assolutamente.
Se toccate "ALT" sulle foto comunque trovate la descrizione. Finalmente ho capito a che accidenti serve!
#transiberiana d'Italia#viaggio in abruzzo#abruzzo#se passate in abruzzo fatemelo sapere#castel di sangro#campo di giove#roccaraso#sulmona
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Dicembre, riassunto dell'avvento finora, vari eventi degni di nota
Non ho fatto il mio mega albero di Natale, sono una paladina del Natale ed è la prima volta in assoluto che mi capita una cosa simile. Però ho messo qualche addobbo, facciamo che per quest'anno è abbastanza?
Mi sono ustionata prendendo in mano al volo un tizzone ardente caduto a terra mentre caricavo la legna nella stufa
Il giaccone invernale inspiegabilmente non mi si allaccia più e ne ho dovuto comprare uno più grande
Mi stavo inviando delle foto dal cellulare al tablet e invece ho inavvertitamente selezionato il Bluetooth del cellulare del vicino di appartamento
Si è scassato il monitor del PC, ok ormai aveva 21 anni ma poteva anche aspettare qualche giorno in più che mi arrivasse la tredicesima
Il gatto dopo averle ignorate per anni mi ha mangiato le stringhe degli scarponcini
Riesco dopo tanto tempo a incastrare gli eventi per vedermi col tizio con cui ogni tanto vado a letto e mi viene il ciclo
In ospedale altri colleghi positivi, altri riposi saltati, non so nemmeno che turno farò a Natale
Sono in overdose da film natalizi con la neve fintissima, il lieto fine e gli attori che si assomigliano tutti (o forse sono davvero sempre gli stessi), ma non riesco a non guardarli e a volte quasi piango anche
Secondo il mio calendario dell'avvento con i cioccolatini siamo praticamente all'antivigilia di Natale (ma non è vero, manca più di una settimana, c'è qualcosa che non va)
Dicembre è il mio mese preferito, ma quest'anno mi sta un po' deludendo anche lui
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Ma con la foto di un lembo della mia vestaglia da casa con su i cioccolatini,chi l' ha salvata in bozza poi ci si fa una sega prima di dormire??? Chiedo per sapere quale è il disagio!
Manco avessi messo la mia fagiana in bellavista 🤣
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Il Piemonte e i dolci - The Mun Speaking
Dunque, rispondo decentemente all’anon dei dolci - perchè se c’è qualcosa di cui il Piemote è orgoglioso, è la sua produzione di dolci.
(Manu, dal canto suo, non avesse l’appetito di un criceto morente, avrebbe il diabete da mo, ma proseguiamo.
Metterò tutto sotto cut, perchè è lungo.
Quando si parla di dolci e Piemonte, vengono in mente 2 cose: i gianduiotti e la Ferrero - e anche la Maina per colombe e panettoni. Diciamo che sono un po’ i pilastri, ma non esistono solo questi prodotti.
Se si volesse fare un giro tra i dolciumi piemontesi, prima di tutto si parte dalla cucina di nonna, che oltre a fare ravioli e agnolotti come se non ci fosse un domani, ti farà mangiare:
1. Il bonet - non è normale budino, è una bontà di cacao, amaretti, uova, latte, panna, ecc. Comfort food per eccellenza, il tipico dolce della domenica
Poi ovviamente nonna ti offrirà i Cuneesi, ovvero cioccolatini ripieni di cioccolato al rum (e non solo, ci sono allo sherry, al grand marnier, allo zabaione, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente ogni paese della provincia ha la sua versione, come i Droneresi, ma se dici Cuneese, oltre a pensare agli abitanti di Cuneo, pensi a questi:
Poi ovviamente ti darà una serie di biscotti.
1. I canestrelli
2. le paste di meliga (meliga sarebbe un dialettale per mais)
3. I baci di dama
4. I baci di Cherasco
5. I bricciolani
6. I Krumiri
7. le lingue di gatto
Ci sono un’infinità di altri biscotti, ma questi sono i miei preferiti.
Se non sei ancora pien*, nonna ti darà le torte.
1. La torta alle nocciole
2. I persi pien (pesche ripiene)
3. le pere al vino
4. la zuppa inglese
Bene, ora puoi rinfrescarti con un sorbetto al limone e assaggiare le copète.
Sono esattamente quello che sembrano: ostie ripiene di noci e nocciole mescolate al miele. Finora non ho incontrato nessuno al nord che sapesse cos’erano, ma mi assicurano che c’è qualcosa di simile al centro-sud, pls correggetemi se sbaglio, o se mi sono sognata sta cosa di notte.
E se ti sta ancora qualcosa ti offrirà i torcetti:
E il torrone, dimenticavo.
A questo punto starai rotolando, ma nonna ti vedrà comunque “mèrulin” (magrolino). Rincarerà la dose con amaretti e savoiardi a caso.
Continuerà con:
1. Brut e bon (Brutti e buoni)
2. Bignole
Per mandare giù tutto ti darà acqua e menta:
E infine un bel caffè marocchino.
Condoglianze per la glicemia, almeno morirai felice. La mia glicemia ha fatto ciao ciao alla foto del bonet e ALL’ANIMA VOGLIO TORNARE IN ITALIA E SFONDARMI DI TUTTO QUESTO, ma purtroppo non posso.
Amen.
PS: sono consapevole di aver saltato roba, ma la nostalgia è canaglia, anche, tumblr non avrebbe retto oltre.
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Resoconto Giorno 51
L’ho sognato. Mi cantava una canzone. Mi parlava delle sue paure. Mi parlava di anime, la sua e la mia. Ho sognato anche dei crisantemi bianchi... “il crisantemo bianco fa presagire il dolore e la delusione”.
In mattinata ho fatto il solito; a pranzo zero sgarri. Oggi pomeriggio avrei dovuto lavorare, ma l’appuntamento è saltato a lunedì. Dopo pranzo ho ascoltato la nuova canzone di Aiello, Che canzone siamo, e il nuovo album di Mecna. Sono crollata ascoltandole. Quella di Aiello mi fa venire i brividi, è davvero molto bella. La sua voce poi... ormai ogni volta che lo sento mi vengono in mente certi ricordi. Mi sono svegliata verso le 17 a causa del campanello. Sono stata con i miei cugini e mia zia e son stata bene. Ho mangiato dei cioccolatini con mia cugina e mia zia. Ho riso e parlato un sacco con mio cugino, abbiamo fatto le foto al cielo e ballato un pochino. Ho aiutato poi mamma a sistemare la spesa: ha comprato un sacco di cose nuove sapendo che mi piace cucinare e sperimentare cibo diverso.
A cena è venuto anche mio padre. Abbiamo mangiato i panuozzi e le castagne. Siamo restati per più di un’ora a parlare e poi è andato via.
Ho preso l’abitudine di stare seduta sul divano raggomitolata nella copertina, la sera prima di andare a letto. Mi piace alquanto. Divano grande solo per me, copertina rossa, cuffiette nelle orecchie e luce arancio ad illuminare la stanza. È che quando sono sul divano non mi vengono i pensieri che invece si formulano quando sono a letto, e forse è per questo che ogni notte tardo ad andarci.
Torschlusspanik: nervosismo di chi si accorge di essere a corto di tempo quando una scadenza incombe; tedesco.
16 Ottobre
#resoconto#diario#giornata#progressi#traguardi#Aiello#che canzone siamo#mecna#canzoni#napoli#mood#pensieri#notte#divano#cielo#sognare#crisantemi
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Gli ho scritto “mandami una foto del tuo viso che mi manca” e due secondi dopo suona il campanello di casa. Apro la porta e me lo trovo lì davanti, con una scatoletta di cioccolatini kinder.
P è entrato nella mia vita profondamente e non potrei più farne a meno.
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La lettera che segue è stata scritta da questa meravigliosa ragazza in foto, Flavia, che ha solo 11 anni. Destinataria delle parole che tutti, tutti dovrebbero leggere e far leggere, ragazzini e adulti, sono destinate alla bulla che da mesi a scuola cerca di spegnere la sua voglia di vivere e ridere. Fallendo miseramente. Perché Flavia, a far vincere l'odio, non ci pensa proprio. E anzi ringrazia la sua bulla, salutandola con affetto e compassione, e invitandola a lasciare sul suo banco cioccolatini a forma di cuore anziché minacce di morte. Una lezione per tutti. Piccoli e grandi. Che dal coraggio e dalla maturità di Flavia hanno solo da imparare. ----- Cara bulla, sì, sono proprio io! Come vedi, le tue azioni negative non mi impediscono di scriverti questa lettera, e guarda un po’ sono ancora qui, viva e vegeta, sorpresa!! È dall’inizio dell’anno scolastico che mi ricopri di insulti pesanti, occhiatacce a tutte le ore del mattino, parole volgari sussurrate all’orecchio, nella tua vana speranza di una mia reazione incontrollata… Sono passati tanti mesi e non l’hai ancora capito? Io non reagisco! Non reagisco alla violenza con altra violenza, verbale o fisica che sia… All’inizio lo devo ammettere, sì ero spaventata e mi abbandonavo al pianto, trattenuto (se riuscivo) fino al ritorno a casa. Piangevo sì, ma non per paura delle tue minacce, ma perché non capivo, non capivo il PERCHÉ di questo tuo sentimento (chiamiamolo così!) nei miei confronti. Ora che si avvicina il giorno di San Valentino, cosa partorisce la tua mente? Farmi trovare sul banco tanti, tanti teneri «bigliettini d’amore» anonimi… Bigliettini in cui non vedi l’ora di vedermi morta, bigliettini in cui esprimi il tuo sentimento di gioia nel giorno del mio funerale, che secondo i tuoi calcoli, sarà tra poche settimane, vero? Pensa un po’, sono convinta invece che questa decisione spetti solo a Dio, e non a una ragazzina delle medie… mi sbaglio forse? Veramente desidereresti la mia MORTE? Veramente desidereresti vedere morire un altro essere umano? Ti dirò, sarò forse all’antica, ma per San Valentino avrei preferito ritrovarmi sul banco qualche cioccolatino a forma di cuore, o anche una rosa rossa… troppo banale e romantica vero? (Dai che sei ancora in tempo!) Cara bulla, se è vero che da un lato hai cancellato in me ogni illusione del mio mondo dorato di bambina , scaraventandomi nel «magico e grigio» mondo degli adulti… dall’altro lato ti ringrazio perché ogni tua azione mi dà una carica e una grinta tali, che impiego nello sport con ottimi risultati! Lo sai che ho vinto la mia prima medaglia? Che emozione!! Cara bulla, volevo solo farti sapere che MAI MAI MAI riuscirai a spegnere la mia luce e la mia voglia di vivere. MAI! E se mai lo vorrai, io sono qui …. e… mi raccomando i cioccolatini! Con affetto e compassione. Flavia (Emilio Mola)
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Quanto durano tre anni
Ripenso a questi giorni e a dove mi trovavo 3 anni fa, a quali erano le mie priorità a come passare il Natale 2016. Di certo non è stato un Natale ordinario, è stato senza grandi mangiate, senza molti parenti con me infatti c'era solo mia madre.
Mi guardo indietro e penso a quanta paura ho avuto. Paura per un intervento in anestesia totale. Paura per l'anestesia totale, perché sapermi addormentato mentre mi aprivano l'addome non mi faceva stare tranquillo. "Mi risveglierò?" era la domanda che mi facevo più frequentemente. Ma mi sono pure chiesto assurdità del tipo "Se mi sveglio durante l'intervento?" in effetti non deve essere simpatico svegliarsi mentre stanno ravanando nel tuo addome aperto. Tutto questo per dire che avrei preferito sentire i medici parlare mentre mi operavano o parlare con una infermiera che mi spiegava per filo e per segno cosa sarebbe accaduto o cosa mi stavano facendo.
Il dottore che mi ha operato però è stato chiaro: si può fare in laparoscopia questo intervento ma ci si perde un'eternità di tempo e immagino io sia pure più complesso.
Ricordo di essere stato ricoverato il 21 di dicembre e di aver passato la giornata a fare esami di ogni genere. La cardiologa mi disse che tendevo ad avere la pressione alta ma forse a causa della tensione. "Certo che sono teso dottoressa: non è semplice sapere che domani ti aprono, ti spostano l'intestino, raggiungono aorta e vena cava e tolgono dei linfonodi che si sono gonfiati proprio lì vicino, rimettono l'intestino a posto, chiudono tutto, ti riportano nel letto in reparto e rimanere sereni". Glielo avrei voluto dire, ma non l'ho fatto. Pensavo solo che l'indomani il primario mi avrebbe operato. Mi chiedevo se era esperto o troppo vecchio, se era meglio augurarmi un medico più giovane con la mano presumibilmente più ferma o era meglio l'esperienza? No, dai, mi sono detto: meglio l'esperienza di chi ha già fatto oltre 3000 interventi di questo tipo. L'importante è che lui fosse sereno perché ero nelle sue mani.
A ripensarci oggi mi sento stupido ad aver anche solo pensato simili stupidaggini.
A ripensarci oggi mi sento fortunato come chi ha schivato un proiettile.
Ripenso a quelle infermiere con cui ho scherzato, alla dottoressa Silvia a cui mia madre si presentata con la frase "Sono mia madre" facendo ridere un po' tutto il reparto.
Ripenso a Lucia che con la sua aria severa e quel suo accento pugliese mi ha strappato tante risate. Ripenso ad Annalisa che racconta della sua pericardite, ci mostra la foto scattata di nascosto da sua sorella mentre tiene in braccio il nipote ed entrambi sono addormentati su una poltrona.
Loro, infermiere e medici, non sono andati in vacanza a Natale ma dopo. Dopo che mi hanno operato, dopo che ero in quel letto e mi riprendevo, piano piano, lentamente.
Ripenso a @cactusshapedheart che venne a trovarmi poco dopo l'intervento con una piccola piantina di cactus e cioccolatini che non potei mangiare subito perché, mi spiegarono, quando richiudono la catena linfatica è bene non mangiare grassi perché finirebbero per sollecitare troppo le clip che potrebbero saltare se la catena linfatica è troppo sollecitata.
Ripenso a @morganadiavalon che nonostante il periodo natalizio le richieda sforzi inumani a lavoro ha trovato un paio di ore per venirmi a salutare con un libro in regalo mentre passeggiavo in corridoio con il treppiede della flebo e il sacchetto del drenaggio.
È venuto a trovarmi anche Paolo con l'ennesima versione di "Batman Year One" credo ormai di averne 4 di versioni.
Ho avuto paura. Alla solita retorica del guerriero contrappongo la realtà del fifone che temeva potesse andare storto qualunque cosa.
Ho avuto paura di non conoscere mio figlio, paura per mia moglie da sola con il pancione mentre io avrei voluto essere lì con lei.
Ripenso al mio vicino di letto al suo essere così taciturno e alla mia paura di essere invadente mentre faceva la sua terapia.
Ripenso al ragazzo macedone nella stanza a fianco alla mia che era tornato su con un CVC, catetere venoso centrale che gli infermieri preferiscono, mi disse Pina, perché poi è più facile mettere le flebo.
A me alla fine una vena l'hanno trovata sull'avanbraccio mentre in sala operatoria avevano dovuto incannulare la vena sul polso.
È andata bene, mi dico.
Sono fortunato.
Ho avuto paura, ho imparato che non sono immortale. La mia vita è cambiata, ho conosciuto mio figlio e ho ritrovato mio padre dopo tutti questi anni.
So che posso sopravvivere e che non va sprecato il tempo che ho, che abbiamo.
Sono passati tre anni e mi sembra molto di più.
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