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#cioccolaterie
jacopocioni · 2 years
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I caffè di Firenze: fra caffè ed arte.
A Firenze: caffè, leccornie, artisti e letterati tra Otto e Novecento ovvero ma lo sai dove ti siedi? Gilli, Paszkowski, Giubbe Rosse, Rivoire, Castelmur, Gran Caffè San Marco Caffè Gilli la vetrata liberty con l’orologio Firenze tra Otto e Novecento non era nuova ai ritrovi in centro città; già dal Settecento poteva vantare diversi luoghi d’incontro dove consumare dolciumi o bevande scambiando chiacchiere e toscanacce battute, ma anche opinioni e considerazioni in un’atmosfera sospesa tra le delizie del palato e la gradevolezza dell’ambiente. Piacevolezze di un tempo e non solo: antiche osterie, ormai scomparse ma di cui resta precisa traccia nei toponimi cittadini, testimoniano che da sempre Firenze ha prediletto questi luoghi di ritrovo in cui gli intellettuali del tempo, come il Magnifico, si ritrovavano bevendo del buon vino, gustando mangiari e discorrendo amenamente o animatamente. Se dei locali settecenteschi rimane poco più che il nome, possiamo ancora sedere in piazza della Repubblica, allora Vittorio Emanuele, ai tavolini di Gilli, delle Giubbe Rosse e di Paszkowski, o gustare una dolcezza da Giacosa o da Rivoire. E il fenomeno non può essere considerato solo fiorentino ma va esteso alla Toscana, con Firenze a rappresentarla tutta nella storia particolare dei Caffè. Caffè, birrerie, cioccolaterie terre del gusto ma in cui sono state scritte anche pagine di storia letteraria e artistica o che comunque erano al centro dei movimenti che le creavano, nello scambio, nello scontro e nel confronto. E mi piace allora perdermi in quel tempo di socialità fisicamente condivisa e creativa e, come in un viaggio con la macchina del tempo (nel nostro caso cronaca e fotografia), ricostruirne la storia, le curiosità, le immagini.
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Gilli in un disegno tratto dalla pagina dell’associazione Cffè storici E cominciamo con Gilli, perché è stato il più antico Caffè di Firenze: nato nel 1733 non proprio come caffè ma come bottega di “pani dolci” era allora in via de’ Calzajoli angolo via delle Oche, in quel tratto che si chiamava ancora corso Adimari. A metà Ottocento lo troviamo come caffetteria in via degli Speziali, dove offriva anche rosolio e assenzio i liquori preferiti dell’epoca, non lontana dalla nuova e definitiva sede, nel 1910, in Piazza della Repubblica, con aperture in Via Roma oltre che nell’allora Piazza Vittorio Emanuele accanto a Pazskowski. Era frequentato dall’alta società, ma anche da artisti, borghesi e benestanti affermando successivamente la sua prerogativa di caffè letterario. Oggi se all’esterno gli spazi ricavati sulla piazza hanno i caratteri di un’attività recente, l’interno è invece un salto nel tempo: l’arredamento belle epoque, l’antico orologio che sovrasta la vetrata liberty di accesso alla sala da tè, la cioccolata in tazza e non, che Gilli produce da oltre due secoli… Accanto a Gilli il Caffè Centrale, poi Paszkowski, ma che i Fiorentini chiamavano “puzzuschi”; nacque come birreria.
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Un tappo che riporta il marchio della birra Karol Paszkowski, nobile polacco, dopo un soggiorno negli Stati Uniti tornò in Europa dove sposò un’austriaca imparando a Vienna la tecnica della birrificazione. Arrivato a Firenze nel 1903 fu pioniere di quest’arte in Italia rendendo famoso, soprattutto nell’Italia centrale, il prodotto con il proprio nome per ben trent’anni quando il marchio venne assorbito dalla bresciana Wührer. Aveva locali grandiosi che si affacciavano con ben tredici porte sulla piazza, su via Tosinghi e su via Brunelleschi, riccamente decorato con specchi e varie suppellettili e un’orchestrina che gli conferivano le caratteristiche di Caffè Concerto. Si affermò come Caffè letterario per la frequentazione assidua di artisti, letterati e musicisti tra cui i membri fondatori delle Riviste “La voce” e “Lacerba” rispettivamente Prezzolini e Papini e Soffici e, tra i suoi tavolini, lo stesso Dino Campana offriva i suoi “Canti Orfici” agli avventori. E nel tempo altri intellettuali noti siederanno nelle sue sale: D’Annunzio, Montale, Saba, Pratolini saranno clienti abituali. Ai Caffè di Firenze avanguardia e tradizione fanno la storia della letteratura e non solo italiana. Ma è dall’altra parte della piazza che le avanguardie la fanno da padrone: alle Giubbe Rosse.
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Caffè Paszkowski in una foto d’epoca Quando i fratelli Reiminghaus, tedeschi e fabbricanti di birra, nel 1896 aprirono il loro Caffè birreria, nella piazza era stato costruito da un anno l’arco che ancora oggi possiamo vedere, chiamato dai fiorentini “Arcone”, dopo la demolizione del Mercato Vecchio e del Ghetto, cosa che dispiacque ai più, compreso Telemaco Signorini che ne fermò il tempo su varie tele disturbato dalle distruzioni e soprattutto dalle porcherie che venivano su al loro posto. Sorse nel luogo dove, quando esisteva ancora il Mercato vecchio, c’era una vineria. Era diventato il punto di riferimento della comunità tedesca a Firenze, con le sue due grandi vetrate di cui una serviva da ingresso e con i camerieri “attillati in uno smoking rosso fiamma e con un ampio grembiule bianco che li fasciava tutti come una sottana” da cui il nome dato dal nuovo gestore nel 1910.
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La copertina del libro di Viviani edito nel 1933 dal titolo Giubbe Rosse Così ce lo presenta Alberto Viviani, poeta e pittore fiorentino, cronista degli avvenimenti e dei personaggi di quegli anni nel suo libro “Giubbe Rosse” edito nel 1933: Due grandi vetrate, una chiusa ed una che serviva da ingresso, sormontate da un fregio in legno massiccio con un angiolo ghiotto di birra, sotto una grande scritta: “Reinighaus”; molte lampade ad arco, di quelle che oggi si riscontrano soltanto a Parigi e che spandono una strana luce riposante, sfolgoravano all’ingresso Nella prima sala placidi e massicci tedeschi immersi nella lettura ”Le Giubbe Rosse” erano fornite dei quotidiani e delle riviste di tutto il mondo Più che un caffè le prime due sale avevano l’aspetto di un circolo di lettura ma la pace sonnacchiosa venne sconvolta quando dal 1913 la terza sala diventò la sede fissa del gruppo di “Lacerba” e quindi dei futuristi fiorentini. Fu proprio a partire da questa data che Papini e Soffici frequentatori fino a quel momento del Paszkowski e del Castelmur si stabilirono definitivamente alle Giubbe Rosse. Questo girovagare tra i Caffè non deve stupire, da sempre letterato ha fatto rima con squattrinato e i nostri artisti e innovatori non facevano eccezione: si sistemavano dove il credito era ancora disponibile!
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La cioccolata a vapore in un vecchio manifesto di Rivoire che la reclamizza Piazza Signoria, Palazzo Lavison costruito su progetto dell’architetto Landi nel 1868 al posto della Loggia dei Pisani e della chiesa di Santa Cecilia: la grande ricostruzione di Firenze capitale era cominciata e, come ebbe a scrivere il Pesci, fedele cronista di quegli anni, i “buzzurri”, calati in Toscana dopo la proclamazione, si erano accaparrati i posti migliori per le loro botteghe; è lì, nei grandi fondi commerciali del palazzo che nel 1872 si insedierà la fabbrica di “cioccolata a vapore” del piemontese Rivoire. In effetti la posizione che ancora oggi occupa il locale è davvero mirabile. Il fondatore, Enrico Rivoire, era torinese e fornitore della casa reale; quando la capitale fu trasferita da Torino a Firenze, il cioccolattiere si trasferì al seguito, ma preferì restare quando la capitale nel 1870 fu spostata a Roma probabilmente incantato dallo spettacolo che la bella piazza offriva…
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Caffè Castelmur in un disegno a illustrazione del romanzo di Carlo Lorenzini in arte Collodi Non lontano, su via dei Calzaioli angolo via dei Tavolini, un caffè oggi scomparso ma che ha riempito della sua storia e dei suoi trascorsi varie pagine, anche negli scritti dei protagonisti “ogni volta che ripenso alla bella compagnia del quieto e grave Castelmur” scriveva Ardengo Soffici in una lettera indirizzata all’amico Papini parlando del caffè tra i più antichi della città impiantato dagli Svizzeri nel 1700, detto pertanto anche Helvetico, dove al posto del vino si “mescevano” le nuove bevande: caffè e cioccolatte. Talmente rinomati e apprezzati, i suoi prodotti di pasticceria parteciparono alla prima Esposizione nazionale dell’appena nato Regno d’Italia, tenuta a Firenze nel 1861 presso la Stazione Leopolda, riadattata allo scopo. Se agli inizi della sua attività il locale era frequentato dagli svizzeri e dai tedeschi, nella lunga vita del Caffè Castelmur, anche i fiorentini e letterati illustri lo avevano eletto a proprio punto di ritrovo. Così come il fondatore della rivista “Il Leonardo” nei primi anni del Novecento o come Carlo Lorenzini in arte Carlo Collodi con spirito arguto nel suo “Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico umoristica”, pubblicato nel 1856, lo descriveva nella pagina dedicata ai fiorentini al Caffè “è il piede a terra di tutti gli oziosi e di tutti gli intelligenti di pasticceria e di bevande spiritose. Le sue manifatture sono accreditatissime presso i buon-gustai e meritatamente. La sua posizione topografica lo rende necessariamente il luogo di Stazione di tutti i vagabondi, che traversano dalla mattina alla sera, la popolatissima via dei Calzaioli”.
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Gran Caffè San Marco in Piazza San Marco angolo via Larga in una vecchia foto. Lasciamo via de’ Calzaioli e ci dirigiamo verso Piazza San Marco dove all’angolo con via Larga, oggi Cavour, nel 1870 aprì il Gran Caffè San Marco, con il nome di “Caffè Fanti” il generale la cui statua in bronzo, opera di Pio Fedi, fu posta nel 1872  fra le aiuole del giardino al centro della Piazza. Ritrovo degli studenti della vicina Facoltà di Lettere e dei frequentatori della Biblioteca Marucelliana o dell’Accademia delle Belle Arti o della Libreria di Ferrante Gonnelli, nella vicina Via Cavour, o dal nutrito gruppo di professori e intellettuali come Luzi e Bigongiari, solo per citare i nomi di alcuni tra i maggiori esponenti toscani di quel movimento che prese il nome di Ermetismo (oltre a Bo, Parronchi, Macrì). Quel Caffè, e non le aule della vicina università, era il più frequentato dai giovani di allora, con Renato Poggioli, lo slavista, a fare da maestro, lì la sede della vera università. Read the full article
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creativity-vi · 5 years
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La divisa ideale per essere classici ed essenziali #agriturismo #agriturismoitalia #agriturismotoscana #agriturismosicilia #agriturismocampania #agriturismopuglia #agriturismosardegna www.creativity-vi.com #piadinerie #gastronomie #osterie #agriturismi #cioccolaterie Contattici e richiedici un preventivo! https://www.creativity-vi.com/form.php https://www.instagram.com/p/ByR4sToIFqf/?igshid=kdlji6zqv9a
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iltempiodiiside · 2 years
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io che già mi informo su cioccolaterie a Torino dove potrò comprare un uovo di Pasqua artigianale ripieno per la mia ragazza.. tra 7 mesi, si..
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pollonegro666 · 2 years
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2022/06/18 Pasamos por otra de las legendarias tiendas de chocolate de la ciudad y entramos a mirar. Al final, salimos con dos amiguitos, un perro y un zorro.
We passed by another of the city's legendary chocolate shops and went inside to look. In the end, we went out with two little friends, a dog and a fox.
Google Translation into Portuguese: Passamos por outra das chocolatarias lendárias da cidade e entramos para dar uma olhada. No final, saímos com dois amiguinhos, um cachorro e uma raposa.
Google translation into Italian: Siamo passati da un'altra delle leggendarie cioccolaterie della città ed siamo entrati per dare un'occhiata. Alla fine siamo usciti con due amichetti, un cane e una volpe.
Google Translation into French: Nous sommes passés devant une autre des légendaires chocolateries de la ville et sommes entrés à l'intérieur pour regarder. Finalement, nous sommes sortis avec deux petits amis, un chien et un renard.
Google Translation into Arabic: مررنا بأحد متاجر الشوكولاتة الأسطورية الأخرى في المدينة وذهبنا إلى الداخل لننظر. في النهاية خرجنا مع صديقين صغيرين ، كلب وثعلب.
Google Translation into German: Wir kamen an einem weiteren legendären Schokoladengeschäft der Stadt vorbei und gingen hinein, um es uns anzusehen. Schließlich kamen wir mit zwei kleinen Freunden heraus, einem Hund und einem Fuchs.
Google Translation into Albanisch: Kaluam një tjetër dyqan legjendar çokollate në qytet dhe hymë për ta kontrolluar. Më në fund dolëm me dy shokë të vegjël, një qen dhe një dhelpër.
Google Translation into Bulgarian: Минахме покрай друг легендарен магазин за шоколад в града и влязохме да го разгледаме. Накрая излязохме с двама малки приятели, куче и лисица.
Google Translation into Czech: Prošli jsme kolem další legendární čokoládovny ve městě a šli jsme se tam podívat. Nakonec jsme vyšli se dvěma malými kamarády, psem a liškou.
Google Translation into Slovak: Prešli sme okolo ďalšej legendárnej čokoládovne v meste a išli sme to skontrolovať. Nakoniec sme vyšli s dvoma malými kamarátmi, psíkom a líškou.
Google Translation into Greek: Περάσαμε από ένα άλλο θρυλικό κατάστημα σοκολάτας στην πόλη και μπήκαμε να το ελέγξουμε. Τελικά βγήκαμε με δύο μικρούς φίλους, ένα σκυλάκι και μια αλεπού.
Google Translation into Suomi: Ohitimme toisen legendaarisen suklaakaupan kaupungissa ja menimme sisään katsomaan sitä. Lopulta tulimme ulos kahden pienen ystävän, koiran ja ketun kanssa.
Google Translation into Polish: Minęliśmy kolejny legendarny sklep z czekoladą w mieście i poszliśmy go sprawdzić. W końcu wyszliśmy z dwoma małymi przyjaciółmi, psem i lisem.
Google Translation into Romanian: Am trecut pe lângă un alt magazin de ciocolată legendar din oraș și am intrat să-l verificăm. În cele din urmă am ieșit cu doi prieteni mici, un câine și o vulpe.
Google Translation into Turkish: Kasabada bir başka efsanevi çikolata dükkanını geçtik ve kontrol etmek için içeri girdik. Sonunda iki küçük arkadaş, bir köpek ve bir tilki ile çıktık.
Google Translation into Hebrew: חלפנו על פני חנות שוקולד אגדית נוספת בעיר ונכנסנו לבדוק אותה. לבסוף יצאנו עם שני חברים קטנים, כלב ושועל.
Google Translation into Hindi: हम शहर में एक और प्रसिद्ध चॉकलेट की दुकान से गुजरे और उसे देखने गए। अंत में हम दो छोटे दोस्तों, एक कुत्ते और एक लोमड़ी के साथ निकले।
Google Translation into Indonesian: Kami melewati toko cokelat legendaris lain di kota dan masuk untuk memeriksanya. Akhirnya kami keluar dengan dua teman kecil, seekor anjing dan seekor rubah.
Google Translation into Malay: Kami melewati sebuah lagi kedai coklat legenda di bandar dan masuk untuk melihatnya. Akhirnya kami keluar bersama dua kawan kecil, seekor anjing dan seekor musang.
Google Translation into Russian: Мы прошли еще один легендарный шоколадный магазин в городе и зашли, чтобы проверить его. Наконец мы вышли с двумя маленькими друзьями, собакой и лисой.
Google Translation into Japanese: 私たちは町にある別の伝説的なチョコレートショップを通り過ぎて、それをチェックするために行きました。 ついに私たちは2人の小さな友達、犬とキツネと一緒に出てきました。
Google Translation into Korean: 우리는 마을에서 또 다른 전설적인 초콜릿 가게를 지나쳐 그것을 확인하기 위해 들어갔습니다. 마침내 우리는 두 명의 작��� 친구, 개와 여우와 함께 나왔습니다.
Google Translation into Chinese: 我们经过镇上另一家传奇的巧克力店,进去看看。 最后我们和两个小朋友一起出来了,一只狗和一只狐狸。
Google Translation into Persian: از یک مغازه شکلات فروشی افسانه ای دیگر در شهر گذشتیم و برای بررسی آن وارد شدیم. بالاخره با دو دوست کوچک، یک سگ و یک روباه بیرون آمدیم.
Google Translation into Thai: เราผ่านร้านช็อกโกแลตในตำนานอีกร้านหนึ่งในเมืองและเข้าไปลองดู ในที่สุดเราก็ออกไปเที่ยวกับเพื่อนตัวน้อยสองคน สุนัขหนึ่งตัวและสุนัขจิ้งจอกตัวหนึ่ง
Google Translation into Bengali: আমরা শহরের আরেকটি কিংবদন্তি চকোলেটের দোকান পাড়ি দিয়ে সেটি চেক করতে গিয়েছিলাম। অবশেষে আমরা দুই ছোট বন্ধু, একটি কুকুর এবং একটি শিয়াল নিয়ে বেরিয়ে পড়লাম।
Google Translation into Ukrainian: Ми пройшли повз інший легендарний шоколадний магазин у місті та зайшли перевірити його. Нарешті ми вийшли з двома маленькими друзями, песиком і лисицею.
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Mio papà sta chiamando tutte le cioccolaterie dei dintorni per sapere se fanno consegne a domicilio. Ha detto che le uova di Pasqua le vuole prendere a tutti i costi, la quarantena non glielo impedirà. Uova di Pasqua per noi ovviamente, ha tenuto a precisare, per me e mio fratello. Non per lui eh, l'ha sottolineato.
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paoloxl · 5 years
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Purtroppo con il progressivo inasprimento della repressione, spesso arbitraria, nel mondo del lavoro, oggi anche il settore del cioccolato è diventato aspro e indigesto.
Ormai da circa un anno infatti, tre giovani lavoratori della cioccolateria Venchi di Via Calzaiuoli, a Firenze, sono stati vilmente licenziati, per aver mosso ilarità su prodotti commerciali di cannabis light, venduti dal negozio di Via del Corso; battute private che hanno però avuto la sfortuna di essere colte da una zelante collega in carriera, che interpretando in maniera distorta il dialogo, riferiva una realtà capziosa all'azienda, che tramite i suoi dirigenti istruiva una folle caccia alle streghe; una tempesta da un bicchiere d'acqua, dove rischiano di annegare diritti e dignità dei lavoratori coinvolti, che sono stati prima sospesi e poi licenziati.
Poco importa a Venchi che alcuni prodotti sul mercato, regolarmente venduti da negozi autorizzati, pur riportando disegni allegorici non contengono in realtà alcuna sostanza stupefacente, poco importa a Venchi che comunque non c'è nessun riscontro oggettivo che alcun ché di non autorizzato sia mai entrato in negozio; né è importato a Venchi che si tratta di lavoratori onesti e corretti nelle loro mansioni, l'azienda ha comunque colto la palla al balzo per un'azione dimostrativa, allineata alle recenti campagne mediatiche.
Così, alcune banali esternazioni si sono trasformate in un dramma amaro, che dimostra come oggi i lavoratori siano solo numeri, anche per aziende che dovrebbero essere dolci per missione e invece sono tutt'altro. I dirigenti di Venchi, ben sapendo della forzatura sindacale e legale che stavano mettendo in atto, hanno persino tentato di spingere i ragazzi a licenziarsi autonomamente e poi minacciato i lavoratori di chiedere loro danni di immagine nel caso in cui non ritirino le accuse contro l'azienda e rinucino a rivendicare i propri diritti, nel processo appena iniziato.
Se per i dirigenti di Venchi alcune battute innocenti, avvenute lontano dalla clientela possono rappresentare un danno d'immagine, "apprezzeranno" invece la campagna di sostegno che stiamo lanciando per i lavoratori, con presidi e volantinaggi.
Singolare che l'Ad dell'azienda Daniele Ferrero ed uno dei maggiori soci azionisti, il toscano Niccolò Cangioli, sono stati indicati da autorevoli giornali come legati al Italia Viva e a Matteo Renzi; così la nauseante campagna reazionaria contro "l'abisso" della cannabis light, promossa dalle Lega di Salvini, si sposa perfettamente con gli atteggiamenti repressivi di management aziendali del così detto centro-sinistra, a dimostrazione che il padronato, al di là delle sue collocazioni trasformiste e opportuniste, trova sempre la quadra nello sfruttamento dei lavoratori e nell'autoritarismo.
Siamo determinati a sostenere questi lavoratori per i quali chiediamo il reintegro immediato nel posto di lavoro e i dovuti risarcimenti per i mesi non lavorati.
Per quanto ci riguarda sapremo certamente individuare, anche per queste feste, differenti cioccolaterie e diverse marche di cioccolato ben più "dolci" e siamo certi che lo stesso faranno le persone che informeremo di questa disgustosa vicenda.
Cub Firenze, Cub Rail, Collettivo Politico 13 Rosso
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enoteasegretacapri · 7 years
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#selectaspa #valrhona_italy #igmi18 #gianlucaforino #pastrychef#campionedelmondo #di#pasticceria#chocolatetaster #cioccolaterie#chefcofounder#laportineria# (presso MiCo: Milano Congressi)
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paode62 · 5 years
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#belgium#bruxelles#europe#cafe#patisserie#cake#chocolate#holland#italy#travel#usa#brasil#torino#piemonte#pinerolo# ......UNA DELLE TANTE SPLENDIDE CIOCCOLATERIE NELLA GALLERIA DI BRUXELLES..... NO DIET, PLEASE😊😊😊😍😍😍👻👻👻 (presso Grote Markt Brussel- Grand Place Bruxelles) https://www.instagram.com/p/B5YNdD9KLjR/?igshid=1unuk2clst599
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paulpette · 5 years
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Mi puoi spiegare come mai? Per il cioccolato di Modica
Mi sembra di aver già risposto a questa cosa, in passato, ma non ritrovo più l’ask. Cerco di semplificare la questione il più possibile: - il cioccolato è un impasto raffinato di massa di cacao (ottenuta macinando le fave di cacao) e zucchero. - il cioccolato di Modica, invece, è un impasto non raffinato di massa di cacao e zucchero. 
Originariamente i cioccolatieri modicani acquistavano fave di cacao selezionate, le lavoravano ottenendo la massa di cacao che poi miscelavano con lo zucchero grezzo, ottenendo il loro cioccolato. Oggi i cioccolatieri di modica acquistano massa di cacao già processata dall’industria, senza ricercare masse di qualità, e la miscelano con lo zucchero di canna. Quasi tutte le cioccolaterie modicane acquistano la stessa massa di cacao e la addizionano di zucchero (e spezie/aromi). Solo un paio di cioccolaterie producono ancora cioccolato seguendo personalmente il processo di lavorazione che parte dalla selezione delle fave. 
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chefinviaggio · 6 years
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9-12 feb. 2019
San Carlos De Bariloche - Ruta de los Siete Lagos [Argentina]
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San Carlos de Bariloche sembra una tappa obbligata, non tanto perchè pensiamo di trovarvi qualcosa di particolarmente stupefacente, quanto più per il suo nome altisonante e le tante raccomandazioni ricevute nel corso dei mesi da numerose persone. "Andate a Bariloche, non potete perdervela". Ebbene, avevano ragione, e noi torto. Tanto meglio, perchè Bariloche è una gemma preziosa incastonata tra laghi immacolati e montagne lussureggianti. L'autostop che ci porta in città è di quelli fortunati: la coppia di argentini che ci tira su non brilla per simpatia né per loquacità, però si offre di farci da "tour guidato" per quello che si chiama circuito chico, un percorso di quasi 60km ad anello, ad ovest della città, attraverso i laghi del Parque Nacional Nahuel Huapi.
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I sentieri ai miradores sono tantissimi, ma quello che porta al Cerro Llao Llao regala una vista panoramica mozzafiato: il cielo è azzurrissimo e macchiato da nuvole candide, si riflette nell'acqua cristallina dei laghi circostanti; le montagne maestose solamente spezzano l'azzurro della volta celeste con il loro verde scuro. Uno spettacolo che ci lascia a bocca aperta e che ci fa pentire di aver pensato che ormai i panorami siano tutti uguali. Le parole non bastano, ogni aggettivo è sprecato di fronte a tanta bellezza. 
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Quando il sole sta ormai andando a dormire all'orizzonte, ci godiamo una birra alla fabbrica della cerveza Patagonia, ammirando le piante di luppolo ed il tramonto dietro le montagne. Torniamo in città tardi, felici ma un po' irritati perché il tour guidato si è protratto ben oltre il necessario e noi siamo cotti ed affamati. 
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Esclusa la periferia, Bariloche è decisamente bella, sicuramente si posiziona ai primi posti tra tutti i luoghi visitati finora. Le vie del centro sono un susseguirsi di negozi di artigianato, ristoranti, birrerie e cioccolaterie coloratissime. Si dice che qua producano il miglior cioccolato d'Argentina e noi non possiamo esimerci dal provarlo.
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Forse anche per questa ragione la descrivono tutti come la "Svizzera d'Argentina", ma l'immensità dei paesaggi qua è disarmante. Per contro, la bellezza dei paesini di montagna elvetici è ben altra cosa, qua siamo pur sempre in Argentina. Ciò che è meno argentino è invece il costo della vita, decisamente meno accessibile per noi poveracci. Così, in due soli giorni ci vediamo costretti ad abbandonare questo bellissimo diamante ed il confortevole ostello che ci ospitava. 
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La prossima tappa si chiama Ruta de los Siete Lagos, una strada di 110km che collega la vicina Villa La Angostura a San Martin de los Andes, passando per laghi e montagne. "Fatela in auto, moto, autobus...Però fatela", dice la Lonely. Che fai? Non le dai ascolto?
Così, all'improvviso, discutendo su quale possa essere l'opzione migliore, abbiamo il lampo di genio. Perché non farla in bici? Arriviamo carichissimi a Villa la Angostura con la lista della spesa da campeggio per i prossimi 3/4 giorni e mentalmente pronti a metterci in sella fin dal primo pomeriggio. Però, ogni tanto, bisogna saper assecondare le voglie del momento ed essere pronti a cambiare piani, soprattutto se ti si para davanti un negozio che affitta moto: l'opzione comporta meno fatica, meno notti in tenda, meno cibo di merda da campeggio; chiamateci pure pigri, ma la moto vince. Tanto, sempre due ruote sono! Due ore dopo siamo in sella alla Poderosa, "sfrecciando" a 50km/h tra laghi e montagne (povera moto, un 150cc con poca grinta sulle salite).
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Incrociamo diversi ciclisti, ai quali lanciamo segni di incoraggiamento a suon di clacson: un paio di mani alzate in risposta, mai un sorriso, tutti concentrati sulle pendenze, grondando sudore. Sarà stata la scelta giusta preferire la moto alla bici? La via facile a quella faticosa? I ciclisti avranno forse modo di godersi di più i panorami per i quali sudano tanto?
Scacciamo i pensieri fermandoci a comprare quelle che ci hanno detto essere le migliori tortas fritas della regione dei laghi. Ne abbiamo già ordinate una mezza dozzina quando capiamo di non essere nel chiosco che stavamo cercando, la signora Rosa si trova di fronte, in parte nascosta dagli alberi. Ridiamo con lei dello sfortunato accaduto e, gentile com'è, finisce per offrirci una torta frita ciascuno, in modo tale da poter davvero assaggiare la sua specialità.
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Saturi di fritto e di birra Quilmes, ci fermiamo a dormire a metà strada in un campeggio lungo le sponde di un lago. Riprendiamo la strada solo al mattino, con calma, arrivando a San Martin de los Andes, ultima tappa del nostro viaggio in Argentina, proprio ad ora di pranzo. E come concludere al meglio la nostra permanenza in questo paese se non con un pranzo in quello che la Lonely definisce il miglior ristorante della zona dei laghi, se non di tutta l'Argentina? Lo incontriamo per caso, quasi fosse un segno del destino. Scegliamo la parrilla libre, ovvero l'equivalente del nostro all you can eat: i tagli di carne si susseguono al tavolo in un trionfo di sangue e brace. Agnello, vacca, maiale, facciamo il bis e poi il tris..Il Malbec e le patatine fritte aiutano il tutto a scendere.
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Il fato ci è amico e dopo due mesi e mezzo di tentativi falliti, mangiamo la vera, famosa e squisita parrilla argentina. Ciliegina sulla torta il gelato al Lemon Pie e Mousse de Limon da Pragelato, perché, si sa, il limone aiuta la digestione! Torniamo in sella alla Poderosa con il sorriso sulle labbra, grati per questo ultimo pranzo regale.
Salutiamo questa terra affascinante, accogliente e sorridente, dai grandi contrasti sociali e dalla natura maestosa ed immensa. Brindiamo alla sua gente disponibile e generosa, ai cani randagi che ci hanno accompagnato e talvolta spaventato, a tutte le empanadas ed alle pizze, buone e meno, ai ghiacciai, ai fiumi ed ai laghi che ci hanno impressionato, alle foreste ed ai parchi nei quali abbiamo lasciato le nostre impronte, a tutti gli animali ammirati. Brindiamo alla vita, al viaggiare come fonte di scoperta e comprensione del mondo e delle culture che lo popolano, alla tolleranza, al rispetto, all'antirazzismo ed all'uguaglianza.
Il nostro piatto di Bariloche e della Ruta de los Siete Lagos è: la parrilla libre del ristorante Bamboo brasas
La nostra canzone di Bariloche e della Ruta de los Siete Lagos è: Eagles - Take It Easy
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Cioccolaterie Venchi: punti vendita da Torino a New York
Il marchio Venchi, noto in tutto il mondo per la qualità del cioccolato e del gelato che produce, nasce nel 1878 a Torino, città in cui venne aperta la prima cioccolateria. Da allora, quando Silvano Venchi inizio i suoi primi esperimenti con l’arte cioccolatiera, il brand ha fatto tantissima strada e, superati i confini non … Leggi tutto L'articolo Cioccolaterie Venchi: punti vendita... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/qZK5VoO
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/UBAn2Pw via Adriano Montanaro - Alessandria
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torinodascoprire · 3 years
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I Gianduiotti vestono d'oro
I Gianduiotti vestono d’oro
Quando agli inizi del 1800 Napoleone blocco’ l’esportazione del cacao in Piemonte, di rimando le cioccolaterie nostrane, per continuare a produrre dovettero ovviare utilizzando come surrogato, nocciole locali.Nel 1932, La neonata Caffarel, (fondata da Prochet e Caffarel) adopero’ per la produzione di cioccolata, anziche cacao, le nocciole che, allora come oggi, abbondavano nella zona delle Langhe…
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pollicinor · 7 years
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Non solo Guido Gobino: tante perle in città
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pollonegro666 · 2 years
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2022/06/18 Todos los edificios de los servicios postales son muy bonitos. También vimos otros elementos curiosos y una de las famosas tiendas de chocolate de la ciudad.
All the postal services buildings are very nice. We also saw other curious elements and one of the famous chocolate shops in the city.
Google Translation into Portuguese: Todos os prédios dos correios são muito bonitos. Também vimos outros elementos curiosos e uma das famosas chocolaterias da cidade.
Google translation into Italian: Tutti gli edifici dei servizi postali sono molto belli. Abbiamo visto anche altri elementi curiosi e una delle famose cioccolaterie della città.
Google Translation into French: Tous les bâtiments des services postaux sont très beaux. Nous avons également vu d'autres éléments curieux et l'une des fameuses chocolateries de la ville.
Google Translation into Arabic: جميع مباني الخدمات البريدية جميلة جدا. كما رأينا عناصر غريبة أخرى وأحد متاجر الشوكولاتة الشهيرة في المدينة.
Google Translation into German: Alle Gebäude der Post sind sehr schön. Wir sahen auch andere kuriose Elemente und einen der berühmten Schokoladenläden der Stadt.
Google Translation into Albanisch: Të gjitha ndërtesat e postës janë shumë të bukura. Pamë edhe elementë të tjerë kurioz dhe një nga dyqanet e famshme të çokollatës së qytetit.
Google Translation into Bulgarian: Всички пощенски сгради са много красиви. Видяхме и други любопитни елементи и един от известните магазини за шоколад в града.
Google Translation into Czech: Všechny budovy pošty jsou velmi krásné. Viděli jsme i další kuriózní prvky a jednu z proslulých městských čokoládoven.
Google Translation into Slovak: Všetky budovy pošty sú veľmi pekné. Videli sme aj ďalšie kuriózne prvky a jednu zo známych mestských čokoládovní.
Google Translation into Greek: Όλα τα κτίρια του ταχυδρομείου είναι πολύ όμορφα. Είδαμε επίσης και άλλα περίεργα στοιχεία και ένα από τα διάσημα σοκολατοποιεία της πόλης.
Google Translation into Suomi: Kaikki postirakennukset ovat erittäin kauniita. Näimme myös muita mielenkiintoisia elementtejä ja yhden kaupungin kuuluisista suklaakaupoista.
Google Translation into Polish: Wszystkie budynki poczty są bardzo piękne. Zobaczyliśmy też inne ciekawe elementy i jeden ze słynnych w mieście sklepów z czekoladą.
Google Translation into Turkish: Tüm postane binaları çok güzel. Diğer meraklı unsurları ve şehrin ünlü çikolata dükkanlarından birini de gördük.
Google Translation into Hebrew: כל בנייני הדואר יפים מאוד. ראינו גם אלמנטים סקרנים אחרים ואחת מחנויות השוקולד המפורסמות של העיר.
Google Translation into Hindi: डाकघर की सभी इमारतें बेहद खूबसूरत हैं। हमने अन्य जिज्ञासु तत्वों और शहर की प्रसिद्ध चॉकलेट की दुकानों में से एक को भी देखा।
Google Translation into Indonesian: Semua gedung kantor pos sangat indah. Kami juga melihat elemen penasaran lainnya dan salah satu toko cokelat terkenal di kota ini.
Google Translation into Malay: Semua bangunan pejabat pos sangat cantik. Kami juga melihat unsur-unsur ingin tahu lain dan salah satu kedai coklat terkenal di bandar ini.
Google Translation into Russian: Все здания почты очень красивы. Мы также видели другие любопытные элементы и один из известных магазинов шоколада города.
Google Translation into Japanese: すべての郵便局の建物はとても美しいです。 他の奇妙な要素や街の有名なチョコレートショップの1つも見ました。
Google Translation into Korean: 우체국 건물이 다 너무 예쁘다. 우리는 또한 다른 흥미로운 요소와 도시의 유명한 초콜릿 가게 중 하나를 보았습니다.
Google Translation into Chinese: 所有的邮局大楼都很漂亮。 我们还看到了其他有趣的元素和该市著名的巧克力店之一。
Google Translation into Persian: تمام ساختمان های اداره پست بسیار زیبا هستند. عناصر کنجکاو دیگر و یکی از شکلات فروشی های معروف شهر را نیز دیدیم.
Google Translation into Thai: อาคารที่ทำการไปรษณีย์ทั้งหมดสวยงามมาก เรายังได้เห็นองค์ประกอบที่น่าสนใจอื่นๆ และร้านช็อกโกแลตที่มีชื่อเสียงแห่งหนึ่งของเมืองอีกด้วย
Google Translation into Bengali: পোস্ট অফিসের সব ভবনই খুব সুন্দর। আমরা অন্যান্য ���ৌতূহলী উপাদান এবং শহরের একটি বিখ্যাত চকলেটের দোকানও দেখেছি।
Google Translation into Ukrainian: Всі будівлі пошти дуже красиві. Ми також побачили інші цікаві елементи та одну з відомих шоколадних крамниць міста.
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freedomtripitaly · 5 years
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Il clima invernale e le temperature rigide rendono Londra ancora più bella e fredda. Ecco perché se avete in mente di visitare la città cosmopolita durante l’inverno aver bisogno di segnare in agenda questi indirizzi, per gustare la cioccolata calda più buona di Londra. Ampie vetrate che mostrano in lontananza il Big Ben o viste dal quinto piano che incantano con al presenza del London bridge. Ecco gli indirizzi da memorizzare per riscaldarsi con dolcezza a Londra. Tra i locali più famosi della città, in grado di riscaldare anche i più freddolosi, c’è Dark Sugars. Ci troviamo nella 141 Brick Lane, qui potrete assaggiare una delle cioccolate calde più buone della città, da aromatizzare con nocciola o peperoncino. Chin Chin Labs in Camden Town offre una varietà di bevande così ampia che sarà difficile scegliere. La sua specialità è però il marshmallow affumicato in cima ad una tazza bollente di cioccolata calda. La sua fama lo precede, stiamo parlando di Rococo Chocolates, la famosa pasticceria artigianale che si trova al 38 di Earlham St a Londra. Qui potrete ordinare una coccolata calda davvero deliziosa. Un altro nome apprezzato e conosciuto in tutta la città è Said a Soho. Qui viene servita una tradizionale cioccolata calda italiana che riscalda i sensi e delizia il palato. Tra le cioccolaterie di Londra più instagrammabili c’è Choccywoccydoodah al 27 Short’s Gardens. In questo poso la cioccolata calda viene decorata con panna montata, crema e bottoncini al cioccolato che rendono la bevanda irresistibile, da fotografare e da bere. Non c’è che dire, Londra offre davvero un incredibile scelta di locali, caffetterie e pasticcerie dove degustare bevande calde e ammirare la città avvolta dal freddo inverno. Ma se la vostra intenzione è quella di scoprire i migliori locali della città, magari proprio per un dolcissimo tour gastronomico, allora dovrete mettere in agenda altre due location assolutamente imperdibile. La prima è Ruby Violet: in questo posto potrete assaggiare la cioccolata calda più corta della storia. Servita come se fosse un caffè, questa bibita densissima è accompagnata da pezzi di croccante alle mandorle. Il locale di trova al 3 Wharf Rd di Kings Cross. E infine, non per ultimo di importanza s’intende, troviamo Rabot all’interno del Borough Market di Londra. Attenzione perché qui sarà difficile scegliere, lo staff del locale infatti offre una serie di cioccolate calde dai gusti più diversi, da quella con cacao bianco e noce moscata a quella corretta con rum. Scegliere sarà difficile davvero, nel dubbio, noi consigliamo di provarle tutte. https://ift.tt/2rp3bIM Dove bere la cioccolata calda più buona di Londra Il clima invernale e le temperature rigide rendono Londra ancora più bella e fredda. Ecco perché se avete in mente di visitare la città cosmopolita durante l’inverno aver bisogno di segnare in agenda questi indirizzi, per gustare la cioccolata calda più buona di Londra. Ampie vetrate che mostrano in lontananza il Big Ben o viste dal quinto piano che incantano con al presenza del London bridge. Ecco gli indirizzi da memorizzare per riscaldarsi con dolcezza a Londra. Tra i locali più famosi della città, in grado di riscaldare anche i più freddolosi, c’è Dark Sugars. Ci troviamo nella 141 Brick Lane, qui potrete assaggiare una delle cioccolate calde più buone della città, da aromatizzare con nocciola o peperoncino. Chin Chin Labs in Camden Town offre una varietà di bevande così ampia che sarà difficile scegliere. La sua specialità è però il marshmallow affumicato in cima ad una tazza bollente di cioccolata calda. La sua fama lo precede, stiamo parlando di Rococo Chocolates, la famosa pasticceria artigianale che si trova al 38 di Earlham St a Londra. Qui potrete ordinare una coccolata calda davvero deliziosa. Un altro nome apprezzato e conosciuto in tutta la città è Said a Soho. Qui viene servita una tradizionale cioccolata calda italiana che riscalda i sensi e delizia il palato. Tra le cioccolaterie di Londra più instagrammabili c’è Choccywoccydoodah al 27 Short’s Gardens. In questo poso la cioccolata calda viene decorata con panna montata, crema e bottoncini al cioccolato che rendono la bevanda irresistibile, da fotografare e da bere. Non c’è che dire, Londra offre davvero un incredibile scelta di locali, caffetterie e pasticcerie dove degustare bevande calde e ammirare la città avvolta dal freddo inverno. Ma se la vostra intenzione è quella di scoprire i migliori locali della città, magari proprio per un dolcissimo tour gastronomico, allora dovrete mettere in agenda altre due location assolutamente imperdibile. La prima è Ruby Violet: in questo posto potrete assaggiare la cioccolata calda più corta della storia. Servita come se fosse un caffè, questa bibita densissima è accompagnata da pezzi di croccante alle mandorle. Il locale di trova al 3 Wharf Rd di Kings Cross. E infine, non per ultimo di importanza s’intende, troviamo Rabot all’interno del Borough Market di Londra. Attenzione perché qui sarà difficile scegliere, lo staff del locale infatti offre una serie di cioccolate calde dai gusti più diversi, da quella con cacao bianco e noce moscata a quella corretta con rum. Scegliere sarà difficile davvero, nel dubbio, noi consigliamo di provarle tutte. Questi sono i posti migliori dove degustare una cioccolata calda a Londra. E l’inverno in città diventerà dolcissimo.
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paoloxl · 5 years
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FIRENZE, 28 DICEMBRE 2019
Ore 17.00, via de Calzaiuoli
PRESIDO CONTRO I LICENZIAMENTI VENCHI
Purtroppo con il progressivo inasprimento della repressione, spesso arbitraria, nel mondo del lavoro, oggi anche il settore del cioccolato è diventato aspro e indigesto.
Ormai da circa un anno infatti, tre giovani lavoratori della cioccolateria Venchi di Via Calzaiuoli, a Firenze, sono stati vilmente licenziati, per aver mosso ilarità su prodotti commerciali di cannabis light, venduti dal negozio di Via del Corso; battute private che hanno però avuto la sfortuna di essere colte da una zelante collega in carriera, che interpretando in maniera distorta il dialogo, riferiva una realtà capziosa all'azienda, che tramite i suoi dirigenti istruiva una folle caccia alle streghe; una tempesta da un bicchiere d'acqua, dove rischiano di annegare diritti e dignità dei lavoratori coinvolti, che sono stati prima sospesi e poi licenziati.
Poco importa a Venchi che alcuni prodotti sul mercato, regolarmente venduti da negozi autorizzati, pur riportando disegni allegorici non contengono in realtà alcuna sostanza stupefacente, poco importa a Venchi che comunque non c'è nessun riscontro oggettivo che alcun ché di non autorizzato sia mai entrato in negozio; né è importato a Venchi che si tratta di lavoratori onesti e corretti nelle loro mansioni, l'azienda ha comunque colto la palla al balzo per un'azione dimostrativa, allineata alle recenti campagne mediatiche.
Così, alcune banali esternazioni si sono trasformate in un dramma amaro, che dimostra come oggi i lavoratori siano solo numeri, anche per aziende che dovrebbero essere dolci per missione e invece sono tutt'altro. I dirigenti di Venchi, ben sapendo della forzatura sindacale e legale che stavano mettendo in atto, hanno persino tentato di spingere i ragazzi a licenziarsi autonomamente e poi minacciato i lavoratori di chiedere loro danni di immagine nel caso in cui non ritirino le accuse contro l'azienda e rinucino a rivendicare i propri diritti, nel processo appena iniziato.
Se per i dirigenti di Venchi alcune battute innocenti, avvenute lontano dalla clientela possono rappresentare un danno d'immagine, "apprezzeranno" invece la campagna di sostegno che stiamo lanciando per i lavoratori, con presidi e volantinaggi.
Singolare che l'Ad dell'azienda Daniele Ferrero ed uno dei maggiori soci azionisti, il toscano Niccolò Cangioli, sono stati indicati da autorevoli giornali come legati al Italia Viva e a Matteo Renzi; così la nauseante campagna reazionaria contro "l'abisso" della cannabis light, promossa dalle Lega di Salvini, si sposa perfettamente con gli atteggiamenti repressivi di management aziendali del così detto centro-sinistra, a dimostrazione che il padronato, al di là delle sue collocazioni trasformiste e opportuniste, trova sempre la quadra nello sfruttamento dei lavoratori e nell'autoritarismo.
Siamo determinati a sostenere questi lavoratori per i quali chiediamo il reintegro immediato nel posto di lavoro e i dovuti risarcimenti per i mesi non lavorati.
Per quanto ci riguarda sapremo certamente individuare, anche per queste feste, differenti cioccolaterie e diverse marche di cioccolato ben più "dolci" e siamo certi che lo stesso faranno le persone che informeremo di questa disgustosa vicenda.
Cub Firenze, Cub Rail, Collettivo Politico 13 Rosso
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