#carrozze
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leonmarchon · 2 years ago
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Le Boulevard des Capucines (1873).
Una fiumana ondeggiante di passanti e carrozze signorili lungo il viale di Parigi, riprodotta da Claude Monet nella sua interezza con vibrante impressione di tremolante luce e foschia.
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lospeakerscorner · 7 months ago
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Villa Pignatelli e Palazzo Reale
Dal mese di luglio il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes e Museo delle carrozze di Villa Pignatelli sarà diretto da Mario Epifani  CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Villa Pignatelli, la meravigliosa dimora storica sulla Riviera di Chiaia, che ospita il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes e l’annesso Museo delle carrozze, oltre a un piccolo parco, passa sotto la direzione di Palazzo Reale di…
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sauolasa · 2 years ago
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Due carrozze da sogno per l'incoronazione di Re Carlo e Camilla
Tra carrozze lussuose e dissapori in famiglia si avvicina a grandi passi la data dell'incoronazione di Re Carlo III e della moglie Camilla.
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anchesetuttinoino · 8 months ago
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"Il treno arcobaleno dell'inclusività sulla Metro A di Roma è finalmente entrato in servizio. Intende celebrare il gay Pride". Non sono un grande frequentatore di mezzi pubblici, ma da che ho memoria non mi pare che a L-lesbiche, G-gay, B-bisessuali, T-transessuali, Q-qulattoni? sia mai stato impedito di accedervi. A noi cittadini che ci identificavamo come non vaccinati, invece, è stato vietato l’accesso ai treni dell'inclusività per tutto il periodo pandemico. Auspichiamo dunque che Atac allestisca anche un treno No-vax Pride, affinché in tempo di future pandemie non serva un codice a barre per salire e il conducente sia immune da bollori improvvisi. Per quanto riguarda l'allestimento, in luogo dell'arcobaleno e della Schlein che canta Bella Ciao, per le carrozze esterne suggerisco gigantografie di Capua, Parenzo, Burioni, Bassetti, Lucarelli, Speranza etc, con la scritta: Io non posso entrare.
Via Arsenale k
👏👏👏👏
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guerrerense · 23 days ago
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O bella signorinaaaaaa.....!!!!
flickr
O bella signorinaaaaaa.....!!!! por Maurizio Zanella Por Flickr: (Sottotitolo : foto di gruppo!) Questo scatto lo vedrete in rete con diverse prospettive visto che c'era un folto gruppo di fotografi in azione questa mattina per il treno storico a vapore tra Pavese e Lodigiano organizzato dal Club Modellismo Pavese e l' Associazione Amici del Castello di Belgioioso...ecco allora il transito del treno storico trainato dalla Gr.625.100 in stazione di Motta S.Damiano in mezzo al turbinar di scatti delle fotocamere dei numerosi appassionati sparsi lungo la linea....un saluto a tutti quelli che si sono ritrovati, come me, su questi binari a scattare foto a questo bel convoglio di carrozze e carri d'epoca....innanzitutto un caldo saluto va ad Alessandro Ruelè che mi ha messo al corrente dell' evento e poi a parecchi amici che ho avuto il piacere di rivedere dopo tanto tempo come Vittorio Fazio, Andrea De Berti, Flavio Tecco e per ultimo ma non ultimo il buon Luca Farina...Buon vapore a tutti!!!
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bludichartres · 9 months ago
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{episodio pilota}
Ogni mattina il sig N sedeva sulla metro a South Wimbledon, nascosto dietro gli occhiali di bachelite dalla montatura strana osservava assonnato il mondo che lo circondava. Cercava sempre posto nelle carrozze centrali, quelle più congestionate, sedeva, socchiudeva gli occhi e sobbalzava fin quando lo speaker digitale non annunciava l'imminente arrivo nei pressi della City. Solo allora si destava da quello strano torpore e si avviava all'uscita nord. Amava lasciarsi superare da tutti quegli scarafaggi affannati che schizzavano fuori dal vagone vestiti in giacca e cravatta, restava a fissarli mentre questi, con fare meccanico e militaresco, si dimenavano ansiosi di raggiungere i loro uffici. Infine raggiungeva la superficie, l'aria fresca delle sette del mattino gli scorreva dietro il collo e lungo la schiena, si godeva quel brivido accendendo la prima sigaretta e...
È un incipit buttato al vento, lascio a chiunque lo desideri la possibilità di continuare. L'unica preghiera è quella che mi mettiate in condivisione con i reblog così posso leggere...
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marquise-justine-de-sade · 1 month ago
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Ed eccoci nella suite n. 3309 dell’Orient Express.
Costruita nel 1926, la carrozza letto 3309, la più antica del Venice Simplon-Orient-Express, operò per oltre un decennio come parte del servizio Orient Express, compreso quel fatidico giorno del febbraio 1929, quando fu abbandonato per dieci giorni in un cumulo di neve a sessanta miglia da Istanbul.
Alla fine degli anni ‘70, in seguito all’acquisizione delle carrozze da parte di James B. Sherwood, il vagone letto 3309 insieme ad altre carrozze subì un ampio e delicato restauro e iniziò il servizio nel 1982 come parte del Venice Simplon-Orient-Express, A Belmond Train.
Dopo 100 anni ca. dal suo viaggio inaugurale, oggi questa carrozza ospita tre delle sei lussuose Grand Suite, magnificamente restaurate: Vienna, Praga e Budapest.
l'Orient-Express divenne un campo di espressione dell'Art Déco quando, intorno al 1920, fu chiamato il maestro vetraio René Lalique e il decoratore d'interni René Prou ​​​​per allestire alcune carrozze con pannelli di vetro e intarsi di legni pregiati.
La grande avventura dell'Orient-Express iniziò il 4 ottobre 1883, quando il treno lasciò la Gare de l'Est di Parigi.
Dagli anni Sessanta in poi la sua decadenza fu sempre più evidente e il 19 maggio 1977 il glorioso "treno dei re", diventato "democratico", effettuò il suo ultimo viaggio, con lo stesso percorso che lo rese famoso, il Parigi-Istanbul.
Il treno leggendario che ha attraversato l'Europa e che ha raggiunto il suo apice negli anni Venti, ormai non esiste più:
ora ci sono compagnie private che offrono viaggi di lusso su lunghe tratte internazionali .
Il servizio ferroviario è attualmente gestito da diverse imprese con il nome di Orient Express, ma l’intera tratta originale, con le sue lussuose carrozze, non è più stata ripristinata.
Nel 1982 l’imprenditore americano James Sherwood ha lanciato un servizio ferroviario di lusso, utilizzando carrozze restaurate originali dell’Orient Express, lungo diverse linee da Londra e Parigi fino a Venezia.
Alcune carrozze originali del mitico treno sono oggi in mostra presso il Museo Ferroviario di Salonicco, in Grecia.
Il piacere della scoperta.
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abr · 1 year ago
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Anche nell'antica Roma Imperiale, un milione di abitanti - come 20 adesso - erano arrivati a vietare il traffico privato, in una città costantemente imbottigliata e pericolosa per i cittadini. Si parla di carri merci: le portantine o le carrozze a cavalli eran cose per pochi, militari e privilegiati (tipo aerodroni autonomi oggi), esenti da regole.
Problema: si ma e i rifornimenti? Soluzione: gli spostamenti di merci erano consentiti solo dopo il tramonto.
Così che tutta la notte romana era un andirivieni di carri trainati da animali che andavano e venivano per le stradine cittadine: fiaccole, urla, ragli e muggiti, rombo di legno su marmo e cigolii, carica e scarica, un fracasso terribile. Dormire nelle insulae (i palazzoni popolari multipiano) era un incubo ma riguardava donne e infanti, gli altri la notte lavoravano.
Forza Sala: il passo verso la divinizzazione in una società multietnica a classi ben distinte, è breve.
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fashionbooksmilano · 4 months ago
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Ricordi di villeggiatura
Personaggi luoghi emozioni
Barbara di Castri
Prefazione di Gaetano Barbiano di Belgioioso
Valentina Edizioni, 2007, 207 pagine, 24,5x26,8cm, ISBN 978-8888 448176
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Il libro racconta con vecchie fotografie in bianco e nero la memoria e a colori, la bellezza, la scrittura e la storia di alcuni luoghi di villeggiatura italiani. Dalla vita nelle Dolomiti alle stazioni termali, si narrano i ritmi un po' sonnolenti delle lunghe villeggiature nelle terre della Campania, del Salento e della Sicilia respirando l'aria frizzante e rigeneratrice delle isole, della campagna toscana e dei grandi laghi di Lombardia. Un viaggio nella memoria con impressioni scritte su un taccuino di un mondo antico, fatto di schiocchi di frusta, cigolio di carrozze e di rintocchi dell'Ave Maria, fra i viottoli tortuosi, le terrazze panoramiche, le marine ed i parchi italiani.
26/10724
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siciliatv · 8 days ago
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Con l’Offerta della Cera e la tradizionale Carrozza del Senato, oggi, sabato 3 febbraio, hanno preso ufficialmente il via le celebrazioni in onore di Sant’Agata, patrona di Catania. Si tratta di una delle festività religiose più sentite e spettacolari al mondo, un evento che fonde fede, storia e tradizione, attirando ogni anno migliaia di fedeli e visitatori. La devozione per Sant’Agata, il cui martirio risale al 251 d.C., è radicata profondamente nella cultura catanese, e la festa è una testimonianza della forte identità della città, che si rinnova di generazione in generazione. Le origini del culto agatino risalgono a tempi antichi, con tracce già nel V secolo, come la dedicazione di una chiesa a Roma e la sua raffigurazione nei mosaici di Ravenna. Tuttavia, il vero impulso alla celebrazione si ebbe nel 1126 con il ritorno delle reliquie a Catania, segnando l’inizio della solenne commemorazione annuale. Il busto reliquiario della Santa, realizzato nel XIII secolo, è il simbolo più venerato dai catanesi, mentre la prima processione documentata delle sacre reliquie risale al 1400. Nel 1522 venne formalizzato il cerimoniale della festa, con l’introduzione dei "gigli" o cerei votivi, che oggi sono quindici, tra cui il più recente, intitolato a Luigi Maina, figura storica della manifestazione. La giornata di oggi è caratterizzata dall’Offerta della Cera, una processione liturgica che parte dalla “fornace” e giunge fino alla Cattedrale, accompagnata da autorità religiose, civili e militari. Il corteo vede la partecipazione del busto di Sant’Agata, trasportato su due carrozze settecentesche, simbolo dell’antico senato cittadino. Le “candelore”, grandi ceri artistici appartenenti alle corporazioni locali, accompagnano il corteo in una tradizione che affonda le radici nel Cinquecento. Domani, domenica 4 febbraio, sarà il momento del “giro esterno”, con la processione che attraverserà i luoghi del martirio della Santa, preceduta dalla Messa dell’Aurora alle 6 del mattino. Il momento più atteso sarà la salita dei Cappuccini, un tempo affrontata di corsa, oggi divenuta una marcia lenta e carica di devozione. Lunedì 5 febbraio la città vivrà il suo momento più solenne con il Pontificale in Cattedrale e il “giro interno”, che si concluderà con l’ultimo spettacolare rientro del fercolo tra le preghiere dei fedeli e il canto delle suore di clausura in via Crociferi. Read the full article
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per-oceanum · 1 year ago
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I.
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Elio doesn’t talk about his mother often. His parents in general, really; it's a topic he tends to avoid. There are no portraits to remember what Francesca looked like, nor any of Gian Carlo. He still doesn’t know what happened of his cousin, of his aunt and uncle- if they had survived the slaughter, or if they, too, were amongst the rubble of the former island known as Isole Del Carrozze.
When he looks in the mirror, he sees them both. He got his father’s skin tone; rich honey paired with pale olive undertones that appear almost grey, depending on the season and how little sun he’d gotten. His mother’s bone structure- a sharp jawline, the delicate bridge of his nose before it’d been cut into, shattered by Whitebeard’s blade, paired with high cheekbones that speak of aristocracy in the Northern Blue. His eyes were from his father, gold in tone and nearly reptilian in nature. They were a beautiful couple; both tall, both smart, both complimentary. To his mother’s harsh edges, his father’s gentle curves soothed.
( In a way, he mirrored them both after the procedure. Barrel chested like his father, harsh edges like his mother, with scars upon his chest to remind him of what once was, and what would never be again. )
Muscle memory still exists in the recesses of his mind; notes of a pianoforte that had been destroyed beneath a Buster Call thirty-six years ago. Classical pieces that belonged in the marble theater that had once existed upon the island. The gentle strokes of a paintbrush that longs to touch canvas once more. She’d made sure he had been well trained in the arts. Francesca had been a singer, a voice like a bird, high and wavering and pretty, a natural born soprano. He’d been an alto, and then a tenor, and now- a baritone, if he were to sing.
He still does, on occasion. Murmuring the lyrics to himself as he works, a wavering baritone of a rumble. “O partigiano portami via, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao. O partigiano portami via, che mi sento di morir.” A folk song. Even now, he can see himself standing on that boat as the flames began to lick across the island, listening to the sounds of his people singing as they tried to fight against the World Government.
Sole survivor.
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ypsilonzeta1 · 10 days ago
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in un piccolo giardino
ci sono due alberi esili;
l’acqua ne fa
una parodia della campagna –
entrando fra i rami
che non hanno misteri;
innaffiando radici
dalla linfa malata;
correndo tra il fogliame
che legato con fili
pende dalle finestre
prosaico e malinconico;
e lavando piante malaticce
che un’attenta massaia
aveva disposto nei vasi
l’una accanto all’altra.
Pioggia, che i bambini
guardano divertiti
dentro una stanza calda,
e quanto più l’acqua aumenta
e quanto più cade fitta,
tanto più battono le mani
saltando.
Pioggia, che i vecchi ascoltano
con cupa rassegnazione,
con tedio e insofferenza;
perché per istinto
hanno a sdegno le ombre
e la terra bagnata.
Pioggia, pioggia – la pioggia
continua a cadere a dirotto.
Ma ora non riesco più a vedere.
Tutta quest’acqua ha annebbiato il vetro della finestra.
Sulla sua superficie
scorrono, scivolano e si distendono
in un continuo saliscendi
gocce di pioggia sparse
sporcano
e appannano il vetro.
E ormai si vede appena
confusamente la strada
e nella brina acquosa s’intravedono
le carrozze e le case
Kavafis
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umi-no-onnanoko · 13 days ago
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8-9-11-12
🐚. Serie tv che stai seguendo?
Attualmente ho appena finito Veronica Mars, una serie direi gialla/investigativa che mi è piaciuta abbastanza, seppure non a livelli estremi.
Dovrei finire the good doctor, ma le ultime stagioni ahimè su Amazon Prime sono a pagamento, sto intanto proseguendo con il rewatch di Supernatural, una delle mie serie comfort giusto per vedere qualcosa.
🐚. Guardi anime? Quali stai guardando?
Sì ne guardo anche se attualmente sono in una situazione di stallo un qualche modo.
Sto aspettando, doveva uscire secondo le miei informazioni nell'estate 2024, la terza stagione di Komi can't communicate, ma per ora nessuna notizia in merito e sto proseguendo anche se a rilento nella visione di Sailor Moon.
🐚. Descrivi la tua vacanza da sogno.
Se potessi fare la vacanza della vita avrebbe prima di tutto diverse tappe.
Prima fra tutte Vienna, per ho un debole per l'Austria e Vienna in particolare. Visiterei il luogo dove nasce la vera Sacher Torte e ne ordinerei una bella fetta da gustare, cercherei di scoprire ogni viuzza, noleggerei una di quelle carrozze con i cavalli per fare il giro del centro storico, visiterei quanti più musei possibili e sicuramente la casa di Freud; farei passeggiate in ogni parco e castello che fosse aperto per le visite al pubblico e poi mi sposterei da Vienna per visitare anche il museo di Sissi, infine vorrei vedere ed imparare il vero Valzer viennese.
Come seconda tappa della vacanza non potrei che scegliere il Giappone, e visiterei ogni piccola e grande città, cercando di immergermi nella cultura, nei profumi e sapori locali, provando pietanze nuove, magari anche chiedendo se posso imparare i segreti dei loro piatti. Anche in questo caso visiterei quanti più musei possibili, da quello su Snoopy, a quello di Doraemon, ai tempi, mi piacerebbe vedere il monte fuji e la fioritura dei ciliegi. L'isola dei gatti sicuramente e almeno un melo caffè. Acquistare un abito tradizionale oppure un kimono.
Mi porterei poi a Londra per visitare i Warner Bros studios per immergermi nel mondo di Harry Potter e sentirmi anche se solo per qualche ora una strega tra i negozi di Diagon Alley e l'emozione della scelta della bacchetta e dello smistamento. Visiterei il Big bang, i London bridge, il palazzo ed ogni altro museo. Proverei il fish and chips e mi piacerebbe ripercorrere le orme di Sherlock Holmes e William Shakespeare.
Infine, ma non per importanza, andrei a Parigi per coronare il mio sogno da bambina e vedere Disneyland e tornare bimba. Poi ovviamente Louvre, Versailles, la Tour Eiffel, i vari parchi e musei. Assaggiare il vero pain su Chocolat, la Baguette, I macaron e respirare anche alcuni dei posti preferiti della mia attrice preferita di sempre ovvero Audrey Hepburn.
🐚. Sei mai stato/a a teatro?
Sì, ultimamente purtroppo non più, ma in passato sì.
Ho visitato il Regio di Torino e ho potuto ammirare il dietro le quinte del teatro, i costumi di scena ecc come gita scolastica di seconda media.
Ho visto poi diversi spettacoli dalle elementari in poi tra cui la bisbetica domata di William Shakespeare con Nenci Brilli (unica persona di spicco che abbaia visto recitare dal vivo a teatro) poi vidi opere in francese e in inglese con i miei professori del tempo e qualcosa anche appartenente alla letteratura italiana come la rivisitazione di Rosso Malpelo e dei 7 personaggi in cerca d'autore.
Infine il mio liceo per il periodo natalizio affittava ogni anno un teatro per fare uno spettacolo natalizio con noi studenti.
Grazie per le domande.
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gregor-samsung · 6 months ago
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" Alla fine dell’estate Péjsach doveva partire per l’America con la sua famiglia. Si era già abituato al “tubino” e invece degli occhiali di prima portava il pince-nez con un nastro. Una volta, passeggiando con lui, gli restai indietro di mezzo passo, e l’occhio mi cascò per caso sulla sua lente. “Aspetta un po’,” dissi stupito. Gli tolsi il pince-nez dal naso e lo poggiai sul mio. Il giorno stesso andai dall’oculista e mi misi le lenti sul naso. Adesso vedevo benissimo i visi per strada, leggevo i numeri sulle carrozze e le insegne all’altro lato della strada. Vedevo tutte le foglioline sugli alberi. Guardai la vetrina del negozio “Faenza” e vidi cosa c’era sugli scaffali interni. Vidi dodici piatti messi in fila su cui erano disegnati degli ebrei ricoperti di stracci, sotto c’era scritto “Facevano credito”. Oltre il fiume, stupito, vedevo le persone, un gregge, il mulino a vento di Griva Zemgal’skaja. Fischiettando passò sulla riva Osip, insieme a cui avevo studiato per gli esami della classe preparatoria. Si era tolto tutto rapidamente ed era rimasto marrone con addosso solo il cappellino rotondo, con quello era corso in acqua. Correndo, mi guardò con la coda dell’occhio. Volevo dirgli “Salve”, ma non osai.
Andai alla casa dove l’inverno prima abitava Eršov. Vidi un disegno di chiodi sul cancellino da lui tante volte aperto. Cigolò. Attraverso la soglia, curvo, passava Olechnovič. Aveva quel mantello con il cappuccio in cui l’avevo visto d’inverno. Adesso riuscii a vedere che l’abbottonatura del mantello era composta di due teste di leone e di una catenella'che le univa. La sera, quando fece buio, vidi che c’erano molte stelle e che avevano i raggi. Pensai che fino a quel momento tutto quello che avevo visto lo avevo visto male. Sarebbe stato interessante, vedere adesso Natalie e sapere com’era. Ma Natalie era lontana. Quell’anno passava l’estate a Odessa. "
Leonid Dobyčin, La città di enne, traduzione e postfazione di Pia Pera, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; p. 139.
[Edizione originale: Город Эн, Krasnaya Nov editore, Mosca, 1934]
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superfuji · 6 months ago
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Così, trovandomi in viaggio in Giappone, non ho potuto fare a meno di recarmi al Memoriale della Pace di Hiroshima. E’ un parco pubblico, molto essenziale nell’architettura, come a voler dare il senso dello spazio che si apre, a superare e trascendere quel trauma. Ma al contempo, in modalità perfettamente giapponese, dà estrema cura ai particolari, dalle aiuole ai simboli di pace, agli origami delle gru per Sadoku, piccole teche trasparenti dove si possono lasciare origami, ma anche messaggi. Io uno l’ho scritto e l’ho lasciato lì: MAI PIU’ BOMBE NUCLEARI, DISARMO E PACE, in italiano e in sardo. Forse un piccolo atto dal sapore rituale, ma sentivo di farlo. Sadoku è la bambina simbolo di Hiroshima che per salvarsi aveva giurato di fare gli origami di mille gru, per la pace nel mondo. Morì prima di completare la sua opera, ma tutte le persone possono ancora, stringendosi accanto al monumento per i bambini, esprimere un pensiero, o solo meditare in silenzio. Visitando il Museo del Memoriale della Pace di Hiroshima, si torna indietro nel tempo e ci si ritrova immersi in quell’immane tragedia. L’esplosione dell’atomica trasformò in pochi istanti la città in un vero e proprio inferno. Un inferno descritto dalle poche fotografie esistenti, dai disegni e dai dipinti dei testimoni oculari, dai racconti dei sopravvissuti. La temperatura al suolo divenne così alta da incendiare non solo gli alberi, le case e le strutture in legno e in cemento, ma da staccare la pelle delle persone, scioglier loro gli occhi, squagliare gli organi interni. I cavalli, che guidavano le carrozze nei viali, impazzirono e si tuffarono nei fiumi, per annegar lì. Anche molte persone si gettavano nel fiume, per spegnere le fiamme che le avevano avvolte, o cercare di trovare ristoro all’enorme calore. Chi non era morto sul colpo si trascinava ferito ed ustionato, con la pelle a brandelli, con le carni che bruciavano dentro, alla ricerca d’acqua per spegnere quel fuoco. Quell’acqua stessa, che ne avrebbe solo accelerato la morte. Così come la pioggia che cadde nei giorni successivi, descritta dai testimoni come “la pioggia nera”, altamente radioattiva. 
Ricordare Hiroshima per prevenire la catastrofe
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marquise-justine-de-sade · 1 year ago
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La suite n. 3309 dell’Orient Express.
Costruita nel 1926, la carrozza letto 3309, la più antica del Venice Simplon-Orient-Express, operò per oltre un decennio come parte del servizio Orient Express, compreso quel fatidico giorno del febbraio 1929, quando fu abbandonato per dieci giorni in un cumulo di neve a sessanta miglia da Istanbul.
Alla fine degli anni ‘70, in seguito all’acquisizione delle carrozze da parte di James B. Sherwood, il vagone letto 3309 insieme ad altre carrozze subì un ampio e delicato restauro e iniziò il servizio nel 1982 come parte del Venice Simplon-Orient-Express, A Belmond Train.
Dopo 100 anni ca. dal suo viaggio inaugurale, oggi questa carrozza ospita tre delle sei lussuose Grand Suite, magnificamente restaurate: Vienna, Praga e Budapest.
l'Orient-Express divenne un campo di espressione dell'Art Déco quando, intorno al 1920, fu chiamato il maestro vetraio René Lalique e il decoratore d'interni René Prou ​​​​per allestire alcune carrozze con pannelli di vetro e intarsi di legni pregiati.
La grande avventura dell'Orient-Express iniziò il 4 ottobre 1883, quando il treno lasciò la Gare de l'Est di Parigi.
Dagli anni Sessanta in poi la sua decadenza fu sempre più evidente e il 19 maggio 1977 il glorioso "treno dei re", diventato "democratico", effettuò il suo ultimo viaggio, con lo stesso percorso che lo rese famoso, il Parigi-Istanbul.
Il treno leggendario che ha attraversato l'Europa e che ha raggiunto il suo apice nei ruggenti anni Venti, ormai non esiste più: ora ci sono compagnie private che offrono viaggi di lusso su lunghe tratte internazionali .
Il servizio ferroviario è attualmente gestito da diverse imprese con il nome di Orient Express, ma l’intera tratta originale, con le sue lussuose carrozze, non è più stata ripristinata.
Nel 1982 l’imprenditore americano James Sherwood ha lanciato un servizio ferroviario di lusso, utilizzando carrozze restaurate originali dell’Orient Express, lungo diverse linee da Londra e Parigi fino a Venezia.
Alcune carrozze originali del mitico treno sono oggi in mostra presso il Museo Ferroviario di Salonicco, in Grecia.
By ArtsLife
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