#carbonio CO2
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 7 days ago
Text
Il rilascio dell'1% del carbonio dal suolo europeo: un rischio equivalente a 1 miliardo di auto all'anno
L'agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa.
L’agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa. Un’allarmante analisi sull’impatto del carbonio nei suoli europeiSecondo un nuovo rapporto del movimento Salva il Suolo, il rilascio di appena l’1% del carbonio presente nel suolo europeo avrebbe un effetto devastante sull’ambiente, equivalente alle emissioni annuali di 1…
0 notes
leparoledelmondo · 2 years ago
Text
Carbone
Tumblr media
Pare quasi ironico che, in passato, fu proprio il carbone a salvare le nostre foreste dall’essere del tutto distrutte dalla sempre maggiore necessità di legna da ardere. A partire dal 1600 la crescente domanda di energia per far fronte al riscaldamento degli ambienti e alla lavorazione dei metalli e del vetro portò alla distruzione di moltissime foreste europee. Poter contare su una fonte di energia, disponibile con facilità e a basso costo, contribuì in modo non trascurabile a diminuire lo sfruttamento della legna da ardere e a risparmiare molte foreste. Oggi, al contrario, dobbiamo fare di tutto per liberarci dal carbone, perché troppo inquinante (il carbone fornisce il 28% dell’energia primaria mondiale ed è il responsabile di circa il 45% delle emissioni  di CO2). Il suo sfruttamento è una serissima minaccia per l’ambiente e per la salute degli esseri viventi.
Photo by arbyreed on visualhunt.com
2 notes · View notes
megachirottera · 2 years ago
Text
L'energia come veicolo di controllo e la guerra al carbonio
Analogamente alla farsa che abbiamo vissuto per “appiattire la curva” del COVID, i globalisti ora dicono che dobbiamo rinunciare alle libertà personali – e persino… Source: April 07, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] Video Link La storia in breve Secondo i globalisti, il cambiamento climatico è la minaccia n. 1 per l’umanità, che richiede sacrifici radicali per la qualità…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
falcemartello · 5 months ago
Text
•••
Sapete come fanno aziende come Gucci, Walt Disney, Netflix, Apple a diventare aziende green con basse emissioni di CO2?
Acquistando elettricità prodotta solo da eolico e solare, penserete.
I certificati sono acquistati da privati assolutamente non controllati da nessuno. I più noti sono Verra e Pachama.
Insostanza, a fronte di pagamento di milioni di dollari, i certificatori assicurano che proteggeranno tot ettari di foreste da futuri disboscamenti.
Si badi bene, che non si tratta di piantare nuovi alberi, ma di considerare le foreste già esistenti!
Vediamo alcuni esempi di aziende:
La società Walt Disney afferma di aver dimezzato le sue emissioni dal 2012. Ciò è stato possibile solo attraverso i crediti di carbonio.
Tumblr media
Gucci afferma di essere neutrale dal punto di vista climatico. I crediti di carbonio provengono tutti da progetti di protezione forestale.
Tumblr media
L’ONU nel ’97 aveva deciso di non includere la conservazione delle foreste come metodo per certificare la compensazione le emissioni.
Di avviso diverso alcuni uomini d’affari, il WEF, il Climate Forum, BP, StarBucks e Allianz.
Insieme hanno creato VERRA
Come si può vedere il mercato dei crediti di carbonio è in forte espansione.
Oggi le più grandi aziende del mondo compensano le loro emissioni di carbonio attraverso la protezione delle foreste.
Tumblr media
Ogni progetto di conservazione delle foreste è radicato in una previsione su ciò che potrebbe portare il futuro.
Questo è un incentivo intrinseco a fare previsioni imprecise. Vediamo perché.
Nell'area protetta dell'Alto Mayo in Perù, negli ultimi 20 anni l'area forestale è andata perduta.
Tuttavia, le perdite forestali in aree comparabili erano ancora più elevate, quindi il progetto garantiva qualche effetto.
Tumblr media
Ma lo sviluppo effettivo è lontano dalla prognosi dell'operatore del progetto di ciò che sarebbe accaduto senza protezione.
Più gli sviluppatori di progetti di deforestazione si aspettano nella loro foresta, più crediti di carbonio possono emettere e più la previsione è pessimistica, più soldi si possono guadagnare.
Ecco, quando comprate un prodotto di un’azienda “green”, adesso sapete quanto è apprezzabile il suo sforzo etico di “salvare il pianeta”.
Poi sono quelle che sponsorizzano Greta!
91 notes · View notes
mezzopieno-news · 5 months ago
Text
L’EUROPA APPROVA LA LEGGE PER IL RIPRISTINO DELLA NATURA
Tumblr media
L’Europa ha adottato formalmente il primo regolamento sul ripristino della natura, una normativa che pone misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 per portarle al loro stato originale.
La Nature Restoration Law stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per tutti gli ecosistemi, da quelli terrestri a quelli marini, d’acqua dolce e urbani. Il regolamento mira a mitigare il cambiamento climatico e gli effetti dei disastri naturali. Le nuove norme entreranno in vigore immediatamente, con obiettivi vincolanti che saliranno al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Riforestazione, bonifica, ripristino e messa in sicurezza dovranno essere realizzate da tutti gli Stati membri con piani nazionali che dovranno dimostrare il raggiungimento degli obiettivi monitorando i progressi sulla base di indicatori di biodiversità comuni in tutta l’Unione. Il regolamento stabilisce requisiti specifici per diversi tipi di ecosistemi, inclusi terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani.
Oggetto degli interventi saranno, tra gli altri, il mantenimento netto degli spazi verdi urbani, l’incremento della popolazione di farfalle, il miglioramento dello stock di carbonio organico nei terreni minerali delle terre coltivate e l’aumento della quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità. Dovranno aumentare la popolazione di uccelli selvatici e ridurre la cementificazione. Previsto il ripristino delle torbiere quali ecosistemi a forte capacità di assorbimento di CO2, la piantagione di tre miliardi di alberi e la trasformazione di 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero.
___________________
Fonte: Consiglio Europeo; foto di Stein Egil Liland
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
24 notes · View notes
scogito · 10 months ago
Text
"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
49 notes · View notes
pettirosso1959 · 23 days ago
Text
Tumblr media
A Modena, nota per alluvioni e non certo benefici allagamenti, decidono di "investire" 6,6 milioni di euro per 12 autobus ad idrogeno; 3 verranno consegnati a breve termine, i restanti 9 nel 2026.
Già che sorrido osservando la data di consegna dei restanti autobus: spendere denaro per qualcosa che si renderà produttiva solo tra 2 anni, ma davvero vogliamo usare l'idrogeno in Italia?
Secondo gli studi (non chiari), questi autobus necessiteranno di 50 tonnellate/anno di idrogeno, gas noto per la sua leggerezza ed esplosività. Una massa sufficiente per far percorrere complessivamente 660 mila chilometri grazie alle pile a combustibile (peccato, i giapponesi credono sia meglio usare i motori endotermici, le materie prime assai pregiate e costose per le pile a combustibile non sono sufficienti che per poche centinaia di migliaia di esemplari...).
Vi sono due sole vie per produrre l'idrogeno; la separazione dal Metano CH4 attraverso il processo chimico del cracking, oppure utilizzando il processo elettrolitico.
Infatti, circa il 97% dell'idrogeno prodotto è ottenuto dai combustibili fossili, mentre soltanto un 3% si ottiene tramite l'elettrolisi dell'acqua. Questo processo, se condotto utilizzando combustibili fossili, porta all'emissione di elevate quantità di CO2.
La produzione su vasta scala dell'idrogeno avviene solitamente mediante il processo di reforming del gas naturale (o "steam reforming")
Tale processo consiste nel far reagire metano (CH4) e vapore acqueo (H2O) ad una temperatura intorno a 700–1100 °C, per produrre syngas (una miscela costituita essenzialmente da monossido di carbonio e idrogeno), secondo la reazione:
CH4 + H2O → CO + 3 H2 - KJ
Il calore richiesto per attivare la reazione è generalmente fornito bruciando parte del metano.
Il processo meno produttivo è per via elettrolitica, a temperatura ordinaria come a caldo, appena più efficiente.
Fermo restando che il rapporto di produzione energetica è di 3,5:1, ovvero, si devono spendere 3,5 punti di energia per avere 1 punto in energia di idrogeno, certamente questo processo non potrà essere sostenuto con le aleatorie energie rinnovabili, quindi, è sostanzialmente insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Domanderei, adesso, a chi ha sostenuto questa decisione all'interno delle politiche del Comune di Modena: non sarebbe stato molto più intelligente e produttivo investire questo denaro in opere per la prevenzione dell'esondazione dei corsi d'acqua e nell'acquisto di ben più economici ed affidabili modernissimi autobus a gasolio o gas naturale?
Fern. Arnò
7 notes · View notes
arcobalengo · 1 year ago
Text
Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates
Un anno fa Merritt Jenkins si è trasferito da Boston a Twain Harte, in California, ai piedi della Sierra Nevada. Un mattiino si dirige verso un bosco di dieci acri nella Stanislaus National Forest. Qui la sua startup, Kodama Systems, sta perfezionando la sua macchina per la raccolta del legname, che pesa 17 tonnellate ed è lunga 7metri e mezzo. I taglialegna usano macchine del genere, per prendere tonnellate di alberi tagliati e detriti e trascinarle fuori dal bosco. La versione di Kodama è progettata per svolgere questo compito anche di notte, con meno persone, grazie a connessioni satellitari e camere avanzate a lidar (light detection and raging), le stesse utilizzate sulle auto a guida autonoma, per monitorare il lavoro da remoto. Non è facile. “Gli alberi hanno molte texture diverse”, dice Jenkins, 35 anni. “Ogni 3 metri il cammino è leggermente diverso”. Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di $ di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta). L'idea è quella di piantare alberi per assorbire la CO2 dall’aria e poi vendere i crediti alle aziende, ai proprietari di jet privati o a chiunque altro abbia bisogno o voglia compensare le sue emissioni. Gli scienziati, però, sostengono che anche seppellirli possa ridurre il riscaldamento globale. Soprattutto nel caso di alberi che finirebbero altrimenti per bruciare o decomporsi, disperdendo nell’aria il carbonio che hanno immagazzinato. I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago. Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi 10 anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. Kodama, invece, vuole seppellire gli avanzi in vasche di terra progettate per mantenere condizioni asciutte e senza ossigeno e proteggere il legno dalla putrefazione o dalla combustione. Oltre ai fondi raccolti da venture capital, Kodama ha già ricevuto sovvenzioni per 1,1 milioni di dollari dall’agenzia californiana che si occupa degli incendi boschivi. Altri si sono già impegnati ad acquistare i crediti di carbonio legati alle prime 400 tonnellate di alberi seppellite. Sul mercato, quei crediti dovrebbero fruttare 200 $ a tonnellata. Kodama conta di arrivare ad abbattere e seppellire più di 5000 tonnellate di alberi all’anno. L’idea di seppellire gli alberi sembra semplice e poco tecnologica, soprattutto se paragonata alle complesse tecnologie per la cattura del carbonio che vengono sviluppate per estrarre la CO2 dall’aria. Grazie all’Inflation Reduction Act approvato dai DEM nel 2022, società come Occidental Petroleum ed ExxonMobil potrebbero beneficiare di 85 $ di crediti d’imposta per ogni tonnellata di CO2 se riusciranno a perfezionare i sistemi per aspirare il gas direttamente dall’aria e trasferirlo tramite condutture, per poi iniettarlo nel sottosuolo. La legge incentiva alcuni di questi progetti con crediti d’imposta pari al 30% o più del capitale iniziale investito.
https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/
Non ho parole per commentare, se non che basta piantare nuovi alberi. Ma evidente non rende così tanto
https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
54 notes · View notes
rpallavicini · 9 months ago
Text
Le piante assorbono CO2 per produrre ossigeno. Si chiama fotosintesi. La CO2 è vita. L’impronta di carbonio CO2, le zone a basse emissioni e le città di 15 minuti sono scienza falsa. Non conformatevi
Tumblr media
View On WordPress
13 notes · View notes
gonagaiworld · 2 years ago
Text
Tumblr media
La fabbrica di Gunpla di Bandai installa pannelli solari e riduce le emissioni annuali di CO2 di 130 tonnellate Il Gruppo Bandai Namco mira a ridurre le emissioni di carbonio del 35% entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/la-fabbrica-di-gunpla-di-bandai-installa-pannelli-solari-e-riduce-le-emissioni-annuali-di-co2-di-130-tonnellate/?feed_id=359252&_unique_id=643102fc5ecfa #BandaiHobbyCenter #BandaiSpirits #Gunpla
2 notes · View notes
pier-carlo-universe · 22 days ago
Text
Il rilascio dell'1% del carbonio nel suolo europeo: Un allarme climatico paragonabile a 1 miliardo di automobili
Il rapporto “State of Soils in Europe 2024” e l'urgenza di adottare un'agricoltura rigenerativa per contrastare il cambiamento climatico
Il rapporto “State of Soils in Europe 2024” e l’urgenza di adottare un’agricoltura rigenerativa per contrastare il cambiamento climatico Un nuovo rapporto pubblicato dal movimento Salva il Suolo il 1° novembre ha lanciato un grave allarme riguardo al potenziale rilascio di carbonio dai suoli europei. Secondo i dati, l’1% del carbonio immagazzinato nel suolo del continente equivarrebbe alle…
0 notes
leparoledelmondo · 1 year ago
Text
Il vulcano Eyjafjallajökull 
Tumblr media
Le stime dicono che tutti i vulcani del pianeta liberino circa duecento milioni tonnellate di CO2 all’anno, mentre gli esseri umani ne producono ogni anno trentacinque miliardi di tonnellate. Il falò che alimentiamo è quasi duecento volte quello alimentato dall’attività vulcanica terrestre. Eppure le nostre giornate procedono senza vedere né fuoco né fumo; i vulcani li vediamo, ne sentiamo il fragoroso rombo e ci spaventiamo, ma non capiamo che i vulcani più distruttivi siamo noi.
Quando il 14 aprile del 2010 il vulcano islandese Eyjafjallajökull eruttò, fermando per sei giorni il traffico aereo in tutta Europa, il rilascio di diossido di carbonio del vulcano arrivò più o meno al 40% delle emissioni prodotte quotidianamente dai collegamenti aerei europei (150.000 tonn. al giorno). Bloccando tutto il traffico aereo, il vulcano è riuscito ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, diventando il primo vulcano ambientalista nella storia.
Photo by Gunnlaugur Briem on VisualHunt.com
2 notes · View notes
scienza-magia · 2 months ago
Text
Aumento della domanda mondiale di gas
Tumblr media
Gas, la domanda cresce dagli Usa al Medio Oriente: ecco perché è cruciale per la sicurezza energetica. Domanda ancora in crescita a livello globale nel 2023 e segna un aumento dell’1,5% rispetto ai livelli del 2022: tendenza che proseguirà anche quest’anno. La domanda globale di gas ha mantenuto la sua crescita nel 2023, aumentando di 59 miliardi di metri cubi (1,5%) rispetto ai livelli del 2022. Si prevede che questa tendenza continuerà nel 2024 con un ulteriore aumento di 87 miliardi di metri cubi (2,1%). L’Asia continua a essere la principale regione importatrice a livello globale, supportata da una crescita delle esportazioni da parte del Nord America e del Medio Oriente. Sono i dati contenuti nel Global Gas Report 2024 al centro di un webinar di approfondimento organizzato da Snam e introdotto dal suo ad Stefano Venier. Gas cruciale per la sicurezza energetica Secondo l’analisi, sebbene i mercati globali del gas si siano stabilizzati dalla volatilità record e dai prezzi visti nel 2022, rimangono fragili a causa delle persistenti preoccupazioni per la sicurezza energetica, con livelli di volatilità e prezzi ancora elevati rispetto al periodo pre-pandemico. E in quest’era di incertezza, ribadisce il Report, il gas naturale e i gas decarbonizzati e low-carbon rimangono comunque essenziali per costruire un sistema energetico equilibrato e sostenibile che garantisca affidabilità, scalabilità e accessibilità e assicuri la sicurezza dei sistemi di approvvigionamento. L’importanza delle tecnologie a basso contenuto di carbonio Nel documento si evidenzia poi l’importanza delle tecnologie gas a basso contenuto di carbonio come il biometano, l’idrogeno a zero e basse emissioni e la Ccus (cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio) che sta diventando evidente con l’accelerazione della transizione energetica, l’importanza . Attualmente, la produzione di biometano è concentrata principalmente in Nord America ed Europa, con mercati emergenti in Cina e India, e può soddisfare meno dell’1% della domanda globale di gas naturale. Il ruolo di idrogeno e Ccus Quanto all’idrogeno, la produzione della variante a zero o basse emissioni, sebbene ancora in ridotta (5 Mtpa), è destinata a una rapida crescita annuale del 45% dal 2023 al 2030, con pari contributo di idrogeno blu e verde. Allo stesso modo, si prevede che la capacità di cattura della CO2 tramite Ccus crescerà del 42% annuo. Nonostante siano ancora all’inizio del loro sviluppo, e molti dei progetti si trovino nello stato cosiddetto pre-FID (acronimo che identifica la decisione finale d’investimento), queste tecnologie svolgeranno un ruolo critico nei futuri sistemi energetici. Pertanto, è fondamentale che l’infrastruttura del gas sia progettata per facilitare un’adozione sempre più ampia di questi gas rinnovabili e low-carbon. L’andamento della domanda energetica Di recente, spiega poi il Rapporto, la domanda energetica è cresciuta nelle regioni in via di sviluppo (a causa dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione), così come in quelle sviluppate (nonostante miglioramenti nell’efficienza energetica e fenomeni di stagnazione e declino industriale). Inoltre, recenti cambiamenti globali come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’incremento delle temperature stanno spingendo la domanda di elettricità dei data center e dei sistemi di raffreddamento, influenzando quindi anche la domanda di gas. Queste tendenze stanno mettendo in discussione le ipotesi di una decelerazione della crescita della domanda energetica che varie istituzioni hanno fatto nei loro scenari. Se la domanda energetica continua a evolversi come negli anni recenti, la domanda effettiva divergerà significativamente dai percorsi degli scenari, arrivando potenzialmente ad un divario tra la domanda e l’offerta pianificata di gas naturale e di altre energie a basso contenuto di carbonio. L’esigenza di una pianificazione di lungo periodo Da qui la necessità, sottolinea il Report, di bilanciare le tendenze di crescita attuali con gli obiettivi climatici a lungo termine attraverso la pianificazione di un sistema energetico resiliente e adattabile, che faccia uso di un mix diversificato e scalabile di fonti energetiche, tra cui energie rinnovabili e gas a zero e basse emissioni. «Il gas naturale e i gas decarbonizzati e low-carbon hanno il maggior potenziale per complementare le rinnovabili in questa giusta transizione energetica, fornendo l’affidabilità necessaria per bilanciare i problemi di intermittenza e scalabilità della fornitura energetica», chiarisce il documento. Read the full article
0 notes
falcemartello · 7 months ago
Text
+++Breaking CO2 News+++
CNN: "È ora di limitare la frequenza con cui possiamo viaggiare all'estero - i 'passaporti del carbonio' potrebbero essere la risposta"
Il green pass era il beta test.
Tumblr media
48 notes · View notes
mezzopieno-news · 1 month ago
Text
IL FOTOVOLTAICO NEL 2024 STA CRESCENDO OLTRE OGNI PREVISIONE
Tumblr media
Dopo il record dell’ultimo anno, si rinforza sempre più la possibilità che il mondo si trovi nella condizione di voltare pagina. “Il 2023 è stato probabilmente il punto di svolta, segnando il picco delle emissioni nel settore energetico” secondo il rapporto appena presentato da Ember, l’importante organizzazione internazionale indipendente che si occupa della ricerca e analisi delle politiche energetiche globali.
Le rinnovabili hanno generato il 30% dell’elettricità globale nel 2023, trainate soprattutto dalla crescita del solare e dell’eolico. Nell’anno in corso le installazioni globali di impianti solari sono cresciute del 29% rispetto al 2023, anno che aveva già registrato un aumento dell’87% rispetto al 2022. Il calo della generazione di energia da fonti fossili è sempre più allargato e veloce. Le energie rinnovabili sono quasi raddoppiate nella produzione di elettricità globale dal 2000, spinte da un aumento esplosivo dell’energia solare ed eolica, dallo 0,2% del 2000 al 13,4% del 2023. La Cina è stata il principale contributore nel 2023, rappresentando il 51% della generazione solare globale aggiuntiva e il 60% della nuova generazione eolica globale. In combinazione con il nucleare, il mondo ha generato quasi il 40% della sua elettricità da fonti a basse emissioni di carbonio. Le emissioni di CO2 dalla generazione di energia globale hanno raggiunto un nuovo minimo storico, il 12% in meno rispetto al picco del 2007, quasi due terzi in meno negli ultimi dieci anni. L’energia solare è stata la fonte di generazione di elettricità in più rapida crescita per il 19° anno consecutivo.
___________________
Fonte: Ember; foto di Pixabay
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
7 notes · View notes
rassegnanotizie · 4 months ago
Link
Immagini GettyL'impianto islandese di Climeworks cattura la CO2 direttamente dall'atmosferaPotrebbe essere una scena di fantascienza. Incombenti su campi di lava scuri e muschiosi ci sono pile di macchine rumorose delle dimensioni di container, cupole e tubi argentati a zig-zag.Situato a 30 km (19 miglia) a sud-ovest della capitale islandese Reykjavik, questo è il più grande impianto di cattura diretta dell'aria (DAC) del mondo.Si chiama Mammoth ed è stato sviluppato dall'azienda svizzera Climeworks.È in funzione da due mesi, assorbendo dall'aria l'anidride carbonica (CO2) responsabile del riscaldamento globale, per poi immagazzinarla in profondità nel sottosuolo, dove si trasforma in pietra.Attualmente sono installati dodici contenitori di raccolta, ma nei prossimi mesi saranno 72 a circondare la grande sala di lavorazione."Ciò ci consentirà di catturare 36.000 tonnellate di CO2 ogni anno", ha dichiarato alla BBC Douglas Chan, direttore commerciale di Climeworks.L'idea è di invertire le emissioni già immesse nell'atmosfera.Ogni unità di raccolta è dotata di una dozzina di potenti ventilatori che, ogni 40 secondi, riescono ad aspirare aria sufficiente a riempire una piscina olimpionica. "La tecnologia si basa sull'aspirazione di grandi quantità di aria, rallentandola in modo che il filtro possa catturarla e poi espellendola nuovamente dall'estremità", afferma il signor Chan.L'acqua carica di CO2 viene pompata sottoterra dove si trasforma in rocciaLa CO2 costituisce solo una piccola parte dell'atmosfera (0,04%), quindi catturarla richiede molta elettricità. Per Mammoth l'elettricità proviene da una centrale geotermica vicina, quindi durante il suo funzionamento l'impianto non produce emissioni.Una volta piene, le camere di raccolta vengono lavate con vapore caldo, che viene convogliato nella sala di lavorazione. All'interno della sala, il signor Chan indica due enormi palloni sospesi in aria, che insieme contengono una tonnellata di CO2.La CO2 catturata viene poi miscelata con acqua dolce in una torre adiacente."È quasi come una doccia", spiega il dottor Martin Voigt, dell'azienda islandese Carbfix, che ha sviluppato un processo per trasformare la CO2 in pietra.“Dall'alto, l'acqua gocciola verso il basso. La CO2 sale e noi la dissolviamo.”Nascosti all'interno di due cupole bianche simili a igloo, nelle vicinanze si trovano pozzi di iniezione, dove l'acqua ricca di CO2 viene pompata a più di 700 metri di profondità.Il contenitore sospeso può contenere circa mezza tonnellata di CO2"Questo è un basalto fresco", dice il dottor Voight, mostrandomi un pezzo di roccia nera prelevato da una recente eruzione vulcanica e crivellato di piccoli fori. "Si può vedere che c'è molta porosità".L'Islanda ha un'abbondanza di basalto vulcanico, e questa roccia madre agisce come un serbatoio di stoccaggio. Quando il carbonio incontra altri elementi presenti nel basalto, si innesca una reazione e si solidifica, bloccandolo come minerali carbonatici."Qui si può vedere che molti di questi pori sono ora pieni di macchie biancastre", afferma il dottor Voight, mentre maneggia un campione di roccia estratta."Alcuni di questi sono minerali carbonatici. Contengono CO2 mineralizzata."Il processo è rapido, afferma con entusiasmo il dott. Voight. "Non stiamo parlando di milioni di anni"."Circa il 95% della CO2 è stata mineralizzata in due anni nel progetto pilota. È incredibilmente veloce. Almeno su scale temporali geologiche."Il substrato roccioso dell'Islanda è adatto allo stoccaggio di CO2In grado di rimuovere 36.000 tonnellate di CO2 all'anno, una quantità pari a quella che si otterrebbe togliendo dalla strada 8.000 auto a benzina, Mammoth è quasi 10 volte più grande del primo impianto commerciale di Climeworks, chiamato Orca.A Climeworks costa quasi 1.000 $ (774 £) catturare e immagazzinare una tonnellata di CO2. Per fare soldi vende compensazioni di carbonio ai clienti."Mammoth ha già venduto quasi un terzo della sua capacità produttiva", afferma il signor Chan, che ritiene che i miglioramenti tecnologici e l'espansione ridurranno i costi futuri."Entro la fine del decennio, vogliamo raggiungere un costo di cattura compreso tra $ 300 e $ 400".Tra i suoi clienti figurano Microsoft, H&M, JP Morgan Chase, Shopify e Lego, oltre a oltre 20.000 persone che si abbonano sul sito web di Climeworks."Stiamo seguendo la scienza", ha detto in precedenza alla BBC Brian Marrs, direttore senior per l'energia e la rimozione del carbonio di Microsoft."La rimozione del carbonio deve essere parte dell'equazione. Non puoi ridurre le emissioni che sono già nell'atmosfera, devi rimuoverle."Alla fine, Mammoth sarà messo in ombra dal progetto statunitense Cypress, i cui lavori inizieranno nel 2026 e che, secondo Climeworks, eliminerà fino a un milione di tonnellate di CO2 all'anno, utilizzando una nuova tecnologia che, a suo dire, sarà più economica e più efficiente dal punto di vista energetico.Douglas Chan afferma che catturare una tonnellata di carbonio costa quasi 1.000 dollariTuttavia, la tecnologia DAC non è esente da critiche che la ritengono sopravvalutata, sottolineandone i costi elevati, l'elevato consumo energetico e la scala limitata.Questi critici sostengono che catturare la CO2 lì dove viene emessa sarebbe molto più efficiente. "È molto più facile rimuovere l'anidride carbonica direttamente dalle ciminiere", afferma il dott. Edvard Júlíus Sólnes, professore presso l'Università d'Islanda ed ex ministro dell'Ambiente islandese.Più tecnologia aziendaleNonostante i ripetuti appelli a ridurre le emissioni, lo scorso anno è stata prodotta una quantità record di CO2 che riscalda il pianeta.Il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite ha lanciato l'allarme: è necessario ridurre al più presto le emissioni, ma ciò non sarà sufficiente a prevenire il dannoso riscaldamento globale.Molti climatologi concordano sul fatto che sarà necessaria anche la rimozione del carbonio, ma anche questo divide le opinioni. Sono emersi metodi multipli e alcuni mettono in guardia contro l'affidamento alle cosiddette soluzioni tecnologiche, che potrebbero scoraggiare gli inquinatori dal cambiare i loro metodi.Attualmente non si sta procedendo alla rimozione del carbonio su scala minimamente paragonabile a quella che sarebbe necessaria.“Ogni anno rilasciamo nell’atmosfera circa 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, quindi questo non risolverà il grande problema", afferma il dott. Sólnes."Dobbiamo disinvestire dai combustibili fossili e trovare altre fonti di energia", afferma. "Ma penso che dovremmo usare tutti i metodi per combattere questo problema".Stanno prendendo il via altri progetti DAC. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, sono stati commissionati 27 impianti in tutto il mondo, ma solo quattro di questi catturano più di 1.000 tonnellate di CO2 all'anno.Sono in fase di progettazione anche altri 130 impianti e il governo degli Stati Uniti ha stanziato circa 3,5 miliardi di dollari per avviare tre hub su larga scala, con l'obiettivo di eliminare una mega-tonnellata di CO2 all'anno.Tuttavia, Doug Chan è convinto che il DAC possa aiutare a combattere il riscaldamento globale. "Credo davvero che la cattura diretta dell'aria e altre soluzioni ingegneristiche ci porteranno al punto in cui dobbiamo aiutare a combattere il cambiamento climatico".
0 notes