#carbonio CO2
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Il rilascio dell'1% del carbonio dal suolo europeo: un rischio equivalente a 1 miliardo di auto all'anno
L'agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa.
L’agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa. Un’allarmante analisi sull’impatto del carbonio nei suoli europeiSecondo un nuovo rapporto del movimento Salva il Suolo, il rilascio di appena l’1% del carbonio presente nel suolo europeo avrebbe un effetto devastante sull’ambiente, equivalente alle emissioni annuali di 1…
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falcemartello · 10 months ago
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Sapete come fanno aziende come Gucci, Walt Disney, Netflix, Apple a diventare aziende green con basse emissioni di CO2?
Acquistando elettricità prodotta solo da eolico e solare, penserete.
I certificati sono acquistati da privati assolutamente non controllati da nessuno. I più noti sono Verra e Pachama.
Insostanza, a fronte di pagamento di milioni di dollari, i certificatori assicurano che proteggeranno tot ettari di foreste da futuri disboscamenti.
Si badi bene, che non si tratta di piantare nuovi alberi, ma di considerare le foreste già esistenti!
Vediamo alcuni esempi di aziende:
La società Walt Disney afferma di aver dimezzato le sue emissioni dal 2012. Ciò è stato possibile solo attraverso i crediti di carbonio.
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Gucci afferma di essere neutrale dal punto di vista climatico. I crediti di carbonio provengono tutti da progetti di protezione forestale.
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L’ONU nel ’97 aveva deciso di non includere la conservazione delle foreste come metodo per certificare la compensazione le emissioni.
Di avviso diverso alcuni uomini d’affari, il WEF, il Climate Forum, BP, StarBucks e Allianz.
Insieme hanno creato VERRA
Come si può vedere il mercato dei crediti di carbonio è in forte espansione.
Oggi le più grandi aziende del mondo compensano le loro emissioni di carbonio attraverso la protezione delle foreste.
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Ogni progetto di conservazione delle foreste è radicato in una previsione su ciò che potrebbe portare il futuro.
Questo è un incentivo intrinseco a fare previsioni imprecise. Vediamo perché.
Nell'area protetta dell'Alto Mayo in Perù, negli ultimi 20 anni l'area forestale è andata perduta.
Tuttavia, le perdite forestali in aree comparabili erano ancora più elevate, quindi il progetto garantiva qualche effetto.
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Ma lo sviluppo effettivo è lontano dalla prognosi dell'operatore del progetto di ciò che sarebbe accaduto senza protezione.
Più gli sviluppatori di progetti di deforestazione si aspettano nella loro foresta, più crediti di carbonio possono emettere e più la previsione è pessimistica, più soldi si possono guadagnare.
Ecco, quando comprate un prodotto di un’azienda “green”, adesso sapete quanto è apprezzabile il suo sforzo etico di “salvare il pianeta”.
Poi sono quelle che sponsorizzano Greta!
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mezzopieno-news · 4 months ago
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SCOPERTO NEL MARE DELLA SICILIA UN BATTERIO CHE DIVORA LA CO2
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Un cianobatterio che sequestra la CO2 in una scala mai vista prima è stato scoperto nelle infiltrazioni vulcaniche al largo della costa di Vulcano, in Sicilia. Secondo i ricercatori che lo hanno individuato, la sua velocità nell’incorporare nelle sue cellule il carbonio è “impressionante”.
Ciò che rende UTEX-3222 una scoperta particolarmente interessante, secondo gli scienziati, è la sua capacità di crescita rapida e ad alta densità che gli consente di consumare CO2 in modo più efficiente rispetto alla maggior parte degli altri cianobatteri simili finora conosciuti. “I tratti intrinseci nei ceppi di cianobatteri evoluti naturalmente, descritti in questa ricerca, hanno il potenziale per essere utilizzati sia nell’industria che nell’ambiente, inclusa la biofabbricazione di utili prodotti a base di carbonio o l’affondamento di grandi volumi di carbonio sul fondale oceanico. Mentre potrebbero essere apportate ulteriori modifiche per migliorare le capacità di questi microbi, sfruttare miliardi di anni di evoluzione è un passo significativo nell’urgente necessità dell’umanità di mitigare e invertire il cambiamento climatico”, ha affermato George Church, docente di Harvard.
“Il fitoplancton marino rappresenta circa la metà della produzione primaria fotosintetica sulla Terra, fissando circa 3 volte più carbonio delle emissioni totali di gas serra antropogenici. Si stima che circa un quinto di questo carbonio catturato venga esportato nell’oceano profondo. Gli approcci per aumentare significativamente questa frazione potrebbero avere un impatto enorme … I cianobatteri isolati qui mostrano un potenziale iniziale per aiutare a risolvere le sfide di lunga data” afferma la ricerca pubblicata su Applied and Environmental Microbiology.
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Fonte: Applied and Environmental Microbiology
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abr · 22 days ago
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Avviso ai naviganti
Oggi la percezione che aldilà dell'ipocrisia correct delle masse hanno le cosiddette Avanguardie Intellettuali - che iddio abbia pietà della loro ignobile ignoranza - è ancorata al concetto di "Consumatore Ideale", una elaborazione funzionale al mondo tardo novecentesco "fondato sul lavoro" con la carota del "benessere per tutti" e pilotato con strumenti di rincoglionimento di massa alla M.McLuhan.
Noto come sotto l'ipocrisia, la visione stia mutando all'opposto: la gente non deve più consumà né lavorà ma soprattutto non deve più figlià, se no "emette" (CO2, come se la VITA in questo Pianeta non fosse basata su ossigeno e carbonio); perché se lo fa moriremo tutti (anche noi dell'elite). Quanto a comunicazione, educazione, valorializzazione: si fottano pure tutti, polarizzati coi loro social, così si deprimono prima.
Ragion per cui ci riduciamo a pochi ma buoni (e vecchi), difendendo il nostro hic et nunc dai barbari alle porte - cubane a parte? Per diventare tutti èlite - con escort?
Au contraire. Basta Consumatori Ideali, la gente è Consumables, materiale di consumo i cui ricambi sono la cineseria low cost, low performance dai container e dai barconi, mentre si distrae coll'orto a km zero e la città in 7 minuti (Salah riuscirà ad andar oltre a quella in 15).
E visione neo schiavista, mitigata col benecomunismo ipocrita: "fate largo ai povery del Terzo Mondo, gli dovete una fetta del vostro", in realtà perché dal 1300 sono materiale di consumo più facilmente ricambiabile di voi.
E' the last stand dalle élite sotto assedio, pur ancora servite da folle di pecoroni affluent che sognano l'omologazione mediante l'obbedienza (hahah).
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scogito · 1 year ago
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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pettirosso1959 · 5 months ago
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A Modena, nota per alluvioni e non certo benefici allagamenti, decidono di "investire" 6,6 milioni di euro per 12 autobus ad idrogeno; 3 verranno consegnati a breve termine, i restanti 9 nel 2026.
Già che sorrido osservando la data di consegna dei restanti autobus: spendere denaro per qualcosa che si renderà produttiva solo tra 2 anni, ma davvero vogliamo usare l'idrogeno in Italia?
Secondo gli studi (non chiari), questi autobus necessiteranno di 50 tonnellate/anno di idrogeno, gas noto per la sua leggerezza ed esplosività. Una massa sufficiente per far percorrere complessivamente 660 mila chilometri grazie alle pile a combustibile (peccato, i giapponesi credono sia meglio usare i motori endotermici, le materie prime assai pregiate e costose per le pile a combustibile non sono sufficienti che per poche centinaia di migliaia di esemplari...).
Vi sono due sole vie per produrre l'idrogeno; la separazione dal Metano CH4 attraverso il processo chimico del cracking, oppure utilizzando il processo elettrolitico.
Infatti, circa il 97% dell'idrogeno prodotto è ottenuto dai combustibili fossili, mentre soltanto un 3% si ottiene tramite l'elettrolisi dell'acqua. Questo processo, se condotto utilizzando combustibili fossili, porta all'emissione di elevate quantità di CO2.
La produzione su vasta scala dell'idrogeno avviene solitamente mediante il processo di reforming del gas naturale (o "steam reforming")
Tale processo consiste nel far reagire metano (CH4) e vapore acqueo (H2O) ad una temperatura intorno a 700–1100 °C, per produrre syngas (una miscela costituita essenzialmente da monossido di carbonio e idrogeno), secondo la reazione:
CH4 + H2O → CO + 3 H2 - KJ
Il calore richiesto per attivare la reazione è generalmente fornito bruciando parte del metano.
Il processo meno produttivo è per via elettrolitica, a temperatura ordinaria come a caldo, appena più efficiente.
Fermo restando che il rapporto di produzione energetica è di 3,5:1, ovvero, si devono spendere 3,5 punti di energia per avere 1 punto in energia di idrogeno, certamente questo processo non potrà essere sostenuto con le aleatorie energie rinnovabili, quindi, è sostanzialmente insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Domanderei, adesso, a chi ha sostenuto questa decisione all'interno delle politiche del Comune di Modena: non sarebbe stato molto più intelligente e produttivo investire questo denaro in opere per la prevenzione dell'esondazione dei corsi d'acqua e nell'acquisto di ben più economici ed affidabili modernissimi autobus a gasolio o gas naturale?
Fern. Arnò
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arcobalengo · 2 years ago
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Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates
Un anno fa Merritt Jenkins si è trasferito da Boston a Twain Harte, in California, ai piedi della Sierra Nevada. Un mattiino si dirige verso un bosco di dieci acri nella Stanislaus National Forest. Qui la sua startup, Kodama Systems, sta perfezionando la sua macchina per la raccolta del legname, che pesa 17 tonnellate ed è lunga 7metri e mezzo. I taglialegna usano macchine del genere, per prendere tonnellate di alberi tagliati e detriti e trascinarle fuori dal bosco. La versione di Kodama è progettata per svolgere questo compito anche di notte, con meno persone, grazie a connessioni satellitari e camere avanzate a lidar (light detection and raging), le stesse utilizzate sulle auto a guida autonoma, per monitorare il lavoro da remoto. Non è facile. “Gli alberi hanno molte texture diverse”, dice Jenkins, 35 anni. “Ogni 3 metri il cammino è leggermente diverso”. Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di $ di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta). L'idea è quella di piantare alberi per assorbire la CO2 dall’aria e poi vendere i crediti alle aziende, ai proprietari di jet privati o a chiunque altro abbia bisogno o voglia compensare le sue emissioni. Gli scienziati, però, sostengono che anche seppellirli possa ridurre il riscaldamento globale. Soprattutto nel caso di alberi che finirebbero altrimenti per bruciare o decomporsi, disperdendo nell’aria il carbonio che hanno immagazzinato. I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago. Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi 10 anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. Kodama, invece, vuole seppellire gli avanzi in vasche di terra progettate per mantenere condizioni asciutte e senza ossigeno e proteggere il legno dalla putrefazione o dalla combustione. Oltre ai fondi raccolti da venture capital, Kodama ha già ricevuto sovvenzioni per 1,1 milioni di dollari dall’agenzia californiana che si occupa degli incendi boschivi. Altri si sono già impegnati ad acquistare i crediti di carbonio legati alle prime 400 tonnellate di alberi seppellite. Sul mercato, quei crediti dovrebbero fruttare 200 $ a tonnellata. Kodama conta di arrivare ad abbattere e seppellire più di 5000 tonnellate di alberi all’anno. L’idea di seppellire gli alberi sembra semplice e poco tecnologica, soprattutto se paragonata alle complesse tecnologie per la cattura del carbonio che vengono sviluppate per estrarre la CO2 dall’aria. Grazie all’Inflation Reduction Act approvato dai DEM nel 2022, società come Occidental Petroleum ed ExxonMobil potrebbero beneficiare di 85 $ di crediti d’imposta per ogni tonnellata di CO2 se riusciranno a perfezionare i sistemi per aspirare il gas direttamente dall’aria e trasferirlo tramite condutture, per poi iniettarlo nel sottosuolo. La legge incentiva alcuni di questi progetti con crediti d’imposta pari al 30% o più del capitale iniziale investito.
https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/
Non ho parole per commentare, se non che basta piantare nuovi alberi. Ma evidente non rende così tanto
https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
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pollicinor · 3 months ago
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Il burro prodotto con anidride carbonica ha anche attirato l’attenzione di un certo Bill Gates, che ha deciso di investire nella visione di Savour. “Hanno iniziato ragionando sul fatto che tutti i grassi sono costituiti da diverse catene di atomi di carbonio e idrogeno” ha spiegato lo stesso Gates. “Dopodiché hanno provato a riprodurre quelle stesse catene di carbonio e idrogeno senza coinvolgere animali o piante”. Cerchiamo di farvela semplice: i nostri protagonisti estraggono la CO2 dall’aria e l’idrogeno dall’acqua, e attraverso un processo termochimico vanno a scaldarli e poi a ossidarli per formare delle catene di grasso. “Il processo non rilascia alcun gas serra e non utilizza terreni agricoli e meno di un millesimo dell’acqua utilizzata dall’agricoltura tradizionale” ha spiegato ancora Gates. “E, cosa più importante, ha un sapore davvero buono, come il burro vero, perché chimicamente lo è”.
Dall'articolo "Una start up americana è riuscita a produrre un burro dall’anidride carbonica: sciocchezza o rivoluzione?" di Luca Venturino
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rpallavicini · 1 year ago
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Le piante assorbono CO2 per produrre ossigeno. Si chiama fotosintesi. La CO2 è vita. L’impronta di carbonio CO2, le zone a basse emissioni e le città di 15 minuti sono scienza falsa. Non conformatevi
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b0ringasfuck · 4 months ago
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leparoledelmondo · 2 years ago
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Il vulcano Eyjafjallajökull 
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Le stime dicono che tutti i vulcani del pianeta liberino circa duecento milioni tonnellate di CO2 all’anno, mentre gli esseri umani ne producono ogni anno trentacinque miliardi di tonnellate. Il falò che alimentiamo è quasi duecento volte quello alimentato dall’attività vulcanica terrestre. Eppure le nostre giornate procedono senza vedere né fuoco né fumo; i vulcani li vediamo, ne sentiamo il fragoroso rombo e ci spaventiamo, ma non capiamo che i vulcani più distruttivi siamo noi.
Quando il 14 aprile del 2010 il vulcano islandese Eyjafjallajökull eruttò, fermando per sei giorni il traffico aereo in tutta Europa, il rilascio di diossido di carbonio del vulcano arrivò più o meno al 40% delle emissioni prodotte quotidianamente dai collegamenti aerei europei (150.000 tonn. al giorno). Bloccando tutto il traffico aereo, il vulcano è riuscito ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, diventando il primo vulcano ambientalista nella storia.
Photo by Gunnlaugur Briem on VisualHunt.com
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Carbonio: Fondamento della Vita e Pilastro della Natura. Il Carbonio e la sua Importanza per la Vita sulla Terra
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana.
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana. Senza il carbonio, la nostra esistenza, così come la conosciamo, sarebbe impossibile: non avremmo membrane cellulari, molecole di zucchero come fonte di energia, né il DNA che contiene…
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falcemartello · 1 year ago
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+++Breaking CO2 News+++
CNN: "È ora di limitare la frequenza con cui possiamo viaggiare all'estero - i 'passaporti del carbonio' potrebbero essere la risposta"
Il green pass era il beta test.
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mezzopieno-news · 3 months ago
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INVENTATO UN NUOVO PROCESSO PER PRODURRE IL CEMENTO CHE ABBATTE LA CO2
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La produzione di cemento è la seconda maggiore fonte industriale di gas serra, contribuendo all’8% delle emissioni a livello globale, ma il suo impatto potrebbe essere drasticamente ridotto con un nuovo approccio realizzato dall’Università del Michigan.
Mentre la produzione tradizionale di cemento ricava il carbonato di calcio necessario dal calcare, che rilascia anidride carbonica quando viene riscaldato nelle fornaci, il nuovo processo realizzato attraverso le celle elettrogeochimiche, riesce a catturare la CO2 dall’aria, legandola con minerali o calcestruzzo riciclato. Questa procedura abbatte quasi completamente le emissioni, prodotte per il 60% dalla scomposizione del calcare e per il 40% dal riscaldamento dei forni. Se implementata a piena capacità, la nuova strategia potrebbe ridurre le emissioni globali di CO2 di almeno tre miliardi di tonnellate metriche all’anno. “Il nostro nuovo approccio alla produzione di materiali elettrochimici apre una nuova area nella produzione di cemento e nel riciclaggio dei rifiuti su larga scala”, ha affermato Jiaqi Li, dell’Università del Michigan, co-autore dello studio.
“Questa strategia può trasformare l’industria del cemento da un emettitore di CO2 a un promotore su larga scala di tecnologie per l’energia pulita e la gestione del carbonio”, ha affermato Wenxin Zhang del California Institute of Technology. L’approccio elettrochimico è più economico e più efficiente rispetto alle tecniche esistenti. “Dato che l’attuale strategia richiede modifiche minime o nulle agli impianti di cemento che operano normalmente, le grandi aziende del settore del cemento non incontrano particolari barriere all’ingresso”, ha affermato Xiao Kun Lu della Northwestern University.
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Fonte: Energy and Environmental Science; foto di Sarah-Claude Levesque St-Louis
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scienza-magia · 6 days ago
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Creare ossigeno con la fotosintesi artificiale
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Nuovo metodo di estrazione ossigeno dalla CO2: potremo respirare su Marte. Un nuovo dispositivo elettrochimico promette di scindere direttamente l'anidride carbonica (CO2) in carbonio e ossigeno puro. Il team dell'Università di Nanchino in Cina afferma che questa tecnica potrebbe rivelarsi preziosa per produrre ossigeno in modo efficiente in ambienti estremi come le profondità marine terrestri e persino su Marte. Un aspetto interessante è che il nuovo dispositivo elimina la necessità delle rigorose condizioni di pressione e temperatura tipicamente richieste per tali reazioni, differenziandosi dalla versione già testata dalla NASA, chiamata MOXIE. Ecco che ne pensano i ricercatori riguardo la loto invenzione. "Se l'energia necessaria provenisse da fonti rinnovabili, questo metodo aprirebbe la strada verso la neutralità carbonica. Allo stesso tempo, è un metodo pratico e controllabile per la produzione di O2 da CO2 con un ampio potenziale di applicazione: dall'esplorazione di Marte e la fornitura di ossigeno per le tute spaziali al supporto vitale sottomarino, maschere respiratorie, purificazione dell'aria interna e trattamento dei rifiuti industriali". Le piante utilizzano la fotosintesi, convertendo la CO2 in ossigeno e glucosio. Il processo dipende dagli atomi di idrogeno che agiscono come agenti mediatori, e per anni gli scienziati hanno faticato a replicare artificialmente questa reazione in condizioni moderate. I ricercatori dell'Università di Nanchino, in collaborazione con l'Università di Fudan, hanno sviluppato una nuova tecnica per scindere direttamente la CO2 in carbonio e ossigeno. A differenza dei metodi tradizionali che si basano sull'idrogeno, il loro processo utilizza il litio come intermediario chiave. Il dispositivo è dotato di un catodo a gas con un catalizzatore nanometrico a base di rutenio e cobalto e di un anodo di litio metallico. Ecco come funziona: quando la CO2 viene introdotta nel catodo, subisce una riduzione elettrochimica in due fasi facilitata dal litio. In primo luogo, la CO2 reagisce con il litio per formare carbonato di litio (Li2CO3). Successivamente, questo carbonato di litio reagisce ulteriormente, con conseguente produzione di ossido di litio (Li2O) e carbonio elementare. Infine, attraverso un processo di ossidazione elettrocatalitica, l'ossido di litio (Li2O) generato viene riconvertito in ioni litio, rilasciando ossigeno gassoso (O2) come sottoprodotto. Questo processo trasforma efficacemente la CO2 in carbonio e ossigeno utilizzabili. Il catalizzatore ottimizzato raggiunge una produzione di ossigeno superiore al 98,6%. "L'uso di un catalizzatore RuCo ottimizzato consente una resa di O2 molto elevata, superiore al 98,6%, superando significativamente l'efficienza della fotosintesi naturale", ha osservato il team nel comunicato stampa. La tecnologia di scissione della CO2 di recente sviluppo dimostra la sua versatilità funzionando con successo non solo con anidride carbonica pura, ma anche con una gamma di miscele di gas. Ciò include gas di scarico simulato, che imita le emissioni industriali, una miscela di CO2 e ossigeno e persino un'atmosfera marziana simulata. La sottile atmosfera marziana è composta prevalentemente da CO2, con una pressione inferiore all'uno percento della pressione atmosferica terrestre. Per simulare questo ambiente per testare la tecnologia di scissione della CO2, i ricercatori hanno creato una miscela di gas composta da argon e una concentrazione molto bassa (1 percento) di CO2. Tuttavia, il team non ha rivelato la quantità di ossigeno generata in condizioni simili a quelle marziane. Se questa tecnologia si rivelasse efficace, potrebbe aiutare i futuri esploratori umani su Marte. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie. Read the full article
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garden-kit · 26 days ago
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Isolante a base di trucioli di legno e legante vegetale
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L’isolante a base di trucioli di legno e legante vegetale rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per l’edilizia, in linea con le direttive europee e le politiche di transizione energetica. Questo materiale, grazie alle sue proprietà termiche, acustiche ed ecologiche, si inserisce perfettamente nel quadro normativo europeo, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e sostenibilità. In questa relazione, approfondiremo come questo isolante risponda alle direttive europee, benefici degli incentivi fiscali e contribuisca alla realizzazione di edifici a energia quasi zero (NZEB).
L’isolante di origine vegetale, a base di trucioli di legno e legante vegetale  derivante dalle graminacee, rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per l’edilizia moderna. Uno dei suoi punti di forza è l’assenza di agenti chimici nel legante, che non solo riduce l’impatto ambientale, ma garantisce anche una migliore qualità salubre degli ambienti interni. Lo trovi su www.garden-kit.it.
Assenza di agenti chimici nel legante
Il legante utilizzato nell’isolante di origine vegetale è di tipo naturale, spesso derivato da sostanze presenti nella stessa pianta o da altri componenti organici. A differenza dei leganti sintetici, che richiedono l’impiego di resine, formaldeide o altri composti chimici potenzialmente nocivi, il legante naturale non contiene sostanze tossiche o inquinanti. Questo garantisce:
Sicurezza per la salute: l’assenza di agenti chimici riduce il rischio di emissioni volatili (VOC) negli ambienti interni, migliorando la qualità dell’aria e riducendo l’esposizione a sostanze dannose per l’uomo.
Biodegradabilità: il legante naturale è completamente biodegradabile, a differenza dei leganti sintetici che possono rilasciare microplastiche o altri inquinanti durante il loro ciclo di vita.
Qualità salubre degli ambienti
L’utilizzo di un isolante di origine vegetale con legante naturale contribuisce in modo significativo a creare un ambiente domestico salubre. Ecco i principali vantaggi:
Assenza di emissioni nocive: a differenza di molti materiali isolanti tradizionali, che possono rilasciare sostanze chimiche come formaldeide o composti organici volatili (VOC), l’isolante di grano non emette sostanze tossiche. Questo è particolarmente importante per garantire un’aria interna pulita, riducendo il rischio di allergie, irritazioni respiratorie o altre patologie legate all’inquinamento indoor.
Regolazione dell’umidità: i materiali di origine vegetale, come il grano, hanno una naturale capacità di regolare l’umidità, assorbendo e rilasciando vapore acqueo in base alle condizioni ambientali. Questo aiuta a prevenire la formazione di muffe e condense, problemi comuni in ambienti poco ventilati o isolati con materiali sintetici.
Comfort abitativo: l’isolante di grano offre un’eccellente capacità termica e acustica, contribuendo a creare un ambiente confortevole, silenzioso e termicamente stabile. Questo migliora il benessere psicofisico degli abitanti.
Materiale ipoallergenico: grazie alla sua composizione naturale, l’isolante di grano è adatto anche per persone sensibili o allergiche, poiché non contiene sostanze irritanti o sintetiche.
Impatto ambientale
L’utilizzo di un legante naturale nell’isolante di origine vegetale ha un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto ai materiali isolanti tradizionali. Di seguito sono riportati i principali vantaggi:
Riduzione dell’impronta di carbonio: la produzione di leganti naturali richiede meno energia rispetto ai leganti sintetici, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2. Inoltre, il grano è una risorsa rinnovabile, il che rende il processo produttivo più sostenibile.
Riciclabilità e smaltimento: al termine del ciclo di vita, l’isolante può essere smaltito senza rilasciare sostanze inquinanti nell’ambiente. In molti casi, è possibile compostarlo o riutilizzarlo in altri processi produttivi.
Protezione delle risorse naturali: l’uso di materiali di origine vegetale riduce la dipendenza da risorse fossili, come il petrolio, utilizzato per produrre leganti sintetici.
Oltre ai benefici ambientali e alla qualità salubre degli ambienti, l’assenza di agenti chimici nel legante contribuisce a promuovere un’economia circolare. I materiali naturali, infatti, possono essere reintegrati nel ciclo produttivo senza generare rifiuti tossici. Inoltre, l’utilizzo di isolanti di origine vegetale supporta l’ambiente naturale, incentivando la coltivazione di tre piante con metodi a basso impatto ambientale.
La scelta di materiali naturali e biocompatibili è quindi una soluzione responsabile e lungimirante, in linea con gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni e di transizione ecologica. Questo approccio non solo protegge l’ambiente, ma crea anche spazi abitativi più salubri e piacevoli, dimostrando che sostenibilità e qualità della vita possono andare di pari passo.
In un’epoca in cui la crisi climatica e l’inquinamento indoor sono temi centrali, l’adozione di materiali come l’isolante legnoso con legante naturale rappresenta una scelta responsabile e lungimirante. Non solo si riduce l’impatto ambientale, ma si promuove anche un modello di sviluppo che valorizza le risorse locali e rinnovabili. Questo approccio può ispirare altre industrie a seguire un percorso simile, contribuendo a un futuro più sostenibile per le generazioni presenti e future.
La Chimica e le Proprietà Fisiche
L’isolante a base di legno è uno dei materiali più versatili e utilizzati nella storia dell’umanità, grazie alla sua disponibilità, alla sua facilità di lavorazione e alle sue proprietà uniche. Dal punto di vista chimico e fisico,  è un materiale complesso di origine vegetale, composto principalmente da tre macromolecole organiche: cellulosa, emicellulosa e lignina. Questi componenti, insieme ad altre sostanze minori come resine, tannini e oli essenziali, conferiscono al legno una serie di proprietà che lo rendono adatto a una vasta gamma di applicazioni, dall’edilizia alla produzione di mobili, fino all’uso come combustibile.
La Composizione Chimica
Cellulosa: La cellulosa è il principale componente strutturale del legno, rappresentando circa il 40-50% della sua massa. È un polisaccaride lineare composto da unità di glucosio legate tra loro da legami β-1,4-glicosidici. La cellulosa forma microfibrille che conferiscono al legno resistenza meccanica e rigidità. Queste microfibrille sono organizzate in fibrille più grandi, che a loro volta costituiscono le pareti cellulari delle fibre del legno.
Emicellulosa: L’emicellulosa è un altro polisaccaride, ma a differenza della cellulosa, ha una struttura ramificata e meno ordinata. Rappresenta circa il 20-30% della massa del legno e agisce come una sorta di "collante" tra le microfibrille di cellulosa, contribuendo alla flessibilità e alla tenacità del materiale. L’emicellulosa è anche responsabile della capacità del legno di assorbire e rilasciare umidità.
Lignina: La lignina è un polimero complesso e amorfo che costituisce circa il 20-30% del legno. È responsabile della rigidità e della resistenza alla compressione del legno, oltre a conferirgli una certa resistenza alla degradazione biologica. La lignina agisce come una matrice che incapsula le fibrille di cellulosa e emicellulosa, fornendo ulteriore resistenza meccanica e protezione contro gli agenti esterni.
Componenti Minori: Oltre ai tre componenti principali, il legno contiene anche una serie di sostanze secondarie, come resine, tannini, oli essenziali e sali minerali. Questi componenti possono influenzare le proprietà del legno, come la resistenza agli insetti, la durabilità e il colore.
Le Proprietà Fisiche
Le proprietà fisiche dell’isolante a base di legno sono strettamente legate alla sua composizione chimica e alla sua struttura microscopica. Di seguito, esploriamo alcune delle proprietà più importanti:
Bassa Conducibilità Termica (0,12-0,20 W/m·K):  è un cattivo conduttore di calore, grazie alla sua struttura cellulare e alla presenza di aria intrappolata nei pori. Questa bassa conducibilità termica lo rende un eccellente materiale isolante, sia per proteggere dal caldo che dal freddo. In inverno, il legno limita la dispersione di calore verso l’esterno, mentre in estate riduce l’ingresso di calore, contribuendo a mantenere un ambiente interno confortevole.
Struttura Porosa:  è caratterizzato da una struttura porosa, con una rete di cavità e canali che attraversano il materiale. Questi pori possono essere riempiti d’aria o di acqua, a seconda delle condizioni ambientali. La presenza di aria nei pori contribuisce ulteriormente all’isolamento termico, poiché l’aria è un cattivo conduttore di calore. Inoltre, la porosità del legno influisce sulla sua capacità di assorbire e rilasciare umidità.
Comportamento Igroscopico: è un materiale igroscopico, il che significa che ha la capacità di assorbire e rilasciare umidità dall’ambiente circostante. Questo comportamento è dovuto alla presenza di gruppi idrossili (-OH) nella cellulosa e nell’emicellulosa, che possono formare legami idrogeno con le molecole d’acqua. L’igroscopicità del legno influisce su diverse proprietà, come la stabilità dimensionale, la resistenza meccanica e le prestazioni isolanti. Quando il legno assorbe umidità, si espande, mentre quando la perde, si contrae. Questo fenomeno deve essere tenuto in considerazione nella progettazione di strutture in legno, per evitare deformazioni o fessurazioni.
Massa Termica Moderata:  ha una massa termica moderata, il che significa che può assorbire e immagazzinare calore, per poi rilasciarlo gradualmente. Questa proprietà contribuisce a stabilizzare le temperature interne degli edifici, riducendo le fluttuazioni termiche e migliorando il comfort abitativo. In climi freddi, il legno può accumulare calore durante il giorno e rilasciarlo durante la notte, mentre in climi caldi può assorbire il calore in eccesso, mantenendo gli ambienti più freschi.
Resistenza Meccanica: La resistenza meccanica  è influenzata dalla sua composizione chimica e dalla sua struttura microscopica. La cellulosa e la lignina conferiscono al legno una buona resistenza alla trazione e alla compressione, mentre l’emicellulosa contribuisce alla sua flessibilità. La resistenza meccanica del legno varia a seconda della specie arborea, dell’età dell’albero e della direzione delle fibre. Ad esempio, il legno è più resistente lungo la direzione delle fibre che in direzione trasversale.
Densità: La densità  varia a seconda della specie e del contenuto di umidità. In generale, i legni duri (come la quercia o il faggio) hanno una densità maggiore rispetto ai legni teneri (come il pino o l’abete). La densità influisce su diverse proprietà, come la resistenza meccanica, la conducibilità termica e la durabilità.
Durabilità: La durabilità è influenzata dalla sua resistenza agli agenti biologici (come funghi, insetti e batteri) e agli agenti atmosferici (come la pioggia, il sole e le variazioni di temperatura). La lignina e i componenti minori, come le resine e i tannini, conferiscono al legno una certa resistenza alla degradazione biologica. Tuttavia, la durabilità può essere migliorata attraverso trattamenti chimici o fisici, come l’impregnazione con conservanti o la termomodificazione.
Applicazioni  nelle Costruzioni Sostenibili
Grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche, i è un materiale ideale per le costruzioni sostenibili. La sua bassa conducibilità termica e la sua massa termica moderata lo rendono un eccellente isolante naturale, riducendo il consumo energetico degli edifici per il riscaldamento e il raffreddamento. Inoltre, il legno è un materiale rinnovabile e biodegradabile, con un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto a materiali come il cemento o l’acciaio.
Si  combinano proprietà chimiche e fisiche uniche con una sostenibilità ambientale senza pari. La sua composizione chimica, dominata da cellulosa, emicellulosa e lignina, conferisce  una serie di proprietà che lo rendono adatto a una vasta gamma di applicazioni. Dalla sua bassa conducibilità termica alla sua capacità di assorbire e rilasciare umidità,  è un materiale versatile e performante.
Con una crescente attenzione verso la riduzione dell’impatto ambientale e il risparmio energetico,  si posiziona come uno dei materiali del futuro, in grado di coniugare tradizione e innovazione in un’ottica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
Reazione chimica all'isolamento termico:
E’ un buon isolante termico grazie alla sua struttura porosa e alla bassa conducibilità termica dei suoi componenti. La reazione chimica del legno al caldo e al freddo è principalmente fisica, ma può coinvolgere alcuni processi chimici:
Isolamento dal caldo:
Il legno ha una bassa conducibilità termica (circa 0,12-0,20 W/m·K), che limita il trasferimento di calore.
A temperature elevate, i componenti del legno (soprattutto emicellulosa e lignina) possono subire degradazione termica (pirolisi) a partire da circa 200°C, rilasciando gas e formando carbone.
Isolamento dal freddo:
Il legno trattiene l'aria all'interno dei suoi pori, riducendo la convezione termica e mantenendo una temperatura stabile.
A basse temperature, il legno non subisce significative reazioni chimiche, ma può contrarsi leggermente a causa della riduzione dell'umidità.
Comportamento igroscopico:
Il legno è igroscopico, cioè assorbe e rilascia umidità dall'ambiente circostante. Questo comportamento influisce sulle sue proprietà isolanti:
In ambienti umidi, il legno assorbe acqua, riducendo leggermente la sua efficacia isolante.
In ambienti secchi, il legno perde umidità, migliorando leggermente l'isolamento.
In sintesi, il legno è un materiale naturale con eccellenti proprietà isolanti grazie alla sua struttura chimica e fisica. La sua resistenza al caldo e al freddo è dovuta alla combinazione di bassa conducibilità termica, struttura porosa e stabilità chimica a temperature moderate.
A livello fisico, il potere isolante del legno è determinato principalmente dalla sua struttura microscopica e dalle sue proprietà termiche. Ecco i principali fattori che contribuiscono all'isolamento termico del legno:
1. Struttura porosa e cellulare:
Il legno è composto da cellule cave (come tracheidi e fibre) disposte in una struttura organizzata. Queste cellule creano una rete di microcavità piene d'aria.
L'aria intrappolata all'interno di queste cavità è un ottimo isolante termico, poiché l'aria ha una bassa conducibilità termica (circa 0,026 W/m·K).
La porosità del legno riduce il trasferimento di calore per conduzione, poiché il calore fatica a propagarsi attraverso la struttura discontinua.
2. Bassa conducibilità termica:
Il legno ha una conducibilità termica relativamente bassa (circa 0,12-0,20 W/m·K), molto inferiore rispetto a materiali come metalli o vetro.
Questo significa che il calore si trasmette lentamente attraverso il legno, rendendolo un buon isolante sia per il caldo che per il freddo.
3. Comportamento igroscopico:
Il legno è in grado di assorbire e rilasciare umidità dall'ambiente circostante. Questa proprietà influisce sulle sue prestazioni isolanti:
Quando il legno è secco, l'aria nei pori contribuisce all'isolamento.
Quando il legno è umido, l'acqua riempie parzialmente i pori, aumentando leggermente la conducibilità termica e riducendo l'isolamento.
Tuttavia, il legno ben stagionato o trattato mantiene una buona capacità isolante anche in condizioni di umidità moderata.
4. Resistenza alla convezione termica:
La struttura del legno limita il movimento dell'aria al suo interno, riducendo il trasferimento di calore per convezione.
Questo è particolarmente importante per l'isolamento termico, poiché la convezione è uno dei principali meccanismi di dispersione del calore.
5. Effetto massa termica:
Il legno ha una massa termica moderata, il che significa che può assorbire e rilasciare calore lentamente. Questo aiuta a stabilizzare le temperature interne, riducendo le fluttuazioni termiche.
Ad esempio, in inverno il legno immagazzina calore e lo rilascia gradualmente, mentre in estate assorbe il calore esterno, mantenendo gli ambienti interni più freschi.
6. Riflessione e assorbimento delle radiazioni:
Il legno ha una superficie che può riflettere o assorbire parzialmente le radiazioni termiche (infrarossi). Questo contribuisce a ridurre il trasferimento di calore per irraggiamento.
La finitura superficiale del legno (ad esempio, vernici o trattamenti) può influenzare ulteriormente questa proprietà.
In sintesi:
Il potere isolante del nostro prodotto è il risultato della combinazione di:
Bassa conducibilità termica,
Struttura porosa che intrappola l'aria,
Resistenza alla convezione,
Comportamento igroscopico,
Massa termica moderata.
Queste caratteristiche fisiche rendono il legno un materiale naturale eccellente per l'isolamento termico, sia per proteggere dal caldo che dal freddo.
Direttive europee e l’importanza dei materiali sostenibili
Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (EPBD)
La Direttiva Europea sul Rendimento Energetico degli Edifici (EPBD, Energy Performance of Buildings Directive) è uno dei pilastri della politica energetica dell’Unione Europea. L’obiettivo principale è migliorare l’efficienza energetica del parco immobiliare, responsabile di circa il 40% del consumo energetico totale e del 36% delle emissioni di CO2 in Europa.
Requisiti della direttiva:
Gli Stati membri devono stabilire standard minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti.
Promuovere l’uso di materiali sostenibili e tecnologie innovative per ridurre i consumi energetici.
Favorire la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, con particolare attenzione agli interventi di isolamento termico.
Risposta dell’isolante a base di trucioli di legno: Questo materiale risponde pienamente ai requisiti della EPBD, grazie alle sue eccellenti proprietà termoisolanti e alla composizione ecologica. L’uso di trucioli di legno e colla di farina, materiali naturali e rinnovabili, riduce l’impatto ambientale e contribuisce a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Inoltre, la sua applicazione in cappotti termici, pannelli isolanti e riempimenti di intercapedini permette di ridurre significativamente la dispersione di calore, allineandosi agli obiettivi della direttiva.
Green Deal Europeo e obiettivi 2030
Il Green Deal Europeo prevede la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. Gli edifici giocano un ruolo cruciale in questo contesto, e l’uso di materiali isolanti sostenibili come quello a base di trucioli di legno è essenziale per raggiungere questi traguardi.
La sostenibilità energetica degli edifici è diventata una priorità nell’agenda politica europea, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra. Le direttive europee e gli incentivi fiscali giocano un ruolo cruciale nel promuovere l’uso di materiali sostenibili, come l’isolante naturale in questione, che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica. Questa relazione approfondisce il contesto normativo, gli incentivi fiscali e il ruolo dei materiali sostenibili nel raggiungimento degli standard NZEB (Edifici a Energia Quasi Zero).
1. Direttive Europee e Sostenibilità Energetica
Le normative europee, in particolare la Direttiva sul Rendimento Energetico degli Edifici (EPBD - Energy Performance of Buildings Directive), rappresentano il quadro di riferimento per migliorare l’efficienza energetica del parco immobiliare dell’UE. La direttiva, aggiornata nel 2018, stabilisce requisiti stringenti per la progettazione e la ristrutturazione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e promuovere l’uso di materiali sostenibili.
Obiettivi della EPBD: La direttiva mira a:
Ridurre le emissioni di CO2 degli edifici, responsabili del 40% del consumo energetico totale in Europa.
Promuovere l’uso di materiali isolanti naturali e a basso impatto ambientale.
Favorire la riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
Ruolo dell’Isolante Naturale: L’isolante in questione risponde pienamente ai requisiti della EPBD, garantendo un elevato isolamento termico e acustico. Grazie alle sue proprietà, contribuisce a ridurre i consumi energetici degli edifici, allineandosi agli obiettivi europei di sostenibilità.
2. Incentivi Fiscali per l’Uso di Materiali Sostenibili
Per incentivare l’adozione di materiali sostenibili, molti Paesi europei hanno introdotto agevolazioni fiscali e contributi economici. Questi strumenti finanziari rendono più accessibili gli interventi di riqualificazione energetica, riducendo i costi per i consumatori e promuovendo l’uso di materiali naturali.
Esempi di Incentivi:
Italia: Il Superbonus 110% (ora ridotto al 90%) permette di detrarre le spese per interventi di efficientamento energetico, inclusi l’installazione di isolanti naturali.
Francia: Il programma “MaPrimeRénov” offre contributi per la ristrutturazione energetica, con bonus aggiuntivi per l’uso di materiali ecologici.
Germania: Il programma “KfW Efficiency House” prevede prestiti agevolati e sussidi per interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici.
Vantaggi per i Consumatori: L’uso dell’isolante naturale permette di accedere a questi incentivi, riducendo i costi iniziali e migliorando il ritorno sull’investimento. Inoltre, i materiali sostenibili contribuiscono a un maggiore comfort abitativo e a un risparmio energetico a lungo termine.
3. Edifici a Energia Quasi Zero (NZEB)
Gli Edifici a Energia Quasi Zero (NZEB - Nearly Zero Energy Buildings) rappresentano il futuro dell’edilizia europea. Questi edifici sono progettati per consumare pochissima energia, coprendo il loro fabbisogno principalmente attraverso fonti rinnovabili.
Requisiti degli NZEB:
Elevato isolamento termico e acustico.
Uso di materiali sostenibili e a basso impatto ambientale.
Integrazione di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (es. pannelli solari).
Contributo dell’Isolante Naturale: L’isolante in questione è ideale per raggiungere gli standard NZEB, grazie alle sue proprietà:
Isolamento termico: Riduce le dispersioni di calore, minimizzando il fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffreddamento.
Isolamento acustico: Migliora il comfort abitativo, riducendo i rumori esterni.
Sostenibilità: Essendo un materiale naturale, ha un basso impatto ambientale e contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2.
4. Benefici Ambientali ed Economici
L’adozione di materiali sostenibili come l’isolante naturale offre numerosi vantaggi, sia per l’ambiente che per l’economia:
Benefici Ambientali:
Riduzione delle emissioni di CO2.
Minore consumo di risorse non rinnovabili.
Contributo alla transizione energetica verso un’economia a basse emissioni.
Benefici Economici:
Accesso a incentivi fiscali e contributi pubblici.
Risparmio energetico a lungo termine.
Aumento del valore degli immobili grazie alla migliore classe energetica.
Le direttive europee, come la EPBD, e gli incentivi fiscali nazionali stanno guidando una rivoluzione nel settore edilizio, promuovendo l’uso di materiali sostenibili e l’efficientamento energetico degli edifici. L’isolante naturale rappresenta una soluzione all’avanguardia, in grado di rispondere alle esigenze normative, ridurre i consumi energetici e contribuire al raggiungimento degli standard NZEB. Grazie agli incentivi fiscali, l’adozione di questi materiali è sempre più accessibile, offrendo vantaggi economici e ambientali significativi.
L’integrazione di materiali sostenibili nelle politiche edilizie europee non solo favorisce la transizione energetica, ma crea anche un mercato più competitivo e innovativo, ponendo le basi per un futuro più sostenibile.
L’isolante a base di trucioli di legno e colla vegetale rappresenta una soluzione all’avanguardia per l’edilizia sostenibile, in linea con le direttive europee e gli obiettivi di transizione energetica. Grazie alle sue proprietà termiche, acustiche ed ecologiche, questo materiale contribuisce al raggiungimento degli standard NZEB, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e riducendo l’impatto ambientale.
Inoltre, l’accesso agli incentivi fiscali e ai contributi per la riqualificazione energetica rende questo isolante una scelta economicamente vantaggiosa per i consumatori, riducendo i costi iniziali e garantendo un risparmio energetico a lungo termine.
In un contesto europeo sempre più attento alla sostenibilità, l’isolante a base di trucioli di legno si conferma come una soluzione competitiva e innovativa, in grado di rispondere alle sfide del futuro dell’edilizia. Con ulteriori sviluppi e ottimizzazioni, questo materiale potrebbe diventare un punto di riferimento nel settore, contribuendo a costruire un futuro più green, efficiente e rispettoso dell’ambiente. E’ un prodotto www.garden-kit.it .
Policarpo Abitante .
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