#carbonio CO2
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Il rilascio dell'1% del carbonio dal suolo europeo: un rischio equivalente a 1 miliardo di auto all'anno
L'agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa.
L’agricoltura rigenerativa come soluzione chiave per contrastare il degrado del suolo e le emissioni di carbonio in Europa. Un’allarmante analisi sull’impatto del carbonio nei suoli europeiSecondo un nuovo rapporto del movimento Salva il Suolo, il rilascio di appena l’1% del carbonio presente nel suolo europeo avrebbe un effetto devastante sull’ambiente, equivalente alle emissioni annuali di 1…
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megachirottera · 2 years ago
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L'energia come veicolo di controllo e la guerra al carbonio
Analogamente alla farsa che abbiamo vissuto per “appiattire la curva” del COVID, i globalisti ora dicono che dobbiamo rinunciare alle libertà personali – e persino… Source: April 07, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] Video Link La storia in breve Secondo i globalisti, il cambiamento climatico è la minaccia n. 1 per l’umanità, che richiede sacrifici radicali per la qualità…
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falcemartello · 8 months ago
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Sapete come fanno aziende come Gucci, Walt Disney, Netflix, Apple a diventare aziende green con basse emissioni di CO2?
Acquistando elettricità prodotta solo da eolico e solare, penserete.
I certificati sono acquistati da privati assolutamente non controllati da nessuno. I più noti sono Verra e Pachama.
Insostanza, a fronte di pagamento di milioni di dollari, i certificatori assicurano che proteggeranno tot ettari di foreste da futuri disboscamenti.
Si badi bene, che non si tratta di piantare nuovi alberi, ma di considerare le foreste già esistenti!
Vediamo alcuni esempi di aziende:
La società Walt Disney afferma di aver dimezzato le sue emissioni dal 2012. Ciò è stato possibile solo attraverso i crediti di carbonio.
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Gucci afferma di essere neutrale dal punto di vista climatico. I crediti di carbonio provengono tutti da progetti di protezione forestale.
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L’ONU nel ’97 aveva deciso di non includere la conservazione delle foreste come metodo per certificare la compensazione le emissioni.
Di avviso diverso alcuni uomini d’affari, il WEF, il Climate Forum, BP, StarBucks e Allianz.
Insieme hanno creato VERRA
Come si può vedere il mercato dei crediti di carbonio è in forte espansione.
Oggi le più grandi aziende del mondo compensano le loro emissioni di carbonio attraverso la protezione delle foreste.
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Ogni progetto di conservazione delle foreste è radicato in una previsione su ciò che potrebbe portare il futuro.
Questo è un incentivo intrinseco a fare previsioni imprecise. Vediamo perché.
Nell'area protetta dell'Alto Mayo in Perù, negli ultimi 20 anni l'area forestale è andata perduta.
Tuttavia, le perdite forestali in aree comparabili erano ancora più elevate, quindi il progetto garantiva qualche effetto.
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Ma lo sviluppo effettivo è lontano dalla prognosi dell'operatore del progetto di ciò che sarebbe accaduto senza protezione.
Più gli sviluppatori di progetti di deforestazione si aspettano nella loro foresta, più crediti di carbonio possono emettere e più la previsione è pessimistica, più soldi si possono guadagnare.
Ecco, quando comprate un prodotto di un’azienda “green”, adesso sapete quanto è apprezzabile il suo sforzo etico di “salvare il pianeta”.
Poi sono quelle che sponsorizzano Greta!
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mezzopieno-news · 2 months ago
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SCOPERTO NEL MARE DELLA SICILIA UN BATTERIO CHE DIVORA LA CO2
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Un cianobatterio che sequestra la CO2 in una scala mai vista prima è stato scoperto nelle infiltrazioni vulcaniche al largo della costa di Vulcano, in Sicilia. Secondo i ricercatori che lo hanno individuato, la sua velocità nell’incorporare nelle sue cellule il carbonio è “impressionante”.
Ciò che rende UTEX-3222 una scoperta particolarmente interessante, secondo gli scienziati, è la sua capacità di crescita rapida e ad alta densità che gli consente di consumare CO2 in modo più efficiente rispetto alla maggior parte degli altri cianobatteri simili finora conosciuti. “I tratti intrinseci nei ceppi di cianobatteri evoluti naturalmente, descritti in questa ricerca, hanno il potenziale per essere utilizzati sia nell’industria che nell’ambiente, inclusa la biofabbricazione di utili prodotti a base di carbonio o l’affondamento di grandi volumi di carbonio sul fondale oceanico. Mentre potrebbero essere apportate ulteriori modifiche per migliorare le capacità di questi microbi, sfruttare miliardi di anni di evoluzione è un passo significativo nell’urgente necessità dell’umanità di mitigare e invertire il cambiamento climatico”, ha affermato George Church, docente di Harvard.
“Il fitoplancton marino rappresenta circa la metà della produzione primaria fotosintetica sulla Terra, fissando circa 3 volte più carbonio delle emissioni totali di gas serra antropogenici. Si stima che circa un quinto di questo carbonio catturato venga esportato nell’oceano profondo. Gli approcci per aumentare significativamente questa frazione potrebbero avere un impatto enorme … I cianobatteri isolati qui mostrano un potenziale iniziale per aiutare a risolvere le sfide di lunga data” afferma la ricerca pubblicata su Applied and Environmental Microbiology.
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Fonte: Applied and Environmental Microbiology
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scogito · 1 year ago
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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pettirosso1959 · 3 months ago
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A Modena, nota per alluvioni e non certo benefici allagamenti, decidono di "investire" 6,6 milioni di euro per 12 autobus ad idrogeno; 3 verranno consegnati a breve termine, i restanti 9 nel 2026.
Già che sorrido osservando la data di consegna dei restanti autobus: spendere denaro per qualcosa che si renderà produttiva solo tra 2 anni, ma davvero vogliamo usare l'idrogeno in Italia?
Secondo gli studi (non chiari), questi autobus necessiteranno di 50 tonnellate/anno di idrogeno, gas noto per la sua leggerezza ed esplosività. Una massa sufficiente per far percorrere complessivamente 660 mila chilometri grazie alle pile a combustibile (peccato, i giapponesi credono sia meglio usare i motori endotermici, le materie prime assai pregiate e costose per le pile a combustibile non sono sufficienti che per poche centinaia di migliaia di esemplari...).
Vi sono due sole vie per produrre l'idrogeno; la separazione dal Metano CH4 attraverso il processo chimico del cracking, oppure utilizzando il processo elettrolitico.
Infatti, circa il 97% dell'idrogeno prodotto è ottenuto dai combustibili fossili, mentre soltanto un 3% si ottiene tramite l'elettrolisi dell'acqua. Questo processo, se condotto utilizzando combustibili fossili, porta all'emissione di elevate quantità di CO2.
La produzione su vasta scala dell'idrogeno avviene solitamente mediante il processo di reforming del gas naturale (o "steam reforming")
Tale processo consiste nel far reagire metano (CH4) e vapore acqueo (H2O) ad una temperatura intorno a 700–1100 °C, per produrre syngas (una miscela costituita essenzialmente da monossido di carbonio e idrogeno), secondo la reazione:
CH4 + H2O → CO + 3 H2 - KJ
Il calore richiesto per attivare la reazione è generalmente fornito bruciando parte del metano.
Il processo meno produttivo è per via elettrolitica, a temperatura ordinaria come a caldo, appena più efficiente.
Fermo restando che il rapporto di produzione energetica è di 3,5:1, ovvero, si devono spendere 3,5 punti di energia per avere 1 punto in energia di idrogeno, certamente questo processo non potrà essere sostenuto con le aleatorie energie rinnovabili, quindi, è sostanzialmente insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Domanderei, adesso, a chi ha sostenuto questa decisione all'interno delle politiche del Comune di Modena: non sarebbe stato molto più intelligente e produttivo investire questo denaro in opere per la prevenzione dell'esondazione dei corsi d'acqua e nell'acquisto di ben più economici ed affidabili modernissimi autobus a gasolio o gas naturale?
Fern. Arnò
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arcobalengo · 2 years ago
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Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates
Un anno fa Merritt Jenkins si è trasferito da Boston a Twain Harte, in California, ai piedi della Sierra Nevada. Un mattiino si dirige verso un bosco di dieci acri nella Stanislaus National Forest. Qui la sua startup, Kodama Systems, sta perfezionando la sua macchina per la raccolta del legname, che pesa 17 tonnellate ed è lunga 7metri e mezzo. I taglialegna usano macchine del genere, per prendere tonnellate di alberi tagliati e detriti e trascinarle fuori dal bosco. La versione di Kodama è progettata per svolgere questo compito anche di notte, con meno persone, grazie a connessioni satellitari e camere avanzate a lidar (light detection and raging), le stesse utilizzate sulle auto a guida autonoma, per monitorare il lavoro da remoto. Non è facile. “Gli alberi hanno molte texture diverse”, dice Jenkins, 35 anni. “Ogni 3 metri il cammino è leggermente diverso”. Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di $ di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta). L'idea è quella di piantare alberi per assorbire la CO2 dall’aria e poi vendere i crediti alle aziende, ai proprietari di jet privati o a chiunque altro abbia bisogno o voglia compensare le sue emissioni. Gli scienziati, però, sostengono che anche seppellirli possa ridurre il riscaldamento globale. Soprattutto nel caso di alberi che finirebbero altrimenti per bruciare o decomporsi, disperdendo nell’aria il carbonio che hanno immagazzinato. I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago. Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi 10 anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. Kodama, invece, vuole seppellire gli avanzi in vasche di terra progettate per mantenere condizioni asciutte e senza ossigeno e proteggere il legno dalla putrefazione o dalla combustione. Oltre ai fondi raccolti da venture capital, Kodama ha già ricevuto sovvenzioni per 1,1 milioni di dollari dall’agenzia californiana che si occupa degli incendi boschivi. Altri si sono già impegnati ad acquistare i crediti di carbonio legati alle prime 400 tonnellate di alberi seppellite. Sul mercato, quei crediti dovrebbero fruttare 200 $ a tonnellata. Kodama conta di arrivare ad abbattere e seppellire più di 5000 tonnellate di alberi all’anno. L’idea di seppellire gli alberi sembra semplice e poco tecnologica, soprattutto se paragonata alle complesse tecnologie per la cattura del carbonio che vengono sviluppate per estrarre la CO2 dall’aria. Grazie all’Inflation Reduction Act approvato dai DEM nel 2022, società come Occidental Petroleum ed ExxonMobil potrebbero beneficiare di 85 $ di crediti d’imposta per ogni tonnellata di CO2 se riusciranno a perfezionare i sistemi per aspirare il gas direttamente dall’aria e trasferirlo tramite condutture, per poi iniettarlo nel sottosuolo. La legge incentiva alcuni di questi progetti con crediti d’imposta pari al 30% o più del capitale iniziale investito.
https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/
Non ho parole per commentare, se non che basta piantare nuovi alberi. Ma evidente non rende così tanto
https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
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pollicinor · 21 days ago
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Il burro prodotto con anidride carbonica ha anche attirato l’attenzione di un certo Bill Gates, che ha deciso di investire nella visione di Savour. “Hanno iniziato ragionando sul fatto che tutti i grassi sono costituiti da diverse catene di atomi di carbonio e idrogeno” ha spiegato lo stesso Gates. “Dopodiché hanno provato a riprodurre quelle stesse catene di carbonio e idrogeno senza coinvolgere animali o piante”. Cerchiamo di farvela semplice: i nostri protagonisti estraggono la CO2 dall’aria e l’idrogeno dall’acqua, e attraverso un processo termochimico vanno a scaldarli e poi a ossidarli per formare delle catene di grasso. “Il processo non rilascia alcun gas serra e non utilizza terreni agricoli e meno di un millesimo dell’acqua utilizzata dall’agricoltura tradizionale” ha spiegato ancora Gates. “E, cosa più importante, ha un sapore davvero buono, come il burro vero, perché chimicamente lo è”.
Dall'articolo "Una start up americana è riuscita a produrre un burro dall’anidride carbonica: sciocchezza o rivoluzione?" di Luca Venturino
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rpallavicini · 11 months ago
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Le piante assorbono CO2 per produrre ossigeno. Si chiama fotosintesi. La CO2 è vita. L’impronta di carbonio CO2, le zone a basse emissioni e le città di 15 minuti sono scienza falsa. Non conformatevi
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b0ringasfuck · 2 months ago
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leparoledelmondo · 2 years ago
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Il vulcano Eyjafjallajökull 
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Le stime dicono che tutti i vulcani del pianeta liberino circa duecento milioni tonnellate di CO2 all’anno, mentre gli esseri umani ne producono ogni anno trentacinque miliardi di tonnellate. Il falò che alimentiamo è quasi duecento volte quello alimentato dall’attività vulcanica terrestre. Eppure le nostre giornate procedono senza vedere né fuoco né fumo; i vulcani li vediamo, ne sentiamo il fragoroso rombo e ci spaventiamo, ma non capiamo che i vulcani più distruttivi siamo noi.
Quando il 14 aprile del 2010 il vulcano islandese Eyjafjallajökull eruttò, fermando per sei giorni il traffico aereo in tutta Europa, il rilascio di diossido di carbonio del vulcano arrivò più o meno al 40% delle emissioni prodotte quotidianamente dai collegamenti aerei europei (150.000 tonn. al giorno). Bloccando tutto il traffico aereo, il vulcano è riuscito ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, diventando il primo vulcano ambientalista nella storia.
Photo by Gunnlaugur Briem on VisualHunt.com
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Carbonio: Fondamento della Vita e Pilastro della Natura. Il Carbonio e la sua Importanza per la Vita sulla Terra
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana.
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana. Senza il carbonio, la nostra esistenza, così come la conosciamo, sarebbe impossibile: non avremmo membrane cellulari, molecole di zucchero come fonte di energia, né il DNA che contiene…
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gonagaiworld · 2 years ago
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La fabbrica di Gunpla di Bandai installa pannelli solari e riduce le emissioni annuali di CO2 di 130 tonnellate Il Gruppo Bandai Namco mira a ridurre le emissioni di carbonio del 35% entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/la-fabbrica-di-gunpla-di-bandai-installa-pannelli-solari-e-riduce-le-emissioni-annuali-di-co2-di-130-tonnellate/?feed_id=359252&_unique_id=643102fc5ecfa #BandaiHobbyCenter #BandaiSpirits #Gunpla
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falcemartello · 10 months ago
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+++Breaking CO2 News+++
CNN: "È ora di limitare la frequenza con cui possiamo viaggiare all'estero - i 'passaporti del carbonio' potrebbero essere la risposta"
Il green pass era il beta test.
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mezzopieno-news · 20 days ago
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INVENTATO UN NUOVO PROCESSO PER PRODURRE IL CEMENTO CHE ABBATTE LA CO2
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La produzione di cemento è la seconda maggiore fonte industriale di gas serra, contribuendo all’8% delle emissioni a livello globale, ma il suo impatto potrebbe essere drasticamente ridotto con un nuovo approccio realizzato dall’Università del Michigan.
Mentre la produzione tradizionale di cemento ricava il carbonato di calcio necessario dal calcare, che rilascia anidride carbonica quando viene riscaldato nelle fornaci, il nuovo processo realizzato attraverso le celle elettrogeochimiche, riesce a catturare la CO2 dall’aria, legandola con minerali o calcestruzzo riciclato. Questa procedura abbatte quasi completamente le emissioni, prodotte per il 60% dalla scomposizione del calcare e per il 40% dal riscaldamento dei forni. Se implementata a piena capacità, la nuova strategia potrebbe ridurre le emissioni globali di CO2 di almeno tre miliardi di tonnellate metriche all’anno. “Il nostro nuovo approccio alla produzione di materiali elettrochimici apre una nuova area nella produzione di cemento e nel riciclaggio dei rifiuti su larga scala”, ha affermato Jiaqi Li, dell’Università del Michigan, co-autore dello studio.
“Questa strategia può trasformare l’industria del cemento da un emettitore di CO2 a un promotore su larga scala di tecnologie per l’energia pulita e la gestione del carbonio”, ha affermato Wenxin Zhang del California Institute of Technology. L’approccio elettrochimico è più economico e più efficiente rispetto alle tecniche esistenti. “Dato che l’attuale strategia richiede modifiche minime o nulle agli impianti di cemento che operano normalmente, le grandi aziende del settore del cemento non incontrano particolari barriere all’ingresso”, ha affermato Xiao Kun Lu della Northwestern University.
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Fonte: Energy and Environmental Science; foto di Sarah-Claude Levesque St-Louis
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scienza-magia · 4 months ago
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Aumento della domanda mondiale di gas
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Gas, la domanda cresce dagli Usa al Medio Oriente: ecco perché è cruciale per la sicurezza energetica. Domanda ancora in crescita a livello globale nel 2023 e segna un aumento dell’1,5% rispetto ai livelli del 2022: tendenza che proseguirà anche quest’anno. La domanda globale di gas ha mantenuto la sua crescita nel 2023, aumentando di 59 miliardi di metri cubi (1,5%) rispetto ai livelli del 2022. Si prevede che questa tendenza continuerà nel 2024 con un ulteriore aumento di 87 miliardi di metri cubi (2,1%). L’Asia continua a essere la principale regione importatrice a livello globale, supportata da una crescita delle esportazioni da parte del Nord America e del Medio Oriente. Sono i dati contenuti nel Global Gas Report 2024 al centro di un webinar di approfondimento organizzato da Snam e introdotto dal suo ad Stefano Venier. Gas cruciale per la sicurezza energetica Secondo l’analisi, sebbene i mercati globali del gas si siano stabilizzati dalla volatilità record e dai prezzi visti nel 2022, rimangono fragili a causa delle persistenti preoccupazioni per la sicurezza energetica, con livelli di volatilità e prezzi ancora elevati rispetto al periodo pre-pandemico. E in quest’era di incertezza, ribadisce il Report, il gas naturale e i gas decarbonizzati e low-carbon rimangono comunque essenziali per costruire un sistema energetico equilibrato e sostenibile che garantisca affidabilità, scalabilità e accessibilità e assicuri la sicurezza dei sistemi di approvvigionamento. L’importanza delle tecnologie a basso contenuto di carbonio Nel documento si evidenzia poi l’importanza delle tecnologie gas a basso contenuto di carbonio come il biometano, l’idrogeno a zero e basse emissioni e la Ccus (cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio) che sta diventando evidente con l’accelerazione della transizione energetica, l’importanza . Attualmente, la produzione di biometano è concentrata principalmente in Nord America ed Europa, con mercati emergenti in Cina e India, e può soddisfare meno dell’1% della domanda globale di gas naturale. Il ruolo di idrogeno e Ccus Quanto all’idrogeno, la produzione della variante a zero o basse emissioni, sebbene ancora in ridotta (5 Mtpa), è destinata a una rapida crescita annuale del 45% dal 2023 al 2030, con pari contributo di idrogeno blu e verde. Allo stesso modo, si prevede che la capacità di cattura della CO2 tramite Ccus crescerà del 42% annuo. Nonostante siano ancora all’inizio del loro sviluppo, e molti dei progetti si trovino nello stato cosiddetto pre-FID (acronimo che identifica la decisione finale d’investimento), queste tecnologie svolgeranno un ruolo critico nei futuri sistemi energetici. Pertanto, è fondamentale che l’infrastruttura del gas sia progettata per facilitare un’adozione sempre più ampia di questi gas rinnovabili e low-carbon. L’andamento della domanda energetica Di recente, spiega poi il Rapporto, la domanda energetica è cresciuta nelle regioni in via di sviluppo (a causa dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione), così come in quelle sviluppate (nonostante miglioramenti nell’efficienza energetica e fenomeni di stagnazione e declino industriale). Inoltre, recenti cambiamenti globali come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’incremento delle temperature stanno spingendo la domanda di elettricità dei data center e dei sistemi di raffreddamento, influenzando quindi anche la domanda di gas. Queste tendenze stanno mettendo in discussione le ipotesi di una decelerazione della crescita della domanda energetica che varie istituzioni hanno fatto nei loro scenari. Se la domanda energetica continua a evolversi come negli anni recenti, la domanda effettiva divergerà significativamente dai percorsi degli scenari, arrivando potenzialmente ad un divario tra la domanda e l’offerta pianificata di gas naturale e di altre energie a basso contenuto di carbonio. L’esigenza di una pianificazione di lungo periodo Da qui la necessità, sottolinea il Report, di bilanciare le tendenze di crescita attuali con gli obiettivi climatici a lungo termine attraverso la pianificazione di un sistema energetico resiliente e adattabile, che faccia uso di un mix diversificato e scalabile di fonti energetiche, tra cui energie rinnovabili e gas a zero e basse emissioni. «Il gas naturale e i gas decarbonizzati e low-carbon hanno il maggior potenziale per complementare le rinnovabili in questa giusta transizione energetica, fornendo l’affidabilità necessaria per bilanciare i problemi di intermittenza e scalabilità della fornitura energetica», chiarisce il documento. Read the full article
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