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#canon prima 65
film-ooo-graphy · 2 years
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emans-cradle · 7 months
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📷 Canon Prima Zoom 65
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moonyvali · 2 years
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LO SGUARDO ALTRUI
Nei rapporti con gli altri il fattore fondamentale per consentire l'instaurarsi di rapporti pacifici e di mutua comprensione è la capacità di mettersi nei panni altrui, di guardare il mondo circostante anche con gli occhi dell'altro, dalla sua prospettiva.
Non è un esercizio facile, ma è l'esercizio etico primario che sta alla base di tutte le etiche tradizionali come formula della reciprocità. Questa prassi è stata tuttavia progressivamente erosa nella cultura occidentale (in particolare americana). Non è sempre stato così, ma oggi lo sguardo occidentale è addestrato a concentrarsi su quali possano essere i lati da cui l'altro potrebbe avermi offeso, dal mio punto di vista, posto come ultima autorità.
Spostato sul piano della politica estera questo unilateralismo etico nell'opinione pubblica si esprime in forme di "imperialismo ingenuo", che farebbero tenerezza se non lasciassero dietro di sé una scia di morte e distruzione.
Ora, qualcuno ancora oggi continua a chiedersi: "Cosa mai avrà avuto da temere la Russia in Ucraina? E' chiaro che si tratta di un pretesto per invadere l'Europa." "E cosa mai avrà da temere la Cina per armarsi?" "E cosa mai avranno da temere l'Iran, o la Corea del Nord, o il Venezuela," ecc. ecc.?
Perché, giusto cielo, ci odiano tanto, noi che siamo manifestamente lo standard della civiltà e cavalleria?
Per approssimare una risposta può aiutarci soffermare un momento lo sguardo su alcuni dettagli.
Ad esempio.
Gli USA sono il paese al mondo maggiormente coinvolto in conflitti bellici nel corso della sua storia; e sono peraltro il paese con l'esercito di gran lunga più potente al mondo, spendendo da soli più della somma dei successivi 15 paesi più militarmente sviluppati al mondo (800 miliardi di dollari/anno per gli USA, contro i 293 della Cina, i 76 dell'India, i 65 della Russia, i 56 della Germania, ecc.; dati 2021).
Gli USA hanno inoltre fomentato sistematicamente un'infinità di colpi di stato verso governi sgraditi (spesso vantandosene post hoc).
E quando i regime changes non riescono in forma indiretta, nutrendo le proprie quinte colonne, si passa spesso allo stadio successivo, dell'intervento diretto.
Il canone, divenuto oramai classico, del'interventismo americano è infatti rappresentato da un'operazione in due tempi: in prima istanza si alimentano e finanziano le proteste (sempre sedicenti "democratiche") all'interno del paese X; in seconda istanza si utilizza come giustificazione ad intervenire il fatto di essere "invocati dalla minoranza oppressa nel paese X".
Questo giochino, sempre spalleggiato dai media a gettone, è uno schema universalmente noto e discusso ovunque, tranne in Occidente.
Qui da noi i probi raddrizzator di torti, Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sotto l'ascella, sono invece sempre sinceramente stupiti di come ovunque la giungla extraoccidentale pulluli di malvagi oppressori, e di oppressi desiderosi di essere liberati da noi.
Se pensiamo che il segno distintivo del controllo militare imperialistico è la presenza di basi miltari al di fuori del proprio territorio, è utile ricordare che i paesi da noi descritti come proverbialmente aggressivi e guerrafondai (Russia, Cina, Iran, Corea del Nord) possiedono tutti assieme una manciata di basi militari extraterritoriali (6 la Russia, 4 la Cina, tutte in paesi loro prossimi). Gli USA da soli possiedono invece oltre 800 basi militari extraterritoriali, distribuite su tutti i continenti.
Infine, come impeccabilmente documentato da Daniele Ganser (ne "Le guerre illegali della NATO"), dopo la caduta dell'URSS, la Nato, non si è limitata ad espandersi massivamente, in particolare verso Est, ma è intervenuta ripetutamente con iniziative di aggressione verso paesi terzi (iniziative non difensive, in violazione della funzione originaria dell'alleanza).
Ed è per queste, e altre, ragioni che sarebbe utile smettere di continuare a scandalizzarci della pagliuzza nell'occhio altrui senza notare il trave nel nostro.
Da occidentali spiace dirlo, ma nonostante il profluvio di autoassoluzioni hollywoodiane, da tempo agli occhi del resto del mondo gli USA appaiano come il bullo del quartiere e la Nato come la sua gang.
Andrea Zhok
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lamilanomagazine · 3 months
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Modena: un bando per 65 alloggi in affitto con il patto per la casa
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Modena: un bando per 65 alloggi in affitto con il patto per la casa. Sono in prima battuta 65 gli alloggi situati a Modena in via Repubblica di Montefiorino 25/29 che saranno assegnati in locazione tramite il Patto per la Casa; sul sito del Comune di Modena, nella sezione Servizi, Salute e Benessere, si può già consultare l'avviso pubblico con cui saranno selezionate le famiglie assegnatarie: le domande si potranno presentare da lunedì 17 giugno. Sono, infatti, in corso di ultimazione i lavori per la riqualificazione dello stabile di proprietà del Fondo comune d'investimento immobiliare Scoiattolo firmatario di una concessione ventennale che consentirà all'amministrazione comunale di dare gli alloggi in locazione a canoni calmierati nell'ambito del Patto per la casa. Il Programma regionale, a cui Modena ha aderito, intende ampliare l'offerta di alloggi in locazione destinati a nuclei in condizioni di fragilità, favorendo in via prioritaria l'utilizzo del patrimonio abitativo esistente. Sono pertanto iniziate le procedure per individuare le famiglie con le quali verrà stipulato il contratto di locazione entro due mesi dalla fine lavori, prevista per la fine d'agosto. L'edificio di via Repubblica di Montefiorino conta complessivamente 80 unità immobiliari di varie metrature; dei 73 appartamenti attualmente disponibili, 65 sono oggetto dell'avviso e altri che si rendessero disponibili, si potranno aggiungere, anche compatibilmente con l'esigenza di ricollocare inquilini che sono già all'interno di Agenzia Casa. La possibilità di accedere agli alloggi oggetto dell'avviso pubblico è rivolta a nuclei che, pur percependo un reddito, non riescono ad accedere alla casa attraverso il libero mercato a causa della scarsità di offerta e dell'aggravarsi del problema che interessa un numero crescente di famiglie in condizione di fragilità economica e sociale. I richiedenti devono risiedere o lavorare sul territorio comunale di Modena; non devono essere titolari di diritti di proprietà o di godimento di unità immobiliare a uso residenziale poste sul territorio provinciale e devono avere un Isee ordinario riferito al nucleo familiare compreso tra 9.360 e 35mila euro. Gli alloggi messi a concorso in questa prima fase sono bilocali con angolo cottura o cucina separata a canone mensile di 440 euro; trilocali fino a 79 mq con canone pari a 543 euro; quadrilocali fino a 113 mq con canone mensile 640 euro; a cui va aggiunta una quota di spese condominiali. In fase di assegnazione sarà anche verificata l'incidenza del canone annuo di locazione sul Reddito familiare netto che non dovrà eccedere il 30 per cento per i valori Isee da 9.360 e 20mila euro e il 40 per cento per quelli fino a 35mila euro. Le domande, compilate in forma assistita da operatori addetti, andranno presentate dal 17 giugno presso gli uffici di onlus Libellula, in via Meccanica 5, Modena, nelle giornate di lunedì e giovedì dalle 8 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Città più vivibili d'Italia per bambini giovani e anziani
Quali sono le città più vivibili d'Italia? Ogni età ha la sua come dimostra l'edizione 2024 degli Indici generazionali del Sole 24 Ore. A designare la posizione delle città nelle tre classifiche è la media di 12 indicatori stabiliti per ogni fascia d'età forniti da fonti certificate (tra cui Istat, Infocamere, Iqvia, Siae, ministero dell’Interno) in grado di raccontare il livello di benessere nei territori. In base a tali indicatori Sondrio è la prima città per i bambini, Gorizia per i giovani e Trento per gli anziani. Città più vivibili d'Italia per i bambini Gli indicatori scelti per giudicare le città a misura di bambino sono: - Spazio abitativo calcolato in mq per abitante - Numero di pediatri ogni mille residenti appartenenti alla fascia d'età 0-14 anni. - Competenza numerica non adeguata calcolata in percentuale sugli studenti di terza media - Competenza alfabetica non adeguata calcolata in percentuali sugli studenti di terza media - Numero di bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l'infanzia - Numero di edifici scolastici con la palestra - Giardini scolastici calcolati in mq per bambini della fascia 0-14 anni - Verde attrezzato calcolato in mq per bambini 0-14 anni nel comune capoluogo - Indice sport e bambini calcolato in praticanti, scuole e risultati - Progetti Pnrr per l'istruzione - Delitti denunciati a danno di minori - Spesa sociale per famiglie e minori In base alla media di questi indicatori, la città più vivibile per i bambini è Sondrio con 526,2 punti. Nonostante il basso numero di pediatri, il comune della Valtellina ha fatto un balzo in avanti nella classifica grazie agli indicatori della competenza numerica e alfabetica non adeguata e all'indice Sport e bambini. Al secondo posto, con 519,7, c'è Ravenna mentre al terzo si colloca Trieste con 517,5. Di contro, le ultime tre posizioni della classifica sono occupate da Crotone, con 176,5 punti, Palermo, con 212,4 punti, e Catania con 226,5 punti. Le città migliori per i giovani Le migliori città per i giovani rispondono, per il Sole 24 Ore, ai seguenti indicatori: - Residenti giovani - Quoziente di nuzialità calcolato in numero di matrimoni celebrati ogni mille abitanti. - Età media al parto vale a dire la media in anni al primo figlio - Canone di locazione - Laureati in percentuale sulla popolazione di fascia 25-39 anni - Imprenditorialità giovanile: percentuale di imprese con titolare under 35 sul totale - Disoccupazione giovanile calcolata in percentuale sulla fascia di popolazione tra i 15 e i 34 anni - Bar e discoteche: il numero presente ogni 10mila residenti della fascia d'età 18-35 anni - Trasformazioni a tempo indeterminato: variazioni contrattuali ogni mille abitanti da rapporti a termine, stagionali, in somministrazione, intermittenti e apprendistato - Concerti: spettacoli ogni 10mila abitanti - Aree sportive calcolate in mq per residente appartenente alla fascia d'età 18-35 anni nel comune capoluogo - Amministratori comunali under 40 La città che mediamente soddisfa al meglio questi requisiti è Gorizia che, con 586,6 punti, si è guadagnata il primo posto della classifica delle città più vivibili per i giovani. Al secondo posto troviamo Ravenna con 585,6 punti e al terzo Forlì-Cesena con 579,5 punti. La bassa classifica, invece, è occupata dal Sud della Sardegna che ha totalizzato 265,7 punti, Taranto con 287,3 punti e Brindisi con 336,2 punti. Le città a portata di anziano Totalmente diversi, com'è naturale che sia, gli indicatori per determinare le città più a dimensione di anziano: - Speranza di vita a 65 anni calcolata in anni - Partecipazione civile: dipendenti non profit con 50 anni e oltre ogni mille residenti della stessa età - Utenti dei servizi sociali comunali - Consumo di farmaci per malattie croniche - Consumo di farmaci per depressione - Posti letto nelle rsa: posti disponibili ogni mille over 65 - Geriatri attivi ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre - Numero di infermieri (non pediatrici) ogni 100mila abitanti di 15 anni e oltre - Orti urbani calcolati in mq ogni 100 residenti con 65 anni e oltre nel comune capoluogo - Biblioteche presenti ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre - Persone sole - Esposti per inquinamento acustico La valutazione media di questi indicatori ha messo in cima alla classifica delle città ideali per gli anziani Trento con 632,0 punti. Seguono Como con 593,0 punti e Cremona con 587,8 punti. Le ultime posizioni della classifica sono, invece, occupate dalle città di Lucca (295,2 punti), Messina (307,2) e Reggio Calabria (307,5). Cosa ci dicono i dati A livello nazionale questi dati ci dicono che è ancora marcata la differenza di vivibilità tra Nord e Sud. In tutte le classifiche i primi posti e le posizioni centrali sono occupati dalle città del Centro e del Nord mentre le ultime posizioni dalle città del Sud. Netta la disparità anche tra le metropoli che, salvo rare eccezioni, si collocano in bassa classifica e le piccole città che svettano. Entrando nello specifico delle singole fasce d'età osserviamo che è in calo a livello nazionale il numero dei pediatri: sono scesi da 17.257 del 2023 ai 16.806 del 2024. Stabili le competenze numerica e alfabetica non adeguata. Aumentano invece i delitti a danno di minori con un +0,8% delle denunce nel 2022 sul 2021. La fascia giovanile analizzata con la seconda classifica vive un miglioramento generale delle condizioni e al tempo stesso un blocco e una scarsa iniziativa. Calano la disoccupazione giovanile (-6,9 nel 2023) e i canoni di affitto in rapporto al reddito (-12,2% nel 2024). Le aziende guidate da titolari sotto i 35 anni nel 2024 sono diminuite del 3,2% rispetto all’anno scorso, diminuite anche le attività commerciali del mondo del divertimento (-2,9%). Inoltre gli under 35 si sposano sempre meno (-3,1% nel 2023) e sale ancora l'età media al parto: 32,5 anni nel 2023. Per quanto concerne, infine, gli anziani, aumenta del 2,8% il consumo dei farmaci anti depressivi; aumentati i geriatri (+1,5%) e diminuiti gli infermieri circa 10mila unità in un anno (-2,3% oggi rispetto al 2023). I dati della Campania Come si colloca la Campania in questo quadro? I cinque capoluoghi della regione occupano un po' tutte le parti della classifica. - Avellino si colloca al 50mo posto (395,6 punti) per la classifica bambini e al 65mo posto (403,0 punti) di quella anziani, scivola all'86mo posto (393,0 punti) per quella giovani. - Benevento occupa il 37mo posto (478,8 punti) nella classifica giovani, il 56mo (381,7) in quella bambini e il 74mo (380,0) per quella anziani. - Caserta la troviamo al 57mo posto (450,3 punti) della classifica giovani, al 97mo (254,9 punti) e al 98mo posto (330,9 punti) per le classifiche bambini e anziani. - Napoli occupa i posti più bassi in tutte e tre le classifiche: 78mo (373,0 punti) in quella anziani, 95mo (377,7 punti) in quella giovani, 102mo (232,1 punti) per quella bambini. - Salerno è di poco distante: 84mo posto (368,4 punti) per la classifica anziani, 89mo (304,7) per quella bambini e 90mo (385,8) per quella giovani. In copertina foto di TheUjulala da Pixabay Read the full article
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depravitymoon · 3 years
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#in case anyone wanted to know how i come up with these headcanons.
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#5
Yandere Giorno x Childhood Friend Reader Prologue Headcanon.
Author's note: This is a Post-Canon Everyone Lives AU, Giorno's 18, and this assumes female reader. I made this as a headcanon because making this prose style was too time consuming. It's a prologue because it's not when Giorno becomes Yandere, but it's activated.
Summary: A small glimpse into Giorno's life as Don and how he finds out about his childhood friend (you) returning to Naples.
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Giorno gave up trying to find you. After all, you left the country a decade ago.
Besides, being Don keeps him too busy to care about relationships.
The Don likes to pretend he's not a romantic.
Giorno did have a fuckboy phase where he screwed a dozen beautiful women..... but it got boring quick.
Most of them were snotty prima donnas that reminded him of his egg donor and he hated it.
Then one day, Mista mentioned something about these women he was seeing.
Giorno didn’t care. The story’s all the same.
Mista found a hot girl, fucked her, partied at a nightclub, and fucked her friends. If he’s lucky, he didn’t have to flaunt his money at them. What else is new?
Well, this time was different.
“I couldn't fuck one of them, sadly." Said Mista.
"Interesting story." Giorno said, sarcastically.
Mista scoffs, "Let me finish! She mentioned Haruno Shinobana. I think you know that guy, right?”
The young Don became silent. Giorno’s past was still a sensitive topic, so he never shared it with anyone, not even his closest friends. So this really piqued his interest. A woman mentioned his past name? It couldn’t be....
Giorno had lost hope of ever seeing you again and now his only glimmer of hope came from Mista....wow.
He ordered Abbacchio to accompany them back at the nightclub.
Fortunately, Mista remembered that this woman left at midnight.
When Abbacchio used Moody Blues, Giorno was mesmerized.
That woman was indeed YOU.
Giorno couldn't believe you were within his reach.
You've grown in those 10 years. So beautiful....
He was so mesmerized, he couldn't keep up his cold demeanor.
Leone and Guido couldn’t believe what they were seeing..... Giorno Giovanna in love.
After all the flings that come and gone, they knew you were here to stay.
83 notes • Posted 2021-10-17 16:03:22 GMT
#4
Yandere Bucci Gang knocking up Darling Headcanons
Happy Mother’s Day!!!
Thought this was the perfect day for Yandere Family Headcanons. This is NOT a Father Headcanon. It’s a head canon about how your Bucci Gang Yandere made you a mother and their reaction.
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This should go without saying, but WARNING: Yandere scariness and toxic behavior below.
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101 notes • Posted 2021-05-09 16:01:17 GMT
#3
How to make the Bucci Gang go yandere for you Headcanon
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Source of gif.
Personally I’m against having Yandere!Character x generic Reader type of fics. Even with turning characters into lovesick psychotic versions of themselves, there still needs to be some level of compatibility and a good reason a character would want reader to obsessive unhealthy levels.
What you need to do to get your Yandere!Mafioso:
Mista
Be super hot.
Reason: I like to think Mista’s shallow; Just a lovable pervert. If you dont have massive tits and a fat ass, you’re not darling material. He’s delusional, so your personality will be given to you. Haven’t thought of shallow standards for men yet.
Narancia
Be cute and be fun to hang out with.
Reason: On the opposite end of Mista, Narancia cares way more about your personality than your looks. If you’re an awesome loyal friend to Narancia, he’ll fall for you.
Fugo 
Be smart and be a good student for him.
Reason: Obviously, this guy can’t handle idiots. He needs someone he can hold a conversation with, enjoy that conversation, and not be on the verge of stabbing you everyday.
Abbacchio 
Remind him of his partner. Be a bright optimistic person that Abbacchio needs to protect from this awful world.
Reason: It triggers emotions in Leone that he thought were long dead. Also, it reminds him of the good person he use to be. He doesn’t want you to end up bitter like him nor does he want you dead like his partner.
Bruno
 Be a good mother for his future children. Also, be a darling whose been hurt and needs Bruno to save them.
Reason: Poor man wants the kind of family that he lost at a young age. Also, the need to save someone from their own terrible situation triggers Bruno’s protective tendencies.
Giorno
Having a big heart is always important. Giorno wants a sugar baby that never wanted to be a Sugar Baby. Paradoxical, but Giorno loves the challenge of getting you to accept your new role.
Reason: Growing up with a selfish gold digging whore of a mother causes a child to either A) Avoid that life or B) Imitate that life. For Giorno, it’ll be both. Being a provider and spoiling darling with material things is all he was taught about “love”, but he certainly wants a lover to be the complete opposite of his egg donor.
((There will be a Poly version of this coming soon.))
102 notes • Posted 2021-05-16 16:01:14 GMT
#2
Yandere Bucci Gang Poly HCs
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A bit of a Sequel to this: LINK
Warning: Yandere scariness, aged up characters, polyamory, kidnapping, implied breeding kink, implied noncon, assumes AFAB at the end.
I’m going with the most popular yaoi pairings of the Bucci Gang. So if you don’t like those pairings, you have been warned. Also, this is an Everyone Lives Post-Canon AU.
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124 notes • Posted 2021-08-01 16:01:15 GMT
#1
Yandere Bucci Gang Father’s Day Special
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Author’s Note: This is NOT a “Your dreamboy will be the perfect baby daddy” post.  This is a Yandere Post for a reason. This is going to get dark, but it’s not to levels of Giorno’s parents and Fugo’s parents, where there’s zero love in the house. All of them love their kids and provide for them. They’re just very flawed in their expression of love. 
Warning: Yandere scariness, assumes AFAB darling, implied breeding kink, mention of baby-trapping, enabling Yandere behavior.
So this post is about each of our six lovely gangsters being fathers to your child, Yandere edition! Sort by Best to Worst father.
Bruno - Best Mom becomes Best Dad 
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128 notes • Posted 2021-06-27 21:00:41 GMT
Get your Tumblr 2021 Year in Review →
Thank you everyone for your support!
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supersbrinz · 3 years
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“Italian New Wave” | Canon Prima Zoom 65 - Kodak Color Plus
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ilpianistasultetto · 5 years
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Flat-Tax lesson two
Dal 2020 potrebbe succedere questo:  
Reddito =15 mila euro  
attualmente un dipendente paga  1.845, 00 euro di IRPEF  con Flat-Tax si pagherà 2.250,00 euro
Reddito = 20.000,00 euro
attualmente un dipendente paga 3.461,00 euro di IRPEF - con Flat-Tax si pagherà  3.000,00 euro 
Reddito = 30.000,00 euro
attualmente un dipendente paga  6.794,00, 00 euro di IRPEF - con Flat-TAx si pagherà 4500,00 euro
Questi esempi riguardano un single a busta paga e senza ulteriori detrazioni. Unico sgravio (già conteggiato nei calcoli sopra), quella per la produzione reddito da lavoro. 
Per tutti coloro ai quali spettano tutte  le altre  detrazioni, si deve tener conto che perderanno questi importi. : 
Coniuge a carico - 690,00 euro
figli        a carico - 550,00 l’uno
mutuo prima casa  20% su interessi mutuo
spese mediche       20% sul totale delle spese (meno la franchigia di 129 euro)
spese scolastiche, universitarie, spese badante, polizze assicurative vita, assegno al coniuge, canone annuo di locazione casa di abitazone
50%  o 65% delle spese di ristrutturazione e spese per risparmio energetico. 
FATEVI DUE CONTI E…. IN BOCCA AL LUPO..
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forzaitaliatoscana · 3 years
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Montecatini Terme, Greco: sanzioni sulla casa abbassate
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La vice Sindaco di Forza Italia di Montecatini Terme Francesca Greco: "L’Amministrazione Comunale ha ascoltato e fatta propria la necessità dei tanti proprietari di case di mettere in regola la propria abitazione, quando possibile, con una sanzione che fosse sostenibile" La casa di proprietà è da sempre un sogno di noi italiani. Un sogno che però spesso si scontra con la dura realtà: tasse, oneri e …talvolta sanzioni. Le nostre case, infatti a volte ci riservano spiacevoli sorprese, come la “scoperta”, di solito in occasione della vendita o di un acquisto, delle ormai famose “difformità urbanistiche”. Quest’ultime sono state ancora di più portate alla ribalta in occasione della novità, che ha travolto il mondo dell’edilizia: il superbonus. Il requisito fondamentale della conformità urbanistica per poter accedere ai bonus ha scatenato la corsa dei proprietari, e dei loro tecnici, a porre quanto prima rimedio alle difformità, che inaspettatamente saltavano fuori! Ma alla brutta sorpresa della difformità urbanistica spesso se ne unisce un’altra: una sanzione onerosa da pagare!!! Le difformità si sono rilevate così frequenti nelle case italiane, che si è dovuti arrivare ad una soluzione “salomonica”, che permette di non dover più dichiarare se un immobile è conforme o meno per usufruire del “superbonus”. Resta il fatto che il proprietario si trova con la propria casa con una “macchia” da pulire! “Macchia” che rischia di sporcare il valore attuale, o futuro, del proprio bene. L’Amministrazione Comunale di Montecatini Terme ha ascoltato e fatta propria la necessità dei tanti proprietari di case ed appartamenti della città di mettere in regola la propria abitazione, quando possibile, con una sanzione che fosse sostenibile ed ecco che il giorno 18 ottobre 2021, ha promulgato una “determina” (determinazione n. 734 del 18/10/2021 _ disposizioni d’ufficio per la determinazione dell’importo della sanzione di cui all’art. 206 bis della l.r. 65/2014), in cui si dichiara “che tale sanzione debba conformarsi a principi di equità e proporzionalità che una pubblica amministrazione deve applicare e garantire nell’interesse della collettività”. Per fare questo, l’Amministrazione Comunale, grazie alla determinazione e tenacia della Vicesindaco Francesca Greco che sin da inizio mandato, proprio con la Delega all'Edilizia Privata si era interessata al caso dell'applicazione dell' art. 206 bis, ha “sfruttato” appieno una sentenza del Consiglio di Stato con la n. 4463 del 10-06-2021, che finalmente chiariva un punto importante sulla definizione dell’importo della sanzione nei casi di opere o interventi eseguiti su immobili a destinazione residenziale eseguiti ed ultimati in data anteriore al 17-03-1985. Per la sanzione stessa, calcolata sul doppio del costo di produzione indicato dalla legge equo canone, e più in particolare per gli edifici ultimati entro il 31-12-1975, il costo base sarà proprio quello definito dalla legge (€ 129,11) e per gli anni successivi, al 01-01-1976 al 28-02-1985, i costi di produzione saranno stabiliti anno per anno con dpr e pubblicati in gazzetta ufficiale. Il calcolo della sanzione è complesso ma dal 18 Ottobre 2021 per i proprietari di case ed appartamenti è più equo! "Ringrazio i Professionisti, Tecnici e Concittadini che hanno bussato alla mia porta affinché mi facessi carico di questo annoso problema e ringrazio gli Uffici Comunali che hanno tradotto in atto amministrativo questa esigenza. Questa è la Politica che mi piace e che mi gratifica." Francesca Greco, vice Sindaco di Forza Italia di Montecatini Terme Follow @FI_Toscana
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mystique00408 · 7 years
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Kids. Canon Prima Zoom 65, AGFA Vista Plus 200
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cinquecolonnemagazine · 8 months
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Offerte telefoniche mobile: 7 consigli per scegliere la tariffa giusta
Chi usa di frequente il cellulare per navigare online, consumare contenuti in streaming, fare chiamate e rimanere in contatto con i propri cari sa quanto sia importate trovare la tariffa giusta. Di fronte a un mercato ricco di offerte telefoniche può apparire complesso riuscire a individuare il contratto perfetto. Con l’aiuto degli esperti di SOStariffe.it abbiamo raccolto sette consigli utili per chi sta pensando che è arrivato il momento di cambiare la propria offerta di telefonia mobile. Verificare la copertura di rete Spesso se non si riesce a comunicare in modo ottimale la colpa non è dell’operatore telefonico ma di una scarsa copertura di rete nella zona in cui ci si trova. Per evitare problemi e riuscire a navigare e a fare telefonate nelle migliori condizioni possibili è consigliabile verificare qual è la copertura offerta dai diversi operatori telefonici prima ancora di passare a valutare le offerte disponibili. Tenere sotto controllo il canone mensile Quanto si è disposti a spendere per la propria offerta mobile è un parametro molto importate che aiuta a scremare le tariffe disponibili e permette anche di farsi un’idea di quali sono i servizi a cui si può accedere. In linea di massima, chi non ha esigenze particolari e ha bisogno soltanto di un pacchetto mensile di minuti e di giga può trovare ottime offerte entro i 10 euro al mese. Controllare i costi di attivazione Un canone mensile contenuto potrebbe rivelarsi poi non troppo conveniente se l’operatore telefonico richiede alti costi di attivazione. Prima di scegliere un’offerta è sempre molto utile controllare se ci sono dei costi fissi da sostenere, a quanto ammontano e se è possibile pagarli a rate o se è richiesto il versamento di questi costi in un’unica soluzione. Verificare quali sono i servizi extra offerti dagli operatori La struttura delle tariffe mobile è molto variabile. Ci sono offerte che includono solamente minuti, SMS e giga, altre che permettono di usufruire di servizi aggiuntivi, come la partecipazione a programmi fedeltà oppure la possibilità di affiancare alla tariffa mobile l’acquisto di un dispositivo mobile a rate. Gli operatori telefonici possono offrire alla propria clientela anche altri servizi, come la rete 5G o la possibilità di utilizzare delle eSIM. Pagare solo per i giga e i minuti che si utilizzano Un’ottima strategia per riuscire a trovare l’offerta mobile perfetta e allo stesso tempo risparmiare è avere chiaro di quanti minuti e di quanti giga si ha effettivamente bisogno. Chi naviga solo saltuariamente da mobile può trovare offerte molto economiche con pacchetti fino a 10 giga, ad esempio. Approfittare di offerte riservate Per cercare di convincere sempre più clienti gli operatori telefonici fanno spesso offerte che possono rendere ancora più convenienti le proprie tariffe. Chi ha meno di 30 anni o chi ne ha più di 65 può approfittare delle offerte riservate a questi segmenti di clientela per avere un’offerta ritagliata sulla base delle proprie abitudini di consumo e a prezzi ridotti rispetto alle offerte rivolte a tutti i clienti. Le tariffe operator attack sono un’altra ottima soluzione per riuscire a trovare la tariffa mobile perfetta: queste offerte sono accessibili sono a clienti di specifici operatori e permettono di ottenere condizioni molto vantaggiose se si sceglie di cambiare operatore optando per la portabilità del numero. Confrontare le tariffe telefoniche mobile per risparmiare Mettere a confronto le offerte di più operatori mobili è il modo migliore per trovare la tariffa giusta. Attraverso il confronto su siti come SOStariffe.it si possono verificare a colpo d’occhio le differenze economiche e nei servizi offerti e individuare il piano tariffario migliore o quello più conveniente dal punto di vista del rapporto tra prezzi e servizi. Immagine fornita da: Sostariffe.it Read the full article
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broken-life-here · 6 years
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rhanieltriestoblog · 5 years
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The pros and cons of Film Photography
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Disclaimer: I am in no way a professional photographer. All things that was written in this article was purely out of my experience as a film enthusiast.
 So your mom tasked you out in a simple project over the weekend. Cleaning wasn’t really your forte when it comes to household chores, but she handed you that work anyway. Behold, she assigned you to have the boxes in the attic to be disposed, and as you take out the boxes, you’ve taken noticed of this black heavy camera in one of them. After some thorough research, you’ve found out that a film camera just landed into your hands, and now, you’re contemplating if you should use it or nah. Worry not! Here are some pros and cons of shooting film that will help you decide if it is a should I stay or should I go hobby of yours.
Pros:
1.       The nostalgic filter
No need to edit your photos in lightroom and snapseed! Film photography does the work for you. From its superannuated vibes to grainy pictures, I’m sure vintage lovers would love it. Film photography produces this warm tone that will make you reminisce the past.
2.       The waiting game
Ha! Unlike film photography, results can be noticed as soon as you click the shutter button. However, film photography begs to differ! The rolls inside the film needs to be finished for it to be developed to your nearest lab and the lab that I usually go into takes about 4-5 days to be developed. The time in between finishing the roll and waiting for the scans to arrive are the most thrilling part of your film journey! It’s the excitement and anxiety (yes, anxiety if your shots are good enough) that completes it all. Excitement in terms of what kind of photos have I taken over the course of weeks, and a bit anxiety if the photos I took are aligned HAHA.
3.       Rawness of each shot
What I like the most about film photography is how real the photos can get. Unlike digital photography, we shoot and shoot until we achieve this perfect photo. Film on the other hand, captures whatever is left in the moment, which shows the realness of each shot. It cannot be edited or reshot which makes it so great because it generated candid photos.
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Cons:
1.       Expensive hobby
Besides the glamour and vintage vibes of each photos, film is a very expensive hobby. This hobby is not for the faint hearted HAHA! Film photography will cost you more or less $8 or 400 pesos per roll. It usually takes me 450 pesos or $8.5 dollars every time I shot a roll, and that price is for a regular roll and regular develop and scan of film. It will probably cost more if you buy high end film rolls. The cameras I bought are not yet included with the fees I mentioned earlier. I currently own, 2 cameras, a canon prima bf and a canon datelux. Canon prima bf cost me $30 while my datelux are bought around $35, $65 in total! The rolls I bought and developed are not yet included. Overall, the expense I made for film photography would surpass $150, and yes, still counting.
2.       Viewfinder is all we have
Film digital have this screen to flip whenever you want to look the outcome of your photos, however, in film photography, viewfinder is all we have! Which makes it hard for us to know if the results of our photos are that great. In film photography, it is either a hit or a miss.
Well, I hope you learned something new from my blog. If you’re discouraged to shoot film because of this post, well, give it a chance! This list is just merely a reminder the downsides of the film. If this post fueled your love for film, the congratulations! Film is for everyone and I hope you enjoy shooting those rolls! 😊
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supersbrinz · 3 years
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“Lockdown” | Canon Prima Zoom 65 - Kodak Ultramax
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paeseseratoscana · 4 years
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Coronavirus, chi si ammala in Toscana?
Le statistiche ufficiali, che derivano dai dati che la Regione Toscana invia ogni giorno alla Protezione Civile nazionale, posizionano per adesso la Toscana undicesima regione in Italia, con 16 casi ogni 10.000 abitanti (contro la media italiana di 22 casi per 10.000, Lombardia prima regione con 65×10.000), e con un tasso di letalità (deceduti\casi) tra le più basse in Italia: 6% contro il 12,8%…
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yeschanneltech · 5 years
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Tra reseller e system integrator è il cloud a fare da spartiacque
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Tra reseller e system integrator è il cloud a fare da spartiacque
Anno 2020: Come si sono evoluti i system integrator alla luce di novità tecnologiche e di nuovi attori che si sono affacciati sul mercato?  Acronis, BB Tech Group, Bitdefender, OVH Cloud, Spitch, Tech Data e Venticento ne hanno discusso in questa tavola rotonda di cui vi proponiamo la prima parte dello speciale.
Sostanziale tenuta del mercato e fiducia nella distribuzione da parte dei rivenditori che vedono nel distributore un ottimo alleato dal punto di vista lavorativo. Credono nel cloud ma sono ancora un po’ incerti sugli investimenti. Va alla grande il modello IaaS e SaaS che disegna un rivenditore sempre più consulente per il proprio cliente. Nel mercato italiano la fanno da padroni il networking, la sicurezza e il cloud computing con crescite a doppia cifra. “Una tendenza che osserviamo – spiega Isabel Aranda, Country Director Italy di Context – è il modello a consumo. E’ dove il mercato sta andando perché è centrato sul cliente e sulle esigenze dello stesso. E’ un mercato che ha un valore in più anche per i clienti che hanno la possibilità di rendere ammortizzabile un canone in 3 o 4 anni attraverso un canone fisso. E’ prevedibile che questo modello as a service aiuti a ottimizzare la capacità e anche la velocità di implementazione perché aiuterebbe il cliente a non effettuare un investimento iniziale corposo.
Isabel Aranda
Ci sono studi che testimoniamo che per il 65% dei casi il ruolo del rivenditore è comprendere quali sono le reali necessità di investimento dei clienti. Si parla di collaboration e Open Innovation, ossia creare alleanze in modo da poter offrire ai clienti finali la soluzione più adatta al loro business. Tutto questo deve essere supportato dalla distribuzione. Oggi il distributore ha un ruolo che deve evolvere. Deve essere un broker delle informazioni, all’incrocio tra vendor e rivenditore, deve essere il facilitatore, l’aggregatore. Dalla Channel Watch abbiamo chiesto quali sono i punti di forza dei distributori ed è emersa la velocità, come aspetto fondamentale. In seconda istanza che fanno un buon lavoro e seguono bene il portale dei clienti a ruota, ovviamente, il supporto finanziario. In un mercato in cui gli attori fanno poi fatica a trovare i profili giusti, o a tenere le persone più adatte e formate perché la Digital transformation va aiutata con la tecnologia ma va guidata dalle persone. Sono le persone, i talenti che portano avanti la Digital transformation. L’importanza di avere una capacità uno stile degli skill sia tecnici sia commerciali e di essere certificati in Italia trovare le persone si fa fatica e tenerli in casa ancora di più”.
Parlando di as a service entriamo nei dettagli della discussione con un disributore che, lo scorso novembre, aveva parlato di questo aspetto. Si tratta di Giampaolo Bombo, amministratore delegato di BB Tech. BB Tech ha iniziato nel 2013 spostando scatole, ma oggi sempre più siamo consulenti di soluzioni complete da fornire in modalità di servizio, perché non tutti i clienti con cui andiamo a operare hanno le capacità economiche per comprare l’infrastruttura e quindi ci chiedono di poter utilizzare a consumo la soluzione completa: che parte dall’hardware e arriva alla soluzione in cloud.
Giampaolo Bombo
Nel contesto poi ci sono i diversi player che sono i nostri competitor. Ma chi sono? Nel mio caso sono i vendor e i distributori, che possiamo considerare concorrenti ma anche colleghi, perché hanno dei brand che sono diversi da quelli che portiamo sul mercato, magari più rinomati, più ricercati, più costosi. Il concetto di dire vado a operare con dei prezzi anche adatti a un mercato di fascia bassa è importante e lo si può fare solo se puoi utilizzarlo come servizio e non vendendo la soluzione completa. E quindi questa migrazione che stiamo facendo è un fattore che diventa chiave per il 2020.
Vincenzo Bocchi, One Software and Next Generation Technologies Director di Tech Data ci spiega i cambiamenti di Tech Data e come questa si leghi esigenze delle aziende oggi? Oggi l’intera catena del valore si sta trasformando nell’ambito della digital transformation. Dai vendor fino agli end user stessi c’è un’esigenza di acquisire nuove competenze e nuovi modelli di business. Questo per noi è un elemento fondamentale per posizionarci sul mercato. Oggi, al di là di tutta la complessità di cui stiamo parlando, lavoriamo con tre tipi di partner, che sono i clienti, ossia tre tipi di rivenditori o system integrator. Chi ha capito che il proprio lavoro è quello di fare il system integrator e quindi lavorare sul cliente, quindi fa project management, service management, prendere uno SLA, avere un modello operativo costruito sui servizi e sulle competenze relative all’erogazione dei servizi, poi ci sono i solution provider. Sia che si parli di competenza distintiva, sono pochissime le aziende che hanno competenze kubernetes di livello adeguato per sviluppare progetti complessi. Anzi ce ne sono pochissimi che ne hanno e quasi nessuna in grado di scalare su grandi progetti, quindi l’elemento delle competenze distintive focalizzazione su IP right o su una competenza particolarmente importante appartiene ai solution provider. E poi ci sono i partner di mezzo che sono quelli che con un grado di maturità più o meno evoluto che hanno capito l’esigenza e la stanno gestendo ciascuno a modo loro.
Vincenzo Bocchi
Chi vendendo, perché uno dei temi del consolidamento porta le aziende a vendere per razionalizzare le competenze, stanno vendendo per avere comunque un’efficacia su mercati diversi, quindi cambiando completamente il modo di fare. Oggi in ambito IT è fondamentale la pianificazione strategica. E quindi in quest’ambito ci posizioniamo noi. Perché da un lato andiamo a prendere i partner che hanno le competenze distintive o le soluzioni da portare sul mercato, dall’altro facciamo sempre più partnership con i system integrator per diventare loro fornitori di quello che può loro mancare. Nella via di mezzo sta tutto quella necessità per noi sempre più importante di sviluppare proprio sulle next Generation Technology o IP Right nostri, quindi erogare servizi per il Partner (il nostro go to market è chiarissimo: andiamo da un rivenditore non andiamo sull’end user), e dall’altro andare a sviluppare tutta una serie di modelli operativi il cui centro è abitualmente il Marketplace cloud, che portino le soluzioni sul mercato. Oggi una parte rilevante del nostro mercato è IaaS e Paas. Abbiamo migliaia di partner che si muovono da soli sul nostro marketplace, fanno provisioning di cloud ma sempre di più il distributore deve aggiungere servizi e soluzioni.
La velocità della trasformazione è sotto gli occhi di tutti. La ricerca di competenza altrettanto. Enrico Dellù, CEO di Venticento si ritrova in questa logica? Siamo sempre stati un’azienda cliente centrica, il customer care è una delle cose più importanti su cui abbiamo puntato.
Enrico Dellù
Dobbiamo capire che, pur avendo un fatturato del 75 quasi 80% di rivendita, bisogna essere pronti al fatto che tra poco i grandi player cloud venderanno al posto nostro. Quindi noi dobbiamo fare un passo indietro su quello che andiamo a vendere. Si deve partire dalla base, creare dei servizi che sono di orchestrazione, di correlazione del dato, perché poi i prodotti che i clienti andranno a prendere, parleranno daranno delle informazioni e noi dovremo essere in grado di gestirle tutte insieme. Quindi dobbiamo aiutare il cliente a spendere bene i soldi, a gestirli e far capire loro cosa succede sia a livello di utilizzo di risorse sia soprattutto a livello di sicurezza.
Uno sforzo notevole che va a toccare anche ambiti e realtà aziendali che non necessariamente riescono ad essere pronte e reattive per soddisfare l’esigenza del cliente. Isabel sosteneva che il rivenditore sta diventando sempre più un consulente e l’esperienza del cloud ci sta portando verso una realtà che galoppa. Marco Scognamiglio, Cloud Solutions sales specialist OVHcloud come vi ponete in questo concetto di evoluzione? No no evoluzione mi sembra che sia giusto. Abbiamo aggiunto cloud, dopo OVH, perché la tendenza è quella di passare da un’infrastruttura inizialmente hardware a cloud per il semplice fatto che è sempre più dinamica e risponde alle esigenze contingenti del progetto. Quindi basta fare overprovisioning, basta fare investimenti iniziali sul progetto sbilanciati su quello che poi è il ritorno del progetto stesso, quindi un partner che va incontro alle esigenze contingenti del progetto e del proprio cliente e crea un ecosistema dove tutti forniscono il proprio livello di competenze. Anche noi ci stiamo specializzando.
Marco Scognamiglio
Noi siamo sempre stati molto forti sull’infrastruttura non arriveremo mai a vendere soluzioni finali come potrebbe essere un Software as a Service, noi ci fermiamo al Platform as a Service, perché vogliamo creare la base su cui poi si aggiungano delle competenze dove tutti i player possono contribuire, dove il cliente finale non arriva mai al nostro livello di infrastruttura. Anche noi ci siamo spostati molto sul progetto, non più sulla singola soluzione. Quindi, partiamo dal progetto analizzandone le esigenze e il cloud risponde benissimo. Ma è anche un’arma a doppio taglio perché fornisce al cliente la possibilità di cambiare da un provider all’altro, quindi, carica il provider della responsabilità di essere innovativo, competitivo e molto agile. Lo step successivo sarà passare a kubernetes, perché dall’infrastruttura fisica si è passati al cloud dove si virtualizza ma siamo ancora legati alla vecchia concezione della virtual machine che fa il verso all’hardware. Kubernetes diventa ancora più liquido e diventa il vero e proprio servizio. L’uso che si farà dell’infrastruttura che sarà sempre più resiliente, responsive e scalabile.
Questa liquidità, questa velocità di comprensione rispetto a quello che sta succedendo alla nostra tecnologia non è alla portata di tutti. E credo che la soluzione non sia facile da affrontare. Denis Cassinerio, Bitdefender Director Sales South Europe, come si insinua il discorso sicurezza? Il tema della sicurezza trascende tutte le discipline della trasformazione digitale e diventa ancora più importante nel momento in cui la crescita della trasformazione digitale è esponenziale. L’accesso alle tecnologie e alla digitalizzazione diventa meno costoso e più veloce dal punto di vista dell’implementazione. Quindi il riconoscimento del valore del dato e della sua protezione diventa fondamentale con le pressioni che arrivano dalla normativa e dall’esigenza di mettere in sicurezza questo percorso. La prima considerazione è che siamo in un mercato specialistico. È un mercato piccolo quello della sicurezza informatica. Non può garantire alla totalità degli operatori dell’IT di specializzarsi e vivere di sicurezza informatica. Quindi sul totale mercato italiano di digital market che dovrebbe essere attorno ai 30 miliardi, la sicurezza varia tra il miliardo e 1,3 miliardi, a seconda dei rilevamenti. Questo 1,3 miliardi è per il 75% servizi altamente specializzati. Quindi, il cloud porta alcuni benefici sotto il profilo tecnologico, soprattutto nell’ambito dell’orchestrazione delle informazioni e della threat intelligence. Dal punto di vista dei controlli di sicurezza che noi eroghiamo produciamo tecnologia che rientra nell’ambito di quelli che sono i controlli che sono applicati per mettere in sicurezza la digitalizzazione: si necessita di capire il contesto e cosa accada a livello mondiale, internazionale per poter erogare una sicurezza efficace. In questo il cloud aiuta.
Denis Cassinerio
Quindi il fatto di centralizzare questa threat intelligence e metterla a disposizione degli operatori aiuta la tecnologia a essere efficiente. Ciò significa però che non è il cloud il vero attore che trascina la sicurezza informatica ma è la vera e propria comprensione di come mettere in sicurezza le informazioni a partire dalla loro governance e dai piani da erogare nell’ambito della sicurezza delle informazioni e quindi l’applicazione, all’interno del percorso tecnologico, di quelli che sono i controlli adeguati. Bisogna garantire la protezione ma bisogna anche essere in grado di arrivare a fare rilevamento di indicatori di compromissione e di attacco per aiutare a mantenere lo stato di resilienza nell’ambito della security. Per poter fare questo tipo di operazione il cloud indubbiamente aiuta, ma è la specializzazione a fare da ago della bilancia. Oggi, sia che si lavori in ambito business sia consumer è necessario sapere quale è l’area di specializzazione, quali sono i talenti all’interno del processo di digitalizzazione e anche nell’adozione del cloud quali sono le competenze. Diciamo che da una parte la sicurezza oggi è un’area di investimento molto forte, il cloud aiuta complessivamente a semplificare, ma risulta un settore dove la specializzazione, gli investimenti sulle persone e la ricerca di talenti è ancora molto difficoltosa.
La specializzazione è fondamentale. Mauro Papini, Country manager Southern Europe, ME & Med di Acronis è d’accordo con Cassinerio? Abbiamo una visione piuttosto simile. Siamo abbastanza complementari. Se dalle rilevazioni di business potessimo togliere l’incidenza che Microsoft ha relativamente al cloud, con Azure, troveremmo numeri molto differenti. Se, secondo le rilevazioni Context, sono il 17% che in Italia hanno venduto servizi cloud, se togliessimo Office 365 e Azure da questo contesto, la percentuale precipita a livelli imbarazzanti e questo sarebbe positivo per chi ha cominciato a proporre servizi cloud di questo genere. I veri service provider sono molto pochi.
Mauro Papini
Ma la buona notizia è che quei 23000 di cui ci parlava Isabel, che in Italia saranno 6/7000 nel BtoB e lavorano in maniera continuativa, una parte di loro nei prossimi anni diventerà provider. Questa è una cosa che mi piacerebbe vedere in futuro. Tornando al discorso del System Integrator e in generale della trasformazione del canale verso il cloud ci sono diversi modi di interpretarla, ma prima bisognerebbe definire chi è il system integrator. A mio parere sono pochi i veri system integrator. Escludendo tutti i veri system integrator tutti gli altri sono reseller che vendono tecnologie diverse e le integrano in qualche modo. I System Integrator continueranno a esistere e si evolveranno verso il cloud se i vendor e il canale distributivo li porterà a fare questo passo.
Rosa Maria Molteni, Marketing and Communication Manager di Spitch, vede il mercato dei rivenditori riproporre lo stesso schema del sistema imprenditoriale industriale italiano. Una realtà industriale che si è frammentata troppo lasciando al palo un percorso socio culturale ed economico. Il timore di Molteni è proprio che si stia virando verso questa deriva, con gli stessi problemi del mercato industriale.
Rosa Maria Molteni
“Un fenomeno socio-culturale che cannibalizza i talenti, li forma e poi li butta nella mischia pretendendo risultati immediati. Questa è una lotta. Bisogna rivedere il sistema generale perché si rischia di arrivare a una struttura di base che partendo dal contesto economico sfoci in un dissesto finanziario. Il tema dell’as a service non porta ad avere certezze nelle vendite: se questo conta per il 20% del fatturato cloud è un conto, ma se tutto il fatturato è as a service si rischia di non poter fare una pianificazione a medio-lungo termine”
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