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L’Estate di San Martinodi Mimmo Mòllica. Recensione a cura di Alessandria today
L’Estate di San Martino di Mimmo Mòllica è una filastrocca che celebra una delle tradizioni italiane più affascinanti e sentite, quella dell’11 novembre, quando si festeggia San Martino.
L’Estate di San Martino di Mimmo Mòllica è una filastrocca che celebra una delle tradizioni italiane più affascinanti e sentite, quella dell’11 novembre, quando si festeggia San Martino. Questa ricorrenza è associata al vino novello, al calore temporaneo che riscalda i giorni autunnali e al mito di San Martino, il soldato che divise il suo mantello per donarlo a un mendicante. La poesia, vivace e…
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È ancora buio... Si vede appena spuntare l'imbarazzo del alba da dietro le montagne... Una classica mattina autunnale, con il freddo che inizia a pungere... È calma piatta... La calma mi da sempre un po' quella sensazione di vuoto... Adesso vedo se mi riesce di riempirlo con un caldo caffè...
Buongiorno 😘
~ Virginia ~
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2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
10,20
«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
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Nove di Denari
"La Passione interiore per l'Amore"
Ci stiamo inoltrando nella potente "ondata autunnale".
E le prime "scosse energetiche" sono oltremodo rappresentative di ciò che andremo ad affrontare nei prossimi mesi.
Non sarà certo una passeggiata.
Conosciamo l'intensità di questo Viaggio. Abbiamo percorso lunghi tragitti sottoposti alla forza di queste frequenze.
Sono scombussolanti, travolgenti, a tratti debilitanti.
Esse, quando penetrano nel nostro Sistema, lo modificano.
Per sempre.
I prossimi mesi saranno altamente trasformanti. Si moltiplicherà la potenza di questo movimento cosmico.
E faremo i conti con la Verità più e più volte. Con occhi spalancati. Senza filtri. Senza distorsioni.
Ma tra ieri e oggi questo è stato chiaro.
Siamo oltre la metà del percorso di rinnovamento cellulare e i temi che emergono dalle profondità, sono proprio quelli più reconditi, più sopiti, più nascosti. Quelli che avevano innescato "bombe" distruttive nel corso della nostra Vita, ma che non riuscivamo mai ad afferrare, ad individuare, a riportare alla memoria e all'associazione di Coscienza.
Tutti i nostri gesti, le nostre avventure su questa Terra sono per anni rimaste legate alla "simbologia". Sono frutto di associazioni, di schemi inconsci, di eredità genetiche, di automatismi appresi. Di ricordi.
Siano questi Simboli di origine antica o di "fattura contemporanea", essi si muovono in ogni nostro passaggio di apparente "scelta".
Lo schema sa. Noi spesso non sappiamo.
Siamo totalmente all'oscuro di ciò che muove i nostri passi, i nostri sguardi, le nostre parole, i nostri dolori.
Siamo "analfabeti simbolici".
Imparare ad interpretare i nostri meccanismi inconsci è un lavoro a tempo pieno.
Non si spezza un meccanismo malato, con una pillola.
Occorre perseveranza e lucidità, volontà e coraggio.
Lo schema vorrà sempre "tornare indietro", riportarci nella zona di sicurezza e ripetitività. E' il suo compito preservare i confini del movimento e dell'esperienza.
Occorre la sincera voglia di "risolvere", non di metterci una pezza ogni tanto.
Questo è un Tempo che, se speso nella giusta Direzione interiore, "trasforma il Piombo in Oro".
Ma non da solo.
Non senza l'impegno dell'Incarnazione a partecipare attivamente alla "processo di riabilitazione".
La stanchezza e la fatica, oltre che la Resistenza, fanno parte di questo Viaggio solo se non ci siamo fino in fondo appassionati all'obiettivo, se non lo abbiamo "sentito" dentro come Missione, come Compito, come Opportunità di Rinascita.
Non c'è esperienza più bella che annaffiare giorno dopo giorno le piantine del nostro orto. Anche quando trasportare l'acqua diventa un'impresa. Anche quando fa caldo e vorremmo starcene rintanati in casa. Anche quando non vediamo ancora alcuna pianta germogliare.
La "determinazione muove il Mondo".
La Spada del Maschile ci guida e ci sprona a proseguire con sguardo fiero e posato.
E no.
Non è vero che "capitano tutte a noi".
Non è vero che... "speriamo siano solo cose belle".
Le "cose" accadono. Non sono "né belle né brutte".
Sono schemi. Schemi che risuonano bene, o schemi che vanno modificati nella loro struttura d'origine.
Le "cose" che accadono sono esattamente ciò che il nostro "potere creativo" è in grado di portare nella Materia.
E se siamo ancora ingabbiati dentro a schemi disfunzionali, già possiamo intuire cosa ci proporranno come ennesima esperienza.
La differenza è che l'Autunno amplificherà di cento volte tanto il nostro potere creativo sulla Materia.
La Materia si renderà particolarmente duttile e i nostri piani energetici vedranno moltiplicata la loro forza e capacità di imprimere la Generatività nel quotidiano.
A voi le degne conclusioni.
Completiamo con volontà e passione le pulizie interiori.
Sarà fondamentale "creare" con Coscienza, Purezza d'Intento e Amore nella Materia.
Ci accorgeremo subito se il lavoro tanto sudato nei mesi precedenti, ha davvero scalfito le nostre zone d'Ombra più resistenti e "intoccabili". Sarà chiaro, limpido, lampante.
Non lesinate sul "lavoro interiore". Mai.
Aiutate il vostro nucleo Originale a manifestarsi nel modo più autentico, più connesso, più libero da interferenze possibile.
E non dite: "Sono stanco".
No, non sei stanco. Sei demotivato. E' diverso.
Ritrova la Passione per te stesso e per i tuoi immensi obiettivi e vai.
Sfodera la tua Spada Lucente e, con sguardo fiero, affronta.
Perderai? Apparentemente sì, tante relazioni, tanti luoghi, tante parti di te stesso.
Ma non saranno una "perdita". Esse saranno un tassello in più alla tua crescita e alla tua prossima realizzazione interiore.
Saranno "Vita".
Mirtilla Esmeralda
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call it what you want
i recall late November holdin' my breath, slowly i said ”you don't need to save me but would you run away with me?” yes (would you run away?)
il vento stava iniziando a portare con sé il primo freddo autunnale, abbandonando il respiro caldo dell'estate. anche mimmo si sentiva così, il tepore dei pomeriggi passati con simone a pazzeggiare sempre più lontano e sempre più vicino invece il freddo di molosso e del peso della sua decisione di accettare l'aiuto del professore e pantera, di fare l'infame.
un brivido percorse tutto il corpo di mimmo e si strinse ancora di più a simone sulla vespa per eliminare il freddo e i pensieri, doveva cogliere ogni attimo che gli rimaneva con l'altro ragazzo dopo avrebbe avuto tutto il tempo per pensare.
una volta raggiunta la loro solita panchina, mimmo dovette obbligare le proprie braccia a lasciare il torso di simo e le gambe a smontare dalla vespa. un'immagine squarciò all'improvviso come una saetta i suoi pensieri: i due abbracciati sulla vespa che percorrevano delle strade completamente sgombre in mezzo al nulla della campagna laziale.
“simò…” ruppe il silenzio che li avvolgeva “scappiamo insieme.”
#super ultra mini micro drabble#incredibile come taylor abbia scritto tutte le sue canzoni per i mimmone#non è una vera teoria per il finale di giovedì MA MAI DIRE MAI#non succede ma se succede#un professore#mimmone
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Vieni, cammina con me nella dimora benedetta della foresta, Per vedere la meravigliosa bellezza che la Terra ha donato; Ci crogioleremo nello splendore surreale che ci circonda, e ascolteremo la natura che compone la grande opera della foresta, come suoni di alberi sussurranti e ruscelli gorgoglianti, manderemo le nostre menti a vagare nei bei sogni di un poeta.
Cammineremo dove la luce del sole fa risplendere le foglie della foresta, tessendo sentieri aperti per illuminare di luce dorata tutto ciò che sta sotto; Dove gli alberi ci riparano dal caldo estivo e dai raggi aspri, Liberando le nostre menti così che possiamo vedere le vie di Madre Natura, Di creare santuari nutritivi per la vita che dimora lì, Per proteggere i suoi teneri reparti da tempeste troppo difficili da sopportare.
Vieni a sederti sotto le braci ardenti di un albero autunnale, le cui ricche sfumature sono una meraviglia naturale che molti vengono a vedere, mentre foglie colorate scivolano giù in un corso vorticoso, come braci che si staccano dalla loro fonte fiammeggiante. Risplendendo per un momento come se cadessero al loro destino finale, invece, nutrendo la Terra per la rinascita in un nuovo stato.
La foresta svernante sembra essere un luogo immobile e desolato. Eppure, sotto la neve e le foglie autunnali della base di un albero, batte il battito promettente di una nuova vita che attende pazientemente che il calore e la pioggia primaverili spalanchino le porte della natura; Vaga con me sotto gli alberi in piedi forte su tutto, Per guardarli dormire tranquillamente fino al richiamo della natura.
Passeggiamo nella foresta di primavera dove raccoglieremo la gioia della Terra che risveglia i suoi figli dal sonno, e ascolteremo il coro della vita e guarderemo la sua prole crescere, mentre gli alberi al risveglio rinnovano il loro baldacchino su tutto ciò che è sotto; Vieni a condividere con me lo spirito della foresta alla rinascita, Così anche noi rinasciamo in questo tempio della Terra.
Ogni tanto rispondiamo alla chiamata della foresta, per venire a vedere la bellezza della vita e il miracolo di tutto ciò; Se ascoltiamo con il cuore mentre camminiamo tra gli alberi, possiamo comprendere il messaggio portato dalla brezza, per fonderci con lo spirito della foresta, così ci indurrà a camminare sotto i suoi adorabili alberi solo per un po'. © Belinda Stotler
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Come, walk with me in the blessed forest abode, To see the wondrous beauty that the Earth has bestowed; We will bask in the surreal splendor that surrounds us, and we will listen to the nature that composes the great work of the forest, like sounds of whispering trees and babbling streams, we'll send our minds wandering into a poet's beautiful dreams.
We'll walk where the sunlight makes the forest leaves shine, weaving open paths to illuminate with golden light all that lies below; Where trees shelter us from the summer heat and harsh rays, Freeing our minds so we can see the ways of Mother Nature, To create nourishing sanctuaries for the life that dwells there, To protect his tender wards from storms too hard to bear.
Come and sit under the glowing embers of an autumn tree, whose rich hues are a natural wonder that many come to see, as colored leaves slide down in a swirling course, like embers breaking away from their flaming source. Shining for a moment as if they fell to their final doom, instead, nourishing the Earth for rebirth in a new state.
The wintering forest seems to be a still and desolate place. Yet beneath the snow and autumn leaves of a tree base, beats the promising beat of a new life patiently waiting may the warmth and rain of spring open wide the doors of nature; Roam with me under the trees standing strong on all, To watch them sleep peacefully until the call of the wild.
We walk in the spring forest where we will harvest Earth's joy waking her children from slumber, and we will listen to life's chorus and watch its offspring grow, as the waking trees renew their canopy over all that is below; Come share with me the spirit of the forest to rebirth, Thus we too are reborn in this temple of the Earth.
Now and then we answer the forest's call, to come and see the beauty of life and the miracle of it all; If we listen with our hearts as we walk among the trees, we can understand the message carried on the breeze, to merge with the spirit of the forest, so it will induce us to walk under its lovely trees for just a while. © Belinda Stotler
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Libri
[ Un piccolo estratto / 19 gennaio 2024 ]
Arrivi sul velluto delle parole.
Ho comprato un bel quaderno per poterti parlare. La copertina non ti piacerebbe un granchè. C'è una fotografia azzurra: due ragazze accanto alle loro biciclette, la strada di campagna, una curva dolce, la sera che scende verso un altrove di pioggia estiva. Tu diresti che è un pò leziosa ma non è esattamente il colore di queste parole che scrivo.
Uso una penna a punta grossa, con le note musicali disegnate sul cappuccio bianco. Scrivo per la musica dei tuoi giorni feriti, una piccola musica a inchiostro blu, graffi sul tempo.
A computer non potrei raccontarti. Ma qui sulla carta a quadretti piccoli, le lettere si uniscono, si separano, è un percorso che mette il cuore in gola, pause bianche e istanti di te, il filo di una vita che non sapevo, al tempo dell'unione dei nostri corpi.
Perchè noi facevamo l'amore e io credevo di toccarti nel cuore della vita, e poi me ne andavo, tutto solo, per le strade di Rouen.
Più tardi scendeva la sera, i caffè biondi si accendevano a poco a poco, facili tepori sgranati lungo il sagrato freddo della nuova cattedrale, arco di pietra e cemento gettato su un domani durissimo, dove il desiderio si scontra con il cielo della notte. Restavo lì sul sagrato. Il desiderio blu non poteva reggere nel tepore facile dei caffè. Restavo lì, tra due rive, insieme al tempo svuotato e notturno che da le vertigini.
Non leggerai mai queste pagine scritte in una scuola tranquilla nel vento umido d'autunno.
Forse sono solo per me, per averti ancora un pò, è la prima volta che ti tengo nel mio habitat, la prima volta che arrivi al ritmo del mio passo.
Qui i boschi si infittiscono e ti tengo nella mia vallata tra lo studio e la merenda. Sei nelle poesie di Cadou che i bambini recitano come una cantilena...
Ti raggiungerò Helène
attraverso le praterie
attraverso i mattini di gelo e di luce...
Imparo a parlarti nel silenzio di una scuola.
Sai non c'è solo l'insolenza della felicità.
Anche nella tristezza, alla fine, tutto sembra facile ed è così semplice, assomigliarsi.
Il mondo si addomestica. Di colpo ne fai quel che vuoi.
La casetta annessa alla scuola era abbandonata da dieci anni. Il sindaco di Saint-Laurent-des-Bois, Monsieur Savy, me l'aveva detto: "Sa per qualche anno abbiamo avuto soprattutto signorine giovani! Tutte sole, in questa casa non si sentono sicure e certo non si divertono granchè. In genere preferiscono abitare a Rouen. Lì possono uscire..."
Era settembre, il primo pomeriggio. La scuola somigliava alle scuole d'una volta, un pò arretrata rispetto al paese, sulla stradina che scende verso la chiesa e il centro. La casa del maestro al piano terra non è molto grande ma c'è un caminetto in ogni stanza.
Ho messo le mie lampade da tavolo, i libri, il calore della chitarra e dei tuoi album.
Nel mio inverno, nel silenzio delle lampade morbide, ti aspetto.
Te ne sei andata troppo presto. La gente iniziava ad apprezzare cose più leggere.
A nessuno piaceva più, chi si sbranava davanti a loro, le urla acide di disperazione, gli sputi sul niente.
Era il tempo del cioccolato, nella tua cucina con le tendine bianche e rosse. Allora le cucine piacevano, si sta meglio giusto un pò di lato, a margine della felicità, e senza osare dirlo.
Tu facevi dolci marmorizzati cioccolato e limone, io prendevo la chitarra e le canzoni arrivavano, limone amaro e cioccolato, caldo e freddo, felicità-pazienza.
Un pomeriggo verrai a scuola. I bambini non saranno sorpresi, ti accoglieranno come una sorella più grande, come un'amica lontana, in un giorno di pioggia nella monotonia autunnale delle aule.
Poserai il mantello su un banco, i tuoi capelli lunghi bagnati diranno le strade attaversate, la frescura dei paesi.
Sceglierai un libro dall'armadio. Noi staremo zitti, perchè tu vorrai leggere una storia, un racconto d'altri tempi.
La storia sembrerà tutta nuova, e la tua voce grave s'innalzerà su di noi come una pioggia dolcissima che si interrompe all'ora di cena. La storia sarà triste, la piccola fiammiferaia, e i sogni di luce bruceranno la sua vita fragile e bianca. I sogni sono troppo forti, e prenderai Armelle per mano.
Io sarò sguardo, un'ombra nel cuore di quel palazzo d'infanzia. La notte scenderà presto, è già la fine d'ottobre e l'inizio d'un sortilegio blu d'inverno. Porterai la mia classe alla soglia dell'inverno, su sentieri d'altrove.
Ci sarà qualche domanda. Risponderai molto lentamente, quasi a lato della loro attesa.
Loro non conosceranno il tuo paese, forse solo il tuo nome, che ripeteranno, sillabe di mistero, dal gusto di racconto e villaggio sotto la pioggia.
Canteranno per te Tout Bas-Tout Bas, ninna nanna sulle immagini di Andersen, con il capitano di legno che dice :"Passate, prego. Passate!"
Passate, il sogno è là, passate sull'altra riva con l'amica lontana e il suo mantello inzuppato.
Io l'aspettavo, bambino, nelle lezioni di noia, all'ora dello studio. Lei non arrivava mai dormiva nei miei libri, febbre di racconti impossibile dolcezza.
In questa sera d'ottobre sarà là, in fondo al tuo sguardo come una febbre eterna.
Custodisco il tuo nome, che non ti racconterebbe.
La tua morte ha richiuso per me quel nome che non ti racchiude più, perchè?
Avevo steso il mal di te al fondo di due sillabe.
Ma tu sei più vaga, un nome leggero che non ti racconta.
Sei tu nell'ombra dei tigli e nelle risate dei bambini, negli sguardi che fuggono dalla finestra, nella freschezza dell'acqua quando c'è Disegno.
Ho mostrato i tuoi album ai miei scolari, non ho detto che ti conoscevo...
Quando al mattino uscivi per andare a scuola in square Carpeaux, una voce ti chiamava.
Ti rivedo.
Ti volti, vivace, la cartella sulla spalla. Hai un grembiule ricamato a quadretti bianchi e azzurri. Quel nome, gettato nella piazza d'aprile è il tuo, perchè volti la testa, il caschetto dei tuoi capelli ondeggia, e tu hai i gesti vivi e lo sguardo dolcissimo. Nathalie ti corre incontro. L'aspetti. In equilibrio su un piede solo, ti sistemi la calza, la cartella si china con la tua schiena.
Andate a scuola, laggiù, poco lontano, in un sobborgo di Parigi.
Ci sono grandi silenzi nella mia classe, come il rito dei dettati... Leggo molto lentamente, passando tra le file, talvolta mi fermo.
"Alain, dove sei rimasto? Rileggo per Alain...Punto. Fine del dettato...Scrivo il nome dell'autore alla lavagna..."
Penso un poco a ciò che faccio, durante la prima lettura. Ma dopo... Rileggo una volta per la punteggiatura, un'altra per il senso.
In quel momento, nel silenzio, tutti mantengono una parvenza di serietà, ma le parole se ne vanno un pò più lontano, lungo le vie dell'inchiostro blu.
Il sabato, dopo la ricreazione delle dieci, ogni scolaro va al rubinetto per riempire il vasetto di yogurt. E' l'ora del Disegno.
Fuori, l'estate sonnecchia ancora al sole biondo di fine settembre. Dentro profumo di acquerello bagnato. E un pò di trambusto.
"Maestro, posso andare a cambiare l'acqua?" Tengo la brava infanzia al fondo delle ore dimenticate, quando mezzogiorno non arriva, quando i colori impallidiscono sui fogli inzuppati e i mormorii si spengono.
Tutta l'infanzia è lì.
Fuori, un paese approssimato, niente più grida, niente giochi, i vecchi si parlano lentamente, il tempo sembra più lungo.
Laggiù vicino alla Risle, Madame Dubois stende le lenzuola in un giardino troppo nudo, il tempo non passa.
[...]
Sono da te , questa sera, oltre i paesi, oltre l'oblunga dolcezza delle vallate. La mia vita si addormenta al fondo della tua assenza: mi sono colato addosso questa vallata per tenerti con me, per metterti sulla carta fino in fondo.
Nella pace di un paese e di una scuola, ti imparo.
C'è questo quaderno, su un banco di scolaro; ti scrivo la mia memoria.
Sono qui a metterti per iscritto, a colpi di penna, a colpi di passato: è la mia vita, il riflesso della tua memoria disegnata.
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#La Stagione Azzurra#Philippe Delerm#Libri letti#Libri di Formazione#Prosa poetica#Scrivere come dipingere
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Oggi ho voglia di cucinare qualcosa di autunnale (non so neanche se esiste come concetto ma vabbè) della serie ciambelline con la cannella e tè caldo
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I CLIMATOMANI sono i veri #negazionisti e #complottisti in quanto NON SANNO che il CAMBIAMENTO CLAMATICO, come da Dio prefissato, AVVIENE, fin dall'inizio della vita, 4 VOLTE ALL'ANNO:
1-Primavera, #clima fresco, #primaverile;
2-Estate, #clima afoso, caldo, #estivo;
3-Autunno, #clima gradevole, #autunnale;
4-Inverno, #clima freddo, gelido, #invernale.
CLIMATOMANS are the real #deniers and #conspiracy theorists as they DO NOT KNOW that the CLAMATIC CHANGE, as set by God, HAPPENS, from the beginning of life, 4 TIMES A YEAR:
1-Spring, #cool weather, #spring;
2-Summer, sultry, hot, summery climate;
3-Autumn, #pleasant climate, #autumnal;
4-Winter, #cold, freezing, #wintry weather.
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[✎ TESTO ♫ ITA] JIN : Winter Ahead (with Park Hyo Shin)⠸ 29.11.24
[✎ TESTO ♫ ITA] Twitter
⋆꙳•̩̩͙❅*̩̩͙‧͙ 𝓦𝓲𝓷𝓽𝓮𝓻 𝓪𝓱𝓮𝓪𝓭 ‧͙*̩̩͙❆ ͙͛ ˚₊⋆
❄ L'inverno è in vista ❄
__ V & PARK HYO SHIN __
Resta con me, sdraiatə
Di fronte al caminetto
Così saremo al sicuro
Dalle tormente che infuriano in cielo
L'inverno è in vista
Ma anche se è tutto freddo e umido
Noi siamo sempre al caldo, qui, fianco a fianco
Accada quel che accada
Nonostante i ripensamenti
E chi lo sa
Forse se mi guardi negli occhi
Cercando la luna e le stelle
Sentirai un arpeggio di chitarre
Beh, lo ammetto, non sarebbe male
Ti starò accanto Finché la primavera non sarà passata E l'estate inizierà a scottare Ti starò accanto Quando tornerà il vento autunnale Non vuoi dirmi che anche tu resterai?
Resta con me, sdraiatə
Di fronte al caminetto
Così saremo al sicuro
Dalle tormente che infuriano in cielo
L'inverno è in vista
Ma anche se è tutto freddo e umido
Noi siamo sempre al caldo, qui, in paradiso
Paradiso
Ti starò accanto Finché la primavera non sarà passata E l'estate inizierà a scottare E ti starò accanto Quando tornerà l'autunno Sì, al volgere di ogni stagione
Accada quel che accada
Nonostante i ripensamenti
E chi lo sa
Forse se mi guardi negli occhi
Cercando la verità celata nel mio cuore
Anche ad un mondo di distanza
Scoprirai dove puoi trovare
Il paradiso, mmh
Paradiso
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Traduzione#Testo#BTS#방탄소년단#V#뷔#KimTaehyung#김태형#ParkHyoShin#박효신#WinterAhead#291124
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Il giorno del ringraziamento è una ricorrenza nazionale tipicamente americana che viene celebrata ogni anno in Canada e Stati Uniti ma anche in Brasile e nelle Filippine come segno di gratitudine per le benedizioni del raccolto e dell'anno precedente. Nonostante derivi da antichi tradizioni religiose, viene considerata ormai una festa laica che riunisce le famiglie a tavola tra banchetti e piatti elaborati. Il piatto principale del menù del ringraziamento è il tacchino ripieno, un omaggio ai nativi americani che condivisero con i primi coloni proprio questo pasto, proponendogli di intraprendere la coltivazione di granturco e l'allevamento dei tacchini. Durante il Thaksgiving Day, inoltre, non mancano altre ricette simbolo della tradizione americana, dalla salsa gravy alla salsa di mirtilli: ecco tutto ciò che c'è da sapere sull'originale tradizione del tacchino ripieno del Ringraziamento. Perché il tacchino è il simbolo del Giorno del Ringraziamento Il Thanksgiving Day è nato come una celebrazione religiosa voluta dai Padri Pellegrini, i primi coloni del "Nuovo mondo" che, dopo un inverno durissimo, decisero di dedicare una giornata a Dio per ringraziarlo per l'abbondanza e l'aiuto ricevuto. Durante la festa i nativi americani condivisero i loro tacchini, da quel momento in poi diventati il piatto chiave del Giorno del Ringraziamento, nonché un simbolo di abbondanza (non a caso quello portato in tavola deve essere molto grande e molto farcito). Secondo la tradizione, il tacchino del Ringraziamento deve pesare almeno 5 kg e deve essere imbottito dopo essere stato svuotato. La farcitura varia a seconda delle ricette preferite di famiglia ma quella classica viene realizzata con pancetta (o salsiccia), verdure saltate in padella, pane raffermo, parmigiano, erbe aromatiche frutta fresca e secca come mele, castagne lesse, prugne e un uovo per legare il tutto. Cosa si mangia nel Giorno del Ringraziamento: il menù tradizionale USA Nel menù tradizionale proposto negli USA nel giorno del Ringraziamento ci sono diversi piatti gustosi e tipici. Il tacchino farcito al forno solitamente viene servito con salsa Gravy e salsa di mirtilli (quest'ultima può accompagnare anche gli altri piatti). A tavola vengono offerti anche il corn bread (pane di mais), la zuppa di zucca, l'insalata con cipolle e cheddar e le mashed potatoes, ovvero una sorta di purè di patate mescolato con erbe aromatiche, aglio, formaggio e creme di vario genere. Per quanto riguarda i dolci, è Il tacchino al forno per il Ringraziamento Il tacchino al forno è la portata principale del Thanksgiving Day ed è per questo che la sua preparazione deve essere accuratissima. Ne va acquistato uno di almeno 5 kg che, una volta portato a casa, va pulito dalle interiora e farcito a proprio piacimento, anche se non devono mancare cipolle, carote, succo di limone ed erbe aromatiche come salvia e prezzemolo. Per quanto riguarda la cottura, bisogna usare farina, brodo caldo e salsa gravy (e se piace anche cranberry sauce), così da renderlo ancora più gustoso. Quali sono i dolci del Thanksgiving Day Su una tavola imbandita per il Thanksgiving Day non possono mancare i dolci, prima tra tutte la pumpkin pie, la torta alla zucca tipicamente autunnale. Secondo la tradizione americana, va preparata con una base di pastafrolla o brisée, sulla quale si mette il ripieno fatto con crema di zucca, zucchero, panna, uova e spezie (solitamente cannella o noce moscata). Molto amata, anche la Pecan Pie, la torta con noce pecan, frutto originario del territorio che spesso viene tostata e caramellata per essere ancora più buona. Tra i grandi classici della cucina americana, infine, non può mancare. la apple pie, la torta di mele composta da due dischi di pasta sfoglia fragrantecon in mezzo un ripieno di pezzetti di mela cotta con zucchero, limone e un pizzico di cannella. Read the full article
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Le piogge autunnali 🌦️ non ostacoleranno più il divertimento! 🥰
Il nostro luminoso wigwam giallo ☀️, come un raggio di sole, creerà un’atmosfera di vero calore nella tua casa.
Regala al bambino una sensazione di sicurezza, permettendogli di immergersi in un’atmosfera di calore e comfort 💛. Qui i più piccoli possono giocare, sognare e leggere nel loro magico rifugio, trasformandolo nel proprio piccolo mondo.
È il luogo perfetto per un’indimenticabile avventura autunnale! 🌕🌼🐥
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Regina di Spade.
"La solitudine del Saggio".
Non è il momento di "fare gli eroi" e nemmeno di assumersi scelte avventate, che non abbiano ampiamente attraversato i mesi di riflessione precedenti.
Il carico emotivo e la voce interiore che affiorano dall'Inconscio individuale e collettivo ci parlano di "squilibrio" e di decadenza ed è nefasto abbracciare l'Oscurità nei mesi della purificazione sottile.
Occorre "stare un passo indietro" ... ed uno "dentro".
La realtà percepita sta compiendo il suo viaggio di "non ritorno".
E' nella fase di pre-contemplazione e sgretolamento delle primissime credenze.
Non va accelerato il tempo della Manifestazione.
Ma l'Umano, si sa, vorrebbe tutto e subito.
Magari si accontenta di coprire le sue miserie dentro un abito vecchio e sgualcito, ma sempre meglio che affrontare le mani vuote e il cuore nudo.
I processi di maturazione di questo Autunno caldo ci permettono di conoscere a fondo i nostri aspetti traumatici, le nostre zone "scoperte", i nostri automatismi di perdita e di mancanza, di povertà e di rinuncia.
E non è prudente agire in maniera avventata e immatura nella direzione del "risolvere".
Occorre accogliere con pazienza e amorevolezza le ansie e le tentazioni. E poi restare fermi ad ascoltare, a cullare quella voce interiore che urla, che si sente così arrabbiata, così sola, così anticamente ferita.
Senza cercare appigli e abbagli.
Senza voler anestetizzare il dolore.
Senza rincorrere chimere o soluzioni sostitutive e compensative.
Chi si arrende ora, è in pericolo.
Perché dare forza al trauma e viverlo nella sua forma più potente, all'oggi è davvero da guerrieri senza spada e senza armatura.
Anche Ulisse, navigatore saggio ed esperto, per non perdersi nel canto ammaliatore delle sirene, si fece legare all'albero della nave, poiché percepiva che la sua volontà di resistere avrebbe potuto vacillare e non essere sufficientemente forte.
La tremenda trappola delle sirene andava a toccare le sue vulnerabilità più profonde legate alla "mancanza" e alle "ferite irrisolte", formulando tentazioni e promesse apparentemente irrinunciabili e sensibili al linguaggio dell'Ego.
Ma la maturità e il radicamento, hanno permesso ad Ulisse di salvarsi da se stesso e dalle proprie debolezze interiori.
Il viaggio dell'Eroe non è mai fuori. Ma dentro se stessi.
E se noi oggi cediamo alla fatica, pensando in modo assolutamente fanciullesco e presuntuoso, di avere il pieno controllo sui nostri traumi e sulle nostre zone d'ombra, non abbiamo compreso ancora il senso di questa traversata autunnale.
Abbattere gli automatismi fisici e psichici non è come aprire le connessioni spirituali.
L'Essere umano fa parte della Natura e delle sue leggi.
Ha un funzionamento diverso. Ha dei tempi. Ha delle memorie di dolore molto radicate nel Corpo e nella Mente ed esse sono al loro volta associate a codici di trauma che faticano a dissolversi.
Siamo aiutati. Ma dobbiamo smetterla di credere che il pensiero magico del bambino risolva tutto quanto.
Occorre essere presenti, vigili, disciplinati, concentrati.
Le sirene stanno cantando a squarciagola.
Non è tempo di lasciarsi incantare dall'apparenza. Dedicarsi ai piaceri compensativi è assai pericoloso. Tornare al piacere dissoluto e paradisiaco, stile baccanale, e dissolversi in esso, con tutti questi traumi che stanno affiorando e cercando "casa", è pericoloso.
Restate un passo indietro.
Siete affaticati, stanchi, depressi, nervosi.
E' comprensibile che il cedimento sia dietro l'angolo.
Può essere davvero difficile questo Autunno Caldo.
Ma abbiate sempre la saggezza e la fermezza di non abbandonarvi al trauma originale.
Manca poco.
Non distruggete tutto ora.
Non lasciate che la Mente governi un comportamento dissoluto e impotente.
Restate nell'Amore per voi stessi.
Soli. Arrabbiati. Nervosi.
Certo.
Ma "al sicuro".
Mirtilla Esmeralda
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Meteo, torna il caldo in Italia: dove salgono le temperature
[[{“value”:” Stiamo vivendo un periodo di stampo pienamente autunnale contrassegnato da parentesi di forte maltempo alternate a momenti… L’articolo Meteo, torna il caldo in Italia: dove salgono le temperature proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Stiamo vivendo un periodo di stampo pienamente autunnale contrassegnato da parentesi di forte maltempo alternate a…
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Com’è bello il sole quando sorge fresco, come un’esplosione che ci lancia il suo buongiorno! (Charles Baudelaire)
Stamattina mi sono persa l’alba. La fresca temperatura autunnale ha fatto sì che mi lasciassi coccolare dal caldo delle coperte, poltrendo finché la luce del giorno non ha illuminato la stanza. Ogni tanto è bello lasciarsi prendere dalla pigrizia. Quando mi alzo il sole non è ancora alto, è sorto da poco più di mezz’ora. Esco sul balcone, saluto questo nuovo giorno e ammiro in silenzio ciò che mi…
#5 ottobre#alba#atmosfere#autunno#Charles Baudelaire#colori#Hermann Hesse#letteratura#Mindfulness#poltrire#sabato#sensazioni#sole#Vagabondaggio
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