#buona santa Lucia
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They celebrate her a lot in Scandinavia too.
In Sweden particularly.
There, she's a young woman with an evergreen crown with candles on top.
I have no idea if anyone outside of Italy knows the horror of Saint Lucy (santa lucia) so in true christmas spirit let me share you the story of a christian martyr who is now a ghost that walks around with her eyes over a metal olate and gives gifts to good children and blinds whiever sees her by throwing boiling coal into their eyes.
She terrorizes me.
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13.
Buona festa di Santa Lucia.
There was always a paradoxical sort of quality to Saint Lucia for me—one part life, one part death. For Father, she was a promise of brighter days to come; for Mother, a warning of infinite darkness. And yet this man of winter and this woman of summer somehow found love in their contradictions.
On December 13th, 1872, a match was struck. Someone, perhaps, should have snuffed it out.
#from the woods#-R.#Quante miglia alla mia redenzione ora?#Settanta miglia prima che la memoria scolora#Posso arrivare prima che si spenga il lume?#Sì; lì e tornare indietro ancora#Se il vento solleva i miei piedi come piume#Potrei arrivarci prima che si spenga il lume...
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Non solo quando si può soprattutto quando non si può, lungo quei giorni in cui la vita non concede scampo, affannandoci con i Suoi colpi bassi, non perdiamo di vista la Luce della Speranza che possiamo ritrovare ovunque, anche solo attraverso uno Sguardo in Cielo. ✨
Buona Santa Lucia!
@elenascrive
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Regali e ricordi per Santa Lucia
Regali e ricordi per Santa Lucia Regali e ricordi per Santa Lucia, un articolo che ripercorre la storia, le tradizioni, il folklore popolare e i ricordi della festa della mitica Santa Lucia. Zitti, zitti fate piano vien la Santa da lontano, porta a tutti dolci e doni soprattutto ai bimbi buoni. Ma se un bimbo è cattivello, oltre tutto un po’ monello, nulla trova nel tinello. Quindi bimbi birichini diventate un po’ bravini, e i cuoricini tutti spenti con la Santa si fan contenti. Grazie, grazie Santa Lucia, il tuo incanto mi porti via. Filastrocca di Santa Lucia Ormai è già più di un anno che è morta mia madre, e lo sconforto misto ad una profonda malinconia mi angosciano sempre parecchio, soprattutto in questo mese di Dicembre in cui le festività amplificheranno ancora di più il senso di vuoto e di perdita della persona a cui per forza di cose ero più legato. Il fatto poi di non avere una famiglia propria e di essere figlio unico, peggiora ancora di più la situazione, perché non si pensa quasi più al futuro, ma si è completamente assorti nei ricordi del passato. Per alleviare un po' questa tristezza faccio dell'attività fisica in casa e quasi ogni giorno vado a fare una camminata che abbino alla solita spesa per sopravvivere, tuttavia i miei pensieri sono sempre volti più alla mia vita trascorsa, che non a quella presente. Capita così un giorno che passando verso sera davanti a Toys, un negozio di giocattoli situato nel parco commerciale di Campo Grande alle porte di Brescia, mi sono ricordato di quanto ero spensierato e felice nel giorno di Santa Lucia, quando da piccolo ricevevo appunto i doni e i giocattoli per celebrare questa antica tradizione. Chiariamo subito che in quel periodo non sapevo molto di Santa Lucia, se non che veniva con il suo asinello, suonando un campanellino i giorni precedenti alla data fatidica, e che era cieca. Ritornerò sulle emozioni che questa occasione mi procurava alla fine di questo articolo, ma prima voglio spiegare chi fosse questa santa, anche perché la sua festa, celebrata il 13 dicembre, anticipa il Natale ed è molto sentita in diverse regioni del Nord Italia, come il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna. Santa Lucia è considerata la patrona della vista e della luce, e il suo culto è legato sia alla tradizione cristiana che a elementi di folklore locale. Secondo l’Enciclopedia Bresciana di don Antonio Fappani, l’usanza originaria era esporre le scarpe vuote sui davanzali e proprio così era stata descritta dal poeta Cesare Arici, nel 1811: "Costume si è quello de' fanciulli che espongono le loro scarpe sulle finestre nella notte di santa Lucia. È pia credenza nella buona fede de' ragazzi, che quella Santa con certo suo alato asino celeste, svolazzi quella notte su pei balconi delle case e riempia di doni le scarpe che si trovano esposte, di ciambelle, di canditi e di confetti". Una filastrocca diffusa anche a Brescia, inoltre, recita: "Santa Lucia questa notte, viene giù dalle sue grotte, viene avanti pian pianino, si nasconde nel camino. Ma se sente a brontolare, a far capricci o bisticciare porta via tutti i doni lascia cenere e carbone. E poi monta sopra il tetto, mentre noi andiamo a letto, e nel buio della notte fa ritorno alle sue grotte".
La festa di Santa Lucia In origine Santa Lucia era una giovane martire cristiana di Siracusa (Sicilia), vissuta tra il III e il IV secolo, durante le persecuzioni di Diocleziano. La sua festa cade appunto il 13 dicembre, che secondo il calendario giuliano era il giorno del solstizio d'inverno, il più corto dell'anno. Per questo motivo, il suo nome, che significa "luce" (dal latino lux), è stato associato al ritorno graduale della luce solare, tanto è vero che un famoso detto popalare recita anche che a Natale i giorni si allungano di un passo del gallo, e in dialetto Bresciano ci sta anche la rima, ovvero - A Nedàl i dé i sà slonga d'ön pas del gal -. Molti luoghi celebrano la santa con processioni e messe solenni, spesso accompagnate da canti tradizionali e dalla benedizione degli occhi. In città come Verona, Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona, Santa Lucia è vista come una figura benevola che porta doni ai bambini, simile a San Nicola o alla Befana. La notte del 12 dicembre, i bambini lasciano biscotti, latte e fieno (per l'asinello della santa), sperando di ricevere giocattoli o dolci in cambio. Da considerare inoltre che un tempo il solstizio d’ inverno cadeva proprio nella giornata del 13 dicembre e in tale circostanza nelle campagne era uso praticare una specie di perequazione: chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte ai meno fortunati. Si riallaccia ad analoga forma di solidarietà la storia di un presunto miracolo che risale al sedicesimo secolo. Si narra infatti che il Bresciano fosse stato colpito da una grave carestia e che alcune signore di Cremona avessero organizzato una distribuzione di sacchi di grano da lasciare anonimamente sulle porte di tutte le famiglie. Così una carovana di asinelli carichi raggiunse Brescia presa nella morse della fame: ma poiché la distribuzione avvenne di nascosto, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, si pensò che fosse stata una grazia della martire. L’ antica ospitalità, poi, voleva che si accogliessero nelle case i pellegrini che cercavano riparo dal freddo e questi ultimi, a loro volta, prima di ripartire, dovevano lasciare un dono sulla porta della casa che li aveva accolti. Con il trascorrere del tempo si consolidò così l’usanza di fare regali in occasione del 13 dicembre. Lucia, come abbiamo detto, era una giovane siracusana del III-IV secolo, ed è una figura tra storia e leggenda. Promessa in sposa a un patrizio, si dedicò ai poveri dopo aver ricevuto una visione di Santa Agata mentre pregava per la guarigione della madre malata. Tornata a Siracusa, ruppe il fidanzamento e distribuì la sua dote ai bisognosi. Il fidanzato, offeso e interessato alle ricchezze, la denunciò come cristiana al prefetto Pascasio. Nonostante torture e minacce, Lucia non rinunciò alla sua fede, dimostrandosi incrollabile. Arrestata, fu protagonista di un miracolo: il suo corpo divenne così pesante che nessuno riuscì a spostarlo. Inoltre prima della sua esecuzione, avvenuta il 13 dicembre, ricevette l'Eucaristia e profetizzò la fine delle persecuzioni cristiane. Una leggenda narra anche che donò i suoi occhi a un giovane innamorato, ma questi le ricrebbero miracolosamente e di fronte al rifiuto di cederli nuovamente il giovane alla fine la uccise con una coltellata al cuore. Per questo Lucia è ricordata come un simbolo di fede e carità. La cosa strana è che pur essendo Lucia originaria della Sicilia, i paesi del Nord Europa, come la Svezia, hanno da sempre avuto una forte devozione per lei, e il Nord Italia, essendo geograficamente più vicino, potrebbe averne ereditato alcune tradizioni. La celebrazione della festa di Santa Lucia è attestata per la prima volta nel Medioevo e continuò dopo la Riforma protestante negli anni 1520 e 1530, sebbene la celebrazione, nei modi odierni, abbia solo circa 200 anni. Santa Lucia è ancora oggi uno dei pochi santi celebrati dal popolo nordico prevalentemente luterano: danesi, svedesi, finlandesi e norvegesi, compresi quelli emigrati in nord America (negli Stati Uniti e in Canada). In Scandinavia, come in tutta l'Europa protestante, fino alla metà del XVIII secolo, questa era la notte più lunga dell'anno in coincidenza con il solstizio d'inverno, in quanto era impiegato ancora il calendario giuliano. Tanto che il poeta inglese John Donne scriverà poi la poesia "A Nocturnal upon St. Lucy's Day", che riporto alla fine del testo. Sia i protestanti che i cattolici partecipano a queste processioni, e i ragazzi impersonano di solito altre figure legate al Natale, come Santo Stefano. In Norvegia, in Svezia e nelle regioni di lingua svedese della Finlandia, si cantano canzoni a tema e le ragazze, vestite da Santa Lucia, portano in processione biscotti e panini allo zafferano, come metafora del "portare la luce del Cristianesimo attraverso le tenebre del mondo". Si dice che celebrare compuntamente la giornata di Santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce. Santa Lucia è celebrata anche in Argentina, nel paese sudamericano, gli italo-argentini originari di o nati a Siracusa e residenti a Buenos Aires (in particolare nel barrio de La Boca) e a Mar del Plata, festeggiano Santa Lucia in maniera molto simile, quasi identica, a quanto avviene in Sicilia. Per ritornare ora alle mie esperienze personali devo dire che l'attesa della Santa, della sua festa e principalmente dei doni era circondata da un’atmosfera più che magica. La festa era scandita da una serie di rituali che venivano rispettati fedelmente e cominciavano già all’inizio di dicembre. Io naturalmente non sapevo che i giocattoli e i dolci li avrebbero acquistati i miei genitori e così ero tutto contento ed emozionato quando sentivo il campanellino a suonare. Si doveva anche andare a dormire presto perché si diceva che se si fosse vista la Santa, tutto l'incantesimo sarebbe svanito e non si sarebbero ricevuti i regali. Considerate che eravamo negli anni 60, non c'erano ancora i computer, né tantomeno i telefonini, e noi bambini eravamo ancora piuttosto ingenui e creduloni. Così al mattino del 13 ci si svegliava presto, anche perché poi mio Papà doveva andare a lavorare, ed io sul tavolo della saletta trovavo i vari giocattoli che avevo richiesto, e un mucchio di dolci, cioccolatini, caramelle, marzapane, monete di cioccolato, torroncini e via dicendo. Ogni anno arrivavano doni e giocattoli nuovi, dal famoso trenino, al meccano, dai mattoncini lego alle pistole o ai fucili dei cow boys, dai soldatini con il loro fortino, ai modellini di macchine o di aerei, e dopo l'inizio delle scuole elementari anche dei libri degli autori Inglesi o americani più famosi, naturalmente in versione tradotta, ridotta e adattata per bambini, con le copertine disegnate e colorate. Anche l'azienda dove lavorava mio padre, La Breda meccanica, oggi Leonardo per intenderci, regalava ai figli dei dipendenti vari doni, che ovviamente bisognava scegliere in anticipo, ed è così che anno dopo anno mi ero creato anche la mia prima raccolta delle Garzantine, anche se io in verità non le usavo molto, anche perché per le ricerche prima c'era l'enciclopedia Conoscere dei nonni, o per meglio dire, di mia zia Gabriella, che aveva una decina d'anni più di me e faceva le Magistrali, quando poi andai in prima media arrivò quella della De Agostini di Novara in 13 volumi, chiamata Universo, che mia mamma aveva acquistato a rate dal libraio Baronio. Così per ritornare ai giorni nostri, mentre camminavo appunto in Campo Grande davanti al negozio Toys, e rievocavo tutti questi momenti sereni, emozionanti e spensierati di quando ero bambino, ancora inconsapevole della triste realtà del mondo che mi avrebbe circondato in seguito, e protetto e viziato dall'affetto e dall'amore dei miei genitori, pensavo che se mai ci fossero stati dei momenti nella mia vita in cui ero stato veramente felice e contento, beh senza dubbio questi erano da associare alla festa di Santa Lucia, il 13 Dicembre di tanti anni fa, e come al solito questi pensieri non potevano che suscitarmi ancora più tristezza e malinconia, perché ormai tutto ciò non vive che nel mondo nostalgico dei ricordi, ma nella realtà è tutto scomparso, come mio papà Luciano, come mia mamma Innocenza, o come i miei nonni materni, Emilio e Stella, e come il piccolo Brunetto che era così soddisfatto e radioso nel vedere i suoi giocattoli. Ma, caro John, eh si, chi dice Ma, cuor contento non ha! Tutto intorno a me appare moribondo, triste, desolato, eppure a guardare meglio sembra quasi che la realtà si diverta, se confrontata con me, che sono il suo epitaffio. Carl William Brown Via John Donne A Nocturnal upon St. Lucy's Day By John Donne 'Tis the year's midnight, and it is the day's, Lucy's, who scarce seven hours herself unmasks; The sun is spent, and now his flasks Send forth light squibs, no constant rays; The world's whole sap is sunk; The general balm th' hydroptic earth hath drunk, Whither, as to the bed's feet, life is shrunk, Dead and interr'd; yet all these seem to laugh, Compar'd with me, who am their epitaph. Study me then, you who shall lovers be At the next world, that is, at the next spring; For I am every dead thing, In whom Love wrought new alchemy. For his art did express A quintessence even from nothingness, From dull privations, and lean emptiness; He ruin'd me, and I am re-begot Of absence, darkness, death: things which are not. All others, from all things, draw all that's good, Life, soul, form, spirit, whence they being have; I, by Love's limbec, am the grave Of all that's nothing. Oft a flood Have we two wept, and so Drown'd the whole world, us two; oft did we grow To be two chaoses, when we did show Care to aught else; and often absences Withdrew our souls, and made us carcasses. But I am by her death (which word wrongs her) Of the first nothing the elixir grown; Were I a man, that I were one I needs must know; I should prefer, If I were any beast, Some ends, some means; yea plants, yea stones detest, And love; all, all some properties invest; If I an ordinary nothing were, As shadow, a light and body must be here. But I am none; nor will my sun renew. You lovers, for whose sake the lesser sun At this time to the Goat is run To fetch new lust, and give it you, Enjoy your summer all; Since she enjoys her long night's festival, Let me prepare towards her, and let me call This hour her vigil, and her eve, since this Both the year's, and the day's deep midnight is. https://www.youtube.com/watch?v=C9f6zxo6X0s Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Aforismi e citazioni sulle feste Barzellette sul Natale La fiaba del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Odio il natale (Umorismo) Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
#dolciedoniaSantaLucia#folkloredellafestadiSantaLucia#JohnDonne#LafestadiSantaLucia#regaliperSantaLucia#SantaluciaaBrescia#SantaLuciainLombardia#St.Lucy'sDay#storiadiSantaLucia#storiaeleggendadiSantaLucia#tradizioniperSantaLucia#unapoesiaperSantaLucia
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Torre Santa Susanna ed Erchie: Carabinieri e anziani insieme contro le truffe domestiche e telefoniche
Torre Santa Susanna ed Erchie: Carabinieri e anziani insieme contro le truffe domestiche e telefoniche. Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, insieme ai Comandanti delle Stazioni Carabinieri di Torre Santa Susanna ed Erchie, nell'ambito dei seminari divulgativi per la diffusione della prevenzione alle truffe in danno di vittime vulnerabili, avviati ininterrottamente già da ottobre 2023 e promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno tenuto tre incontri, rispettivamente presso la Chiesa di Santa Lucia a Erchie e nei centri per anziani "AUSER" ubicati a Torre Santa Susanna e nel comune erchietano, per fornire alcuni consigli pratici soprattutto ai cittadini meno giovani, ma anche ai familiari, per conoscere e riuscire a prevenire eventuali tentativi di truffa che, purtroppo, malviventi senza scrupoli cercano di attuare ai danni delle fasce più vulnerabili della popolazione, con l'intento di indurre in errore le anziane vittime per impossessarsi di denaro contante, oppure oggetti preziosi. In tale ottica, i militari dell'Arma hanno incontrano circa 150 persone, spiegando alcune delle metodologie più diffuse e fornendo, al contempo, dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l'ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono: - il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come "avvocato" il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all'anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l'obbligo di pagare una presunta "cauzione" a causa del momentaneo "fermo" del nipote operato dalle forze dell'ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell'accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando; - il finto "amico" di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a "regalare" somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come "amici di vecchia data" dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell'anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento; - un pacco postale "urgente": l'anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell'anziana vittima per consegnare un pacco "urgente", il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l'anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l'importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla "urgenza", in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco; - dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell'ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali; - messaggi recapitati sul cellulare, da parte di numeri sconosciuti, in cui il mittente si spaccia per figlio/a o nipote dell'anziano/a, riferendo di aver smarrito il telefono e di aver necessariamente dovuto cambiare il numero, invitando il destinatario del sms a cliccare su un link contenuto nel messaggio col fittizio pretesto di memorizzare la nuova utenza mobile nella rubrica. Prestare attenzione a tali messaggi ed evitare categoricamente di cliccare su tali link, in quanto in realtà contengono dei virus che permettono ai truffatori di rubare dai telefoni dati sensibili, password, codici di accesso a indirizzi e-mail e conti bancari; - chiamate cd. "one ring", provenienti da utenze sconosciute i cui utilizzatori fanno ricorso ad un singolo squillo nei confronti del numero di cellulare del destinatario che, spesso, preso dalla curiosità, ricontatta l'utenza mobile, non ancora consapevole del fatto che in realtà si tratta di una modalità di truffa che prevede proprio la richiamata telefonica da parte della vittima, ai danni della quale vengono addebitati ingenti costi e commissioni per l'effettuazione della chiamata. Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l'abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che altri incontri saranno tenuti anche nelle prossime settimane, al fine di instaurare un confronto con quante più famiglie e anziani possibile, in un'ottica di massiccia prevenzione del fenomeno. È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell'ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, noi sempre pronti ad aiutarvi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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8 ago 2023 16:26
“UNA VOLTA WALTER CHIARI SI PRESENTÒ DA PADRE PIO CHE LO ACCOLSE CON UN 'VADE RETRO SATANA' PERCHÉ SAPEVA CHE ERA UN COCAINOMANE” - MASSIMO FINI RICORDA IL GRANDE COMICO E ATTORE: “ERA GENEROSO E EBBE DONNE BELLISSIME. PER LUCIA BOSÈ PRENDEVA OGNI MATTINA L’AEREO PER LA SPAGNA E RIENTRAVA PER LO SPETTACOLO DELLA SERA - IMPROVVISAVA ANCHE NELLA VITA. STAVA GIRANDO UN FILM AUSTRALIANO E TELEFONÒ AD ALIDA CHELLI E LE DISSE: ‘SONO VESTITO DA FRATE DAVANTI A UNA FONTANA, SE ACCETTI DI SPOSARMI MI CI BUTTO DENTRO’. DUE GIORNI DOPO ERANO MARITO E MOGLIE. QUANDO COMINCIAVA A PARLARE NON LA FINIVA PIÙ: ABITUDINE DOVUTA ALLA SUA ADDICTION ALLA COCAINA”
Estratto dell’articolo di Massimo Fini per il “Fatto quotidiano”
La carriera di Walter Chiari inizia con un’imitazione di Adolf Hitler. Uscito ventenne dalla guerra senz’arte né parte, anzi con una ignominiosa detenzione nel campo prigionieri americano di Coltano per la sua partecipazione al settimanale l’Orizzonte della X Mas, trovandosi per altro in buona compagnia, Dario Fo, Raimondo Vianello, Enrico Maria Salerno, Paolo Dordoni, Enrico Ameri.
Le aveva tentate tutte per trovare un lavoro (magazziniere all’Isotta Fraschini, radiotecnico, impiegato di banca) ma per una ragione o per l’altra gli era sempre andata buca. Anche in banca fu un fallimento, ma insperatamente fruttuoso. Qui fu chiamato dal capoufficio perché scoperto a fare l’imitazione di Hitler in piedi su una scrivania. L’uomo si sbellicò dalle risa ma gli consigliò di dedicarsi a qualche altro mestiere, preferibilmente artistico.
Walter Chiari era un uomo generosissimo […] così […] si fece coinvolgere da mio padre, che dirigeva il Corriere Lombardo, a dedicare ogni santa mattina di ogni santo Natale ad aiutarlo in certe operazioni benefiche in giro per la città. Forse Walter avrebbe preferito passare quelle mattine con qualcuna delle sue donne (ne ebbe tantissime e bellissime da Ava Gardner a Lucia Bosè, per la Bosè prendeva ogni mattina l’aereo per la Spagna e rientrava appena in tempo per lo spettacolo della sera) ma non sapeva dire di no. […]
[…] non potendo onorarli tutti […] arrivava sempre con un paio d’ore di ritardo. Un pomeriggio sempre di Natale era stato ingaggiato con altri artisti in un hangar vicino all’aeroporto di Bresso dove erano stati convogliati molti vecchietti […] Fra gli altri c’era anche Ezio Greggio. Greggio si limitò alla modica quantità, disse due parole soprattutto su suoi programmi futuri. Walter arrivò con il suo consueto ritardo di due ore ma fece una performance come fosse stato al Lirico.
Mentre lo aspettavamo chiacchieravo con Carlo Campanini, la sua storica spalla. E Campanini si tirò giù letteralmente le braghe e mi fece vedere il sedere pieno di pizzicotti perché Chiari improvvisava e lui doveva tenere la parte. Improvvisava anche nella vita.
Stava girando un film australiano, Sono strana gente, telefonò ad Alida Chelli e le disse: “Sono vestito da frate davanti a una fontana, se accetti di sposarmi mi ci butto dentro”. Due giorni dopo erano marito e moglie.
Fossero tre mesi o tre anni Chiari si innamorava di tutte con la stessa intensità. È questa la caratteristica […] del vero seduttore. Un giorno ero a chiacchiera con Antonio Ricci, l’inventore di Striscia la Notizia, e gli chiesi: “secondo te Greggio è un attore?”. “Non lo so, è funzionale al mio programma”. “Beh io preferisco Walter Chiari”. “Ah, tu sei rimasto fermo alla battuta”. E di battute […] Walter Chiari è pieno fino all’inverosimile. […] Riusciva a tenere l’attenzione del pubblico per una decina di minuti buoni giocando sulla parola “missipipì” (Mississippi). […]
Credo che Walter fosse religioso anche se di questo non abbiamo mai parlato. Una volta si presentò da padre Pio che lo accolse con un “vade retro satana” perché sapeva che Chiari era un cocainomane. Che non è esattamente l’atteggiamento misericordioso che ci si aspetterebbe da un frate diventato famoso per stimmate molto dubbie. Lui ci rimase malissimo.
Dopo la guerra non fece mai politica ma qualcosa doveva essergli rimasto sul groppo. Nello spettacolo teatrale Chiari di luna tenuto a Genova nel 1975, disse a proposito del duce appeso per i piedi a piazzale Loreto: “Dalle tasche di Mussolini non cadde nemmeno una monetina. Se i nuovi reggitori d’Italia avessero subito la stessa sorte, chissà cosa uscirebbe dalle tasche di lorsignori”. Lo scandalo fu enorme e Walter Chiari fu estromesso di fatto dalla Rai.
Da qui inizia la sua discesa, costretto a lavorare per tv minori: Tele Alto Milanese, Antenna 3 Lombardia, Tele Monte Penice. Come una Wanna Marchi qualsiasi. Famosi sono il suo soliloquio sul balbuziente che vuole ordinare una granita e il personaggio di Sarchiapone. Era irrefrenabile, quando cominciava a parlare non la finiva più […] Anche di persona aveva questa abitudine che credo fosse dovuta alla sua addiction alla cocaina. Poi si fermava di colpo e questo l’ho visto in tanti cocainomani e alcolisti. In Strehler, per esempio, che sulla piazzetta di Portofino tenne banco per ore e poi si sciolse in un mutismo assoluto.
[…] Walter Chiari era proprio simpatico e la simpatia e il suo fisico atletico, un vero fusto (vinse nel 1939 i campionati di pugilato lombardi della categoria pesi piuma, fu un buon nuotatore, vinse i campionati organizzati dalla Gil nei 100 metri stile libero, e un buon tennista e giocatore di bocce) furono anch’esse alla base della sua fortuna. […] Ai suoi funerali non c’erano vip ma tremila milanesi che non l’avevano dimenticato. […]
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Occhi di Santa Lucia Gli occhi di Santa Lucia sono dei tipici dolcetti della tradizione natalizia pugliese, preparati in occasione della festa della santa ,il 13 Dicembre. Si tratta di tarallini preparati con farina, olio e vino, come vuole la migliore tradizione della Puglia, ricoperti da una glassa di zucchero chiamata "sclepp" e aromatizzati in diversi modi, con anice, semi di finocchietto o un pizzico di cannella, spezie che richiamano i profumi tipici del periodo natalizio. La forma di questo dolce, nella sua semplicità, ha tanto da raccontare, come ogni prodotto della tradizione popolare. La leggenda di Santa Lucia narra che, una giovane Lucia, tanto devota alla Vergine Maria, la pregò per la guarigione della madre malata gravemente, il miracolo avvenne, così Lucia decise di consacrarsi alla prodigiosa Vergine, e la sua dedizione era tanto sconfinata che, si strappò gli occhi e li gettò in mare. La Vergine Maria, commossa dalla sua devozione, la ricompensò donandole degli occhi ancora più splendidi e luminosi di quelli che aveva. Forse per questo gli occhi di Santa Lucia devono il loro nome e la loro forma ad una specie di mollusco diffuso nel mediterraneo, l'Astrea Rugosa, caratterizzato dal fatto che, oltre ad avere una conchiglia come abitazione, ha anche uno strato calcareo a forma di spirale, che funge da “porta di casa”, isolandolo quando si ritira completamente. Questi taralli dolci, quindi vengono associati alla piccola pietra marina così somigliante ad un occhio, considerata un vero e proprio amuleto, tanto che il suo ritrovamento è ritenuto un segno di buona sorte. Santa Lucia il cui nome deriva dal latino "lux" viene venerata come portatrice di luce e festeggiata in questi giorni, che sono i più più brevi dell'anno, giorni del solstizio d'Inverno in cui il sole sorge più tardi e tramonta presto. Vi auguro quindi una buona seppur breve giornata augurandovi di aprire gli occhi che alla fine significa essere consapevoli... quindi siate consapevoli, che la felicità non è un ricordo o un aspirazione futura, la felicità è oggi. (presso Casa Mia) https://www.instagram.com/p/CIvC0EYJInl/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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13 Dicembre: SANTA LUCIA
Una Dea che viene da lontano portando una spiga di grano e .. tanti doni!
✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨
Dalla Svezia all’Austria, dalla Boemia alla Spagna, dal Brasile alla Finlandia, in moltissime parti del mondo il 13 dicembre si festeggia Santa Lucia.
E secondo molte tradizioni, nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre, la Santa passa di casa in casa a portare i doni...proprio come Babbo Natale!
La storia dice che Santa Lucia nacque a Siracusa, probabilmente intorno al 283 d.c., e morì il 13 Dicembre del 304.
Su di lei sono nate diverse leggende, con un comune denominatore: Lucia era una dolcissima ragazza dagli occhi bellissimi, che fu perseguitata per la sua grande fede.
La sua storia è intessuta di elementi leggendari, che testimoniano l'enorme venerazione di cui Santa Lucia ha goduto e gode.
L'iconografia la rappresenta nell'episodio dello strappo volontario degli occhi.
Altri attributi possono essere una spada oppure anche una tazza da cui esce una fiamma, una fiaccola o un mazzo di spighe.
Fatto sta che nel giorno che precede la sua festa, in molte parti di Italia e del mondo, i bambini le scrivono una letterina chiedendole dei doni. Preparano cibo e carote sui davanzali delle finestre per sfamare la Santa e il suo asinello e poi vanno a dormire attendendo il mattino.
In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai familiari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole vestite con tunica e cintura bianche.
La Santa è stata più volte messa in relazione con la Dea greca Demetra o con la romana Cerere, i cui attributi principali erano il mazzo di spighe e la fiaccola.
"Luce degli occhi, della vista", "luce del mondo", "luce cosmica": le espressioni rivelano non solo una chiara simbologia spirituale di grandissima intensità, ma soprattutto quella visione cosmologica delle civiltà passate e delle moderne culture contadine in cui s'alternano luce e buio, vita e morte, in un percorso che nella sua circolarità è garanzia di un eterno fluire e ritornare delle cose.
La festa di Santa Lucia anticipa la festa del ritorno della Luce, Yule, che si celebra il 21 Dicembre, con il solstizio d'Inverno.
Buona Santa Lucia a tutti e Buon Onomastico a tutte le Lucia, Lucio, Luciana, Lucy!!!!!
🌾 ✨ 🔥 🌟 🥕
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Greatest Hits of 1950 | Top Music Hits 1950 | Songs of 1950 [1950s Hits]
Greatest Hits of 1950 | Top Music Hits 1950 | Songs of 1950 [1950s Hits] 00:00 Introduction 00:12 English 05:41 French 06:32 German 07:32 Italian 08:32 Portuguese 09:26 Spanish Greatest Hits of 1950 including: Anton Karas - The Third Man, Billy Eckstine - My Foolish Heart, Bing Crosby - Dear Hearts and Gentle People, Bing Crosby - Rudolph The Red-Nosed Reindeer, Doris Day – Bewitched, Eileen Barton - If I Knew You Were Coming (I'd've Baked a Cake), Ernie Ford & Kay Starr - I'll Never Be Free, Eve Young - Silver Dollar, Frankie Laine - The Cry of the Wild Goose and many more! Subscribe to our channel to see more of our content! Related Searches: Greatest Hits of 1950, Best Jukebox 1950 Playlist, Late 1950 Non Stop , Top 1950 Non Stop, Mix 1950 Compilation, Best 1950 List, Late 1950 UK, Best 1950 Playlist, Best 1950 Non Stop, Best 1950 Video, Greatest 1950 Non Stop, Mix 1950 Playlist, Best Jukebox 1950 List, List of 1950 Mix, Top 1950 USA, Best Songs of 1950, Top Music 1950, Hits of 1950 Related Channels: K-Music, Ultra Lists, Younger days, Music Hits, DJ Crayfish, Redlist, Music Express, Some Random Guy, Francis Pelletier, MarioMex International Mixes, Top Culture, Related Videos: https://www.youtube.com/watch?v=R1zM5WF1NF0 https://www.youtube.com/watch?v=5qmoZ9W8kQg 1. Anton Karas - The Third Man 2. Billy Eckstine - My Foolish Heart 3. Bing Crosby - Dear Hearts and Gentle People 4. Bing Crosby - Rudolph The Red-Nosed Reindeer 5. Doris Day - Bewitched 6. Eileen Barton - If I Knew You Were Coming (I'd've Baked a Cake) 7. Ernie Ford & Kay Starr - I'll Never Be Free 8. Eve Young - Silver Dollar 9. Frankie Laine - The Cry of the Wild Goose 10. Gary Crosby & Bing Crosby - Play A Simple Melody 11. Gary Crosby & Bing Crosby - Sam's Song 12. Gordon Jenkins & His Orchestra - Bewitched 13. Gordon Jenkins & His Orchestra - My Foolish Heart 14. Guy Lombardo - The Third Man 15. Hardrock Gunter - Birmingham Bounce 16. Kay Starr - Bonaparte's Retreat 17. Nat King Cole - Mona Lisa 18. Patti Page - All My Love 19. Patti Page - Tennessee Waltz 20. Perry Como - Hoop-Dee-Doo 21. Phil Harris - The Thing 22. Piano Red - Rockin' With Red 23. Red Foley - Chattanooga Shoe Shine Boy 24. Sammy Kaye - Harbor Lights 25. Sammy Kaye & Don Cornell - It Isn't Fair 26. Steve Conway - My Foolish Heart 27. Teresa Brewer - Music Music Music 28. The Ames Brothers - Can Anyone Explain (No, No, No!) 29. The Ames Brothers - Rag Mop 30. The Ames Brothers - Sentimental Me 31. The Andrews Sisters - I can dream, can't I? 32. The Andrews Sisters - I wanna be loved 33. The Cap-Tans - I'm So Crazy For Love 34. The Weavers and Gordon Jenkins - Goodnight, Irene 35. The Weavers and Gordon Jenkins - Tzena Tzena Tzena 36. Tony Martin - There's No Tomorrow 37. Wynonie Harris - Rock Mr. Blues 38. André Claveau - Cerisier rose et pommier blanc 39. Charles Trenet - Douce France 40. Edith Piaf - Hymne à l'amour 41. Éliane Embrun - Mam'zelle Dimanche 42. Félix Leclerc - Le p'tit bonheur 43. Pierre Malar - Je t'aimerai 44. Anneliese Rothenberger & Detlev Lais - La Le Lu 45. Hans Albers - Nimm mich mit, Kapitän, auf die Reise 46. Rene Carol - Buona Notte, Angelo Mio 47. Rita Paul - Das ist nichts für kleine Mädchen 48. Rudi Schuricke - Florentinische Nächte 49. Vico Torriani - Santa Lucia 50. Carla Boni - Il mago Baku 51. Giorgio Consolini - Forse domani 52. Nilla Pizzi - Che bel fiulin 53. Roberto Murolo - Me so' 'mbriacato 'e sole 54. Sergio Bruni - Surriento d'e 'nnammurate 55. Tito Schipa - Anema E Core 56. Carmélia Alves - Trepa no Coqueiro 57. Dalva de Oliveira - Olhos Verdes 58. Deolinda Rodrigues - Fado da saudade 59. Isaura Garcia & Hervê Cordovil - Pé de manacá 60. Ismael Silva - Antonico 61. Luiz Gonzaga - Assum Preto 62. Celia Gámez - Estudiantina Portuguesa 63. Elvira Ríos - Frenesí y Perfidia 64. Jorge Negrete - México Lindo y Querido 65. Juanito Valderrama - El emigrante 66. Pérez Prado & His Orchestra - Mambo No. 5 67. Xavier Cugat & His Orchestra - Tico Tico Relate Hashtags: #listof1950mix #hits1950 #bestsongs1950 #classic1950playlist #greatest1950nonstop #best1950list #best1950video #top1950mix #greatest1950video #mix1950playlist #top1950nonstop #mix1950compilation https://www.youtube.com/watch?v=lU-5LIaU500
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“ A casa nostra Santa Lucia non si festeggiava mai. Papà diceva sempre che la sua famiglia si poteva permettere di regalare solo qualche arancia e una manciata di zucchero, se andava bene. «Però è comunque più di quanto non riceva io», protestavo. Ogni anno ero costretta a sorbirmi la lista dei regali che i miei compagni ricevevano da Santa Lucia. La maestra voleva ascoltarci uno a uno. Non sapevo mai che raccontare, così mi eclissavo in bagno poco prima del mio turno. Sapevo che la santa, protettrice degli occhi, premiava solo i bambini bravi. E io ero “una buona nulla”. Mia madre si assicurava di ricordarmelo ogni sabato pomeriggio, quando schizzavo via con la bici invece di aiutarla a fare i mestieri. Una di quelle volte feci una lunga corsa fino al centro di Bergamo, in via XX Settembre, per piazzare la mia letterina sulla bara di Santa Lucia. Parcheggiai la mia mountain bike scassata sul sagrato e mi precipitai nella chiesetta, solo per trovarmi davanti una coda infinita. Dozzine di bimbi e genitori in attesa di salutare la santa e consegnarle la lettera coi desideri. Io ero l’unica bambina a non essere accompagnata. Quando venne finalmente il mio turno, congiunsi le mani e strizzai gli occhi in preghiera: «Cara Santa Lucia, lo so che non dovrei buttar giù dalle scale tutti i cani neri. Che la devo smettere di fare la pipì a letto e la cacca in giardino. Ti prometto che quest’anno sarò brava e non farò più arrabbiare mamma e papà. Giurin giuretta». Aprii gli occhi e mi trovai faccia a faccia con Lucia. Una statua di marmo distesa sulla bara di vetro, come Biancaneve. L’iscrizione recitava: «Santa Lucia, vergine e martire, morta a vent’anni per amore del Signore». Infilai la mia busta nella buca della posta e le soffiai un bacio. Eppure anche quell’anno non ricevetti nulla. Temevo che in fondo mia madre avesse ragione. “
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020.
[ Libro elettronico ]
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Buongiorno
Buon mercoledì e Buona Epifania a tutti.
Non ho mai vissuto l'Epifania
come un giorno di attesa di doni nella calza. Dalle nostre parti,
almeno quando ero bambina io,
aveva più valenza santa Lucia.
L'Epifania ha sempre rappresentato
la visita dei Tre Re Magi
a Gesù bambino appena nato
che si mostrava al mondo e,
nel presepe che in famiglia si faceva,
si spostavano le statuette dei Re Magi
vicino alla capanna..
Secondariamente, per me è sempre stata
una festività che chiude un ciclo di feste.
Lucia 💓
Luli ❤️ Lu
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I nomi della Sicilia
Egesta è il primo nome, datole dagli Elimi ed in seguito adottato dagli altri popoli siculi protostorici: richiama la storia di Egesta, nobile troiana espatriata in Sicilia per rifuggire la furia del dio Poseidone, e che qui incontrò il dio Crimiso e vi generò Aceste, mitico fondatore di Segesta, Erice ed Entella. Il nome ha significato ignoto, ma una possibile paretimologia lo fa derivare dal verbo greco hegeomai, guidare, in virtù del ruolo di “madre degli Elimi” che ebbe la stessa Egesta.
Con l’arrivo dei Greci sull’isola, viene rinominata Arete, termine greco per virtù, il nome ritenuto più adatto per una giovane fanciulla immortale. Arete è un nome ricorrente ed importante nell’antica Grecia: questo è infatti il nome della regina del popolo leggendario dei Feaci, madre di Nausicaa e moglie ed illuminata consigliera di Alcinoo, onorata come una dea dai suoi sudditi. Lo stesso nome portano due delle più grandi donne dell’antica Grecia, Arete di Siracusa e Arete di Cirene, la prima figlia di Dionisio I di Siracusa e moglie di Dione e la seconda figlia del filosofo Aristippo di Cirene, oltre che erede della sua scuola filosofica e grande filosofa lei stessa, nata alla corte di Dionisio dove il padre era ospite e così chiamata in onore della figlia del tiranno, o viceversa.
I Fenici la chiamano Monnika, nome che la Sicilia riprenderà anche sotto la dominazione romana sotto forma di Monica, per assimilazione alle forme greche e latine cui questo nome verrà erroneamente ricondotto: non ne conosciamo infatti il significato, riconducibile a una radice semitica ormai andata perduta, ma viene col tempo assimilata per paretimologia al termine greco monon, uno, spesso utilizzato nel senso di solitario, e al verbo latino moneo, consigliare, entrambi significati che ben descrivono la Sicilia, solitaria nella sua natura di isola e spesso trovatasi ad essere consigliera dei suoi governatori, in quanto prima provincia di Roma.
Con il lento declino dell’Impero Romano d’Occidente, la Sicilia inizia ad essere nota, oltre che come Monica, anche come Agata, in memoria dell’amata martire catanese, ed è questo il nome che prenderà dopo il crollo definitivo dell’Impero ed il passaggio dell’isola prima ai Vandali, poi agli Ostrogoti ed infine all’Impero Bizantino: il nome, anch’esso di palese derivazione greca, significa buona, virtuosa, ed è uno dei nomi più gettonati del periodo per tutti i cristiani, così come gli altri nomi di martiri.
Zahira è il nome che la Sicilia sceglie di prendere alla conquista araba, quando diventa uno dei fiori all’occhiello dell’Impero Islamico: non per niente sceglie di prendere un nome il cui significato è quello di brillante e splendente, e non per niente uno dei suoi epiteti, al-Jazeera, l’Isola, è anche un epiteto del Paradiso islamico.
Dopo la riconquista normanna dell’isola, che riporta in auge il cattolicesimo ed in particolare il culto dei Santi, la Sicilia prende il nome di Lucia, nome che porta ancora oggi, in onore della santa martire con lo stesso nome, i cui fedeli rappresentano il più grande culto dell’isola; il nome ha origini greco-latine, da leukos, chiaro, lieto, come sarà l’avvenire dell’isola sotto il saggio e accorto regno dei sovrani Normanni.
#sicilia#storia della sicilia#nomi della sicilia#aesthetic#historical aesthetic#// oh wow ci ho buttato sangue#// ho voluto fare per sicilia quello che hanno fatto gli admin di veneto e puglia - con discreto successo#// scusatemi faccio schifo con le grafiche le ho fatte con paint perché sono povera
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Così, all’improvviso, dopo quasi cinque anni dall’ultima volta: un ebook di Barabba Edizioni. L’ho scritto io e parla di Novi e dei novesi, di nonni e di bisnonni, di maghi, prestigiatori e circhi itineranti, di mezzadri e di un toro, di piccole lotte private contro il fascismo e di tante altre cose che, nel Novecento, sembravano normalissime.
Buona lettura e buona Santa Lucia
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