#brutto quando ci si annoia
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spettriedemoni · 6 months ago
Note
Ogni volta che tu segui qualcuno, gli lasci anche un ask…
Adesso è toccato a @ilcadaveredivenere98 vorrà dire che anche con lei inizierà il tag-spam su ogni blog😂
Veramente anon è il contrario: ogni volta che seguono me li ringrazio attraverso un ask.
Nel caso specifico ho ricambiato il follow perché, semplicemente, ci seguivamo quando aveva l’altro blog.
Ora che hai fatto la tua figura di melma puoi tornare nella tua insulsa mediocrità dietro la quale nasconderti.
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safepl4ce · 4 years ago
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E poi sono cresciuta... tuttavia ancora non ho capito cosa dovrei rispondere ogni qualvolta mi venga chiesto che cos'è per me l'amore. L'amore non lo comprendi quando ti fai grande, ci sono persone che purtroppo non hanno la possibilità di conoscerlo in questa vita e io ero convinta che sarei rimasta sola, ero convinta che non avrei mai avuto qualcuno per cui ne valesse la pena lottare perchè mi credevo incapace di amare, mi credevo incapace di provare qualcosa che vada oltre ogni senso logico e razionale. Io non posso prevedere il futuro, posso raccontare il passato. Avevo solo otto anni quando iniziai a vedere il lato marcio e fumante del mondo, posso raccontarti delle miliardi di volte in cui ho pianto da sola fino a consumarmi, potrei raccontarti di tutte quelle volte in cui ho odiato mio padre credendo che a causa sua non sarei mai riuscita a fidarmi di un uomo, potrei raccontarti di tutte quelle volte in cui guardando mia madre ho sperato di diventare una persona migliore di lei. Potrei dirti che sono cresciuta nella solitudine più totale e ad oggi non mi spaventa più, ho tanti mostri dentro ma non li temo, ho imparato a conoscerli e sto diventando più forte di quanto prima lo fossero loro. Sono cresciuta con la certezza che non avrei mai amato, pensando che non fosse per me, semplicemente, l'idea di dipendere da qualcuno mi terrorizzava, vedevo già il mondo grigio e le relazioni mi hanno spaventato da sempre per la loro instabilità, un giorno ci sono più forti che mai, l'altro hai perso e non sai neanche darti una motivazione. Tutta la repressione che avevo nei confronti dell'amore era nient'altro che la conseguenza del brutto che non avrei mai voluto vedere, ho sentito la parola 'amare' in uno schiaffo, in delle mani strette al collo per soffocare, ho sentito la parola 'amore' per descrivere due che sono diventati sconosciuti con il tempo, che sono arrivati ad urlarsi contro parole schifosamente orribili e io sono stata capace di chiudere il cuore, di chiudermi dentro per non permettere a nessuno di entrarci. Sono rimasta traumatizzata da cose che oggi non saprei spiegare, le rivivo solo nella mia testa e non sembra importare a nessuno se non a me stessa. Il mondo fa rumore eppure io sono un minuscolo puntino sulla terra, ho incontrato persone che ad oggi mi mancano tanto, ho incontrato persone che mi resteranno sempre nel cuore e che ricordo con un sorriso. Ho perso la mia migliore amica e mi manca tanto, costantemente, ogni giorno, ogni secondo e ogni minuto delle mie giornate, mi manca sentirmi spensierata. Ci sono state persone che mi hanno voluto bene, ma così tanto che mi prenderei a schiaffi da sola per aver scelto la strada più facile, per non aver apprezzato in tempo, forse se avessi agito diversamente ora saprei come prendermi cura della mia relazione piuttosto che stare con la testa chinata a scrivere parole vane ad un computer, eppure queste stupide parole vane sono il mio unico conforto, le uniche che non chiedono spiegazioni. Reprimevo ogni cosa, avevo un mondo tutto mio e disegnavo la libertà e la spensieratezza tra le nuvole, vorrei essere diversa da così, qualche volta, vorrei essere menefreghista e imparare a rialzarmi di petto, ma la verità è che quando litighiamo e tu sei distante da me io non faccio altro che pensarci ossessivamente, mi preoccupo, mi preoccupo finchè non mi assicuro che tu stia bene, che è tutto passato e non riesco a fare altro che pensarti e chiedermi ogni volta se sarà l'ultima. La verità è che certe volte penso che tu non mi capisca davvero, che ami una persona che esiste solo ai tuoi occhi, ti arrabbi se dico che non riuscirei a chiamarti nel cuore della notte, ti arrabbi e mi dici che sono infantile quando vorrei con tutto il cuore che capissi. Che capissi che in quei momenti dove non riesco a spiaccicare parola, a venire da te, tra le tue braccia...è perchè mi sto rompendo e allora desidererei che tu venissi a stringermi senza dire niente, se non sei tu l'amore della mia vita allora io non vorrò nessun altro, tutte le certezze che non ho mai avuto le confido in te, poggerei la mano sul fuoco per te, morirei per te, ma nonostante questo mi chiedo se certe volte tu sia in grado di capire tutto quello che non dico, tutto quello che provo a nascondere nel cuore senza pretendere che sia io a parlare. Vedi, ho incontrato gente che non sapeva di niente, persone che parlavano e non avevano sapore, colore, nulla di quello che hai tu. Sei speciale perchè nei tuoi occhi mi ci ritrovo come non mi era mai successo. Ti ho conosciuto, ti ho lasciato entrare nella mia vita senza un motivo apparente, è successo e basta e questo non me lo so spiegare, mi hai trasformata da una persona riluttante ad una persona che sceglieva di litigare piuttosto che lasciarti perdere. Hai iniziato a parlare a raffica, mi hai parlato di te senza che te lo chiedessi e lentamente hai cominciato ad aprirmi il cuore e ficcartici dentro. Io non ti amo in modo banale come farebbe chiunque, io ti amo ogni volta che ti stringo e sento che hai bisogno di me, io ti amo quando litighiamo e vorrei solo fare l'amore per fare pace, io ti amo perchè conosco i tuoi mostri e so quanto posso stringerti per non farti male, quando si fanno sentire, io ti amo nel profondo quando so che vorresti venire da me e starmi accanto ma ti senti bloccato perchè un attimo prima ci siamo scannati, conosco le tue smorfie a memoria, il movimento dei tuoi occhi quando qualcosa ti annoia o quando vorresti piangere ma ti trattieni, ti amo dal profondo perchè so quanto soffri e amo anche il tuo dolore, perchè mi emoziona e mi rende fiera sapere quanto resisti e quanto sei forte anche se la vita ti schiaccia, ti amo perchè se mi chiederesti di bruciare con te lo farei perchè so che finiremmo nello stesso pezzo di cielo, amo la tua risata, amo il modo in cui mi sfotti, amo il modo in cui mi permetti di guardarti, come se fossi la persona più bella del mondo anche se hai mille difetti, amo il tuo profumo di casa, ti ritrovo in ogni canzone, in ogni libro, ritrovo la tua purezza ogni volta che alzo gli occhi e ci vedo una costellazione infinita, amo il fatto che preferisco mettermi in gioco e sognare una famiglia con te, un futuro insieme piuttosto che tirarmi indietro, amo pensare che eravamo destinati perchè hai sciolto un cuore di ghiaccio. Sei la mia scintilla. Nessuno è te, tu sarai sempre il mio metro di paragone per ogni persona che verrà nella mia vita, nessuno sarà mai te, nessuno mi farà tremare il cuore con una carezza come fai tu, non sentirò mai nessuno essere parte di me come succede con te. Ti sento nei respiri, ti sento nei polmoni, ti sento nel cuore, ti sento nelle lacrime, ti sento in ogni parte di me e questa appartenenza sarà solo tua, in ogni tempo, ogni luogo e ogni vita, sei la mia pupilla di vetro, intoccabile, ti sento in ogni battito di cuore, io senza te non ci vorrei stare mai.
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primusliber-traduzioni · 6 years ago
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Neck Deep - Wishful Thinking
Tumblr media
Mi viene sempre in mente cosa dire 
Quando ormai è troppo tardi per dirlo
(da: Staircase Wit)
1. Losing Teeth
Perdere i denti
   Non vedevamo l'ora che si allungassero le giornate
Stavamo sù tutta notte a devastarci
Tutte le stronzate che abbiamo fatto da ragazzi
Se ci ripenso sembra ieri che perdevamo i dentini
Sono rimasto in piedi di nuovo stanotte
Cerca di farmi ragionare
   Ma a quanto pare adesso è arrivato il momento di fare i bagagli, chiudere gli occhi e fuggire come me
Se fai prima tu io ti seguo a ruota
Tanto diventare grandi è tutto tempo perso
Dirsi addio è tutto fiato sprecato
Terremo duro fino alla fine amaramente
   Mi ricordo ogni serata estrema che abbiamo fatto
Il calore freddo e l'amaro in bocca che mi lasciava
Giovani, scemi e spensierati e spericolati
Ma c'era del metodo in quella follia
   Mi sono abbioccato in soggiorno
Sono partito ma ci rivediamo presto
Mi annoio ora che non ci sei
Come prima, a casa non c'è niente da fare
Anche se ci lamentavamo sempre
Ne è valso davvero la pena tutto questo tempo perso
Ogni giorno e ogni sera un ricordo
Stammi bene e non dimenticarti di me, per favore
   Chi cazzo se ne frega di cos'hanno da dirci
Tanto noi lo facciamo lo stesso
E se ci spacchiamo un osso o mi si frigge il cervello
Ci siamo presi un rischio e ci siamo fatti due belle risate
Cazzo ce ne frega se non siamo come gli altri
Noi non abbiamo bisogno di loro
Cosa ne sanno loro di noi?
Tutti i momenti che abbiamo passato insieme
Col mondo ai nostri piedi e i capelli al vento
   Però certe cose devono per forza cambiare
E per quanto non mi piaccia
Mi sento morire a dirci addio voltando pagina e passando al prossimo capitolo
Sperando che non ci porti disastri ora che il mondo a quanto pare è così grande
Ma non respiro tra queste pareti bianche
E se questo grande mondo immenso crollasse stasera, ci vediamo dall'altra parte
   Mi sono abbioccato in soggiorno
Sono partito ma ci rivediamo presto
Mi annoio ora che non ci sei
Come prima, a casa non c'è niente da fare
Anche se ci lamentavamo sempre
Ne è valso davvero la pena tutto questo tempo perso
Ogni giorno e ogni sera un ricordo
Stammi bene e non dimenticarti di me, per favore
       2. Crushing Grief (No Remedy)
Dolore devastante (Nessuna cura)
   È vestita di nuovo di blu e di nero, a volte un abito rosso e giallo
Mi sa che non riesce a decidersi
Difficile trovare una traccia di luce
Non ero all'altezza per farla mia
O forse sono stato troppo lento ed ero la seconda opzione?
Lo sapevo che sarebbe arrivato questo giorno
Ho un paio di cose da dire di cui devo liberarmi
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Un dolore devastante, non esiste nessuna cura
Mi hai ridotto a uno straccio
Sei andata a letto col nemico
E mi mancherà la nostra cara vecchia routine
Fare qualche tiro, fare sesso, fare ancora qualche tiro
Lo so che mi chiedevi di più
Ma io non sarò mai fatto così
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Non ho bisogno di te
Stammi lontana
Non ho bisogno di te
Le cose sono cambiate
   Un dolore devastante, non esiste nessuna cura
Mi hai ridotto a uno straccio
Peggio di così non posso stare
   Ho cominciato a superare l'idea che tu fossi la persona migliore per me
Ho combattuto passo dopo passo tutto il tempo
Ho imparato e amato e sofferto
Ne sono uscito illeso, benché tradito
Andare sul sicuro? Col cazzo
Non ti faccio prendere il sopravvento
       3. Staircase Wit
Spirito della scala
   Inizio ad avere un brutto presentimento, ma comincia ad arrugginire
Continuo a sperare nelle cose di cui abbiamo discusso
Ma il discorso che è uscito non è una roba da niente
   Adesso splende il sole, ma per te non splende
Tu mi ricordi la pioggia a luglio e la tristezza che ho provato per un anno
E le nuvole hanno sempre la tua forma, ma c'è una luce che le separa
   Ti ho sempre detto che un giorno facevo le valigie e me ne andavo
Tu mi hai sempre riso in faccia e mi facevi vedere il mondo tutto grigio
Mi stendo sul letto che hai rifatto tu per poter dire finalmente che sto bene
Puoi anche dire "come ti pare"
Tanto non cambio idea, perché so che sto meglio adesso
Ma mi ritrovo con uno spirito della scala
Mi viene sempre in mente cosa dire quando ormai è troppo tardi per dirlo
   Non giudicarmi per le cattive abitudini che ho
Potrei benissimo indicare ogni tuo difetto, svelare tutte le tue imperfezioni
   Sotto la superficie ho visto l'orrenda verità nascosta dietro quella bellezza
   Ti ho sempre detto che un giorno facevo le valigie e me ne andavo
Tu mi hai sempre riso in faccia e mi facevi vedere il mondo tutto grigio
Mi stendo sul letto che hai rifatto tu per poter dire finalmente che sto bene
Puoi anche dire "come ti pare"
Tanto non cambio idea, perché so che sto meglio adesso
Ma mi ritrovo con uno spirito della scala
Mi viene sempre in mente cosa dire quando ormai è troppo tardi per dirlo
   Mi sono trattenuto, mi è mancato il coraggio
Avevo troppa paura di parlare quando mi hai dato la mano
E mi hai dato il cuore ma dovevi tenertelo per te
   Dovevi tenertelo, tenertelo per te
Preferivo che te lo tenevi per te
       4. Damsel in Distress
Fanciulla in difficoltà
   Stasera stiamo svegli fino a tardi
Alla fine mi addormento per terra
Non c'è mai una persona nuova
Vediamo cosa mi sento di fare...
Anzi, vaffanculo, me ne vado
La conversazione continua a cadere
Non so neanche da chi siamo
Quasi preferivo restarmene a casa
Però venerdì sera da solo uno si annoia
   E a quel punto lei fa il suo ingresso
Entra dalla porta trascinandosi indifesa
Con i suoi sporchi trucchetti nascosti bene
Ha già fatto così mille volte
   Ti puoi vantare, ti puoi compiacere
Rimangiati tutto, spero che ti ci strozzi
Ma l'erba non sembra tanto verde dalle tue parti
Tutte le stronzate che hai detto
Affondi o resti a galla?
O ti trovano appesa a un corda sulla vecchia quercia?
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
   Magari torno a casa a piedi per dormirci sù
E pensare a un po' di cose mentre avanzo nel buio
Ma l'unico briciolo di me che ho visto in lei era nel suo specchietto sinistro e mi fissava
   Ora sei a casa, sarai di nuovo da sola
Sono le cinque quando si mette a letto
Cominciano a scorrerle i pensieri nella testa
Si addormenta, poi si sveglia e vorrebbe essere morta
Schifata dalle persone di cui si è fidata, che ne hanno approfittato e l'hanno lasciata in disparte
Per cui si attacca alla bottiglia
E spera di non finire a piangersi addosso anche domani
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
L'anno prossimo fa 21 anni ma ha perso la testa
Fa qualche stronzata quasi tutte le volte che ci prova
Mi ha afferrato la mano mentre la accompagnavo alla porta
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
L'anno prossimo fa 21 anni ma ha perso la testa
Fa qualche stronzata quasi tutte le volte che ci prova
Mi ha afferrato la mano mentre la accompagnavo alla porta
       5. Zoltar Speaks
Parla Zoltar
   Ai lupi interessa ben poco delle grida delle pecore
Se la ridono nel branco guardandoci soffrire
L'autodistruzione è imminente
Facciamo tutti vedere i denti
Guardiamo il mondo che crolla ripreso dalle telecamere di sorveglianza
   Non essere cieco, ormai è chiaro come stanno le cose
E lo è già da un po' di tempo
Ho visto i segnali, e il peggio deve ancora venire
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
   Basterebbe aprire le tende e vedresti la luce
Le bugie del cazzo che ti vengono a dire e le stronzate che ci beviamo
Ci resta solo da rialzarci e combattere il sistema che hanno creato per avere in pugno la tua anima
   Come ci siamo arrivati a questo punto?
Mi sembra che siamo tutti intrappolati su un ponte che crolla
Come ci siamo arrivati a questo punto?
Le cose di maggior importanza sono morte e stanno in una fossa
E dov'è che è andato tutto storto?
Perché va così già da troppo tempo
E dov'è che è andato tutto storto?
Dov'è che è andato tutto storto?
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
       6. Growing Pains
Difficoltà iniziali
   Dico buonanotte
La mattina mi sveglio con una luce accecante maledicendo tutti gli errori
E dicendo che non sono come pensi tu
Spezzo tutti i legami, ignoro tutti i cartelli per l'uscita
   Perché tu hai avuto le tue montagne da scalare
E io ho i miei scheletri da nascondere
Nei pensieri più profondi dove dubito di me stesso
Rimugino sul passato un po' come chiunque
   Non portarti tutto il peso sulle spalle
Non pesa neanche tanto
Mi spaccherò la schiena, ma almeno sentirai di avere qualcuno al tuo fianco
   Dimenticati del passato e di quanto hai sofferto
Le difficoltà iniziali che non ti fanno dormire
Ti canto una ninnananna di canzoni che ti dicono che andrà tutto bene
Lo metti in continuazione sullo stereo quando io non ci sono e non riesci a dormire
Tu comunque sappi che è così anche per me
   E ogni volta che ti vedo mi ricordo perché mi hai conquistato quel giorno di metà dicembre
Quanto eravamo giovani e ingenui, con il cuore in mano
Ma so che andrà tutto bene
   Loro non lo sanno quanto ci diamo nel giro di un istante
Sono innamorato perso anche delle cose più piccole
Quella luce che hai negli occhi o quello sguardo che fai
Sicura perché sai che conosciamo entrambi qual è il nostro posto
   Nessuna come te, amore, nessuna al mondo
Il tocco perfetto per il quadro che avevo in mente
Nessuna come te, amore
Nessun altro posto al mondo dove vorrei stare
   Non portarti tutto il peso sulle spalle
Non pesa neanche tanto
Da quando ci siamo conosciuti è come se ci fossimo incrociati nel momento giusto
   Dimenticati del passato e di quanto hai sofferto
Le difficoltà iniziali che non ti fanno dormire
Ti canto una ninnananna di canzoni che ti dicono che andrà tutto bene
Lo metti in continuazione sullo stereo quando io non ci sono e non riesci a dormire
Tu comunque sappi che è così anche per me
       7. Say What You Want
Di' quello che ti pare
   Sto tornando a casa
Domani sarò lì con te
Ci vediamo presto
Mi sveglierò accanto a te
Sempre che tu voglia ancora
   Questo posto non lo sopporto
Cos'altro rimane qui per me a parte il tuo viso?
È l'unica cosa che mi fa rimanere qui
   Fai pure, di' quello che ti pare
Non parliamo mai delle cose
Non mi fai mai sapere
   Mi dici, fai "sei fortunato"
Io dico le cose che non contano nulla
Quando sono via le serate sono vuote
Mi hai dato la tua parola che non ti saresti dimenticata di me
       8. Mileage
Chilometraggio
   "Vorrei essere dovunque tranne che a casa"
Dicono tutti così, come se ne sapessero qualcosa
   Ma ogni strada porta verso casa
E ogni uscita ti porta in un posto che non conosco
E ogni città dice di non essere più quella di prima
Tutti vogliono essere più che un volto in mezzo alla folla
   Tiratemi fuori da questo cumulo di foglie cadute sui vialetti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, scegliere una vita regolare
Io resto steso al buio, penso che andrà tutto bene
Tiratemi fuori dal tempo che perdo e dalle settimane stressanti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, io aspetto il momento giusto
Perché resto steso al buio cercando di fare la cosa giusta
   E mi distrugge pensare che sapevamo già da inizio anno che questi sarebbero stati i nostri ultimi giorni
Ma cosa ti fa pensare che la tua nave non affonderà?
Puoi anche scappare, ma dentro ti sentirai comunque uguale
   Dentro ti sentirai comunque uguale
Non perdere sonno a pensarci
Non ridurti a uno straccio per questa cosa
   Tiratemi fuori da questo cumulo di foglie cadute sui vialetti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, scegliere una vita regolare
Io resto steso al buio, penso che andrà tutto bene
Tiratemi fuori dal tempo che perdo e dalle settimane stressanti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, io aspetto il momento giusto
Perché resto steso al buio cercando di fare la cosa giusta
   E troverai un po' di serenità in mezzo a tutti questi dubbi
Le luci si abbasseranno e noi cresceremo ma questa cosa non si spegnerà
Non farti schiacciare dal peso che ti porti addosso
Fammi sapere la prossima volta che sei di nuovo in zona
       9. Sweet Nothings
Parole dolci
   Riportatemi all'oceano
Senti il calore della sabbia sotto i piedi
L'emozione – fuggire dalla realtà
Se potessi anche solo iniziare a spiegare
Tutti i miei difetti, tutte le mie paure, tutti gli errori stupidi che ho commesso
Sorvoleresti comunque su tutte le cose che nascondo e sulla mia incapacità di esprimermi?
   La mattina svegliami
Ho dormito fino a pomeriggio inoltrato
Faccio dei sogni tetri e contorti
Ma stanotte sogno te
Sono entrato dalla finestra
Mi sono tagliato con il vetro rotto
Sono quasi morto dissanguato con te tutta notte
Ma non ho nessun tipo di rimpianto
   Ho l'abitudine di sfidare la sorte
Se faccio finta di niente magari per una volta funziona
Mentre eravamo a letto avvinghiati hai rotto il silenzio chiedendo
“Amore, tu ci pensi a me?”
“Amore, tu ci pensi a me?”
Sì, continuamente, tipo ogni sera
   La mattina svegliami
Ho dormito fino a pomeriggio inoltrato
Faccio dei sogni tetri e contorti
Ma stanotte sogno te
Sono entrato dalla finestra
Mi sono tagliato con il vetro rotto
Sono quasi morto dissanguato con te tutta notte
Spero che tu non hai nessun tipo di rimpianto
   “Amore, tu ci pensi a me?”
“Amore, tu ci pensi a me?”
   Lo sguardo che avevi negli occhi
Pendevi dalle mie labbra quando ti aprivo il mio cuore
Ma tu l’hai ricucito ogni volta
       10. What Did You Expect?
Cosa ti aspettavi?
   Son passati sei mesi e mi fa ancora schifo tutto quello che ti fa sorridere
Ci sono già passato, spero solo che finisca anche stavolta
Ma ho imparato per esperienza che l’amore è un rischio
E spero solo che ascolti questa canzone
Almeno magari capisci cosa si prova a ritrovarsi qui
Sveglio e lontanissimo dai sogni
Non venirmi a dire che andrà tutto bene
   Ho le ossa rotte che cadono a pezzi
Sento che mi strisci sotto la pelle
Hai preso e hai mandato tutto a puttane
Perché non sei capace di tener chiuse le gambe
   Mi vedrai lì a tagliare i ponti e cercare un senso di distacco
A strapparmi i punti post-traumatici che mi tenevano insieme
Talmente lontano che ho la mente che corre
Non riesco a smettere di camminare avanti e indietro
Pensando a dove potevamo arrivare se tu avessi resistito alla tempesta
   Che vadano a farsi fottere la sua macchina e i suoi soldi
Pagherà anche tutto lui, ma in realtà non ha niente
Di certo non mi farò vedere quando capirai che io potevo essere un supporto più stabile
Per la vita che ti dovrai costruire quando lui ti verrà a mancare
Non venirmi a dire che andrà tutto bene
Non ne posso più di sperare che hai ragione
   Mi vedrai lì a tagliare i ponti e cercare un senso di distacco
A strapparmi i punti post-traumatici che mi tenevano insieme
Talmente lontano che ho la mente che corre
Non riesco a smettere di camminare avanti e indietro
Pensando a dove potevamo arrivare se tu avessi resistito alla tempesta
   Prendimi per intero
Fammi a pezzi
Smontami osso per osso e vienimi a dire che ancora non sai chi sono
Hai un bel coraggio a pensare che possiamo rimanere amici
Beh, cosa cazzo ti aspettavi?, che ti facessi i complimenti?
   Prendi quello che rimane di me, un frammento rotto
Evidentemente cercherò di dare il meglio che posso anche senza di te
So che mi ritroverò su sentieri già battuti
Dovrò dimenticarmi di te e questi spettri farli restare nel passato
Prendi quello che rimane di me, un frammento rotto
Evidentemente cercherò di dare il meglio che posso anche senza di te
So che mi ritroverò su sentieri già battuti
Dovrò dimenticarmi di te e questi spettri farli restare nel passato
Andrà tutto bene, credo
       11. Blank Pages
Pagine vuote
   Le pagine vuote mi tengono sveglio
Ma queste notti durano troppo per scrollarsele di dosso
I nervi saltano troppo facilmente
Fingersi coraggiosi è troppo difficile
Stressato e mi sta passando la voglia
Ho caldissimo ma sento il gelo della sconfitta
Succede ogni volta
Mi spingo al limite e alla fine rigo dritto
   Mi rimetterò in piedi, salverò la pelle
E schiaccerò il dubbio che mi assilla, si spera
Per riuscire finalmente a risolvere questa cosa
Sto cancellando le frasi e perdendo un sacco di tempo
A interrogarmi ancora con l'inchiostro intrappolato in questa penna
   Ignoralo e non calcolarlo è un pensiero fisso che mi risuona
Le parole giuste sono troppo difficili da trovare
Stai tranquillo e aspetta un segno
Nulla di buono, un buono a nulla
Questa strada dovrà pur portare da qualche parte che valga i dubbi, lo stress, gli sforzi
Ho sempre saputo di non riuscire a gestire la pressione
   Mi rimetterò in piedi, salverò la pelle
E schiaccerò il dubbio che mi assilla, si spera
Per riuscire finalmente a risolvere questa cosa
Sto cancellando le frasi e perdendo un sacco di tempo
A interrogarmi ancora con l'inchiostro intrappolato in questa penna
   Ripenso ai tempi che nessuno conosceva il mio nome
Era facilissimo scappare
La mia mente senza pensieri era un posto molto più sicuro
   Mi chiedo sempre perché non riesco a decidermi anche solo a provarci
A resistere fino alla fine
Simulo un sorriso e fingo
Ah, ma c'è ancora tempo per far aprire queste ferite
Confessare ogni cosa su questa pagina
Fuggire da questa gabbia
Ah, ma c'è ancora tempo per far aprire queste ferite
Confessare ogni cosa su questa pagina
Fuggire da questa gabbia
       12. Candour
Candore
   Ieri sei venuto a mancare
Attratto da quella luce in lontananza
Le tenevi la mano mentre lei ti ascoltava
Lei gli ha detto quanto le sarebbe mancato
Ha detto addio ai suoi figli
E si è liberato del peso
   Ho le tue mani, ma gli occhi di mia madre
Il tuo tatto e i tuoi modi, e il suo senso della giustizia
Ti ho sentito sveglio in piena notte
Che ti liberavi delle cose che ti tenevi dentro
   Ti sei ammazzato di lavoro
E alla fine ti hanno mandato a casa con uno scatolone con dentro tutte le tue cose
Ogni cosa viene amata e poi perduta
   Conserverò un istante sigillato nel tempo dentro una cornice
Un piccolo ricordo di quei tempi che pensavo non sarebbero mai cambiati
Dicono tutti che si vede benissimo che ho preso certe cose da te
Penso che sai anche tu che non resterai qui per sempre
E conti i giorni che mancano a quando potrai riposare gli occhi stanchi e lasciarti andare
   Le lezioni che ho imparato al tuo fianco le ricorderò per tutta la vita
L'uomo che spero di diventare so che ce l'ho dentro di me
Lo so, fai anche senza dirlo
Lo so che a modo tuo sei fiero
Lo so che a modo tuo sei fiero
   E mi hai visto crescere mentre io ti ho visto invecchiare
Ho preso tutto da te, mi portavi in spalla
Avrei dovuto dirtelo ieri
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darthreset-blog · 6 years ago
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Menta energetica
La prima difficoltà portata da questo post è che non so come scriverlo: potrei ascoltare e riflettere per qualche giorno, ma preferisco un approccio più immediato, cercando di trascrivere subito quello che mi viene in mente per poi apportare qualche ritocco dopo diversi altri ascolti. Perché una prima impressione su un album te la fai subito. E oggi, in quello che vuole essere il primo tentativo di portare contenuti utili appena possibile, mi occuperò di “Mint”, l’album di esordio di Alice Merton uscito il 18 gennaio 2019. Recensire un disco pop (anche se con tendenze rock come in questo caso) è difficile, perché bisogna scrivere righe su qualcosa di semplice e senza grosse pretese, dagli arrangiamenti non ricercati ma semplicemente piacevoli, almeno nelle intenzioni. Quando è stata annunicata la tracklist ho un po’ storto il naso, perché degli undici brani totali, quattro erano stati già pubblicati, e il numero è poi salito a cinque. Le canzoni veramente inedite sono allora metà del disco, un po’ pochino per i miei gusti.
Cominciamo dalla copertina, che adoro: è un primo piano di Alice Merton con una foglia di menta in bocca e una barra nera che le copre gli occhi e su cui campeggia il titolo dell’album. E’ una copertina estremamente semplice, e mi piace per questo. Ma ora passiamo alla musica.
Ad aprire c’è “Learn To Live”, di cui è stato rilasciato un video il giorno prima dell’uscita dell’album. La canzone è basata su chitarre convinte e solide, su cui Alice ci dice che non è disposta a stare in un angolo e stare a sentire chi le dice di arrendersi. Il ritornello è pieno di energia e semplice: “I want to learn how to live without the consequences”, affiancato un coro che nei concerti del già annunciato tour coinvolgerà tutti e impreziosito da piccoli tocchi di tastiera. Un pezzo di apertura carico e che introduce subito nell’atmosfera dell’album, un energy drink per iniziare e fare festa matta fin da subito.
Il secondo pezzo è “2 Kids”, dedicato sicuramente ad una persona speciale, che è uno dei due metaforici bambini del titolo. L’altro è Alice stessa. Il testo parla di come i due bambini siano pronti ad affrontare ciò che c’è davanti a loro e a sostenersi a vicenda. La canzone suona meno carica proprio perché tratta di un rapporto stretto tra due persone, risultando un brano intimo e sentito. Non è un pezzo memorabile, e “annega” nell’energia e nell’entusiasmo del brano precedente e del successivo, finendo per passare inosservato. Rappresenta quel brano che salti quando stai ascoltando l’album.
La traccia numero 3 non necessita di presentazione: è “No Roots”, singolo rilasciato nel 2016 ma esploso solo dopo un anno. Semplice nell’arrangiamento all’inizio, di solo basso, gli strumenti a poco a poco si aggiungono, arrivando all’ultimo ritornello trascinati da chitarra e tastiera, che trasformano un pezzo in partenza minimalistico in una hit dalle sfumature quasi dance. E’ proprio il finale sempre più ricco e costruito da prima dell’ultimo ritornello a rendere questa canzone un vero e proprio tarlo nella testa. Nell’economia dell’album riporta l’entusiasmo che con la traccia precedente si era un po’ perso. Il testo tratta di come la cantante, tedesca con passaporto canadese e inglese, non abbia una vera propria casa, delle radici piantate in un posto specifico. Brano trascinante fino allo stremo.
Arriva ora “Funny Business”, anche questa resa accessibile a tutti prima dell’uscita del disco, segue la scia di energia della canzone che la precede, alleggerendola leggermente. Inizia guidata dal basso e dai clap, acquisisce strati strumentali fino al ritornello, piacevolissimo e candidato ad essere futuro “compagno di docce”. Nel testo Alice chiede fiducia, perché non è sua abitudine spezzare cuori e sa quanto possa essere spaventoso temere di essere stati traditi. Può essere considerata una canzone standard, che rispecchia perfettamente il sound generale dell’album e la struttura di gran parte delle sue canzoni. E’ orecchiabilissima e, cosa più importante, non annoia, lasciando l’ascoltatore a tenere il tempo senza sapere neanche come e, se proprio vi prende, a canticchiare.
La quinta traccia è “Homesick”, canzone esplicitamente d’amore (”I said I'd never write a love song cause they always end, but you've caught me off guard”). Si differenzia subito da ogni altra canzone esordendo con il pianoforte e rivelando immediatamente la sua natura. La chitarra accompagna, rendendo il brano un valido candidato ad essere eseguito in versione acustica, considerata la sua estrema semplicità e il testo riservato. Il ritornello ha un gusto più puramente pop, che a mio parere non funziona troppo bene nel contesto di tutta la traccia. 
Brano 6, altro singolo: la potente “Lash Out”, guidata da basso e chitarra nella maniera più rock concessa ad un’artista che fa anche pop. Si riesce proprio ad immaginare tutta la band a scuotersi ed agitarsi durante la registrazione, che è esattamente quello che si ritrova a fare chi ascolta Alice spiegare che a volte proprio non riesce a trattenersi dallo sfogarsi anche se non è da lei. Il ritornello ha una carica esplosiva, ma è una dose di energia che scorre in realtà per tutti i tre minuti abbondanti della canzone. Vi consiglio di guardare anche il videoclip della canzone perché cattura perfettamente la sensazione di sfogo trasmessa dal brano. Energia allo stato puro, ottima.
Dopo viene “Speak Your Mind”, che si presenta come una canzone di calma dopo la tempesta della canzone precedente. Come in altri brani, l’inizio prevede solo basso e batteria, con la chitarra che arriva dopo la prima strofa, quando Alice comincia a cantare le parole del titolo, invitando il destinatario a dire ciò che pensa e a spiegare cosa non c’è. Nella voce c’è dolcezza e delusione, mentre la chitarra nel finale aumenta il senso di dramma (sempre energico, mai depresso) per queste tanto cercate parole che non arrivano. Siamo arrivati a metà album, e questa canzone è solo la prima di un trittico dai ritmi lenti, necessario per prendere fiato in mezzo a tanti brani agitati, una vera e propria “sezione lenta” dell’album. Se volete un po’ di tristezza e canzoni sospese tra due persone, è qui che dovete cercare.
“I Don’t Hold A Grudge“ è la traccia numero 8, introdotta da tastiera e sussurri che si caricano per poi sparire ed essere sostituiti da basso e batteria, a rimarcare la struttura tipica delle canzoni dell’album. Vengono poi raggiunti dalla voce e dagli altri strumenti. Alice canta di come un’amica sia stata assente quando ce n’era bisogno ed è tornata per scusarsi. E’ una canzone filler, di riflessione su cosa fare: accettare le scuse e ripartire o rifugiarsi nell’orgoglio. Passa inosservata nell’album, non intensa quanto la precedente, non potente quanto i brani puramente pop. Presa singolarmente tuttavia, riesce ad essere catchy pure lei, a modo suo. Interessante inoltre come finisca praticamente di botto.
“Honeymoon Heartbreak” è la canzone più triste e malinconica delle undici. Rievoca un brutto ricordo, una relazione finita che ha lasciato solo un vuoto e la speranza che questo venga riempito. L’attacco, affidato alla tastiera, è sommesso e delicato, e le stesse qualità ha la voce di Alice, vibrante, tremante e sofferente, portatrice di grande intensità soprattutto nel finale, più ricco nell’arrangiamento rispetto all’inizio grazie all’ingresso della batteria e della chitarra dopo il primo ritornello. La purezza di sensazioni che porta questo brano è incredibile, e immagino che trovarsi nella situazione descritta dal brano possa renderla davvero commovente. Non mi stupirebbe sapere che c’è gente che piange ascoltandola. Migliora ad ogni ascolto, incredibile.
Si torna al pop ritmico delle prime tracce con “Trouble In Paradise”, in cui la voce diventa anche strumento per legare le varie parti del testo. La canzone acquista potenza nella seconda parte, quando fa il suo ingresso la chitarra che accompagna poi Alice nel suo falsetto durante il ritornello, in cui spiega che nel momento migliore qualcosa è andato storto e l’unica soluzione per venirne a capo era sfuggire alle regole. Si sente che siamo nella seconda parte dell’album perché questo pezzo non è di certo il più brillante, un tentativo di scatenarsi quando la festa è agli sgoccioli e le energie per saltare ancora sono scarse e tenute da parte nella speranza di un finale a bomba. Rimane un brano valido, che ha tutto il diritto di stare in quest’album che, ormai posso dirlo, mi piace.
Siamo all’ultima traccia, il singolo “Why So Serious”, che aggiunge poco a quanto già ascoltato, risultando una traccia di chiusura coerente, movimentata, allegra, che invita ad abbandonare le preoccupazioni perché c’è un lato positivo in ogni cosa. Introdotta, come da prassi, dalla parte ritmica e da una melodia scarna e minimale, acquista energia nel ritornello in cui Alice ci chiede perché siamo così seri. Permette di terminare l’album soddisfatti per quest’ultima scarica, che chiude il disco nella maniera più adatta.
Un tratto che emerge dell’album è la struttura che va a complicarsi durante la maggior parte delle canzoni, che vengono avviate solo dalla parte ritmica, e acquisiscono una melodia grazie alla voce, alla chitarra e alla tastiera soprattutto durante i ritornelli, che portano con sé anche la dose di energia giusta e necessaria per un lavoro pop che chiaramente punta alle vendite tra i giovani. Alice Merton ha evidenziato che l’album ha richiesto tre anni di lavoro in cui ha avuto diversi dubbi se fosse giusto esporre così tanto i suoi pensieri e le sue emozioni, ma ne è valsa la pena. I testi sono sentiti e supportati benissimo dalla cantante e dalla produzione in generale, guidata da Nick Rebscher. Se il 2019 si apre così, sono soddisfatto. Spero che il resto dell’anno porti tanti altri album interessanti e validi come questo. Considerando che questo è un debutto, Alice può solo crescere e migliorare, e sta percorrendo la strada giusta per riuscirci.
Ne approfitto per introdurre quella che cercherò di far diventare una caratteristica ricorrente delle mie recensioni, classificando i brani in base al mio gradimento, dall’ultimo al primo, considerando che da “Why So Serious” sono tutte canzoni che ascolterei con piacere anche occasionalmente.
11) Homesick - 10) 2 Kids - 9) I Don’t Hold A Grudge - 8) Why So Serious - 7) Trouble In Paradise - 6) Funny Business - 5) Speak Your Mind - 4) Honeymoon Heartbreak - 3) Learn To Live - 2) No Roots - 1) Lash Out
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destinazionialternative · 6 years ago
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Di pensieri limpidamente veritieri e reali
Scrivere comunicati e articoli inerenti agli sviluppi sulla ricerca medica per la Sma, il tutto per conto di una Onlus di cui faccio parte da sempre, vuol dire informarsi, leggere e frequentare costantemente tutti quei siti super aggiornati e riviste scientifiche, in particolar modo di matrice oltreoceano, dove l’informazione non è soggetta a censure di alcun tipo.
Se c’è una cosa che ho imparato in questi 24 anni di convivenza con la mia “coinquilina invadente”, è quanto l’ipocrisia e i taciti silenzi di un’informazione incompleta o nel peggiore dei casi menzognera, possano fare più danni della patologia stessa. Quanto l’illusione arrechi più ferite di un corpo nel tempo soggetto a perdite.
Quando avevo circa 6 mesi di vita, non reggendomi nemmeno sulle punte e crollando ogniqualvolta i miei tentassero di mettermi in piedi, il pediatra dopo varie insistenze da parte dei miei genitori e specialmente di mia mamma (una madre certe cose le sente), decise d’indagare su questa mia lassità e quest’apparente pigrizia - lo dico sempre di essere nata stanca -, mandandoci da uno dei massimi esperti in elettromiografia a quei tempi. Ora, per chi non ha la più pallida idea di cosa sia un esame elettromiografico, si immagini dei sottili aghetti a fior di pelle che rilasciano scariche elettriche a dei fasci nervosi specifici osservando le reazioni degli stessi e i segnali che mandano alle fibre muscolari.
A farla breve, una vera e propria tortura, pure abbastanza lunghetta nei tempi, un qualcosa che ancor oggi, pur essendo oramai cresciutella, mi crea numerose ansie e paure, manco se dovessero farmi l’elettroshock 🙈.
Deviazione a parte, la diagnosi arrivò subito: come una doccia fredda, anzi no che dico, come una cascata di ghiaccio su un corpo nudo, i miei si sentirono dire che la loro secondogenita era affetta al 90% da Atrofia Muscolare Spinale, una patologia genetica neurodegenerativa che loro, essendone portatori sani, le avevano lasciato in “eredità”. Una coppia non poi così giovanissima, con un figlioletto di 5 anni a malapena, si ritrovò completamente spaesata nello scoprire che quella figlia tanto attesa e desiderata, fosse in realtà malata. È un brutto termine, lo so, ma è così ed io amo essere schietta nel parlare di me stessa.
Disorientati, decisero di rivolgersi ad un altro luminare il quale, dopo un’iniziale derisione circa la diagnosi del suo collega, dovette ricredersi agli esiti di un’ulteriore elettromiografia (cazzo non puoi sottoporre una bimbetta di 6 mesi a due elettromiografie nel giro di poche settimane) e confermare la diagnosi asserendo che, nel migliore dei casi, avrei raggiunto i 10 anni in uno stato di completa immobilità, attaccata h24 ad un respiratore e alimentata artificialmente.
Qui sfido chiunque a non entrare nel panico più totale, a non vedersi il mondo crollare addosso e se non fosse stata per la grossa componente di grinta di cui la mia famiglia è portatrice malata (ironia della sorte eccoti 😂), ora non credo sarei qui a parlarne apertamente e allegramente.
Non sto qui a dirvi che il pronostico dei 10 anni fu più che abbondantemente errato, che il deficiente di luminare di sto cavoletto si era basato su un’enciclopedia medica aggiornata all’anteguerra e che mi aveva diagnosticato la forma severa di Sma, pur io reggendomi seduta e gattonando a mio modo (l’adattativa è una mia prerogativa 😌). Infatti dopo lo sconcerto iniziale, non demordendo i miei venirono a conoscenza di un’equipe medica che studiava e trattava la Sma a Bologna, città che negli anni si sarebbe trasformata nella nostra seconda casa; catapultati in una grande famiglia composta da tanti bimbi e genitori all’avanscoperta di questo nuovo mondo fatto di tutori, doccette, bustini, cerotti antidolorifici al mentolo che non facevano un accidente, gioie date da quei micro passetti compiuti a malapena o ancora nello scoprire quante cose può fare un figlio pur da seduto (sono tante ed alcune anche piuttosto spericolate se si ha un fratello maggiore come il mio 🙊).
Nel gennaio ‘95 poi, qualche settimana dopo il mio primo compleanno - sì so’ capricorno 🤷🏻‍♀️ -, arrivò la tanto attesa notiziona: in un laboratorio francese avevano isolato il gene che causa la Sma (la prima goccia nel mare infinito delle cause e concause che caratterizzano la mia patologia). Sembrava una super notizia, quella che da lì a poco avrebbe portato alla soluzione del problema. Mi prelevarono un pezzetto di muscolo dalla coscia per accertare finalmente la diagnosi conclamata, sembrava davvero che la soluzione ad ogni problema fosse vicina e che un giorno non molto lontano i medici avrebbero chiamato i miei genitori per dire loro: “Signori salite immediatamente a ritirare la dose per vostra figlia e date via tutti quei passeggini, girelli, tutori e doccette varie che tanto non serviranno più”.
Eppure 23 anni dopo quel gennaio ‘95, son qui a scrivere seduta comodamente sulla mia fedele 4ruote, con una bella protesi nella colonna e tutti gli effetti tanto carucci che mi ha regalato la stessa alla tenera età di soli 11 anni.
Sti cazzi però Ilaria, i pronostici tu li disintegri come castelli di sabbia sotto il sole cocente d’agosto. Ma che dobbiamo farci, amo stupire tutti come quella volta in cui, con una calma serafica, avvertii mia mamma di avere una buccia di pomodoro incastrata sull’epiglottide (giuro di averlo annunciato proprio in questi termini). Insomma, con me non ci si annoia mai, è tutto un continuo stravolgimento di piani e quando credi di essere arrivata in pianura, ecco che si ripresenta l'ennesima discesa a precipizio.
Tutto questo per dire che negli ultimi due anni la ricerca pare aver fatto passi da gigante; eppure se ti soffermi ad osservare con occhio lucido e critico gli scenari che si stanno alternando, capiresti quando in realtà tutti quei bei paroloni, non sono altro che fumo rarefatto e stantio, un qualcosa che annebbia la vista, quando basterebbe accendere i “fari fendinebbia” per scorgere che la strada è ancora tutta in salita.
Sarò pure una fedele realista, il più delle volte sul baratro del pessimismo, ma preferisco essere così piuttosto che alimentarmi di false speranze e sogni irreali.
Amo sì sognare, ma con le ruote ben piantate per terra, e forse è questa la mia vera forza. 
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edenlyeden · 4 years ago
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.       ⚡  𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐚𝐧 𝐚𝐮!           𝗱𝗮𝘆𝘀 𝗼𝗳 𝗮 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁           𝗆𝖺𝗒 𝟣𝟫𝟪𝟤           #𝖽𝖺𝗇𝗀𝖾𝗋𝗈𝗎𝗌𝗁𝗉𝗋𝗉𝗀                     ⤸    Eden Ambrose è ambiziosa, sì, ma si annoia pure con una facilità inaudita: fortuna vuole che, dopo Hogwarts, riesca a concludere il percorso di studi universitario presso l'Accademia Magica di Giornalismo e scrittura Antica, Moderna e Futura, perché tutto ciò che accade dopo quegli anni è un grande, grosso casino multinazionale. Infatti, passerà di carriera in carriera pur scrivendo per un quotidiano, il Daily Telegraph, sotto pseudonimo (la storia della sua famiglia poliamorosa ha una certa risonanza in quel periodo e lei di certo non se ne vergogna, ma l'editore ha pur sempre l'ultima parola!), assestandosi soltanto nel 1975, quando finalmente firmerà il primo articolo col suo vero nome. La pace ha breve durata, però, perché, venuto meno il brivido del segreto, la donna decide di licenziarsi e di puntare ad un altro tipo di giornalismo, forse meno intellettuale ma per cui pare essere ancora maggiormente portata per via della sua personalità carismatica: diventa infatti inviata per Channel Television News, opportunità che le aprirà una strada lastricata d'oro verso la vera e propria conduzione del telegiornale, prima, e la creazione di uno show tutto suo in prima serata, poi. Tra i due passaggi, ovviamente, ci sono tante altre esperienze, tra cui spiccano la conduzione della 22ª edizione dell'Eurovision Song Contest (che presenterà anche nell'aprile del 1982) e quella di alcuni talk show pomeridiani.  Nel 1982 è ormai una trentaduenne pienamente appagata sul fronte lavorativo, con una vera e propria vagonata di nipoti che ama più delle sue inseparabili caramelle al limone. Non ha un partner fisso - ve l'ho detto che si annoia! - e non ha mai fatto coming out pubblicamente, sebbene abbia avuto anche delle storie con donne che ha tenuto estremamente private, come del resto ha fatto anche con tutte le altre. Non ha figli e a volte ne sente la mancanza, però poi guarda il suo migliore amico, magari addormentatosi sulla poltrona mentre lei chiacchiera di futilità, magari intento a riordinare il bagno della casa che condividono, e una sola, forte consapevolezza torna così vivida da risultare quasi palpabile: non esiste e non è mai esistito al mondo un altro essere umano in grado di sopportarla come fa Lorcan Scamander, a tutte le ore del giorno e della notte. E viceversa: insomma, i bambini sono bellissimi, ma quando puoi goderteli nei momenti buoni e spegnere l'interruttore quando hai il mal di testa. Pensiero brutto? Forse, ma tant'è: che bello essere la zia adorata, quella che porta i regali migliori, ha la vita figa e racconta curiosità incredibili!
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.         𝗱𝗮𝘆𝘀 𝗼𝗳 𝗮 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁!𝚊𝚞         #𝘥𝘢𝘯𝘨𝘦𝘳𝘰𝘶𝘴𝘩𝘱𝘳𝘱𝘨           📅 𝗆𝖺𝗒 𝟣𝟫𝟪𝟤                  ⤸    Eden Ambrose è ambiziosa, sì, ma si annoia pure con una facilità inaudita: fortuna vuole che, dopo Hogwarts, riesca a concludere il percorso di studi universitario presso l'Accademia Magica di Giornalismo e scrittura Antica, Moderna e Futura, perché tutto ciò che accade dopo quegli anni è un grande, grosso casino multinazionale. Infatti, passerà di carriera in carriera pur scrivendo per un quotidiano, il Daily Telegraph, sotto pseudonimo (la storia della sua famiglia poliamorosa ha una certa risonanza in quel periodo e lei di certo non se ne vergogna, ma l'editore ha pur sempre l'ultima parola!), assestandosi soltanto nel 1975, quando finalmente firmerà il primo articolo col suo vero nome. La pace ha breve durata, però, perché, venuto meno il brivido del segreto, la donna decide di licenziarsi e di puntare ad un altro tipo di giornalismo, forse meno intellettuale ma per cui pare essere ancora maggiormente portata per via della sua personalità carismatica: diventa infatti inviata per Channel Television News, opportunità che le aprirà una strada lastricata d'oro verso la vera e propria conduzione del telegiornale, prima, e la creazione di uno show tutto suo in prima serata, poi. Tra i due passaggi, ovviamente, ci sono tante altre esperienze, tra cui spiccano la conduzione della 22ª edizione dell'Eurovision Song Contest (che presenterà anche nell'aprile del 1982) e quella di alcuni talk show pomeridiani.  Nel 1982 è ormai una trentaduenne pienamente appagata sul fronte lavorativo, con una vera e propria vagonata di nipoti che ama più delle sue inseparabili caramelle al limone. Non ha un partner fisso - ve l'ho detto che si annoia! - e non ha mai fatto coming out pubblicamente, sebbene abbia avuto anche delle storie con donne che ha tenuto estremamente private, come del resto ha fatto anche con tutte le altre. Non ha figli e a volte ne sente la mancanza, però poi guarda il suo migliore amico, magari addormentatosi sulla poltrona mentre lei chiacchiera di futilità, magari intento a riordinare il bagno della casa che condividono, e una sola, forte consapevolezza torna così vivida da risultare quasi palpabile: non esiste e non è mai esistito al mondo un altro essere umano in grado di sopportarla come fa Lorcan Scamander, a tutte le ore del giorno e della notte. E viceversa: insomma, i bambini sono bellissimi, ma quando puoi goderteli nei momenti buoni e spegnere l'interruttore quando hai il mal di testa. Pensiero brutto? Forse, ma tant'è: che bello essere la zia adorata, quella che porta i regali migliori, ha la vita figa e racconta curiosità incredibili!
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waterofgodness · 5 years ago
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Tempo scaduto.
Ho finito il tempo.
Non posso più calcolare, pensare, programmare, desiderare, rimpiangere, preoccuparmi, piangere.
Devo agire.
Devo alzarmi di scatto col rischio che mi giri un pò la testa, ma non cadrò.
E’ ora di fare, dimostrare, camminare a passo deciso.
E’ ora di ritornare in me.
E’ arrivato il momento di smetterla di far vedere solo le mie insicurezze, le mie paure, le mie fragilità.
Non sono solo questo.
Non sono solo una tempesta, solo uno tsunami.
No, non porto sempre tristezza, pianti, pesantezza.
Ho fatto di nuovo qualche errore..
Ho peccato.
Ho sprecato tempo e ne ho accorciato dell'altro.
Ho avuto fretta dove ci voleva calma e troppa pacatezza dove ci voleva frenesia.
Ho invertito tutto ancora una volta.
E’ scaduto il tempo per perdersi.
Ho fatto tutto cio’ che mi ero ripromessa.
Sapevo che sarei caduta, che mi sarei concentrata sul mio lato emotivo e su i miei scompensi.
Una persona ha fatto si innescasse la rivoluzione, il cambiamento.
I cambiamenti spaventano ed è ciò che è successo..
ho spaventato me, lei e tutti quanti.
Scusatemi, ho peccato.
Siete stati vittime dei miei vecchi errori, della parte più disastrosa di me.
Scusatemi, sono anche questo.
E’ il mio modo di risalire, di farmi spazio in questa cosa che chiamiamo vita.
Quando arrivo a vedere ogni minima cosa in negativo.. arrivati ad un certo punto finisci anche la negatività e ti metti a cercare degli appigli.
Appigli che si possono trasformare in positività ed in verità che erano state celate.
Ho tirato fuori tutto, non ho più nulla di brutto di cui lamentarmi.
Ora ho tutto fin troppo chiaro ed è un sollievo.
Ho una piccola strada da seguire ed indovinate un pò..
Ho dovuto affrontare tutte le mie paure, ho dovuto affrontare di nuovo me stessa.
Perchè non posso “vietarmi” di provare una qualsiasi emozione, non posso escludere ciò che mi fa star bene anche se magari non si raggiungerà mai al 100% cio’ che si desidera, ma ci si può andare così maledettamente vicino.
Mi basta andarci vicino alla mia idea di felicità e non è un accontentarsi, ma sfiorarla.
Avevo la smania di voler “rendere felice”, ma avevo perso di vista una verità per me fondamentale..
“Se vuoi rendere felice davvero qualcuno sorridi, portalo con te e trova anche la sua felicità”
Ho riscoperto tante di quelle cose quest'anno che mi hanno fatto ritornare a vivere.
Mi vietavo troppe cose.
Dovrei dire un grazie immenso alla persona più forte e fragile che io conosca.
Ha avuto la pazienza di sopportare ogni mio fottutissimo pianto ed errore..
Ancora non è scappata, pazza che non sei altro.
Ho imparato a lottare per gli altri, per me e per nessuno.
Ora lotto per due e sono fiera di poterlo fare.
Avevo detto che sarei passata ai fatti.
Eccomi.
Le spine non mi hanno mai fatto paura perchè so cosa contengono.
Una volta mi definivo una rosa chiusa pena di rovi.
Ho finito il tempo per le parole.
Devo ritornare alla mia piccola vita che ammetto un pò mi annoia, ma menomale!
Non potrei gioire per quando ho troppo da fare o per un sorriso rubato.
Sono tornata ad amare come mai fatto prima, sono tornata a sorridere ed a ridere, sono tornata ad aver voglia di sopravvivere.
Sono tornata a non voler perdere più nessuno per strada.
Sono tornata a non voler più sprecare tempo, ho già un rimpianto troppo grande per non poter creare dei bei ricordi.
Sono tornata, non mi tiro più indietro.
Non posso fermarmi, non adesso.
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unbagagliodiemozioni · 6 years ago
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È da tanto che non scrivo su di me, non so la vera ragione, forse per mancanza di tempo o perché non riesco a esprimere a parole quello che mi sta accadendo in questo momento. Comunque alla fine sono sempre qua. Purtroppo o per fortuna.
Ho passato giorni migliori. Giorni in cui le persone che mi piacevano non erano un peso per i miei cari, non mi davano alcun problema.
Magari questa cosa di scrivere comporta solo il fatto che solo così guardo in faccia la realtà, sono consapevole, lo trovo un modo per elaborare la cosa.
Probabilmente non lo leggerà mai nessuno, perché so che verrà una cosa troppo lunga da leggere e la gente poi si annoia. Comunque ecco, in questo periodo della mia vita provo questo:
Sono le 20.22 e sto trovando un modo di dire a mia madre che uscirò con la ragazza/ragazzo che mi piace senza che lei giri gli occhi o inizi discorsi che ora come ora non ho intenzione di affrontare.
Forse soffro di sbalzi d'umore, passo da momenti di super felicità a momenti tristi, dove l'ansia mi si mangia. Ecco, in questo istante prevale il secondo "mood" , perché io lo so come sono le madri, lo so che vogliono il meglio per i figli ma non dovrei farmi venire l'ansia per dirle che esco con una persona di cui sono innamorata.
E il problema è proprio questo. Il fatto è che sono innamorata di una persona apparentemente donna ma che si sente maschio e questo a una madre siciliana non va giù per niente. Non le va giù perché poi la gente sparla, perché poi mia zia chissà che cosa mi dirà appena lo scoprirà, perché non è una cosa "naturale" , non è umano, e tutte quelle cazzate che pensano le persone chiuse di mente.
Ieri le ho detto che uscivo con lui e ha esortato dicendo "poi mi racconterai se ti porterà da qualche parte questa relazione?"
Alla mia risposta dubbio ha risposto lei per me "non ti porta da nessuna parte".
E stiamo sempre là, il discorso è sempre quello, e le mie impressioni al riguardo rimangono invariate. Non vi auguro di competere con una madre che pensa di sapere tutto di voi, ma che in realtà, nel profondo del vostro animo non sa proprio niente. Non vi auguro di competere con qualcuno che vi dica "perché io lo so come sei", perché nessuno vi conosce meglio di voi stessi. E spesso si sta in silenzio e si pensa "no tu non sai un cazzo" come è successo a me con mia madre. Il punto è che lo so già ciò che pensa di me : mi da dell'incosciente, pensa ancora io sia una bambina, che io faccia le cose d'istinto, che non ci pensi, non pensi alle conseguenze. Sono d'accordo quando dici che faccio le cose d'istinto, ma non lo sono quando mi dici che alle cose non ci penso. Perché non è che una diventa "lesbica" -come lo chiamate voi- a cazzo, non è che mi alzo una mattina e dico che mi piace l'uno piuttosto che l'altro.
Il fatto che mi piaccia una persona di fatto femmina non implica che per mesi io abbia ripudiato il fatto che potesse piacermi, dando per certo che mi piacessero i maschi senz'ombra di dubbio.
È che è proprio vero, alle cose non ci pensi finché non ti trovi dentro.
Un tempo avevo paura, come voi tutti che non accettate le famiglie di due padri o di due madri. Un tempo anch'io cercavo di proteggermi. Non mi riguardava la cosa. Non avrei mai messo piede nella comunità LGBT, sapendo che tanto io con "quelli" non avevo alcuna affinità. Ciò che sto cercando di dirvi è che quando provi qualcosa di forte per qualcuno te ne freghi, non ci pensi alle conseguenze, non si tratta di decisioni o di diventarci. Pensi solo a te e alla persona di cui ti sei fottutamente preso una cotta. Non etichetti niente, non hai confini, ti senti invincibile. Potresti scalare la cima di una montagna e non dare peso agli ostacoli che incontreresti. Il problema non siamo noi, non sono le persone di cui ci innamoriamo. Il problema sono gli altri, gli altri con le loro stupide etichette. Il mondo in cui viviamo, questo società forse troppo conformista. Le persone che si interessano a chi ti sei innamorato che all'innamoramento in sé. Non importa quanto tu possa essere felice, vederci rosa, vedere gli unicorni che volano, avere il batticuore e lo stomaco in subbuglio perché tanto prevarrà sempre la persona che ti piace. Quanto possa essere esteriormente brutta o bella. Quanto le persone possano sparlare di te con quella persona. Importerà sempre il senso del pudore rispetto a un limone per strada perché amo follemente quella persona.
Sono gli altri che rovinano i nostri sentimenti, gli altri e le loro stupide dicerie del cazzo che per me se le possono mettere benissimo nel culo.
E riguardo a mia madre lei non capirà mai fin quando non lascerà la sua personalità siciliana e inizierà a vivere sul serio. Starà sempre a tanto così dal conoscermi nel momento in cui affermerà che in realtà mi conosce bene. Perché fin quando con me avrà un atteggiamento da persona sfrontata, fin quando avrà la mania di controllare la mia vita non saprà mai che stare con Fra è la cosa più bella di questa mondo, ammesso che in questo mondo ce ne siano di cose belle.
Non saprà mai che mi sono fatta dei valori che costituiscono una relazione, e si "pomiciare" non è l'unica cosa che conta ma è di straordinaria rilevanza.
Non saprà mai che ho sviluppato un senso dell'umanità notevole, che non aggredisco le persone come lei. Che non è vero che mi fido sempre di tutti, anzi la mia visione sul mondo non è così positiva quanto si pensa. Che si, annullarsi per qualcuno è brutto ma non se quel qualcuno si annulla per te.
Che io e Fra siamo due persone problematiche, ma i nostri problemi pesano di meno se portati in due.
Non saprà mai che siamo due gocce d'acqua. Che trovo bello ogni cosa stupida che fa e che il suo squilibrio della vita ha sconvolto la mia, ed è questo che mi fa impazzire di lui.
Non sa del rapporto che abbiamo, ciò che abbiamo costruito e dove andiamo ogni volta che usciamo.
Non lo saprà mai perché io con le persone chiuse di mente non perdo tempo a raccontare delle mie emozioni perché risulteranno sempre prese come "ma che stai a di, ma cosa fai, ma vattene"
E giudicare si. Si parla di giudicare. Tu nel momento in cui mi aggredisci e non cerchi di ASCOLTARE il mio punto di vista mi stai giudicando. E lo facciamo tutti lo so, lo facciamo di continuo, ma accetta il fatto che una persona in questo mondo di merda non lo faccia e mi accetti così come sono con le mie stupidissime fisse per gli animali.
Una volta mi piaceva essere etichettata perché pensavo fosse una forma di guardare le cose con chiarezza, essere identificati, essere unici nel nostro genere. Ora le etichette mi stanno troppo strette. Mi soffocano. Mi fanno sentire una persona che non sono, perché non danno spazio alle sfumature. Mi giudicano come gli altri pensano io sia e non come io sia veramente. Non lasciano spazio a vari tipi di teorie, alla pluralità delle cose, all'avere tutti ragione ma da diversi lati della questione. Devi essere uno, devi prendere decisioni, fare una scelta, bianco o nero, giusto o sbagliato, su o giù. Il grigio non esiste. Le vie di mezzo bannate perché forma di confusione.
E se io nella vita scegliessi il mezzo. Se io fossi il mezzo. Se io fossi grigio. Perché vi deve per forza importare chi io sia o cosa io faccia nella vita? Perché devo sempre fare le cose giuste al momento giusto? Perché non ho la possibilità anch'io di sbatterci la testa come voi altri? E perché devo essere etero, bisex, lesbica o pansessuale? Perché non posso amare una persona per il piacere di amarla? Devo davvero vivere con l'angoscia di stare con qualcuno con la paura di incontrare le persone che conosco?
Ecco beh, le etichette non formano la nostra persona. Siamo molto più di queste. Usciamo fuori. Ecco, dalla parola etichetta i tuoi comportamenti già straboccano.
E se io sapessi già la persona che voglio al mio fianco? Se io ne fossi certa? Tra mesi, anni potrei anche sbagliarmi ma se io ora fossi convinta di stare tutta la vita con questa persona? Perché mi devi rovinare la giornata? Ero così felice di uscire con lui. E se io sono felice non capisco dov è il problema. Non ti sto dando fastidio in alcun modo.
E Fra mi porta dalla parte della felicità. Ecco la risposta.
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leggende · 8 years ago
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15 Ottobre 2001 Questo giorno non lo dimenticherò mai: da oggi ho tredici anni, mio padre mi ha regalato un computer nuovo. Sono molto contento, lo desideravo tantissimo! La prima cosa che voglio farci è un diario virtuale, visto che mi piace scrivere e ho voglia di esercitarmi senza consumare carta e inchiostro. 16 Ottobre 2001 Caro diario, Oggi mia sorella è stata proprio perfida... ha rotto la credenza della cucina sedendocisi sopra e ha incolpato me. Siccome lei è la più piccola tutti sono sempre dalla sua parte: è ingiusto, non voglio parlarle mai più! 17 Ottobre 2001 Caro diario, Alla fine ho deciso di perdonare mia sorella, in fondo è piccolina e non capisce bene, ma la prossima volta che ne avrò l'occasione gliela farò pagare. Oggi è successa una cosa che mi ha reso felice: la professoressa di matematica mi ha messo un dieci e lode, dicendomi che sono uno dei migliori alunni della classe. So che tutti mi prendono in giro, mi chiamano "Cocco della maestra", ma non m'importa: sono solo invidiosi. 18 Ottobre 2001 Caro diario, Mi sento molto solo in questi giorni, tento di nasconderlo ma oggi la mamma lo ha notato. Il fatto è che non ho amici a scuola, anzi ci sono due bulli che mi tormentano sempre! Però la mamma non deve saperlo, non posso dirglielo... Fatto felice del giorno: ho trovato venti centesimi a terra. 19 Ottobre 2001 Caro diario, Credo che questo computer sia l'unico "luogo" al mondo in cui io mi possa sfogare. Sento come se stessi per esplodere, ma poi dentro di me non provo nulla. Mi sembra di vivere in mezzo ad un oceano di noia mista a solitudine, con la voglia di fuggire via. Fatto felice del giorno: ho conosciuto una ragazza di un'altra classe, è molto bella e simpatica. Non so come si chiama, ma non credo sia interessata a me... 20 Ottobre 2001 Caro diario, Lei si chiama Anna, ha la mia stessa età, e oggi mi ha salutato con un sorriso ed un cenno della mano. Io ho risposto al saluto, forse con un gesto un po' da imbranato. È bellissima: ha i capelli castani, li porta lunghi, e veste sempre con abiti bianchi oppure gialli, dice che sono i suoi colori preferiti. Abbiamo parlato tutta la ricreazione. Purtroppo non sono bravo a disegnare, altrimenti farei ritratti di lei tutto il giorno! Fatto felice del giorno: oggi tutto il giorno è stato felice! 21 Ottobre 2001 Caro diario, Anna oggi non è venuta a scuola, che peccato. Le avevo portato un pensiero: dei fiori, che ho comprato lungo il tragitto a piedi da casa a scuola. Sono stato malinconico tutto il giorno, tranne la sera dopo cena, perché ho visto un film con la mia famiglia. Era una commedia, molto divertente. Fatto felice del giorno: la commedia, mi ha distratto e ora vado a letto sereno. 22 Ottobre 2001 Caro diario, Oggi Anna è venuta, non avevo soldi per prenderle altri fiori, però mi ha invitato stasera ad uscire con i suoi amici. Ho rifiutato perché sono il solito, che stupido essere timido... uffa è che ho bisogno di conoscerla un po' meglio per sapere se mi è davvero amica. Anche se vorrei qualcosa di più... In compenso dopo scuola l'ho accompagnata a casa! Di pomeriggio ho ricevuto una strana mail: era di una sibilla a quanto ho capito, diceva che da oggi sarebbe stato attivo il servizio interattivo di previsione del futuro. Non credo a queste cose tipo cartomanzia o tarocchi, ma mi chiedo come mai non sia stata filtrata nello spam. E poi non ho mai attivato questo servizio. Fatto felice del giorno: stasera la mamma ha fatto la pasta col pesto, la mia preferita. 23 Ottobre 2001 Caro diario, Oggi è Domenica, ne ho approfittato per anticipare un po' di compiti. In più ho pensato che domani potrei invitare Anna a prendere una granita oppure un gelato dopo la scuola. Ho paura che non accetti, perché Sabato sera non sono uscito coi suoi amici. Speriamo bene. Ah già, il servizio di cartomanzia! Mi è arrivata la prima mail, è abbastanza strana, sembra scritta da me: " Caro diario, Oggi a scuola mi ha evitato tutto il tempo, non so perché. Credo sia offesa. In più la mamma è andata a parlare con la professoressa di italiano, ha scoperto dei due ragazzi che mi tormentano! Che inferno! Fatto felice del giorno: ho trovato un oggetto che credevo di aver perso. " Cioè, è una coincidenza incredibile che usino il mio stesso stile anche quelli che inviano queste mail! Che sia una nuova trovata, tipo per rendere meno monotono l'oroscopo? Fatto felice del giorno: ho battuto il record a quel gioco dello smartphone dove si corre e si salta... non ricordo il nome, ma il cellulare sta a caricare nell'altra stanza, mi annoia prenderlo. 24 Ottobre 2001 Caro diario, Stento ancora a crederci, non riesco a capire come sia potuto capitare, ma la mail dell'oroscopo ha azzeccato tutto, tutto! Oggi Anna, ahimè, è stata un po' distante, quasi distratta. Mi è dispiaciuto tantissimo, però dovevo stare attento a lezione. Poi di pomeriggio la mamma con la sua ramanzina sui bulli, uffa... Invece stasera ho ritrovato un mio vecchio album di figurine! Oggi pomeriggio è arrivata un'altra mail dalla sibilla, eccola qui: " Caro diario, Oggi mi sono sentito male a scuola e mia mamma è passata a prendermi: ho saltato l'ora di matematica e non ho visto la mia amica. Fatto felice del giorno: mio padre ha avuto una promozione. " Dopo questa singolare giornata ho guardato l'indirizzo da cui provengono le mail e me lo sono segnato, nel caso volessi scrivergli: è [email protected] . Comunque sembra interessante: se ci azzeccasse tutti i giorni sarebbe fighissimo, non vedo l'ora che sia domani per vedere. Beh per certi vers è un po' inquietante, ma che vuoi che sia! 25 Ottbre 2001 Caro diario, Ho la febbre, davvero mi sono sentito male; e che cavolo, ho trentotto, farò un bel po' di assenze. Brutto che non ho potuto vedere Anna a ricreazione, bello che questa roba della sibilla sembra funzionare! Ma la cosa migliore è proprio la mail della sibilla di oggi, che sarà anche il fatto felice del giorno: " Caro diario, Oggi pomeriggio la mia amica è venuta a trovarmi: abbiamo parlato a lungo, e alla fine lei mi ha dato un bacio sulla guancia! Fatto felice del giorno: mi ha dato un bacio sulla guancia! " 26 Ottobre 2001 Caro diario, È successo davvero! È stato un pomeriggio meraviglioso, abbiamo scherzato tutto il tempo, mangiando i biscotti preparati dalla mamma; quando alla fine mi ha baciato, che emozione! Per fortuna mi ero preparato a questa situazione tutta la mattina, esercitandomi allo specchio e preparando mentalmente degli argomenti. Oggi la sibilla non ha inviato messaggi, non so. Le ho inviato una mail e mi è arrivata questa risposta, secca: " Il servizio non copre il terzultimo. " Boh. Fatto felice del giorno: c'è bisogno di dirlo? 27 Ottobre 2001 Ancora malato, ma oggi non mi importava della febbre, anche perché si è abbassata. La mail della sibilla, invece, mi ha fatto preoccupare: " Caro diario, Oggi la mia amica è morta nel sonno, tutti a scuola piangono, io pure. Fatto felice del giorno: la mamma ha fatto il tiramisù. " Adesso basta: ho inviato una mail alla sibilla richiedendo la cancellazione dal servizio. Edit: Mi è stato risposto così: " La cancellazione dal servizio non è mai stata disponibile. " Inizio ad avere paura. 28 Ottobre 2001 Caro diario, Sono disperato, non riesco a smettere di piangere... Anna è morta per davvero! Non ho potuto neanche salutarla, tutta la scuola è stata in lutto... La mamma stasera mi ha consolato, ha detto che troverò tanti nuovi amici nella mia vita, che non devo chiudermi nella mia timidezza. Non lo so... la sibilla ha inviato un'altra mail, non ne posso più: " Caro diario Oggi non sono potuto andare a scuola, perché stanno facendo delle indagini sulla morte della mia amica. fatto felice del giorno: non ho compiti per domani. " Non so cosa fare, non voglio allarmare i miei, deve essere frutto della mia immaginazione, deve per forza esserlo! Fatto felice del giorno: nessuno. 29 Ottobre 2001 Caro diario, Non ho parole, non riesco a pensare ad altro, non ci riesco, io... l'ho letta e riletta, almeno cento volte: " Caro diario, Non c'è più niente da fare. Ho salutato tutti. Fatto felice del giorno: oggi sono morto. " Ho tantissima paura. Qualcuno mi aiuti, vi prego, vi scongiuro, io non voglio, non vogl... ________________________ Era appena tornato dall'obitorio, scioccato, e decise di accendere il computer del figlio. Così, il padre lesse tutto, sconvolto. Andò a controllare l'e-mail del figlio, trovando nella casella di archivio la conferma dei suoi timori: era tutto vero, qualcuno le aveva inviate sul serio! La casella dei messaggi ricevuti lampeggiò. Il padre la aprì cliccando col mouse, la mano tremante, la fronte sudata. Fu sopraffatto da un brivido quando vide che la mail proveniva da [email protected] . Aprì la mail. Lesse: " Caro diario, Oggi è stato il mio primo giorno da morto, molto emozionante! Ho rivisto Anna e abbiamo giocato assieme in un giardino vuoto. Poi siamo tornati a casa mia, di notte, e ci siamo seduti accanto a mio papà. L'ho guardato tutta la notte! Fatto felice del giorno: ho conosciuto tanti altri che appartengono alla sibilla adesso, come me... ho tanti amici, non voglio deluderli! " Un'altra mail arrivò, subito dopo. Il padre, ormai in preda al panico e con gli occhi lacrimanti, aprì anche quella: " Caro diario, Il mio secondo giorno da morto! Anche stanotte sono stato da mio padre. L'ho visto dormire: così tranquillo, così sereno. La sibilla ha deciso che non si sveglierà mai più. Fatto felice del giorno: la mia anima, adesso, appartiene per l'eternità alla sibilla. Appartiene alla mamma. " Il padre sentì un respiro affannoso dietro di lui. Il padre, lentamente, si voltò. La madre era alle sue spalle: lo fissava intensamente, sorridendo.
L’e-mail
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atomheartmagazine · 5 years ago
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Di Salmo, Luchè, la noia e altri demoni
La cosa più divertente della settimana è stata il dissing social tra Salmo e Luchè. “Divertente” si fa per dire, perché a larghi tratti è stato tutto molto triste.
Per chi – come il sottoscritto – è cresciuto negli anni ’90 e ha iniziato ad avvicinarsi alla musica rap fin dalla tenera età (cit), vedere due artisti della scena che se le danno di santa ragione (risata qui) con Instagram Stories di 15 secondi, invece che sui 4/4 come avveniva una ventina di anni fa, è qualcosa di molto lontano dal significato che si tende a dare al rap.
Questa, comunque, resta un’opinione personale (che forse alcuni condivideranno).
Ora veniamo a noi. Per chi si fosse perso la querelle, sintetizzo velocemente. Salmo pubblica un post in cui spiega al mondo che la sua musica è la migliore degli ultimi 150 anni (cit) perché vende di più. Luchè gli risponde che la quantità non implica la qualità e lo fa con un poema de cristo (cit) che per qualche motivo gli viene cancellato tutte le volte che prova a pubblicarlo. Guè Pequeno sintetizza (meglio di me): “Salmini”. Risate. Casino. Salmo risponde sulle sue storie dicendo che Luchè nei live è una merda (testuale), i suoi testi sono banali e lo percula usando l’accento napoletano. Luché risponde che la musica di Salmo è una merda, che al massimo è un genio del marketing e che se fa l’accento napoletano è un idiota di merda (testuale). Salmo si scusa per aver fatto l’accento napoletano. Insomma i contenuti chiave sono: “Quantità non è qualità”, “Luchè nei live è una merda”, “Salmo è un idiota di merda”. Ci siamo fino a qui? Bene. Finito. Tutto ‘sto casino per darsi della merda reciprocamente. Chi ha vinto? La noia, ragazzi. La noia.
Lasciando ben saldo il presupposto che sono due rapper (chi più chi meno), invece di spararsi le pose su Instagram potrebbero benissimo prendere un beat, un microfono e darci qualcosa da ascoltare puramente hip hop. Un bel dissing, di quelli veri, come avveniva qualche annetto fa. Io faccio un pezzo e ti dico che sei una merda. Tu fai un pezzo e mi dici che sono un idiota di merda. Il messaggio è sempre quello (inutile), ma è più divertente, ragazzi. Dopo aver visto le storie di entrambi ho sperato che qualcuno mi rimborsasse i minuti di vita che avevo perso.
Ma veniamo al piatto forte. Vi starete chiedendo: chi ha ragione? O forse lo sapete già. Però se non ve lo dico che cazzo ho scritto a fare ‘sto pezzo. Quindi facciamo così. Chi lo sa già, si sposti alla mia destra, gli altri tutti alla mia sinistra. Ora rimescolatevi e continuate a leggere senza fare tutto ‘sto casino.
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Riprendiamo. “Ragione” in questo contesto è un parolone. La legge del mercato dice che chi vende di più, in genere, ha ragione. Il problema è che nella musica, per stabilirne la qualità, il mercato è un fattore che conta relativamente. Perché entrano in gioco diverse dinamiche e chi è più bravo a surfarci sopra come sulle onde, alla fine vende e fa i soldi. Gli altri no.
Qualitativamente parlando, entriamo in un campo minato. Io posso dire che alcuni pezzi di Salmo non mi piacciono granché, come alcuni di Luché, ma chi dice che il mio gusto è sinonimo di qualità? Dalla mia posso anche dirvi che non ascolto gente come Ultimo, Briga, Irama, Anastasio e robe varie, e questo dovrebbe offrirvi delle garanzie non da poco sui miei gusti. Diciamocelo. Però, ecco, son gusti. E questo è un altro nodo fondamentale da sciogliere. Chi riesce a incontrare il gusto della “massa” è un dato di fatto che venda di più degli altri. E questo non lo dico io. Lo dice il mio cazzo di Spotify che se gli lascio riprodurre a caso le “hit della settimana” mi spara fuori roba tipo Mengoni e Antonacci. Capite il dramma? Ma questo è uno sfogo personale. Semplificando, possiamo dire che se alla massa piace la merda e la tua musica piace alla massa, la tua è musica di merda. Però stiamo semplificando troppo e i sillogismi mi hanno rotto le balle già al liceo. Quindi fermiamoci un attimo e valutiamo le cose con calma.
Luchè proviene da un contesto hip hop. Con i Co’Sang ha contribuito a sdogare in Italia il gangsta rap. I sui testi sono spesso crudi. Salmo proviene dal punk, voleva fare il batterista (cit) e invece oggi ce lo troviamo nel rap game. Semplificando (di nuovo) potremmo dire che, nella scena, Salmo è mainstream (o commerciale, se vi piace di più) e Luchè invece underground.
Chi vince? Ancora nessuno. Perché stiamo sempre paragonando due generi diversi che giocano due campionati (se non due sport) diversi. Magari affini, per carità. Ma pur sempre diversi. Come chiedere chi è più forte tra il Liverpool di Kloop e la migliore squadra di rugby che vi viene in mente. Entrambe sono due squadre che praticano uno sport e giocano con una palla, ma le regole sono diverse e persino la forma della palla. Per non parlare del pubblico. Chi ascolta Salmo non è detto che ascolti Luchè e viceversa. Io ad esempio il rugby non lo guardo perché mi annoia. Ma mica posso dire che “ALLORA IL CALCIO È MEGLIO!”, perché a tratti è noioso anche quello. Specialmente se gioca Perisic. Ma torniamo in argomento.
Salmo parla dei suoi due ultimi dischi come di due perle musicali inenarrabili che inebriano soavemente di leggenda i timpani di chi ascolta. Stiamo parlando di “Playlist” e “MM4”, mica di “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd. Calmiamoci. Son due dischi carucci, ma stop.
Non sono nemmeno due pietre miliari del rap italiano, a dirla tutta. Anche perché di rap c’è poco o nulla in quei due album. Il brano di punta di “Playlist” è “Il cielo nella stanza”. Che se è un pezzo rap io sono la regina Elisabetta. Per dire. È un pezzo d’amore per ragazzine e lo sa anche lui. Sonorità pop. Vogliamo dire che è brutto? No, anzi. Ma non è rap.
Torniamo al paragrafo “incontrare il gusto della massa”. In Italia il pop vende e il rap vende quando diventa pop. Prendi Fedez. Era fottutamente rap. Ha dato inizio alla sua carriera pop e oggi ogni suo pezzo finisce in testa alle vendite. Non sto dicendo che Salmo sia come Fedez. La musica di Fedez non la auguro a nessuno, mentre Salmo lo ascolto spesso e mi sta anche un po’ simpatico. Sto dicendo che è facile vendere “Il cielo nella stanza” ed è normale che “Fin qui” di Luchè la conosciamo in quattro. Questo non fa de “Il cielo nella stanza” un pezzo migliore di “Fin qui”. Fa de “Il cielo nella stanza” un pezzo più venduto/scaricato/streammato/conosciuto di “Fin qui”. E il merito, caro Salmo, è anche di come quel pezzo sia stato venduto. Marketing is the way.
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Per assurdo, l’Ave Maria di Schubert suonata con un assolo di rutti da Giggino ‘a purpetta può vendere di più di quella suonata da Steve Garrett col violino. Perché magari Giggino ‘a purpetta ha l’ufficio marketing di Salmo e alla gente piace l’assolo di rutti dopo due Peroni da mezzo litro. Invece, quando vede Garrett pensa “ma che due palle questo capellone col violino mamma mia” e va via scocciata. Credo di essere stato abbastanza chiaro e aver dipinto un vivido quadro della situazione “Marketing&Rutti”. Scusate: ho divagato ancora. Ma voi perché cazzo mi continuate a leggere con ‘sto caldo?
Ora, se prendiamo un disco di Luchè, quale esso sia, c’è tecnica hip hop a palate. Anche lui si è spesso cimentato in qualche brano più pop, eh, ma la base è sempre rimasta la stessa. Persino Guè Pequeno è più hip hop di Salmo, che da tutti è visto come un venduto. Gelida Estate è un EP che, seppur pensato per il grande pubblico (cit), mantiene un’identità rap che negli ultimi dischi di Salmo è difficile, se non impossibile, da trovare.
Tornando alla domanda fondamentale: chi vince? Ancora una volta nessuno. Perché non è una gara. Io continuerò ad ascoltare entrambi, ad esempio. E voi direte “fottesega”. Legittimo. È il bello della libertà di opinione e di parola. Allo stesso modo, ognuno è libero di far la musica che vuole, purché non la si spacci per oro colato solo perché vende qualche copia in più. C’è stato un tempo in cui i dischi di Salmo vendevano quanto quelli di Luché adesso e forse anche meno. Che significa? Che la sua era musica di merda? Assolutamente no. Anzi, forse era anche migliore di quella che produce oggi. Nel rap, il migliore di stabilisce con i testi e con le rime. Non su Instagram e non alla FIMI. Perciò, finché i due non metteranno ‘ste liti da ragazzine americane per il premo di principessa del ballo su un beat, nessuno dei due avrà vinto niente. E la noia continuerà a imperversare senza ostacolo alcuno. Risultando più hip hop di loro due.
Se avete letto ‘sta roba fin qui, siete dei pazzi. È agosto. Andate a mare, che cazzo. Non ce l’avete un fenicottero rosa da instagrammare? Vi devo spiegare tutto io? State ancora qui? Ándale!
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