#bonus edilizio 110%
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pier-carlo-universe · 18 days ago
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Metropolitana Rivoli-Collegno: lavori, emendamenti e polemiche per un'opera strategica.
Un Consiglio Comunale congiunto per discutere il futuro della metropolitana. Il 16 gennaio 2025, Rivoli ha ospitato un Consiglio Comunale congiunto con Collegno, durante il quale è stato affrontato il tema cruciale del completamento della metropolitana Ri
Un Consiglio Comunale congiunto per discutere il futuro della metropolitana.Il 16 gennaio 2025, Rivoli ha ospitato un Consiglio Comunale congiunto con Collegno, durante il quale è stato affrontato il tema cruciale del completamento della metropolitana Rivoli-Collegno. Un’opera considerata strategica e vitale per la mobilità locale, ma caratterizzata da ritardi e disagi che pesano sulle attività…
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Nuova Irpef, Milleproroghe e nodo Superbonus: i dossier sul tavolo del Cdm
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(Adnkronos) - Quattro decreti fiscali, incluso il dlgs che riduce le aliquote Irpef e il decreto Milleproroghe, sui quali c'è il consenso di tutti e con ogni probabilità la soluzione al nodo superbonus, che a questo punto andrebbe in un decreto ad hoc. Al Consiglio dei ministri (Cdm) atteso per oggi approda una triade di provvedimenti dal 'gradimento' diversificato.   Nuova Irpef, Milleproroghe e nodo Superbonus Strada in discesa infatti per i quattro decreti fiscali finalizzati a rendere il sistema più semplice ed equo, in particolare l'intervento sugli scaglioni Irpef era atteso al precedente Cdm salvo poi essere stato posticipato per renderlo coerente con la Finanziaria in esame al Parlamento; consenso anche sul Milleproroghe che, come di consueto, vedrà convergere una miscellanea di deroghe in extremis che non sono entrate in manovra; diverse invece la posizioni sul bonus edilizio al 110%, con Forza Italia che punta ad una proroga ed un Mef recalcitrante per scongiurare nuovi buchi di bilancio.   I quattro dlgs fiscali riguardano lrpef, statuto del contribuente, contenzioso tributario e cooperative compliance. Con il primo provvedimento parte il primo modulo della riforma fiscale, al momento finanziato solo per il 2024: le aliquote Irpef si riducono da quattro a tre accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000 euro; al 35% per i redditi fino a 50.000 euro e al 43% oltre i 50.000. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. La riforma garantisce un beneficio massimo di 260 euro annue (21 circa se divisi per 12 mensilità) per la fascia di reddito tra 30mila e 50mila euro. Oltre i 50mila euro invece il vantaggio fiscale verrà neutralizzato da un taglio equivalente delle detrazioni. In arrivo con il pacchetto fiscale anche le modifiche alla cooperative compliance con la possibilità del tutoraggio da parte dei consulenti del lavoro per le grandi imprese le cui soglie di accesso scenderanno gradualmente fino a 100 milioni di euro. I dossier sul tavolo del Cdm Sul fronte dello Statuto del contribuente si allarga il perimetro dell'autotutela obbligatoria anche all'errore sul presupposto d'imposta e alla considerazione di pagamenti d'imposta regolarmente eseguiti, tra gli altri e si introduce l'obbligo di motivazione rafforzata se il Fisco non accoglie le osservazioni difensive. L'omnibus che proroga misure in scadenza il 31 dicembre in diversi ambiti, dalla pa alla sanità, ma anche istruzione e previdenza, dovrebbe trovare spazio la proroga di due mesi del regime fiscale di vantaggio per il mondo dello sport per i nuovi contratti sottoscritti fino a febbraio, serie A del calcio inclusa. Nel Milleproroghe potrebbe anche arrivare la proroga dello smart working per il pubblico e l'estensione della fine del mercato tutelato del gas in scadenza il prossimo 10 gennaio, come già fatto per quello dell'energia. Non è escluso nel dl vengano inserite anche delle norme sulle pensioni dei medici, dopo il dietrofront del governo alla stretta inserita nella manovra. Attesa inizialmente con il Milleproroghe, la soluzione al superbonus troverebbe spazio in un dl ad hoc, ribattezzato salva-spese. I "danni" del superbonus Tra le ipotesi sul tavolo quella più selettiva di un Sal straordinario limitato solo ad alcune tipologie di lavori o l'alternativa - che difficilmente però verrà accolta - di un rinvio di tre mesi per chi ha completato almeno il 70% degli interventi entro quest'anno. Intanto, cifre alla mano, il superbonus a novembre è costato complessivamente alle casse dello Stato 96 miliardi e a dicembre si attende un nuovo balzo di circa venti miliardi. Da qui il freno del Mef. [email protected] (Web Info) Read the full article
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kritere · 2 years ago
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Superbonus, chi può ancora accedere al 110% e tutte le novità su villette e cessione del credito
DIRETTA TV Superbonus 110, le ultime notizie 6 Aprile 2023 Con la conversione in legge del nuovo decreto Superbonus sul blocco della cessione del credito, sono cambiate alcune delle scadenze e delle condizioni per accedere al bonus edilizio. Ecco le principali novità e le proroghe per condomini, villette, crediti incagliati e detrazioni fiscali. 0 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per…
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toscanoirriverente · 2 years ago
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Il Superbonus riduce di pochissimo le emissioni di CO2 e aumenta di molto quelle di debito
Il bonus edilizio del 110 per cento ha fatto ridurre i consumi energetici appena dello 0,5% e ha fatto aumentare i costi di 37,8 miliardi di euro oltre il previsto. Un fallimento totale, sia finanziario sia ambientale
Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il Superbonus va “rivisto in modo selettivo” perché “non è equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini”. Dopo tre anni, è il caso di fare un bilancio complessivo di questo bonus edilizio, anche rispetto alla sua efficacia come politica ambientale. Lo scopo della misura è promuovere investimenti per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Un obiettivo cruciale, che però è fallito: a fronte di una spesa colossale, il Superbonus ha consentito la riduzione dei consumi solo per pochi decimi di punto.
Secondo la relazione sulla Situazione energetica nazionale 2021, pubblicata dal Mite, i consumi finali di energia sono circa 103 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep). Di questi, circa 30 Mtep sono per gli usi residenziali. L’efficienza energetica negli edifici costituisce, dunque, un formidabile volano di risparmio economico, riduzione degli impatti ambientali e rafforzamento della sicurezza energetica. Infatti, il Piano nazionale integrato energia e clima del dicembre 2019 delega proprio alla riduzione dei consumi domestici (e all’elettrificazione di quelli residui) gran parte dello sforzo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030: da qui alla fine del decennio è prevista una riduzione complessiva dei consumi pari a circa 9 Mtep, di cui 3,3 dal comparto residenziale. Visto che nel frattempo il target di riduzione delle emissioni è aumentato dal 40 al 55%, lo sforzo dovrà essere ancora maggiore. Ci sono, insomma, ottime ragioni per specifiche politiche di incentivo e supporto. La domanda è: il Superbonus 110% ha funzionato?
I dati sono pochi e frammentari, ma una mole crescente di studi sta mettendo seriamente in dubbio l’efficacia della misura bandiera del governo Conte II. Da ultimo, la Relazione sullo stato della green economy della Fondazione per lo sviluppo sostenibile presentata nei giorni scorsi a Ecomondo. “Purtroppo l’impatto del Superbonus sui consumi energetici, a fronte di investimenti molto importanti, è stato in realtà molto limitato – si legge nella relazione – complessivamente sono stati risparmiati meno di 200.000 tep al 31 dicembre 2021, meno dello 0,5% del consumo energetico del settore”. Si tratta di un’ammissione importante, anche per la fonte da cui proviene: Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, è stato un supporter della misura.
D’altronde, questa stima non fa che confermarne altre circolate in precedenza. Un lavoro sui costi e benefici della transizione energetica nel Pnrr italiano di Matteo Alpino, Luca Citino e Federica Zeni per la Banca d’Italia esprime un giudizio netto: “Il Superbonus non è uno strumento economicamente efficiente per contrastare il cambiamento climatico”. Un altro lavoro, pubblicato da uno di noi assieme a Carlo Amenta sulla rivista “Energia”, ha stimato il costo implicito di abbattimento della CO2 attraverso gli investimenti finanziati col Superbonus (ma non necessariamente causati da esso) in 170-210 euro/tonnellata, contro un livello attuale attorno ai 70 euro e una media storica inferiore ai 20 euro.
Il disegno del Superbonus soffre di tre problemi enormi, che dovrebbero essere curati. Il primo è l’entità del beneficio: un’aliquota del 110% non ha pari nel mondo. Tutti gli stati dell’Unione europea dispongono di incentivi analoghi ma raramente superano il 50%. Al limite, sono previsti vantaggi addizionali per i soggetti a basso reddito: proprio l’assenza di qualunque legame col reddito o, meglio ancora, con l’Isee è il secondo limite del Superbonus. Non sorprendentemente, ha effetti pesantemente regressivi, certificati dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Il terzo difetto è la sua breve durata: inizialmente introdotto per pochi mesi in una logica post pandemica, è stato successivamente prorogato di anno in anno. Ma gli interventi incentivati spesso richiedono tempo per convincere i condomini e selezionare le imprese.
Di conseguenza, sarebbe stato meglio un’aliquota più bassa (magari con una garanzia pubblica sui finanziamenti bancari per i meno abbienti) in vigore per un arco temporale più lungo (3-5 anni). Il trade off tra lunghezza e generosità è stato risolto da Giuseppe Conte (e mantenuto in seguito, nonostante la contrarietà di Mario Draghi) interamente a favore della seconda. Ciò ha prodotto una misura del tutto squilibrata, che ha scatenato una bolla (anche occupazionale) e contribuito all’aumento dei prezzi, al netto delle truffe. E che, soprattutto, oggi costituisce una zavorra enorme per le finanze pubbliche. Sempre in audizione, il ministro Giorgetti ha detto che il bonus edilizio sta costando molto più del previsto: “L’incremento, rilevato sulla base delle informazioni aggiornate al 1° settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi di euro sull’intero periodo di previsione”. In particolare, per gli anni 2023-2026, si prevede un “peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro in ciascun anno”.
Secondo i dati Enea, al 31 ottobre 2022 il costo per le detrazioni ammesse è pari a 60,5 miliardi di euro. Oltre 3 punti di pil. Praticamente tanto quanto è stato speso nell’ultimo anno e mezzo per far fronte alla peggiore crisi energetica dagli choc petroliferi degli anni Settanta e senza risolvere alcun problema, anzi aggravandone alcuni. Si sono ridotte pochissimo le emissioni di CO2, ma sono aumentate molto le emissioni di debito pubblico.
https://www.ilfoglio.it/economia/2022/11/10/news/il-superbonus-riduce-di-pochissimo-le-emissioni-di-co2-e-aumenta-di-molto-quelle-di-debito-4642055/amp/
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crossroad1960 · 2 years ago
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Ennesimo costoso fallimento dei miracoli a 5 stelle🤡
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asmaagacem · 2 years ago
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Asmaa Gacem: “Il 2023 cambia alcune regole del Superbonus”
La legge di Bilancio introduce cambi significativi rispetto al Superbonus
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“Avanti con il Superbonus edilizio per tutto il 2023”, spiega Asmaa Gacem, vicepresidente nazionale di CNA Turismo e Commercio con delega alle città d’arte, “la nuova legge di Bilancio 2022 prevede il rinnovo del Superbonus edilizio, seppur con alcune importanti novità che meritano di essere evidenziate”.
Anno nuovo, nuove regole per il Superbonus edilizio. Dopo oltre trenta mesi dalla pubblicazione in Gazzetta della legge n.77 del 17 luglio 2020 relativa al Superbonus edilizio, molte sono le rifiniture legislative che questa norma ha subito con il susseguirsi delle legislature.
“Nel 2023, stando alla nuova legge di Bilancio varata dal governo Meloni”, spiega Asmaa Gacem, “si continuerà ad utilizzare le detrazioni per l’efficientamento energetico, la cosiddetta messa in sicurezza degli edifici e la ristrutturazione degli immobili, nonché gli altrettanto noti bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti”.
Non tutto resta come prima: alcuni cambi significativi impongono ritmi e costi diversi. “Se guardiamo al testo della legge, emerge come vengano previste scadenze differenti in funzione dei soggetti che hanno sostenuto o stanno sostenendo le spese relative al bonus edilizio”.
Andando infatti nel dettaglio della legge di Bilancio si evince che il Superbonus aspetta fino al 31 dicembre 2025 nelle seguenti percentuali: 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, al 70% per le spese sostenute nel 2024, al 65% per le spese sostenute nel 2025.
Asmaa Gacem: Superbonus al 90%, ma non per tutti
Nuove percentuali di ridistribuzione dell’aiuto, mentre rimane pressoché invariata la lista dei soggetti che possono beneficiare del Superbonus.
“Scende al 90% il Superbonus per i condomini, ma soltanto in alcune circostanze. Restano interessate le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento”.
I grandi esclusi restano le strutture alberghiere, che sin dal principio non hanno beneficiato del bonus.
I vantaggi però coprono una larga fetta del settore immobiliare, includendo tutta una serie di attori come gli istituti autonomi case popolari (Iacp), o in generale tutti quegli enti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di In House Providing su immobili, cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Ma non è tutto, anche le associazioni e le società sportive limitatamente ai locali adibiti a spogliatoio, ancora le onlus e le associazioni di volontariato impegnate nelle attività di promozione sociale.
Conclude Asmaa Gacem: “Il 31 dicembre 2024 scade il bonus del 50% per il restauro dei beni architettonici, dunque l’altra grande novità ascrivibile a questa nuova legge di bilancio, riguarda le fasi di cessione del credito, che sono state aumentate da 4 a 5 fasi complessive”.
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livornopress · 2 years ago
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Tenerini, stop cessione crediti del bonus 110% fatto allarmante. Il comparto edilizio va sostenuto
Livorno 10 ottobre 2022 – Tenerini, stop cessione crediti del bonus 110% fatto allarmante. Il comparto edilizio va sostenuto. “Lo stop rispetto alle cessioni di credito relative al bonus 110% da parte di Poste Italiane o di grandi banche come Intesa e Unicredit rappresenta un fatto allarmante”.  Lo afferma la deputata di FI Chiara Tenerini che prosegue “Pur comprendendo le criticità generate…
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confrontodemocratico · 2 years ago
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Così il governo Meloni cambierà reddito di cittadinanza e Superbonus
La nuova premier mette nel mirino il sussidio per i disoccupati e il bonus edilizio. Con l’obiettivo di modificarli nella prossima legge di bilancio Il nuovo governo di Giorgia Meloni mette nel mirino reddito di cittadinanza e Superbonus 110%. Mentre la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza certifica un Pil in frenata e 10 miliardi di nuove entrate, la premier studia una…
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lavoripubblici · 2 years ago
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Tutti i chiarimenti su disposizioni normative e indicazioni di prassi per le detrazioni relative a spese per recupero del patrimonio edilizio, Bonus Mobili, riqualificazione energetica e Superbonus 110%
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mariodavidmascia · 3 years ago
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FORZA ITALIA LIGURIA: "DOVE C'È CASA C'È FAMIGLIA, NO A NUOVE TASSE, SÌ AL SUPERBONUS". La prossima riunione di formazione politica di Forza Italia Liguria si terrà STASERA Giovedì ottobre 2021 alle 18 in videocall su Google Meet codice spq-jmhs-rxn. Interverranno sul tema "GIÙ LE MANI DALLA CASA NO nuove tasse SÌ proroga superbonus" Alessandra GALLONE, Senatrice, Vice Presidente Gruppo FI Senato, Responsabile Settore Nazionale di Formazione Forza Italia e Vincenzo NASINI, Avvocato esperto di diritto immobiliare per l'UIPI - Unione Internazionale Proprietà Edilizia, presidente di APE - Associazione Proprietà Edilizia Genova, presidente della Federazione ligure della proprietà edilizia, vice Presidente Nazionale di Confedilizia. "Per noi la casa è sacra anche perché dove c'è casa c'è famiglia" commenta Mario Mascia, responsabile del Settore Formazione di Forza Italia Liguria e Capogruppo azzurro in Consiglio Comunale a Genova "a Forza Italia storicamente si devono l'abolizione dell'Imu sulla prima casa e altri provvedimenti di cui hanno beneficiato sia coloro che vivono nella casa di proprietà, sia i piccoli investitori e di conseguenza anche i loro inquilini". "È di questi giorni la notizia che è andato a segno il no convinto di Silvio Berlusconi all’utilizzo della revisione degli estimi catastali come base per un inasprimento della pressione fiscale nei confronti dei proprietari di case" dichiara Carlo Bagnasco, Sindaco di Rapallo e Coordinatore di Forza Italia Liguria "dato che il Presidente del Consiglio Mario Draghi in persona ha condiviso anche nei fatti la linea di Forza Italia sul punto". "I parlamentari di Forza Italia sono al lavoro per tracciare le linee di una politica di incentivi nel settore edilizio" aggiunge Gianteo Bordero, portavoce del Coordinamento ligure di Forza Italia e Vice Responsabile della Formazione regionale "gli obiettivi sono la proroga del bonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie e le facciate e degli ecobonus, una moderna legislazione sulla rigenerazione urbana e sopratutto risposte concrete alla crisi delle locazioni immobiliari". (presso Forza Italia Sede Liguria Via Savona 5 rosso) https://www.instagram.com/p/CVj8l2zsNYR/?utm_medium=tumblr
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cinquecolonnemagazine · 3 years ago
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Bonus 110% edilizia, arriva lo stop da parte del governo?
Palazzo Chigi dice stop al Bonus 110% sull'edilizia. Sembrerebbe, quindi, giunta alla fine la misura che permette di recuperare, a spese dello Stato, il 110 per cento di quanto sborsato per ristrutturare le abitazioni purché si migliorino i consumi energetici. Bonus 110% edilizia, come funziona? Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” del maggio 2020 che ha come obiettivo quello di rendere più efficienti e più sicure le abitazioni. Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: - il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico - il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo.  Interventi trainanti Per poter godere del bonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Lo stop tra truffe... Una misura che ha riscosso un successo enorme ed ha permesso a molte strutture edilizie di potersi aggiornare da un punto di vista energetico ed antisismico. Nonostante ciò, non sono mancate le proverbiali "furbate" per approfittarsi dei rimborsi. Il caso più recente di truffa ai danni dello Stato tramite il Bonus edilizio è di pochi giorni fa dove sono coinvolti oltre 140 soggetti per una truffa da 772 milioni di euro. Lavori su lavori che non venivano mai realizzati ma dichiarati allo Stato per poter ottenere i rimborsi. Nessun lavoro svolto, nessuna società che realmente prendesse in mano "il cantiere" da portare a termine. ... e fine dei fondi La motivazione più vicina alla realtà (che stanno determinato lo stop della misura) è la la mancanza dei fondi per i rimborsi. Per questa misura, introdotta nel 2020 dal secondo governo Conte, si stima che le coperture fino al 2036 ammontino a 33,3 miliardi, a fronte di rimborsi che al 31 maggio scorso ne valevano 33,7. Senza altri quattrini restano fermi i termini fissati: il Superbonus si può chiedere fino a dicembre per le villette e a giugno dell’anno prossimo per le case popolari. Foto di anncapictures da Pixabay Read the full article
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kritere · 2 years ago
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Esodati del Superbonus in corteo, Conte: “Famiglie e lavoratori abbandonati alla disperazione”
DIRETTA TV 21 Marzo 2023 Gli esodati del superbonus 110%, lavoratori e aziende colpiti dall’intervento del governo Meloni sul bonus edilizio, sono scesi in piazza a Roma. Alla testa del corteo c’era anche Giuseppe Conte. Intanto, la maggioranza ha preparato un emendamento per rimandare le scadenze dei crediti d’imposta al 30 novembre. 17 CONDIVISIONI Oggi a Roma sono scesi in piazza gli…
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ifattinews · 4 years ago
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Roma Capitale, no soggetto IRPEF? Niente bonus del 110 % ...
Roma Capitale, no soggetto IRPEF? Niente bonus del 110 % …
Niente bonus 11% per Roma Capitale La legge 19 Maggio 2020, n.34 (c.d. Decreto Rilancio) convertito in legge del 17 Luglio 2020 n.77,  ha introdotto nel nostro ordinamento le detrazioni fiscali del 110%, il cosiddetto Superbonus, detrazioni fiscali che riguardano l’intervento edilizio a favore dei condomini o di altri enti tipo Istituti Autonomi Case Popolari, che vogliano attuare lavori di…
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ghizziemiliano · 4 years ago
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Superbonus 110%
È stato approvato, con il provvedimento dell’8 agosto 2020, il modello di Comunicazione unitamente alle istruzioni che consentirà di fruire dal prossimo 15 ottobre dell’opzione per lo “sconto in fattura” o la “cessione del credito d’imposta” relativa alla detrazione per bonus edili, cioè delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica.
La Comunicazione deve essere inviata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione. Analizziamone gli aspetti salienti con evidenza dei profili di convenienza tra utilizzo diretto, sconto in fattura e cessione del credito.
Il Decreto Rilancio (Legge 77/2020) ha previsto lo sconto immediato in fattura e la cessione del credito non solo per gli interventi agevolati con il superbonus 110%, ma anche per quelli rientranti nell’ecobonus tradizionale, nel bonus ristrutturazioni e nel bonus facciate.
La super detrazione del 110% di cui si parla insistentemente in questo periodo è un beneficio fiscale che arriva a coprire interamente il costo dei lavori con possibilità di recupero in 5 anni delle spese ammesse all’agevolazione sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Con riferimento alle spese sostenute nel 2020, la prima rata della detrazione fiscale sarà fruita nel Modello 730/2021 o Modello Redditi/2021 da presentare il prossimo anno e terminerà nel Modello 730/2025 o Modello Redditi/2025 riferiti all’anno d’imposta 2024, in cui troverà collocazione l’ultima delle 5 quote.
Il contribuente potrebbe non ricorrere ad impegni finanziari personali se si guarda a uno degli aspetti di maggiore interesse dell’istituto giuridico in argomento concernente la possibilità di optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, alternativamente:
a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso (per esempio euro 100), anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante (pari a 110 euro), con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
b) per la cessione del credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Uno degli aspetti su cui puntare l’attenzione è rappresentato dalla scelta più conveniente tra detrazione in dichiarazione, sconto in fattura o cessione del credito.
Per ogni 100 euro il contribuente ne detrae 110 in cinque anni, quindi l’utilizzo diretto garantirebbe al contribuente un interesse del 2% annuo. Si tratta di una buona redditività netta di una locazione media, garantita dallo Stato e incassabile ogni anno, a luglio, direttamente in pensione o nello stipendio con il modello 730 oppure portata in detrazione dall’Irpef nel modello Redditi. Potrebbe rivelarsi un buon investimento che presuppone disponibilità di mezzi finanziari oltre che una capienza Irpef in modo da rendere effettivo il beneficio fiscale.
L’ottenimento dello sconto in fattura, invece, è subordinato alla volontà dell’impresa che facoltativamente può aderire o meno alla richiesta del committente. Laddove l’impresa manifesti la propria volontà in tal senso, lo sconto in fattura rappresenta una scelta di sicuro interesse rispetto all’utilizzo diretto della detrazione fiscale in dichiarazione, in quanto consente al contribuente di non sostenere, in tutto o in parte, esborsi finanziari; mentre nel caso dell’utilizzo diretto, il contribuente, oltre ad assumere impegni finanziari, dovrà attendere 5 anni prima di rientrare nell’investimento fatto, anche se beneficerà dell’intero 110%.
L’altra opzione è rappresentata dalla cessione del credito, in tutto o in parte, per l’importo corrispondente alla detrazione spettante alla stessa impresa che esegue i lavori oppure agli istituti di credito e altri intermediari finanziari con possibilità a loro volta di successive cessioni. In questi casi il contribuente deve procedere con i necessari bonifici e solo successivamente potrà cedere il credito all’impresa (con facoltà di accettare o meno) a un istituto di credito/intermediario finanziario disposto a prendersi il credito che si intende cedere. L’impresa, a sua volta, potrà cedere agli operatori economici specializzati il credito d’imposta senza accumulare crediti eccessivi che potrebbero portare a fenomeni di sofferenza finanziaria, soprattutto in caso di eccedenza di quei crediti rispetto ai versamenti fiscali e contributivi, posto che il credito di imposta in questione è utilizzabile con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione ed esclusivamente in compensazione. È il caso di evidenziare che la quota dei crediti d’imposta che non è utilizzata entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento non può essere utilizzata negli anni successivi, né richiesta a rimborso ovvero ulteriormente ceduta.
Quando l’impresa non accetta la cessione del credito d’imposta, il contribuente potrebbe trovarsi in difficoltà poiché dovrà sostenere le spese degli interventi e solo successivamente trovare un istituto di credito/intermediario finanziario disposto a prendersi il credito che si intende cedere.
Da un punto di vista documentale, contrariamente a quanto affermato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, il visto di conformità da parte dei professionisti abilitati relativo alla sussistenza dei requisiti sarà necessario nelle sole ipotesi di sconto in fattura o cessione del credito, lasciando fuori il caso dell’utilizzo diretto della detrazione da parte del contribuente. Il punto è stato chiarito anche nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate che lo prevede nelle ipotesi appena indicate derubricando di fatto le affermazioni del Direttore a indicazione di massima e di carattere generale.
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cinquecolonnemagazine · 3 years ago
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Il Decreto Energia 2022 diventa ufficiale
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Il decreto Energia diventa finalmente Legge con l’inserimento di questo all’interno della Gazzetta Ufficiale. Qui di seguito andremo ad analizzare tutti gli elementi di questa nuova legge e cosa, dopo le discussioni in parlamento è diventato ufficiale e cosa invece non è riuscito a superare lo scoglio parlamentare! Il Decreto Energia emanato dal Governo del 01.03.2022, convertito in legge la scorsa settimana, il 27 aprile scorso  viene inserito nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Decreto Energia in Gazzetta Ufficiale Alla pubblicazione della gazzetta seguono 15 giorni in cui la legge non acquisisce ancora efficacia, periodo nominato vacatio legis. Va ricordato però che essendo nato come Decreto Legge, gli effetti sono attivi sin dal giorno di emissione del Decreto stesso, quello che tarda sono invece le modifiche implementate dal Parlamento del testo della legge. Il decreto era stato emanato per “mettere una pezza” alla crisi energetica che si sta ancora oggi verificando, scaturita dal conflitto in terra ucraina. Il testo prevede infatti misure volte ad aumentare l’efficienza energetica e la conversione energetica per le fonti di approvvigionamento. Oltre a ciò il decreto voleva anche offrire misure di contenimento del prezzo attuale di gas ed energia elettrica per poter ridurre il costo dell’energia per le famiglie italiane Andiamo quindi a vedere quali sono le misure che sono presenti all’interno del Decreto Energia nel momento di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Decreto Energia. Contenimento del prezzo delle bollette Il principale obiettivo del decreto e della Legge ora è proprio quello di abbassare i costi per le famiglie italiane dei costi dell’energia in bolletta. Come ormai è noto ai più, i prezzi di gas (e di conseguenza anche i prezzi della luce) sono aumentati a dismisura con lo scoppio della guerra in Ucraina. In particolare ecco le principali misure implementate all’interno della legge di conversione del Decreto Energia 2022: Azzeramento Oneri Generali sulle bollette  Tutti gli oneri generali di sistemi sono annullati, sia per gli impianti con potenza inferiore a 16,5 kW, sia per quelli con potenza superiore, anche connesse ad alta o media tensione. Questo permette di ridurre la bolletta negli oneri accessioni, non legati al consumo stesso della materia energia. Riduzione IVA su Gas e Luce  L’IVA è momentaneamente abbassata per tutti i consumatori di gas metano, sia per i clienti domestici che per quelli industriali e avrà validità per tutto il secondo semestre del 2022. Rafforzamento del Bonus Sociale Elettrico e Gas Il Bonus Sociale per le famiglie in difficoltà nel pagare le bollette energetiche può tirare un sospiro di sollievo. Il Bonus è prorogato anche per il 2° trimestre del  2022 per aiutare economicamente le famiglie svantaggiate e i clienti in difficili condizioni di salute con una somma direttamente al beneficiario. Credito di Imposte per tutte le imprese a forte consumo di Gas Per tutte le imprese che necessitano di un alto consumo di gas e energia. Per la produzione o il continuo della propria attività, potrà spettare un contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta. Tale contributo del 15% varrà solo per l’intero 2022. Da tale spesa sono escluse tutte le spese di mantenimento delle strutture dell’azienda. Solo il gas utilizzato per l’effettiva attività aziendale potrà essere preso in considerazione. Autotrasporto Infine è riconosciuto per tutte le aziende di trasporto su strada un ennesimo credito d’imposta del 15% per tutto il 2022. Tutto ciò però con un limite di spesa di poco inferiore ai 30 milioni di euro. Decreto Energia. La cessione del credito In aggiunta a tutte le misure volte a limitare il costo delle bollette gas e luce, il Decreto prevede anche l’introduzione di un'ulteriore cessione del credito per i bonus previsti. Si parla sia del bonus 110% per la ristrutturazione e efficientamento edilizio sia per tutti quelli legati all’emergenza COVID. Questi bonus prevedono sconti in fattura per determinate prestazioni. Gli istituti finanziari, che si facevano carico della cessione del credito. Questa pratica poteva essere fatta fino ad un massimo di 3 volte. Con la nuova legge gli istituti finanziari saranno liberi di attuare una cessione ulteriore. Il tutto senza l’obbligo di darla ad altri istituti finanziari, come era per le precedenti. Fonte: https://energia-luce.it/news/decreto-energia-gazzetta-ufficiale-2022/ Read the full article
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lavoripubblici · 4 years ago
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Le detrazioni fiscali del 110% (#superbonus) hanno scoperchiato un vaso di pandora su tutti bonus fiscali e la conformità urbanistico-edilizio (#abusiedilizi)
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