#decreto agosto/rilancio 2
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OGGI 15 GIUGNO, ITALIANO RICORDA….
1918
PRIMA GUERRA MONDIALE
STORIA DELL’ESERCITO ITALIANO
BATTAGLIA
DEL SOLSTIZIO D’ESTATE
GLI AUSTROUNGARICI TENTANO
UN’ULTIMA GRANDE OFFENSIVA
CONTRO IL
FRONTE DEL PIAVE
GLI ITALIANI NON CEDONO GRAZIE ANCHE AL FUOCO DELLA LORO ARTIGLIERIA
L'artiglieria aggiunge dignità a quella che altrimenti sarebbe una volgare zuffa.
(Federico il Grande)
🇮🇹🪖 FESTA DELL’ARMA DI ARTIGLIERIA 🪖🇮🇹
L'Arma di Artiglieria affonda le sue radici nella storia delle artiglierie piemontesi che costituirono il nucleo iniziale di quest'Arma prestigiosa.
Nel 1625, con decreto 30 luglio, Carlo Emanuele di Savoia determinò che il personale dei Bombardieri, fino a quel momento riunito in corporazioni di mestieri, dovesse appartenere alla Milizia ed essere riunito in una apposita Compagnia. Tale data e provvedimento, possono considerarsi come il primo passo verso la costituzione dell'Arma.
Bisogna però attendere fino al 27 agosto 1774 per avere sancita la costituzione del Corpo Reale di Artiglieria.
Il Corpo, con decreto 6 gennaio 1815 viene ripartito in cinque categorie: a piedi d'ordinanza (Comando Generale, Stato Maggiore dei battaglioni, scuole e fabbriche), provinciale (per la mobilitazione), volante (per il servizio celere di campagna), reale di Sardegna e sedentaria (costituita da personale degli uffici). Nello stesso anno anche il traino dei pezzi e dei materiali diviene un servizio del Corpo con la costituzione del Treno d'Artiglieria.
L'evoluzione dell'Arma è continua e viene accentuata nel periodo risorgimentale dall'incorporazione nelle proprie fila delle artiglierie di altri paesi preunitari come la Lombardia nel 1849.
Circa tre gruppi partecipano alla campagna di Crimea del 1855.
Sostanziali modifiche toccano la struttura del Corpo negli anni seguenti ma è il decreto del 17 giugno 1860 che riordina la struttura dell'artiglieria che ha incorporato batterie toscane ed emiliane: ha origine l'Arma di Artiglieria dell'Esercito Italiano.
Questa si compone di otto reggimenti di cui uno, il 1° di operai, il 2° 3° e 4° da piazza e dal 5° all'8° i reggimenti da campagna.
La partecipazione alle campagne risorgimentali, l'adozione di nuovi mezzi ed il naturale potenziamento dell'Arma portano alla creazione di nuove specialità e reggimenti, come l'artiglieria da costa, da montagna, pesante campale e da fortezza.
Per Regio decreto 23 dicembre 1909 viene concessa all'Arma la Bandiera di Guerra che verrà custodita dal Reggimento più anziano della Piazza di Roma.
L'Arma si affaccia alla ribalta del primo conflitto mondiale con 49 reggimenti da campagna, uno a cavallo, 3 da montagna, 2 pesanti campali, 10 da fortezza, 18 batterie someggiate e tre sezioni contraerei. L'immane conflitto porta allo sviluppo della specialità controaerei ed al rilancio dei "bombardieri". Gran parte delle unità costituite per la Grande Guerra vengono soppresse nei primi anni venti.
Nel 1939, alla vigilia del Secondo conflitto mondiale, l'Arma di Artiglieria riprende a crescere e a giugno 1940 54 reggimenti da campagna, 3 celeri, 5 per divisioni alpine, 18 di corpo d'armata, 5 d'armata, 6 per Guardie alla Frontiera, 2 corazzati, 5 controaerei, 2 motorizzati sono presenti nell'ordine di battaglia dell'Esercito Italiano. Massiccio l'incremento delle unità durante la guerra, con lo sviluppo delle specialità semovente e paracadutisti.
Nel 1943 dopo l'otto settembre, sono ancora in vita i reggimenti 11° "Legnano", il 184° "Nembo", 7° "Cremona", 35° "Friuli", il 152° "Piceno", il 155° "Mantova" inquadrati sia nel 1° Raggruppamento Motorizzato che nel Corpo Italiano di Liberazione e nei Gruppi di Combattimento.
Nel 1946 ha inizio la ricostituzione dei reggimenti, in quantità commisurata alle esigenze della Forza Armata.
Il processo di ampliamento si interrompe nel 1975 con la prima grande ristrutturazione dell'Esercito.
I reggimenti cedono il posto ai Gruppi autonomi. Nel corso degli anni novanta, ulteriori varianti ordinative riportano in vita il livello reggimentale e dal 1999 l'Arma si riarticola in due specialità: Terrestre e Controaerei.
Riordinata nel 2000, l'Arma di Artiglieria si compone delle specialità Terrestre e Controaerei.
Per quanto riguarda la specialità terrestre, attualmente è in organico a tutte le Brigate tranne la "Friuli", la “Granatieri di Sardegna” e la "Sassari".
Il reggimento d’Artiglieria tipo è ordinato su Comando, , Batteria Comando ed un Gruppo su tre Batterie Obici (all’interno sono inserite delle Sezioni Sorveglianza e Acquisizione Obiettivi) ed una Batteria Sorveglianza e Supporto Tecnico.
Tre reggimenti sono riuniti con il reggimento addestrativo nel Comando Artiglieria inserito con gli altri Comandi d’Arma alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri.
Un reggimento ed un battaglione specialisti, una volta appartenuti all'Arma, sono inseriti nella Brigata RISTA del Comando Trasmissioni e Informazioni di Anzio, un reggimento si è trasformato in unità NBC.
Attualmente i reggimenti d'artiglieria terrestre armati di obici sono 12 e le loro Bandiere e Stendardi sono decorate di 10 Medaglie d'Oro, 5 Medaglie d'Argento, 6 Medaglie di Bronzo, 1 Croce di Guerra al Valor Militar ed 1 al Merito di Guerra, di 2 Medaglie d'Argento e 2 di Bronzo al Valore dell'Esercito ed 1 Medaglia d'Argento al Valor Civile.
Per quanto riguarda la specialità controaerei, attualmente tutti i reggimenti sono accentrati nel Comando artiglieria controaerei che ha unificato Brigata e Scuola alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri.
Attualmente i reggimenti sono 4 e le loro Bandiere sono decorate di 4 Medaglie d'Argento ed 1 Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
L'Arma di Artiglieria è negli eserciti moderni, il Supporto al Combattimento per eccellenza.
I suoi sistemi d'arma, cannoni, mortai ed obici montati su affusti ruotati o mezzi cingolati, permettono di colpire le linee avversarie fino a 40 chilometri di distanza.
L'impiego di questa Arma è sensibilmente variato nel tempo con l'acquisizione di materiali sempre più sofisticati ed efficienti.
E se una volta il tiro poteva essere diretto dallo schieramento dei pezzi, oggi l'aumento delle gittate ha richiesto la costituzione di unità agili e capaci di infiltrarsi nel territorio, controllarlo ed acquisire obiettivi in profondità.
Lo sviluppo inoltre di nuove forme di lotta, come le armi chimiche e nucleari hanno portato compiti aggiuntivi all'Arma che, di recente, ha trasformato una delle sue unità in reggimento per la difesa Nucleare Batteriologica e Chimica.
Proprio la funzione di sorveglianza, ricerca ed acquisizione obiettivi, classico compito tecnico e tattico dell'Artiglieria, e la capacità di operare per la rivelazione di aree contaminate, hanno reso l'Arma in grado di fronteggiare compiti che potrebbero sembrare a prima vista, lontani dalla sua natura, come le operazioni di supporto alla pace.
I reggimenti d'Artiglieria, forti delle loro tradizioni secolari, si sono alternati e continuano a farlo, nel teatro balcanico dove svolgono l'attività di controllo del territorio con le capacità che gli sono proprie. Un'Arma che guarda al futuro, che coniuga tecnologia, intelligenza, cuore ed ardimento, SEMPRE ED OVUNQUE... 🇮🇹 W GLI ARTIGLIERI D’ITALIA 🇮🇹
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L'Agenzia delle Entrate chiarisce a chi spetta il contributo a fondo perduto previsto dall'art. 59 del D.L. n. 104/2020 (c.d. Decreto Agosto)
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Cara Confindustria quando sarà finita (?), dove ti nasconderai?
È il 23/2 ci sono 154 casi e 3 morti di virus. Il Governo vara prime misure. Parola d'ordine?
SOSTEGNO ALLE IMPRESE!
Confcommercio però anticipa: si ok, gentile eh, ma chiudere Milano MAI ("per appena due casi, siamo seri" cit.)! Insieme agli eroi romantici Sala e Zingaretti lanciano #milanononsiferma con suicida happening-focolaio a spritz e coronavirus. Esercenti del nord poi pretendendono per sé, Confindustria e Piccole Medie Imprese privilegio di scrivere col Governo decreto interventi economici urgenza (allora "appena" 3,5 miliardi..che cmq per un virus che aveva ancora fatto meno morti dei fulmini estivi non è poco eh).
passa una settimana, è il 2/3: siamo a 322 casi e 10 morti e, inspiegabilmente, la Lombardia smette col tracciamento e coi tamponi sui cluster (modello coreano). E perché? Dopo 2 ore CONFINDUSTRIA BERGAMO dichiara in lungo studio senza riferimenti (e impaginato pure male): "lo screening in Italia procede a un ritmo più elevato rispetto ad altri Paesi, dando una sensazione fuorviante di tassi di infezione più elevati...". Per questo auspicano misure di contenimento "alla Codogno" (cinesi) al grido: #bergamoisrunning e, con Giorgio Gori, sindaco della città anche #bergamononsiferma. La paura è per i test positivi con quarantene di asintomatici (75% casi) e malattie di massa da pagare tra il milione e mezzo di operai di Brescia e Bergamo, i riders, la logistica ecc...
Anzi, giorno dopo, RILANCIO Confindustria, Assolombarda, Fedelalberghi, la Cisl, Cigl e Uil, Matteo SALVINI, Corsera, Repubblica, Sala, Gori fanno pressione : "RIAPRIRE TUTTO, non si può fermare Lombardia sarebbe fermare Italia".
Passano giorni tra cronache belliche in corsia e tira e molla per mangiare briciole dei soldi del decreto. Poi, dal 4/3, inizia curva calante dell'entusiasmo di Gori: "E se chiudiamo tutto (?), diamo ai lavoratori ferie, e le dovranno recuperare ad agosto? ".
NEIN!!! Dicono l'SS industriali. Dagli ospedali bergamaschi i racconti iniziano a trapelare e sono raccapriccianti.
8 marzo: in manco 3 giorni si arriva a 7375 contagiati e 366 morti. E da lì a 10 giorni l'" eccellenza" Lombarda è KO. La disperazione dei medici irrompe nelle trattative per scrivere sto cazzo di decreto da 3,5 miliardi. E in ore drammatiche, Conte diventa Commissario del Popolo del PCC e fa Lombardia Zona Rossa e visto che si trova pure tutta l'Italia!
TUTTIACASA! Tranne chi?
Sempre loro, gli operai internati nelle fabbriche stile Guandong ma lombarde, in mezzo all'ecatombe.
Il giorno dopo, da Pomigliano a Modena però, esplode rabbia carcerati e tute blu, rivolte e scioperi.
Crollano le borse, il virus si diffonde.
Si arriva al 14 Marzo: sedati nel sangue i tumulti. La Lombardia ha finito letti in terapia intensiva. A Bergamo e Brescia ormai si fa una sepoltura ogni mezz'ora e le campane non smettono di suonare. L'esercito è nelle strade vuote dell'intero paese. E ancora nelle fabbriche si lavora ma, ATTENZIONE, con una mascherina ffp2! 1,5 milioni di persone continuano a muoversi in quelle provincie mentre l'intero paese è confinato in casa, pena arresto, e dai balconi si grida all'untore o Emiliano e De Luca vanno a caccia di conterranei da mettere alla berlina.
E lì 1,5 milioni di persone, tutte là!
Epilogo: i morti adesso sono arrivati a 1441. E crescono. Ieri, alla fine, ai criminali di Confindustria, ai feroci boia di questa vicenda vengono riconosciute agevolazioni fiscali, aiuti, crediti (su decreto da 25 miliardi!). I lavoratori 100 euro e cig.
Ora si chiude davvero, loro stappano, qualcuno è morto, qualche folgorato ulula l'inno alla luna, donne costrette a convivere con proprio carnefice, disagio sociale nascosto dalle mura domestiche, Salvini ce l'ha coi negozi dei bangla, bah...
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Facile Immobiliare Di Ghizzi Emiliano
Superbonus 110%
È stato approvato, con il provvedimento dell’8 agosto 2020, il modello di Comunicazione unitamente alle istruzioni che consentirà di fruire dal prossimo 15 ottobre dell’opzione per lo “sconto in fattura” o la “cessione del credito d’imposta” relativa alla detrazione per bonus edili, cioè delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica.
La Comunicazione deve essere inviata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione. Analizziamone gli aspetti salienti con evidenza dei profili di convenienza tra utilizzo diretto, sconto in fattura e cessione del credito.
Il Decreto Rilancio (Legge 77/2020) ha previsto lo sconto immediato in fattura e la cessione del credito non solo per gli interventi agevolati con il superbonus 110%, ma anche per quelli rientranti nell’ecobonus tradizionale, nel bonus ristrutturazioni e nel bonus facciate.
La super detrazione del 110% di cui si parla insistentemente in questo periodo è un beneficio fiscale che arriva a coprire interamente il costo dei lavori con possibilità di recupero in 5 anni delle spese ammesse all’agevolazione sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Con riferimento alle spese sostenute nel 2020, la prima rata della detrazione fiscale sarà fruita nel Modello 730/2021 o Modello Redditi/2021 da presentare il prossimo anno e terminerà nel Modello 730/2025 o Modello Redditi/2025 riferiti all’anno d’imposta 2024, in cui troverà collocazione l’ultima delle 5 quote.
Il contribuente potrebbe non ricorrere ad impegni finanziari personali se si guarda a uno degli aspetti di maggiore interesse dell’istituto giuridico in argomento concernente la possibilità di optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, alternativamente:
a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso (per esempio euro 100), anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante (pari a 110 euro), con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
b) per la cessione del credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Uno degli aspetti su cui puntare l’attenzione è rappresentato dalla scelta più conveniente tra detrazione in dichiarazione, sconto in fattura o cessione del credito.
Per ogni 100 euro il contribuente ne detrae 110 in cinque anni, quindi l’utilizzo diretto garantirebbe al contribuente un interesse del 2% annuo. Si tratta di una buona redditività netta di una locazione media, garantita dallo Stato e incassabile ogni anno, a luglio, direttamente in pensione o nello stipendio con il modello 730 oppure portata in detrazione dall’Irpef nel modello Redditi. Potrebbe rivelarsi un buon investimento che presuppone disponibilità di mezzi finanziari oltre che una capienza Irpef in modo da rendere effettivo il beneficio fiscale.
L’ottenimento dello sconto in fattura, invece, è subordinato alla volontà dell’impresa che facoltativamente può aderire o meno alla richiesta del committente. Laddove l’impresa manifesti la propria volontà in tal senso, lo sconto in fattura rappresenta una scelta di sicuro interesse rispetto all’utilizzo diretto della detrazione fiscale in dichiarazione, in quanto consente al contribuente di non sostenere, in tutto o in parte, esborsi finanziari; mentre nel caso dell’utilizzo diretto, il contribuente, oltre ad assumere impegni finanziari, dovrà attendere 5 anni prima di rientrare nell’investimento fatto, anche se beneficerà dell’intero 110%.
L’altra opzione è rappresentata dalla cessione del credito, in tutto o in parte, per l’importo corrispondente alla detrazione spettante alla stessa impresa che esegue i lavori oppure agli istituti di credito e altri intermediari finanziari con possibilità a loro volta di successive cessioni. In questi casi il contribuente deve procedere con i necessari bonifici e solo successivamente potrà cedere il credito all’impresa (con facoltà di accettare o meno) a un istituto di credito/intermediario finanziario disposto a prendersi il credito che si intende cedere. L’impresa, a sua volta, potrà cedere agli operatori economici specializzati il credito d’imposta senza accumulare crediti eccessivi che potrebbero portare a fenomeni di sofferenza finanziaria, soprattutto in caso di eccedenza di quei crediti rispetto ai versamenti fiscali e contributivi, posto che il credito di imposta in questione è utilizzabile con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione ed esclusivamente in compensazione. È il caso di evidenziare che la quota dei crediti d’imposta che non è utilizzata entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento non può essere utilizzata negli anni successivi, né richiesta a rimborso ovvero ulteriormente ceduta.
Quando l’impresa non accetta la cessione del credito d’imposta, il contribuente potrebbe trovarsi in difficoltà poiché dovrà sostenere le spese degli interventi e solo successivamente trovare un istituto di credito/intermediario finanziario disposto a prendersi il credito che si intende cedere.
Da un punto di vista documentale, contrariamente a quanto affermato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, il visto di conformità da parte dei professionisti abilitati relativo alla sussistenza dei requisiti sarà necessario nelle sole ipotesi di sconto in fattura o cessione del credito, lasciando fuori il caso dell’utilizzo diretto della detrazione da parte del contribuente. Il punto è stato chiarito anche nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate che lo prevede nelle ipotesi appena indicate derubricando di fatto le affermazioni del Direttore a indicazione di massima e di carattere generale.
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Il capo dello Stato firma il decreto legge “Rilancio 2”
Il capo dello Stato firma il decreto legge “Rilancio 2”
L’ex decreto Agosto, bollinato ieri dalla Ragioneria generale, è lievitato dai 103 articoli della bozza iniziale ai 155 della versione finale, e prevede una serie di misure anticrisi tra cui spicca un “pacchetto lavoro”L’ex decreto Agosto, bollinato ieri dalla Ragioneria generale, è lievitato dai 103 articoli della bozza iniziale ai 155 della versione finale, e prevede una serie di misure…
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La sezione è dedicata al Decreto Rilancio – Art 84 – Bonus 600 euro – Procedura Inps
I beneficiari indennità 600 euro
Come Registrarsi al sito Inps
Come richiedere l’Indennità 600 euro
Decreto Rilancio – Art 84 – Bonus 600 euro – Procedura Inps
Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19
I Beneficiari:
Liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto,
Iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019, e’ riconosciuta una indennità’ per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. A tal fine il reddito e’ individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attivita��, comprese le eventuali quote di ammortamento. A tal fine il soggetto deve presentare all’Inps la domanda nella quale autocertifica il possesso dei requisiti di cui al presente comma. L’Inps comunica all’Agenzia delle entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione per la verifica dei requisiti. L’Agenzia delle entrate comunica all’Inps l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul reddito di cui sopra con modalita’ e termini definiti con accordi di cooperazione tra le parti.
Ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del presente decreto, e’ riconosciuta un’indennita’ per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.
Ai soggetti gia’ beneficiari per il mese di marzo dell’indennita’ di cui all’articolo 28 del decreto-legge 18 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, (Indennità lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago) la medesima indennita’ pari a 600 euro e’ erogata anche per il mese di aprile 2020.
Ai soggetti gia’ beneficiari per il mese di marzo dell’indennita’ di cui all’articolo 29 del decreto-legge 18 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, (Indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali) la medesima indennita’ pari a 600 euro e’ erogata anche per il mese di aprile 2020.
La medesima indennita’ e’ riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne’ di rapporto di lavoro dipendente, ne’ di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne’ di rapporto di lavoro dipendente, ne’ di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e’ riconosciuta un’indennita’ per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.
La medesima indennita’ e’ riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne’ di rapporto di lavoro dipendente, ne’ di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
Ai soggetti gia’ beneficiari per il mese di marzo dell’indennita’ di cui all’articolo 30 del decreto-legge 18 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, (Indennità lavoratori del settore agricolo) la medesima indennita’ e’ erogata anche per il mese di aprile 2020 con un importo pari a 500 euro.
E’ riconosciuta un’indennita’ per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attivita’ o il loro rapporto di lavoro, individuati nei seguenti:
a) lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
b) lavoratori intermittenti, di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
c) lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile e che non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere gia’ iscritti alla data del 23 febbraio 2020 alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, con accredito nello stesso arco temporale di almeno un contributo mensile;
d) incaricati alle vendite a domicilio di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, con reddito annuo 2019 derivante dalle medesime attivita’ superiore ad euro 5.000 e titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
I soggetti di cui al comma 8, lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, alla data di presentazione della domanda, non devono essere in alcuna delle seguenti condizioni:
a) titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente di cui agli articoli 13 e 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81:
b) titolari di pensione.
Ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo che hanno i requisiti di cui all’art. 38 del decreto legge del 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modificazioni nelle legge 24 aprile 2020 n. 27, e’ erogata una indennita’ di 600 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio 2020; la medesima indennita’ viene erogata per le predette mensilita’ anche ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 7 contributi giornalieri versati nel 2019, cui deriva un reddito non superiore ai 35.000 euro.
Registrazione sito Inps
Accedere al sito Inps – Registrazione
Il sito Inps ti fornisce la possibilità di poterti registrare utilizzando:
PIN codice dei servizi telematici Inps. E’ composto da 16 caratteri. 8 ti saranno inviati: via SMS, e-mail, posta elettronica certificata PEC. Gli ulteriori 8, li riceverai tramite posta ordinaria al tuo indirizzo di residenza.
SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale – Gratuito. E composta da Username e Password, puoi utilizzarlo da qualunque dispositivo mobile e fisso, esempio: PC, Tablet, Telefono
CEI – Carta di identità elettronica 3.0 puoi utilizzarla per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e in particolare ai servizi INPS.
CNS – Carta Nazionale dei Servizi è una smart card o chiavetta USB che contiene un “certificato digitale” di autenticazione, puoi accedere ai servizi inps e di pubblica amministrazione
2. Come richiedere il codice Spid:
Scegli il tuo Identity Provider, alcuni Provider sono gratuiti, altri a pagamento dipende dall’offerta che propongono. Ti consiglio di scegliere un Provider che garantisce sicurezza.
Io ho scelto il mio Provider. Mi è stato dato un appuntamento in webcam, controllata la mia identità mi hanno concesso l’accesso ai servizi di pubblica amministrazione e Inps. Ci avrò messo 5 minuti! Te lo consiglio! Alcuni provider ti consentono di scaricare la loro app per generare il codice Otp – spid. Se non puoi scaricare l’app, avrai il messaggio sul telefono di invio codice OTP.
Documenti Residenti Italiani
un indirizzo e-mail
il numero di telefono del cellulare che usi normalmente
un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente)
la tua tessera sanitaria con il codice fiscale
Documenti Residenti Esteri
un indirizzo e-mail
il numero di telefono del cellulare che usi normalmente
un documento di identità italiano valido
il tuo codice fiscale
RICORDA CHE DEVI ESSERE MAGGIORENNE
Come richiedere l’Indennità 600 euro
Accedere al sito Inps
Cliccate su Home
Entrate in My Inps
Inserite il codice fiscale
Inserite il codice secondo il sistema che utilizzate PIN – SPID – CIE – CSN
Accesso sezione Indennità 600 euro
Nella schermata Home del sito troverete la sezione dedicata ai servizi del “DECRETO CURA ITALIA E DECRETO RILANCIO”.
Cliccate sulla casella Servizio: Indennità 600 Euro
Accedete in Inps con le vostre credenziali
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L’accesso vi porterà direttamente alla sezione Prestazione servizi – Indennità covid-19 (Bonus 600 Euro)
Cliccate Invio domanda
Compilate i campi vuoti: Recapiti e Altre informazioni. Cliccate Avanti
Riempite la “Casella richieste”
Selezionate dal menù a tendina il tipo di “Indennità da richiedere”. Il sistema vi identifica secondo la categoria di beneficiario a cui appartenete attraverso le diverse scelte di categoria lavoratori, identificatevi secondo la categoria di soggetto beneficiario a cui appartenete.
Successivamente si aprirà il menù a tendina che vi da la scelta secondo il “Tipo di qualifica” scegliete e cliccate Avanti
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Scegliete la modalità di pagamento dal menù a tendina. Cliccate Avanti
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A questo punto la domanda è solo da confermare con l’invio. A fine procedura vi sarà fornita la ricevuta che potrete scaricare. La ricevuta attesta l’invio della domanda e il numero di protocollo. Riceverete anche e-mail di presentazione della domanda. Conservate tutto.
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Selezionate “Fascicolo previdenziale del cittadino”. Se non riuscite a trovare la voce dedicata, in alto alla pagina vi è la barra di ricerca, basterà scrivere Fascicolo previdenziale del cittadino ed entrare
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In alternativa chiamate la sede di competenza di vostro riferimento
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MACERATA – #maceratatornafuori è la parola d’ordine scelta dal Comune di Macerata per uscire gradualmente dall’emergenza epidemiologica da Covid 19 e ripristinare, per quanto possibile nella cosiddetta fase 2, la regolare vita lavorativa pur se con le restrizioni previste dalla serie di atti varata dal Consiglio dei Ministri legata al contenimento della pandemia.
Oggi il sindaco Romano Carancini e l’assessore alle Attività produttive Paola Casoni hanno illustrato nel corso di una videoconferenza stampa, effettuata mediante la piattaforma telematica Zoom Cloud Meetings, un piano di misure straordinarie che prevede agevolazioni e incentivi per facilitare la ripresa e il rilancio delle attività commerciali e sostenere il loro futuro sviluppo economico.
“Macerata torna fuori. E sicura. Proprio dalla salute parto – ha detto il sindaco Romano Carancini – dalla Macerata seria e prudente, consapevole che non ha sconfitto definitivamente il virus ma lo ha solo distaccato. Per questo torniamo fuori portando con noi i tre comportamenti fondamentali: rispettiamo la distanza, indossiamo la mascherina, non facciamo assembramenti.
Sono invece quattro i sensi spontanei, quasi istintivi che hanno ispirato #maceratatornafuori, nell’impegno a ricominciare al fianco delle attività del commercio della nostra città. La semplificazione, la sperimentazione, la gratuità e lo spazio sono state le chiavi per le riaperture.
Semplifichiamo. Subito spazi maggiori all’aperto, già da lunedì 18, con una semplice PEC per tutti gli operatori già titolari di spazio pubblico e anche per chi non lo ha mai avuto. Nessuna pratica, nessuna istruttoria, solo rispetto dei criteri che abbiamo dato”.
“Sperimentiamo – ha detto ancora il sindaco -. Amministrazione pronta e aperta a consentire l’uso anche di spazi inediti. E corso Cavour sperimenterà all’aperto piccole isole per i locali. “Saremo gratuiti”. Sospesi gli affitti, la Tosap anche per chi oggi non gode di questo beneficio, la Tari per le attività costrette alla chiusura, l’imposta comunale sulla pubblicità.
Prima ora, parcheggio gratuito in Piazza Vittorio Veneto. E ancora parcheggi gratis per residenti del centro storico attorno alle mura.
Spaziamo. Si, ci allarghiamo negli spazi pubblici per dare opportunità alle attività di offrire aree sicure alle persone. Conferma della apertura della ZTL nelle finestre giornaliere 10/14 e 18/22 fino al 31 ottobre. #maceratatornafuori vuole accompagnare la ripresa delle attività – ha concluso Carancini- , spera di favorirla, crede che, seppur questo è il momento più difficile per il settore delle imprese commerciali, ci sono le condizioni per rialzarci. #maceratatornafuori.”
“L’emergenza del Coronavirus ha stravolto le nostre vite da un giorno all’altro, abbiamo dovuto improvvisamente rinunciare alle nostre abitudini e chiuderci in casa. Finalmente arriva il momento tanto atteso, quello di uscire, riappropriarci del gusto dello stare insieme e dell’incontrarci – ha affermato l’assessore alle Attività produttive Paola Casoni – saremo ancora a lungo accompagnati da concetti come distanziamento sociale, mascherine, protocolli di sicurezza, che in questi due mesi sono diventate parte del nostro linguaggio comune.
Ma non rinunceremo alla bellezza di vedere ancora una volta la nostra città così come siamo abituati a conoscerla soprattutto nella bella stagione, piena di locali all’aperto, tante occasioni di socializzazione. Per questo è importante essere tutti pronti fin dal primo momento a ripartire. Abbiamo quindi ragionato su quelle che potessero essere le possibilità dell’Amministrazione di portare aiuto e semplificazione alle attività commerciali, per permettere loro di essere immediatamente pronte e operative.
Nasce così l’idea di concedere immediatamente lo spazio pubblico con semplice richiesta PEC, operativa già dall’immediato momento della ripartenza. Un segnale di fiducia verso i locali della nostra città, a cui diamo possibilità di decidere in autonomia come gestire lo spazio che richiederanno in tutte le aree pedonali, ZTL, marciapiedi.”
Il piano fa seguito ai protocolli di sicurezza sanitaria per i settori del turismo, del commercio e dei servizi socio-sanitari approvati l’11 maggio scorso dalla Regione Marche che prevedono per la nuova fase di gestione dell’emergenza una serie di prescrizioni tra cui il rafforzamento di misure di prevenzione e protezione e di rispetto di distanze interpersonali minime.
Protocolli che si tradurranno in una diversa modalità di lavoro e gestione della clientela, che dovrà tener conto di limitazioni, necessità di spazi più ampi da reperirsi anche all’esterno dei locali commerciali, costi aggiuntivi per la pulizia e la prevenzione, differenti modalità di servizio.
Il piano dell’Amministrazione, oggetto anche di confronto con le principali associazioni di categoria del settore quali Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, e CNA, affianca gli interventi di sostegno varati dal governo nazionale e regionale e interessa varie tematiche di competenza comunale, come tributi, occupazioni di suolo pubblico, ZTL e mobilità.
TARIFFE – TASSE – TRIBUTI
L’Amministrazione comunale, per quanto di propria competenza, intende esentare o sospendere, in relazione alle possibilità amministrative, i tributi di propria competenza che riguardano l’ampliamento degli spazi esterni ai locali commerciali, in particolare TOSAP e TARI.
TOSAP
Fino al 31 dicembre 2020 è già in vigore l’esenzione al pagamento della TOSAP e dell’Imposta comunale sulla pubblicità, limitatamente alle insegne pubblicitarie, per le attività commerciali e di produzione di beni e servizi con sede legale o operativa nei comuni del cratere (comma 997 art. 1 L.145/2018, integrato dal D.L. n. 32 del 18/04/2019 convertito con L. 55 del 14/06/2019 e dal Decreto Interministeriale 14 agosto 2019).
Per le attività commerciali e di produzione di beni e servizi che non usufruiscono di questa esenzione, come le attività intraprese dopo il 1 gennaio 2019 o con sede legale fuori dal cratere, per esempio diverse attività ambulanti, verrà applicata l’estensione della sospensione TOSAP permanente e Imposta Comunale sulla Pubblicità, per le rate scadenti, fino al 30 settembre 2020, con pagamento nel 2021;
In ogni caso, le Occupazioni di Suolo Pubblico (da qui in avanti OSP) temporanee verranno esentate dal pagamento della TOSAP fino al 31 ottobre 2020.
Per i soggetti sottoposti a rateizzazioni di rientro per mancati versamenti anni precedenti: con il decreto Cura Italia (D.L. n. 18 del 17 marzo 2020) sono sospese le rateizzazioni fino al 31 maggio 2020. In assenza di ulteriori provvedimenti normativi nazionali, entro il 30 giugno le rate sospese dovranno essere pagate in un’unica soluzione. Per ovviare a questa problematica, la sospensione delle rateizzazioni verrà posticipata al 30 settembre 2020, riprendendo poi con il pagamento delle singole rate, i cui termini di dilazionamento verranno fatti slittare temporalmente in avanti.
Concessione delle OSP per il solo periodo emergenziale, e comunque fino al 31 ottobre 2020, anche a coloro che non risultano in regola con i pagamenti TOSAP, TARI, IMU degli anni precedenti, derogando le prescrizioni del regolamento vigente.
TARI
Prevista l’esenzione del pagamento della TARI per le attività commerciali e di produzione di beni o servizi sottoposte a provvedimento di chiusura per l’intera durata del periodo di serrata. L’esenzione avverrà su domanda dell’interessato (mediante autocertificazione del periodo di chiusura) e il corrispettivo verrà scalato dal pagamento della seconda rata TARI o, per chi effettua il pagamento alla prima scadenza in un’unica soluzione, il corrispettivo verrà rimborsato o compensato con la Tari dell’anno successivo.
Sospensione dell’importo TARI relativo alle aree di occupazione del suolo pubblico concesse per il periodo 18 maggio 2020 -31 ottobre 2020. Il pagamento verrà dilazionato all’annualità successiva.
OCCUPAZIONI SUOLO PUBBLICO
MODALITÀ SEMPLIFICATA PER LA RICHIESTA DI OSP
Per consentire alle attività commerciali, in particolare ai pubblici esercizi, di favorire la ripresa dell’attività lavorativa già da lunedì 18 maggio, se questa data verrà confermata dai provvedimenti nazionali e regionali come possibilità per l’apertura di tutti i locali commerciali, si propone una modalità semplificata per la richiesta delle occupazioni di suolo pubblico, che permette in una “condizione emergenziale” come quella in atto di superare le tempistiche di gestione procedimentale previste dal Regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.
La procedura ordinaria di concessione di autorizzazioni per OSP, infatti, non garantirebbe tempi sufficienti ad autorizzare le numerose occupazioni presumibilmente richieste fin dal primo giorno di riapertura, con il rischio di ostacolare la riapertura degli esercizi in condizioni di sicurezza per gli utenti.
Per questo verrà emessa un’ordinanza che, superando in via emergenziale il regolamento, renderà possibile richiedere immediatamente, attraverso l’invio di una PEC all’indirizzo [email protected] l’ampliamento di OSP esistenti fino a un massimo del 20% della superficie già occupata o nuove OSP fino a un massimo di 25 mq. L’invio della PEC è sufficiente per dare l’avvio all’occupazione, senza attendere l’autorizzazione di conferma e senza l’imposta di bollo. Le occupazioni saranno inoltre esenti da TOSAP e TARI.
Viene estesa alle attività artigianali e agli esercizi commerciali non alimentari, la possibilità di occupare porzioni di suolo pubblico con la medesima modalità, ai fini del posizionamento di arredi al servizio della clientela in conformità con la tipologia di attività svolta, in ogni caso con il divieto di vendita su area pubblica e con l’obbligo di mantenimento dell’area in condizioni di pulizia e decoro.
Il procedimento è valido esclusivamente su aree pedonali, ZTL e/o marciapiedi. Per occupazioni di suolo pubblico su strada carrabile o aree di sosta per auto (a pagamento, riservate ai residenti in centro storico, riservate ai disabili, riservate ad operazioni di carico e scarico), così come per le occupazioni di maggiori dimensioni o permanenti, resta in vigore la procedura ordinaria.
Allo stesso modo, la richiesta di metrature maggiori sarà comunque possibile ma dovrà seguire le vie ordinarie, eventualmente in maniera semplificata se previsto da specifici provvedimenti normativi. Si cercherà in ogni caso di giungere quanto più celermente possibile alla conclusione delle pratiche.
Sarà possibile ricorrere a tale modalità “emergenziale” – solo invio di PEC, senza attesa di autorizzazione di conferma – fino al 15 giugno 2020, data dopo la quale verranno accettate solo domande per via ordinaria, eventualmente in maniera semplificata qualora previsto da specifici provvedimenti normativi.
La comunicazione via PEC dovrà essere effettuata utilizzando esclusivamente l’apposito modello reperibile nella sezione SUAP del portale istituzionale del Comune www.comune.macerata.it , allegando obbligatoriamente la planimetria quotata e in scala redatta anche non firmata da un tecnico abilitato entro i seguenti limiti e condizioni:
i titolari di un’occupazione possono con tale modalità occupare il 20% in più della superficie attualmente autorizzata e comunque fino ad un massimo di 25 mq esclusivamente su aree pedonali, ZTL e/o marciapiedi;
chi non è attualmente titolare di occupazione può occupare area pubblica fino ad un massimo di 25 mq esclusivamente su aree pedonali, ZTL e/o marciapiedi;
l’occupazione deve essere realizzata con materiali facilmente e prontamente amovibili (per esempio tavoli, ombrelloni, sedie);
l’occupazione dello spazio pubblico deve avvenire rispettando le norme di sicurezza e senza creare ostacolo al passaggio delle persone e dei mezzi di sicurezza, mantenendo in ogni caso uno spazio per il libero transito dei pedoni di almeno 1,50 ml;
resta vietata la collocazione di manufatti davanti all’ingresso o alle vetrine di attività economiche limitrofe, salvo consenso scritto del titolare dell’attività stessa, da allegare alla comunicazione;
in caso di impossibilità di occupazione del tratto davanti all’esercizio commerciale sarà possibile chiedere anche di occupare una zona vicina al proprio locale anche in deroga alle previsioni dell’art. 32, comma 4, lett.a), del Regolamento per la disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande in relazione sia alla distanza tra l’ingresso dell’esercizio e l’area che si intende occupare (attualmente fissata in 30 m di percorso pedonale), sia al raggio massimo dall’ingresso dell’esercizio dell’area da occupare (attualmente ricompresa entro un raggio di 60 m), purché nel rispetto delle condizioni igienico sanitarie vigenti;
chi occupa un’area sede del mercato settimanale, il mercoledì dovrà far trovare l’area sgombra da ogni materiale e idonea alla collocazione dei banchi di vendita;
chi ha già prodotto una richiesta per l’occupazione di suolo pubblico che non sia ancora stata rilasciata può avvalersi della facoltà proposta per realizzare immediatamente l’occupazione alle condizioni ed entro i limiti indicati;
obbligo di procedere all’immediata rimozione dell’occupazione in caso di successiva comunicazione da parte del Comune del mancato rispetto delle condizioni sopraindicate e delle prescrizioni del Regolamento comunale per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche ovvero di motivi ostativi rilevati dal Comando di Polizia Locale in relazione alla sicurezza e alla viabilità;
le aree dovranno essere mantenute in condizioni costanti di pulizia e decoro, con particolare riguardo a evitare l’abbandono di materiali monouso di servizio ai pasti (per esempio tovagliette, tovaglioli e così via), la cui rimozione dopo l’utilizzo dovrà essere costantemente controllata dal gestore dell’esercizio.
ULTERIORI PROVVEDIMENTI PER LE OCCUPAZIONI DI SUOLO PUBBLICO IN VIA ORDINARIA
GRATUITÀ DELL’OSP
Esenzione della Tassa di occupazione di suolo pubblico per il periodo compreso tra il 18 maggio 2020 e il 31 ottobre 2020, o comunque per tutta la durata del periodo di vigenza delle disposizioni governative che ne disciplineranno le modalità di riapertura con limitazioni a tutela della salute pubblica;
Sospensione della TARI riguardante le superfici di OSP per il periodo compreso tra il 18 maggio 2020 e il 31 ottobre 2020, o comunque per tutta la durata del periodo di vigenza delle disposizioni governative che ne disciplineranno le modalità di riapertura con limitazioni a tutela della salute pubblica, salvo provvedimenti governativi di esenzione della medesima.
DEROGHE AI REGOLAMENTI
Si stabilisce anche per le OSP in via ordinaria, concesse fino al 31 ottobre 2020, che in caso di impossibilità di occupazione del tratto davanti all’esercizio commerciale sarà possibile chiedere di occupare una zona vicina al proprio locale anche in deroga a quanto pfrevisto del Regolamento per la disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, in relazione sia alla distanza tra l’ingresso dell’esercizio e l’area che si intende occupare (attualmente fissata in 30 m di percorso pedonale), sia al raggio massimo dall’ingresso dell’esercizio dell’area da occupare (attualmente ricompresa entro un raggio di 60 m), purché nel rispetto delle condizioni igienico sanitarie vigenti;
Si precisa che le richieste sono accolte per quanto possibile in relazione alla mobilità negli spazi pubblici alla sicurezza stradale e a eventuali ragioni di pubblico interesse. Per i casi di domande concorrenti per una stessa area si rimanda a quanto previsto dall’art. 32, comma 5, del Regolamento per la disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.
MOBILITÀ E PARCHEGGI
Confermati gli orari di apertura della ZTL nel centro storico attualmente vigenti: tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 18:00 alle 22:00;
Modifica della modalità di gestione del parcheggio in piazza Vittorio Veneto: prevista la gratuità per la sosta di un’ora, successivamente 1€/ora con sosta limitata a massimo 2 ore;
Modifiche alla viabilità in corso Cavour: per permettere ai pubblici esercizi presenti prevalentemente sul lato sinistro di corso Cavour di usufruire di un maggior spazio pubblico, il transito in corso Cavour verrà limitato alle sole due corsie di destra. I parcheggi presenti sul lato sinistro verranno disposti a spina di pesce e raggruppati in modo da liberare aree pedonali da utilizzare ai fini delle OSP dei pubblici esercizi.
ORARI DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI
Proposta orario 8 – 22 anche per le attività non di somministrazione, per favorire l’afflusso della clientela senza causare assembramento di persone, con possibilità di estensione anche nei giorni festivi
RIFIUTI SPECIALI
L’Amministrazione comunale si impegna a prendere ogni provvedimento utile per favorire, in collaborazione con Cosmari, il corretto ed efficiente smaltimento dei presidi di protezione e dei confezionamenti monouso al fine di minimizzarne l’impatto ambientale ed economico.
MERCATO SETTIMANALE
A seguito degli specifici protocolli di sicurezza per il commercio su area pubblica approvati dalla Regione Marche, sentite in merito anche le associazioni di categoria rappresentanti del settore ambulante, sono state analizzate le possibili problematiche relative allo svolgimento dei mercati comunali, in particolare quello del mercoledì del centro storico.
Per salvaguardare le attività del commercio su aree pubbliche il mercato cittadino continuerà a essere effettuato nella sua tradizionale collocazione del centro storico.
Verranno effettuate modifiche alla sola collocazione dei banchi alimentari, presenti in numero limitato nel mercato del mercoledì, per i quali il protocollo di sicurezza prevede la necessaria separazione dai non alimentari. Saranno comunque cercate soluzioni il quanto più possibile adeguate alle esigenze degli ambulanti interessati.
Per incrementare ulteriormente la sicurezza, l’obbligo di indossare la mascherina, già previsto dai protocolli di sicurezza approvati dalla Regione Marche per gli ambulanti e per gli utenti delle bancarelle, verrà esteso con apposito provvedimento a tutti coloro che il mercoledì mattina transiteranno nelle aree interessate dal mercato.
Come ulteriore misura precauzionale, si prevedono percorsi pedonali con senso obbligato per le piazze principali in cui viene svolto il mercato: piazza della Libertà, piazza Cesare Battisti, e piazza Mazzini (limitatamente all’area davanti al Catasto dove i banchi sono disposti su tre tronconi).
Nel sito www.comune.macerata.it/coronavirus sono disponibili tutti i protocolli approvati dalla regione con le norme previste per ciascuna categoria relativamente alla sicurezza nei luoghi di lavoro, al distanziamento e su come svolgere l’attività, nonché le ordinanze sindacali e le agevolazioni i tema di ripresa delle attività economiche.
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Obblighi di sicurezza per le Associazioni sportive dilettantistiche
Qui di seguito un estratto di un articolo interessante:
Applicabilità del D.Lgs. 81/2008 alle ASDPunto di partenza dell’approfondimento è definire se la disciplina speciale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dettata dal TUS si applica alle ASD ed in caso affermativo in che termini.Da una attenta lettura della norma appare pacifica la sua applicazione alle ASD anche in ragione del fatto che il citato provvedimento non contempla nessun regime particolare di esclusione (parziale o totale) per tali Enti.Tra l’altro il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ribadito, sempre con la risposta al quesito dell’1.09.2010 sopra citato, che “alla luce della ampia definizione normativa di lavoratore e di datore di lavoro dettata dal D. Lgs. n. 81/2008 alle lettere a) e b) dell’art.2, nonché del campo di applicazione di cui all’art. 3 comma 1, che ricomprende tutti i settori di attività e tutte le tipologie di rischio, il mondo del non profit in generale e pertanto anche le associazioni o società sportive dilettantistiche, rientrano nel campo di applicazione del decreto in esame”.Si rileva altresì che l’art. 2 co.1 lett. a) del TUS considera lavoratore la persona “che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”. Al lavoratore così definito vengono equiparati molteplici soggetti tra i quali, come si vede, non viene più ricompreso il volontario come definito dalla Legge n. 266/1991 con l’eccezione dei volontari della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco[4].Nel successivo art. 3 relativo al campo di applicazione, si precisa (al comma 1) che le disposizioni del TUS si applicano a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio ed (comma 4) a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.Il comma 12 bis - nella formulazione introdotta dall’art. 32 del D.L. 21 giugno 2013 n. 69 recante «disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia» convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013 n. 98 - stabilisce che nei confronti dei soggetti che prestano la propria attività, spontaneamente e a titolo gratuito o con mero rimborso di spese, in favore delle ASD di cui alla legge n. 398/1991 e all'articolo 90 della legge n. 289/2002, e successive modificazioni, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all'articolo 67, comma 1, lettera m) del TUIR in materia di imposte sui redditi sono soggetti all’applicazione dell’art. 21 del TUS soggiacendo così di fatto agli adempimenti in materia di sicurezza previsti per i lavoratori autonomi di cui all’art. 2222 cod. civ.[5]. Con accordo fra tali soggetti e l’Ente sportivo dilettantistico possono essere individuate le modalità di attuazione della precitata tutela.Nel caso i medesimi svolgano la propria prestazione nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire loro dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla sua attività.La locuzione “nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro” ha un significato ampio ed arriva a comprendere, a parere dello scrivente, anche le ASD che pur non essendo datore di lavoro si trovano ad operare, a mezzo dei propri volontari, in strutture e luoghi comunque organizzati da un datore di lavoro qual è ad esempio il caso di palestre gestite da istituti scolastici. In quest’ultima ipotesi il dirigente scolastico che abbia proprio personale impegnato “fianco a fianco” con i volontari di una ASD è tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non sia possibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolgano nell'ambito della medesima organizzazione.fonte: http://www.lavoro-confronto.it/archivio/numero-10/obblighi-di-sicurezza-per-le-associazioni-sportive-dilettantistiche
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Le detrazioni fiscali del 110% (#superbonus) hanno scoperchiato un vaso di pandora su tutti bonus fiscali e la conformità urbanistico-edilizio (#abusiedilizi)
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#Superbonus 110%: in audizione il direttore dell'Agenzia delle Entrate risponde su questioni e richieste relative alle #detrazionifiscali del Decreto Rilancio. Dentro delle utilissime #FAQ
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L'Agenzia delle Entrate interviene sul concetto di "accesso autonomo" necessario per la fruizione del #superbonus per un'unità immobiliare in #condominio
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#Superbonus 110%: problemi operativi con le modifiche apportate all'art. 119 del Decreto #Rilancio dal Decreto #Agosto / #Rilancio2
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Sono state presentate questa mattina al Gran Caffè Margherita di Viareggio le dieci proposte per il rilancio della filiera del Turismo nella provincia di Lucca, duramente messa alla prova dall’emergenza coronavirus. A presentarle il Deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, capogruppo in Commissione Attività produttive, Turismo e Commercio di Fratelli d’Italia, che in Versilia vive e lavora e che è da sempre legato al mondo del turismo e dell’imprenditoria. Presente anche Massimiliano Simoni, responsabile nazionale del Dipartimento eventi e spettacolo di Fratelli d’Italia.
E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti: se vogliamo davvero far ripartire l’economia del nostro territorio, occorre cambiare marcia e aiutare concretamente turismo e imprese – spiega Zucconi. Per fare questo, abbiamo stilato un piano di intervento al fine di aiutare le imprese operanti nella nostra provincia, fortemente colpite dall’emergenza coronavirus, un piano che prevede in primis misure sanitarie volte alla tutela dei lavoratori e dei clienti con la dotazione di un kit sanitario ad ogni azienda; la sanificazione dei locali e la dotazione dei presidi sanitari a carico delle Asl. In secondo luogo – prosegue Zucconi – misure economico-gestionali, per permettere agli imprenditori di operare nella Fase 2 con margini di manovra più ampi: consentire sempre l’asporto e il delivery per bar e ristoranti; lasciare alle aziende la facoltà di deroghe sugli orari di apertura; ampliare il suolo pubblico con una riduzione delle imposte locali; organizzare le riaperture in base al rispetto degli standard di sicurezza e non in base ai codici Ateco. Poi dal punto di vista politico-amministrativo, sarà necessario promuovere pacchetti turistici e specifici voucher attraverso finanziamenti da parte di comuni, Regione e fondazioni bancarie e – conclude – sottoscrivere un patto di intervento congiunto fra i parlamentari della Provincia di Lucca per la presentazione di proposte comuni sul ‘Decreto Liquidità’ e ‘Decreto Aprile’. Il tutto col pieno coinvolgimento della Camera di Commercio di Lucca a cui affidare anche la costituzione di una sede di Conciliazione fra Gestori e Proprietari per evitare l’insorgenza di esiti legali riguardanti la tematica degli affitti.
Nello specifico, considerato il mio ruolo all’interno di Fratelli d’Italia, mi sono occupato della proposta di un Teatro sostenibile – afferma Massimiliano Simoni: si può fare spettacolo in forma etica e low cost, rispettando l’emergenza sanitaria e sociale, in una sola parola appunto sostenibile. Il progetto è rivolto ai tre grandi teatri estivi versiliesi, Gran Teatro Puccini, Teatro La Versiliana, Teatro Villa Bertelli, alle rispettive Fondazioni e agli operatori di settore (impresari e produttori dello spettacolo): attraverso la costituzione di una cabina di regia smart, coordinata da un esperto del settore, con competenze organizzative e tecniche, si elaborerà, di concerto con le direzioni artistiche, un cartellone unico low cost su 30 serate/spettacoli nel periodo compreso tra il 17 luglio e il 23 agosto (38 giorni). Si tratta in concreto di una via etica per la salvaguardia del teatro e dello spettacolo in una situazione di grave crisi economica, sanitaria e sociale per il paese. Auspico che le Fondazioni di riferimento della Versilia e di tutto il territorio provinciale sappiamo cogliere lo spunto per il superamento di ogni barriera ideologica e di parte nell’interesse della collettività.
‘Più forti del virus’: l’Onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi presenta le dieci proposte per il rilancio della filiera del Turismo nella provincia di Lucca Sono state presentate questa mattina al Gran Caffè Margherita di Viareggio le dieci proposte per il rilancio della filiera del Turismo nella provincia di Lucca, duramente messa alla prova dall’emergenza coronavirus.
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