#polemiche politiche
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Alessandria: Polemiche sui Ritardi dei Lavori del Rio Lovassina, La Risposta dell'Amministrazione Comunale.
L'assessore Michelangelo Serra e il vicesindaco Giovanni Barosini replicano alle accuse del consigliere regionale Davide Buzzi Langhi, chiarendo le responsabilità dei ritardi
L’assessore Michelangelo Serra e il vicesindaco Giovanni Barosini replicano alle accuse del consigliere regionale Davide Buzzi Langhi, chiarendo le responsabilità dei ritardi In seguito alla nota del consigliere regionale Davide Buzzi Langhi riguardante i ritardi nei lavori sul Rio Lovassina, l’amministrazione comunale di Alessandria ha risposto fermamente, chiarendo le responsabilità e…
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diceriadelluntore · 19 hours ago
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Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), successivamente chiamate anche Las Mariposas (Le Farfalle), per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
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Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.
Nel 1991 il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre nel ricordo, la discussione e la promozione di campagne per i diritti umani.
Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.
Penso non ci possano essere polemiche di alcun tipo nel credere che sia diritto di ogni donna non avere paura di essere seguita per strada, di subire attenzioni indesiderate, di essere pagata lo stesso per le stesse mansioni di un uomo, per essere considerata uguale se voglia o meno una famiglia, se vuole amare chi vuole. E non c'è nessuno dubbio che non può essere negoziato il fatto che c'è un delitto da combattere che avviene contro le donne in quanto donne, nella distorta mentalità di chi sosteneva di volerle bene.
Tutto il resto si può discutere (sui termini, sui tempi, sui modi). Ma quella parte no.
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thedrama--queen · 10 months ago
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Vai a fare polemiche politiche da un'altra parte
Art 21 comma 1 Costituzione:Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Il che implica la possibilità di manifestare il proprio pensiero ovunque, nel rispetto delle più elementari norme di convivenza civile, ordine pubblico, buon costume, rispetto della dignità altrui, rispetto degli altri diritti costituzionalmente protetti.
Fatta questa doverosa premessa, occorre ricordarti che del mio blog posso farne quello che voglio, nel rispetto dei suddetti limite. Quindi se pensi che ciò che io faccio nel mio blog non sia opportuno o possa in qualche modo infastidirti, puoi benissimo scegliere di non seguirmi.
Baci😘
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toscanoirriverente · 2 years ago
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Scusate, ma non mi sovviene chi fosse vicepresidente della giunta regionale dell'Emilia Romagna con delega al: “Patto per il clima e cioè coordinamento interassessorile delle politiche di prevenzione ed adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica”.
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Schlein ferma i suoi: “Niente polemiche sull’alluvione in Emilia-Romagna”
https://www.ilfoglio.it/politica/2023/05/19/news/schlein-ferma-i-suoi-niente-polemiche-sull-alluvione-in-emilia-romagna--5283911/amp/
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harusphotos · 2 years ago
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PILLOLE DI MUSICA: SU DI NOI (TROPPO) POLITICALLY CORRECT
E' notizia superfresca il forfait dato da Enzo Ghinazzi, in arte #Pupo, a #RoadtoYalta, il Sanremo russo in programma il prossimo 2 maggio.
Il cantante di #gelatoalcioccolato, molto amato dai sovietici, aveva inizialmente aderito all'iniziativa, scatenando le solite polemiche dettate dal politicamente corretto e addirittura incassando l'accusa di essere causa di un eventuale incidente diplomatico tra l'Italia e l'Ucraina di #Zelensky.
Quello stesso Zelensky il quale, però, invece di chiedere soldi per ricostruire la Nazione per ospitare l'#Eurovision vinto l'anno scorso per pura cortesia politica, ha preferito darsi alle armi, rendendosi co-responsabile, assieme a #Putin ,USA, NATO ed UE, di un conflitto sanguinoso che non accenna a finire.
In tutto questo, a rimetterci sono gli atleti, gli artisti, i VIP russi, emarginati da kermesse internazionali a prescindere - o nonostante - le loro idee politiche.
#JohnLennon parlava di pace nelle sue canzoni più belle, una pace che non richiedeva uno schieramento pubblico, né una gogna immotivata per un popolo reo di essere governato da un leader più o meno discutibile.
Le arti, lo sport, lo spettacolo dovrebbero essere considerato terreno NEUTRO, scevro da dinamiche politiche spicciole ed esenti da schieramenti che nulla hanno a che fare con il PURO intrattenimento.
Si tratta di musica, non di Risiko.
#pilloledimusica #pubblicista #blogger #copywriter #matryoshka #harusphotos #noallaguerra
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salvo-love · 2 years ago
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“Ecco a chi dà le case di lusso”. #Gualtieri nella #bufera: l’ultima #follia del giunta #piddina a #Roma
Mentre in Italia, la povertà e l'indigenza si stanno diffondendo a macchia d’olio. Pare incredibile, ma oggi milioni di persone chiedono un pacco alimentare o un pasto gratuito.
Case in centro per gli omosessuali #migranti: il bando del #Comune di #Roma
21 Gennaio 2023 - Il provvedimento della la Giunta #PD del sindaco piddino di Roma #Gualtieri: "Il sospetto è che dietro ci sia un interesse lobbistico" di Ignazio Riccio de " Il Giornale.it "
Le coppie migranti gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender che chiedono asilo a Roma potranno usufruire di residenze in zone centrali della città dotate di wi-fi gratis e ascensore. Il bando di gara presentato dal Comune scade il prossimo 20 gennaio, ma le polemiche già imperversano da giorni. Ad essere presa di mira è Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Roberto Gualtieri. Nel bando si legge che le abitazioni dovranno essere individuate in “quartieri che favoriscano l'inserimento delle persone accolte nel contesto locale, facilitando la costruzione di rapporti relazionali necessari per il raggiungimento di un'adeguata integrazione sociale”.
Molte coppie di migranti si dichiarano gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender per rientrare nei requisiti richiesti dal bando per ottenere le suddette case di lusso.
VEDI IL SERVIZIO QUI SOTTO di #QUARTAREPUBBLICA⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
I privilegi
La casa, inoltre, dovrà garantire una serie di comfort per le coppie migranti. Dall’ascensore, se l’abitazione non è al piano terra, al servizio wi-fi gratuito “per permettere alle persone accolte la possibilità di poter accedere gratuitamente ai collegamenti online, in modo da consentire la fruizione di servizi educativo-formativi e lavorativi previsti dal progetto”. L’iniziativa, come riporta il quotidiano Libero, fa parte del progetto Sistema accoglienza e integrazione (Sai) voluto dall’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, ed è finanziato con fondi nazionali. L’obiettivo è evitare che le coppie Lgbt possano essere ospitate nei centri di accoglienza dove, secondo un rapporto dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, c’è il rischio che venga “ostacolata l'emersione o l'espressione di un'identità di genere o di un orientamento sessuale dissimile dal resto dei conviventi”. In questo modo si paragonano le persone Lgbt ad altri soggetti fragili come disabili e donne vittime di violenza sessuale.
Le polemiche
Ad essere contraria al bando è la Lega che lancia una serie di accuse alla giunta Gualtieri. “Il provvedimento – ha dichiarato Fabrizio Santori, capogruppo del partito di Matteo Salvini – mette sullo stesso piano i problemi che potrebbero incontrare queste persone con quelli sicuramente già sperimentati, subiti e sofferti per anni dalle donne vittime di violenza con i loro bambini e per le quali è assurdamente previsto lo stesso numero di sistemazioni”. Il leghista, poi, ha aggiunto: “Perché dedicare alle persone Lgbt oltre 600mila euro, richiedendo oltretutto sistemazioni che non è esagerato definire da hotel di lusso? Il sospetto è che dietro ci sia un interesse lobbistico”.
Pro Vita Famiglia: migranti Lgbt equiparati a donne vittime di violenza
Sulla vicenda interviene anche Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus: "Il bando choc di Roma Capitale mette in campo una palese e vergognosa discriminazione tra migranti di serie A e migranti di serie B. Come farà ora il Comune a distinguere tra persone Lgbt e non per dare seguito al bando? Cosa dovrà fare un migrante per accertare di essere Lgbt e giovare dell’accoglienza? Questo progetto 'esclusivo' - prosegue Coghe - lede i diritti delle persone e gioca ideologicamente sulla pelle di tutti i migranti pur di portare avanti l’agenda arcobaleno promossa dall’amministrazione Gualtieri e iniziata con la creazione, appena eletto, dell’Ufficio Lgbt+ con a capo Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno. La solidarietà non dovrebbe aver nessun colore politico, figuriamoci quello arcobaleno che vuole aiutare i migranti solo in base al loro orientamento sessuale".
Roma. Da Comune 500mila euro per migranti Lgbt equiparati a donne vittime di violenza
«Accoglienza dei migranti Lgbt, finanziata con 500mila euro dei contribuenti, con appartamenti in centro, preferibilmente con ascensore e tutti i comfort come la rete Wi-Fi e soprattutto equiparando le difficoltà di questi ultimi a quelle delle donne vittime di violenze e con minori al seguito che scappano da discriminazioni, povertà e conflitti. E’ il bando choc di Roma Capitale che mette in campo una palese e vergognosa discriminazione tra migranti di serie A e migranti di serie B. Come farà ora il Comune a distinguere tra persone Lgbt e non per dare seguito al bando? Cosa dovrà fare un migrante per accertare di essere Lgbt e giovare dell’accoglienza? Questo progetto “esclusivo” lede i diritti delle persone e gioca ideologicamente sulla pelle di tutti i migranti pur di portare avanti l’agenda arcobaleno promossa dall’amministrazione Gualtieri e iniziata con la creazione, appena eletto, dell’Ufficio Lgbt+ con a capo Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno. La solidarietà non dovrebbe aver nessun colore politico, figuriamoci quello arcobaleno che vuole aiutare i migranti solo in base al loro orientamento sessuale», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Nazionale #Gualtieri regala #case ai #migranti #Lgbt. E "scorda" i #minori nei #commissariati
17 Gennaio 2023 - 21:34
I sindacati di #polizia di Roma sul piede di guerra: #agenti costretti a sfamare i migranti minori. "Ma non siamo baby sitter" di Bianca Leonardi
Gualtieri regala case ai migranti Lgbt. E "scorda" i minori nei commissariati
"Non siamo babysitter". Così i poliziotti rispondono al sindaco di Roma, riguardo alla situazione insostenibile all’interno dei commissariati della capitale dove ogni giorno sono accampati decine di minori migranti non accompagnati, mentre Roberto Gualtieri indice bandi per le case dedicati a migranti Lgbt+.
La prima #denuncia è arrivata dal Mosap, il #sindacato autonomo di #polizia: "I ragazzini sono accampati in condizioni disumane, costretti a dormire sulle panche perché non ci sono alloggi”, raccontava il Segretario Generale Fabio Conestà, “Il comune non è ancora riuscito a collocarli e di conseguenza alcuni agenti vengono distolti dal servizio in strada per provvedere alle esigenze die minori". Minori che restano insieme alle forze dell’ordine anche per più di una settimana in tutti i commissariati romani, costretti a dormire nelle celle o sulle panche in sala d’attesa a con gli agenti che devono prendersi cura di loro sfmanadoli e facendo i conti con le condizioni igienico sanitarie precarie.
Questa la situazione che, anche pochi giorni fa, è stata nuovamente presentata al sindaco di Roma, questa volta dalla Silp Cgil secondo cui "è questa la condizione in cui Roma gestisce l’accoglienza".
A conferma, l’altra denuncia all’Adnkronos, quella del Siulp - il sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia -, che ha mostrato la foto di piccoli migranti costretti a dormire per terra definendo la situazione "ignobile". A rispondere, timidamente, è Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali della giunta dem capitolina che afferma “non ci sono fondi né strutture”. E ancora: “Le strutture a loro dedicate (i minori, ndr) sono quasi sature e stiamo lavorando in sinergia con la prefettura per ampliare l’offerta di accoglienza a loro destinata, da quando non ci sono più le strutture di transito”.
Eppure, se si parla di accoglienza, non si può non pensare - appunto - al bando milionario che scadrà tra qualche giorno e che, tra i vari lotti, dedica addirittura 580mila euro per 10 posti destinati ai migranti Lgbt+. Un “progetto pilota”, come lo definiscono dall’amministrazione, e che destinerà a queste persone appartamenti in centro per favorire l’integrazione: case con ascensore e copertura wifi. Una decisione voluta fortemente dall’ufficio Lgbt+ del Comune di Roma, cabina di regia creata ad hoc da Gualtieri. Il sindaco però sembra essere distratto sul concreto problema del sovraffollamento nei centri accoglienza.
“Una prassi inaccettabile che si consuma da anni”, hanno infatti dichiarato i portavoce del sindacato Silp. “Minori non accompagnati, perlopiù extracomunitari senza documenti e senza dimora, custoditi a volte per giorni grazie alla solidarietà delle donne e degli uomini in divisa”, concludono.
Roma, 23 gen — Casa di lusso in centro Roma con wifi e ascensore per le coppie di immigrati Lgbt che chiedono asilo politico o mirano all’ottenimento dello status di rifugiato in Italia: lo prescrive un bando di gara del Comune di Roma lanciato il 13 dicembre scorso, con scadenza il 20 gennaio.
Entro questa data dovranno pervenire le offerte per la messa a punto di un piano che, come fa sapere oggi Affaritaliani, mira a tutelare adulti singoli e famiglie «titolari del sistema nazionale di accoglienza Sai, in centri residenziali e di accoglienza diffusa». Come da determina comunale del 24 novembre, il progetto utilizza parte dei fondi statali per 23 milioni e 780 mila euro l’anno e prevede 1320 posti da utilizzare nel triennio 2023-2025». Un fiume di soldi.
Case accoglienza di lusso per immigrati Lgbt
Il bando ha la firma dell’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Funari. E’ il lotto 4 a lasciare particolarmente a bocca aperta, quello in cui vengono elencati i requisiti degli appartamenti destinati agli immigrati Lgbt. Questi dovranno «essere ubicati in zone centrali, in quartieri che favoriscano l’inserimento delle persone accolte nel contesto locale, facilitando la costruzione di rapporti relazionali necessari per il raggiungimento di un’adeguata integrazione sociale». Niente quartieracci periferici per i cocchi della giunta Gualtieri: quelli rimangono prerogativa di quei pezzenti dei romani, che tanto, a vivere stipati in casermoni malsani e senza servizi, ci sono abituati.
Gli appartamenti dovranno poi «prevedere l’assenza di barriere architettoniche e/o essere provvisti di ascensore, laddove gli stessi non siano edificati al pian terreno o non si sviluppino all’interno di unità immobiliari terratetto» e garantire al loro interno «la copertura di una rete wifi per consentire alle persone accolte la possibilità di poter accedere gratuitamente ai collegamenti on-line, in modo da consentire la fruizione di servizi educativo-formativi e lavorativi previsti dal progetto».
Gli immigrati sono i primi omofobi
Il motivo di tanto riguardo nei confronti degli immigrati Lgbt è spiegato dal rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: «Il livello di accettazione delle persone LGBT+» risulta essere «molto basso nei centri d’accoglienza: l’esperienza di convivenza di persone LGBT+ in contesti di accoglienza collettiva rischia di ostacolare l’emersione o l’espressione di un’identità di genere o di un orientamento sessuale dissimile dal resto dei conviventi». Che tradotto significa: i cari fratelli migranti non sopportano la convivenza con persone Lgbt nelle strutture di accoglienza; ma chi riceve implacabilmente la lettera scarlatta dell’omofobia (e del razzismo, e del riscaldamento climatico, e del sessismo) è sempre il signor Rossi.
Così, per evitare che i rifugiati riducano a brandelli le coppie gay o genderfluide di turno, si piazza queste ultime in strutture di accoglienza di super lusso, equiparandole alle donne vittime di violenza o di riduzione in schiavitù. Resta solo da capire se gli immigrati Lgbt dovranno tangibilmente dimostrare le loro inclinazioni sessuali non etero, oppure, come è più probabile, verranno creduti sulla parola. In tal caso, permetteteci di nutrire qualche dubbio sulla genuinità delle dichiarazioni che alcuni di questi soggetti effettueranno per ottenere un «posto in paradiso».
Il #partitodemocratico, con il suo falso buonismo e finto filantropismo, continua ad essere sempre dalla parte sbagliata, inopportuna, scorretta, ingiusta e favorisce una immigrazione clandestina, che per il 92% è maschile, giovanile e di tenore borghese e NON certo gente che scappa da povertà e neanche da guerre e persecuzioni. SI HA LA FORTE SENSAZIONE CHE AL PD INTERESSINO POCO O NIENTE I PROBLEMI DI MILIONI DI ITALIANI POVERI E SENZA FUTURO MENTRE INVECE INTERESSI TANTISSIMO OCCUPARSI DI MIGRANTI, CHE COME DETTO, PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA, NON SONO VITTIME NÉ DI GUERRE, NÉ DI PERSECUZIONI NÉ DI POVERTÀ O INDIGENZA !!! IL PD NON non HA ANCORA CAPITO PERCHÉ HA PERSO le ELEZIONI POLITICHE ULTIME SCORSE . Cristina Gauri
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/quartarepubblica/roma-lattenzione-nei-confronti-dellimmigrazione_F312336401004C11
Dal settimanale " Milano è Milano.it "⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
Altro sindaco del #PD ➡️➡️➡️Milano, 28 gennaio – Beppe Sala non si smentisce mai. Per non tradire i suoi amici immigrati, ora pensa a dar loro uno stipendio. Alla faccia dei disoccupati milanesi. Perché Milano è una città dove la disoccupazione giovanile, seppur in controtendenza con il resto d’Italia, è al 18% e al 10% quella generale.
Ma non basta, a Milano la parola migranti fa rima con delinquenza. Perché il blitz dei giorni scorsi in Stazione Centrale, elevata a dimora abituale di migliaia di immigrati che bivaccano notte e dì, ha restituito uno spaccato di furti, vandalismo, degrado, oltre a due arresti e all’espulsione di 9 risorse, per lo più marocchine, romene e tunisine. Altri 19 dovranno lasciare l’Italia entro una settimana, su altri 7 si sta decidendo in questi giorni.
Dinnanzi a uno spettacolo degno delle peggiori città malfamate, Sala che fa? Pensa a ripulire la città? Pensa ad aumentare la vigilanza? Pensa a mettere ordine? Niente di tutto questo. Pensa a dare uno stipendio agli immigrati. Come riporta il Giornale, il sindaco, ricordiamo indagato per scandali legati a Expo, a proposito dei migranti giunti a Milano sostiene: “bisogna cercare di farli lavorare, ma perché devono avere una assicurazione e il lavoro va retribuito. Il punto è solamente essere legittimati a farli lavorare: di lavoro a Milano, anche relativo alla manutenzione e al decoro della città, se ne può trovare. Continuo a insistere con il governo perché credo che sia nell’interesse di tutti il Paese, non solo di Milano”. La priorità a cercar forza lavoro, quindi, secondo Sala non va data ai milanesi, magari ai giovani o a quei cinquantenni che il lavoro l’hanno perso, faticano a ritrovarlo e per loro la pensione è un miraggio. No, bisogna pensare prima ai migranti.
Intanto la Questura ha precisato che Sala non è sotto scorta, ma che in seguito alle contestazioni al primo cittadino milanese da parte di militanti di Casapound, “la Questura ha disposto un’attività preventiva di vigilanza, a cura della Digos, nei luoghi degli incontri pubblici del Sindaco”.
Anna Pedri
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stranotizie · 3 months ago
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La decisione presunta di Giorgia Meloni di ridurre la presenza di agenti di polizia a Palazzo Chigi, mantenendo solo la propria scorta personale, ha scatenato un acceso dibattito mediatico e politico. La notizia è stata criticata dai sindacati di polizia e dall'opposizione, che hanno messo in evidenza la gravità di questa scelta. Pietro Colapietro, segretario generale di Silp Cgil, ha affermato che non spetta a Meloni decidere chi debba garantire la propria sicurezza, sottolineando che la situazione ha generato preoccupazione tra gli agenti, sempre dediti alla protezione dei leader del governo. Secondo un articolo de La Stampa, la decisione di Meloni deriva da una crescente sfiducia verso chi non fa parte della sua scorta, stimolata da preoccupazioni personali riguardanti la sicurezza e il timore di essere sorvegliata. Questi timori sono emersi in un contesto di tensione interna all'esecutivo, aggravata da recenti scandali e supposizioni di complotti, incluso quello riguardante la sorella, Arianna Meloni. Accuse e indagini su accessi non autorizzati a banche dati istituzionali hanno ulteriormente alimentato il clima di insicurezza. Dopo l'emergere di tali informazioni, Palazzo Chigi ha smentito le ricostruzioni, dichiarando che il piano di sicurezza non subisce cambiamenti sostanziali e che gli agenti rimangono al primo piano, con la sola modifica riguardante la presenza di un agente per gli accompagnamenti in ascensore. Tuttavia, la versione dei sindacati sostiene che l'allontanamento degli agenti sia dovuto a una mancanza di fiducia da parte della premier. L'opposizione non ha tardato a dichiarare la propria indignazione: il Movimento 5 Stelle ha criticato Meloni per governare con l'ossessione per nemici immaginari, mentre il Partito Democratico ha paragonato la premier a un governo del “bunker”, accusandola di alimentare complottismi senza prove. Enrico Borghi di Italia Viva ha evidenziato come Meloni non partecipi a un dialogo vivo in Parlamento, suggerendo un atteggiamento sempre più isolato. In sintesi, il dibattito attorno alla sicurezza della premier rivela ulteriori tensioni politiche e una crescente sfiducia, che rischiano di influenzare il clima governativo e sociale.
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m2024a · 4 months ago
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L'attacco all'identità femminile mascherato da difesa dell'inclusività Il sipario sulle Olimpiadi è calato, e meno male che ci sono state le straordinarie soddisfazioni sportive e umane regalateci dagli atleti azzurri. Ciò che invece non finirà, perché inscritto in un percorso che parte da lontano, è l'attacco alle donne, un attacco ormai consolidato a livello internazionale, che questa edizione dei Giochi ha reso evidente. Solo per limitarci agli ultimi giorni, dai giochi «inclusivi» di Parigi è stata infatti esclusa, con una squalifica che ha dello sconcertante, un'atleta afghana, della «squadra dei rifugiati» istituita dal Comitato Olimpico, che aveva mostrato la scritta «Liberate le donne afghane». Nel cuore di un Occidente sempre più orwelliano, la giovane afghana è stata messa fuori gioco per aver ricordato al mondo i motivi per cui era costretta a gareggiare fra i rifugiati, e per i quali tante sue connazionali sono espropriate dei diritti più elementari. Nelle stesse ore, commentando le polemiche che hanno accompagnato le competizioni di pugilato femminile, il presidente del Comitato Olimpico, Thomas Bach, ha affermato che non ci sarebbe un sistema «scientificamente solido» per distinguere uomini e donne. Senza rendersi conto, tra l'altro, che un'affermazione del genere toglie senso alla tradizione di gare sportive divise per categorie maschili e femminili. Se non è scientificamente possibile distinguere gli appartenenti ai due sessi, come si fa a gareggiare separati? Le due questioni sono purtroppo due facce della stessa medaglia. Una medaglia che non ha niente a che fare con i trionfi olimpici, ma che rappresenta le pericolose e sottili forme di un nuovo patriarcato, che in nome di una «inclusività» divisiva vuole cancellare le faticose conquiste delle donne. Sia nel caso dell'afghana sia in quello dell'assegnazione degli atleti alle competizioni dell'uno o dell'altro genere, si tratta di un attacco alla identità femminile, non riconoscendo la realtà del corpo sessuato. È un attacco che in queste Olimpiadi ha compiuto un salto di qualità e cercato una legittimazione planetaria. È infatti proprio sul corpo delle donne che in tante parti del mondo, come in Afghanistan, si esercitano l'oppressione e il controllo più feroci, è per il loro corpo che alle donne vengono sottratte le libertà fondamentali. E oggi si vorrebbe annegare il femminile in una inesistente neutralità del genere, che minaccia l'identità delle donne: ma non quella maschile. Da tempo denunciamo che le battaglie per le pari opportunità sono incompatibili con la «fluidità» di ogni ordine e grado, perché le pari opportunità si fondano sull'esistenza della differenza sessuale. È evidente che a pagarne lo scotto sono le donne perché, per esempio, non si ha notizia di un caso analogo a quello di Imane Khelif in ambito maschile. Così come di nessuna donna con identità «fluida» che chieda di gareggiare con gli uomini, o di entrare in spazi maschili (carceri, bagni, spogliatoi, ecc.). È dunque profondamente contraddittorio che a sostenere la fluidità siano proprio le stesse parti politiche e culturali che pretenderebbero la rappresentanza esclusiva delle battaglie delle donne. Le Olimpiadi francesi, prima ancora che per le acque della Senna, verranno ricordate per questo: per aver segnato un salto quantico nell'attacco alle donne che si nasconde dietro l'ideologia woke. Nei prossimi Giochi, per logica conseguenza, ci aspettiamo che sia abolita la divisione fra maschi e femmine nelle competizioni agonistiche, che potrebbero a questo punto essere accorpate in un unico genere «neutro», per impossibilità di distinguere «scientificamente» gli appartenenti all'uno o all'altro sesso. Sembra uno scherzo, ma non lo è. È il dominio dell'asterisco, la dittatura della schwa. Con la benedizione delle acque opache della Senna, efficace metafora di un'ideologia alla quale continueremo a opporci con tutte le nostre forze.
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angiuluzz92 · 5 months ago
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Questa fase della mia vita mi sta mettendo alla prova oltre le mie capacità di sopportazione, sto sentendo giorno dopo giorno la mia fede zen e fatalista vacillare. La qualità della mia presenza in mezzo alle persone, anche in mezzo agli amici, ne risente tantissimo, mi sento banale e insulso, generico. Senza personalità.
Trovo un po’ di ardore soltanto nell’infilarmi nelle polemiche, nel difendere questioni sociali/politiche che ho sempre sostenuto. Ma non sono bravo a far ridere la gente a crepapelle, non sono bravo a raccontare aneddoti, non so raccontare fatti divertenti. Mi crogiolo nel dire fun fact random sulle cose di cui stiamo parlando, dimostrando una conoscenza superficiale dei temi, il più delle volte.
Dire sempre di sì nella vita ti devasta, se questi sì non contribuiscono alla tua crescita e anzi la rallentano o addirittura la bloccano. Avrei voluto essere più egoista nella vita. A quest’ora avrei molti meno rimorsi e una vita molto felice.
Invece mi ritrovo a 32 anni a non sapere perché mi stanno sfuggendo di mano tutte le cose che ho intorno, a non riuscire ad avere uno stile di vita sano, ad essere la macchietta di me stesso e dei miei difetti. Non invidio gli amici che parlano di come possono fare progetti e viaggi in tranquillità senza doversi contare i centesimi, ma mi incazzo con me stesso per non aver mai messo me stesso al primo posto nelle scelte che ho fatto.
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telodogratis · 5 months ago
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Ilaria Salis, il padre sui social nel 2022: “Votare Fratoianni? Piuttosto emigro”
[[{“value”:” L’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo si sta portando dietro una serie interminabile di polemiche politiche. L’insegnante precaria… L’articolo Ilaria Salis, il padre sui social nel 2022: “Votare Fratoianni? Piuttosto emigro” proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”L’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo si sta portando dietro una serie…
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Lercaro: I Sindaci dell’Ovadese Uniti Contro la Vendita dei Terreni. Un appello collettivo per salvaguardare il patrimonio dell’I.P.A.B. Casa di Riposo Lercaro
A seguito dell’incontro convocato dal Sindaco di Ovada, Gian Franco Comaschi, i sindaci dell’Ovadese si sono riuniti giovedì 21 novembre 2024 per affrontare la questione legata alla vendita dei terreni dell’I.P.A.B. Casa di Riposo Lercaro.
A seguito dell’incontro convocato dal Sindaco di Ovada, Gian Franco Comaschi, i sindaci dell’Ovadese si sono riuniti giovedì 21 novembre 2024 per affrontare la questione legata alla vendita dei terreni dell’I.P.A.B. Casa di Riposo Lercaro. Durante la riunione, svoltasi presso la sala Giunta del Comune di Ovada, è emersa una forte posizione unitaria contro le decisioni prese dal Commissario…
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Liguria, Consiglio regionale: respinta la mozione di sfiducia contro Toti
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Liguria, Consiglio regionale: respinta la mozione di sfiducia contro Toti. È stata respinta la mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso). La mozione era stata presentata in Consiglio regionale da quattro delle cinque forze politiche all'opposizione: Partito Democratico, Lista Sansa, Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa, esclusa Azione. Sono stati 18 i voti contrari (l'intero centrodestra) e 11 i favorevoli (Pd, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa). Assente, perché in congedo per "motivi personali", il capogruppo di Azione Sergio Rossetti che non ha firmato il documento. «La Regione Liguria è in una situazione straordinaria, per me può anche starci fino a fine mandato, abbiamo tutti i requisiti e le carte in regola per rimanere fino a fine mandato, salvo un'indicazione diversa da parte del presidente Toti». Lo ha dichiarato il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in una conferenza stampa a margine del Consiglio regionale. I lavori del Consiglio regionale della Liguria si sono svolti tra polemiche e intoppi. La diretta streaming che consente ai cittadini di assistere ai lavori da casa attraverso il sito web della Regione e un'emittente televisiva locale è saltata. Poco dopo l'inizio dei lavori dell'assemblea il capogruppo della Lista Toti, Alessandro Bozzano, ha letto una lunga lettera inviata dal presidente al Consiglio regionale: "Con una miopia politica con rari precedenti, oggi, con questa mozione di sfiducia, le opposizioni tentano una spallata politica che non solo non riuscirà nei numeri, ma conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutta la propria inadeguatezza a guidare questa regione”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 6 months ago
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Adriana Salvatierra
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La Bolivia è nostra: oggi non è più la Bolivia dell’esclusione, della segregazione e della frustrazione, ma la Bolivia della speranza per la gioventù e della possibilità di materializzare i  sogni, perché la Bolivia è giovane e merita che i giovani ora abbiano un ruolo da protagonisti.
Questa è una parte del discorso di Adriana Salvatierra, che, a soli 29 anni, ha assunto la presidenza della Camera del Senato in Bolivia. Carica ricoperta dal 18 gennaio al 14 novembre 2019.
Nata a Santa Cruz de la Sierra il 3 giugno 1989, suo padre è l'avvocato boliviano Hugo Salvatierra Gutiérrez, dirigente del partito Movimiento della Sinistra Rivoluzionaria e viceministro durante il primo governo del Presidente Evo Morales, mentre sua madre, la psicologa cilena Luisa Arriaza Zúñiga, in gioventù ha militato nelle Juventudes Comunistas de Chile.
Il suo ingresso in politica è avvenuto quando aveva sedici anni, nel 2005, militando nelle file del Movimiento per il Socialismo (MAS-IPSP) guidato da Evo Morales. Due anni dopo, è entrata nell'organizzazione giovanile denominata Columna Sud.
Nel 2013 si è laureata in scienze politiche e pubblica amministrazione, specializzandosi in analisi politica, presso l'Università Autonoma Gabriel René Moreno.
Scelta dall'ala giovanile del suo partito come candidata a Senatrice nell'anno 2014 per la sua professionalità e il suo lavoro con organizzazioni sociali, civili e contadine, è stata rappresentante della gioventù del MAS nel suo dipartimento e ha partecipato come sostituta del primo senatore per la città di Santa Cruz, Carlos Romero. È stata eletta al Senato a 26 anni, carica detenuta dal 2015 al 2020.
Il 17 gennaio 2019, è diventata la più giovane legislatrice nella storia del paese ad assumere la carica di Presidente del Senato. Durante il suo insediamento, ha portato avanti il processo di riforma portato avanti dal MAS dal 2006 e intensificato la partecipazione politica di donne e giovani.
Ha svolto un ruolo fondamentale nella crisi politica boliviana del 2019 essendo l'ultima autorità del partito al governo nella linea di successione presidenziale a dimettersi dal suo incarico, il 14 novembre, aprendo la strada a un vuoto di potere di due giorni e all'assunzione della carica della senatrice dell'opposizione Jeanine Áñez.
Le sue dimissioni sono state oggetto di pesanti polemiche e dibattiti, con alcuni settori del Movimento per il Socialismo che la consideravano la causa principale della caduta dal potere del partito.
Nelle elezioni generali anticipate del 2020, è stata presentata come candidata della Camera dei Deputati, ma venne interdetta dal Tribunale Supremo Elettorale. Candidata a sindaca di Santa Cruz de la Sierra e arrivata al terzo posto, ha smesso di fare politica dalla parte delle istituzione.
Non mai smesso, però, di impegnarsi, da politologa, in numerose cause civili e continua a portare il suo contributo su welfare, democrazia e geopolitica in dibattiti e incontri nazionali e internazionali.
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afnews7 · 7 months ago
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Giorgia Meloni può farsi votare usando solo il nome?
Quanta fuffa, Giorgia (Meloni, non tutte le altre Giorgia)… Tuttavia con alcune persone funziona. Finché non si accorgono che le prendi in giro, ovviamente.http://www.afnews.info segnala: … La candidatura di Meloni alle elezioni europee ha portato con sé diverse polemiche, per l’adattamento creativo della legge elettorale alle sue esigenze politiche. La prima polemica riguarda la candidatura…
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siciliatv · 8 months ago
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thedrama--queen · 9 months ago
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Ancora a fare polemiche politiche?
Ancora che fai polemiche perché faccio polemiche politiche?
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