#bollicine di montagna
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cantinasocial · 2 years ago
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Trentodoc: il Remuage!
Il remuage, noto anche come dégorgement à la glace, è un’importante fase del processo di produzione del vino spumante metodo classico. Questa pratica consiste nel far scendere i residui di lievito e di altre particelle all’interno della bottiglia, rendendo il vino più limpido e cristallino. Nella zona di produzione del Trentodoc, il remuage è un’attività tradizionale e importante per la…
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cloudwine9 · 1 year ago
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Trentodoc Festival, exploit di partecipanti agli eventi in cantina
Oltre 100 eventi sul territorio, tutti sold out Sono diverse migliaia le persone che hanno voluto celebrare le bollicine di montagna, partecipando alla tre giorni di Trentodoc Festival. Un festival diffuso, che ha visto un vero e proprio exploit di partecipanti in particolare agli eventi in cantina organizzati dalle case spumantistiche di Tutto il Trentino. Promosso dalla Provincia autonoma di…
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Vieste: al Summerwine 2023 tornano le donne del vino di Puglia
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Vieste: al Summerwine 2023 tornano le donne del vino di Puglia. Un aperitivo in barca con suggestivo giro al tramonto tra le calette di Vieste per celebrare e preservare l’acqua quale “bene comune”, risorsa importante non solo per la viticoltura. Per il 2023 “Le Donne del Vino” di Puglia tornano sul Gargano per la nona edizione del SummerWine, tra piatti gourmet, calici di vino e stelle cadenti. L’evento itinerante ‘WoW’ (Wines on the Wave), si svolgerà il prossimo 27 luglio a Vieste, in due location d’eccezione e di grande impatto visivo: il molo turistico dove si affaccia il Ristorante Il Capriccio e l’Approdo di Venere con il Ristorante Adivè, luoghi ideali per trascorrere una vera esperienza di gusto e di piacere. Gli ospiti saranno accolti nel porto turistico di Vieste (ore 18) da dove partiranno le barche per un suggestivo aperitivo al tramonto tra le calette. Si degusteranno i vini del territorio del Gargano e della Daunia, raccontati direttamente dalle produttrici, in abbinamento ad un originale “aperibox” dai sapori tipici selezionati dalla Salumeria Lombardi di San Marco in Lamis. Al rientro un breve talk per affrontare il tema “Amica acqua, un bene comune”. Il cambiamento climatico, infatti, sta sempre più influenzando l’andamento produttivo e il livello qualitativo dei vini. Incontrarsi in un luogo dove l’acqua del mare è fonte primaria di bellezza e ricchezza, dove la vigna cresce tra pianura, montagna e mare in un microclima speciale, può essere l’occasione giusta anche per sensibilizzare il consumatore a capire che un bene così prezioso non va sprecato. Per l’occasione sarà presente Gianfranco Eugenio Pazienza, docente e ricercatore per il progetto Mollusc (acquacoltura sostenibile) dell’Università di Foggia, esperto di ecologia degli ambienti lagunari del Gargano, ambientalista di grande preparazione e di notevole esperienza. Madrina dell’evento sarà Daniela Mastroberardino, Presidente Nazionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”. L’evento, riservato a un numero massimo di 80 persone, si chiuderà con un’apericena (ore 20) con piatti tipici a cura dello chef Leonardo Vescera del Ristorante Il Capriccio, con banchi d’assaggio per la degustazione di tutti i vini delle socie produttrici. Ventidue etichette tra bollicine, bianchi, rosati e rossi, una ricca carta vini che racconteranno la produzione di una Puglia al femminile, da Nord a Sud, dal Gargano fino al Salento. Il servizio dei vini sarà a cura delle socie sommelier. E poi angolo winebar per un after dinner sempre con i vini delle Donne del Vino. “Si ritorna sul Gargano e nella splendida Vieste per riprendere un desiderio incompiuto – dichiara la delegata regionale Renata Garofano –. SummerWine è un evento itinerante che vuole raccontare i territori enoici della nostra Puglia, cercando di valorizzare al massimo una terra così ricca di storia, di vitigni autoctoni e di vini fortemente espressivi del territorio di origine. Ma anche fonte di acqua che alimenta tanti territori anche vicini. Motivo per cui il tema quest’anno sarà l’acqua, per riflettere e creare unioni con altri mondi dove l’acqua è sempre centrale, e preservarla è l’obiettivo comune.” Summerwine è organizzato con il patrocinio del Comune di Vieste, in collaborazione con il Ristorante Il Capriccio e Approdo di Venere – Adivè. Sponsor: Ecodaunia srl, Igiemme srl, Amorim Cork Italia; Aperibox Salumeria Lombardi della socia Carmela Lombardi. Alla manifestazione saranno presenti le cantine delle socie produttrici: Antica Masseria Jorche, Apollonio Casa Vinicola, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Due Palme, Cantine Merinum, Cantine Paolo Leo, Cardone Vini, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Madri Leone, Mandwinery, Mottura Vini del Salento, Placido Volpone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Varvaglione, Vetrère, Vignaflora, Villa Agreste. Costi: € 60,00 giro in barca e apericena; € 40,00 solo apericena. Per partecipare è necessaria la prenotazione Info: 0884.705073 – [email protected]. In caso di maltempo l'evento sarà annullato e la quota verrà rimborsata.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ufficiosinistri · 2 years ago
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Pangloss si fida
D’estate, i palazzi della mia città sembravano enormi. Le loro scale grondavano di liquami fantastici, mentre io evadevo per pochi giorni da una consuetudine fatta di amici di pochi mesi, pranzi e cene sempre puntuali. Come Pangloss, mi fidavo: ogni anno sarebbe stato così. All’infinito. Una volta passammo, io e mio padre, davanti ad una pasticceria davanti all’ospedale, era una mattina d’estate, e come quelle d’inverno era piena di clienti che avevano appena fatto gli esami del sangue. Si trovavano in coda ad aspettare una brioche per riprendersi, dato che gli esami andavano fatti a stomaco vuoto. Le persone avevano sempre bisogno di questi luoghi, quindi. Non solo quando erano imbacuccate da sciarpe e calzavano scarpe pesanti contro il moticcio appiccicoso di neve e ghiaccio che si andava formando sui marciapiedi e che le avrebbe rese più caute nel camminare. Era l’estate del 1992, ricordo perfettamente. I miei genitori compivano quarant’anni e avevamo festeggiato il loro compleanno in montagna. Il diciannove luglio la tavola era ancora imbandita con spumante, pasticcini e posaceneri mentre in TV andavano in onda le esplosioni di Palermo, con le donne e gli uomini che correvano via piangendo. Guardavo un po’ le bollicine dello spumante salire nei bicchieri e un po’ la televisione, girando da una parte e dall’altra i miei occhi da undicenne. Osservavo quello scempio e ne avevo paura, ma tutti mi dicevano di fidarmi, come Pangloss. Eravamo quella generazione, delle infinite partite di calcio e dell’innovazione scientifica, che nonostante gli spari e le bombe sotto casa, doveva necessariamente avere fiducia. I miei sarebbero tornati in città dopo cena, quel diciannove luglio del 1992. La loro macchina profumava di caldo e di fatica mentre io me ne stavo lassù, a far passare i giorni in attesa del rientro a scuola e della ripresa degli allenamenti di calcio. Eravamo tutti protagonisti. Haaland, al contrario, non è il protagonista di un’epoca difficile. Lui è nato a Leeds, la Leeds del 2000 spaccato. Con la squadra di casa ai primi posti in Premier League e un allenatore irlandese appassionato di giocatori conterranei, australiani e norvegesi. Suo padre giocava come difensore in quella squadra e, ironia della sorte, proprio l’estate in cui divenne padre, venne ceduto al Manchester City. Haaland si è sempre trovato al posto giusto nel momento giusto. I grandi numeri nove della sua epoca sono in fase calante e quelli che stanno emergendo, comunque, non possono eguagliare i suoi numeri. Ci fidiamo, quindi. Come Pangloss. Sarà lui il centravanti più forte di tutti i tempi, capace di calciare calci di rigore, di essere cinico di destro e dribblare lasciando per terra i marcatori, a zona come a uomo. Capace di segnare, con la stessa facilità, in Germania come in Europa, o in Inghilterra. Non sembra avere ostacoli lungo il suo cammino: attacca l'area di rigore senza sembrare né veloce, né prorompente. Sembra spinto dal vento.
Dieci estati dopo il quarantesimo compleanno dei miei, mi trovavo a Torino, a casa di amici. Erano da poco finiti i Mondiali, Erling Braut Haaland aveva appena compiuto due anni. La città era angosciante, sembrava inverno anche se il sole era alto, verso il Monviso e il suo cielo, così soavemente adagiato verso l'imbrunire delle valle, era ingiusto, nei confronti della nostra situazione. Un mercato rionale, delle verdure, bibite dolciastre che si appiccicano ai bordi della bocca e non vanno più via.
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Entrambi i miei amici lavoravano e studiavano lì, nonostante fossero nati nel posto di montagna dove ho passato ogni estate della mia infanzia. Eravamo diventati tutti più grossi, rispetto a quegli anni. Dissero che per cena ci sarebbe stata una pastasciutta con le verdure, avevamo da poco abbracciato una convinta dieta vegetariana e il mercato rionale, a poche centinaia di metri dal loro appartamento, tra Corso re Umberto e Porta Nuova, in una via scura e trafficatissima, era il posto più conveniente e diplomatico dove comprarsi di che vivere. Lei mi disse, scendendo le scale fredde e umide, “Ogni tanto, magari un paio di volte a settimana, va bene farsi anche una bella mangiata. Ce la meritiamo!”. Come Pangloss, ci fidavamo di un merito acquisito non si sa bene dove. Dal lavoro che facevamo? No, chi lavoravo odiava la propria occupazione. Dallo studio? No, i voti ce li davano altre persone che non avremmo mai più rivisto in vita nostra. Dalle nostre famiglie? Forse. Nonostante le bombe e le guerre, in casa e fuori, avevamo sempre avuto lo spumante in tavola, ai compleanni. Negli anni della scala mobile, i nostri genitori non ci hanno mai fatto mancare nulla, che fosse una festa con i compagni di classe o una deroga sull’orario di ritorno alla sera. Eravamo quella generazione, insomma. Cresciuta col sangue dappertutto, ovunque ci girassimo, ma fiduciosa che dopo quel sangue sarebbero arrivate le fragole, come in una bella storia. Credo che Haaland sia un predestinato perché sia nato nell’anno della fine, almeno a livello emotivo, di tutto questo, e non abbia rivali lungo il percorso che sta compiendo. Non c’è stazza o prestanza atletica che, per ora, possa reggere il confronto, e non solo tra i suoi colleghi di reparto. Se esiste un difensore veloce, lui punta tutto sulla sua innata capacità di tenere ancorato il pallone alle proprie fette; se un centrale è arcigno e poco indulgente, allora il norvegese del momento la butta sulla potenza fisica e sull’andare sempre, qualsiasi cosa accada, dritto per dritto. La si vede, la sua voglia di giocare a pallone, ma soprattutto della fiducia che dà, ogni giorno, a questo sport. È un sentimento che esprime nella sua correttezza e nella spensieratezza dei suoi gesti sul campo ma anche fuori. Come se fosse sempre la prima volta e come se non dovesse mai smettere di imparare. Voltaire ci ha raccontato di come Candido, Pangloss e Cunegonda vivessero in un’epoca in cui non si poteva vivere se non confidando in un presente, ma soprattutto un futuro, felice e prodigo, appartenendo al “migliore dei mondi possibili”. Era finita l’epoca del medioevo e ne era sopraggiunta un’altra più chiara e determinata, che metteva l’uomo al centro del mondo. Con la sua cultura, le sue esplorazioni, i suoi vizi. La partecipazione sarebbe diventata necessaria. Noi, invece, che non siamo nient’altro che spettatori, non possiamo che affidarci a chi, da predestinato, non incontrerà mai rivali degni.
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lalunalegge · 4 years ago
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L'amore secondo me - Cassandra Rocca
Questo libro è stato un regalo di Natale, arrivato per posta una mattina da parte di un'amica molto cara. Essendo tappata in casa e in tempo di feste, l'ho letto subito e molto in fretta. In due giorni l'ho bruciato.
Questo perché si legge facilmente ed è scorrevole e divertente. Non è gran letteratura ma fa il suo dovere: intrattiene.
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(Realistica rappresentazione di Luna mentre legge in vacanza)
Dunque, la storia (d'amore ovviamente) vede come protagonista Taylor Andrews, giovane newyorkese con un lavoro poco appagante in un grande studio di architettura della città. Per cercare di mettersi in luce con il suo capo, la classica donna in carriera che Luna immagina un po'come Malefica, un po'come Trinity di Matrix (non chiedetele perché), Taylor si offre volontaria per fare un lavoro di rilevamento e valutazione di un terreno in vendita in un paesello sperduto in mezzo alle montagne al confine con il Canada, lavoro che nessuno vuole fare anche perché è la settimana prima di Natale e che MaleficaCapa è ben felice di appioppare a Taylor.
Così Taylor parte alla volta di Snowy Pine (nome romantico di Inculandia) per fare questo rilevamento con un collega, che però le tira un pacco di quelli spudorati e le dice che è malato mentre dal telefono si sente "Brigitte Bardó-Bardó" e le bollicine dello spumante.
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(Zio, ma serio?)
Arrivata a Inculandia, Taylor si ritrova in una specie di posto demmerda abbandonato e marcescente e sbrocca male. Si chiude in macchina in preda alla disperazione ma un passante, che all'inizio lei scambia per un malintenzionato, le spiega che il paese è più in là, quella è la vecchia piazza abbandonata a seguito di una frana. Il passante è un abitante di Inculand..-Snowy Pine, si chiama Ryan Greenwood ed è un figo pazzesco. (Avete già capito, sì?)
Ryan è alto, bello, fisicato, intelligente, sarcastico, ha un gran senso dell'umorismo, è di buona famiglia. Adora vivere lì a InculPine e per vivere non si sa bene cosa faccia perché intaglia il legno è bravissimo ma non vende niente, lui regala. Probabilmente scrocca i proventi dell'albergo 5stelle gestito da sua nonna oppure vive della (generosa, direi) paghetta che lei gli dà per spaccare la legna per l'albergo. (Ryan sta sempre a spaccare legna.)
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(Ryan, più o meno come Luna se lo immagina)
È nell'albergo dei Greenwood che si piazza Taylor mentre cerca di capire se il collega bidonaro la raggiungerà mai e se mai potrà lavorare perché un giorno piove, l'altro nevica, c'è il pantano, le locuste... Insomma, Taylor non ha niente da fare nel paese bomboniera di Natale e per un motivo o per l'altro, finisce per passare molto tempo con Ryan, anche perché tutti la guardano malissimo perché è la Ragazza Di Città che deve fare la relazione sul terreno e se è positiva sono tutti sicuri che verrà costruita una fabbrica di Salamadonna cosa che rovinerà la loro natura. La guardano male anche perché Ryan è lo Scapolo d'oro numero 1 di InculPine e Mamme e Nonne fanno letteralmente a spintoni per sventolargli sotto il naso le figlie e le nipoti decantandone le lodi manco fossero giumente alla fiera zootecnica.
Ovviamente Taylor e Ryan si innamorano. Ma tanto. Solo che non se lo dicono per un bel po', e tra un incontro più o meno casuale e l'altro e le discussioni sulla vita in città VS vita di montagna, i due cercano di dissipare la tensione sessuale che si taglia con il coltello. Ma no, non è una cosa da fare perché lei andrà via a breve, è lì di passaggio, epperó magari solo sesso, che sarà mai. Insomma, si salterebbero addosso ma evitano perché sono pieni di tutto sommato lecite paturnie e sono due bravi ragazzi...
Intanto Ryan:
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Certe cose però non le puoi fermare e (finalmente) i due si trovano e si conoscono in senso biblico, facendo all'ammoreH in tutti i luoghi e in tutti i laghi e in cucina e pure nel capanno degli attrezzi... Insomma, a Taylor comincia proprio a piacere il villaggio di Natale lassù.
C'è comunque il mini-dramma e quel momento di frustrazione che vi farà gridare "Ma brutta scema, torna indietroooo!" dal divano, ma tutto si risolverà verso un lieto fine tutto sommato ben fatto che Luna non racconterà perché non è il caso di fare spoiler.
E vissero felici e contenti.
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(Luna alla fine del libro. Abbiate pazienza, ha avuto un pessimo Natale, serviva qualcosa di svagante)
Libro consigliato per: una lettura leggera e d'evasione, senza grandi pretese né impegno. Per leggere una commedia romantica invece che guardarla in TV.
"Una volta sola e al sicuro nella sua camera, Taylor si sistemó davanti al camino appena ravvivato, sperando di scacciare il freddo che sentiva.
Sapeva, tuttavia, che una parte di lei sarebbe rimasta congelata quella notte. Una parte che solo Ryan, con i suoi baci, i suoi sorrisi e le sue carezze avrebbe potuto scaldare.
Il suo cuore."
(Beh, ovviamente il cuore!! Cosa stavate pensando?!)
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ti-sfrugo-nel-frigo · 7 years ago
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COSE CHE NON FARO' A CAPODANNO Lo so che non ve ne può fregare di meno, ma adesso vi elenco cosa NON farò assolutamente a Capodanno (e che ho purtroppo fatto nelle mie precedenti vite...) Non andrò ad un veglione di Capodanno a fare il trenino in qualche locale che assomiglia a un dopolavoro degli anni settanta, con i tavoli e le sedie di plastica bianca, i festoni, le trombettine, a ballare la macarena o Il ballo di Simone e — se sei fortunato — Asereyè. Non aspetterò la mezzanotte sintonizzandomi su qualche canale televisivo idiota dove ci sono queste improbabili presentatrici coi denti sbiancati vestite di paillettes che fanno il conto alla rovescia meno 5, meno 4, meno 3.... Non brinderò con uno schifosissimo spumantello superfrizzante che mi farà ruttare la prima comunione e tentando di baciare la prima figa che mi capita tra le mani perchè “di buon auspicio”. Non indosserò dei boxer o delle mutande rosso-zoccola perchè così vuole la tradizione. Non andrò a festeggiare il Capodanno in Piazza, in mezzo alla strada, a farti entrate il gelo fin dentro la colonna vertebrale, e stare in piedi, insieme a 20enni ubriachi fradici e cingalesi, per guardare un concerto dei Modà (o, peggio, di Gigi D’Alessio). Non andrò alla “festa” a casa dell’amico, del cugino, del collega, pensando dai, figo, conosciamo gente nuova! Arrivi carico di ottimismo e fiducia nel genere umano, e ti ritrovi in una casa dove c’è una ciurma di amici che si conoscono tutti dalle scuole elementari, seduti attorno a un tavolo, a giocare al Mercante in fiera… Non farò la “cena” a casa di amici. Sposati. Coppie. Con dei bambini scalmanati ed eccitati che urlano senza pietà. Nessuna single dell’altro sesso. Passando la serata ad ascoltare discorsi sulla difficoltà di educare figli. Tracannando vino senza pietà, nel vano tentativo di sopravvivere. C’è la tv accesa in sala. Il climax della serata sono le stelle filanti accese alla mezza. All’1.15 i primi se ne andranno. Alle 2 sarei a letto. Depresso. Non uscirò sul prato ghiacciato a mezzanotte a guardare i fuochi d'artificio dei vicini e sentendo come il mondo si diverte. Non ascolterò l'immancabile discorso di Capodanno del Presidente della Repubblica che ci ammonirà con voce suadente sul fatto che stiamo attraversando una congiuntura storica sfavorevole ed è giusto che ognuno faccia sacrifici per il bene della Patria. Non farò il “cenone” al ristorante, chiamato così solo per legittimare il fatto che devi spendere 150 euro a testa, bevande escluse, per mangiare tendenzialmente di merda, aspettando delle mezz'ore tra una portata e l'altra per far durare la cena fino a mezzanotte, e brindare assieme agli altri sconosciuti... Non andrò in discoteca, dove la cosa più cheap che tu possa trovare ti costa comunque 50 euro (consumazione inclusa) per ritrovarti pressato come una sardina sotto sale accaldato e sudato, a squamare in mezzo ai primati. Non farò la cena con i parenti, ingozzandomi come un maiale, giocando a tombola, rispondendo alle domande idiote delle zie infarcite da "Sai chi ha avuto un bimbo?" (discorsi che avete fatto pochi giorni prima, a Natale, ma che saranno riproposti con lievissime variazioni sul tema). Il tutto nell'estenuante attesa della mezzanotte, quando sarai nuovamente tenuto a mangiare una fetta di panettone e a brindare con delle discutibilissime bollicine, vendute nella stessa scatola del succitato panettone. Non farò il capodanno romantico a due, con cenetta intima a lume di candela lei che sceglie un film strappalacrime da guardare dopo cena, una bottiglia di vino, la telefonata dei genitori per fare gli auguri a mezzanotte e una opinabile sessione di sesso sul divano di buon auspicio, perchè chi non scopa l'ultimo dell'anno....ecc.. Non andrò a fare un viaggio in una Capitale europea, il viaggio che puoi permetterti e che fa figo quando la gente ti chiede "Cosa fai a Capodanno?" - "Vado a Parigi"(o Praga, o Berlino, o Amsterdam),spendendo il triplo di quanto avresti speso ad andarci in un qualunque altro periodo dell'anno, patendo un freddo incredibile che dovrai entrare in una caffetteria ogni 10 passi per scaldarti. Non farò il Capodanno con il gruppo storico di amici in una baita di montagna, con il camino che non tira e ti affumica, a rimembrare i bei tempi fumando canne e raccontando episodi che tutti conoscono ormai a memoria, con il cellulare che non prende e tutti sono imparanoiati per sta cosa, e dormendo in camere gelide sotto una coltre di coperte semi-ammuffite dall'odore stantio.
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bollicineviaggi · 4 years ago
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carol-agostini · 4 years ago
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La Capr'Allegra, potrebbe essere un invito con un significato incognito.
Qualche sera fa sono stata ospite di un invito "tutto un programma" già dal nome del ristorante scelto nella zona montanara in cui vivo, ma non solo, anche gli omaggi che mi sono stati donati sono alquanto "inusuali".
Zucche, pere e qualche prodotto casareccio fatto direttamente dalla mani di chi ha voluto deliziarmi con gola e passione.
Un bottino che raramente ricevo da parte di colleghi sommelier, che tendenzialmente portano bottiglie da condividere al momento.
Ovviamente ne sono stata stupita e allegramente "ho belato dalla felicità" adeguandomi all'ambiente ospite.
Che dire? dai prodotti di montagna ai prodotti di Ferrara con belato incorporato!
Piatti di tradizione con prodotti genuini in un contesto accogliente ed armonioso, mescolato tra colori e legno di montangna, con tessuti chiari, caminetto e vetrate ovunque per godere del panorama.
La cena è stata accompagnata da un inaspettato Pinot nero Veneto IGT, vicentino di Costabissara della Cantina Ongaresca.
Zona di risorse naturali, storiche e culturali, con collegamenti vari ad Andrea Palladio( architetto rinascimentale della Repubblica di Venezia), alle colline del Santuario Santa Maria di Monte Berico.
Un vino che ho trovato intenso e complesso, invecchia 10 mesi in tonneaux.
Al naso è complesso, diretto, verticale, profumo di violetta e ciclamino, frutta rossa, ciliegia, mora e lampone, mirtillo nero, arancia rossa, pepe nero e ginepro, nota di cacao e marasca sotto spirito.
In bocca entra deciso e pieno, fresco, abbastanza morbido, non del tutto equilibrato, ma setoso ed elegante, ampio con aroma di frutta rossa, confettura di prugne, melissa, cioccolato e ciliegia.
La cantina in questione direttamente non la conosco, ma ora sono curiosa di fare un sopralluogo, chiedendo visita alla collega sommelier Chiara Lain che conosce molto bene l'azienda e la zona produttiva.
Vi aspetto per andarci assieme!
Bueno provecho!
Di Carol Agostini
#stampa #carolagostini #sommelier #foodandwineangels #degustazione #ricette #champagnelelignedevie #champagne #bollicine #winelovers #wineandfoodangels #wineblogger #wine #friends #foodblogger #Foodandwinecarol #viniitaliani #vinifrancesi #wine #smartworking #pinotnero #winelovers #wineandfoodangels #winelife #winetasting #winelifestyle
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federicoarmani · 5 years ago
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Le bollicine di montagna tornano in alta quota: #madonnadicampiglio ospita l'edizione estiva di #trentodoc sulle #dolomiti. Vi aspettiamo le sere a cena del 25 26 27 e 28 luglio presso la nostra stube, è gradita la prenotazione #hotelgianna #trentino (presso Madonna Di Campiglio, Trentino-Alto Adige, Italy) https://www.instagram.com/p/B0VMv2Picxs/?igshid=kp2qp5gb74eo
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cloudwine9 · 3 years ago
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Ferrari...Sparkling Wine Producer of the Year 2021
Ferrari…Sparkling Wine Producer of the Year 2021
La Cantina Ferrari del gruppo Lunelli è “Sparkling Wine Producer of the Year 2021”, sono 12 le medaglie d’oro e 8 d’argento conquistate al “The Champagne & Sparkling Wine World Championships”, concorso capitatanato da Tom Stevenson, senza ombra di dubbio il massimo esperto di questa tipologia di vini a livello mondiale. Le bollicine di montagna della Trento DOC superano la Francia. Complimenti a…
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prnews · 6 years ago
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Terre Dell'Orso Trento DOC: raffinate bollicine di montagna #PRNews #PressDelivery #Home&Food #Wine http://tinyurl.com/yasy76qj
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claudiaboccini · 8 years ago
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Dopo un'escursione in montagna, al ritorno è di rito una bella birra fresca. In #Francia però preferisco una verde e frizzante #perrier ed anche al ritorno dall'escursione al Cirque de Gavarnie non ho resistito. Le sue bollicine mi mettono sempre allegria! #beviresponsabilmente #acquaperrier #saporidifrancia #cirquedegavarnie #gavarnie #francefr #tourismelourdes #destinationpyrenees #TourismeOccitanie #hiking #bussolaontheroad #highmountain #trekking #abbassolatristezza #eaupetillante #productoffrance (presso Gavarnie)
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ilaria99-stella · 4 years ago
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tmnotizie · 5 years ago
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FERMO – Marche imperdibili nel 2020! Lo certifica anche il “faro” delle guide turistiche mondiali, la Lonely Planet, che stampa un “Best in travel” sulla regione di Leopardi, Rossini e Raffaello come destinazione internazionale da visitare assolutamente durante quest’anno.
E tutto il meglio delle Marche è ciò che offre la ventottesima edizione di Tipicità Festival, in programma dal 7 al 9 marzo al Fermo Forum. Un vero kolossal esperienziale, dove il grande cibo è la “bussola” per scoprire anche il fascino del making d’autore e percorsi turistici mozzafiato, tra incanti sconosciuti al grande pubblico.
Ben 13.000 mq coperti del modernissimo Fermo Forum raccontano cibo, territorio e produzioni di alta gamma attraverso 100 eventi e con oltre 200 realtà protagoniste dalle Marche, dall’Italia e dal mondo.
In Accademia grandi chef, tra i quali Annie Feolde, Filippo La Mantia e Rosanna Marziale sono pronti a condurre i gourmet in un viaggio imperdibile. A Futuro Bio s’incontrano personaggi, prodotti sostenibili ed esclusività territoriali. Bollicine di Marche consente di scoprire tutte le nuance dei vitigni marchigiani, in versione sparkling.
Il fantastico viaggio prosegue attraverso specialità introvabili, alimenti funzionali, biodinamici e nutraceutici, birre a km. zero e tutti gli “imperdibili” della tipicità marchigiana: dal ciauscolo allo zafferano di montagna, dal tartufo di Acqualagna all’oliva tenera ascolana e poi, ancora, il celeberrimo Verdicchio, l’olio EVO di qualità, le migliori paste biologiche, la cicerchia ed il mais ottofile, il pecorino dei Sibillini e le carni di razza marchigiana.
Tipicità Festival è anche confronto e scoperta di altre comunità del mondo che fanno dell’identità territoriale una chiave per distinguersi.
Nell’edizione 2020, ospite d’onore saranno i Paesi Baschi Francesi con la comunità di Anglet, unitamente a suggestioni, prelibatezze ed attrattive dal Canada con il Quebec, dalla Germania con Ansbach e dall’Ungheria con Varpalota, insieme ad “incursioni” di altre regioni italiane e di altre comunità internazionali.
La sera, nel dopofestival, il centro storico di Fermo propone “Tipicità in the city”, con eventi e la possibilità di organizzare week end su misura per tutti i gusti.
Tutte le info sul sito www.tipicita.it e sui canali social. Tel.: 0734.277893, mail. [email protected].
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italiaatavola · 5 years ago
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Giulio Ferrari Rosé Trentodoc. Una Riserva che esprime la vibrante intensità del Pinot Nero di Montagna . . . . . @trentodoc #vino #rosè #trentodoc #bollicine #montagna #vinoitaliano #aperitivo #wine #winelover #mountain #italy #friends #madeinitaly #trentino #nature #champagne #italianwine #instagood #italia #metodoclassico #mountains #milano #winetasting #spumante #food #instawine #sparklingwine #natura #winery — view on Instagram https://ift.tt/2M3mMGW
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personal-reporter · 5 years ago
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Grappolo d'Oro di Chiuro 2019: quando il vino si fa poesia
La Valtellina è un territorio unico grazie anche ai vini prodotti sul versante retico terrazzato, dove nei secoli il paesaggio è stato plasmato in un luogo ideale dove produrre il Nebbiolo delle Alpi, amato dagli appassionati di vino, e in generale da viaggiatori, turisti e amanti della bellezza. Proprio per questo il Comune e la Pro Loco di Chiuro, da trentasei edizioni, organizzano il Grappolo d'Oro come un qualificato appuntamento con i vini valtellinesi e dal 30 agosto al 14 settembre, storia, incontri col gusto, momenti di cultura, spettacolo e musica faranno da sfondo alla principale protagonista della manifestazione, cioè la viticoltura di montagna valtellinese. Venerdì 30 agosto alle 21 a Chiuro il Castello Stefano Quadrio vedrà il concerto dei Baraccone Express. Musica da anticamera, un prestigioso quartetto la cui musica spazia dal mondo delle colonne sonore, alle incursioni nella musica gitana, fino ai sentieri dell’old time jazz, con Paolo Xeres, Luca Radaelli, Edoardo Tomaselli e Stefano Malugani. Alle 21 di venerdì 6 settembre Castionetto di Chiuro nella Chiesa di San Bartolomeo terrà Virgo Vox ensemble cantata a cappella, un ensemble vocale femminile che propone musica polifonica moderna e contemporanea e un repertorio esclusivamente vocale con musiche di Lang, Badings, Tavener, Camoletto, Britten e brevi letture tratte da testi di autori del Novecento. Sabato 7 settembre dalle 19 alle 23 a Chiuro si terrà AperitiVino, una manifestazione alla scoperta dei sapori tipici del territorio con i migliori vini della Valtellina, supportati dalle delegazioni AIS e ONAV di Sondrio, tra storia, incontri con il gusto, momenti di cultura, spettacoli e musica in uno scenario unico ed esclusivo. Da non perdere sono Wine tasting, le isole di degustazione dei vini valtellinesi a cura di AIS e ONAV: bianchi, bollicine, Valtellina Superiore DOCG, Rosso di Valtellina DOC, Valtellina Superiore Riserva DOCG, Sforzato DOCG, Cantine al buio, una degustazione in assenza di luce realizzata da Altravaltellina in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Rìsc-food, un tagliere di salumi, taroz, fritule, focaccia valtellina e pizzoccheri. Alle 21 ci sarà Shiver Folk, con una Band Indie folk in concerto e alle 20:30 e 22:30 Kira la dea del fuoco, lo spettacolo del fuoco, oltre ai giochi dei nonni in legno della tradizione popolare per adulti e bambini a cura dell’esposizione Associazione Valtellinese Intagliatori. Domenica 8 settembre alle 10:30 a Chiuro presso il centro sportivo comunale si terrà la Camminata delle fontane, una manifestazione podistica non competitiva aperta a tutti. 3 km o 6 km e per tutti gli iscritti maglia ricordo. Dalle 10:30 alle 18 Chiuro nel centro storico proporrà Passeggiando nel medioevo, un viaggio  tra vie, corti, giardini e vicoli del centro storico dell’epoca medievale alla scoperta di antiche arti e mestieri attraverso esposizioni, laboratori e giochi di abilità per grandi e bambini, allietato da musiche e danze dell’epoca, nelle quali sarà anche possibile cimentarsi. Dalle 12 alle 14:30 lungo il percorso sarà possibile degustare piatti tipici della cucina medievale e ci saranno gli sbandieratori alle 11:30, un villaggio medievale dalle 10:30 alle 18 e i giochi dei nonni dalle 10:30 alle 18. Alle 17 la piazza Stefano Quadrio di Chiuro vedrà la Corsa delle botti, una gara a squadre, aperta a tutti, che consiste nel far rotolare, nel minor tempo possibile, una botte in legno della capacità di 225 litri lungo un percorso di 400 metri. Venerdì 13 settembre alle 20:45 presso l’Auditorium Comunale Valtellinesi nel Mondo di Chiuro è previsto FAI Brumotti per l'Italia, un incontro con Vittorio Brumotti, il testimonial del Fondo Ambiente Italiano, Campione del mondo di bike trial 2006, detentore di 10 Guinness World Record, che illustrerà l'Italia da scoprire e da proteggere. La manifestazione terminerà sabato 14 settembre alle 20:45 presso la Palestra centro sportivo comunale di Chiuro con una Rassegna di canto corale, dove parteciperanno il Coro Montagne Mie di Chiuro (direttore Andrea Briotti), il Coro Stelvio di Bormio (direttore Matteo Bertolina) e il Coro La Baita Gruppo Alpini di Carate Brianza (direttore Mauro Villa Verga). Chiuro, paese ricco di storia e tradizioni enogastronomiche, si trova sulla sponda destra del fiume Adda a pochi km da Sondrio, in Lombardia, allo sbocco del torrente Val Fontana, circondato dalle montagne e dominato da frutteti e vigneti, che, con i loro suggestivi terrazzamenti, rendono unico il paesaggio della Valtellina. Il suo ricco passato ha lasciato varie tracce che impreziosiscono il centro storico ed è un ideale punto di partenza per escursioni e passeggiate, tra rarità naturalistiche ed esperienze all'insegna della tradizione enogastronomica. Maggiori info si possono avere telefonando al numero 0342484213, scrivendo a [email protected] e su www.facebook.com/grappolodorochiuro Read the full article
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