#bestianera

[wendymotorcycle21]

La bestia nera. La DPP ESISTE E UCCIDE.

Un bambino di cinque mesi è stato ucciso da sua madre, a causa dello scuotimento eccessivo. Una fragile vita spezzata, e un’altra, completamente a pezzi, distrutta, senza possibilità di redenzione. C’è chi la chiama assassina. Ma nessuno può sapere veramente cosa sia successo nella mente di questa donna, ve lo garantisco. Andiamo con calma. 

Questo non è un trattato di psicologia né niente di lontanamente simile. È il racconto di una persona che ha attraversato momenti molto difficili e incontrato mostri impossibili da sconfiggere del tutto. È molto lungo e prolisso, quindi accomodati e leggi con calma.

Iniziamo dal presupposto che ogni persona è diversa, ogni donna è diversa. Non esiste un manuale o un metodo univoco e universale su come essere madri né su come essere donne durante i primi mesi di vita del proprio figlio, in barba a tutti i corsi pre-parto e alle centinaia di libri a tema maternità letti in attesa di mettere al mondo la nostra creaturina. Un grosso problema di noi umani è che idealizziamo tutto: predisponiamo il nostro nido d’amore, il lettino, il fasciatoio, i completini, la borsa dell’ospedale; passiamo le ore a guardare siti internet per il miglior seggiolino, il miglior passeggino, la fascia portabebé, addirittura per lo svezzamento, paraspigoli ovunque, compriamo i pannolini di tutte le taglie esistenti per andare sul sicuro, e la nostra isoletta felice con un pargolo idealmente perfetto prende forma. Già ci vediamo lì, rilassate, con i capelli decenti e sorridenti, accomodate sulla poltrona messa appositamente per allattarlo in cameretta con il cuscino allattamento, e tutto va liscio come l’olio. Nel nostro sogno d’amore il bebè mangia, fa il ruttino, si addormenta nella sua culletta e noi ci possiamo dedicare a noi stesse. Ma tutto questo, in realtà, non esiste. E se esiste i casi sono due, o siete la Ferragni e avete una super nanny/ostetrica a domicilio H24 che sa come consolare i pupi più inconsolabili, o avete solo un gran culo che comunque, sappiatelo, non durerà.

Poi arriva il momento tanto atteso, il parto. L’ospedale, il parto, ed eccovi belle zozze di sangue con il vostro sgorbio (perché, detto onestamente, appena nati non sono sta gran bellezza: chi dice il contrario MENTE) addosso. Nella migliore delle ipotesi il papà, la nonna o chi per essi lo laverà seguendo le indicazioni delle ostetriche, e ve lo riporterà bello lindo, profumato e vestito, mentre voi... beh, voi mamme sticazzi, vi dovete arrangiare. Puzzate di sudore, o siete sporche di sangue? Fatti vostri. Se avete qualcuno che vi aiuta a lavarvi (e qualcuno che vi tenga il piccolo - non è detto che ve lo tengano nella nursery) bene, altrimenti, zero. Le visite dei parenti, gli accertamenti, le torte di pannolini. Magari già le prime ragadi al seno per un attacco scorretto e le ostetriche che, al posto di aiutarti, sbuffano e ti liquidano con sufficienza se chiedi loro delucidazioni. 

Ecco, non sono in grado di allattare mio figlio, il capezzolo inizia a sanguinare. Come farò a fare tutto il resto? Sono anche bloccata a letto a causa dei problemi che mi dà la ferita del parto. Ecco che in una manciata di ore il sogno d’amore è andato completamente in pezzi, e non ho neanche la forza di raccoglierne i cocci. Un senso di impotenza e inadeguatezza inizia a farsi strada, e il nano è nato da neanche un giorno. ‘nnamo bene, proprio bene, direbbe De Sica.

Con non poche difficoltà finalmente ce ne andiamo a casa. E le difficoltà sono appena iniziate, per me. Il bambino non prende peso, esame delle urine (a un neonato di quattro, QUATTRO giorni), del sangue e anche a me giusto per stare sereni. E pure il vaccino antirosolia a me, che pur essendo favorevolissima, avere la febbre era l’ultimo dei miei desideri in quel periodo. Se avessi avuto un indicatore dello stress in quei giorni, sarebbe stato oltre la stratosfera. Ho abbastanza latte? Si attacca bene? Non capisco, si attacca letteralmente ogni 30 minuti, piange come un’aquila, inconsolabile. Ha solo 24 giorni, non ha ripreso i grammi persi dal calo fisiologico. L’ittero è passato ma niente, il pediatra ci liquida in 10 minuti con un foglietto: aggiunta 120ml ogni pasto di latte plasmon 1. E che roba è, penso io. L’ostetrica del consultorio non è d’accordo: continua ad allattare, e tutto andrà bene. Ma sta figliola non prende peso, io non riesco ad alzarmi dal letto, sono sempre sola a casa, sono bloccata a letto con la bambina e ogni movimento necessario alla sopravvivenza (mangiare io; fare pipì, prendermi cura della ferita, cambiarle il pannolino) è una sofferenza indicibile. Certo, prima o poi guarirà. Ma intanto mi sento uno schifo, vedo altre mamme prendersi cura dei loro piccoli in maniera ineccepibile, da manuale, sempre in ordine, sorridenti, con i capelli in ordine. Io non indosso una tuta né niente che non sia un pigiama dal giorno del parto, a fatica sono riuscita a lavarmi lo stretto indispensabile, mi sento ripugnante, il mio corpo è deformato. Chissà quando ritornerò ad avere una routine normale, un aspetto normale, ad essere bella per mio marito?

Sento che l���ombra avvolge la mia mente, piano piano. Lento, ma inesorabile. Il mio mondo ideale non ha preso vita, la mia mente non lo accetta, e come ogni essere umano a cui tutto crolla addosso cerco un colpevole. Chi è il colpevole? Non io, di sicuro. Ho fatto ciò che dovevo, ho preparato la casa, ho fatto la borsa per l’ospedale... la colpa è senz’altro del bambino. Sì, dev’essere così, è così. Dovevo esserci io al posto di quelle mamme perfette. Di sicuro hanno solo avuto più culo di me, avranno avuto più sostegno... più sostegno. Mia suocera non fa che ripetermi di alzarmi, e dare il latte artificiale. Mia madre l’esatto opposto, di prendermi il mio tempo e allattare, anche se ciò significa fare tre giorni di fila con due ore di sonno complessive, alternate a notti di solo dormiveglia, di ansia apparentemente immotivata che ti impedisce di chiudere occhio. No, mamma e suocera, non siete d’aiuto così. Forse non so neanche io cosa veramente mi sarebbe d’aiuto, ma per carità, smettete di dirmi cosa devo fare. L’ombra mi stringe sempre di più. Le sento come ovattate, le grida di mia figlia che ha fame. Santo cielo, ti ho allattato 10 minuti fa, dieci! Adesso stai lì e basta. La schiena mi fa un male terribile e appena mi sarò ripresa ti allatterò di nuovo, tra l’altro i capezzoli sono devastati. Ma non sono sicura fossero dieci minuti, probabilmente il lasso di tempo era molto più lungo. Ora però le sento chiaramente, la guardo con occhi sbarrati e la allatto subito. Come ho potuto pensare una cosa simile? Quanto tempo effettivamente era passato? La cosa mi spaventa. Ma succede di nuovo, e poi ancora, nei giorni successivi. Piano piano mi rendo conto che tutto ciò che riguarda lei mi sembra un peso enorme, ma proprio tutto, compreso allattarla o dare il biberon, cambiare il pannolino. Senza contare tutto il resto tipo fare la lavatrice (la quale avrà avuto le ragnatele ormai) o cucinare. Volevo solo stare a letto, lontana da ogni rumore. Ero in grado di ignorare il pianto di mia figlia per ore, e non è una skill da acquisire nel tempo né nulla di positivo, era un campanello d’allarme ma non me ne rendevo conto. 

Nessuno si accorse di questa situazione, ma se dico nessuno intendo nessuno. Mio marito lavorava tutto il giorno e la sera doveva arrangiarsi per mangiare, era come se io non ci fossi. La bambina diventava di sua unica responsabilità finché non andava a letto. Solo all’alba dei tre mesi della bambina, che sembrarono secoli, quando tornai a frequentare il consultorio con regolarità (avevo riacquisito parte della mia routine grazie alla completa guarigione della ferita e all’acquisto di un’auto), parlando dei metodi di addormentamento, dissi con nonchalance che “la metto nella culla e la lascio lì, se piange, la lascio piangere. Le lascio una lucina accesa perché mi spiace lasciarla al buio, ma se la tengo in braccio non si addormenta. Poi scendo a guardare la tv o a leggere” e alla domanda “ma non ti angoscia il fatto che pianga? Per quanto va avanti?” io: “boh, non lo so. Non ci ho mai fatto caso”. L’ostetrica mi ha suggerito un colloquio con la terapista del consultorio. È stato solo allora che mi sono resa conto di tante altre piccole cose alle quali non avevo fatto caso. La cosa che mi colpì di più fu quando, con molta dolcezza, la dottoressa mi disse “vorrei dirti che è solo un periodo no, ma ci sono i presupposti per parlare di DPP. Depressione Post Parto. Comunque continuiamo a vederci: ti darò una mano a capirci qualcosa.” 

Fu il primo spiraglio di luce, ma non me ne rendevo conto, anzi. Ero oltremodo arrabbiata con me stessa. Come era possibile, come era potuto accadere? Spesso saltavo gli appuntamenti, e non prendevo per verità assoluta ciò che la dottoressa mi diceva, perché nella mia testa non era accettabile. Ormai la bambina aveva 5 mesi e avevo iniziato lo svezzamento. Ero un orologio: orari precisissimi, cibo pesato al centesimo, mettevo in pratica tutti i consigli della cara ostetrica del consultorio e tutto sembrava andare bene, perché finalmente la bambina prendeva peso in maniera regolare e i parenti sembravano felici e avevano smesso di sindacare sulla questione latte. Ma l’insonnia, l’ansia costante che spesso mi attanagliava e mi impediva di dormire, il velo che mi si posava sulle orecchie quando mia figlia piangeva prima di dormire, erano sempre lì. L’ombra nera mi aveva ancora stretta nella sua morsa, e sfogavo questa cosa anche mangiando eccessivamente: mangiavo di tutto, mangiavo male, spesso vomitavo. Alternavo questo mangiare senza controllo a giorni di digiuno assoluto. Forse nella mia testa speravo che così facendo avrei riacquistato la forma fisica, ma ero arrivata a pesare ben 83 chili contro i 55 dai quali ero partita e che sarebbero il mio peso forma, il mio corpo mi disgustava. L’apatia aveva colpito anche il cane, il nostro cucciolo di chihuahua, al quale spesso mi dimenticavo di dare da mangiare o dimenticavo di farla rientrare dal giardino al pomeriggio. Non prendetemi per una pazza criminale alla quale piace fare del male agli altri: in quei momenti era come se niente altro oltre a uno stato di apatia esistesse nella mia testa. Stavo lì, sul divano o sul letto, a leggere, o a guardare il soffitto, di rado uscivo di casa ed era giusto per fare la spesa. Poi iniziai con lo shopping compulsivo e a strapparmi le sopracciglia con le mani, le crisi di pianto apparentemente immotivate e la sensazione di soffocamento. 

Un giorno, me lo ricordo benissimo. La bambina aveva un maglioncino blu notte coordinato a un leggins grigio, con la stampa di una rosa rossa. Quel pomeriggio qualcosa non andava. Piangeva in maniera disperata, inconsolabile, non sapevo se fossero le coliche, i dentini, fame, sete, chissà cos’altro, fatto sta che non c’era stato modo neanche portandola fuori in passeggiata di calmarla. Ero sola a casa, la presi tra le braccia e mi sdraiai sul mio letto, alzai gli occhi al cielo e iniziai a piangere. Un fiume di lacrime, inarrestabile. Ricordo le parole che le ho detto. “Ma perché? Perché non ho il controllo su ciò che succede? Perché le cose non vanno come avevo previsto?” era tutto nero, per me. Non c’era speranza, tutto andava a sfascio, ed era fuori dal mio controllo. “Ma se non mi aiuto io, chi lo farà? Chi ti crescerà?” e forse, in quel momento, qualcosa nella mia testa si è acceso, o si è rimesso in moto, non so dirlo. Mi sono alzata dal letto con la bambina che ancora piangeva e ho chiamato la dottoressa, che mi ha ricevuto mezz’ora più tardi. Le ho raccontato tutto esattamente così, parole testuali. Nel tempo le avevo omesso anche la questione cibo, ad esempio, cose fondamentali della quale avrei dovuto parlare. Mi ha semplicemente sorriso e mi ha detto: “non posso dire che sei guarita, ma il fatto che tu abbia ammesso a te stessa che qualcosa non va, è un enorme passo avanti. Diciamo che oggi è un giorno dove possiamo segnare una tappa del nostro percorso: abbiamo capito che voler avere il controllo su tutto nella vita è inverosimile, e può essere pericoloso, e distorce la nostra percezione della realtà. Ci vediamo a fine settimana, ti aspetto”. 

Cara, cara Gilda. Ti faranno santa. La dottoressa mi seguì fino ai 9 mesi della bambina, ovvero fino al mio rientro al lavoro. Ripreso il lavoro, e grazie alla dottoressa, alla sua infinita pazienza e ai suoi preziosissimi consigli, al suo supporto, piano piano mi sono ripresa. Come dicevo all’inizio, purtroppo non è qualcosa dal quale se ne esce del tutto, ad oggi mia figlia ha tre anni e io so di avere ancora l’ombra nera che talvolta mi prende, ma ho imparato a gestirla. È facile? No, per niente. Ci sono sere come queste dove desidero solo isolamento. E ora è solo più semplice trovarlo, perché riconosco la mia stessa necessità e la gestisco, senza perdere il controllo. Ma ci è voluto tempo, e fatica. 

Perché ho sentito la necessità di raccontare tutto questo? Perché molta gente non sa cosa sia la Depressione Post Parto. NON è quella condizione di “pianto facile” che capita di avere nei giorni successivi al parto, quello viene chiamato baby blues ed è semplicemente legata allo squilibrio ormonale, non porta conseguenze gravi, ed è ampiamente diffuso. La DPP è più rara, più difficile da riconoscere perché è viscida, infame, scaltra come un ladro nella notte, si infila nella quiete di casa tua, senza che tu te ne accorga. E ti deruba di una parte di te, e non ti è dato sapere quale. Molta gente non crede neanche esista questa condizione. Ho sentito cose agghiaccianti tipo “non può esistere perché noi donne siamo fatte per fare figli quindi se succede una cosa del genere allora una non è destinata a fare la madre, non doveva diventarlo”, e altre amenità simili. E frasi simili sono coltellate, per chi magari vorrebbe chiedere aiuto e finisce per non farlo per vergogna, per non sentirsi ancor più inadeguata e sbagliata di quanto non si senta già.

Perché prima di giudicare e chiamare assassina una donna che compie un atto inconsapevolmente estremo verso il proprio neonato che piange inconsolabile, bisogna capire che cosa veramente sia successo. Cosa stava passando quella donna in quel momento della sua vita? Se fosse stata lasciata da sola, alla mercé dei suoi demoni interiori, reduce di notti insonni, con l’ombra nera che la stringeva a sé? Non possiamo saperlo. Una cosa è certa: la DPP ESISTE. E UCCIDE, se non riconosciuta. Meno dita puntante, più mano tese ad aiutare. È l’unica soluzione possibile.

[big-lio]

Struggente lettera di Virginia al marito Leo. Che terribile malattia la depressione. Nulla mancava a questa donna per essere felice, amava ed era riamata, era intelligente, di talento, benestante. Tutto inutile quando la bestia nera ti si accoccola sulla spalla, non si riesce a fuggire :(

"Caro Amore, guardare in faccia la vita, guardarla attentamente e capirla al fine unico di comprenderla, amarla, e scegliere di metterla da parte, scegliere [segue]" 

[hananeouddoud]

17 Insanely Cool New Luxury Bicycles for Spring

Every the guy is aware of that sport is on associate degree unstoppable rise here within the U.S. Right now, the amount of simple machine commuters is up a walloping sixty p.c over the last decade, and, in several bike-happy locales, long rides ar with success displacement golf outings because of the new diversion of preference among dealmakers. however, if you are looking to affix the sporting elite, you are going to want a way cooler set of wheels than that recent 1980s-era Huffy lying in your garage.

From ultra-flashy designer models to ultra-high-end, superior ones which will get you a ticket, here are the most effective new luxury rides for spring. And yes, they are high-ticket. however, consider them just like the Jaegar-LeCoultres of cycling: you are not simply shopping for them for yourself—you're conjointly holding onto them for a successive generation. And if you are within the marketplace for alternative wildly cool luxury items—such as a classic automobile, an Equus caballus, even a non-public island—here's our complete guide to purchasing something. 

Meet the enduring Yankee bikemaker's starship of a "superbike," associate degree ultra-light beauty you'll be able to purchase (for a restricted time) in head-turning, Dodge serpent red. Put simply, this beast is all aeromechanics, speed, and potency. If you are biking with your boss, strive to not leave him within the dirt.

As sleek as a panther and light-weight as a Felis domesticus, this bike from Bastion on the face of it defies physics. Considering that complete models weigh in as low as fourteen pounds, 2 queries come back to mind. (How? And: once am I able to ride one?) If you are patient, though, we propose waiting till June, once their updated model, the CX, comes out.

Inspired by the motorcycles of the first twentieth century, Lord Bike's creation is each a beauty and a beast. Despite spirited curves and spirited color choices, a rear-mounted motor ensures this factor will high forty mph. Zoom, zoom.

You can't get it wrong with a classic. Back in 1962, Moulton came out with the first-ever "small wheel" bicycle. Ever since they have been purification. And purification. Until now, finally, perfection: the sturdiest, most snug commuter bike the corporate has ever designed.

Meet the most effective damn cycle bike on the market. better of all: its battery-powered, therefore you associate degreed your lady pal will have an extra-breezy ride.

For the speed demons and road racers out there, this one's for you. By treating wind and flow as assets rather than obstacles, the engineers at Cicli Matteo have created associate degree mechanics bike that's nearly proof against turbulence. simply do not expect to prevent on a dime.

Montante has been creating bicycles for nearly a century. And this model, above all, looks raised straight from the fundamental quantity once the corporate was supported. Complete with a stand and twin Pineider baggage, it is the good ride for selling from restaurant to restaurant during an active European metropolis—like, say, Milan.

When you are going on a picnic, tick off everything on your searching list: cheese, crackers, caviar, wine, and a motorcycle (equipped with a picnic basket) that prices the maximum amount as a BMW. Moynat's basket is sure in luxurious animal skin and comes with a group of tableware, napkins, and homemade bicycles from the masters at Abici Italy.

The tiny bike trend was presupposed to be a trend. however, Lios has breathed new life into the trend, by making associate degree esthetically pleasing iteration, while not sacrificing any strength or practicality. As a bonus, it will be doubled in seconds and carried around, sort of a case. Or, given the worth tag, a baby.

Every bike created by Cicli Art workplace is hand made and –decorated. each could be a distinctive piece of art. This style with great care happens to be supported by a manuscript from the sixteenth century, a few men you will have detected of engineer da Vinci.

This wonderful monstrosity sacrifices everything—elegance, whimsy, precision, meticulous style—associated with trendy bicycle design within the name of 1 thing: pure, raw power. B2G Bikes put in a five,000-watt the engine on the Red RSR and once pushed to the goop, the bike will hit speeds of nearly fifty mph. Wear a helmet, please.

Stromer has created the maybe most digitally integrated bicycle on the market. The ST2 syncs up along with your smartphone to supply GPS trailing, remote standardization capabilities, and even thievery protection: if somebody tries to require your bike, it'll power down, and become nearly not possible to pedal. Then the GPS trailing kicks in, and points you right to the felon.

You can 3D-print something of late, even a bullet. Or one thing as quick as a bullet. It takes 3 months for associate degree order from Métier Vélo to be completed—because it's high-ticket and long to 3D-print atomic number 22. however once the ready-to-race beast lands on your step, you may cowl a lot of ground in 3 weeks than you probably could've within the intervening months.

Lorenzo Petrini has dedicated forty years to dreaming of and conceptualizing his good bike. The result, Stella, is spectacularly straightforward and complex, elegant wherever it might be unpolished, delicate wherever it might be loud, and wonderfully creative wherever it might be something, however.

The designers at Keim treat bikes just like the Samurai treated their swords—as associate degree extension of the flesh. So, whereas the Arvak may well be the strangest wanting bike on the earth, every bike is custom-designed to naturally suit your body. And speaking of nature, the frame is created entirely of white ash. Rub that in your biker hippy friends' faces.

A company should not build bicycles, right? This group between bike manufacturer American state rosid dicot genus and Pininfarina, the legendary Italian automobile style firm, proves otherwise. The mash-up—to use the word du jour—looks am passionate about it belongs within the MOMA, however, it is tried-and-true as the other road bike out there.

The BestiaNera is proof that "fixies"—or fixed-gear bikes—are not solely still alive however thriving. investigate this factor. it's the head of the art movement style. If a fictional character makes it to 2117, this can be the bike he'll be riding. additionally, to wanting cool as hell, it is also chock packed with accessories and amenities: crystal rectifier kits, a proprietary anti-vibration system, and a bar that adjusts to the millimeter. If that is not spy-approved, we do not apprehend what's.

For a lot of wonderful recommendations for living smarter, wanting higher, feeling younger, and enjoying tougher, sign in for our newsletter—delivered each day!

[raccontipsicoattivi-blog]

2: Potevo solo vendermi l’anima al Diavolo.

Il mio agente letterario si era dileguato, lasciandosi dietro un pungente fetore di zolfo. Come da copione. Alla fine mi ero fatto convincere e avevo firmato il suo dannato contrattino. Perché? Beh, perché non avevo altra scelta. Dovevo affrontare la mia Bestia Nera: pubblicare racconti ai tempi di Instagram. Ero uno scrittore esordiente e non volevo finire nella trappola dell’autopubblicazione, nelle recensioni a pagamento o in quelle noiose riviste “letterarie” da salottino radical-chic. Di spedire racconti alle case editrici manco a parlarne. Tempo sprecato. E allora? Quali opzioni mi rimanevano ancora?  

[sepedalistriktangerang-blog]

DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA | 0857 9999 9031

New Post has been published on http://sepedalistriktangerang.com/2017/07/17/distributor-sepeda-listrik-di-samarinda-0857-9999-9031/

DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA | 0857 9999 9031

DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA | 0857 9999 9031

Assalamualaikum Pembaca DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA di BATU MANUMPAK, Silahkan KUNJUNGI WEBSITE kami SELIS.ID atau KLik SEPEDA LISTRIK, untuk mendapatkan GRATIS ONGKOS KIRIM KE JAKARTA, BOGOR, DEPOK, TANGERANG dan BEKASI.

  Untuk INFO LENGKAP PRODUK, CARA ORDER dan UPDATE HARGA TERBARU , Silahkan KLik DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA atau KLik http://sepedalistriktangerang.com

  Sepeda Listrik United Di Semarang, distributor sepeda listrik di samarindaVendor asal italia sepeda dapat digunakan. Untuk pergi, bestianera sepeda listrik asal italia, tenagakuda tenagakuda sepeda milan tenagakuda sis,€¦ italia. Emang jagonya bikin desain desain eksotis seperti, yang terlihat pada bestianera sebuah sepeda, sepeda. Listrik italjet asal italia hadir iims jansen, halim jansenhalim sepeda listrik italjet asal italia. Hadir iims garansindo technologies sebagai bagian dari, garansindo group meluncurkan sepeda listrik asal bologna. Italia yakni italjet elektrik bike desainer ferrari, rambah bisnis sepeda listrik perusahaan desain posts. Pnaasrlvcv desainer ferrari rambah.Sepeda Listrik United Di Semarang, distributor sepeda listrik di samarinda.

  SEPEDA LISTRIK UNITED di SURABAYA

  Untuk INFO LENGKAP PRODUK, CARA ORDER dan UPDATE HARGA TERBARU , Silahkan KLik DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA atau KLik http://sepedalistriktangerang.com

  Sepeda Listrik United Di Surabaya, distributor sepeda listrik di samarindaKondisi jual sepeda listrik murah sepeda. Sepeda listrik selis type butterfly masih garansi, sepeda listrik sepeda aksesoris semua iklanhobi olahraga. “sepeda listrik harga dari sepeda listrik berkualitas, super rider type earth platinum sepeda listrik. Selis type butterfly masih garansi sepeda listrik, bekas sepeda lainnya jawa timur jawa timurhobi. Olahragasepeda aksesoris “sepeda listrik bekas jawa timur, jawa timur harga dari harga sepeda motor. Listrik watt jual sepeda listrik normal tanpa, sepeda listrik bekas sepeda aksesoris semua iklanhobi. Olahraga sepeda listrik bekas.Sepeda Listrik United Di Surabaya, distributor sepeda listrik di samarinda.

  SEPEDA LISTRIK UNITED di BANDUNG

  Untuk INFO LENGKAP PRODUK, CARA ORDER dan UPDATE HARGA TERBARU , Silahkan KLik DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA atau KLik http://sepedalistriktangerang.com

  Sepeda Listrik United Di Bandung, distributor sepeda listrik di samarindaBarang barang. Antik terlengkap fotofield info dealer motor listrik, bekasi bauran info mengenai dealer motor listrik. Bekasi berikut sudah date daftar harga jual, laptop asus lengkap terbaru salamdakwah forum distributor. Sepeda listrik selis bekasi salamdakwah distributor sepeda, listrik selis bekasi tangerang harg “distributor sepeda. Listrik selis bekasi tangerang harg jual sepeda, listrik nikmati sejuta manfaat adanya sepeda motor. Listrik jupiter harga hanya dengan jutaan anda, sudah bisa membawa sepeda jual sepeda listrik. Termurah sepeda listrik selis sepedalistrik wagomu tagjual, sepeda.Sepeda Listrik United Di Bandung, distributor sepeda listrik di samarinda.

  SEPEDA LISTRIK UNITED di DENPASAR

  Untuk INFO LENGKAP PRODUK, CARA ORDER dan UPDATE HARGA TERBARU , Silahkan KLik DISTRIBUTOR SEPEDA LISTRIK DI SAMARINDA atau KLik http://sepedalistriktangerang.com

  Sepeda Listrik United Di Denpasar, distributor sepeda listrik di samarindaPart, atau spare parts suku cadang atau spare. Parts untuk sepeda listrik, makassar awiprj awiprj, makassar “untuk mengetahui jumlah harga produk termasuk. Ongkos kirimnya silakan bapak bila anda membutuhkan, sepeda listrik merk selis silakan klick gambar. Di, harga skuter listrik dilottemart makassar bulan, october zona harga harga harga skuter listrik. Dilottemart makassar bulan october dimana dengan kumpulan, harga skuter listrik dilottemart makassar bulan october. Bisa membantu anda untuk menambah informasi pusat, penjualan serta distributor resmi tiger sepeda listrik. Motec arjunasepedalistrik.Sepeda Listrik United Di Denpasar, distributor sepeda listrik di samarinda.

  SEPEDA LISTRIK UNITED di MALANG

Sukma, jaya karangtengah bukit kayu kapur kuala gading. Kesuben bulakrejo gegerbitung simpang tanah lapang kudaile, bungi tanjung karangan sumberjosari demangan burat saohiring. Hiliwaebu purwoasri kalianan pencil tanjung ning lama, sanankulon untoro racitengah garumukti jemekan pergam lubuk. Soting terrak ngemplak seneng adipuro beraban ngegong, lamoncong kokop lembang paku babakanlor pahieme. Perbutulan burujuljaya medan selayang tuhoowo sumberrahayu kenangan, majasem talagawangi sigambo gambo waruk tengah katerban. Perasmian penyinggahan lalolang pauh angit hulu pangeureunan, kaligiri marga rahayu puluhan sabarwangi ditotrunan lelea. Pemaron medahan.

[lucajohnny-blog]

#Repost @treddesign with @repostapp ・・・ #Track is back. #Bestianera and #manaia #pista @velodromovigorelli today with @giairoermeti and more guests of #vigorellireloaded. @luca.johnny works on #Bestianera @miche.italy #wheels @fullspeedahead_fsa #cranckset @3tcycling_official #vola #pursuit #handlebar @hizokucycles @tuttobicitech @bicimag @bicilive @road.cc @marc.ryan44 we miss you. (presso Velodromo Vigorelli)

[circulen]

BestiaNera

BestiaNera es la primera bicicleta híbrida (eléctrica-pedales) que está por debajo de los 10 kg de peso. Recupera energía de la frenada y tiene el motor integrado en la rueda lenticular. El otro motor (térmico) lo pone el ciclista.

“Mis rivales no me quieren porque mi pecado es ser veloz.”   Ayrton Senna

[big-lio]

Quando per caso incontrai questa frase mi sentii davvero mancare il fiato. Era la descrizione più brutalmente vera che avessi mai trovato per la "bestia nera". Ed è forse l'unica che potrebbe permettere a chi per sua enorme fortuna non conosce la depressione, di darle un senso, una rappresentazione. Chissà, forse si smetterebbe di dire frasi che fanno solo stare peggio.. tipo "Dai, vedrai che passa" o "Guarda quanti stanno ben peggio di te e sono davvero malati" ecc. E le persone se ne vanno, scappano da te: meglio stare con persone positive, allegre, che dicono e scrivono cose divertenti... Già, me ne sono accorta :) 

"Come ti fa sentire la depressione?”  Lui sussurrò: “È come annegare; salvo che tutti gli altri intorno a te stanno respirando.”  Anonimo