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Aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 Pro: pulizia in un sol colpo - Recensione
Il pavimento sporco è una vera piaga se non si ha un minimo di tempo a propria disposizione. Trovare una soluzione in grado di darci il massimo risultato e che non richieda un grande sforzo è ormai necessario. Chi vuole passare il tempo a strizzare stracci o a passare l'aspirapolvere? La Dreame H13 Pro è l’elettrodomestico che attendevamo con ansia. Migliorata in confronto alle versioni precedenti, questo dispositivo funge non solo da aspirapolvere ma anche da lavapavimenti. In una sola passata assorbirà ogni particella di polvere, lasciando il pavimento brillante, un mix tra una scopa elettrica tradizionale ed un mocho. Le sue modalità di lavaggio, gli accessori e tutte le altre caratteristiche, contribuiscono nel rendere l’aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 Pro una delle migliori in circolazione. Una volta scoperti i suoi numerosi vantaggi, resistere alla tentazione di acquistarla risulterà impossibile. Packaging Partendo dal principio, da ciò che troviamo davanti i nostri occhi quando ordiniamo il prodotto, notiamo sin da subito che già dalla confezione, la Dreame H13 Pro si presenta egregiamente. Ogni componente è incastonata in modo tale che durante il tragitto verso la nostra casa non si danneggi. All’interno della scatola è posizionato il corpo cilindrico centrale dell’elettrodomestico, assemblato con tanto di serbatoi e spazzola di base, la base di ricarica, una seconda scatola dove sono conservati gli accessori come il rullo di ricambio, una confezione di detergente, l’impugnatura, un secondo filtro HEPA, lo scovolino ideato per la pulizia profonda, il serbatoio destinato ai rifiuti liquidi e il manuale con tutti i dettagli per il funzionamento. La base di ricarica è anch’essa pronta e non richiede alcun assemblaggio, per usarla basta collegarla alla corrente. Questa “prontezza”, unita alla guida inclusa, dona a chi acquista la lavapavimenti l’occasione di cominciare immediatamente a pulire la propria casa. Design dell'aspirapolvere/lavapavimenti L’elettrodomestico ha un design minimal e funzionale, senza troppi fronzoli, di colore nero e con alcune parti tendenti al grigio. Il manico è confortevole per poter spostare senza intoppi la Dreame H13 Pro su qualunque tipo di pavimento e non tralasciare alcun angolo. I materiali utilizzati per la costruzione sono di ottima qualità. Perlopiù è stata usata plastica resistente, dura e lucida. La parte superiore, dov’è posizionato il serbatoio dello sporco, è molto solido e lo stesso vale per il manico. Su quest’ultimo è posizionato un piccolo tasto di accensione, premibile anche con il pollice grazie alla posizione e alla forma. Nella parte superiore vi è un display a led dalla forma circolare dove sono visibili i dettagli d’uso, come la modalità e l’efficacia di pulizia. Lo schermo è ben leggibile, con i numeri e le icone visibili anche al buio o sotto live diretta. La particolarità dell’aspirapolvere/lavapavimenti è nascosta, non è facilmente notabile. Si tratta di un piccolo raschietto posto dietro il rullo che aiuta a raccogliere peli e capelli, in modo che non si formino quei fastidiosi grovigli quasi impossibili da rimuovere. Più visibili sono le grosse ruote posteriori che consentono un trasporto semplificato. Il corpo principale dell’elettrodomestico non pesa pochissimo, raggiunge i 5,6 kg, tuttavia la sua forma ergonomica fa passare in secondo piano questo dato, rendendolo facilmente manovrabile. Il serbatoio dell’acqua pulita, per la fase di lavaggio, ha una capacità di 900 ml, mentre quello per l’acqua sporca è da 700 ml. Funzionamento dell’H13 Pro A differenza di tutti gli altri device che sono soliti muoversi in modo unidirezionale, il che permette spostamenti in qualsiasi direzione si voglia, anche indietro. I doppi serbatoi, già prima citati, consentono di pulire nel modo migliore possibile, non mischiando mai l’acqua sporca con la pulita. La potenza del motore in dotazione consente all’aspirapolvere di raggiungere una velocità eccezionale di ben 100.000 giri al minuto. Se si confrontasse l’H13 Pro con le scope elettriche tradizionali, si noterebbe nell’immediato quanta differenza ci sia. Il motore è stato notevolmente migliorato dai modelli scorsi ed ora possiede una potenza di aspirazione da 18.000 Pa, straordinario trattandosi anche di una lavapavimenti. Per quanto riguarda la spazzola frontale, questa arriva fino a 520 giri al minuto, cosicché il rullo pulisca ogni singola parte della stanza e rimuova anche i residui di sporco più ostinato. Il sistema GlideWheel, di cui è dotata l’H13 Pro, ha due motori per consentire alle ruote posteriori di girare con più facilità trascinando la lavapavimenti senza che sia richiesta troppa forza. Essa cambia di molto la qualità della sessione di pulizia, rendendo meno gravoso il peso di più di 5,5 kg e gli spostamenti sul pavimento più piacevoli. Controllare ogni singolo movimento è molto più semplice grazie a tale tecnologia, non serviranno acrobazie e non ci sarà più il rischio di slogarsi una spalla per arrivare nell’angolo più remoto della propria camera. La Dreame ha aggiunto un piccolo sistema di filtraggio che va a separare il solido dal liquido, in modo che, quando si vuole gettare l’acqua nello scarico, questa non vada ad ostruire le tubature. Il filtro è removibile con molta facilità, cosicché si possa prima svuotare la parte contenente peli, capelli o chicchessia e poi passare alla zona dei liquidi. Tecnologia di lavaggio Il rullo per il lavaggio dei pavimenti posizionato al di sotto occupa tutto lo spazio disponibile, da bordo a bordo grazie al sistema Edge-to-Edge, cosa che non va sottovalutata considerando che gli altri aspirapolveri e lavapavimenti hanno lo stesso sistema ma a filo e solo da una parte. Questo particolare rende più semplice pulire i bordi o rimuovere la polvere vicino i battiscopa. Se si è maniaci della perfezione, tramite la testina LED frontale che va ad illuminare il pavimento nella zona frontale, si avrà la certezza di aver raggiunto un risultato impeccabile, dando l’opportunità di pulire anche quando non c’è molta luce a disposizione. Solitamente l’illuminazione a LED è presente principalmente sulle aspirapolveri tradizionali e non sui device che fungono anche da lavapavimenti. Il raschietto, come accennato, rimuove i capelli e i peli dal rullo, indirizzandoli verso il serbatoio dello sporco, dove poi vengono bloccati del tutto dal filtro per i rifiuti solidi. Dopo il lavaggio, per eliminare i batteri ed evitare la formazione di muffe, il rullo attiva una funzione, simile ad una centrifuga, di autopulizia ad una temperatura di 60°C, in modo che, in soli 30 minuti, sia completamente asciutto. La spazzola gira sia in senso orario che anti-orario, in modo da rendere più semplice la funzione del raschietto. L’aspirapolvere risucchia davvero ogni cosa, persino la lettiera del gatto e chi ne possiede uno sa quanto quei sassolini possano essere “furbi”. Li si trova praticamente ovunque! Quando si usa come lavapavimenti non eroga troppa acqua, ma ciò non vuol dire che non pulisca bene. Il fatto che non esageri con l'acqua, rende l’asciugatura molto più semplice e veloce, anche durante le stagioni fredde ed umide. Modalità di pulizia dell’aspirapolvere/lavapavimenti Il sensore intelligente di cui è dotata l’aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 Pro consente di regolare la potenza di aspirazione in base al tipo di sporco riscontrato, cambiando il modo in cui agisce sul pavimento senza dover effettuare passaggi manuali. L’elettrodomestico farà tutto da solo. Il display si illuminerà di colori diversi a seconda dell’intensità di pulizia. Se il cerchio sarà rosso, si avrà a che fare con dello sporco difficile, arancione se la difficoltà è di livello medio e verde se la sporcizia è poca. In questo modo non si avrà soltanto un risultato ottimizzato, ma verrò anche preservata l’autonomia nel caso in cui non serva troppa potenza. Ci sono principalmente tre modalità d’uso su cui poter far affidamento. Se si ha solo bisogno di aspirare delle briciole, l’opzione lavapavimenti può essere semplicemente disattivata per non rilasciare acqua, utile anche nel caso si voglia asciugare il pavimento. Le altre due modalità, la Ultra e la Turbo, hanno il medesimo scopo: aumentare al massimo la potenza dell’aspirapolvere per affrontare anche la salsa caduta sul pavimento e più incrostata. Se una macchia dovesse essere particolarmente testarda, basterà passarci sopra un paio di volte in più. Tutte e tre le modalità sono visibili sul display, ma su di esso, oltre queste, si possono visualizzare anche l’autonomia tramite l’icona di una batteria e gli eventuali messaggi che avvisano di un errore o di dover effettuare una qualche manutenzione. Nell’aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 è anche integrata l’assistente vocale e il suo volume può essere regolato tramite il tasto sul retro del dispositivo. Con esso può essere anche cambiata la lingua ed impostare l’italiano. Manutenzione della Dreame H13 Pro Essendo un dispositivo con funzione multipla, differisce dalle normali aspirapolveri e richiede un po' più di manutenzione. Avendo però già integrato un sistema di autopulitura, rispetto ad altri device simili, è più semplice da pulire. In dotazione, nella confezione, c'è anche l'ottimo detergente che aiuta molto il dispositivo sia nel donare ottimi risultati che a mantenere al meglio le sue stesse prestazioni più a lungo. I ricambi possono essere acquistati anche su Amazon ed ogni flacone basta per circa 50 lavaggi. Come per qualsiasi elettrodomestico, è comunque consigliabile smontare l’aspirapolvere e lavapavimenti di tanto in tanto, così da togliere ogni residuo dai tubi, dalle spazzole e dal filtro, che può essere sostituito nel caso si usurasse troppo. Il grande adesivo presente vicino l’alloggio della spazzola, con scritto “Do not wash” rende evidente che la componente non va messa sotto l’acqua corrente. Per la sua pulizia va solo usata la spazzolina presente nella confezione, niente di più. Autonomia della H13 Pro La batteria ha una potenza di 4.900 mAh, ma un dettaglio forse negativo è che essa non è removibile e quindi sostituibile. L’autonomia totale migliora di 5 minuti in confronto al modello precedente, raggiungendo una durata di 40 minuti. Per quanto possa sembrare un tempo esiguo, in realtà, data la potenza e la facilità di aspirazione, basta per pulire un appartamento piuttosto grande senza che la batteria si scarichi. Ovviamente, a seconda della modalità d’uso scelta, il livello di autonomia cambia. La cosa migliore sarebbe quella di usare la modalità Automatica per dare libero spazio al sensore di comprendere come gestire l’energia. La Modalità Ultra dell’aspirapolvere/lavapavimenti sarà più potente, ma consuma più in fretta la batteria e, nel caso in cui si abbia una casa grande, potrebbe non resistere fino alla fine della pulitura. Anche il serbatoio in autonomia non delude: è abbastanza capiente da riuscire a donare un pavimento brillante in pochissimo tempo. Per ricaricarla basta porre verticalmente la H13 Pro sulla base di ricarica e in 4 ore raggiungerà la piena autonomia. Prezzo della Dreame H13 Pro Rispetto al modello precedente, la Dreame H13 Pro possiede un prezzo leggermente più elevato. Sul sito ufficiale Dreame, l’aspirapolvere e lavapavimenti costa €599,00, prezzo rateizzabile scegliendo il pagamento con Klarna. Su Amazon è venduta al medesimo prezzo, ma con il servizio Prime si potrebbe avere l’elettrodomestico a casa propria in minor tempo. PRO e CONTRO dell'aspirapolvere/lavapavimenti Acquistare la Dreame H13 Pro significa avere a propria disposizione un dispositivo con doppia funzione che potrebbe salvare la nostra routine quotidiana. Poter aspirare e pulire il pavimento in una sola passata, non può che essere considerato un grande vantaggio. Il LED in dotazione che illumina la zona frontale del pavimento fa sì che nessun granello, briciola o capello, possa sfuggirci, anche se dovessimo usare l’aspirapolvere/lavapavimenti in una zoia della casa buia, come un ripostiglio. Il filtro che separa rifiuti liquidi e quelli solidi, inoltre, ci dona una pulizia dell’elettrodomestico semplificata e veloce, oltre ad evitare che per sbaglio, con i troppi capelli, svuotandolo si otturino le tubature. Pur essendo un aspirapolvere di un certo peso, il design e la struttura consentono una manovrabilità fantastica, tanto da riuscire a passare anche tra le gambe delle sedie. L’autonomia, poi, è grandiosa e la modalità wireless rende tutto più pratico, senza dover attaccare e staccare il cavo di alimentazione di stanza in stanza. La ricarica è comoda, la base può essere posizionata praticamente ovunque e i tempi, considerando il tipo di device, sono piuttosto previ. Come note dolenti troviamo la batteria non removibile, il che significa che in caso di malfunzionamenti dobbiamo affidarci per forza all’assistenza o ad un tecnico specializzato magari incorrendo in spese ingenti. C’è poi da dire che il costo può essere alquanto elevato per alcuni clienti, ma considerando le grandi capacità della Dreame H13 Pro, acquistarla è comunque un investimento intelligente. Conclusioni: acquistare l’aspirapolvere-lavapavimenti H13 Pro è un buon investimento L'aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 Pro vi salverà la vità. Forse è un’esagerazione, ma sicuramente saprà aiutarvi a tenere la vostra casa immacolata anche se avete poco tempo a disposizione. La H13 Pro è un device potente, manovrabile, con un sistema di pulizia ed asciugatura che molti dispositivi simili possono solo sognare. Ci sono lavapavimenti che richiedono tantissima manutenzione, ma con la H13 Pro tutto sarà nettamente più semplice. Il rullo e le ruote in dotazione così grandi permettono non solo una pulizia profonda in ogni angolo, ma permette all’aspirapolvere di poter passare sui pavimenti più delicati senza lasciare un graffietto. Se il costo vi fa tentennare, consigliamo di scegliere l’opzione di pagamento rateizzata, in modo da gravare meno sulla spesa mensile. L'aspirapolvere e lavapavimenti Dreame H13 Pro è in vendita sul sito ufficiale del produttore e naturalmente sullo store Amazon. Read the full article
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GRE Word Root Study
A – agnostic
An – Anonymous
Ab - abdicate
Able – insatiable
Ible – Tangible
Ac – acidic
Acr – acrid
Act – actuate
Ag – antagonize
Acou – acoustics
Ad – advance
Al/Ali/Alter – alternate
Am – amorous
Ambi – ambiguous
Amphi – amphibious
Ambl/Ambul – ambulatory
Anim – animated
Annui – Annual
Enni – perennial
Ant/Ante – anterior
Anthro – anthropology
Andr – androgynous
Anti – antimatter
Apo – apogee
Aqua – aquatic
Arch/Archi/Archy – archetype
Ard – arduous
Auto – autonomous
Be – belittle
Bel/Bell – Belladonna
Bell – antebellum
Ben/Bene – benefit
Bi/Bin – bifocal
Bon/Boun – bountiful
Brev – abbreviate
Brid – abridge
Burs – reimburse
Cad – cadence
Cid – coincidence
Cant/Cent/Chant – cantor
Cap – capture
Cip – participate
Cept – intercept
Cap/Captit/Cipit – captain
Card/Cord/Cour – cardiac
Carn – carnivore
Cast – outcast
Chaste – chastise
Caus/Caut – cauterize
Ced/Ceed – intercede
Cess – abscess
Celer – accelerate
Cent – centennial
Centr – central
Cern/Cert - discern
Cret/Crit - discriminate
Crim – criminal
Chrom – monochrome
Chron – chronological
Circu/Circum – circumvent
Cis – desist
Cla/Clo/Clu – close
Claim/Clam – clamor
Cli – incline
Co/Col/Com/Con – collective, comradery
Cogn/Conn – cognitive
Contra/Contro – contraceptive
Counter – Counterproductive
Corp/Cors – corporation
Cosm – cosmic
Cour – courier
Cur – recurrent
Cre/Cret/Cresc - crescendo
Cred – credible
Crypt – cryptic
Cub/cumb – succumb
Culp – culpable
Dac – didactic
Doc – doctrine
De – detach
Dele – delete
Dem – democracy
Dext – ambidextrous
Di – diary
Di/Dia – dialogue
Di/Dif/Dis -discontinue
Dic/Dict/Dit – diction
Dign – dignity
Dog/Dox – dogma
Dol – condolences
Don/Dot/Dow – endow
Dorm – dormant
Dors – dorsal
Dub – dubious
Duc/Duct – aqueduct
Dulc – dulce
Dur – durable
Dys -dysfunctional
E/Ex – extramarital
Ego – egotistic
Em/En – engage
Epi – epidural
Equ – equilateral
Err – erroneous
Esce – adolescence
Eu – eulogy
Extra – extraterrestrial
Fab/fam – fabricate
Fac/Fic/Fig/Fait/Feit/Fy – fiction, figure, counterfeit
Fal – fallacy
Fatu – infatuate
Fer – transfer
Ferv – fervent
Fi/Fid – fidelity
Fin – infinite
Flagr/Flam – flammable
Flect/Flex – deflect, reflex
Flu/Flux – Fluctuate, reflux
Fore – forbearance
Fort – unfortunate
Fort – fortitude
Fra/Frac – fracture
Frag/Fring – fragment
Fug – refugee
Fulg – interfulgent
Fum – fumes
Fus – refuse
Gen – genesis
Gni/Gno – agnostic
Grad/Gress – transgress
Gram/Graph – telegram, telegraph
Grat – gratitude
Greg – segregation
Hap – happenstance
Hemi – hemisphere
Her/Hes – Adhere, adhesive
Hetero – heteronormative
Hol – holistic
Hom – Homogenous
Hum – humanity
Hyper – hyperactive
Hypo – hypochondriac
Icon – iconic
Idio – idiosyncrasy
In/Im – impartial
In/Im – Impervious
Inter – interstellar
Intra – intrastate
It/Iter – itinerary
Ject – object
Joc – jockey
Join/Jug/Junct – conjugate, conjunction, conjoin
Jour – journal
Jur – jurisdiction
Juv -juvenile
Lang/Ling – lingual
Laud – applaud
Lav/Lau/Lu – launder
Lax/Lease/Les – loose
Lec – lecture
Leg/Lex – Lexicon
Lect/Leg – selection
Lev – levitate
Li/Lig – ligament
Liber – liberty
Lith – blithe
Loc/Log/Loqu – loquacious
Luc/Lum/Lus – illuminate
Lud/Lus – delude, illusion
Macro – macro-economics
Mag – magnificent
Maj – majestic
Max – maximum
Mal/Male – malevolent
Man/Manu – manipulate
Mand/Mend – commend, demand
Medi – medial
Mega – Megadome
Micro – microorganism
Min – miniscule
Mis – mishap
Mise – compromise
Mob/Mom/Mot/Mov – motor, movement
Moll – emollient
Mon/mono – monorail
Mon/Monit – monitor
Mor/Mort – mortician
Morph – amorphic
Mult – multitude
Mut – mutation
Nat/Nas/Nai/Gna – cognate
Nau/Nav – nautical
Nihil – annihilate
Noc/Nox – noxious
Noct/Nox – nocturnal
Nom – economy
Nom/Nym/Noun/Nown – renown, nominate
Non – nondescript
Nounc/Nunc – annunciate, pronounce
Nov/Neo/Nou – novitiate
Null – annul
Ob – obstain
Omni – omnipotent
Oner – exonerate
Oss/Oste – ossicles
Pac/Peac – peaceful
Palp – palpable
Pan/Pant – expandable
Par – partake
Para – paradigm
Pas/Pat/Path – pathology
Pau/Po/Pov/Pu – impoverish, pauper
Pec – pecuniary
Ped – pediatrics
Ped/Pod – podiatrist
Pel – propel
Pen/Pun – compensate
Pen/Pene – penultimate
Pend/pens – compensate
Per – per chance
Peri – pericardium
Pet/Pit – competition
Phil – philanthropy
Phob – phobia
Phon – phonetics
Photo – photosynthesis
Plac – placate, complacent
Ple/Plen – plentiful
Plex/Plic/Ply – complex
Poly – polyhedron
Pon/Pos/Pound – position
Port – portage
Post – posterior
Pot – potion
Pre – prefrontal
Prehend/Prise – apprehend
Pri/Prim – primordial
Pro – proficient
Prob – probe
Prod/Prox – approximate
Pro/Proto – prototype
Psud/Pseudo – pseudonym
Pug – repugnant
Punc/Pung/Poign – punctuate, poignant
Pyr – pyrotechnics
Quad/Quar/Quat – quarter
Que/Quis – quest
Quie/Quit – quiet
Quin/Quint – quintuplets
Raci/Radi – radiate
Rami – ramification
Re – repeat
Rect – erect
Reg – regal
Retro -retrograde
Rid/Ris – ridicule
Rog – interrogate
Rub/Rud – ruddy
Rud – rude
Sacri/Sanct – sanctify
Sag/Sap/Sav – sage
Sal/Sil/Sault/sult – somersault
Sal – salt
Salu – salutations
Salv – salvage
San – sanitary
Sang – sanguine
Sat – insatiable
Sci – omniscience
Scribe/Script – scripture
Se – separate
Sec/Seq/Sue/Sui – sequential
Sed/Sess/Sid – possess
Sem – seminary
Semi – semicircle
Sen – senior
Sens/Sent – sentient
Sin/Sinu -sinusoidal
Sol – solitude
Sol – solace
Sol – solstice
Somn – insomnia
Soph – sophisticated
Sourc/Surg/Surrect – resurrect
Spec/Spic – speculate
Spir – respiration
Sta/Sti – stationary
Strict/String/Strang – stringent, strangle
Sua – suave
Sub/Sup – subliminal
Summ – summit
Super/Sur – surpass
Sym/syn – sync
Tac/Tic – tactical
Tact/Tag/Tam/Tang – tactile, tangible
Tain/Ten/Tent/Tin – maintain, tenant
Tend/Tens/Tent/Tenu – distend, tense
Test – tesify
Theo – theologian
Therm – thermometer
Tim – intimidate
Tor/Torq/Tort – contort
Torp – torpedo
Tox – toxin
Tract – tractor
Trans – transatlantic
Ult – ultimate
Umbr – umbrion
Un – unavailable
Und – undertow
Uni/Un – universal
Urb – urban
Us/Ut – utilize
Vail/Val – valiant
Ven/Vent – venture
Ver – verity
Verb – verbiage
Verd – verdigris
Vers/Vert – convert
Vi – viable
Vid/Vis – visualize
Vil – anvil
Vira – viral
Voc/Vok – vocation
Vol – volunteer
Vola/Volv – revolve
Vor - carnivorous
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Travelling without music would feel like…
Stubbed toes, wine without cheese, and Friends without the theme tune.
From Edinburgh to Auckland, our STA Travel staff discuss their favorite festivals, go-to hometown music venues, and road trip guilty pleasures.
Tania Gasnier, Head Designer, STA Travel New Zealand
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… ‘So Damn Funky’ by Codes, with my speakers would be almost blowing from the bass.
The song that always takes me back is… ‘Africa’ by Toto and ‘Another Day in Paradise’ by Phil Collins make me nostalgic for being on safari in Kenya and Tanzania. My heart squeezes when I hear them, and I’m filled with a longing to go back.
Travel without music would feel like… Wine without cheese. I always make a playlist to relate to the location I’m travelling, whether it be laid back island vibes or something to help me power up a mountain.
Favorite festival at home: Fritter Festival, Whangarei. A festival where local restaurants compete to create the best fritter. Great food, great Kiwi bands. Food is as important to me as travel is!
Favorite festival to travel to: Bluesfest in Byron Bay, Australia. A 3-day long festival celebrating blues and roots music. Such a feel-good vibe. Good tunes, camping, and loads of shenanigans.
Emma Neely, Marketing Exec, STA Travel USA
Travel without music would feel like… Bread without butter or oil or cheese or any of the good stuff. Still good, but kind of dry.
Go-to venue for live music: Chicago has so many great music venues, from the legendary Wrigley Field to packing a picnic to listen to music at Ravinia Festival and Huntington Bank Pavilion on Northerly Island right on the waters of Lake Michigan.
Favorite festival at home: While Chicago might be best known for Lollapalooza, Riot Fest, North Coast and Pitchfork… their newest country festival Windy City Smoke-out is by far my favorite. Not only can you listen to some of the latest acts out of Nashville, but you can do so while sampling the nation’s best BBQ.
In 2021, I’ll be at… Country Thunder in Arizona. It’s basically a 4-day long tailgate. Hell yeah! Nothing beats tent camping, taking pics for the ‘gram to show off your country gear and drinking one too many beers all while listening to good ‘ol country music. Bonus: each day of the festival has a theme to dress up to.
Ibtisaam Ganief, Online Marketing Exec, STA Travel South Africa
Travel without music would feel like… really sad! Imagine not vibing to some deep house or twerking to some Diplo and Major Lazer.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… I can hit all Shakira’s notes. Waka Waka eh eh!
Go-to venue for live music: In Cape Town, I like the setup at Shimmy Beach Club and the vibes at the outdoor parties at Hillcrest Quarry.
Favorite festival at home: I love Origin Festival in Heldrestroom. It’s a weekend long psychedelic music and arts festival. Everything about it just feels right. When I’m there, I feel one with people and my surroundings.
In 2021 I’ll be at… Rocking the Daisies. I went for the first time last year and saw Sho Madjozi, Biggie and Russ live.
Renee Yiannakis, Digital Trading Manager, STA Travel Australia
Travel without music would feel like… Not being able to tell a good story well. The context is there, but the engagement and curiosity has lost me.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… Lenny Kravitz ‘Fly Away’, The Weeknd ‘Blinding Lights’, ‘It’s My Life’ Talk Talk, ‘Mother’s Daughter’ Miley Cyrus.
The tunes that saved me in lockdown: You don’t know what date it is and let’s be frank, your mood changes daily, so my go-to playlist is a mixed of all different genres. Some days when I want to unwind, I’ll listen to chill tracks from Michael Kiwanuka, Grace Jones and Massive Attack, and when I’m feeling more energetic, I’ll listen to Tensnake, Azari & III, The Weeknd and New Order. I also love listening to Greek music. There’s something about the tunes that are so dreamy and reminds me of summers spent on the islands.
Go-to venue for live music: Melbourne has so many live music venues. I love the Forum because of its gothic architecture and its heritage hosting iconic Australian and world-class acts.
Helen Daglish, Social Media Exec, STA Travel UK
The song that always takes me back is… Alt-J’s first album ‘An Awesome Wave’ always takes me back to my trip to Bali in 2016. It’s such a chilled-out album and I feel so nostalgic listening to it now.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… Finley Quaye ‘Sunday Shining’. It’s the ultimate summer road trip tune!
The tunes that saved me in lockdown: Most of lockdown has been spent working from home, so I’ve been listening to music that won’t distract me too much. My go-to playlist has been ‘Electronic Concentration’ – good beats and no lyrics. Four Tet, Bonobo and Tokyo Prose.
In 2021 I’ll be at… I’d love to go to one of the summer music festivals in Croatia. Either Dimensions, Outlook or Hideout. And of course, Notting Hill Carnival next August in London. The best street party EVER.
Ben McCabe, Store Manager, STA Travel Cavendish South Africa
The song that always takes me back: Junior Jack, Tube & Berger ‘E Samba 2018’. It takes me right back to Ibiza, and the amazing European summer, partying at O Beach Club and Pacha with my mates.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… Rufus Du Sol ‘No Place’.
Favorite festival at home: My favorite live music venue is Kirstenbosch… summer concerts are always a vibe! Second favorite home festival hands-down would be Rocking the Daisies, it always brings really big international artists.
Favorite festival to travel to: NOS Primavera in Portugal, Mad Cool in Madrid or Glastonbury in the UK.
Benjamin Foster, B2B/Groups Manager, STA Travel New Zealand
Travel without music would feel like… stubbing your little toe every day, forever.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… ‘Ironic’ Alanis Morissette.
The tunes that saved me in lockdown: Anything by Ludovico Einaudi.
Go-to venue for live music: Neck of The Woods in Auckland.
Favorite festival at home: Laneways in Auckland. Usually a good line up and close to home.
Favorite festival to travel to: Holi Moo Festival in Delhi. Amazing vibes, super colorful and everyone is so happy!
Dale Badenhorst, Junior Online Marketing Exec, STA Travel South Africa
Travel without music would feel like… The bathroom without your phone. Sure, there are other things to keep you entertained, but it’s just not the same.
Go-to venue for live music: For live band action, Nomad Bistro in Cape Town. Small little place in a side street where you just follow the sounds of the music to reach the ‘all you can eat’ BBQ ribs. Oh and yes, the music is good too.
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… River Becomes Ocean ‘Addicted’, ‘Burn it down’ Silverstein, ‘All I Want’ by A Day To Remember, ‘Filthy’ by WSTR, and ‘Medicate’ by Theory of Deadman.
The tunes that saved me in lockdown: Lo-Fi Hip Hop, Pop Punk playlists and smooth morning jazz. A mixture to keep you going.
Louisa McFadden, Store Manager, STA Travel Wellington New Zealand
The windows are down, no one can hear, I’m on a road trip listening to… Shania Twain ‘Man I feel like a woman’ or ‘Mr Brightside’ by the The Killers.
Travel without music would feel like… Friends with no theme tune.
Go-to venue for live music: I’m from Scotland, so LOVED going to the Edinburgh Fringe for all the different music genres or The Hydro in Glasgow.
Favorite festival to travel to: Tomorrowland, it is like no other experience I’ve ever had!
In 2021, I’ll be at… I’d LOVE to go to Coachella or Glastonbury.
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Anno domini. Fuga… dalla metafisica di Antonietta Fulvio Anno zero. Anno Domini. Comunque lo si voglia chiamare, l’inizio della cronologia coincidente con la nascita di Gesù Cristo segna un passagg…
Anno domini. Fuga… dalla metafisica di Antonietta Fulvio Anno zero. Anno Domini. Comunque lo si voglia chiamare, l’inizio della cronologia coincidente con la nascita di Gesù Cristo segna un passaggio epocale. Spartiacque tra vecchio e nuovo, fu l’inizio del crollo della Roma imperiale che non riuscì gestire il cambiamento sociale derivante dalla diffusione del Cristianesimo. Sulla scia di queste riflessioni sulla Storia, e su alcune tra le pagine più importanti del Nuovo Testamento, nel suo atelier a Specchia, Luigi De Giovanni si sofferma a parlare mentre lentamente la tela bianca sul suo cavalletto si riempie di segni... simboli, caratteri...colori. Appena un mese fa ha concluso una personale inaugurata per la Giornata del Contemporaneo dal titolo Tracce. Era partito da un’indagine sull’evoluzione di oggetti radicalmente modificati dal progresso tecnologico e usati, attraverso anche il recupero della memoria contadina, come pretesto per riflettere sulla società. Il passato e il presente. Ma al centro sempre e solo l’uomo, comunque artefice del proprio destino ma anche strettamente legato agli altri, perché l’uomo animale sociale non può vivere da solo. Ed è in relazione agli altri che l’uomo scopre le proprie capacità come i propri limiti e nel suo personale cammino lascia sempre qualche traccia dietro di sé. Tracce che vengono da un mondo interiore dove trova spazio il proprio credo spirituale e umano. Questo l’assunto di partenza di un nuovo ciclo di lavori, dedicati al tema della Natività. “Non si può non ricordare il Natale tralasciando il martirio, la morte, il motivo per cui Dio inviò suo Figlio sulla terra. La sua nascita è legata alla rinascita, alla vittoria sulla morte grazie alla Resurrezione, icona di libertà dal peccato. La figura di Pilato è emblematica come la frase che pronunciò presentando il Cristo flagellato - Ecce homo disse - pensando che aver ridotto il Nazareno ad una maschera grondante di sangue fosse bastato ai farisei. Pilato avrebbe avuto il potere di cambiare il corso degli eventi ma non lo fece. Non riuscì a gestire il potere e, purtroppo anche se con formule diverse, la storia si ripete continuamente. Il Natale mi porta ad una riflessione sul ruolo del cristianesimo, sulla Crocifissione che è inscindibile dalla Natività e sul senso dell’esistenza in generale.” La natività è da sempre un tema molto frequentato nell’arte che vanta capolavori assoluti: dalla rappresentazione affrescata da Giotto nella Cappella Scrovegni di Padova, alla tela di Lorenzo Lotto, ad esempio, che dipinse la devozione della Sacra famiglia inserendo in un angolo buio della grotta proprio il crocifisso. Alla Natività, purtroppo persa, del Caravaggio che dipinse una Vergine, donna e madre ancora prostrata dalla fatica del parto mentre guarda il suo Divino Bambino: in quella posa che non ha nulla di santo è racchiusa tutta la santità dell’evento ma anche l’inevitabile senso del dolore, di quel presagio di morte che è scritto anche nel destino del figlio di Dio. Sovrapposta alla precedente festività pagana del Sol Invictus, o a quella Ebraica detta Hanukkah, entrambe celebrate il 25 dicembre, la nascita di Gesù Bambino è la festa che celebra il miracolo della vita, l’unico che vede protagonisti anche noi poveri mortali; ma Cristo nasce per un miracolo ancora più grande, la Resurrezione che implica il sacrificio, il dolore, la morte. “La vita è un insieme di emozioni e sensazioni contrastanti. É amore e disperazione, gioia e dolore, ma anche lotta e tensione verso la felicità. E’ quel che io chiamo il problema delle 24 ore.” E dal destino di dolore che Cristo trae la sua forza, ecco perché l’artista non sceglie di rappresentare il momento della nascita ma il simbolo del sacrificio, passaggio obbligato e scritto dall’Onnipotente perché quella frattura tra Dio e l’Uomo potesse essere colmata. Come per la personale Tracce, l’artista sceglie di realizzare accanto ad alcune tele una composizione risultante dall’ assemblaggio di dodici moduli - 12 i mesi dell’anno, 12 gli apostoli - un enorme quadrato dove la tradizionale rappresentazione della Natività lascia il posto ad una composizione nuova, provocatoria. Al centro della tela una grande croce, rossa. E poi la frase Ecce Homo, le sigle SPQR, INRI che campeggiano in lungo e largo sulla tela, sovrapponendosi in alcuni punti, richiamando inevitabilmente l’attenzione sui loro significati reconditi. Il colore rosso sembra zampillare come stille di sangue, l’idea del sacrificio è intrinseca nella forma stessa della croce, affiancata da due scale: la scala di Nicodemo diventa per l’artista simbolo dello status sociale: “l’evento religioso della Crocifissione si insinua nella Storia, ne diventa parte integrante la persecuzione del Cristianesimo per la Roma imperiale fu un grande errore politico, l’inizio della fine... i Romani avevano già sconfitto altri popoli in precedenza inglobando la loro cultura; si pensi ad esempio a Cartagine, ma con Israele le cose andarono diversamente”. D’altra parte un sistema schiavista quale era l’impero avrebbe mai potuto accettare la religione che riteneva tutti gli uomini uguali? che gli ultimi sarebbero stati i primi? che bisognava amare il prossimo come se stessi? “L’uomo per natura è egoista e, nonostante siano passati tre millenni, senza contare i precedenti, pensa solo al proprio benessere, fa niente se per raggiungerlo deve schiacciare gli altri. Non è un caso che il pesce, simbolo di Cristo nell’iconografia cristiana, sia raffigurato in una forma ben lontana dalla stilizzazione classica perché nella sua grossezza ho voluto rappresentare la falsa ambizione di essere detentori della conoscenza. Da questo punto di vista siamo ancora nelle caverne, il nostro sguardo è dentro la grotta, non fuori. Le paure ancestrali che ci portiamo dentro sono sempre in agguato, la paura del buio come della solitudine, della sofferenza, della morte opprimono il nostro esistere e rendono sempre più problematiche le nostre 24 ore”. Il blu, colore spirituale per eccellenza, predomina nelle tele dove elementi simbolici come le scale rappresentano una società che continua a vivere in precario equilibrio tra croci che non sono grondanti di sangue ma, bianche o azzurre, rappresentano l’uomo con gli insoluti interrogativi di sempre, quelli che fecero nascere nell’antica Grecia la filosofia.... interrogativi come croci sparse nello spazio pittorico che diventa metafora del mondo, del tempo che viviamo. Il segno sempre più incisivo e materico definisce volumi che si sovrappongono sul piano in un rincorrersi di linee curve e spezzate quasi ad evocare il percorso difficile e tortuoso che è la vita per ogni singolo individuo e, per esteso, della comunità intera. I colori intensi, quasi violenti, diventano espressione dei sentimenti, delle passioni, delle sensazioni che affollano la mente e il cuore dell’uomo di tutti i tempi. Lo sguardo che l’artista prima rivolgeva ai luoghi dello spazio sono sempre più introiettati al proprio sentire, all’io che cerca di farsi strada tra il groviglio di pensieri che la vita stessa scatena. Ogni tanto qualche giallo/lampo di luce suggerisce il legittimo interrogativo ma una via di fuga esiste? “É la metafisica, il sogno. - La risposta decisa dell’artista- É nella spiritualità che l’uomo ritrova il coraggio e la determinazione per affrontare i propri demoni, di vivere la propria esistenza riscoprendo la consapevolezza che la forza della rinascita è la libertà del pensiero. Come insegna il messaggio evangelico la libertà nasce dalla sofferenza, dal dolore.” L’allestimento, curato dall’architetto Stefania Branca, affianca alla modulazione pittorica un’installazione così come accaduto nelle recenti personali tenutesi nell’atelier che, da luogo di ideazione e realizzazione dell’opera, si fa anche spazio interattivo con il pubblico. In virtù di un percorso che continua, tracce di gesso renderanno bianca la pavimentazione dove tra santini e rosari, icone di fede, ognuno potrà almeno per un momento riflettere sul significato più autentico del Natale. Un Natale lontano dalla festa consumistica, e non solo per il clima di recessione, ma perché traccia di una spiritualità ritrovata.
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Anno domini. Fuga… dalla metafisica di Antonietta Fulvio Anno zero. Anno Domini. Comunque lo si voglia chiamare, l’inizio della cronologia coincidente con la nascita di Gesù Cristo segna un passagg…
Anno domini. Fuga… dalla metafisica di Antonietta Fulvio Anno zero. Anno Domini. Comunque lo si voglia chiamare, l’inizio della cronologia coincidente con la nascita di Gesù Cristo segna un passaggio epocale. Spartiacque tra vecchio e nuovo, fu l’inizio del crollo della Roma imperiale che non riuscì gestire il cambiamento sociale derivante dalla diffusione del Cristianesimo. Sulla scia di queste riflessioni sulla Storia, e su alcune tra le pagine più importanti del Nuovo Testamento, nel suo atelier a Specchia, Luigi De Giovanni si sofferma a parlare mentre lentamente la tela bianca sul suo cavalletto si riempie di segni... simboli, caratteri...colori. Appena un mese fa ha concluso una personale inaugurata per la Giornata del Contemporaneo dal titolo Tracce. Era partito da un’indagine sull’evoluzione di oggetti radicalmente modificati dal progresso tecnologico e usati, attraverso anche il recupero della memoria contadina, come pretesto per riflettere sulla società. Il passato e il presente. Ma al centro sempre e solo l’uomo, comunque artefice del proprio destino ma anche strettamente legato agli altri, perché l’uomo animale sociale non può vivere da solo. Ed è in relazione agli altri che l’uomo scopre le proprie capacità come i propri limiti e nel suo personale cammino lascia sempre qualche traccia dietro di sé. Tracce che vengono da un mondo interiore dove trova spazio il proprio credo spirituale e umano. Questo l’assunto di partenza di un nuovo ciclo di lavori, dedicati al tema della Natività. “Non si può non ricordare il Natale tralasciando il martirio, la morte, il motivo per cui Dio inviò suo Figlio sulla terra. La sua nascita è legata alla rinascita, alla vittoria sulla morte grazie alla Resurrezione, icona di libertà dal peccato. La figura di Pilato è emblematica come la frase che pronunciò presentando il Cristo flagellato - Ecce homo disse - pensando che aver ridotto il Nazareno ad una maschera grondante di sangue fosse bastato ai farisei. Pilato avrebbe avuto il potere di cambiare il corso degli eventi ma non lo fece. Non riuscì a gestire il potere e, purtroppo anche se con formule diverse, la storia si ripete continuamente. Il Natale mi porta ad una riflessione sul ruolo del cristianesimo, sulla Crocifissione che è inscindibile dalla Natività e sul senso dell’esistenza in generale.” La natività è da sempre un tema molto frequentato nell’arte che vanta capolavori assoluti: dalla rappresentazione affrescata da Giotto nella Cappella Scrovegni di Padova, alla tela di Lorenzo Lotto, ad esempio, che dipinse la devozione della Sacra famiglia inserendo in un angolo buio della grotta proprio il crocifisso. Alla Natività, purtroppo persa, del Caravaggio che dipinse una Vergine, donna e madre ancora prostrata dalla fatica del parto mentre guarda il suo Divino Bambino: in quella posa che non ha nulla di santo è racchiusa tutta la santità dell’evento ma anche l’inevitabile senso del dolore, di quel presagio di morte che è scritto anche nel destino del figlio di Dio. Sovrapposta alla precedente festività pagana del Sol Invictus, o a quella Ebraica detta Hanukkah, entrambe celebrate il 25 dicembre, la nascita di Gesù Bambino è la festa che celebra il miracolo della vita, l’unico che vede protagonisti anche noi poveri mortali; ma Cristo nasce per un miracolo ancora più grande, la Resurrezione che implica il sacrificio, il dolore, la morte. “La vita è un insieme di emozioni e sensazioni contrastanti. É amore e disperazione, gioia e dolore, ma anche lotta e tensione verso la felicità. E’ quel che io chiamo il problema delle 24 ore.” E dal destino di dolore che Cristo trae la sua forza, ecco perché l’artista non sceglie di rappresentare il momento della nascita ma il simbolo del sacrificio, passaggio obbligato e scritto dall’Onnipotente perché quella frattura tra Dio e l’Uomo potesse essere colmata. Come per la personale Tracce, l’artista sceglie di realizzare accanto ad alcune tele una composizione risultante dall’ assemblaggio di dodici moduli - 12 i mesi dell’anno, 12 gli apostoli - un enorme quadrato dove la tradizionale rappresentazione della Natività lascia il posto ad una composizione nuova, provocatoria. Al centro della tela una grande croce, rossa. E poi la frase Ecce Homo, le sigle SPQR, INRI che campeggiano in lungo e largo sulla tela, sovrapponendosi in alcuni punti, richiamando inevitabilmente l’attenzione sui loro significati reconditi. Il colore rosso sembra zampillare come stille di sangue, l’idea del sacrificio è intrinseca nella forma stessa della croce, affiancata da due scale: la scala di Nicodemo diventa per l’artista simbolo dello status sociale: “l’evento religioso della Crocifissione si insinua nella Storia, ne diventa parte integrante la persecuzione del Cristianesimo per la Roma imperiale fu un grande errore politico, l’inizio della fine... i Romani avevano già sconfitto altri popoli in precedenza inglobando la loro cultura; si pensi ad esempio a Cartagine, ma con Israele le cose andarono diversamente”. D’altra parte un sistema schiavista quale era l’impero avrebbe mai potuto accettare la religione che riteneva tutti gli uomini uguali? che gli ultimi sarebbero stati i primi? che bisognava amare il prossimo come se stessi? “L’uomo per natura è egoista e, nonostante siano passati tre millenni, senza contare i precedenti, pensa solo al proprio benessere, fa niente se per raggiungerlo deve schiacciare gli altri. Non è un caso che il pesce, simbolo di Cristo nell’iconografia cristiana, sia raffigurato in una forma ben lontana dalla stilizzazione classica perché nella sua grossezza ho voluto rappresentare la falsa ambizione di essere detentori della conoscenza. Da questo punto di vista siamo ancora nelle caverne, il nostro sguardo è dentro la grotta, non fuori. Le paure ancestrali che ci portiamo dentro sono sempre in agguato, la paura del buio come della solitudine, della sofferenza, della morte opprimono il nostro esistere e rendono sempre più problematiche le nostre 24 ore”. Il blu, colore spirituale per eccellenza, predomina nelle tele dove elementi simbolici come le scale rappresentano una società che continua a vivere in precario equilibrio tra croci che non sono grondanti di sangue ma, bianche o azzurre, rappresentano l’uomo con gli insoluti interrogativi di sempre, quelli che fecero nascere nell’antica Grecia la filosofia.... interrogativi come croci sparse nello spazio pittorico che diventa metafora del mondo, del tempo che viviamo. Il segno sempre più incisivo e materico definisce volumi che si sovrappongono sul piano in un rincorrersi di linee curve e spezzate quasi ad evocare il percorso difficile e tortuoso che è la vita per ogni singolo individuo e, per esteso, della comunità intera. I colori intensi, quasi violenti, diventano espressione dei sentimenti, delle passioni, delle sensazioni che affollano la mente e il cuore dell’uomo di tutti i tempi. Lo sguardo che l’artista prima rivolgeva ai luoghi dello spazio sono sempre più introiettati al proprio sentire, all’io che cerca di farsi strada tra il groviglio di pensieri che la vita stessa scatena. Ogni tanto qualche giallo/lampo di luce suggerisce il legittimo interrogativo ma una via di fuga esiste? “É la metafisica, il sogno. - La risposta decisa dell’artista- É nella spiritualità che l’uomo ritrova il coraggio e la determinazione per affrontare i propri demoni, di vivere la propria esistenza riscoprendo la consapevolezza che la forza della rinascita è la libertà del pensiero. Come insegna il messaggio evangelico la libertà nasce dalla sofferenza, dal dolore.” L’allestimento, curato dall’architetto Stefania Branca, affianca alla modulazione pittorica un’installazione così come accaduto nelle recenti personali tenutesi nell’atelier che, da luogo di ideazione e realizzazione dell’opera, si fa anche spazio interattivo con il pubblico. In virtù di un percorso che continua, tracce di gesso renderanno bianca la pavimentazione dove tra santini e rosari, icone di fede, ognuno potrà almeno per un momento riflettere sul significato più autentico del Natale. Un Natale lontano dalla festa consumistica, e non solo per il clima di recessione, ma perché traccia di una spiritualità ritrovata.
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alice
ooc
Helo, eu sou a Karen, mas por favor, me chamem de Potássio, todos me conhecem assim (juro que explico porque de Potássio depois, todo mundo me pergunta porque). Tenho 20 quase 21 anos (dia 16 chega logo nunca te pedi nada) e pronomes são ela/dela. No momento eu tô só fazendo faculdade, então meu tempo indisponível é das 18:00 às 22:30, de resto, eu tô disponível, porém eu divido meu tempo entre o ethereal, o heirs of legends e se me aceitarem aqui, aqui também, mas eu vou estar sempre dando replie e entrando, até porque eu monitoro minhas contas pelo celular também quando estou off, pra saber onde já me deram replie pra eu ir lá e responder (porque eu tenho meus deveres em casa e também da faculdade, então as vezes não to no PC mas sempre pelo celular). E eu ficaria muito feliz se evitassem ao máximo palhaços e se por acaso houver uma task de circo, me avisassem antes pra eu não entrar nesse período, eu tenho fobia, então seria péssimo.
ic
muse h, lily collins – você viu que alice cooper está em malibu? talvez você a conheça, ela tem vinte e um anos e é conhecida por ser leal e sincera. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também ciumenta e explosiva. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
izzy
ooc
Ma, 19 anos, ela/dela. Tempo disponível é a grande parte da semana horário de fim de tarde/noite.
triggers: estupro/incesto
ic
muse H, Nina Dobrev – você viu que Isabelle “Izzy” Jane Crawford está em malibu? talvez você a conheça, ela tem vinte e quatro anos e é conhecida por ser extrovertida e amigável. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também atrapalhada e insegura. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
liz
(entra bem de vez em quando, mas provavelmnte vai ficar)
OOC
Olá!! meu nome é julia e tenho preferência por pronomes femininos. eu tenho bastante tempo disponível, mas provavelmente vou ficar mais por aqui no período da noite. :) não tenho nenhum trigger e acho que é isso aí!!
IC
MUSE 6, Zoey Deutch – você viu que Elizabeth (Liz) Montgomery está em malibu? talvez você a conheça, ela tem dezoito anos e é conhecida por ser extrovertida e bondosa. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também teimosa e orgulhosa. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
sebastian (semi hiatus)
OOC
Bia/Bê. 18 anos. Pode me chamar do que quiser, sinceramente. Eu tentarei entrar diariamente, no período noturno.
IC
#13 HIT ME WITH YOUR BEST SHOT Ben Barnes – você viu que Sebastian Colton está em Malibu? Talvez você o conheça, ela tem VINTE E TRÊS ANOS e é conhecido por ser DIVERTIDO e FESTEIRO. Porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também MENTIROSO e IRRESPONSÁVEL. De qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
erika
OOC
Oi, oi. Eu sou a Min, eu uso pronomes femininos, tenho 16 espero que não seja um problema, costumo entrar de noite todos os dias da semana e no final de semana é quando eu estiver acordada e eu não tenho nenhum trigger em especifico, eu não gosto muito de gore mas não acho que tem muito espaço para isso nesse rpg.
icon e header os dois primeiros são meus favoritos mas como eu peguei os primeiros resultados da tag de headers do twitter, se estiver repetindo tem mais opções, esse também é o tumblr da Erika.
IC
MUSE L, URASSAYA SPERBUND – você viu que ERIKA PRAPHASIRRIRAT está em malibu? talvez você a conheça, ela tem VINTE E TRÊS e é conhecida por ser OTIMISTA e RESPONSÁVEL. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também ANSIOSA e SENSÍVEL. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
zane zac e amber
sou a harley, pronomes femininos, tenho 18 anos e meus triggers sao suicidio, estupro e auto mutilacao
ic
muse x, hayley kiyoko – você viu que amber kimura está em malibu? talvez você a conheça, ela tem dezoito anos e é conhecida por ser extrovertida e determinada. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também desastradae desconfiada. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
muse m, matt hitt – você viu que zachary “zac” barkerestá em malibu? talvez você o conheça, ele tem vinte e cinco anos e é conhecido por ser independente e confiante. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também impulsivo e individualista. de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
muse z, reece king – você viu que zane westbrook está em malibu? talvez você oi conheça, ele tem dezoito anos e é conhecido por ser otimista e extrovertido. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também imprudente e hedonista. de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
james
OOC
Oi! Eu sou Luiza e tenho 19 anos e gosto de ser chamada de Lu. Meu tempo disponível vai variar um pouco dependendo da semana, por causa da faculdade, mas sempre entrarei as segundas, terças e sextas e os fins de semana. E o que eu consigo pensar que me deixaria desconfortável na dash seria os triggers já listados mesmo.
IC
MUSE E, ANSEL ELGORT – você viu que JAMES BENTLEY está em Malibu? Talvez você o conheça, ele tem VINTE E DOIS ANOS e é conhecido por ser CARISMÁTICO e INTELIGENTE. Porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também MANIPULADOR e IRRESPONSÁVEL. De qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
margot
ooc
Hey! Sou a Lou, tenho 17 anos, universitária de Veterinária, portanto a minha atividade fica mais restrita ao período da noite e dos finais de semana!
ic
muse G, Maia Mitchell – você viu que Ophelia Margot Weaston está em malibu? talvez você a conheça, ela tem vinte anos e é conhecida por ser prática e audaciosa. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também explosiva e desconfiada. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
ye-sol, eric & garrett (hiatus até dia 10)
OOC
Olá! Eu sou a Didi, muito prazer. Esse rp é muito lindinho e adorei os subplots! Prefiro ser chamada por ela, não tenho problema com triggers, e meu tempo é bem corridinho. Vi que a dash fica mais movimentada durante a noite e espero que isso não seja um problema em minha aplicação, costumo ser mais ativa na dash durante o dia, mas às vezes apareço durante a noite, o problema é que costumo ter reuniões durante a noite.
IC
MUSE 16, FRANCISCO LACHOWSKI – você viu que GARRET O’DONNELL está em malibu? talvez você o conheça, ele tem VINTE E SEIS ANOS e é conhecido por ser PERSISTENTE e TRANQUILO. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também CONVENCIDO e IMPULSIVO. de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
IC
MUSE S, LEE SUN BIN – você viu que CHA YE-SOL está em malibu? talvez você a conheça, ela tem VINTE E TRÊS ANOS e é conhecida por ser ATENCIOSA e CORAJOSA. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também TEIMOSA e DESCONFIADA. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
IC
MUSE P, HENRY CAVILL – você viu que ERIC LENNOX está em malibu? talvez você o conheça, ele tem TRINTA E CINCO ANOS e é conhecido por ser DISCIPLINADO e ASTUTO. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também CONTROLADOR e EXIGENTE de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
alice
Helo, eu sou a Karen, mas por favor, me chamem de Potássio, todos me conhecem assim (juro que explico porque de Potássio depois, todo mundo me pergunta porque). Tenho 20 quase 21 anos (dia 16 chega logo nunca te pedi nada) e pronomes são ela/dela. No momento eu tô só fazendo faculdade, então meu tempo indisponível é das 18:00 às 22:30, de resto, eu tô disponível, porém eu divido meu tempo entre o ethereal, o heirs of legends e se me aceitarem aqui, aqui também, mas eu vou estar sempre dando replie e entrando, até porque eu monitoro minhas contas pelo celular também quando estou off, pra saber onde já me deram replie pra eu ir lá e responder (porque eu tenho meus deveres em casa e também da faculdade, então as vezes não to no PC mas sempre pelo celular). E eu ficaria muito feliz se evitassem ao máximo palhaços e se por acaso houver uma task de circo, me avisassem antes pra eu não entrar nesse período, eu tenho fobia, então seria péssimo.
ic
muse h, camila queiroz – você viu que alice cooper está em malibu? talvez você a conheça, ela tem vinte e um anos e é conhecida por ser leale sincera. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também ciumenta e explosiva. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
michael
OOC
Meu nome é Gabriel (Gabe), tenho 17 anos e os pronomes masculino mesmo (ele, dele). Tenho todo o tempo do mungo porque acabei a escola e por enquanto não to fazendo nada.
IC
MUSE D, ALEX LANGE – você viu que MICHAEL ‘MICK’ VAUGHN está em malibu? talvez você o conheça, ele tem DEZESSETE anos e é conhecido por ser SIMPÁTICO e SINCERO. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também TÍMIDO e IMATURO. de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
cassidy
OOC
cotty
IC
MUSE 1, DUA LIPA – você viu que CASSIDY willer está em malibu? talvez você a conheça, ela tem DEZENOVE ANOS e é conhecida por ser AUDACIOSA e AUTÁRQUICA. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também PAVIO-CURTO e INCONSTANTE. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
saul
OOC
oi, sou a isabelle! prefiro que me chamem por ela/dela, tenho 16 anos e fico livre até as 20:30 quase sempre já que moro em portugal e o fuso dificulta um pouco. não possuo nenhum problema com nenhum dos assuntos dos triggers.
IC
MUSE I, SAM CLAFIN – você viu que SAUL IRVING CORDELL está em malibu? talvez você o conheça, ele tem VINTE E QUATRO ANOS e é conhecido por ser TECNÓFOBO E PERCEPTIVO. porém, as más línguas dizem que ele pode se tornar também SILENCIOSO E SEM SENSO DE HUMOR. de qualquer modo, aposto muito que ele vai dar o que falar.
contato
kei
OOC
Olá! Meu nome é Ana Clara, mas pode me chamar de Jin. Tenho treze anos (mas sou mais inteligente do que imaginam q), fico mais disponível na parte da noite (já que estudo o dia inteiro, triste demais). Sou bem de boa em relação a tudo, então nada me deixa muito disconfortável (além daqueles gifs de terror, me dá uma agonia que misericórdia).
IC
Muse X, Minatozaki Sana – você viu que Kei Katsuhira está em malibu? talvez você a conheça, ela tem dezessete anos e é conhecida por ser inteligente e social. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também insegura e rancorosa. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
contato
coralee
OOC
oi, bb! eu sou a eden e prefiro ser chamada por pronomes femininos. tenho dezessete anos e estou cursando o último ano do ensino médio, o que deveria significar que eu tô me atolando em livros mas… no, thanks. eu só tenho as manhãs ocupadas, de resto estou mais do que livre. meus triggers envolvem violência sexual e automutilação.
IC
MUSE 32, BARBARA PALVIN – você viu que CORALEE HEYZE DAWSON está em malibu? talvez você a conheça, ela tem VINTE E QUATRO ANOS e é conhecida por ser DETERMINADA e CARISMÁTICA. porém, as más línguas dizem que ela pode se tornar também IMPULSIVA e INSEGURA. de qualquer modo, aposto muito que ela vai dar o que falar.
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𝑽𝒂𝒊 𝑵𝒂 𝑭𝒆́ 𝑯𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓𝒔
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