#bellissimo libro
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iosonoblu · 2 months ago
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"Presi una biro e provai a scrivere i miei pensieri. Le parole che uscivano dalla biro e finivano sulla pagina erano più o meno tutte le cose che non volevo sapere."
Deborah Levy - Cose che non voglio sapere
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quelmaredeimieiocchi · 8 months ago
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Quando meno te lo aspetti la tristezza invaderà anima e corpo. Verrà a bussare dolcemente alla tua porta e tu, invincibile come ti senti, non potrai far altro che aprire e lasciarti travolgere. Quei volti così familiari li sentirai ormai distanti, ed ogni carezza non sarà mai quella giusta, o quella di una mano amica. Le risate rimbomberanno nella notte e non riuscirai a chiudere occhio. I pianti più frequenti, e sinceri.
Quest'altra notte insonne la dedico a me, che mi fingo tanto il Sole, ma sono una dolcissima Luna. Candida e carezzevole. E le prime luci del mattino, che mi sorridono nonostante tutto. 
Chiedo scusa a chi mi segue, e a chi mi legge quotidianamente. 
Non prendete esempio da me, ho semplicemente sbagliato strada. Ed è un errore solo mio.
Ho intenzione di dirlo a te che stai leggendo: non fingere mai che non ti importi. Sei ancora in tempo per cambiare le cose sbagliate in giuste.
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deathshallbenomore · 3 months ago
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tutto così evidentemente eterosessuale
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catastrofeanotherme · 2 years ago
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Sei sempre tu che vieni a riprendermi
Tutto chiede salvezza 🫀📙
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missfreija · 2 years ago
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"Pur essendo in molte cose più fine e sensibile di me, finiva sempre per armarsi, fu questo il suo errore più grande, di sentimenti sbagliati, insomma era un vero soccombente, pensai. Voleva essere un artista, a lui non bastava essere l’artista della propria vita, benché questo concetto racchiuda tutto ciò che può rendere felice qualsiasi persona lungimirante, pensai.
Wertheimer insomma si era innamorato, o addirittura era rimasto ammaliato dal proprio fallimento, pensai, e in questo fallimento si era incaponito fino alla fine. In effetti potrei dire perfino che pur essendo certamente infelice nella sua infelicità, sarebbe stato ancora più infelice se dall’oggi al domani avesse smarrito la sua infelicità. In verità sono molte le persone che proprio perché profondamente immerse nella loro infelicità, in fondo sono felici, pensai."
"The ideal piano player (he never said pianist!) is one who wants to be the piano, and I tell myself every day when I wake up, I want to be the Steinway, not the one playing the Steinway, I want to be the Steinway itself."
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Oddio devo ancora guardare il documentario della fagnani
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princessofmistake · 11 months ago
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Per me il presente è l'eternità e l'eternità è sempre in movimento, scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Me non può si ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli già morti.
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falcemartello · 4 months ago
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Vedete questo dipinto?
Vi siete mai chiesti perché lo specchio non riflette il viso dell'uomo?
Eh sì, c’è un motivo, perché questo quadro, uno dei più famosi al mondo, racchiude un messaggio bellissimo.
In apparenza sembra un dipinto come tanti altri.
C’è un uomo, un giovane vestito in modo elegante, che vi dà le spalle mentre si guarda allo specchio.
Ma qualcosa non va.
Lo specchio non riflette la sua faccia ma soltanto la sua schiena.
Inquietante, vero?
Se però guardate con attenzione, noterete che il libro accanto all’uomo viene riflesso nello specchio senza problemi.
Che cosa vi sta dicendo Magritte?
Che non è uno specchio a poterti dire chi sei. Lo specchio è il simbolo per eccellenza delle apparenze. Abiti, ricchezza, potere, bellezza possono dirti «cosa» sei, ma non chi sei.
«Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell'amore, il corpo più dell'intelletto e dell'anima della persona. Viviamo la cultura del contenitore che se ne frega del contenuto.» E nella cultura del contenitore, dell’uomo resta soltanto questo: un essere anonimo senza volto.
Non saprai mai chi sei a meno che non perdi chi fingi di essere. Ecco cosa vi sta dicendo Magritte. Per essere se stessi ci vuole coraggio; per essere chiunque solo apparenza!
Perché un conto è nascere, un conto è diventare. Tutti nascono, ma pochi diventano.
«Lo fanno tutti», «devi essere il migliore», «non sei abbastanza», «non sta bene», sono i veleni che ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l'educazione, con il ricatto, con la paura.
Ci sono cose come «successo», «perfezione», «popolarità» che ti impediscono di trovare te stesso/a, la tua anima, il tuo cuore.
E poi ci sono cose che sono antidoto e cura, come il libro riflesso nello specchio, cose che ti aiutano, in un mondo in cui tutti ti giudicano per ciò che pari, a ritrovare chi sei. Perché non per sembrare, ma per brillare siete nati.
Non accontentatevi di essere delle fotocopie! Ecco cosa vorrei dire ai ragazzi. Non lasciate che nessuno offuschi il vostro splendore.
(Guendalina Middei)
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ci0k · 9 months ago
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nel mio cuoricino questo libro bellissimo.❤️‍🩹
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raccontidialiantis · 3 months ago
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Ferma così!
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Resta immobile. Non puoi muoverti, il tuo destino per stasera è segnato. Sei mia, mia e basta. Hai fatto i salti mortali, per poter venire qui; di nascosto dalla tua vita perfetta di promessa sposa-modello tra meno di un mese da oggi. Ma in te non percepisco alcun timore, scrupolo di coscienza, senso di vergogna o del peccato. Piuttosto, dal tuo basso ventre nudo ed esposto totalmente al mio volere, emana prepotente l'odore del desiderio, della voglia più oscena e indecente. Bricconcella: ti conosco bene e ti darò ciò che cerchi. Tutto ciò che il tuo ragazzo nemmeno immagina poter esistere.
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E poi un po' di più. Ancora non lo sposi e già prendi chilometri e chilometri di cazzo non suo ovunque, nel tuo corpo. Ti farò nuovamente mia, ma solo fra un po'. Adoro la tua fica stretta e la tua bocca espertissima, ragazzina. Però adesso mi piace solo guardarti da vicino, odorarti a lungo e farti morire dalla voglia di essere scopata, mentre ammiro la perfezione del tuo corpo. E godo dello spettacolo bellissimo del liquido che già ti brilla tra le cosce, tanto mi vuoi. Te la lecco, centellino il tuo sapore più intimo. Liquore che distilli in diretta solo per me; assaporo e infilo la mia lingua nel tuo ano, per poi ritrarla immediatamente.
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Gemi, mugoli e coli ancora di più. Ti allarghi al massimo usando anche le mani e se col viso mi ritraggo dalle tue natiche, cerchi di raggiungere la mia bocca col tuo culo aperto come un libro. Spingi le natiche in alto verso di me, come a dirmi "eccomi, non vedi che sono già aperta ovunque per te? Inculami..." Spudorata femmina, grandemente e sempre affamata di cazzo. Godo moltissimo anche leccando e ingoiando la saliva che ti scende dalle labbra mentre te le mordi e lecchi per provocarmi. Puttana: ti darò trenta euro, stasera. Così sarai meretrice certificata. E ridi sguaiatamente, perché sai che è vero.
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Intanto che ti contemplo e mi eccito, tu con voce resa affannata e roca dalla passione e dalla brama, mi chiedi senza mezzi termini e zero imbarazzo di muovermi a prenderti. Sul seno profumi di buono e di innocenza, ma dalla tua fica sale l'inconfondibile aroma del sesso più sporco. Ah, quanto adoro farti smaniare, pregare, implorare l'amore. Ecco: adesso mi spoglio. Preparati, mia troia adorata; futura ingenua, tenera, deliziosa e delicata sposina novella di un povero giovane, futuro potenziale grandissimo cornuto. Per iniziare, adesso alza i fianchi e apri il tuo culo al massimo, troia.
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RDA
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angelap3 · 2 months ago
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Il bellissimo discorso sull'Amore pronunciato da Robin Williams in Will Hunting che rimane scolpito nel cuore di chi guarda il film❤️
“Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora una volta sulla breccia cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile��� non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa, capo.”
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libero-de-mente · 23 days ago
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“Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… Mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora una volta sulla breccia, cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’Inferno. Non sai cosa si prova a essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo a incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa, capo”. Sean McGire
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smokingago · 3 months ago
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Lessi per la prima volta il Conte di Montecristo a poco più di vent'anni, qualche anno dopo guardai anche il celeberrimo film con Gérard Depardieu.
Naturalmente, penso un po come tutti, ho sempre considerato questo bellissimo romanzo incentrato principalmente sulla vendetta sull'ingiustizia e sull'odio.
Ma riguardando in questi giorni alcune puntate della miniserie TV, tra l'altro molto fedele al libro, forse per il tocco del regista o molto più probabilmente per la mia maturità acquisita con l'età, non ho potuto fare a meno di notare il vero filo conduttore, la costante di questo racconto; il sentimento che più è presente è l'amore.
È proprio quel sentimento così puro di Edmond Dantes per Mercedes che lo mantiene in vita nei 14 anni di prigionia. È proprio quell'amore negato che spinge Montecristo a odiare tutti quelli coinvolti nella sua sciagura e a giurare vendetta, sperando vanamente che tutto ciò possa in qualche modo rendergli giustizia. Quando poi si rende conto che Mercedes è stata l'unica a riconoscerlo e che dentro di lei non aveva mai smesso di amarlo nonostante lo credesse morto, lui capisce che non avrebbe mai potuto né trovare pace ne cancellare quel legame che lo univa a lei, nemmeno se fosse arrivato ad odiarla, perché il contrario dell'amore non è l'odio ma l'indifferenza; avrebbe potuto odiare Mercedes ma non avrebbe mai potuto restare indifferente a quell'immortale sentimento che provava per lei.
Se dovessi descrivere in due parole questo romanzo queste sarebbero:
"Per Sempre"
Smokingago, 28 Gennaio 2024
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Probabilmente non fregherà a nessuno ma a me sì quindi caricherò il video
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finestradifronte · 25 days ago
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Cosa significa «Europa» per i rivoluzionari. Sul Manifesto di Ventotene oggi
E poi leggetevelo quel bellissimo libro che è la "Macchina del vento" di WU MING1 e poi ditemelo se solo la meloni può pronunciare una sola parola sul Manifesto. I gargarismi con il dash bisogna farle fare.
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diceriadelluntore · 2 months ago
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Storia Di Musica #362 - Dead Messenger, The Owl In Daylight, 2016
Il bellissimo gufo della copertina, che mostra con fierezza le sue "orecchie", che in verità sono solo ciuffetti di penne ma non hanno nessuna valenza con l'organo sensoriale uditivo, ci porta in Canada, a Montreal. Qui nel 2005 un quartetto di ragazzi forma una band: Roger White (chitarra e voce) Ted Yates (chitarra solista) Sebastien Marin (basso) e Charlton Snow (batteria). Scelgono come nome il tetro Dead Messenger, in pieno stile goth metal, ma in verità sin da subito fanno una musica di tutt'altro genere: eclettica, parte dal punk per spaziare al power pop, alla psichedelia, al country rock con evidenti spruzzate di energia e divertimento. In poco tempo diventano una sorta di cult dei club musicali della città, facendosi un certa reputazione. Registrano il primo disco, Dead Messenger, nel 2006. L'anno successivo Marin si chiama fuori e dopo un periodo di pausa scelgono un nuovo bassista, Alex Chavel, con cui registrano nuovo materiale, che diventerà un nuovo disco, Love Is The Only Weapon (2009) che la stampa specializzata sceglie tra i migliori dischi di quell'anno.
Hanno da questo punto una infinita serie di inviti a festival, raduni, manifestazioni, che grazie alle loro esibizioni energiche, schiette, divertenti, li fa conoscere in tutto il paese. Decidono di fare un Ep, Recharger come continuazione di Love Is The Only Weapon, nel 2011. Ma durante le registrazioni succedono due cose: Ted Yates si ammala e non può suonare la chitarra, e il posto dove avevano deciso di registrare, un locale underground di Montreal, The Pound, viene chiuso per mancanza di permessi. Spinti dalle difficoltà, finiscono il disco, che abbandona la scanzonata vena della loro musica, per diventare una sorta di riflessione sulla vita e la morte, con atmosfere più rarefatte e riflessive.
A questo punto succedono tre cose: Yates si ristabilisce e riprende a suonare, alla batteria si siede Tim Harbinson proveniente dai Laki Mera (una band elettronica di Glasgow, in Scozia) e alcune delle loro canzoni vengono scelte come colonna sonora della serie Tv, acclamata in patria, This Life. Hanno così una curiosità rinnovata che li spinge a ritornare in studio.
The Owl In Daylight esce nel Maggio del 2016. Il gufo in copertina, come il titolo, è un richiamo ad un libro, dallo stesso titolo, scritto da Philip K. Dick ma mai pubblicato dal grande autore per l'avvenuta morte, e che nel 2014 fu ripreso e rielaborato da Tessa, sua moglie. Rispetto al libro, che ha una trama iper complicata e dalle oscure simbologie, il disco è una scarica di allegria e di suono vivace per 11 brani. Dalla descrizione della città sottorranea di Winter City (le grandi città canadesi hanno sistemi di gallerie e luoghi sotterranei per difendersi dalle temperature fredde dei mesi invernali), alla freschezza di So Brand New, da Master Plan, con i suoi meravigliosi cori, alla cantilena di Crown Of Thorns, dal proto punk di Small Devices o persino all'esperimento death metal di In The Dark, ricchissima di distorsioni. Il disco è di una varietà musicale sorprendente, e i nostri sanno suonare, aiutati anche da amici musicisti: tra loro ricordo le due splendide voci femminili di Sika Valmè per The Glass Hotel, una languida ballata malinconica dal sapore country, e quella di Jessika Starnino per la conclusiva, e dal finale epico, The Owl In The Daylight. Il disco è un gioiellino, è anche ben accolto dalla critica specialistica ma nemmeno stavolta riescono a fare il salto decisivo.
Gli anni successivi sono più tormentati, e nemmeno le ormai leggendarie esibizioni live nei club di Montreal e dintorni sono così frequenti. Al momento il loro sito non è più attivo e la pagina Instagram non aggiornata da mesi. Rimangono una scoperta divertente e il disco l'ho sentito a ripetizione in questi giorni. Un gufo che non ha paura di apparire alla luce del giorno.
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