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Borse di studio Gustavo e Delfina Ivaldi: al via il bando per l'anno accademico 2024/2025. Alessandria
La Città di Alessandria annuncia l’apertura del bando di concorso per le borse di studio Gustavo e Delfina Ivaldi, destinate agli studenti del Conservatorio Statale di Musica “Antonio Vivaldi” per l’anno accademico 2024/2025.
La Città di Alessandria annuncia l’apertura del bando di concorso per le borse di studio Gustavo e Delfina Ivaldi, destinate agli studenti del Conservatorio Statale di Musica “Antonio Vivaldi” per l’anno accademico 2024/2025. Queste borse di studio sono rivolte a valorizzare i migliori talenti musicali e a premiare gli studenti che si sono distinti nei corsi e nei concorsi nazionali. L’importo…
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Il talento femminile è tra i principali vettori di innovazione e sviluppo
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Nieddittas annuncia di avere promosso una borsa di studio dal valore di 1000 euro per supportare e valorizzare le future professioniste. Il brand che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano spiega che l’iniziativa è destinata a una laureanda del Consorzio Uno di Oristano - corso di laurea in Biotecnologie industriali e ambientali - con una tesi rivolta alla sostenibilità ambientale. La selezione della vincitrice sarà condotta con gli organi universitari partner del progetto. "La nostra azienda - osserva l'ad Caterina Murgia - punta sul talento femminile che riteniamo tra i principali vettori d’innovazione e sviluppo. Il management Nieddittas è costituito per il 92,30% da donne, e alcune occupano ruoli chiave, tutte con competenze e sensibilità diverse ma accomunate dall’identica passione per il mare e il suo habitat". "Impegnate per affermare e promuovere, con dedizione quotidiana, la leadership delle donne nella blue economy si snoda attraverso una cultura basata su rispetto e sostenibilità" aggiunge l'ad Murgia. Stando agli ultimi dati di Api, l'associazione degli acquacoltori italiani, le donne che lavorano nel settore, assicurando valore a una filiera d’eccellenza per qualità della produzione, sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare, sono poche. Secondo dati dell’Associazione Piscicoltori Italiani, la presenza femminile in Italia rasenta il 9%, rispetto a una media europea di quasi il 25%, ed è per lo più impiegata in lavori di ufficio, con una professionalizzazione medio-alta rispetto a oltre il 73% degli occupati maschi; questi ultimi, invece, hanno un livello di scolarizzazione al di sotto della media europea. "Il mondo della pesca in totale trasformazione messa in rilievo dal nuovo e consistente interesse verso gli ultimi bandi europei del Feamp - richiede un approccio innovativo e una visione femminile. E noi - sottolinea l'ad di Nieddittas - auspichiamo che siano in tante ad avere accesso alle importanti opportunità che l’Unione Europea sta mettendo a disposizione per sostenere il ruolo della donna per lo sviluppo sostenibile e la tutela del mare. La borsa di studio a favore dei talenti femminili persegue questa mission". E in questo quadro la nuova generazione della pesca in termini di ricambio generazionale e inclusione femminile è un tema aperto a livello europeo in vista della programmazione 2021-2027. Secondo l’edizione 2019 del Report on Equality Between Women and Men in the Eu della Commissione, durante il periodo di programmazione 2014/2020, gli Stati membri dell’Ue hanno impegnato 19,5 milioni di euro per sostenere progetti che specificamente hanno le donne come beneficiarie. Circa 1.851 progetti dei Flag-Fisheries Local Action Groups, i gruppi di azione locale sulla pesca, a livello europeo si sono concentrati sul sostegno alle donne nella pesca e nell’acquacoltura. Ossia più 5% rispetto al periodo di finanziamento 2007/2013. Inoltre i Flag stanno ponendo sempre maggior enfasi sul ruolo delle donne nel settore. Read the full article
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Contributi e risorse per scuola, studenti e famiglie
#SolbiateOlona "Il Comune investe forte sulla Scuola, con varie azioni. Dagli interventi sostenuti in questi mesi sugli edifici alle risorse erogate con il Piano diritto allo studio, dai fondi per aiutare l’acquisto dei libri di testo per medie, superiori e università, ai premi allo studio. Riguardo a questi ultimi, il bando è aperto fino al 31 ottobre e si rivolge agli studenti che hanno terminato la terza media con almeno 9/10, agli alunni delle superiori con media finale non inferiore a 8/10, ai maturati con almeno 80/100 e agli universitari che abbiano sostenuto almeno l’80% degli esami nel piano di studi con media non inferiore ai 28/30 o laureati con almeno 102/110. In tutto l’amministrazione comunale ha stanziato 14mila euro. Ai quali si aggiungono quest’anno i mille euro messi a disposizione dall’azienda Plastinord come premio studio in memoria del patron Luigi Riganti, destinato agli alunni che hanno terminato le scuole medie.
Sono invece 40mila euro le risorse destinate a interventi e progetti per le scuole cittadine dal Piano diritto allo studio approvato nelle scorse settimane in consiglio, mentre a beneficio delle famiglie in difficoltà il Comune ha istituito un contributo straordinario Covid-19 per l’acquisto dei libri di testo per l’anno scolastico o accademico in corso, del valore di 100 euro per ogni studente. Per usufruirne occorre un Isee non superiore a 15748 euro. Domande entro il 30 novembre. Maggiori info e dettagli sui bandi sul sito web del Comune". (da La Settimana del 15 ottobre 2021)
https://www.comune.solbiateolona.va.it/c012122/po/mostra_news.php?id=1174
https://www.comune.solbiateolona.va.it/c012122/po/mostra_news.php?id=1187
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Comunque quelli che fanno domande cretine sui gruppi universitari dovrebbero partire con dei debiti all'esame, organizzati tipo gironi infernali.
Girone uno: Crei la sera prima un post in cui chiedi "Scusate l'ansia pre-esame raga, ma se dice di studiare capitoli 1, 3 e 4... significa che possiamo saltare il 2, vero?" per il gusto di sentirti dire che sei un dio e intasando inutilmente di notifiche. Meno 5 punti.
Girone due: Chiedi la sera prima se qualcuno abbia intenzione di collezionare firme per farlo spostare perché "DoMaNi NoN pArToNo I tReNi". L'università è pubblica, non stai prendendo ripetizioni private; chiunque ha i propri cazzi, esistono apposta altri appelli. Meno dieci punti.
Girone tre: Crei un post la sera prima in cui chiedi se qualcuno abbia domande del vecchio esame, intasando di notifiche e attirando la gente come ellenici all'agorà; solitamente le suddette domande sono state sentite da "MiO cUgGiNo ChE hA pReSo TrEnTa" o da un conoscente che però è passato sempre col prof che ormai è andato in pensione. Meno quindici punti e un cagotto malvagio.
Girone quattro: prima del test di ingresso c'è sempre il furbo che chiede cose scritte a caratteri cubitali sui bandi ufficiali. Tipo "ma se faccio domanda per un test a due alternative, pago due volte la tassa?" o "ma se mi sono laureata di mercoledì alle quattro ho il 25% di sconto sul secondo paio di occhiali?". Ecco. Per questi analfabeti funzionali che nemmeno leggono i bandi ufficiali, divieto assoluto di presentarsi in sede d'esame.
Me ne verranno sicuramente altri, per ora basta.
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Master non Universitari 2019
Fino al 30/05/2019 sono aperte le iscrizioni per partecipare ai Master Non Universitari Anno 2019, finanziabili al 100% grazie all'Avviso Pubblico della Regione Basilicata con DGR n. 224 del 19.03.2019.
Studio Risorse S.r.l. per garantire ai candidati una formazione internazionale e innovativa strettamente legata al mondo del lavoro, collabora con la Masterandskills S.r.l. di Roma, Business School interna alla Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Università Federico II di Napoli, al fine di ottenere una valutazione congiunta dei profili in linea con le job profile aziendali preparando i discenti ai colloqui selettivi attraverso Role play, momenti di Assessment e testimonianze in aula di Manager d´Azienda.
A conclusione dei Master e dopo il conseguimento del titolo finale di specializzazione, è previsto l’inserimento lavorativo nelle Aziende partner a livello nazionale.
L’offerta didattica è la seguente:
- Master in “Compliance Management, Finanza, Risk & Auditing”
- Master in “Management dell’Industria Turistica ed Alberghiera”
Per scaricare le brochure informative, gli schemi di domanda ed i bandi di selezione, clicca qui
Per informazioni e/o iscrizioni, contatta gli uffici di Studio Risorse telefonicamente allo 0835/386028 o allo 329/6664503, oppure via e-mail a [email protected].
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IL TRENO DI SPADE
di Marco Travaglio
Quando c’era da decidere sul gasdotto Tap, i 5Stelle erano contro e la Lega era pro: Conte fece il presidente del Consiglio e, in base all’analisi giuridica sui costi-benefici, decise che ormai i rischi di pagare i risarcimenti previsti dal trattato internazionale erano troppo alti. E decise il sì, per la gioia di Salvini e la figuraccia di Di Maio, Di Battista&C. che avevano promesso l’opposto. I 5Stelle, per disciplina di governo, ingoiarono il rospo e tutti i pesci in faccia made in Salento.
Ora la scena si ripete sul Tav: M5S contro e Lega pro. E Conte rifà il presidente del Consiglio, analisi costi-benefici economica e giuridica alla mano: convoca i due litiganti con i rispettivi tecnici (Di Maio e Toninelli si portano il prof. Ramella, che ha steso l’analisi con Ponti e altri tre colleghi; Salvini si porta Siri, 1 anno e 8 mesi per bancarotta fraudolenta) e ascolta le eventuali obiezioni, finora sempre millantate ma mai messe nero su bianco dalla Lega, alle 80 pagine dei tecnici governativi.
Poi decide: se questi verranno smentiti con dati attendibili, il Tav si farà; se no, non si farà e i bandi del costruttore italo-francese Telt andranno bloccati. Anche perché l’analisi del governo quantifica il mega-spreco di denaro pubblico (2,5 miliardi italiani, più 4,5-5,5 francesi ed europei) e chi non lo scongiura ne risponde patrimonialmente alla Corte dei conti per danno erariale.
A quel punto la Lega ha due sole opzioni: o si uniforma alle decisioni del suo premier per disciplina di governo, come i 5Stelle sul Tap, e accetta l’idea che un governo di coalizione non può restare paralizzato su ogni cosa dai veti incrociati, dunque ora cede un partner e ora cede l’altro; oppure sfiducia il suo premier e apre la crisi di governo.
Così si capisce se Salvini è sincero, quando dice di voler governare per cinque anni e rifiuta le avance di B., oppure mente anche su quello.
Quando firmò con Di Maio il Contratto, in cui il M5S aveva preteso di inserire l’impegno a “ridiscutere integralmente” il Tav, sapeva benissimo che quello per i suoi partner era un punto dirimente al pari dell’Anticorruzione e del Reddito di cittadinanza, come per lui il Dl Sicurezza e il Dl Legittima difesa. Quindi il redde rationem di oggi non è una sorpresa dell’ultima ora: è uno snodo prevedibile, anzi scontato, che tutti dovevano mettere in conto, specie dopo il voto pilotato degli iscritti M5S sul processo Diciotti. Con l’aggiunta della devastante analisi costi-benefici del governo e della mozione parlamentare approvata da 5Stelle e Lega il 19 febbraio che impegna l’esecutivo a “ridiscutere integralmente” il Tav.
Se sul Tav cadrà il governo, sarà perché l’ha voluto Salvini: e non per difendere l’opera, che non serve a nessuno, men che meno a lui, ma per scopi ben più inconfessabili, che è bene far emergere quanto prima.
Così com’è stato un bene che emergesse il tradimento degli intellettuali e dei media, che sul buco del Tav hanno dato il peggio di sé, a rimorchio dei loro mandanti politico-affaristici, a colpi di fake news, ipocrisie, imposture e doppiopesismi.
Le collezioni dell’Espresso pullulano di inchieste ferocissime sull’inutilità dell’opera, da quella di Tommaso Cerno nel 2013 (“I No Tav sono un intero popolo”, “Tre generazioni appese al destino di un treno da 300 km l’ora. Nonni, figli e nipoti in guerra contro un mostro d’acciaio… La Val Susa ha tutta l’aria di un’italica striscia di Gaza…”) a quella di Giovanni Tizian nel 2016 (“Tav, e intanto si spreca. Le talpe continuano stancamente a scavare. Ma nessuno crede più a un modello di ‘grande opera’ superato dai fatti. E dal buon senso”).
Poi più nulla. Report di Milena Gabanelli, nel 2011, mandò un inviato in Val Susa a dimostrare l’inutilità del Tav per mancanza di merci: “Lo pagheranno – concluse Milena – i nostri figli disoccupati”. Poi, silenzio anche alla Rai.
Repubblica pubblicava le inchieste di Luca Rastello sulla grande bufala del Corridoio 5 Lisbona-Kiev (poi raccolte nel saggio Binario morto) e i commenti di Adriano Sofri sul “Partito Preso, cioè quello che dice ‘ormai non si può più tornare indietro’ e non spiega mai perché. Il Partito dell’Ormai. Il Tav è una nuova religione rivelata, fondata su un mistero sacro, calato dall’alto, quindi indimostrabile ma indiscutibile: il dogma dell’Immacolata Costruzione”. Ora Repubblica tifa Tav senza se e senza ma.
Sempre nel 2012 ben 360 professori universitari e professionisti firmarono sul Sole 24 Ore l’appello di Marco Ponti e Sergio Ulgiati al governo Monti perché, dopo il no alle Olimpiadi di Roma 2020, fosse altrettanto coraggioso cancellando lo spreco ben più cospicuo del Tav, citando studi del Politecnico di Milano e di Oxford (“La peggiore infrastruttura è sempre quella che viene costruita”: studio delle previsioni sballate su 260 mega-infrastrutture trasportistiche in ben 20 nazioni).
Poi, salvo rare eccezioni, tutti zitti. Nel 2013 persino Renzi, nel libro Oltre la rottamazione, definiva il Tav “investimento fuori scala e fuori tempo… iniziativa inutile… soldi impiegati male” e invitava lo Stato a “uscire dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e concentrarsi sulla manutenzione delle scuole e delle strade”, anche per “creare posti di lavoro più stabili”. Ora è Sì Tav.
Nel 2017, su lavoce.info, Carlo Cottarelli firmò un altro appello di Ponti con 41 professori del Politecnico di Milano contro il Tav perché “analisi indipendenti… mostrano flussi di traffico, attuali e prospettici, così modesti da poter escludere che sia opportuno realizzarla nella forma prevista”. Ora firma addirittura pseudo-analisi pro Tav.
Nel 1927 Julien Benda scrisse un pamphlet sul Tradimento dei chierici, cioè degli intellettuali. Non aveva ancora visto all’opera i nostri chierichetti e i nostri sacrestani.
Marco Travaglio FQ 7 marzo
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Dal Pnrr 726 milioni di Euro per i dottorati di ricerca nelle Università
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Università, partono i nuovi bandi per 19mila dottorati di ricerca. Firmati i decreti per l’anno accademico 2023-2024 - L’investimento totale supera i 726 milioni di euro, in parte a valere sui fondi del Pnrr. Prove di second life per i dottori di ricerca. Nella speranza di rafforzare il collegamento, e il trasferimento, tra alta formazione e impresa il ministero dell’Università sta per finanziare - grazie anche ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza - 19mila nuove “borse”, che spaziano dalle transizioni digitali e ambientali all’innovazione in azienda, dalla pubblica amministrazione al patrimonio culturale e alla ricerca scientifica. In nome di una strategia di rilancio complessiva di una figura ancora poco usata nel nostro Paese (uno su mille nella fascia d’età 25-34 anni contro gli 1,5 di media Ue e i 2,1 della Germania, ndr) che ha già visto arrivare uno sgravio ad hoc (la decontribuzione fino a 7.500 euro prevista dall’ultimo Dl Pnrr) e potrà contare a breve su semplificazioni e accordi specifici con il mondo produttivo. Le borse di studio per 726 milioni Torniamo alle 18.770 borse di dottorato che saranno bandite per il prossimo anno accademico, il 2023-2024, da due decreti alla firma del ministro Anna Maria Bernini, che siamo in grado di anticipare. L’investimento totale supera i 726 milioni di euro (in parte a valere sul Pnrr). La maggior parte (13.292 borse) sarà destinata ai dottorati innovativi con le imprese. Così da assicurare alle realtà produttive professionalità altamente qualificate e specializzate. Altre 2.539 borse sono destinate agli ambiti toccati dal Pnrr, i cosiddetti “generici”; 2.140 sono per la Pa, 410 sono per i programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali (altri ambiti “core” del Piano nazionale di ripresa e resilienza), le rimanenti 389 sono destinate alla ricerca per il patrimonio culturale. Stanziamento di di 60mila euro ciascuna Passando all’ammontare delle borse di ricerca, transizioni digitali e green, ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale, potranno contare ciascuna su uno stanziamento di 60mila euro. Per i dottorati innovativi l’investimento complessivo è di 30mila euro in cofinanziamento con le imprese private. Le risorse saranno assegnate alle università statali e non statali legalmente riconosciute e agli istituti universitari a ordinamento speciale. Rispetto al bando precedente, gli atenei e gli istituti che potranno attivare i dottorati salgono per il 2023-2024 a 99, grazie all’accreditamento della Scuola superiore meridionale. Per accedere agli stanziamenti le attività dovranno essere avviate entro il 30 dicembre. E le eventuali borse non assegnate potranno essere utilizzate per il ciclo successivo, nell’anno accademico 2024-2025. Sui dottorati di ricerca, come detto, la sfida è appena all’inizio: sui 5mila dottorati innovativi con le imprese finanziati nei mesi scorsi (relativi all’anno accademico 2022/23) sono state assegnate soltanto 1.709 borse (di cui 491 al Mezzogiorno). Ed è per questo che, nel pensare al 2023/24, Bernini ha deciso di accompagnarne il varo con una doppia mossa. Gli esoneri contributivi a favore delle imprese La prima incentiva le aziende a scommettere sul personale altamente specializzato. Con il decreto Pnrr approvato a metà febbraio è stato introdotto infatti un esonero contributivo a favore delle imprese che finanziano l’attivazione di un dottorato innovativo e che assumono a tempo indeterminato - e senza limite d’età - personale in possesso del titolo di dottore di ricerca formatosi con borse Pnrr oppure ricercatori. Questo significa che per le imprese che cofinanziano al 50% le borse di dottorato innovativi è prevista una agevolazione fiscale in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato. L’esonero sarà applicato per 24 mesi a partire dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026 nel limite massimo di 7.500 euro a assunzione, con un tetto di due posizioni attivabili per ciascun dottorato finanziato. A definire il “quando” e il “come” sarà un decreto del Mur, da concertare con Lavoro e Mef, nelle prossime settimane. Il secondo step, che si concretizzerà a breve, è un dialogo più stretto con le imprese. Su questo fronte, il Mur ha avviato un’attività di informazione congiunta con le associazioni delle imprese (in primis, la Confindustria), predisponendo una piattaforma dedicata quale strumento che agevoli l’incontro tra offerta (universitaria) e domanda (delle imprese) di ricerca. L’auspicio è che università e aziende possano incrementare le politiche di ricerca comuni e attivare un numero elevato di borse di dottorato. Con calo demografico atenei del Sud a rischio chiusura Read the full article
#BorsediStudio#dottoratodiricerca#germania#innovazione#LUISS#MUR#ricercagreen#secondlife#SudAnnaMariaBernini#transizioniambientali#transizionidigitali
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La memoria
Il progetto che viene presentato è inserito nella programmazione di inizio anno scolastico 2019-20 e nasce dalla collaborazione tra l’insegnante di lettere e di discipline pittoriche.
Nel curriculo di storia è stato ricavato uno specifico momento settimanale di studio della storia italiana che partisse dal 1943 e giungesse al 1963, l’anno in cui si è soliti indicare la conclusione del boom economico.
Con i ragazzi quindi abbiamo studiato la Resistenza si sono svolte letture di testi storiografici, letterari, guardato film (L’uomo che verrà di Giorgio Diritti), e documentari che riportavano testimonianze di protagonisti di quegli avvenimenti.
Per ciò che riguarda le letture si è dato spazio a racconti che fossero il più possibile non agiografici quindi si sono presi in esame testi di Giulio Questi (Uomini e comandanti), Beppe Fenoglio (Racconti) e Storie della Resistenza curato da Domenico Gallo e Italo Poma.
L’immagine che ne abbiamo ricavato è stata quella di un periodo tragico, violento, dove consapevolmente si affrontavano due modi di concepire il futuro del nostro Paese, in cui i giovani erano chiamati a fare una scelta. I bandi di arruolamento della Repubblica Sociale Italiana reclamavano violentemente i ragazzi alle armi e vi fu chi accettò ma molti non aderirono. Non tutti presero parte al movimento di Liberazione ma altri fecero questa scelta.
La scelta, appunto, è stata una delle parole chiave che abbiamo tentato di analizzare. Perché andare sulle montagne del nostro Appennino o su altri monti, dall’aprile maggio 1944 e organizzarsi per bande armate che davano vita a scontri continui con i corpi militari di occupazione tedeschi e le formazioni della RSI? Quali furono gli ideali di queste persone che abbiamo identificato in circa duecentocinquantamila? Quale era la loro estrazione sociale?
Abbiamo capito che la Resistenza fu un momento di riscatto dopo anni di dittatura, che incarnava ideali diversissimi di concepire la nuova Italia confluenti nella Costituzione della Repubblica (liberale, cattolico social-comunista, liberal-socialista); abbiamo visto che vi presero parte donne e uomini di tutte le categorie, dai contadini ai professori universitari.
Per questi motivi quando abbiamo letto Un uomo ordinato. Il dizionario del partigiano anonimo ci siamo trovati di fronte ad una testimonianza formidabile di cosa fosse stata la Resistenza. Si tratta di un dizionario che raccoglie una cinquantina di voci, da Alba a Repubblichini dove il vocabolario finisce. Ci è parso questo l’unico ‘racconto’ che i ragazzi potevano sviluppare tramite le illustrazioni perché abbiamo percepito quanto fosse originale, scritto in diretta, senza fini propagandistici, semplicemente un momento di riflessione prolungato nel tempo.
L’unico che ci restituisse un’immagine della Resistenza pura, limpida, vera.
—Enrico Ferri
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BANDO DI CONCORSO BORSE DI STUDIO “LASCITO VERZETTI”. Alessandria
Il Comune di Alessandria, in rispetto delle ultime volontà espresse del Sig. ANGELO VERZETTI, mancato nel 1938, mette a concorso 30 borse di studio opportunamente denominate "BORSE DI STUDIO LASCITO VERZETTI"
ANNO SCOLASTICO 2024/2025 per esiti dell’ANNO SCOLASTICO 2023/2024 Il Comune di Alessandria, in rispetto delle ultime volontà espresse del Sig. ANGELO VERZETTI, mancato nel 1938, mette a concorso 30 borse di studio opportunamente denominate “BORSE DI STUDIO LASCITO VERZETTI” da assegnarsi ad altrettanti studenti meritevoli che frequentino scuole superiori alla terza media e che siano residenti…
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29 APR 2019 18:41
NON FATEVI PRENDERE PER IL CURRICULUM! – PER FARE CARRIERA ACCADEMICA CI SONO VARI “METODI”: IL PRIMO È PAGARE PER FARSI PUBBLICARE RICERCHE FARLOCCHE – A SEGUIRE, I CONCORSI “PROFILATI” PER I CANDIDATI CHE SI VOGLIONO FAR VINCERE FINO AL BUON VECCHIO CONTROLLO BARONALE – FAMILISMO E COMMISSIONI “NON PIÙ DEGNE DI FIDUCIA”, ECCO COME FUNZIONA L’UNIVERSITÀ IN ITALIA – VIDEO: QUANDO LO SCOMPARSO PROFESSORE LUIGI RUSSO SI LASCIÒ SFUGGIRE IL VERO SENSO DEI CONVEGNI
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VOLETE FARE CARRIERA UNIVERSITARIA? DOVETE PAGARE! – ARRIVA LO STUDIO CHE APRE IL VASO DI PANDORA DEL MONDO ACCADEMICO: MIGLIAIA DI RICERCATORI UNIVERSITARI PER FARE LA SCALATA SPENDEVANO FIOR DI QUATTRINI PER FARSI PUBBLICARE RICERCHE SCENTIFICHE E SCALARE LE GRADUATORIA – IN TOTALE SONO STATI SPESI 2 MILIONI E MEZZO, CON UNA MEDIA DI 400 EURO AD ARTICOLO
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/volete-fare-carriera-universitaria-dovete-pagare-ndash-arriva-studio-202002.htm
DAGOREPORT
Come ha scritto Lorena Loiacono per il “Messaggero” (ripreso da Dagospia) “Sono stati spesi quasi 2,5 milioni di euro per vedere pubblicate ricerche scientifiche che probabilmente, senza spendere un euro, non sarebbero andate da nessuna parte. Pubblicazioni praticamente fasulle, comprate, utili solo ad arricchire curriculum, indispensabili però per far carriera”.
“Per entrare in università bisogna pagare”. Ma anche se non si paga con moneta sonante i meccanismi che creano un curriculum ad hoc per far sì che venga poi bandito un “concorso profilato” per il candidato CHE SI VUOL FAR VINCERE passano attraverso logiche economiche (lavoro gratis e simili) o di controllo baronale (metodi di appartenenza e filiazione).
“Concorsi profilati” vuol dire che nel bando si cerca un candidato con tali e tali caratteristiche che corrispondono a un solo essere vivente: quello che la “comunità scientifica”, il barone, ha deciso di far vincere perché ha ormai fornito i servizi richiesti (svolto esami al posto del docente, seguito tesine, impaginato riviste, fatto da segreteria tuttofare e altri, meno nobili, lavori, come fare la spesa…).
Come fare? Molto semplice: se devo mettere in cattedra un ornitologo e il mio candidato ha studiato la cinciallegra e conosce, che so, il tedesco, il bando richiederà a un certo punto “… particolarmente gradita la conoscenza di uccelli come la cinciallegra... Si richiede la conoscenza del tedesco”. Quindi se un ha studiato il pettirosso, l’aquila reale e il gufo, sa inglese e francese e magari si è specializzato in veterinaria perde. Ora è nato un “Osservatorio” (vedi sotto) che denuncia tutto questo e sta mettendo a disposizione molte informazioni.*
Per prima cosa, qui un vademecum di come ti metto in cattedra, in quattro-cinque anni, il figlio di…, l’amante, l’amico, il mio tuttofare facendolo diventare il partecipante vincente di un concorso “profilato” bandito per lui.
Molto semplice. Tengo per un annetto o due presso di me, docente, il giovane prescelto (figlio di un collega, amante, un ricco di famiglia che non ha bisogno di lavorare…) come semplice “Cultore della materia” con qualche rimborso dall’ateneo. Poi gli/le faccio vincere uno dei posti a disposizione per un Dottorato di ricerca, così per tre anni è pagato e se ne sta in università a fare il segretario tuttofare.
Poi gli/le faccio vincere una delle numerose borse di studio all’estero dove, di solito, il borsista va assai poco ma scrive una tesina, in lingua straniera, a fine esperienza. Intanto gli/le ho fatto pubblicare articoli pseudo “scientifici” sulla rivista di Classe A che io docente dirigo e nessuno legge, l’ho fatto intervenire a convegni organizzati da me dove sono presenti solo i convegnisti e, infine, dall’editore universitario è arrivato il mio turno per scegliere un libro da pubblicare e scelgo quello del mio protetto.
Questo, e non altro, è quanto sciaguratamente i concorsi universitari (criteri stabiliti da Anvur e Mibac) valutano. A questo punto siamo pronti: basta un “bando profilato” ed è in cattedra. E’ una competizione scorretta dall’inizio e che non si può poi raddrizzare. Né il rottamatore Renzi né gli homines novi dei Cinque Stelle e della Lega stanno mettendoci mano.
*
Vediamo alcuni esempi per capire meglio e, in specifico, due “denunce” dell’”Osservatorio concorsi”.
RIVISTE DI CLASSE A, B… O A VANVERA? E CHI LE LEGGE? NESSUNO.
L’Anvur, è l’organo di valutazione delle riviste “scientifiche”: ce ne sono migliaia, che nessuno legge, nemmeno chi le scrive. Scrivere su una rivista di classe A conferisce punteggio per il concorso universitario; per una di classe B meno, per le altre nulla. Ovviamente ciascun barone ha piazzato la rivista che dirige (o per la quale collabora) in classe A; ma l’Anvur a finito per metterci persino riviste assurde e il loro contrario: si va dagli “Acta Archaeologica Academiae Scientiarum Hungaricae” ad “Abitare”; da riviste che manco escono alla rivista principe sull’arredo. Delle due l’una: o ha senso riviste che non leggono nemmeno gli specialisti oppure hanno senso quelle che hanno presa anche sul mercato.
Nelle riviste delle scienze naturali e mediche gli articoli sono, in genere, firmati da molti autori. Come dire: più siamo più la ricerca fa impressione. Ma non bisogna lasciarsi ingannare: in genere contano il primo e l’ultimo firmatario: gli altri sono messi in mezzo per far… titoli per il concorso dove saranno piazzati.
SOCIETA’ SCIENTIFICHE O CONCORSUALI?
Le società scientifiche, costituite o controllate tutte da docenti universitari, dovrebbero svolgere attività scientifica in aggiunta a quella universitaria. Ma spesso servono solo per piazzare gli aderenti nei concorsi.
Di una società di Filosofia (la Sie, Società di Estetica) circola un filmato su internet dove l’ex presidente, lo scomparso professore Luigi Russo, si lascia sfuggire il vero senso dei convegni organizzati dalla “Società scientifica” della quale era vicepresidente l’attuale rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini: “(il nostro ndr) è un convegno, che poi è uno pseudo convegno: serviva per incontrarsi per le faccende concorsuali” (dal minuto 55 al minuto 105 dell’allegato video registrato all’Università di Torino).
I membri della società sono presenti in quasi tutte le commissioni concorsuali del loro raggruppamento e possono così far vincere altri loro associati. Sostanzialmente, diverse società scientifiche finiscono con il diventare organismi paralleli di controllo dei concorsi attraverso i loro membri che compongono le commissioni in favore di aderenti alla società stessa. Chi non è all’interno (e quindi non paga quota e non sottostà alle logiche di appartenenza) è improbabile che vinca un concorso anche se molto più preparato! Così è in moltissime società “scientifiche”. In Italia, s’intende!
IL LAVORO
Aver svolto una professione ad alto livello non dà alcun punteggio nei concorsi. Per cui, poniamo, a un concorso in “Teoria della comunicazione televisiva” se si presenta Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, che magari ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio dei giovani, la sua lunga esperienza nel settore vale zero. Zero. Meno di un articolo di due pagine di un sub-assistente con due note sull’allegato della rivista di classe A! Da qui uno capisce perché i professori universitari italiani ormai contino poco e il distacco dal mondo delle professioni sia abissale. E perché i figli della “élite” italiana (molti dei politici e dei direttori di giornali) studino all’estero.
I PRIN
Sono i progetti di ricerca finanziati dal ministero. Qui vale la stessa cosa delle riviste: un docente che, tramite aderenze al ministero, riesce a far finanziare il proprio progetto di ricerca ci butta dentro gli ex studenti che vuole: ovviamente quello da mettere in cattedra.
USCITE DEI BANDI
I bandi di concorso sono ricorrenti come il bollino nero sulle autostrade: in genere escono con l’esodo di agosto e si concludo prima del rientro estivo. Cioè: se non ti dicono che sono banditi perché è il “tuo concorso”… hai voglia a scoprirli nei siti degli atenei che lo bandiscono o in quello del ministero! Sono nascosti e banditi in periodo estivo, quando l’università è ferma da mo’. E’ un sistema che funziona al contrario, insomma: se tu vuoi il più bravo dovresti dare massima visibilità al concorso; ma se tu vuoi che a vincerlo sia quello che hai già scelto ed è magari scarsino devi metterti il più possibile al riparo da sorprese: meglio che non lo scopra nessuno e non ci siano altri partecipanti.
VALUTAZIONE TITOLI
Ci sono concorsi che valutano con lo stesso punteggio (mettiamo 3 punti) monografie di 500 pagine che hanno fatto nuove scoperte e brevi scritti di nessun approfondimento scientifico su una rivista fuori classe ma ugualmente valutati dal presidente di commissione. Specie quando a presentarsi è il suo assistente o protetto. Alcuni di questi casi, recentemente, sono stati impugnati persino dalle università che hanno bandito il concorso, tanto era l’evidenza. Ma senza l’intervento della magistratura – che non interviene quasi mai – non se ne può far nulla. Tra i pochi interventi sanzionatori della magistratura quello contro la moglie dell’ex rettore della Statale, Fernanda Caizzi Decleva. L’ex rettore della Sapienza, Luigi Frati (come molti altri), fu indagato per “parentopoli”.
FAMILISMO
Secondo uno studio statistico e scientifico, condotto da Stefano Alessina, ricercatore all’Università di Chicago, il fenomeno del nepotismo è ben radicato nelle università italiane. Gli studi hanno rivelato che i settori disciplinari più esposti sono Ingegneria industriale, Legge, Medicina, Geografia e Pedagogia. E, facendo riferimento alla distribuzione geografica, il fenomeno diventa più frequente al Sud, in particolare nelle isole, anche se non sono esclusi alcune importanti università italiane. Tra i 10.783 accademici in Medicina sono stati rilevati 7.471 cognomi distinti. Le prime cinque università con il maggior numero di cognomi sarebbero: Libera Università Mediterranea «Jean Monnet», Casamassima di Bari, Sassari, Cagliari, Suor Orsola Benincasa di Napoli, Catania.
OSSERVATORIO
Come dicevamo è nato recentemente l’ “Osservatorio Indipendente dei Concorsi Universitari” che denuncia pubblicamente il maggior numero possibile di “bandi profilati”. L’art. 24, comma 2, della Legge 240/2010, prevede infatti che non si possano inserire nei bandi “competenze così specifiche da scoraggiare i potenziali candidati”. Ovviamente i dipartimenti che bandiscono concorsi fanno, indisturbati, l’esatto contrario.
L’ultima denuncia-segnalazione dell’Osservatorio è avvenuta a Pasquetta con una lettera indirizzata al rettore di Padova (Rosario Rizzuto, che è anche membro del Commissione dei rettori) relativa ad un concorso “profilato” per la I fascia in Chimica generale. La lettera, come al solito, è stata inviata anche al ministro Marco Bussetti (Lega) e al Viceministro dell’Università Lorenzo Fioramonti (Cinque Stelle), che queste cose dovrebbe saperle visto che, per insegnare, ha dovuto trovarsi un’università in Sud Africa. In questo caso, il bando profilato richiede al candidato “linee di ricerca riguardanti la chimica metallorganica nei suoi aspetti fondamentali e applicativi, con particolare riferimento all'utilizzo dei metalli di transizione in sintesi e catalisi metallorganica, anche di interesse industriale”: guarda guarda giusto giusto il profilo del candidato interno all’università.
Stessa cosa era avvenuta il 15 aprile quando l’Osservatorio aveva segnalato ai professori Franco Anelli, Guido Merzoni e Damiano Palano facenti parte la commissione il concorso della Cattolica (rettor eil giurista Franco Anelli ) in “Filosofia politica”: in questo caso al candidato era richiesta la conoscenza dei “meccanismi di selezione delle élite, dai rapporti fiduciari ai processi di mediazione degli interessi, alle dinamiche di disintermediazione e di reintermediazione”. Scrive l’Osservatorio: “Tale profilo replica verbatim il progetto di ricerca, del tutor Prof. Damiano Palano”, e, guarda caso, il concorso è stato vinto dal candidato interno “Dott. Antonio Campati, attualmente Professore a contratto presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, il quale ha prodotto nel frattempo diversi contributi sul tema”.
Nelle commissioni universitarie non crede più nessuno, nemmeno il Consiglio di Stato. “Le commissioni universitarie, a parer nostro, non sono più degne di fiducia”, scrive il Consiglio di Stato nell'ultima sentenza in tema di concorsi non credibili. E si rivolge direttamente al ministero dell'Istruzione intimando di riconoscere la cattedra di Diritto del lavoro alla docente Carmela La Macchia, bocciata tre volte da tre commissioni diverse nominate per gestire l'Abilitazione scientifica nazionale nella sua disciplina: le aveva preferito, nel ruolo di professore di prima fascia, un altro candidato.
E così il Consiglio di Stato, dove è finito il primo ricorso, alla fine ha scritto al Miur: siete obbligati a dare l'idoneità all'appellante. E a pagare 6.500 euro di spese legali (sentenza 1321 dello scorso 25 febbraio).
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I casi già “denunciati” sono molti. Homines novi o meno, l’università NON CAMBIA MAI. Forse renderla meritocratica e legata alla società non porta voti. E, dopo Renzi, anche Lega e Cinque Stelle sembra ci abbiano rinunciato.
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Questa sera è stata occupata la Facoltà di Lettere e filosofia di Palermo per avviare l'assemblea internazionale “Fora u G7”. Il 26 e 27 maggio a Taormina si terrà il vertice dei sette capi di Stato dei paesi occidentali più influenti al mondo. Sarà l'ennesima passerella politica in cui Gentiloni e compagnia proveranno a decidere i destini di milioni di persone, propagandando il solito modello di sviluppo predatorio e distruttore. Non è un caso, infatti, che questo vertice venga svolto in Sicilia, terra nella quale le politiche di questi criminali costringono, già oggi, migliaia e migliaia di giovani alla precarietà, alla disoccupazione e alla migrazione forzata e di massa. I temi che verranno maggiormente trattati durante il vertice sono: smart cities, cyber security e sicurezza antiterrorismo. Gli studenti, infatti, discuteranno anche del ruolo che ha l'università oggi rispetto a questi temi. In un momento in cui gli atenei ricevono sempre meno finanziamenti statali, gli investimenti privati rivestono un'importanza cruciale e fanno si che le università diventino mediatori di questi interessi diventando praticamente agenzia di marketing di aziende locali, territoriali e non solo. Luogo in cui studenti e ricercatori precari vengono messi a lavoro senza alcuna retribuzione. A Palermo numerosi accademici organizzano seminari e convegni per incentivare gli studi e la ricerca miranti a potenziare le capacità di difendere i soliti interessi. Nelle nostre università e nelle nostre scuole oggi vengono proposti bandi e concorsi per realizzare servizi Smart nei tratti turistici delle città, aree infrastrutturate con connettività wifi a banda larga e cloud privato, sviluppo dei siti web o mobile app e la messa in rete di tutti i servizi smart che dovranno essere “protetti”, non si capisce bene da chi e da cosa. Le smart cities non fanno altro che concretizzare i processi di gentrificazione delle città e, quindi, di espulsione di intere fasce della popolazione dai centri città verso le periferie. Attraverso l'occupazione degli spazi universitari, gli studenti ribadiscono la loro opposizione a queste logiche e la necessità di ritagliarsi spazi di discussione, soprattutto nei luoghi deputati alla circolazione dei saperi. Rilanciano, inoltre, in avanti per costruire un fronte ampio di contrapposizione al G7.
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Imbuto formativo, approvato emendamento Gemmato. Più contratti di specializzazione per giovani medici
Imbuto formativo, approvato emendamento Gemmato. Più contratti di specializzazione per giovani medici
«La Commissione bilancio della Camera dei deputati ha approvato un mio emendamento al DL Rilancio che prevede un incremento delle risorse utili ad aumentare il numero dei contratti di formazione-lavoro previsti dai bandi di ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria. Circa 1000 laureati in medicina in più potranno così accedere alle scuole universitarie di…
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GROTTAMMARE – Porte aperte all’IIS Fazzini-Mercantini: domenica 12 e 19 gennaio, dalle ore 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 15 alle 18, docenti e studenti dell’Istituto saranno lieti di accogliere nella sede di Grottammare e in quella di Ripatransone i ragazzi chiamati a scegliere il percorso scolastico da intraprendere a conclusione del primo ciclo d’istruzione.
Le due scuole aprono ai visitatori aule didattiche, laboratori scientifici, ambienti innovativi, permettendo di saggiare l’offerta formativa che l’intero Istituto propone.
A Grottammare i corsi tecnici rispondono alla richiesta fatta dal mondo del lavoro di formare professionisti capaci di operare nella realtà del già dato e del possibile, sia locale che globale: l’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (ex geometri) vanta un tasso di occupazione post diploma che regala alla scuola il secondo posto in provincia; una domanda di lavoro soddisfatta a seguito di esperienze formative maturate dagli studenti nei progetti Erasmus+ i cui bandi specifici sono riservati a tutti i corsi dell’Istituto, a partire da quello della Logistica e dei Trasporti, indirizzo che gode di prospettive occupazionali indispensabili per gestire e muovere in sicurezza, efficienza e rapidità persone e merci.
Conferma la sua spendibilità professionale, indispensabile in ogni ambito lavorativo, l’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, affiancato dalla proposta didattica innovativa che il corso Grafica e Comunicazione offre a studenti interessati al mondo del web marketing, delle app, della pubblicità e del disegno industriale.
L’Indirizzo Turismo forma figure professionali operanti in un settore che deve consegnare all’Italia il primo posto nel mondo per arrivi turistici: lingue straniere e marketing i punti di forza di un percorso che orienta al lavoro e instrada alle facoltà universitarie, accessibili a tutti gli indirizzi sia tecnici che liceali della scuola.
A Ripatransone settimana corta e partecipazione a bandi progettuali scientifici e umanistici rappresentano le cifre distintive di una scuola che accende la mente, nutre la parola e sperimenta le idee: il corso Liceo Scienze applicate combina l’informatica alle discipline scientifiche per antonomasia, preparando lo studente ad ogni tipo di laboratorium, universitario e professionale.
Il corso Scienze Umane risponde alla volontà della persona di capire, di intervenire e di affermarsi, partendo dallo strumento della parola, in tutti i contesti sociali, da quello dell’istruzione, a quello della legalità, della sanità, della politica.
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Collegi Universitari - Ospitalità Residenziale 2019-2020: i bandi
Collegi Universitari – Ospitalità Residenziale 2019-2020: i bandi
Sono stati pubblicati il bando di concorso “Collegi Universitari – Ospitalità Residenziale” presso le strutture a gestione diretta dell’INPS (collegi di proprietà) e il bando di concorso “Collegi Universitari – Ospitalità Residenziale” presso le strutture CampusX e strutture accreditate con il MIUR (collegi di merito).
L’ospitalità si riferisce all’anno accademico 2019-2020.
I bandi sono rivolti…
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Sinapsi Advisor-Bandi-Progetti di ricerca nel settore dell'agricoltura biologica
Anticipazione Pubblicato preavviso destinato ai Dipartimenti, agli Istituti Universitari, agli Enti pubblici di ricerca, ai Consorzi interuniversitari e agli Enti privati per la realizzazione di progetti di ricerca rispondenti alle tematiche prioritarie di Ricerca e Innovazione individuate nel “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”.
Pubblicata pre-informazione…
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