#bambini irrequieti
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comunque io sono dell’idea che non li dovete fare dei bambini se poi non li sapete educare e a 7/8 anni sono quei bambini irrequieti che cagano il cazzo a tutti facendo un bordello della madonna (tipo in treno) ((tipo seduti dietro di me)) e manco DITE NULLA madonna
si sono un vecchio burbero ma non mi dovete cagare il cazzo quando dormo
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Scalza Amarmi senza scarpe vuol dire amare le mie lunghe gambe brune, dolci e care, buone come cucchiai e i miei piedi, due bambini liberi di giocare nudi. Nodose sporgenze i miei diti, non più costretti - e in più guarda le unghie e le prensili giunture di giunture come in dieci passi mettono radici - irrequieti e selvaggi: questo l'ammazzò, questo la cucinò. Lunghe gambe brune e lunghe brune dita. Più su, caro, la donna rievoca segreti, casine, piccole lingue che narrano per te. Siamo soli noi due in questa casa su una lingua di terra. Ha un campanellino nell'ombelico il mare, ed io sono la tua scalza puttanella per una settimana. Gradiresti del salame? No. Non ti va proprio uno scotch? No. Non bevi molto tu bevi me. I gabbiani uccidono pesci strillando come bimbi di tre anni. Il ritmo delle onde è una droga e tutta notte invoca sono, sono, sono. Scalza, ti tamburello la schiena su e giù. Corro da porta a porta la mattina, nella capanna giochiamo a nascondino. Ora mi afferri le caviglie, ti fai strada fra le gambe e vieni a trapassarmi nel punto della fame.
Anne Sexton
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L'ANGOLO DI RITA
😃 Hai mai sentito parlare di "Attività Sensoriali"? 👉🏻 Sono tutte quelle attività che rilassano il #sistemanervoso e lo resettano facendolo tornare alla Frequenza Preparatoria " #alpha ". 🫁 Respirare… 🌳 Immergersi nella Natura… 🌊 Ascoltare il suono di un ruscello… 🌱 Manipolare… 👉🏻 Spesso mi viene chiesto "perché i #bambini oggi sono così agitati ed irrequieti?". Guardatevi attorno: 👀 COSA VEDETE? 👂🏻 COSA SENTITE? ❗️ Siamo immersi nell'inquinamento acustico, luminoso, olfattivo, …
😶 Tutti i nostri sensi vengono inquinati da sostanze e stimoli NON naturali MA artificiali. 🦧 Come può, dunque, il cervello di un Bambino SENTIRSI ed ESSERE CALMO, FLUIDO, in questo #Inquinamento ? 🦧 Quando mi viene chiesto: "come fare?" 👉🏻 La risposta è: 🌻 TORNARE ALLA NATURA. 🌷 TORNARE ALLA SENSORIALITÀ. 🐝 Immergersi nella Melodia che la Natura spontaneamente offre. 💪🏼 Permettere di #ossigenare meglio il corpo per far sì che funzioni meglio anche il cervello. 🚫 Invece di offrire loro cellulari, tablet, videogiochi 🔝 OFFRITE ESPERIENZE, SEMPLICI, IN NATURA. 👫 In Natura potrete osservare un Bambino, per come Realmente è. 👉🏻 Se vuoi accompagnamento, supporto e confronto Pedagogico puoi contattarmi direttamente.
Pedagogista Rita Scognamiglio
pedagogia
#educazione
#nature
#sensorialità
#attivitàsensoriali #consapevolezza #respirare
#ascolto
#suonidellanatura
#melodie
#sensoryroutines
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🥤 COCA-COLA CAN CAUSE ATTENTION DEFICIT IN CHILDREN
🍔 Coca-Cola contains a large amount of sugar, caffeine and other ingredients that can have a negative impact on children's health, especially their neurological development.
🗣 HOW COCA-COLA CAN CAUSE ATTENTION DEFICIT:
⏺Sugar is a highly refined food that can cause spikes in insulin and blood glucose.
These spikes can lead to a drop in energy and a state of fatigue, which can make children more restless and less focused.
⏺Caffeine is another ingredient that can have a negative effect on children's concentration.
It is a stimulant that can increase heart rate and blood pressure, and can also make children more nervous and anxious.
▪️A study, published in 2018 in the journal "Pediatrics", found that children who regularly drink sugary carbonated drinks have a greater risk of developing learning problems.
▪️Another 2019 study published in the journal "PLOS One" found that children who regularly drink sugary carbonated drinks have a higher risk of developing ADHD.
▪️Another study, published in 2020 in the journal "Pediatrics", found that children who regularly drink sugary carbonated drinks have a greater risk of developing memory problems.
▪️A study, published in 2021 in the journal "Child Development", found that children who regularly drink sugary carbonated drinks have a greater risk of developing socialization problems.
▪️Another study, published in 2023 in the Journal of the American Medical Association, found that sugar can damage children's brain development.
🤷♂️ Whether you like it or not, the data speaks clearly.
It is important to be more aware of the risks and limit your children's consumption of sugary carbonated drinks.
IT'S THE DOSE THAT MAKES THE POISON
📚🔍 UNINFORMED CONSENT
🥤 LA COCA-COLA PUÒ CAUSARE IL DEFICIT DELL'ATTENZIONE NEI BAMBINI
🍔 La Coca-Cola contiene una grande quantità di zucchero, caffeina e altri ingredienti che possono avere un impatto negativo sulla salute dei bambini, in particolare sul loro sviluppo neurologico.
🗣 COME LA COCA-COLA PUÒ CAUSARE IL DEFICIT DELL'ATTENZIONE:
⏺Lo zucchero è un alimento altamente raffinato che può causare picchi di insulina e glucosio nel sangue. Questi picchi possono portare a un calo di energia e a uno stato di affaticamento, che possono rendere i bambini più irrequieti e meno concentrati.
⏺La caffeina è un altro ingrediente che può avere un effetto negativo sulla concentrazione dei bambini. È un eccitante che può aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, e può anche rendere i bambini più nervosi e ansiosi.
▪️Un studio, pubblicato nel 2018 sulla rivista "Pediatrics", ha rilevato che i bambini che bevono regolarmente bevande gassate zuccherate hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi di apprendimento.
▪️Un altro studio del 2019 pubblicato sulla rivista "PLOS One" ha rilevato che i bambini che bevono regolarmente bevande gassate zuccherate hanno un rischio maggiore di sviluppare l'ADHD.
▪️Un altro studio, pubblicato nel 2020 sulla rivista "Pediatrics", ha rilevato che i bambini che bevono regolarmente bevande gassate zuccherate hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi di memoria.
▪️Uno studio, pubblicato nel 2021 sulla rivista "Child Development", ha rilevato che i bambini che bevono regolarmente bevande gassate zuccherate hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi di socializzazione.
▪️Un altro studio, pubblicato nel 2023 sulla rivista "Journal of the American Medical Association", ha rilevato che lo zucchero può danneggiare lo sviluppo del cervello dei bambini.
🤷♂️ Che vi piaccia o no, i dati parlano chiaro.
È importante essere più consapevoli dei rischi e limitare il consumo di bevande gassate zuccherate da parte dei vostri figli.
È LA DOSE CHE FA IL VELENO
📚🔍CONSENSO DISINFORMATO
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L'altro giorno mi trovavo in un treno regionale, quello dalla stazione centrale di Napoli diretto al mio paese del cazzo. Ero già nervosa per i fatti miei. Ero stanca, triste e con una valigia da trascinare. La mascherina ffp2 che mi tirava le orecchie da ore e cosa arriva a peggiorare la situazione?
I bambini.
Due coppie di gemelli, più un fratellino e una sorellina.
Non fraintendetemi, io adoro i bambini ma non quando sono scostumati e irrequieti.
La prima coppia di gemelli correva avanti e indietro per il vagone, urlando con al seguito i genitori che li sgridavano, senza prendere veri provvedimenti.
I fratellini, la femmina sui sei anni e il maschietto sui 3/4, salivano e scendevano dalle scale dello stesso vagone. In più la madre mi sbarrava la strada con il passeggino, abbandonandolo davanti alle porte, provocando nella mia mente vari scenari immaginari sul come fare a liberarmi di quel coso prima di scendere dal treno.
In fine, tre minuti prima della mia fermata si avvicina improvvisamente l'altra coppia di gemelli, traspostata dalla madre rompicoglioni. Quella donna, con l'educazione di un cavallo selvaggio, mi spingeva sto cazzo di passeggino contro la valigia e mi strattona a ripetutamente il braccio dicendomi che se non dovevo scendere dovevo spostarmi da là.
Tutte queste cose. In sequenza. Molte anche in contemporanea.
Se mi immagino l'inferno, le immagini che mi si presentano davanti agli occhi sono queste. Questo è il mio inferno personale.
Insieme alla Circumvesuviana, ma quella è un'altra storia.
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quello che voglio appuntare di oggi:
la lettura delle 7, la chiamata inattesa e problematica, i bambini irrequieti, la sensazione di essere un fantasma e la crema allucinante
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Amarmi senza scarpe vuol dire amare le mie lunghe gambe brune, dolci e care, buone come cucchiai e i miei piedi, due bambini liberi di giocare nudi. Nodose sporgenze i miei diti, non più costretti - e in più guarda le unghie e le prensili giunture di giunture come in dieci passi mettono radici - irrequieti e selvaggi: questo l'ammazzò, questo la cucinò. Lunghe gambe brune e lunghe brune dita. Più su, caro, la donna rievoca segreti, casine, piccole lingue che narrano per te. Siamo soli noi due in questa casa su una lingua di terra. Ha un campanellino nell'ombelico il mare, ed io sono la tua scalza puttanella per una settimana. Gradiresti del salame? No. Non ti va proprio uno scotch? No. Non bevi molto tu bevi me. I gabbiani uccidono pesci strillando come bimbi di tre anni. Il ritmo delle onde è una droga e tutta notte invoca sono, sono, sono. Scalza, ti tamburello la schiena su e giù. Corro da porta a porta la mattina, nella capanna giochiamo a nascondino. Ora mi afferri le caviglie, ti fai strada fra le gambe e vieni a trapassarmi nel punto della fame. Anne Sexton, Scalza
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WBCN-FM January 9, 1973:
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Trenton, NJ November 22, 2005:
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SONG FOR ORPHANS
The multitude assembled and tried to make the noise
Them black blind poet generals
And restless loud white boys
But times grew thin
And the axis grew somehow incomplete
Where instead of child lions we had aging junkie sheep
How many wasted have I seen signed "Hollywood or bust"
They’re left to ride them ever-ghostly Arizona gusts
Cheerleader tramps and kids with big amps
Sounding in the void
High society vamps, ex-heavyweight champs
Mistaking soot for soil
So break me now big Mama
As Old Faithful breaks the day
Believe me, my good Linda, the aurora will shine your way
The confederacy's is in my name now
The hounds are held at bay
The axis needs a stronger arm
Do you feel your muscles playt
Well the doorstep blanket weaver,
Madonna pushes bells from house to house
I see her givin’ last kisses and wishin’ well
To every gypsy mystic hero
That the kids might find a place
Who’ve been lost forever to mom and pop on their weekends
Out in space
Well sons, they search for fathers, but their fathers are all gone
The lost souls search for saviors,
But saviors don't last long
Those nameless questless renegade brats
Who live their lives in songs
They run the length of a candle,
With a goodnight whisper and they're gone
So break me now big Mama
As Old Faithful breaks the day
Believe me, my good Linda, the aurora will shine your way
The confederacy's in my name now, the hounds are held at bay
The axis needs a stronger arm,
Do you feel your muscles play
The missions are filled with hermits,
Looking for a friend
The terraces are filled with cat-men
Just lookin’ for a way in
There’s orphans junked on silver mountains
Lost in celestial alleyways
They wait for that old tramp dog man Moses,
He takes in all the strays
Now don't you grow on empty legends or lonely cradle songs
Billy the Kid was just a bowery boy
Who made his living twirling his guns
The night, she's long and lanky
And she speaks in a mother tongue
She lullabies the refugees with amplifier's hum
So break me now big Mama
As Old Faithful breaks the day
Believe me, my good Linda, the aurora will shine your way
The confederacy's in my name now, the hounds are held at bay
The axis needs a stronger arm,
Do you feel your muscles play
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CANZONE PER GLI ORFANI
La moltitudine si è riunita e ha cercato di fare rumore
I generali poeti neri ciechi
E i ragazzi bianchi rumorosi e irrequieti
Ma il tempo si è assottigliato
E l’asse in qualche modo è diventata incompleta
E anziché leoni bambini avevamo pecore vecchie drogate
Quante anime perse ho visto firmate “Hollywood o morte”
Lasciate a cavalcare le spettrali raffiche dell’Arizona
Cheerleader vagabonde e ragazzini con grandi amplificatori
Che suonano nel vuoto
Vamp dell’alta società ex campioni di pesi massimi
Che scambiano fuliggine per terreno
Quindi fammi a pezzi adesso, Big Mama
Mentre Old Faithful fa sorgere il sole
Credimi, mia buona Linda, l’aurora illuminerà il tuo cammino
La Confederazione è a mio nome ora
I cani sono tenuti a bada
L’asse ha bisogno di un braccio più forte
Senti come lavorano i tuoi muscoli
Bene, la filatrice di coperte è sulla soglia,
Madonna suona campanelli di casa in casa
La vedo dare gli ultimi baci e augurare buona fortuna
A ogni eroe mistico e zingaro
Affinché possano trovare un posto i bambini
Persi per sempre per mamma e papà nei loro fine settimana
Fuori nello spazio
Ebbene, i figli cercano i padri, ma i loro padri non ci sono più
Le anime perdute cercano salvatori,
Ma i salvatori non durano a lungo
Quei mocciosi ribelli senza nome e senza obiettivi
Che vivono le loro vite nelle canzoni
Durano il tempo di una candela,
Con un sussurro della buonanotte e vanno via
Quindi fammi a pezzi adesso, Big Mama,
Mentre Old Faithful fa sorgere il sole
Credimi, mia buona Linda, l’aurora illuminerà il tuo cammino
La Confederazione è a mio nome ora, i cani sono tenuti a bada
L’asse ha bisogno di un braccio più forte,
Senti come lavorano i tuoi muscoli
Le missioni sono piene di eremiti,
Che cercano un amico
Le terrazze sono piene di uomini-gatto
Che cercano il modo di entrare
Ci sono orfani buttati sulle montagne argentate
Persi in viuzze celesti
Aspettano quel vecchio vagabondo di Moses l’uomo dei cani,
Lui raccoglie tutti i randagi
Dunque, non crescere con leggende vuote o solitarie ninne nanne
Billy the Kid era solo un ragazzo capriccioso
Che si guadagnava da vivere roteando le pistole
La notte è lunga e smunta
E parla in una lingua madre
Culla i rifugiati con il ronzio dell’amplificatore
Quindi fammi a pezzi adesso, Big Mama,
Mentre Old Faithful fa sorgere il sole
Credimi, mia buona Linda, l’aurora illuminerà il tuo cammino
La Confederazione è a mio nome ora, i cani sono tenuti a bada
L’asse ha bisogno di un braccio più forte
Senti come lavorano i tuoi muscoli
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#song to orphans#bruce springsteen#e street band#the e street band#letter to you#2020#musica#musica rock#rock#rock music#Youtube
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E se il problema non fosse il virus ma la famiglia? di Emily Mignanelli Prima che tutto ricominci, una cosina la vorrei dire. La dico e scrivo da pedagogista, da mamma, da umana, da ex-bambina, da memoria che possiedo e intuizioni di cui mi nutro. (...) Una cosuccia perchè a me non girano le balle per la clausura, per la ritenzione esistenziale, per il confinamento domestico, perchè penso che questa sia stata una riabilitazione. A me un po’ girano, per l’enorme strumentalizzazione che è stata fatta sui bambini. Non è vero che nessuno ne parlava dei bambini, forse non ne parlava Conte, non ne parlavano alcuni ministri, non ne parlava Mattarella, ma gli altri ne parlavano eccome. Siamo stati subissati da articoli, commenti, opinioni che andavano nella direzione del “avete rovinato i bambini e ve la pagheranno cara!!”, oppure del “se i bambini stanno male è tutta colpa vostra”, ma anche “mio figlio sta impazzendo per quello che avete creato, vergognatevi!”. Ecco, lo voglio lasciare agli atti, con profondo dispiacere per una grandiosa occasione persa per tanti di noi adulti, genitori in primis, giornalisti in seguito e pensatori assonnati per ultimi, voglio che venga protocollato il mio pensiero a riguardo. Se qualcosa è stato insegnato ai bambini, ad una parte di loro per fortuna ma la maggioranza temo, è che il luogo che dovrebbe per loro essere più sicuro si è rivelato essere il più pericoloso in cui vivere. Quello in cui adulti impazienti e irrequieti scatenavano su di loro paura, impotenza, cecità emotiva. La propria casa e la propria famiglia possono non essere un nido caldo e protetto e quella che sarebbe dovuta essere una villeggiatura, per alcuni si è trasformata in un sequestro di persona, perchè è proprio così, per molti l’infanzia è un vero e proprio sequestro e di questo dovremmo parlarne. Dovremmo dircelo che le persone che dovrebbero proteggerti potrebbero essere le stesse in grado di minacciare il tuo benessere psico-fisico. Quando i bambini andavano a scuola la colpa era degli insegnanti. Quando uscivano era perchè frequentavano brutte compagnie. Quando andavano dai nonni era per l’educazione arcaica. E ora? Chi vogliamo incolpare ora? Ma davvero vogliamo credere nella storiella che i bambini stanno male solo perchè non vanno a scuola, non possono vedere gli amici e non possono stare fuori ore e ore? Ma davvero non ci rendiamo conto di quanto la nostra presenza impatti nella loro vite? Un bambino che cresce si nutre dell’ambiente circostante, quella sar�� l’acqua che rimpolperà la sua linfa, l’inchiostro che scriverà il suo copione, il distributore di mattoni per costruzioni esistenziali. Da lì tutto arriva e lì tutto torna, esattamente come abbiamo visto accadere. Se avete assistito a crisi dei vostri figli, se li avete visti strepitare e urlare, se li avete sentiti urlare “voglio i miei amici e la mia scuola”, se di fronte a tutto questo non avete colto la vostra parte di responsabilità, mi dispiace molto davvero, ve lo dico di cuore, perchè questo denota grande inconsapevolezza e l’inconsapevolezza merita rispetto. I bambini hanno semplicemente fatto una semplicissima azione in questo periodo, quella della riabilitazione. Hanno portato a galla i nodi, hanno esposto i loro disagi, si sono ripresi i bisogni e diritti schiacciati, hanno protestato con coraggio e necessità di fronte ai loro dittatori. I bambini hanno urlato il loro sdegno di fronte a vite in cui i genitori erano diventati coinquilini e non protettori e tutor. Hanno preso tutto ciò che potevano perchè una cosa gliela abbiamo insegnata bene, che appena possiamo ce ne sbarazziamo, e allora hanno imparato a fare il pieno e hanno tentato di placare fami ataviche di attenzioni, affetto, amore, sguardi, lentezza. E noi non possiamo nascondere tutto questo dietro il mondo che li ha privati dei pari, non mi sembra che ci fosse la stessa preoccupazione quando era la frenesia quotidiana a sottrarli ai genitori. Non mi pare di aver letto proteste tanto accorate di fronte ad asili nido in cui i bambini entrano a 3 mesi e trascorrono fino a 10 ore al giorno con donne che non sono le loro madri. Così come non ho letto molti che denunciavano le ludoteche e spazi educativi che lanciavano pacchetti “aperitivi free” per il fine settimana, ossia tu vai a bere e a tuo figlio ci pensiamo noi, che poi tanto non si accorge nessuno che è solo 5 giorni che questa povera creatura ti aspetta, ora più ora meno cosa vuoi che cambi. Vittime della distrazione, ci siamo completamente distratti anche da noi stessi. Abili mentitori abbiamo riempito di bugie i nostri quartier generali. E invece dovremmo dirglielo. Dovremmo raccontarlo ai bambini quello che è successo quando tutto sarà finito. Dovremmo dirglielo che non era colpa loro, non era colpa dello stato, non era colpa del virus, della Cina o dei runner. Prima ancora delle mascherine, dei complotti e dell’antichità c’era molto altro. C’aravamo noi, adulti, grandi, grossi e impauriti. Dovremmo raccontargli che non avevamo strumenti, che non li conoscevamo, che ci siamo trovati dentro casa bambini che avevamo visto mille volte in fotografia e di cui avevamo parlato a chiunque ma che non sapevamo bene chi fossero e cosa stessero chiedendo. Dovremmo farcela una domanda e farla poi a loro, “cosa non abbiamo capito?”, “cosa mi stavi chiedendo che non riuscivo a comprendere?”. Dovremmo smetterla di fare battute di fronte a loro sul nostro desiderio che le scuole riaprano e che non ne possiamo più. Dovremmo abilitare la percezione di cosa si provoca nel mondo emotivo circostante quando feriamo, ridicolizziamo, spaventiamo, giudichiamo. Dovremmo ammetterlo che a tutto questo non eravamo pronti. No, non parlo della quarantena. Parlo dell’esser genitori, parlo del custodire la vita, parlo dell’assumersi la responsabilità delle nostre azioni, parlo del riconoscere che ogni cosa che ci dà fastidio degli altri parla molto più di noi stessi che dell’altro, parlo dell’affrontare le nostre storie personali, miracolosa chiave per la guarigione e il benessere. Se la consapevolezza fosse contagiosa come il coronavirus, in due soli mesi saremmo tutti salvi, ogni conflitto cesserebbe e allora sì, che ciascuno di noi diverrebbe uno strumento di pace. Il mondo si cambia un individuo per volta, ed esattamente come i recenti eventi ci hanno mostrato, il contagio può essere molto più rapido di quanto possiamo credere. Basta iniziare da noi, e il mondo che tocchiamo si infetterà (positivamente) del nostro cambiamento e questo, sarà inarrestabile.
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Posted @sihmels “Lu Caminu Di Li falchi” in gallurese, ed il Sentiero dei Falchi in italiano, è certamente il più impervio di tutto il territorio comunale di Loiri Porto San Paolo. Si dirama per ben 11 km con una percorrenza totale di circa 4 h 30 min fra, Porto San Paolo – Tiriddò e Tiriddò – La castagna, dove il tragitto giunge al termine. Certamente legata al culto dei racconti del focolare (li conti di lu fuchili) che tenevano incatenati gli irrequieti bambini per i quali quelle storie si animavano diventando quasi reali. La leggenda narra infatti di un vecchio anziano intento a raccontare ai propri nipoti la storia fra mito e realtà del proprio nonno, noto a tutti come il falco cieco, (Lu Falcu Cecu). Ref. https://www.portosanpaoloturismo360.it #tiriddó #loiriportosanpaolo #lucaminudilifalchi #loiri #lacastagna #trudda #portosanpaolo #ilsentierodeifalchi #sardegna #sardinia #cerdeña #сардиния #sardinien #gallura #italia #italy #ioscelgolasardegna #appenapossibileinsardegna #viaggiainitalia #viaggiainsardegna #campagna #campagnasarda #landscapephotography #hiking #hikingsardinia #hikingsardegna #hikingadventures #hikingadventure #hikingitaly #hikingitalia (presso Tiriddò) https://www.instagram.com/p/B_-gyR8Kfho/?igshid=x6190unx81lz
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Ogni bellezza verrà distrutta: perché i partner perfetti dei narcisisti non esistono
Vivere in un incubo 2.0 Chiunque abbia vissuto o lavorato per un narcisista vi dirà:
“I narcisisti si vedono in un modo completamente diverso” – preferibilmente rendendo meno apprezzati quelli che li circondano. E c’è un’altro problema: tutto deve essere centrato sul narcisista. A loro non importa se un bambino di 2 anni ha bisogno di attenzioni costanti, nonostante sia questo il comportamento che dobbiamo tutti adottare in questa specifica fase di sviluppo del bambino. Un quarantenne narcisista, però, HA BISOGNO DI QUEL LIVELLO DI APPREZZAMENTO, il che ci dispiace, perché quando lo raggiunge avviene a nostre spese.
I narcisisti rendono dura la vita di coloro che li circondano solo per il fatto di essere chi sono. MAI cambieranno. Questa affermazione può sembrare estrema, finché non ascolti le storie di coloro che sono stati vittime di un/a narcisista. Solo dopo vi renderete conto di quanto possano essere tossici i rapporti con questi individui.
Lavorare per un capo narcisista significa dover subire maltrattamenti fisici o psicologici. Vivere con uno potrebbe essere ancora peggio. Nelle ricerche fatte per il mio libro, Dangerous Personalities, ho parlato con decine di individui che sono stati vittime della personalità narcisistica. Ascoltando una storia dopo l’altra, mi sono imbattuto in infanzie rubate, matrimoni distruttivi e relazioni tossiche, sentendo sempre lo stesso ritornello: i narcisisti si considerano talmente speciali che nessun altro importa. Nessuno. Col tempo, il comportamento risultante dalla definizione dei tratti patologici genererà un alto livello di sofferenza per i relitti tossici che scaricano sulla persona.
Ho imparato dalla lezione data dalle vittime stesse il che nessun libro medico aveva mai potuto insegnarmi. Sono lezioni utili per tutti noi.
COME I NARCISISTI SI VEDONO
Amo me stesso e so che mi ami anche tu. In effetti, tutti mi amano. Non riesco ad immaginare nessuno che non mi abbia mai amato.
Non ho bisogno di scusarmi. Tu, tuttavia, devi capire, accettare e tollerare qualsiasi cosa io faccia o dica.
Ho pochi eguali in questo mondo e, finora, devo ancora incontrarne uno. Sono il migliore! (manager, uomo d’affari, amante, studente, ecc.).
La maggior parte delle persone non è all’altezza. Senza la mia guida tutti sono in difficoltà!
Apprezzo che ci siano regole e obblighi, a patto che si applichino principalmente a te, perché non ho il tempo o la voglia di rispettarli. Inoltre, le regole sono per l’uomo medio, e io sono molto al di sopra della media.
Spero che tu apprezzi tutto ciò che sono e tutto ciò che ho fatto per te, perché sono meraviglioso e irreprensibile.
Vorrei che fossimo uguali, ma non lo siamo e non lo saremo mai. Ti ricorderò con frequenza costante che sono la persona più intelligente tra noi due e il quanto bene andavo a scuola, negli affari, come genitore, ecc. Dovresti essere grata/o di stare con me.
Potrei sembrare arrogante e altezzoso, e va bene per me; semplicemente non voglio essere visto come te.
Mi aspetto che tu sia fedele a me in ogni momento, qualunque cosa io faccia. Tuttavia, non aspettarti che ti sia fedele in alcun modo.
Ti criticherò e mi aspetterò che tu lo accetti, ma se mi critichi, specialmente in pubblico, diventerai oggetto della mia rabbia. Un’altra cosa: non dimenticherò mai, non ti perdonerò e ti ripagherò in un modo o nell’altro: sono un “collezionista di ferite”.
Mi aspetto che tu sia interessato ai miei successi e a ciò che ho da dire. Io, d’altra parte, non sono affatto interessato a te o alle tue vittorie, quindi non aspettarti molta curiosità o interesse da parte mia sulla tua vita. Semplicemente non mi interessa.
Non sono un manipolatore: mi piace solo che le cose vengano fatte a modo mio, non importa il quanto gli altri si sentano disturbati, o come li faccia sentire. Non mi interessa come si sentono: i sentimenti sono per i deboli.
Mi aspetto sempre gratitudine, anche per le cose più piccole che faccio. Quanto a te, mi aspetto che tu faccia come dico io.
Mi associo solo alle persone migliori e, francamente, la maggior parte dei tuoi amici non è all’altezza.
Se tu avessi fatto come ti dicevo, le cose sarebbero andate meglio.
Come potete immaginare, non è facile vivere o lavorare con qualcuno che pensa o si comporta in questo modo. L’esperienza di coloro che l’hanno fatto ci insegna quanto segue (e se non ricorderete altro da questo post, cercate di ricordare l’elementare): i narcisisti sopravvalutano loro stessi e svalutano gli altri, il che significa che lo faranno anche con voi. Non sarete mai trattati alla pari, non sarete mai rispettati e, in futuro, sarete svalutati per necessità, in modo che possano sopravvalutarsi.
SULLA TOLLERANZA A UNA PERSONALITÀ NARCISISTICA
Conoscere i tratti della personalità narcisistica e il modo in cui si vedono è utile, ma lo è sopratutto sapere cosa può accadere quando ci si associa a loro. Alcuni, come i bambini, i parenti stretti o gli anziani, potrebbero non avere un’altra scelta. In questi casi, spetta agli amici, ai parenti, agli insegnanti, agli educatori, ai conoscenti e ai colleghi di lavoro aiutarli nel miglior modo possibile.
Ci sono anche quelli che decidono di esporsi a queste personalità per motivi di affari, circostanze lavorative, o perché sono in una relazione complicata o matrimonio. A loro dico, fatte attenzione: pagherete un prezzo molto elevato. Dico questo per esperienza e dopo aver parlato con molte vittime. Coloro che scelgono di vivere o lavorare con una personalità narcisistica devono essere preparati ad accettare quanto segue:
Accettate di non essere uguali, perché i narcisisti sentono di non avere eguali.
I sentimenti di insicurezza, sgomento, incredulità o incongruenza che state vivendo sono reali e continueranno.
Poiché i narcisisti sopravvalutano loro stessi, sarete svalutati. Preparatevi per essere ripetutamente declassati.
Sarete sgridati e trattati in modi che non avete mai immaginato, e si aspettano che lo tolleriate.
I bisogni, i desideri e le volontà del narcisista vengono prima di tutto, non importa il quanto saranno sgradevoli per voi.
Preparatevi per essere trattati con indifferenza improvvisamente, come se le interazioni positive passate non avessero importanza. Voi stessi metterete in dubbio la vostra sanità mentale quando vi tratteranno così, ma oramai questa sarà la vostra realtà.
Quando i narcisisti sono gentili, possono essere molto carini; ma se vi sentite ancora insicuri, è perché sapete che dietro c’è una recita e non un vero sentimento. La gentilezza è uno strumento per la sopravvivenza sociale – un mezzo per ottenere quello che vogliono, come avere bisogno di un martello per appendere un quadro.
Rinuncerete ai gesti carini del narcisista, perché saranno rari. Infatti, la gentilezza per il narcisista è superficiale: meramente utilitaristica.
Preparatevi a quando il narcisista si scaglierà contro di voi non solo con rabbia, ma persino con odio. Vi sentirete attaccati e il vostro senso di dignità si sgretolerà.
Morale, etica e gentilezza sono solo parole – i narcisisti padroneggiano queste cose per motivi di praticità, non per correttezza.
I narcisisti mentono senza preoccuparsi della verità, perché le menzogne sono utili per controllare e manipolare gli altri. Quando li prenderete in una bugia, vi diranno che siete voi che state mentendo, sbagliando, oppure che avete frainteso. Preparatevi per essere attaccati e ricevere contro-accuse.
Vi sembrerà che riescano a parlare solo di loro stessi anche nei momenti più strani, e non sarà la vostra immaginazione a dirvelo. I narcisisti possono solo parlare di ciò che apprezzano di più: loro stessi. Questa è la loro natura.
I narcisisti si uniranno a individui di cui non vi fideresti nemmeno per parcheggiare la vostra auto, perché attraggono coloro che considerano il narcisismo qualcosa di valore (ad esempio, gli affamati di potere, i senza scrupoli, i profittatori, gli opportunisti e i predatori sociali).
Non aspettatevi mai che un narcisista ammetta un errore o vi chieda scusa. La colpa è sempre diretta verso l’esterno, mai verso l’interno. I narcisisti non hanno alcun concetto di autocoscienza o introspezione, anche se fanno presto a vedere i difetti negli altri.
Si aspettano di essere perdonati sempre e che dimentichiate tutto ma, soprattutto, che non li sfidiate mai in pubblico. Dovete ricordare che vogliono sembrare perfetti al loro pubblico, che non vogliono essere messi in imbarazzo o contraddetti e che, altrimenti, vi faranno pagare a caro prezzo.
Abituatevi a soffrire di insonnia, a sentirvi ansiosi, irrequieti, meno padroni di voi stessi e, alla fine, sempre più preoccupati. Forse svilupperete anche dei disturbi psicosomatici. Queste insicurezze sono il vostro subconscio che vi parla e che vi dice di scappare.
Mancando sia l’interesse che la vera empatia per voi, i narcisisti si assolvono dal fastidioso fardello sociale della preoccupazione per il prossimo: vi deprivano, vi svuotano, vi rendono frustrati o sofferenti.
Non saranno disposti a riconoscere la minima cosa che conta per voi. In tal modo, vi svalutano, lasciandovi insoddisfatti e privi di energia.
Imparerete ad affrontare la loro indifferenza in due modi: lavorerete di più per attirare la loro attenzione – con una piccola ricompensa per voi, perché non avrà alcuna importanza per il narcisista; o diventerete rassegnati e svuotati psicologicamente, perché il narcisista vi prosciugherà, facendovi sentire indegni un po’ alla volta.
Per loro voi siete la loro cheerleader in ogni momento, anche quando sarete voi ad aver bisogno di incoraggiamento.
Questa è la dura realtà su come i narcisisti si vedono, come si comportano e come possono farvi sentire. Vorrei che fosse un’immagine migliore, ma i sopravvissuti a queste personalità sanno il male che fanno e il loro grado di tossicità. Come spiega il Dr. Stuart C. Yudofsky nel suo libro Fatal Flaws, la personalità veramente narcisistica ha “una gravissima faglia caratteriale”.
Potete chiedervi: “cosa posso fare?”. La saggezza convenzionale consiglia di consultare un professionista qualificato per orientarvi.
È saggio, ma non sempre possibile.
CON BASE NELLA MIA ESPERIENZA, L’UNICA SOLUZIONE CHE FUNZIONA È PRENDERE LE DISTANZE DALL’INDIVIDUO NON APPENA LO RICONOSCERETE PER QUEL CHE È, OPPURE APPENA POTETE.
Mentre le vostre ferite psichiche guariranno, vedrete la vostra vita migliorare e sentirete la vostra dignità ripristinarsi.
Per quanto possa essere doloroso allontanarvi, spesso è l’unico modo per fermare il dolore e ritrovare il vostro benessere.
Fonte: https://www.psychologytoday.com/us/blog/spycatcher/201709/how-narcissists-really-thinkAutore: Joe Navarro ha lavorato per 25 anni nell’FBI dove ha prestato servizio nel programma di analisi comportamentale della divisione di sicurezza nazionale. Insegna presso l’Institute for Intergovernmental Research e alla Saint Leo University. Per quattro decenni, ha studiato e insegnato medicina legale, l’uso delle comunicazioni non verbali in interviste e la valutazione della personalità. Ha tenuto conferenze in tutto il mondo, tra cui la Scuola di Medicina Wayne State University, la Harvard Business School e il Baylor College of Medicine – Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali di Menninger a Houston, in Texas. È anche l’autore di diversi bestseller a livello internazionale What Every Body is Saying (tradotto in 27 Paesi, in italiano con il titolo “Non mi freghi!”, Ed. Sonzogno); Louder Than Words (in 18 Paesi, in italiano “Ti faccio vedere io!”, Ed. Sonzogno); Clues to Deceit: A Practical List; Dangerous Personalities e Three Minutes to Doomsday.Trad. C. Lemes Dias
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Bambini irrequieti genitori disperati
Bambini irrequieti genitori disperati
Vi starete chiedendo…… cosa c’entra la cucina con i bambini irrequieti? Non tutti sanno che cucinare unito alle altre esperienze che i bambini vivono quotidianamente é un’attivitá che consente di raggiungere in modo piacevole e creativo capacitá legate alla conoscenza di se, l’autocontrollo e l’apprendimento di regole. Il semplice atto di cucinare da strumento di divertimento e di gioco puó…
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#bambini irrequieti#bambini nervosi cosa fare#cucinare con i bambini#i benefici della cucinaterapia#relaxing cooking
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#Costez - Telgate (BG): 26/7 Una Mas! 28/7 Circo Nero Classic
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Venerdì 26 luglio 2019 al #Costez di Telgate torna Una Mas! E' la festa con "El ritmo Reggaeton". Riassumendo, Una Mas è la festa perfetta per fare fuego. Al mixer si alternano White BB e TNT.
Sabato 27 luglio invece al #Costez è la volta del Circo Nero, in versione Classic... la crew del Circo Nero viene accompagnata in console dalla musica di Gianluca Motta e Steven Nicola e dalla voce di Mapez.
"Questo non è il circo triste degli animali in gabbia e delle unghie tagliate, non è il circo meraviglioso che tiene a bocca aperta i bambini di tutto il mondo, e neppure quello struggente dei clown nani che inciampano nella vita con le loro scarpe troppo grosse. Questo è il Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro, è il Circo della Notte, il Circo Nero!"... Ecco come si presenta il collettivo di performer Circo Nero, che porta tutta la sua follia e la sua stravaganza al #Costez di Telgate (BG) sabato 18 maggio 2019. E' un evento decisamente atteso, ben diverso dalla solita serata in discoteca. Il Circo Nero si è esibito in decine e decine di locali internazionali: Amnesia Ibiza, Pacha Miami, Icon Club Mosca, Illuzion Phuket, Ammos Beach Cipro (...). Dopo oltre 20 anni di organizzazione di spettacoli, concerti ed eventi, i "10 anni d'oro", dopo i mitici '80, di direzione e proprietà del Tenax Firenze (dal 1996 al 2005/6) e di molti altri "start up" importanti nel clubbing nazionale, ci aspetterebbe che il collettivo Circo Nero trovasse una bella casa comoda... Ed invece no. Armi e bagagli, amici ed idee su un carrozzone itinerante, dando sfogo ai varii irrequieti Giamburrasca e Peter Pan che ci portiamo dentro, sotto le insegne di un nome che evoca magia e avventura: il circo. Alla sua maniera ed in suo onore, di quel circo che ha attaccato tutti noi alla sedia da piccoli e che poi abbiamo perso per strada.
#Costez
via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello / Telgate Info 3480978529
Maggiori info, orari e prezzi di tutti i party #Costez - Telgate (BG) https://www.facebook.com/CostezOfficial/events/
Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono... o viceversa.
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L’importanza del disegno per i bambini
I bambini sono davvero un mondo stupendo tutto da scoprire, hanno sempre qualcosa da insegnarsi, sono spontanei, espressivi e pieni di colori. Possiedono modi propri di comunicare che spesso gli adulti ignorano o a cui danno molta poca importanza. Come il disegno ad esempio, che in realtà per l’uomo rappresenta uno dei primi modi di comunicare, pensate ai dipinti trovati nelle caverne.
Il disegno infatti, è un modo semplice e profondo che soprattutto i bambini utilizzano per esternare le proprie emozioni, stati d’animo, paure, angoscia, felicità e tristezza. Una vera e propria valvola di sfogo che consente di scaricare lo stress, anche perché siamo consapevoli del fatto che anche i più piccoli sono spesso messi molto sotto pressione, tra scuola e attività varie, oltre al fatto che i genitori sono sempre più impegnati con sempre meno tempo da dedicargli e questo provoca inevitabilmente loro disagio.
Colori e album sono spesso la vera terapia, perfetto sfogo soprattutto per i più irrequieti ma anche per i più timidi, esprime ciò che si agita nel bambino e che non riesce a essere detto a parole.
Osservando i disegni di un bambino, è possibile mettere in luce moltissime cose di cui l’adulto è all’oscuro. Carpire innumerevoli sfumature e anche grandi verità, mentre il piccolo si libera delle proprie frustrazioni.
Inoltre il disegno ha tantissimi altri benefici oltre a quello di aiutare il bambino a manifestare ed esternare i propri disagi. Disegnare come colorare, aiutano ad aumentare la propria capacità di concentrazione e attenzione, questo non solo per i più piccoli, anche per i più grandi. Aumenta e consolida le nozioni, infatti è uno strumento ideale utilizzato anche a scuole e nell’attività ludica, proprio al fine di aiutare il bambino a memorizzare o comprendere concetti come nella matematica o la storia.
IL disegno non è solo un passatempo, anzi, è un modo per stimolare la logica, infatti esiste una connessione tra l’arte e la matematica. Si possono comprendere moltissime cose, come per esempio il modo in cui il bambino si rapporta all’ambiente esterno e alle persone care. Dalla scelta di un colore piuttosto che un altro, si possono focalizzare le sue emozioni, per questo il bambino deve essere lasciato libero di disegnare, senza alcun giudizio o forzatura.
Esiste anche una correlazione tra il disegno e conflitti personali e famigliari. Proprio perché si tratta della manifestazione inconscia dei desideri, delle angosce, delle paure. Il disegno diventa quindi rivelatore della personalità, del vissuto emotivo e sociale del bambino consentendoci di indagare anche sui rapporti del bambino col mondo degli adulti. La famiglia e la scuola hanno quindi, un ruolo fondamentale.
#disegno bambini#interpretazione disegni bambini#significato disegni bambini#disagio psicologico bambini#stress bambini#emozioni bambini
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Un vicolo è una strada stretta, a volte talmente stretta che nemmeno le macchine ci passano. Perciò a Napoli ci sono tanti motorini, per quello e anche per svicolare tra le auto quando c'è traffico, cioè sempre.
Perché il napoletano va sempre con calma, ma quando sta 'ngopp'o mezz c'abbrucia 'o mazz, e i vicoli sono il loro territorio. Nei Quartieri e nella Sanità si impara da bambini a portare "il mezzo" e non con motorini giocattolo, no. Nei vicoli si può fare pratica, perché tanto là è zona franca. Là non ci arriva il sole e nemmeno la polizia si vede spesso. Ma non vi preoccupate, ultimamente è difficile che vi arrobbano o che vi scippano, perché ormai la maggior parte dei mariuoli lo ha capito, è meglio che i turisti ci passano nei vicoli, che si fermano a mangiare nelle tante trattorie che ci stanno, nelle pasticcerie e nelle pizzerie, dove in effetti spesso si mangia bene e si spende poco.
Quante parole si sono dette e cantate sui vicoli di Napoli, piccoli universi dove la gente è obbligata a vivere a stretto contatto. Dove chi abita nei piccoli vasci è costretto a vivere per metà sulla strada, nel vicolo. Dove le signore sui balconi stendono i panni ad asciugare e danno la voce alle altre quando piove, "Signora Maria, Signora MARIA, SIGNORA MARIA, CHIOVE, trasitev'e panne!"
È così strano guardare dall'alto un vicolo di notte, così silenzioso, mentre ancora pare respirare. Sembra un bambino addormentato, ma uno di quei bimbi vivaci, irrequieti, scugnizzielli, che dopo essersi sfrenato a giocare tutto il giorno, alla sera crolla sfinito dalla stanchezza.
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Quando trovi un racconto scritto nel 2014 e non capisci come doveva andare a finire. Specialmente visto il titolo criptico: Sacer-Dote
Sacer-Dote
Detesto entrare in chiesa, all'incirca dalla quarta elementare. Da quando più o meno tutti i bambini del 90% delle famiglie italiane cominciano a preparasi per la comunione e a parlare senza sosta del catechismo, dei ritiri, delle confessioni, del vestito da indossare. Quando giunse il mio momento, un po' in ritardo rispetto agli altri, mia madre mi chiese senza troppi giri di parole se volessi fare catechismo, sottolineando la necessità di frequentarlo per parecchio tempo fino a quando, poi, avrei dovuto fare la comunione e vestirmi in bianco come una sposa bambina. Senza indugi le risposi di no. Il mio rapporto con le funzioni religiose da quel momento in poi si è ridotto alternativamente alla partecipazione ad eventi più o meno tristi, più o meno lieti. Questa volta si trattava del matrimonio di un lontano cugino. Fino all'ultimo tentennai. Cerimonia, pranzo interminabile, domande inopportune, momenti imbarazzanti, pianti incessanti di bambini irrequieti e anziani addormentati su supporti di fortuna, tutti elementi che, mescolati con cura, danno vita ad uno scenario non auspicabile. Sorprendentemente però mi sentii più indulgente verso le richieste di mia nonna e, facendomi coraggio, decisi di partecipare. L'inizio della giornata fu pessimo. Sveglia alle 9 dopo una nottata troppo lunga ed un riposo decisamente inconsistente, inoltre, l'idea di affidare ai minuti immediatamente successivi al risveglio la scelta dell'abito da indossare non risultò propriamente brillante. Vestito nero, scarpe nere, fine aprile, giornata di sole, Roma. Le poche ore di sonno mi donarono comunque un bell'aspetto, pelle tirata, labbra rossissime. Arrivai alla chiesa bla bla in terribile anticipo e mi trovai a chiacchierare di argomenti tanto veriegati quanto improbabili con delle anziane zie sulle panchine di marmo antistanti l'ingresso. Ogni tanto avevo la sensazione di essere sul punto di addormentarmi ma venivo riportata bruscamente alla realtà da qualche acuto delle mie interlocutrici. Così, per preservare i miei timpani e la mia sanità mentale decisi di recarmi frettolosamente al bar di fronte per un altro caffè, sperando facesse più effetto del primo. Appena entrata notai una coppia di omoni in abito sacerdotale intenti a consumare due spremute d'arancia, uno l'aveva praticamente trangugiata tutta al mio arrivo, l'altro continuava ad aggiungere zucchero e a girare compulsivamente il cucchiaino facendolo sbattere vigorosamente contro il vetro, quasi volendo creare una melodia, non molto gradevole a dir la verità. Il vorace consumatore di spremute continuava a parlare senza sosta con il barista mentre l'altro, imperterrito, picchiettava contro il bicchiere. I miei nervi stavano per cedere quando, attendendo un caffè al vetro, il mio sguardo cadde sull'espressione del percussionista. Un'espressione a me familiare, la tipica espressione di chi vorrebbe essere altrove, e in effetti, pensai dentro di me, un bar non è certo il luogo dove dovrebbe stare un prete. Sorvolando sul mio pessimo umorismo mattutino, non riuscii a distogliermi da quel bizzarro duo. Il sacerdote più anziano era caucasico, imponente, persino più imponente dell'altro che probabilmente era africano e la cui stazza era di gran lunga superiore ma la cui percezione veniva alterata dal suo essere completamente ricurvo sul bancone, quasi a volersi tuffare in quel bicchiere di aranciata che ancora non accennava ad assaggiare. Quell'atteggiamento così dimesso, specialmente se confrontato con quello dell'altro sacerdote, mi incuriosì terribilmente e cominciai a chiedermi se quei due figuri avrebbero preso parte alla stessa funzione a cui mi apprestavo ad assistere. Il brusio proveniente da fuori mi destò e mi fece dimenticare quella "natura morta al bar" ricordandomi che probabilmente dovevo tornare sulla scalinata della chiesa. Così feci e in effetti lo sposo era arrivato, e lo stesso tutti gli invitati. Prendemmo posto tra i banchi della chiesa, io scelsi una posizione defilata: sesta o settima fila dal lato dei parenti dello sposo. Dopo un po' arrivò anche la sposa e la cerimonia ebbe inizio, con mia grande sorpresa il primo a comparire sull'altare fu proprio uno dei due sacerdoti del bar. Balbettando spiegò in un italiano sconclusionato che il parroco doveva recarsi urgentemente in Vaticano e che quindi avrebbe celebrato lui lo sposalizio. Il brusio nella chiesa fu immediato, qualcuno non aveva capito esattamente cosa avesse detto il prete, qualcun altro invece protestava perché riteneva inconcepibile che il matrimonio non venisse officiato dal parroco che aveva accompagnato la coppia fino al giorno delle nozze. Improvvisamente ai miei occhi divenne tutto più interessante, con un lombrosiano slancio cominciai ad analizzare tutte le movenze e le espressioni di colui che oggi avevo deciso di studiare, un po' per intrattenermi vista la noia dell'evento, un po' perché ero davvero incuriosita. Il modo in cui portò avanti il rito mi ricordò la verve, del tutto assente, del Preside del mio Liceo il primo giorno di scuola, quando lesse senza interruzioni ne variazioni di tonalità tutti i nomi degli iscritti e le rispettive classi di appartenenza. Passavano i minuti e l'italiano del poveretto diventava sempre più precario, così come aumentava il brusio dei presenti, lui però non sembrava turbato da quel trambusto, piuttosto sembrava voler finire in fretta, più in fretta possibile. Non guardò gli sposi nemmeno una volta, nemmeno quando giunse il momento di recitare la formula per il consenso, sembrava più interessato al continuo oscillare dei suoi paramenti bianchi che al patto che stava suggellando.
Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
Amen.
Pur avendo assistito a poche funzioni religiose non potei fare a meno di notare una differenza sostanziale con tutte le altre occasioni in cui avevo ascoltato un ministro della fede celebrare qualcosa. La convinzione, quella convinzione, dovuta forse anche alla solennità delle parole pronunciate, che a volte mette in dubbio certezze, seppur tu non sia minimamente cristiano, ecco, quella convinzione non c'era. I capoversi scorrevano come un vuoto elenco e le parole sembravano sgretolarsi non appena fuoriuscite dalla bocca di Don Alberto (ne scoprii il nome leggendo distrattamente un foglietto adagiato sulla panca e scritto a penna sopra il nome dell’altro).
E POI?
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