#bambina monelli
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vefa321 · 5 years ago
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Natale...
Due cartoni pieni di ricordi, di calzettoni rossi, di quando avevo 10 anni, che mia madre ci regalò a tutti, quello stesso calzettoni prima di Natale di tanti anni fa.
Tante palle luccicose, di vetro colore rame, ora e colore cuore, si, hanno tutte delle sfumature strane, ricordi di anni passati e di voci andate, di occhi lucidi di gioia, di bambini, di me... bambina.
Ogni Natale è un avventura, a casa mia cominciava sempre il primo di Dicembre, era mio padre a fare l'albero ed il presepe, ci teneva, non era mai a casa.
Mia madre ci caricava in macchina e ci portava in giro, vicino a casa, la casa che ho nel cuore, c'era una specie di bosco di pini, dico una specie, perché vicino al mare ci chiama Pineta, ma lei ci portava lì all'imbrunire e ci raccontava storie dell'antagonista di Babbo Natale.
"Le Père Fouettard"... Era un vecchio scorbutico che castigava i bambini monelli, e noi a modo nostro lo eravamo, tanti e tutti figli unici diceva mia madre.
Casamia, era chiassosa e brulicava di presenze, ciò che mi manca di più, sono i fratelli, le distanze e gli anni hanno mietuto tanto.
Ora, mentre sono qui davanti a quell'albero ancora spoglio, mi sorprendono i ricordi, ne sento le voci, i rumori, le assenze.
Per quanto amo il Natale, spesso ha lo stesso retrogusto amaro che cerco nel caffè.
Quel essere calore e conforto, ma durare solo il tempo di bacio.
@vefa321
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ioprimadime · 8 years ago
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Pettegolezzo, arte dell'infamia e storia dell'asino
Pettegolezzo, arte dell’infamia e storia dell’asino
Contro il pettegolezzo dalla lingua biforcuta, la “Storia dell’Asino” ripete la sua saggia favola dai portici della parrocchia trezzese e del santuario di Imbersago, alla Madonna del Bosco. Dal primo sagrato, i versi a commento vengono ripresi sullo stemma personale di chi volle l’opera: mons. Giuseppe Grisetti. Con araldica ironia, il sacerdote riferisce in un dialetto, scandito come fosse il…
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donaruz · 8 years ago
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Metamorfosi - Anche l'anima cambia al risveglio delle stagioni si circonda di parole lontane. Ladra di certezze si riveste a festa stonando promesse. L' anima mente - è l'infante bambina dai lunghi capricci. Solitaria presenza compagna di notte - è l' amante tradita. L' anima a nudo cammina di luce nell'eco del mattino. L' anima vola. ~ Ylenia Monelli, @ maggio 2017
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pangeanews · 4 years ago
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“La Vita che abbiamo è molto grande. La Vita che vedremo ancora più grande”. Emily Dickinson, più forte di ogni morte
Il rimpianto del presente – vita-morte
È un ossimoro, il rimpianto del presente, eppure lo stato d’animo insegue Emily Dickinson molto presto: l’adolescente veste una precoce pensosità, una tendenza – anomala per l’età – a volgersi indietro. Vibra di malinconia alla sensazione che il meglio sia già passato o stia passando, proprio nell’istante in cui lo vive: “I fanciulli che eravamo sono sepolti e le loro ombre continuano faticosamente il loro cammino” scrive all’amica Abiah Root, a fine 1850.
Ha 20 anni, ma è poco più che bambina quando inizia a provarla, questa nostalgia insolita per cose ed esseri che l’incantano, o che le regalano abbagli di felicità. E sempre accompagnata al timore che – oscuramente o precocemente – il tempo possa inghiottirli come i fantastici “monelli cremisi” del tramonto, che vede inceneriti dal buio sopra il tetto di casa.
*
Il rimpianto del presente si fa canto d’assenza quando, una dopo l’altra, la vita le toglie presenze importanti. La Morte diventa allora un altro nome del confine – invalicabile ma più certo dell’ago nella bussola che punta il nord –, il territorio franco tra estasi e annientamento, sacro e profano, eterno e finito: “Certo dobbiamo valere meno della Morte, per poter essere dalla Morte diminuiti” (a Higginson, settembre 1877).
La morte è l’“oscuro Straniero” (gennaio 1878), il “compiacente Corteggiatore / che alla fine vince” (1445), perché tocca tutto e tutti senza distinzioni: “Le dita lunghe – democratiche – della Morte / Cancellano ogni Marchio” (970). È tanto libero che, scrive in una lettera, gela i fiori in giardino e ugualmente strappa alla vita la figlia di un domestico, il giardiniere dei Dickinson.
Soprattutto, la morte le ricorda che “La Felicità è innaturale” (a Catherine Scott Turner, fine 1859).
*
Il 5 ottobre 1883 l’“oscuro Straniero” visita di nuovo i Dickinson – l’anno prima era venuto per la madre: adesso è per il nipote Gilbert, figlio del fratello Austin e sua moglie Susan. Sue, per la famiglia e gli amici: con lei Emily ha avuto un intenso rapporto intellettuale e affettivo.
Il bambino ha otto anni: è stato suo pari, complice, compagno di giochi.
Nell’infanzia Emily ha sempre ritrovato le origini della poesia: facilità all’abbandono, fantasia, capacità visionaria. Desiderio d’amore: il “dolce lupo” che ferisce con zanne più profonde, perché è più avido nell’infanzia, prima dei ragionamenti. Ha sempre partecipato maliziosa e solerte ai giochi del nipote e dei suoi piccoli amici, ha favorito tutte le mascherate e incitato tutte le avventure dei bambini: ogni invenzione è insubordinazione alle regole, avventura e pericolo. Dalla sua finestra alla Homestead, la figurina vestita di bianco cala spesso un cestino pieno di cibo e frutta per la merenda degli ‘avventurieri’.
Alla morte di Gib – così lo chiamano in casa –, Emily è atterrita dalla violenza del vuoto: per la prima volta in 15 anni esce di casa, corre agli Evergreens, la casa del fratello e Sue. Non uscirà mai più dalla Homestead.
Appena trova la forza, intinge la penna nell’inchiostro e scrive alla cognata Sue: “Gilbert godeva dei segreti – la sua vita ne era come ansimante. Con che minaccia di luce gridava “Non dirlo, zia Emily!” … Ora il mio compagno di giochi asceso al Cielo deve istruire me… Non conosceva momenti avari – la sua vita era piena di tesori – i giocattoli dei dervisci erano meno stravaganti dei suoi… Lo vedo nella stella e ritrovo la sua velocità in ogni cosa che vola… Perché avrebbe dovuto aspettare, se ha lasciato a noi la notte…”.
*
Morto Gilbert, la sua poesia sconfinerà sempre più con una dimensione cosmica dove lei sembra esercitarsi – ogni giorno – in ricerca misteriosa, scambio di segni che tentano di ricostruire un ordine nuovo, di là dalla vita e dalla morte: “l’assenza del Mago non / Rompe l’Incantesimo” (1383).
Inizia a vivere trincerata in una solitudine totale, in “intimità con il mistero”, ormai abituata al commercio con “una sontuosa Afflizione” (1382), la consapevolezza di essere rimasta indietro, sola. Perché la morte è
come un volo d’uccelli verso il Sud prima che venga il ghiaccio, a cercare latitudini migliori – e noi siamo gli uccelli che rimangono (335).
*
Dopo pochi mesi, è la scomparsa del giudice Lord (13 marzo 1884) a derubarla dell’ultimo, amatissimo, complice e amico. E allora Emily è tentata di lasciarsi andare e partire come il pettirosso, la cui femmina tries her Wings “prova le ali” e abbandona il nido quando il suo compagno è scomparso:
Quand’è vuoto, quand’è muto, Il Pettirosso chiude a chiave il Nido, e prova le sue Ali. Non conosce la Via Ma si mette in Viaggio Verso vociferate primavere – (1606)
*
L’ondulare dell’ala contro l’orizzonte disegna il volo – degli uccelli, degli auguri e delle nuvole, dell’aquila – o un simbolo: il finito terrestre e mortale che si eleva all’infinito eterno. La lingua è quella di un oracolo.
“Sapessi pregare, (…) ma sono pagana…” confessa. E pagano è anche questo rimpianto cocente dei sopravvissuti, dei vivi, per chi non c’è più: “non esiste tormento simile a quello che si prova per coloro che amiamo, (…) non esiste gioia pari a quella che lasciano dietro di sé, sigillata, ma Morire è come una Notte Selvaggia e una nuova Strada” (ottobre 1869).
*
Il rimpianto del presente si è perduto in quella notte, lungo quel cammino al buio. È la virata nell’atteggiamento verso vita e morte: il presente non ha più consistenza né peso, è solo una serie di giorni che si scavalcano l’un l’altro, in vista di un ‘altrove’ che ripristini almeno in parte un equilibrio.
A quell’equilibrio si tende, impassibile e vorace. Oltre il “bianco nutrimento” della disperazione (640), Emily è infatti sicura della possibilità di una svolta, il respiro diverso ma non sottratto: “Sono certa che rivedremo quelli che più abbiamo amato. È dolce pensare che sono al sicuro di là dalla morte, e che non ci resta che oltrepassarla per riavere i loro volti” (febbraio 1870). Anche se l’amore è lascito ambiguo:
Tu mi lasciasti, amore, due retaggi: Un retaggio d’amore (…) E mi lasciasti regni di dolore – Capaci come il mare, Fra l’Eterno e il Tempo – La tua presenza e me. (644)
*
Lui, sua madre, Gilbert, adesso li dovrà cercare in alto, oltre la scia della cometa. Con momenti visionari e ricadute nello sconforto, il vuoto annichilente dell’assenza, lo sgomento, il cuore “che si spaura”. La scomparsa di Lord le mostra “l’immortalità / Trincerata in una stella” (1525), e in una lettera all’esecutore testamentario dell’uomo che amava Emily acclude alcuni suoi versi. Vuole che quelle sue parole scortino Lord nel suo cammino celeste:
Parti per il tuo viaggio sconfinato! Le Stelle che incontri Sono simili a Te – Non è forse ogni Stella un Asterisco A indicare una Vita umana? (1638)
*
Abbraccia la solitudine con fervore di mistica: l’esclusione volontaria imita la silenziosa pazienza notturna del ragno che tesse “arazzi invadenti” in ragnatele, proprio come lei srotola i “fili di perla” della sua poesia (605). Sprofonda in sé, sottratta al mondo ma pronta ad accogliere gli assalti dell’invisibile.
Da un certo punto in avanti, per lei esistono solo lo spazio chiuso della sua stanza e l’immenso spazio aperto dell’anima: “Ci lasciano in balia dell’Infinito / Vasta è l’Eternità” (350).
L’immortalità di ogni giorno – la poesia – è un ponte gettato sul vuoto, “seconda vista” che trasforma la natura, il giardino, la stessa casa in immagini visionarie – “segretezza polare”. Le cose perdono i confini, diventano altro, metafore continue. Lei le nomina per sconvolgerle e ricreare nuove simmetrie, nuovi rapporti, solo suoi.
Lo spazio della visione si scompone e sovrappone al reale, spalanca una geografia favolosa di orizzonti privati: un leopardiano “andare lontano” in silente naufragio è la sua misura. Un modo di vivere diverso in “finita immensità”: “la Vita è Miracolo e la Morte, [è] innocua come un’Ape, fatta eccezione per quelli che fuggono” (a Higginson, settembre 1864).
*
Il rimpianto del presente si rovescia di senso, ed Emily lo scaglia come un funambolo verso e oltre il futuro. Continua a scriverne, a parlarne anche con le amiche, sembra un’invasata, gli occhi rivolti ormai solo a quella dimensione. Acclude versi in una lettera a Elizabeth Holland:
La Vita che abbiamo è molto grande. La Vita che vedremo Ancora più grande, (…) perché È Infinito. (a E. Holland, ottobre 1870)
Mentre la fine si avvicina, lei sembra acquisire una ‘doppia vista’, salire da stambecco per più ardue cime, aprire l’anima a “istanti superiori / Che la colgono – sola”. Sgomento ed esultanza, questo “mortale annullamento” è vago “come un’apparizione / al servizio dell’aria”. Ha la “forma smisurata / dell’Eternità” (306)
*
Alla sua morte – il 15 maggio 1886 – è Sue, la cognata e amica a cui è stata legata in sorridente connivenza di ragazze con tanti sogni – “noi due, noi i soli poeti” – è Sue a comporre il vibrante necrologio che appare senza firma il 18 sul giornale cittadino: “La sua arguzia era come una lama di Damasco scintillante al sole. La sua fulminea estasi lirica somigliava alla nota prolungata di un cantore nei boschi di giugno, a mezzogiorno: lo si ascolta, ma non lo si può vedere”.
Il rimpianto del presente – eterno – l’ha presa con sé.
Paola Tonussi
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retegenova · 6 years ago
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  Teatro della Tosse
STAGIONE RAGAZZI 2018-2019
La Tosse in Famiglia (domeniche a Teatro)
Mattine a teatro
Trailer
POLLICINO
https://vimeo.com/294334921
  LA FAVOLA DEL FLAUTO MAGICO
https://vimeo.com/154968321
  IL FAMOSO CANTO DI NATALE
https://vimeo.com/100779646
  IL GATTO CON GLI STIVALI
https://www.youtube.com/watch?v=jwTJu-z0bdI
  STORIE E RIME DISEGNATE
https://www.youtube.com/watch?v=-AyJ_3awmB8
  L’OMINO DELLA PIOGGIA
https://www.youtube.com/watch?v=LFYJ_jKR1nI
  Abbiamo fatto 13!
Da tredici anni consecutivi al Teatro della Tosse i prezzi della stagione ragazzi sono invariati (domeniche 6 euro bambini, 8 euro adulti e Carnet 50 euro per 10 ingressi validi utilizzabile da più persone contemporaneamente per uno stesso spettacolo / 5 euro per le scuole infanzia e primarie per le mattine), ad aumentare è il numero di spettacoli in cartellone.
Sono 20 i titoli in stagione si parte l’11 novembre con il ritorno di Federica Sassaroli che presenta il nuovo spettacolo La Gabbianella e il Gatto e si arriva fino al 7 aprile con Sogni in Scatola l’ultimo titolo della stagione della Compagnia Nanirossi.
  La stagione si conferma come una delle più ricche e longeve del nostro paese, tra quelle dedicate ai ragazzi.
A confermare l’autorevolezza acquistata nel corso degli anni nel panorama nazionale è la presenza in cartellone della nuova regia di Emma Dante, che firma Hans e Gret la sua personale visione di una delle favole più famose e controverse dei fratelli Grimm e  di compagnie provenienti da ogni zona d’Italia. In particolare quest’anno ci fa piacere ospitare due compagnie del Salento: i Crest che portano in scena Biancaneve e la Compagnia INTI con Zanna Bianca.
  Il conteggio dei titoli 2018/2019 aumenta ancora con gli spettacoli  inseriti nel cartellone delle mattine e con le proposte di spettacoli direttamente negli istituti scolastici. In particolare quest’anno abbiamo deciso di lavorare con decisione in questa direzione e  sono sette i titoli che portiamo direttamente nelle scuole. Quattro sono in lingua inglese firmati da Nicholas Brandon che porta in scena Tales from England, Il Cappellaio matto, My friend Sherlock Holmes e A porter’s tale,  a cui si aggiungono Il pifferaio di Hamelin  e due spettacoli del Teatro del Piccione: Escargot e Taro il pescatore.
  Il direttore artistico  Amedeo Romeo ha affidato anche per questa nuova stagione la programmazione del Teatro ragazzi a Daniela Ottria, responsabile dell’ufficio scuola.
  La stagione 2018/2019 è stata resa possibile grazie al Ministero per i beni e le attività culturali, al Comune di Genova e alla Regione Liguria ed è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.
Un ringraziamento particolare a Latte Tigullio, che da diverse stagioni sostiene le nostre attività  dedicate ai ragazzi e da quest’anno ha rafforzato ancora di più il suo sostegno alla stagione. 
Tra le conferme da segnalare la trasmissione radiofonica interamente dedicata a spettacoli e protagonisti de La Tosse in famiglia in onda su Radio Babboleo News.
La trasmissione è curata dalla giornalista Alessandra Rossi, che ogni settimana porta i radioascoltatori dietro le quinte del teatro alla scoperta di misteri, segreti, curiosità e spesso si imbatte nei strani personaggi che la domenica prendono vita sul palco.
  Per il quinto anno consecutivo si rinnova la collaborazione con HELPCODE, che da anni si batte per i diritti dei bambini. Anche per questa nuova stagione HELPCODE allestirà alcuni laboratori domenicali a teatro sui diritti dei bambini e porterà questi appuntamenti anche all’interno delle scuole. Il 19 marzo verrà proiettato il documentario da loro prodotto con protagonista Claudia Gerini, il cui doppiaggio è stato realizzato dagli  allievi dei corsi di teatro guidati da Pietro Fabbri.
Il film a cui possono partecipare le scuole al costo di 1 euro a bambino racconta il quotidiano viaggio di alcuni ragazzi per raggiungere la scuola. L’intero incasso sarà devoluto a HELPCODE.
Per consultare l’offerta completa di Helpcode per le scuole: helpcode.org – [email protected]
  Da quest’anno è iniziata la collaborazione con Emergency, che mette a disposizione 10 laboratori gratuiti indirizzati ad alcune classi che parteciperanno ai nostri spettacoli. Emergency racconta la pace propone laboratori specifici per fasce d’età e tematiche  specifiche che parlano di diritti umani, rifiuto della guerra e della violenza.   
  Confermati i laboratori gratuiti che anticipano lo spettacolo domenicale delle ore 16.00 in collaborazione con alcune realtà del territorio: Asilo Nido La Monelleria di Carignano, Helpcode, Gelateria Yogurteria Karol – Ice, Tagesmutter Arcobaleno, Yummi Cake Shop oltre agli appuntamenti curati dagli artisti e gli amici che lavorano sul palco e dietro le quinte del teatro: Paolo & Gisella, la costumista Daniela De Blasio, gli Scenografi Paola Ratto e Andrea Corbetta.
  Inoltre si ringrazia per la collaborazione 101 gite in Liguria. 
  Ci sarà anche l’area bimbi con nuovi giochi e la piccola biblioteca dedicata alla letteratura per l’infanzia.
  Tutti elementi che hanno portato la stagione ragazzi a staccare più di 165.000 biglietti negli ultimi 11 anni. 
Molto spesso per i più piccoli il battesimo del teatro avviene proprio qui alla Tosse, dove per la prima volta assistono ad uno spettacolo e vengono a contatto con la magia e la poesia che solo sopra un palco si può trovare.
  La stagione
Dopo il ritorno di Federica Sassaroli, che lo scorso anno con il “Trenino dei folletti” aveva realizzato 5 sold out, con La Gabbianella e il Gatto (11 novembre) la settimana successiva sale sul palco Once Danza Teatro che il 18 novembre porta in scena C’era una volta una bambina, rivisitazione  della Fiaba di Cappuccetto Rosso. Lo spettacolo è inserito anche nel cartellone della 4° edizione della Rassegna internazionale di danza Resistere e Creare.
Il 25 novembre Pollicino coproduzione Teatro della Tosse/Teatro del Piccione che portano in scena una delle fiabe più famose del mondo con una poesia che emoziona grandi e piccini.
Altra produzione Tosse il 2 dicembre con La favola del Flauto magico in stile operina, con musica suonata e cantata dal vivo da un ensemble di musicisti, attori e cantanti lirici che eseguono le principali aree del capolavoro di Mozart..
Mentre la domenica successiva (9 dicembre) un omaggio ai monelli, ai dispettosi, insomma ai Cattivini. Un cabaret concerto per i bimbi monelli del Kosmocomico teatro, vero inno all’arte tipicamente infantile di combinare guai.
Prima di natale il 16 dicembre Il famoso canto di Natale del Signor Charles Dickens dei Teatri Soffiati, che lo scorso anno avevano divertito gli spettatori della Tosse con Jack e il fagiolo magico. A raccontare la storia del malvagio Scrooge sono i due orfanelli del libro, che in questa messa in scena sono particolarmente sbadati ma divertentissimi. 
I tre Porcellini dell’Erbamatta arrivano il giorno della Befana con un allestimento particolare che si ispira ai libri pop up, dove gli oggetti cambiano e si trasformano con un semplice tocco di mano.
Il 13 gennaio Nicholas Brandon volto storico della Tosse porta in scena il suo bizzarro cantastorie inglese che in Tales from England racconta le fiabe della tradizione anglosassone un po’ in italiano e un po’ in inglese. 
La compagnia savonese I Cattivi maestri il 20 gennaio porta in scena Il sogno di Frida lavoro incentrato sulla figura della grande artista messicana e il suo rapporto artistico con la disabilità.
Il 27 gennaio ritorna il narratore, poeta, pedagogo Claudio Milani con Voci, uno spettacolo che racconta di principesse buone e anche di quelle cattive e soprattutto insegna ai bambini e ai loro genitori come trovare la voce che ognuno ha nel cuore.
Il gatto con gli stivali  del Teatro Verde porta in scena il 3 febbraio  un classico per ragazzi in uno spettacolo che mischia attori, pupazzi e oggetti.
La settimana successiva arriva Storia tutta d’un fiato pluripremiato spettacolo che mette in scena la vicenda del conte Narco coraggioso riverito e rispettato ma con un imbarazzante segreto.
Musica e disegni dal vivo sul palco della Tosse il 17 febbraio con Storie e rime disegnate, spettacolo che prende spunto dai silent books dedicati ai più piccoli.
Il 24 febbraio in cartellone il nuovo spettacolo di Emma Dante che scrive e dirige Hans e Gret tratto dalla famosa fiaba dei fratelli Grimm, La regista palermitana si cimenta con il teatro ragazzi mantenendo intatte le coordinate del suo teatro visionario e potente. 
Il Teatro del Buratto il 3 marzo ritorna con la magia dell’animazione su nero con lo spettacolo Becco di rame. Una storia vera tratta dagli scritti del veterinario Alberto Briganti in cui i protagonisti, tutti animali si stoffa prendono magicamente vita muovendosi da “soli” sul palco.
Il 10 marzo in scena Biancaneve, la vera storia raccontata da uno dei sette nani che mette a conoscenza gli spettatori, che spesso conoscono solo la versione disneyana della fiaba di come sono andate veramente le cose.
Altro grande classico per ragazzi il 17 marzo con Zanna Bianca, spettacolo di narrazione tratto dal famoso racconto di Jack London che racconta le avventure di un lupo e il suo incontro con l’uomo.
Il 24 marzo va in scena Canta Canta Cantastorie un classico del Teatro della Tosse  che mette in scena La Gazza ladra, La Tarantella di Pulcinella e Alì Babà, con le filastrocche e rime reinventate da Emanuele Luzzati. 
Ritorna anche quest’anno Michele Cafaggi l’omino delle bolle che da diverse stagioni riempie la sala Trionfo con la poesia, la magia e l’allegria delle sue enormi bolle di sapone. Il nuovo spettacolo sarà in scena il 31 marzo.
La stagione si chiude il 7 aprile con Sogni in scatola della Compagnia Nanirossi, dove due buffi personaggi si troveranno davanti a enormi scatole e imballaggi, faticando non poco a rimettere un po’ di ordine sul palco. Lo spettacolo mischia acrobazie, comicità e ovviamente magia.
Al termine dell’ultimo spettacolo della stagione non mancherà la tradizionale festa di fine anno con tutti i collaboratori della Tosse che offriranno la merenda e tante altre sorprese ai più piccoli.   
        MATTINE A SCUOLA
Il lunedì mattina invece sarà dedicato alle mattine per le scuole con un ricco cartellone, oltre ad una serie di spettacoli e iniziative mirate ai diversi cicli di insegnamento. Anche per le scuole i prezzi sono invariati e tornano anche i biglietti Robin Hood, l’iniziativa della Tosse che fornisce biglietti gratuiti a chi non può permetterseli. 
  Il cartellone delle mattine a scuola è composto dagli stessi titoli della Tosse in Famiglia in replica il successivo lunedì mattina alle ore 10.00 (fatta eccezione per I Tre porcellini in scena lunedì 7 maggio) a cui si aggiunge Escargot del Teatro del piccione che chiude il cartellone delle mattine il 15 maggio con una storia che attraverso una lumaca parla dell’idea di casa e riscopre la lentezza.
  La stagione dedicata al teatro per le scuole partirà il 12 novembre e proseguirà fino a maggio.
L’orario di spettacolo per le scuole è alle 10.00 e gli istituti scolastici possono prenotare e chiedere informazioni presso l’ufficio scuola al numero di telefono 010/2487011 – fax 010/2511275 – mail: [email protected] (responsabile: Daniela Ottria).
            Biglietti
  Carnet “La Tosse In Famiglia”                                                     € 50
10 ingressi validi per tutti gli spettacoli pomeridiani della domenica. Il Carnet Famiglie non è nominale, può essere quindi utilizzato da più persone contemporaneamente per uno stesso spettacolo.
  Biglietti
Spettacoli per le famiglie                                             adulti € 8
                                                                                      bambini fino a 12 anni € 6
    Mattino per le scuole
Infanzia e primaria                  € 5
Secondarie di primo grado     € 6
          Ufficio Stampa Davide Bressanin
  La Tosse in famiglia – ore 16.00
  Domenica 11 novembre
LA GABBIANELLA E IL GATTO
con Federica Sassaroli
Tecnica: attore, proiezioni
  Domenica 18 novembre
C’ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA, Cappuccetto Rosso
Once Danza Teatro
Tecnica: danza, narrazione
  Domenica 25 novembre
POLLICINO
Teatro del Piccione/Teatro della Tosse
Tecnica: attore
  Domenica 2 dicembre
LA FAVOLA DEL FLAUTO MAGICO IN STILE OPERINA
Teatro della Tosse
Tecnica: burattini, attore e musica dal vivo
  Domenica 9 dicembre
CATTIVINI, cabaret-concerto per Bimbi Monelli
Kosmocomico Teatro
Tecnica: canzoni, cabaret, narrazione, musica dal vivo
  Domenica 16 dicembre
IL FAMOSO CANTO DI NATALE DEL SIGNOR CHARLES DICKENS
I Teatri Soffiati
Tecnica: narrazione, musica, animazione di oggetti, clown
  Domenica 6 gennaio
I TRE PORCELLINI
Teatrino dell’Erbamatta
Tecnica: attore, grandi pupazzi
  Domenica 13 gennaio
TALES FROM ENGLAND
Teatro della Tosse
Tecnica: attore, lingua inglese
  Domenica 20 gennaio
IL SOGNO DI FRIDA
Cattivi Maestri
Tecnica: attore
    Domenica 27 gennaio
VOCI
Momom
Tecnica: attore
  Domenica 3 febbraio
IL GATTO CON GLI STIVALI
Teatro Verde
Tecnica: teatro d’attore, pupazzi, oggetti
Domenica 10 febbraio
STORIA TUTTA D’UN FIATO
Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale
Tecnica: attore
  Domenica 17 febbraio
STORIE E RIME DISEGNATE
Luna e Gnac Teatro
Tecnica: disegno e musica dal vivo
  Domenica 24 febbraio
HANS E GRET
Fondazione TRG Onlus
Tecnica: attore
  Domenica 3 marzo
BECCO DI RAME
Teatro del Buratto
Tecnica: animazione su nero
  Domenica 10 marzo
BIANCANEVE, LA VERA STORIA
Crest
tecnica: teatro d’attore
  Domenica 17 marzo
ZANNA BIANCA
Una produzione INTI
Tecnica: narrazione “di razza”
  Domenica 24 marzo
CANTA CANTA CANTASTORIE
Teatro della Tosse
tecnica: attore
        Domenica 31 marzo
L’OMINO DELLE BOLLE…DI SAPONE
con Michele Cafaggi
Tecnica utilizzata: bolle di sapone e clownerie
Domenica 7 aprile
SOGNI IN SCATOLA
Compagnia Nanirossi
Tecnica utilizzata: circo, acrobazie,  clownerie
        I LABORATORI ALLE ORE 15.00
DATA DOMENICA
TITOLO SPETTACOLO
TITOLO LABORATORIO
A CURA DI
11-nov
La gabbianella e il gatto
Cre-attività…i laboratori del fare
ASILO NIDO MONELLERIA DI CARIGNANO
18-nov
C’era una volta una bambina, Cappuccetto Rosso
I diritti al centro
HELPCODE
25-nov
Pollicino
Dolci… fantasie
KAROL ICE
02-dic
la Favola del Flauto Magico Operina
Giro intorno al mondo dei bambini
HELPCODE
09-dic
Cattivini
Un mondo di colori
TAGESMUTTER ARCOBALENO
16-dic
CANTO DI NATALE
Marshmallows pupazzo di neve
YUMMY CAKE SHOP
06-gen
TRE PORCELLINI
Arrivan le befane
Paolo e Gisella
13-gen
Tales from England
I burattini  come Luzzati e Cereseto
ANDREA CORBETTA
20-gen
Frida
Biscotti per Frida
YUMMY CAKE SHOP
27-gen
VOCI
Un mondo di colori
TAGESMUTTER ARCOBALENO
03-feb
Gatto con gli Stivali
Basta un’idea
DANIELA DE BLASIO
10-feb
Storia tutta d’un fiato
Spiedino marshmallows magico
YUMMY CAKE SHOP
17-feb
STORIE E RIME DISEGNATE
Cre-attività…i laboratori del fare
ASILO NIDO MONELLERIA DI CARIGNANO
24-feb
Hansel & Gret
Favoliamo!
PAOLA RATTO
03-mar
Becco di Rame
Un mondo di colori
TAGESMUTTER ARCOBALENO
10-mar
Biancaneve, la vera storia
Mini  Cupcake per Biancaneve
YUMMY CAKE SHOP
17-mar
Zanna Bianca
Favoliamo!
PAOLA RATTO
24-mar
Cantastorie
I burattini  come Luzzati e Cereseto
ANDREA CORBETTA
31-mar
L’omino della pioggia
Tutti a tavola!
HELPCODE
07-apr
Sogni in Scatola
Festa finale
TUTTI
    Ufficio Stampa Davide Bressanin Tel 010 2487011 Mail [email protected]
        Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
      Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
Contatti
Stefano Brizzante
Impianti Elettrici
Informatica Servizi
Edilizia
Il Secolo XIX
MusicforPeace Che Festival
MusicforPeace Programma 29 maggio
Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
stagione ragazzi 2018-19   Teatro della Tosse STAGIONE RAGAZZI 2018-2019 La Tosse in Famiglia (domeniche a Teatro) Mattine a teatro …
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giacintobutindaro · 7 years ago
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«Mamma, come mai non andiamo più in Chiesa da Giacomo?»
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E’ una bambina di cinque anni, figlia di credenti e frequenta la scuola materna. Ha chiesto alla mamma: «Mamma, come mai non andiamo più in Chiesa da Giacomo?» Al che la mamma le spiega i motivi. Poco dopo la piccola a insaputa della mamma scrive sul suo quaderno le seguenti parole: «Non ascoltate Giacomo perché lui dice bugie su Dio quello della Chiesa di … perché lui pure dice che Dio non punisce se noi facciamo i monelli, e lui dice che dobbiamo andare in chiesa coi cattolici. Giacinto è bravo perché lui legge la Bibbia ai cattolici. Dio sei il Salvatore e mi salvi sempre, scusa per quando ho disubbidito a te».
Non è forse scritto: “Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti tu hai tratto una forza, per cagione de’ tuoi nemici, per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore” (Salmo 8:2)? A Dio sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen
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vulpesfennec-blog · 8 years ago
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Capinera_Cap•1
Cap•1
Appena vent'anni e già ero nel giro della ricca borghesia Parigina, il periodo era sfarzoso e ricordato per sempre nel libri come Belle époque. Si potrebbero raccontare storie dai mille colori su quest'epoca, ma io ve ne racconterò una semplice che mi ha cambiato profondamente, sono Adrien Agreste e vi racconterò la storia del più bell'uccellino che io abbia mai visto, la Capinera.
Ero appena diventato il proprietario di una graziosa villetta in un quartiere calmo, aperto e, cosa più importante, lontano dalla confusione centrale di Parigi concentrata sotto l'ombra dell'arrogante ricchezza del patriarca della mia famiglia, Gabriel Agreste.
Mio padre era un uomo d'affari, sorto delle ceneri dei quartieri poveri, grazie ad un occhio per la moda che faceva acquolina a tutte le dame di Francia.
Io, nato tra i balocchi più pregiati, non feci fatica ad entrare a far parte degli investitori sulle nuove scoperte per poi far fortuna i breve tempo.
Parigi si crogiolava nel piacere del sapere nei salotto da caffè, ma comunque non molto lontano dalle luci delle vertine di profumi c'erano gli affamati alla ricerca di un soldo.
Mi ricordo che passeggiavo in una via di Parigi, quale non lo so, dopo un'accesa discussione con mio padre sul mio isolazionismo, avendo comprato una casa lontana dalla sua rigida ombra .
I monelli giocavano per strada, e tra di loro una bambina dalla chioma corvina cercava di riprendere un nastro cremisi, che faceva coppia con uno che le teneva metà dei capelli raccolti in un codino.
La bambina mi osservò sorridendomi, dimostrava si e no dodici anni, coperta con un vestitino logoro e a piedi nudi.
Mi si avvicinò, il viso era scarno e ceruleo.
«Signore mi scusi! Avrebbe un soldo da darmi? La prego, ho fame» disse tendendomi una mano.
Davanti a quelle parole dolci, ma disperate, vidi una parte della vita che non mi era mai toccata e che mi incuriosiva stringendomi il cuore.
Non potevo però abbassarmi dal mio rango, perciò in maniera ferma ma gentile cercai di allontanarla.
«Guarda che i tuoi amici se ne stanno andando via con il tuo nastrino
«Ma a me non interessa il nastrino, io ho bisogno di un soldo per prendermi del cibo» disse lei sorridendomi.
Un nodo mi serrò lo stomaco davanti a quella richiesta.
«Non hai dei genitori che provvedono a te?»
Lei chinò lo sguardo scuotendo la testa.
«Una casa?»
Lei alzò lo sguardo, e trattenendo una lacrima disse «No. Sono sola a questo mondo. Mio padre non l'ho mai conosciuto, morto quando ero piccola e mia madre…»
In quel momento la lacrima trattenuta scese, ma lei sorrise «…sta meglio ora che non c'è più neanche lei su questo modo. Io ora sono libera, ma la libertà richiede almeno un soldo per mangiare»
La piccola iniziò a giocherellare con un lembo del vestito che si era strappato, cercando di scacciare i dolorosi ricordi.
Mi attaccò una stretta al cuore alla visione di quella piccina smunta ma con una forza immane.
Mi abbassai leggermente, così da guardala meglio occhi.
«Non hai più nessuno da cui tornare? Una zia?Un nonno? Un parente alla lontana? L'orfanotrofio?» lei a ogni mia domanda scosse la testa guardandomi dritto negli occhi.
Non so cosa mi passò per la testa quel giorno, ma non me ne pento affatto.
Una scelta azzardata e su due piedi, ma sicura e piena di bontà per una bambina senza possibilità.
«Ti piacerebbe vivere in una bella casa, con bei vestiti, una camera per te e cibo sempre pronto in tavola?»
Era davvero una scelta presa su due piedi, ma a ripensarci il secondo dopo era perfetta. La mia casa nuova era vuota e piena di stanze, e abbastanza isolata da far comparire la bambina nella mia vita senza troppi giudizi.
La bambina scoppiò in lacrime, singhiozzando.
«Perché mi prendete in giro? Perché mi offrite a parole una cosa che in realtà non mi dareste?»
Tirai fuori il fazzoletto dalla tasca.
«Come mai potrei prendere in giro una così bella fanciulla?» chiesi porgendogli il fazzoletto ricamato.
«Dice sul serio? Oh, sarebbe così meraviglioso. La prego non mi prenda in giro, perché accetterei volentieri la sua proposta» disse tirando su con il naso.
Le misi la mia giacca sulle spalle, dovevo portarla a casa mia senza inciampare in conoscenze troppo giudiziose perciò mi allontanai piano, senza perderla di vista, chiamando una carrozza poco lontana.
Gli aprii la porta.
«Principessa la carrozza l'attende» dissi sorridendogli e accennando un inchino.
Salii sulla carrozza e dopo aver dato indicazioni al cocchiere partimmo.
«Marinette» disse lei guardando fuori dalla finestra della carrozza.
«Cosa?» le chiesi non avendo capito bene cosa aveva detto.
«Mi chiamo Marinette signore..»
«Ti prego chiamami solo Adrien, il “signore” mi fa sentire simile a mio padre» dissi concentrandomi sui particolari del viso della bimba.
Aveva due occhi come zaffiri e i capelli corvini le incorniciavano il viso di origini orientali.
«Suo padre?» disse riportandomi al discorso
«Gabriel Agreste, indosserai i vestiti del suo marchio appena arrivati»
La bambina rimase zitta, con gli angoli della bocca inclinati in un sorriso leggero, era luminosa.
Scendemmo dalla carrozza fermatasi davanti alla villetta.
I colori della primavera avevano iniziato a farsi largo nel prato verde che la circondava, un'edera aveva iniziato la sua arrampicata sulla facciata della casa colorata di rosso e giallo , con grandi finestre, circondata da un cancello di ferro semplice.
Lo sguardo della ragazzina era indescrivibile, illuminato da una felicità e da uno stupore mai visto.
«Ti piace?» le chiesi sorridendogli facendogli cenno, aprendo il braccio, di andare avanti.
«É…É una reggia» disse sottovoce, come se il pensiero fosse uscito dalla bocca direttamente dalla memte.
Le sue labbra avevano una forma morbida precisa, delicate come boccioli di rosa, leggermente rovinate dalla povertà che le aveva sottigliate dalla fame.
Le aprii la porta, ma lei non entrò.
«Non so quali sono le sue intenzioni, se realmente é dolce con me offrendomi una possibilità, o mi vuole solo sfruttare a suo indicibile scopo. Ma tanto non ho più niente da perdere, perciò mi sto fidando di lei, qualsiasi cosa mi riservi il futuro lo scoprirò solo varcando questa soglia.» disse guardandomi negli occhi facendosi seria.
«Non potrei mai. Ho sempre vissuto in un mondo sfarzoso e ricco, e ora che mi sostengo sulla mia fortuna e non più su quella di mio padre ho deciso di dare questa possibilità a qualcuno, te, che al contrario non l'hai avuta.» dissi ricambiando lo sguardo.
Feci un passo avanti, varcando la soglia.
«Vuoi entrare quindi?» mi girai leggermente porgendogli una mano, che lei afferrò senza indugi.
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