#ascoltarlo
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mccek · 2 years ago
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Stranger Teens Ep:18
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sinnettini · 24 days ago
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heyy nico! qual è la tua canzone di the weeknd preferita (se ne hai una)? - 💌
ottomila anni dopo ma arrivo. oddio una sola difficile dirla, te ne dico tre lmao the morning, often e faith!
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Comunque nell'ultimo album di Madame c'è la droga altrimenti non si spiega
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reflexes-of-a-mongoose · 11 months ago
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Ho bisogno di il medley di Ghali vero italiano su spotify ora
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deathshallbenomore · 1 year ago
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stimo tantissimo calcutta perché il mondo crolla a pezzi ma lui ritorna improvvisamente per regalarci ancora un album ricco di concetti astrusi e nomi di città a caso proprio come nel 2016 🥲
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lonelysmile · 3 months ago
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❤️‍🩹
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thegrandslam · 11 months ago
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Fun fact: Davide Rossi (il direttore d'orchestra) ha suonato il violino nella base di Viva la Vida e molte altre canzoni dei coldplay.
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unanuvola · 2 years ago
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L'album dei Depeche Mode è una bomba
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ilpianistasultetto · 2 months ago
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Un po' timido, un po' guascone. Rino aveva l'etica dell'amore, l'amore per le idee politiche, l'ironia del cantastorie. Sapeva apprezzare e castigare, aveva un'anima popolare profonda, quella che ti fa essere vero, vero davvero. LUI, poeta di strada, un esistenzialista malinconico sempre affianco degli ultimi, degli emarginati, sempre a raccontare le storie degli emigrati.
Mi sarebbe piaciuto ascoltarlo ancora oggi per capire quali nuovi personaggi avrebbe inserito nella sua "nuntereggae piu".. @ilpianistasultetto
youtube
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susieporta · 13 days ago
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"L’arte più difficile è questa:
creare un cerchio grande grande
mettersi ai margini
e mettere l’altro al centro.
Fargli posto e dargli spazio.
E ascoltare, ascoltare tutto quello che dice,
e ascoltarlo anche quando tace.
Soprattutto quando tace."
Fabrizio Caramagna
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 24 days ago
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Mi piaci se taci...
Mi piaci solo se mi baci...
Così taci...
Conoscevo un uomo... E nella mia testa mi ripetevo sempre queste parole quando stavo con lui... Alla fine iniziavo io a baciarlo... Per non stare ad ascoltarlo... Era di una bellezza incantevole... Ma anche di un' ignoranza incredibile... Quando apriva la bocca perdeva ogni fascino tanto erano stupide e vuote le sue parole... Inutile dire che lo incontrai solo tre volte... Nessuna bellezza poteva coprire il vuoto del suo animo... Nessun bel fisico poteva competere con il vuoto delle sue parole... L'intelligenza è sempre il più bel dono... Lui non lo aveva mai ricevuto però...
~ Virginia ~
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I like you if you're silent... I only like you if you kiss me... So shut up... I knew a man... And in my head I always repeated these words to myself when I was with him... In the end I started kissing him... So as not to listen to him... He was of an enchanting beauty... But also an incredible ignorance... When he opened his mouth he lost all charm, his words were so stupid and empty... Needless to say, I only met him three times... No beauty could cover the emptiness of his soul... No beauty physical could compete with the emptiness of his words... Intelligence is always the best gift... Him he never received it though...
~ Virginia ~
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jazzandother-blog · 2 months ago
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Ray Charles and Quincy Jones
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(English / Español / Italiano)
‘Shortly after arriving in Seattle, I heard about a blind man who had shown up one night at the Elks Club on Madison Street and had blown up the place away with his playing and singing. Rumour had it that he had appeared in Seattle out of nowhere and was amazing, so I snuck in one night to hear him. He was a lanky, dark-skinned guy, and he was throwing himself around like a madman. He played piano and sang like Nat King Cole and Charles Brown, and he also played be bop on alto sax like Charlie Parker. There was even something of Bud Powell in his piano playing. I attended a whole set and then introduced myself. He told me his name was Ray Charles and it was love at first sight for both of us. I was fourteen when I met him and he was sixteen, and what I liked about him and his music was that he was independent. At sixteen, Ray Charles was already a man. […] I admired the way he did the shopping, the way he cooked, the way he did the laundry. I'd watch him cross the street without a cane or a dog, avoid traffic, do the shopping, figure out the rest, shuffle across the pavement, never missing a step, and I'd say to myself, ‘Hell, if he can do it, I can do it. [Ray was my role model at a time when I had few role models. He understood the world as I was incapable of understanding it. He told me, ‘All music has soul, Quincy. No matter what style, you have to be true to it. He refused to set limits for himself.
("Q: The Autobiography of Quincy Jones", Three Rivers Press, 2002)
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«Poco después de llegar a Seattle, oí hablar de un chico ciego que se había presentado una noche en el Elks Club de Madison Street y había hecho estallar el local tocando y cantando. Se rumoreaba que había aparecido en Seattle de la nada y que era increíble, así que me colé allí una noche para escucharle. Era un tipo delgaducho, de piel morena, y se lanzaba como un loco. Tocaba el piano y cantaba como Nat King Cole y Charles Brown, y también tocaba be bop con el saxo alto como Charlie Parker. Incluso había algo de Bud Powell en su estilo al piano. Asistí a un set entero y luego me presenté. Me dijo que se llamaba Ray Charles y fue amor a primera vista para los dos. Yo tenía catorce años cuando le conocí y él dieciséis, y lo que me gustaba de él y de su música era que era independiente. A los dieciséis años, Ray Charles ya era un hombre. […] Admiraba cómo hacía la compra, cómo cocinaba y cómo lavaba la ropa. Le veía cruzar la calle sin bastón ni perro, evitar el tráfico, hacer la compra, calcular el resto, arrastrar los zapatos al pisar la acera, sin perder nunca un paso, y me decía: «Joder, si él puede hacerlo, yo también». […] Ray fue mi modelo a seguir en una época en la que tenía pocos modelos a seguir. Entendía el mundo como yo era incapaz de entenderlo. Me dijo: «Toda la música tiene alma, Quincy. No importa el estilo, tienes que ser fiel a él». Se negaba a ponerse límites».
("Q: The Autobiography of Quincy Jones", Three Rivers Press, 2002)
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«Poco dopo essere arrivato a Seattle, sentii parlare di un tizio cieco che una sera si era presentato all'Elks Club di Madison Street e aveva buttato giù il locale suonando e cantando. Si diceva che fosse comparso a Seattle dal nulla e che fosse incredibile, perciò una sera mi intrufolai lì dentro per ascoltarlo. Era un ragazzo magro, dalla pelle bruna, e ci dava dentro come un matto. Suonava il pianoforte e cantava come Nat King Cole e Charles Brown, e suonava anche il be bop sul sax alto come Charlie Parker. C'era anche un po' di Bud Powell nel suo stile al pianoforte. Assistetti a un intero set e poi mi presentai. Mi disse che si chiamava Ray Charles e fu amore a prima vista per entrambi. Avevo quattordici anni quando lo incontrai per la prima volta, e lui ne aveva sedici, e ciò che mi piacque, sia di lui che della sua musica, è che era indipendente. A sedici anni, Ray Charles era un uomo. […] Ammiravo il modo in cui faceva la spesa da solo, cucinava da solo e si lavava i panni. Lo guardavo attraversare la strada senza un bastone né un cane, evitare il traffico, fare gli acquisti, calcolare il resto, strascicare le scarpe mentre saliva sul marciapiedi, senza mai mancare un passo, e mi dicevo: “Accidenti, se lo può fare lui, posso farlo anch'io”. […] Ray era il mio modello, in un momento in cui di modelli ne avevo pochi. Capiva il mondo come io non ero capace di capirlo. Diceva: “Ogni musica ha la sua anima, Quincy. Non importa in che stile sia, devi esserle fedele”. Rifiutava di porsi dei limiti»
("Q: The Autobiography of Quincy Jones", Three Rivers Press, 2002)
Source: jazzit.it
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occhietti · 3 months ago
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Se solo tu sapessi cosa c'è in un silenzio,
forse ti fermeresti un attimo ad ascoltarlo.
- M. Viola
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ma-pi-ma · 1 year ago
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Se solo tu sapessi cosa c'è in un silenzio, forse ti fermeresti un attimo ad ascoltarlo.
Maria Viola
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fuoridalcloro · 6 months ago
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"Grandi quantità d’acqua non possono dissetare l’amore, né possono sommergerlo le inondazioni. Allora, cos’è che uccide l’amore? Soltanto la disattenzione. Non vederti quando mi stai davanti. Non pensare a te nelle piccole cose. Non spianarti la strada, non prepararti la tavola. Sceglierti per abitudine e non per desiderio, passare davanti al fioraio senza accorgermene. Lasciare i piatti da lavare, il letto da rifare, ignorarti al mattino, usarti la notte. Desiderare un’altra persona mentre ti bacio sulla guancia. Dire il tuo nome senza ascoltarlo, dare per scontato che sia mio diritto pronunciarlo."
Jeannette Winterson - Scritto sul corpo
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lonelysmile · 1 year ago
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