#e boh io sono fatto così spesso quando un* artista non mi piace più come persona comincio ad ascoltare sempre meno la sua musica
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heyy nico! qual è la tua canzone di the weeknd preferita (se ne hai una)? - 💌
ottomila anni dopo ma arrivo. oddio una sola difficile dirla, te ne dico tre lmao the morning, often e faith!
#dovrei ricominciare ad ascoltarlo di più però ehhhh mi è caduto un bel po' come persona lol cioè già c'erano dei Segnali prima ma.....#e boh io sono fatto così spesso quando un* artista non mi piace più come persona comincio ad ascoltare sempre meno la sua musica#neanche come scelta conscia lo faccio senza rendermene conto#però da un punto di vista puramente musicale mi piace molto la sua musica e after hours penso sarà sempre uno dei miei album preferiti#non per niente the weeknd è il mio terzo artista più ascoltato su last.fm e after hours il terzo album#(sorry i love Looking At Stats)#comunque grazie per la domanda lo <3#asks#loena#shapovalovvs
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Ci sarà sempre qualcuno che sbaglia
Salve bella gente! Ebbene, sono in ritardo. Lo so e mi scuso tantissimo, avevo promesso che avrei postato una nuova cosa prima di capodanno, ma alcuni problemi uniti alla depressione post concerto di capodanno hanno portato a questo.
Ho iniziato a sviluppare altri plot MetaMoro (cose che riguardano la radio, au che hanno di base la scuola guida, persino una soulmate!au), ma è nata anche… questa. Non ricordo bene nè come e nè perchè, ma io e altr* ragazz* abbiamo iniziato a immaginare delle interazioni tra i due pupilli dei nostri compari e una cosa tira l’altra, qualche giorno fa ho deciso di plottarla alla mia dolce compare @mylifeasvi e non è venuta affatto malaccio! Quindi eccola qua.
(NB necessario: questa cosa la pubblico anche sul tag MetaMoro per il semplice motivo che vengono coinvolti anche loro, che sono presenti nella storia -perchè appunto si conoscono grazie a loro- e soprattutto perchè se è una “crack” (?) ship in qualche modo deve pur essere conosciuta. Se vi da fastidio in qualche modo basta dirmelo. Il nome della ship è cordioni (aka Cordio+Moriconi), roba che dici me cojoni i cordioni.)
In un mondo in cui Pierfrancesco ha vinto Sanremo ggggiovani, la scelta dei duetti per la 69esima edizione del festival è stata abbastanza problematica
Problematica perchè in cuor suo avrebbe voluto duettare con Ermal, ma a. c’erano già state polemiche per la selezione perchè eh il televoto e la scelta dei giudici è influenzata da Ermal e b. Ermal era già stato “prenotato” da Cristicchi e insicuro già della partecipazione tra le nuove proposte non aveva neanche ipotizzato un duetto con il suo gurumusicale
Fatto sta che si trova un po’ spiazzato e un po’ così quando Ermal gli dice tranquillamente che tornerà a Sanremo con Simone
Perchè in fondo ci sperava che Ermal stesso, conoscendolo, glielo proponesse
A maggior ragione quando scopre su instagram che Ultimo duetterà con Fabrizio e sa che il rapporto che li lega è parallelo al suo con Ermal
Ma è umano provare un po’ di gelosia a volte, quindi non nasconde il fatto di essersi chiuso un po’ con lui nel periodo pre-festival
E questo Ermal accorgendosene lo attribuisce allo stress da Sanremo, in fondo anche lui nei giorni precedenti era sempre stato stanco e nervoso
Arriva la sera dei duetti, Cordio duetta con X artista e va comunque bene, mentre rimane stra colpito dall’esibizione di Ermal e Cristicchi
Quindi si sente ancor più merda ad aver anche solo pensato di non volere quel duetto, di non volere che Ermal duettasse con lui
Perciò il minimo che si sente di fare è quello di andarsi a congratulare con loro dopo la diretta nella sala con artisti e gente varia
Mentre si insinua tra le persone che lo salutano e che gli fanno i complimenti e altri che sono semplicemente in fila per prendere qualcosa da bere vede che Ermal e Simone stanno chiacchierando con Fabrizio e Niccolò, o meglio come i tre più grandi stanno presentando il ragazzo a quello che entrambi definiscono un loro amico “storico”
Quindi si avvicina mettendo una mano sulla spalla, chiedendogli se poteva parlargli
E mentre parlano Fabrizio e Simone iniziano a parlare di cose loro, tanto che Niccolò -vista comunque anche la poca distanza- origlia un po’ la conversazione
E lo sente dire che gli dispiaceva perché aveva pensato certe cose e glielo voleva dire perché con lui ha un rapporto sincero, non vuole che nasca del risentimento e “te lo volevo dire perché sei la persona a cui devo di più, perché sono stato infantile e me ne vergogno, ma siete stati davvero meravigliosi”
E Ermal è davvero felice che glielo abbia detto, quindi non può fare a meno di abbracciarlo mentre Pier ha gli occhi lucidi
E quando abbracciandolo poggia la testa sulla sua spalla vede che Niccolò li stava guardando e dopo aver sorriso gli fa un occhiolino, facendo capire che li aveva ascoltati
Appena si staccano Fabrizio li raggiunge mettendo una mano tra i capelli di Ermal e “E poi dice che nun glie piace abbracciá ‘a gente, guarda come se ‘o spupazza” e Ermal ridacchia dandogli un pizzicotto al fianco “Che sei geloso?”
“Dovrei esserlo?” e ovviamente si guardano in quel modo tutto loro che non sai se si stanno per saltare addosso ho se hanno un anno in due, mentre al loro fianco ci sono Nic e Pier che un pochino imbarazzati davanti a sta cosa si sentono
Al che decidono di presentarsi e “Io so’ Niccccolò comunque” co quattro ce “Pierfrancesco, ma puoi chiamarmi Pier. Ti seguo da un po’, sei davvero bravo, adoro i tuoi testi” gli dice mentre gli stringe la mano
E nic.exe last not found perché ok sapeva che piacevano ma purtroppo-spesso erano apprezzamenti dovuti anche alle ragazzine che stravedevano per lui e ok sentirselo dire da uno che la musica la ama è un’altra cosa, un po’ come lo era stato con Fab
E quindi boh è davvero w o a h grazie e “Io ti conoscevo solo di nome ma non avevo mai sentito nulla di tuo, sei bravo anche tu” e Cordio si stringe nelle spalle e si tocca i capelli strisciando un grazie che non s’è sentito manco lui
“Che poi a me piace Fabbrì, a lui piace Ermal e tu piaci ad Ermal, nun potevi non piacerme” e lo dice un po’ perch�� è vero e un po’ per farlo ridere, in modo da togliere quell’imbarazzo iniziale, cosa che ottiene perchè Pier finalmente alza lo sguardo e sorride
“Ti va se ci andiamo a prendere qualcosa al banco? Così li lasciamo soli”gesticolando verso Fab e Ermal che nel loro mondo anche se accanto a loro stavano parlando/sfottendo/frociando
Quindi iniziano a parlare del più e del meno e si trovano davvero stra bene, hanno conversazioni solide su cui discutere, si scambiano opinioni e idee prima su Sanremo, poi sulla musica, poi su cose in generale e nic lo apprezza perché sta facendo il suo stesso percorso, perché non è uscito da un talent e si vede che fa quello che fa per passione e stessa cosa Cordio perché alla fine lo ha sempre ammirato per questo
Fatto sta che una cosa tira l’altra e si ritrovano su un balcone a ridere un po’ parecchio brilli e spintina qui spintina la diciamo che qualche tocco in più non manca e perciò se dal ridere si ritrovano a pochi cm di distanza a guardarsi non è così sconvolgente, anche solo ridacchiando per cose stupidi e commenti su alcuni vestiti oggettivamente brutti degli altri partecipanti al festival
Ancor meno sconvolgente è nic che alza una mano per sfiorargli la barba con le dita e diciamo che Pier ci ha pensato un po’ al bacio o non bacio perché ok che erano abbastanza brilli entrambi, ma Niccolò gli stava davvero piacendo e non voleva che questa cosa venisse ricordata come avventura alcolica
Ma neanche il tempo di realizzare quel pensiero che si ritrova le labbra di Nic sulle sue e fanculo ci aveva anche provato a non farlo, ma glielo serviva su un piatto d’argento e si ritrovano a limonare su quell’anonimo balcone del teatro Ariston come due quindicenni a pochi metri da una sala piena di gente
Al che vengono ovviamente interrotti da un Fab che dopo l’”oh scusate”se ne esce con “Ecco ti stavo cercando per siete che vado in camera che so stanco” e ci potevano quasi credere visto che erano tipo le 3 di notte
Se non fosse per Ermal in lontananza che biascicava un “Bizioooo andiamo in camera dai” convintissimi e appena Fabrizio si allontana si guardano e ridono, tornando poi dentro la sala
E fin qui tutto perfetto penserete, e INVECE la mattina dopo quando si risvegliano (si fa per dire perchè entrambi hanno dormito poco e niente) si incontrano in un corridoio del teatro sono tipo ah ciao e non dicono altro perché sono sempre circondati da gente e stare da soli non è facile
E quando c’è solo qualche persona intorno a loro Nic se ne esce con “Scusami per ieri io… non so cosa mi è successo, era per scaricare la tensione”
Sentite il cuore di Pier fare crack? Io si
“Ah ok -trattiene un attimo il respiro- è lo stesso per me”
E Pierfrancesco si gira trovando una scusa per andarsene, anche se serviva poco impegnati com’erano e si da del cretino anche solo per averci sperato un attimo e la cosa non migliora quando la sera della finale Niccolò vince Sanremo
Fatto sta che non si vedono per mesi e anche se Pier in fondo aveva voglia di scrivergli non aveva il suo numero e di certo non poteva mandargli un direct con scritto ciao come va? così dal nulla
Passano i mesi e si ritrovano sullo stesso palco a luglio mentre registrano le puntate dei Wind Summer Festival, al che è Niccolò stesso ad avvicinarlo salutandolo e dopo l’evento si fermano in un locale a chiacchierare, Nic stesso spera che la questione sanremo sia archiviata
Quando in un momento di silenzio Pier dice “Per me non era uno sfogo”
“Eh?”
“A Sanremo, la notte dei duetti… ok ero un po’ brillo, ma non era uno sfogo. Non ti avrei mai usato come sfogo.” e Nic un po’ merda ci si sente insomma, quindi sta zitto un attimo
“Senti mi dispiace, non intendevo la frase usarti in quel modo, è solo che eravamo brilli e ci parlo bene con te, è successo”
“Le cose quando succedono possono creare cose belle, Niccolò, non devono per forza essere un errore”
Nic.exe error 404 che si gratta un po’ il collo e ridacchia “Nun me sembrano le parole di un ventenne”
“Effettivamente mia madre mi ripete spesso che parlo come un cinquantenne” decide di dire Pier, almeno si smorza un po’ la tensione
Fatto sta che FINALMENTE si scambiano i numeri di cellulare e continuano a chiacchierare
Passano i giorni e iniziano a scriversi per cazzate o per quando non riescono a dormire, per quando hanno una canzone in testa e non hanno la minima idea su come esprimerla, o anche per una semplice foto di un tramonto, solo per condividere un momento con l’altro
E flirtano un po’, tipo quando Pier gli confessa di esser andato a vederlo all’Olimpico perché aveva voglia di vederlo ma non si parlavano da febbraio
E non si sa come esce il discorso delle fan sfegatate e Pier gli scrive una cosa del tipo “Sapessi cosa dicono su di te quando pensano di non esser ascoltate” e Nic gli risponde “E come fai a saperlo?”
“Sono venuto a vederti a Luglio all’Olimpico, avrei voluto scriverti ma non volevo disturbarti. Comunque cose che puoi vagamente immaginare, di quelle fantasie sessuali che mi domandavo come potessero delle ragazzine anche di 15 anni pensarle”
“E tu te le sei immaginate?”
“Cosa?”
“Quello che dicevano, lo hai immaginato?”
E Pier che è tipo wat come ci siamo arrivati qui si butta un po’ “Non ho bisogno delle ragazzine per pensarci”
Nic è decisamente e piacevolmente colpito dalla risposta, tanto che lo stuzzica un po’ e “Ah si? Allora raccontami, sono curioso”
“Non vuoi davvero saperlo, è meglio fermarsi prima”
“Lo voglio Pier”
E come si ritrovano dallo scriversi zozzerie a masturbarsi e a chiamarsi solo per sentire i gemiti dell’altro diciamo che non lo sanno entrambi ben spiegare
(bonus: a X evento Fabrizio e Niccolò si vedono per duettare il pezzo che hanno scritto insieme per il disco e a un certo punto Nic gli dice “senti ma quando avete capito tu e Ermal che insomma capisci” e Fabrizio da vero poeta contemporaneo gli risponde con “Abbiamo iniziato a scopare e poi boh, è successo”)
VABBè passano i giorni e Nic e Pier continuano a sentirsi, si chiamano pià spesso, si segano più spesso e sono proprio sereni e la cosa la notano persino i loro collaboratori, tanto che Niccolò sta ricominciando a scrivere e Pier a ottobre inizia il suo primo tour e le date sono in dei locali abbastanza capienti
Fatto sta che può la prima data non essere nella capitale? E insomma, quindi Ermal che ovviamente va da lui perchè è tipo stra in ansia e "Non ce la farò, prima mi ascoltavano perchè poi c'eri tu, come farò ad avere la loro attenzione per due ore?” e solite pare mentali
E Nic e Pier avevano parlato del tour, ma pier non lo aveva “”“invitato”“” per il semplice motivo che lo dava per scontato, ma Nic se ne usciva sempre con oh daje, sarà 'na figata senza dire effettivamente qualcosa
Ma non si sentivano da ben 3 giorni e Pier è preoccupato, ma era allo stesso tempo impegnato e non aveva manco avuto il tempo di mandargli nè un messaggio nè nulla
E mentre Ermal cercava di rassicurarlo lo vede tipo visione divina avanzare tranquillo verso di loro facendo ciao ciao con la manina
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E questa cosa dura giusto 5 secondi perchè mentre Ermal gli stava dicendo cose che non stava più ascoltando praticamente si precipita verso Niccolò, ma proprio buttarsi addosso e Nic è più basso di lui e praticamente lo ingloba, tanto che gli cadono gli occhiali da sole e il cappello e Nic è tipo w o a h non mi aspettavo questo benvenuto
“Mi ero convinto che non saresti venuto” e non dico che ha la voce un po’ spezzata, ma lo dico
“Ma secondo te te mollo a casa mia? Nun potevo nun venì” e gli mette la mano tra i capelli abbracciandolo
E in tutto ciò Ermal guarda la scena alla ma tu guarda sti ragazzini, stavo parlando io tanto che manda un messaggio a Fab scrivendogli “Il tuo pupillo ha appena rubato il mio pupillo, sono profondamente offeso. Da quando sono amici?”
Mentre Pier gli da un bacino sulla guancia e gli fa il primo sorriso sincero della giornata “Grazie per essere venuto"
"Posso venì in tutti modi poi se vuoi” dice Nic ridacchiando perchè è cretino come al padre
“N I C C O L O’” e gli da un pugnetto al petto ridendo anche se un “magari dopo” sottovoce lo aggiunge
E il concerto va alla grande, all'inizio era un attimo intimidito, ma vedeva dalle quinte sia Niccolò che Ermal, quindi si sentiva anche sicuro e quando canta La nostra vita è proprio ad un passo dal piangere perchè tutti intonano la sua canzone, tutto buio con le torce accese, quindi una lacrimuccia scende
E quando canta “Ti accorgi del tempo quando l'hai perso delle illusioni quando un giorno hai scoperto che ci sarà sempre qualcosa che manca, che ci sarà sempre qualcuno che sbaglia” si gira verso Nic pensando al silenzio tombale post sanremo
E quando finisce ha l'adrenalina a mille, è emozionato e felice e non ha la minima idea di come faccia a reggersi in piedi visto che gli tremano le gambe e subito va da Ermal che lo abbraccia e “Sei stato grande, Pier. Quei cuori battevano con e per te”
Poi si gira verso Nic e uno sorride, l'altro pure, un sorriso proprio a trentadue denti, dal guardami quanto sono felice, non potrei esserlo più di così e si guardano e sorridono senza manco avere il bisogno di toccarsi, per lo meno finchè non arriva tizio X a interromperli perchè prima di andarsene deve sistemare delle cose e “Vai, ti aspetto”
E dopo che finisce le varie cose lo raggiunge e “Andiamo?” al che vanno a casa di Nic e quando entrano Pier è tipo incantata perchè sappiamo bene quando è grande e figa casa sua e dopo aver visto e illustrato cose dopo aver aperto due birre iniziano a chiacchierare ecc
Finchè finiscono alla parete con i dischi d'oro/di platino “Questi sono la mia più grande soddisfazione” e “Te li sei meritati tutti, ne meriti anche di più”
“Li avrai anche tu, ne sono certo” e gli accarezza il collo
E nel giro di non si sa quanto da essere in piedi si ritrovano sul divano a toccarsi e a baciarsi e sono adorabili perchè continuano a dire cose come “Va bene così?” “Dimmi ciò che ti piace” “Fermami se vado oltre"
E Nic il fatto che abbia detto mesi prima che lo aveva usato come sfogo mica se l'è tolto dalla coscienza e lui era felice, Pier era felice e gli piaceva davvero, aveva capito di non essere propriamente etero già da quando si segava su Fab da ragazzino cioè come si fa
Quindi vuole dimostrargli quanto ci tiene, quanto sia voluta come cosa aprendosi letteralmente con lui e infatti quando inizia a prepararsi Pier è tipo no aspetta se vuoi faccio io non voglio che tu ti senta obbligato
E Nic lo zittisce baciandolo "Lo faccio perchè lo voglio, se lo vuoi anche tu”
E boh Nic pensa che sia stata la scopata migliore della sua vita, roba che neanche dopo aver fumato stava così e Nic non è uno da coccole post-sesso, ma non gli dispiace stare letteralmente spalmato su Pier per qualche minuto e si autoconvince con la scusa del eh mi devo riprendere falzo come meta che dice che non ama farsi toccare i capelli perchè non sono un giocattolo
Fatto sta che boh un giorno viene fuori sto argomento, quando parlano di quello che sta succedendo tra loro e si dicono cose e proprio se ne esce con “Non sono uno da coccole, sai… dopo il sesso, se mi vedi distante non è perchè non mi sia piaciuto, sono solo così” che quorishino lo vuole avvisare perchè già immagina le pare mentali che si fa
Quindi tipo una settimana dopo quando riescono a rivedersi dopo Pier si alza a fare altro mentre Nic sta ancora a letto e lo osserva gli dice “Che stai facendo?”
“Preparo qualcosa da mangiare, non metto qualcosa nello stomaco da ore, dovresti mangiare anche tu” e Nic fa una smorfia e “Viè qua”
“Che vuoi?”
“Ao e vieni che te devo dì 'na cosa”
Allora Pier si avvicina al bordo del letto e “Dimmi”
“Siediti che altrimenti nun me senti”
Pier si siede e Nic gli fa segno di avvicinarsi come se volesse dirgli un segreto e gli mette un braccio attorno al collo e lo tira giù “Sono tutt'orecchi, Nic”
“Allora la cosa che te volevo dì e che…” Pier è tipo ma che stai a fare ma ti muovi ho il cibo sui fornelli
“…sei brutto” e gli fa il sollettico ovunque "E tu mi hai fatto perdere tutto sto tempo per 'sta stronzata? Sei bello tu guarda" però ride anche lui e inizia a prenderlo a pizzichi
“Aoo basta me fai maleee”
“Te lo meriti” e fa per alzarsi per andarsene ma Nic lo ferma prendendogli un braccio “No aspè dai, sta’ un po’ qua con me”
“Ma tu non eri quello da non coccole post-sesso?” e Nic “Vabbè ma è diverso, te vojo solo accanto”
Allora Pier va a spegnere i fornelli e si stende di nuovo accanto a lui e Nic piano piano mette la testa sul suo petto e “Vedi, non so’ coccole, me serviva solo un cuscino” poi prende la mano di Pier che era sulla sua spalla e la mette tra i capelli
“Vuoi che ti accarezzi?”
“Mmh”
"Lo sai che questa è la definizione di coccole?"
"Stai zitto e accarezzami"
EEEEEEEE niente, per adesso questo è quanto. Stavano finendo anche gli spazi, quindi mi è sembrato giusto concluderla in maniera soft, un po’ per dare anche una fine bella se questa cosa dovesse rimanere sola soletta.
Ammetto che in realtà un mezzo seguito c’è, nel senso che io e la mia compare stiamo continuando a plottarli e noi li amiamo tantissimo, però prima di perdere ore per ““editare”” (parole grosse) volevo sapere se una cosa del genere vi possa piacere, se vi stuzzicano un po’ di curiosità e se magari ce li vedete bene insieme anche voi. Davvero, sono curiosissima di sentire le vostre opinioni! <3
Un abbraccio grande a tutt* e alla prossima!
#cordioni#metamoro#niccolò moriconi sei un falzoh#pierfrancesco cordio vorrei solo abbracciarti#ultimo#cordio#ermal meta#fabrizio moro#metamoro headcanon#cordioni headcanon#metamoro aesthetic#quanto sono belli i pargoli dei due cretini?#no scherzo sono tutti belli#fatemi sapere davvero pliz vi supplico#cordioni aesthetic
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Che cosa sarà mai questa fissa per l’arte contemporanea? Questo brand che vuole assolutamente invadere la mente e i nostri pensieri, CONTEMPORANEO è tutto ciò che nuovo, fresco, giovane, che arriva al cuore senza compromessi. CONTEMPORANEO, per gli artisti del futuro, senza storia né passato, intonsi dalla critica e non contaminati da spazio alcuno. CONTEMPORANEO, ai confini di una realtà prossima, in cui si vive, si mangia, si prega, si impreca, si fa l’amore e ci si ritrova poi subito proiettati verso il domani che verrà. CONTEMPORANEO, lo slogan dell’oggi per il domani! Sembra così temuto il futuro che lo si esorcizza, fa paura temere il tempo che passa senza poter lasciare un segno di quello che si è tracciato, chissà cosa mai succederà prossimamente, chissà se l’uomo del futuro sarà più felice di quello di oggi e, soprattutto, come sarà, cosa sarà, chi (ci) sarà. L’oggi, il contemporaneo appunto, è pieno di aspettative e spesso non è amato perché le grandi illusioni, come le grandi speranze, spesso risultano essere dei grandi bluff o delle sonore delusioni. È per questo che il mondo contemporaneo è visto in maniera disturbante perché rappresenta l’uomo così com’è, senza filtri, senza menzogne edulcorate. L’arte contemporanea è quindi un viaggio nel momento in cui si vive, con i passi che si compiono or ora, lì o qui, insomma seduta stante. Poco importa quindi che un oggetto si faccia forma d’arte, che un orinatoio venga rovesciato nel 1917 o che un water d’oro sia un’istallazione nei bagni di un museo nel 2017 il sistema che concepisce l’arte contemporanea diventa unico: l’arte è bella perché è inutile, non serve, o forse si… Cosa vorranno mai dire gli artisti contemporanei con i loro mezzi, le loro foto, quadri, video, sculture, installazioni, urli di colore e squarci di forme? Se devi mandare un messaggio perché si fa un’opera d’arte non è meglio un biglietto piegato in due e messo sotto la porta? O un post-it da attaccare alla parete, oppure un messaggio vocale tramite telefono o un sms condensato per mezzo di whatsapp. In fondo, il contemporaneo è anche questo, la globalizzazione degli eventi e delle cose da dire per mezzo di app e di social network che dilagano nei dialoghi. Un bla bla bla mediatico senza traccia che si perde nelle reti mediatiche, che viaggia sul web, che si connette e disconnette senza portare a nulla, eppure…eppure milioni di persone hanno il capo chino su questa “contemporaneità” e scorrono gli schermi touch screen impazzendo tra immagini e virtuali virtuosismi fatti di emoticon e sensazioni. Si ama, si odia, ci si lascia e ci si trova tutto con un click, l’emozione digitale che passa attraverso Youtube, Instagram, Snapchat, Facebook, Linkedin, Twitter perché quando non bastano le parole arrivano le immagini e se non bastano le immagini arrivano i segni-disegni. È questo essere contemporanei? Bruciare un’emozione subitamente e istantaneamente da un capo all’altro del mondo? Si globalizzano i sentimenti, si diffondono i pensieri, si moltiplicano le idee e ci si rinchiude nel proprio isolato mondo fatto da uno schermo che misura al massimo 15x7 cm e in cui si vive senza comunicare verbalmente. Sarà che mi assale la voglia di parlare con un essere umano quest’oggi e non ne trovo uno disponibile che si stacchi dallo smartphone o tolga le cuffiette dell’mp3 per ascoltare la mia voce, che sarà mai? È tutto online! Che cos’è allora il contemporaneo? Perché lo si esprime con l’arte? Quindi in fusione e conclusione, cos’è l’arte contemporanea? Per molti il contemporaneo è solo un collegamento ai social, per altri un’immagine postata, per alcuni un like ricevuto ai pensieri pubblicati oppure un uccellino che cinguetta i suoi 120 caratteri, una serie tv in streaming, un’attesa che non c’è più, un momento di celebrità fatta entro i 15 secondi, perché i 15 minuti profetizzati da Andy Warhol sono troppi ormai. Quindi l’arte contemporanea è solo un mezzo di confusione in mezzo alla diffusione? Si propaga da un punto per toccarne cento altri? Seduto al parco vicino ad un laghetto artificiale osservo il gioco di alcuni bambini che, noncuranti della presenza di nessuno, giocano a rincorrersi e a gettare nell’acqua alcuni sassi gareggiando a chi li lancia più lontano. Mi viene da pensare: cosa sarà il futuro per quei bambini? Un gioco a rincorrersi? Un lancio nel vuoto di cose che scappano dalle mani? E se l’arte diventa come lo stesso sasso che si getta nell’acqua e con il suo tonfo finisce per propagare un piccolo cerchio che dilaga poi sempre di più, sempre più grande, sempre più maestoso? Perché l’arte allora può essere questo: un’idea lanciata nel vuoto tra milioni di grida, tra cessi rovesciati o d’oro, tra celebrità urlanti e silenziosi scatti, chi spacca lo specchio d’acqua poi infrange le regole e le onde si accavallano e un sospiro silenzioso può diventare un urlo squarciante. Ora i bambini al bordo del laghetto guardano questo signore un po’ strano che si è mescolato a loro e ai loro innocenti giochi e getta i sassi insieme a loro, che buffo questo adulto! Di solito a noi dicono di non farlo e adesso lo sta facendo uno grande, e si diverte pure! Ma se gli adulti giocano a fare i bambini, è perché hanno voglia di tornare come noi o perché non hanno voglia di stare tra loro? - Come? Cosa signore? Ah io non devo mica rispondere perché lei è uno sconosciuto e? Mica accetto le caramelle da chi non conosco…ah non ha le caramelle lei? - Cosa? Boh…non lo so cosa sia l’arte contemporanea, però è quella roba che piace ai grandi che è fatta di scarabocchi che io a scuola sono molto più meglio, ma la maestra mi dice di stare dentro i bordi delle cornicette però, non capisco a noi dicono colora bene e poi i grandi fanno macchie e schizzi di colore ovunque e la chiamano arte. - L’arte? Fanno le robe sporche che disegnano le donne e gli uomini nudi. - Gli artisti sono matti e vanno fuori di notte come i ladri a fare i disegni sui muri, mio nonno dice che sono sandali...ah no no si dice vandali. - L’arte sono le cose belle che ti rendono felice. - Io so che l’arte si trova nei musei, ci portano le scuole e poi si fanno i disegni. - L’arte è quando fai una statua grande e la mettono nelle piazze! Me lo ha detto mia mamma. - Io una volta ho visto un artista invece che era povero perché disegnava per terra e gli davano i soldi in un piattino. - L’arte sono le mostre dove metti i quadri e poi la gente li compra, lo so perché l’ho visto in televisione che lo diceva uno che si metteva le mani nei capelli e urlava sbavando. - Mio zio fa l’artista, credo. Infatti, non lavora… - L’arte contemporanea è mettere rifiuti in una stanza e sbregare i fogli. - Io so fare i disegni coi pennelli invece e anche temperare una matita col temperino senza staccare la cosa, la pelle della matita. - A me mi hanno portato a fare arte da una signora che era seduta vestita di rosso e guardava la gente che si sedeva davanti a lei e stava zitta e la gente piangeva o rideva, era tipo una maga. - Noi facciamo arte ai centri estivi e ci coloriamo le mani che poi sbatacchiammo sul foglio! - Ma va! L’arte è quando fai qualcosa di bello e ti applaudono e sei vestito colorato e strano e ti dicono che sei un artista. Ecco, forse l'arte contemporanea è proprio questo: l'innocenza di un bambino che guarda le cose stupito tanto quanto un cerchio nell'acqua prodotto da un sasso e che si allarga piano piano lasciando infrangere le sue onde lungo la riva. Fare arte contemporanea quindi significa, essere strani? Adeguarsi a questa stranezza? Sapere usare i colori e fare qualcosa di unico e straordinario come "la pelle della matita"? Forse si, intanto il mio viaggio continua, distratto e curioso vengo attratto da una nuvola di persone che guardano a testa bassa un punto, che sarà mai? FINE SECONDA PARTE
http://vecchiatoart.blogspot.com/2017/08/2-che-cose-larte-contemporanea.html
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