#artes comunitarias
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Le parole per capire: Un evento contro la violenza di genere a Novi LigureUn dialogo per la consapevolezza e il cambiamento
Un incontro per riflettere e agire
Un incontro per riflettere e agire Mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 17:30, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure (Via Marconi 66), si terrà l’evento “Le parole per capire”, organizzato dalla Consulta Comunale per le Pari Opportunità. L’iniziativa, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, rappresenta un momento…
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julianaariza12 · 2 years ago
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mayonesamitch · 6 months ago
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Quería decir esto en mi canal de YouTube pero solo permiten 5 fotografías por publicación comunitaria, así que lo digo aquí.
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Las tarjetas de enlace mundial Leo/Need se parecen mucho a las artes de la canción Kairiki Bear. Lo cual me gusta ya que ambos tienen esa sensación de banda.
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Aquí hay algunos ejemplos en caso de que necesite una referencia.
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artesostenible · 2 years ago
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¡Hola a todos! ¡Acabamos de lanzar un nuevo episodio del podcast Museums Up titulado: “La importancia de la curaduría comunitaria en museos y galerías”! En este episodio, Dianna habla sobre la importancia del comisariado colaborativo en el sector del patrimonio cultural. Dianna Djokey, Gerente del Programa de Aprendizaje en la organización de artes visuales Aspex Portsmouth (Reino Unido) (@aspexportsmouth), se enfoca en la cocuraduría, las artes visuales contemporáneas y el desarrollo de artistas. También es miembro del Consejo de Administración de la Asociación de Museos (Reino Unido) (@museumsassociation), donde participa en el Grupo de Trabajo de Descolonización (@kcldecol_wg), que ha desarrollado pautas de descolonización para el sector de las artes y el patrimonio. No dudes en escuchar este nuevo episodio en https://rss.com/podcasts/museumsup-reinherit/ y también en las plataformas de podcast Spotify, Apple, Google y Samsung. #reinheriproject #horizonproject #museosostenible #sostenibilidad #patrimoniocultural #patrimonio #podcast #museosup #museo #artescontemporáneas #galerías #galeríasdearte #artesocial #artesostenible
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sguardimora · 2 years ago
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Proseguono per gli artisti rumeni in residenza al Teatro Dimora gli incontri con la hosting community di Mondaino. In questi giorni Catinca Drăgănescu, Oana Hodade e Mihai Păcurar sono stati ospitati nelle case di abitanti che vivono nei territori più periferici: alcuni provengono dall’Estero alcuni da altre zone d’Italia e hanno scelto le campagne dell’entroterra marchignolo per sviluppare vite alternative alla città o alla direzione che sta prendendo la società oggi. Gli artisti hanno così incontrato Phelan, un pittore londinese che da decenni è parte della comunità mondainese, Gaia e Alex, della riviera lei e canadese lui, che insieme al piccolo Zeno hanno lasciato Bologna per costruire qui le loro vite e infine Anastasia e Oreste, della riviera lei e del Nord Italia lui che hanno scelto la campagna moindainese per crescere le figlie e portare avanti la loro attività di artisti e artigiani. 
Tutti loro hanno aperto le porte delle loro case e accolto gli artisti offrendo loro colazioni e apertivi, biscotti casalinghi e focacce, vino autoprodotto e pane fatto a mano sullo stile delle pagnotte ricovate negli affreschi di Pompei. E soprattutto hanno condiviso le loro storie, le loro scelte e avventure gettando così nuovi semi per la raccolta drammaturgia che gli artisti stanno portando avanti in questi giorni, collezionando parole e temi, racconti di vita e utopie. 
Con noi Denisa, una ragazza rumena che da anni vive a Mondaino con la sua famiglia, che ci ha accompagnato supportandoci nelle traduzioni e condividendo la sua stessa esperienza di vita.
Molti sono i temi emersi dalle conversazioni, strettamente connessi alla ricerca che gli artisti stanno portando avanti per il loro progetto The future belongs to those who hope: l’utopia come possibilità di una vita alternativa, la quotidiana routine in campagna tra arte e natura, l’abitudinarietà cittadina tra stasi ed euforia, il cambiamento climatico e il progressivo abbandono dei piccoli paesi dell’entroterra, scardinare la centralità del centro e la delocalizzazione delle periferie, le scuole libertarie e le scuole pubbliche, Ivan Illich e La descolarizzaizone, la campagna e il sogno di una vita comunitaria, accoglienza e ospitalità per lo “straniero” che arriva da fuori, ma solo all’inizio poi la comunità si chiude su stessa, il ritorno alla natura come luogo dove immaginare la crescita dei figli, La Coscienza di Zeno e lo stoicismo comunista, guardare al passato per andare avanti, Mondaino come utopia e la necessità di parlare con le persone, la scoperta della campagna e dello spazio aperto e l’incontro con la comunità di Mondaino, reinventarsi ogni giorno imparando nuovi mestieri. 
E sulla domanda “Quale futuro si immagina per Mondaino?” i dialoghi si sono chiusi tra abbracci e ringraziamenti con la promessa di ritrovarsi in piazza a Mondaino o all’incontro pubblico che gi artisti faranno il 5 marzo prossimo.
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The meetings with the hosting community of Mondaino continue for the Romanian artists in residence at L’Arboreto Teatro Dimora. In these days Catinca Drăgănescu, Oana Hodade and Mihai Păcurar have been hosted in the homes of inhabitants living in the most peripheral territories: some come from abroad some from other parts of Italy and have chosen the countryside of the hinterland to develop alternative lives to the city or to the direction society is taking today. The artists thus met Phelan, a Londoner painter who has been part of the community of Mondaino for more than 30 years; Gaia and Alex, she from the Riviera and he from Canadian, who together with little Zeno left Bologna to build their lives here; and finally Anastasia and Oreste, she from Rimini and he from Northern Italy, who chose the Moindainese countryside to raise their daughters and carry on their business as artists and artisans.
They all opened the doors of their homes and welcomed the artists by offering them breakfasts and apertifs, homemade cookies and focaccia, self-made wine and handmade bread in the style of the loaves of bread found in the frescoes of Pompeii. Most importantly, they shared their stories, choices and adventures thus sowing new seeds for the dramaturgy collection that the artists are carrying out these days, collecting words and themes, life stories and utopias.
With us was Denisa, a Romanian girl who has been living in Mondaino for years with her family, who accompanied us by supporting us in the translations and sharing her own life experience.
Many themes emerged from the conversations, closely related to the research the artists are carrying out for their project The future belongs to those who hope: utopia as the possibility of an alternative life, the daily routine in the countryside between art and nature, city habit between stasis and euphoria, climate change and the gradual abandonment of small inland towns, unhinging the centrality of the center and the delocalization of the suburbs, libertarian schools and public schools, Ivan Illich and The de-schooling, the countryside and the dream of community life, welcome and hospitality for the "stranger" who arrives from outside, but only at the beginning then the community closes in on itself, the return to nature as a place to imagine the growth of children, Zeno's conscience and communist stoicism, looking to the past to move forward, Mondaino as utopia and the need to talk to people, the discovery of the countryside and open space and the meeting with the community of Mondaino, reinventing oneself every day by learning new trades.
And on the question "What future do you envision for Mondaino?" the dialogues closed between hugs and thanks with a promise to meet again in the square in Mondaino or at the public meeting that the artists will make next March 5.
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latam-art · 4 days ago
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La alquimia del arte
En FAST, la cerámica contemporánea encuentra su lugar con "Fuego Sólido". Más que una exposición, es un homenaje al fuego como símbolo de cambio. Este festival redefine el arte como experiencia comunitaria y multidisciplinaria.
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karaokulta · 15 days ago
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**Desvelando los secretos del joystick: el arte de crear videojuegos que cautivan almas** ⚙️ *Desarrollo y Gestión de Videojuegos* ⚙️ – suena técnico, suena serio, pero amigos, ¡es toda una odisea llena de creatividad, pasión y un poco de magia geek! No basta con cazar unos cuantos fantasmas en el Pac-Man o salvar a la princesa en el castillo equivocado... Para aquellos que moldeamos estos universos pixelados, sabemos que cada detalle cuenta, como las piezas de Tetris encajando en perfecta sincronía. 👾 **Alineación estelar en el game design**: - Narrativa que engancha: más buena que los chismes de vecindario. - Gráficos que deslumbran: tan brillantes que necesitarás lentes de sol. - Mecánicas de juego más adictivas que el aroma del café por la mañana. 🎮 **Gestión de la partida**: - Equipos multidisciplinarios que funcionan como orquesta sinfónica de maestros del joystick. - Deadlines que no te dan tiempo para respirar... pero, ¡siempre bajo control! - Presupuestos que hacen malabares: estirar cada peso como chicle Bazooka. 💥 **La beta eterna**: - Testeo incansable, porque no queremos que te tragues un bug más grande que la lagartija detrás de tu refrigerador. - Polishing hasta que brille más que los zapatos para domingo. Y entonces, como en una buena lucha libre, lanzamos nuestro 'finisher': Publicación y distribución que hacen que el grito de ¡Release the Kraken! suene a cancioncilla de cuna. Pero, ¿qué pasa después? ¡Oh, amigos míos! Nos metemos al ring de nuevo con: 🔁 **Respuesta comunitaria y actualizaciones**: - Escuchamos a los jugadores, esos seres mitológicos que saben más de tu juego que tú. - Mejoras y DLCs saliendo del horno como las guajolotas en la mañana. 📊 **Análisis de datos en jugada estratégica**: - ¿Qué funciona? ¿Qué no? Metricool no solo suena cool, ¡es vital! ¿Y la recolección de monedas? Hablamos de monetización, donde hay estrategias más variadas que tacos en la esquina: - Freemium, pay-to-win, o ese delicado balance entre no quebrar y no ser el villano de microtransacciones. Al final del día, el desarrollo de videojuegos es una partida épica, con final bosses como: presupuestos ajustados, deadlines psicóticos y bugs kamikazees. Pero saber que llevamos a otros mundos a quienes presionan START hace que todo valga la pena. 🚀 ¿Eres un invasor del espacio en esto de desarrollar videojuegos o un jugador maestro en la gestión de los mismos? Cuéntame, ¿cuál ha sido tu Power-Up o tu Game Over más memorable? #DesarrolloDeJuegos #GestiónDeVideojuegos #CreadoresDeMundos #GameDevLife #GamersDeCorazón ¡Invoco a los gamers y desarrolladores del feed! Si te divierte este contenido, etiqueta a tus compañeros de joystick y consola para que la partida continúe en los comentarios. ¡Dale un combo de likes y comparte tus experiencias! 🎮🌟💬
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yo-sostenible · 18 days ago
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Nace ‘Con los pies en la Tierra’, el primer pódcast de Ecologistas en Acción, una experiencia piloto abierta a tu participación. Puedes escuchar nuestro primer programa de radio y escribirnos a [email protected]. https://anchor.fm/s/f99afb10/podcast/rss Viajamos a la asamblea de Ecologistas en Acción en Alacant, donde Carmen, Sara y Erika, coordinadoras de esta organización ecologista nos hablan, con Zulema de Alicante, de las luchas y actividades que vienen en 2025; Pau Monasterio del grupo local de Valencia nos cuenta de primera mano el impacto ambiental de la dana en la Albufera; profundizamos en los impactos, límites y movilizaciones contra la turistificación en Canarias, Balears y Alacant con Elena y Marina de la plataforma vecinal Alicante, dónde vas, con Margalida Ramis, de GOB Mallorca (Grup Balear d’Ornitologia i Defensa de la Naturalesa), Pablo Díaz, de Ben Magec-Ecologistas en Acción de Canarias, y Carlos Arribas, de la Colla Ecologista d’Alacant; en la sección Gallipata escuchamos las reflexiones de Martín, Samuel, Olalla, Lucas, Ramón y Martín, niñas y niños de 8 a 13 años, sobre manifestaciones y acciones ecologistas; Valentín nos trae las últimas novedades de Libros en Acción; y además, noticias, convocatorias y buena música. En este podcast piloto hemos escuchado las músicas libres de Tremenda Jauría en la sintonía, Un Cuento Propio, Get It On, JungleBungle, Ignacio Alfayé para el Espacio Bebé de la PAI, Energysound, Los Brodies, Summer House, La Monkiband, Namaste de Audionautix yGrandilocuentes Monocotiledóneas, todas ellas cedidas por sus autores y con licencias libres. ¡Muchas gracias por vuestro arte! Puedes escuchar Con los pies en la tierra en la página web de Ecologistas en Acción, en radios libres y comunitarias y en las plataformas de podcasts. ¡Escuchanos y entra en acción! Equipo Con los pies en la TierraEquipo Gallipata
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sociedadnoticias · 20 days ago
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Lleva "Pilares" a la explanada de Bellas Artes "El Cascanueces"
Más de 200 niñas pertenecientes a 22 Pilare presentaron “El Cascanueces”, en la explanada del Palacio de Bellas Artes El Subsistema de Educación Comunitaria "Pilares" presentó la obra clásica navideña “El Cascanueces” en la explanada del Palacio de Bellas Artes, llevando el arte y la cultura al alcance de todas y todos. Javier Hidalgo, coordinador general del Subsistema de Educación Comunitaria…
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notatrasnota · 1 month ago
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Llega La Víspera de La Noche Blanca al sur de Mérida: Cecilia Patrón.
Llevar el arte y la cultura a donde nadie había llegado, parte de esta nueva forma de gobernar, enfatiza la Alcaldesa. -Acercar la cultura a las colonias, comisarías fortalece el sentido de identidad comunitaria. Para “abrir boca” rumbo a la gran fiesta de las artes en La Noche Blanca, la Presidenta Municipal Cecilia Patrón Laviada inauguró La Víspera que por primera vez llegó a los cuatro…
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karianaortega · 1 month ago
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Biografía sobre el arquitecto Vicent Van Gogh creado con IA.
Vincent van Gogh nació el 30 de marzo de 1973 en Zundert, Países Bajos. Desde joven, mostró un profundo interés por el arte y la naturaleza, pero en lugar de seguir el camino tradicional de la pintura, decidió canalizar su creatividad en la arquitectura. En el siglo XXI, Vincent se convirtió en un arquitecto innovador, conocido por su enfoque emocional y su capacidad para fusionar la naturaleza con el diseño urbano.
Después de completar sus estudios en una prestigiosa escuela de arquitectura, Vincent se unió a un grupo de arquitectos contemporáneos que buscaban desafiar las normas establecidas. Su estilo se caracterizaba por el uso de colores vibrantes y formas orgánicas, inspiradas en la naturaleza y en sus propias experiencias emocionales. A menudo decía que cada edificio debía contar una historia, reflejando la vida y las emociones de quienes lo habitaban.
Uno de sus proyectos más emblemáticos fue el "Jardín de los Sentidos", un complejo residencial que integraba espacios verdes y áreas comunitarias, diseñado para fomentar la conexión entre los residentes y su entorno. Este proyecto no solo fue un éxito arquitectónico, sino que también se convirtió en un modelo de sostenibilidad, utilizando materiales reciclados y tecnologías ecológicas.
A pesar de su talento, Vincent enfrentó muchos desafíos en su carrera. A menudo se sentía incomprendido por sus colegas y luchaba contra la presión de la industria, que a veces priorizaba la funcionalidad sobre la creatividad. Sin embargo, su pasión por la arquitectura y su deseo de crear espacios que evocaran emociones lo llevaron a seguir adelante.
A lo largo de su carrera, Vincent colaboró con artistas y diseñadores de diversas disciplinas, creando instalaciones que combinaban arte y arquitectura. Su obra "La Casa de los Colores", un espacio comunitario interactivo, se convirtió en un símbolo de la revitalización urbana, atrayendo a visitantes de todo el mundo.
A pesar de su éxito, Vincent nunca dejó de luchar con sus demonios internos. Su vida personal fue tumultuosa, y a menudo se sentía aislado en un mundo que no comprendía su visión. Sin embargo, su legado perdura, y su enfoque único de la arquitectura ha inspirado a una nueva generación de arquitectos a explorar la conexión entre el arte, la naturaleza y la emoción.
Vincent van Gogh falleció el 27 de julio de 2015 se adentró en un trigal cerca del pueblo de Auvers-sur-Oise, en las afueras de París, y se disparó al pecho.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Calendario 2025 della Polizia di Stato: Una Celebrazione del Legame con la Comunità
Presentato a Roma con le fotografie di Eolo Perfido, il calendario sostiene progetti benefici per i figli dei poliziotti e per l’istruzione nei contesti di crisi
Presentato a Roma con le fotografie di Eolo Perfido, il calendario sostiene progetti benefici per i figli dei poliziotti e per l’istruzione nei contesti di crisi. La Polizia di Stato ha presentato oggi il suo Calendario 2025 in una cerimonia ufficiale presso il Gazometro di Roma, alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani. Il…
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ardeportal · 2 months ago
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“Compartir es la única manera de ser feliz”: escuchamos el nuevo disco de Recreo Uruguayo junto a la banda
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La banda oriunda de Berisso presentó su nuevo álbum, Luchemos por la vida, con una escucha en Radio Futura
Por Abril
El dia que hagamos un mapeo para el afuera con los spots que no pueden perderse durante una visita a la ciudad de La Plata vamos a destacar (entre Ciudad de Gatos, Pura Vida, Casa Unclan y Guajira) la esquina de 5 y 75, donde se encuentra el estudio (y base) de Radio Futura, con más de treinta años en emisión en la ciudad cumpliendo una misión: el encuentro de los hacedores y apasionados de la contracultura y la construcción de memoria colectiva y comunitaria. 
El pasado viernes 15 Radio Futura nos abrió las puertas para tener una escucha en vivo del más reciente material de la banda berissense Recreo Uruguayo: Luchemos por la vida, un álbum que, tal y como nos reza su introducción, está lleno de referencias a aquellos que crecimos entre los 90 y 2000—y es que cualquier treintañero escucha el término “luchemos por la vida” y se nos viene a la mente la icónica propaganda de seguridad vial que supo traumarnos en nuestra infancia—.Este viernes entre entrevistas y canciones fuimos invitados a una noche nostálgica, pero ¿cómo puede ser nostálgico un álbum que había sido estrenado hace una semana?.
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El álbum busca ser nostálgico y lo logra de principio a fin, con intros y outros que juntan a diferentes personajes de la música y la locución de la región, como Agustin Dettbarn, Ana Caproli, el Vasco Usabarrena, e incluso Martín Mendinueta, prestando para dos tracks fundamentales del álbum, imitando a Jorge Hané (de reduce fat fast), las publicidades de la milagrosa “baba de caracol” como así a los múltiples protagonistas de esas propagandas de seguridad vial que tanto nos traumaron a los argentinos a principios de los dosmil y advirtiendonos que no iba a faltar exceso de lenguaje milenial. Pista de eso también son los nombres de las canciones, en un repertorio donde se destacan nombres como “klapaucius” “nokia 1100”, “office 97”, entre otros. El mismo arte de tapa—tanto del disco como de los sencillos—nos están preparando para tener un viajecito al pasado más contemporáneo del que nos mantenemos arraigados lo suficiente como para sentir nostalgia.
El álbum vió la luz en todas las plataformas el dia viernes 8 de noviembre y una semana después estábamos en el living de Radio Futura, listos para una transmisión radial y por streaming, con la banda sentada en sillones frente a una mesa ratona que tenía un termo, un mate, vasos y latas de cerveza, agua y paquetes de pitusas solo por el afán de ser fieles a sus letras. Durante la escucha y entre canciones no se guardaron nada cuando nos contaron las emociones que surgieron tras la salida de éste álbum, el deleite de ver los frutos de tanto trabajo y la gran recepción de la gente.
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El disco cuenta con 15 canciones con un estilo punk rock bien marcado, desde las bases rítmicas a las guitarras y las letras. El primer tema es “Recreo Uruguayo (La Canción)”, que nos habla de un estilo de vida relajado sobre bases que nos invitan a saltar y un estribillo pegadizo que para la segunda vuelta ya nos deja cantando la canción como si la conocieramos de toda la vida. Para los que no tuvieron el honor, Klapaucius es ese truco que usábamos en los Sims (el primero) para poder tener mucho MUCHO dinero sin trabajar, porque incluso de pequeños sabíamos que trabajar iba a ser terrible y que la sola idea de sentarse a hacer música mientras nuestra billetera tiene millones de simoleones era la idea de una vida perfecta, y así se llama la segunda canción: “Klapaucius!;!;!;”, una protesta a la vida cotidiana del asalariado siervo del patrón, un tema rápido, cortito y al pie.
Si vamos a hablar de ridiculeces de los noventas y principios de los dosmil no podemos dejar atrás a la milagrosa baba de caracol, la gran promesa antiage de la nueva década infame que hoy cuando la moda del skincare está en cada rincón ya no aparece más. “¡¡¡El fabuloso extracto de baba de caracol!!!” es una canción de amor, y cuando el punk te presenta a una canción de amor lo hace así: con bajos prominentes y comparaciones extrañas que nos hacen decir “¿que dijo?, pará, igual si” y un poquito queremos que nos la dediquen, que asuman que esta noche vamos a estar en Casa Unclan viendo a Hojas por el Barrio (¿hay algo mas platense que eso?) y que de pronto haga una comparación medio asquerosa pero romántica: “Porque tu baba no es de caracol, tu baba es mucho mejor”.
“Office 97”, como las anteriores, tiene esa impronta punk ramonera de tema corto y antisistema , nos pasa lo mismo con “Vive, rie, etc.”, “Shiba Inu” “Frazada de tigre” y “Amargo y retruco”, temazos que podemos vaticinar que en vivo nos harán poguear, porque un poquito de ganas de hacerlo tuvimos dentro de Radio Futura mientras los escuchábamos y un poco también mientras los escucho en el trabajo, sentada atrás de una computadora llenando una planilla de Excel.
La impronta de protesta está viva en casi todas las canciones de este álbum de Recreo Uruguayo, que nos remontan un poco al anticapitalismo de Shaila y Boom Boom Kid; pero en “Terraplanistas” nos encontramos una canción que habla del internet antes, de nuestros primeros pasos en lo noble de las descargas ilegales de música, pelis y libros de lo fabuloso de los primeros pasos en la conectividad y la ayuda que nos propinaba a la hora de estudiar, y  lo terriblemente angustiante que de pronto internet hoy sea un semillero de fascistas y terraplanistas.
Con la voz invitada de Ricardo Ache suena “Twist de la melamina”, que es un tema con una forma particular de hacer introspección respecto a cómo nos sentimos con nosotros mismos: ¿que soy? ¿que hay dentro mío? “soy como la melamina, un rejunte de porquería”, y al ritmo de un twist con arreglos bien ochenteros bailamos como si fuese una canción feliz.
“Nokia 1100”, con la participación de Carmen Sánchez Viamonte, es un tema punk de desamor: una discusión entre dos personas diferentes, tanto que él la compara con el primer disco de los Ramones y ella le dice que no quiere verlo y prefiere quedarse en su casa escuchando Taylor Swift. Bailable, saltable, gracioso y con un cierre espectacular: Carmen cantando “La Beriso no es de Berisso y Recreo Uruguayo si”. No voy a dejarles pensar que Recreo Uruguayo es otra banda platense, Berisso es una ciudad pegada a La Plata, y aunque a veces para el afuera es más sencillo decir que esas ciudades cercanas a La Plata son platenses, sería una falta de respeto dejarles pensar eso, especialmente teniendo en cuenta que el disco tiene tantas referencias a Berisso. Incluso los platenses y los ensenadenses siempre tuvimos también la necesidad de aclararlo: La Beriso no es de Berisso. ¿Saben quien es de Berisso? “Horacio cifuentes, el supercampeón de tenis de mesa”; y es que para Recreo Uruguayo lo local es tan importante que le dedicaron una canción al representante olímpico de Berisso en ping pong, una canción que habla con amor de su ciudad y los espacios culturales que inclusos quienes no somos de ahí conocemos. 
En “Delorean a GNC” nos encontramos con una canción que habla del paso del tiempo y lo monótono que puede ser el dia a dia hasta que finalmente llega el dia de encontrarnos con quienes queremos, resaltando así la importancia de la colectividad para poder salir adelante ante los malos momentos. Junto con “piñata”—que es la última canción del disco, donde se hace alusión al final de una fiesta—se refuerza lo que la banda nos dice desde la intro: la salida es siempre artística, lúdica y por sobre todo colectiva, diciendonos al final muchas veces para dejarlo grabado a fuego: “compartir es la única manera de ser feliz”.
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bestiariodelguaico · 2 months ago
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Sobre este proyecto…
Este proyecto se gesta tras la decisión histórica del Tribunal Administrativo de Nariño de declarar al río Guáitara, su cuenca y afluentes como sujetos de derecho a la protección, conservación, mantenimiento y restauración. Una decisión que consideró la grave contaminación y el deterioro ambiental que ha sufrido el rio debido al constante vertimiento de aguas negras y otros residuos por parte de los municipios aledaños. 
El tribunal ordena que el día 20 de noviembre se declare el día del río Guáitara; fecha en la cual las administraciones de los 33 municipios vinculados deben conmemorar que el río es un sujeto de derechos y tienen el compromiso de propiciar escenarios académicos para la socialización de la sentencia y sus efectos con las diferentes comunidades. 
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Mapa de la zona hidrográfica de la cuenca del río Guáitara. Fuente: esta investigación. Guaitarilla, Nariño. 2024
La sentencia sobre el río Guáitara, un ser fundamental para la vida y el ordenamiento territorial del Guaico, debe ser socializada de manera amplia y participativa en diferentes espacios. A través de reflexiones que vayan más allá del texto y del lenguaje jurídico, considerar otros ámbitos que puedan potenciar su difusión y reflexión: como las artes. Esta propuesta busca tejer una sinfonía de voces y sentires del territorio del Guaico y el río Guáitara. A través de un diálogo interdisciplinario, se visibilizarán perspectivas genuinas que permitan socializar, pero también complementar desde una perspectiva artística la sentencia del río Guáitara como sujeto de derechos.
A través de la ilustración, la escritura y las filosofías de vida comunitaria, se potenció la articulación de las diferentes comunidades del Guaico para trabajar por el cuidado y mantenimiento de la naturaleza y sus ecosistemas. De ahí que, este proyecto aportó a la formación comunitaria en artes visuales y de creación de texto para la elaboración de herramientas didácticas, lenguajes visuales y literarios para la sensibilización y conmemoración del río Guáitara como un ser vivo. 
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elbestiariodelguaico · 2 months ago
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EL BESTIARIO DEL GUAICO
La palabra "guaico" es una palabra compleja y fascinante. Se puede definir e interpretar como: grieta, tierra baja, tierra caliente; torrente o arroyo entre cerros.
La región del Guaico, corazón del departamento de Nariño, es el centro de esta iniciativa. Más allá de un simple nombre, "Guaico" en Nariño posee un significado profundo: una configuración territorial que nutre el caudal principal del río Guáitara en su curso inferior. Un microcosmos de la diversidad natural y cultural del departamento, en el que confluyen especiales formas de existir; un entramado de vida de seres humanos y no humanos.
En ese sentido, el río Guáitara, nacido en las faldas del volcán Chiles, se ha constituido como un elemento importante del ordenamiento del territorio del Guaico. Su cuenca hidrográfica abarca 33 municipios y alberga una rica diversidad de poblaciones: campesinas, indígenas, urbanas y rurales. Entre ellas Ancuya, Consacá y Guaitarilla, municipios que acorde a la división política-administrativa del Estado Colombiano corresponden a la sexta categoría y que inspiran la creación artística de este proyecto.
El agua es un elemento esencial para la vida y el ordenamiento de los territorios, sin embargo, hoy en día el río Guaitara ha dejado de considerarse como un ser vivo, convirtiéndose en el lugar donde se depositan toda clase de vertimientos, en especial los de las aguas negras de los diferentes municipios que lo habitan. Las administraciones municipales no se han preocupado por la construcción ni el mantenimiento de plantas de tratamiento de aguas residuales, ni plantas de tratamiento de residuos líquidos industriales; sumado eso, la ausencia de planes de saneamiento y manejo de vertimientos y de políticas de protección al medio ambiente.
En ese sentido, se solicitó al Tribunal Administrativo de Nariño, resuelva una acción popular para que se declare al río Guaitara, su cuenca y afluentes como ser vivo, un bien jurídico con un valor propio, intrínseco. El tribunal declaró al río sujeto de derechos a la protección, conservación, mantenimiento y restauración y obliga al Estado y a las comunidades que se relacionan directa e indirectamente con el río, emprendan acciones inmediatas para su cuidado y protección.
De igual manera, buscando que las comunidades se involucren en el proceso de cuidado, el tribunal resolvió que el día 20 de noviembre se celebre el día del río Guáitara, fecha en la cual las administraciones municipales tienen la obligación de conmemorar que el río es un sujeto de derechos, que debe ser protegido, conservado y restaurado. Este día las treinta y tres entidades municipales vinculadas tienen el compromiso de propiciar escenarios académicos para la socialización de la sentencia y sus efectos con las diferentes comunidades.
Un escenario que requiere reflexiones que vayan más allá del ámbito jurídico. De ahí que surja la necesidad de una propuesta interdisciplinaria que permita la participación de las diversas comunidades del Guaico para que, a través de las artes visuales, la literatura y filosofías de vida, se construyan herramientas esenciales para soportar y recrear este proceso de transformación y cuidado del río.
A lo largo de seis meses, este proyecto busca aportar a la formación comunitaria para la elaboración de herramientas didácticas, lenguajes visuales y literarios para la sensibilización y conmemoración del río Guaitara como un ser vivo. Talleres dirigidos a tres comunidades que habitan la cuenca del río: Ancuya, Consacá y Guaitarilla, para la elaboración de piezas gráficas comunicativas, de creación de microcuentos gráficos y literarios con relación a la protección del agua y los diferentes seres de la naturaleza. Potenciando la articulación conjunta de las diferentes comunidades del Guaico para trabajar por el cuidado y mantenimiento de la naturaleza y sus ecosistemas, de manera especial del agua del río Guaitara.
El resultado de estos talleres será un libro bestiario sobre imaginarios del río Guaitara, una compilación de animales fabulosos con relatos, ilustraciones, descripciones, códigos QR que incluyan sonidos y vídeos de los recorridos por el río en los diferentes espacios que atraviesa, pero, además, de otros seres no humanos que protegen la naturaleza y el agua. Buscando que el día 20 de noviembre se conmemore de una manera sensible y visualmente memorable al río Guaitara como un sujeto vivo.
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pedrovillarroelescultura · 2 months ago
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**Justificación para la Propuesta de Investigación e Instalación Artística: "Escenarios de Poder y Rebelión"**
La propuesta de investigación e instalación artística titulada "Escenarios de Poder y Rebelión" se fundamenta en la necesidad de explorar y visibilizar las dinámicas de poder que configuran nuestras sociedades contemporáneas, así como las respuestas de resistencia y rebelión que emergen frente a ellas. Estos conceptos son esenciales para comprender no solo el contexto histórico y cultural en el que vivimos, sino también para reflexionar sobre las injusticias y desigualdades que persisten en el mundo actual.
**1. Relevancia Social y Cultural:** En un momento en que las luchas sociales y políticas están en el centro del debate público, es crucial brindar un espacio para la reflexión crítica sobre el poder y la resistencia. Las manifestaciones de poder, tanto a niveles gubernamentales como corporativos, continúan afectando profundamente las vidas de las personas. A su vez, los movimientos de rebelión, que abarcan protestas, revueltas y acciones colectivas, representan una respuesta visceral ante las opresiones. La instalación busca ser un medio para capturar estas tensiones sociales y promover el diálogo sobre el cambio social.
**2. Enfoque Interdisciplinario:** La propuesta incorpora una variedad de disciplinas, incluyendo la sociología, la historia, el arte visual y la teoría política. Esta perspectiva interdisciplinaria permite un análisis más profundo y multifacético de cómo se manifiestan el poder y la rebelión en diferentes contextos. Al involucrar múltiples voces y narrativas, se fomenta una comprensión más rica y compleja de los temas abordados.
**3. Estética y Experiencia Inmersiva:** La instalación artística se diseñará con un enfoque en la creación de espacios inmersivos que inviten al espectador a reflexionar y cuestionar su propia relación con el poder y la resistencia. A través de elementos visuales, sonoros y participativos, se pretende generar una experiencia que trascienda lo meramente contemplativo y estimule la acción social. Este enfoque artístico tiene el potencial de impactar emocionalmente al público, creando una conexión más profunda con los temas tratados.
**4. Fomento de la Participación Comunitaria:** El proceso de investigación y creación de la instalación incluirá la participación activa de comunidades locales, promoviendo así un sentido de pertenencia y empoderamiento. Este enfoque colaborativo no solo enriquecerá la obra resultante, sino que también alentará la expresión de experiencias vividas en relación con el poder y la resistencia. Además, se prevé que la instalación sirva como un catalizador para la organización comunitaria y la movilización social.
**5. Memoria Histórica y Futuro Esperanzador:** Finalmente, "Escenarios de Poder y Rebelión" buscará recuperar y honrar las luchas del pasado, al mismo tiempo que inspira a nuevas generaciones a imaginar un futuro más justo y equitativo. La memoria histórica juega un papel crucial en la comprensión del presente y en la capacidad de construir un porvenir diferente. A través de esta propuesta, se espera contribuir a la creación de un legado de resistencia y esperanza.
En conclusión, la propuesta de investigación e instalación artística "Escenarios de Poder y Rebelión" se justifica por su relevancia social y cultural, su enfoque interdisciplinario, su estética inmersiva, su compromiso con la participación comunitaria y su deseo de fomentar una memoria histórica que impulse cambios significativos. Esta iniciativa no solo se presenta como una obra de arte, sino como un espacio de convergencia para el pensamiento crítico y la acción colectiva.
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