#appunti sparsi
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gregor-samsung · 8 months ago
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[La commedia all'italiana]
“ La commedia all'italiana, nella confusione dei generi, ha il grande merito di non aver allontanato del tutto il pubblico. Qui non si parla di capolavori, sappiamo bene che i capolavori sono mosche molto rare, e sappiamo anche chi li fa. Ma uno strano comportamento degli altri "capolavori" italiani è che si tratta quasi sempre di tragedie che col tempo si avviano a diventare comiche. Le eccezioni sono rare, e sappiamo tutti quali sono gli autori che resistono all'usura del tempo: Rossellini, Fellini, Antonioni, Rosi, un altro paio li lascio scegliere a voi. Gli altri preferirei tacerli, pensano già troppo loro stessi a farsi pubblicità, a spargere il terrorismo ideologico e artistico, e alla fine viene voglia di difendere "la commedia all'italiana", soprattutto se si pensa a quei "capolavori" che hanno i minuti contati e rendono pensoso il ceto medio, sempre sull'onda della moda. La commedia italiana ha rivelato una certa Italia che esiste, e che gli italiani avevano sotto gli occhi e non vedevano.
L'Italia dei soliti ignoti (bisognerà rifarsi a questo lontano film di Monicelli), quella dei "mostri", della legislazione arretrata, del boom e delle congiunture, l'Italia della televisione, della provincia ormai tentacolare, dei moralisti e degli imbroglioni. L'Italia, insomma, che esce dalla commedia dialettale e sentimentale per guardarsi com'è fatta. Si è scoperto un tipo di italiano eterno, che viene da Machiavelli, e che affronta la vita con tranquilla amoralità, comicamente e talvolta con una certa disperazione. I nostri comici bene o male rappresentano l'Italia. Sordi e Tognazzi, Gassman e Manfredi sono l'Italia. Ne siamo circondati. Oltre che parlare di registi (Risi, Scola, Salce e altri) qui bisogna parlare anche degli scrittori, e cito i quattro più rispettabili, Rodolfo Sonego, Age e Scarpelli, Ruggero Maccari. Bene, si ha l'impressione, leggendo le critiche dei giornali, che costoro debbono passare il tempo a difendersi dall'accusa di facilismo. Io ammiro in loro invece la grande fecondità inventiva, lo spirito di osservazione sempre aggiornato, l'agilità costruttiva delle loro storie, e l'umorismo oltre che la comicità. È un cinema che è una variazione attuale della commedia cinquecentesca, fatto con lo stesso spirito di spregiudicatezza dei tempi d'oro. Faccio qualche esempio: chi ha visto "Riusciranno i nostri eroi etc.", si è reso conto che finalmente l'italiano esiste, appunto perché trasportato fuori del suo habitat. Chi ha visto l'episodio delle due checche nel film "Vedo nudo" non ha potuto non ammirare la semplice grazia dello svolgimento e della recitazione. E chi ha visto Sordi nell'ultimo episodio della "Contestazione generale", sa che siamo davanti ad un piccolo capolavoro, piccolo ma resistente. Infine mi sembra che la commedia all'italiana, anche nei casi più clamorosi (Il medico della mutua) pur con tutte le sue facili risate indica problemi che sollevati dalla saggistica, dal giornalismo, dalla narrativa, chissà perché annoiano. “
Ennio Flaiano, Frasario Essenziale - per passare inosservati in società, introduzione di Giorgio Manganelli, Bompiani (collana Nuovo Portico, n° 41), 1986¹; pp. 78-79.
 Nota: Il volume è una raccolta postuma di scritti inediti e varî (taccuini, appunti, fogli sparsi di diario o di viaggio).
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bicheco · 8 months ago
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Appunti sparsi ritrovati per caso.
Sembra anche qualcosa di alto e nobile.
Chissà che idea era...
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valentina-lauricella · 1 year ago
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Mi lesse lui stesso queste atroci parole ["Tutto è male..." e seguenti]; e io mi dissi che, un giorno o l'altro, qualche pensatore insoddisfatto della vita ne avrebbe fatto uso per manipolare in teoria universale il proprio scontento.
Non tocca a me di giudicare: ma il mio amico sarà ricordato non per il suo pensiero (e chi vorrà farlo si troverà nella necessità di illustrare un non pensiero, ciò che, a conti fatti, potrà risultare più comodo e più spettacolare), semmai per le sue intermittenze, per i suoi scarti d'umore, per le sue incoerenze... un groviglio identico a quello che ciascuno di noi porta nel cuore. Dare voce a tale groviglio è dare voce al sentimento, alla passione: impresa impervia cui i poeti sembrano più vocati dei filosofi.
Da Il bruno dei crepuscoli, di Giampaolo Rugarli, capitolo III (Appunti sparsi di Antonio Papadopoli, gentiluomo veneziano).
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silviaivlis2019 · 1 year ago
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Buon esame a tutti
Vi mancherà, credetemi
vorrei potervi dire quanto
ma so che non mi credereste
ora che siete esausti
di fogli sparsi ovunque e di nottate
di caffè
di messaggi
di dubbi
di incubi
e di incertezze.
Vi mancherà
come una parte di voi
abbandonata chissà dove
e ci ripenserete
come si ripensa ad un momento bello.
Tra un po’ di anni
la memoria scivolerà a quei giorni
passati troppo in fretta
vi sembrerà di viverli
vi sembrerà di sfiorarli
e credetemi
sarà importante sapere di poterli avere lì
per sempre
a portata di cuore.
Vi mancherà
forte come il desiderio che ora avete
di dare fuoco a tutti quegli appunti
a quei libri
di non pensarci mai più
di sentirvi leggeri
di riprendervi il vostro tempo.
Vi mancherà
ma adesso correte fuori
uscite a vivere
che la vita vi aspetta.
Quella che non sta scritta da nessuna parte
quella che nessuno vi insegna.
La maturità non è un esame
non è un voto
ma un passaporto per tutto ciò
che sceglierete di essere.
Un passaggio tra il volere e il potere.
Un terreno fertile per ogni amore che verrà.
Per questo vi dico, scegliete bene.
Esagerate di fantasia e di bellezza
viaggiate, divertitevi, sbagliate.
Imparate.
Coltivate in sogni il vostro angolo di cielo.
Pensatevi invincibili, perché lo siete
finché sarete liberi di scegliere.
Non siate severi con voi stessi
restatevi vicini, restatevi amici.
Un giorno avrete bisogno di voi
e quel giorno capirete
che le persone sole
sono solo quelle
che non hanno mai imparato
a prendersi per mano.
A. Faber
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scritturacreativa-85 · 1 month ago
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Un Incontro Improvviso
Era una mattina come tante altre. Il sole splendeva attraverso le finestre della mia classe, creando quei giochi di luce che tanto amavo. Il mio banco era pieno di libri e appunti sparsi. Ero immersa nei pensieri, cercando di capire la complicata equazione di matematica che il professore aveva appena scritto alla lavagna, quando una voce alle mie spalle mi fece sussultare. “Ehi, hai capito…
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kittykota · 2 months ago
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Presentazioni digitali.
Benvenuti su kittykota, appunti sparsi di una povest’ analogica su un amore nato in una ghiacciatissima sera bolognese di qualche tempo fa, in un posto che ormai non esiste piu'. Quel lunedì i due, appena conosciutosi, parlarono tanto, ma l’uno dell’altro non capirono niente o quasi e forse fu un bene. Del resto, la musica sin dall’inizio della večerinka - e della loro storia, aveva preso il sopravvento, e nulla, apparte il giradischi di lei privo di loop potè più fermarla. Almeno per un po’.
Allora a voi buona lettura.
Ps. Dimenticavo, scrivere' in diverse lingue, poiché da inguaribile gemelli e linguista appassionata non mi decido mai in quale lingua formulare quello o quell'altro pensiero. E allora, qui almeno, preferisco quasi non scegliere.
Pps. non dimenticatevi di abbassare le luci per entrare meglio nel nostro mondo. -kittykota
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memistories · 8 months ago
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Non ascoltare Nessuno
Questi appunti sparsi stanno diventando un piccolo diario, meglio così. Tante volte ho voglia di scrivere i pensieri brevi o lunghi che mi arrivano alla mente, prendendo spunto da articoli che leggo in giro, come quello di @alicespiga e @chiedoaisassichenomevogliono. Il primo parlava di capire cosa vuoi dalla vita e di chiederlo, il secondo di ciò che stiamo passando attualmente, nelle lotte in…
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giovithunder · 1 year ago
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Recensione di VAMPIRI - Dove trovarli - Appunti sparsi & lettere ritrovate
Volete andare in giro per l’Europa (e non solo) alla ricerca di vampiri: bene, questo è il libro che fa per voi! “Mentre tornavo sui miei passi, però, ho vissuto un momento di autentica paura: in lontananza, ho visto un sinistro orsetto di pezza che camminava con andatura meccanica, gli occhi vuoti, parlando da solo con una vocetta infantile.” VAMPIRI – Dove trovarli è un volume estremamente…
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daniela--anna · 1 year ago
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"WE AND THE PLANTS: AN ESSENTIAL RELATIONSHIP"
It has always been said that man is a social creature who needs a network of relationships to develop and grow.
If we look at the development of life on earth, we discover that everything depended on relationships and synergies.
Every plant, mushroom, lichen, animal is in a profound relationship with at least one other being and on which mutual survival depends.
Recent studies have shown that the great expansion of plants on earth depended entirely on the interrelationship between fungi and plants.
From this relationship and exchange of nutrients it was possible to maintain the habitat suitable for our life and that of all animals.
An interdependent relationship is the law of life.
An indispensable and complex interdependence.
Even today our survival depends on respect for the environment and all its forms of life.
Plants created long before us, protect us, feed us, defend us and heal us.
The concrete effect, feeling better after a walk in the woods, after drinking herbal tea or taking a herbal supplement, is part of this relationship.
(Extract from "Appunti Sparsi" by Merlin Sheldrake, biologist writer, researcher)
Electra Herbalism
Personalized Natural Remedies
Cornedo Vicentino Vi
"NOI E LE PIANTE: UNA RELAZIONE INDISPENSABILE"
È sempre stato detto che l'uomo è una creatura sociale, che per svilupparsi e crescere ha bisogno di una rete di relazioni.
Se guardiamo allo sviluppo della vita sulla terra, scopriamo che tutto è dipeso da relazioni e sinergie.
Ogni pianta, fungo, licheni, animale è in profonda relazione con almeno un altro essere e da cui dipende la sopravvivenza reciproca.
Dagli ultimi studi è emerso che la grande espansione delle piante sulla terra, è dipesa totalmente dalla inter- relazione tra funghi-piante.
Da questa relazione e scambio di nutrienti si è potuto mantenere l'habitat idoneo alla nostra vita e quella di tutti gli animali.
Una relazione di interdipendenza è la legge della vita.
Un'interdipendenza indispensabile e complessa.
Anche oggi la nostra sopravvivenza dipende dal rispetto dell'ambiente e di tutte le sue forme di vita.
Le piante create molto prima di noi, ci proteggono, ci nutrono, ci difendono e ci curano.
L'effetto concreto, il sentirci meglio dopo una passeggiata nel bosco, dopo aver bevuto una tisana o preso integratore di erbe, è parte di questa relazione.
( Estratto da "Appunti Sparsi" di Merlin Sheldrake, biologo scrittore, ricercatore)
Elettra Erboristeria
Rimedi Naturali Personalizzati
Cornedo Vicentino Vi
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thetasteofthesoul · 5 years ago
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Come ci si salva da quei giorni dove ti vedi brutta e pieni di difetti? E queste sensazioni sono date dal mio essere umana, dal mio essere donna, dal mio avere due ovaie, o dalla tristezza generale da una vita vissuta chiaramente per metà? Ho la pelle di una 15enne impazzita, piena di brufoli e segni. Anzi, ho la pelle esattamente di come quando avevo 15 anni. Ho i denti di sotto chiaramente storti. E pure quelli di sopra non è che siano drittissimi. I capelli fini e che si spezzano. La scoliosi. La scoliosi. La scoliosi. Cazzo mi manca un fianco. E la curva mi esce fuori. Fa male. Ho un dolore fisso alla parte bassa della schiena ma questo mese ho avuto troppe spese e una lunga malattia quindi il mio stipendio praticamente non c’era, ergo niente osteopata. Ho i piedi piatti e un probabile alluce valgo che arriva.Piedi piatti e scoliosi hanno un matrimonio molto felice.  Sono fuori forma e sono 4 mesi che non vado in palestra perché prima troppi viaggi per lavoro, poi ferie di natale in sardegna, poi malattia, poi debilitata dalla malattia, poi pochi soldi e quindi tocca aspettare il nuovo stipendio.
Oggi ho firmato il mio terzo contratto a tempo indeterminato in 4 anni. Dovrei essere felice ma non lo sono per motivazioni troppo lunghe da spiegare. Non ti sentirò fino a domani mattina, ieri ho lavorato fino a tardi e non ci siamo sentiti, praticamente siamo 3 giorni senza sentirci per bene. Non lavorerai per una settimana ma non ce la fai a salire perché hai troppe spese e i voli costano troppo (bello vivere in Sardegna, ah?)
E niente, scusatemi ma l’intolleranza e tristezza che ho ultimamente verso il genere umano mi si sta ritorcendo contro. Da qualche parte dovevo pur scriverlo. Scrollate pure.
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rossocremisi · 5 years ago
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Pazzi, siamo pazzi: appunti sparsi senza sintassi, passi da scalzi nei ghiacci.
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xerotere · 2 years ago
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appunti sparsi sul lavoro
(uno sfogo stranamente non criptico)
lavoro troppo - è quello che mi dicono tutti, e che mi dico pur’io, e soprattutto per troppo poco. vorrei dare la colpa a qualcuno o qualcosa, ma la verità è che me lo autoimpongo: non lavorare mi mette di fronte all’horror vacui e poi al suo contrario, troppi pensieri lividi e ammucchiati, e quindi finisco per farmi assorbire da tante piccole attività inutili, fatte per tenermi la testa impegnata finché non divento troppo stanca anche solo per crucciarmi di qualcosa. a questa situazione, aggiungiamo una meravigliosa sindrome da crocerossina che ero riuscita a estirpare da altri ambiti della vita e una forte propensione allo stacanovismo e al perfezionismo, e la frittata è fatta: sono cotta.
diciamo che ho anche capito questo: quella che ho sviluppato col mio attuale lavoro è a tutti gli effetti una relazione tossica. tante volte non mi sento apprezzata e la sensazione che vivo più spesso è quella dell’inadeguatezza e dell’insoddisfazione e questo, alla lunga, mi porta a pensare di voler mollare - ma poi c’è qualche sporadico episodio positivo che mi fa dire “ma no, basta esser meno molli, basta stringere i denti” e ogni precedente proposito viene distrutto, solo per poi vedere innescata una nuova spirale di malessere e stress. il bello è che ho sempre temuto e rifuggito qualsiasi tipo di relazione tossica con le persone: potevo immaginare di dovermi difendere anche col lavoro?
poi, soprattutto, il pensiero di licenziarmi mi gela il sangue: è vero che guadagno quattro spicci, ma sono pure quattro spicci che mi servono per campare; è vero che ho qualche risparmio per tirare avanti almeno un po’ di tempo, ma come faccio a sapere quanto ci vorrà per trovare altro? e ancora, chi mi assicura che questo altro non sia uguale, se non peggio, rispetto a quello che sto vivendo adesso? perché, diciamocelo, il mondo del lavoro è un po’ una merda, soprattutto quando sei una persona sensibile & non hai studiato medicina e odontaiatria (n.b.: figura retorica, non ce l’ho con quelli che studiano o hanno studiato medicina e odontoiatria). e poi, non ho il coraggio di guardarmi allo specchio e dirmi: “sono disoccupata” - ragionamento molto ipocrita, perché ho sempre odiato chi colpevolizza la disoccupazione, eppure questo fermo principio non riesco ad applicarlo su me stessa.
come non citare, infine, la tortura in cui consiste la ricerca di un nuovo lavoro? se dante avesse scritto la divina commedia oggi e avesse dedicato a un girone infernale a noi - gli sfruttati, i malpagati & i frustrati - non avrebbe saputo immaginare di meglio. ogni volta che riprendo in mano (figurativamente, visto che non l’ho mai stampato) il mio curriculum, mi viene in mente la poesia di wislawa szymborska e il cuore mi piange un po’ di più. e poi segue l’estenuante ricerca delle aziende e delle posizioni aperte, il portfolio e le lettere di presentazione, i “perché muori dalla voglia per lavorare per noi?” ai quali bisognerebbe rispondere “perché non ve ne andate a fanculo?” ma non sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico, le attese, i silenzi, i rifiuti, le chiamate, i colloqui individuali e di gruppo, “tre pregi e tre difetti”, l’hr e il manager, i contratti a tempo determinato, i periodi di prova non retribuiti, i “grazie le faremo sapere”, i “il suo è un ottimo profilo ma abbiamo optato per un altro candidato”. e dato tutto questo, quindi, mi ritrovo a pensare che è meglio affrontare questa battaglia armati al meglio, con un’armatura più solida di quella che indosso ora, con delle armi più affilate, con uno spirito più guerriero. e, quindi, temporeggio, procrastino, aspetto. 
tutto questo per dire: sono stanca, seccata, delusa. tutto questo per cercare di chiarire a me stessa come sto e che devo fare. tutto questo, pure, per dire che questo sistema mi fa schifo e, entro certi limiti e finché posso, devo provare a non lasciarmene fagocitare.
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edi-po · 3 years ago
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Edi.Po. Christmas Edition
Adesso che abbiamo superato i cento mi piace sulla pagina e raggiunto un certo seguito su Tumblr — anche se sappiamo che la strada è ancora lunga, che è ancora tutto un cantiere aperto — troviamo opportuno fare un riepilogo di chi siamo e dell’iniziativa.
Innanzitutto però, vogliamo ringraziare tutte le persone che abbiamo avuto modo di conoscere in queste settimane e chi ci sta supportando attraverso like, reblog, follow, mi piace alla pagina e donazioni, o anche solo una chiacchierata in chat. 💓
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Dunque, ricapitolando:
Editoria Popolare è una raccolta fondi nata sia per ricevere aiuto (visibilità, contatti, donazioni), sia per aiutare a nostra volta. Ogni donazione per noi vale molto: al di là di quanto viene effettivamente donato non è solo per noi una questione economica, ma rafforza anche l’idea, il principio, alla base del mutuo aiuto. Dato che operiamo nel settore editoriale, che ci occupiamo della struttura del testo e lo trasformiamo in ‘bella copia’, abbiamo deciso di offrire la nostra competenza mettendola a disposizione di chi ne potrebbe avere necessità. Ad esempio: 👉 agli scrittori che vogliono autopubblicarsi o presentare il loro manoscritto alle case editrici e magari devono affidarsi a delle agenzie specializzate che richiedono prezzi alti per le tasche della gente comune; 👉 agli studenti che hanno scritto una tesi di laurea (triennale o magistrale, tesi di dottorato); 👉 agli studiosi, ai giornalisti freelance, agli studenti che hanno bisogno di raccogliere i loro appunti in un unico file e averlo ordinato e consultabile comodamente su dispositivi per la lettura o smartphone (ad esempio con indici e link interni); 👉 a chi ha intrapreso una ricerca tematica e abbisogna di un proprio archivio con saggi e articoli raccolti sul web; 👉 ai blogger che potrebbero raccogliere i post del proprio blog e crearne un unico file in formato ePub (ci avete mai pensato? 😉).
La raccolta fondi permette di offrire questi servizi a prezzi di molto più bassi di quanti vengono richiesti normalmente, e non per una questione di bassa qualità: mettiamo la stessa cura e attenzione presenti quando ce ne occupiamo professionalmente (basta con l’idea che se spendi poco allora è scarso; un alto costo del servizio serve anche ad escludere moltissimi dalla possibilità di iniziare una carriera letteraria o saggistica): inviateci un file di prova, lo cureremo gratuitamente e se sarete soddisfatti si procederà con la collaborazione.
Ma ancora: con un po’ di fantasia possiamo trasformare il campo editoriale in un artigianato del libro elettronico. Ad esempio: 💡 stai preparando un esame e può servirti un agile libretto tematico con gli estratti dei libri e dei manuali che ti permetta di ricapitolarli rapidamente? 💡 vuoi un’antologia delle pagine migliori dei libri che hai letto quest’anno? 💡 sei uno studente in storia contemporanea e raccogli articoli che coprono gli avvenimenti delle aree calde del pianeta? Possiamo organizzarli. 💡 vuoi creare un libro-ricordo da dare in dono ai tuoi parenti come regalo di Natale? o, portiamoci avanti, un ebook personale con foto, didascalie, poesie e testi di canzoni per la persona che ami per San Valentino? 💡 hai dato molti consigli su un dato campo in un gruppo Facebook e meritano di non restare sparsi qua e là? Raccoglili insieme e fanne un manuale d’istruzioni.
Come vedete non sono servizi indirizzati solo a studenti o scrittori, ma permettono di avere un vero e proprio ebook del tutto personale: le idee di certo non mancano!
Obiettivo della raccolta fondi è di poter avviare la nostra attività con l’acquisto di attrezzatura informatica più adeguata (i nostri pc se non vanno a vapore poco ci manca 🚂) e di provvedere ai costi burocratici che ciò comporta. Tuttavia l’intento è anche quello di permetterci di condurre — in parallelo all’attività professionale — questa iniziativa di mutuo aiuto solidale in maniera tale da rendere accessibili servizi ai quali molti tendono a rinunciare ma che possono fare una grande differenza. Se avremo la fortuna di realizzare il nostro sogno attraverso il vostro aiuto, perché non offrire anche noi un aiuto per realizzare il vostro! 🤝
E visto che siamo prossimi al Natale, entriamo anche noi nello spirito natalizio e ci rifacciamo il look.
Maria, Antonio, Nicola.
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Contatti
per le donazioni: https://gofund.me/f631a370 Gmail: [email protected] Telegram: @editoriapopolare Pagina Facebook: https://www.facebook.com/editoriapopolare
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blacksoul-mysadworld-blog · 7 years ago
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Avrei voluto spegnere la mente e lasciare tutto in stand by.
Ma la verità è che la vita non si può mettere in pausa, il tempo scorre, secondo dopo sencondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora.
— blacksoul-mysadworld
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intotheclash · 3 years ago
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Ho venti giorni per fare una rivoluzione: ho altri venti giorni dopo la rivoluzione per conoscermi mio piccolo diario sentenzioso Tana per le fresche menti le parole, un pugno chiuso le garantisce la mia più imbattibile ragione d’essere. Il nemico le strappa le vesti la felicità è un micro-organismo nell’interno dell’infelicità nel cimitero non sa smettere di essere felice.
Amelia Rosselli, da “Appunti sparsi e persi
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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L'acqua non è una cosa che puoi trattenere. Come gli uomini. Ho provato. Hai sete, bevi, e hai ancora sete. È un rito, una serie di gesti che compi con religiosa puntualità, riapri e chiudi. Pensi, ripensi e ricopi. Ma non c'erano degli appunti? Ma sì, non ricordi? Anche una serie di foto scattate in occasione di quello spettacolo. L'autografo, i sorrisi e le strette di mano. Gli abbracci contenuti e le rose. L'odore forte e i petali sparsi qua e là. Lasciati andare. Ancora lo sento. Fiducia e paura. Senso di vuoto e ritmo. Passo, passettino, giravolta. Viaggio. Partenza e ritorno. Rincorro la tua immagine, ti vedo ancora. T'ho perso. Riflessi sul pelo dell'acqua. Risacca che cancella tutto. A piedi nudi prendo un po’ di colore proprio sotto il tallone. Verde intenso. Con l'alluce pesco una piccola quantità di grigio chiaro. Ci vuole il blu oltremare. Non ne ho. Finirò per miscelarne altri due. Mi inginocchio e giù un azzurro a chiazze sulla tibia e poco più sù. Ora sì che la sento. Inutile cercar di controllarla, afferrare e possederla. Densa e sorprendentemente sciolta, presente ma allo stesso tempo oscura e simbolica. Si allenta la tensione, si fa prendere, sta stringendo cerchi sempre più piccoli e trasparenti, intorno alla mia vita. Ora sì che ti percepisco. Ti vedo già. Ti lavoro con i polpastrelli. Partecipi e ti fai solleticare, il tempo di assestarti e di rilassarti appena, di dar forma al flusso, la tua acqua in un violento spruzzo mi spinge indietro e io rimango a faccia in sù a guardar il cielo che mi parla di pioggia. Sorseggia, mi dici e non deglutirmi mai.
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