#anni di guerra
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I Misteri di Praga: Intrighi e segreti nell’ombra della città d’oro nel romanzo di Ben Pastor. Recensione di Alessandria today
Un avvincente thriller storico tra enigmi e atmosfere gotiche nella magica Praga
Un avvincente thriller storico tra enigmi e atmosfere gotiche nella magica Praga. I Misteri di Praga di Ben Pastor è un thriller storico che mescola suspense, indagine e ambientazione storica, trasportando i lettori nella suggestiva e misteriosa città di Praga. Ambientato in un’epoca in cui intrighi politici e segreti personali si intrecciano, il romanzo segue la figura dell’investigatore Martin…
#ambientazione gotica#anni di guerra#atmosfera gotica#autrice Maria Verbena Volpi#Ben Pastor#Ben Pastor biografia#best seller storico#città di Praga#detective Martin Bora#dilemmi morali#enigma e investigazione#fascino della storia#Giallo storico#I Misteri di Praga#intrighi e tradimenti#intrighi politici#investigatore tedesco#lettura avvincente#libri di Ben Pastor#Martin Bora#Narrativa storica#narrazione suggestiva#nebbia e mistero#personaggi oscuri#Personaggi storici#Praga città d’oro#Praga misteriosa#protagonista complesso#Ricostruzione storica#romanzo di indagine
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“ La vita è talmente complicata... E talmente incongrua... Solo qualche mese fa l'Occidente non si peritava di stendermi tappeti rossi sotto i piedi, di accogliermi con tutti gli onori, di ricamare allori sulle mie spalline di colonnello. Mi hanno permesso di piantare la mia tenda in un prato al centro di Parigi, perdonando la mia rozzezza e chiudendo gli occhi sulle mie «mostruosità». E oggi mi braccano in casa mia come un volgare pendaglio da forca evaso dal penitenziario. Strani i voltafaccia del tempo: un giorno sei idolatrato, l'altro aborrito; un giorno sei il predatore, l'altro la preda. Ti fidi della Voce che ti fa sentire un dio, e l'indomani ti ritrovi nascosto in un angolo, nudo e indifeso, senza l'ombra di un amico. Nell'immensa solitudine del mio regno, laddove non si avventura nessun altro che me, non escludevo l'eventualità di venire ucciso o rovesciato. È il tributo che si paga alla sovranità assoluta, soprattutto quella usurpata nel sangue. Fra l'angoscia del peccato e la paura del tradimento c'è un interstizio di neanche un millimetro.
Vivi con un campanello d'allarme impiantato nel cervello. Nel sonno come nella veglia, in raccoglimento come in escandescenze, stai sul chi vive. Un attimo di distrazione, e tutto ciò che è stato non è più. Non esiste stress peggiore di quello che patisce un sovrano - uno stress esacerbato, ossessivo, permanente, molto simile a quello di certi animali assetati che davanti a una distesa d'acqua non possono fare a meno di guardarsi intorno dieci volte, con l'orecchio teso, annusando l'aria alla ricerca di un eventuale gas mortale. Ma neanche per un istante ho immaginato una disgrazia così squallida: finire in una scuola abbandonata, circondato da legioni di ingrati, in una città che non somiglia a niente! Come potevo concepire di cadere tanto in basso, io che avevo una luna piena a cui andava stretto persino l'infinito? Nemmeno se uccidessi con le mie mani migliaia di insorti troverei conforto al dispiacere che in questo momento mi rode il cuore come un cancro. Mi sento gabbato, tradito... Finanche la Voce che cantava dentro di me si è zittita di colpo. Il silenzio che mi pervade è spaventoso come uno spettro nella notte. “
Yasmina Khadra, L' ultima notte del Rais, traduzione di Marina Di Leo, Sellerio Editore (collana Il contesto n° 62), 2015¹, pp. 120-121.
[1ª Edizione originale: La Dernière Nuit du Raïs, Éditions Julliard, 2015]
#Yasmina Khadra#letture#leggere#Libia#dittatori#romanzi#Muʿammar Gheddafi#Nordafrica#Sirte#guerra civile#Tripoli#dittature militari#anni '10#Storia contemporanea#assolutismo#Mohammed Moulessehoul#citazioni letterarie#popoli#Idris I#letteratura del mondo arabo#Tripolitania#Cirenaica#Fezzan#letteratura algerina#panarabismo#Libro verde#Marina Di Leo#letteratura degli anni '10#Unione africana#libri
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Comunque vedere i commenti su Angelina Mango di gente che la chiama nepobaby (col neanche velato sottinteso che no, i traguardi raggiunti non sono dovuti al suo talento, ma solo ed esclusivamente alle conoscenze della famiglia, ha successo solo perché è la figlia di Mango) mentre quando ha partecipato Leo Gassman al festival il venire da una famiglia di artisti era una qualità da bravo ragazzo che porta avanti la tradizione, mi fa capire, come se ci fosse bisogno di ulteriori prove, che se a parole tutti sono per la parità di genere nei fatti neanche nelle cose più semplici (riconoscere il talento) tantissimi non lo sono manco lontanamente.
#nulla contro leo#ma il doppio standard è allucinante#sanremo#angelina mango#sto avendo i flashback di guerra dal 2006 quando tutta la stampa aveva preso a insultare la Tatangelo per la relazione con d'Alessio perché#OVVIAMENTE l'aver partecipato a Sanremo l'anno prima era solo grazie a lui e lei era una stronza sfasciafamiglie nonostante lei#avesse SOLO 18 ANNI e lui avesse quasi 40
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a me lui davvero non mi sembra una cattiva persona però mi sembra circondato da cattive influenze. l’importante è che sia più informato ora, anche perché non concorda con le opinioni di quello riguardo l’omosessualità ecc, se no non avrebbe girato e detto certe cose, però non vedo come si possa supportare una persona con idee del genere. magari non sapeva tutto. va beh, poi io sono atea e odio la chiesa e quando ho scoperto che è molto religioso ho storto il naso, lo ammetto. però a me sembra, se non proprio membro della comunità lgbt, un alleato, e quindi non capisco quella vecchia intervista. forse la risposta è proprio qua: era vecchia. la gente sbaglia e cambia. scusa il discorso un po’ privo di senso
Infatti, poi secondo me si vede la qualità di una persona da quello che fa, non solo da quello che dice. E puoi trovarti d'accordo con una persona su un singolo aspetto e non sulle sue altre 300 opinioni, lui è stato chiaro sul motivo per cui voleva ringraziarlo
Poi c'è modo e modo di essere religiosi, c'è chi è fanatico come l'amico suo e chi trova nella religione un tipo di spiritualità, un modo di vivere con gli altri e con se stessi particolare, di fratellanza eccetera, è questo che mi sembra di percepire da come lui si pone
Poi boh io sto studiando una cosa che mi sta facendo cambiare in meglio la concezione del mondo ma onestamente non mi interessa tutto quello che di brutto può aver fatto o detto Meisner nella sua vita, prendo gli insegnamenti che mi servono e il resto è spazzatura (se dovesse esserci). Si chiama intelligenza
#poi se la questione è una guerra tra due fandom (ancora ancora e ancora) e il fatto che quell'altro che aveva fatto una battuta su z4lone#si sia preso 2 anni di merda ok#posso dare ragione#se poi ripeto qualcuno ritiene giusto fargli notare che dovrebbe sottolineare di non essere d'accordo col resto se non lo è#anche se appunto. va bene essere precisi ma non è che bisogna sempre imboccare le persone#fatti due domande e datti due risposte magari#allora con i dovuti modi lo farà
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molto molto bello quando la letteratura mi offre l’ennesima occasione per sbloccare una crisi esistenziale 🥲
#allora questa è Doris Lessing#il sogno più dolce#mai letto nulla di suo e questo l’ho trovato a un prezzo ridicolo al libraccio e ne ho approfittato visto che volevo iniziare a leggere#qualcosa di suo. molto attirata peraltro dalla sua biografia#il mio commento finora è: un romanzo che si svolge in cucina e che ritrae (non solo ma tra quello che mi ha presa) l’incomunicabilità tra#donne molto simili ma troppo ferite -dalle questioni genere dalla generazione dalla guerra dalla classe- per incontrarsi#e in generale riflette molto sul rapporto intergenerazionale. c’è anche molta politica perche è ambientato negli anni 60#quindi contestazione giovanile rivoluzione sessuale decolonizzazione ecc#sono a 1/4 di libro quindi potrei rimangiarmi tutto quello che ho detto ma le premesse ci sono#un po’ mi ricorda l’arte della gioia per l’accumulo di gente quasi sotto forma di famiglia non convenzionale e assai conflittuale#intorno a delle figure femminili magnetiche e complesse#va beh dopo questo momento da corrado augias mi taccio
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provando improvvisamente la necessità di avere un nuovo album di caparezza
#exuvia è uscito più di tre anni fa#l'anno prossimo ne diventano quattro#quando tornerà dalla guerra 😭😭😭
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Dopo quasi una decina d'anni dedicati alla saggistica ecco il grande ritorno alla narrativa.
#non poteva trattar d'altro che di guerra#forse qualche mezzo romanzo mi è scappato in questi anni ma chi se lo ricorda più
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stanotte non riuscivo a prendere sonno e mi sono messa a vedere sto film mai sentito prima e trovato random cazzeggiando su raiplay che è tipo la mia piattaforma comfort nei momenti peggiori capito. e ad un certo punto compare milos di mare fuori che faceva la parte di un fascista di procida in procinto di arruolarsi e andare in africa, con moschetto, stivali e tutto. dal sinti al fascista, ho riso un pochino
#listing le cose che mi fanno ridere o almeno sorridere ecc cosa 2 che mi ha fatto sorridere#forse dovrei riguardare la 4 di mf quella pure faceva ridere#comunque il film è caruccio si chiama “come prima” sono due fratelli che tornano a procida dopo la guerra#dalla francia all'italia uno fascio l'altro comunista. antonio faceva il fascio volontario 15 anni prima#grande scelta di film su cui piangere visto che tornano x il padre ma va bene così.
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Uck, prima condanna: 26 anni di reclusione ad un ex comandante, per crimini di guerra
La giudice del Tribunale Speciale dell'Aia, Mappie Veldt-Foglia, ha definito il caso "una pietra miliare che potrebbe migliorare la riconciliazione". Anche l'ex presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, è in attesa di processo, con l'accusa di crimini di guerra. Ma nega ogni responsablità
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La Maledizione di Fossosecco di Corrado Peli: Un Mystery Avvincente tra Storia e Fantasmi. Recensione di Alessandria today
Il primo capitolo della serie La Balotta dei Tramonti esplora i segreti oscuri di un piccolo paese di provincia
Il primo capitolo della serie La Balotta dei Tramonti esplora i segreti oscuri di un piccolo paese di provincia Con La Maledizione di Fossosecco, Corrado Peli ci conduce in un mondo oscuro e misterioso, dove i segreti del passato tornano a galla in una piccola comunità. Pubblicato da Fanucci Editore il 24 novembre 2023, questo romanzo rappresenta il primo volume della serie La Balotta dei…
#adolescenza e mistero#amicizia e mistero.#anni della guerra#Atmosfere Cupe#Corrado Peli#fantasma#Fanucci Editore#figure misteriose#figure spettrali#Fossosecco#ghost story#horror italiano#introspezione psicologica#investigazione sovrannaturale#La Balotta dei Tramonti#La Maledizione di Fossosecco#leggenda della maledizione#leggende italiane#libri 2023#libro di mistero#mistero italiano#narrativa contemporanea#narrativa di suspense#narrativa emiliana#narrativa paranormale#nuova narrativa#orrore italiano#Paura dell’ignoto#romanzi di Corrado Peli#romanzo di genere
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" Si trattava ancora una volta di un libro, e l'autore si chiamava Kafka, Franz, e il libro era intitolato "Nella colonia penale". Più tardi ho chiesto a Boris se davvero non immaginava le conseguenze di quello che faceva quando, alla fine del '44 (!), raccomandava a Leni uno scrittore ebreo, e lui mi ha risposto: «Avevo tanta di quella roba in testa, tante cose a cui pensare che me lo sono dimenticato». Dunque, Leni andò un'altra volta col suo bravo biglietto alla biblioteca, ce n'era ancora una in funzione e la bibliotecaria, per fortuna, era una donna piuttosto anziana e abbastanza ragionevole che strappò il biglietto e prese subito Leni in disparte e le ripeté, alla lettera, quello che le aveva già detto la madre superiora quella volta che aveva chiesto con tanta insistenza di Rahel: «Ma figliuola, ha perso la testa? Chi l'ha mandata qui a chiedere questo libro?» Però Leni, sa, anche stavolta non ha mollato. La bibliotecaria dev'essersi accorta subito che non era un agente provocatore, perciò l'ha presa da parte e le ha spiegato esattamente che quel Kafka era ebreo, che tutti i suoi libri erano stati proibiti e bruciati eccetera, e certo Leni dev'essersene uscita col suo solito disarmante «E con questo?», e allora quella donna le spiegò ben bene, anche se tardi, come stavano le cose tra nazisti ed ebrei, e le mostrò - naturalmente ce l'aveva in biblioteca - lo "Stürmer"* e le spiegò tutto, e Leni, quando venne da me, era inorridita. Finalmente aveva afferrato qualcosa.
Ma non mollò, s'era messa in testa di avere il suo Kafka e di leggerlo, e ci riuscì! Pensi che andò in treno a Bonn, da alcuni professori per i quali suo padre aveva lavorato e di cui sapeva che avevano delle grandi biblioteche, e infatti ne trovò uno che ormai era un nonnetto di settantacinque anni passati e se ne stava là in mezzo ai suoi libri, ormai pensionato, e sa che cosa le disse quello, alla lettera? «Ma figliuola, ha perso la testa? Kafka, nientemeno? Perché non addirittura Heine?» Però fu molto gentile con lei, si ricordò di lei e di suo padre, solo che non aveva quel libro e dovette andare da un collega e poi da un altro finché ne trovò uno con cui la fiducia era reciproca e che per di più possedeva il libro. Non fu tanto semplice, la cosa durò un giorno intero, sa, arrivò a casa nel cuore della notte e aveva il libro nella borsetta, non era una cosa tanto semplice perché non solo bisognava trovare uno che si fidasse del professore e di cui il professore potesse fidarsi, ma quello doveva fidarsi anche di Leni, e non solo doveva avere il libro ma anche cacciarlo fuori! Effettivamente ne trovarono due che lo avevano, ma il primo non volle darlo. Roba da matti, le preoccupazioni di Leni e di Boris, quando era in ballo la vita, la vita nuda e cruda. "
*Settimanale di propaganda nazista veementemente antisemita, edito sin dal 1923.
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Heinrich Böll, Foto di gruppo con signora, (traduzione di Italo Alighiero Chiusano), Einaudi (collana Tascabili), 1972.
[Edizione originale: Gruppenbild mit Dame, Verlag Kiepenheuer & Witsch, Köln, 1971]
#Heinrich Böll#Foto di gruppo con signora#libri#Letteratura tedesca del XX secolo#citazioni#letteratura europea del '900#letteratura europea del XX secolo#leggere#narrativa#narrativa del '900#citazioni letterarie#Germania#letture#1971#anni '70#Franz Kafka#bibliofilia#bibliomania#biblioteche#Nella colonia penale#antisemitismo#ingenuità#regimi autoritari#taotalitarismo#seconda guerra mondiale#classici novecenteschi#anti-intellettualismo#Italo Alighiero Chiusano#lettori#Bonn
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Robert Capa fotografo di guerra: a 110 anni dalla nascita (1913 - 2023)
Robert Capa fotografo di guerra: a 110 anni dalla nascita (1913 – 2023)
(Foto originale da Wikipedia) La fotografia è un’arte che coglie attimi, espressioni, situazioni e, con ampiezza e precisione, trasmette come parola scritta emozioni e sensazioni, come un’opera d’arte è senza tempo anche quando racconta un momento ben preciso. Il Museo della Fotografia di Robert Capa a Troina, in provincia di Enna, espone 62 scatti, preziosi e inediti, del grande fotografo di…
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#Museo Robert Capa Troina (enna)#Robert Capa fotografo di guerra: a 110 anni dalla nascita (1913 - 2023)
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La Meloni ha parlato chiaro agli imprenditori. "Appena finita la guerra in Ucraina ci sara' da ricostruire quel Paese e per voi imprenditori si aprira' l'Eldorado su quello spicchio di globo terracqueo. Dovrete comprarvi portafogli a fisarmonica per quanti soldi metterete in tasca." Ha omesso una seconda parte, quella di chi mettera' i soldi che ingolferanno le tasche degli imprenditori. Per non dilungarmi troppo, la faccio breve. I soldi li dovranno stanziare i governi Europei mettendo per diversi anni le mani nelle tasche dei 250milioni di cittadini europei. Soldi che andranno nelle tasche di qualche migliaio di ricconi europei e di qualche centinaio di oligarchi Ucraini che diventeranno stra-ricconi. E la matematica insegna che un Paese come il nostro che dovra' mettere 5miliardi l'anno per ricostruire l'Ucraina, avra' 5 miliardi in meno per scuola, sanita' e pensioni, qualunque sia il colore del governo. Insomma, abbiamo ipotecato il futuro di almeno una generazione di nuovi nati. Capolavoro! @ilpianistasultetto
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signora mia mi si stringe sempre il cuore quando personaggi ottocenteschi anticipano quello che secondo loro sarà il novecento e la gente che lo abiterà, essendo io lettrice a conoscenza di ciò che verrà
#a dire il vero anche l’autore lo sa benissimo perché scrive nel 1932 quindi gli orrori della prima guerra lì sa#ma è ancora più atroce immaginare che anche al momento della scrittura non ci si potesse immaginare lo sfacelo che sarebbe avvenuto proprio#a partire da quegli anni#la marcia di radetzky
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"STATO PENALE DI POLIZIA
Ieri sera la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia.
🔴 Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere;
🔴 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni;
🔴 idem per chi protesta contro le grandi opere;
🔴 Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola";
🔴carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
🔴 Fino a 15 anni per resistenza attiva
🔴 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi")
🔴 Facoltà per forze dell'ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
🔴 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
🔴 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della SIM al possesso del permesso.
Tutto ciò col silenzio complice delle "opposizioni parlamentari", le quali al di là di un voto contrario puramente di bandiera non hanno mosso un dito per contrastare realmente le nuove leggi "fascistissime", peggiorative rispetto allo stesso codice Rocco.
Anzi: su circa 160 parlamentari, al momento del voto a Montecitorio l'"opposizione" ne aveva in aula soltanto 91!!!
Non solo: prima della votazione finale del Ddl, PD e 5 stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno (recepiti dal governo) che impegnavano quest' ultimo ad incrementare la spesa per assumere nuovi agenti di polizia e di guardie penitenziarie: l'ennesima riprova di come, al di la di qualche sfumatura, nella sostanza siano tutti uniti nella direzione di un inasprimento dei dispositivi repressivi, funzionale alla guerra e all'economia di guerra, cioè di fatto all'introduzione di una vera e propria legge marziale!
Ora la parola passa al senato, il quale sicuramente approverà in tempi brevi questa ignobile ed infame legge.
Sosteniamo la Rete Liberi di Lottare- fermiamo insieme il Ddl 1660."
Nadia Urbinati
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Cosa si può imparare dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi del 26 luglio 2024?
Sono sempre stato riluttante a criticare l'Occidente "da fuori".
Credevo, e lo credo, che la maggioranza delle critiche all'Occidente, o all'Europa, provengano da criteri o valori di natura occidentale.
L'Occidente è cioè per sua natura autocritica, e messa in discussione.
Tuttavia, credo che negli ultimi dieci anni qualcosa in più sia accaduto.
Vedo la dissoluzione di una intera civiltà come neve al sole.
Vedo il dominio del brutto, dell'osceno, del cattivo gusto.
Vedo la tracotanza estetica del male.
E la vedo esprimersi senza pudore, senza vergogna, a cielo aperto, dinanzi a capi di stato - che non dicono nulla - a vescovi - che in pochi dicono qualcosa - a giornalisti - che dicono tutto per il potere.
In confronto alla presentazione di ieri, Hunger games sembra un'esibizione di misura e di umanità.
Una società che profana il bello, che educa all'osceno, non può che essere una civiltà di guerra, di nichilismo, di ingiustizia.
Una civiltà di odio.
Quanto odio c'era ieri sera?
Quanto odio si voleva diffondere ai miliardi di persone che guardavano quella "cerimonia".
Ci sarebbero molte domande da fare.
Se una civiltà crolla in così poco tempo, significa che aveva dei problemi strutturali.
E poi ci sarebbe da interrogare la storia e il destino della Francia.
Sul piano culturale, il loro continuo voler scandalizzare, essere originali, spararla grossa, decostruire e poi post-decostruire, ha fatto danni immensi, non tanto alla cultura tradizionalista ma al filone critico.
Lo ha sottratto dalla realtà.
Un continuo "Épater la bourgeoisie", che oramai non scandalizza se non gli ultimi, i poveri, i bambini.
Cosa è che oggi realmente scandalizza? Lucio Dalla scriveva che oggi è difficile essere normali.
A me non piace il termine normale. Diciamo che oggi scandalizza la potente realtà dell'umano, il suo mistero abissale e semplice, l'umiltà di un fiore, l'esistenza di una donna e di un uomo, la verità ferita della nostra anima.
Insomma, scandalizza la bellezza, che non è che lo sprigionarsi della verità. Ecco, questo realmente scandalizza il potere, non quella buffonata oscena.
Quella di ieri è una cerimonia reazionaria, un rito di difesa dello status quo.
L'anticonformismo delle oligarchie, questo è stato. Il vero anticonformismo siamo noi.
Ecco, verrà un tempo, in cui si stabiliranno nuovi criteri di giudizio, severissimi, in cui ci sarà un esercito della bellezza, totalmente non violento, ma che manifesterà civilmente contro episodi del genere.
Perché non c'è nulla di più antidemocratico che la bruttezza diffusa come strumento pedagogico. Non c'è niente di più antisociale, e antirepubblicano di quella "cosa" che abbiamo visto ieri.
Non è una questione di estetismo ma di difesa dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Ma in quella patria se ne sono dimenticati, sommersi da un cumulo di pseudoprogressismo e laicismo instupidito.
Gabriele Guzzi
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