#anche se non leggerai mai
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Ciao Liam,
Ti scrivo questa lettera qui, dove non la leggerai mai, perché ho bisogno di buttare fuori quello che sento e penso che questo sia il posto migliore per farlo.
E te la scrivo in italiano perché so che dove sei adesso non ha davvero importanza.
Ti ho conosciuto tardi nella vita, avevo già 30 anni ed ero incinta del secondo figlio quando ho scoperto te e i tuoi fratelli. Non avete fatto parte della mia infanzia o della mia adolescenza, ma questo non rende la perdita meno dolorosa, anzi. Sono una vostra coetanea (una manciata di anni in più, ma l'età non si chiede mai a una signora) e proprio per questo, forse, mi sento così incredibilmente vicina a voi in un modo che non mi sarei mai onestamente aspettata.
Liam, anima fragile, ho assistito con gioia al tuo periodo in riabilitazione e mi ricordo i sorrisi genuini e pieni di vita che ci regalavi in quel periodo. Stavi bene e si vedeva.
Ma il mondo in cui vivevi ha deciso che tu non ne valevi la pena, perché alla fine questo è. La stessa industria che non ha pietà per nessuno e ha triturato gente del calibro di Michael Jackson e Withney Houston ti ha gettato sul fondo del mare con un'ancora al collo. Ho assistito, impotente e distrutta dietro a uno schermo dall'altra parte del mondo, alla spirale di distruzione che ha ti condotto esattamente là dove avevo previsto che ti avrebbe condotto.
Ti hanno isolato dalla tua famiglia e dai tuoi affetti, portandoti in un paese sconosciuto dalla lingua sconosciuta e senza riferimenti culturali né affettivi, circondandoti di persone che erano lì solo per un contratto e non perché veramente interessati al tuo cuore dolce e buono. Ti hanno tenuto lontano dai tuoi fratelli acquisiti, gli unici che potevano davvero capirti. Ti hanno boicottato la musica, impedendoti di fare una delle poche cose che ti teneva in vita. Avevi un figlio, e da madre so che il suo volto deve averti dato una ragione per svegliarti più di una volta, ma ti hanno tolto pure quello, chissà con quale lavaggio del cervello. Ti hanno fatto credere di non valere niente, di non essere abbastanza, che nessuno ti amasse più. Ti hanno fatto credere di essere un peso e che il mondo, compresi i tuoi genitori che ti hanno messo al mondo, i tuoi fratelli - di sangue e non - che ti hanno amato infinitamente e il tuo bambino, sarebbe stato meglio senza di te. E lo hanno fatto alimentando le tue debolezze, fornendoti la droga e l'alcool con cui potevano controllarti.
So che sicuramente hai sbagliato nella vita, commettendo errori più o meno gravi anche con le persone a cui volevi più bene, ma eri malato, Liam. Non eri rotto, eri malato e meritavi di essere curato. Meritavi una sincera e seria possibilità di uscirne e fare ammenda dei tuoi sbagli, qualunque siano stati, tornando a fare parte della vita delle persone che ti hanno sempre amato. Meritavi la possibilità di riabbracciare la tua famiglia e i tuoi ragazzi e di dare altri baci al tuo bambino.
Ti hanno fornito corda e sgabello e poi hanno aizzato il popolo dei social a dirti di ucciderti.
Non ho mai vissuto quello che hai vissuto tu, né conosco di persona qualcuno che abbia sofferto della tua stessa malattia. Non ti biasimo per aver cercato la via più facile, la colpa non è tua. Ci hai provato a dirci come stavi e a chiederci aiuto, hai gridato forte con tutto il cuore, e vorrei che fosse bastato.
Dovunque tu sia, spero che troverai la pace e la serenità che quaggiù ti era stata rubata. Non perdonarli, Liam, perché non lo meritano.
Però, se puoi, veglia su chi è rimasto quaggiù e ti piangerà per sempre.
Vorrei aver potuto fare di più per te e, anche se so che non ero nella posizione per farlo, è un rimpianto che mi accompagnerà a lungo.
Riposa in pace 🤍
- Sara -
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La verità è che mi manchi. Non solo, mi manca quello che non siamo mai potuti essere perché le nostre vite sono distanti anni luce. E ogni tanto torno a pensarti, a come saremmo stati, alle litigate, ai momenti di sesso, alle tue battute e alle mie risate. Ma tu hai la tua vita e io la mia e non possiamo appartenerci più. E' stato bello fingere, è stato bello dirsi "ti amo", è stato bello crederci. Ora vorrei solo trovare pace nella tua assenza. Mi hai fatto davvero male, e lo sai, però sempre qui mi hai ritrovata. Sei stato luce in un momento di totale oscurità e non smetterò mai di ricordare quei mesi con un peso al petto. Non so dove sei ora, non so se mi pensi e vorrei solo chiederti come stai ma non posso. Posso solo scriverlo qui anche se mai lo leggerai e non importa, è meglio così per tutti e due. Porterò forse per sempre un pezzo di te nel mio cuore.
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Probabilmente non leggerai mai questa pseudo lettera.
Ho sempre avuto bisogno di scrivere lettere, anche a persone che vedo e non conosco. Non so perché, è come per dire "io esisto, sono qui. Tu esisti, ti ho visto/ho letto il tuo libro".
Per dire cosa? Non lo so. Mi sembra inutile scrivere "ti e vi sostengo" come se io fossi l'unico e avessero bisogno di saperlo, allo stesso modo tu, che non leggerai mai questa lettera perché non te la spedirò mai. Anche se mi sento stupido, spero almeno di placare questa mia necessità.
Vorrei dire anche "non mi risponderai mai", ma lo so già. Non potresti nemmeno volendolo perché questa lettera, come me, non sai manco che esiste. Non puoi nemmeno capirla, se proprio vogliamo dirla tutta.
Forse sto scrivendo solo perché voglio essere ascoltato, in uno di quei momenti in cui tutto perde senso, tutto è vuoto. Sono in uno di quei momenti in cui mi viene da piangere per nessun motivo, ho l'ansia senza capirne perché, il senso di disagio che non va mai via. Ti sei mai sentito così, tu? Puoi capirmi?
Cazzo, mi sento così solo. Non come se la solitudine mi avvolgesse come una coperta, no. Sarebbe piacevole, dolce e delicato. No. Sembra come se la solitudine colpisse al centro del petto e mi impedisse di respirare e mi ritrovo lì, stordito, senza capire perché e per come.
Ora la smetto di scrivere lettere inutili.
Con tanta amarezza e tristezza,
@al-sapore-di-sigarette
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Non penso lo leggerai mai ma ho bisogno di scrivertelo... la verità è che l'unica persona a cui vorrei raccontare ogni cosa resti tu. Ti ho fatto uscire dalla mia vita solo per paura, per gelosia, per paura di soffrire di più nel vederti amare un'altra e invece fa più male sapere di non poterti scrivere più nulla, fa più male non sentire come stai e cosa fai, se hai finito gli esami, se il tuo racconto sta avendo successo, se hai esultato al goal di ieri sera, se hai sfiorato con delicatezza l'astuccio dell'Inter che ti ho regalato quando la nostra squadra ha alzato quella coppa, se per te sarà lo stesso quando ricominceranno i programmi che ci hanno intrattenuto per tutto questo tempo e che ci hanno regalato le risate più belle. Ogni cosa ha perso un po' di entusiasmo da quando abbiamo separato le nostre strade. Mi domando spesso se sei più passato vicino a quella panchina o se la eviti con tutto te stesso per non lasciarti travolgere dai ricordi. Vorrei raccontarti che oggi inizierò finalmente a seguire le lezioni di scuola guida, vorrei raccontarti che non ancora finisco di pulire quelle maledette piastrelle, vorrei raccontarti la disavventura con quello sportello di orientamento lavoro, vorrei raccontarti che ho trovato una casa editrice vicina al mercatino, vorrei raccontarti degli spettacoli che ho visto in questo ultimo mese, vorrei raccontarti delle risate e delle lacrime di questi giorni, vorrei raccontarti anche di averci provato a far entrare qualcun altro nella mia vita e che nessuno ha varcato davvero quella soglia, vorrei dirti che senza te non è lo stesso, vorrei raccontarti delle ultime idee per il mio racconto, vorrei farti vedere il costume che probabilmente indosserò a carnevale, vorrei raccontarti come mi sono ritrovata spesso nella tana dei rubentini, dei commenti di mamma quando vede Inzaghi, vorrei raccontarti che forse anche papà inizia a sostenermi per il racconto a modo suo ti ricordi che temevo di no, vorrei raccontarti che a Pasqua forse andrò nel posto che tanto abbiamo sognato di vedere un giorno si proprio Civita di Bagnoregio, vorrei ridere ancora insieme a te per Crozza, per Paolantoni, per ogni stupidaggine che ci viene in mente, per tentare di batterti al fanta, vorrei scriverti ancora a topo invece di a dopo, vorrei vedere ancora i tuoi occhi furbetti color nocciola tostato come li avevo definiti io, vorrei ancora vedere i tuoi capelli ribelli e sentire la tua risata dolce, vorrei dirti che durante lo spettacolo di Peter Pan per un attimo ho pensato di averti a due posti davanti a me che quel ragazzo da dietro ti somigliava aveva perfino il tuo stesso neo sul collo, avevo il cuore che mi stava scoppiando ci ho davvero sperato che fossi tu anche se era impossibile e poi si è voltato, non eri tu ... Vorrei ammettere e scriverti che mi manchi.
Se solo non mi fossi innamorata di te, se solo non ci fossimo illusi per così tanto tempo ... forse la nostra amicizia sarebbe stata più forte di ogni cosa, forse io e te staremmo ancora parlando delle nostre giornate... Forse io e te saremmo ancora la più bella amicizia che sia esistita nella mia vita.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#pensavo#mi manchi#mancanza#tu#amici#amicizia#non si può tornare indietro da un addio#con te era diverso#vorrei#sbaglio#me ne sto pentendo#senza te#paura#vuoto#ti penso
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A te che non leggerai mai le mie parole.
Sappi che mi manchi da morire. Mi manca sentire la tua voce, mi manca parlare con te, mi manca sapere cosa fai e come ti senti. Non sono perfetta ma ho cercato di amarti fino all'ultimo giorno in cui siamo stati insieme. Adoravo averti nella mia vita, osservavo e amavo ogni piccolo particolare e stupidaggine di te. Davvero. E non avrei voluto perderti. Odio che tu non ci sia più nella mia vita.
Se potessi dirti tutto quello che provo lo farei ma ormai è troppo tardi.
So solo che non ti ho dimenticato. Non cancello con un colpo di spugna qualcuno così facilmente soprattutto quando è stato davvero importante per me. Non mi vergogno di questo anche se chi sa mi dice sempre che devo cercare di superarla. Come se non lo sapessi...
Come se fosse facile...
Mi sento spenta da quando non sei più nella mia vita. L'avevi resa migliore. Adesso anche se sorrido i miei occhi non hanno più luce e il mio cuore sanguina. Piango da mesi.
Ma la vita va avanti e così devo fare anche io. Senza di te.
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Avrei voluto vedere il mondo cambiare insieme a te, non vedere te cambiare insieme al mondo. Oggi hai sorriso? Ricordo che un tempo ci raccontavamo persino i sogni che avevamo fatto la notte stessa; ricordo che prima di addormentarmi speravo di sognare nitidamente, per poterti raccontare. Un tempo parlavamo di tutto, e niente era mai banale. Un tempo tu sapevi tutto quello che le persone accanto a me non avrebbero mai sognato. Parlavamo più che altro delle nostre emozioni, e mettevamo sempre in secondo piano i fatti, non perché non fossero importanti, è solo che se ci pensi bene, puoi trovare qualsiasi persona a cui raccontare superficialmente la tua giornata, ma non puoi far capire a tutti cosa -e con che intensità- ci ha fatto soffrire, o gioire. Intensità. Il nostro rapporto lo descriverei con poche parole, ed intensità è certamente una di queste. Intensità con cui due sconosciuti sono diventati, nel giro di pochi mesi, profondamente l'uno parte dell'altro. L'intensità delle nostre parole, come quando ti scrivevo che mi sentivo solo e tu mi dicevi che c'eri. Ti credevo sempre. Non li senti i chilometri di distanza, quando a legarti con qualcuno sono le emozioni. Se qualcuno mi chiedesse quando abbiamo smesso di essere semplici conoscenti e abbiamo iniziato a diventare intensi conoscenti, non saprei dirlo. E se qualcuno mi chiedesse quando abbiamo smesso di essere quello che eravamo -e un nome non lo so proprio dare, a quello che eravamo- allora direi che probabilmente è stato quando abbiamo cercato di comportarci come persone normali. Abbiamo iniziato a perderci noi stessi quando, al posto di parlare di emozioni, abbiamo iniziato a scambiarci i fatti. Le cose quotidiane. Storie d'amore e storie di un bacio. Problemi della vita. Scuola, lavoro. Tutte cose troppo distanti da noi, da noi che ci eravamo legati proprio perché avevamo saltato quella parte in cui si inizia a conoscersi e ci siamo conosciuti subito, nudi.
Se potessi farti una domanda, la mia domanda sarebbe: oggi hai sorriso? Perché una volta me lo hai detto con tanto entusiasmo, "oggi ho sorriso", che ogni giorno dopo quel giorno ho sperato di sentirtelo dire ancora. Però non è successo: forse è da quel momento che abbiamo smesso di essere nudi tra noi, e ci siamo rivestiti un poco alla volta. E se oggi hai sorriso, ti prego, anche se probabilmente so che non leggerai mai queste parole, fammelo sapere. In qualsiasi modo.
Ho bisogno di sapere.
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Sei come una macchia di olio benedetto che si espande in me .. dal cuore arrivi in ogni cellula e la mia mente si culla perduta in te, verso di te.
Chi sei , cosa hai fatto, da dove arrivi, chi ti ha creato, di cosa sai, come respiri, dove abiti, cosa ti attraversa la mente, cosa sogni?
Qual è il tuo profumo ?
Il mio solo desiderio è poter appoggiare il volto accanto al tuo, sapere di cosa sai, come è la tua pelle ,se hai rughe profonde o si distendono quando chiudi gli occhi.
No, non ho pensieri di sesso sfrenato, non mi interessa il tuo corpo , sapere se sei uno dei tanti adoni ( e il cellulare ha scritto asini perché scrivo di getto), non voglio piaceri fisici. Non è importante, conta più come mi sento.. Il tempo mi ha mitigata, ho capito che il sentimento raggiunge apici che il piacere sbiadisce, so quello che non voglio e non posso ma so chi desidero da dentro.
È una perfetta congiunzione, un fare l’amore così : mente nella mente, anche se non lo sai. Perché certamente ti perderei, ti spaventerei perché le donne profonde fanno paura agli uomini e perché gli uomini che mi rapiscono non mi vedono. So diventare invisibile e sparire, so ormai comandare i miei comportamenti ma non quello che mi fa vibrare come una nota forse stonata ma forte, vibrante : mi senti ?
Non vorrei sporcare questo regalo, ora che il mio cuore si è ricomposto dalle delusioni della vita e dai miei fallimenti vorrei diventare quella bambina che sapeva sognare e non è mai invecchiata nell’anima. Ora che il mio volto non è più il bocciolo fresco di un fiore a primavera vorrei poter sorridere a te, guardare come sei e parlarti, dirti senza parole di questa marea che mi porta su e giù nei meandri infiniti dei miei pensieri che non conosci, delle poesie mai scritte, dei doni mai offerti.
Ora che il tempo si è accorciato vorrei poterti aprire le mani e mostrarti i palmi e le righe del destino che ti vede comunque come un miracolo che mi stritola la gola proprio quando credevo che non avrei più sentito, sorriso o pianto, perché anche di emozione si piange .
… credevo che il disincanto e la delusione avessero portato via il mio fulcro emotivo, le mie fragilità così forti e potenti che con te tornano a bussare, a togliermi il sonno e a dipingermi un sorriso sciocco e anche tremare di paura.
Ora che la notte è vicina e la pioggia bagnerà le strade della città io vorrei poter ascoltare il silenzio finalmente e assaporarlo con te, e mettere a tacere il rombo incessante dei miei pensieri che prendono destinazioni sconosciute ma arrivano sempre a te, da te.
Ascolta la notte e sentimi. Non conosco il suono della tua voce ma intravedo nella mia miopia la bellezza del tuo cuore e questo mi basta per scrivere una lettera al vento e farla volare via.
In alto, dove i miei angeli si sono raccolti in preghiera per salvarmi e salvandomi hanno aperto ancora il mio cuore che credevo finito e morto, come un organo inutile che invece batte, palpita e vive e adesso vuole solo te.
Chiudi gli occhi e se mi sentissi arrivare non mandarmi via.
Sono un essere che non ti ferirà mai, una battito di ali che non potrà posarsi su di te, un testo che non leggerai o abbandonerai perché io sono così diversa e lontana dalla normalità che forse ti farei ridere ma non è importante per me.
Quel che conta è questo: un bisogno immediato di fermarmi e indirizzarti la mia lettera, posala sul tuo comodino, lasciala aperta alla riga che preferisci ma non chiudere gli occhi, guardala, scoprila, cerca la mia calligrafia. La punteggiatura è il mio respiro e se smetti un secondo di correre mi trovi , mi senti e forse sorridi .
Solo questo vorrei da te: essere nel tuo sorriso e tra le tue braccia aperte.
Per me
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Messaggio che non riceverà mai
Ehi.. so che questo messaggio non lo leggerai mai. Mi hai bloccato, e quindi non lo vedrai, credo che anche se mai un giorno dovessi sbloccarmi (cosa che non credo succederà), il messaggio in questione non lo riceverai. Ma va bene così. Io te lo scrivo perché mi da l’impressione di dirtele realmente queste cose. Non so perché mi hai bloccato.. alla fine non ce n’era bisogno. Ma vabbeh non è questo che volevo dirti. Ho cambiato lavoro, finalmente me ne sono andata dalla pizzeria, e ho trovato lavoro in un negozio di giocattoli vicino casa. Sto tutto il giorno a contatto con i bambini e mi piace da morire, i bambini sono buffi, mantengono il morale alto anche nelle giornate più incasinate. Mi piace tanto. Mi piace, faccio meno ore della pizzeria, è a 5 minuti da casa e prendo 300 euro in più. Ho fatto jackpot insomma. Mi sono finalmente iscritta in palestra, ho fatto l’abbonamento di tre mesi per ora, ma mi piace andarci, spero di riuscire a fare quello annuale ad ottobre quando mi scade questo abbonamento. Non prendo più gli psicofarmaci, e vado dalla psicologa molto meno: ogni due settimane. Lo psichiatra lo vedo ogni due mesi circa. Sto meglio insomma. La visita quella per sapere se avessi un tumore l’ho cancellata. Non credo di volerlo sapere. Per ora non mi interessa. La casa in calabria è quasi nostra. Abbiamo già fatto tutti i documenti, abbiamo parlato con due banche per il mutuo, entrambe disposte a concedercelo, stiamo solo valutando quale delle due conviene. Sono davvero felice. La mia vita sta andando bene, e spero che anche la tua sia al top. Un po’ mi manca parlare con te, più che altro vorrei sapere per quale motivo mi hai bloccato… alla fine bastava dirmi che hai capito di amare ancora la tua ex, lo avrei accettato e basta, non avrei potuto fare altrimenti, non potevo costringerti di certo a provare qualcosa per me. Però va bene. Io spero solo che con lei vada tutto bene. Che tu sia felice. Lo spero davvero. Ti auguro il meglio.
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*Will raggiunge il Parco Rosewater, incontra una donna di nome Kelly, che assomiglia un pò a sua moglie Sarah, ma vestita in modo provocante e dotata di un carattere più aperto. Durante i loro spostamenti, sembra conoscere alcune cose che solo il protagonista e sua moglie potevano sapere, e si comporta in maniera molto seducente verso Will. Kelly accompagna l'eroe e lo aiuta a raggiungere un altro dei loro posti speciali, l'Hotel Lakeview. Will entra nel Pete's Bowl-O-Rama dove incontra Walter mentre parla con la bambina, che fugge appena vede Kelly. Dopo Walter rivela che il nome della bimba è Laura. Fuori Kelly dice a Will di aver visto Laura e cominciano a inseguirla. Arrivano così all'Ospedale Brookhaven, dove Kelly si sente male e si mette a riposare in una delle stanze dell'ospedale.
Will incontra Angela, svela il motivo della presenza di Angela e Walter a Silent Hill. Un articolo di giornale narra che Angela ha ucciso il padre, che abusava di lei con il consenso della madre.
Walter invece è stato preso in giro per anni dai suoi compagni per via del suo carattere. Ha ucciso il cane di un giocatore di football e poi ha sparato nella gamba al padrone. Appare chiaro che, al suo arrivo a Silent Hill, è impazzito vedendo che tutti si prendevano gioco di lui, e ha deciso di uccidere chiunque avesse incontrato. Inizialmente cerca di spiegare a Will perché abbia ucciso tutte quelle persone, ma poi si rivolta anche contro di lui, ma viene ucciso. Will prova vergogna ad aver ucciso Walter, e dopo ciò, Walter inizia a farsi domande sugli eventi che lo hanno portato in quella città e poi ad un tratto Sarah sparisce a causa di Lucyfer Morningstar e Will preoccupandosi per sua moglie trova una lettera:
"Nei miei sogni agitati,
vedo quella città.
Silent Hill.
Mi avevi promesso che un giorno
mi avresti riportato lì.
Ma non l'hai mai fatto.
Beh, ora sono lì da sola…
Nel nostro 'posto speciale
E ti aspetto…
Aspetto che tu
mi venga a trovare.
Ma non vieni mai.
E così aspetto, avvolta nel mio
bozzolo di dolore e solitudine.
So di aver commesso una cosa
terribile. Una cosa che
non mi perdonerai mai.
Vorrei poter cambiare
le cose, ma non posso.
Mi sento così patetica e brutta
mentre sono stesa qui, ad aspettarti...
Ogni giorno fisso le crepe
nel soffitto e tutto ciò a cui penso
è quanto sia ingiusto tutto ciò...
Oggi è venuto il medico.
Mi ha detto che posso tornare
a casa per un breve periodo.
Non è che sto migliorando.
E' che forse questa potrebbe
essere la mia ultima possibilità...
Sai cosa intendo...
Nonostante ciò, sono felice di tornare
a casa. Mi sei mancato tantissimo.
Ma ho paura, Will.
Ho paura che tu in realtà
non voglia che torni a casa.
Ogni volta che vieni a trovarmi,
So quanto è difficile per te...
Non so se tu mi
odi o ti faccio pena...
O forse ti disgusto solamente...
Questo mi dispiace.
Quando ho scoperto che
stavo per morire, non volevo
accettarlo in alcun modo.
Ero sempre arrabbiata e
me la prendevo con le persone che amavo di più.
Soprattutto con te, Will.
Ecco perché capisco
Se mi odi veramente.
Ma voglio che tu
sappia questo, Will.
Ti amerò per sempre.
Anche se la nostra vita insieme deve
finire in questo modo, non la cambierei
per nessuna cosa al mondo. Abbiamo
trascorso dei meravigliosi anni insieme.
Beh, questa lettera è durata
fin troppo, quindi ora ti saluto.
Ho detto all'infermiera di dartela
dopo che me ne sarò andata.
Ciò significa che quando la
leggerai, sarò già morta.
Non posso chiederti di ricordarmi,
ma non potrei sopportare che tu
ti dimenticassi di me.
Questi ultimi anni in cui
mi sono ammalata... Mi dispiace così tanto
per quello che ho fatto a te, che ho fatto a noi...
Mi hai dato così tanto e
io non sono stata capace di ricambiare
neanche una piccola cosa.
E' per questo che voglio che
tu continui a vivere la tua vita adesso.
Fa quello che è meglio per te, Will
Will...
Mi hai resa felice."
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Eii ciao, scusa tantissimo se ti disturbo, ma ho bisogno di scrivere queste parole che ovviamente non leggerai mai. Sai, Sono perfettamente consapevole che è difficile starmi accanto, so perfettamente che è difficile sopportarmi, con tutte le mie paranoie, con tutte le mie insicurezze, con tutte le mie paure, con la mia ansia, con il mio odio immenso nei miei confronti, con il mio immenso bisogno di amore, di rassicurazioni. So perfettamente di non essere abbastanza per te, So perfettamente che meriti di meglio, So perfettamente di non essere alla tua altezza. So anche perfettamente che sono facilmente sostituibile. Però ti prego di non abbandonarmi, non farlo anche tu, perché non lo spererei. Questa volta non ce la farei veramente.
#cit#citazione#citazioni tumblr#frasi#frasi tumblr#frasi tiktok#scrivere#parole#difficile#starmi accanto#sopportare#paranoie#insicurezze#paure#ansia#odio#me stesso#bisogno#amore#rassicurazioni#essere abbastanza#meritare di meglio#essere altezza#sostituire#abbandonare
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mi chiedevo mesi fa di chi mi sarei innamorata di nuovo nella vita e se effettivamente sarebbe successo, mai avrei immaginato sarebbe stato jack out incontrato per caso al binario di genova. mai avrei pensato potesse una persona accorgliermi sotto la propria ala in questo modo donandomi un così grande aiuto lavorativo quanto affettivo. forse ha visto del potenziale in me, che ancora non mi spiego perchè non ho mai lavorato nel mondo della musica o forse sono solo bella, mi chiedo ogni tanto.
in ogni caso la situazione è questa, stiamo insieme e mi sento veramente fortunata, mi è caduta dal cielo questa opportunità di cambiar vita proprio nel momento in cui avevo deciso io di svoltarla.
ti ringrazio tanto jacky se mai leggerai queste parole perchè forse non lo sai, ma tendo a mollare spesso le cose anche se sembro una persona determinata, eppure l’ambiente in cui mi hai portata e soprattutto la tua persona mi spronano a non mollare, anzi a dar sempre di più per arrivare in alto con te
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Ricordi.
È da quando penso di essere atea che mi sono ricomposta. L'esistenza di questo "Dio" che tutti venerano e che tutti amano, che tutti rispettano e vogliono che venga rispettato, mi sembra solo una richiesta di aiuto, la motivazione che li porta ad avere meno paura, della morte, il mistero più eclatante tra tutti, delle persone, dell'universo, ma io vorrei un Dio che mi facesse passare la paura di vivere. Si questo è il mio pianeta, ma la vita che ho mica me la scelgo io, anzi io proprio non saprei scegliere, non so cosa indossare per andare a lavoro, figurati se so quale strada mi porterà al successo o alla felicità. Dipende da cosa pensiamo sia la felicità. Prima pensavo fosse l'amore, o meglio, pensavo fosse trovare l'anima gemella, avere un buon lavoro, una bella casa e vivere la monotonia. Oggi non so cosa sia esattamente per me essere felice. Se è distruggere le barriere che mi portano a ridicolizzarmi davanti agli altri, in un luogo in cui tutti si sentono superiori per i propri ideali. Sento come se appartenessi ancora al mio passato perché ho iniziato a considerarlo parecchio insignificante, ma quella briciola di felicità forse l'ho sentita solo quando ho potuto sentire di essere nata da quella figura che ora per me è come un gigantesco punto di domanda. Questo dimostra che non mi so adattare, non riconosco il fatto di potermici abituare a questi cambiamenti ed è per questo che ora nessuno mi definisce. E io chi sono? E se credessi in Dio cosa cambierebbe? Non ho bisogno di aggrapparmi a una fede, anche se vorrei amarmi, vorrei amare la vita, vorrei amare i miei passi, i miei percorsi e amare quelle cadute che ho fatto, vorrei amare la mia capacità di rialzarmi ma ho le ginocchia piene di lividi. Ora posso disinfettarmi con le lacrime, perché sul tuo viso il mio sangue non lo posso spargere. Ma mi guardo e vedo nell'oscurità della pupilla il tuo riflesso e posso sentirti contare i giorni che ormai ci separano, eppure il sole continua a splendere, il mare continua ad esistere, quindi nonostante Dio ci abbia separate , tutto intorno continua a vivere. Ti so amare senza conoscerti, senza averti mai chiamata "mamma" come meritavi. E io cosa merito? Tu mi hai abbandonata e io pure. Quindi non siamo nemmeno dei ricordi, siamo solo entrambe consapevoli che non potevamo crescere insieme, anche se lo avrei voluto o lo avremmo voluto. Dopo anni non so cosa mi spinge a scriverti in continuazione, cosa ci trovo io nel sapere che tutto quello che ho scritto fino ad ora tu mai lo leggerai? Sono un'idiota. Me lo dico sempre. Sento che non mi fa bene questo contatto che cerco con te su queste pagine vuote, ma mi ricordano te e voglio riempirle solo di te.
ilmondodiblu
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Cosa ti spinge a non perdere la speranza?
Ciao anonimo,
Ho trovato questa domanda, non so quanto tempo fa mi è stata posta, mi spiace di essermela persa ma purtroppo (devo ancora capire perchè) a volte le notifiche di Tumblr non mi arrivano affatto, quindi se leggerai scusami e grazie per la domanda.
Purtroppo la brevità nello scrivere non è una mia virtù, ma ci proverò te lo prometto!
Ci ho pensato e, la mia risposta credo ti sarà banale, ma io la speranza l'ho persa molte volte, davvero tante, forse però mai completamente. È bene dire che ogni situazione è a sè e dare un consiglio su qualcosa di così vasto e soggettivo potrebbe apparire forse troppo generico, ma posso provare a spiegare cosa intendo sperando che ciò possa in qualche modo aiutarti se stai attraversando un momento poco piacevole.
Credo che quando si sente di aver perso la speranza a volte la cosa più semplice e giusta è viversi quell'emozione, essere comprensivi con se stessi, dirsi che va bene così, va bene perdere la speranza, sentire di aver fallito, sentire di non poter fare nulla, è un sentimento comune e non bisognerebbe temerlo oppure ostinarci contro qualcosa che preferiremo sia diversa da come vogliamo.
Personalmente forse vorremmo solo che qualcuno ci dicesse: Va bene, perdi la speranza. È ok.
Sembra facile ma a volte si teme che vivere quell'emozione possa trascinarci in un abisso, che non potremmo più uscirne, che entreremo in un vortice di emozioni negative... e se invece non fosse così, ma semplicemente tutto fosse transitorio? Se ci guardiamo indietro ci accorgiamo che è davvero così: tutto è transitorio. Per questo credo sia importante accettare e lasciare che tutto scorra considerando quell'emozione al pari di tutte le altre, nè buona nè cattiva, ovvero qualcosa di semplicemente passeggero, può attraversarti, puoi percepirla fin dentro le ossa, e quando l'hai conosciuta, hai capito se può insegnarti qualcosa, l'hai osservata, adesso puoi lasciarla andare.
(Non voglio banalizzare un processo che può essere anche molto complicato, ma vorrei semplicemente mostrare che un modo sono certa che possiamo trovarlo e ognuno può trovare il suo con serenità.)
Quell'emozione era lì per un motivo che può essere più o meno reale (a volte pensiamo che una situazione sia senza speranza ma non lo è), insicurezza, paura, difficoltà, e può avvicinarti un po' di più alla consapevolezza di te stesso, ma puoi essere certo che non sarà questa sensazione a definirti. È passeggera, il tuo io resta e sarà il punto di partenza per perseguire, per cambiare prospettiva o in altri casi anche per iniziare qualcosa di nuovo e perchè no migliore.
Ogni situazione è differente e alcune cose è importante lasciarle andare, soprattutto se nuociono più che essere motivo di serenità, altre volte invece è importante ritrovare la speranza e ricordarsi che molto di frequente gli ostacoli fanno parte del percorso, sono momentanei e se proprio ci sono allora perchè non renderli motivo di insegnamento e crescita.
In sostanza il cambio di prospettiva penso sia sempre importante, perdere la speranza può diventare un'opportunità per darti ancora più forza, per continuare o anche per cambiare rotta, in ogni caso può aiutarti, e di questo sono sicura, a conoscere meglio te stesso, i tuoi desideri, le tue paure, i tuoi sogni, i tuoi pensieri, limitanti e non. E fidati non c'è nulla di male in questo, nel conoscere un po' di più se stessi, perchè anche se non so chi tu sia posso dire con certezza che c'è del meraviglioso in te come in ogni persona intorno a noi, merita solo la giusta attenzione.
Può essere utile, confidarsi con qualcuno che possa aiutarci a cambiare prospettiva o semplicemente ad ascoltarci ed a comprenderci, quindi non temere di parlarne perchè il confronto aiuta moltissimo. Non devi per forza fare tutto da solo e a volte alcune persone potrebbero stupirci, dobbiamo solo dargli la possibilità di farlo.
Quindi nel caso tu stessi passando un "periodo senza speranza" voglio augurarti con tutto il cuore di lasciare che ti attraversi e di risollevarti più consapevole di prima di ciò che sei e desideri, ma soprattutto di ricordare che sei umano, ti prego sii comprensivo con te stesso, infondo siamo al mondo per provare anche queste emozioni, ma la nostra forza è che abbiamo sempre una scelta, possiamo decidere come guardarle e come viverle.
♥️
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le mie ultime ore da ventiseienne: mi sveglio mi lavo i denti ma quel retrogusto di alcol non va via ieri ho bevuto due drink anzi tre o forse quattro tra amici vecchi e amici presunti sono andata a dormire intorno alle tre dal divano ti ho scritto una cosa che probabilmente non leggerai mai ho messo su una canzone random e sentivo già il panico arrivare e la morte e il buio e chissà domani ma in qualche modo sono riuscita a chiudere gli occhi e mettere via tutto ho sognato m. quindi mi sveglio mi lavo i denti ma chissà che fine ha fatto il mio asciugamano quindi non mi resta che usare la carta igienica ahimè mi vesto in fretta e in furia annuso i vestiti e scelgo una felpa nera giacca di jeans pantaloni di cotone nero bicchiere d'acqua faccio per accendere una sigaretta ma guardo l'orologio e tra quattordici minuti ho il treno corro arrivo in treno c'è posto di fronte ad una signora metto in piedi due parole in tedesco per chiederle se il posto è libero e mi siedo ora sono qui stessa canzone di ieri notte e sto tornando da te in quella che ormai negli ultimi sei mesi è stata mia dimora fissa non vedo l'ora di aprire la porta e ritrovare il tuo il nostro odore Kelly che mi scodinzola intorno felice percepisco già la sensazione di averla tra le braccia il suo odore toccarle la fronte piano mi manca terribilmente e non sono neppure ventiquattr'ore da quando ci siamo lasciate tu sei a lavoro allora farò qualche lavatrice una doccia perché non importa quanto ci si possa lavare altrove ma la doccia a casa ha un altro sapore farò una passeggiata andrò al supermercato a sbirciare tra le corsie per cercare di capire cosa voglio per pranzo accenderò il pc illudendomi di poter studiare ma poi passerò a leggere poi a guardare un film poi ad ascoltare un podcast poi poi in un loop infinito che ormai conosco bene chiamerò mia madre le dirò tutto dei vestiti che voglio cosa di nuovo ho imparato ieri che la vita è scomoda e lei mio angelo non batterà ciglio e raccoglierà tutte le informazioni poi ti aspetterò mi piace aspettarti aprirti la porta un bacio un sorriso che tento ancora di nascondere guardarti guardarti e guardarti tentando di nascondere anche quello oggi non vado a lavoro quindi abbiamo il pomeriggio per oziare insieme chissà aspettare la mezzanotte e dormire vicini mi sembra assurdo che tra quattro giorni parti tra dieci giorni parto io e per oltre un mese non ci vedremo non siamo mai stati così lontani in questi tre anni due mesi e diciannove giorni da quando ci conosciamo ci sono state solo poche notti in cui non abbiamo dormito l'uno di fianco all'altra pochi giorni in cui non ci siamo sfiorati neppure per un secondo a volte succede che presi dalla frenesia della quotidianità dagli orari diversi ci incrociamo solo per una manciata di minuti torni da lavoro e poi mi accompagni in stazione perché tocca a me andare a lavoro e ho paura non so bene di cosa esattamente ma ho paura mille paure e se decidessi di non tornare? e se io decidessi di non tornare? se dovessimo trovare un senso di casa effettivamente a casa nostra? due luoghi così lontani so che starò bene tutto sommato ma so anche che a fine giornata la mancanza di te di Kelly mi sfiancherà i dubbi e le parole che si perderanno tra i km e il fuso orario e poi mi chiedo come sarà tornare? probabilmente nulla cambierà non ho paura che sia la distanza o questo buco temporale a farci qualcosa a poterci deteriorare o spegnere lentamente perché credo in quello che abbiamo che è più di questo non ho nemmeno paura come prima di perderti ho lavorato tanto e a lungo e sono quasi serena anche all'idea di una fine di mettere un punto mi spaventa solo l'ignoto quello che verrà come verrà mi spaventa e rattrista solo l'idea di quello che seguirà quando e se dovessimo decidere che è tempo che le nostre strade si separino e che ognuno prenda la propria ho paura di sentire quel click e poi un boato e poi poi poi
sei stato quasi tutta la mia vita adulta tu forse non lo sai ma mi sei stato accanto mentre io assumevo finalmente una forma mia bella brutta sporca immacolata ma mia niente tabu niente peccato niente regole niente giudizi niente rimproveri niente umiliazioni tre anni che mi pesano sulla pelle come se fossero stati trenta intanto sono arrivata ho aperto la porta Kelly ora è di fianco a me mi guarda mi annusa ci coccoliamo la stessa canzone che va le prime lacrime della giornata sono già andate io finisco di scrivere ma è tempo di mettere su la prima lavatrice e via così mentre ti aspetto e il cuore si scalda già come ogni giorno all'idea di sentire il campanello e poi vederti sull'uscio a tra poco amore mio
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non mi leggerai, e non mi interessa. ma scrivo comunque a te, come se lo stessi facendo, perché ho bisogno di liberarmi di queste parole e di questo fottuto sentimento che mi accompagna. mi dispiace quasi che tu ti sia comportato così, anche se al momento la rabbia è l’unica cosa che sento. sì, perché sono nera nei tuoi confronti, una persona che non sa cos’è il rispetto come te non me l’aspettavo, sopratutto da quanto ti ha sempre dato fastidio che le persone lo mancassero.
comunque vabe, sì, mi dispiace ma più per te che per me. perché spero ti vergognerai, prima o poi, di come mi hai trattato, contando quanto ho fatto e quanto avrei fatto per te, in caso ce ne fosse avuto l’occasione. ma vabe, l’occasione l’hai distrutta ogni giorno che abbozzavo e accettavo le tue scuse, per poi ritrovarmi a pezzi con tutto che fuoriusciva, ma io imperterrita dovevo sbatterci la testa pur di capire che non era il caso, che non siamo mai stati connessi realmente, perché io ero e sono ad un punto e tu ad un altro, quasi completamente opposto al mio. mi dispiace perché probabilmente ti ho creduto diverso, ma sai, la colpa non è quasi neanche tua, anche se ti sei posto in un modo che era completamente diverso da ciò che ti sei rivelato. dio, forse l’italiano stasera lo mando a puttane.
io non so, a volte penso di aver sbagliato qualcosa, ma continuo a ripetermi, per evitare di impazzire, che non ho sbagliato niente se non quando ho cominciato ad insistere per un confronto, perché tu avevi già deciso di chiudere in quel modo, mentre per me era indispensabile gyardarti negli occhi e farti capire non so, qualcosa, come il modo in cui mi hai fatto soffrire con quella dannata frase. chissà, forse è quella la tua vera natura, “ma poi non rompermi il cazzo dopo” come se l’unica cosa che avessi fatto fosse stata darti fastidio, e mi chiedo che ci sei stato a fa tre mesi accanto ad una persona che dai, ti ha solo rotto il cazzo. ma poi? ma poi mi devo pure sentire in difetto, perché sei sparito in un lampo, come se fossi dimenticabile, come se non avessimo condiviso niente, come se non fossi mai stata niente per te. e forse è proprio questo il problema nella mia testa, sapere di aver dato tanto ad una persona che neanche mi considerava.
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Ti sei fatto un'idea completamente sbagliata di ciò che è successo, non avevo nessuna intenzione di mancare di rispetto, semplicemente non avevo capito cosa stava accadendo, ho pensato che il motivo per cui ti eri allontanato fosse un altro e mi sono arrabbiata.
Non mi hai detto niente ed era tuo diritto tenerlo per te ma in questo modo non ho capito nulla e ho tratto le mie conclusioni erroneamente....
Mi dispiace che tu abbia questa opinione di me adesso e fa male sapere che non tornerà ad essere positiva...
Ho sbagliato lo ammetto mi sono lasciata trascinare dai miei pensieri negativi e tu ne hai subìto l'effetto ingiustamente ma non sono cattiva.
Non mi sarei mai permessa di comportarmi in quel modo se solo avessi intuito qual era la realtà dei fatti...
Non so nemmeno perché lo scrivo dato che non lo leggerai, non vorrai più saperne nulla di me ormai, mi hai bollata.
Non era così che volevo che andasse, ho perso il controllo...
Fa male sapere che ora mi odi, fa male sapere che non avrò mai possibilità di riappacificazione.
Mi mancano i tuoi audio, le tue telefonate, il modo in cui mi facevi ridere.
Mi manchi tu anche se ora non vuoi sentirtelo dire, ho provato a spiegartelo ma mi hai risposto che esagero e poi te ne sei andato per sempre.
Capisco il nervoso che provi per ciò che ho fatto ma questo sinceramente no.
Cosa c'è di esagerato nell'esprimere le mie emozioni? Perché non posso dirti che ti voglio bene e mi mancherai sapendo che te ne stai andando? Non avrei sopportato anche il rimpianto di non avertelo fatto sapere, oltre alla consapevolezza che non mi vedi più di buon occhio.
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