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Cuore di ferro - Alfredo Colitto: Un’indagine storica tra misteri e intrighi medievali. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nell’Italia medievale tra scienza, fede e segreti nascosti
Un viaggio nell’Italia medievale tra scienza, fede e segreti nascosti Recensione: Cuore di ferro è un romanzo storico di Alfredo Colitto, che trasporta i lettori in un’epoca affascinante e oscura: l’Italia del XIV secolo. In questo nuovo capitolo delle sue avvincenti storie, Colitto ci immerge in una trama ricca di misteri, in cui la scienza dell’alchimia e i complotti politici si intrecciano…
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Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. https://ift.tt/2VBWFf3 Musei di Bologna: i più belli da visitare Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. Bologna è una città bella ed accogliente dove coesistono bellezze architettoniche, storiche e gastronomiche oltre a numerosi musei da visitare.
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Il diavolo di tutte le terre - Daichi no Akuma
In seguito all'analisi del capitolo 103 mi sono trovata a ragionare sulle motivazioni di Zeke e, soprattutto, sulla sua attuale situazione. All'inizio pensavo lavorasse da solo, poi ho creduto lavorasse solo con Eren, adesso penso lavori *anche* con Levi e gli SC... ma sinceramente non credo di aver capito, né di aver intuito cosa passi nella testa di Zeke. Sappiamo che il suo principale "segreto" è legato al suo sangue reale ma sono quasi certa che ci siano diverse cose che non sappiamo di lui a partire di quando è arrivato a Paradis per raggiungere Berthold, Annie e Reiner assieme a Pieck, prendendo quindi parte alla battaglia di Shiganshina. Dove è stato per tutto quel tempo? Quando lo vediamo per la prima volta ha i capelli lunghi e l'aria del soldato di lungo corso rimasto per troppo tempo allo stato selvaggio.
Quando, al Castello di Uthgard, Ymir e Reiner trovano delle scatolette di cibo con scritte che entrambi riescono a capire, oltre ad un bivacco, io ho sempre sospettato (vista anche la presenza di Zeke in forma Beast Titan poco distante) che quell'accampamento fosse proprio il suo. E' impossibile ragionare su Zeke senza prendere in considerazione anche il suo gigante e nell'analisi del capitolo 103 ho citato il parallelo fra lui e Kenny Ackerman: entrambi avevano e hanno "un grande sogno", nel caso di Kenny sappiamo trattarsi di qualcosa di semplice quanto banale, ossia il potere. Zeke è un caso più complesso ma la chiave del discorso è semplice: entrambi sanno che per ottenere i propri scopi è necessario sacrificare qualcosa, qualcuno, molto, moltissimo. Tutto? Ho pensato che, come Kenny Ackerman, anche il Beast Titan potesse essere qualcosa dal potere difficilmente gestibile, una creatura che non può essere domata o comandata a bacchetta così sono finita a chiedermi: come sarebbe la storia se il "diavolo di tutte le terre" fosse proprio l'antenato del Beast Titan? E, da qui, un'altra domanda: chi era lo shifter all'interno del "diavolo di tutte le terre"? C'era? Oppure questo "mostro" era una cosa diversa dai titan shifter che conosciamo oggi?
Sappiamo che questo gigante è "sempre stato più grande degli altri" come affermano i soldati Marlean sul campo di battaglia di prova in cui si allenano i piccoli warrior e, semplicemente guardandolo, notiamo che è diverso dagli altri. Ho sempre considerato i giganti macchine organiche funzionali ad uno scopo specifico, nel caso, il fare la guerra. Ora, se il Beast Titan è una sorta di enorme macchina d'assedio (tipo un trabucco o una catapulta), perchè non crearlo semplicemente con la forma di un umanoide deforme ma per perfetto per il proprio scopo? In sostanza, perchè coprirlo di pelliccia? Qual è la funzione del pelo e dell'aspetto simile ad una grossa scimmia? Facciamo un passo indietro e torniamo al "diavolo di tutte le terre" che vediamo ritratto con Ymir e che reca gli attributi che tutti possiamo rimandare all'iconica immagine "diabolica" della radice cristiana.
Corna, denti ed artigli affilati, corpo irsuto, orecchie ferine.
Facciamo un passo indietro verso quindi le origini del "diavolo" proprio nella cultura cristianam avvalendomi di un ottimo documento trovato in rete di F. Rompazzo che, per comodità, cito testualmente.
"Alla base della rappresentazione iconografica del maligno nell’arte romanica e gotica c’è proprio l’idea di diversità, di rovesciamento e stravolgimento dei connotati umani e divini. Sia che esso venga ritratto in forma umana, come nel mosaico del Duomo dell’Isola di Torcello, dove il diavolo è rappresentato come un vecchio dalla barba bianca, privo di connotati bestiali, sia che compaia nei dipinti come una figura ferina, come nel Mosaico del Giudizio nel Battistero di San Giovanni a Firenze, la sua fisicità è sempre, in ogni caso, esagerata e mostruosa, questo perché l’obiettivo era quello di spaventare i peccatori con le minacce delle dannazioni eterne, e le fattezze mostruose e bestiali concorrevano proprio a distinguere Satana, i dannati e i demoni dalle figure angeliche. Nell’iconografia, a partire dall’arte paleocristiana fino a tutto il IX secolo, il demonio ha prevalentemente fattezze umanoidi. Viene, infatti, rappresentato
a. come un vecchio b. come un essere piccolo e deforme c. con artigli ai piedi.
Gli attributi iconografici più caratteristici nella forma umana sono:
a. la capigliatura liscia e scura, e successivamente serpentina b. gli occhi di fuoco c. il naso lungo e ricurvo (questo particolare dovuto alla stereotipizzazione degli ebrei al fine di demonizzarli)
Dal IX secolo inizia, invece, ad essere rappresentato come animale o mostro in pandant con l’immaginario medievale, richiamando in un certo qual modo: serpenti, gatti, lupi, caproni, pipistrelli. Fra gli attributi tipici di questo periodo è opportuno ricordare:
a. la coda b. le orecchie animali c. la barba caprina d. gli artigli e le zampe da capro
Le corna, attributo per eccellenza di quando si parla del diavolo, cominciarono a diffondersi nell’arte figurata a partire dall’XI sec. Per quanto riguarda le tinte e i colori utilizzati nelle raffigurazioni, Satana era dipinto, di solito, con il nero; altre volte potevano essere utilizzati il blu o il viola, colori che comunque mettono in risalto la sua natura infima e oscura."
Se vogliamo quindi escludere le corna, aggiunte alla figura diabolica solo successivamente per accrescerne il grottesco, si può ottenere una sorta di strana chimera con parti bestiali assortite nella sua anatomia.
Occupatici dell'aspetto, passiamo quindi all'etimologia del nome di Zeke. Si parla principalmente di un contrattura del nome "Ezekiel" (Ezechiele) e, in minor parte, di una lieve storpiatura del nome "Sieg" da Siegfried. Occupiamoci quindi di Ezechiele: chi era costui?
Cito da Wikipedia.
Ezechiele nacque verso la fine del regno di Giuda, intorno al 620 a.C. Apparteneva ad una famiglia di sacerdoti, ma visse ed operò da profeta.
Fu deportato in Babilonia nel 597 a.C. assieme al re Ioiachin e si stabilì nel villaggio di Tel Abib sul fiume Chebar, come riportato nel Libro di Ezechiele, in un sito da identificare probabilmente lungo il canale di Khabur, vicino all'antica città di Nippur nell'odierno Iraq. Cinque anni più tardi ricevette la chiamata alla missione di profeta. Doveva rincuorare i Giudei in esilio e quelli rimasti a Gerusalemme. Non è conosciuta la data della morte, ma si sa solo che era ancora vivo 22 anni più tardi della chiamata profetica. Inascoltato all'inizio della sua missione, dopo la caduta di Gerusalemme il popolo gli diede ascolto perché aveva compreso la veridicità delle sue profezie. La sua predicazione si concentrò, da quel momento, sulla ricostruzione della Città santa.
Dal testo biblico si evince che ricevette delle profezie complesse ed era in grado di vedere i fatti che si verificavano a Gerusalemme, pur essendone distante quasi 2.000 km.
Vedeva se stesso come pastore che doveva vegliare sul popolo, guidandolo dall'interno. Si considerava come anticipatore del Messia. Si presentava anche come guardiano del popolo poiché doveva annunciargli l'imminente giudizio di Dio. Accusava gli israeliti per i loro peccati e li invitava alla conversione.
Una delle sue visioni più famose, quella del campo cosparso di ossa che tornano a rivivere al soffio di Dio, viene vista dai cristiani quale simbolo della resurrezione della carne.
Un'altra visione è quella che mostra quattro viventi (uomo, leone, bue e aquila; cfr. Ezechiele 1, 10) attorno al trono dell'Eterno, nei quali si sono visti i simboli degli evangelisti.
Giuseppe Ricciotti, sempre da Wikipedia, ci fa presente questo.
È una caratteristica degli scritti e dell'attività profetica di Ezechiele l'abbondanza di visioni, simboli, azioni simboliche anche stranissime, e altri espedienti allegorici: le quali cose rendono particolarmente difficile l'esatta interpretazione, perché spesso non appare chiaramente il limite ove la realtà finisce e l'allegoria comincia. Ciò vale anche per le azioni simboliche compiute dal profeta (ad es. quelle del cap. 4).
Per interesse, vi lascio qui sotto cosa si dice nel capitolo quattro del "Libro di Ezechiele".
«Figlio dell’uomo, prendi una tavoletta d’argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, e disponi intorno ad essa l’assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per la casa d’Israele.
Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e io ti carico delle iniquità d’Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: io ho computato per te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Espierai le iniquità della casa d’Israele per trecentonovanta giorni.
Terminati questi, giacerai sul fianco destro ed espierai le iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco, ti ho cinto di funi, in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall’altra, finché tu non abbia ultimato i giorni della tua reclusione.
Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni in cui tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per trecentonovanta giorni. La razione che assumerai sarà del peso di venti sicli al giorno: la consumerai a ore stabilite. Anche l’acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, a ore stabilite.
Mangerai questo cibo fatto in forma di schiacciata d’orzo: la cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi». Il Signore mi disse: «In tale maniera mangeranno i figli d’Israele il loro pane impuro in mezzo alle nazioni fra le quali li disperderò». Io esclamai: «Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall’infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».
Poi soggiunse: «Figlio dell’uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno con angoscia il pane razionato e berranno in preda all’affanno l’acqua misurata. Mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nelle loro iniquità.
Ci sono alcuni passaggi straordinariamente calzanti soprattutto volendo ampliare la possibilità di approfondimento della storia.
Se Ezechiele si sentiva un anticipatore del Messia come sarebbe se il nostro Zeke si sentisse altrettanto e fosse in possesso del gigante che ha dato l'inizio a tutto, il "Diavolo di tutte le terre" che non era altro se non un beast titan gestito da un essere vivente dal sangue "speciale", dove questa specialità è poi diventata sinonimo di sangue reale? Se il nostro Zeke volesse anticipare il "messia" di Paradis, ossia Eren? Se Zeke non fosse altro, alla fine, che strumento consapevole di un'architettura mastodontica ad opera della fine mente di Eren Krueger che ha guidato Dina Fritz da Grisha proprio per avere un bambino dal sangue reale da poter "muovere" secondo i propri scopi? E... Se accanto a questo straordinario bambino speciale Eren Krueger avesse lasciato un uomo di fiducia ossia quello che per comodità dal fandome viene chiamato "goggles-kun" ma che nella Wikia ufficiale è chiamato "Mystery Man" per assicurarsi che il piccolo Zeke facesse esattamente ciò che ha fatto, portando il mondo sull'orlo di un baratro per poter "rinascere dal suo personale campo d'ossa"?
Io sono tutt'ora convinta, per esempio, che alla coppia Krueger+Goggles-Kun debba essere aggiunta anche Kyomi Azumabito (evidentemente loro coetanea) che, da quel che immagino, sia alle spalle del letale colpo di stato in corso a Marley, un colpo di stato nel colpo di stato, quindi, un colpo al non ancora nato "stato" di cui Magath dovrebbe essere il Generale.
Ma la domanda ora è: chi era questo "diavolo di tutte le terre" che Ymir ha incontrato in un non meglio specificato strato sotterraneo?
Concludo con una citazione dal "Signore degli Anelli", una di quelle che ti fanno sentire ancora i brividi e la pelle d'oca a distanza di anni dalla prima volta in cui la sentisti, in un vecchio cinema di Bologna con addosso due dita di trucco da Uruk-Hai:
"I Nani hanno scavato troppo a fondo e con troppa avidità. Sai cos'hanno risvegliato nell'oscurità di Khazad-dûm? Ombra e fiamme."
#snk#crazyteoris#aot#shingeki no kyojin#attack on titan#attacco dei giganti#zeke jaeger#zeke yeager#zeke fritz#beast titan
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Abbreviazioni
An abbreviation is made when you need to reduce the lenght of words while writing, in order to save space and time. It’s also quite common to find them in dictionaries or some grammar books (I’ll add a list of some examples at the end of this post, under the keep reading link). There are 3 ways in which you can do that:
1) contrazione (contraction): in a word, you omit syllables/letters that are in the middle (where you put the dot): f.lli = fratelli (brothers) dott.ssa = dottoressa (woman doctor) gent.mo = gentilissimo (dear/very kind)
When a contraction results in a 2/3 letters long word, the dot moves at the end of them (to show it is an abbreviation), or it is just omitted: dr. / dr = dottor (man doctor) cfr. / cfr = confronta (confer, cf., see)
2) compendio (summary/compendium): using one or more letters of the beginning of a word: dott. = dottor (man doctor) ing. = ingegnere (engineer) ecc. (etc.) = eccetera (and so on, etcetera)
3) sequenza consonantica (consonantal sequence): using the starting consonant and a few othrs contained in the word: sg. = seguente (following, singular) sgg. = seguenti (following, plural) (generally a double g in an abbreviation means the plural of that word: another example is the abbreviation for “day/days”: g. = giorno, gg. = giorni)
ONLINE Ofc, abbreviations are pretty common nowadays, especially online: almost everyone use them while chatting, sending text messages, on forums or generally on social networks and so on. I think I already mentioned some in an old post, but here you have some again: nn = non (not) qst = questo/a/e/i (this/these) cmq = comunque (btw) cn = con (with) Pretty common are the use of x to mean per (for - taken from math’s multiplication), and the use of “k” for the letters “ch”, as in “ke = che” (that). some use them together: “xk / xké = perché” (because). Some alphabet’s letter are used instead of equivalent (equally pronunced) pronouns or prepositions: c = ci (us), v = vi (to you, plural), t = ti (to you, singular), d = di (of)...
For example: T piace qst tel? = Ti piace questo telefono? (Do you like this phone?) Xk nn vieni cn me? = Perché non vieni con me? (Why don’t you come with me?) Siam and al mare cn mio cugi = Siamo andati al mare con mio cugino (We went to the sea with my cousin) K n dici? = Che ne dici? (What do you think?) Cm va? = Come va? (How are you?) Plus, some people simply omit the end of most words, and tbh some people just abbreviate words randomly, and trust me, it gets really tough to understand what they mean sometimes. Btw, these are all considered quite common and “normal”, therefore there’s no use of dots or whatsoever. And if you don’t understand, you just have to ask for explanations!
Some official Italian grammar abbreviations that you can find on books and dictionaries are: abbr. = abbreviato, abbreviazione (abbreviated/abbreviation)
abl. = ablativo (ablative)
a.C. = avanti Cristo (B.C.)
acc. = accusativo (accusative)
accr. = accrescitivo (augmentative)
accorc. = accorciativo (shortening)
aeron. = aeronautica (aeronautics/aviation)
agg. = aggettivo, aggettivale, aggettivato (adjective)
agric. = agricoltura (agriculture)
alter. = alterato (modified)
amer. = americano (American)
anat. = anatomia (anatomy)
ant. = antico (ancient)
anton. = antonomasia (antonomasia)
antrop. = antropologia (anthropology)
arald. = araldica (heraldry)
archit. = architettura (architecture)
archeol. = archeologia (archaeology)
art. = articolo, articolato (article)
assol. = assoluto, assolutamente (independent, absolute)
astrol. = astrologia (astrology)
astron. = astronomia (astronomy)
at. = atomico (atomic)
attrav. = attraverso (across, through)
aus. = ausiliare (auxiliary)
autom. = automobilismo (motoring)
av. = avanti, prima di (before)
avv. = avverbio, avverbiale, avverbialmente (adverb)
biol. = biologia (biology)
biz. = bizantino (byzantine)
bot. = botanica (botany)
burocr. = burocratico (bureaucratic)
ca. = circa (circa, around)
card. = cardinale (cardinal)
celt. = celtico (celtic)
centr. = centrale (central, middle)
cfr. = confronta (confer, compare)
chim. = chimica (chemistry)
chir. = chirurgia (surgery)
colloq. = colloquiale (colloquial)
comm. = commercio (commercial)
comp. = composto (compound)
compar. = comparativo (comparative)
compl. = complemento (complement)
condiz. = condizionale (conditional)
cong. = congiunzione, congiuntivo (agg.) - (conjuction)
congtv. = congiuntivo (modo) - (subjunctive mood)
coniug. = coniugazione, coniugato (conjugation / conjugated)
contr. = contrario (opposite, contrary)
correl. = correlativo, correlazione (correlation)
deriv. = derivato, derivazione (derivative)
determ. = determinativo (determining / definite)
dial. = dialettale, dialettalismo (dialectal)
difett. = difettivo (defective)
dim. = diminutivo (diminutive)
dimostr. = dimostrativo (demonstrative)
dir. = diritto (law)
disus. = disusato (disuse)
ebr. = ebraico (Hebrew)
ecc. = eccetera (etcetera)
eccl. = ecclesiastico (clerical)
econ. = economia (economy)
edil. = edilizia (construction/building)
edit. = editoria (publishing)
elettr. = elettricità, elettrotecnica (electricity)
elettron. = elettronica (electronics)
ellitt. = ellittico, ellitticamente
elvet. = elvetismo (swiss)
enfat. = enfatico (emphatic)
enol. = enologia (enology)
es. = esempio (example)
escl. = esclamativo, esclamazione (exclamation)
est. = estensione, estensivo, estensivamente (extensive, wide)
etim. = etimologia, etimologico, etimologicamente (etymology)
eufem. = eufemismo, eufemistico (euphemism)
evit. = evitare, evitato (avoid)
f. = femminile (feminine)
fam. = familiare (domestic)
farm. = farmacia, farmacologia (pharmacology)
ferr. = ferrovie (rail system)
fig. = figurato (figurative, metaphorical)
filos. = filosofia (philosophy)
fis. = fisica (physics)
fisiol. = fisiologia (physiology)
fotogr. = fotografia (photography)
fr. = francese (french)
fut. = futuro (future tense)
(gen. = genere --- gender)
gener. = generale, generalmente; generico, genericamente (general / generally)
genit. = genitivo (genitive)
geofis. = geofisica (geophysics)
geogr. = geografia (geography)
geol. = geologia (geology)
gerund. = gerundio (gerund)
gerg. = gergale (slang)
germ. = germanico (germanic)
giapp. = giapponese (japanese)
got. = gotico (gothic)
gr. = greco (greek)
gramm. = grammatica, grammaticale (grammar / grammatical)
idraul. = idraulica (hydraulics)
ill. = illustrazione (illustration)
imperat. = imperativo (imperative)
imperf. = imperfetto (imperfect)
impers. = impersonale (impersonal)
impropr. = improprio, impropriamente
indef. = indefinito (undetermined/undefined)
indet. = indeterminativo (indefinite)
indeur. = indoeuropeo (indo-european)
indic. = indicativo (indicative)
inf. = infinito (infinite)
infant. = infantile (childish/chilhood)
inform. = informatica (IT)
ing. = ingegneria (engineering)
ingl. = inglese (english)
intens. = intensivo (intensive)
inter. = interiezione, interiettivo (interjection)
interr. = interrogativo (interrogative)
intr. = intransitivo (intransitive)
inv. = invariabile (invariable)
iperb. = iperbole, iperbolico (hyperbole)
iron. = ironico, ironicamente (ironic/ironically)
it. = italiano (italian)
iter. = iterativo, iterativamente (iterative, repetitive)
lat. = latino (latin)
lett. = letterario, letterariamente (literary)
letter. = letteratura (literature)
ling. = linguistica (linguistics)
loc. = locuzione (locution)
lomb. = lombardo (lombard - lombardy idiom)
longob. = longobardo (longobard - longobard idiom)
m. = maschile (mascuiline)
maiusc. = maiuscolo, maiuscola (capital letter)
mar. = marina (navy)
mat. = matematica (math)
mecc. = meccanica (mechanics)
med. = medicina (medicine)
mediev. = medievale (medieval, archaic)
mediterr. = mediterraneo (mediterranean)
merid. = meridionale (southern)
metall. = metallurgia (metallurgy)
meteor. = meteorologia (meteorology)
milan. = milanese (milanese - milan idiom)
milit. = militare (scienza e tecnica)
miner. = mineralogia (mineralogy)
mus. = musica (music)
n. = nome (noun/name)
napol. = napoletano (neapolitan idiom)
neg. = negazione, negativo, negativamente (negative)
nom. = nominativo (nominative case)
nt. = neutro (neutral)
num. = numerale (numeral)
numism. = numismatica (numismatics)
onomat. = onomatopea, onomatopeico (onomatopoeia)
ord. = ordinale (ordinal)
org. az. = organizzazione aziendale (company structure)
orient. = orientale (asian)
orig. = origine, originariamente (originally)
parl. = parlato (speech)
part. = participio (participle)
pass. = passato (past)
pegg. = peggiorativo (pejorative)
pers. = persona, personale (person)
pl. = plurale (plural)
pleonast. = pleonastico (pleonastic)
poet. = poetico (poetic)
polit. = politica (politics)
pop. = popolare, popolarmente (of the people/crowd/working class, popular)
portog. = portoghese (portoguese)
poss. = possessivo (possessive)
pref. = prefisso (prefix)
preindeur. = preindeuropeo (pre indo-european)
prep. = preposizione, prepositivo (preposition)
pres. = presente (present)
prob. = probabile, probabilmente (probably)
pron. = pronome, pronominale (pronoun)
prop. = proposizione (proposition)
propr. = propriamente (proper)
prov. = proverbio, proverbi (saying, proverb)
provenz. = provenzale (occitan)
psicoan. = psicoanalisi (psychoanalysis)
psicol. = psicologia (psychology)
qlco. = qualcosa (something)
qlcu. = qualcuno (somebody)
rafforz. = rafforzativo (intensifier)
ragion. = ragioneria (accounting)
recipr. = reciproco (reciprocal)
region. = regionale (regional)
rel. = relativo (relative)
relig. = religione (religion)
rem. = remoto (remote)
rifl. = riflessivo (reflexive)
roman. = romano, romanesco (roman - rome idiom)
s. = sostantivo (noun)
scherz. = scherzoso, scherzosamente (joke)
scient. = scientifico (scientific)
sec. = secolo (century)
secc. = secoli (centuries)
seg. = seguente (following)
sett. = settentrionale (northern)
sicil. = siciliano (sicilian)
sign. = significato (meaning)
sim. = simile, simili (similar)
simb. = simbolo (symbol)
sin. = sinonimo (synonym)
sing. = singolare (singular)
sociol. = sociologia (sociology)
sost. = sostantivo, sostantivale (noun)
sottratt. = sottrattivo (subtract)
sovrapp. = sovrapposizione (overlap)
sp. = spagnolo (spanish)
spec. = specialmente (specially)
spreg. = spregiativo (insulting, disdainful)
stat. = statistica (statistics)
stor. = storia (history)
suff. = suffisso (suffix)
superl. = superlativo (superlative)
tecnol. = tecnologia (technology)
ted. = tedesco (german)
tel. = telefonia (telephony)
temp. = temporale (of time, temporal)
tess. = tessile (tecnica) -- (textile)
tipogr. = tipografia (typography)
tosc. = toscano (tuscany - tuscany idiom)
tr. = transitivo (transitive)
trad. = traduzione (translation)
tv = televisione (television)
v. = verbo (verb)
V. = vedi (see)
var. = variante (variation)
vc. = voce (term, item)
ven. = veneto (veneto idiom)
venez. = veneziano (venetian - venice idiom)
verb. = verbale (verbal, oral)
veter. = veterinaria (veterinary medicine)
vezz. = vezzeggiativo (nickname, endearment)
volg. = volgare (common, vulgar)
zool. = zoologia (zoology)
zootec. = zootecnia (zootechnics)
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Pistoia, Capitale della Cultura 2017
Un motivo in più per trascorrere qualche giorno di vacanza in Toscana è prevedere una visita a Pistoia, che da decenni è famosa per la sua tradizione vivaistica e artigianale, e quest’anno è Capitale della Cultura Italiana.
Scelta fra le 10 città del mondo (e unica in Italia ) Best in Travel dalla guida Lonely Planet, si è sicuramente preparata molto bene per apparire sotto la luce migliore, ai tanti turisti che la visiteranno quest’anno.
Anche noi abbiamo approfittato della scusa, per conoscere il suo centro storico che rivela diversi punti di interesse, permettendo una passeggiata, piacevole e rilassante.
Abbiamo proprio scoperto una città che non conoscevamo e che pure è ad appena qualche chilometro dalla nostra.
Un centro animato da bei negozi e molti locali, e piazza del Duomo, molto affascinante, nello stesso tempo semplice e ricca, dove visitare senz’altro la Cattedrale di San Zeno, con una facciata dominata da un bellissimo bassorilievo di Della Robbia e un interno ricco di belle opere ( in particolare il dossale d’argento).
Sulla stessa piazza, creata nel tempo abbattendo le costruzioni che vi si trovavano, si affacciano il Palazzo del Comune ( con il Museo Civico ), il Palazzo Pretorio ( sede del Tribunale ), il Palazzo dei Vescovi ( sede del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi ), il Battistero, che si nota per il particolare rivestimento in marmo bianco e verde, e la Torre di Catilina ( si dice che qui sia stato sepolto Catilina dopo la fuga da Roma ).
Prima di arrivare in piazza Duomo, alla sinistra di Via Roma, si devono assolutamente vedere due deliziose e storiche piazzette : Piazza della Sala, con il pozzo del Leoncino, che ancora oggi ospita banchi di generi alimentari quando si svolge il mercato in piazza Duomo e nelle vie limitrofe; e Piazzetta dell’Ortaggio, un tempo ingresso del ghetto ebraico e oggi luogo di ritrovo con locali sempre molto affollati e una statua in bronzo (intitolata “Giro del Sole “) davvero bella.
Particolarmente originale è la visita dell’Ospedale del Ceppo (che si trova alle spalle di piazza Duomo in piazza Giovanni XXIII), che fin dal 1200 è stata sede di cura dei malati (soprattutto durante le epidemie della peste nera).
Il fregio di terracotta invetriata, completamente restaurato negli ultimi anni, di epoca cinquecentesca, percorre tutta la lunghezza della sua facciata ( circa 40 metri) ed è davvero splendido con i suoi colori brillanti e lucenti. E all’interno della struttura ( che ormai non è più sede ospedaliera ) sono conservati altri dettagli di grande effetto: l’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo e il percorso di Pistoia Sotterranea che riporta alla storia più antica dell’ospedale e delle abitudini della popolazione pistoiese, con gli antichi lavatoi, un mulino, un frantoio e i resti di un ponte romano ( per prenotare la visita 0573 368023 oppure [email protected])
Passeggiando, si possono visitare alcune chiese molto belle (San Giovanni Fuorcivitas, la basilica della Madonna dell’Umiltà, la chiesa dello Spirito Santo solo per citarne alcune), si trovano tracce dell’ultima cerchia di mura urbane (del XIV secolo), e vie con nomi originali o legati alle attività che vi si svolgevano: Via degli Orafi ( qui c’è una bella facciata liberty di un cinema); Via dei Fabbri, dove venivano realizzati i ferri chirurgici (probabilmente l’antenato del moderno bisturi è nato proprio qui), Via del Cacio o Via della Stracceria.
Se poi si vuol fare una pausa al Caffè Michi, fra un caffè ed un aperitivo, proprio in piazza del Duomo, ci aspettano le parole di Dante dedicate ad un cittadino pistoiese, Vanni Fucci, vissuto nel XIII e condannato per i suoi misfatti alle pene dell’inferno.
Se invece si vuol pranzare o cenare, la Locanda del Capitano del Popolo (centralissima fra piazza della Sala e piazza del Duomo ) promette cucina toscana originale dal 1890.
Per chi è goloso non si possono perdere i confetti pistoiesi e le cialde dolce di Lamporecchio detti brigidini, veramente squisiti.
Naturalmente nel corso di quest’anno ci saranno moltissime occasioni per una visita (www.pistoia17.it): manifestazioni, incontri culturali e mostre, oltre a quelli già tradizionali per la città come Pistoia Blues Festival che si svolge tutti gli anni fra giugno e luglio con la partecipazione di grandi artisti italiani e stranieri ( www.pistoiablues.com).
L’effetto sorpresa, secondo me, è davvero assicurato.
I segni del passato di una città si incontrano spesso anche al di sotto della sua superficie che rappresenta l’oggi con il passaggio del tempo, ma quasi sempre è il risultato di quello che si è lasciato nelle fondamenta.
E così visitando Pistoia, che quest’anno è Capitale della Cultura Italiana, abbiamo scoperto un percorso sotterraneo molto particolare che merita senz’altro una visita, insieme ad altre bellezze che si possono ammirare in città.
Questo camminamento si trova al di sotto di una struttura antica, l’Ospedale del Ceppo, che ci accoglie con le sue arcate dominate da un bellissimo fregio lungo 40 metri, che rappresenta le Sette Opere della Misericordia, ed è stato realizzato nel corso del 1500 per abbellire e confermare l’importanza dell’opera di assistenza ai malati che qui si svolgeva.
Bellissimi, insieme al fregio, i tondi di Giovanni della Robbia con Storie della Vergine Maria, lo stemma del Comune e dell’Ospedale.
Restaurato di recente, ha molti dettagli che foto e filmati forse non riescono bene a rendere nella sua lucentezza: è necessario proprio vederlo di persona perché se ne resta abbagliati.
Da qui parte una visita nel mondo della medicina antica che arriva fino ai nostri giorni, in una realtà che nel tempo è stata all’avanguardia nella Toscana medievale, rinascimentale fino quasi alle soglie del nostro tempo.
L’ospedale risale al 1277 e sorge alle spalle della Piazza del Duomo, piccolo gioiello di architettura dove si trovano il Duomo ( dedicato a San Zeno ), il Battistero ( tipico per la sua costruzione ottagonale a fasce di marmo bianco e verde ), il Palazzo del Comune ( con il museo civico ), il Palazzo Pretorio ( oggi sede del Tribunale ) e il Palazzo dei Vescovi ( sede del Museo Capitolare ).
La struttura ospedaliera è ormai in disuso, ma al suo interno è conservato l’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo ed un percorso archeologico, appunto “Pistoia Sotterranea”, che su prenotazione, permette di visitare questo antico itinerario di circa 700 metri.
La scuola chirurgica pistoiese è stata all’avanguardia fin dal XVII secolo e ben lo testimonia il piccolo ma delizioso Anfiteatro ( da cui inizia la visita guidata ) dove si è praticata la scuola di anatomia dal 1785 fino quasi alla fine del 1800 ( forse il nome antico del bisturi, pistorino, deriva da Pistoia il nome romano di Pistoia ). La Via dei Fabbri, poco distante, era famosa appunto per la realizzazione dei ferri chirurgici.
La capienza massima era di soli quindici studenti; qui sono conservati alcuni strumenti, un’antica stufa di terracotta, per scaldare gli ambienti, e due piani di marmo su cui venivano preparati i cadaveri per la dissezione. Ciò che colpisce è la delicatezza degli affreschi in toni pastello in totale contrasto con la crudezza del tipo di insegnamento che veniva praticato.
Ma è nei sotterranei dell’ospedale che si possono scoprire altri dettagli interessanti.
L’antico percorso del fiume Brana, che originariamente scorreva all’aperto ed era un canale di scolo anche per l’Ospedale, fu deviato e progressivamente ricoperto con volte in mattoncini mantenendo i resti di un ponte romano, i lavatoi medievali, i resti di un mulino e di un frantoio della fine del 1100.
Particolare l’esposizione di vasi e oggetti di ceramica, che venivano utilizzati per la cura dei malati: per dissetare gli ammalati di peste ( che ha imperversato a Pistoia come in altre zone d’Italia nel 1348 ) si utilizzava una brocca nera che veniva distrutta dopo l’uso per evitare la diffusione del contagio.
Si attraversa quindi un tratto che è proprio al di sotto dei due settori per gli uomini e le donne,( qui in particolare potevano entrare solo le suore Oblate e, in situazioni estreme, i medici ), per “riemergere” nella piazza San Lorenzo dalla parte opposta dell’inizio del percorso.
Durante tutto il corso del 2017 ci saranno tante opportunità per visitare Pistoia e questa è senz’altro una cosa bella da vedere…
Info Utili
Per il percorso di Pistoia sotterranea: Accademia Medica “Pacini” Telefono: 0573-368023 e-mail: [email protected] )
Cosa vedere a Pistoia, da Capitale del Verde a Capitale della Cultura 2017 Pistoia, Capitale della Cultura 2017 Un motivo in più per trascorrere qualche giorno di vacanza in…
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