#amo settembre
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Giorni leggeri, pochi, ma preziosi. Giorni in cui la serenità si adagia tutta intorno e dentro, tra i capelli. Per tutto un istante la felicità passa, e si ferma negli occhi. E tu devi solo respirare lentamente, sorridere e dire grazie, sempre. Per ogni singolo giorno.
Per ogni sorriso.
Per ogni attimo.
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Che terribile destino, Settembre! Ne odiamo l'arrivo, perché preannuncia l'autunno e pone fine all'estate, e ne odiamo la fine, perché sappiamo che ottobre ci parlerà già di inverno. Settembre, insomma, pare possa essere amato solo in sua assenza.
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Settembre è un mese che non amo, di quelli che metterei in fondo alla lista dei mesi, se ce ne fosse una. Che un po fa caldo ed un pò fa freddo, che mi sento bene e poi male, che non si sa come vestirsi, che sono troppo metereopatica per questo tempo instabile, che tutti corrono per raggiungere obiettivi, rimettersi, ricominciare. Ma che poi ricominciare cosa? Il tempo non si è mica mai fermato...E se non stai al passo sembra quasi che non vada bene. Ed io ho i miei tempi, i miei ritmi, mille cose per la testa ed è okay anche non sentirsi okay, provare tanto, perdersi e godersi le cose piccole, rallentare.
#fotografie#no reblog#momenti dei mille che raccolgo#ogni giorno#signor bruco posso filmarla?#pensieri#scrivere#its okay not to be okay
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Lavoro da inizio settembre ma il primo stipendio cumulativo lo vedrò...rullo di tamburi...a fine Novembre!!! Intanto dovrei anche trovare duemila euro per pagare un fantastico corso di abilitazione per accedere al ruolo che, spoiler, avrei dovuto già ottenere data la vittoria del concorso. Ah, e non dimentichiamo affitto spese e bollette e chi più ne ha più ne metta. Se non fosse che amo il mio lavoro mi sarei già licenziata.
Benvenuti nel fantastico mondo della scuola aka gli Hunger games italiani <3
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Il mese di settembre lo amo e lo detesto, perché è il mese che porta cambiamenti.
Che saluta l'estate che sta ancora lì con i suoi giorni caldi, ma che apre le giornate con le prime piogge pazze e che diventano buie presto...🧡
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Amo la delicatezza di settembre.
AliV
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La storia della Musica
Ricordando Lucio Dalla ❤️
Lucio Dalla muore improvvisamente, stroncato da un infarto, il 1º marzo 2012, tre giorni prima del suo 69º compleanno, presso l'Hotel Plaza di Montreux, cittadina svizzera sede di uno dei festival musicali più importanti al mondo, il Montreux Jazz Festival, dove si era appena esibito la sera precedente. È il suo compagno Marco Alemanno a scoprire per primo il decesso, pochi minuti dopo. I primi a dare la notizia della morte del cantante sono i frati della basilica di San Francesco d'Assisi, la stessa mattina del 1º marzo, su Twitter, esattamente alle 12:10, 23 minuti prima dei lanci d'agenzia.
A due anni di distanza dalla morte del cantante, il 26 febbraio 2014, viene costituita la "Fondazione Lucio Dalla", con relativa ufficializzazione a partire dal giorno 4 marzo 2014. La fondazione avrà sede nella sua casa di via D'Azeglio a Bologna e avrà come obiettivo principale quello di valorizzare l'esperienza e il patrimonio culturale dell'artista.
Trascorsi 10 anni, la città di Sorrento gli dedica un murale.
Il 30 settembre 2022 viene pubblicato Stella di mare, singolo inedito di Cesare Cremonini e Lucio Dalla.
Ti ho guardata e per il momento
Non esistono due occhi come i tuoi
Così neri, così soli che
Se mi guardi ancora e non li muovi
Diventan belli anche i miei
E si capisce da come ridi che
Fai finta e che non capisci, non vuoi guai
Ma ti giuro che per quella bocca che
Se ti guardo diventa rossa
Morirei
Ma chissà se lo sai?
Ma chissà se lo sai?
Forse tu non lo sai
No, tu non lo sai.
Poi parliamo delle distanze, del cielo,
E di dove va a dormire la luna quando esce il sole
E di come era la terra prima che ci fosse l'amore
E sotto quale stella, tra mille anni
Se ci sarà una stella, ci si potrà abbracciare?
E poi la notte col suo silenzio regolare
Quel silenzio che a volte sembra la morte
Mi dà il coraggio di parlare
E di dirti tranquillamente,
Di dirtelo finalmente
Che ti amo
E che di amarti non smetterò mai
Così adesso lo sai
Così adesso lo sai
Così adesso lo sai
(Brano di Lucio Dalla - Chissà se lo sai)
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"Bruna cara,
sono precisamente le sette secondo l’ora italiana, ma a San Paolo devono essere le sei e trenta appena. Devi dormire ancora, e Ti ha disturbato il sonno il mio pensare a Te così mattutino? Se il mio pensare a Te dovesse disturbarTi, non avresti un minuto di pace.
Sento sempre la Tua voce, quella Tua di quella mattina al telefono, mentre stavo per partire. E cerco con gli occhi il Tuo viso, e a volte non riescono a rivederlo com’è, e allora mi stringo con le due mani il viso, e l’accarezzo, e nel mio viso mi rinasce il Tuo nelle mie mani, la più cara cosa, la sola che amo su tutte, l’anima della mia anima, sei l’anima della mia anima, l’ultima forza che mi resta, l’ultima mia poesia, la vera, l’unica vera.
Sono qui al mio scrittoio, in una cabina grande come una piazza. Era per due persone, ma pensano che sono un personaggio tale da meritare d’occupare da solo due letti. Tutto invece, credo, per ricordarmi piuttosto che alla mia età ho il dovere d’essere solo, e anche per rinfacciarmi, forse, con la necessaria ironia, questo mio assurdo atto di scriverTi.
Come hai fatto a entrare così a fondo nella mia vita? Sei d’una sicurezza in quello che fai incredibile, e sei venuta con quella poesia. A dirti la verità, quando sei andata via e l’ho letta, m’è parsa inutile. C’era un’enfasi, c’era un metro in disuso, non so cosa c’era che mi urtava. L’ho ripresa poi a leggere, e vi ho scoperto una grazia, un’onestà, il modo raro d’indovinare il peso, la qualità, la novità, qui e là dei vocaboli, e mi ha toccato, d’improvviso mi ha toccato il sentimento, il dono vero che offre solo la buona poesia, quel dono che illuminava l’ingenuità di quelle strofe un po’ antiquate, che illumina tutto quello che fai. […]
Non sono che un piccolo poeta di questo secolo, nel quale anche i maggiori non possono essere che piccoli poeti; ma anche oggi, nel trambusto, nell’inferno d’oggi, – anche oggi la poesia ha bisogno di essere una persona che si scopre tra la gente – che infonde tanta carità, tanta fede, tanta speranza […]
Io sono ormai troppo vecchio, oltre misura vecchio, quasi un antenato, e non occorre che io sia ancora felice, e non mi pare che sia successo un giorno ch’io fossi felice. Ma l’augurio che Tu abbia lunghi anni felici si avvererà. Nessuno ha mai desiderato con più violenza, con più disperazione che sia felice una persona, e non è mai accaduto, se il desiderio era fortissimo, che non fosse esaudito."
- Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco, 15 settembre 1966
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Ti andrebbe di condividere con noi altri qualche titolo dei tredici e perché li hai scelti?
allora. il primo è stato Settembre nero di Veronesi, lo volevo leggere perché Il colibrì mi era piaciuto abbastanza e perché mi piace stare aggiornato sulle nuove uscite. se dovessi dire anche se i libri acquistati mi sono piaciuti e perché temo per la lunghezza della risposta, probabilmente diventerebbe una piccola rivista letteraria (comunque non mi è piaciuto). poi c’è stato Intermezzo di Rooney, anche qui, adoro Rooney e volevo stare aggiornato, e anche qui non aggiungo il mio giudizio, se no facciamo natale. duemilaventicinque.
in un giorno ho comprato Ogni prigione e un’isola di Bignardi e Cose che non si raccontano di Lattanzi. con questi due titoli subentra di prepotenza il motivo dietro il quale i libri comprati questo mese sono così tanti. in realtà entrambi li ho già letti mesi fa e li ho comprati per puro collezionismo, anzi peggio, perché li ho comprati in in versione eBook, quindi forse un gradino sotto il collezionismo, un prurito tra il consumismo e il desiderio di avere una libreria digitale completa. se ti stai chiedendo come li ho letti se non li possedevo, be’, ero un lettore povero ma curioso e scaricavo ogni cosa.
Leggere, scrivere, argomentare di Serianni, perché appena ho visto chi lo ha scritto non ci ho pensato due volte.
stesso giorno: Meno di zero di Ellis, romanzo d’esordio di uno dei miei scrittori preferiti, letto proprio quest’anno; Il male oscuro di Berto, ecco, con questo romanzo bellissimo si solleva un dispiacere che mi provoca l’idea di averli letti in versioni poi perdute, che hanno perso le sottolineature e le idee che mi hanno provocato alla prima lettura. anche se le sottolineature non le rileggo praticamente mai, infatti è più un dispiacere immaginario; L’ultima lezione di Rea, perché è uno scrittore che adoro e vorrei recuperare ogni cosa che ha scritto; Storia segreta della Ndrangheta di Gratteri e Nicaso, notato e sfogliato in libreria e comprato per curiosità ma con il sospetto che non lo leggerò mai.
Non per sempre ma per ora di Palahniuk, un acquisto paradossale e che forse spiega bene la frustrazione personale che mi ha portato a fare acquisti compulsivi perché non solo è un romanzo che ho già letto appena uscito nelle librerie, ma non mi è piaciuto. lui è un genio, ha inventato un genere e si vede, perché nonostante tutto è un romanzo che sotto certi aspetti è avanti a chiunque tenti di imitarlo, però - e mi fermo qui se no non la finisco più. Caos calmo di Veronesi: perché non ho ancora letto il suo successo più importante? Hidden Valley Road di Kolker, perché avrei voluto leggerlo anni fa ma mi ero scordato della sua esistenza.
I sorrisi fanno rumore di Tesio, perché anche se sono un lettore digitale amo profondamente le librerie fisiche e in una passeggiata tra gli scaffali di una libreria avevo visto e mi ero innamorato della sua copertina, quindi questo libro un po’ mi inseguiva e tormentava, ecco. non ho la minima idea di cosa parla.
se conti i libri di cui ti ho parlato scoprirai che manca qualche titolo, e il numero di acquisti è pure aumentato di almeno un paio di unità da quando ho pubblicato il post, però forse ho scritto troppo e in ogni caso ho finito le energie.
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l'estate sta finendo
Manca ancora una settimana alla fine delle mie vacanze.
Vacanze a dir poco di una noia mortale, tutto così Perfect.
Ma io amo settembre ,l'inizio di un nuovo ciclo ( è il mio gennaio) inizia la palestra, rientra il lavoro in pieno si va alla ricerca degli ultimi giorni si sole e gli aperitivi all'aperto, sarà che sono a nata a settembre, ma io lo adoro.
Ecco sono rientrata e cercherò di aggiornare il blog sempre più spesso, non mi aspettavo che ci fossero più di 20 persone che aspettassero qualcosa di nuovo da leggere da me , la cosa mi ha reso davvero felice.
Buon Settembre a tutti
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Gli ultimi tramonti d’estate, le ultime serate tiepide.
Non avere voglia di parlare, il silenzio intorno e dentro, come un nido morbido in cui riposare le stanchezze del cuore.
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«Stai per compiere ottantadue anni. Sei rimpicciolita di sei centimetri, non pesi che quarantacinque chili e sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Porto di nuovo in fondo al petto un vuoto divorante che solo il calore del tuo corpo contro il mio riempie. Per quanto mi ricordassi, avevo sempre cercato di non esistere. Tu hai dovuto lavorare per anni per farmi accettare la mia esistenza. La notte vedo talvolta la figura di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un carro funebre. Quest'uomo sono io. Sei tu che il carro funebre trasporta. Non voglio assistere alla tua cremazione; non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri [...]. Ciascuno di noi vorrebbe non sopravvivere alla morte dell’altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme».
“Lettera a D. Storia di un amore”, opera di André Gorz
Gorz scrisse queste pagine nel 2006. Il 22 settembre 2007, lui e la moglie si sono suicidati assieme. Lei era malata di tumore. Il libro si apre e si chiude con lo stesso periodo: "Hai appena compiuto ottantadue anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato di te un'altra volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie... Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme". Otto righe di perfezione, amore e dolore assoluti.
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2, 22, 40, 90
2. Dolce o salato?
Dolce.
22. Saper volare o invisibilità?
Invisibilità.
40. Mare o montagna?
Vivo circondata dal mare, lo amo da settembre in poi. Per il resto mi va benissimo la montagna.
90. Videogiochi o giochi in scatola?
Videogiochi.
Grazie anon(:
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Data, era una mattina di settembre.
Mi sono svegliata interrompendo il piacere che mi stavi donando.
Ti ho sognato, ancora.
Non smetti di usare il mio cervello come la tua lingua usa il mio sesso.
Non smetti di tormentare le mie notti sapendo che io amo il tuo tormento.
Pizzichi i miei sogni come le mollette pizzicano la mia pelle. Quel dolore che porta al piacere e il piacere che ricerca il dolore per divenire ancora più intenso, dominante, lacerante.
Sei divenuto il mio tormento, il mio rifugio, il mio tesoro segreto.
Ti sogno e allargo le gambe, ti penso e sento di essere pronta per te, ti cerco e i miei capezzoli ti aspettano
In silenzio attendo le tue parole, mentre leggo mi vedo al tuo fianco, mentre dormo ti sento dentro e ora, ora che ti guardo stai bevendo tra le mie gambe.
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sei stata una delle mie migliori scopate, certo che sarebbe bello stare di nuovo insieme in quel senso. Peccato che non si può
Cos'è un sogno dal quale ti sei svegliato sudato amo?
Io aggiungerei menomale che non si può 😂 da premettere che se sapessi per lo meno chi sei molto probabilmente non ti considererei manco "la migliore", poiché la mia miglior scopata non mi scriverebbe manco sotto tortura dopo la litigata che abbiamo avuto a settembre 🥲...
QUINDI BUON PER TE SE LO SONO STATA NU BAC
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Ho quasi finito di compilare la domanda per una nuova magistrale in una città italiana molto distante da quella in cui mi trovo ora. La domanda scade mercoledì e io mi sono ridotta all'ultimo. La verità è che se da una parte sarei felicissima di essere presa, dall'altra la vita lontano da qui e da sola mi spaventa tantissimo. E forse una parte di me spera di essere scartata o di trovare di meglio. Non sono pronta all'eventualità di dover andare via, di dover fare nuove amicizie (io che fatico così tanto a farmele nel posto in cui sono nata e cresciuta) usando una lingua diversa dalla mia lingua madre (il corso è in inglese), costruire nuove abitudini, sapere che le persone che amo sono lontane e che il treno costa tanto, perdere il lavoro al teatro e doverne trovare uno nuovo per mantenermi. Da settembre potrei non essere più qui, praticamente tra meno di tre mesi, pochissimo tempo
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