#amendolara
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primepaginequotidiani · 11 days ago
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PRIMA PAGINA La Verita di Oggi domenica, 27 ottobre 2024
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khibos-blog · 1 year ago
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designmiss · 8 years ago
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Cucchiai di legno per una cucina rock https://www.design-miss.com/cucchiai-di-legno-per-una-cucina-rock/ Potreste definire la vostra #cucina rock? Allora, ecco dei #mestoli che fanno per voi! Cucchiai reversibili a forma di #bacchette per suonare la vostra batteria…di pentole!
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abwwia · 8 months ago
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Suzanne L. Amendolara, Woman II--Scent Bottle, 1995, sterling silver, ebony, 24k gold foil, overall: 4 1⁄4 x 2 7⁄8 x 1 5⁄8 in. (10.8 x 7.3 x 4.1 cm), Smithsonian American Art Museum, Gift of the artist in honor of Mr. and Mrs. Tony J. Amendolara, 2000.21A-B
Sue Amendolara was #bornonthisday in Youngstown, Ohio, USA. She received an MFA in Jewelry Design/#Metalsmithing from Indiana University, Bloomington, Indiana and a BFA from Miami University, Oxford, Ohio. She teaches Jewelry Design/Metalsmithing at Edinboro University of Pennsylvania and served as president of the Society of North American Goldsmiths. Her metalwork has been exhibited regionally, nationally and internationally in galleries and museums and is part of the permanent collections of The Renwick Gallery of the Smithsonian American Art Museum, Washington D.C. and the White House Collection of #AmericanCrafts, Washington D.C. Source: arrowmont
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risinjg · 7 months ago
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hi guys,
haven’t posted on here in a while. i’m posting today because i’m in extreme need of help with my rent.
i’m a vulnerable trans masc and i’m facing potential homelessness and i have set up a gofundme so if anyone is able to spare a bit of change to help me out, i’d really appreciate it.
i put some of my interests in the tags to hopefully find people with similar interests that might help me out :)
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giancarlonicoli · 11 months ago
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13 dic 2023 11:04
IL PD HA PASSATO ALLA BANDA DI CASARINI NOTIZIE RISERVATE DELLA GUARDIA COSTIERA DA SFRUTTARE PER LA GRANDE PESCA DI MIGRANTI IN MARE - LE CHAT AGLI ATTI SVELANO GLI INFORMATORI CHE RIVELAVANO ALLA “CIURMA” (SOTTO INCHIESTA) DELLA ONG MEDITERRANEA LA POSIZIONE DEI BARCONI. IN PRIMA LINEA MATTEO ORFINI, GIUDITTA PINI, SANDRO RUOTOLO, L’EX MINISTRO DE MICHELI E MANCONI GRATIFICATO DA UNA FRASE (“QUANDO C’E’ DI MEZZO LUI, TEMO SEMPRE CACATE”) - SUL FOGLIETTO C’È PURE ENRICO LETTA, IN QUEL MOMENTO SEGRETARIO DEL PD, ANCHE SE IL SUO NOME È SEGUITO DA UN PUNTO INTERROGATIVO... -
Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per la Verità - Estratti
Il Partito democratico ha strepitato per settimane perché il sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro ha condiviso con il compagno di partito Giovanni Donzelli alcune informative sulla vita in carcere del terrorista Alfredo Cospito e sui suoi incontri con i parlamentari dem dentro al penitenziario.
I piddini hanno sollevato un gran polverone, ma scopriamo ora che erano praticamente gli informatori sotto copertura della banda di Luca Casarini e Giuseppe Caccia (alla sbarra a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) con cui condividevano un intenso flusso di informazioni sulla posizione dei barconi e sul loro recupero.
Un capitoletto dell’informativa, con la quale la Guardia di finanza ha riassunto l’esito delle indagini ai magistrati, è stato denominato «Rapporti con le istituzioni». Infatti, stando agli investigatori, le connessioni «sia in ambito politico che militare», avrebbero aiutato i dirigenti dell’associazione Mediterranea, oggi sotto inchiesta, a ottenere informazioni riservate da sfruttare per la grande pesca di migranti in mare.
Un papello sequestrato a bordo della Mare Jonio, la nave di Med, scritto a matita su carta a quadretti, insieme ad annotazioni su spese bancarie, spese generali e di viaggio, proprio sotto la parola «garanti», riportava quelli che gli inquirenti di Ragusa indicano come «i contatti che tutta l’organizzazione», ovvero i Casarini boys, intratteneva «sia con il mondo politico», sia con quello «militare». Della lista fa parte, per esempio, Luigi Manconi, senatore del Partito democratico e responsabile del comitato per il diritto al soccorso, gratificato dalle parole di stima di Caccia: «Quando c’è di mezzo Manconi temo sempre cacate».
Nel pantheon anche Armando Spataro (ex procuratore di Torino) e Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite.
Sul foglietto c’è pure Enrico Letta, in quel momento segretario del Pd, anche se il suo nome è seguito da un punto interrogativo. Fanno parte della rosa anche l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare dal 2013 al 2016, e il capitano di fregata Gregorio De Falco, l’uomo simbolo della notte della Costa Concordia poi diventato senatore pentastellato. Tra i contatti compare pure il nome di Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
In chat vengono scambiati numeri di telefono. Da quello del deputato del Pd Nicola Pellicani a quello di De Falco, che Casarini soprannomina «senatore comandante».
Il contatto chiave è, però, l’ex segretario pro tempore e presidente del Pd (sino a marzo 2019) Matteo Orfini, il quale ricopre un ruolo centrale in questa storia: oltre a far parte della ventina di garanti parlamentari che hanno permesso a Mediterranea di ottenere il mutuo chirografario per acquistare la barca, si è messo a disposizione anche per scrivere emendamenti utili ai pescatori di migranti.
I rapporti tra la politica e l’equipaggio della Mare Jonio emergono dalle chat acquisite dagli inquirenti.
Casarini, per esempio, il 26 settembre 2020, lancia un suggerimento: «Concentratevi di più sui membri del Pd che sostengono Med. Primo per evitare che si dica che siamo una nave di partito (di Liberi e uguali, ndr), secondo perché le contraddizioni sono lì. Giuditta Pini (altra deputata dem, ndr), Orfini, eccetera».
(...)
Caccia chiede se debba mettere in moto Andrea Martella, sottosegretario all’editoria, e la risposta dell’ex leader delle Tute bianche è positiva. A stretto giro l’esponente politico risponde di aver informato la De Micheli. L’ex assessore veneziano invia anche un messaggio al capo di Gabinetto di Conte, Alessandro Goracci.
Ma il messaggio, forse, più interessante è quello che Casarini, l’ex arruffapopoli del G8 di Genova, il 28 dicembre 2020, invia a Caccia, informandolo dell’arrivo di un dossier delicato: «Resoconto riservato ricevuto da Giuditta Pini da Mrcc».
L’acronimo indica il Comando generale del corpo delle capitanerie di porto.
Quello attribuito alla Pini è un appunto dettagliato sulla ricerca di un barchino partito dalla Libia il giorno di Natale con poco più di 10 migranti.
La nota, che a detta di Casarini proverrebbe dalla Guardia costiera, rappresenterebbe un clamoroso cortocircuito, visto che le informazioni sulle ricerche in mare, mentre sono in corso, sono riservate e non divulgabili, tanto meno a soggetti come partiti e Ong.
Le capitanerie le possono condividere, su richiesta, con i vertici dei ministeri coinvolti, a partire da quello dei Trasporti da cui dipendono, ma non al di fuori di questa ristretta cerchia istituzionale, anche perché queste ricerche quasi sempre innescano fascicoli penali, coperti dal segreto istruttorio.
Ma in questo caso tali basilari regole sarebbero state infrante ed esponenti del Pd avrebbero passato notizie sensibili sui clandestini in viaggio a soggetti che per quegli stessi comportamenti sono oggi alla sbarra con l’accusa di favoreggiamento clandestino, ovvero uno di quei reati che la Guardia costiera deve contrastare.
Significativa anche una chat del dicembre del 2019. Casarini inoltra a Caccia un messaggio che avrebbe ricevuto da Orfini: «Sentita. Ovviamente non sapeva, ma si informa subito». Poi il parlamentare avrebbe anche aggiunto: «I numeri tornano. Dovrebbe essere quella soccorsa dalla Ocean viking».
Caccia condivide un messaggio postato sul social network X da Sos Mediterranee sul recupero in mare di una cinquantina di migranti operato proprio dalla Ocean viking. Casarini esulta: «Il nostro servizio informazioni funziona».
Tra le email acquisite dagli inquirenti, ce ne sono due inviate a vari indirizzi di Mrcc Italia e per conoscenza a Unhcr. Manca il mittente, ma i contenuti sono riconducibili a segnalazioni di soccorsi in mare. In entrambe viene indicata la posizione Gps. E non sono le uniche informazioni che i Casarini boys maneggiano.
Altra chat rilevante è quella datata 23 gennaio 2020. I nostri sono a caccia di un barcone. Casarini commenta: «I libici sono vicini». Orfini inoltra questo messaggio: «Dove segnalato da voi non trovano nessuno. Una barca con 70 a bordo risulta sta altrove. Gli sto dicendo di farvi contattare direttamente». Casarini avverte Caccia, in quel momento capo missione: «Dico che chiamino te. Ministero Difesa».
Dopo circa un’ora l’armatore della Mare Jonio informa l’amico che «non si è fatto vivo nessuno». In serata Caccia inoltra le coordinate precise su «eventi Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr) ancora aperti».
La fonte dovrebbe essere Alarm phone, il numero di emergenza utilizzato dai migranti, che farebbe riferimento anche a un dispaccio nautico (Navtex) «emesso da Mrcc Italia». Casarini inoltra un altro messaggio di Orfini, con questo testo: «Prova a far sentire da Beppe quello che lo ha chiamato...dovrebbe essere un canale informale sempre attivo».
Caccia risponde: «Non mi ha dato un numero. E mi ha lasciato dicendo “passate sempre da Mrcc, non da noi che siamo struttura militare operativa”». Casarini invita il sodale «a sentire Guerini», che in quel momento era ministro della Difesa. Caccia replica che «è più roba da Guardia costiera adesso». Casarini riflette: «Si vede che con G (Guerini, ndr) ha canale diretto e glielo fa fare a loro di chiedere a Mrcc».
E in un messaggio delle 22.34 annuncia: «Tra dieci minuti mi chiama Orfini». Il giorno seguente il gommone di cui parlava Caccia viene rintracciato al largo di Lampedusa. E Casarini gira in chat la comunicazione che avrebbe ricevuto dalla De Micheli: «Li stiamo andando a prendere».
L'1 agosto 2020 ci sono altre informazioni da raccogliere.
Caccia, a proposito di una notizia di Alarm phone, scrive: «Sarebbe davvero importante avere riscontri da Mrcc attraverso Ruotolo (Sandro, senatore del Pd, ndr) od Orfini». Poco dopo Casarini ottiene notizie: «Su Open arms Ruotolo ha parlato con Interni. Entro stamattina li sbarcano. No porto sicuro, medevac (trasporto medico urgente, ndr)». Caccia: «Come i nostri 27, ministero Interno per “ragioni sanitarie”». Insomma con il Pd al potere la Mare Jonio era praticamente un pattugliatore della Guardia costiera ad honorem. Chissà se adesso qualcuno, come ha fatto Angelo Bonelli per il caso Donzelli-Delmastro, chiederà alla Procura di verificare se quell’intenso scambio di informazioni tra i palazzi del potere romano e il rimorchiatore fosse legittimo.
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michelerizzo · 1 year ago
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Cernia della Secca di Amendolara. Ristoranti Cosenza Rende
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theusviral · 2 years ago
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CBS Radio host has accident on-air after laughing too hard: ‘Went in my pants’
CBS Radio host has accident on-air after laughing too hard: ‘Went in my pants’
Cleanup on Aisle 2. A radio host laughed so hard at an on-air bit that he had an accident and had to excuse himself. The incident in question happened on the “D.A. Show” on CBS Sports Radio. Shaun Morash was discussing an unspecified sacrilege with host Damon Amendolara when the viral clip began. “It would be like the [Phillie] Phanatic taking a number 2 on Mike Schmidt’s chest — you just don’t…
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ciabbo1980 · 2 years ago
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È che questo mare tanto sa d'immensità che quasi profuma di solitudine, perché è così tanta la libertà che infonde che mi pare di volarci sopra. dal libro "Tutti i giorni dimenticati" di Marco Giannetti #calabria_love #calabria #calabriaphotos #calabriaphoto #amendolara (presso Amendolara Marina) https://www.instagram.com/p/ChPsJThjHhWzua_k0rcmMqMFxu8QIJFsPWspwc0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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danireef · 4 years ago
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Riappare il corallo rosso nella secca di Amendolara in Calabria
Riappare il corallo rosso nella secca di Amendolara in Calabria - La Secca di Amendolara Marina è un’oasi naturale che si trova ad una quindicina di chilometri dalla costa dell’omonimo comune cosentino, ha una forma circolare ed una superficie di 31 km quadrati e si innalza da 200 metri di profondità, sino a circa 20 metri dalla superficie del mare, nel Golfo di Corigliano.
Un nuovo articolo su http://www.danireef.com/2021/04/06/riappare-il-corallo-rosso-nella-secca-di-amendolara-in-calabria/
Riappare il corallo rosso nella secca di Amendolara in Calabria
#Amendolara, #Calabria, #CoralliumRubrum, #CoralloRosso, #IstitutoNazioneDiBiologiaEcologiaEBiotecnologieMarine, #MarMediterraneo, #SilvestroGreco, #SilvioGreco, #StazioneZoologicaAntonDohrn
- by Silvia Fabris
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA La Verita di Oggi domenica, 08 settembre 2024
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ma-pi-ma · 3 years ago
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Riconoscere chi ti è amico è la prima scienza.
Marco Amendolara
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designmiss · 8 years ago
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Cucchiai di legno per una cucina rock https://www.design-miss.com/cucchiai-di-legno-per-una-cucina-rock/ Potreste definire la vostra #cucina rock? Allora, ecco dei #mestoli che fanno per voi! Cucchiai reversibili a forma di #bacchette per suonare la vostra batteria…di pentole!
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graffitiurbani · 7 years ago
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Watch tower... #badguy #watchtower #photography #ivanurbangobbospaziofotografico #sud #south #amendolara #lifestyle #holydays (presso Amendolara)
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salvatorefranco17-blog · 7 years ago
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#life #memories #fotografy #fotografia #foto #photography #follow4follow #carnevale #annipassati #cuginanza #amicizia #quartiere #amendolara #ilcorvo #poliziotto #cawboy #vestitiinmaschera #bambini #ricordi #vita #lamiastoria #lamiavita
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giancarlonicoli · 11 months ago
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10 dic 2023 20:43
MA CHE RICCO QUESTO BUSINESS ARCOBALENO! “REPORT” STASERA SCODELLA UN’INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ DA IMPRENDITORE DEL DEM ALESSANDRO ZAN, FEDELISSIMO DI ELLY SCHLEIN, CHE LO HA PIAZZATO NELLA SUA SEGRETRIA – IL PALADINO DEL MONDO LGBTQ+  È SOCIO DI MAGGIORANZA E AMMINISTRATORE UNICO DI UNA SRL CHE GESTISCE I GAY PRIDE A PADOVA: UN BEL “GIOCATTOLO” PER FARE BUSINESS, CHE MACINA MIGLIAIA DI EURO ED È STATO SOSTENUTO ANCHE DA 180MILA EURO RISTORI PER IL COVID – INTERVISTATO DALLA TRASMISSIONE DI RAI3, ZAN SI DIFENDE: “NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI, LO FACCIO A TITOLO GRATUITO” – LA SEGRETARIA ARMOCROMISTA NON HA NULLA DA DIRE?
Estratto dell’articolo di Fabio Amendolara per “La Verità”
Gay.it, il sito web punto di riferimento per la comunità omosessuale italiana, dedica al Padova pride village, una descrizione molto breve ma efficace: «Fondato da Alessandro Zan (sì, proprio lui, il relatore del disegno di legge omonimo contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo), è il più grande evento Lgbtq+ del Nord Italia, che si svolge in estate dal 2008».
Ma ci sono altri due dettagli non trascurabili che Report, il programma televisivo d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci che andrà in onda oggi su Rai 3, ha scoperto: Zan, oltre a esserne il fondatore, è anche l’organizzatore dell’evento tramite una società, la Be Proud srl, azienda che opera con un codice Ateco, quello che identifica l’attività economica, per l’organizzazione di convegni e fiere.
Ha un capitale sociale di 3.000 euro, sede legale a Padova e un valore della produzione da oltre 600.000 euro. Ma il moschettiere che combatte l’omotransfobia e che è nella segreteria nazionale del Partito democratico (Elly Schlein è stata ospite d’onore della serata di chiusura dell’ultima edizione del Pride padovano), detiene il 52% delle quote della Be Proud e, oltre a essere quindi il socio di maggioranza, è anche l’amministratore unico della società.
L’evento, in coda al nome mostra anche un altro brand: Virgo, un fondo d’investimento che ha deciso di puntare sull’inclusività e per abbinare il suo brand all’evento ha sborsato 4 milioni per progetti sul tema. «In Virgo Fund», è spiegato sul sito web del fondo, «siamo consapevoli che promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione in ogni aspetto della nostra attività è un nostro valore fondamentale oltre che essere un ingrediente del nostro successo». E ancora: «Virgo Fund abbraccia l’uguaglianza e l’inclusione come canoni di bellezza in quanto parte del nostro ambiente di lavoro, degli investimenti e soprattutto delle partnership che scegliamo, fino all’offerta delle competenze nelle nostre attività».
Obiettivi che sembrano essersi sposati in pieno con il pride padovano. Che, oltre a Virgo, può contare su un’altra partnership: il Comune di Padova, guidato da Sergio Giordani, un sindaco che piace particolarmente ai dem.
In bella mostra sul sito web dell’evento organizzato da Zan ci sono poi anche i loghi dei partner, in prevalenza società energetiche e della mobilità verde, ma non mancano i big del beverage. E, spiegano gli organizzatori, «il Pride Village Virgo è un evento inclusivo che accetta tutte (con la «e» capovolta, ndr), tranne gli omofobi». La politica (ideologica) sembra intrecciarsi spesso, però, con l’attività di business. E Padova è proprio il collegio elettorale di Zan.
Gli inviati di Report, Carlo Tecce e Lorenzo Vendemiale sono stati al pride che ogni anno supera le 200.000 presenze e hanno potuto verificare sul campo che è un bel «giocattolo» per fare business. Nell’area beverage, per esempio, c’è un privé con quota d’ingresso da 25 euro a persona e consumazione minima al tavolo da 160 euro. «Le quote», è spiegato online dagli organizzatori, «si sommano e vengono convertite in un giro di bottiglie (servite direttamente al tavolo)». Chi decide di restare in piedi, invece, paga 10 euro e non ha diritto alla consumazione, da pagare a parte.
A questo punto i due giornalisti si sono chiesti: «Tutto ciò che viene speso per bere, mangiare e divertirsi, dove finisce?». Una domanda che hanno rivolto proprio a Zan. Che ha risposto così: «È un evento dove tutto quello che viene guadagnato viene riversato nell’iniziativa e dunque non c’è nessun tipo di guadagno».
Poi l’hanno incalzato: «Non ci vede un po’ un conflitto nell’avere una società che ha comunque un giro d’affari sugli stessi temi su cui lei, giustamente, conduce delle battaglie meritevoli in Parlamento?». La risposta: «No, io ho prestato il mio nome per dare una mano. Ma lo faccio con spirito di servizio, a titolo gratuito».
I due giornalisti hanno quindi raccolto le considerazioni di Stefano Capaccioli, commercialista e revisore legale: «Le società sono fatte necessariamente per avere un utile. Incassando 1,3 milioni e spendendo, visto che guadagna poco, 1,3 milioni, fondamentalmente c’è tutta una serie di fattori produttivi che vengono remunerati. Dichiarano otto dipendenti, c’è un affitto, ci sono dei servizi». La conclusione non può che essere una: «È un business».
Stando a Zan, la Be Proud non avrebbe ricevuto aiuti pubblici. Tranne uno: 180.000 euro di ristori Covid. Per i quali Zan ha spiegato: «C’erano i fornitori che avevano installato tutto il materiale e quelli andavano pagati. Per cui, come tutte le altre società, hanno chiesto un aiuto pubblico». La Be Proud, infatti, ha superato le difficoltà della pandemia anche grazie agli aiuti dello Stato: oltre 180.000 euro di ristori Covid, appunto, senza cui il bilancio 2021 avrebbe chiuso in perdita.
La recente storia della società, però, s’intreccia di nuovo con la politica. Nell’ultimo anno e mezzo la Be Proud ha versato circa 50.000 euro nelle casse del Partito democratico nazionale e locale. E Schlein sul palco della serata di chiusura non si era fatta sfuggire l’occasione per lanciare un messaggio politico: «Vi ringrazio di questa partecipazione, per questa chiusura del Village qui a Padova. E allora insieme, vi prego, siamo qui per divertirci. Ma non dimentichiamoci che dobbiamo essere militanti tutte quante, tutti quanti, insieme». Zan ringrazia. E con la benedizione del segretario nazionale del Pd diritti e business vanno a braccetto.
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