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pier-carlo-universe · 7 days ago
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La fame del Cigno di Luca Mercadante: un romanzo che scava nell’anima del giornalismo e della vita. Recensione di Alessandria today
Un viaggio tra il disincanto e la ricerca del riscatto nel litorale campano Il romanzo "La fame del Cigno" di Luca Mercadante, edito da Sellerio, ci trasporta in una realtà cruda e affascinante, fatta di contraddizioni, violenza e speranza.
Un viaggio tra il disincanto e la ricerca del riscatto nel litorale campanoIl romanzo “La fame del Cigno” di Luca Mercadante, edito da Sellerio, ci trasporta in una realtà cruda e affascinante, fatta di contraddizioni, violenza e speranza. Protagonista della storia è Domenico Cigno, un cinquantenne che lotta contro il suo passato, il presente e un futuro che sembra sfuggirgli di mano. Attraverso…
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freedomtripitaly · 5 years ago
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La cittadina tedesca di Friburgo in Brisgovia (Freiburg im Breisgau in tedesco) sembra collocarsi al di fuori delle normali coordinate dello spazio e del tempo. La sua posizione unica nel centro dell’Europa, a poche decine di chilometri dal confine francese e da quello svizzero, concorre insieme a un clima soleggiato davvero inedito nel panorama teutonico nel conferire alla cittadina un carattere del tutto particolare. Situata ai margini della Foresta Nera (Schwarzwald), tante volte utilizzata come ambientazione dai fratelli Grimm, sembra letteralmente uscita dalle loro celebri fiabe, eppure è al tempo stesso una cittadina estremamente moderna, con un’anima green proiettata al futuro. Scoprire Friburgo: memorie del passato sullo Schlossberg Una romantica collina, chiamata ancora oggi Schlossberg (montagna del castello), lambisce il margine orientale del centro storico di Friburgo. Sopra di essa verso la fine dell’anno Mille fu eretto un castello, oggi non più esistente. Per tutto il Medioevo la città è stata un importante snodo commerciale, grazie alla presenza di numerose miniere d’argento sparse nella Foresta Nera che hanno permesso alla città una rapida crescita economica, urbanistica e anche culturale. Già all’inizio dell’XI secolo lo Schlossberg godeva infatti del diritto di mercato, mentre la fondazione dell’università risale alla metà del Quattrocento. Il toponimo si riferisce proprio a quella libertà amministrativa e culturale per cui Friburgo ha da sempre lottato (da frei, libera, dunque città libera). Dopo essere stata occupata a più riprese da francesi e austriaci tra il Seicento e l’Ottocento, Friburgo nel 1944 subisce un drammatico bombardamento che rade al suolo la maggior parte della città vecchia (Altstadt). Ciò che oggi si può ammirare della cittadina universitaria di Friburgo è dunque frutto di una fedele ricostruzione, seguendo la planimetria originale, dei principali luoghi di interesse storico e artistico, nonché degli edifici pubblici. Scoprire Friburgo: passeggiare lungo i Bächle della città vecchia Una caratteristica distintiva di Friburgo è rappresentata dai bächle, piccoli canaletti in pietra che scorrono per tutto il centro storico. Coperti negli anni ’70 del Novecento in quanto ritenuti pericolosi per la circolazione stradale, sono stati poi riaperti diventando uno dei simboli della città a seguito della pedonalizzazione del centro storico. Bächle è il diminutivo in dialetto svevo del tedesco bach, che significa appunto ruscello. In estate la gente ci cammina scalza, i bambini fanno galleggiare delle barchette. La tradizione vuole che chi ci mette inavvertitamente un piede sia destinato a sposare un abitante del luogo. Le antiche mura medievali di Friburgo Questo caratteristico dedalo di stradine e bächle dall’impronta chiaramente medievale si sviluppano all’interno dell’area un tempo delimitata dall’antica cinta muraria, della quale oggi restano soltanto la porta degli Svevi (Schwabentor) e la porta di San Martino (Martinstor). La prima si trova verso est sotto allo Schlossberg ed è stata costruita intorno al 1200 come porta di ingresso della città. All’interno si trova un piccolissimo museo (Zinnfigurenklause) dove sono esposte circa 10 mila statuette di stagno raffiguranti alcuni importanti momenti storici della città e della regione. La porta di San Martino (Martinstor) invece è più antica e su di essa è ancora visibile l’apertura che la collegava al cammino di ronda. Non si può visitare all’interno. Vicino si trova il Markthalle, il mercato coperto di Friburgo, famoso per lo street food. Scoprire Friburgo: la cattedrale di Nostra Signora e la vita della Münsterplatz Non resta che dirigersi verso Münsterplatz, la suggestiva e centralissima piazza ricoperta di ciottoli e circondata di edifici colorati, sulla quale si erge la cattedrale gotica di Nostra Signora (Münster ovvero duomo, unserer lieben Frau) con la spettacolare torre campanaria alta 116 m., un vero simbolo cittadino. La campana che custodisce è una delle più antiche di Germania e risale al 1258. Affrontando 400 scalini è possibile salire in cima al campanile e godere di una vista mozzafiato. Miracolosamente sopravvissuta ai bombardamenti del 1944, la cattedrale di Friburgo risale al 1200 e l’interno è ancora illuminato dalle originale vetrate realizzate tra il XIII e il XVI secolo da maestranze locali: un vero patrimonio artistico tutto da scoprire. Una volta visitata la cattedrale la vita e il viavai di gente della Münsterplatz non è di certo da sottovalutare, soprattutto davanti all’antico palazzo del Commercio (Historisches Kaufhaus). Questo inconfondibile edificio rosso scuro, costruito nel 1532, era anticamente la sede delle attività commerciali e della dogana. Nel cortile, un tempo usato dai mercanti come deposito per il sale e per il vino, si svolgono oggi eventi all’aperto, tra cui ottime degustazioni di locali vini del Kaiserstuhl. Difficile a credersi, ma se a un certo punto vi stancate dell’onnipresente e buonissima birra, provate ad assaggiarlo. Dal cortile tramite una scala a chiocciola si possono visitare le storiche sale del Camino, quella Imperiale con pilastri in legno di quercia e infine la sala Rococò, celebre per il soffitto con decorazioni ottocentesche. Nella piazza si trovano anche le antiche fontane gotiche dedicate a San Lamberto e San Giorgio. Tutti i giorni eccetto la domenica sulla piazza si svolge inoltre un famoso mercato, il Münstermarkt, dove si possono trovare prodotti alimentari tipici, oggetti di artigianato locale e assaggiare alcune specialità come la lange rote, una tipica salsiccia grigliata. Se arrivati fin qui vi viene appetito vale la pena gustare anche una fumante kartoffelsuppe, la tradizionale zuppa di patate spesso accompagnata da una gustosa wurtsalat (insalata di salsiccia), pane e salumi tipici. In alternativa si consiglia di mangiare un pretzel accompagnato da un generoso boccale di lager all’Hausbrauerei Ferling, uno dei più antichi birrifici di Friburgo, fondato nel 1877, nei pressi della placida Augustinerplatz. Scoprire Friburgo: la casa della Balena e l’università A pochi passi dalla Münsterplatz si trova uno degli edifici più curiosi e “terrificanti” di Friburgo, che di certo incuriosirà tutti gli amanti del mistero e dei film horror. La casa della Balena (Haus zum Walfisch) è un palazzo color terracotta del 1516 con un portale riccamente decorato in stile tardogotico e uno sfarzoso bovindo. Qui ha vissuto Erasmo da Rotterdam dopo la sua fuga da Basilea a causa della Riforma e la tradizione vuole che qui abbia scritto il suo Elogio della Follia, pubblicato per la prima volta nel 1511. Nel 1977, inoltre, Dario Argento scelse il palazzo come location del suo film Suspiria. Una breve passeggiata permette poi di raggiungere la bella Rathausplatz con il nuovo Municipio di Friburgo a fianco di quello antico, risalente alla metà del Cinquecento e che oggi ospita l’ufficio di informazioni turistiche. Il nuovo Municipio invece è ospitato nelle sale rinascimentali che un tempo ospitavano gli uffici amministrativi dell’università. La Albert-Ludwigs-Universität sorge infatti poco distante. Chiamata dagli abitanti semplicemente Albertina, prende nome dal suo fondatore, Alberto VI d’Asburgo. Nell’Ottocento è stato aggiunto anche il nome Ludwig, granduca di Baden. Fondata nel 1457, è una delle più antiche della Germania e all’inizio del Novecento è stata la prima università tedesca ad accettare anche studentesse. L’edificio principale è in arenaria rossa, in stile art nouveau, e sulla facciata riporta il motto “la verità vi renderà liberi”. Le anime di Friburgo: antica e moderna Il quartiere che si sviluppa intorno all’università, che oggi conta circa 30 mila studenti, è ricco di caffè e locali molto frequentati. Qui si può respirare l’anima antica e al tempo stesso modena di Friburgo, rappresentata iconicamente da due edifici molto diversi tra loro costruiti uno di fianco all’altro: il teatro Municipale di Friburgo, risalente all’Ottocento, con il suo aspetto austero e il moderno edificio di vetro scuro che ospita la biblioteca universitaria: una stupenda architettura futuristica e sostenibile, che sfrutta l’energia prodotta dai 2 mila mq di pannelli solari installati sull’edificio. Vale la pena spingersi oltre la zona universitaria per fare due passi sul suggestivo ponte Blu (Wiwilíbrücke). Si tratta di un cavalcavia chiuso al traffico nel 1980 e convertito in percorso ciclo-pedonale, spesso animato dai giovani friburghesi. Il ponte, riconoscibile per la sua forma ondulata e il caratteristico colore blu del suo profilo, collega il centro storico al quartiere di Stühlinger, nella parte ovest della città. Nel periodo natalizio viene decorato con migliaia di lucine. Scoprire Friburgo: lo Schlossberg e la piccola Venezia Se volete godervi la città dall’alto potete salire sulla cima dello Schlossberg (450 m.), raggiungibile tramite la moderna funicolare che parte dallo Stadtgarten, i rigogliosi giardini pubblici che si trovano alle spalle di Münsterplatz, oppure a piedi dalla Schwabentor. Il versante occidentale dello Schlossberg appartiene già alla Foresta Nera mentre sulla cima è stata installata una torre panoramica alta 35 m. dalla quale si può godere di uno stupendo panorama su Friburgo e il territorio circostante. A sud di Augustinerplatz, tra la Martintor e la Schwabentor, si sviluppa una piccola zona altamente suggestiva e piena di vita, anticamente abitata da artigiani di varie corporazioni che necessitavano di acqua per le loro attività e avevano quindi creato un sistema di canali, per i quali la zona è conosciuta oggi come piccola Venezia (Klein Venedig). Qui infatti i tradizionali bächle sono molto più profondi e ampi rispetto al resto della città. La piccola Venezia friburghese si divide nei quartieri di Gerberau (dei conciatori) e di Fischerau (dei pescatori). In un canale del primo, pieno di localini e negozi di abbigliamento, un artista di Berlino ha installato un coccodrillo con le fauci aperte che è diventato il simbolo del quartiere, mentre nel secondo l’elegante Fischerau Straße è caratterizzata da palazzi con facciate di legno dipinte in colori chiari che si affacciano romanticamente sul canale. Nei dintorni di Friburgo: la foresta Nera e lo Schauinsland Il territorio circostante Friburgo è famoso in tutto il mondo per la magnifica foresta Nera, che si estende ad est della città. Un’escursione in questi luoghi incantati come nelle favole dei fratelli Grimm è quindi la naturale estensione di una vacanza a Friburgo. Si possono scegliere molteplici percorsi escursionistici e attività all’aria aperta in luoghi come il lago Titisee (30 km circa) e le cascate di Triberg (55 km), alimentate del fiume Gutach e disposte su sette livelli differenti di roccia granitica. Il lago in inverno è completamente ghiacciato e diventa una immensa pista da pattinaggio, mentre in estate è balneabile e si possono effettuare escursioni in barca a vela o a remi. Le pareti delle cascate invece sono un vero paradiso per gli amanti dell’arrampicata e di sera vengono illuminate per regalare ai visitatori un’atmosfera davvero suggestiva, sferzata dal rumore sordo delle sue acque in caduta libera. La montagna di Friburgo, lo Schauinsland (1284 m.), si raggiunge con una funicolare dal paese di Günterstal (7 km circa), ben collegata con il centro di Friburgo da tram e autobus. Già dalla cabinovia si gode di un superbo panorama sulla valle del Reno e i vigneti del Kaiserstuhl fino ai Vosgi, ma lo stupore arriva in cima, dove lo sguardo riesce ad abbracciare l’intera foresta Nera e le Alpi. Qui è possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta, nordic walking, parapendio, sport invernali, percorrere la pista da scooter più lunga d’Europa oppure visitare il museo minerario e la fattoria-museo Schniederlihof. https://ift.tt/2WMusCN Alla scoperta della città di Friburgo in Brisgovia La cittadina tedesca di Friburgo in Brisgovia (Freiburg im Breisgau in tedesco) sembra collocarsi al di fuori delle normali coordinate dello spazio e del tempo. La sua posizione unica nel centro dell’Europa, a poche decine di chilometri dal confine francese e da quello svizzero, concorre insieme a un clima soleggiato davvero inedito nel panorama teutonico nel conferire alla cittadina un carattere del tutto particolare. Situata ai margini della Foresta Nera (Schwarzwald), tante volte utilizzata come ambientazione dai fratelli Grimm, sembra letteralmente uscita dalle loro celebri fiabe, eppure è al tempo stesso una cittadina estremamente moderna, con un’anima green proiettata al futuro. Scoprire Friburgo: memorie del passato sullo Schlossberg Una romantica collina, chiamata ancora oggi Schlossberg (montagna del castello), lambisce il margine orientale del centro storico di Friburgo. Sopra di essa verso la fine dell’anno Mille fu eretto un castello, oggi non più esistente. Per tutto il Medioevo la città è stata un importante snodo commerciale, grazie alla presenza di numerose miniere d’argento sparse nella Foresta Nera che hanno permesso alla città una rapida crescita economica, urbanistica e anche culturale. Già all’inizio dell’XI secolo lo Schlossberg godeva infatti del diritto di mercato, mentre la fondazione dell’università risale alla metà del Quattrocento. Il toponimo si riferisce proprio a quella libertà amministrativa e culturale per cui Friburgo ha da sempre lottato (da frei, libera, dunque città libera). Dopo essere stata occupata a più riprese da francesi e austriaci tra il Seicento e l’Ottocento, Friburgo nel 1944 subisce un drammatico bombardamento che rade al suolo la maggior parte della città vecchia (Altstadt). Ciò che oggi si può ammirare della cittadina universitaria di Friburgo è dunque frutto di una fedele ricostruzione, seguendo la planimetria originale, dei principali luoghi di interesse storico e artistico, nonché degli edifici pubblici. Scoprire Friburgo: passeggiare lungo i Bächle della città vecchia Una caratteristica distintiva di Friburgo è rappresentata dai bächle, piccoli canaletti in pietra che scorrono per tutto il centro storico. Coperti negli anni ’70 del Novecento in quanto ritenuti pericolosi per la circolazione stradale, sono stati poi riaperti diventando uno dei simboli della città a seguito della pedonalizzazione del centro storico. Bächle è il diminutivo in dialetto svevo del tedesco bach, che significa appunto ruscello. In estate la gente ci cammina scalza, i bambini fanno galleggiare delle barchette. La tradizione vuole che chi ci mette inavvertitamente un piede sia destinato a sposare un abitante del luogo. Le antiche mura medievali di Friburgo Questo caratteristico dedalo di stradine e bächle dall’impronta chiaramente medievale si sviluppano all’interno dell’area un tempo delimitata dall’antica cinta muraria, della quale oggi restano soltanto la porta degli Svevi (Schwabentor) e la porta di San Martino (Martinstor). La prima si trova verso est sotto allo Schlossberg ed è stata costruita intorno al 1200 come porta di ingresso della città. All’interno si trova un piccolissimo museo (Zinnfigurenklause) dove sono esposte circa 10 mila statuette di stagno raffiguranti alcuni importanti momenti storici della città e della regione. La porta di San Martino (Martinstor) invece è più antica e su di essa è ancora visibile l’apertura che la collegava al cammino di ronda. Non si può visitare all’interno. Vicino si trova il Markthalle, il mercato coperto di Friburgo, famoso per lo street food. Scoprire Friburgo: la cattedrale di Nostra Signora e la vita della Münsterplatz Non resta che dirigersi verso Münsterplatz, la suggestiva e centralissima piazza ricoperta di ciottoli e circondata di edifici colorati, sulla quale si erge la cattedrale gotica di Nostra Signora (Münster ovvero duomo, unserer lieben Frau) con la spettacolare torre campanaria alta 116 m., un vero simbolo cittadino. La campana che custodisce è una delle più antiche di Germania e risale al 1258. Affrontando 400 scalini è possibile salire in cima al campanile e godere di una vista mozzafiato. Miracolosamente sopravvissuta ai bombardamenti del 1944, la cattedrale di Friburgo risale al 1200 e l’interno è ancora illuminato dalle originale vetrate realizzate tra il XIII e il XVI secolo da maestranze locali: un vero patrimonio artistico tutto da scoprire. Una volta visitata la cattedrale la vita e il viavai di gente della Münsterplatz non è di certo da sottovalutare, soprattutto davanti all’antico palazzo del Commercio (Historisches Kaufhaus). Questo inconfondibile edificio rosso scuro, costruito nel 1532, era anticamente la sede delle attività commerciali e della dogana. Nel cortile, un tempo usato dai mercanti come deposito per il sale e per il vino, si svolgono oggi eventi all’aperto, tra cui ottime degustazioni di locali vini del Kaiserstuhl. Difficile a credersi, ma se a un certo punto vi stancate dell’onnipresente e buonissima birra, provate ad assaggiarlo. Dal cortile tramite una scala a chiocciola si possono visitare le storiche sale del Camino, quella Imperiale con pilastri in legno di quercia e infine la sala Rococò, celebre per il soffitto con decorazioni ottocentesche. Nella piazza si trovano anche le antiche fontane gotiche dedicate a San Lamberto e San Giorgio. Tutti i giorni eccetto la domenica sulla piazza si svolge inoltre un famoso mercato, il Münstermarkt, dove si possono trovare prodotti alimentari tipici, oggetti di artigianato locale e assaggiare alcune specialità come la lange rote, una tipica salsiccia grigliata. Se arrivati fin qui vi viene appetito vale la pena gustare anche una fumante kartoffelsuppe, la tradizionale zuppa di patate spesso accompagnata da una gustosa wurtsalat (insalata di salsiccia), pane e salumi tipici. In alternativa si consiglia di mangiare un pretzel accompagnato da un generoso boccale di lager all’Hausbrauerei Ferling, uno dei più antichi birrifici di Friburgo, fondato nel 1877, nei pressi della placida Augustinerplatz. Scoprire Friburgo: la casa della Balena e l’università A pochi passi dalla Münsterplatz si trova uno degli edifici più curiosi e “terrificanti” di Friburgo, che di certo incuriosirà tutti gli amanti del mistero e dei film horror. La casa della Balena (Haus zum Walfisch) è un palazzo color terracotta del 1516 con un portale riccamente decorato in stile tardogotico e uno sfarzoso bovindo. Qui ha vissuto Erasmo da Rotterdam dopo la sua fuga da Basilea a causa della Riforma e la tradizione vuole che qui abbia scritto il suo Elogio della Follia, pubblicato per la prima volta nel 1511. Nel 1977, inoltre, Dario Argento scelse il palazzo come location del suo film Suspiria. Una breve passeggiata permette poi di raggiungere la bella Rathausplatz con il nuovo Municipio di Friburgo a fianco di quello antico, risalente alla metà del Cinquecento e che oggi ospita l’ufficio di informazioni turistiche. Il nuovo Municipio invece è ospitato nelle sale rinascimentali che un tempo ospitavano gli uffici amministrativi dell’università. La Albert-Ludwigs-Universität sorge infatti poco distante. Chiamata dagli abitanti semplicemente Albertina, prende nome dal suo fondatore, Alberto VI d’Asburgo. Nell’Ottocento è stato aggiunto anche il nome Ludwig, granduca di Baden. Fondata nel 1457, è una delle più antiche della Germania e all’inizio del Novecento è stata la prima università tedesca ad accettare anche studentesse. L’edificio principale è in arenaria rossa, in stile art nouveau, e sulla facciata riporta il motto “la verità vi renderà liberi”. Le anime di Friburgo: antica e moderna Il quartiere che si sviluppa intorno all’università, che oggi conta circa 30 mila studenti, è ricco di caffè e locali molto frequentati. Qui si può respirare l’anima antica e al tempo stesso modena di Friburgo, rappresentata iconicamente da due edifici molto diversi tra loro costruiti uno di fianco all’altro: il teatro Municipale di Friburgo, risalente all’Ottocento, con il suo aspetto austero e il moderno edificio di vetro scuro che ospita la biblioteca universitaria: una stupenda architettura futuristica e sostenibile, che sfrutta l’energia prodotta dai 2 mila mq di pannelli solari installati sull’edificio. Vale la pena spingersi oltre la zona universitaria per fare due passi sul suggestivo ponte Blu (Wiwilíbrücke). Si tratta di un cavalcavia chiuso al traffico nel 1980 e convertito in percorso ciclo-pedonale, spesso animato dai giovani friburghesi. Il ponte, riconoscibile per la sua forma ondulata e il caratteristico colore blu del suo profilo, collega il centro storico al quartiere di Stühlinger, nella parte ovest della città. Nel periodo natalizio viene decorato con migliaia di lucine. Scoprire Friburgo: lo Schlossberg e la piccola Venezia Se volete godervi la città dall’alto potete salire sulla cima dello Schlossberg (450 m.), raggiungibile tramite la moderna funicolare che parte dallo Stadtgarten, i rigogliosi giardini pubblici che si trovano alle spalle di Münsterplatz, oppure a piedi dalla Schwabentor. Il versante occidentale dello Schlossberg appartiene già alla Foresta Nera mentre sulla cima è stata installata una torre panoramica alta 35 m. dalla quale si può godere di uno stupendo panorama su Friburgo e il territorio circostante. A sud di Augustinerplatz, tra la Martintor e la Schwabentor, si sviluppa una piccola zona altamente suggestiva e piena di vita, anticamente abitata da artigiani di varie corporazioni che necessitavano di acqua per le loro attività e avevano quindi creato un sistema di canali, per i quali la zona è conosciuta oggi come piccola Venezia (Klein Venedig). Qui infatti i tradizionali bächle sono molto più profondi e ampi rispetto al resto della città. La piccola Venezia friburghese si divide nei quartieri di Gerberau (dei conciatori) e di Fischerau (dei pescatori). In un canale del primo, pieno di localini e negozi di abbigliamento, un artista di Berlino ha installato un coccodrillo con le fauci aperte che è diventato il simbolo del quartiere, mentre nel secondo l’elegante Fischerau Straße è caratterizzata da palazzi con facciate di legno dipinte in colori chiari che si affacciano romanticamente sul canale. Nei dintorni di Friburgo: la foresta Nera e lo Schauinsland Il territorio circostante Friburgo è famoso in tutto il mondo per la magnifica foresta Nera, che si estende ad est della città. Un’escursione in questi luoghi incantati come nelle favole dei fratelli Grimm è quindi la naturale estensione di una vacanza a Friburgo. Si possono scegliere molteplici percorsi escursionistici e attività all’aria aperta in luoghi come il lago Titisee (30 km circa) e le cascate di Triberg (55 km), alimentate del fiume Gutach e disposte su sette livelli differenti di roccia granitica. Il lago in inverno è completamente ghiacciato e diventa una immensa pista da pattinaggio, mentre in estate è balneabile e si possono effettuare escursioni in barca a vela o a remi. Le pareti delle cascate invece sono un vero paradiso per gli amanti dell’arrampicata e di sera vengono illuminate per regalare ai visitatori un’atmosfera davvero suggestiva, sferzata dal rumore sordo delle sue acque in caduta libera. La montagna di Friburgo, lo Schauinsland (1284 m.), si raggiunge con una funicolare dal paese di Günterstal (7 km circa), ben collegata con il centro di Friburgo da tram e autobus. Già dalla cabinovia si gode di un superbo panorama sulla valle del Reno e i vigneti del Kaiserstuhl fino ai Vosgi, ma lo stupore arriva in cima, dove lo sguardo riesce ad abbracciare l’intera foresta Nera e le Alpi. Qui è possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta, nordic walking, parapendio, sport invernali, percorrere la pista da scooter più lunga d’Europa oppure visitare il museo minerario e la fattoria-museo Schniederlihof. Friburgo, in Germania, è una città ricca di storia e di bellezze artistiche da ammirare, dalla Cattedrale ai Musei senza dimenticare la Foresta Nera.
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eventisud · 5 years ago
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Ai piedi del monte Vingiolo, a Praia a Mare, si trova il Santuario della Madonna della Grotta che sovrasta la cittadina tirrenica guardando il mare. Dal suo belvedere si può osservare l’Isola Dino ed il Golfo di Policastro. Si tratta di un Santuario mariano che trova la sua ambientazione in una grotta naturale, al cui interno sono  stati ritrovati oggetti risalenti al Paleolitico superiore. 
Vi si accede salendo una scalinata in pietra, alla cui sinistra si possono ammirare delle piccole rappresentazioni delle stazioni  della Via Crucis,  quadretti di medie dimensioni, anch’essi realizzati con pietre di mare da un’artista locale. 
Arrivati in cima alla scalinata si apre la prima grande cavità rocciosa; proprio qui, sulla destra,  si trova il masso sul quale, si racconta, sia stata poggiata la statua della Madonna che “veniva dal mare”. Da qui parte  la seconda scalinata che porta al cuore della grotta, la quale nel punto più alto misura circa 19 mt mentre la  superficie totale è di quasi 2000 mt quadrati. “Sulla destra, entrando, si possono notare caratteristiche concrezioni rocciose sulle quali scorre perennemente una sottile vena d’acqua. Sul fondo della cappella è posto l’altare maggiore, sul quale si apre una nicchia, che contiene la statua della Madonna.  
[ ….] .. all’esterno dell’antro, verso nord, si trova l’ex casa canonica, restaurata di recente.  
Accanto a questa struttura si trova il campanile, che custodisce una singolare campana: si tratta della campana della nave Umballa, della Royal Navy, la marina mercantile inglese, silurata a largo dell’Isola Dino nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre del 1917, da un sommergibile tedesco. Si era in prima guerra mondiale”. [1]   
Questo santuario custodisce in sé il fascino di unire storia e leggenda. Infatti,  “Secondo un’antica tradizione, il culto mariano iniziò in modo miracoloso, ma secondo studi più accurati, è più probabile che la devozione alla Vergine sia stata introdotta da monaci orientali (seguaci di San Basilio), come avvenne per altri santuari del nostro sud. La tradizione popolare ricorda più facilmente la prima versione, che apparve più suggestiva. Essa narra che… il 14 agosto del 1326 il capitano cristiano di un bastimento con equipaggio turco, proveniente dalla Dalmazia (da Ragusa, oggi Dubrovnik), fu costretto dalla sua ciurma minacciosa a fare scalo sulla spiaggia di Praja. I musulmani, infatti, ritenevano che la statua tenuta dal capitano nella sua cabina fosse la causa della difficoltà nel proseguire il viaggio. Il bastimento infatti, si era arrestato, sebbene fosse calmo il mare e sereno il cielo. Allora il devoto navigatore pensò di lasciare il santo simulacro a riparo, nella grotta grande del monte Vingiolo, con l’intento di riprenderlo al suo ritorno. Ma quando, dopo un anno, giunse nel grande antro, trovò numerosi fedeli in preghiera davanti alla statua. Gli parve che la Vergine avesse scelto quel singolare luogo per  essere venerata e ripartì lasciandola dove l’aveva posta l’anno prima”. [1]
Si narra che il primo a scoprire la statua deposta dal capitano sul masso sia stato un giovane pastorello di Aieta, figlio di Giovanna la Vaccara. Gli aietani la accolsero nelle Chiesa della Visitazione (Aieta), ma miracolosamente la stessa fu ritrovata il giorno dopo sullo stesso masso dove era stata inizialmente poggiata.
La statua originale fu trafugata  nel 1979 e quella che si può ammirare oggi è stata realizzata nel 1983, dalla ditta Tschager di Bolzano.  
Il 14 maggio del 1905 fu celebrata la prima incoronazione della Madonna e del Bambino; il 30 novembre del 1916 il Santuario divenne Parrocchia con il titolo Beata Maria Vergine della Grotta, titolo che verrà cambiato in Santa Maria della Grotta nel 1936 dal vescovo Bruno Occhiuto.
Il Santuario ebbe un ruolo fondamentale nel passato, in quanto determinò la nascita del centro urbano e delle varie attività commerciali, nonché la costruzione della prima chiesa dedicata al “Sacro Cuore” (1958). Fu meta di pellegrinaggi, lo è tutt’ora, provenienti dai paesi limitrofi, ed è una tappa importante per i  turisti che attualmente  soggiornano a Praia a Mare. Oggi il Santuario  ha carattere diocesano, cioè ha un rettore (attualmente rappresentato dalla figura di Don Ernesto Piraino, Parroco nella Chiesa Gesù Cristo Salvatore, loc. Foresta, Praia a Mare) che non coincide più necessariamente con la persona del parroco della parrocchia madre, S. Maria della Grotta.
Nonostante ai suoi piedi si muova una cittadina moderna, il Santuario rimane un luogo appartato adatto a chiunque voglia raccogliersi in preghiera e meditazione accolto da questa  “piccola Madonnina” (date le dimensioni della moderna effige), che non distoglie mai lo sguardo dai suoi figli. Un appoggio che dona conforto e sollievo.
[1] Maria Giuditta Garreffa, Santuario della Madonna della Grotta Praia a Mare, Futura Editrice 2005.
Santuario Madonna della Grotta
Ai piedi del monte Vingiolo, a Praia a Mare, si trova il Santuario della Madonna della Grotta che sovrasta la cittadina tirrenica guardando il mare.
Santuario Madonna della Grotta Ai piedi del monte Vingiolo, a Praia a Mare, si trova il Santuario della Madonna della Grotta che sovrasta la cittadina tirrenica guardando il mare.
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rivieradeicedri · 5 years ago
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Ai piedi del monte Vingiolo, a Praia a Mare, si trova il Santuario della Madonna della Grotta che sovrasta la cittadina tirrenica guardando il mare. Dal suo belvedere si può osservare l’Isola Dino ed il Golfo di Policastro. Si tratta di un Santuario mariano che trova la sua ambientazione in una grotta naturale, al cui interno sono  stati ritrovati oggetti risalenti al Paleolitico superiore. 
Vi si accede salendo una scalinata in pietra, alla cui sinistra si possono ammirare delle piccole rappresentazioni delle stazioni  della Via Crucis,  quadretti di medie dimensioni, anch’essi realizzati con pietre di mare da un’artista locale. 
Arrivati in cima alla scalinata si apre la prima grande cavità rocciosa; proprio qui, sulla destra,  si trova il masso sul quale, si racconta, sia stata poggiata la statua della Madonna che “veniva dal mare”. Da qui parte  la seconda scalinata che porta al cuore della grotta, la quale nel punto più alto misura circa 19 mt mentre la  superficie totale è di quasi 2000 mt quadrati. “Sulla destra, entrando, si possono notare caratteristiche concrezioni rocciose sulle quali scorre perennemente una sottile vena d’acqua. Sul fondo della cappella è posto l’altare maggiore, sul quale si apre una nicchia, che contiene la statua della Madonna.  
[ ….] .. all’esterno dell’antro, verso nord, si trova l’ex casa canonica, restaurata di recente.  
Accanto a questa struttura si trova il campanile, che custodisce una singolare campana: si tratta della campana della nave Umballa, della Royal Navy, la marina mercantile inglese, silurata a largo dell’Isola Dino nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre del 1917, da un sommergibile tedesco. Si era in prima guerra mondiale”. [1]   
Questo santuario custodisce in sé il fascino di unire storia e leggenda. Infatti,  “Secondo un’antica tradizione, il culto mariano iniziò in modo miracoloso, ma secondo studi più accurati, è più probabile che la devozione alla Vergine sia stata introdotta da monaci orientali (seguaci di San Basilio), come avvenne per altri santuari del nostro sud. La tradizione popolare ricorda più facilmente la prima versione, che apparve più suggestiva. Essa narra che… il 14 agosto del 1326 il capitano cristiano di un bastimento con equipaggio turco, proveniente dalla Dalmazia (da Ragusa, oggi Dubrovnik), fu costretto dalla sua ciurma minacciosa a fare scalo sulla spiaggia di Praja. I musulmani, infatti, ritenevano che la statua tenuta dal capitano nella sua cabina fosse la causa della difficoltà nel proseguire il viaggio. Il bastimento infatti, si era arrestato, sebbene fosse calmo il mare e sereno il cielo. Allora il devoto navigatore pensò di lasciare il santo simulacro a riparo, nella grotta grande del monte Vingiolo, con l’intento di riprenderlo al suo ritorno. Ma quando, dopo un anno, giunse nel grande antro, trovò numerosi fedeli in preghiera davanti alla statua. Gli parve che la Vergine avesse scelto quel singolare luogo per  essere venerata e ripartì lasciandola dove l’aveva posta l’anno prima”. [1]
Si narra che il primo a scoprire la statua deposta dal capitano sul masso sia stato un giovane pastorello di Aieta, figlio di Giovanna la Vaccara. Gli aietani la accolsero nelle Chiesa della Visitazione (Aieta), ma miracolosamente la stessa fu ritrovata il giorno dopo sullo stesso masso dove era stata inizialmente poggiata.
La statua originale fu trafugata  nel 1979 e quella che si può ammirare oggi è stata realizzata nel 1983, dalla ditta Tschager di Bolzano.  
Il 14 maggio del 1905 fu celebrata la prima incoronazione della Madonna e del Bambino; il 30 novembre del 1916 il Santuario divenne Parrocchia con il titolo Beata Maria Vergine della Grotta, titolo che verrà cambiato in Santa Maria della Grotta nel 1936 dal vescovo Bruno Occhiuto.
Il Santuario ebbe un ruolo fondamentale nel passato, in quanto determinò la nascita del centro urbano e delle varie attività commerciali, nonché la costruzione della prima chiesa dedicata al “Sacro Cuore” (1958). Fu meta di pellegrinaggi, lo è tutt’ora, provenienti dai paesi limitrofi, ed è una tappa importante per i  turisti che attualmente  soggiornano a Praia a Mare. Oggi il Santuario  ha carattere diocesano, cioè ha un rettore (attualmente rappresentato dalla figura di Don Ernesto Piraino, Parroco nella Chiesa Gesù Cristo Salvatore, loc. Foresta, Praia a Mare) che non coincide più necessariamente con la persona del parroco della parrocchia madre, S. Maria della Grotta.
Nonostante ai suoi piedi si muova una cittadina moderna, il Santuario rimane un luogo appartato adatto a chiunque voglia raccogliersi in preghiera e meditazione accolto da questa  “piccola Madonnina” (date le dimensioni della moderna effige), che non distoglie mai lo sguardo dai suoi figli. Un appoggio che dona conforto e sollievo.
[1] Maria Giuditta Garreffa, Santuario della Madonna della Grotta Praia a Mare, Futura Editrice 2005.
Santuario Madonna della Grotta Ai piedi del monte Vingiolo, a Praia a Mare, si trova il Santuario della Madonna della Grotta che sovrasta la cittadina tirrenica guardando il mare.
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Presepi allestiti nei negozi di Alessandria
1.Naturgiocando giocattoleria via Dante Il presepe Naturgiocando è stato realizzato con prodotti in vendita in negozio. La base è in cartone composta da scatole ricoperte con carta da pacco Lo sfondo e la capanna sono stati realizzata con il Playmais I personaggi della Sacra Famiglia e gli animali appartengono al gioco “L’arca di Noè”. Tutti gli altri personaggi appartengono al gioco “Figure del castello”. Le casette e la scritta “Naturgiocando”sono realizzati con il gioco “Cubotti” in legno per costruzioni “. 2a.Symbols via Caniggia Presepe in latta di fabbricazione tedesca. 2b. Symbols via Caniggia Presepe americano in resina 3a.Anfossi Moda via Migliara TITOLO: La creche dans le neplier PROPRIETA’: opera d’arte espressa con totale manualità dal creatore e proprietario Sig. Emiliano Francescon MATERIALE: la radice é un nespolo centenario. Le statuette in legno sono realizzate con ulivo, ciliegio e nespolo. 3b.Anfossi Moda via Migliara Presepe a cura dell’associazione Il Sole Dentro 4.Tu Donna Poi corso Roma Bottiglia in vetro con dentro presepe in rame. Creato dall’artigiano Umberto Zenaro nel 2000 5.Askos ceramiche via Dante Natività in ceramica con angeli decorati in oro zecchino. Produzione artigianale propria 6.2012 intimo Galleria Guerci Presepe in gesso con statuine d’epoca. Collezione del dott. Ugo Robutti 7.Libreria Fissore via Caniggia Presepe dentro capanna in legno con illuminazione elettrica, iconografia tradizionale italiana. Marca Fontanini. Anni ‘90 8.Lemon via San Lorenzo Presepe classico in resina 9.Coffee Set via San Lorenzo Presepe costruito su un ramo d’acacia. Ideato dalla Sig. Carla Novello 10.Nuance de Cafè via Caniggia Presepe di artista Americana. Collezione anni 2000 11.La bottega del Maiale via San Lorenzo Il classico presepe con protagonisti i maialini; Rappresentazione del presepe tradizionale con statuette di maialini. Orchestra di maialini per accompagnare il lieto evento. 12.Quagli via San Lorenzo “Presepe ad fuiachin ” Realizzato con i tutuli e le foglie delle pannocchie sgranate, come si faceva nei primi anni del secolo scorso nelle povere famiglie contadine. Proprietà Arzani-Zanardi 13a. Cioci Ricci via San Lorenzo “Presepe Peruviano” 13b. Cioci Ricci via San Lorenzo “Presepe Carillon” 14.Edicola San Lorenzo 58 via San Lorenzo Piccolo presepe in miniatura ambientato in un villaggio africano, realizzato con diversi materiali. 15a .Piccole Birbe via Vochieri PRESEPE IN CASSETTA Autore STEFANO MARRALI di ALESSANDRIA CITTÀ DI ALESSANDRIA
Presepe artigianale interamente realizzato a mano con materiali naturali (gesso, argilla, legno) e dipinto a mano. Circa 80 ore di lavoro. 15b. Piccole Birbe via Vochieri PRESEPE NEL BORGO Autore STEFANO MARRALI di ALESSANDRIA Presepe raffigurante scorcio del borgo medioevale di Varzi (PV) interamente realizzato e dipinto a mano con materiali naturali. Circa 70 ore di lavoro. 16.La casa degli Agrumi via Vochieri Rappresentazione della natività in chiave rustica. Su un letto di fieno viene ricreata la natività, con la capanna di legno e muschio, Maria e Giuseppe e gli immancabili animali che contribuiscono a riscaldare le fredde notti 17.Il Cilindro via Caniggia Presepe di sughero, artigianato Italiano . 18. Pizzeria Capri via Caniggia Presepe di artigianato Russo 19. Ellens via Caniggia Presepe di carta, artigianato Italiano 20. Semplicemente dolci via Caniggia Presepe con statuine occidentali 21. Pelletterie Chic via Dante Presepe tradizionale di produzione italiana 22. Molina Fashion via Caniggia Presepe tradizionale con statuine classiche 23.Pasticceria Bonadeo Galleria Guerci Presepe composto da capanna, alberi, montagne di cioccolato, personaggi in pasta di zucchero. Tutto realizzata a mano 24.Gioielleria coppo via Dante Presepe che rappresenta il piccolo villaggio di Betlemme… in una scena di vita quotidiana nell’attesa della venuta di Gesù bambino. 25.Pasticceria Gallina via Vochieri Presepe in cioccolato con Natività e ambientazione tipica, realizzato artigianalmente 26.Restauri & Antichità Montano via Verona Natività in terracotta dipinta (inizio 1800) Restauri & Antichità Montano via Verona Presepe napoletano in terracotta dipinta. Natività di fine ‘800. Sotto campana di vetro 27. Sartoria Anastasia via Vochieri Presepe artigianale realizzato in pannolenci 28.Farmacia Invernizzi via Vochieri Presepe di design in ceramica di Alessi 29.Bottega d’arte Bianchi via Milano Presepe napoletano in terracotta dipinta, statuine del 1700 ed ambientazione del 1800 30. Quintessenza corso Roma Natività dal design elegante ed essenziale, realizzata in grès porcellanato completamente lavorato a mano. Prodotto da Linea Sette, laboratorio che prende vita dai maestri ceramisti Flavio Cavalli e Giuseppe Bucco nel 1977 in Marostica e che ricerca e sperimenta per ottenere un materiale ceramico (argille con caolini e feldspati) dalle eccellenti qualità tecniche ed espressive. Questa piccola scultura dai tratti puri nasce per passione e comunica armonia e gioia. 31. Confabitare- Agorà gas e luce via Vochieri Presepe tradizionale composto da capanna realizzata in legno e statue in porcellana 32. Cartoservi via Bergamo Le capanne e le casette dei presepi esposti sono composti da legno, sughero e corteccia; i personaggi sono in resina e terracotta (artigianato fiorentino ed addobbati con stoffa (artigianato napoletano) 33. Talmone piazza Marconi Presepe moderno in resina dipinta con interventi artigianali sull’ambientazione 34.Ottobelli via dei Martiri Presepe artigianale in gesso piemontese CITTÀ DI ALESSANDRIA
lombardo fine ‘800. Proprietà Arch. Daniela Ghetti 35. Arte e Viaggi via Ferrara Presepe Thun 36. Coltelleria Boido via San Lorenzo Presepe cileno con natività in terracotta dipinta a mano 37. Francesca intimo via San Lorenzo Presepe artigianale in legno di acacia naturale di produzione propria 38. Marlboro via San Lorenzo Presepe artigianale palestinese in legno d’ulivo 39. Panetteria Ferrando Maria via San Lorenzo Presepe artigianale in legno naturale stilizzato 40. Enoteca Boido via San Lorenzo Piccolo prezioso Presepe realizzato in oro da un Maestro Artigiano Orafo milanese. 41. Dolci capricci via San Giacomo della Vittoria Presepe in legno e cartapesta tipico napoletano 42. L’Albero via Ferrara Boule in cristallo o presepe in ceramica 43. Polvere di Stelle via Ferrara Legno e cartapesta tipico alessandrino 44. Salmoiraghi &Viganò via Migliara Il Presepe è in linea moderna di legno d’Abete, eseguito artigianalmente seguendo forme classiche e tradizionali. Fa parte di una grande collezione del Santuario Gesu’ Bambino, di Arenzano – GE. 45. Secondamanina via Vochieri SACRA FAMIGLIA: Trittico realizzato in terracotta negli anni 80 dal maestro BRESCI M. artigiano del savonese 46. La sartoria dei viaggi piazza Garibaldi PASTORI E RE VERSO LA SACRA NATIVITA’ PRESEPE di artigiano ignoto a contorno di una splendida SACRA NATIVITA’ in cotto, capolavoro di una suora di clausura (anni ’80). Il percorso di Pastori e Re, guidati dalla Cometa, verso il giaciglio di paglia del Bambino Gesù, confortato da Angeli musicanti, è segnato e rischiarato da ceri. Il viaggio dei Magi è sicuramente di gran lunga più importante di qualsiasi viaggio “cucito” qui in Sartoria, anche se, nel nostro piccolo e col dovuto rispetto della sacralità dell’evento 47. Asei School via Ferrara Un presepe che sottolinea il concetto di fratellanza e festa di unione per tutti i popoli. Sarà allestito un albero di Natale (simbolo natalizio trasversale per molte culture) composto da scatole di cartone colorate di bianco e aperte in direzione della vetrina, all’interno delle quali verrà collocato il presepe illuminato in posizione centrale, e circondato da frasi e parole di unione, fratellanza e amore in tutte le lingue del mondo che verranno apposte all’interno delle altre scatole. L’albero verrà circondato da luci led bianche. La vetrina sarà incorniciata con stencil o figure di polistirolo che richiamano la neve e richiamano l’atmosfera natalizia. 48. My shoes via Dante Classico presepe con capanna, i Re Magi, gli animali, i personaggi, le montagne e il lago. 49. Ristorante Arcimboldo via Legnano Il presepe è composto da alcune statuette in gesso salvatesi dall’usura del tempo e sono da attribuirsi all’epoca fine anni ‘30 inizio anni ‘40. Agli inizi degli anni 50 il presepe è passato alla famiglia Rattazzo. Per completarlo sono CITTÀ DI ALESSANDRIA
state inserite nuove statuine tra gli anni ‘70 e ‘80 ,di materiale più leggero e non deperibile. Le parti del vecchio presepe sono la capanna, costruita in cartone e dipinta con acquarelli, la sacra famiglia, il bue, l’asinello, l’angelo annunciatore in cima alla capanna, due re magi, due cammelli, le casette in sughero dipinte con acquarello,alcuni soggetti e animali. Anche la ghiaia per tracciare la strada è degli anni 50. 50. Farmacia Rizzotti via Vochieri Presepe composto da : una grotta in cui sono presenti il bambino Gesù, Maria, Giuseppe, il bue e l’asino, un prato con un pastore ed il gregge, i tre Re Magi, un’oasi con palma e due cammelli. Il tutto illuminato da stelle per attirare l’attenzione dei passanti. 51.Pharmahappy Via San Lorenzo Piccolo presepe di carta, che ha il sapore dei ritagli d’infanzia, un presepe messicano intriso di tradizione e arte popolare. Un chiaro omaggio alla grande pittrice Frida Kalho, Sagome semplici dai colori intensi e dalle forme naif, un presepe nella foresta abitata da animali. Non mancano certo i personaggi principali: la Madonna ,il Bambinello e San Giuseppe, forti nella loro semplicità grafica; fanno capolino dalla selva anche il bue e l’asinello. Disegnato e progettato dalla designer 52.Sun 68 via Migliara “SWEET CHRISTMAS” Reinterpretazione tenera e soffice del presepe con l’utilizzo di orsi Trudy. 53.Gipsy Bar via Galvani Presepe Napoletano in materiale espanso; mis: 90x61x61 Presepe Tedesco in legno; mis: 22x25x45 Presepe Congolese con statue intarsiate a mano; mis: 37x29x33 Mini Presepe in scatola di legno Presepe su tronco lavorato; mis:22x20x37 54. Bar dei 4 Pazzi via Dante Presepe con materiale di recupero 55. La Coccinella via San Lorenzo Natività artigianali realizzate manualmente con oggetti diversi in legno terracotta e stoffa. 56. Henry Gioielli via Dante Presepe realizzato su tronco d’albero con personaggi stilizzati in metallo 57. Guasco Gioielleria via San Lorenzo Presepe tradizionale 58. Holy Wood via Legnano Presepi frutto del lavoro artigianale di famiglie cristiane di Betlemme. Famiglie che sosteniamo, importando direttamente i loro manufatti in legno di ulivo prodotti nelle loro botteghe artigiane 59. La Perfezione via Dante “Maria che lava” Natività in bacinella 60. Ecostore via San Giacomo della Vittoria Semplice ed essenziale presepe in ceramica, anni 60, colorato a mano ed illuminato, che rappresenta la Natività. I personaggi sono rappresentati con un lieve CITTÀ DI ALESSANDRIA
rilievo, a tutto tondo invece la capanna.. Ricevuto in regalo per il negozio Eco Store di Alessandria dalla mamma del titolare come augurio di buone vendite natalizie! 61. Prenatal via Migliara Presepe a cura dell’associazione I Nani di Tassarolo 62. La Claque via San Giacomo della Vittoria Presepe a cura dell’associazione Oftal AQUERO’ 63. Ortopedia Noli via Dante Presepe a cura di ANMIL e DISABILITY MANAGER 64. Amidali via dei Martiri Presepe a cura dell’associazione parkinson Gli Amici di Lucia 65. Profumeria Piera via Dante Presepe a cura dell’associazione Parkinson Gli amici di Lucia 66.Gioielleria Regalzi via dei Martiri Presepe a cura dell’associazione Il Sole dentro 68. Ottica Vinciguerra via Milano Presepe a cura dell’associazione Il Sole dentro 69.Rivendita 1 via Vochieri il presepe accanto alla cascata 70. Reposi Calzature Piazza Garibaldi Presepe realizzato dai bambini dell’Associazione Il Sole dentro di Alessandria per l’Autismo in collaborazione con i bimbi dell’Associazione il Girotondo di Castellazzo B.da 71. Trimmer’s Via San Lorenzo Presepe realizzato dai bambini dell’Associazione Il Sole dentro di Alessandria per l’Autismo in collaborazione con i bimbi dell’Associazione il Girotondo di Castellazzo B.da 72. Regalzi Gioielli Via dei Martiri Presepe realizzato dai ragazzi dell’Associazione Il Sole dentro di Alessandria per l’Autismo 73. Henry Gioielli Via Dante Presepe realizzato dai ragazzi dell’Associazione Il Sole dentro di Alessandria per l’Autismo
ALESSANDRIA. NATALE AL CENTRO: PRESEPI ALLESTITI NEI NEGOZI. Presepi allestiti nei negozi di Alessandria 1.Naturgiocando giocattoleria via Dante Il presepe Naturgiocando è stato realizzato con prodotti in vendita in negozio.
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