#alunno
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Corriere Umbria di Oggi martedì, 22 ottobre 2024
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mauriziomeani · 2 years ago
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Corsivo Italiano one to one con Fionna una "alunna" veramente attenta e brava nonostante il mio pessimo inglese #esperienzeincorso #calligrafia #calligraphy #lettering #handlettering #calligraphyitalia #alunno #moderncalligraphy #teacher #inchiostro #handwriting #design #goodtype #brushlettering #ink #letters #calligraphygang #course #type #brushcalligraphy #madeinitaly #scritte #cannuccia #amazing #script #calligraphymasters #typography #pennino #corsivo #onetoone (presso Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/Co-19wNMz21/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lapioggiamiaamica · 10 months ago
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Dialogo tra Prof. e alunno
Prof, non ho fatto gli esercizi.’
‘Ma li vogliamo fare prima o poi?’
‘Ma chi?’
‘Ma tu, già!’
‘PROF TU ILLUDI LA GENTE, TUTTO ‘STO PLURALE E POI LA FATICA TOCCA SEMPRE E SOLO A ME.’
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dedoholistic · 11 months ago
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TU e il tuo alunno - Tutta la verità sulla scuola
di Horst Költze e Maria Teresa De Donato
Recensione di Eleonora Davide, Direttore Editoriale e Giornalista
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vintagebiker43 · 8 months ago
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Avete provato a sollevare lo zaino di un qualsiasi alunno delle elementari?
Fatelo e poi chiedetevi come faranno a crescere con una spina dorsale normale.
Invece di pensare ai dinosauri, il saccente Valditara potrebbe cominciare a chiedersi perchè siamo uno dei pochi paesi in cui gli edifici scolastici vengono utilizzati solo al mattino e magari, in attesa di una modifica seria del nostro sistema scolastico, dotare gli stessi edifici di armadietti in modo che i bambini si portino a casa solo quello che serve per fare i compiti per il giorno dopo.
#valditara #zainetti scolastici #scuola elementare
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donaruz · 1 year ago
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Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!
Trilussa 🖋
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amoreinendovena · 1 month ago
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Oggi il mio alunno preferito mi ha chiesto:
-Prof, ma chi è che le sta più simpatico?
Io io d’istinto ho risposto:
-Beh, tu
-Quindi sono il tuo preferito?
E io, mentendo
-No, non ho preferiti. Non posso averne..
Vorrei non averne ma lui ha quelle lentiggini stupende, capelli lunghi, un po’ malizioso e tanto ma tanto furbo. Per concludere è ossessionato dalle le moto già a 11 anni….
Lui non lo sa ma sta crescendo per spezzare il cuore a tante Miriam o semplicemente a sciogliere il cuore di una di loro e starci per sempre.
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useless-rambling · 1 year ago
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Recuperate tutte le puntate della seconda stagione horror di Un Profe, eccomi a dispensare delle considerazioni assolutamente non richieste.
Pros:
1. Mimmo
Non me ne vogliano le Simuel Truthers ma a me quel ragazzo fa spaccare sin dall'interazione con Lombardi. Promosso a pieni voti.
2. Il padre di Manuel
Mi aspettavo il cliché del belloccio ma dannato e inaffidabile che mette le corna alla compagna e la lascia non appena scopre di essere incinta, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa nel constatare che Nicola sia un personaggio del tutto diverso e - apparentemente - un padre che si preoccupa dei propri figli, anche se ha scoperto l'esistenza di uno di essi circa due secondi fa.
Cons:
1. Tutto il resto
(la recitazione la sceneggiatura scritta col culo "quella gonna è da urlo" non si può sentire le mie orecchie non captavano una frase simile da quando ero piccola e mia cugina mi costringeva a guardare dawson's creek su italia1 e quindi un bel po' di tempo fa fate voi i conti l'aggressione omofoba passata in sordina ma sì sono solo sciocchezze il razzismo all'italiana mascherato da comicità dante che non si fa i cazzi suoi andrebbe denunciato per aver costretto un suo alunno a rivelare i suoi traumi davanti a tutta la classe l'intera seconda stagione come remake della prima gli sceneggiatori vengono pagati due scellini a testa mimmo bruni interpreta manuel ferro nina interpreta alice ché manuel c'ha il kink per le donne con una creatura al seguito e che gli ricordano sua madre luna interpreta monica prequel version simone interpreta se stesso ma poi quanto cazzo è inquietante l'ammiratore di luna speriamo non sia mimmo che questa storia che lei ha una cotta per lui mi dà da pensare boh)
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eliophilia · 2 months ago
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Hybris 
Stava andando (quasi) tutto bene. Il giorno prima avevo messo dei selfie dove in effetti mi sentivo di nuovo carina dopo tanto tempo, visto che ultimamente stavo pensando solo a lavorare e basta, curandomi minimamente del mio aspetto, se non quel poco che bastava per andare in giro ogni giorno e mostrarmi alla gente. Stavo facendo tre lavori contemporaneamente e forse la seccia ha voluto punirmi pensando che stessi avendo troppe soddisfazioni, e infatti. Il giorno dopo un fulmine a ciel sereno, e quando dico “fulmine” immaginate proprio nel mio cervello il suono: BUMTRASHSTABADABUMDABUM. Perché così è stato.
Precisamente due mesi fa mostravo anche qui le mie perplessità sulla nuova scuola e su quanto avessi paura di come sarebbe andata dopo. A dir la verità successivamente la situazione si è stabilizzata, avevo la mia classe con le mie colleghe e andava tutto bene. Ora che trovo il coraggio di raccontarlo mi sembra tutto ancora più incredibile. Quando ad un certo punto, martedì per la precisione, la direttrice, anche se posso anche evitare di chiamarla così ormai perché non è più nessuno per me, mi chiama in ufficio e BELL E BUON ALL’INTRASATT mi licenzia. Lì per lì non ho capito molto perché la stronza (ops) me l’ha detto mentre stavo facendo lezione e sono caduta da un pero alto 800 metri. Mi dice che faccio troppe assenze e se “concede” giorni di festa a me poi deve concederle anche alle altre che glielo chiedono e lei non può permetterselo. Capite bene che già così sembra un discorso surreale per diversi motivi, che ora andiamo ad analizzare: 1. se pure avessi fatto delle assenze, le ferie sono concesse nel contratto dunque non dovrei giustificarmi di niente; 2. queste cosiddette assenze erano praticamente il lunedì e il mercoledì perché dovevo fare gli esami e lei lo sapeva benissimo da giugno che sono iscritta alla magistrale; 3. ho cercato di concentrare gli esami proprio in quella settimana in modo da non fare altre assenze proprio per non creare problemi (e chi cazz m’ha fatt fà di avere tutta questa accortezza); 4. devo fare altri due esami e poi ho pure finito; 5. quando mi assentavo non lasciavo la classe scoperta perché non ero la titolare, c’erano sempre altre due maestre ad occuparsene, quindi non creavo problemi a nessuno; 6. valeva lo stesso per le altre classi quindi, anche se altre maestre avessero chiesto dei giorni di permesso, non avrebbero creato alcun problema; 7. la cessa non mi aveva fatto ancora neanche il contratto quindi non doveva giustificare le assenze da nessuna parte visto che non cagavo il cazzo a nessuno né professionalmente né fiscalmente (questo l’ho saputo quel giorno stesso quando mi ha cacciato via). Devo andare avanti?  Quel giorno io volevo addirittura rimanere fino alla fine del mio orario di lavoro, se non avessi chiamato mia madre e se lei non mi avesse detto “torna a casa” io sarei pure rimasta lì come la cretina. E appena ho messo il piede fuori da quel cancello cos’è successo? Una maestra di un’altra classe stava al posto mio. Dunque il vero motivo qual è? Che questa maestra (di sostegno), che aveva perso il suo alunno perchè aveva cambiato scuola, non poteva andare a casa (sicuramente ha qualche santo in paradiso) e invece di mandare a casa lei che era lì da due settimane, ha pensato bene di cacciare via me.   L’umiliazione è stata scottante, quando sono salita sopra a raccontarlo alle mie colleghe, prima di andarmene, c’è stato un pianto generale, nostro e dei bambini. Alcuni sono andati anche via piangendo e le mamme hanno chiesto cosa fosse successo. Alcune mamme le conosco anche al di fuori della scuola e ho pensato di aver fatto una figura di merda assurda. Anche se la colpa non è mia, anche se è successo tutto all’improvviso, mi sono sentita portare via un pezzo. Come se non bastasse, la cessa ha messo pure in giro voci del tipo che rispondevo male agli alunni e se avesse continuato l’avrei pure denunciata. Già devo subire il fatto di essere stata cacciata per le troppe assenze che non esistono, ci mancava pure la diffamazione in un paese piccolo con tre scuole private in croce. 
Ho sbagliato tutto da quando me ne sono andata dalla vecchia scuola a giugno probabilmente, questa è stata la mia punizione per essere stata, per una volta troppo ambiziosa. Per voler uscire da un ambiente deleterio e voler cercare, nel mio piccolo, di insegnare invece di restare alle scuole materne? Ma che avrò fatto di male? È ancora questo il karma che mi porto dietro da quando la mia professoressa delle medie mi puntò e mi tormentò per tutti e tre anni di scuola? È successo di nuovo? Ma soprattutto... devo ricominciare tutto da capo?  Senza contare il fatto che mi guardano tutti con rassegnazione come per dire “Hai visto? Hai fallito di nuovo? Strano, non succedeva da troppo. Adesso che farai? Starai di nuovo tutto il giorno in casa a non fare nulla?” Per esempio, la mia amica stamattina: “Eh ma ormai a novembre è difficile che chiamino ancora qualcuno, le classi ormai sono fatte”, cosa che ovviamente penso anch’io ed è una delle mie maggiori preoccupazioni ora che sto mandando i curriculum a mezzo mondo, però sentirlo dire fa sempre un po’ più male.  Che devo fare? Cerco di non piangermi addosso e di aprirmi anche altre strade, così come ho sempre fatto, dato che le elementari comunque non mi davano punteggio e altrove non posso ancora insegnare. Cerco di non pensare di essere una fallita anche se mi brucia ancora quello che è successo, mi godo di nuovo lo svegliarsi senza sveglia (anche se ho un pappagallo quindi praticamente è uguale), cerco di occupare il tempo con quello che conosco, cercando quello che devo fare per il futuro, studio, leggo, scrivo, (faccio cose NON vedo gente), aspetto che torni il mio fidanzato che non vedo da più di un mese, cerco di non sbattere con la testa al muro e prendermela con tutti quelli che stanno avendo successo nella proprio vita.  E sto qua. A sentire freddo, a impigrirmi, senza un Coccolotto che profumi (non li ho trovati da nessuna parte, neanche dall’altra parte dell‘Italia), con un astuccio nuovo, una borsa nuova con delle spille nuove, un termos nuovo, una serie di cose nuove che ora non mi serviranno e sono durate quanto un gatto in tangenziale, a credere di non riuscire mai a trovare un posto nel mondo in cui mi apprezzino per quello che sono e dandomi la possibilità di esprimere a pieno tutte le mie capacità (perché le ho e sono pure parecchie), e a pensare che neanche ultimamente è uscito un singolo adatto per poter piangere sopra tutte le mie lacrime. 
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chez-mimich · 3 months ago
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IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE
“Il maestro che promise il mare” di Patricia Font, in questi giorni nelle sale, sembra ricalcare il cliché di tanti altri film, spesso anch’essi tratti da storie vere, dove un insegnante sembra condurre da solo, contro tutti e tutto, una battaglia per affermare un metodo di insegnare anticonformista e più partecipativo, o inclusivo, come si ama dire oggi. Forse su questa linea cinematografica che va da “L’attimo fuggente” di Peter Weir fino a film più casalinghi come “Un mondo a parte” di Riccardo Milani, passando per prodotti cinematografici di qualità media come “Don Milani, il priore di Barbiana” di Andrea e Antonio Frazzi. La divagazione forse può sembrare non pertinente, ma di fatto il filone è sempre ben nutrito. La storia narrata è quella di Antoni Benaiges, maestro catalano spedito in una zona della Spagna profonda e franchista, allo scopo di riaprire la scuola di uno sperduto paesino, Banūelos de Bureba, nei pressi di Burgos. Il maestro si mette subito in (cattiva) luce, oltre che per il suo modo originale di insegnare (attraverso la redazione di quaderni tematici fatti stampare dai bambini), anche per un ostentato ateismo. La vicenda è narrata su due piani, quello del protagonista e quello della pronipote che viene a conoscenza di uno scavo, volto a ritrovare le fosse comuni dei martiri del regime franchista, centinaia di migliaia di corpi dimenticati tra i quali quello del maestro Antoni Benaiges. Il maestro che rivive anche nel ricordo di qualche vecchio alunno ancora in vita, perché tra le tante e dirompenti novità pedagogiche, aveva promesso ai bambini, del paesino isolato e tagliato fuori dal mondo, di portarli a vedere il mare. Il film è ben girato, forse anche troppo, il taglio delle immagini è molto curato, il colore è saturo di sfumature livide (come il clima di quegli anni), in alcune riprese in altre caldo e pastoso. Il ritmo della narrazione è scandito da tempi regolari. I due piani narrativi si giustappongono con misura ed equilibrio, gli attori, semi sconosciuti, interpretano i personaggi con sobria credibilità. Gli ingredienti dunque ci sono tutti per essere un gran film, ma com’è noto l’insieme dovrebbe essere più della somma delle parti ed è proprio in questo che il film mostra qualche inevitabile limite. Sarebbe bastato un passo nella giusta direzione per diventare qualcosa di più di un bel film…
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aldameriniofficial · 7 months ago
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Quando venni ricoverata per la prima volta in manicomio ero poco più di una bambina, avevo sì due figli e qualche esperienza alle spalle, ma il mio animo era rimasto semplice, pulito, sempre in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte; del resto ero poeta e trascorrevo il mio tempo tra le cure delle mie figliole e il dare ripetizione a qualche alunno, e molti ne avevo che venivano a scuola e rallegravano la mia casa con la loro presenza e le loro grida gioiose. Insomma era una sposa e una madre felice, anche se talvolta davo segni di stanchezza e mi si intorpidiva la mente. Provai a parlare di queste cose a mio marito, ma lui non fece segno di comprenderle e così il mio esaurimento si aggravò, e morendo mia madre, alla quale io tenevo sommamente, le cose andarono di male in peggio tanto che un giorno, esasperata dall'immenso lavoro e dalla continua povertà e poi, chissà, in preda ai fumi del male, diedi in escandescenze e mio marito non trovò di meglio che chiamare un'ambulanza, non prevedendo certo che mi avrebbero portata in manicomio. Ma allora le leggi erano precise e stava di fatto che ancora nel 1965 la donna era soggetta all'uomo e che l'uomo poteva prendere delle decisioni per ciò che riguardava il suo avvenire.
Fui quindi internata a mia insaputa, e io nemmeno sapevo dell'esistenza degli ospedali psichiatrici perché non li avevo mai veduti, ma quando mi ci trovai nel mezzo credo che impazzii sul momento stesso in quanto mi resi conto di essere entrata in un labirinto dal quale avrei fatto molta fatica ad uscire. Improvvisamente, come nelle favole, tutti i parenti scomparvero.
La sera vennero abbassate le sbarre di protezione e si produsse un caos infernale. Dai miei visceri partì un urlo lancinante, una invocazione spasmodica diretta ai miei figli e mi misi a urlare e a calciare con tutta la forza che avevo dentro, con il risultato che fui legata e martellata di iniezioni calmanti. Ma, non era forse la mia una ribellione umana? non chiedevo io di entrare nel mondo che mi apparteneva? perché quella ribellione fu scambiata per un atto di insubordinazione?
Un po' per l’effetto delle medicine è un po' per il grave shock che avevo subito, rimasi in istato di coma per tre giorni e avvertivo solo qualche voce, ma la paura era scomparsa e mi sentivo rassegnata alla morte.
Dopo qualche giorno mio marito venne a prendermi, ma io non volli seguirlo. Avevo imparato a riconoscere in lui un nemico e poi ero così debole e confusa che a casa non avrei potuto far nulla. E quella dissero che era stata una mia seconda scelta, scelta che pagai con dieci anni di coercitiva punizione.
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l-incantatrice · 2 years ago
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A proposito dell’episodio del ragazzo che ha accoltellato la sua insegnante qualcuno si chiede come mai nessuno si fosse accorto dei problemi che aveva lo studente. Io che ho lavorato molti anni nella scuola non mi stupisco di ciò. Se un insegnante si accorge che un suo alunno ha comportamenti sopra le righe o problematici avverte la famiglia e consiglia un incontro del ragazzo con lo psicologo della scuola. In ogni istituto ce n’è uno che almeno una volta a settimana attiva uno sportello di ascolto,però accetta solo le richieste che vengono direttamente dagli studenti. Perciò se il ragazzo non vuole e la famiglia non lo supporta nella scelta,tutto finisce in un nulla di fatto. Inoltre se un docente mette una nota disciplinare a un ragazzo per comportamento scorretto e lo segnala al preside spesso la cosa viene minimizzata. Purtroppo la scuola oggi risponde alla legge di mercato per cui il cliente ha sempre ragione e i presidi preferiscono non avere rogne con le famiglie. Anche perché molti genitori cercano di giustificare i comportamenti dei figli dicendo che le loro reazioni sono dovute a qualche sofferenza passata,come il divorzio dei genitori,la morte del nonno,chi più ne ha più ne metta. Oppure li difendono a spada tratta,si presentano a scuola accompagnati dall’avvocato che minaccia di denunciare il preside,gli insegnanti e via dicendo
E allora io non mi stupisco dell’insegnante accoltellata,del resto casi come questo ce ne sono già stati e ce ne saranno ancora. Va già bene se non danno la colpa a lei di quanto accaduto
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susieporta · 2 years ago
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Pensavo all’invidia
Tutti noi, più o meno, siamo portatori di un dubbio su noi stessi:
di non valere
di non essere adeguati
di non essere un granché
Attenzione!
Non facciamoci trarre in inganno da chi ci sembra sfavillante: magari si sente ancora più insicuro di noi.
Sapete una cosa?
I social sono una coperta molto spesso patinata dietro alla quale copriamo la polvere che ci sentiamo addosso.
Ci misuriamo con la vita degli altri e calcoliamo i centimetri che ci separano dall’avere la loro bellezza. Valutiamo quanti grammi di felicità ci mancano per sorridere come loro. Verifichiamo di continuo l’esistenza altrui, trascurando la nostra.
Di frequente sbirciamo e paragoniamo. Abbiamo negli occhi e in testa un calcolatore emotivo che alla fine ci vede come “meno”, come perdenti.
Fuori dalla festa.
La persona con cui facciamo i conti dentro al nostro bilancio continuo ha una relazione, forse ha figli. È invitata a feste, siede tra quelli che contano. Ha copertine, denti bianchi e perfetti. Un corpo da urlo, tonico e alla moda. Ha amici, recensioni con aggettivi al superlativo.
Ha tutto.
Supponiamo, anzi siamo pronti a giurarlo, che (presunte) ricchezza e successo siano sinonimo di contentezza.
E invece no, fidatevi.
Ho ascoltato decine e decine di vite, piene di lustrini tristi in verità.
Quando facevo l’insegnante, molti anni fa, ero solita sorprendere qualche alunno intento a copiare.
Guarda sul tuo foglio, dicevo.
Ecco, l’invito che faccio oggi a me e a te che mi stai leggendo qui ora:
guarda sul tuo foglio.
E scrivi la tua ricetta. Con gli ingredienti che hai, senza sprecare tempo e pensieri.
Fanne il miglior piatto che puoi, oggi, e goditi te. Mentre sei
***
ameyacanovi su Instagram
Anche di questo parlo nei miei libri
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➡️ https://amzn.to/3rQWOuu
#invidia #dipendenzaaffettiva #relazioni #Ditroppoamore
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naturalistadibordo · 7 months ago
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Uno dei classici, per noi insegnanti, è trovare l’ex alunno/a praticamente ovunque. Io ho una lunga esperienza di ricoveri di mia madre in ospedale, con l’apparizione dell’ex alunno di turno, deus ex machina medico, infermiere, radiologo…che sistema tutto a tempo di record . Aggiungo questo episodio alla saga del bene che ritorna, quando meno te lo aspetti.
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dedoholistic · 11 months ago
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Un GRAZIE di cuore alla Prof.ssa Giovanna della Bella per questa stupenda recensione!
“Tu e il tuo alunno” di Horst Koltze e Maria Teresa De Donato. Recensione di Giovanna della Bella
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vintagebiker43 · 5 months ago
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ilGiornale
Bacchettata ai pm: "Chi è eletto dal popolo non può dimettersi per un'indagine"
Alunno Errante
Chi è eletto dal popolo evidentemente diventa un "dio", per il nostro Nordio venuto dal pianeta Marte. In nessun paese democratico dell'Occidente accade che un politico sospettato di reati, perfino sottoposto a misure cautelari personali, rimanga al suo posto. Se Nordio crede che i PM (e i giudici del riesame) abbiano tutti sbagliato, allora è un altro discorso. E' lui il ministro della giustizia, perché non aziona i suoi poteri per scoprirlo e aprire le porte sanzionatrici? Perché anche da questo punto di vista non c'è nulla! Nordio... il peggior guardasigilli della storia, in linea col governucolo d'improvvisati che stanno sfasciando la già claudicante Italia.
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