#altalenando
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armandoandrea2 · 1 year ago
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Godimi in quest'attimo
godi l'interezza del pensiero
saziati di corrompente incertezza,
altalenando con il senso di pienezza
e l'utopica visione di mistero
mai scoperto
sul ciglio di quell' uscio che è la tua pazzia
nel centro del mio ventre che poi è quella mia
mai celata
concreta salita verso un piacere immenso
consapevolezza e sdegno del mio senso.
Almina Madau
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viaggiatricepigra · 2 years ago
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Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe. Davvero finisce così? Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere. Facciamo un passo indietro. Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra. Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie). So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione) La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita. Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici. Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra. Continua ⬇️ https://instagr.am/p/Cr28m78I_4D/
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lallawandavi · 4 years ago
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There is something very magical about swings. As a child in the local neighbourhood gardens in Italy, I used to love the adrenaline of swinging as fast as I could, with the excitement of closing my eyes and pushing through the air as fast as I could, only to look at the sky and breathing in the air at full speed! The air this afternoon was so cold, but the memory of it all warmed my heart up straight away. It’s funny to see how certain memories, particularly connected with our experiences of being alive, never fade, they stay with us forever . Wherever we are! . . . . . . #swingingfromtrees #altalenando #inghilterraitalia #childhoodmemories #certainmemorieswillneverfade #beingachild #swing #infanzia #nottinghamshire #nottslife #waterreflections (at Nottingham, United Kingdom) https://www.instagram.com/p/CH_GK-XFOQs/?igshid=1wrhuxsa9ws1z
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sennar82 · 6 years ago
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Bimba sull'altalena... #bimbaaiueo #altalenadecor #donnafindabambina #altalenando #bambina #bimbafelice #bimba #bambinamia #altalenafanzine #abbigliamentobambina #bimbaylola #prilaga #altalena #altalenandofelicemente #altalenatime #bimbaylolabag #bimbang #bimbaylolaoriginal #bambinas #modabambina #boutiquebambina #bimbaylolamurah #bambinafelice #bellabambina #bimbamia #altalenante #altalenanti #altalenagigante #lamiabambina #altalenasullaluna #bimbaylolasale https://www.instagram.com/p/B12OdqeoHZR/?igshid=1h84ft5zdzjpc
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t-annhauser · 2 years ago
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Ogni cittadino è chiamato al suo dovere
Specialmente verso i primi di febbraio, in Italia, a noi uomini di ingegno viene richiesta come a tutti la partecipazione al rito collettivo del Festival di Sanremo, soprattutto se ci troviamo calati in un contesto familiare e non invece ritirati nella quiete del nostro eremo celeste a leggere Arturo Schopenhauer. Bisogna solo accettare di indossare una maschera, fare come i giapponesi, che in pubblico offrono una facciata socialmente rispettabile (tatemae), e dentro tengono nascosti i loro veri sentimenti (hon'ne). Io credo che molti dei problemi di socializzazione di noi timidi introversi nascano dal non accettare di indossare questa maschera in pubblico, vuoi per dignità, vuoi per manifesta incapacità di recitazione, vuoi perché vorremmo che in noi l'individuo sociale coincidesse quanto più possibile con quello interiore: non è possibile. Al festival di Sanremo, qui da noi, non ci si può sottrarre, forse abitando all'estero, ma all'estero-estero, che non vale essere di San Marino o Città del Vaticano, siamo tutti coscritti noi residenti dello italico stivale, e chi non partecipa è un disertore, un ladro o una spia, russa, ovviamente. Detto questo, quest'anno proprio non ce la faccio a fare l'italiano, a pipparmi ancora Benigni, gli applausi a Mattarella e tutta l'autocelebrazione farlocca e vanagloriosa della patria (ma quale patria? disse raccogliendo a tulipano le cinque dita della mano destra, altalenando quel fiore nella ipotiposi digito-interrogativa tanto in uso presso gli Apuli), la maschera mi scende, nemmeno a tenerla su con gli elastici dietro alla nuca, quelli che non tirano le orecchie, non ce la faccio, per quest'anno mi chiamo fuori, sono out.
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blueforever31 · 5 years ago
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Mettersi a camminare mano con mano altalenando i bracci in un marciapiede affollato, tenersi per mano, guardarsi mentre si cammina, sorridere di noi, io la chiamo felicità, piccoli gesti che fanno una storia, la nostra.
Franco Rinaldi
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chiarasolems · 7 years ago
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disturbo da alimentazione incontrollata guarire
disturbo da alimentazione incontrollata guarire
#disturbodaalimentazioneincontrollata #guarire: #bingeeating Guarire dopo 20 anni di dolore riflessione e testimonianza
disturbo da alimentazione incontrollata guarire: Mi chiamo Stefania, avevo 15 anni quando ho cominciato a soffrire di binge eating, cioè abbuffate compulsive senza vomito. Sono stata malata per oltre 20 anni, quella era la mia vita, l’unica che conoscevo. Altalenando tra dolore…
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enricocassi · 6 years ago
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Febbraio all’insegna della grande musica a Vernante, in provincia di Cuneo, con una rassegna di quattro imperdibili eventi nel teatro San Nicolao, organizzati in collaborazione con l’associazione Meltin Pop e Bazum Circus.
Il cantautorato elegante di Zibba, la musica esplosiva e talentuosa dei Magasin du Cafè, le risate assicurate con la ½ Ora canonica e l’energia del folk rock occitano dei Lou seriol saranno gli ingredienti preziosi di questa nuova iniziativa dedicata alla musica di qualità.
ZIBBA
Un nuovo viaggio per ZIBBA.
Dopo #LECOSETour, partito dall’Alcatraz di Milano prima di toccare i principali club italiani, ecco un nuovo capitolo live che porterà il suo ultimo disco Le Cose, uscito il 2 febbraio 2018 per Platonica, di nuovo sul palco.
Le cose da solo metterà al centro la musica di ZIBBA, nella sua dimensione più intima.
Il pubblico potrà così scrutare il cantautore ligure da un punto di vista diverso e vicino al cuore di ogni sua canzone. Accanto alla delicatezza acustica non mancherà l’energia che da sempre accompagna ZIBBA, per un equilibrio raro ed emozionante.
La carriera
Una delle più interessanti realtà del nuovo cantautorato italiano. In bilico tra il roots rock e la poetica dei grandi cantautori, altalenando tra echi jazz e ritmi in levare, nel 1988 forma la band Zibba e Almalibre.
Savonese d’origine, vincitore della Targa Bindi nel 2011, del Premio Tenco nel 2012 e del Premio della Critica al Festival di Sanremo nel 2014, Zibba è oggi non solo cantautore e talent scout, ma anche autore per l’etichetta Warner.
Ha prodotto testi per Eugenio Finardi, Cristiano De Andrè, Patty Pravo, Emma Marrone, Max Pezzali e ha collaborato con mostri sacri della musica come Jack Savoretti, Tiziano Ferro, Alex Britti, Federico Zampaglione, Jovanotti e molti altri.
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afinegiornata-blog · 7 years ago
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Non è vero. #impareremo #imparare #parola #calligrafia #calligraphy #nero #nerosubianco #bianco #biancosunero #testadura #dimenticare #avanti #domani #futuro #nonsense #senso #arrivederci #pausa #basta #stop #disagio #sincronia #altalenando #distanza #follia #ancora #diary #tu
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viaggiatricepigra · 2 years ago
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Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe. Davvero finisce così? Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere. Facciamo un passo indietro. Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra. Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie). So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione) La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita. Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici. Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra. Continua ⬇️
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fondazioneterradotranto · 7 years ago
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2018/04/13/antonio-mingolla/
Antonio Mingolla, tra sguardi, corporeità e leggerezza
Antonio Mingolla, Equilibrio
  di Alessio Palumbo
  Trattandosi della prima intervista per il sito della Fondazione Terra d’Otranto, le chiediamo di presentarsi ai nostri lettori. Ci dia qualche nota biografica, ma soprattutto ci parli del suo percorso artistico.
Sono nato a Brindisi il 10 marzo 1983 ed ho studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce; appassionato cultore della nostra storia, sono stato co-fondatore del Gruppo Archeo Brindisi, collaborando a numerosi progetti per lo studio e la salvaguardia del patrimonio storico ed artistico della mia città e del suo territorio.
Nonostante la giovane età, ho già nel mio pregresso numerose mostre personali e diverse collettive d’arte. Oggi vivo in Veneto e insegno discipline pittoriche in un istituto superiore.
Per ciò che attiene il mio percorso artistico, in un primo periodo ho realizzato soprattutto architetture dipinte e paesaggi urbani tutti molto dettagliati. Tanto rigore e precisione geometrica, che sembrava sottintendere tranquillità, poneva in risalto l’inconsapevole assenza della figura umana.
Durante il soggiorno a Venezia, bellissima città che mi ha fortemente segnato nel carattere e nelle vedute personali, ho avviato una sorta di seconda fase: ho rivisto e maturato diverse tecniche, concentrandomi sulle figure e particolarmente sui volti e sul fisico, sforzandomi di cogliere ed evidenziare la differenza tra la corporeità dell’uomo e la leggerezza della sua psiche.
Il risultato di tale percorso sono state le varie mostre tenute in numerose città come Lecce, Milano, Pechino e, ultima in ordine di tempo, Venezia, presso la Carriòn Gallery.
paesaggio architettonico
  Ritratto
  studio per un personaggio del fumetto. Olio su carta
  senza tempo. olio e foglia oro su tela.
  Soffermiamoci per un momento sulla produzione artistica. La prima impressione che si ha osservando le sue opere è quella di trovarsi di fronte ad un affascinante gioco temporale: soggetti appartenenti al passato, volti e corpi da arte classica, rinascimentale o barocca, ma con tracce di attualità
Tecnicamente mi ritengo legato al passato, ma le tematiche, i corpi e gli sguardi sono decisamente attuali, anche perché sono ispirato dalle persone che incontro casualmente o volutamente. Mi sforzo di ritrarre il loro pensiero, tentando di fermare il loro inconscio che cerco di percepire dallo sguardo e dalla mimica facciale, tendendo ad un surrealismo che è slegato dagli schemi classici. Magari poi gioco con i sentimenti percepiti, specie se il soggetto ed il suo sguardo lo consentono, altalenando tra la sua fisicità, che carico di pensieri, il tempo e lo spazio, evidenziando contrapposizioni e ambivalenze e soprattutto la malinconia e la gioia.
Il rapporto tra peso e leggerezza è un altro tema da me molto avvertito da quando sono a Venezia, città lagunare caratterizzata dalla mole dei suoi palazzi sontuosi che apparentemente galleggiano sull’acqua: un’eccezionale metafora della fragilità umana impostata su apparenze spesso inconsistenti se non vane.
Tobiolo, olio su tela.
  Tritone, olio e foglia oro
  Veniamo ora ai soggetti delle sue ultimissime opere, ossia i dogi veneziani. I motivi di questa scelta? Un omaggio alla “patria d’elezione”?
Una bella prova, che è felicemente capitata nel mio percorso artistico. I ritratti dei dogi mi sono stati commissionati dall’hotel Antico Doge di Venezia, grazie alla segnalazione loro pervenuta dalla professoressa dell’Accademia di Belle Arti Francesca di Gioia, cui va la mia gratitudine e riconoscenza.
Pur se dura prova, ho subito accolto la proposta con entusiasmo, dando inizio ad una quadreria di ritratti di alcuni dogi della Serenissima. Ovviamente la rassegna è parziale, vista la lunga serie dei celebri personaggi.
A conferma di quanto le ho detto, gli sguardi sono il punto di forza dei personaggi ritratti, per ognuno dei quali ho voluto ricercare una interazione con chi li osserva, che non è più semplice spettatore ma protagonista anch’egli. Tenga presente che per alcuni dogi ritratti sono ricorso a modelli reali, i cui nomi ovviamente qui non rivelerò; sono tuttavia certo che essi vi si riconosceranno, magari ricusando quelle tinteggiature rosseggianti che ho pastellato intorno ai loro volti, per astrarli dalla contemporaneità e per conferire loro la sacralità che conviene ad eterni personaggi che hanno scritto la storia della Serenissima.
Pur nelle loro pose ieratiche, consapevoli del ruolo importante ricoperto, paludati negli sfarzosi abiti del tempo in cui vissero, ecco che attraverso gli occhi si rivelano comuni mortali, magari fragili, malinconici, paurosi. Buona parte dei soggetti da me ritratti, come può notare, li ho voluti raffigurare in età giovanile, racchiudendo in ognuno di essi l’inconsapevolezza ed il mistero della vita che sta loro davanti, con le sue mille sorprese, belle o brutte che siano, ma comunque meritevole di essere vissuta.
Il ritratto del Doge Ottone Orseolo, olio su tela.
  Ritratto del Doge Pietro Candiano, olio su tela.
  Alla base di questa eccezionale abilità realizzativa c’è, presumibilmente, l’esempio e l’insegnamento dei grandi “maestri”. C’è qualche pittore al quale fa uno speciale riferimento?
Non ho una particolare predilezione per un pittore, ma tecnicamente mi sono ispirato a quelli del passato a me tanto cari e che ho particolarmente studiato e continuo ad osservare. Dei nomi? Tiziano, Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane, Caravaggio, etc.
  Un’ultima domanda a chiusura di questo nostro primo incontro: ha già pensato alla prossima fase della sua vita artistica?
Vivo al presente, giorno per giorno cercando di migliorarmi sempre più e mi auguro che le mie opere arrivino nel cuore di chi le osserva.
  bozza per un dipinto sulla tauromachia.
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melanch0nic-rebel · 9 years ago
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Ho cambiato url.
Adesso non sono più altalenando, bensí risbocciando.
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blueforever31 · 5 years ago
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noi
Mettersi a camminare mano con mano altalenando i bracci in un marciapiede affollato, tenersi per mano, guardarsi mentre si cammina, sorridere di noi, io la chiamo felicità, piccoli gesti che fanno una storia, la nostra.
Franco Rinaldi
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melissa-bosi · 11 years ago
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#altalenando#friends#notte#love#mint#snow#baracchina#waternow#mr.grey#prohibitive#seratatosta#easy#usciamopollege#solounospritz#bimbi#neuro#green#papel#skull&bone#wine#quality#qualità#instagrammo# (presso La Baracchina Maranello)
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viaggiatricepigra · 5 years ago
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Review Tour: All'Amore Bastano Cinque Minuti, di Laura Rocca
Benvenuti in questo Review Party in cui (noi blogger) abbiamo avuto la fortuna di poter leggere in anteprima il nuovo (ed attesissimo) romanzo di Laura Rocca, in cui finalmente conosceremo meglio Erin e scopriremo la sua storia. So che la vostra curiosità è estremamente alta, e credetemi: questa lettura varrà l'attesa. 
Ma prima di parlarvene un pochino, due informazioni sul romanzo: 
Titolo: All’Amore bastano cinque minuti Autrice: Laura Rocca Genere: Contemporary Romance (autoconclusivo) Pagine: 450 Dove acquistarlo:  https://www.amazon.it/l/B010Q2LUPA
Prezzo ed. Kindle: € 2,99 - Disponibile anche per gli iscritti Kindle Unlimited Data uscita: 18/02/20 Sito autore: https://www.laurarocca.it/ Pagina: https://www.facebook.com/LauraRoccaAutrice 
Ti stai chiedendo chi sia Erin Farrel? All'apparenza sono una rossa allegra e frizzate ma, sotto la superficie, sono pronta ad ammettere le mie debolezze e quindi eccomi qui. Un altro anno è appena iniziato e mi sono fatta una promessa: cercare di lasciarmi alle spalle il passato definitivamente. È più facile a dirsi che a farsi, però. La mia vita sentimentale è più desolata del deserto del Sahara e, troppo spesso, mi domando se non sia anche colpa mia e della mia riluttanza ad aprirmi a causa del mio ex fidanzato traditore. Se le mie corna fossero luminarie, potrei addobbarci tutta Londra per le festività. Dire che questo ha indebolito la mia autostima è riduttivo. L’idea di adottare un gatto, o dieci gatti, e rassegnarmi è sempre più forte ma, proprio oggi, mentre tornavo a casa dopo aver accompagnato alla stazione mio fratello, mi hanno ficcato in mano un invito per un incontro di speed date. Iscriversi o non iscriversi? Non è forse la cosa più patetica dell’universo? Lo slogan sull’invito recita: “All’Amore bastano cinque minuti”. Sarà vero? Troverò mai il principe azzurro? Non sono così drastica sui colori! Per quel che mi riguarda, ormai, andrebbe bene anche il principe verde o persino un Darth Vader tutto nero e lucido, insomma… basta che respiri!
All'amore bastano cinque minuti...e ad un lettore bastano solo poche ore per innamorarsi di questa storia, nonostante se ne esca anche un po' a pezzi.
Laura ci porta nuovamente nel mondo di Cat e Eli (li avevamo conosciuti nei romanzi "precedenti": "La scoperta del vero Amore" e "L'Amore è un disastro sotto l'albero"), questa volta per dar voce alla migliore amica di Cat, Erin.
Sappiamo che è una giovane donna che nella gioventù ha avuto problemi di peso, uno dei motivi che ha spinto Cat ad abbassare le difese (estreme in quel periodo) per farsi avvicinare, e che le ha poi rese grandi amiche.
Una scozzese forte e risoluta, che non ha peli sulla lingua e va per la sua strada. Si era appena a trasferita a Londra (durante La scoperta del vero Amore) dopo un enorme fallimento in campo amoroso: aveva trovato il suo (ex) futuro sposo a letto con la sua (ex) migliore amica.Voltare pagina, cambiando tutto, le ha decisamente fatto bene, incontrando quella che oggi definisce come una sorella (Cat), per non parlare di Eli e gli altri amici che si è fatta.
Ma purtroppo la giovane sorridente ed esuberante ha un grande segreto che si porta appresso. Nemmeno con Cat è riuscita a farne parola, nonostante si dicano tutto.Una cosa semplice, eppure capace di un dolore estremamente subdolo: la solitudine.
Erin è "a caccia" di qualcuno di speciale, per smettere di essere single e di sentirsi quasi abbandonata ogni sera quando torna nel suo appartamento vuoto.
Disposta a tutto, prova anche ad andare ad uno speed date chiamato, appunto:  "All'Amore Bastano Solo Cinque Minuti".
Una serata che parte malissimo, ma che ad un certo punto prende una strada decisamente interessante quando due occhi la conquistano, oltre il carattere schietto e frizzante di un uomo che, ahimè, non potrebbe esser capitato lì al momento peggiore per entrambi.O così sembra...
Un introduzione che può far intuire come può andare avanti il tutto ma che, credetemi, vi metterà a dura prova per ciò che capiterà ai protagonisti di questo romanzo.
Una storia frizzante ma anche cruda, ricca di colpi di scena che letteralmente ti lasciano senza fiato.Laura questa volta parla di un altro problema, ahimè, sempre attuale, appunto la solitudine.Il voler stare con qualcuno, ma non trovare nessuno che sia compatibile con noi.
Erin è alla soglia dei trent'anni e si sente sempre di più una fallita per questo. Vuole una relazione stabile che porti ad un matrimonio, dei figli,...Insomma, questo è il suo sogno e lo sente scivolarle via dalle mani ogni giorno che passa.Insicura nel profondo, per colpa di cicatrici vecchie mai guarite, si ritrova a mettersi in discussione e fare scelte davvero pessime inseguendo un "sogno" terribilmente sbagliato.
(Capirete il perché di queste virgolette durante la lettura)
Un romanzo che fa male.
Mi sono immedesimata molto in Erin, come credo possano fare in moltissimi. E ne sono uscita piuttosto acciaccata.Non voglio rivelarvi il nocciolo perché, sebbene si intuisca, deve essere letto e scoperto capitolo dopo capitolo. Solo così si può entrare in sintonia con questa storia e capire quanto certe cose possano distruggere, anche se sembrano innocue.
Laura fa centro ancora una volta.Personaggi reali, vividi, che lasciano il segno nel profondo. In cui riconosciamo pezzi di noi e ci entriamo in sintonia subito. Oppure li odiamo, sia per quello che accade, ma anche per qualcosa che ricorda noi stessi, a volte.Il POV alternato fra i due protagonisti principali rende la trama più emozionante, grazie a questa visione che permette di capire entrambe le loro visioni personali, miste a ricordi e pensieri, che permettono di caratterizzarli al meglio. E, si, di innamorarsi di loro alla fine di tutto.
L'ho letto in anteprima (ovviamente) e non sono riuscita ad aspettare, nonostante Laura mi abbia dato parecchio tempo per leggerlo l'ho divorato immediatamente, facendo proprio fatica a staccarmi dalle pagine. Dovevo sapere come sarebbe andata avanti la storia. Come...beh, non posso(/voglio) dirvelo. Ma dovevo sapere. (E penso mi possiate capire).
Ho buttato giù subito la mia opinione pensando di modificarla prima della pubblicazione, eppure non ho cambiato quasi niente. Provo ancora le stesse sensazioni che mi aveva dato "a caldo". E credo sia molto significativo questo per un romanzo. 
Consiglio di legger prima "La scoperta del vero Amore" e "L'Amore è un disastro sotto l'albero", così da avere tutti gli elementi per poterlo capire in pieno. Forse può esser letto da solo, ma vi perderete davvero tanto.
Bello, emozionante,...La scrittura di Laura lo rende fluido anche nelle parti più oscure e dolorose. Altalenando con scene molto più vivaci e ricche di frasi pungenti, unite a nomignoli che difficilmente dimenticherete.
Si parte alla grande in questo 2020.
Mi raccomando: 
Passate da tutte le blogger che partecipano all'evento, per scoprire anche le loro opinioni! 
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melanch0nic-rebel · 9 years ago
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Non scrivo nell'intento di cambiare il mondo, piuttosto lo faccio per dar forma al mondo dei miei intenti.
Roberta M.; altalenando
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