#Antonio Mingolla
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🌴 Oggi 9 marzo 2023 alle ore 11:00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Mesagne si terrà la conferenza stampa di metà percorso del progetto “Dico Donna Dico Diritti” promosso da “Conchiglia APS ETS” in partenariato con il Comune di Mesagne, il Consorzio dei Comuni dell’Ambito BR4, il Primo Circolo Didattico “Giosuè Carducci” e il Secondo Circolo Didattico “Giovanni XXIII”. Il percorso è finanziato dalla Regione Puglia con il bando “Puglia Capitale 3.0” - Azioni a sostegno del Terzo Settore. Durante la conferenza stampa verranno presentati i primi risultati conseguiti e la prossima attività in partenza, in particolare il gruppo di auto mutuo aiuto per le caregiver che avrà come principali destinatarie le donne sulle quali, in famiglia o al di fuori, grava il peso della cura di una persona anziana, disabile o con patologia. Alla conferenza stampa parteciperanno: - Antonio Matarrelli - sindaco di Mesagne - Antonio Calabrese - presidente del Consorzio dei Comuni dell'Ambito BR4 - Serena Mingolla - associazione Conchiglia APS Responsabile dell’Attuazione del Progetto "Dico Donna Dico Diritti" - Raffaella Arnesano - Associazione Conchiglia APS Responsabile delle Attività Laboratoriali del Progetto "Dico Donna Dico Diritti" - Patrizia Carra - dirigente Primo Circolo Didattico Giosuè Carducci - Ornella Manco - dirigente Secondo Circolo Didattico Giovanni XXIII. • • • #visitmesagne #visitmesagnecuordisalento #visiting #mesagne #cuordisalento #cosafareamesagne #mesagnetop #lacittadellamore #lacittadelcuore #welcometomesagne #momentisenzafiltri #madeinmesagne #mesagneinlove #mesangeles #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #mesagnemoremio #a2passinelmondo #mesagnea2passidalmare #tradizionepopolare #tradizionemesagnese #folklore #cultura (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CpkBBaXszri/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Antonio Mingolla, tra sguardi, corporeità e leggerezza
Antonio Mingolla, Equilibrio
di Alessio Palumbo
Trattandosi della prima intervista per il sito della Fondazione Terra d’Otranto, le chiediamo di presentarsi ai nostri lettori. Ci dia qualche nota biografica, ma soprattutto ci parli del suo percorso artistico.
Sono nato a Brindisi il 10 marzo 1983 ed ho studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce; appassionato cultore della nostra storia, sono stato co-fondatore del Gruppo Archeo Brindisi, collaborando a numerosi progetti per lo studio e la salvaguardia del patrimonio storico ed artistico della mia città e del suo territorio.
Nonostante la giovane età, ho già nel mio pregresso numerose mostre personali e diverse collettive d’arte. Oggi vivo in Veneto e insegno discipline pittoriche in un istituto superiore.
Per ciò che attiene il mio percorso artistico, in un primo periodo ho realizzato soprattutto architetture dipinte e paesaggi urbani tutti molto dettagliati. Tanto rigore e precisione geometrica, che sembrava sottintendere tranquillità, poneva in risalto l’inconsapevole assenza della figura umana.
Durante il soggiorno a Venezia, bellissima città che mi ha fortemente segnato nel carattere e nelle vedute personali, ho avviato una sorta di seconda fase: ho rivisto e maturato diverse tecniche, concentrandomi sulle figure e particolarmente sui volti e sul fisico, sforzandomi di cogliere ed evidenziare la differenza tra la corporeità dell’uomo e la leggerezza della sua psiche.
Il risultato di tale percorso sono state le varie mostre tenute in numerose città come Lecce, Milano, Pechino e, ultima in ordine di tempo, Venezia, presso la Carriòn Gallery.
paesaggio architettonico
Ritratto
studio per un personaggio del fumetto. Olio su carta
senza tempo. olio e foglia oro su tela.
Soffermiamoci per un momento sulla produzione artistica. La prima impressione che si ha osservando le sue opere è quella di trovarsi di fronte ad un affascinante gioco temporale: soggetti appartenenti al passato, volti e corpi da arte classica, rinascimentale o barocca, ma con tracce di attualità
Tecnicamente mi ritengo legato al passato, ma le tematiche, i corpi e gli sguardi sono decisamente attuali, anche perché sono ispirato dalle persone che incontro casualmente o volutamente. Mi sforzo di ritrarre il loro pensiero, tentando di fermare il loro inconscio che cerco di percepire dallo sguardo e dalla mimica facciale, tendendo ad un surrealismo che è slegato dagli schemi classici. Magari poi gioco con i sentimenti percepiti, specie se il soggetto ed il suo sguardo lo consentono, altalenando tra la sua fisicità, che carico di pensieri, il tempo e lo spazio, evidenziando contrapposizioni e ambivalenze e soprattutto la malinconia e la gioia.
Il rapporto tra peso e leggerezza è un altro tema da me molto avvertito da quando sono a Venezia, città lagunare caratterizzata dalla mole dei suoi palazzi sontuosi che apparentemente galleggiano sull’acqua: un’eccezionale metafora della fragilità umana impostata su apparenze spesso inconsistenti se non vane.
Tobiolo, olio su tela.
Tritone, olio e foglia oro
Veniamo ora ai soggetti delle sue ultimissime opere, ossia i dogi veneziani. I motivi di questa scelta? Un omaggio alla “patria d’elezione”?
Una bella prova, che è felicemente capitata nel mio percorso artistico. I ritratti dei dogi mi sono stati commissionati dall’hotel Antico Doge di Venezia, grazie alla segnalazione loro pervenuta dalla professoressa dell’Accademia di Belle Arti Francesca di Gioia, cui va la mia gratitudine e riconoscenza.
Pur se dura prova, ho subito accolto la proposta con entusiasmo, dando inizio ad una quadreria di ritratti di alcuni dogi della Serenissima. Ovviamente la rassegna è parziale, vista la lunga serie dei celebri personaggi.
A conferma di quanto le ho detto, gli sguardi sono il punto di forza dei personaggi ritratti, per ognuno dei quali ho voluto ricercare una interazione con chi li osserva, che non è più semplice spettatore ma protagonista anch’egli. Tenga presente che per alcuni dogi ritratti sono ricorso a modelli reali, i cui nomi ovviamente qui non rivelerò; sono tuttavia certo che essi vi si riconosceranno, magari ricusando quelle tinteggiature rosseggianti che ho pastellato intorno ai loro volti, per astrarli dalla contemporaneità e per conferire loro la sacralità che conviene ad eterni personaggi che hanno scritto la storia della Serenissima.
Pur nelle loro pose ieratiche, consapevoli del ruolo importante ricoperto, paludati negli sfarzosi abiti del tempo in cui vissero, ecco che attraverso gli occhi si rivelano comuni mortali, magari fragili, malinconici, paurosi. Buona parte dei soggetti da me ritratti, come può notare, li ho voluti raffigurare in età giovanile, racchiudendo in ognuno di essi l’inconsapevolezza ed il mistero della vita che sta loro davanti, con le sue mille sorprese, belle o brutte che siano, ma comunque meritevole di essere vissuta.
Il ritratto del Doge Ottone Orseolo, olio su tela.
Ritratto del Doge Pietro Candiano, olio su tela.
Alla base di questa eccezionale abilità realizzativa c’è, presumibilmente, l’esempio e l’insegnamento dei grandi “maestri”. C’è qualche pittore al quale fa uno speciale riferimento?
Non ho una particolare predilezione per un pittore, ma tecnicamente mi sono ispirato a quelli del passato a me tanto cari e che ho particolarmente studiato e continuo ad osservare. Dei nomi? Tiziano, Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane, Caravaggio, etc.
Un’ultima domanda a chiusura di questo nostro primo incontro: ha già pensato alla prossima fase della sua vita artistica?
Vivo al presente, giorno per giorno cercando di migliorarmi sempre più e mi auguro che le mie opere arrivino nel cuore di chi le osserva.
bozza per un dipinto sulla tauromachia.
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Robert Maynard & CAUSA
First off Robert, I want to apologize for coming across adversarial. I think your heart is in the right place. I sometimes allow my emotions to get the better part of me. So, please accept my apologies here.
Actually, I didn't realize that you were a lecturer with CAUSA. I do remember you mentioning being a member, just not the lecturing part. I guess if I think about it more, probably all CAUSA members had to lecture at some point.
I was glad to see you quote from the "WACL expose book", once again. In other parts of the book, the authors did a good job in revealing Bo Hi Pak's unsavory connections, ect. However, the book really doesn't address the specific roles of the American CAUSA members. That said, there was, one, very important footnote where Tom Ward's name pops up:
"Alfredo Mingoila, an Argentine secret service agent imprisoned in La Paz [capital of Bolivia] by President Suazo in 1983, told the magazine Der Stern in 1984 that Thomas Ward (a member of the board of CAUSA International) had a direct hand in organizing the coup d'etat of July 17, 1980. He said Ward had worked with the boss of the World Anti-Communist League's Bolivian branch, and in particular with Klaus Barbie, who at the time was helping in the preparations with Colonel Luis Arce Gomez.
In 1984, confirming information coming from Moonie defectors from New York and the Bolivian Interior Ministry revealed that Moon and CAUSA offered $4 million to the 1980 putschists."
https://ia802907.us.archive.org/9/items/pdfy-YAnJOkt3G0B4uEGh/Scott%20%26%20Jon%20Lee%20Anderson%20-%20Inside%20the%20League%20%281986%29.pdf, p. 331
Robert, how do you feel about Tom Ward? What do you think about his connections with Klaus Barbie the Nazi war criminal? Moreover, what else might you know, having been a CAUSA member, about how things "went down" in 1979-81 when Bo Hi Pak, Antonio Betancourt, Tom Ward, Bill Selig & Paul Perry got involved with people in Bolivia that were a part of the cocaine trade (not mentioned in the above excerpt)?
To give you more to think about, Robert, I want to submit excerpts from an article written by a German journalist, who went "undercover" to Bolivia to research the activities of Klaus Barbie. When his cover was blown, he had to flee, but not before gathering the information, that he wrote in this article:
It was not until 1983 that the Bolivian Ministry of the Interior and Bolivian journalists determined that...the Moon sect—as well as others—had invested about $4 million into the preparation of the coup. Membership lists of the political Moon organization "Causa" were found. At the top of the lists were the names of almost all the leading military personnel who, at the same time, had been honoring the swastika in Barbie's lodge...Barbie...had to accept the Moon people as allies.
On May 31, 1981, nine months after the cocaine generals' coup, almost the entire leadership of the Moon sect and their Latin American political organization Causa flew to La Paz...Along with ideological "enlightenment," the education of an anti-communist "people's army" for an "armed church" began. Around 7,000 Bolivians took part in the pre-military training.
The leader of the Moon group in Bolivia was Thomas (Tom) Ward. Barbie and the pale American Ward...were often seen together...Tom Ward was also the man who delivered a payment from the CIA in early 1981 to the Argentinean intelligence Lieutenant Alfredo Mingolla. The $1,500 monthly salary for Mingolla was paid in the Causa office belonging to William Selig, Ward's representative.
Selig put less stock in pious attitudes than his boss. He was an electronic specialist with experience in Vietnam and advised the Bolivian intelligence organization on technical matters. The third man in the CIA cadre of the Moonies was Paul Perry, who had already tried to organize an "armed church" in Brazil.
The Argentinean agent Alfredo Mingolla at first knew little about the connection between the Nazi Barbie and the Moonie Ward. Two days after his recruitment by the CIA, says Mingolla, he met the "Old German" in the courtyard of the Bolivian General Staff. Mingolla came out of department VII of the intelligence agency; Barbie came out of department III.
Barbie greeted his colleague—as Mingolla remembers it, "Hello, comrade, what do I hear? Are you working for a, new employer?" Mingolla answered with surprise, "For what, for who, then?" Barbie: `Na, for Mr. Ward, for example. Mingolla feared reproach. "Yes. Doesn't the organization allow that?" Barbie laughed. "It's okay. There has to be cooperation."
Mingolla says that it was first clear to him on that day that Barbie had become a top man for the CIA. Because only top people knew the names of the other agency employees...The Moon man Tom Ward was Klaus Barbie's CIA contact man only preceding and directly after the putsch of 1980.
Following...sanctions against the military junta...imposed in 1981...The Moon sect disappeared overnight from Bolivia as clandestinely as they had arrived. Only the CIA trio of the Moonies—Ward, Selig, and Perry—stayed on for a while as advisers to the Bolivian information agency in order to assist in an orderly transition to a democratic form of government.
http://covertactionquarterly.net/wp-content/uploads/2017/07/CAQ25.pdf, pp. 35-36
Thanks in advance, Robert, for replying with your "take" on the Bolivian "affair", Tom Ward, ect.
'til the next,
Don Diligent
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