#al berto
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levanta-te e obedece à criança que foste
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this guy from Al Berto and Virginia Wilson 1899 are the same person actually
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Vem, antes que os meus olhos só vejam o que tu não vês, e as minhas mãos já não toquem o que tu tocaste e a tua boca se canse de procurar o que de ti ainda possuo, e do teu nome não reste mais que uma metade do meu (Al Berto)
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O Medo, Al Berto
levanta-te e obedece à criança que foste
vai pelo deserto da idade onde a mentira
comendo a paisagem se expande dentro
destas pobres imagens desmanteladas
o voo das infelizes aves desprende-se da terra
onde o corpo guardou o remoto canto das luas
dos limos das areias e das primeiras águas
abre agora as pálpebras no quarto escuro
acorda o branco tigre pelo sangue terno do sono
não tenhas medo do dilúvio
onde o rapaz cresce deixa o cortante dia
entornar-se luminoso como um punhal
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Al Berto, "O medo"
28.11.2023
#o tempo dos grandes desertos absorveu a seiva dos adolescentes dias#arde a língua daquele que perdeu o medo#o medo#al berto
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Al berto (1948-1997)
"Hoje, sem ti, já não consigo pressentir a sombra magnífica da noite sobre o rio. Nada se acende em mim ao escrever-te esta carta. Só a foz do rio parece guardar a memória duma fotografia há muito rasgada. (…) Mas ninguém possui verdadeiramente alguma coisa. As coisas do mundo pertencem a todos e, sobretudo, a quem apredeu a nomeá-las. E eu já não consigo nomear nada. Não me lembro sequer de um nome que resuma o movimento desastroso dos dias.”
O que resta de uma viajem in Anjo Mudo, Al berto (2001:27)
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you know
sometimes I wanted to kiss you
I know you would consent
but if we had given each other we would have parted
because kisses erase desire when consented
it was better to know how much we loved each other
without daring to even touch our bodies
today I feel sorry
I leave with this wound
I'm sorry I didn't go through your body
as I traverse the maps with my fingers I would have traveled in you
from neck to hands from mouth to sex
I'm sorry I never whispered your name in the dark
awake
next to you the nights would have been golden
and the hands would have kept the taste of your body
oh my friend
I am infinitely alone
Al Berto
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Colecção VÁRIA, #2 AL BERTO : “o que vejo já não se pode cantar” (Abril, 2019) Organização: Golgona Anghel Textos: Alexandre Melo, Fernando Cabral Martins, Fernando J. B. Martinho, Golgona Anghel, João Dionísio, Osvaldo Silvestre, Patrícia Soares Martins, Paula Cristina Costa Apoio à edição: Casa Fernando Pessoa
https://livrosnaoedicoes.tumblr.com/post/186160603736/colecção-vária-2-al-berto-o-que-vejo-já-não Na imagem @ Livraria da Travessa Lisboa
#al berto#al berto : o que vejo já não se pode cantar#colecção vária#ensaio#poesia#ensaio literário#golgona anghel
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mas gosto da noite e do riso de cinzas. gosto do deserto, e do acaso da vida. gosto dos enganos, da sorte e dos encontros inesperados. pernoito quase sempre no lado sagrado do meu coração, ou onde o medo tem a precaridade doutro corpo.
a dor de todas as ruas vazias.
al berto
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guess who just watched Al Berto (2017)...
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geografia íntima perdoa-me se cultivo regularmente a saudade de meu próprio corpo (Al Berto)
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Um poema de Al Berto
Durante anos eu mantive a newsletter poesia de domingo... resgatada a partir de hoje, com um poema de Al Berto...
para te manteres vivo — todas as manhãsarrumas a casa sacodes tapetes limpas o pó eo mesmo fazes com a alma — puxas-lhe brilhoregas o coração e o grande feto verde-granulado deixas o verão deslizar de mansinhopara o cobre luminoso do outono eàs primeiras chuvadas recomeças a escrevercomo se em ti fertilizasses uma terra generosacansada de pousio — uma terranecessitada de águas de sons de afectos…
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Berto Romero se asoma al género de terror con 'El Otro Lado', una serie original Movistar Plus+ en colaboración con EL TERRAT (The Mediapro Studio) y dirigida por Javier Ruiz Caldera y Alberto de Toro.
Con Andreu Buenafuente
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#berto romero#al otro lado#el terrat#Movistar+#trailer#serie#terror#comedia#buenafuente#2023#Youtube
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Nora, mia suocera, è ancora una bellissima donna di cinquantadue anni. Molto curata e palestrata. Mia moglie Luisa purtroppo due anni fa se n'è andata lassù per un incidente stradale. Lei quindi mi aiuta coi due bimbi e con la casa. Luisa era figlia unica e quindi dopo lo shock iniziale, ora gli equilibri delle due famiglie si sono assestati.
Viviamo a distanza di pochi isolati in un piccolo paese; al mattino mio suocero Berto dopo colazione va via, apre il suo negozio di autoricambi in una cittadina vicina e torna a casa solo alle nove di sera. Quindi, di fatto, dopo avviate le cose di casa sua, Nora diventa il fulcro di casa mia.
Da un mese però le cose tra noi due si sono fatte più intense: va detto che sono sempre stato il "cocco delle signore" sin da quando avevo diciotto anni. In un momento di tenerezza e relax, una domenica, subito dopo pranzo, lei era passata per vedere se era tutto a posto e per aiutare i bambini coi compiti, come sempre fa.
Ero sul divano, con un'aria un po' triste. Lei aveva finito di dare una sistemata alla cucina. Dopo la doccia avevo addosso l'accappatoio. Nora s'è seduta sul divano un momento accanto a me. I bambini ancora stavano facendo il riposino. Mi sono lasciato andare: in un impulso di estrema intimità le ho detto che come maschio sentivo molto forte la mancanza di una "femmina". Non avevo cattive intenzioni, giuro.
Lei però, un po' materna e un po' porca, mi ha accarezzato, poi ha lasciato scivolare la mano sul mio torace nudo e peloso. Era chiaramente attratta. Sentendo una dolcezza femminile indugiare forse un po' troppo sul mio corpo, m'è venuto spontaneo aprire l'accappatoio. Lei mi ha potuto vedere torace, ventre, inguine nudi e... il mio uccello bello reattivo al tocco di una donna attraente.
Senza pensare forse troppo, rispondendo a un impulso naturale, la mia suocera sexy s'è chinata e me l'ha preso in bocca. Per pochi secondi solo, perché io cominciavo a muoverlo nella sua testa. Mi piaceva. Molto. Allora, deciso, le ho preso la testa, l'ho baciata sulle labbra con trasporto e l'ho accompagnata in camera da letto. La volevo. La desideravo.
Lei capiva di non poter più scappare. Le tenevo la schiena e la spingevo. Diceva debolmente: "ma che fai? N-nooo... Non si può... Dai... Non dobbiamo..." Ma procedeva senza esitazioni. Ho chiuso a chiave per precauzione, lei si scusava: era imbarazzata. Rossa in viso da mangiarla di baci. Si mordeva le labbra dal senso di imbarazzo e rimorso. Parlava nervosamente. Ma non vedeva l'ora di farsi scopare. Lo capivo chiaramente.
Mi diceva che Berto non la tocca più. Che però lei non l'aveva mai cornificato. Le ho tolto le mutandine bagnatissime, le ho sollevato la gonna, tappato la bocca dapprima con l'indice, poi baciandola di nuovo con trasporto e alla fine infilandole l'uccello in fregna con un solo colpo violento. Ha chiuso gli occhi mugolando di piacere e infine s'è lasciata scopare. Mi ha detto un bellissimo: "siiii... fottimi forte!" Per cui, da un po' lei per ciò che riguarda le mie esigenze di sesso provvede alla grande. Mi dà tutto ciò che posso desiderare. Ingoia la mia sborra di gran lena. Le piace da morire il mio sapore. Si passa la lingua sullle labbra. Annusa il mio inguine, rapita dal mio odore. E lecca i residui.
Gliene posso scaricare in gola quanta ne produco. Non fa una piega e manda giù tutto. Se lo voglio, mi dà il suo buco del culo da leccare e sfondare a piacere. Mi allatta materna, se lo desidero; le posso riempire la fregna elastica e accogliente col mio cazzo a lungo quanto voglio. Non potrei chiedere di meglio. Sono sicuro che Luisa da lassù approvi: sua madre così non è che proprio tradisca suo padre, perché sta solo aiutando me e la nostra famigliola in tutto! Provvede a tutte le nostre esigenze. E mi fa scopare perché è solo molto generosa. Poi, io non sostituisco la mia moglie defunta con un'altra donna giovane ed estranea. Tutto resta in famiglia e viviamo felici.
Aliantis
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