#aglie
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ilpianistasultetto · 4 months ago
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Nemmeno il tempo di sistemare i danni subiti qualche mese fa ed ecco di nuovo migliaia di cittadini alle prese con lo stesso problema, ritrovarsi con le case allagate, i campi devastati, i paesi sconvolti. Visto che la maggioranza di questo Paese vuole rimanere fedele alle auto diesel e benzina, che crede poco e niente ai cambiamenti climatici, che appena si parla di Green mette mano alla pistola, ci si deve rassegnare ... "a chi tocca nun se 'ngrugna?" @ilpianistasultetto
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tothemoonandbacklove · 10 months ago
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clownzaf · 2 months ago
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Canon draws Bruce Wayne so ugly I sometimes forget he’s supposed to be handsome
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hauxicrook · 1 month ago
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Breakups hurts the most?
Have u ever called someone ur didi/didu, then something happens and they stop talking and it keeps getting worse and yk u aren't able to even fix it.........
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eresia-catara · 1 month ago
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ciò che mi dà fastidio del canone letterario che si studia a scuola (sì scusate stavo risfogliando il libro del liceo) è che molte scrittrici vengono omesse "perché bisogna soffermarsi su quelli più strettamente necessari, c'è già troppo!!" però poi si trova lo spazio per mettere un sonetto del cazzo di Bembo (non del cazzo di Bembo) dove l'analisi che segue è una pagina di "ecco un esempio di petrarchismo sterile e banale, che è una mera imitazione e non ha le note originali di altri". Ma togliessero pure i suoi crin d'oro crespo e mettessero un sonetto in più di Gaspara Stampa o che so io
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fiumedivita · 11 months ago
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The devil works hard, but Italians during the holy week work harder
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fashionbooksmilano · 3 months ago
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Il costume teatrale tra realismo e finzione
I costumi storici del Teatro alla Scala dagli anni '30 agli annni '60
a cura di Francesca Colombo e Christian Silva
Teatro alla Scala, Milano 2003, 181 pagine , 28,5x28,5cm, english text inside
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
25/10/24
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ilfascinodelvago · 9 months ago
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Quello che so sulla guerra
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kingslionheart · 1 month ago
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Una fan italiana di the last kingdom 🥹❤️ penso che ci si possa contare sulle dita di una mano ahahah
ODDIOOOO IN REALTÀ QUA NE CONOSCO TIPO GIÀ 4 O 5!!! + ho letto anche il secondo ask che hai mandato e aiuto AHAHAHHAAHA siamo pochissimi in effetti aiuto
TRA L'ALTRO sei per caso la persona che mi chiede sempre sugli alhtred o
perché se lo sei VERAMENTE NON TI FARE PROBLEMI A SCRIVERMI IN PRIVATOO puoi fare tutti i rant di sto mondo giuro, se invece non lo sei pardon AGHAAUHAUAUSUA PUOI FARE LO STESSO RANT ANCHE TU
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maliloquium · 9 days ago
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does anyone know where to watch I demoni 1972 italian series please...
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spettriedemoni · 9 months ago
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I deboli non combattono.
Quelli più forti lottano forse per un’ora.
Quelli ancora più forti lottano per molti anni.
Ma quelli fortissimi lottano per tutta la vita.
Costoro sono indispensabili
Bertolt Brecht
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ma in che senso la germania ha solo 6 medaglie
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buscandoelparaiso · 21 days ago
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perchè le wag vanno alle cene di natale dei club VESTITE MALE
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condividiamolavita · 2 months ago
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ora faccio stretching, cit.
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Toccata e Fuga
La “repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento”, da considerarsi “quasi uno sfioramento” non consente di “configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”. Con il solito bolso uso aulico della lingua (che è per il potere il rifugio alla propria stupidità) un bidello è stato assolto dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma, secondo cui il palpeggiamento compiuto da quest'ultimo ad una studentessa nell’aprile del 2022 “non costituisce reato” dato che, per il tribunale, il palpeggiamento, è durato “tra i 5 e i 10 secondi”. Mi ha molto colpito questa sentenza, perchè quantifica la quantità necessaria di un’azione per essere considerata una molestia: come per esempio una suite d’albergo deve avere almeno due stanze altrimenti non può definirsi tale, qui la durata in secondi del gesto non può chiamarsi molestia. 
L’altro giorno un post di @oceanblueeurope (che taggo con il suo permesso) si lamentava del come la libertà personale di mostrarsi su Tumblr, soprattutto rispetto al proprio corpo, sia vista spesso come un esplicito invito a chiunque per soddisfare una sua concupiscenza, per dirla come gli esimi giudici. La totalità di questi chiunque sono maschi, di età variabile. Non è la sola che come post fissato in alto sulla bacheca ha questa sorta di avvertimento: non scambiate quello che mi piace fare per il fatto che mi piaccia farlo con uno qualsiasi di voi.
Sembra un concetto limpidissimo e facilissimo da capire. Ma noto che è prontamente disatteso. Tra l’altro, se una delle ragazze se ne lamenta, con tutti i buoni possibili motivi del caso, passa per stronza, nel migliore dei casi.
C’è una sostanziale differenza tra il criticare un’idea e la persona che la trasmette. In un posto come Tumblr, il non accettare una azione che non si condivide è semplicissimo, basta non seguire più il blog da cui questa idea scaturisce. D’altronde, @oceanblueeurope non chiede a nessun altro né di emularla né di fare il contrario, ha tutta la possibilità, nel limite che lei o le regole di questo posto impongono, di poterlo fare. La sua libertà di fatto non va a collidere con nessuna delle libertà altrui. 
Una delle subdole convergenze che il Web ha portato nei nostri tempi è una malcelata sessuofobia di genere: pure qui abbiamo tutti molto discusso del fatto che un capezzolo nudo, femminile ovviamente, sia censurato, un’argomentazione farabutta, storicamente errata e infamante di altri no, per il principio della libertà di espressione. Che, per un’idea totalmente anglosassone (e francamente stupidissima), può passare per parole dette o scritte ma non per rappresentazioni visive. Per cui, un paio di tette è molto più “pericoloso” che una citazione del Mein Kampf. Questo non fa altro che fissare la visione della nudità come univoca della sessualità, legata cioè alla condivisione del proprio piacere, e non come qualsiasi altro motivo (liberazione da vincoli, piena espressione di sé, momento di auto considerazione, perfino vanità, non è questo in discussione in questo mio post), che se ci pensiamo bene, è la stessa idea insita nella pornografia industriale, dove basta un sorriso per finire nudi in qualsiasi momento. 
Ogni volta che succede un femminicidio, che ricordo è un omicidio perpetrato ad una donna in quanto donna (per cui un delitto tra mafiose ha valore in quanto delitto di mafia e non di genere) si dice che è una questione di educazione. In questi giorni dove un abuso sessuale è al centro della cronaca, nel caso specifico comprendente anche altre questioni niente male (il potere politico, la delazione di genere, il passaggio tra il caso specifico e abitudini di chi, presumibilmente, ha subito un’aggressione) si parla spesso di educare i figli maschi al rispetto delle femmine. È del tutto comprensibile e necessario. Ma prima di questo, sarebbe necessario imparare ad ascoltare, o leggere nel caso che ho citato, e capire cosa chiede un’altra persona, e avere la dignità di perdere un secondo per chiedersi se è meglio essere sinceri, essere limitati e non esagerare, essere pertinenti e chiari. 
In sintesi, impariamo a rispettare gli altri, a non sentirci chiamati da spirito divino a commentare cosa fanno e come e a non pensare di vivere in un film porno.
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ramayantika · 2 months ago
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Met my boyfriend again now we were at the train station kyunki mera dusra train hai to go home
I was mindlessly following him lol ab bas ghar sr aate vakt akele travel karna hoga tho :(
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