#abitazione in legno
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iloverobots11 · 2 years ago
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Traditional Exterior - Roofing Mid-sized elegant white two-story exterior home photo with a tile roof and a red roof
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boizdocry · 1 year ago
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Nnoitra scribbles - Afterlife AU
Basically, Nnoitra ejected into real world, kinda Sengoku period.
Will scribble down both by commenting this post and reposting with the addition of new snippets here and there - some SFW, some other not.
Unfortunately, I'll release the most part in Italian, since I don't feel confident enough to write them directely in English.
Hope that IA Bing and Google Translate might help, I know there is lot of Nnoitra fans out there.
Also, YT good stuff to hear while you read - namely, Secret Stairways' "What Lies Beyond the Door". Even if you want to jump over my scraps of fanfic, give the song a try, you'll thank me later.
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Lei, Mori, non aveva paura: non perché fosse coraggiosa in modo particolare e più di altre giovani donne della sua età ma, più semplicemente, perché viveva con tanto poco ed in tale isolamento, che tutto quel che la preoccupava erano il freddo, le intemperie e le bestie selvagge. Gli uomini la impensierivano assai meno: li vedeva di rado e, per lo più, quando si recava al mercato del più vicino villaggio per vendere oggetti intrecciati: ceste, sporte, stuoie, gioiellini fatti con corteccia e sassolini pescati dai torrenti che traversavano la foresta, oppure con le canne ed i vinchi che coglieva in riva al fiume.
La ragazza si era incamminata presto, quella mattina, chiudendo la porta della casupola con una sorta di lucchetto di corda e canniccio intrecciati.
Non si trattava di una serratura efficace: chiunque avrebbe potuto entrare facilmente, tagliando il laccio e sfondando il sottile pannello di legno che costituiva l'uscio della sua umile abitazione. Tuttavia, la ragazza - Mori, non aveva altro nome - non temeva intrusi: era l'unico essere umano che vivesse in quella foresta ed i suoi simili badavano a tenersene alla larga per non incorrere nello sdegno degli spiriti.
Dopo aver fatto un buon tratto di strada, quando si trovava ormai in una radura dove era solita sostare un poco prima di riprendere il cammino verso il torrente, dovette trattenere un grido di stupore alla vista di qualcosa che la colse del tutto alla sprovvista.
Quel giorno, un fresco e dorato giorno di settembre, era diretta per l'appunto al fiume e portava con sé, in una sporta di sua fabbricazione, un po' di panni da lavare e una coperta da rinfrescare prima che giungessero i primi freddi. Inoltre, era intenzionata a pescare qualche tinca da mettere in salamoia per l'inverno.
Poi, come sempre, si sarebbe data da fare a cogliere giunchi da disseccare e che le sarebbero tornati utili per i mesi più rigidi: con quelli meno solidi e flessuosi avrebbe foderato gli spifferi della sua casetta, mentre i migliori erano destinati alla creazione di oggetti che Mori barattava in cambio di sale, tessuti e olio per lampade.
A dire il vero la radura, che definire tale era eccessivamente generoso, non era più che un cerchio dal diametro di quasi cinque piedi, circondato da tre alberi dal tronco così ampio che Mori non sarebbe riuscita a circondarne uno con entrambe le braccia.
Si trattava, tuttavia, di splendide querce, più antiche della foresta stessa, tra le cui robuste radici l'erba cresceva più rada ma di un verde tenero e splendente. La luce filtrava a stento tra le meravigliose e folte chiome di quei vecchi giganti, disegnando mobili macchie di azzurro e di oro che il giuoco del vento dissolveva e ricomponeva senza sosta.
Tra quelle radici giaceva a terra un uomo - il che, già di per sé, costituiva un accadimento straordinario; ma la sua eccezionale presenza non era l'unica cosa che meravigliasse Mori.
La ragazza, addossatasi al tronco d'una quercia, si protese ad osservarlo meglio: anche il suo aspetto era fuori del comune... Fuori del comune, s'intende, per quel che la ragazza era abituata a conoscere degli altri umani nella regione.
Infatti, Mori sapeva di non appartenere allo stesso popolo con il quale, negli anni, si era abituata a commerciare: era più alta e forte di loro, aveva capelli chiari e mossi ed occhi verdi mentre loro erano minuti, eleganti, i capelli corvini perfettamente lisci.
Chiamavano il loro paese Ni-hon-gou e nutrivano, per chi appariva così diverso da loro, un misto di timore, sospetto e fascinazione.
Mori aveva imparato a proprie spese come misurarsi con il turbamento che suscitava negli altri; a loro volta, quelli che abitavano i villaggi circonvicini avevano appreso a fidarsi di lei e perfino ad ignorare la sua carnagione rosea e i suoi tratti esotici.
Tuttavia, quando alle fiere capitava qualche straniero, Mori cercava di starsene in disparte e non suscitare scandalo.
L'uomo che adesso giaceva a terra davanti a lei era simile agli abitanti del Ni-hon-gou per i tratti fini ed appuntiti e per la capigliatura d'un color nero lucido e freddo; le sue spalle, però, erano larghe quasi il doppio di quelle di Mori, che era già piuttosto robusta rispetto alla gente comune.
Mori si avvicinò ancora, troppo sorpresa ed incuriosita per tenere in considerazione le più basilari regole di prudenza: era una fortuna, in effetti, che l'uomo sembrasse profondamente assopito.
Lo guardò meglio: poteva avere trent'anni, un'età che, per quel che Mori sapeva di sé, era di almeno dieci anni più avanzata della sua. Anche riverso sul rado prato che, in contrasto con il terreo pallore della sua pelle, sembrava d'un verde violento, si capiva bene che doveva essere altissimo: con il suo grande corpo riempiva quasi interamente la lunghezza della radura.
Era magrissimo, al punto che Mori si sentì stringere il cuore all'idea della fame che doveva aver patito per essere tanto ossuto.
Il viso, già lungo, ed ancor più per la magrezza che lo rendeva scavato aveva tratti duri, sdegnosi, una bocca lunga dalle labbra sottili ed esangui. Non sembrava una bocca gentile, Mori sapeva di non sbagliarsi facilmente in questo genere di giudizi, ma di certo pareva la bocca di una persona disabituata a sorridere per qualcosa he lo rendesse sinceramente felice.
Gli occhi, a mandorla, erano strettamente serrati e ombreggiati da lunghe ciglia nere che ricadevano sulle profonde incavature delle occhiaie, illividite per il pallore. I capelli, lunghi e sottili, gli ricadevano scompostamente sulle spalle e attorno al capo reclinato: erano l'unica cosa autenticamente bella di quella fisionomia, per il resto acuminata fino ad avere qualcosa di esasperato, selvaggio.
Forse perché così cereo e smagrito, sembrava preda di una terribile spossatezza; lungo il torace, nudo, si vedeva chiaramente una lunga cicatrice simile alla traccia che avrebbero potuto lasciarvi un fendente, una frustata o un fulmine.
Quella cicatrice era paonazza, ma solo al centro: doveva essersi rimarginata molto velocemente e, sebbene fosse chiaro che la ferita doveva essere stata grave, nei suoi anni di vita solitaria nel cuore d'una foresta Mori aveva dovuto imparare abbastanza di medicina da giudicarla ben ristabilita.
Mentre meditava con rammarico sull'irreversibilità di quella deturpazione, notò che le mani dello sconosciuto - grandi, nodose e dalle dita molto lunghe, al punto da somigliare alle zampe d'uno strano predatore - tremavano.
A ben vedere, l'uomo tremava tutto.
Si affrettò a gettare la coperta addosso al giovane, poi, ritrattasi dietro l'albero, sollevata che lo sconosciuto dormisse tanto saporitamente da non accorgersi della sua presenza ma anche molto inquieta all'idea che potesse svegliarsi di lì a poco, scivolò via.
Mori credette di comprendere che lo straniero doveva avere freddo e pensò a quanto freddo lei stessa aveva patito negli anni.
Erano soli, in quella foresta: nessun altro viandante sarebbe passato di là e prestato soccorso allo sconosciuto.
Dubbiosa, cacciò la mano nella cesta e tastò la coperta.
Le dispiaceva separarsene con così poco anticipo rispetto ai primi freddi, ma non le rincresceva di meno vedere un suo simile debole e infreddolito: quante volte aveva rischiato di morire di polmonite, e quanto le sarebbe stato di conforto, oltre che di utilità, poter contare sulla compassione di qualche brava persona che potesse soccorrerla?
Sfortunatamente, Mori era sola da moltissimi anni e aveva dovuto sempre cercare di cavarsela da sola ma ricordava con emozione il tempo in cui suo padre era stato con lei e l'aveva protetta.
Era bello ricevere calore e tenerezza senza dover nulla in cambio e, per quanto le riuscisse duro pensare a uno sconosciuto prima che a sé stessa, sentiva che le sarebbe pesato passare oltre ed abbandonarlo al suo destino.
In fondo, ragionò con lo spirito pratico che l'aveva sempre sostenuta, c'era ancora un mercato da fare, di lì a pochi giorni: avrebbe preso un po' meno sale e una pezza di tessuto in più per rimpiazzare quella coperta.
E doveva mettersi di buona lena a raccattare più giunchi: se avesse potuto vendere qualche cesta in più, chissà!...
C'era solo da augurarsi che non si trattasse di qualcuno dal quale aspettarsi del male, pensò mentre, in salvo dietro a una fitta macchia di felci, affrettava il passo e prendeva poi a correre per mettere distanza tra sé e la radura. Del resto, era fiduciosa: la sua casa era ben nascosta. Al ritorno, poi, avrebbe percorso una strada diversa e più ampia, in modo che le digressioni la allontanassero ulteriormente da ogni possibile pericolo.
Resistette all'impulso di voltarsi a guardare verso la radura o tendere l'orecchio ai suoni della foresta ed ignorò anche il vago turbamento che l'immagine dell'uomo nudo e inerme tra i ciuffi di trifoglio risvegliava in lei.
Perciò, non si accorse che lo straniero si era mosso e aveva mormorato qualcosa in una lingua sconosciuta, ma in un tono che anche Mori avrebbe ben compreso.
Un tono di collera, sofferenza e disprezzo.
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fashionbooksmilano · 10 months ago
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Gaetano Pesce Il tempo della diversità
a cura di Domitilla Dardi e Gianni Mercurio
Electa, Milano 2014, 296 pagine, 24x28cm, brossura con alette,ISBN 9788837099879
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Il catalogo della mostra al  MAXXI Roma (26 giugno-5 ottobre 2014) dedicata a Gaetano Pesce, designer, architetto, artista italiano di fama internazionale. In scena idee, progetti, realizzazioni dagli anni Sessanta ad oggi.
Attraverso le sue creazioni artistiche, architettoniche e di design, Pesce ha alimentato il dibattito su temi di grande importanza, tra i quali il sostegno della diversità degli individui, la stimolazione sensoriale per mezzo di esperienze intorno o dentro agli oggetti, il problema del ‘mal fatto’. Ha inoltre promosso esperienze di autoproduzione sia con il marchio Fortebraccio sia con i più recenti Fish design e Open sky. Tra i progetti sperimentali di architettura sviluppati da Pesce si citano: il Loft verticale (1982), un edificio con le pareti in mattoni di poliuretano rigido; la torre residenziale per l’habitat individualizzato a San Paolo del Brasile (1989); l’Organic Building di Osaka, con pareti esterne in materiale plastico (1990); la propria casa di vacanze a Baía in Brasile (con pareti in caucciù) del 2001; il Pink Pavillon a Milano (2008) il Pescetrullo (2008), abitazione realizzata nella campagna pugliese utilizzando casseforme di legno e poliuretano espanso. Ha sviluppato molteplici prodotti per molte aziende importanti e famose come le poltrone e sedute S erie U p (1969), la poltrona Yeti (1968-69), per C&B; insieme di tavoli (Arca) e le sedie Golgotha (1972-73); la poltrona Sit Down (1975), i divani Cannaregio (1987), il tavolo Sansone, il divano Tramonto a New York (1980) e le poltrone i Feltri (1987) per Cassina; le sedia Green street chair (1984) per Vitra; la bottiglia per l’acqua minerale Vittel (1986-87); la caffettiera Vesuvio (1992) per Zani & Zani; le collezione di mobili Nobody’s perfect (dal 2002) per Zerodisegno. Tra le opere in mostra anche una versione gigante della poltrona UP5 e lavori site specific pensati per il MAXXI.
05/05/24
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ictadmin · 24 days ago
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Come riconoscere e scegliere i migliori infissi da esterno per casa
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Gli infissi da esterno svolgono un ruolo cruciale in ogni edificio, contribuendo non solo all'estetica e al comfort abitativo, ma anche all'efficienza energetica e alla sicurezza. Ma cosa sono esattamente e come orientarsi nella scelta tra le numerose opzioni disponibili sul mercato?
Cosa sono gli infissi da esterno?
Dal punto di vista tecnico, l'infisso è il telaio fissato al controtelaio, incastonato nella muratura, che regge le parti mobili (i serramenti). Questi ultimi serrano le aperture, come le ante delle finestre o le porte.
Gli infissi da esterno, in particolare, sono elementi strutturali che connettono gli ambienti interni con l’esterno. Sono composti da un telaio (la parte fissa ancorata alla muratura), le ante (le parti mobili che possono essere aperte o chiuse) e i sistemi oscuranti (come tapparelle, persiane o scuri). Tra questo tipo di infissi rientrano:
Porte esterne, utilizzate per l’ingresso principale.
Finestre, che permettono l’ingresso della luce naturale e dell’aria.
Porte-finestre, ideali per accedere a balconi, terrazze o giardini.
Sistemi oscuranti, come tapparelle, persiane e scuri, per modulare luce e privacy.
Luci fisse, come lucernai non apribili o vetrate usate per illuminare gli ambienti senza aperture.
Questi elementi non solo contribuiscono a creare una barriera protettiva contro gli agenti esterni e i tentativi di effrazione, ma offrono anche comfort termico, isolamento acustico e un’adeguata illuminazione.
Una scelta complessa ma strategica
Se un tempo gli infissi esterni erano scelti esclusivamente per la loro funzionalità, oggi devono rispondere a criteri estetici, prestazioni energetiche e sostenibilità. Un infisso ben progettato deve offrire un ottimo livello di efficienza energetica, riducendo le dispersioni termiche e abbattendo i costi in bolletta. Altre caratteristiche importanti sono: un buon isolamento acustico, ideale per chi vive in zone rumorose, come strade trafficate, e la possibilità di avere un'estetica personalizzata, per armonizzarsi con l’architettura dell’edificio e il design interno.
Il materiale degli infissi da esterno
La scelta del materiale è fondamentale per determinare estetica, durabilità e prestazioni isolanti. Tra le opzioni più comuni troviamo:
PVC: resistente, isolante e a bassa manutenzione, rappresenta una soluzione versatile ed economica.
Alluminio: l'installazione di serramenti in alluminio è l'ideale per strutture moderne, è leggero, resistente e durevole. Per garantire isolamento termico, si utilizza il taglio termico.
Legno: esteticamente pregiato e naturale, offre ottimo isolamento ma necessita di manutenzione regolare.
Materiali compositi: combinazioni come legno-alluminio o PVC-alluminio uniscono estetica e funzionalità, garantendo ottime prestazioni.
Caratteristiche tecniche degli infissi
Gli infissi esterni devono rispondere a esigenze specifiche legate all’ambiente in cui vengono installati. Quando si procede ad acquistare un infisso da esterno occorre considerare:
Efficienza Energetica: gli infissi di qualità aiutano a ridurre le dispersioni di calore in inverno e il surriscaldamento in estate, migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione.
Isolamento Acustico: essenziale per chi vive in aree rumorose, come centri urbani o strade trafficate.
Tipologia di vetro, che può includere vetri selettivi per ridurre il calore solare o vetri stratificati per maggiore sicurezza.
Sistema di apertura: a battente, scorrevoli o a vasistas, da scegliere in base allo spazio disponibile e alle esigenze funzionali.
Sistemi oscuranti e zanzariere, per migliorare comfort e protezione.
Non dimentichiamo il contesto abitativo
La scelta degli infissi da esterno per la propria abitazione varia in base alla zona in cui si abita e dalle restrizioni o divieti posti dal condominio. Quindi occorre valutare:
Condizioni climatiche: In zone fredde o calde, gli infissi con elevate prestazioni termiche sono essenziali.
Normative locali: Nei centri storici o in condomini potrebbero esserci vincoli estetici da rispettare.
Stile architettonico: La scelta degli infissi deve armonizzarsi con il design complessivo dell’edificio.
Sicurezza e affidabilità degli infissi da esterno
Oltre a garantire isolamento e comfort, i serramenti possono essere dotati di kit antieffrazione per aumentare la sicurezza. Ferramenta rinforzata, vetri stratificati e sistemi di chiusura avanzati rendono più difficile qualsiasi tentativo di scasso.
Scelta consapevole e investimento a lungo termine
In conclusione: gli infissi de esterno rappresentano un investimento a lungo termine per migliorare la qualità della vita, ridurre i consumi energetici e aumentare la sicurezza della casa. Affidarsi a professionisti esperti per la scelta, l’installazione e la manutenzione dei serramenti è fondamentale per ottenere i migliori risultati e valorizzare al massimo la propria abitazione.
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r-roiben-r-blog · 4 months ago
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Cinque
Non riesce a respirare, come se ci fosse dell’ovatta incastrata in fondo alla gola, ma ovatta che brucia. I capelli gli gocciolano, e il ticchettio ritmico di ogni goccia è un ansito strozzato e polmoni doloranti. Avverte un acuto bruciore anche alla coscia, quella destra. Ah, diavolo, se solo potesse avere un poco di aria in più! Tiene gli occhi socchiusi per ripararli dal bagliore troppo caldo che lo investe a ondate irregolari. Potrebbe allontanarsi un po’... No, in verità lo vorrebbe, ma dubita di poterlo davvero fare. Ha provato a fare forza sui palmi delle mani per tirarsi su, ma non è riuscito a muoversi per niente. Quindi, decisamente, ogni spostamento va rimandato a un momento migliore di quello che sta vivendo.
Fa troppo caldo. Davvero, davvero troppo. Apprezzerebbe un po’ di pioggia. Schiude le palpebre con prudenza. La luce lo fa sussultare e gli strappa un gemito, di pena e angoscia, qualcosa che non sarebbe in grado di definire con chiarezza, qualche cosa che però lo fa sentire male, un dolore che non è soltanto fisico ma che avverte nel petto e in fondo alla sua testa. Mmhh… forse si è beccato una botta troppo forte? La scuote sperimentalmente, ma no, non è qualcosa di rotto che gli duole in quel momento. Riprova ad aprire gli occhi, voltando il capo per evitare la luce diretta, e in quel modo scorge una figura un po’ sfocata e in ombra.
Batte le palpebre, incerto. Ha già visto quell’ombra. Oppure si sbaglia? Può trattarsi di un’allucinazione? L’ombra rimane ferma lasciandolo nella sua incertezza. Hutch allunga una mano, ma scopre che non è abbastanza vicina da poterci arrivare stendendo un braccio. Dovrebbe avvicinarsi lui, ma col cavolo che ha intenzione di muoversi oltre. Più tardi, forse. Sì, molto meglio più tardi.
Senza rendersene conto, intorpidito e stanco, si accascia sul selciato del cortile e si addormenta.
╬╬
Quel bestione idiota: russa persino! Ma è mai possibile che tocchino tutti a lui certi soggetti assurdi? Dev’essere un qualche genere di maledizione, una sorta di manto della sfortuna che lo ricopre e lo perseguita. Magari se la ride pure alle sue spalle, quella bastarda della Sfortuna! Ecco, è maledettamente fastidioso, sembra di stare in una caverna in compagnia di un orso in letargo. Forse avrebbe fatto meglio a lasciarlo bruciare nella sua stupida casetta di legno in compagnia della sua preziosa e stupidissima dispensa agli sgoccioli. ‘Fanculo!
Prova a rimettersi in piedi, abbastanza traballante. Incespica e per un soffio non ruzzola di nuovo a terra. Oh, è faticoso sul serio e, in aggiunta alle sue recenti disgrazie, l’abitazione più vicina ancora in piedi gli pare, in quel momento, assurdamente distante. È solo che ha così fame, e l’idiota se la dorme come un maledetto angioletto senza un solo pensiero in testa. Bene! Tanto vale provarci, possibilmente prima di stramazzare al suolo senza più forze. Almeno a quell’ora la gente normale dovrebbe già aver terminato la cena per prepararsi alla notte. Speriamo.
La prima abitazione che gli riesce di raggiungere ha l’interno illuminato e, avvicinandosi, può scorgere almeno un paio di persone intente a chiacchierare. Sfortuna bastarda. Sposta lo sguardo di nuovo sulla strada e individua la successiva costruzione ad almeno mezzo miglio da dove si trova in quel momento. Ha una mezza idea di seguire l’esempio del bestione idiota e stendersi per fare un risposino. L’unico guaio è che non è troppo sicuro di potersi risvegliare, né quel giorno, né la mattina seguente. Probabilmente mai sarebbe un lasso di tempo più adeguato al suo caso.
╬╬
Sbadiglia. Prova a stiracchiarsi.
«Auh!» esclama, mentre la testa gli rimanda una fitta di dolore, seguita da una fitta più convinta da parte della coscia destra. «Ma che diamine…» borbotta.
Sfarfalla le ciglia, reclina il capo. Non capisce. È il cielo quello che sta guardando in quel momento? Fa per grattarsi la testa, perplesso, e la ritrova piena di terra e pezzi di legno anneriti. Allora soltanto gli torna alla mente la sua casetta data alle fiamme. Si mette seduto di scatto e gli manca il fiato. Rantola scombussolato. Si tasta con prudenza la schiena. Sì, fa male, parecchio male. Chissà che diavolo gli è piombato addosso mentre non era cosciente. Niente di buono, immagina. Sposta lo sguardo sulla casa, ma trova solo macerie ancora fumanti. Rabbrividisce e un gemito di pena fa vibrare la sua gola ancora un poco riarsa a causa del fumo respirato la sera precedente.
E non capisce. Non capisce come faccia a trovarsi nel cortile davanti a casa sua, invece che essere un mucchietto di cenere dentro le macerie annerite. Intendiamoci: preferisce di gran lunga essersi svegliato pesto e dolorante piuttosto che non svegliarsi affatto. Ma ancora non sa come sia accaduto. Dovrebbe alzarsi, controllare i danni, scoprire se qualcosa si è salvato. Non che ne abbia una gran voglia: l’idea di avvicinarsi a quel che rimane è molto in fondo alla sua lista di quel che vorrebbe fare e il solo immaginarlo lo atterrisce. Bene, niente grigliate né romantici caminetti, almeno per un po’ di tempo (possibilmente per sempre).
Intanto può annoverare una vittoria al suo attivo, per quel giorno: in piedi è riuscito a rimettersi, quindi non dovrebbe essersi rotto nulla. Evviva. Ma ha perso ogni cosa avesse mai posseduto. Bella merda. E il pensiero di dover cercare soccorso dal bastardo rosso lo angoscia quasi più di quanto faccia l’incendio.
«Che schifo di giornata» brontola depresso.
Si volta, cercando qualcosa che possa risollevargli l’animo, e rimane di sasso a fissare la piccola figura umana mezza raggomitolata contro vasca che raccoglie l’acqua della pompa. Spalanca la bocca, sbalordito, la richiude, la apre una seconda volta tentando di produrre qualche suono. Niente da fare. Con cautela si avvicina. Quando arriva a pochi passi deve arrendersi all’idea che si era fatto all’inizio: è un ragazzino. E quando è praticamente sopra di lui una folgorazione lo tramortisce: il ragazzino non solo è il suo tanto ricercato ladro di provviste, ma doveva anche trovarsi all’interno della sua casa, a un certo punto, e a giudicare dallo stato dei suoi abiti e di tutto il resto era presente proprio mentre prendeva fuoco, o subito dopo.
Aggrotta la fronte, incerto. Riflette. No, di sicuro non è stato lui a far cadere la lampada sulle coperte piegate accanto alla poltrona. Forse è stato José, o magari proprio lo stesso Hutch, vai a saperlo. Avrebbe dovuto gettarlo fuori dalla finestra prima che facesse danni, o meglio ancora non farlo entrare affatto. Guarda tu cosa è successo alla sua povera casa! Per non parlare della sua amata dispensa, andata completamente in fumo, dannazione! O della sua gamba, che brucia ancora come se si trovasse tuttora in mezzo alle fiamme. O… di quel ragazzino.
Con un poco di fatica posa un ginocchio a terra accanto a una delle sue scarpe rotte, scosta la stoffa strappata e bruciacchiata di una manica della sua maglia e ci trova sotto un braccio sottile e rovinato, un poco di sangue incrosta ancora la sua pelle. Forse, dopo tutto, avrebbe dovuto fregarsi qualche provvista in più, perché è magro in modo abbastanza allarmante. Come accidenti avrà fatto a trascinarlo fuori? Oh, sì, a quel punto a Hutch è chiaro che non è diventato un mucchietto di cenere perché il ragazzino ha deciso che doveva salvargli il culo. Perché? Non ne ha idea. Però è piuttosto soddisfatto che sia andata in quel modo. Beh, d’accordo, se la sua casa fosse ancora in piedi sarebbe molto più felice, ma non si può avere sempre tutto, giusto? La vita è comunque un bel passo avanti verso la giusta direzione.
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carlopavana-blog · 4 months ago
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La terrazza di fronte.
A Pistoia ovest in via Dante le case, mai costruite superiori al terzo piano, da sempre si fronteggiano ai lati della strada con i giardini ben curati ed i terrazzi adornati con vasi di piante e di fiori. Non per niente Pistoia è la patria di abilissimi coltivatori di piante e di arredatori di giardini e parchi apprezzati in ogni parte del mondo.
I terrazzi, spesso ampi ed abitabili, sono molto usati dai proprietari non solo per mostrare la loro abilità di floricoltori ma anche per sostare al fresco nelle sere calde d’estate, qualche volta per cenare e più raramente , ma non poi così raramente, per conversare.
Gli abitanti della via, Pistoia è una piccola città, si conoscono tutti, o per lo meno pensano di conoscersi, così molto spesso, prima che i cellulari rompessero questa consuetudine, si parlavano e si scambiavano opinioni, chiacchiere e pettegolezzi dai vari terrazzi superando con la voce lo spazio della strada.
Carlo, da quando si era trasferito a Milano, frequentava la casa di via Dante un paio di volte al mese e non aveva assolutamente questa abitudine, ormai non conosceva più nessuno, gli abitanti non erano più gli stessi, molti anziani morivano, molti giovani cambiavano abitazione.
Di fronte alla casa di Carlo erano state costruite nel tempo un paio di villette, una che aveva pretese di architettura moderna, ed una che al secondo piano aveva una bellissima terrazza, ampia ed abitabile, ben curata, con piante sempreverdi e molti vasi di fiori scelti con cura che fornivano un ampio spettro di colori anche se dalla strada non tutto era visibile.
La terrazza era abitata da una donna, da lontano sembrava molto giovane, si notava la figura asciutta ed elegante, sempre ben vestita, che aveva una cura costante e precisa delle piante e del verde di pertinenza dell’appartamento. Spesso si prendeva cura di un gatto facendolo giocare e accarezzandolo frequentemente ed accuratamente.
Carlo, che di norma si alzava intorno alle sei, aveva notato che la donna aveva abitudini molto mattiniere e qualche volta apriva le persiane della terrazza prima ancora delle sei anche nei mesi invernali.
Senza una particolare curiosità Carlo notava abbastanza spesso l’affaccendarsi della donna sulla terrazza, ma non aveva mai trovato l’occasione di presentarsi.
Un giorno, per un caso abbastanza fortuito, Carlo ebbe la possibilità di salutare la donna scambiando alcune parole di circostanza.
Dopo qualche giorno, era giugno, Carlo si alzò prima delle sei e vide la donna intenta a muoversi sul terrazzo per accudire i vasi di fiori.
- Buon giorno, anzi buon mattino, disse, io mi chiamo Carlo, e lei?
- Mirella, rispose la donna, sollevando leggermente la mano destra in segno di rafforzamento del saluto.
Carlo, sollevando la mano sinistra che teneva una tazza abbondante di caffè.
- Buon caffè, continuò il saluto, questa è la mia colazione, buona giornata Mirella.
- Grazie, rispose Mirella che continuò ad accudire i suoi vasi di fiori.
Secondo tempo.
L’autunno fece una rapida incursione nell’estate interrompendo il tempo secco e caldo di settembre. Un temporale accompagnato da una notevole grandinata abbassò notevolmente la temperatura. Carlo, a Pistoia da un paio di giorni, non aveva con sé un capo di vestiario più pesante e pensò che sarebbe stato opportuno dotarsi almeno di un maglione o di un gilet che lo mettesse al riparo di un altro eventuale ritocco al negativo della temperatura.
Prese la bicicletta dal garage, e dopo aver controllato e sistemato la pressione delle gomme, si avviò verso il centro di Pistoia. Notò subito che era notevolmente cambiato. Anche il senso della circolazione stradale non era più quello che ricordava.
Sul lato destro di via Rossini, la strada principale del centro, notò alcuni negozi di abbigliamento, uno lo attrasse particolarmente. La porta chiusa da una vetrina di legno molto ben curata aveva sui lati due grossi vasi di cemento con piante verdi, quasi un invito ad entrare.
- Entro solo per curiosità, pensò Carlo.
Appena entrato gli sembrò di essere avvolto da una atmosfera famigliare. La commessa era girata di spalle e stava sistemando dei capi di vestiario su uno scaffale, dopo una manciata di secondi si girò e assunse un aspetto di sorpresa,
- Salve Carlo, disse dopo un attimo.
La voce colse Carlo con estrema sorpresa.
- Non ci posso credere, disse Carlo, non sapevo minimamente che Lei Mirella lavorasse qui, sono entrato perché mi sono piaciute le piante ai lati della porta del suo negozio.
- Mi dica, fece Mirella senza far trasparire altro.
- Ho bisogno di un maglione o di un gilet. Sono stato sorpreso dal temporale e qui a Pistoia non ho niente di più pesante.
- Colore e taglia, chiese professionalmente Mirella.
- Mi piacerebbe carta zucchero, la taglia? Forse media.
Dopo due minuti Mirella aveva piegato e messo in un sacchetto con manici un maglione, non pesante, che a Carlo era piaciuto veramente molto.
- Senta Mirella, disse Carlo mentre stava per uscire dopo aver regolato il conto, questo incontro è stato molto fortuito, mi piacerebbe conoscerci meglio, io le dico qualche cosa di me e Lei, se vuole, mi fa conoscere meglio Mirella. Che ne dice?
- Si, disse Mirella dopo una certa esitazione, cosa propone?
-Vediamoci al bar “Il Cantone”, fanno ottimi apericena, una decina di minuti, due chiacchiere. Allunghiamo di cinquecento metri il rientro a casa. Alle sette va bene?
- Purché sia tutto analcolico, disse sorridendo Mirella.
- Sono ormai una trentina di anni che io non bevo alcool, aggiunse Carlo, con un ampio sorriso.
- Un’altra cosa, disse Mirella, ognuno paga il suo.
- È una gioia per le mie orecchie di pensionato! Disse ridendo Carlo, allora alle sette, continuò uscendo dal negozio di Mirella.
Mise nel portapacchi della bicicletta la piccola borsa con il maglione e si avviò pedalando lentamente verso via Dante.
L’apericena.
Carlo arrivò al bar “Il Cantone” qualche minuto prima delle sette programmate. Scelse un tavolo nell’angolo più lontano dalla porta e parlando con Mario, il proprietario, gli disse che aspettava una persona e che la mancia sarebbe stata proporzionale al servizio, e che voleva due scontrini separati.
- Separati, disse Carlo, non da dividere!!!
Mario capì al volo e mise sul tavolo scelto da Carlo un vasetto con una pianta con fiori rossi.
Mirella arrivò con qualche minuto di ritardo, chiese scusa e si sedette salutando cordialmente Carlo.
- Possiamo darci del tu? Chiese
- Era quello che volevo proporti, ma temevo un rifiuto, confermò Carlo.
Mario arrivò subito a prendere l’ordine, Carlo si raccomandò di non mettere alcool negli aperitivi e chiese a Mirella quali stuzzichini preferisse.
- Salati e vari, disse Mirella.
Mario, molto attento prese la comanda e dopo un paio di minuti presentò un vassoio colmo delle specialità del bar e della pasticceria.
- Più che un apericena mi sembra una mezza cena, disse ridendo Mirella.
- Noi possiamo regolare il nostro appetito ma i nostri padri dicevano “Melius est abundare quam deficere” e Mario è sempre molto generoso nelle porzioni, disse Carlo.
- Conosci il latino, chiese Mirella?
- Anche, rispose senza falsa modestia Carlo.
La conversazione prese subito una linea molto interessante, la musica, la letteratura, le piante, i fiori, il gatto.
Argomenti in parte di comune interesse, in parte divergenti, ma sempre con un certo approfondimento per conoscere meglio l’intensità dell’interesse personale.
Carlo evitò qualsiasi domanda personale, qualsiasi argomento che portasse ad una migliore conoscenza della persona piuttosto che della personalità. Stava molto attento a non toccare argomenti personali o di gossip,
Di sé Carlo disse degli studi, degli hobbies, dei libri letti e scritti, dei sistemi internet progettati e realizzati, ma evitò di parlare della sua persona se non per rispondere a domande dirette.
In questo apericena voleva conoscere la personalità non la persona, il contenuto culturale, e soprattutto nessuna bugia, neppure la più piccola, la più innocente. Mirella si stava dimostrando troppo intelligente per un contatto superficiale.
Disse anche, con un filo di speranza, che era diventato un bravo cuoco e che poteva soddisfare ogni necessità purché avesse a disposizione un cucina attrezzata.
- Come la tua, chiese ridendo Mirella manifestando un poco di malizia.
- Certo, ma anche la tua se è all’altezza, rispose Carlo con altrettanto sarcasmo.
- Ti deludo, ho un grosso congelatore con un notevole numero di piatti pronti.
- Guarda, continuò Mirella, abbiamo fatto quasi le otto, altro che dieci minuti.
- Il tempo è relativo, confermò Carlo, poi chiese a Mario il conto.
Come concordato Mario presentò due conti e Mirella ridendo disse.
- Vedo che hai capito come si devono fare le cose.
In via Dante.
Era quasi buio quando Carlo e Mirella arrivarono in via Dante, Mirella controllò con lo sguardo la cassetta della posta e allungò la mano per azionare la serratura del cancello del vialetto di accesso alla sua casa.
Fece entrare la bicicletta nel cancello si girò verso Carlo, istintivamente si strinsero la mano e si avvicinarono un attimo scambiandosi un lieve bacio di saluto, rapido e casto come per sancire una amicizia che nasceva, e raccordare il tempo del prossimo incontro.
Carlo si girò e si avviò verso casa, Mirella posò la bici nel ripostiglio, aprì la porta della sua casa, entrò nel piccolo corridoio per accedere alle scale, accese la luce e iniziò a salirle.
Mirella sentiva che una nuova amicizia era nata. Strano quel vecchio uomo, pensava, è incredibilmente colto e molto divertente, ma è così vecchio. Non voleva pensarlo ma sentiva che era un peccato fosse così, anziano. Un vero peccato.
Carlo mise la sua bicicletta nel garage e si incamminò verso l’ascensore per salire al secondo piano.
Pensava a Mirella, così bella, così giovane, purtroppo per lui così giovane. Ammirava la sua semplicità, la praticità, la coerenza del ragionamento, l’amore per le piante, l’amore per la casa, l’amore per la sua gatta, la notevolissima intelligenza, la vasta cultura, la modestia e la naturalezza nel porsi.
Aveva la sensazione di aver piantato un piccolo albero, che era già spuntato, anche se da poco, ma era lì dietro di lui.
Sentiva il rumore che il vento della vita faceva tra le foglie, l’albero era così piccolo e così lento a crescere.
L’unico modo di farlo crescere era quanto e come lo avrebbe annaffiato Mirella, Carlo non avrebbe mai fatto niente per fermarne la crescita. Sperava solo che il vento della vita non diventasse un turbine, non fosse troppo impetuoso e non spezzasse i rami prima che fossero abbastanza robusti per non cadere alla prima inarrestabile e ineludibile bufera.
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jamesvince9898 · 5 months ago
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Servizi Professionali di Imbiancatura Interna ed Esterna a Monza: Scegli la Qualità con Imbianchino Monza
Introduzione: Se stai cercando un servizio di imbiancatura a Monza che garantisca precisione, efficienza e un risultato impeccabile, Imbianchino Monza è la scelta giusta per te. Con una vasta esperienza nel settore e una passione per il dettaglio, offriamo soluzioni complete di imbiancatura interna ed esterna. Che tu abbia bisogno di rinnovare l’aspetto della tua casa, ufficio o spazio commerciale, siamo qui per trasformare i tuoi ambienti con un servizio di alta qualità. La nostra squadra è composta da professionisti qualificati che utilizzano solo materiali di prima scelta, garantendo durata e bellezza nel tempo.
Imbiancatura Esterna Monza: Perché è Importante L'imbiancatura esterna a Monza è essenziale per proteggere le superfici esterne della tua casa o edificio dagli agenti atmosferici e dall’usura. Un lavoro ben eseguito non solo migliora l’estetica della tua proprietà, ma agisce anche come una barriera protettiva contro la pioggia, il vento e il sole. A Monza, dove le variazioni climatiche possono essere significative, è fondamentale scegliere un team di imbianchini esperti che sappiano gestire al meglio queste sfide.
Imbianchino Monza utilizza vernici di alta qualità resistenti agli agenti atmosferici, ideali per tutte le superfici esterne come facciate, pareti perimetrali e strutture in legno. Ci assicuriamo che ogni lavoro di imbiancatura esterna venga realizzato con attenzione al dettaglio e con tecniche all'avanguardia, che consentono una finitura perfetta e duratura nel tempo.
Imbiancatura Interna Monza: Un'Opera di Rinnovamento degli Interni L’imbiancatura interna a Monza è la chiave per dare nuova vita agli ambienti domestici o lavorativi. Le pareti interne, col tempo, possono perdere colore o presentare macchie e segni di usura, ed è qui che entra in gioco il nostro servizio. Imbianchino Monza offre una vasta gamma di soluzioni per l'imbianchino d'interni, utilizzando vernici ecologiche, sicure per la salute e con finiture personalizzabili per ogni stile e preferenza.
Il nostro approccio è sempre incentrato sul cliente: ascoltiamo attentamente le tue esigenze e ti proponiamo soluzioni su misura che rispettano il budget e i tempi di esecuzione. Che si tratti di un progetto per la tua abitazione o di una ristrutturazione di un ufficio, garantiamo risultati impeccabili con la massima cura per i dettagli.
Tecniche Avanzate e Materiali di Qualità Un aspetto che ci distingue nel campo dell’imbiancatura a Monza è l’utilizzo di tecniche innovative e materiali di alta qualità. La nostra esperienza ci permette di selezionare le vernici e i prodotti più adatti a ogni specifica superficie e tipo di ambiente. Utilizziamo pitture lavabili, antimuffa, traspiranti e resistenti all’umidità per gli interni, assicurando la massima qualità e durata nel tempo.
Per gli esterni, invece, scegliamo materiali in grado di resistere agli agenti atmosferici più ostili, mantenendo intatta la bellezza e l'integrità strutturale delle superfici. Imbianchino Monza è sinonimo di affidabilità e professionalità in ogni fase del progetto.
Il Valore di un Imbianchino Vicino a Te Cercare un imbianchino vicino a me a Monza significa poter contare su un servizio rapido, efficiente e personalizzato. La nostra presenza sul territorio ci consente di rispondere prontamente alle esigenze dei clienti, offrendo sopralluoghi gratuiti e preventivi dettagliati. Conosciamo a fondo le specificità degli edifici della zona, dalle case storiche ai moderni appartamenti, e siamo in grado di affrontare ogni progetto con la giusta competenza.
Scegliere un imbianchino locale significa anche poter beneficiare di un’assistenza post-lavoro immediata in caso di necessità, assicurandoti un servizio completo che va oltre la semplice imbiancatura.
Rispetto per l’Ambiente Uno degli aspetti che caratterizzano Imbianchino Monza è il nostro impegno verso l’ambiente. Utilizziamo vernici ecocompatibili e materiali a basso impatto ambientale, riducendo al minimo l'inquinamento e garantendo ambienti sicuri per te e la tua famiglia. Inoltre, ci impegniamo a smaltire correttamente i rifiuti generati durante i lavori, contribuendo alla salvaguardia del nostro pianeta.
Personalizzazione e Creatività Ogni progetto di imbiancatura è unico, e per questo offriamo una vasta gamma di opzioni personalizzabili. Che tu desideri una semplice imbiancatura bianca o preferisca colori vivaci e finiture decorative, siamo pronti a soddisfare ogni tua richiesta. Grazie alla nostra esperienza, possiamo consigliarti le combinazioni cromatiche migliori per valorizzare al massimo gli ambienti, creando atmosfere accoglienti e di grande impatto estetico.
Imbianchino Monza è sinonimo di creatività e precisione. Collaboriamo con te durante tutte le fasi del progetto, dalla scelta dei colori alla finalizzazione del lavoro, per garantire che il risultato finale rispecchi appieno le tue aspettative.
Tempi di Esecuzione e Organizzazione Una delle nostre priorità è rispettare i tempi di consegna concordati. Sappiamo quanto sia importante per i nostri clienti avere un servizio rapido e puntuale, specialmente in caso di lavori che coinvolgono spazi commerciali o abitativi. Grazie alla nostra organizzazione efficiente, siamo in grado di eseguire i lavori di imbiancatura senza interferire con la tua vita quotidiana, mantenendo l’ambiente pulito e ordinato durante tutto il processo.
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claudiotrezzani · 6 months ago
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Qui è d'uopo "incartarci" un poco con le parole, come oggidì volgarmente si suole appellare.
Perché Claude Monet diceva che lui preferisce dipingere l'aria e la luce di una scena, e non la casa ed il suo colore nella scena, anche se essa è presente.
Ed allora?
Allora qui abbiamo due case (un faro; una abitazione), ed il problema è:
abbiamo un colore - il bianco - che di per sé esprime luce, indipendentemente dalla luce istessa.
Di ciò sono Maestri Alexander Jikharev ed Alessandro Rovelli (accomunati nel nome, oltre che nel registro espressivo).
Il faro di Alexander è a sud, eppure l'atmosfera è nordica.
Ciò in virtù della corrusca atmosfera, in cui la roccia tattilmente s'erge come lava.
Onirica visione, ove il sogno è propiziato dal vigoroso taglio e dalla potente timbrica.
L'abitazione di Alessandro è a nord, eppure l'atmosfera pare mediterranea.
Perché il legno pare ellenico per candida abbacinantezza.
E la laterale cupezza genera contrasto di profonda suggestione.
Grazie Alexander, grazie Alessandro.
Araldi e cantori siete di quella luce che Monet - pur partendo da differente prospettiva - ispiratamente vagheggiava.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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nashwancostruzioni · 9 months ago
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Trasforma il Tuo Spazio: Le 10 Migliori Idee di Ristrutturazione Casa per un Look Moderno
Ristrutturare la propria casa può essere un’avventura entusiasmante e trasformativa. Se vivi a Milano e desideri dare un tocco moderno alla tua abitazione, ecco le 10 migliori idee di ristrutturazione casa per aiutarti a creare un ambiente contemporaneo e funzionale.
1. Open Space
Una delle tendenze più popolari nella ristrutturazione casa è l’open space. Eliminare le pareti divisorie tra cucina, sala da pranzo e soggiorno crea un ambiente più ampio e luminoso, perfetto per la vita moderna.
2. Cucina Moderna
La cucina è il cuore della casa e merita un’attenzione particolare. Investire in elettrodomestici di ultima generazione, piani di lavoro in marmo o granito e mobili con linee pulite può trasformare completamente lo spazio. Non dimenticare un’illuminazione cucina adeguata per migliorare l’atmosfera.
3. Bagno Spa
Trasforma il tuo bagno in una spa privata. Piastrelle eleganti, una grande doccia a pioggia e una vasca freestanding possono fare la differenza. Considera l’installazione di riscaldamento a pavimento per un comfort extra. Ristrutturazione bagno è una delle migliori decisioni per aumentare il valore della tua casa.
4. Pavimenti in Legno
I pavimenti in legno conferiscono calore e eleganza a qualsiasi stanza. Opta per legni chiari come il rovere sbiancato per un look moderno e luminoso, perfetto per le abitazioni milanesi.
5. Smart Home
Integrare la tecnologia nella tua casa non è mai stato così semplice. Installare sistemi di domotica per il controllo delle luci, del riscaldamento e della sicurezza può rendere la tua vita quotidiana molto più comoda e sicura.
6. Arredamento Minimalista
Meno è di più quando si tratta di arredamento moderno. Scegli mobili con design semplici e funzionali. Colori neutri e materiali naturali come il legno e la pietra sono ideali per creare un ambiente tranquillo e sofisticato.
7. Finestre Grandi
Le finestre panoramiche non solo migliorano l’estetica della casa ma aumentano anche la quantità di luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale. Questa soluzione è particolarmente adatta per godere delle viste urbane di Milano.
8. Verde Interno
Integrare piante e spazi verdi all’interno della casa è una tendenza in crescita. Non solo migliorano la qualità dell’aria, ma aggiungono anche un tocco di freschezza e vitalità agli ambienti interni.
9. Pareti con Texture
Aggiungi profondità e interesse visivo con pareti testurizzate. Che si tratti di mattoni a vista, pannelli in legno o carta da parati tridimensionale, queste soluzioni possono rendere unica ogni stanza.
10. Illuminazione Strategica
L’illuminazione gioca un ruolo cruciale nella ristrutturazione casa. Utilizza una combinazione di luci ambientali, direzionali e decorative per creare l’atmosfera perfetta in ogni stanza. Illuminazione a LED è una scelta ecologica e versatile per un look moderno.
Ristrutturare casa a Milano può essere un progetto stimolante e gratificante. Con queste idee, puoi trasformare il tuo spazio in una casa moderna e accogliente, perfetta per la vita urbana. Ricorda di pianificare con attenzione e di affidarti a professionisti esperti per ottenere i migliori risultati. Buona ristrutturazione!
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daniela--anna · 11 months ago
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🏚️ ENGLISH COTTAGE
The word originally referred to a humble, detached rural dwelling of a cotter, a semi-independent resident of a manor who had certain rights of residence from the lord of the manor, and who in the social hierarchy was one rank above the slave (mentioned in Domesday Book of 1086), who had no right of possession and worked full time under the lord.
In the Domesday Book they were called Coterelli.
From the 18th century onwards, the development of industry in England led to the development of weavers' and miners' "cottages".
In the pre-Victorian era, cottages appeared as small houses, generally with exposed wooden structures.
The modern renovations of ancient cottages, in accordance with the desire to maintain historical authenticity, are carried out by bringing to light all those characteristic elements of these structures that had been abandoned over time, such as purlins, uprights and wooden joists.
The classic English cottage is a small structure made up of a few rooms, almost never more than four, two on the upper floor and two on the lower floor, although with modern renovations it is possible to create larger internal rooms.
They usually have slab or thatched roofs.
🏚️COTTAGE INGLESE
La parola originariamente si riferiva a un'umile abitazione rurale indipendente di un cotter, residente semi-indipendente di un maniero che aveva certi diritti di residenza dal signore del maniero, e che nella gerarchia sociale era un grado al di sopra dello schiavo (menzionato nel Domesday Book del 1086), che non aveva diritto di possesso e lavorava a tempo pieno agli ordini del signore.
Nel Domesday Book venivano chiamati Coterelli.
A partire dal XVIII secolo in poi, lo sviluppo dell'industria in Inghilterra portò allo sviluppo dei "cottage" dei tessitori e dei minatori.
In epoca pre-vittoriana i cottage si presentavano come case di piccole dimensioni, in genere dotate di strutture in legno a vista.
Le moderne ristrutturazioni di antichi cottage, in accordo con la volontà di mantenere l'autenticità storica, vengono realizzate portando alla luce tutti quegli elementi caratteristici di queste strutture che con il tempo erano stati abbandonati, come arcarecci, montanti e travetti in legno.
Il classico cottage inglese è una struttura piccola composta da poche camere, quasi mai più di quattro, due al piano superiore e due al piano inferiore, anche se con le moderne ristrutturazioni è possibile realizzare ambienti interni più ampi. Solitamente hanno tetti a placche o di paglia.
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Arredamento d'interni: consigli utili per ristrutturare gli ambienti della casa
Ristrutturare la casa richiede molta attenzione nella scelta dell’arredamento d’interni, per essere sicuri di valorizzare ogni spazio in modo ottimale con gusto e personalità. Ogni ambiente, infatti, deve risultare funzionale e avere uno stile distintivo, senza perdere la coerenza visiva dell’intera abitazione.  Ovviamente, non è facile ristrutturare una casa in maniera corretta, ma esistono alcuni accorgimenti e consigli utili per evitare errori e capire come orientarsi. Il rinnovamento del bagno richiede delle attenzioni particolari Tra i vari ambienti della casa il bagno e la cucina sono gli spazi che richiedono maggiori attenzioni. In particolar modo, il bagno deve essere comodo, pratico e bello da vedere, ma anche un luogo sicuro e facile da pulire.  Come riportato anche sul sito rossiabitare.it, in fase di ristrutturazione è necessario compiere scelte che permettano di ottimizzare lo spazio, selezionare i materiali più adatti per i rivestimenti e individuare i colori con cui ridefinire lo stile. Un’opzione interessante se lo spazio lo permette è rappresentata dalle vasche con idromassaggio, perfette per creare un’oasi di relax e arredare il bagno con stile. Altrimenti è possibile preferire una doccia con cromoterapia o hammam, con eleganti cristalli piani o curvi a spessore ridotto per un design contemporaneo e minimale.  Per i rivestimenti, invece, è possibile scegliere tra numerose proposte in base al prezzo e allo stile desiderato, per rivestire il bagno con pietra naturale, gres porcellanato, marmo o gres laminato. Come allestire una cucina pratica e bella da vedere Anche la cucina è un ambiente difficile da ristrutturare e arredare, in quanto bisogna trovare il compromesso migliore tra la funzionalità e l’estetica di questo spazio centrale per la vita quotidiana. Innanzitutto, è opportuno valutare la possibilità di sfruttare alcuni bonus edilizi per l’acquisto di mobili, elettrodomestici e impianti più efficienti. In questo modo è possibile approfittare di agevolazioni per sostituire il frigorifero e la lavastoviglie con modelli più moderni e meno energivori, per ridurre i consumi e semplificare la vita in cucina. Naturalmente bisogna scegliere dei materiali durevoli e stilisticamente coerenti con il resto dell’abitazione, ad esempio optando per il legno per una cucina classica oppure orientandosi su materiali lucidi o opachi per un ambiente più moderno. Anche rivestimenti e pavimenti vanno scelti con cura, dalle soluzioni più economiche come la resina e i laminati fino a quelle più lussuose come le pietre naturali e il parquet. Per quanto riguarda gli arredi, invece, è necessario sceglierli in base al tipo di ambiente che si vuole ottenere, ad esempio una cucina calda e accogliente o uno spazio più moderno e minimale. Come ristrutturare e arredare con stile la zona living e le camere da letto Il resto della casa è meno impegnativo da ristrutturare e arredare, ma non bisogna sottovalutare le soluzioni scelte per garantire un risultato coerente e pienamente soddisfacente. In genere, la zona living è lo spazio dell’abitazione in cui si trascorrere la maggior parte del tempo in casa, quindi è opportuno optare per arredi confortevoli, pratici e di design. Per un soggiorno moderno è possibile valutare un divano con sedute ampie e schienale basso, pareti attrezzate per ottimizzare lo spazio e colori neutri come grigio, bianco o beige.  Nelle camere da letto invece si possono prediligere le cromie più rilassanti, come il blu, l’azzurro o il verde, ma anche il beige, il grigio e il terracotta sono delle tonalità adatte a questo spazio.  Ovviamente non può mancare un letto comodo e confortevole, ben dimensionato per evitare inutili ingombri. Inoltre, nella camera da letto è preferibile optare per tende e tessuti eleganti e morbidi, un’illuminazione non troppo intensa con plafoniere, lampade da terra e abatjour, soluzioni contenitive come gli armadi integrati e degli accessori selezionati per la personalizzazione dell’ambiente. Foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year ago
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23 feb 2024 15:46
PIU’ CHE UNA CASA, UN CASINO: LA STORICA ABITAZIONE ROMANA DI MARCO PANNELLA IN VIA DELLA PANETTERIA, A POCHI PASSI DA FONTANA DI TREVI, E’ STATO UN CROCEVIA DI AMORI E INCONTRI POLITICI – IN QUELLA SOFFITTA NON C’ERA NEANCHE LA CHIAVE: IL PROPRIETARIO AVEVA FATTO TOGLIERE LA SERRATURA – PANNELLA: “IO NON HO MAI TENUTO SEGRETO NULLA, VIVERE ALLA LUCE DEL SOLE È IL SISTEMA MIGLIORE PER NON ESSERE VISTO” -
Filippo Ceccarelli per “la Repubblica” - Estratti
A Casa Pannella, per tutti gli anni 60 e anche oltre, non c’era nemmeno la chiave perché il proprietario, allora affittuario, aveva fatto togliere la serratura. Via della Panetteria, dietro Fontana di Trevi, ultimissimo piano, una specie di soffitta, ma abbastanza grande da ospitare, soprattutto di notte, compagni, amici, ma spesso pure sconosciuti e sconosciute da mezza Europa.
Corpi involtolati nei sacchi a pelo sul pavimento, polvere, mefitiche sigarette francesi e fumi esotici proibiti, tutto in realtà abbastanza proibitivo a cominciare dal bagno raccapricciante, il frigorifero deserto, Marco spesso non c’era, “alle tre di notte esco per la città perché ho voglia di piangere e di amare” era lo stile di vita di quel giovane uomo alto, bello, le spalle possenti, gli occhi vellutati, la voce calda, lunghi capelli, un tentato suicidio non molto tempo prima, a Parigi, per amore.
Se è vero che i luoghi conservano un’anima, si fanno i migliori auguri a chi da qualche tempo ha acquistato Casa Pannella e la sta ristrutturando. Basta si sappia che quelle pareti hanno visto e vissuto una libertà che al giorno d’oggi è faticosa perfino da raccontare, figurarsi farla credere concreta, appassionante, condivisa e poi lacerante, ma avercela oggi! In mezzo a quelle vampe di socialità convulsa e caotica sono maturate imprese che hanno stabilito un prima e un poi.
(...)
Più che una casa, un casino, l’avrebbero definita i benpensanti, “i tenutari di quell’altro casino – avrebbe replicato Marco – che chiamano Ordine”. Sessualità polimorfa, irresistibile nella sua trasgressione solare. “Io non ho mai tenuto segreto nulla, vivere alla luce del sole è il sistema migliore per non essere visto” diceva Pannella; allora indossava quel maglione nero a girocollo con il pendaglio “Make love, not war”, ma ha continuato a crederlo fino alla fine, sempre in quella casa, la coda di cavallo che aveva preso un colore giallastro, e lui coerentemente proponeva la liberalizzazione totale delle intercettazioni telefoniche, pubblicare tutto, “come sull’ottovolante” ridacchiava negli occhioni azzurri.
Non si sa quando fu ripristinata la serratura a via della Panetteria, forse ai tempi del terrorismo, ma anche su quello forse sarebbe stato meglio dargli ascolto. D’inverno non c’erano i termosifoni e lo sguardo era catturato da una stufetta che andava a tutta callara con la pentola piena d’acqua, in bilico, per umidificare il salotto, per così dire. Nei mesi estivi c’era una specie di terrazzino d’incerta titolarità e fonte di conflitti condominiali (non facile trovarsi Pannella come avversario!), dove comunque andava a prendere il sole nudo.
Diverse pareti erano oblique e scoscese, effetto casa dei Mostri di Bomarzo, la cucina sede di pantagrueliche pastasciuttone, arredamento più che casuale, idoli africani in legno, forse le foto del papà e della mamma francese, una misteriosa regina Elisabetta sopra il tavolo. Ma Pannella a casa sua, relativamente sua, era appena di passaggio.
Irrequietezza creativa e nomadismo esistenziale lo spingevano fuori, al partito, ai tavoli, sui marciapiedi dell’Italia profonda, alla Camera, a Bruxelles. Alla fine Marco era sempre fervido, ma gentile e svanito. Si era convinto che un gabbiano lo andasse a trovare e parlava con lui nel vano della finestra. Magari si saranno anche capiti.
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ictadmin · 4 months ago
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L'importanza dei serramenti per l'efficienza energetica della casa
Comprendere come i serramenti contribuiscano all'isolamento termico e alla regolazione della temperatura interna è fondamentale per chi desidera migliorare la classe energetica della propria abitazione. I serramenti, comprese porte e finestre, svolgono un ruolo cruciale nel determinare l'efficienza energetica di una casa.
La scelta di porte e finestre: un fattore decisivo
La scelta di porte e finestre di qualità, e la loro installazione, non solo influenza il comfort abitativo, ma incide significativamente anche sulle spese di riscaldamento.
Questa decisione può ridurre notevolmente le perdite di calore durante i mesi invernali e limitare l'ingresso di calore nei mesi estivi. Le finestre tradizionali, in particolare quelle con vetri singoli, possono rappresentare una delle principali vie di dispersione termica. Al contrario, le finestre moderne, dotate di doppi o tripli vetri e sistemi di isolamento avanzati, garantiscono una migliore efficienza energetica. Un buon serramento deve mantenere la temperatura interna costante, riducendo al minimo l'uso di sistemi di riscaldamento e condizionamento.
L'importanza dei materiali dei serramenti
La scelta dei materiali è un altro elemento fondamentale da considerare. Finestre e porte in PVC, legno o alluminio offrono diverse caratteristiche in termini di isolamento e durata. Ad esempio, il PVC è noto per le sue eccellenti proprietà isolanti e per la bassa manutenzione, mentre il legno, pur essendo un ottimo isolante naturale, richiede maggiore cura nel tempo. L’alluminio, sebbene meno isolante, può essere dotato di speciali interruzioni termiche per migliorarne l’efficienza.
Inoltre, l’uso di vetri a bassa emissività (Low-E) contribuisce a riflettere il calore all'interno della casa durante l'inverno e all'esterno durante l'estate, ottimizzando ulteriormente l'efficienza energetica. Anche le tecnologie come le guarnizioni ad alta efficienza possono migliorare l'isolamento, evitando infiltrazioni d'aria e garantendo una tenuta stagna.
Le caratteristiche di una finestra di qualità
Una finestra di qualità si distingue per diversi fattori: un buon valore di trasmittanza termica (U-value), che indica la capacità del serramento di mantenere il calore all'interno della casa; l'assenza di ponti termici, che possono favorire le perdite di calore; e l'efficacia dei sistemi di chiusura, che garantiscono una tenuta stagna all'aria. Inoltre, l’installazione di finestre con certificazione energetica permette di migliorare la classe energetica dell'abitazione, rendendola più competitiva sul mercato immobiliare.
È importante anche considerare il livello di isolamento acustico, poiché finestre di alta qualità non solo limitano le perdite di calore, ma contribuiscono anche a un ambiente interno più silenzioso e confortevole. Inoltre, l’installazione di finestre con certificazione energetica permette di migliorare la classe energetica dell'abitazione, rendendola più competitiva sul mercato immobiliare.
L'impatto della posa in opera del serramento
Non basta scegliere serramenti di alta qualità; un'installazione errata può vanificare i vantaggi dei materiali e delle tecnologie utilizzate. Una corretta installazione assicura una tenuta perfetta tra il serramento e la struttura dell'edificio, evitando infiltrazioni d’aria e garantendo il massimo isolamento.
È fondamentale rivolgersi a serramentisti professionali ed esperti che seguano le normative e le linee guida specifiche per l’installazione a regola d'arte di porte e finestre. Secondo le stime, una buona installazione può migliorare significativamente la performance energetica dei serramenti, aumentando l'efficacia dei materiali scelti.
Porte e finestre di qualità significano un migliore isolamento
In sintesi, serramenti, porte e finestre hanno un impatto notevole sulle spese di riscaldamento e sull'efficienza energetica di una casa. La scelta di materiali di qualità, l'attenzione ai dettagli nella progettazione e un'installazione corretta possono migliorare sensibilmente il comfort abitativo e ridurre i costi energetici. Investire e installare serramenti di alta qualità è quindi un passo fondamentale per chi desidera rendere la propria casa più sostenibile e meno costosa da mantenere.
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brickbrokerinternational · 1 year ago
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Villa in vendita a Lugano
Particolarissima villa indipendente costruita nel 2012 su un lotto di terreno di 2700 mq posto in località Carona (distretto di Lugano) a 600m slm.
E' una realizzazione Huf Haus, azienda tedesca che dal 1912 è leader sul mercato delle costruzioni con architettura a montanti e travi in legno e vetro.
Disposta su 2 piani di abitazione con al piano terra: ampio ingresso, salotto con camino, soggiorno, sala da pranzo, cucina con dispensa, studio, sala TV, bagno e ripostiglio (270 mq); al primo piano, 3 ampie camere da letto con cabine armadio, 2 bagni, ( 230 mq), balconi e terrazzo.
Al piano interrato; sala fitness, sauna, bagno, locale di sgombero, cantine e vano tecnico. Riscaldamento a pavimento con pompa di calore. Domotica, Le pareti a vetrata sono state realizzate con speciale materiale isolante termico a triplo vetro di qualità garantita.
Alta efficienza energetica.
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Finestre Che Non Chiudono? Chiamaci per un Servizio di Pronto Intervento Fabbro!
Hai un problema con una finestra che non si chiude o si apre correttamente? Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti! Sappiamo quanto fastidioso possa essere avere finestre che non funzionano correttamente, ma fortunatamente abbiamo la soluzione per te.
Noi offriamo servizi di pronto intervento fabbro di alta qualità per la riparazione di finestre di tutti i tipi. Che tu abbia finestre in legno, PVC, alluminio o altro materiale, il nostro team di esperti è pronto a risolvere il problema in modo rapido ed efficiente.
Le finestre sono una parte essenziale di ogni abitazione, contribuendo alla luminosità, alla ventilazione e all'isolamento termico. Quando le finestre non funzionano correttamente, possono causare fastidi e disagi. Ecco alcuni dei problemi comuni che risolviamo:
Serrature bloccate o difettose: Se la serratura della tua finestra è difficile da chiudere o aprire, potresti avere problemi di sicurezza. Ripariamo o sostituiremo le serrature in modo che tu possa sentirsi al sicuro nella tua casa.
Finestre che non si chiudono o si aprono correttamente: Le finestre che si incastrano o si aprono da sole possono causare perdite energetiche e aumentare le bollette dell'energia. Riparando le tue finestre, miglioriamo l'efficienza energetica della tua casa.
Guarnizioni deteriorate: Le guarnizioni rovinate possono far penetrare l'aria fredda o l'umidità nella tua casa, riducendo il tuo comfort. Sostituiremo le guarnizioni per mantenere la tua casa al caldo e asciutta.
Vetri rotti o danneggiati: Se hai una finestra rotta o danneggiata, non solo rappresenta un rischio per la sicurezza, ma può anche compromettere l'aspetto estetico della tua casa. Ripareremo o sostituiremo il vetro in modo da ripristinare l'integrità strutturale e l'estetica della finestra.
La tua sicurezza e il tuo comfort sono la nostra priorità. Non importa quale sia il problema con le tue finestre, siamo qui per risolverlo.
Per saperne di più sui nostri servizi di riparazione finestre o per prenotare un intervento, puoi chiamarci al numero 800134967 o visitare il nostro sito web all'indirizzo https://www.serviziurgentitorino.it/pronto-intervento-fabbro/riparazione-finestre/. Il nostro team sarà felice di rispondere alle tue domande e organizzare un appuntamento per aiutarti a risolvere il problema delle tue finestre.
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Hawaii, la casa miracolata di Lahaina intatta dopo gli incendi: “Sembra aggiunta con Photoshop”
Si sono commossi i due proprietari della casa che ha resistito all’incendio di Lahaina, alle Hawaii, quando hanno visto l’immagine della loro abitazione in mezzo alla desolazione della città rasa al suolo. Non si spiegano come abbia potuto rimanere intatta, visto che “ è al 100 per cento di legno, non è ignifuga”, hanno raccontato al Los Angeles Times. source
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