#abby volta
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jonesrocktography · 1 year ago
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democracycentershows · 1 year ago
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10/21/2023 - Show Announcement
Saturday, October 21, 2023 at 7pm @ the Democracy Center in Cambridge
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Abby Volta
Preyhound
Cilantro
Jesse Detor
All ages, no booze/drugs, masks required $10-15 pay what you can, partial benefit for BAGLY - The Boston Alliance of Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer Youth
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francesca-70 · 1 year ago
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Abbi cura di me
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Non capitero' un' altra volta...
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susieporta · 3 months ago
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C’è una frase di un mio amico monaco che mi ha colpito:
“Non chiedetevi se ci sia vita dopo la morte.
Chiedetevi se siete vivi prima di morire.”
Caro Gonippo, io sono convinto che nel momento esatto in cui te sei andato,
tu fossi ancora vivo.
Vivo, e innamorato della vita.
E scommetto che ci sei rimasto male anche tu,
perché avresti voluto restare ancora qui accanto a tutti noi,
a tua madre, ai tuoi fratelli, al tuo immenso amore Sabina e a Dante.
Sono troppi i ricordi che mi legano a te, e solo io e te sappiamo quanto bene ci si voleva.
Un bene così profondo che ha attraversato questi dieci anni, senza mai sfumare nemmeno un momento.
Noi c’eravamo sempre, l’uno per l’altro.
Sei stato uno dei pochi a non giudicarmi mai.
Ti sei messo al mio fianco, mi hai accompagnato in questi anni senza far rumore, anche da lontano…
perché “l’importante - mi dicevi - è vederti felice”.
La sera prima di partire per il tuo viaggio verso la luce, mi hai mandato un messaggio su Instagram, il tuo ultimo saluto:
“Sei bello come il sole”, mi hai scritto.
Forse perché vedevi in quella mia foto un sorriso di serenità, quella serenità che ho sempre cercato, e che tu speravi tanto che io trovassi.
Ti prometto amico mio che farò del mio meglio per farti stare tranquillo anche lassù.
Ti prometto che sarò felice.
Io non credo nella resurrezione dei corpi, ma nell’eternità dell’anima.
E allora, il mio desiderio più grande, è che la tua anima continui a esserci non solo nel ricordo, nei nostri cuore, ma in ogni azione quotidiana che possiamo fare.
Soltanto noi possiamo compiere questo miracolo!
Ogni volta che saremo gentili con uno sconosciuto
Ogni volta che avremo cura di qualcosa
Ogni volta che ci toglieremo dal centro,
per metterci accanto
Ogni volta che aiuteremo disinteressatamente una persona in difficoltà
Ogni volta che non sprecheremo il tempo
con l’inutile
Ogni volta che ameremo gli altri incondizionatamente
Ogni volta che non saremo banali
Ogni volta che daremo valore
a ogni giorno che ci è concesso
Ogni volta che racconteremo
chi eri a chi non ti ha mai conosciuto.
Solo così resterai con noi, dentro di noi,
perché vivrai nei nostri gesti, nella nostra quotidianità.
È vero, amico mio: non hai lasciato scritto nemmeno due parole.
Ma voglio dirti che il tuo più grande testamento è qui, questa sera, davanti ai nostri occhi.
Sono queste duemila persone, questo “noi” che la tua presenza è riuscita a generare.
Questo “noi” che porterà avanti la vita anche per te.
Non siamo venuti dal caso.
Ma dall’amore.
Non siamo qui per caso.
Ma per amare.
Non andiamo al nulla.
Ma ritorniamo…all’amore.
Ovunque tu sia, amico mio…abbi cura di me.
FOTO con Sabina Romagnoli
di Ars Fotografia di Ruffali Santori Antonio
Arcidosso 30.8.2024
Simone Cristicchi
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libriaco · 8 months ago
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Basta una parola
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Scriveva Abatelunare, una decina di giorni fa, che spesso leggendo un libro si imparano delle parole nuove, e faceva riferimento a un toscanismo: costassù, trovato in una vecchia versione de Il ragazzo di Sycamore di Erskine Caldwell.
A me occorre poco, appena una parola, per impantanarmi in una serie di percorsi da cui poi faccio fatica a uscire; così è stato anche questa volta.
Infatti, in sintesi:
Da toscano conosco e uso la parola costassù, così come anche gli altri avverbi costì, costà, costaggiù; ricordo bene come, una decina di anni fa, me ne chiese il significato una collega, di madrelingua inglese, da poco arrivata a Siena.
Più di recente, saranno passati tre o quattro anni, durante una lettura condivisa de La vita agra del grossetano Luciano Bianciardi, le due amiche con cui leggevo, una di origine siciliana ma da anni a Napoli, l'altra veneta, mi chiesero lumi su due strane parole in cui si erano imbattute in quel testo: costì e costassù.
Ho chiesto ad Abatelunare chi avesse tradotto il libro, sospettando appunto un toscano, e mi ha indicato Marcella Hannau. Il mio sospetto era ben fondato, anche se non corretto, perchè la Hannau era nata a Trieste ma ha avuto frequentazione lunga e anche intima con la Toscana.
Le ricerche fatte mi hanno portato subito in ambiente fiorentino; la Hannau, traduttrice dall'inglese di oltre una settantina di libri, figlia di uno stakholder della Standard Oil, di famiglia ebraica, sposò molto giovane [nel 1921] Corrado Pavolini, nato a Firenze: regista, drammaturgo, critico letterario, poeta, librettista e traduttore. Corrado era figlio del professor Paolo Emilio, traduttore e docente universitario di Sanscrito, nato a Livorno da padre dell'isola d'Elba. La coppia frequentava l'ambiente culturale italiano del tempo: ci sono ad esempio foto degli anni '30, sulla spiaggia di Castiglioncello, sempre in Toscana (Livorno) in compagnia di Luigi Pirandello, Nicola De Pirro, Marta Abba, Maria Stella Labroca e Silvio D'Amico; le due famiglie, Hannau e Pavolini, frequentavano spiaggia, locali e ville di amici nella zona, già dalla fine degli anni 10 dello scorso secolo.
Corrado Pavolini era il fratello del gerarca fascista Alessandro, Ministro della Cultura Popolare e segretario del Partito Fascista.
Alessandro si rifiutò di aiutare il fratello e la cognata Marcella nel momento della promulgazione delle leggi razziali e Corrado e Marcella scapparono a Cortona (Arezzo) rifugiandosi nella villa dell'amico Debenedetti. A Cortona trovarono un buon nascondiglio anche gli Hannau, i genitori di Marcella, a cui offrì riparo il Vescovo, Monsignor Franciolini, direttamente nella sua abitazione.
Cortona piacque così tanto alla coppia Pavolini-Hannau che fecero della villa "del Bacchino" un loro punto di riferimento a guerra finita e poi, dal 1961, la loro residenza. Ecco come, con tutte queste frequentazioni toscane, la Hannau abbia potuto utilizzare parole ancora in uso nell'italiano del tempo, adesso segnalate dalla Treccani come semplici "toscanismi" vista la loro odierna più ristretta circolazione.
Restano da citare, in questi miei giri intorno alla coppia, due notiziuole "rosa": l'infatuazione per Corrado Pavolini, prima da parte di Anna Maria Ortese, poi di una sua carissima amica, Helle Busacca. [Interessante e rivelatrice questa pagina di Dario Biagi]. Su questo ramo della ricerca mi sono fermato, perché infiniti altri percorsi mi si sono aperti, relativi ai personaggi della cultura italiana dell'epoca e dei loro rapporti di amicizia, rivalità od odio.
Nonostante le ricerche sul web, non sono riuscito a trovare informazioni certe sulle date di nascita e di morte di Marcella Hannau; ho pensato allora di utilizzare il Copilot di Microsoft Bing. L'Inintelligenza Artificiale si è data da fare ma le date che cercavo non me le ha recuperate; in compenso ha tratteggiato un profilo, sintetico ma efficace, del marito Corrado. Peccato, però, che, da brava Inintelligenza, si sia confusa e abbia scritto i dati relativi ad Alessandro Pavolini, il gerarca titolare del MinCulPop e Segretario del Partito Nazionale Fascista, che fu processato per collaborazionismo, fucilato e poi esposto, insieme a Mussolini e alla Petacci, a Piazzale Loreto...
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*Aggiornamento del 29/03/2024: Corrado Pavolini e Marcella Hannau riposano ora l'uno accanto all'altra nel piccolo cimitero del Torreone al sommo della collina di Cortona.
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poesiablog60 · 10 months ago
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Abbi cura di godermi, esplorarmi, proteggermi.
" Non capiterò una seconda volta” mi disse la vita.
Fabrizio Caramagna
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swftpoet · 2 days ago
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so it goes
Joel tem uma noite incrivel com uma velha amiga(não é a Abby do jogo, na verdade acabei de perceber que o nome é o mesmo lol) +18, quase dez paginas de putaria total, sorry.
Ele tinha aquela aura de bom moço que atraia as pessoas à sua volta, mas nunca com profundidade suficiente para que as coisas evoluíssem. Com ela foi diferente, começou com uma conversa inocente, almoços e passeios aleatórios, eles gostavam da companhia um do outro, dois nerds com grandes habilidades em conversar. Quem poderia imaginar que em algum momento aquelas conversas seriam em uma outra língua, algo mais íntimo, privado e talvez errado. 
 Ela imaginou aquele cenário fofo, onde ele a adoraria como uma deusa, e ele, bem no começo foi involuntário, batendo uma no banho para esfriar a cabeça, quando sua imaginação a escolheu como figura para impulsionar os sistemas, então se tornou frequente. Muito mais do que eles gostariam de admitir.
Quando Abby desceu as escadas e o carro de Joel estava ali, ela sorriu. Meio apaixonada, principalmente pela ideia dele buscá-la em casa, com seus pais vendo tudo da varanda. Ela não abriu a porta, mas foi por uma boa razão. Quando ela abriu, ele pegou o buquê de lírios brancos do banco do passageiro, os dois não falaram nada, só sorriram. Como sempre, ela escolheu a playlist, uma que misturava tudo que eles gostam e é bizarro como combina. Os dedos de Joel se moviam com a batida de cada música, enquanto Abigail observava a paisagem. É entre um instrumental e uma introdução muito longa que ela rompe o silêncio. 
"De quem foi a ideia?"
Ele faz uma careta de decepção.
"Não pode ter sido minha?"
 Ela franze os lábios, indicador parado no queixo em uma pose de pensativa.
"Eu não duvido... Mas se fosse sua você teria dito de primeira." 
Ele estala a língua na boca.
"Okay, admito que vi em um filme. Mas, não tire meu mérito. Eu as escolhi pessoalmente." 
"Obrigado, elas são lindas."
Ele assente, um sorriso satisfeito pintando seus lábios com a certeza de que as palavras dela foram de coração.
"Estamos indo?"
"Você não vai acreditar..."
 Ele cruza a pista que leva para sua própria casa, parece um chalé, tem eras na entrada, que ela gosta por conta do charme rústico.
"me trouxe para sua casa? Eu pensei que iríamos ao cinema?"
 Joel desce do carro correndo para abrir para ela.
"Por isso veio de vestido?"
Ela revira os olhos. "É verão, e eu gosto da estampa florida." A defesa é boa, no entanto ela não deixa de perceber o esforço."Qual o plano?" 
 O vento que sopra pelas árvores a faz estremecer um pouco, ele percebe e com um rápido e involuntário movimento, cobre seus ombros com suas mãos, enquanto a leva pra dentro. O interior é quente e aconchegante, mesmo no verão, na sala há um par de taças ao lado de uma garrafa de vinho tinto, perfeito em temperatura ambiente. 
"Vai me embebedar?" Sua pergunta soa mais doce do que inquisitória. Joel gosta desse lado dela que faz ele se sentir como no ensino médio, apaixonado pela primeira vez sempre ansioso para agradar.
"Não, a não ser que você queira... Mas, eu pensei em fazermos massa caseira."
"Como um casal de velhinhos em plena segunda guerra? Fofo."
 Abigail gostava de cozinhar, era seu talento secreto, vindo de uma família de cozinheiros e chefs não era surpresa, mas a moça não fazia isso com frequência, tendo se acostumado a comida pronta e pizza de mercado.
"Se não quiser, pode ser.."
"Não diga pizza."
"A lasanha está no forno, só preciso ligar."
Ela mexeu a cabeça, deixando as flores no sofá enquanto caminhava em direção a cozinha, as mãos se movendo para prender o cabelo em um coque. 
"Não vou fazer sozinha."
 Joel seguiu ela rapidamente, como um turista em sua própria casa, consciente do fato de que ele estava pronto para seguir Abigail para onde quer que ela fosse.
"Você deixou os ingredientes separados?" 
 Ele olhou em volta, pegando os ovos, farinha e fermento.
"e os equipamentos necessários?" 
 A noite seria longa se dependesse dos materias que ele tinha disponível, após  algumas tentativas frustadas, eles optaram pela lasanha, entre risadas e muita sujeira, eles tiveram sua noite de amigos como sempre, exceto que dessa vez, havia um at diferente pairando sobre eles, quase erótico. A roupa deles suja de farinha, o vinho aquecendo seu interior e nublando suas cabeças.
"Você é muito bonita, sabia?" 
"Uhum.. me digo isso sempre que vejo um espelho."
 Ele abaixou a cabeça, tentando ignorar como ela havia mudado o rumo da conversa que ele planejou por dez minutos inteiros.
"Eu preciso confessar uma coisa..."
"Sim?"
"Não quero estragar essa intimidade que temos." 
Ela bebericou o vinho em sua taça, pegando a garrafa para mais uma.
O cabelo caindo por suas costas e ficando sujo com a farinha presente em sua roupa.
"Não vai. Eu prometo.."
 Joel respirou fundo, olhou nos olhos dela, aquele azul que lembrava o céu e fazia ele sonhar.
"Eu tenho pensado muito em você. Tipo muito mesmo."
Ela se encostou nele, um minuto inteiro em silêncio. Um que ele não gostava nem um pouco porque fazia sua barriga doer.
"De um jeito normal, ou não?"
"De um jeito errado, pelo menos para amigos."
Ela sorriu.
"Fala no três, okay?"
Ele balançou a cabeça, deixou o vinho de lado e ajeitou a postura, para ficar cara a cara com Abby, as mãos deslizando suavemente pelos braços dela, os dedos ajeitando os cabelos até as palmas encontrarem suas bochechas.
 Ela sorriu, os olhos brilhando e a pupila dilatando. 
"Um, dois, três."
"Abigail, eu estou apaixonado por você."
 Ela esperou que ele terminasse, e quando nada veio em seguida, a mais nova se inclinou o suficiente para que seus lábios se tocassem, ele travou no primeiro instante, talvez por não esperar por isso, ou só por receio de ser um sonho, um movimento falso. No final, Joele Abigail se entregaram completamente, uma mão dele adentrando o cabelo dela, enquanto a outra encontrou um lugar na cintura de Abby.
 Ela achou propício se aproximar mais e mais, até que estivesse no colo dele, as mãos por dentro da camisa, unhas baixas raspando na pele do abdômen, ele queria se segurar, ser o mais racional possível, mas as mãos dela nele, o calor das suas coxas contra as dele era demais, a forma como seus lábios se moviam, era muito para seu consciente. 
"Demais, Abby.." Joel murmurou separando-se dela, Abby se mexeu no colo dele tentando ficar mais confortável, a testa encostando na dele.
"Uhum?"
"Se não pararmos..."
Ela encostou os lábios na têmpora dele, sem intenção sexual, foi carinhoso o suficiente para que Joel regulasse sua respiração e seu coração.
"Você disse que está apaixonado..." 
Ele fechou os olhos com força. "Eu disse."
"Qual mal teria se não pararmos?"
A cabeça dela teria feito mil cenários em outra ocasião, listado os prós e contras, mas ali com as mãos dele na cintura dela, a respiração de Joel batendo contra sua pele, Abby só podia pensar em um belo: 'fodasse, apenas me coma logo.'
E quem poderia julgar?
 "Lista?"
Ele perguntou, como se pudesse ler a mente dela, ver as pequenas engrenagens funcionando, maquinando para jogar os pensamentos racionais para longe.
"Fodasse as listas."
Abigail não precisava ver para saber qual sorriso ele tinha no rosto. 
...
Deve existir algum tipo de mágica no ar quando dois amigos transam, ou, duas pessoas com um mínimo de afinidade e convivência decidem testar os limites se colocando nessa situação. Quando Joel deslizou o zíper do vestido de Abigail e seus dedos traçaram a pele das costas dela, ganhando um suspiro nada contido dela, eles romperam aquela barreira de vez, não havia mais volta, eles estavam muito envolvidos para sequer pensar em parar.
 Eles voltaram a se beijar, primeiro devagar, saboreando a sensação da boca um do outro, ele segurou ela com força, com medo dela ser apenas uma miragem, ela envolveu os braços nos ombros dele, encurtando ainda mais a distância entre seus corpos, aumentando ainda mais o desejo que crescia em seu âmago. Eventualmente, por falta de ar, ou por vontade de se olharem nos olhos, eles se afastaram, nesses momentos ela escolhia beijar o pescoço dele, ou oferecer a ele o seu, para marcar e fazer o que Joel quisesse, porque ela simplesmente não se importava e confiava bastante nele para qualquer coisa.
 Os beijos logo se tornaram algo mais quente, Joel gostou da sensação das mãos dele nas coxas dela, como se a carne se moldasse para ele, do tamanho ideal, o vestido de abigail já era um amontoado de tecido enrolado em sua cintura o que facilitava seus movimentos, porque em algum momento ficar parada não era mais o suficiente, e se para ele tudo bem ficar ali embaixo, para ela era torturante, todos seus nervos pareciam precisar de algum tipo de alívio, ele ou um banho gelado, ela não cogitaria a segunda opção. Seus primeiros movimentos foram rápidos, o que chamou atenção dele, Joel sabia que ela precisava de algum tipo de fricção para aguentar mais, os olhos fechados e boca semi-aberta deixando alguns suspiros escaparem, era a visão do paraíso. 
 Joel segurou a cintura dela, guiando com um pouco mais de calma, deixando que ela se esfregasse nele até ter o que precisava, e ela fez, quase como uma boneca para ele moldar e levar até a borda. 
“Isso boneca, vamos lá…” Ele murmurou contra o esterno dela, boca aberta beijando a pele que ele já havia marcado com chupões. 
“É bom, não é?”
“uhum…”
“Você está linda se esfregando assim em mim.” ele disse, olhos vidrados nas expressões dela, o prazer percorrendo cada centímetro da face dela, cílios trêmulos, respiração entrecortada, até os gemidos erráticos e baixos que ela não queria segurar.”Aposto como está fazendo uma bagunça na sua calcinha…”
“É, é sim…”
Ele molhou os lábios, ainda com as mãos nela, imaginando o quão bem ela poderia estar se sentindo para se entregar com tanta vontade.
“Quer tirar?”
Abby acenou.
"Palavras." Ele disse, a voz uma ou duas notas mais grave. 
"Tire, por favor."
 Quão bem a posição de submissão caia sobre ela, mesmo que ele não se sentisse como um dominador, era bom ver ela daquele jeito. Todas as paredes que a amizade construiu sobre eles, os desejos guardados, pequenos segredos escondidos sob os toques involuntários tudo aquilo estava ruindo bem diante dos olhos dele. De repente, a mulher mandona que nunca havia abaixado a cabeça estava sendo guiada, quase de joelhos. Foi uma boa inversão de papeis.
Os dedos dele rasparam suavemente pela coxa dela até alcançar o topo, as mãos apertaram o tecido do vestido para tirar ele do caminho e dar para Joel uma visão melhor dela, Abby segurou o tecido para que ele tirasse a peça menor dela. Como ele havia imaginado, Abigail estava uma bagunça molhada, um fio da umidade a ligava ao tecido da calcinha e aquilo encheu as bochechas dela de vermelho, envergonhada por sua situação.
"Porra..." 
Joel murmurou, realmente hipnotizado pela imagem. Quando seus olhos subiram para o rosto dela, um borbulhar diferente mexeu no estomago dele, uma sensação de orgulho por ser ele quem a deixou naquele estado, e empatia pela vergonha dela. "Não há por que se envergonhar... Certo?"
Com a calcinha descartada, ela acenou, seus dedos acariciando as bochechas dele.
"Joel..."
"Você é perfeita.". Ela fechou os olhos, sentindo os dedos dele entrando em contato com seu interior. "É bom?"
"Uhum..." Ela gemeu baixo, sentindo seu corpo aceitar ele quase sem dificuldade.
"Me diga se for demais..."
O polegar dele raspou naquela parte nervosa que fazia Abby ver estrelas.
"Oh, Deus! É bom."
Ele voltou a beijar a pele dela, clavícula, pescoço e tudo mais onde ele poderia tocar enquanto os dedos entravam e saíam dela lentamente.
"Me diga quando estiver perto."
Ela acenou, sem dizer mais nada, focada demais em receber tudo que ele estava dando para ela. 
Abigail conhecia muito bem seu corpo, mas com ele tomando conta dela com tanta atenção, foi quase impossível formular um aviso para "estou chegando." 
 Foi involuntário, um gemido baixo e surpreso que escapou dela, quase que um sussurro.
"Quase..."
 O mundo dele entrou em foco total, atraído pelo corpo dela, pela visão de Abigail gozando nos dedos dele, todos os sentidos presos ali, a saliva pesou em sua língua, enquanto o tato foi pressionado pelas paredes dela que apertavam em volta das suas digitais, o cheiro do sexo e do prazer embebedou ele...
"Porra..."
 Ela Joelbou a cabeça para trás, sentindo o prazer percorrer suas veias, era doce como quando ela estava sozinha fazendo aquilo, mas melhor, a sensação de outro corpo deixava tudo mais aflorado.
"Porra, Abby." Joel arfou tirando os dedos dela, a mancha brilhando quando ele se separou. 
"Obrigado, obrigado..."
"Não tem que me agradecer, boneca." Ele respondeu, levando os dedos aos seus lábios, provando dela, agridoce exatamente como a personalidade que ele conhecia.
"Não faça isso." 
Ela segurou seu pulso, mas Joel já havia provado e limpado tudo.
"Tarde demais." Ela riu, o rubor mais uma vez subindo para suas bochechas, suas mãos ainda segurando nele o puxaram para mais perto, para poder beijá-lo. Não foi estranho como ela imaginou, mesmo quando seu cabelo se soltou e caiu cobrindo os dois, ou sentindo seu gosto na boca dele. Ela já havia se provado, uma ou duas vezes, naquele momento ela sabia que preferia quando ele fizesse. 
As mãos dele foram ágeis para desabotoar a calça e puxar um pouco para baixo junto com a cueca, ela colaborou levantando um pouco do seu colo.
"Eu tenho camisinha no quarto." 
"Você quer usar? Porque eu tô limpa e tenho diu." Ele tentou falar alguma coisa, mas a mão dela encontrou o membro dele e bombeou algumas vezes, o polegar esfregando a ponta bulbosa e sensível, ganhando apenas um grunhido como resposta.
"Eu tô limpo. Tô limpo." Ela riu, mordendo o lóbulo da orelha dele antes de guiar seu pau para dentro, foi devagar até ela estar completamente preenchida. Os dois tinham suas respirações pesadas, olhos vidrados um no outro.
"Quando você quiser..." 
 A voz dela saiu mais baixo do que o planejado, e aquilo mexeu ainda mais com ele. Joel perdeu a vergonha de vez, segurando ela pelo quadril e deitando Abby sobre o tapete, invertendo suas posições. 
"Ow..."
"Te assustei?"
"Não, assim parece melhor."
 Ela ronronou, seus lábios encostando na pele do pescoço dele.
Ele se moveu, para cima e para baixo, o quadril dela acompanhou o movimento, como se não suportasse ficar longe. Quando se chocaram novamente, o ângulo fazendo ele tocar naquele ponto dentro dela que a fazia se sentir no paraíso, mas a fricção contra seus nervos, fizeram com que Abby revirasse os olhos. As mãos apertando onde ela tocava, marcando com seus dedos.
Naquele ritmo nenhum dos dois aguentaria muito mais, não ajudou quando Abby enganchou uma perna no quadril de Joel, aumentando o contato entre eles, facilitando a entrada e movimentos dele e a pressão sobre o clitóris dela. Com o novo
 Naquele momento, Joel soube que nenhum autor jamais poderia descrever o paraíso de forma certa, porque nenhum deles havia experimentado a sensação de se empurrar contras as coxas de Abby, perseguindo sua liberação e a dela, aquilo era o verdadeiro céu em sua escala mais celestial e pura, e tudo que eles estavam fazendo só poderia ser divino. Nem suas idealizações, seus sonhos ou suas ideias chegaram perto da realidade que se derramava sobre eles. Como esperado, nenhum deles demorou muito mais para se liberar, caindo naquela onda de felicidade que distorce a realidade e o tempo a sua volta, como se os dois alcançassem o mesmo lugar celestial, banhados pelas ondas do êxtase de um orgasmo arrebatador.
 Quando retornaram ao seu estado físico e consciente, Abigail não se sentia mais envergonhada, ou o cansaço fosse demais para qualquer linha de raciocínio.
“Estou passando a noite…” Ela murmurou, fechando os olhos enquanto sua mão escorregava pelas costas dele. 
“Okay.”
“Me leva para cama?” Ele ouviu seu pedido com o máximo de foco, mas foi preciso um ou dois minutos inteiros para que tivesse força para se levantar e pegar ela. Graças a suas rotinas de treino, não foi uma tarefa penosa, mas Joel precisaria de uma folga dos treinos, ou não, quando ele a deitou na cama, se certificando que ela estava coberta já que naquele bairro costumava esfriar de madrugada, não esperava que ela o segurasse com tanta vontade, seus dedos se entrelaçando enquanto sua voz embargada pelo sono exigiu que ele ficasse, e sem nenhuma dúvida ele ficou, se livrando de todo tecido que o cobria e abraçando Abby para aquela que ele esperava ser a primeira de muitas noites juntos, como mais que amigos. 
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essereilsole · 1 year ago
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Per il prossimo che verrà:
Mi dispiace perché troverai una persona diversa.
Ero buona, disponibile, una che ti da il mondo in cambio del nulla molto spesso.
Purtroppo il mondo, le persone, non meritano tanta purezza e dovrai fare i conti con una persona schiva, diffidente, forse a tratti egoista e distaccata, però se guarderai attentamente e dimostrerai di meritarlo prometto che riceverai molto, purtroppo mai più di quello che mi darai a tua volta, non più, ma comunque molto. Tu abbi fiducia.
Sono molto più di ciò che vedrai.
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il-gualty1 · 2 years ago
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Abbi cura di me. Non capiterò una seconda volta…
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jonesrocktography · 1 year ago
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Shhh, here's a sneak peek of the next few shots coming to all social platforms. Facebook (YEAH) Instagarm (YEAH) and right here (YEAH)
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men4de · 6 days ago
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Avevo provato a scriverti in privato , anche per spiegarti esperienze personali ma ,non permetti messaggi a chi non segui.
Dicevo, ci sono anche tanti concorsi pubblici aperti ai diplomati. Non servono per forza lauree, basta solo cercare quelli giusti. Spesso escono bandi per posti amministrativi nei comuni, nelle scuole o in altri enti statali come anche gli uffici di collocamento. Magari potresti dare un’occhiata ai siti ufficiali ci sono piattaforme che li raccolgono tutti. Te lo dico per esperienza personale e magari può essere un’opzione in più senza dover aspettare bandi particolari. Poi magari non per forza nel tuo comune di residenza , ci sono limitrofi o regionali. Tentar non nuoce . Poi sicuramente saprai tu come muoverti e quali sono le tue possibilità , però abbi fede non precluderti nulla e non arrenderti , mai. Ci sono passato anch’io, so cosa vuol dire sentirsi bloccati nel bui, quel buio. Non avrò tutte le risposte, ma voglio dirti che si può uscirne, un passo alla volta.
Perdona il testamento Ahahah
un grazie enorme 🩷🧿
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adesconhecvda · 8 months ago
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Era Uma Vez… Uma pessoa comum, de um lugar sem graça nenhuma! HÁ, sim, estou falando de você ABIGAIL "ABBY" BRIARWOOD. Você veio de SHEFFIELD, INGLATERRA e costumava ser TATUADORA por lá antes de ser enviado para o Mundo das Histórias. Se eu fosse você, teria vergonha de contar isso por aí, porque enquanto você estava SENDO VOLUNTÁRIA EM ONG DE ANIMAIS DE RUA, tem gente aqui que estava salvando princesas das garras malignas de uma bruxa má! Tem gente aqui que estava montando em dragões. Tá vendo só? Você pode até ser EMPÁTICA, mas você não deixa de ser uma baita de uma BRIGUENTA… Se, infelizmente, você tiver que ficar por aqui para estragar tudo, e acabar assumindo mesmo o papel de A DESCONHECIDA na história VALENTE… Bom, eu desejo boa sorte. Porque você VAI precisar!
Não possui muitas memórias de seus pais. Tudo o que sabe é que chegou no orfanato após ambos falecerem em um incêndio e que aquele se tornaria seu novo lar, ao menos em teoria. Como sempre fora dona de uma personalidade teimosa, não demorou para que começasse a enfrentar problemas com outras crianças e, posteriormente, com as cuidadoras do local. Sempre que brigava, era punida com castigos que variavam entre ficar responsável por arrumar alguma área e não comer nada no dia.
Em uma dessas vezes, Abby fugiu para a rua e acabou recebendo os cuidados de um dono de bar que, ao notar sua fome, ofereceu comida em troca dela ficar ali lhe ajudando com os clientes. Era só uma desculpa para que a menina não tivesse que voltar para o orfanato, nem ficasse na rua, algo que viria a se repetir muitas e muitas vezes nos próximos anos. Por vezes, chegava a dormir no bar e voltar para o orfanato apenas após alguns dias — não era como se fizesse muita diferença para a instituição, de qualquer forma.
Quando o homem morreu, por volta de seus quinze anos, Abby sentiu como se todo seu esforço para melhorar fosse em completo vão: do que adiantava se sempre lhe tiravam as poucas coisas boas que tinha em sua vida? Desistiu de empenhar em seus estudos e passou a trabalhar meio período para ter algum dinheiro quando completasse dezoito anos. No meio tempo, investia na única coisa que aprendeu na rua e não era ruim: tatuagem. Acompanhou todo o processo como uma assistente em um estúdio de tatuagem até estar preparada para começar a fazer suas próprias.
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valesyart · 2 months ago
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Ciao sempre io sono 😅 questa volta volevo ringraziarti per il capitolo letto tutto d'un fiato.stupendo bellissimo ❤️❤️❤️❤️ e per averlo tradotto 💗💗💗ti ho lasciato un kudos.e'valsa la pena aspettare..avevi ragione ❤️ quando il 5 capitolo?? grazie mille 😘
Felice ti sia piaciuto! Io scrivo in italiano e traduco in inglese ovviamente, quindi l’originale é ciò che leggi!
Un mesetto per il prossimo, abbi pazienza 😌
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ossimoro7 · 11 months ago
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Una leggenda racconta che quando Maria ricevette l'annuncio dell'angelo, questi le disse: "Maria non voltarti indietro, non guardare avanti, non voltarti giù. Garda verso l'alto, verso l'Altissimo e abbi fiducia". E' una bellissima leggenda. Non voltarti indietro a rimpiangere ciò che era, ciò che è stato, a dire che una volta era più semplice o più facile, che una volta si stava meglio. Il passato è passato, lascialo lì ! Non guardare avanti: se guardi avanti non puoi che vedere che montagne, salite, momenti bui, passaggi pericolosi e ne saresti terrorizzato. Se guardi, pensi o ti preoccupi di quello che ti potrebbe capitare o che ti capiterà è la fine. Ne sei paralizzato ! Oggi fai ciò che puoi fare oggi e domani ti sarà data la forza per domani. La forza di oggi non ti è data per domani. Quella l'avrai domani ! Non guardare giù: non guardare a dove sei, all'altezza, alla pericolosità di ciò che stai vivendo, al rischio che corri, al metterti in gioco del tutto. Tu tieni fisso lo sguardo verso l'alto, verso Dio, confida in Lui, fidati e tutto andrà per il meglio. Molto meglio.
Buon cammino… dedicato a te che stai leggendo !!
Ossimoro
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io-rimango · 1 year ago
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“Fra tutti quegli scatoloni che aprirai in un luogo che mai vedrò, chissà quante cose la tua nuova casa ti nasconderà, forse anche i nostri ricordi, forse anche l'atmosfera romantica che ho sempre cercato di mantenere, provando a dare un senso a quella sicurezza che tu chiami "abitudine", rendendola sempre nuova. Consapevole che, per quanti sforzi avessi fatto, non avrei avuto alcuna certezza sulla durata della nostra storia, e che la nostra storia avrebbe potuto essere benissimo un parcheggio temporaneo in attesa di altro.
Perché dunque? Perché mi piacerebbe che tu fossi felice ovunque sarai, e che sapessi che la nostra storia mi ha lasciato comunque qualcosa, e che non è vero che chi è stato vittima non possa a sua volta ferire.
Abbi cura di te.”
(Massimo Bisotti, La luna blu)
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gabbiadicarta · 2 months ago
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Vale la pena instaurare un rapporto di amicizia nonostante sia io a cercare sempre questa persona, con tanto di parole dì confortati ogni volta che sta male? Nonostante sia io a chiederle sempre come sta, senza mai che mi venga chiesto come sto io? Nonostante io l’abbia invitata a bere un aperitivo senza ricevere gli auguri il giorno del mio compleanno, che per carità, ci sta che si sia dimenticata, ma non me li ha fatti nemmeno quando gliel’ho ricordato il giorno in cui l’ho invitata ad uscire per bere l’aperitivo. Io il giorno del suo compleanno le ho fatto gli auguri a mezzanotte e insieme ad altre persone, le abbiamo organizzato una festa a sorpresa, e le ho fatto un regalo pensato nei minimi dettagli, con le cose che più le piacevano e servivano.
È vero, quando si dà qualcosa, non bisogna aspettarsi mai che ti venga restituito, e non voglio che mi venga dato tutto quanto, ma almeno una piccola parte? Un rapporto non dovrebbe esser fatto da 50 e 50? Non si dovrebbe essere in due a costruire un rapporto? Sento di star dando solo io e mi dispiace. È una persona con cui avrei tanto voluto costruire un rapporto di amicizia, ma non mi piacciono le cose forzate, qualora dovessi dirle queste cose, anche perché non siamo effettivamente amiche. Mi sto sforzando solo io, con la sperando di creare un bel rapporto, ma non devo essere la sola a costruire, o no? Ho addirittura aspettato le vacanze, con la speranza che mi cercasse, ma nulla.
Tu cosa ne pensi? Come ti comporteresti se fossi stata al mio posto?
ci ho messo un po' a rispondere a questa domanda e mi spiace, ma la verità è che sono appena stata incastrata in un rapporto simile, solo che io ero dalla parte opposta alla tua.
sono da tanti anni, ormai, quel tipo di persona che se si affeziona da il mondo, ma se ciò non accade, ci mette tanto tempo per anche solo 'scaldarsi' un po'. non nego di essere consapevole di avere un carattere poco gestibile, spesso nego delle conoscenze perché so già che questo mio lato ferisce chi mi sta attorno da poco e non mi conosce.
onestamente io dico sempre a tutti, che se si è infelici bisogna chiudere. abbi un po' di amor proprio, sii egoista e pensa a te e al tuo benessere. non ha mai senso elemosinare amore da chi non dimostra di essere disponibile a darlo. farà male all'inizio, forse perché tu ti ci sei attaccata, forse perché hai idealizzato troppo questa persona, ma vedrai che con il tempo capirai che non ci hai perso nulla, perché a te non sta dando nulla in ogni caso.
spero tu possa trovare qualcuno adatto a te. <3
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