#Valentino Catricalà
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oggi, 28 maggio, a roma, presentazione di "videoarte e arte", di silvia bordini e valentino catricalà
cliccare per ingrandire Un volume scritto a quattro mani per analizzare i percorsi fondamentali del rapporto tra arte e dispositivi tecnologici – il video, il computer e le loro molteplici interazioni – in un arco di tempo che va dagli anni Sessanta a oggi. Dato di partenza è il libro pubblicato da Silvia Bordini nel 1995, quando la videoarte stava definendo la propria ibrida identità in un…
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#art#arte#computer#Elena Giulia Rossi#fotografia#La Sapienza#MLAC#MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea#Palazzo del Rettorato#pc#Silvia Bordini#storica dell’arte; Valentina Tanni#Valentino Catricalà#video#videoarte#Videoarte e arte
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VIS à VIS FUORILUOGO 27
Artists in residence Project
5 – 25 agosto 2023
Carpinone (IS), artista in residenza OPIEMME
Lucito (CB), artista in residenza Ivano Troisi
Dal 5 agosto 2023 prende avvio la nuova edizione di VIS à VIS Fuoriluogo 27, programma internazionale di residenze artistiche che quest’anno ospita gli artisti Opiemme a Carpinone (IS), e Ivano Troisi a Lucito (CB).
Il progetto, diretto dall’associazione culturale Limiti Inchiusi (Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia), è a cura di Tommaso Evangelista. Il programma internazionale di residenze artistiche VIS à VIS Fuoriluogo, che quest’anno giunge alla tredicesima edizione - dall’avvio nel 2012 da parte dell’associazione culturale Limiti Inchiusi - segna il proseguimento dell’azione curatoriale degli anni precedenti con gli artisti ospitati su invito diretto da parte dell’associazione e del curatore, e le opere pensate in dialogo con spazi e contesti specifici. Inoltre, le residenze, mantenendo l’identità che le hanno sinora caratterizzate, ovvero il forte rapporto con le comunità, vengono messe in relazione a degli obiettivi specifici legati ai singoli luoghi.
In questa edizione per quanto concerne Lucito si lavorerà sulla realizzazione di un’opera d’arte pubblica, opera che andrà ad ampliare la già ricca raccolta comunale che accoglie, oltre ad un ricco corpus di lavori di Antonio Pettinicchi, anche il gruppo più ampio di opere legate al progetto Vis à Vis, mentre per Carpinone, per la prima volta coinvolto nel progetto quale primo comune della provincia di Isernia, si lavorerà sull’interazione con la popolazione nella realizzazione di un’opera d’arte pubblica e partecipata, pensata quale un percorso di parole e di idee.
Come ad ogni edizione gli artisti, insieme ai curatori, renderanno vitale la residenza con una serie di workshop, incontri e una restituzione finale che segnerà anche la consegna del lavoro svolto alla collettività. La residenza sarà testimoniata da un catalogo e da un video-documentario che sarà presentato a dicembre.
Limiti inchiusi, tra le associazioni promotrici di STARE - Associazione delle Residenze d'artista italiane -, si dimostra tra le residenze artistiche più longeve e interessanti dedicate alle aree interne e alle comunità locali.
Gli artisti invitati a VIS à VIS Fuoriluogo 27 sono Opiemme che lavorerà a Carpinone (IS), e Ivano Troisi (Salerno 1984) che opererà a Lucito.
Ivano Troisi (Salerno 1984), vive e lavora tra Arezzo e Salerno. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, il suo lavoro parte dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano trasformazioni e mutazioni. Tra le sue mostre più importanti troviamo: Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, a cura di Nemanja Cvijanovic e Maria Adele Del Vecchio (2014); Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (2012 e 2014); Leggerezza della terra, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, un progetto della Fondazione Filiberto Menna, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani (2014); Prima, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Ex voto, Museo Archelogico, Pontecagnano (2019); Il sussurro del mondo, Fondazione Plart, Napoli, a cura di Luca Beatrice (2020); Rethinking Nature, Museo Madre Napoli, a cura di Kathryn Weir e Ilaria Conti (2022). Nel 2014 Troisi è stato nominato per il Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da Il Resto del Carlino e Quotidiano.Net, nell’ambito di Arte Fiera Bologna. Nel 2017 ha preso parte al programma di residenze per artisti BoCS Art Cosenza. Nel 2019 è invitato ad Open Dream Treviso, a cura di Flavio Arensi, Valentino Catricalà e Martina Cavallarin. Successivamente partecipa a varie collettive da ricordare: La potenza dell’arte contemporanea, Pinacoteca Provinciale di Potenza, a cura di Lorenzo Benedetti e Opere, idee, progetti, persone dalla collezione del Madre, Castello Macchiaroli, Teggiano (SA) a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati, è presente nella collezione “Doni” - Imago Mundi Luciano Benetton Collection e nell’Atlante dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo Trione (Electa, 2017). Nel 2022 è invitato da La Quadriennale di Roma a Partecipare ad una Masterclass di Hans Ulrich Obrist, intitolata L'ideologia del curatore, nella Sala Tenerari di Palazzo Braschi, Roma. www.ivanotroisi.com
Opiemme è un gruppo di Torino (Italia), formato da Margherita Berardinelli e Davide Bonatti. La pratica di Opiemme indaga i confini tra parole e immagini, alla ricerca di nuovi modi di presentare la poesia. Dal 2000 la ricerca di Opiemme si concentra sull'arte pubblica volta a diffondere la poesia al pubblico, con performance collettive, installazioni e interventi di poesia di strada. Ciò ha portato Opiemme ad esibirsi in diverse città europee in collaborazione con diverse fondazioni di poeti con l'obiettivo di creare nuove occasioni di lettura, come per il murale dipinto per le Fondazioni Fernando Pessoa e Josè Saramago a Lisbona, o una facciata di 12 piani dedicata a Wisława Poesia Szymborska a Danzica, o un intervento pittorico a Krakow in occasione del centenario della poetessa polacca. www.opiemme.com
Limiti inchiusi è un’associazione di produzione culturale e artistica con sede a Limosano in provincia di Campobasso. Fondata nel 1994, promuove progetti d’arte contemporanea dal respiro internazionale in costante dialogo con il territorio del Molise, come indagine sul paesaggio e i paesi molisani. Con residenze d'artista, mostre, installazioni d’arte pubblica, workshop, laboratori ed incontri, Limiti inchiusi pone al centro il territorio regionale per rileggerlo e mapparlo nei suoi cambiamenti, creando nuove narrazioni. Il lavoro svolto negli anni, documentato con numerose pubblicazioni, ha riguardato la produzione di opere d’arte, la didattica con le nuove generazioni, la ricerca e l’inclusione sociale con uno sguardo attento alle emergenze e problematiche delle comunità coinvolte. Dal 2012, con la direzione degli artisti Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia, l'associazione ha inaugurato i programmi internazionali di Residenze per artisti Vis à Vis Fuoriluogo e Vis à Vis Flâneur. Nel 2021 Limiti inchiusi è tra i soci fondatori di STARE – Associazione delle Residenze d'artista italiane.
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MetaPan: arte, musei e digitale
La pausa dalle attività del PAN | Palazzo delle Arti Napoli per lavori di ristrutturazione ha fornito l'occasione al Comune di Napoli per avviare un’iniziativa che permetterà al Museo di restare “aperto” e attivo nel metaverso. Il progetto digitale – finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e promosso dal Comune di Napoli in partnership con MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale di Milano, riconosciuto nel 2023 come museo da Regione Lombardia – è curato da Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET e Valentino Catricalà, curatore d’arte contemporanea, con la supervisione tecnica dell’architetto Giuliano Bora, che ha realizzato lo spazio all’interno della piattaforma immersiva tridimensionale Spatial.io. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del programma Napoli Contemporanea, curato da Vincenzo Trione, consigliere del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per l’arte contemporanea e le attività museali. L’obiettivo è promuovere l’immagine del futuro Pan in una maniera fruibile dal pubblico attraverso una piattaforma digitale che permetta ad ogni visitatore, attraverso l’utilizzo di un avatar, di immergersi nell’universo delle immagini. Lo sviluppo del MetaPan come spazio di comunicazione internazionale è anche occasione di collaborazione con accademie e università, per mettere a punto strategie di promozione del museo fisico attraverso gli spazi virtuali. Oltre alle sale espositive, infatti, lo spazio ospita anche una conference room che accoglierà, tra aprile e luglio 2024, il primo ciclo di masterclass “MetaPan: Arte, Musei, Digitale”, che prevede 6 incontri della durata di un’ora e mezza ciascuno. Le lezioni, aperte al pubblico e a partecipazione gratuita, saranno tenute da alcuni tra i più importanti docenti ed esperti di arte e new media di rilievo nazionale ed internazionale –Francesco Spampinato, Professore di Storia dell’arte contemporanea, Università Alma Master Studiorum di Bologna; Andrea Pinotti, Professore di Estetica, Università Statale di Milano; Ruggero Eugeni, Professore di Semiotica dei media, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Elisabetta Modena, Ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea, Università di Pavia. Uno degli appuntamenti sarà incentrato sull’arte digitale grazie alla partecipazione dei quattro artisti che sono al momento in esposizione con le loro opere nel MetaPan: Chiara Passa, Davide Quayola, Auriea Harvey e Bianco-Valente. Link d’accesso al MetaPan: https://tinyurl.com/mrxc7fsa Read the full article
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Napoli: come sarà il Museo dell’Immagine, la sede nel nuovo PAN
Napoli: come sarà il Museo dell’Immagine, la sede nel nuovo PAN. A marzo il PAN | Palazzo delle Arti Napoli chiuderà per avviare un piano di ristrutturazione che si compone di molteplici interventi – finanziati con fondi PNRR, POC Metro e POC Regione Campania e con risorse dalla Città Metropolitana di Napoli – la cui conclusione è prevista per il 2025. Alla riapertura, gli spazi del museo comunale saranno destinati al Museo dell'Immagine. Fotografia, cinema, digital art, ma anche pittura e scultura in dialogo con i nuovi media. Museo come territorio dell'iconosfera. Un luogo in cui scoprire come le immagini oggi si trasformano, si contaminano e si ibridano, contribuendo a mutare il mondo che abitiamo. Capitolo centrale del discorso avviato con Napoli Contemporanea –il programma di mostre ed installazioni voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e curato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l'arte contemporanea e l'attività museale – il nuovo Museo dell'Immagine, progettato dall'architetto Giovanni Francesco Frascino, mira a ripensare l'attuale configurazione del PAN, riaffermando con forza l'originaria vocazione urbana dell'edificio settecentesco. Guardando ai musei internazionali delle grandi città europee, il PAN affronta ambiti diversi: il rapporto con la città, la dimensione pubblica, l'esperienza visiva. L'intento: offrire un luogo immersivo, con un impianto illuminotecnico dedicDa oggi ato e un grado di sicurezza adeguato agli standard museali odierni. Una sorta di kunsthalle che ospiterà mostre antologiche di grandi personalità dell'arte del nostro tempo e installazioni site specific originali, prodotte in partnership con istituzioni italiane e straniere. Insieme con le sale dedicate a opere d'arte "museali", il PAN prevede una stanza riservata a lavori di arte digitale. Suggerendo così il nesso tra offline e online su cui, oggi, si fonda l’istituzione-museo. Oltre ad essere un luogo espositivo, il PAN - Museo dell'Immagine intende proporsi come vero centro di ricerca, in cui indagare le nuove frontiere del panorama visuale, ospitare progetti artistici tesi ad esplorare lo statuto delle immagini, seminari, dibattiti. Alla programmazione del PAN sarà affiancata quella della Casina Pompeiana, che si propone come la nuova casa della performatività contemporanea. Riprendendo l'attitudine sperimentale degli anni Novanta, ci si propone di trasformare la Casina in un luogo nel quale ci si possa confrontare, anche attraverso modalità laboratoriali e pratiche collettive, con le ultime tendenze dell'arte contemporanea. Un modo per affrontare un ambito centrale del panorama artistico attuale e colmare un vuoto nella programmazione culturale della città. La pausa dalle attività del Palazzo ha fornito l'occasione per avviare un'iniziativa che permetterà al Museo di restare "aperto" e attivo, ma nel metaverso. Nasce, così, MetaPan, da oggi aperto al pubblico. Un luogo destinato ad arricchire permanentemente l'offerta espositiva attraverso mostre d'arte digitale e aree virtuali in cui continuare a fruire dell'offerta museale cittadina attraverso uno sguardo legato alla ipercontemporaneità. Un nuovo ed entusiasmante progetto digitale –finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e promosso dal Comune di Napoli in partnership con MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l'Arte e la Cultura Digitale di Milano– curato da Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET e Valentino Catricalà, curatore d'arte contemporanea, con la supervisione tecnica dell'architetto Giuliano Bora, che ha realizzato lo spazio all'interno di una piattaforma immersiva tridimensionale. «Avviamo un progetto di riqualificazione di tutta la struttura che aveva bisogno di quest'intervento perché non era stata mai fatta la manutenzione dopo l'inaugurazione di vent'anni fa. Questo rientra in un programma più ampio di riqualificazione di tutti i siti culturali del Comune che sta partendo in questi mesi. La nostra idea – ha affermato il sindaco Manfredi – è che il PAN diventi un Museo dell'Immagine nel quale si coniughi l'arte con le nuove tecnologie, legando la tradizione con l'innovazione, cosa che è anche la grande forza della nostra città».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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DARA BIRNBAUM: REVOLUTIONARY ACTS
Definire Dara Birnbaum, una fotografa è certamente riduttivo, definirla una filmaker, anche; mi piacerebbe definirla una conservatrice di immagini, ma anche questa definizione non sarebbe esatta. Forse è una “turbatrice di immagini”. Ammetto che non si tratti di una bella definizione, ma credo si avvicini al modus operandi dell’artista statunitense, della quale l’Osservatorio Prada di Milano in Galleria a Milano offre, fino alla fine di settembre, una significativa mostra intitolata “Atti rivoluzionari”, curata da Brabara London con Valentino Catricalà ed Eva Fabbris, aperta fino al prossimo 25 settembre. Nella fascinosissima sede dell’Osservatorio sono in visione una serie di video monocanale, audio, installazioni multicanale, fotografie e qualche stampa in 3D che danno bene l’idea della complessità concettuale che ha guidato l’artista dagli anni Settanta ad oggi. Se volessimo trovare, ed è molto difficile farlo, un filo conduttore dell’opera della Birnbaum, questo potrebbe essere ritrovato nel distacco del corpo dalla sua rappresentazione. Ciò avviene soprattutto attraverso la proposta di consuete e qualche volta ossessive, immagini televisive. È per esempio il caso di “Six Movements: Chaired Anxieties: Abandoned” del 1975, ispirato ad un video di Vito Acconci. Si tratta di meditazioni visive spesso di difficile interpretazione e di una voluta ambiguità, ma si tratta di immagini fondamentali per meditare sulla capacità/incapacità del mezzo televisivo verso la “comunicazione”. Provocatorio e sanamente sconcertante, in un mondo, quello degli anni Ottanta, dove tutto vorrebbe essere il contrario, è “Pop-Pop Video: General Hospital/Olympic Women Speed Skating” del 1980, lavoro partorito durante una residenza artistica su influenza di una pellicola di Jean-Luc-Godard per la televisione. Immagini di pattinatrici olimpioniche che si avvicendano sulla pista tornando sempre alla linea di partenza, alternate a quelle di una soap-opera dove medico e paziente tentano di ricomporre un conflitto. Qui è la meditazione su quella che l’artista chiama il “trattamento televisivo”, ad essere scomposto ed analizzato. Guardando queste immagini la riflessione corre a ciò che siamo noi, meglio a ciò che siamo diventati dopo anni di “trattamenti televisivi”. La lente di ingrandimento “femminista” è più che evidente nei lavori della Birnbaum. Esemplare in questo caso è “Damnation of Faust Trilogy” un’opera video sviluppata tra il 1983 e il 1987, una versione dell’opera ambientata a Soho (Nyc) tra famiglie di italiani e portoghesi, dove la conflittualità per l’affermazione della propria identità (anche sessuale), risulta particolarmente accesa. Del 1981 è il possente “New Music Short” video analogico impregnato delle atmosfere della scena post-punk newyorkese composto con riprese del concerto dei Radio Fire Fight al Mudd Club e con le immagini del compositore Glenn Branca che esegue lo sua inascoltabile “Symphony No. 1” al Performing Garage di Soho, piccolo teatro alternativo newyorkese di quegli anni. Tra le immagini della mostra anche un (doveroso) tributo alle “anime” con “Quiet Disaster” dove la Birnbaum mostra tre personaggi in pericolo, stampati su dischi di plexiglas che enfatizzano l’estrapolazione dei ritratti dai loro contesti originali, mettendo in mostra come l’operazione ne accentui isolamento e drammaticità iconica come accade alle immagini proposte dai media. Ma il pezzo forte della mostra è certamente “Trasmission Tower: Sentinel” del 1992, un’installazione video a 8 canali, imponente opera video-scultorea presentata a Documenta 9 dove otto monitor sospesi fanno scorrere a cascata le immagini di un reading del 1988 del poeta Allen Ginsberg mentre legge una versione rivisitata della poesia “Hum Bom!” (1971); nei video scorre anche, come un’insinuante minaccia, una piccola immagine di George Bush mentre tiene il suo discorso di accettazione alla Convention Repubblicana del 1988. Molte, ma non troppe, le opera esposte all’Osservatorio di questa artista troppo spesso trascurata.
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The Seekers of Light, Nature and the destiny of the Planet
The Seekers of Light, Nature and the destiny of the Planet
(by Marzia Apice) (ANSA) – LOCARNO, 27 OCT – Nature as a mother that regenerates and leads from the dark to the light, in a world that is more just and respectful of the environment and human beings: this is the message of ” I Seekers of Light “, the spectacular video installation on three screens by Giuliana Cunéaz premiered at the PalaCinema in Locarno from 28 October to 14 November. Merging…
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#Angela Molina#artist#Aurora Talarico#Bruno Corà#Giuliana Cunéaz#screen#show#Valentino Catricalà#work d
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Maker Art | Maker Faire Rome 2019
Maker Art | Maker Faire Rome 2019
Dal 18 al 20 ottobre è andata in scena, alla Fiera di Roma, l’edizione 2019 del Maker Faire, occasione unica per scoprire le nuove frontiere della tecnologia e dove l’arte ha assunto un ruolo decisivo.
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#Andrea Rastelli#Bill Vorn#Chiara Passa#Donato Piccolo#Graziano P. Muzzurru#Patrick Tresset#Valentino Catricalà
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PalaCinema di Locarno - I Cercatori di Luce di Giuliana Cunéaz con Angela Molina
PalaCinema di Locarno – I Cercatori di Luce di Giuliana Cunéaz con Angela Molina
Foto: Andrea Damarco con la danzatrice Katataklò © I Cercatori di Luce Inaugurazione: mercoledì 27 ottobre ore 18.00 A cura di Valentino Catricalà La videoinstallazione su tre schermi è stata coprodotta da CISA Tra i protagonisti: Angela Molina, Aida Accolla, Bruno Corà, Giulia Staccioli, Aurora Talarico A due anni dall’ultimo ciak, mercoledì 27 ottobre alle ore 18 viene proiettato, in…
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Hyperbole – Galleria Nicola Pedana
Hyperbole – Galleria Nicola Pedana
Dopo l’interessante rassegna collettiva “APOCALYPSE” dell’ottobre 2019, curata da Valentino Catricalà, ancora un’altra importante indagine da Nicola Pedana sotto il segno dell’Hiperbole, a cura di Domenico de Chirico, in cui s’indaga la metafisica dell’’insolito con artisti del calibro di Arno Beck, Francesco Cima, Ivano Troisi, Krzysztof Grzybacz, Sabrina Casadei, Virginia Russolo, Tommy…
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28 maggio, roma, presentazione di "videoarte e arte", di silvia bordini e valentino catricalà
cliccare per ingrandire Un volume scritto a quattro mani per analizzare i percorsi fondamentali del rapporto tra arte e dispositivi tecnologici – il video, il computer e le loro molteplici interazioni – in un arco di tempo che va dagli anni Sessanta a oggi. Dato di partenza è il libro pubblicato da Silvia Bordini nel 1995, quando la videoarte stava definendo la propria ibrida identità in un…
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Camusac Cassino Museo Arte Contemporanea Comunicato Stampa Rilevamenti 2 La ripresa delle attività espositive presso il Cassino Museo d'Arte Contemporanea, dopo la lunga pausa causata dalla fase più acuta della pandemia da Covid 19, tuttora non estinta, avverrà venerdì 2 ottobre 2020 alle ore 18:00 all'insegna dell'evento Rilevamenti 2, un nuovo appuntamento dopo quello del 2016 rivolto a segnalare il lavoro di nuove generazioni artistiche. Quest'anno l'iniziativa, su progetto e cura di Bruno Corà, vede il contributo critico di curatori come Valentino Catricalà, Tommaso Evangelista, Aldo Iori, Angela Tecce e Marco Tonelli, tutti impegnati a individuare e invitare alla rassegna, giunta alla sua seconda edizione, alcuni artisti di cui seguono da tempo l'azione. La formula espositiva si basa sulla proposta di invito da parte di ciascun curatore critico di tre artisti a cui sono state richieste individualmente due opere. I quindici artisti selezionati rispondono ai nomi di Pier Alfeo, Clarissa Baldassarri, Paolo Bini, Anja Capocci, Francesco Capponi, Diego Cibelli, Auro/Celso Ceccobelli, Giovanni De Cataldo, Pamela Diamante, Antonio Fiorentino, Federica Francesconi, Silvia Inselvini, Lulù Nuti, Nazzarena Poli Maramotti, Paolo Puddu. Criteri di carattere linguistico, professionale, anagrafico, logistico e di altro tipo hanno guidato la scelta dei curatori per un evento che si annuncia ricco di aspettativa, consentendo l'osservazione di trenta opere, in gran parte inedite,che saranno esposte al pubblico nelle grandi navate della sede museale cassinate. In essa, parimenti, distinto in quanto episodio recante un omaggio alla memoria, troverà altresì luogo la mostra retrospettiva di opere fotografiche di Pompilio Fiore, a cura di Bruno Corà. Il giovane fotografo, scomparso nel 1982 a soli trent'anni, si impone all'attenzione pubblica con una serie di opere distintive del suo già maturo linguaggio che lo individuava come sicura promessa nel panorama nazionale e oltre, La mostra delle immagini delle sue opere si è resa possibile grazie alla collaborazione attiva della sua famiglia e della Fondazione Mastroianni di Arpino. Di questi due eventi sarà dato riscontro insieme alle immagini delle opere degli artisti, dei saggi critici dei curatori e degli apparati relativi, in un catalogo edito dall'Editore Gangemi di Roma, che sarà possibile ottenere il giorno dell'inaugurazione. Per ogni eventuale ulteriore informazione si invita a rivolgersi alla Segreteria del Museo.
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My article on Virtual reality written with Valentino Catricalà has just been published!
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Read and comment the book chapter Valentino Catricalà, Ruggero Eugeni, “Technologically Modified Self–Centred Worlds. Modes of Presence as Effects of Sense in Virtual, Augmented, Mixed and Extended Reality”, in Federico Biggio, Victoria Dos Santos, Gianmarco Thierry Giuliana (eds.), Meaning–Making in Extended Reality, Canterano (RM), Aracne, 2020, ISBN 9788825534320, pp. 63-90
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Milano: Apre oggi al pubblico la mostra “Dara Birnbaum” a Prada Aoyama Tokyo
Milano: Apre oggi al pubblico la mostra “Dara Birnbaum” a Prada Aoyama Tokyo. Apre oggi al pubblico “Dara Birnbaum”, una mostra presentata da Prada e organizzata con il supporto di Fondazione Prada a Prada Aoyama Tokyo. Il quinto piano dell’edificio progettato da Herzog & de Meuron ospita il progetto fino al 28 agosto 2023 in concomitanza con la mostra antologica in corso negli spazi di Osservatorio Fondazione Prada a Milano fino al 25 settembre 2023. A cura di Barbara London, con Valentino Catricalà ed Eva Fabbris, la mostra di Tokyo riunisce quattro lavori realizzati tra il 1979 e il 2011 tra cui, in particolare, le installazioni video Kiss the Girls: Make Them Cry e Arabesque. Realizzate in collaborazione con musicisti e compositori contemporanei, le opere sonore Bruckner: Symphony No. 5 in B-Flat dur e New Music Shorts sono accompagnate da montaggi video concepiti appositamente per questo progetto ed esposte in due aree adiacenti al percorso espositivo. Collegati fra loro da elementi sonori e musicali di grande impatto, questi lavori testimoniano l’interesse di Birnbaum per la musica contemporanea sia classica che pop. Inoltre queste opere evidenziano lo sguardo critico dell’artista nei confronti dell’immaginario televisivo e di YouTube e delle varie interpretazioni del repertorio classico da parte di grandi direttori d’orchestra. Questa prospettiva è accompagnata da una profonda analisi della rappresentazione della donna nella cultura d’élite come in quella popolare. Nel corso della sua carriera, Dara Birnbaum (New York, 1946) ha sfidato continuamente i canoni dell’arte e dei mass media attraverso un’approfondita indagine sulle intersezioni culturali tra videoarte, televisione, musica e tecnologie della comunicazione. Come afferma Barbara London: “Dara Birnbaum è un’innovatrice di grande ispirazione le cui opere mantengono invariata la loro rilevanza. Oggi continua a collaborare con montatori e compositori di talento affinando costantemente la sua magistrale pratica artistica. Spianando la via all’arte dei nuovi media che sarebbe emersa sulla sua scia, Birnbaum è sempre stata qualche passo avanti”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Maker Faire Rome: quest’anno ci sarà anche tanta arte
Maker Faire Rome: quest’anno ci sarà anche tanta arte
MAKERART È IL NOME DELLA SEZIONE DEDICATA AD ARTE E TECNOLOGIE DI NUOVA GENERAZIONE: INTERVISTA AL CURATORE VALENTINO CATRICALÀ.
Joaquiìn Fargas, Rabdomante, 2019
Ad ottobre torna l’appuntamento con Maker Faire Rome – The European Edition, un evento che si appresta ad inaugurare la sua settima edizione nella Capitale. Operatori del settore e appassionati insieme a scuole e imprese si…
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NO STRATA from NONE collective on Vimeo.
NO STRATA, installazione immersiva site specific, nasce dall’indagine sulla stratificazione sociale, economica e identitaria delle metropoli e delle comunità che le abitano. L’opera, site specific, è stata installata a San Paolo, occupando interamente il 23 piano del Farol Santander, si sviluppa in uno spazio di 200mq ed è composta da 44 moduli vibranti, luce e suono: un viaggio, un cammino attraverso livelli d’identità. Come le metropoli, NO STRATA si sviluppa su differenti altezze con contrasti luminosi tra la parte inferiore, molto cupa, e la parte superiore, al contrario caratterizzata dalle luci delle 20 teste mobili che si riflettono sulle superfici dei moduli, e che allo stesso tempo scansionano l’ambiente e il pubblico al suo interno come un radar. ________________________
NO STRATA is an immersive installation composed by vibrant modules, light and sound: a journey, a trip through identity layers. Social, economic, technological or philosophical stratifications is the framework in which the artwork by None Collective is installed, namely São Paulo, a city that has come to exemplify diversification, socialization, tension and different rhythms of life. Such was the starting point which None Collective built upon in order to create its monumental installation, evocatively entitled No Strata.
NO STRATA Curated by MADAI art, Storymakers Presented by: Ministero della Cultura Location: 23° piano, Farol Santander, Rua João Brícola, 32, San Paolo, Brasile Critic text: Valentino Catricalà Date: 2nd OCTOBER 2018 – 6th JANUARY 2019 Web site location: farolsantander.com.br/ Web site NONE collective: none.business
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