#Tra sogno e realta
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Mod Notes: 1.) The film is also known as Angel's Friends: Tra Sogno e Realta.
2.) I was unable to find a good poster for the film itself. I believe this is from the series, and I'm sorry if it's not a good representation.
#submitted#movies#polls#angel's friends between dreams and reality#patrizia motolla#simone d'andrea#orlando corradi#animation#ended#result: unheard of
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Il mondo onirico di Paprika, un viaggio tra sogno e realtà con Satoshi Kon L'edizione con le versioni Blu-ray 4K + Blu-ray HD del film sarà pubblicata il 21 febbraio da Eagle Pictures. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-mondo-onirico-di-paprika-un-viaggio-tra-sogno-e-realta-con-satoshi-kon/?feed_id=429395&_unique_id=65c3da6d61a0b #Culturaotaku #Paprika–Sognandounsogno
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Tavolo da caffè sospeso tra sogno e realtà https://www.design-miss.com/un-tavolo-da-caffe-sospeso-tra-sogno-e-realta/ Un tavolo di #design ispirato al film Inception
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Con Solaris l'Europa punta a produrre energia nello spazio
Generare energia con pannelli solari nello spazio e trasferirla sulla Terra e’ un sogno della fantascienza che potrebbe presto diventare realta’ grazie al progetto Solaris. A stabilirne le fattibilita’ pratica sara’ l’avvio si uno studio dell’Agenzia Spaziale Europea affidato alla Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), la cui conclusione e’ prevista entro il…
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la poesia mi sembra andata
tra di noi restava solo una farfalla incastrata
anche lei è andata via
con la fantasia
con la bugia
che riporta tutto alla realta'
e pace sia
è comunque sempre meglio che fingere
è comunque ancor difficile respingere
ma sento
che sempre più mi allontano
dal sogno che avevo
di averti accanto.
E' andata così,
come un bel sogno
da cui ti svegli tuo malgrado,
malgrado fosse il tuo preferito,
ma comunque non è nella tua vita,
e non è più nella tua mente,
e tra le lenzuola provi ad acchiapparlo,
tra gli angoli del cuscino,
tra le pieghe dei vestiti,
come fosse rimasto incastrato proprio come
quella farfalla
quella leggerezza,
ma in realtà, non lo trovi più,
non tornerà.
Delle ali sue, hai visto qualcosa
che non ti ha fatto volare ha fatto.
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Acacia, la realtà dei sogni
Una lunghissima carriera alle spalle costellata di vicissitudini complesse quella dei palermitani Acacia. Avvenimenti che non hanno fermato nè intaccato la necessità e la voglia di esprimersi. Le lunghe pause tra un disco e l’altro sono servite per ottimizzare le modalità espressive, soprattutto considerando l’ambito prescelto, che è quello progressive. In questa intervista Martino Lo Cascio racconta la nascita, l’evoluzione, la realizzazione dell’ultimo lavoro della band. Soprattutto parla di sogni, della tenacia che serve per tenerli vivi e realizzarli. Tutta da leggere.
Una presentazione per chi non vi conosce
Ciao a tutti, sono Martino Lo Cascio, chitarrista e songwriter degli ACACIA. Gli ACACIA nascono a Palermo nel 1990 dal mio desiderio di condividere la stessa passione con un gruppo di amici con l’intento, fin da subito, di dedicarci alla scrittura e alla pubblicazione di canzoni inedite. Dopo la pubblicazione di 4 demo e la partecipazione con le più interessanti band metal italiane di quel periodo alla compilation pubblicata dalla label Underground Symphony nel 1994, la band firma con la medesima etichetta per la realizzazione del suo primo album “Deeper Secrets”. Pubblicato nel 1996, “Deeper Secrets” riceve ottime recensioni da tutti i metal magazines e la band viene considerata dalla critica specializzata una delle band più intriganti della scena progressive metal italiana. Ma, a causa di differenti punti di vista musicali tra i componenti, la band interrompe la propria attività nel 1998. Negli anni successivi ho continuato a comporre e scrivere canzoni con la speranza e la voglia di ripartire di nuovo e, finalmente, sono riuscito a rimettere su il progetto con nuovi membri e a pubblicare nel 2019, 23 anni dopo il primo disco, sempre per la label Underground Symphony, il secondo album “Resurrection” che ha ottenuto, dovunque, un ottimo consenso da parte della critica e dei fans.
Domanda inevitabile: perché tornare dopo 23 anni?
Dopo lo stop della band alla fine degli anni ’90 le strade tra i vari componenti, purtroppo, si erano divise, ma io, animato dal forte desiderio di rimettere di nuovo tutto in gioco, ho sempre continuato a scrivere e comporre con il sogno di riuscire a ripartire e a non disperdere quanto di buono avevamo fatto. Purtroppo per varie vicissitudini e scelte di vita non sono riuscito a realizzarlo subito, ma per fortuna non ho mai perso la speranza e la voglia di ritornare poiché ne sentivo profondamente l’esigenza… E così, mentre nel frattempo avevo attivato nuove collaborazioni e mi ero occupato di altri lavori sia in campo musicale che teatrale, finalmente sono riuscito a produrre interamente il nuovo album e a ripartire.
Qual è stato l’aspetto che maggiormente ha influito sulla decisione?
La mia fortissima voglia di ripartire da dove avevamo interrotto! In tutta onestà penso che se gli ACACIA avessero continuato il loro percorso in modo regolare, ai primi del 2000 avrebbero potuto raggiungere un buon livello di popolarità, perché avevano tanto da dire… Ma, purtroppo, la vita non va sempre come si desidera…
Il tempo è trascorso, da che cosa ve ne siete accorti? Ossia, quale cambiamento del mondo musicale vi ha colpito di più?
Ci sono state trasformazioni epocali! Trasformazioni a livello tecnico nella produzione dei lavori, trasformazione nel modo di promuoverli, ma soprattutto, in generale, trasformazioni nel modo di fruizione della musica da parte degli ascoltatori. Ti faccio un esempio… Quando incidevamo i nostri demo questi erano rigorosamente in cassetta, poi iniziò la registrazione digitale e poi l’home recording… Quando io contattavo le etichette e tutti i miei contatti per promuovere la nostra musica, inviamo delle lettere che scrivevo a mano o con la macchina da scrivere… sembra passato davvero un secolo! E poi, soprattutto, è cambiato totalmente il modo di fruire la musica. Io vivevo l’ascolto di un lavoro di una band in modo sacro, non avrei mai potuto concepire la conoscenza di un solo brano di un loro album senza ascoltare il lavoro intero o senza leggere i testi sfogliando il libretto. Oggi è tutto più immediato e frammentario… Le nuove generazioni selezionano solo brani estrapolati perdendo la visione d’insieme di un lavoro, e poi ascoltano la musica dai cellulari, accontentatosi e non avendo alcuna cura per la resa sonora, perdendosi le sfumature e la bellezza di una canzone. Per poi non parlare dell’acquisto dei cd, che ormai non compra più nessuno anche perché sono scomparsi i lettori cd…
Una band contemporanea che vi ha stupito e che seguite (anche mainstream)?
Penso che chi suona e, soprattutto, chi compone ha la necessità e il dovere di ascoltare qualunque genere di musica. Per fortuna io ascolto di tutto e se una cosa mi emoziona sono felice. Per quanto riguarda l’ambito metal, mi piacciono molto alcune nuove leve del Progressive metal come i Leprous e i Soen.
La Sicilia è una fucina di band, com’è la scena nella vostra città? È cambiata? Come?
Purtroppo, sebbene non frequenti più assiduamente i locali, non posso che notare che nella mia città non c’è più quel fermento creativo che aveva portato anche noi a formarci, poiché le band metal sembrano essere sparite e le altre si dedicano esclusivamente alle cover per riuscire a suonare nei locali… Negli anni ’90 la scena era molto attiva e le band metal per lo più suonavano inedito, c’erano diverse situazioni anche di festival o contest che rendevano la scena molto stimolante. Adesso faccio fatica a trovare componenti della mia città, la maggior parte di musicisti non ha voglia di gettarsi in un’avventura di inedito dove conta più la passione che il guadagno e, cosa secondo me poco piacevole, è aumentato a dismisura il livello tecnico, ma è calato profondamente il livello creativo.
Parliamo del vostro disco. È molto eterogeneo, con influenze diversificate. Radici nel prog dei Queenryche ma testa nel 2023. Caso o avete avuto in mente delle sonorità, dei riferimenti stilistici precisi? Se si, quali?
Avendo composto tutte le musiche e scritto tutti i testi dell’album posso risponderti con assoluta certezza che la mia ispirazione principale sono stati sempre i primi Queensryche (fino alla presenza di Chris DeGarmo) e i Fates Warning, ovvero un prog metal più interessato alla ricerca melodica e non alla tecnica fine a se stessa. “Resurrection” ha l’identità da concept album, pur non essendolo tecnicamente in senso stretto, perché ho cercato di mantenere lo stesso feeling emotivo tra i vari brani parlando di ciò che, nelle varie sfaccettature della vita, può rappresentare la resurrezione di ogni uomo, la continua ricerca di sé stesso nel percorso quotidiano dal buio alla luce…
Scrivere un dico così articolato non deve essere stato facile. Come siete riusciti a mantenere viva la tecnica, il songwriting?
Il disco rispecchia perfettamente quello che ho vissuto negli anni in cui la band era ferma e io sentivo fortemente l’esigenza di ripartire… la tensione emotiva, la rabbia, la disillusione, ma anche la speranza e la voglia di farcela sono tutte emozioni che puoi sentire in ogni traccia dell’album. Lì dentro sento di avere messo tutte le sfumature delle emozioni che provavo che poi, grazie al lavoro di ogni componente della band che ha maturato i propri arrangiamenti, hanno assunto il loro colore definitivo.
Il risultato che avete ottenuto rispecchia le aspettative o va oltre?
Avendo seguito il lavoro in ogni sua fase anche da produttore sono molto soddisfatto del prodotto. Ogni aspetto della produzione è stato ampiamente maturato e mi sono preso il tempo necessario (forse anche troppo…) per arrivare a un risultato che potesse, da ogni punto di vista, soddisfarmi completamente. Volevo che il ritorno degli ACACIA venisse accolto con il giusto rispetto e che il nuovo album potesse essere giudicato positivamente per le sue scelte di qualità. Per fortuna la mia determinazione è stata premiata, con grande gioia ho constatato che tutte le recensioni della critica specializzata sono state molto positive e che il ritorno della band è stato salutato con grande entusiasmo anche dal pubblico.
Com’è il vostro iter compositivo?
Come dicevo prima, io mi occupo della composizione di tutte le musiche e della scrittura dei testi. Una volta che ho chiara la struttura armonica, melodica e delle parti del brano, registro dei provini che poi faccio ascoltare alla band, in maniera che ognuno possa colorare col proprio arrangiamento le canzoni.
Come siete riusciti a conciliare questa grande passione per la musica con la vostra vita privata?
Purtroppo non siamo riusciti a lavorare con la musica, la band è solo una grande passione che cerchiamo di portare avanti col desiderio di condividere tra noi e con chi ci ascolta delle belle emozioni… alla fine ciò che rimane, in fondo, è solo quello. È una splendida valvola di sfogo che ci permettere di esprimere noi stessi e ogni piccola cosa che realizziamo e ogni piccolo live che facciamo sono soltanto un guadagno di emozioni… Ognuno di noi svolge altri lavori, io ad esempio sono un insegnante di Italiano e Storia presso una scuola superiore della mia città.
Qualcuno di voi vive di musica o gli piacerebbe farlo?
Piacerebbe a tutti… ma al momento nessuno vive di musica.
Oggi il mondo ha bisogno di rock?
Più che mai, oggi il mondo ha bisogno di esprimere le proprie emozioni attraverso l’arte principalmente… e il rock ha una forte componente di esplosione e delicatezza fondamentale. Peccato che nelle nuove generazioni (lo vedo anche tra i miei alunni) a causa della loro fruizione frammentaria e superficiale della musica non ci sia una matura consapevolezza musicale, una voglia di approfondire gli ascolti, di conoscere interamente i lavori della band… si ascoltano solo alcuni brani, si conosce superficialmente qualche gruppo e, inevitabilmente, si ha un appiattimento della scelta.
Come è cambiato il pubblico in sede live?
Come scelta suoniamo soltanto in contesti come festival o live dove il pubblico è già educato ad ascoltare un certo tipo di musica e, quindi, sa già cosa lo aspetta. Non suoniamo musica di intrattenimento, chi fa inedito ha bisogno di un pubblico che sia motivato a confrontarsi con qualcosa di nuovo. Quello che ho sicuramente constatato è che ai concerti metal e, naturalmente anche ai nostri, è diminuito il pubblico giovanile e l’età media degli ascoltatori si è fortemente innalzata.
Ieri l’idea, oggi il disco, e domani…
Siamo in un momento di pausa, che spero non duri altri venti anni… io ho comunque composto il nuovo materiale per il prossimo disco e spero ci siano le condizioni per produrre, quanto prima, un nuovo lavoro.
Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta?
Non ci ho mai pensato, ma forse mi piacerebbe che mi ponessero una domanda spiazzante del tipo… “Perché continuate a voler produrre dischi in un mondo che è diventato parecchio indifferente e poco incline verso band fuori dal mainstream?” Penso che risponderei: “Soltanto perché siamo dei folli…”
Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste?
Mi piacciono molto le storie di chi ha raggiunto altissimi livelli di popolarità e poi è sparito dalla scena al culmine della propria carriera… mi sembra una scelta profondamente poetica di chi è sempre alla ricerca di sé stesso. Mi piacerebbe intervistare Chris DeGarmo, il chitarrista anima dei Queensryche che ho amato (e amo) profondamente per il suo songwriting delicato e potente, che all’apice del successo è uscito elegantemente di scena, lasciando un vuoto, per me, incolmabile… ma ho sempre rispettato la sua scelta vedendola come un suo ulteriore percorso verso la via della consapevolezza.
Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge
Mi piacerebbe davvero che si avvicinerà al nostro ultimo lavoro “Resurrection” lo faccia con la voglia di entrare dentro ogni traccia scoprendo il senso oltre la superficie. La cosa strana che mi è capitata è che attraverso i commenti degli ascoltatori io abbia trovato in esso parti di me che non pensavo fossero venute fuori… Il sogno di ogni artista è proprio quello di creare un prodotto senza tempo, un prodotto da scoprire e riscoprire continuamente, capace di suscitare ad ogni ascolto nuove emozioni… Grazie davvero a tutti per l’attenzione e grazie a voi per la disponibilità e l’opportunità che ci avete concesso.
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Eduardo De Crescenzo - Ancora
SOGNO 13 APRILE 2023 : RUTELLI, PALOMBELLI E ZANCHINI
SOGNO TRA REALTA' SOGNO E INCUBO
FRANCESCO RUTELLI, NELLA PRIMA PARTE DEL SOGNO ERA NELLA STESSA MIA SCUOLA E IO LO GUARDAVO E ADOCCHIAVO IN MANIERA STRANA, FORSE TROPPO DESIDEROSA TANTO DA INSOSPETTIRE LA MOGLIE, BARBARA PALOMBELLI CHE MI COMINCIA A SPIARE E CONTROLLARE
NELLA SECONDA PARTE INCONTRO GIORGIO ZANCHINI MA NON RICORDO COME FINISCE IL SOGNO
44 - 31 - 15 - 14 - 30 - 19 RUOTA DI ROMA
МЕЧТА 13 АПРЕЛЯ 2023 : РУТЕЛЛИ, ПАЛОМБЕЛЛИ И ДЗАНЧИНИ
СОН МЕЖДУ РЕАЛЬНОСТЬЮ СОН И КОШМАР
ФРАНЧЕСКО РУТЕЛЛИ, В ПЕРВОЙ ЧАСТИ СНА БЫЛ В ТОЙ ЖЕ ШКОЛЕ, ЧТО И Я, И Я СМОТРЕЛ НА НЕГО И СМОТРЕЛ НА НЕГО. СТРАННЫМ ОБРАЗОМ, ВОЗМОЖНО, СЛИШКОМ ЖАДНЫМ, ЧТОБЫ СДЕЛАТЬ СВОЮ ЖЕНУ, БАРБАРУ ПАЛОМБЕЛЛИ ПОДОЗРИТЕЛЬНОЙ, КОТОРАЯ МИ НАЧНИТЕ ШПИОНИТЬ И СЛЕДИТЬ
ВО ВТОРОЙ ЧАСТИ Я ВСТРЕЧАЮСЬ С ДЖОРДЖО ДЗАНЧИНИ, НО НЕ ПОМНЮ, ЧЕМ ЗАКАНЧИВАЕТСЯ СОН
44 - 31 - 15 - 14 - 30 - 19 КОЛЕСО РИМА
#DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #GHEZZI #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANO #DEANDRE #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
ODIO I GIORNALISTI SONO SENZA COSCIENZA INCOMPETENTI COME GLI PSICHIATRI
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your are as well the road as the one whose travelling it.. by Cees
#trees#path#fog#mist#beerze#landschapoverijssel#overijssel#ommen#magic#flickrdiamond#DiamondClassPhotographer#Tra sogno e realta#bestofmywinners
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È a te che penso.
A volte in modo passionale.
A volte in modo folle.
A volte penso alle tue labbra disegnate dal diavolo.
A volte alle tue mani pensate da una farfalla.
A volte sento il brivido del peccato che mi attraversa l'anima.
A volte immagino, a volte sogno, a volte respiro piano per ascoltare ogni tuo movimento.
Cammini a piedi nudi verso di me,
ti avvicini con fare delicato,
ti sento salire sul letto,
le tue mani sul mio corpo, scivolano tra le mie gambe aperte, mentre avvicini le labbra al punto più sensibile del mio corpo che giace in fremita attesa...
Il tuo fiato caldo si fa sempre più rovente,
il tuo odore esplode in tutta la sua fragranza.
Un sussurro, voglio baciarti lentamente, assaggiare la pelle prima di gustarla del tutto, assaporarti ovunque, gusto dolce piccante.
Pelle che vibra dal desiderio.
Che si eccita al solo pensiero.
Che sprofonda nell’abisso dell’estasi.
È così, a volte penso, come un pensiero possa isinuarsi tra i rami spogli della mia testa, caldo profondo che ti fa inumidire, fremere.
Pensarlo era come immaginarlo mentre lo avrebbe fatto.
Il sapore delle sue labbra, il suo odore.
Ma sapevo benissimo che qualunque realta’ sarebbe stata meglio di qualsiasi fantasia.
Ci sono piaceri che le donne confidano solo a se stesse e in casi eccezionali a uomini capaci di soddisfarli.
(S. Rimondot)
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Risveglio
(di Karma Nur May)
La mia memoria si è persa dentro la forza luminosa delle tenebre
e distogliendo lo sguardo dalla luce che rabbuia il mondo
è scomparsa tra le nere acque di un pauroso mare.
La mia memoria si è persa per raggiungere luoghi d' incanto e magia
che profumano d' inganno.
Tra riflessi d' ambra e sentori d' incenso si è risvegliata dal sogno
per farsi regina di una conoscenza che contempla mille verità
ma non reclama verità alcuna.
Ha vagato tra i dispersi infiniti di un assolato deserto
e avanzando immobile dal più potente dei richiami
è giunta tra i giardini segreti di Damasco
silenziosa e pura fino all' anima.
Mi hai seguita fin qui, dove il respiro della terra quieta
svela i suoi segreti.
Solo ad Ovest, dove la fine è un' accogliente porta d' entrata
osservando le nuvole al tramonto, scoprirai
che tutti i sogni e i luoghi incantati della terra assomigliano alla morte.
Il suo richiamo è qui, nella trama colorata del cielo
che forma intrecci di fuoco come vorticose spirali di un mandala.
Si nasconde tra le dune silenziose ed il loro gioco di armonie segrete
è nel suono del vento che le avvolge
con la sacralità salvifica di un canto.
La morte è un luogo di libertà che spinge i viaggiatori all' esilio
mutevole e fiera figlia del silenzio, abbandono e visione
processo alchemico che tramuta l'ombra in luce
nel disordine apparente che concilia gli opposti.
Era qui al crepuscolo, come un nemico di sabbia addormentato
che custodisce sentieri d' amore e di paura.
Nè bene nè male, la morte è racchiusa qui, nel cerchio della vita
tra il sogno e l' attesa
è il riflesso di un' immagine senza tempo
venuta a mescolarsi col ritmo dell' universo.
La morte è là, dove si ravvisano i segni del divenire
e attecchisce il perdono.
Non distogliere lo sguardo dalla morte e dal suo inganno
seguilo senza farti domande, così come accetti il profumo di un fiore
o l' albeggiare di un fertile mattino.
Chi non cede ai sogni e alla magia della vita
non conosce nè morte, nè realta, nè conforto.
Solo dimenticando potrai morire e rinascere.
Non cambiare il mondo:
diventa morte e potrai raggiungere la tua parte immortale.
Per scoprire il segreto dell' ignoto occorre attraversarlo
arrendersi alla grazia disarmati.
Tra mille anni cercherai di vederti attraverso i tuoi stessi occhi
o salverai dall' abisso colui che in passato dimorò nei tuoi giorni.
Dentro ogni morte c' è una vita che conosciamo e figli
che ci ameranno col cuore dei nostri padri; dentro ogni morte
il principio di un' unica coscienza universale
e tanti piccoli frammenti di assoluto
come indecifrabili germogli in cui si cristallizza l' amore eterno.
Che tu sia respiro del vento, riflesso degli astri notturni, ombra
della mia assenza, mare calmo o scintilla divina, apri i miei occhi
e ovunque tu sia diretta portami con te, verso un destino
d' irresistibile bellezza che guidi le infinite possibilità del mio spirito
verso la compassione perenne.
Percorrerò ancora molti sentieri, aprendo varchi al di là del tempo
e nel miracolo di un momento estatico
mentre la gratitudine della vita si riapproprierà del suo mistero
nel mite bagliore di un raggio di sole
avrò smarrito per sempre la via del ritorno.
Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell' ego
e innalza templi all' eterno
sa che la morte non muore nè mai nascerà.
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Francesco Risso (Marni creative director)’s home
via https://www.ad-italia.it/case/2021/03/04/tra-sogno-e-realta-a-casa-di-francesco-risso/?refresh_ce=
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Ormai sono quasi 4 mesi ed io mi sento cosi tramortita... La mattina mi sveglio senza uno scopo ormai... Si va bene le ultime lezioni universitarie perche' poi finalmente e' tutto finito ma tutto cio' l' avrei voluto vivere assieme a te che eri e sarai sempre la mia forza. Dentro il mio cuore(sempre che ne sia rimasto qualche pezzo) e' presente solo un' immensa tristezza, un vuoto incolmabile che mi lascia attonita. Sono rari i momenti nei quali riesco a sorridere sono piu' quelli in cui in quasi 28 anni mi sono cullata pieni di isolamento dagli altri... La morte ci lascia questo: un vuoto che e' piu' facile contemplare che dimenticare! Sogno tante volte di poterti ancora stringere tra le mie braccia, di poterti carezzare, baciare.... Ma poi arriva la realta' quella nuda e cruda che mi fa stare con i piedi per terra e mi dice che e' solo un sogno e che io tutta la vita devo convivere solo con incubi!
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Era giunto il momento di incontraci per la prima volta... Queste foto sono l'inizio di tante altre scattate insieme, il ricordo del giorno in cui partivo dall'Italia verso la Tanzania solo per stare con te! Dovevamo capire se i sentimenti che provavamo l'uno per l'altra sarebbero esplosi sfociando in amore, sentivamo il bisogno di stare soli, lontani da tutti e tutto. L'aereo stava per atterrare dopo 11 ore passate in volo pensando a te, mi trovavo a pochi minuti da te e il mio cuore stava iniziando a battere forte. Avevo il terrore di sbagliarmi anche questa volta, temevo di trovarmi ancora a soffrire per un amore sbagliato. Tu eri già lì ad attendermi, ci siamo abbracciati, in quell'istante ho sentito il tuo cuore battere all'impazzata come il mio, non mi sentivo più la sola. Il tempo passato insieme ci ha dato modo di confermare i nostri sentimenti, mi sentivo finalmente una donna con la D maiuscola. In alcuni momenti credevo di sognare, non avendo mai vissuto prima situazioni simili, ero incredula di come mi facevi sentire e cercavo di non fartelo notare. Spesso mi chiedevi come stavo, ma non era una domanda banale o abituale come potrebbe sembrare, sentivo forte il tuo bisogno di sapere. Nessuno mai prima mi ha fatto sentire così amata, le attenzioni che mi davi allora sono rimaste anche oggi, nulla è mai cambiato tra di noi anzi, siamo diventati l'ombra dell'uno e dell'altro, ogni giorno sempre più forti e pronti ad affrontare la vita insieme. Questi scatti sono dell'anno 2013, ne conserviamo un ricordo bellissimo di quelle prime settimane insieme. 📌Ti va di raccontarci nei commenti uno dei momenti passati con qualcuno per te importante? Servirà a conoscere te che ci segui con affetto da tanto tempo, grazie! http://maasai-travel.com/2019/11/08/un-sogno-diventato-realta-in-tanzania-ringrazio-mio-marito-maasai/ #couplelove #couplemixte #masai #masaitravellife #love #tanzania #safari #culturaltrip #discoverafrica #wildafrica #savannah #adventuretime #tribe #afrikaans #instaafrica #instatrip #travelgram #instago #instapic #travelphoto #travelingram #africa #maasaiculture #travellifestyle #photo #instagood #mylife #family #africageo #travellifestyle (presso Dar es Salaam, Tanzania) https://www.instagram.com/p/CO243gAK0po/?igshid=1rvuy26fkym48
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Tavolo da caffè sospeso tra sogno e realtà https://www.design-miss.com/un-tavolo-da-caffe-sospeso-tra-sogno-e-realta/ Un tavolo di #design ispirato al film Inception
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