#Tommaso Di Cola
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
-- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
-- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
-- Ma siamo a luglio!!
- Infatti, per questo neanche un primate la userebbe.
-- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
-- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
-- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
-- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, sì.
-- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
-- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
-- Sì...
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
-- Sì...
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
-- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
-- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
-- Giusto!
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
-- Si...
- Eh, metti caso che ti bacio.
-- Mh??
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
-- Beh, non saprei... Qualcuna...
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
-- Si...
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
-- Più di qualcuna direi...
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
-- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
Tommaso Fusari
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao.
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità
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Bad Tales
directed by Damiano D’Innocenzo and Fabio D’Innocenzo, 2020
#Bad Tales#Favolacce#Damiano D'Innocenzo#Fabio D'Innocenzo#The D'Innocenzo Brothers#movie mosaics#Justin Korovkin#Giulia Melilio#Ileana D'Ambra#Giulietta Rebeggiani#Tommaso Di Cola#Barbara Chichiarelli#Laura Borgioli
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
-- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
-- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
-- Ma siamo a luglio!!
- Infatti, per questo neanche un primate la userebbe.
-- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
-- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
-- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
-- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, sì.
-- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
-- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
-- Sì...
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
-- Sì...
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
-- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
-- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
-- Giusto!
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
-- Si...
- Eh, metti caso che ti bacio.
-- Mh??
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
-- Beh, non saprei... Qualcuna...
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
-- Si...
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
-- Più di qualcuna direi...
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
-- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
da "Calcolo delle probabilità"
di Tommaso Fusari
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#smokingago
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San Nicola,
si giocava a zaghetto con la cola dietro la Chiesa di San Nicola,
dal tabacchino si arriva dietro al fontantino,
c’era il forno a due porte che fino ad oggi non si conosce la sua sorte,
da dietro le fornaci stanno dei balconi veramente belli,
ci sono persone con il cuore tenero, quelle che abitano dentro il quartiere
e passando sotto l’arco “no figlio, soldi non ne ho”.
Ci sono le Chiese abbandonate, che quasi tutti hanno dimenticato
stanno Santa Cecilia e Santa Teresa, che è così piccola come entrare ed uscire,
e certi vicoli così nascosti che io da qui non ero mai passato
e girando per il quartiere è assai più bello oggi che ieri
tutta Gravina ne deve parlare, faremo una festa grande,
ogni angolo deve brillare così bella la dobbiamo apparecchiare,
questo quartiere è una meraviglia, da volere bene come un figlio
dev’essere bello come il sole,
Viva San Nicola.
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
-- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
-- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
-- Ma siamo a luglio!!
- Infatti, per questo neanche un primate la userebbe.
-- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
-- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
-- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
-- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, sì.
-- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
-- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
-- Sì...
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
-- Sì...
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
-- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
-- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
-- Giusto!
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
-- Si...
- Eh, metti caso che ti bacio.
-- Mh??
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
-- Beh, non saprei... Qualcuna...
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
-- Si...
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
-- Più di qualcuna direi...
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
-- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
(da "Calcolo delle probabilità"
di Tommaso Fusari)
Dalla pagina di Claudio Del Pizzo
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo "Fa freschetto eh?"
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po' scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona "Wish you were here" seduto per terra, l'aria un po' umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
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- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal "ciao".
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità
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2020 Olympics Italy Roster
Diving
Lorenzo Marsaglia (Rome)
Giovanni Tocci (Cosenza)
Noemi Batki (Trieste)
Sarah Jodoin-Di Maria (Rome)
Elena Bertocchi (Rome)
Chiara Pellacani (Rome)
Gymnastics
Ludovico Edalli (Busto Arsizio)
Marco Lodadio (Frascati)
Alice D’Amato (Genoa)
Asia D’Amato (Genoa)
Vanessa Ferrari (Genivolta)
Martina Maggio (Villasanta)
Lara Mori (Montevarchi)
Alexandra Agiurgiuculese (Udine)
Milie Baldassarri (Ravena)
Alessia Maurelli (Rivoli)
Martina Centofanti (Rome)
Martina Santandrea (Bentivoglio)
Agnese Duranti (Spoleto)
Daniela Mogurean (Padua)
Karate
Angelo Crescenzo (Sarno)
Luigi Busà (Avola)
Mattia Busato (Mirano)
Viviana Bottaro (Rome)
Silvia Semeraro (Faggiano)
Pentathlon
Elena Micheli (Rome)
Alice Sotero (Asti)
Sailing
Giulio Calabrò (Rome)
Giacomo Ferrari (Rome)
Mattia Camboni (Rome)
Ruggero Tita (Rovereto)
Bianca Caruso (Rome)
Caterina Banti (Rome)
Silvia Zennaro (Chioggia)
Elena Berta (Rome)
Marta Maggetti (Cagliari)
Shooting
Tammaro Cassandro (Capua)
Gabriele Rossetti (Florence)
Lorenzo Bacci (Firenze)
Tommaso Chelli (Livorno)
Mauro De Filippis (Taranto)
Marco De Nicolo (Legnano)
Ricardo Mazzetti (Busto Arsizio)
Paolo Monna (Fasano)
Marco Suppini (Porretta Terme)
Diana Bacosi (Città Della Pieve)
Chiara Cainero (Udine)
Sofia Ceccarello (Lugo)
Jessica Rossi (Cento)
Silvana Stanco (Winterthur, Switzerland)
Softball
Alexia Lacatena (Byram Township, New Jersey)
Ilaria Cacciamani (Macerta)
Greta Cecchetti (Bollate)
Elisa Cecchetti (Bollate)
Marta Gasparotto (Monfalcone)
Erika Piancastelli (Carlsbad, California)
Andrea Filler (Ft. Wayne, Indiana)
Amanda Fama (Anaheim, California)
Giulia Longhi (Bussolengo)
Andrea Howard (Albuquerque, New Mexico)
Emily Carosone (Orlando, Florida)
Giulia Koutsoyanopoulos (Mission Viejo, California)
Fabrizia Marrone (Bussolengo)
Laura Vigna (Chieri)
Beatrice Ricchi (Rimini)
Climbing
Ludovico Fossali (Vignola)
Michael Piccolruaz (Bolzano)
Laura Rogora (Rome)
Swimming
Alberto Razzetti (Lavagna)
Federico Burdisso (Pavia)
Thomas Ceccon (Thiene)
Marco De Tullio (Bari)
Gabriele Detti (Livorno)
Nicolò Martinenghi (Varese)
Gregorio Paltrinieri (Carpi)
Mario Sanzullo (Massa Di Somma)
Domenico Acerenza (Potenza)
Stefano Ballo (Bolzano)
Giacomo Carini (Piacenza)
Santo Condorelli (Lake Oswego, Oregon)
Stefano Di Cola (San Benedetto Del Tronto)
Pier Matteazzi (Veneto)
Alessandro Miressi (Turin)
Federico Poggio (Voghera)
Matteo Restivo (Udine)
Simon Sabbioni (Rimini)
Lorenzo Zazzeri (Florence)
Manuel Frigo (Cittadella)
Matteo Ciampi (Rome)
Filippo Megli (Florence)
Rachele Bruni (Florence)
Martina Caramignoli (Rieti)
Martina Carraro (Genoa)
Sara Franceschi (Livorno)
Margherita Panziera (Montebelluna)
Federica Pellegrini (Mirano)
Benedetta Pilato (Taranto)
Simona Quadarella (Rome)
Ilaria Bianchi (Castel San Pietro Terme)
Ilaria Cusinato (Cittadella)
Elena Di Liddo (Bisceglie)
Francesca Fangio (Livorno)
Anna Mascolo (Florence)
Stefania Pirozzi (Benevento)
Giulia Vetrano (Turin)
Arianna Castiglioni (Busto Arsizio)
Linda Cerruti (Savona)
Costanza Ferro (Genoa)
Beatrice Callegari (Castelfranco Veneto)
Domiziana Cavanna (Pietra Ligure)
Francesca Deidda (Cagliari)
Costanza Di Camillo (Rome)
Gemma Galli (Melzo)
Enrica Piccoli (Castelfranco Veneto)
Taekwondo
Vito Dell’Aquila (Mesagne)
Simon Alessio (Livorno)
Wrestling
Frank Chamizo (Rome)
Abraham Conyedo (Rome)
Archery
Mauro Nespoli (Voghera)
Tatiana Andreoli (Venaria Reale)
Lucilla Boari (Mantua)
Chiara Rebagliati (Savona)
Athletics
Lamont Jacobs; Jr. (Rome)
Filippo Tortu (Milan)
Eseosa Desalu (Casalmaggiore)
Antonio Infantino (London, U.K.)
Davide Re (Milan)
Edoardo Scotti (Lodi)
Yeman Crippa (Trento)
Paolo Dal Molin (Belluno)
Hassane Fofana (Gavardo)
Alessandro Sibilio (Naples)
Amed Abdelwahed (Rome)
Ala Zoghlami (Palermo)
Osama Zoghlami (Palermo)
Lorenzo Patta (Oristano)
Vladimir Aceti (Giussano)
Yassine El Fathaouli (Belfaa, Morocco)
Eyob Faniel (Bassano Del Grappa)
Yassine Rachik (Casablanca, Morocco)
Francesco Fortunato (Andria)
Massimo Stano (Palo Del Colle)
Federico Tontodonati (Turin)
Andrea Agrusti (Sassari)
Teodorico Caporaso (Benevento)
Marco De Luca (Rome)
Filippo Randazzo (Cattagirone)
Tobia Bocchi (Parma)
Andrea Dallavalle (Piacenza)
Chiebuke Ihemeje (Verdellino)
Stefano Sottile (Borgosesia)
Gianmarco Tamberi (Civitanova Marche)
Claudio Stecchi (Bagno A Ripoli)
Leonardo Fabbri (Bagno A Ripoli)
Nick Ponzio (San Diego, California)
Zane Weir (Westville, South Africa)
Giovanni Faloci (Umbertide)
Anna Bongiorni (Pisa)
Vittoria Fontana (Gallarate)
Gloria Hooper (Villafranca Di Verona)
Dalia Kaddari (Cagliari)
Elena Bellò (Schio)
Federica Del Buono (Vicenza)
Gaia Sabbatini (Teramo)
Nadia Battocletti (Cles)
Luminosa Bogliolo (Albenga)
Elisa Di Lazzaro (Trieste)
Eleonara Marchiando (Aosta)
Linda Olivieri (Turin)
Yadis Matrone (Sicignano Degli Alburni)
Zaynab Dosso (Rome)
Johanelis Herrera (Vicenza)
Irene Siragusa (Poggibonsi)
Rebecca Borga (Treviso)
Maria Chigbolu (Rome)
Ayomide Folorunso (Fidenza)
Raphaela Lukudo (Modena)
Alice Mangione (Niscemi)
Petra Nardelli (Bolzano)
Anna Polinari (Verona)
Gia Butler (Los Angeles, California)
Giovanna Epis (Venice)
Eleonora Giorgi (Milan)
Antonella Palmisano (Mottola)
Valentina Trapletti (Magenta)
Dariya Derkach (Pagani)
Alessia Trost (Pordenone)
Elena Vallortigara (Schio)
Roberta Bruni (Rome)
Elisa Molinarolo (Soave)
Daisy Osakue (Turin)
Sara Fantini (Fidenza)
Basketball
Marco Spissu (Sassari)
Nicco Mannion (Phoenix, Arizona)
Stefano Tonut (Cantù)
Danilo Gallinari (Sant’Angelo Lodigiano)
Nicolò Melli (Reggio Emilia)
Simon Fontecchio (Pescara)
Amedeo Tessitori (Pisa)
Giampaolo Ricci (Rome)
Riccardo Moraschini (Cento)
Michel Vitali (Bologna)
Achille Polonara (Ancona)
Alessandro Pajola (Ancona)
Chiara Consolini (Peschiara Del Garda)
Rae D’Alie (Waterford, Wisconsin)
Marcella Filippi (Bergamo)
Giulia Rulli (Rome)
Boxing
Giordana Sorrentino (Rome)
Irma Testa (Torre Annunziata)
Rebecca Nicoli (Nicoli)
Angela Carini (Naples)
Canoeing
Giovanni De Gennaro (Brescia)
Manfredi Rizza (Pavia)
Luca Beccaro (Monsélice)
Samuele Burgo (Siracusa)
Marta Bertoncelli (Ferrara)
Stefi De Gennaro (Brescia)
Francesca Genzo (Trieste)
Cycling
Alberto Bettiol (Castelfiorentino)
Damiano Caruso (Ragusa)
Giulio Ciccone (Chieti)
Filippo Ganna (Verbania)
Gianni Moscon (Trento)
Vincenzo Nibali (Messina)
Simon Consonni (Ponte San Pietro)
Francesco Lamon (Mirano)
Jonathan Milan (Tolmezzo)
Elia Viviani (Isola Della Scala)
Luca Braidot (Gorizia)
Nadir Colledani (San Daniele Del Friuli)
Gerhard Kerschbaumer (Bressanone)
Giacomo Fantoni (Zevio)
Marta Bastianelli (Velletri)
Marta Cavalli (Cremona)
Elisa Longo-Borghini (Ornavasso)
Soraya Paladin (Treviso)
Martina Alzini (Legnano)
Rachele Barbieri (Pavullo Nel Frignano)
Martina Fidanza (Ponte San Pietro)
Vittoria Guazzini (Pontedera)
Letizia Paternoster (Cles)
Elisa Balsamo (Cuneo)
Eva Lechner (Bolzano)
Equestrian
Francesco Zaza (Monza)
Emmanuele Guadiano (Matera)
Susanna Bordone (Milan)
Vittoria Panizzon (Rome)
Arianna Schivo (Turin)
Fencing
Marco Fichera (Acireale)
Enrico Garozzo (Catannia)
Andrea Santarelli (Foligno)
Gabriele Cimini (Pisa)
Andrea Cassarà (Passirano)
Alessio Foconi (Rome)
Daniel Garozzo (Acireale)
Giorgio Avola (Modica)
Enrico Berrè (Rome)
Luca Curatoli (Naples)
Luigi Samele (Foggia)
Aldo Montano (Livorno)
Rossella Fiamingo (Catania)
Federica Isola (Milan)
Mara Navarria (Carlino)
Alberta Santuccio (Catania)
Martina Batini (Pisa)
Arianna Errigo (Monza)
Alice Volpi (Siena)
Erica Cipressa (Mirano)
Martina Criscio (Foggia)
Rossella Gregorio (Salerno)
Irene Vecchi (Livorno)
Michela Battiston (Palmanova)
Golf
Guido Migliozzi (Vicenza)
Renato Paratore (Rome)
Giulia Molinaro (Camposampiero)
Lucrezia Colombotto-Rosso (Monte Carlo, Monaco)
Judo
Manuel Lombardo (Turin)
Fabio Basile (Rivoli)
Christian Parlati (Naples)
Nicholas Mungai (Pistoia)
Francesca Milani (Rome)
Odette Giuffrida (Rome)
Maria Centracchio (Castel Di Sangro)
Alice Bellandi (Brescia)
Rowing
Gennaro Di Mauro (Massa Di Somma)
Giovanni Abagnale (Gragnano)
Marco Di Costanzo (Naples)
Stefano Oppo (Oristano)
Pietro Ruta (Gravedona)
Matteo Castaldo (Naples)
Matteo Lodo (Terracina)
Bruno Rosetti (Ravenna)
Giuseppe Vicino (Naples)
Giacomo Gentili (Cremona)
Andrea Panizza (Lecco)
Luca Rambaldi (Ferrara)
Simon Venier (Latina)
Aisha Rocek (Erba)
Kiri Tontodonati (Genoa)
Chiara Ondoli (Cittiglio)
Alessandra Patelli (Conegliano)
Federica Cesarini (Cittiglio)
Valentina Rodini (Cremona)
Stefania Gobbi (Padua)
Valentina Iseppi (Gavardo)
Veronica Lisi (Padua)
Alessandra Montesano (Cassalmaggiore)
Skateboarding
Ivan Federico (Cirié)
Alessandro Mazzara (Erice)
Asia Lanzi (Bologna)
Surfing
Leonardo Fioravanti (Rome)
Table Tennis
Debora Vivarelli (Bolzano)
Tennis
Fabio Fognini (Arma Di Taggia)
Lorenzo Sonego (Turin)
Lorenzo Musetti (Monte Carlo, Monaco)
Camila Giorgi (Tirrenia)
Jasmine Paolini (Bagni Di Lucca)
Sara Errani (Bologna)
Triathlon
Gianluca Pozzatti (Trento)
Delian Stateff (Rome)
Alice Betto (Cavaria)
Angelica Olmo (Pavia)
Verena Steinhauser (Brixen)
Volleyball
Daniel Lupo (Rome)
Paolo Nicolai (Ortona)
Adrian Carambula (Rome)
Enrico Rossi (Cesenatico)
Jiří Kovář (Civitanova Marche)
Luca Vettori (Parma)
Osmany Juantorena (Trento)
Simon Giannelli (Bolzano)
Ivan Zaytsev (Spoleto)
Matteo Piano (Asti)
Massimo Colaci (Gagliano Del Capo)
Gianluca Galassi (Trento)
Riccardo Sbertoli (Milan)
Simon Anzani (Como)
Alessandro Michieletto (Desenzano Del Garda)
Daniel Lavia (Cariati)
Marta Menegatti (Rovigo)
Viktoria Orsi-Toth (Santeramo In Colle)
Indre Sorokaite (Kariya, Japan)
Ofelia Malinov (Bergamo)
Monica De Gennaro (Piano Di Sorrento)
Raphaela Folie (Bolzano)
Alessia Orro (Oristano)
Caterina Bosetti (Busto Arsizio)
Cristina Chirichella (Naples)
Anna Danesi (Brescia)
Sarah Fahr (Piombino)
Elena Pietrini (Imola)
Miriam Sylla (Palermo)
Paola Egonu (Cittadella)
Water Polo
Marco Del Lungo (Tarquinia)
Francesco Di Fulvio (Pescara)
Stefano Luongo (Chiavari)
Pietro Figlioli (Albany Creek, Australia)
Nicholas Presciutti (Rome)
Alessandro Velotto (Naples)
Vincenzo Renzuto-Iodice (Naples)
Gonzalo Echenique (Rosario, Argentina)
Niccolò Figari (Genoa)
Michaël Bodegas (La-Seyne-Sur-Mer, France)
Matteo Aicardi (Finale Ligure)
Vincenzo Dulce (Brescia)
Gianmarco Nicosia (Busto Arisizio)
Weightlifting
Davide Ruiu (Sassari)
Mirko Zanni (Podenone)
Antonino Pizzolato (Castelvetrano)
Maria Alemanno (Galatina)
Giorgia Bordignon (Gallarate)
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Voglio non dovermi sentire inappropriato, inadeguato, fuori posto, voglio sentirmi a casa ovunque io sia. […] Voglio prepararti la colazione senza dire una parola, tu che la mattina hai un rapporto con il mondo un po’ complicato, tra il caffè amaro e il pane tostato con il burro e la marmellata di fichi. Voglio che provi a capirmi, anche se è difficile, a volte impossibile, voglio che tu mi dica che a volte non sai davvero il motivo per il quale stai con me, così saprò che è perché vuoi starci veramente. Si ama davvero solo quando non si sa esattamente il perché. Voglio le litigate, il confrontarsi a muso duro, voglio poter migliorare quei lati di me che mi rendono così complicato, voglio che tu possa dire “E’ la cosa più bella che mi sia capitata nella vita”. Voglio portarti al Gianicolo in modo che Roma possa guardare te, e non il contrario. Voglio un prato coperto di brina, io e te che ci scambiamo le canzoni. Voglio stare sul divano con te a mangiare biscotti senza dover per forza poi spogliarsi, ci sono così tanti modi di fare l'amore. Voglio che tu mi dica quanto sia insopportabile quando divento irascibile, quando sono intransigente, quando voglio far valere le mie ragioni nel modo sbagliato, non voglio che scappi, voglio che tu rimanga per rendermi ciò che meriti, senza cambiarmi. Voglio le due di notte e il gelato alla vaniglia con gli smarties, voglio la tua espressione da bambina felice quando ti compro le caramelle gommose, tranne quelle alla coca cola, quelle fanno schifo. Voglio osservare lo stesso paesaggio durante tutte le stagioni, insieme a te, per vedere come tutto cambia e si trasforma mentre tu sei sempre qui. Voglio le incomprensioni e i chiarimenti sotto casa. Voglio l'orgoglio, quello che fa male, e poi il desiderio di sentirsi, al diavolo tutto. Voglio che ogni tanto mi scappi tra le mani, per provare come sarebbe la vita senza di te, e capire che non è che sia poi un granchè. Voglio i miei amici a casa nostra, a cena, in terrazzo, tra un buon bicchiere di vino portato da uno di loro che non riesce proprio a presentarsi a mani vuote e una bottiglia della birra più comune. Voglio che mentre ti aiuto a sparecchiare, uno di loro si avvicini e mi sussurri che non potrebbe essere più felice di così per me, e che sei una donna meravigliosa. Voglio vederli scherzare con te; loro, la mia famiglia, che diventa anche la tua. Voglio i momenti difficili, voglio poter dire che il nostro amore ce lo siamo costruito, che non lo abbiamo trovato già tutto imballato come i mobili dell'Ikea, abbiamo dovuto smussare qualche spigolo di troppo, aggiungere qualche vite, un paio di mensole per sorreggere il tutto. Voglio il mare, la spiaggia, […] voglio prenderti di peso e buttarti in acqua, e io con te. Voglio prevedere già la tua ordinazione quando andiamo al pub tutti insieme, voglio che ti senti libera di alzare il gomito e reggerti la fronte qualora il tutto degenerasse, tra una risata e un conato, e la consapevolezza di essere liberi. Voglio i regali azzeccati, senza ricorrenze, voglio il dormire separati durante le notti estive e umide, e l'allontanarsi quando la mia coscia tocca per sbaglio la tua, che fa troppo caldo, cazzo, non si respira. Voglio le canzoni Disney urlate a squarciagola mentre siamo fermi in mezzo al traffico, voglio i racconti della nostra giornata lavorativa, i consigli, gli sfoghi e una sigaretta insieme prima di andare a dormire. Voglio farmi la doccia mentre tu ti lavi i denti, puntarti a tradimento il getto del phon contro il viso mentre mi asciugo i capelli, voglio i tuoi insulti coperti di dentifricio. Voglio che tu non dipenda da me, e non io voglio dipendere da te, ma voglio che abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Non voglio essere il tuo mondo, voglio che il mio e il tuo si scontrino in diversi punti, ma non in tutti, voglio che rimaniamo noi stessi senza fare classifiche di priorità. Mi sono innamorato di te per com'eri prima che arrivassi io, e non voglio che questo cambi, non voglio soffocare i tuoi spazi. Voglio odore di casa nostra. Il tuo profumo addosso. Voglio vedere cosa si prova a vedere il mondo affianco a te. Tommaso Fusari @alsognalibroB&B
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/01/18/libri-perna-e-cola-commedia-religiosa-plurilingue-di-anonimo-mesagnese/
Libri| Perna e Cola, commedia religiosa plurilingue di anonimo mesagnese
Giovedì. 24 gennaio 2019
LVII Colloquio di studi e ricerca storica
Presentazione del volume di Tommaso Urgese, Perna e Cola, Commedia religiosa plurilingue di anonimo mesagnese del secondo decennio del 1800. Edizione commentata del manoscritto Poci con glossario delle voci del dialetto nord-salentino di Mesagne.
Mesagne. Sala Convegni dell’associazione
“Giuseppe Di Vittorio” (Via Castello, 20). Inizio ore 18.00.
Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori:
essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona,
nella sua vita, rappresenta diverse parti. (William Shakespeare)
Perna e Cola è una commedia religiosa plurilingue: alcuni personaggi usano il dialetto nord-salentino di Mesagne, altri l’italiano, Ciciello parla in napoletano, di anonimo mesagnese. Essa rievoca la nascita di Gesù, immaginata in una stalla diroccata nei pressi di una masseria chiamata Strusce..
Si tratta di un adattamento in chiave locale di una delle tante versioni della Cantata dei Pastori del Perrucci, rappresentata a Napoli per la prima volta alla fine del 1600, che ha avuto un grande e duraturo successo popolare.
La dipendenza culturale del Salento da Napoli dal punto di vista letterario è di antica data e ne sono esempio sia Perna e Cola che Nniccu Furcedda, commedia scritta dal francavillese Girolamo Bax nei primi decenni del 1700. Si tratta di due opere accomunate dalla descrizione dello stesso mondo: entrambe sono ambientate in una masseria, tra i personaggi principali troviamo il massaro e la massara, temi comuni sono la vita difficile, il contrasto tra marito e moglie, le divergenze sull’educazione dei figli. Malgrado queste similitudini, sono tuttavia due opere molto diverse tra loro come ambiti di riferimento nel ciclo dell’anno. Queste due opere, oltre a essere dei documenti dell’influsso della cultura teatrale napoletana, documentano anche, per quanto riguarda il Salento settentrionale, una situazione linguistica antecedente a quella documentata nel Vocabolario dei dialetti salentini e sono da considerare esse stesse causa di cambiamento linguistico: Nniccu Furcedda e Perna e Cola, due opere lungamente rappresentate a Francavilla e Mesagne tanto da diventare parte integrante della tradizione, simbolo dell’identità delle due comunità locali, hanno avuto la stessa funzione che hanno oggi i mezzi di comunicazione di massa.
Il volume di Tommaso Urgese è la trascrizione fedele del Manoscritto Poci, arricchita a piè di pagina con numerosissime note esplicative e da sessanta pagine in appendice che contengono le voci del dialetto nord-salentino di Mesagne estratte dal manoscritto.
Questo è l’ultimo lavoro, in ordine di tempo, del prof. Urgese, latianese per nascita e per residenza ma mesagnese per adozione, avendo qui insegnato per diversi anni lingua inglese presso la scuola media Gian Francesco Maia Materdona. Ricercatore instancabile e rigoroso, da più anni, coi suoi lavori, si occupa dei dialetti dell’area nord-salentina offrendo significativi contributi sul opiano filologico, nello studio delle commedie vernacolari locali.
Urgese, discutendo di alcune soluzioni sintattiche relative al dialetto mesagnese dell’Ottocento, elenca e rintraccia significati e origini di una cinquantina di termini di non facile comprensione presenti nella commedia. L’apporto è notevole se si considera che le voci analizzate sono assenti nei principali dizionari dialettali regionali discutendosi in particolare delle forme lessicali salentine non presenti né in VDS (Rohlfs 1976) né in DDS (Mancarella, Parlangeli, Salamac 2011).
Perna e Cola non aveva avuto, a oggi, grande fortuna in ambito accademico perché erano note solo copie novecentesche e non si sapeva precisamente quando fosse stata composta. Il manoscritto, trovato da Enzo Poci e scritto prima del 1875, differisce dagli altri in molti punti e contiene informazioni tali da consentire di datare la commedia tra il 1810 e il 1817. Si tratta di un documento importantissimo per il contributo che offre alla corretta ricostruzione della storia linguistica salentina.
PROGRAMMA
Indirizzi di saluto
Damiano Franco, Associazione Giuseppe Di Vittorio
Interventi
Ettore Catalano, Università del Salento
Giacomo Carito, Presidente Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Brindisi
Enzo Poci, Società di Storia Patria per la Puglia
Coordina e dialoga con l’autore
Domenico Urgesi, Presidente Società Storica di Terra d’Otranto
Scene della commedia
a cura di Cosimo Milone e Luca Esperti
Organizzazione
Associazione Giuseppe Di Vittorio, Mesagne, Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Brindisi, Società Storica di Terra d’Otranto, Lecce
#Domenico Urgesi#Girolamo Bax#Nniccu Furcedda#Perna e Cola#Tommaso Urgese#Dialetti Salentini#Libri Di Puglia#Spigolature Salentine
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo "Fa freschetto eh?"
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, sì.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Sì.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Sì.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Sì.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona "Wish you were here" seduto per terra, l'aria un po' umida e appiccicosa perché mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo.
- Sì ?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premio Nobel.
- Sì?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal "ciao".
- Tommaso Fusari, Calcolo delle Probabilità
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E una fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish_you_where_here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto, giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo.
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti_di_me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo veramente nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
~ Tommaso Fusari
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo "Fa freschetto eh?"
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po' scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona "Wish you were here" seduto per terra, l'aria un po' umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal "ciao".
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità
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– Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao.
Tu rispondi?
– Ciao.
– Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida, che neanche un primate userebbe.
– Tipo?
– Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto, eh?”
– Ma siamo a luglio.
– Per questo neanche un primate la userebbe.
– Non fa una piega.
– Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera.
Sennò pensi male.
– Penso male?
– Tipo che voglio farti ubriacare.
– Potrei pensarlo.
– Una coca-cola, dunque.
– Con ghiaccio.
– Se volessimo esagerare, si.
– E fetta di limone, toh!
– Un carnevale di Rio proprio.
– E poi? Che supponiamo?
– Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
– Si.
– E che forse saresti disposta a uscire insieme.
– Si.
– Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
– E il vino in brocche scheggiate.
– Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
– Si.
– Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant’Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l’aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
– Giusto.
– E stiamo lì, insomma s’è mangiato bene, s’è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo.
– Si?
– Eh, metti caso che ti bacio.
– Mh?
– Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
– Non saprei. Qualcuna?
– E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
– Sì?
– Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
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- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po' scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona "Wish you were here" seduto per terra, l'aria un po' umida e appiccicosa perché mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che un live tipo come al Circo Massimo.
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premio Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
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- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal "ciao".
- calcolo delle probabilità, Tommaso Fusari
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- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
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- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po' scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona "Wish you were here" seduto per terra, l'aria un po' umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal "ciao".
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità
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