#Sgombro Marinato
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Fettine di sgombro marinato e mele annurca
Fettine di sgombro marinato e mele annurca
Fettine di sgombro marinato e mele annurca Fettine di sgombro marinato e mele annurca In questo periodo ci sono sgombri discreti e tante mele, le annurca sono fra le mie preferite quindi mettiamole insieme in un piatto. Mela Annurca – Lo Sgombro, maccarello o lacerto – Differenza fra Sgombro e Lanzardo Ingredienti per 4 persone 4 sgombri 2 mele annurca 1 peperoncino a piacere io ho usato uno di…
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Ora capisco perchè ho passato l'ultimo dell'anno senza una signora, avevo preparato il cenone con: salmone norvegese affumicato, filetto sgombro marinato, filetto pesce azzurro e naturalmente con un pignoletto. Peccato!
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Sgombro marinato yogurt salvia #italiancuisine #cucinaitaliana (presso Locanda de Banchieri) https://www.instagram.com/p/CWMKw3moaUE/?utm_medium=tumblr
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La cucina di solidarietà di Italian Chef Charity Night 🍲🍖🦪 • • • • • Gaetano Trovato (Arnolfo) @arnolforistorante riso Carnaroli riserva San Massimo con pomodoro selvatico e gambero rosso. • Marco Cahssai (Atman ) @ristoranteatman Cardoncelli, brodo di radici di porcini, erbe di campo e pan di spezie Kin Cheung (Element Firenze) @element_firenze Maialino da latte a lenta cottura con salsa di soia fermentata. Giovanni Luca Di Pirro (COMO Castello del Nero) Cappuccino di baccalà e crema di cipolle • Paolo Gori (Da Burde) @trattoriadaburde Black & White trippa bianca e tartufo nero • Salvo Pellegriti (La Vetreria) @lavetreria Risotto con ostriche, cozze, mela e dragoncello • Andrea Perini (Al 588 – Borgo I Vicelli) @ristoranteal588 Cappelletti ripieni di cinghiale olio e formaggio, sedano rapa e bottarga di fegato • Francesco Preite (Moi, Prato) @moiomakase_prato cialda di riso a forma di capasanta farcita con sgombro marinato, zenzero e salsa di soia • Lorenzo Romano (Insolita Trattoria da Tre Soldi ) Insolito Orto, un mix finger food @insolitatrattoriatresoldi • Stelios Sakalis (Il Pievano di Spaltenna ) @castellodispaltenna Lo Stufato alla Sangiovannese crudo • Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati) @laleggendadeifratiofficial Focaccia nera con guancia e cipolle rosse. • Antonello Sardi (@tenutaletrevirtu Tenuta Le Tre Virtù) Taco croccante di farina di semola, tartare di ricciola e rafano • Marco Stabile (Ora d’Aria) @oradaria_ristorante Pan de’ Pazzi con chutney di albicocca e peperone affumicato. • Edoardo Tilli (Podere Belvedere, Pontassieve) ��Lime muffato” @poderebelvederetuscany.it (presso Forte Belvedere) https://www.instagram.com/p/CTiWz63NMPA/?utm_medium=tumblr
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per far conoscere ed esaltare le caratteristiche dello spumante metodo classico di montagna #madonnadicampiglio , 26-27-28-29 luglio 2018 Menù #trentodoc 3 portate €uro 29,- 4 portate €uro 35,- Sgombro marinato alle bollicine di montagna, crema allo zafferano e spugna alle erbe Risotto mantecato al Casolet, mele Golden e Trentodoc Salmerino sobbollito al Trentodoc e sambuco, verdure al vapore e gel di latte di mandorla Aspic di spumante trentino e frutti di bosco, salsa inglese all’arancia (presso Hotel Gianna - Madonna Di Campiglio)
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Sgombro marinato e pecorino しめ鯖とペコリーノチーズ #イタリア料理 #シチリア料理 #能登料理 #石川県 #能登 #能登シチリア #海の幸 #しめ鯖 #ペコリーノチーズ
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Lavezzari, Otto per otto fa un gran risultato
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Lavezzari, Otto per otto fa un gran risultato
Otto è il numero di persone che possono sedersi all’unico tavolo conviviale (se i prenotati sono 10, ci si stringe un po’…) di Otto, il nuovo, gradevolissimo locale aperto nel settembre 2016 da Lorenzo Lavezzari, già sous chef di Haruo Ichikawa all’Iyo quando prese la stella, poi risucchiato dall’agriturismo di famiglia La Carreccia sui colli di Luni, in Liguria (da dove arrivano ottimi prodotti, a iniziare da olio e vino) e infine rimessosi in gioco nella “sua” Novate Milanese, dove è nato.
Lui abita al piano di sopra da 21 anni, «18 gradini di distanza», e ha concepito Otto come fosse la cucina di casa: convivialità totale, ci si accomoda alla stessa ora, menu fisso ma che varia (anche nel prezzo) a seconda delle settimane: c’è, a salire in complessità e spesa, quello “Serate a tema: un viaggio tra province e regioni italiane e molto altro”, dunque la tradizione territoriale italiana rivista; l’altro “Emozioni di Gusto”, ossia Lavezzari a mano libera; infine la proposta “Omakase”, forse la più sfiziosa, in tipico stile giapponese e con la presenza in cucina, insieme allo chef, dello stesso maestro Ichikawa, alle prese con prodotti altrove quasi introvabili, tipo il wasabi fresco «mi arriva direttamente da Parigi, è macerato con le foglie nella soia e nell’olio di sesamo. Niente a che vedere con il classico intruglio in polvere che servono ovunque».
Noi abbiamo assaggiato, ovviamente, l’Omakase: grande esperienza (100 euro vini compresi). Si inizia con Mongoika mentaiko, seppie la cui tasca viene farcita di mentaiko, uova di merluzzo marinate con peperoncino. Molto raffinato, «all’Iyo usavamo il mentaiko, così ho detto ad Haruo: perché non riempirci la seppia, alla ligure? Interagiamo sempre così». Si prosegue con Amaebi usuzukuri, ossia gambero rosso di Mazara del Vallo, daikon coreano dolce, sesamo verde, wasabi fresco e japanese dressing. Quindi Orto Zen, verdure occidentali e orientali cotte, tutte separatamente, in brodo (daikon, bambù, cardoncello giapponese, zucca, fagiolini, carote…). Uno splendido piatto, elegante. Il successivo è un Sushi all’Otto (sgombro con aceto di riso, zuke maguro – ossia tonno marinato 4 ore in mirin, soia e saké – scottato appena 10 secondi, favoloso; gambero di Mazara, ventresca di tonno di Carloforte, branzino di lenza, il tutto con daikon candito giapponese e wasabi fresco). Delizia.
Si prosegue con Kamo-soba: pasta di farina di grano saraceno con anatra alle 7 spezie, cotta a a bassa temperatura e poi sigillata in padella, con cipollotto fresco e brodo delle ossa dell’anatra stessa. Buono, come pure il successivo Hamachi teriyaki. Con “hamachi” si intende il “pesce giovane”. In questo caso si tratta di una ricciola cotta con la classica salsa teriyaki ridotta con del miele, poi puntarelle con acciughe di Monterosso.
Conclusione dolce del percorso o-makase (che significa: “Per favore, decida lei per me”): «Lavoravo da Sadler e volevo imparare anche la pasticceria. Mi consigliò: “Vai da Knam”, e così feci. Lì sono stato per un anno e imparato l’arte del dolce», ben appresa, a giudicare da Il nostro wagashi, cioè cremoso di cioccolato Manjari Valrhona, crumble salato, marmellata di limoni di Sorrento, pistacchi di Bronte e wasabi fresco. Una bontà, senza zucchero aggiunto.
Ci si diverte, ma soprattutto si mangia benissimo, la sala funziona a meraviglia, in tutti i sensi, anche grazie al bravo maître Alan Sanarica. Il posto è accogliente, «ho acquistato una tonnellata e mezzo di marmo di Carrara e ci ho ricavato i piani della cucina e del bagno. Qui prima c’era una pellicceria, non esisteva nemmeno l’allacciamento al gas», così tutti i fornelli sono a induzione. Poi tanto legno: ulivo, faggio e castagno, «che trovo nell’agriturismo di casa», e oggetti recuperati qua e là, in sala «una poltrona che ho preso dai Moratti, li conosco perché mio papà tappezziere ha lavorato a casa loro, ma anche in quella degli Hearst e dei Rothschild».
[[ima12]]Piace la formula, che rischia persino di sfondare: «Vivendo qua sopra, spesso organizzavo tavolate con gli amici. Mi son chiesto: perché non trasformare la cosa in un ristorante informale?». Detto fatto. Otto è anche bottega di cose buone. E sembra aver ingranato la marcia: se mantiene le promesse alla distanza, trovarvi posto finirà col diventare una chicca ambita dai buongustai milanesi. «In definitiva, propongo cucina mediterranea con molto Oriente. Qui ci si trova bene perché noi ci divertiamo, e quindi non c’è stress nel cibo».
Ps: i 2 euro di coperto sono devoluti a Emergency
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“La scelta di San Piero in Bagno non è casuale” rivela Gianluca Gorini raccontandoci del suo ristorante daGorini durante la nostra video intervista. Non solo perché il piccolo comune, a quaranta minuti da Cesena, è il luogo di origine della sua compagna Sara, che cura la sala con Matteo Albanesi, ma perché è un florido giacimento di materie prime. Dalle erbe spontanee ai piccoli allevamenti di animali. Tutta la Romagna lo è, ma quest’area in particolare offre una rete di allevatori e contadini che applicano le tecniche di un tempo, che non perseguono l’accelerazione della crescita degli animali e non mirano a massimizzare i raccolti. Sono piccoli produttori che assecondano i cicli naturali sia nel mondo animale che vegetale. Ed è insieme a loro che chef Gorini edifica ogni giorno il suo progetto di cucina partendo dalle stalle, dagli orti e dai boschi.
Come afferma lui stesso le cotture sono all’apice della semplicità, ma è il balzo gustativo dato da quell’ingrediente inaspettato che determina la svolta del piatto. Una maturità nei contrasti amari e acidi che si palesano come serafiche difformità, in totale naturalezza, figlia di un palato sagace.
Gli appetizer prendono il via da una riconfermata chips di porro croccante con cremino di capra, sesamo nero e crescione, una tartelletta impastata con parmigiano contenente uno stracotto di cervo e cinghiale regolato da una salsa verde di zucchine. Per predisporre il palato all’avvio del pasto, la misurata acidità della rapa rossa affettata sottile, ripiena di burro all’acciuga e bergamotto.
Mise en place
Il bevenuto della cucina
La battuta di cinghiale con porcini freschi è leggermente spolverizzata di tè nero, con le noci che aggiungono oleosità, un dressing di mela cotogna per sgrassare e foglie di erbe spontanee essiccate. Una marinatura che ha sortito una netta equilateralità fra acido e amaro quella del radicchio in accostamento al trancio di sgombro cotto alla piastra, con i picchi aciduli smussati dall’emulsione di cipollotto e da una riduzione di vino rosso.
Battuta di cinghiale, porcini, noci, foglie essiccate
Sgombro, radicchio marinato, cipollotto
Le erbe spontanee delle macchie limitrofe si fondono nel ripieno dei tortelli, ridisegnando il carattere della pietanza mainstream dell’Emilia-Romagna, corredati di un intenso estratto di salvia e dell’umami del parmigiano affumicato. È mantecato al formaggio di fossa il riso, con Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e una polvere di macis, l’involucro della noce moscata, per una spinta leggermente pungente.
Tortelli di erbe spontanee, parmigiano affumicato, estratto di salvia
Risotto mantecato al formaggio di fossa, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, macis
Sfiorano la primordialità i secondi incentrati sulla gratella, l’anguilla cotta alla brace insieme ad un fungo, serviti in un brodo di funghi per amplificare l’aroma, con foglie di nepitella ad alleggerire la terrosità. Sempre cotta alla brace la coscia di capra, un’evocazione di una cena a tema al Punto di Lucca , semplicemente scaloppata e riequilibrata nel sapore lattoso da un estratto di alloro, accompagnata da cavolfiori fondenti.
Anguilla e porcino alla brace, nepitella
Coscia di capra, cavolfiore fondente, estratto di alloro
Dopo il predessert di squacquerone soffiato con sorbetto di uva Sangiovese, quello che ormai è un signature di Gorini, Fucsia. Rabarbaro marinato al gin, presentato come una zuppetta, a sostegno di un sorbetto di lampone, arrotondato da una crema montata alla mandorla amara e una tegolina al cioccolato. Anche qui un millimetrico, rapsodico tragitto fra amaro e acidulo. Chiusura da ricordo con il fico marinato in lime e cannella, dolcezza congenita e decisa, ridisegnata su scala aspra con lievi incisi amari.
Squacquerone soffiato e gelato di uva Sangiovese
Rabarbaro e gin, mandorla amara, lampone
Piccola pasticceria
daGorini Via Giuseppe Verdi, 5 San Piero in Bagno FC tel: 0543 190 8056
Gianluca Gorini consolida una atavica matericità nel suo daGorini a San Piero in Bagno
“La scelta di San Piero in Bagno non è casuale” rivela Gianluca Gorini raccontandoci del suo ristorante daGorini durante la nostra video intervista.
Gianluca Gorini consolida una atavica matericità nel suo daGorini a San Piero in Bagno “La scelta di San Piero in Bagno non è casuale” rivela Gianluca Gorini raccontandoci del suo ristorante daGorini durante la nostra video intervista.
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Filetto di Sgombro marinato al pesto di Salicornia e nepitella
Filetto di Sgombro marinato al pesto di Salicornia e nepitella
Filetto di Sgombro marinato al pesto di Salicornia e nepitella Filetto di Sgombro marinato al pesto di Salicornia e nepitella Filetto di Sgombro marinato al pesto di Salicornia e nepitella, in questo periodo si trovano sgombri di buone dimensioni adatti a essere marinati. Le erbe aromatiche con l’alzarsi delle temperature crescono rigogliose quindi oggi vi presento fettine di pesce servite con un…
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“La scelta di San Piero in Bagno non è casuale” rivela Gianluca Gorini raccontandoci del suo ristorante daGorini durante la nostra video intervista. Non solo perché il piccolo comune, a quaranta minuti da Cesena, è il luogo di origine della sua compagna Sara, che cura la sala con Matteo Albanesi, ma perché è un florido giacimento di materie prime. Dalle erbe spontanee ai piccoli allevamenti di animali. Tutta la Romagna lo è, ma quest’area in particolare offre una rete di allevatori e contadini che applicano le tecniche di un tempo, che non perseguono l’accelerazione della crescita degli animali e non mirano a massimizzare i raccolti. Sono piccoli produttori che assecondano i cicli naturali sia nel mondo animale che vegetale. Ed è insieme a loro che chef Gorini edifica ogni giorno il suo progetto di cucina partendo dalle stalle, dagli orti e dai boschi.
Come afferma lui stesso le cotture sono all’apice della semplicità, ma è il balzo gustativo dato da quell’ingrediente inaspettato che determina la svolta del piatto. Una maturità nei contrasti amari e acidi che si palesano come serafiche difformità, in totale naturalezza, figlia di un palato sagace.
Gli appetizer prendono il via da una riconfermata chips di porro croccante con cremino di capra, sesamo nero e crescione, una tartelletta impastata con parmigiano contenente uno stracotto di cervo e cinghiale regolato da una salsa verde di zucchine. Per predisporre il palato all’avvio del pasto, la misurata acidità della rapa rossa affettata sottile, ripiena di burro all’acciuga e bergamotto.
Mise en place
Il bevenuto della cucina
La battuta di cinghiale con porcini freschi è leggermente spolverizzata di tè nero, con le noci che aggiungono oleosità, un dressing di mela cotogna per sgrassare e foglie di erbe spontanee essiccate. Una marinatura che ha sortito una netta equilateralità fra acido e amaro quella del radicchio in accostamento al trancio di sgombro cotto alla piastra, con i picchi aciduli smussati dall’emulsione di cipollotto e da una riduzione di vino rosso.
Battuta di cinghiale, porcini, noci, foglie essiccate
Sgombro, radicchio marinato, cipollotto
Le erbe spontanee delle macchie limitrofe si fondono nel ripieno dei tortelli, ridisegnando il carattere della pietanza mainstream dell’Emilia-Romagna, corredati di un intenso estratto di salvia e dell’umami del parmigiano affumicato. È mantecato al formaggio di fossa il riso, con Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e una polvere di macis, l’involucro della noce moscata, per una spinta leggermente pungente.
Tortelli di erbe spontanee, parmigiano affumicato, estratto di salvia
Risotto mantecato al formaggio di fossa, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, macis
Sfiorano la primordialità i secondi incentrati sulla gratella, l’anguilla cotta alla brace insieme ad un fungo, serviti in un brodo di funghi per amplificare l’aroma, con foglie di nepitella ad alleggerire la terrosità. Sempre cotta alla brace la coscia di capra, un’evocazione di una cena a tema al Punto di Lucca , semplicemente scaloppata e riequilibrata nel sapore lattoso da un estratto di alloro, accompagnata da cavolfiori fondenti.
Anguilla e porcino alla brace, nepitella
Coscia di capra, cavolfiore fondente, estratto di alloro
Dopo il predessert di squacquerone soffiato con sorbetto di uva Sangiovese, quello che ormai è un signature di Gorini, Fucsia. Rabarbaro marinato al gin, presentato come una zuppetta, a sostegno di un sorbetto di lampone, arrotondato da una crema montata alla mandorla amara e una tegolina al cioccolato. Anche qui un millimetrico, rapsodico tragitto fra amaro e acidulo. Chiusura da ricordo con il fico marinato in lime e cannella, dolcezza congenita e decisa, ridisegnata su scala aspra con lievi incisi amari.
Squacquerone soffiato e gelato di uva Sangiovese
Rabarbaro e gin, mandorla amara, lampone
Piccola pasticceria
daGorini Via Giuseppe Verdi, 5 San Piero in Bagno FC tel: 0543 190 8056
Gianluca Gorini consolida una atavica matericità nel suo daGorini a San Piero in Bagno “La scelta di San Piero in Bagno non è casuale” rivela Gianluca Gorini raccontandoci del suo ristorante daGorini durante la nostra video intervista.
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Cucinare è un bambino che si diverte... 'Filetto di Sgombro Marinato. Caponata di Cipolla Rossa e Mela' 🍎🐟✨ #food #foodart #foodporn #foodie #instafood #foodgasm #cheflife #foodpic #foodphotography #delicious #picoftheday #healthyfood #cipiacecucinare #finedining #foodnetwork #gastronomy #foodstyling #theartofplating #foodlovers #gourmet #foodlover #chefsofinstagram #foodpics #instagood #cooking #foodlove #foodstagram #gastroart #truecooks #foodies (presso Fossano)
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Nuovo evento pubblicato http://eventicatanzaro.it/event/week-end-a-petrara/
Week end a Petrara
26, 27 e 28 maggio a Petrara
Entree
Tartare di gambero al sambuco oppure Sgombro marinato con ravanello e mango
Carnaroli di Sibari con peperone affumicato e scorfano oppure Maccheroncini al caviale di seppie
Spigola in brodetto di scamorza
Dessert
€ 30,00 È anche possibile scegliere solo alcuni dei piatti proposti e, a richiesta, avere un menù vegetariano.
Info e prenotazioni 3928155096
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Krug 2006 Vintage Champagne, indulgere capricciosi nella voluttà 🍁🍾🍄 • • • • • • • • • • Lo stigma dell’annata generosa lo caratterizza ma esordisce con i contrasti dell’annata , delicato tiglio sambuco rosa damascata, arancio giallo, frangipane , floreale pepato, gesso e ampiezza ma anche fragole susine mature, lieve peperone, maraschino , cupezza e carnosità. In bocca la bolla importante porta senape , sensazioni autunnali e piccanti fruttate ed esplosive che emergono a tratti a seconda dei piatti , sorso ampio ma roccioso sapido e di lunghezza solare. Krug ID 118014 pinot nero 45% soprattutto da Montagne Reims Nord Sud e Les Riceys , chardonnay 35% molto maturo e pieno di corpo che da rotondità e opulenza , 20% meunier da Leuvrigny e Sainte-Gemme con la loro tensione e lunghezza. #krugid #krugchampagne #andreagori #wine #vino #andreagorisommelier #vin #winelover #tasting #degustazione #assaggimemorabili #champagne #ambassadeurduchampagne Grandi piatti in abbinamento di @antonioguidachef Ostriche con tartare di dentice, acqua di mare, daikon marinato e peperoni friggitelli, Royale di fagiano al mirto con salsa alle ortiche e funghi , Risotto alle erbe con salsa di cozze , ricci di mare e sgombro (presso Seta by Antonio Guida) https://www.instagram.com/p/B3uYepni3MQ/?igshid=pcukmzz9jzgl
#krugid#krugchampagne#andreagori#wine#vino#andreagorisommelier#vin#winelover#tasting#degustazione#assaggimemorabili#champagne#ambassadeurduchampagne
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Jawi House: dove mangiare la cucina malesiana originale a George Town!
Se non è la prima volta che vi imbattete in un mio post sapete già che non mi esprimo mai in termini categorici, soprattutto se non è un argomento che conosco alla perfezione. Eppure in questo caso mi sento proprio di dirlo:
se siete a George Town andate a gustare la cucina malesiana di Penang al Jawi House!
Un'esperienza culinaria davvero indimenticabile, proprio come dice la prefazione al menù, creata grazie al sapiente utilizzo di spezie e erbe ma con un'eccezione (che vi svelo alla fine!).
Già la casa di per sé merita una visita: una "Shophouse" - ovvero la classica palazzina su 2 o 3 piani che ospitava al piano terra il negozio e ai piani superiori l'abitazione della famiglia - al cui interno sono conservati cimeli e pezzi d'arredamento dei precedenti proprietari, con chiara influenza cinese e mussulmana-malesiana. Pochi tavoli e un'atmosfera familiare molto confortevole. Chi entra viene accolto con un caloroso sorriso. Il personale e lo chef sono molto disponibili nello spiegare cosa offre la cucina, soprattutto per chi non è un conoscitore delle specialità malesiane. Noi ci siamo fatti consigliare dalla cameriera e, a parte l'eccezione a cui facevo riferimento prima, tutto è stato a dir poco perfetto.
Nelle foto qui sopra nell'ordine: - bamieh sandwich, ovvero un panino con agnello arrosto disossato e marinato in sezie peranakan - Jawi Briyani, riso basmati aromatico risaltato in padella con spezie, noci e anacardi e pollo, da accompagnare con una salsa (probabilmente una marmellata di non so che frutta) - Jawi laksa lemak, l'eccezione che dovevamo evitare anche se c'era scritto A MUST TRY: una zuppeta di spaghetti di riso stracotti con tonno e sgombro macerati; il tutto con una montagna di cipolla e aglio che non riescono a mascherare il sapore del pesce fermentato - Roti surai, , una delizia per il palato, un curry con pollo delicato e cremoso da accompagnare ai roti malesiani (più simili a una frittatina che ai roti tradizionali)
Ho messo particolare enfasi sull'eccezione ma per dovere di cronaca devo dire che i 4 giovani seduti al tavolo accanto al nostro (2 dei quali sicuramente malesiani) hanno ordinato lo stesso piatto. Mentre noi non siamo riusciti ad andare oltre al timido assaggio con la punta della lingua, loro se lo sono divorato in pochi minuti e ne elogiavano il gusto come io potrei parlare dei ravioli fatti in casa da mia madre! Com'è che si dice? De gustibus non est disputandum...
Potevamo saltare il dolce? Certo che no! La pasticceria del Jawi House non è da meno del resto della sua cucina.
Informazioni pratiche:
Indirizzo: 85, Armenian Street, George Town 10200 Penang, Malaysia
Numero di telefono: +604 - 261 3680
Sito internet (fatto male): www.jawihouse.com
Posizione su Google:
Pagina Facebook: www.facebook.com/jawihouse
La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella. Anthelme Brillat-Savarin
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Sgombro Marinato, Sale e zucchero pesto di Salicornia
Sgombro Marinato, Sale e zucchero pesto di Salicornia
Sgombro Marinato, Sale e zucchero pesto di Salicornia
Sgombro Marinato, Sale e zucchero pesto di Salicornia
In questo periodo si trovano sgombri di buone dimensioni adatti a essere marinati, oggi vi presento delle fettine da consumare con un’insalata fresca e un pesto, in questo caso di Salicornia e noci.
Ingredienti
4 Sgombri grossi
450 gr Sale fine
300 gr Zucchero
1 limoni bio serve la buccia
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Sgombro marinato con pesto di salicornia , portulaca, basilico e noce
Sgombro marinato con pesto di salicornia , portulaca, basilico e noce
Sgombro marinato con pesto di salicornia , portulaca, basilico e noce Sgombro marinato con pesto di salicornia , portulaca, basilico e noce
Fa caldo, molto caldo, prepariamo un antipastino fresco e saporito, la base è composta da cubetti di sgombro un pesce azzurro, con tanti omega 3.
Quindi saporito e salutare cosa volere di più.
Ingredienti per 6 persone Ingrediente Pesto di Salicornia,…
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