#Sergio Padron
Explore tagged Tumblr posts
Text
LA HYBRIS DI GIORGIA MELONI VUOLE COLPIRE PURE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTATELLA.
Hybris è una parola antica. Un termine con una storia e un significato valido in ogni epoca e anche oggi.
I filosofi greci indicavano con questo vocabolo, il delirio di onnipotenza, la vera ubriacatura egocentrica con la totale perdita del senso della realtà, del potente di turno.
Vediamo il Dizionario:
Perchè questi episodi di egocentrismo non sono tipici solo del nostro tempo, ma anzi erano frequenti pure nell'antichità.
In una terra come la Grecia composta di tante diverse città-stato [ Atene, Sparta, Tebe e tante altre...] non era insolito che un uomo potente cercasse di assumere un potere assoluto sui suoi concittadini. Ed allora si proclamava dittatore e padrone assoluto della città, con il potere di vita e di morte sui suoi concittadini. E in questo slancio finiva per perdere ogni senso della misura e del limite.
Era cioè vittima di "Hybris".
Anche nel nostro panorama politico attuale è già capitata questa situazione con la parabola di Matteo Renzi prima e quella di Matteo Salvini subito dopo.
Ricordate il Referendum costituzionale di Renzi e la sua sonora bocciatura da parte degli Italiani? O il delirio di Salvini dal Papeete di Milano Marittima dove rivendicava per sè i pieni poteri?
Bene ora pare tocchi a Giorgia sbroccare completamente fino ad attaccare quell'uomo al di sopra delle parti che è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Giorgia lo vuole coinvolgere nello scontro politico più basso e ignobile.
E' la cronaca di queste ore. Vuole infangarlo e togliergli ogni tipo di legittimità
Vuole portarsi avanti col lavoro, insomma, visto che il suo progetto di riforma Costituzionale il coseddetto "Premierato Forte"- sogna un Presidente della Repubblica non più garante degli equilibri fra i diversi poteri dello Stato italiano, ma esautorato da ogni funzione e ridotto a semplice "notaio" e passacarte.
Ma non finirà così.
GIORGIA se ne pentirà molto presto di questo suo giocare d'azzardo con un paese e un popolo intero e con la sua Carta Costituzionale.
Il resto lo lascio spiegare a Massimo Giannini.
.
.
#Hybris#La Meloni sta per “Sbroccare”#il mito meloniano dell'uomo solo al comando#Il DELIRIO PARANOICO di Giorgetta la comica da avanspettacolo della Garbatella#La peracottara de Roma
7 notes
·
View notes
Text
Resultado parcial 1h da Cascavel de Ouro 2023
Top 10
1- 35-David Mufatto\Pedro Queirolo-AJR-JLM Racing-P1-74 Laps
2-9-Xandinho Negrão\Marcos Gomes-Ligier JS P320-Nissan -A Mattheis Motorsport-P1
3-2-Kraucher\Piedade\Sergio Jimenez\Vianna-Sigma G5-Sigma-P1
4-11-Arthur Gama\Emilio Padron\Fernando Ohashi-Sigma G5-Motorcar Racing-P1
5-444-Vicente Orige\Bonatti\Vitor Genz-Sigma G5-Motorcar Racing-P1
6-99-Ribano\Rodriguez\Romera-AJR-RSports-P1
7-75-Fernando Fortes\Henrique Assunção-AJR-Ford Coyote V8-FTR Motorsport
8-16-Marcelo Hahn\Allan Khodair-Mclaren 720s GT3-Blau Motorsport-GT3
9-15-Leo Sanchez\Atila Abreu-BMW M4 GT3-Pole Motorsport-GT3
10-8-Guilherme Figueiroa\Julio Campos-Mercedes-AMG GT3 Evo-Team RC-GT3
Top 3-GT4
1-5-Marco Tulio\Massaro\Henri Visconde-Audi RS3 LMS TCR-Euro Bike-62
2-64-Lucas Foresti\Vitor Foresti-BMW M2 CS-Euro Bike
3-22-Leandro Ferrari\Renan Guerra\Marco Pisani\Moraes-Ford Mustang GT4-Autlog Racing Team
0 notes
Text
F1: Gp di Spagna, Verstappen domina libere anche con la pioggia
Neanche la poggia è riuscita a fermare Max Verstappen e la sua Red Bull: l’olandese è stato il più veloce nelle terze libere del Gp di Spagna sulla pista bagnata del circuito di Barcellona. Alle sue spalle l’altra Red Bull di Sergio Perez e la Mercedes di Lewis Hamilton. Quarta la Ferrari di Carlos Sainz, davanti al “padrone di casa” Fernando Alonso. Settimo Charles Leclerc alle spalle della…
View On WordPress
0 notes
Text
Tra Osho, Chirico e Incoronata: la Rai come il bar di Star Wars
Rossi si propone come nuovo padrone del servizio pubblico di stampo sovranista e governerà le reti con persone interne all’azienda che gli sono vicine e nuovi ingressi. Mentre il ministro Sangiuliano si è fatto da parte nelle decisioni tecniche, Rossi deve fare i conti con Alessandro Giuli – che per adesso si tiene lontano dalla Rai – e Roberto Sergio, che è molto meno subalterno di quanto il…
View On WordPress
1 note
·
View note
Text
Bologna, torna Alessandro Serra con La tempesta
Bologna, torna Alessandro Serra con La tempesta. Da mercoledì 30 novembre a domenica 4 dicembre va in scena al Teatro Arena del Sole il nuovo lavoro del regista pluripremiato e artista poliedrico Alessandro Serra, che torna a Bologna con La tempesta di William Shakespeare. Lo spettacolo, che ha debuttato in prima nazionale a marzo 2022 alle Fonderie Limone di Moncalieri, è un vero e proprio tributo al teatro in cui Serra torna a confrontarsi, dopo l’acclamato Macbettu, con il drammaturgo inglese. Sabato 3 dicembre alle ore 17.00 il foyer del Teatro Arena del Sole accoglie la presentazione del volume La tempesta. Dal testo alla scrittura di scena (Luca Sossella editore, 2022). Partecipano Alessandro Serra, Donata Feroldi, Antonio Moresco, Alessandro Toppi; modera Sergio Lo Gatto. In La tempesta, considerata l’opera della maturità del Bardo, torna il tema del metateatro e della magia, insieme a quello del potere, di cui i personaggi cercano continuamente di usurpare, consolidare o innalzare: si intreccia con il sovrannaturale che diviene strumento e metafora di un percorso di redenzione. "Prospero trascura il governo, – scrive Alessandro Serra – cioè gestisce male il potere. E subito suo fratello, il suo stesso sangue, trama contro di lui insieme al re di Napoli e lo condanna a una morte per acqua. Gonzalo lo salva, fornendogli segretamente la fonte di un potere ben più grande di quello politico: la magia. Ma chi è sradicato non può che sradicare, dice Simone Weil, e così non appena giunto sull’isola, Prospero usa il suo potere magico per sottrarla a Caliban, che prima adotta come figlio e poi trasforma in schiavo. Lo stesso farà con Ariel: lo libera dalla schiavitù ma lo condanna a servirlo per dodici anni. Persino il suo atteggiamento nei confronti di Ferdinando e Miranda è dettato da un mero interesse dinastico. Anche nella tempesta, come in tutti i romances, c’è il tema dell’unione di due regni. Non appena mettono piede sull’isola Antonio convince Sebastiano a uccidere suo fratello per divenire re di Napoli. Solo Gonzalo, in un mirabile monologo scritto da Shakespeare con le parole di Montaigne, vaneggia di una società ideale senza violenza in cui ogni bene sia in comune, senza alcuna sovranità, in simbiosi con la natura." "Ed è proprio di fronte alla natura che nella prima scena si ribaltano le gerarchie: in un mare in tempesta comanda il Nostromo, non il re, perché Che gliene importa ai cavalloni del titolo di re! Ma in realtà chi comanda davvero è la natura, e quando la natura decide di riprendersi il suo spazio i marinai non possono che intonare il loro saggio requiem: È tutto inutile, preghiamo! Siamo fottuti! Tutti sono sul punto di morire annegati, ma in realtà non muore nessuno, è più un’immersione battesimale, un’iniziazione nel proprio labirinto interiore al termine della quale, dice Gonzalo, noi tutti ritrovammo noi stessi quando nessuno era più padrone di sé. Nella tempesta il sovrannaturale si inchina al servizio dell’uomo, Prospero è del tutto privo di trascendenza, eppure con la sua rozza magia imprigiona gli spiriti della natura, scatena la tempesta, e resuscita i morti. Ma sarà Ariel, uno spirito dell’aria, ad insegnargli la forza della compassione, e del perdono. Lo credi davvero, spirito? Io sì, se fossi umano. Su quest’isola-palcoscenico tutti chiedono perdono e tutti si pentono ad eccezione di Antonio e Sebastiano, non a caso gli unici immuni dalla bellezza e dallo stato di estasi che pervade gli altri. Il fatto che Prospero rinunci alla vendetta proprio quando i suoi nemici sono distesi ai suoi piedi, ecco questo è il suo vero innalzamento spirituale, il sovrannaturale arriva quando Prospero vi rinuncia, rinuncia a usarlo come arma. Ma il potere supremo, pare dirci Shakespeare, è il potere del Teatro. La tempesta è un inno al teatro fatto con il teatro la cui forza magica risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere a dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di una compagnia di comici che calpestano quattro assi di legno, con pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati. Qui risiede il suo fascino ancestrale, nel fatto cioè che tutto avviene di fronte ai nostri occhi, che tutto è vero pur essendo così smaccatamente simulato, ma soprattutto che quella forza sovrumana si manifesta solo a condizione che ci sia un pubblico disposto ad ascoltare e a vedere, a immaginare, a condividere il silenzio per creare il rito. L’uomo avrà sempre nostalgia del teatro perché è rimasto l’unico luogo in cui gli esseri umani possono esercitare il proprio diritto all’atto magico". Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna Prezzi dei biglietti: da 7 € a 25 € esclusa prevendita Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00 Tel. 051 2910910 - [email protected] | bologna.emiliaromagnateatro.com ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Photo
“Cazz… ti sei flippato il cervello” di Peter Gomez Avevamo cominciato a sospettarlo dopo aver ascoltato la registrazione del discorso, pieno zeppo di insulti e parolacce rivolte ai propri dirigenti, con cui il presidente di Ita Airways, Alfredo Altavilla, annunciava loro di aver deciso di licenziare la metà dei 1.077 dipendenti provenienti da Alitalia al termine dei 4 mesi di prova. Poi, quando ieri ci è arrivata una lettera con cui la compagnia ci chiedeva di non pubblicare la notizia perché il piano di rilancio “necessita del massimo supporto possibile di tutti, compresi gli organi di stampa”, il sospetto è diventato certezza: Alfredo Altavilla è totalmente inadeguato per il suo ruolo. Non solo perché pensare di cacciare, indipendentemente dai risultati e dalle capacità dimostrate, chi pur di lavorare ha accettato di non farsi applicare il contratto nazionale di lavoro è cosa da padrone delle ferriere. A dimostrare l’inadeguatezza di Altavilla è anche il turpiloquio da lui usato nel corso del comitato direttivo del 1° ottobre e la reazione epistolare di Ita alle nostre richieste di chiarimenti. Una missiva in cui le volgarità del presidente vengono definite “espressioni utilizzate per richiamare l’attenzione dei presenti, adatte a quello specifico contesto e non certo alla diffusione presso il pubblico”. Per questo, nel malaugurato caso (per noi contribuenti) in cui il governo scelga di mantenere Altavilla al suo posto, ci sentiamo di dargli un paio di consigli. Il primo è un corso di buona educazione. Utilizzare termini del tipo “cazzo ti sei flippato il cervello”, non “prendetemi per il culo perché vi spiumo tutti quanti” o “le priorità, puttana troia, le devo scegliere io, porca puttana, non le devi scegliere tu, cazzo” non è segno di leadership, ma solo di un’estrema insicurezza che sfocia nell’autoritarismo. Cioè nell’esatto contrario di quello di cui ha bisogno la nostra nuova compagnia di bandiera. Sia perché chi è leader sa fare squadra e basa la sua forza sull’autorevolezza e non sul terrore. Sia perché chi sa davvero gestire le situazioni di crisi non umilia pubblicamente i propri collaboratori. Se non altro perché, se è dotato di un minimo di intelligenza (cosa di cui, per quanto riguarda Altavilla, cominciamo francamente a dubitare), sa che il rischio di rivalsa da parte dei sottoposti è altissimo. Il secondo consiglio è qualche buona lettura. A partire da Democrazia in America di Alexis de Tocqueville, un testo in cui viene tra l’altro magistralmente illustrato perché una stampa libera, che pubblica tutte le notizie, sia indispensabile e utile per i cittadini. Compresi, aggiungiamo noi, quelli che con le loro tasse finanziano Ita, ci viaggiano, ci lavorano e persino (non si sa quanto meritatamente) la dirigono. In una democrazia che si definisce ancora liberale come la nostra, il modo migliore per “dare il massimo di supporto possibile” a un’azienda di proprietà degli italiani non è nascondere sotto al tappeto gli errori che vengono eventualmente commessi e non raccontare le ingiustizie. Ma è fare esattamente il contrario: nella speranza che qualcuno ponga rimedio agli sbagli non solo del passato, ma pure del presente. Altavilla è stato a lungo il braccio destro in Fca di Sergio Marchionne. Per diventare un manager come lui non è però necessario che ne scimmiotti l’arroganza. Sarebbe invece un bene (questo sì, per tutti) che ne ricordasse le capacità di lavoro, quelle strategiche e di visione. Perché se Altavilla resterà al suo posto non saranno gli insulti e i licenziamenti indiscriminati a rilanciare (o meglio a salvare) Ita, ma una sobria e compassata fatica di ogni giorno.
17 notes
·
View notes
Photo
Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è sulle panchine in Piazza Grande ma quando ha fame di mercanti come me qui non ce n’è Dormo sull’erba ho molti amici intorno a me gli innamorati in Piazza Grande dei loro guai dei loro amori tutto so sbagliati o no. A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io a modo mio avrei bisogno di sognare anch’io Una famiglia vera e propria non ce l’ ho è la mia casa Piazza Grande a chi mi crede amore prendo amore do quanto ne ho con me di donne generose non ce n’è rubo l’amore in Piazza grande e meno male che briganti come me qui non ce n’è A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io avrei bisogno di pregare Dio ma la mia vita non la cambierò mai mai a modo mio quel che sono l’ ho voluto io lenzuola bianche per coprirmi non ne ho sotto le stelle in Piazza Grande e se la vita non ha sogni io li ho e te li do E se non ci sarà più gente come me voglio morire in Piazza Grande tra i gatti che non han padrone come me attorno a me. (Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi) #sanremo #sanremo22 #sanremo72 #sanremo1972 #festivaldisanremo Brano: Piazza Grande Immagine: Veduta di Piazza Maggiore - Antonio Basoli - 1830 https://www.instagram.com/p/B76L2z8oHoq/?igshid=1iunq0z5qo727
3 notes
·
View notes
Text
Verstappen domina in Messico, la 14esima vittoria è un record: le Ferrari giù dal podio
Verstappen domina in Messico, la 14esima vittoria è un record: le Ferrari giù dal podio
Il due volte campione del mondo domina la corsa a Città del Messico, davanti a Lewis Hamilton e al padrone di casa Sergio… C’è un uomo in trionfo al termine del Gran Premio del Messico. Il papà di Perez sorride e allarga la bandiera del suo Paese, mentre il profumo dello champagne si sprigiona dal podio. Il pubblico applaude il figlio Sergio, il pilota… Read MoreFormula 1Today
View On WordPress
0 notes
Text
Eyes on the world #78
Gennaio ci lascia, ma quante cose sono successe!
Questa settimana un argomento l’ha fatta da padrone, ma intorno non mancano notizie di spessore, provenienti soprattutto dal mondo della Chiesa e dal confine Russia-Ucraina.
Non perdiamoci in chiacchiere, partiamo! 👇
🇮🇹 DOPO 6 SCRUTINI ANCORA NESSUNO PREVALE. CHI SARÀ IL SUCCESSORE DI SERGIO MATTARELLA?
(1) Questa settimana a farla da padrone è stata l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Il primo scrutinio è andato in scena lunedì, risoltosi in un nulla di fatto. Pressoché tutti i partiti si sono organizzati al fine di consegnare una scheda bianca e proseguire nelle trattative per trovare il candidato ideale. È stata più che altro una giornata di incontri tra i principali capigruppo. Il secondo giorno è stato caratterizzato da una diminuzione delle schede bianche (527) e dalle candidature proposte dal centrodestra, prontamente bocciate sia dal centrosinistra che dal Movimento 5 Stelle. Anche il terzo scrutinio (mercoledì) si è concluso senza novità, con sempre meno schede bianche (412) e i 125 voti ottenuti dal presidente uscente Sergio #Mattarella. Gli indizi lasciavano presagire lo sbloccarsi delle trattative nella giornata di giovedì, dove il n° di voti per eleggere un nuovo presidente della Repubblica si sarebbe abbassato a “sole” 505 preferenze. Nessun candidato è però riuscito a imporsi sugli altri. Tanti voti ancora per Mattarella, ma molte di più le schede bianche. Dopo un intenso tira e molla, qualcosa ha cominciato a muoversi nella serata di ieri, quando Salvini, Letta e Conte (voci di Lega, PD e 5 Stelle) sembravano puntare dritti su una candidata donna (la più quotata Elisabetta Belloni, a capo dei servizi segreti), trovando l’opposizione degli altri partiti di governo. Nel pomeriggio il centrodx ha provato a imporsi senza l’appoggio del resto del Parlamento, candidando la presidente del Senato Casellati; il tentativo è andato malissimo, dal momento che persino lo stesso centrodx non è risultato compatto. Nell’ultimo scrutinio di giornata in testa ancora Mattarella con 336 voti (lontani dai 505 necessari, ma comunque significativi). Le trattative proseguono. Settimana prossima sarà decisiva?
🇺🇦 UCRAINA: LO SCONTRO SEMBRA IMMINENTE, MA LA SOLUZIONE DIPLOMATICA È ANCORA POSSIBILE?
(2) L’altra notizia che ha in sostanza monopolizzato la settimana proviene dal confine tra #Ucraina e #Russia. Ebbene, sembra che le paure manifestate dal presidente americano Joe Biden stiano avendo ripercussioni sulla situazione, dal momento che – domenica scorsa – il dipartimento degli Stati Uniti ha ordinato di far evacuare da Kiev i familiari del personale dell’ambasciata americana in Ucraina, insieme al personale non essenziale, per timore di un’imminente invasione dell’Ucraina per mano russa. Allo stesso modo, dopo le accuse provenienti dal ministero degli Esteri britannico sempre nei confronti della Russia e la sua presunta volontà di sostituire il governo locale, anche il Regno Unito ha preso la stessa decisione, richiamando in patria i familiari dei funzionari impegnati nell’ambasciata. Gli #USA hanno inoltre incrementato il volume di armamenti consegnati all’Ucraina, con l’ultima spedizione giunta in loco il 22 gennaio per un valore totale di $200 mln, e messo in allerta 8.500 militari affinché si preparino a un possibile attacco in terra ucraina da un momento all’altro. Biden, da sempre, ha cercato di evitare lo scontro diretto sul campo, ma l’ordine di avvisare i soldati fa pensare a un cambio di strategia. Anche la #NATO, dal canto suo, sta iniziando a prendere contromisure tramite le azioni di numerosi paesi membri. La Danimarca sta muovendo navi nel Mar Baltico e invierà aerei in Lituania, la Spagna pattuglierà il mar Mediterraneo e il mar Nero e manderà i suoi velivoli in Bulgaria, come i Paesi Bassi. La Francia ha comunicato che prenderà parte alle azioni via terra nei territori della Romania, in caso di necessità. E l’Italia? Tutto è abbastanza fermo, quasi paralizzato per via dell’elezione del presidente della Repubblica; al momento non è previsto alcun invio di soldati nei confini orientali. Lo scontro, a prescindere da tutto, sembra inevitabile – seppur la via diplomatica resti sempre aperta.
⚙ LA MORTE DI UN 18ENNE A UDINE FA RIEMERGERE IL TEMA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO, E NON SOLO
(3) Venerdì della settimana scorsa, Lorenzo Parelli (18 anni) ha perso la vita in una fabbrica di Udine nel corso di un apprendistato previsto dal suo corso di studi in un Centro di Formazione Professionale. Il ragazzo era impegnato in una delle forme di scuola-lavoro che da ormai qualche anno impegnano i liceali del triennio. Introdotta nel 2015 dalla riforma della scuola, nel 2018 il Miur ha redatto nuove linee guida in proposito, cambiando in primis il nome in Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), con obiettivi diversi in base al tipo di istituto, ma sempre obbligatori per accedere all’esame di Stato. Nel caso di Parelli, il Centro di Formazione Professionale ha un percorso più intenso, dovendo di fatto insegnare un mestiere a uno studente e quindi richiedendo più pratica. Intorno al caso di Parelli si è alzato un grosso polverone, con attacchi da più lati all’alternanza scuola-lavoro (ben diversa da ciò che il ragazzo stava frequentando). Le aziende che aderiscono alla cosiddetta “formazione duale” aiutano i giovani a maturare un’esperienza di lavoro diretta, approfittando anche di sgravi fiscali e incentivi economici. In questo caso si parla della Burimec e del suo stabilimento a Lauzacco (UD): questa si occupa di costruire apparecchi e impianti per la pesatura, oltre che di costruzioni e lavorazioni meccaniche per l’industria siderurgica. Il ragazzo, munito di guanti e caschetto protettivo, è stato colpito alla testa da una trave da 150 kg e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Il legale rappresentante della Burimec, Pietro Schneider, è indagato per omicidio colposo e l’area è stata messa sotto sequestro. I carabinieri stanno eseguendo accertamenti anche per capire chi stesse seguendo il ragazzo durante l’assenza per malattia del tutor. La scorsa domenica a Roma ci sono stati diversi scontri tra la polizia e alcuni studenti che protestavano per la morte del giovane. Secondo diversi analisti il problema sarebbe da rintracciare nella sicurezza dei luoghi di lavoro, piuttosto che nella formazione duale in sé e per sé.
🏳🌈 CAMBIARE LA CHIESA È POSSIBILE? 125 MEMBRI DELLA COMUNITÀ LGBT+ CI VOGLIONO PROVARE
(4) È stato definito “il più grande coming out” nella storia della Chiesa cattolica quello avvenuto in #Germania nell’ultima settimana. “Wie Gott uns schuf” (“Come Dio ci ha creati”) è il nome di un documentario andato in onda in uno dei canali della televisione pubblica tedesca ARD lo scorso lunedì. È stato realizzato da Hajo Seppelt, giornalista investigativo, e il suo team, con l’obiettivo di raccogliere testimonianze di 100 persone che lavorano per la #Chiesa e istituzioni cattoliche (da sacerdoti a funzionari amministrativi, da insegnanti a professionisti del settore medico). Tutti membri della comunità LGBT+ e per questo decisamente a rischio, vista la carica che ricoprono. Come mai? In primis, va detto che in Germania ogni dipendente di un’istituzione cattolica deve seguire un rigido codice morale, stabilito dalla Chiesa stessa. Questo speciale contratto di lavoro obbliga chiunque lo firmi a impegnarsi a vivere secondo i principi della fede e morale cattolica, che riconosce – ad esempio – solo rapporti tra uomo e donna. Ma c’è di più: questo codice va seguito anche, e soprattutto, nella vita privata oltre che a lavoro. Va da sé che ogni relazione diversa da quella eterosessuale sia vietata. I 100 intervistati hanno parlato della doppia vita che sono costretti ad avere, con il pericolo costante di essere licenziati qualora venisse scoperto il loro “segreto”. Tuttavia hanno deciso di metterci la faccia e mostrarsi al pubblico, nel tentativo di cambiare la Chiesa dall’interno con un’azione collettiva, mostrandosi per ciò che sono e vogliono essere. In concomitanza con l’uscita del documentario, è stata lanciata la campagna #OutInChurch, nella quale 125 dipendenti della comunità LGBT+ e della Chiesa cattolica hanno fatto pubblicamente coming out e lanciato un appello affinché l’istituzione permetta di vivere la loro identità così com’è, senza ripercussioni. Diverse associazioni cattoliche hanno già aderito all’iniziativa.
🇺🇸 CAMBIA LA CORTE SUPREMA AMERICANA: CHI SOSTITUIRÀ IL PROGRESSISTA STEPHEN BREYER?
(5) USA protagonisti questa settimana anche in patria. Mercoledì è stata riportata la notizia secondo cui Stephen Breyer (progressista), uno dei 9 giudici che compongono la Corte Suprema americana, sarebbe pronto ad andare in pensione. Il presidente Joe Biden avrà adesso il compito di sostituirlo, nominando un nuovo membro – possibilmente con idee ancora più progressiste del predecessore. Attualmente la Corte è composta da 6 membri vicini a idee più conservatrici, mentre i restati 3 sono di orientamento progressista. Breyer, oltre a essere tra i giudici più longevi dell’istituzione, con i suoi 83 anni (venne nominato nel 1994 da Bill Clinton), pare che avesse ricevuto parecchie pressioni da senatori Democratici affinché lasciasse il posto a un/una giudice più progressista, che potesse tenere il suo posto per molti più anni e cambiare il futuro dell’organo. Nel 2020, una delle ultime decisioni prese dall’allora presidente Donald Trump fu quello di sostituire la defunta Ruth Bader Ginsburg (progressista anche lei) con Amy Coney Barrett, cattolica conservatrice, spostando molto più a destra l’orientamento della Corte. Nelle intenzioni di Biden ci sarebbe l’idea di nominare una giudice afroamericana, ma la parola finale spetterà al Senato, dove il presidente ha a disposizione gli stessi seggi dei Repubblicani, con il voto della sua vice Kamala Harris che potrebbe essere decisivo.
🇸🇾 SCONTRI IN MEDIORIENTE TRA ISIS E FORZE CURDE: ATTACCATA LA PRIGIONE DI HASAKA
(6) Quello russo-ucraino non è l’unico campo da gioco in cui gli Stati Uniti stanno avendo voce in capitolo. Spostiamoci in #Medioriente, perché da giorni – nel nord est della #Siria – sono in corso degli scontri sanguinosi tra le Forze Democratiche Siriane (SDF, ovvero l’unione arabo-curda anti ISIS) e proprio i combattenti dello Stato Islamico. A essere colpita è stata la città di Hasaka, dove si trova una prigione con più di 3.000 detenuti; la maggior parte di questi è sospettata di essere parte dello Stato Islamico, e quindi militante dell’ISIS. Che ruolo hanno gli USA? Di supporto alle SDF, che con bombardamenti e attacchi aerei hanno cercato di riprendere il controllo della prigione da subito. Oltre 130 persone hanno perso la vita negli scontri. L’attacco è partito giovedì della scorsa settimana, quando una bomba è stata fatta esplodere in corrispondenza dell’ingresso, consentendo a molti detenuti di evadere. Alcuni sono stati ricatturati, ma la maggior parte è ancora in fuga e probabilmente verrà reclutata (di nuovo) nell’ISIS. Mercoledì le forze curde hanno annunciato di aver riportato la situazione alla normalità.
Che dite, menzioni d’onore? 👇
- Il capo della polizia britannica Cressida Dick ha reso noto di aver avviato un’indagine sui party organizzati nella residenza del premier Boris #Johnson durante gli ultimi 2 anni, specialmente in periodo di lockdown. Questa settimana i giornali britannici hanno fatto emergere qualche dettaglio sulla festa di compleanno dello stesso premier avvenuta a giugno del 2020 a Downing Street.
- Lo scorso lunedì, a Oslo, è avvenuto il primo (storico) incontro tra i talebani e i diplomatici di alcuni tra i paesi occidentali più influenti (tra cui Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Italia, oltre che UE). 2 i temi sul tavolo: la crisi umanitaria in #Afghanistan e il mancato rispetto dei diritti umani da parte del nuovo regime. Si sospetta che i talebani chiedano di sbloccare i $10 mld che il governo afghano possiede in banche americane. Ma la loro volontà di non mollare la presa sulla popolazione potrebbe non portare ad alcun accordo.
- Torniamo a parlare degli #Australian Open. In primis gli organizzatori hanno cambiato idea in merito alla protesta portata avanti da alcuni tifosi, costretti a togliersi delle magliette con su scritto “Where is Peng Shuai?”, in riferimento alla tennista cinese che a novembre scomparve per settimane dopo aver denunciato violenze subite per mano di uno dei politici cinesi più importanti e influenti. Le critiche ricevute dal mondo del tennis e della politica locale ha fatto sì che gli organizzatori tornassero sui loro passi. Il torneo intanto è giunto al termine: Nadal – Medvedev e Barty – Collins saranno le due finali.
- Restiamo nello sport. È attualmente in corso la Coppa d’Africa di calcio, ma a fare notizia sono stati i fatti accaduti fuori dallo stadio Paul Biya (a Yaoundé, capitale del Camerun) durante l’ottavo di finale tra la squadra di casa e il Comore. Almeno 8 persone hanno perso la vita nella ressa creatasi all’esterno dall’impianto. Ancora poco chiari i motivi che l’hanno generata.
- Un altro stato africano finisce nelle mani dei militari. Nel #BurkinaFaso l’esercito ha fatto sapere di aver destituito il presidente Roch Kaboré. Oltre ciò, ha sospeso la Costituzione, sciolto ogni organo governativo e chiuso i confini. Il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba è colui che guida il golpe e ha accusato Kaboré di non essere stato in grado di risolvere i problemi del Burkina Faso, affermando che a breve verrà fissato un nuovo calendario per indire nuove elezioni. L’ormai ex presidente è stato anche arrestato dai soldati.
- Mentre #Airbus (principale costruttore europeo di aeroplani) straccia un accordo da 6 miliardi con Qatar Airways, che li ha accusati di aver venduto loro aerei con una verniciatura difettosa (con relativi problemi di sicurezza annessi), la neonata ITA Airways – sostituta di Alitalia come compagnia aerea pubblica italiana – avrebbe ricevuto un’offerta congiunta da parte del gruppo svizzero MSC e dalla compagnia tedesca Lufthansa per le quote di maggioranza della società. Il governo, che al momento tramite il ministero dell’Economia detiene il 100% della società, manterrebbe una quota di minoranza. La proposta è stata recepita.
- Anche l’EMA ha raccomandato l’utilizzo del farmaco #Paxlovid - sviluppato da Pfizer - nell’Unione Europea per contrastare gli effetti del coronavirus. Aumentano quindi i mezzi per combattere la pandemia nei suoi casi più gravi, specialmente in coloro che – per motivi di salute – non possono vaccinarsi.
- Settimana scorsa abbiamo parlato dell’indagine in merito agli abusi compiuti all’interno della #ChiesaCattolica in Germania. Il papa emerito Benedetto XVI, dopo aver negato di essere stato a conoscenza delle accuse mosse contro uno dei preti ospitati dalla sua diocesi a Monaco nel 1980, ha ammesso di aver fornito informazioni false in merito. Ratzinger rilascerà ulteriori dichiarazioni una volta letti i risultati dell’indagine.
- In Honduras è stata eletta la prima presidente donna della storia: si tratta della candidata di sinistra Xiomara Castro, che sarà anche a capo del governo.
- Come il Canada, anche la Francia ha vietato con una legge ad hoc le terapie di conversione, ovvero delle pratiche con l’obiettivo di “curare” l’orientamento sessuale delle persone non eterosessuali, bisessuali o transgender. La legge è stata approvata all’unanimità dal Parlamento.
- Il governo svedese ha presentato un ambizioso progetto per conservare a lungo termine le scorie nucleari. Si tratta di un sito costruito sottoterra, a una profondità di 500m e separato dalla superficie con 3 barriere protettive per isolare il materiale ed evitare possibili contaminazioni.
- A Varsavia sono in corso forti proteste in seguito alla morte di una donna di 37 anni. I medici si sono rifiutati di praticare un’interruzione di gravidanza, pur essendo in condizioni molto gravi. La legge sull’aborto attualmente in vigore in Polonia ha già contribuito alla morte di diverse donne.
- Ricordate Libra, la criptovaluta che Facebook aveva presentato nel 2019? Ebbene, dopo aver cambiato nome in Diem, pare che #Meta abbia intenzione di abbandonare il progetto. I suoi partner principali hanno giudicato troppo rischioso il progetto e le istituzioni hanno manifestato preoccupazioni per i possibili attacchi alla libera concorrenza online, viste le dimensioni del colosso.
Alla prossima 👋
0 notes
Text
Inscritos 2ª etapa do Endurance Brasil Em Goiania
P1
117-BTZ Motorsports-Guilherme Botura\Gaetano Di Mauro-Ligier JS P320 Nissan VK
2-SIGMA-Vianna\Sergio Jimenez\Almo Piedade Jr-Sigma G5 Chevrolet V8
18-FTR Motorsports-Fernando Poeta\Andersson Toso\Claudio Ricci-Ligier JS P320 Nissan VK
75-JLM Racing-Henrique Assunção\Lozasso-AJR Chevrolet V8
80-Power Imports-Alexandre Finardi\Rafael Suzuki\Hugo Cibien-AJR Chevrolet V8
11-Motorcar-Emilio Padron\Fernando Ohashi\Arthur Gama-AJR Chevrolet V8
72-Motorcar-Yuri Antunes\Carlos Antunes\Roselli-AJR Chevrolet V8
28-JLM RACING-CARLESCO\MARTINS-AJR Chevrolet V8
99-RSPORTS-Pietro Ribano\Ricardo Romera\Rodriguez-AJR Chevrolet V8
46-Mottin Racing-Gabriel Robe\Guto Baldo-AJR Chevrolet V8
444-Motorcar-Vicente Origem\Vitor Genz\Bonatti-Sigma G5
35-JLM RACING-David Mufatto\Pedro Queirolo-AJR Chevrolet V8
GT3
45-A MATHEIS Motorsport-Marcos Gomes\Xandinho Negrão-Mercedes AMG GT3 2020
83-Team RC-Mauricio Billi\Max Wilson\Marco Billi-Mercedes AMG GT3 2020
55-Stugart Motorsport-Marcelo Visconde\Ricardo Mauricio-Porsche 911 GT3 R (991.2)
15-Pole Motorsport-Leonardo Sanchez\Atila Abreu-BMW M4 GT3
8-Team RC-Guilherme Figueiroa\Julio Campos-Mercedes-AMG GT3 2020
27-Team RC-Ricardo Babtista\Caca Bueno-Mercedes AMG GT3 2020
3-KTF Sports-Alexandre Auler\Guilherme Salas\Alceu Feldmann-Mercedes-AMG GT3
63-Tech Force-Guilherme Ribas\Sergio Ribas-Mercedes-AMG GT3
16-Blau Motorsport-Allan Khodair\Marcelo Hahn-Mclaren 720s GT3
GT4
5-EURO BIKE-Henry Visconde\Feipe Steyer-Audi RS3 LMS TCR
31-Autlog Racing Team-Marco Pisani\Renan Guerra-Mercedes-AMG GT4
222-Autlog Racing Team-Flavio Ambrunhoza\Leandro Ferrari\André Moraes Jr Mclaren 570s GT4
718-Stugart Motorsport-T.Landi\Tom Filho-Porsche Cayman 718 GT4 CS RS
21-Stugart Motorsport-Javier Quartiero\Dennis Dirani-Porsche Cayman 718 GT4 CS RS
64-Euro Bike-Lucas Foresti\Victor Foresti-BMW M2 CS R
0 notes
Text
DON’T PUT THE SOFTSOAP OR ANY OTHER SOAP IN FRONT OF MY AXE BODY WASH SOAP IN THE SINK! I LOST A LOT OF TESTOSTERONE FROM YOU FORCING ME TO USE SOFT SOAP AND YOU TURNING ME INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA BECAUSE YOU AND DR. SVETLANA LANA SCHWARTZ, THE PSYCHIATRIC NURSE PRACTITIONER AND PSYCHIATRIST, PREFER FOR ME TO BE A LITTLE GIRL WITH A VAGINA!WHY DIDN’T YOU TURN RIGOBERTO BERT PADRON INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, RICARDO ROCHA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, DANNY AND DAVID GARCIA INTO LITTLE GIRLS WITH VAGINAS, JOSE LUIS GARCIA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, SERGIO MENDEZ INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, ARMANDITO GARCIA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, AND CHRIS MENDEZ INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA LIKE ASHLEY HERNANDEZ BY FORCING THEM TO USE SOFT SOAP, DOVE, PANTENE PRO-V, AND HERBAL ESSENCES?ARE YOU AND DR. SVETLANA LANA SCHWARTZ LOOKING FOR PEOPLE TO GET INFECTED WITH HIV/AIDS, MIRIAM?
View On WordPress
0 notes
Text
DON’T PUT THE SOFTSOAP OR ANY OTHER SOAP IN FRONT OF MY AXE BODY WASH SOAP IN THE SINK! I LOST A LOT OF TESTOSTERONE FROM YOU FORCING ME TO USE SOFT SOAP AND YOU TURNING ME INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA BECAUSE YOU AND DR. SVETLANA LANA SCHWARTZ, THE PSYCHIATRIC NURSE PRACTITIONER AND PSYCHIATRIST, PREFER FOR ME TO BE A LITTLE GIRL WITH A VAGINA!WHY DIDN’T YOU TURN RIGOBERTO BERT PADRON INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, RICARDO ROCHA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, DANNY AND DAVID GARCIA INTO LITTLE GIRLS WITH VAGINAS, JOSE LUIS GARCIA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, SERGIO MENDEZ INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, ARMANDITO GARCIA INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA, AND CHRIS MENDEZ INTO A LITTLE GIRL WITH A VAGINA LIKE ASHLEY HERNANDEZ BY FORCING THEM TO USE SOFT SOAP, DOVE, PANTENE PRO-V, AND HERBAL ESSENCES?ARE YOU AND DR. SVETLANA LANA SCHWARTZ LOOKING FOR PEOPLE TO GET INFECTED WITH HIV/AIDS, MIRIAM?
View On WordPress
0 notes
Link
22 apr 2021 17:12
"CON QUALE CREDIBILITÀ ANDREA AGNELLI PUÒ RESTARE PRESIDENTE DELLA JUVENTUS?" - GIGI MONCALVO METTE IN FILA TUTTE LE FIGURACCE RACCOLTE DAL RAMPOLLO - IL GODIMENTO DI JOHN ELKANN CHE NON VEDE L'ORA DI SILURARLO, LE CRITICHE DEI BIANCONERI EVELINA CHRISTILLIN (CHE PUO' PRENDERE IL SUO POSTO IN TANDEM CON ALESSANDRO NASI), LA MOGLIE SFILATA ALL'AMICO FRANCESCO CALVO - E ORA SE LA DEVE VEDERE CON UNA INCHIESTA DELLA COVISOC SUI CONTI DELLA JUVE - IL RIBALTAMENTO DI RUOLI CHE POTREBBE COINVOLGERE ANCHE ALENA SEREDOVA, GIGI BUFFON E ILARIA D'AMICO...
-
Gigi Moncalvo per "la Verità"
Ma chi gliel'ha fatto fare? Come si può dichiarare la guerra e ritrovarsi senza truppe nel giro di poche ore? Come è possibile giocarsi la propria credibilità (e la propria faccia) facendo una figura di m di dimensioni planetarie? Come si può essere così sprovveduti da non prevedere, intuire, capire, il tipo, la quantità, la qualità, la forza delle reazioni che si sarebbero determinate nel giro di poche ore? Solo chi vive lontano dalla realtà e non ha contatti con l'ambiente (vero) del calcio, chi è abituato alla vicinanza solo dei suoi numerosi yes men, solo chi è troppo pieno di sé stesso per il cognome che porta, può arrivare a commettere una sequela di simili e inconcepibili errori.
Che hanno reso lui e la sua squadra ancora più «antipatici» di quello che erano, portando tale dimensione a livello non più solo italiano ma planetario. Solo chi ha una scarsa considerazione dei mass media e dei tifosi, solo chi non sa comunicare e invece è convinto di saperlo fare, può finire in un baratro del genere e non essersene ancora reso conto.
Quel «genio» dell'ufficio stampa che in questi anni, con la complicità di giornali e soprattutto tv, crede di essere diventato ed è di fatto l' oracolo del presidente della Juve, capace di condizionarlo con i suoi «consigli» catastrofici, in meno di due giorni - con la gestione e i tempi della notizia sulla Superlega - è riuscito a battere i tre precedenti casi mondiali di comunicazione sbagliata in caso di crisi o di emergenza: l' ondata di accuse al vaccino Astrazeneca, il comportamento dei Benetton dopo il crollo del ponte Morandi, la vicenda della Costa Concordia.
Andrea Agnelli deve (forse) aver cominciato a capire qualcosa quando ha visto che, dopo il primo ministro britannico Boris Johnson, perfino Mario Draghi interveniva sulla vicenda. E pensare che Andrea contava sulla pavidità dei politici e non li riteneva un ostacolo: e infatti, ne avete visto uno italiano entrare con decisione sull' argomento fin dalle prime ore? Temevano di inimicarsi Andrea, o meglio John e i suoi giornali?
Persino l'Evelina (Christillin) martedì gli ha votato contro a Montreux in sede Uefa.
Nei corridoi dell'Hotel Fairmont era la più scatenata contro Andrea (lontano da Torino il coraggio cresce). In tal modo, ha posto la sua autocandidatura addirittura alla presidenza della Juve. E non è detto che non ci riesca. Persino il logorroico Lapo da giorni ha smesso di twittare. E John, pur nella sua abituale compostezza, mai lo avevano visto ridere e divertirsi così tanto.
È un peccato che non si possa sapere ciò che gli passa per la testa e quanta soddisfazione abbia nel cuore. Ma in ogni caso dev'essere tanta la gioia per essersi tolto di torno lo sgomitante cugino di cui non ha avuto alcuna stima. Non ha nemmeno dovuto muovere un dito per «farlo fuori», come era nei suoi auspici (non solo dalla Juve, ma da Exor, mentre è un peccato che la nomina nel cda di Stellantis sia troppo recente).
Ha fatto tutto lui, il cugino «di panna montata», la deliziosa bontà pasticcera resa celebre da Eugenio Scalfari in una famosa definizione di Gianni Agnelli, e che racchiude molti significati: superbo, borioso, megalomane, gonfiato e, in una parola, appunto montato.
E chissà se il vetusto e venerabile «fondatore» di Repubblica domenica prossima ci delizierà con una delle sue «omelie», esecrando pubblicamente che due preziose pagine e l'apertura del suo ex glorioso giornale siano state «sporcate» da un'intervista del direttore (di fiducia elkanniana, che è furibondo per tanto spazio riservato al cuginetto), in cui il presidente della Juve mentiva spudoratamente («il progetto va avanti» a ogni costo, c' è «un patto di sangue» tra i club) e, poche ore dopo l' uscita del giornale, diceva tutto il contrario alla tv della Reuters: «Il progetto non può andare avanti».
Altro che dibattiti sulle fake news che tanto piacciono a John, quando si diverte a giocare all' editore a Bagnaia con Andrea Ceccherini di fronte ai big del giornalismo mondiale!
Altro che considerazione per le giovani generazioni, che nell'intervista di Agnelli sembrano trattate come polli in batteria da usare e spremere a uso del consumismo sportivo (la Fondazione Agnelli, con Valeria Fedeli, ex rifondarola incredibilmente messa al posto che fu di Sergio Marchionne, non ha nulla da obiettare?).
A chi dovesse stupirsi o indignarsi per tali aggettivazioni nei confronti di Andrea Agnelli, ne vanno ricordate altre ben più pesanti e offensive: «Una serpe. Alla guida di "una sporca dozzina". È un bugiardo. Non ho mai visto una persona che potesse mentire così di continuo. L' avidità è così forte che sconfigge tutti i valori umani», parola di Aleksandr Ceferin, sloveno, presidente dell' Uefa e scelto da Andrea come padrino di Vera Nil, la sua quarta figlia, la seconda nata dall'unione con Deniz Akalin, la donna turca che - a proposito di «tradimenti» di Andrea - il presidente della Juve portò via al suo grande (ex) amico Francesco Calvo che li scoprì mentre il presidente baciava sua moglie nel parco della villa dove si stava svolgendo il ricevimento di un matrimonio.
Calvo, poi, dignitosamente se ne andò dal club e Agnelli lo ostacolò nel trovare un nuovo lavoro: solo grazie ad Ariedo Braida venne assunto al Barcellona (e poi andò alla Roma). Andrea, in occasione dei lutti della Casa, si rende autore di un altro gesto irriguardoso nei confronti di Calvo: enumera i nomi di cinque figli (mentre in realtà i suoi sono quattro) inserendo anche la figlia dell'ex amico, Mila Calvo, come se fosse una Agnelli.
Ma gli epiteti non sono ancora finiti: «Sei un Giuda, Giuda, Giuda. Sei un traditore» (copyright Urbano Cairo, lunedì pomeriggio nella sede della Lega calcio alla presenza di molti presidenti di squadre di serie A). «Sono sempre stato juventino ma, dopo aver visto all' opera Agnelli, non riesco nemmeno più a tifare la Juve», ha aggiunto Paolo Del Pino, vicepresidente vicario della Federcalcio, che si è visto «tradire» sulla trattativa per far entrare i fondi d'investimento nel calcio. Il giornale della Casa, La Stampa, ha perfino tirato in ballo la Buonanima facendo scrivere a Marco Tardelli (non c'era nessuno che avesse il coraggio di intervistarlo?) che «l'Avvocato direbbe di no».
E, quando in casa Fiat, si invoca «Manitou», nell'alto dei cieli, e il suo grande spirito è un gran brutto segno. Ora Andrea Agnelli è chiuso in un vicolo cieco. Con quale credibilità può restare presidente della Juventus? Il meccanismo di fiducia si è rotto non solo con John, il vero «padrone» del vapore, ma anche con i tifosi e le istituzioni calcistiche europee e mondiali.
I danni che si potrebbero riverberare sul club sono enormi e facilmente intuibili. Ancor più deleteria è stata questa ostinazione nell' accodarsi a Florentino Perez, il presidente del Real Madrid, al quale interessa di più portarsi a casa le Autostrada italiane, tramite Abertis e Atlantia dei Benetton, piuttosto che parare le terga ad Andrea Agnelli.
Il quale, alle spalle, non ha né il denaro, né il potere, né le risorse, né i 93.267 soci della «Casa Blanca». E se la deve vedere con una inchiesta della Covisoc, che la Figc ora renderà più pesante, rapida e irta di conseguenze, sui conti della Juve: come è stato possibile, con un solo milione di cash, realizzare plusvalenze per 250 milioni di euro? A dare risposte non bastano i «cervelli» finanziari (detestati da John) di cui Andrea si serve con fiducia cieca e assoluta: Francesco Roncaglio e i Ginatta, sia Roberto che Matteo.
Ora diventa urgente per John resettare la situazione e non è facile. Il prossimo futuro, che fino a qualche settimana fa riguardava solo il destino di Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo, ora ha ben altre incognite. Intanto Andrea può scordarsi ciò cui ambiva: il vertice della Ferrari, più potere in Exor, la certezza che John riaprisse il portafoglio di Exor per il sesto aumento di capitale a favore della Juve. Alessandro Nasi?
Perché no, magari con Evelina come sua vice per via delle quote rosa. Sarebbe una bella rivincita anche per Alena Seredova, compagna di Alessandro, che diventerebbe meritatamente la vera first lady, mentre l' eterna aspirante a quel ruolo, Ilaria D' Amico, si ritroverebbe ridimensionata: senza programma Sky, con il marito in casa tutto il giorno in ciabatte, e, quel che è peggio, con Alena che da apparente sconfitta è diventata vera vincitrice.
0 notes
Photo
Il golpe di Giggino di Gianfrancesco Turano Tra poche ore si saprà se fu vero pareggio e se il governo M5S-Pd andrà in porto. Qualche giorno di tira e molla dettato dall'ambizione personale di un poco più che trentenne non deve nascondere l'aspetto essenziale della faccenda. Quando Luigi Di Maio dice la frase "deve decidere Rousseau", parla contro ogni legge e regolamento. Ed è curioso che il popolo che ha inventato la moviola, prima in tv poi in campo, un popolo che è capace di discutere per decenni su un rigore non dato e sulle possibili giurisprudenze sulla volontarietà di un fallo di mano, sia incapace di orientarsi fra i manuali della politica. Nei giorni della crisi se ne sono sentite di ogni tinta. 1. il Pd andrebbe al potere in modo illegittimo perché evita le urne, quando il Pd, se mai andrà al governo, lo farà grazie ai parlamentari regolarmente ottenuti alle elezioni del 4 marzo 2018 2. il Pd non potrebbe andare al governo perché ha perso le elezioni, quando in un sistema fondamentalmente proporzionale va al governo un'alleanza costruita in parlamento (la Dc ha governato per quasi 50 anni anche se prendeva meno voti del turno precedente e si alleava spesso con partiti come Pli, Pri, Psdi che si stavano spegnendo a fuoco lento) 3. la Lega deve governare perché è il primo partito nei sondaggi, quando nessuna norma italiana dalla Costituzione in giù attribuisce ai sondaggi valore di legge anche perché, se così fosse, avremmo un governo nuovo ogni tre settimane deciso dai sondaggi e dalla volubilità della cosiddetta volontà popolare. Il voto di Rousseau rientra nella categoria 3. Premesso che esistono solo due tipi di sondaggi, quelli sbagliati e quelli che attaccano l'asino dove vuole il padrone-committente dato che i sondaggisti operano a scopo di lucro, la piattaforma Rousseau opera in piena irrilevanza giuridica. E non solo. Attribuire qualunque valore legale al parere espresso da un sondaggio della piattaforma Rousseau significa già fare un ragionamento contrario ai fondamenti di legge della Repubblica italiana. Inserire la piattaforma Rousseau (il povero Jean-Jacques si rivolta nella tomba) nella formazione di un governo è eversione. Da bibitari, se si vuole, ma pur sempre eversione. L'arbitro Sergio Mattarella, severo ma giusto, non concederà nulla a queste gravi scorrettezze. Basta così? No che non basta. Un eletto che scarica il peso di ogni scelta su una presunta base sta rinunciando alla sua responsabilità politica, civile e morale. A quel punto, diventa fin troppo comodo stare in parlamento, guidare un ministero, prendere 15 mila euro al mese, se qualunque decisione la prende la piattaforma Rousseau. Un politico ha il dovere di scegliere. Se sbaglia, pagherà alle urne.
5 notes
·
View notes
Text
Vinco perché nessuno mi nota, nessuno mi vede mai arrivare: lo dice Al Pacino al giovane Keanu Reeves nel film “L’avvocato del diavolo”. Una parte che sembra attagliarsi bene a un attore come Giuseppe Conte, fino a 3 anni fa perfettamente sconosciuto. Ma il due volte premier, prima al servizio del sovranismo-populismo gialloverde e ora prediletto dall’Ue, non era l’avvocato del popolo? Tutto tiene, se si rilegge la storia con le lenti della pellicola di Taylor Hackford, uscita nel ‘97: puoi fare bingo, se nessuno sa veramente chi sei. Quando lo scoprono è ormai troppo tardi: siedi già a Palazzo Chigi. Da lì obbedirai ai tuoi veri padrini. Dietro a Conte, c’è lo stesso potentissimo club vaticano sul quale poteva contare l’eterno Giulio Andreotti, ininterrottamente in sella per mezzo secolo. Altra stoffa, certo. Ma identici mandanti? «Conte può, come Di Maio, «È un Di Maio 2.0 nel momento in cui Di Maio non viene creduto più». Del resto ne ha fatta, di strada, il devoto di Padre Pio. «Partito da Volturara Appula, a Roma ha costruito un network trasversale di relazioni che spazia tra il mondo dei giuristi-grand commis dello Stato e il Vaticano».
Quando il suo nome viene ufficiosamente fatto pervenire sul tavolo di Sergio Mattarella da Di Maio e Salvini, a maggio del 2018, si avviano discreti sondaggi (non solo da parte del consigliere Ugo Zampetti) per avere qualche notizia in più su questo giurista, «che il capo dello Stato non conosce personalmente»,. Si attiva così un informale giro di pareri, «nessuno dei quali si rivelerà negativo». Viene tenuto in considerazione Giacinto Della Cananea, un altro giurista (allievo di Sabino Cassese) che Di Maio aveva messo a capo di una strana entità, il “Comitato per valutare la compatibilità del programma M5S con i programmi degli altri partiti”. I commenti provenienti dal mondo di più influenti giuristi romani pervengono a Bernardo Giorgio Mattarella, figlio del presidente della Repubblica e docente di diritto amministrativo a Siena, oltre che condirettore del master in management della pubblica amministrazione alla Luiss di Roma (dove anche Conte tiene corsi). «I rapporti accademici di questo avvocato pugliese sono, insomma, ben coltivati». Conte figura tra i relatori – ben più illustri – del forum annuale sulla strategia energetica nazionale: tra questi il consigliere di Stato Luigi Carbone, lo stesso Bernardo Giorgio Mattarella e un altro Cassese-boy, Giulio Napolitano, figlio di Re Giorgio e professore di diritto amministrativo a Tor Vergata.
Insomma, Conte ha un profilo pacato e ben inserito». E, ciò che più conta, «non attiva veti di nessuno sulla sua figura: è talmente poco noto e silente che non fa rumore, si muove abbastanza in sordina, non è osteggiato da influenti colleghi giuristi del Palazzo». Spiega “l’avvocato del diavolo”, nel film di Hackford, all’aitante apprendista: «Non se ne devono accorgere, che arrivi. Devi mantenere un profilo basso. Sembrare insignificante: uno stronzetto, emarginato. Sottovalutato, dal giorno della nascita». Mario Calabresi, all’epoca direttore di “Repubblica”, osserva che è singolarissima la circostanza di un uomo che arriva sulla soglia di Palazzo Chigi senza che nessuno abbia mai sentito il suo tono di voce, o sappia se è in grado di parlare in pubblico. «Conte però sa eseguire, e non è uno con la cattiva fama di voler strafare». «L’esecuzione potrebbe aver trovato il suo uomo. Una capacità che, forse, è stata affinata fin da ragazzo tra le felpate stanze di Villa Nazareth, il collegio cattolico che aiuta i giovani studenti di famiglie non abbienti a mantenersi (anche Conte ci ha studiato, ma da non residente all’interno della struttura; per essere residenti bisognava che in famiglia entrasse un solo stipendio)».
L’Istituto Nazareth – fondato nel dopoguerra da monsignor Domenico Tardini, che dopo la morte darà il nome alla Fondazione che gestisce il centro – è un luogo simbolo del cattolicesimo democratico italiano. «Dietro i suoi cancelli, andando a ritroso, sono transitati negli anni, come professori o come ospiti, Sergio Mattarella, Romano Prodi, Oscar Luigi Scalfaro, fino ad Aldo Moro». Il porporato di peso che tiene d’occhio nella sua prima formazione lo studente Conte è – guardacaso – monsignor Pietro Parolin, oggi segretario di Stato del Vaticano. «Nel corso degli anni si fa sempre più stretto il rapporto di affetto di Conte verso monsignor Parolin, un uomo che in più di una occasione – a Roma come a Washington, e all’ambasciata presso la Santa Sede – Luigi Di Maio ha incontrato e consultato, spesso nella massima riservatezza, nel processo di avvicinamento del Movimento Cinque Stelle alle stanze vaticane, e al governo». In quella fase, a metà maggio 2018, non sono in pochi, anche nel mondo cattolico romano delle più diverse ispirazioni – non solo a Villa Nazareth – a interessarsi a quel movimento «così plasmabile, malleabile, apparentemente romanizzabile», e quindi «così potenzialmente utile per tramandare l’eterna struttura, immutata, del potere temporale e spirituale della romanità».
Certo – è assai diverso il cattolicesimo di Parolin da quello del cardinale Raymond Burke, l’ultraconservatore amico di Steve Bannon, l’ex “strategist” della Casa Bianca, «anche lui di casa sia Oltretevere che nella politica italiana post-4 marzo, e in particolare nel Movimento Cinque Stelle con cui, come sappiamo, Bannon ha dichiarato di aver avuto diversi incontri». Tra parentesi: l’ideologo sovranista Bannon, massone reazionario, è stato formato alla Georgetown University di Washington, culla del potere gesuitico negli Usa. E dunque, si domanda Iacoboni: quale Vaticano sta vincendo, nel 2018, con l’insediamento del primo governo guidato dal premier Giuseppe Conte? Il Vaticano di Parolin o quello di Burke? «Chi prevale nel conflitto, che da allora diventerà endemico di questa stagione italiana: il Conte teorico del sovranismo, allineato agli interessi di Salvini e Casaleggio, o il Conte apprezzato nell’ambiente dei giuristi romani, e nel Vaticano moderato e più “politico”, il Conte che a dicembre del 2018 porta a casa – certamente incoraggiato e quasi guidato dalla presidenza della Repubblica – il negoziato con l’Europa per evitare la procedura d’infrazione, che a un certo punto il suo governo era sembrato quasi cercare?».
La figura del premier-esecutore ��riassume in sé tutta l’ambiguità di questo biennio, le ombre e i poteri che si addensano e circondano l’esecuzione, e il fatto che molti segmenti istituzionali, o pezzi di centrosinistra, siano ancora convinti, o a volte semplicemente fiduciosi, di poter disarticolare il Movimento, e usarlo, assimilarlo, ricondurlo nelle spire sempre avvolgenti della romanità». E tuttavia, di nuovo: «L’esecuzione è esecuzione di cosa, e per conto di chi?». Il fine ultimo di questo intreccio così appassionante di storie e relazioni, umane e politiche, resta controverso, «Sebbene il governo Lega-Movimento e la pulsione estremista-sovranista appaiano resistenti e tenaci, nell’autunno-inverno del 2018-2019, degli spread, del degrado dei rapporti dell’Italia con l’Unione Europea e degli editti dei Cinque Stelle contro i giornali, una cosa è certa: non tutto cambia, nel “governo del cambiamento”. Molti poteri sono all’opera per resistere immutati, cambiare tutto per non cambiare nulla o, al limite, staccare il Movimento dalla Lega». Il potere che ha messo Conte a Palazzo Chigi con la Lega ora si gode il Conte-bis col Pd. «Tu non mi crederesti mai un padrone dell’universo, non è vero?», domanda Al Pacino a Keanu Reeves, a cui l’anonimo e insignificante “avvocato del diavolo” svela la sua arma infallibile: «La gente non mi vede arrivare».
0 notes
Text
Gp Messico, Verstappen in pole davanti a Russell, Ferrari 5ª e 7ª
AGI – Max Verstappen conquista di forza la pole position del Gran Premio del Messico, la sua sesta della stagione. Il campione del mondo piazza la sua Red Bull davanti alle due Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton, fermando il cronometro sull’1’17”775 con tre decimi di vantaggio sui piloti britannici. Quarto tempo per il padrone di casa Sergio Perez, seguito dalla Ferrari di Carlos…
View On WordPress
0 notes