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#Se hai i soldi puoi tutto
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mybittersweet · 19 days
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Perché adesso essere un vero uomo è diventato una cosa cringe?! Tutte le donne nonostante la nostra indipendenza e poter fare tutto da soli vogliamo un uomo che ti dice " non ti preoccupare, faccio io" e lo fa! Posso fare tutto da sola..montare i mobili, appendere un quadro, guadagnare i soldi, guidare la macchina. Ma voglio essere fragile. Voglio fare la fifona e dire che è entrata una farfalla nalla camera e volglio che la fai uscire anche se tranquillamente potrei farlo anche io. Ma se ti dice " ti ho preso i fiori perché lo so che ti piacciono "..."lo so che non stai bene ma insieme risolviamo tutto" ti sciogli. È così facile. Raccogliere i piccoli dettagli che piace alla ragazza che ti piace e fare di tutto per farla sentire bene e al sicuro. Vi ripagherà..spontaneamente e di sua volontà. Perché sta bene..si sente protetta e amata..considerata. Ma come vedo tutti sono diventati superficiali..pretendono ma non danno..ti mettono i limiti. Puoi stare con me sono a certi condizioni..ma va....
La donna è nata per rompere, stare preoccupata, fare le storie e ecc..significa che gli importa di te (sta testa di cazzo)...che vuole combattere e risolvere. Se rimane in silenzio significa che hai passato il punto di non ritorno.
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mucillo · 15 days
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“Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio e il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro essere identico a te stesso, se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non é bella tutti i giorni.
Se sei capace di far sorgere la vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo e mio e continuare a gridare all’argento di luna piena: SÌ!
Non mi interessa dove abiti e quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai…nei momenti vuoti.”
Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah-1890)
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angelap3 · 6 months
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Entrare in biblioteca è un rito che mi affascina come recarmi in pasticceria,ma senza i sensi di colpa.
Nessuna commessa alle calcagna.
Puoi entrare senza soldi e senza scuse.
Puoi esplorare e ti godi il silenzio e l'odore di pagine invecchiate bene come il buon vino.
Trovi l'introvabile e pure di più.
Ogni libro mi sussurra l'impegno di chi lo ha scritto, la fatica e la gioia, il desiderio e la speranza di essere letto.
" Prendi me...prendi me"
Si alternano voci sommesse, a volte tuonanti, a volte fatte di dolci, timidi accenni o dai toni rigorosamente pretenziosi.
Sono i libri che parlano e diventano persone.
È la magia che si respira in biblioteca.
E poi prendo dagli scaffali ciò che mi ispira: il vantaggio di scegliere senza problemi permette di poter assaggiare un testo : se poi non piace, si passa ad un altro.
Nessuno ti dice " lo hai comprato e ora lo finisci tutto!"
Io mangio ciò che è buono, mica ciò che mi fa star male: perché dovrei sorbire parole che non nutrono la mia testa?
La biblioteca è libertà.
(Angela P.)
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chouncazzodicasino · 2 months
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Ciao! Spero tu sia la persona adatta a cui chiedere...
Ho comprato casa e, al di là del generale colore orrendo delle pareti esterne (che nasconderò con una copertura in sasso non appena avrò i soldi, cioè mai), la mia preoccupazione al momento è il portoncino d'ingresso.
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E' uno di quei classici portoncini blindati, il materiale credo sia un laminato finto legno laccato o qualcosa del genere, è l'unico serramento di tutta la casa ad avere quel colore orrendo ed è pure sbiadito in basso
Domanda: Non volendo né dover cambiare tutta la porta né rivolgermi a ditte specializzate (vedi l'accenno alle mie finanze poco sopra), c'è un apposito tipo di vernice che potrei usare per cambiargli TOTALMENTE il colore?
Se hai bisogno di più informazioni o di immagini migliori dimmi pure! =) Grazie in anticipo!
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E' esposto ad acqua diretta o è in una zona coperta? Solitamente quella sbiaditura è data da esposizione ad acqua e/o al sole.
La soluzione che ti consiglierei è la stessa che farei io, lo pitturerei. Esistono pitture che possono farlo? Certo, primer e smalti che possono essere applicati su superfici come pvc/plastica, legno, ferro e metalli non ferrosi. Se hai un po' di manualità puoi farlo tu. Dai una bella pulita con sgrassatore alla porta, una scartavetrata leggera su tutta la superficie per renderla almeno un po' più aggrappante, poi pulisci le polveri che hai fatto, sistemi lo scotch di carta dove non vuoi pitturare, metti sotto tanti giornali e ti armi di pazienza. Allora secondo me se il portoncino è esterno è meglio usare il solvente, perché è più resistente ma puzza ed è un dito insabbiato da lavare via dagli attrezzi, inoltre devi essere certo che sotto non ci sia un prodotto all'acqua (cosa molto importante). Quindi andrei con: Primer a solvente ->aspettireligiosamenteitempidiasciugatura-> Smalto a solvente (che a seconda del marchio puoi colorare o come vuoi o con una palette limitata), almeno due mani, facciamo tre. Ora, tu potresti anche andare con un primer all'acqua e uno smalto all'acqua, non puzzano e sono facili da pulire, ma il solvente resiste meglio a tutto: usura, agenti atmosferici, graffi, ecc ecc Questo è quello che ti consiglierei, sì.
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lamiaprigione · 9 months
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La prima volta che ti telefonai non sapevo chi fossi, sebbene tuo nipote mi avesse già parlato di te. Ma questo lo scoprii solo qualche anno dopo. A telefono fosti fin troppo cordiale e la cosa mi insospettì, passammo qualche anno a non fidarci pienamente l'uno dell'altro. Quando ci conoscemmo eri seduto dietro quel tavolo insieme a tua moglie. Come per i successivi cinque anni, sempre dietro quel tavolo. Il tempo sprecato ad aspettarti, una sigaretta dietro l'altra, il telefono che squillava sempre, i bambini che giocavano intorno, tu a gestire il tuo piccolo impero. Nessuno mi ha mai fatto fare così tanta fatica quanto te, era il tuo modo di mettermi alla prova e capire se potevi fidarti di me. Poi l'anno scorso hai iniziato a farmi discorsi strani, che non ti avevo mai sentito fare prima. Mi hai confessato di quando a quarant'anni t'è presa una crisi esistenziale e non sapevi più che pesci pigliare tra crisi d'ansia e attacchi di panico. Me lo dicevi proprio così: puoi ritrovarti depresso anche dopo che la vita t'ha dato tutto, soldi, cinque matrimoni e otto figli. E allora ricordati sempre, le cose importanti nella vita sono la salute e l'amore, quando tutto si spegne e sei a casa dalla tua famiglia. Me l'hai detto come uno che se ne stava andando. L'ultima volta che ci siamo visti, prima di Natale, ci hai tenuto a regalarmi ancora tre bottiglie del tuo miglior vino. Venerdì quando sono venuto da te non ti ho visto, eri a letto, mi sono seduto io al tuo solito posto. Ecco, per me sarai sempre seduto lì, dietro quel tavolo.
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susieporta · 3 months
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IL MOMENTO GIUSTO
Esiste una condizione fondamentale...
Che certe cose accadono da sole, e solo quando arriva il momento giusto, e tu non puoi forzarle a farle accadere, come l’amore ad esempio.
Al massimo puoi rimanere aperto, ricettivo e disponibile, cercando di non ostacolare.
Lo stesso vale anche per certi stati di coscienza superiore: accadono perché hai preparato il terreno giusto, ma non sei stato tu a farli accadere, nessuno ha il potere su questi stati trascendenti, e sarà la tua vanità, la tua avidità, e le tue aspettative, a farli sparire per mesi e mesi...perché volevi impossessartene, perché l’ego voleva impossessarsi dell’amore, della consapevolezza, della compassione, dell’umiltà, della bontà...quando hai sperimentato questi stati che ti sono accaduti.
Il problema è sempre l’ego ed il suo bisogno di possedere e di controllare ogni cosa, ed è così che ti lasci sfuggire tutto ciò che ha realmente valore nella vita.
Guardi una bella persona, e subito nella tua mente si formano il desiderio di possederla.
Guardi una bella casa o una bella automobile, e subito il desiderio di possesso.
Quando mangi, c’è un momento in cui il tuo corpo è più che soddisfatto, ma tu continui a mangiare per gola, per avidità, per riempirti al massimo fino a stare male.
E’ bello stare con le persone, a condividere l’amicizia, ma anche qui c’è uno stop se ti ascolti...se non ti perdi negli altri, e proseguire oltre è sintomo di paura della solitudine, di bisogno di attenzione, di bisogno di riconoscimento, di avidità, di possesso...e non è più naturale ciò che stai facendo, non è più condividere.
E nel momento in cui credi di essere riuscito a possedere, ecco che sparisce lo stato di gioia...ecco che sparisce lo stato di meditazione, la consapevolezza, l’amorevolezza, l’estasi, a causa del tuo desiderio di possesso.
Ogni cosa scompare quando cerchi di possederla.
Osserva te stesso e tutti i giochi del tuo ego: avidità, ambizione, gelosia, invidia, controllo, possesso.
Osserva l’interconnessione...
Se osservi coscientemente e comprendi fino in fondo l'avidità, allora anche la rabbia sparirà, e se scompare la rabbia, allora scomparirà anche la gelosia e l’invidia, e se scompare l’invidia e la gelosia, allora scomparirà anche la violenza...dov’è tutte queste emozioni sono figlie dell’egocentrismo e della vanità.
Quando cerchi di possedere e di controllare, anche solo mentalmente, al tuo interno, non ha importanza, tu hai già perduto l’oggetto del tuo possesso.
Osserva i giochi della tua mente.
Osserva l'avidità.
Osserva che il tuo ego non è mai contento e vuole sempre di più...l’ego è una macchina che sforna continuamente nuovi desideri, nuove ossessioni, nuove manie.
Non ti lascerà vivere in pace...
Che cos’è l’avidita se non il tentativo di riepirti di qualcosa per riempire un profondo buco di insoddisfazione?
Puoi riempirti di cibo, di sesso, di relazioni, di televisione, di soldi, di successo, di potere...solo per compensare che tu non hai te stesso.
Il buco che stai cercando di riempire, è dato dal fatto che tu hai molte cose, e che hai accumulato moltissime cose in vita tua, ma ancora non hai ancora te stesso.
Manchi tu all’appuntamento con la vita.
Inoltre...
Anche combattere l’ego è un desiderio, ovviamente.
Dovrai solo osservarlo coscientemente fino in fondo, in tutte le sue manifestazioni e sfumature, e cadrà da solo, un pezzetto alla volta.
Questo fa parte del Lavoro pratico su se stessi.
Roberto Potocniak
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Non mi interessa che cosa fai per vivere.Voglio sapere che cosa desideri davvero, e se sogni di realizzare ciò che il tuo cuore brama.
Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se avrai il coraggio di rischiare, di essere giudicato folle per amore, per il tuo sogno, per l’avventura di essere vivo.
Non mi interessa quali pianeti siano in quadratura con la tua Luna. Voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore , se le delusioni della vita ti hanno ampliato i tuoi orizzonti o se ti sei ripiegato su te stesso per paura di soffrire ancora. Voglio sapere se sopporti il dolore, mio o tuo, senza cercare di nasconderlo, attenuarlo, eliminarlo.
Voglio sapere se sopporti la gioia, mia o tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l’estasi pervada ogni tua cellula senza raccomandarti di essere prudente, realistico e di ricordare i limiti della condizione umana.
Non mi interessa se la storia che mi stai raccontando è vera. Voglio sapere se riesci a deludere qualcuno per mantenerti fedele a te stesso; se sai sopportare l’accusa di tradimento e non tradire la tua anima, se sai essere senza fede e perciò degno di fede.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza, anche quando non è piacevole, ogni giorno, e se riesci a trovare la sorgente della tua vita dalla sua presenza.
Voglio sapere se sai accettare i fallimenti, tuoi e miei, e restare ancora sulla riva di un lago e urlare “ Sì! “ all’argento della luna piena.
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai. Voglio sapere se sai alzarti, dopo la notte di travaglio e disperazione, stanco e ammaccato, fino all’osso, e fare il tuo dovere per sfamare i tuoi figli.
Non mi interessa sapere chi conosci o come sei giunto qui. Voglio sapere se resterai al centro del mirino insieme a me senza tirarti indietro.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere che cosa ti sorregge dentro quando tutto il resto crolla.
Voglio sapere se sai stare solo con te stesso e se davvero ti piace la compagnia che ti fai nei momenti di vuoto.
-Oriah Mountain Dreamer
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ambrenoir · 8 months
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Non mi interessa che cosa fai per guadagnarti da vivere,
voglio sapere che cosa ti fa soffrire e se osi sognare di incontrare il desiderio nel tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se rischierai di sembrare ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l'avventura di essere vivo.
Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere, se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua; se puoi danzare con la natura e lasciare che l'estasi ti pervada dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti, di essere realistici o di ricordare i limiti dell'essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera, voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l'accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se puoi essere fedele e quindi degno di fiducia.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo, e comunque rimanere in riva ad un lago e gridare alla luna piena d'argento: "Sì!".
Non mi interessa sapere dove vivi e quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e disperazione, sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui, voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato, voglio sapere chi ti sostiene all'interno, quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto.
(Oriah Mountain Dramer, anziano di una tribù pellerossa)
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bicheco · 1 year
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Maestri di vita
Dopo il ministro-cognato e quello delle piante e delle dosi, anche il giornalista-principe consorte ci regala una lezione di vita. Ricapitolando. 1) Tutorial di Lollobrigida per una sana alimentazione: per mangiare veramente bene è consigliabile essere poveri o – per i più sfortunati, cioè per i ricchi – diventarlo al più presto, perché “da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi: cercando dal produttore l’acquisto a basso costo, spesso comprano qualità”. E poi chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane. 2) Avviso ai naviganti di Piantedosi: “Il naufragio di Cutro è colpa di genitori irresponsabili che fanno partire i figli. La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Quindi, cari migranti, se a casa vostra vi torturano o vi bombardano e la cosa non vi garba, imbarcatevi su yacht o navi da crociera, ma evitate i barconi, sennò poi non venite a lamentarvi se affogate. 3) Consigli di Giambruno contro gli stupri: “Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche, perché poi il lupo lo trovi”. Lo dicono le statistiche: le ragazze sobrie non le violenta nessuno, perché gli stupratori prediligono quelle che alzano il gomito. Se poi, oltre ad astenersi dall’alcol, le donne si lucchettassero pure gli slip con una cintura di castità, o li presidiassero col filo spinato tipo cilicio o con trappole per topi, sarebbero in una botte di ferro. Certo, per mettersi definitivamente al sicuro, dovrebbero evitare proprio di uscire di casa. Invece pretendono di andare in giro senza il bodyguard e poi si lamentano se le violentano. Ma allora lo dicano che cercano grane. Prendiamo la lobby più privilegiata: quella dei poveri. Oltre a sfruttare l’indubbio vantaggio di mangiare meglio, o di non mangiare proprio evitando i grassi in eccesso, le indigestioni, le intossicazioni, i bocconi per traverso e la regola delle tre ore prima di fare il bagno, il miserabile ha anche altri vantaggi. Non avendo soldi, nessuno glieli può rubare. Non avendo una casa, non teme rapine, terremoti, cadute dalle scale o dal balcone o dalla finestra, rumori dei vicini, puzze di fritto o di cipolle dalla porta accanto. E il caro-affitti e il caro-bollette gli fanno un baffo. Siccome non ha neppure la macchina, glielo mette in quel posto al caro-Rca, al caro benzina, al caro-accise. E in più va a piedi, cioè fa sport, che è tutta salute. Anche la lobby dei migranti, anziché lamentarsi sempre, dovrebbe ringraziare: se il tuo barcone affonda, puoi fartela a nuoto, che è uno sport olimpico, e metti su muscoli. Ma, se non ci sali proprio, non puoi proprio naufragare. E soprattutto: se tieni la bocca chiusa, le cazzate non escono.
Marco Travaglio
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yomersapiens · 7 months
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Vorrei farti delle domande citando un grande poeta e/o pensatore dei nostri giorni: Come stai? Che hai fatto oggi? Che t'è stai a vedè ultimamente?
Stavo passando la serata a giocare online con i miei amici da diverse parti del pianeta come ogni lunedì, BG3 è davvero molto bello se giocato insieme a persone di cui ti fidi ma ahimè sti due si sono messi a litigare e hanno interrotto la partita e io mi sono ritrovato ad avere il lunedì sera libero, cosa che non capita mai. Così mi sono detto che ok, posso rispondere a qualche domanda senza sentirmi in colpa per non avere nulla da dire. (Poi mi dici chi è sto poeta che citi).
Sto in una fase di eterna attesa e l'ho scritto proprio qualche giorno fa e mi sembra che niente abbia voglia di iniziare. Ho pure scritto delle mail per chiedere almeno a chi ha ricevuto delle mie proposte di battere un colpo ma niente, letargo. Diresti che c'è ancora qualcuno che dorme nonostante le temperature siano quasi vicine ai venti gradi? Almeno qua a Vienna, non so dalle tue parti. Sai una cosa, ho sempre paura che i miei desideri poi si avverino. Che ci sia qualcuno lassù in alto in ascolto e che, estenuato dal mio ripetere ogni inverno "che vita di merda qua a Vienna fa sempre freddo è sempre grigio non smette mai di fare schifo il tempo" abbia deciso di punirmi esaudendo il mio desiderio di cambiamento. Ecco perché fa caldo ma io non riesco a godermela perché penso al collasso climatico.
Oggi andare in bici è stato bello. Allo psicologo ho spiegato che da noi, in italiano, paziente e pazienza hanno la stessa origine e per noi è ovvio pensare che un paziente debba avere pazienza ma che per loro, per sti poveracci di austriaci, non è così immediato. Loro per dire pazienza dicono Geduld e per dire paziente dicono Patient, ok dicono anche Geduldig per dire quando uno è paziente ma non nel senso di paziente paziente, nel senso di paziente paziente, capito? Ecco. Nemmeno io. Tantomeno il mio psicologo che oramai secondo me annuisce e aspetta lo Stato gli versi i soldi che io non ho. Ho parlato un sacco in tedesco oggi. Forse troppo. Ho parlato pure in inglese ma poi mescolavo le parole. Sono stato a fare da traduttore per degli amici che hanno un'azienda che fa miele. Andiamo in questo hotel a quattro stelle, aspettiamo nella lobby e tutto sembrava finto. C'erano un sacco di oggetti da hotel di quelli che vedi ovunque, anche le persone che entravano e andavano verso le loro stanze erano persone standard che vedi ovunque. Poi arriva il nostro interessato e dopo essersi presentato sbatte sul tavolo il portafoglio dal quale escono almeno una ventina di banconote da cento euro più altre valute che non conosco, penso dollari perché avevano le cifre scritte con caratteri orrendi. Puzzava l'alito a tutti ma io dovevo ascoltare e tradurre e fare da intermediario mentre cercavo pure di capire se sto tizio pieno di soldi fosse una persona affidabile o meno. Quanto dolore provo quando sento odori fastidiosi. Dopo quasi due ore finalmente ce ne andiamo, raccogliamo i barattoli di campioni omaggio e prima di salutare mi dice che adesso vende una delle sue case perché ne compra una sulla palma a Dubai. Io gli dico che bello, una casa su un albero. Lui mi fa no no hai presente quel posto da ricchi che c'è a Dubai che ha la forma di una palma e ci sono le case vicino all'acqua nel deserto ecc ecc e io lo fermo e gli dico guarda, beato te che ti puoi permettere di fare sti acquisti e spero pure che ti diano gioia, a me piace spendere massimo 2€ su vinted per comprare una carta pokémon dall'illustrazione caruccia. Io la gente con i soldi non la capisco. O con i soldi apparenti, chissà se non era una montatura per ottenere del miele gratis. Cioè io lo farei ma perché assomiglio sempre di più a Winnie the Pooh come mi dice sempre Pimpi. Ora per rilassarmi stavo cercando altre carte nuove dove investire una manciata di euro, per quei quindici secondi di felicità che mi donano quando le guardo al sole e ne ammiro i riflessi.
Poi andiamo avanti, cosa sto guardando. Blue Eye Samurai su Netflix mi ha preso molto, inaspettatamente. Sharp Objects anche, HBO, fatta molto molto bene. Me l'ero persa qualche anno fa e sto recuperando. L'ultima stagione di Curb your Enthusiasm perché poi Larry David ha deciso di smettere e sono parecchio triste dato che lui è il mio animale guida, tutta la mia vita attuale è una mera scopiazzatura del personaggio creato da lui. Infine, lo aggiungo io, sto leggendo Dune. Ci sto riuscendo. Sono molto orgoglioso perché l'ho sempre ritenuta una grande mancanza, soprattutto di voglia, non essere riuscito a portare a termine la lettura perché annoiato dall'ampollosità di Herbert e invece toh, sarà che sono un vecchio rompicoglioni, ma mi sta piacendo. Forse pure perché mi immagino quel bono di Chamalamet (non voglio googlare come si scrivere il suo nome correttamente la mia è una scelta politica) e allora scende giù più saporita. So di stare tradendo il Dune di Lynch ma pure lui dice non c'aveva capito un cazzo mentre lo girava e in effetti dai era palese.
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ilpianistasultetto · 2 years
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Mi piacciono le persone e tutto quel mondo  “proletario” che ho vissuto e tutt’ora frequento. Quando  uso questo termine non parlo solo di una condizione socio-economica ma di uno stato mentale.  Mi piace chi  ama mangiare in quelle terrazze di trattorie ombreggiate da pergole di viti dove sui tavoli ci sono tovaglie di carta o quelle plasticate a scacchi bianchi e rossi. Quelle persone che amano rovistare tra bancarelle cariche di cianfrusaglie sperando sempre di trovare un buon affare. Quelle che si siedono a terra intorno a un bel falo' in quelle sere piene di stelle cantando insieme. Mi piace chi non ostenta, chi conosce la misura, chi ha rispetto dei suoi guadagni, chi spende i suoi soldi  ma lo fa con quel pizzico di etica  pensando che tanta gente non ce la fa nemmeno a mettere insieme un pranzo con la cena. Chi sperpera in sentimenti, sapere e conoscenza. Mi piacciono le  persone che aiutano e non discriminano, chi ha il piacere di vivere dentro  quel mondo popolare fatto di cose semplici e sentimenti  genuini. Forse perché è un mondo che mi ricorda le origini, chi erano i miei nonni e i miei genitori. Quel mondo così umile ma solidale dove il disperato riusciva ad aiutare queĺli piu' disperati di lui. Oggi potrei girar le spalle a quel mondo, potrei  ignorarlo,  potrei ostentare quel mio status borghese, avere l’orgoglio per le belle cose, le belle case o per  qualcosa di gran lusso ma sarei come un pesce fuor d’acqua. Ci devi nascere, devi essere predisposto a fare certe scelte. Quando mia madre faceva enormi sacrifici per farmi studiare pensava sicuramente ad una mia vita migliore della sua ma non credo pensasse a una vita “troppo migliore”. Ma no, non poteva pensarlo perché non la conosceva una vita “troppo migliore”. Lei conosceva quelli di “una vita tranquilla”, quelli ammirava e invidiava. Ecco, si, lei pensava una vita tranquilla, senza disagi economici, una vita dove puoi comprarti il gelato se ne hai voglia e fermarti a mangiare in qualche trattoria senza fare i conti in tasca o fare qualche bella vacanza. Ma il gelato, la trattoria, non l’hotel 5 stelle o il ristorante stellato. E così mi ritrovo con le tasche piene di quel tipo d’insegnamento e non saprei fare diversamente. Seguito contento a stare dentro quel mondo che m'ha dato tanto e ci sto veramente bene.
@ilpianistasultetto
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mucillo · 15 days
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“Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio e il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro essere identico a te stesso, se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non é bella tutti i giorni.
Se sei capace di far sorgere la vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo e mio e continuare a gridare all’argento di luna piena: SÌ!
Non mi interessa dove abiti e quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai…nei momenti vuoti.”
Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah-1890)
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In nome dei followers Manuel avrà 5 anni per sempre.
Non ho mai espresso giudizi su fatti e persone, ma stavolta no.
Non se ne può più.
Questa tragedia ha come colpevoli tante persone, in realtà tutti.
La famiglia in primis.
I Genitori classe 1970.
Quaranta e cinquantenni che non han saputo nemmeno inculcare nella testa di questi giovani scollati dalla realtà il senso del pericolo, l’etica, la morale.
Genitori giunti sul posto della tragedia hanno esclamato “tutto si aggiusta basta che non vi siate fatti nulla”.
Poi c’è la società, quella finta democratica perbenista.
Quelli che han permesso che vivere la vita e vivere nel meta verso fosse la
stessa cosa.
D’altronde cosa vuoi che sia tenere incollati bambini a schermi per 5/8 ore al giorno, altrimenti “non posso far niente” no?.
Altrimenti al ristorante non puoi mangiare in pace no?
Una società che a furia di inutili lassismi ideologici ha abdicato figure e ruoli come educatore - genitore, insegnante, prete al nulla di influencer, YouTuber, tiktoker…
L’unico Dio, soldi e potere.
Uno degli assassini ha dichiarato “gli daremo un pacco di soldi ai genitori e tutto torna a posto”.
Il merito della mia generazione è quello di ritrovarsi figli che vivono in una bolla di dissociazione cognitiva dove tutto è possibile.
Dove guidare un mostro da 650 cavalli per 50 ore drogati fa parte delle sfide della vita.
Com era la storia “legalizziamola?”..ecco qui la prova, si muore anche con le canne.
Avete mai guidato un auto che raggiunge i 100 orari in 3 secondi?
Mocciosi che passano dalle auto 50 a mostri solo per il gusto di poterlo fare, di poterselo permettere, diventano roulette russe solo perché possono.
Tutto è concesso in nome di followers, questo è il nostro fallimento, questo abbiamo permesso.
Tutto è acquistabile, tutto, vita inclusa è parametrabile ai soldi.
Hai la Smart? Sei un poveraccio…
Lavori? Studi? Sei uno sfigato…
Ammazziamo un bambino? Si continua a filmare, vuoi perderti la disperazione di una vittima?
“Tutto si aggiusta”.
Beh certo, in questo paese che corre ai ripari solo quando ci sono i morti, che tutela carnefici, che promuove l’ignoranza sacrificando la meritocrazia, in questo paese videogame, tutto si aggiusta.
Basta mettere il gettone giusto come in una sala giochi e tutto ritorna come prima.
Spero con tutto il cuore che non vedano più la luce del sole questi miserabili e tutti quelli che han permesso che questa tragedia accadesse, compreso i followers.
Svegliatevi e recuperate l’educazione dei vostri figli, ne va del vostro e del loro futuro.
Se questi elementi per i bambini diventano esempi da seguire il problema è molto molto serio.
Svegliatevi prima che sia troppo tardi.
Pensate non vi riguardi?
Facciamo un esperimento:
Prendete il telefono dei vostri figli, andate in IMPOSTAZIONI E POI TEMPO DI UTILIZZO e li vi renderete conto di quanto vostro figlio sia lontano dalla vita reale.
Luigi Leonardi
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pizzettauniversale · 2 months
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Sono qui per dare una unpopular opinion, un pov poco sentito prima se vogliamo. Vengo da una famiglia benestante e sono fottutamente miserable. Mi dispiace di essere fortunata ed avere soldi, davvero, ma questo non toglie tutti i problemi mentali e traumi che ho. So che sembrerà il lamento di una bambina viziata e va bene lo stesso, ma ho bisogno che qualcuno mi tolga questo peso. Venite a togliermi tutte le responsabilità e le aspettative perché (soprattutto in quanto figlia unica) io non ce la faccio. E sarà colpa mia per carità, sarò io troppo debole e incapace, perché tutti gli altri intorno a me sembrano essere perfettamente in grado, ma io no. Non riesco a concludere un cazzo. E tutte le opportunità e tutte le occasioni e quello che volete mi fanno solo sentire peggio, perché ho evidentemente qualcosa che non va, che nonostante questa spinta io comunque non riesca ad ottenere quello che ci si aspetta da me. Non so dove scapparmene. Non so dove andare a nascondermi, ma vorrei che mi togliessero tutto in un secondo piuttosto che continuare a sentire questo peso addosso. Vorrei non essere nata fortunata, perché ho un’aspettativa addosso che non so come farò a mantenere, non sono in grado, e non c’è modo di sfuggirne senza ammettere di essere sostanzialmente una completa incapace. Sto letteralmente fallendo nella vita (nonostante tutto) e non sapevo si potesse fare. Vorrei poter essere libera da tutto questo e fare quello che cazzo mi rende serena. Ma non si può. Sono bloccata qui, a tentare questa strada finché non arrivo dove ci si aspetta da me.
Non vedo l’unpopular opinion. Cioè i soldi danno stabilità economica e ti permettono di fare tutto quello che vuoi senza problemi e senza stare a fare i calcoli per capire se puoi andare a cena o pagare la bolletta della luce, ma la salute mentale non te la comprano. Sicuramente tu non hai problemi a farti seguire da uno specialista e pagarlo, ma sarà comunque un percorso difficile e tosto da affrontare.
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caffebruciato · 2 months
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Grazie @der-papero per avermi menzionato in questo giochino <3
Preferiresti
1) ...passare il resto della tua vita con qualcuno che ami, o qualcuno che ti ama?
Passare il resto della mia vita con qualcuno che amo.
2) ...perdere tutti i soldi per cui hai lavorato una vita, o tutti i tuoi ricordi?
La parte di me materialista vorrebbe dire perdere tutti i ricordi, perchè ne puoi creare di altri e come dice il detto senza soldi non si cantano messe ma la parte di me più emotiva non vorrebbe mai perdere i pochi ricordi che ha. e poi credo che tutti abbiano un pò pianto guardando il sacrificio di Bing bong oppure le pagine della nostra vita.
3) ...guardare solo film e serie brutti per il resto della tua vita, o non guardare nessun film/serie?
Guardare film e serie brutti anche perchè chi dice che siano davvero brutti.
4) ...dare un giro nel tuo futuro, o tornare indietro per cambiare qualcosa del tuo passato?
Tornare indietro nel proprio passato per cambiare alcune decisioni prese è sempre un pò un azzardo, perchè non sai come inciderà poi tutto ciò nel tuo presente ma sapere cosa ti riserva il futuro è come giocare un gioco e conoscere già tutte le mosse. Quindi se proprio devo giocare preferisco la roulette russa.
5) ...vivere in una casa grande e lussuosa con un partner odioso, o da solo in un monolocale modesto?
Sola in un monolocale
6) ...essere conosciuto come "quello brutto", o come "quello scemo"?
Quella brutta
7) ... avere una sindrome che ti costringe a dire sempre bugie, o a dire sempre la verità?
Le bugie a volte ci salvano da situazioni spinose ma preferirei comunque essere una persona che dice a tutti come stanno le cose.
Non so proprio chi taggare quindi a chiunque piaccia questo giochino libero di farlo <3.
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