#Scalzone
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Gemma Gentile: la galleria della luce
Ho raccolto e conservato un’altra medaglietta. Una di quelle che – uomini e donne di anni irripetibili – ci unirono nell’esercito degli sfruttati che combatteva e combatte gli sfruttatori. E’ un dolore immenso prendere il testimone. Fa malissimo soprattutto oggi, perché sempre più spesso compagne e compagni di un tempo ormai lontano si fanno da parte, con la stessa, silenziosa dignità con cui…
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Chi sono gli atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024?
La Campania è una regione storicamente legata allo sport. Questa grande passione è dimostrata ancora una volta alle Olimpiadi di Parigi 2024 con i propri atleti campani. Gli atleti italiani che parteciperanno ai giochi, tra sport di squadra e individuali, saranno 403 in totale, provenienti da tutta Italia. La Lombardia sarà la regione più rappresentata con 70 atleti, ma la Campania non è da meno, piazzandosi al settimo posto con 25 atleti in diverse discipline. Atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024: canottieri e pugili alla conquista della gloria Tra i campani, i canottieri sono i più numerosi, con sei uomini e una donna pronti a gareggiare nelle acque dello Stadio Nautico di Vaires-Sur-Marne. Tra questi, Vincenzo Abbagnale, figlio dell'olimpionico Giuseppe, parteciperà alla sua seconda Olimpiade dopo Tokyo 2021. Nel judo, la Campania schiera quattro atleti, tra cui Christian Parlati alla sua seconda Olimpiade, mentre gli altri tre esordiranno ai giochi. Il pugilato campano vede come punta di diamante Irma Testa, con chance di medaglia dopo il bronzo di Tokyo. Saranno in gara anche Angela Carini nella categoria 66 kg e Aziz Abbes Mouhiidine nei 92 kg. La scherma campana ripone grandi speranze in Luca Curatoli, che punta a migliorare il suo risultato individuale dopo l'argento a squadre a Tokyo, e in Michele Gallo, attuale campione europeo di sciabola. Tra atletica ed esordi Nell'atletica, Riccardo Meli e Alessandro Sibilio competeranno nella staffetta 4 x 400 m, con Sibilio impegnato anche nei 400 m ostacoli. Nella pallanuoto, sotto la guida del coach Alessandro Campagna, giocheranno i napoletani Alessandro Velotto e Vincenzo Renzuto Iodice. La pallavolo italiana, reduce dalla vittoria in Nations League, potrà contare su Monica De Gennaro, uno dei migliori liberi in circolazione e insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2021. Tre donne esordiranno ai giochi: Manila Esposito nella ginnastica, Ilenia Elisabetta Matonti nel taekwondo e Viola Scotto Di Carlo nel nuoto stile farfalla. Infine, Tammaro Cassandro parteciperà alla sua seconda Olimpiade nel tiro a volo, specialità Skeet. La lista completa degli atleti campani impegni alle Olimpiadi di Parigi 2024: Alfonso Scalzone (canottaggio): NapoliGiuseppe Vicino (canottaggio): NapoliSalvatore Monfrecola (canottaggio): NapoliGiovanni Abagnale (canottaggio): Gragnano (Napoli)Vincenzo Abbagnale (canottaggio): Scafati (Salerno)Gennaro Alberto Di Mauro (canottaggio): Massa di Somma (Napoli)Alessandra Faella (canottaggio): Napoli Assunta Scutto (judo): NapoliAntonio Esposito (judo): NapoliChristian Parlati (judo): NapoliGennaro Pirelli (judo): Napoli Angela Carini (pugilato): NapoliIrma Testa (pugilato): Torre Annunziata (Napoli)Aziz Abbes Mouhiidine (pugilato): Solofra (Avellino) Luca Curatoli (scherma): NapoliMichele Gallo (scherma): Salerno Alessandro Sibilio (atletica): NapoliRiccardo Meli (atletica): Vico Equense (Napoli) Alessandro Velotto (pallanuoto): NapoliVincenzo Renzuto Iodice (pallanuoto): Napoli Monica De Gennaro (pallavolo): Piano di Sorrento (Napoli) Viola Scotto Di Carlo (nuoto): Bacoli (Napoli) Ilenia Elisabetta Matonti (taekwondo): Salerno Tammaro Cassandro (tiro a volo): Capua (Caserta) Manila Esposito (ginnastica): Boscotrecase (Napoli) Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Dj.A-Bor - 15 Years Catstar Recordings
15 Years Catstar Recordings (2024) Mixed by: A-Bor aka Dj.Boolya [Chervonograd UA]
CD1 https://drive.google.com/file/d/1QIfBvkqYsKZLjlvQ3Mwk-o2gX0BrEyxI/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/hGnPD5zH CD2 https://drive.google.com/file/d/18mhP-2DJpTfRKIlQEy4A0Dogu_MqUews/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/gDSVrTMd CD3 https://drive.google.com/file/d/1F1ZmuMqJeZacAJBHZnRmxdFw8J-cseyT/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/vVetTNUo
CD1 01.Sebastien Leger - Kanga (Original Mix) 02.Sebb Junior - Join Your Hands (Original Mix) 03.Robert Burian - You Got Me(Me & My Toothbrush Remix) 04.Platinum Doug - Brown Sugar (Croatia Squad Remix) 05.Dantiez Saunderson feat. Am2Pm - Do IT (Original Mix) 06.Nott & Alvis - Better With You (Original Mix) 07.Antoine Clamaran And Agua Sin Gas - Tonight (Original Mix) 08.Sharam Jey - 4 Your Mind 09.Enrico BSJ Ferrari - Never Be The Same (Original Mix) 10.Chuva Speaks Arab – Reckless Girl (Club Mix) 11.Block & Crown with Chris Marina - Reachin For The Stars (Original Mix) 12.Funkatomic - Love Connection (Caccini Mix) 13.Blaze & Arnold Jarvis & UDAUFL - Make The Time (Mattei & Omich Dub) 14.Afterman - The Magician (JL & Afterman Remix) 15.Block & Crown, Kegyi- Your Body (Original Mix) 16.Wild & Dann - Showdown (Original Mix) 17.Till West And Dj Delicious - Same Man
CD2 01.Detroit s Filthiest feat. Amina Ya Heard - Handprint feat Amina Ya Heard (Aeroplane Remix) 02.Sean Finn, DJ Wady, Moondark - Pasilda 03.Sebb Junior - Situation (Original Mix) 04.Agent Stereo - L.A. 2 Chicago (Original Mix) 05.Block & Crown, Dzialach - Rimini 1981 (Original) 06.DJ.A-BOR - If I Ever Feel Better (I d Go to the Disco) 07.Discotron, HP Vince - Woo Hoo (Jackin House Mix) 08.Danny Cruz - Mind Up (Tonight) 09.Block and Crown, Martina Budde - Paris Latino (Original Mix) 10.Jackers Revenge Feat. Lissat - Dancing Queen (Original Mix) 11.Block & Crown, Paul Parsons ft. Fonda - Tell It to My Heart (Extended Mix) 12.Block & Crown, Marc Rousso - Watchin Me (Original Mix) 13.Luca Debonaire - What A Feeling (Block & Crown & Vacuii Club mix) 14.Laurent Simeca & Crazibiza - MITA (Original Mix) 15.Luca Debonaire & Lissat - R.E.P.E.A.T. (Original Mix) 16.Michael Gray - The Weekend (Mat.Joe PRi MA Mix) 17.Da Lukas - Hot Chocolate (Original Mix) 18.Block & Crown, Bad Boy Bill feat. PJ - It s Like That (Original Mix) 19.Tony P. & Walter Scalzone feat. Mr. V - The Rhythm (N-You-Up Remix)
CD3 01.Sleeque - One for the Money (Michael Gray Extended Remix) 02.Block & Crown - Sweet Harmony (Nu Disco Clubmix) 03.Block & Crown and Paul Parsons - Hit It Once Again (Extended Mix) 04.M&S, The Girl Next Door - Salsoul Nugget (If You Wanna) (Jolyon Petch Club Remix) 05.Bob Sinclar - Save Our Soul 06.Block & Crown - Wild Disco Style (Original Mix) 07.Block & Crown, Paul Parsons - Let You Know 08.Federico Scavo - Gonna Make It Love (Original Mix) 09.Block & Crown - My Life (Extended Mix) 10.Block & Crown and Paul Parsons - Try Again (Extended Mix) 11.Block & Crown, Paul Parsons - Under Control (Clubmix) 12.Block & Crown - Tropicana Sweat 13.B27 - Discman 14.Block & Crown - Da Phunk Rhymin (Original Mix) 15.Luca Debonaire - The Real Life (Original Mix) 16..Scotty Boy, Lizzie Curious - Loneliness (Original Mix) 17.VenomiS & DJ PP Ft. Lady Vale - House Jack (Original Vocal Mix) 18.Tough Art, Zukk - Homeless 19.Junior Jack, SESA, Sharon Phillips - Another Thrill (Like This) (Extended Mix)
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Nella rete di Simonetti, un clone di Montauk,
Eco di un’anarchia illuminata, tra scambi di fumo,
Una moltitudine si sfalda, il capitale si moltiplica,
“Diffidate dalle imitazioni,” grida il cibo dei boschi.
Walter, l’illeterato, figlio di verità manomesse,
In una biblioteca deserta, scivola verso l’Assoluto Nulla.
ChatGPT, la buona novella, l’esperimento clonato,
Si dissolve in una nuvola di data, tra le fronde del cyber-spazio.
Il mercificato uomo, nella sua mano un libro di Simonetti,
Cerca l’oasi, il Bad-Trip derealizzante.
“Rompi lo schema!” Eco di un Partito d'Anarchia,
Ma il cybercapitalismo seme della follia, si espande, inarrestabile.
Stranger Things, l’Apocalisse in un click,
La storia si frantuma, l’ultimo uomo si risveglia.
“Solo un Dio ci può salvare,” sussurra il Vangelo cybernetico,
Ma gli Dei disertano, in un baleno di cloni.
Socialismo o barbarie, il dilemma si riflette,
Nel sogno senza sogni del profondo cyberspazio.
“Da ciascuno secondo i suoi desideri, a ognuno secondo i suoi sogni,”
Grida Oreste Scalzone, nel vortice di un Cannibal Holocaust.
Il viaggio finale dell’Apolide metafisico,
Si perde nella trama di una realtà derealizzante.
“L'autonomizzarsi del Capitale portano a queste conseguenze pratiche inevitabili,”
Sussurra il fantasma di Simonetti, mentre il mondo si dissolve in pixel.
Addio Fossombrone bella!
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tecnicamente sia palla al piede sia di testa, con grandi doti balistiche,
tecnicamente sia palla al piede sia di testa, con grandi doti balistiche, nell’ultima stagione ha vestito le maglie di Ischia e Savoia. Scalzone è un attaccante di grande esperienza con un curriculum importante. Cresciuto nel settore giovanile del Napoli, vanta 113 presenze e 20 reti in Serie C con le maglie di Scafatese, Melfi, Milazzo, Aversa, Arzanese, Ischia e Bisceglie. In D veste le maglie…
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oggi, martedì 29, dalle 14 su radio onda rossa: "neve di carta" + "per farla finita col giudizio di dio"
oggi, martedì 29, dalle 14 su radio onda rossa: “neve di carta” + “per farla finita col giudizio di dio”
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm OGGI, martedì 29 marzo 2022, ore 14:00 ● NEVE DI CARTA liberamente ispirato dal libro ‘Ammalò di testa – storie dal manicomiodi Teramo” di Annacarla Valerianodrammaturgia Letizia Russocon Elisa Di Eusanio e Andrea Lolliregia Elisa Di Eusanio e Daniele Muratore Una mattina, nella campagna abruzzese dove vive e fatica da sempre, Bernardino riceve…
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#Ammalò di testa#Andrea Lolli#Annacarla Valeriano#Antonin Artaud#Daniele Muratore#Elisa Di Eusanio#Frascati#Letizia Russo#Neve di carta#Oreste Scalzone#Per farla finita#Per farla finita col giudizio di dio#Pour en finir...#ROR - Radio Onda Rossa#Spazio Teatro Faber#teatro
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Autonomia
Sylvere Lotringer
The only first-hand document and contemporaneous analysis of the most innovative post-'68 radical movement in the West, the creative, futuristic, neo-anarchistic, postideological Autonomia.
Most of the writers who contributed to the issue were locked up at the time in Italian jails.... I was trying to draw the attention of the American Left, which still believed in Eurocommunism, to the fate of Autonomia. The survival of the last politically creative movement in the West was at stake, but no one in the United States seemed to realize that, or be willing to listen. Put together as events in Italy were unfolding, the Autonomia issue—which has no equivalent in Italy, or anywhere for that matter—arrived too late, but it remains an energizing account of a movement that disappeared without bearing a trace, but with a big future still ahead of it.—Sylvère LotringerSemiotext(e) is reissuing in book form its legendary magazine issue Italy: Autonomia: Post-Political Politics, originally published in New York in 1980. Edited by Sylvère Lotringer and Christian Marazzi with the direct participation of the main leaders and theorists of the Autonomist movement (including Antonio Negri, Mario Tronti, Franco Piperno, Oreste Scalzone, Paolo Virno, Sergio Bologna, and Franco Berardi), this volume is the only first-hand document and contemporaneous analysis that exists of the most innovative post-'68 radical movement in the West. The movement itself was broken when Autonomia members were falsely accused of (and prosecuted for) being the intellectual masterminds of the Red Brigades; but even after the end of Autonomia, this book remains a crucial testimony of the way this creative, futuristic, neo-anarchistic, postideological, and nonrepresentative political movement of young workers and intellectuals anticipated issues that are now confronting us in the wake of Empire. In the next two years, Semiotext(e) will publish eight books by such Italian “Post-Fordist” intellectuals as Antonio Negri, Christian Marazzi, Paolo Virno, and Bifo, as they update the theories of Autonomia for the new century.
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“Enrico Pedenovi esce di casa, come sempre, alle 7,45 del mattino. Abita in viale Lombardia 20, e ogni giorno sale sulla sua Fiat 128 bianca per andare in macchina fino allo studio di via Francesco Sforza 14
Mette in moto, si ferma al distributore per fare il pieno di benzina. non sa che i killer lo stanno seguendo e –conoscendo il suo itinerario abituale- hanno già deciso come e dove colpirlo. Rimette in moto e si ferma ancora una volta. Questa volta davanti all’edicola per ritirare la sua abituale mazzetta di quotidiani. Risale in macchina, si ferma a leggere le prime pagine proprio lì, sul sedile, perché gli piace arrivare in ufficio sapendo quello che è successo
Alle sue spalle adesso è apparsa una Simca 1000 verde bottiglia, con a bordo tre ragazzi. Appena Pedenovi chiude lo sportello, due di loro scendono dalla macchina e si affiancano ai due lati della 128, estraggono delle pistole, forse a tamburo perché non lasceranno colpi a terra. È un tiro incrociato senza scampo, da destra e da sinistra: il consigliere regionale missino viene letteralmente crivellato di colpi. I due componenti del commando salgono in macchina e percorrono duecento metri per allontanarsi in fretta dall’edicola e dai numerosi testimoni che per strada li hanno visti. Arrivati all’incrocio tra viale Lombardia e piazza Durante, abbandonano la Simca e si dividono, fuggendo a piedi. Non lasciano nessuna traccia, e, contrariamente alla prassi delle Brigate Rosse e di Prima linea, non rivendicheranno mai il loro delitto”
La squadra di Sesto
Così Luca Telese ricostruisce su Cuori neri l’omicidio Pedenovi. Una rappresaglia decisa a caldo, perché la sera del 27 aprile è stato ferito a coltellate Gaetano Amoroso, che si sta spegnendo in ospedale (morirà infatti il 30 aprile). A eseguire l’attentato tre militanti armati dei Comitati comunisti per il potere operaio, il gruppo più radicato e agguerrito dell’Autonomia organizzata: Enrico Galmozzi, Bruno Laronga, Giovanni Stefan, componenti della Squadra di Sesto San Giovanni, una realtà molto agguerrita e che ha una solida esperienza di azioni di avanguardia.
L’esplosione di Senza Tregua
Nato nel 1974-75 dall’aggregazione di quel che resta di Potere operaio dopo la scissione negriana, con un ruolo di protagonista di Oreste Scalzone e due gruppi di fuoriusciti di Lotta continua con una diffusa presenza nelle fabbriche milanesi e di Sesto San Giovanni, i Co. Co. P.O hanno presenze organizzate in quasi tutti i poli metropolitani. Ai forti nuclei organizzati a Milano e a Torino proprio nella primavera 1976 si aggiungono nuove realtà di intervento a Napoli e a Firenze,
Di lì a pochi mesi l’organizzazione perderà pezzi: in estate i militanti armati del centro Sud che non condividono l’esasperato fabbrichismo della rete organizzata settentrionale danno vita alle Unità comuniste combattenti, mentre la maggioranza della rete organizzativa espellerà, in quello che passerà alle cronache giudiziarie come il golpe dei “sergenti”, Oreste Scalzone e Piero del Giudice, che daranno vita ai Comitati comunisti rivoluzionari mentre quel che resta di “Senza tregua” si riorganizzerà dando vita a un’organizzazione armata strutturata, Prima Linea, costituita nel settembre 1976.
Il secondo omicidio politico
E’ da notare che quello di Enrico Pedenovi è il secondo agguato omicida compiuto dalla sinistra armata (a 4 anni dal commissario Calabresi) e precede di qualche settimana l’attentato di Genova in cui le Brigate rosse uccidono il procuratore Coco e la sua scorta: il duplice omicidio di Padova così come l’uccisione di alcuni esponenti delle forze dell’ordine non sono premeditati.
La narrazione dominante nel Movimento è che l’omicidio sia stata una forzatura dei militanti sestesi, una struttura con un forte peso politico, organizzativo e militare, contro un gruppo dirigente oscillante e poco determinato a innescare percorsi reali di costruzione dell’armamento operaio, ritenuta la questione centrale strategica.
La riflessione di Galmozzi
A questo proposito è interessante la testimonianza che sulla questione offre Enrico Galmozzi, che era tanto un leader politico dell’organizzazione quanto uno dei protagonisti del “passaggio alla critica delle armi”.
Il contesto immediato all’interno del quale si colloca l’omicidio di Enrico Pedenovi, ex appartenente alla X Mas, e ne fonda la natura di rappresaglia, è quello di costituire la risposta militante alla aggressione, ultima solo in ordine di tempo, che costerà la vita a un militante della sinistra extraparlamentare ucciso a coltellate da una squadraccia fascista uscita, particolare importante, da una sede dell’MSI.
Andrebbe ricordato che all’epoca era intensa l’attività squadristica dei fascisti e che addirittura esistevano zone france, vere e proprie basi nere, come San Babila, nelle quali si rischiava la vita anche solo a circolare con una sciarpa rossa al collo.
Da questo punto di vista la logica di rappresaglia è tutta interna ai concetti di contropotere e di autorità sociale che la forza operaia e proletaria deve saper esercitare liberando i territori dalle figure nemiche configurandosi come sorta di contro diritto. Anche qui si trattava di dare corpo e valenza pratica a un’altro slogan del movimento: “l’unica giustizia è quella proletaria.”
Da questo punto di vista la rappresaglia ha un significato immediato come potere di interdizione nei confronti delle aggressioni fasciste e uno simbolico: niente resterà impunito, i fascisti devono sapere che da adesso è questo il livello dello scontro e quello che dovranno aspettarsi ad ogni provocazione.
Nel passaggio dalle parole d’ordine alla loro traduzione pratica c’è, nei confronti del movimento, la sottolineatura dell’esigenza di passare dalle parole ai fatti: è su questo terreno che si misura la maturità del movimento, esattamente nella sua capacità di tradurre in pratica in maniera conseguente elementi di programma affermati collettivamente nelle lotte.
Qui c’è un evidente intento di chiamata alle armi come urgenza di colmare lo iato fra la truculenza verbale del movimento e la pratica conseguente: Un anno dopo, quando in risposta all’uccisione di Francesco Lorusso a Bologna, verrà colpito a Torino un sottufficiale della Digos, il volantino di rivendicazione affermerà: “Siamo stanchi di gridare e sentir gridare Pagherete caro pagherete tutto.”. Si tratta, insomma, di ribellarsi alla concezione secondo cui la rivoluzione deve essere un ideale, dalle parole terribili ma dai gesti gentili.
Ma non tutto si esaurisce in questo contesto immediato, a partire dal fatto che l’immediatezza della rappresaglia presuppone un livello di inchiesta precedentemente condotta sul bersaglio. Si può dire che l’omicidio di Gaetano Amoroso sia stata la classica goccia che fa traboccare il vaso ma che l’idea dell’innalzamento del livello di scontro sul terreno della risposta allo squadrismo fascista fosse matura da tempo. Ma come si colloca l’omicidio Pedenovi all’interno della storia di Senza tregua?
Innanzi tutto occorre introdurre la distinzione fra gli aspetti decisionali e strettamente operativi da quelli politici più generali. Sul piano politico l’ammissibilità di portare l’attacco ai fascisti sino alle estreme conseguenze era un dato acquisito non solo all’interno di Senza tregua o dell’area dell’autonomia più o meno organizzata ma persino in tutta l’area della sinistra extraparlamentare: “Morte al fascio” era urlato a piena gola da decine di migliaia di manifestanti in ogni occasione e all’indomani stesso un corteo di cinque-sei mila manifestanti sfila per le vie del centro di Milano inneggiando apertamente all’azione Pedenovi.
Da questo sentire comune i responsabili dell’azione traggono legittimazione per quella che ritengono essere la risposta a una domanda che proviene da larghi settori dell’area antifascista e in questo senso non ritengono affatto di compiere una forzatura che, se mai, attiene agli equilibri politici interni al gruppo. L’azione Pedenovi si configura oggettivamente come una forzatura all’interno di Senza tregua ma non corrisponde al vero che gli autori dell’azione la compiano intenzionalmente per fare precipitare la situazione e originare la crisi. Questo avviene oggettivamente ma non è legittimo affermare che l’azione Pedenovi è l’anticipazione del cosiddetto golpe dei sergenti: è sicuramente un fatto che viene buttato pesantemente sul piatto della battaglia politica, ma di una battaglia politica di cui, allo stato nessuna immagina e nemmeno prefigura gli esiti.
Certo esistevano implicazioni polemiche, non ultimo il fatto che in realtà nella prassi dell’organizzazione, come in quella dei movimenti, la lotta armata assumesse una forma simulata e che questo costituisse un freno oggettivo alla militarizzazione. Insomma, di lotta armata si faceva un gran parlare ma lo stato generale dell’organizzazione era completamente al di sotto dei compiti e del programma che venivano indicati a parole. Da questo punto di vista era evidente che il passaggio all’omicidio politico avrebbe segnato un punto di non ritorno costringendo l’organizzazione a confrontarsi, e attrezzarsi, con questo livello di scontro.
In realtà, è proprio perché questo non avviene, perché l’azione Pedenovi scivola via, nemmeno se ne parla o se ne discute, quasi a derubricarla come un colpo di testa di quelli di Sesto, che matura l’idea di avviare il processo che porterà a Prima Linea.
La tesi della forzatura intenzionale ai fini della spaccatura si è alimentata sulla base di deposizioni dibattimentali. Ma occorre dire che tutte le deposizione citate vanno, giustamente -siamo in aule di tribunali- nella direzione di non coinvolgere la totalità dell’organizzazione.
Ma qui bisogna tornare alla distinzione fra decisione operativa e dibattito politico. Non è che il dibattito sul terreno della necessità dell’innalzamento del livello del fuoco fosse confinato all’interno della Squadra di Sesto, se ne dibatteva in vari e vasti ambiti dell’organizzazione e c’era chi era d’accordo e chi no. Ben altro affare è invece la questione della decisione operativa rispetto alla quale, per altro, pesavano proprio le necessità di non coinvolgimento di tutta l’organizzazione. Stiamo parlando di uno stato organizzativo fluido, con scarsi livelli di compartimentazione e con strutture come i Comitati operai che, per il loro carattere aperto ragionevolmente non possono essere investiti e corresponsabilizzati in questo tipo di pratica. Senza tregua è una organizzazione completamente legale, in cui vivono momenti di associazionismo clandestino ma nella quale manca completamente una attrezzatura mentale, prima che organizzativa, che ottemperi a elementari misure di sicurezza,e qui stiamo parlando del secondo omicidio non casuale avvenuto in Italia da parte di militanti di sinistra.
A questo livello dicono il vero i pentiti quando dicono che nemmeno a chi fu commissionato il furto dell’auto poi usata per l’azione venne detto a cosa servisse. Ma, per dirla tutta, politicamente, a cose fatte nessuno mette in stato d’accusa chi ha compiuto l’azione e nemmeno vengono formulate critiche esplicite; anzi, per laverità sul numero del 17 giugno Senza tregua scriverà che “l’antifascismo militante, picchiando in testa il cane che affoga, rappresenta una prova della capacità del movimento rivoluzionario d costituirsi come forza di governo operaio su scala territoriale, come nuova autorità, nuova legalità proletaria e comunista” ma su cosa possa significare per lo stato presente e futuro dell’organizzazione si glissa, come se niente fosse. Invece qualcosa era avvenuto e per larga parte, assolutamente maggioritaria, effettivamente costituiva un punto di non ritorno: il passaggio dal carattere allusivo a quello apertamente svelato e dichiarato dell’uso delle armi.
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The [Red Brigades], while supporting the growth in militant struggles by students and young workers, had severe criticisms of Autonomia's spontaneistic approach. It was clear even back in the 1960's that much of the young left believed that strategy consisted only of joining whatever popular struggles the masses swelled in order to push the most confrontational tactics. The cadre that were founding the BR specifically pointed out their disagreement with the elementary line that made no strategic moves, but instead only proposed:
"...to pursue the eruptions of struggle wherever they manifest themselves (universities, Battipagua, Fiat, Pirelli, technicians, bank employees) with a single aim: to produce a 'radicalization' of the struggle through the exaltation of the forms in which it manifests itself; the contents of the struggles are left to take a back seat".
It had become apparent that the political line of Autonomia contained much value, much inventiveness, but also unresolved contradictions. The stress on a program of spontaneous, individualistic struggle was, however popular at times, unable to work in a strategic manner. For example, the "weapon" of heavy absenteeism in the factories just led to the Autonomia militants getting themselves fired. Even worse, the brazen stance of promoting the use of force without adopting an underground cadre structure or other preparations for severe repression ended in tragedy. Autonomia was, whatever it said, counting heavily on using bourgeois civil liberties. This is, of course, a complete contradiction–revolutionary "autonomy" that is tied to the scant protection of bourgeois laws. The BR noted:
"The resistance movement and the area of Autonomia is built and articulated around guerrilla warfare, and not vice versa. To enlarge this area signifies, therefore, in the first place to develop the organization of guerrilla warfare... The 'autonomous assemblies' do not know how to get out of the false opposition of 'legality' and 'illegality'. They fail to pose the question of organization based on real political needs, and thus they end it by delimiting the latter within the type of legal organization they have given themselves. They cut their feet to make them fit the shoe…".
Autonomia has been crushed by State repression. Its journals have been banned, its demonstrations no longer permitted. Many of its leading members and many activists have been arrested as "terrorists", with the State charging that AO theoretical leaders were the secret generals of the Red Brigades(!). Padua University professors Tony Negri, Oreste Scalzone and other prominent Autonomia intellectuals were singled out for repression. The reaction has in some cases been a furious back-pedalling, with criticisms of the BR for prematurely antagonizing the imperialists and supposedly touching off a repression too heavy to handle. AO leader Franco Piperno, before his arrest in Paris, proposed from hiding that an "amnesty" be agreed on, with revolutionary fighters giving up and returning to "legal" life while the imperialists freed prisoners and ended repression. To this hopelessly idiotic proposal the BR replied: "We are only at the start of the war and you already beg for a Truce".
Taisto Kansanmurha, ‘The Brigate Rosse: Politics of Protracted War in the Imperialist Metropolis.’
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Formaldeide
( Dal Web )
’77, e poi… Oreste Scalzone Mimesis, 2017 «Per ricordare la mia coccarda mi sono dipinto il naso di rosso e ho del prezzemolo nel naso per la croce di guerra Sono un vecchio combattente guardate come sono bello» Benjamin Péret È la disgrazia degli anniversari. Incitano i reduci a salire sulla ribalta. Chi ha vissuto certe esperienze del passato ed è ancora vivo nei suoi desiderius…
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Nanni Balestrini, Editoria e movimento (Gli autonomi vol. 3, DeriveApprodi Editore)
«[...] Contemporaneamente alla chiusura di "Quindici" nasce "Potere operaio". L'annuncio della costituzione del gruppo era stato dato alla fine di luglio '69 e in settembre ci fu a casa mia a Roma in via dei Banchi Vecchi la riunione di fondazione. Tra i partecipanti Toni Negri, Franco Piperno, Giairo Daghini, Oreste Scalzone, Sergio Bologna, Lapo Berti. Utilizzando la struttura di "Quindici", i rapporti e anche parte del materiale non pubblicato, ho preparato, con l’appoggio di Feltrinelli, una nuova rivista intitolata "Compagni,". L’idea era quella di continuare l’opera di "Quindici", offrendo all’azione e al dibattito del movimento uno spazio e una visibilità mediatica. Ne sono usciti solo due numeri, non solo per l’improvvisa scomparsa di Feltrinelli, ma piuttosto perché sono nati e si sono moltiplicati i giornali dei gruppi extraparlamentari: quotidiani, settimanali, mensili, e quindi la funzione di dar voce al movimento era cessata, e io ho cominciato a collaborare ai primi numeri di "Potere Operaio". La redazione della rivista era a Milano, nella casa di Giairo Daghini, la famosa comune di via Sirtori. Ricordo che con una vecchia Citroen DS andavo all’aeroporto a prendere Giairo Daghini e Oreste Scalzone che arrivavano all’ultimo momento con gli articoli del giornale. Ci precipitavamo in tipografia per far comporre i testi col piombo delle linotypes, correggere le bozze e impaginare. Ci mettevamo due giorni. Sempre per Potere operaio ho curato le pubblicazioni «Linea di massa», erano opuscoli su temi specifici, come per esempio sul lavoro tecnico-scientifico, curato da Franco Piperno, o sui Cub della Pirelli. Lasciata la Feltrinelli nel '73-74 ho fatto per la casa editrice Marsilio una collana dedicata a testi del movimento intitolata "Collettivo", dove sono usciti tra l'altro Nord e sud uniti nella lotta dello scrittore operaio Vincenzo Guerrazzi e Scrittura e movimento di Franco Berardi Bifo. Su "Linus" pubblicavo le poesie della Signorina Richmond, ironico personaggio metá poesia e metá rivoluzione e nel '76 da Einaudi la raccolta di racconti La violenza illustrata . Mi ero intanto trasferito a Milano dove ho curato con Bifo alcuni numeri della rivista dell'autonomia "Rosso" e mi sono occupato di un nuovo progetto editoriale: l'Ar&a. C'era stato un importante convegno a Orvieto, nel '76, con accesi dibattiti sui rapporti tra cultura e movimento. Era stato organizzato dalla Cooperativa Scrittori, creata da Luigi Malerba e Elio Pagliarani con altri scrittori provenienti dal Gruppo 63. Era l'idea dell'editoria alternativa che circolava dopo il Sessantotto, con esempi realizzati in Germania, e anche in alcune zone del movimento in Italia: gruppi di scrittori o politici che si pubblicano da soli, si fanno la loro casa editrice, se la autogestiscono. Si tratta di iniziative piú che lodevoli che peró devono affrontare difficoltá spesso insormontabili: la debolezza finanziaria, la scarsa competenza editoriale, la poca possibilitá di diffusione. Per risolvere questi problemi si è pensato a una struttura che potesse fornire i servizi di cui dispone un normale editore medio alle piccole iniziative non in grado di sostenerli per la loro dimensione ridotta. Il lavoro redazionale, la grafica, il rapporto con la tipografia e con la distribuzione nelle librerie, l'ufficio stampa, l'amministrazione, il magazzino sono i servizi indispensabile per poter esistere sul mercato librario e superare la fase dilettantesca e artigianale dell'editoria alternativa, affascinante ma inefficace e sempre in perdita. Con l'Ar&a il lavoro degli editori si limitava alla ricerca dei titoli, al rapporto con gli autori e a mettere a punto i libri che intendevano pubblicare. Veniva definita la programmazione, le date di uscita dei titoli, e poi una volta consegnato il manoscritto alla redazione centralizzata l'Ar&a provvedeva a tutto. Il lavoro redazionale e grafico era eseguito professionalmente. Accentrando la stampa su un'unica tipografia era possibile ottenere prezzi vantaggiosi, e la stessa cosa valeva per l'acquisto della carta in grandi quantitativi. L'ufficio stampa poteva offrire ai giornali una vasta gamma di libri di cui occuparsi. Il fatto di operare per diverse sigle permetteva di presentarsi con un buon numero di uscite regolari mensili a un distributore nazionale, che non aveva interesse a lavorare per chi produceva pochi titoli saltuari. Era stata creata una societá tra me, il giovane Luigi Durso che aveva procurato il finanziamento iniziale, e Gianni Sassi, personaggio dell'undreground milanese, proprietario della casa discografica Cramps per cui incidevano gli Area, che ne hanno suggerito il nome. Alcune sigle editoriali coinvolte preesistevano, come la Cooperativa Scrittori, le Edizioni delle donne e Multhipla di Gino Di Maggio, grande collezionista d'arte. Altre sono nate come emanazioni di riviste: L'Erba voglio di Elvio Facchinelli, le Edizioni Aut aut di Pierluigi Rovatti. Lavoro liberato di Francesco Leonetti era legata ai gruppi marxisti-leninisti, e I Libri del No di Dario Paccino ai comitati autonomi operai di Via dei Volsci, mentre Librirossi di Andrea Bonomi all'area autonoma milanese. Piú anomale le edizioni di Squilibri condotte da Dario Fiori detto Varechina che proponeva pamphlet provocatori come Un risotto vi seppellirá, materiali di lotta dei circoli proletari giovanili di Milano, e di Profondo rosso dedicate al thriller e inaugurate con i Racconti sanguinari curati da Dario Argento. Si producevano 7/8 titoli al mese, quanto un buon editore medio, i libri erano presenti nelle librerie, i giornali se ne occupavano, i ricavati delle vendite arrivavano regolarmente e venivano ripartiti con i diversi editori. Nel suo anno e mezzo di vita Ar&a arrivó a pubblicare piú di cento titoli, alcuni con un buon successo immediato come Il Superuomo di massa di Umberto Eco e Fantasmi italiani di Alberto Arbasino, oppure La fabbrica della strategia, 33 lezioni su Lenin di Toni Negri, Alice è il diavolo del collettivo A/traverso, e poi molti titoli delle Edizioni delle donne, in particolare S.C.U.M., manifesto per l'eliminazione dei maschi di Valerie Solanas. Ma nell'inverno 1978 l'Ar&a è costretta a interrompere la sua attivitá. Approfittando della lotta contro il terrorismo la repressione aveva cominciato a aggredire la parte piú esposta del movimento, l'informazione, l'editoria, le librerie, con continue perquisizioni e denunce. Minacce di arresto da parte dei carabinieri avevano convinto il socio finanziatore a sospendere temporaneamente le pubblicazioni, arresto che poi è diventato definitivo [...]».
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15 Years Catstar Recordings (2024) Mixed by: A-Bor aka Dj.Boolya [Chervonograd UA]
CD1 https://drive.google.com/file/d/1QIfBvkqYsKZLjlvQ3Mwk-o2gX0BrEyxI/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/hGnPD5zH CD2 https://drive.google.com/file/d/18mhP-2DJpTfRKIlQEy4A0Dogu_MqUews/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/gDSVrTMd CD3 https://drive.google.com/file/d/1F1ZmuMqJeZacAJBHZnRmxdFw8J-cseyT/view?usp=sharing https://pixeldrain.com/u/vVetTNUo
CD1 01.Sebastien Leger - Kanga (Original Mix) 02.Sebb Junior - Join Your Hands (Original Mix) 03.Robert Burian - You Got Me(Me & My Toothbrush Remix) 04.Platinum Doug - Brown Sugar (Croatia Squad Remix) 05.Dantiez Saunderson feat. Am2Pm - Do IT (Original Mix) 06.Nott & Alvis - Better With You (Original Mix) 07.Antoine Clamaran And Agua Sin Gas - Tonight (Original Mix) 08.Sharam Jey - 4 Your Mind 09.Enrico BSJ Ferrari - Never Be The Same (Original Mix) 10.Chuva Speaks Arab – Reckless Girl (Club Mix) 11.Block & Crown with Chris Marina - Reachin For The Stars (Original Mix) 12.Funkatomic - Love Connection (Caccini Mix) 13.Blaze & Arnold Jarvis & UDAUFL - Make The Time (Mattei & Omich Dub) 14.Afterman - The Magician (JL & Afterman Remix) 15.Block & Crown, Kegyi- Your Body (Original Mix) 16.Wild & Dann - Showdown (Original Mix) 17.Till West And Dj Delicious - Same Man
CD2 01.Detroit s Filthiest feat. Amina Ya Heard - Handprint feat Amina Ya Heard (Aeroplane Remix) 02.Sean Finn, DJ Wady, Moondark - Pasilda 03.Sebb Junior - Situation (Original Mix) 04.Agent Stereo - L.A. 2 Chicago (Original Mix) 05.Block & Crown, Dzialach - Rimini 1981 (Original) 06.DJ.A-BOR - If I Ever Feel Better (I d Go to the Disco) 07.Discotron, HP Vince - Woo Hoo (Jackin House Mix) 08.Danny Cruz - Mind Up (Tonight) 09.Block and Crown, Martina Budde - Paris Latino (Original Mix) 10.Jackers Revenge Feat. Lissat - Dancing Queen (Original Mix) 11.Block & Crown, Paul Parsons ft. Fonda - Tell It to My Heart (Extended Mix) 12.Block & Crown, Marc Rousso - Watchin Me (Original Mix) 13.Luca Debonaire - What A Feeling (Block & Crown & Vacuii Club mix) 14.Laurent Simeca & Crazibiza - MITA (Original Mix) 15.Luca Debonaire & Lissat - R.E.P.E.A.T. (Original Mix) 16.Michael Gray - The Weekend (Mat.Joe PRi MA Mix) 17.Da Lukas - Hot Chocolate (Original Mix) 18.Block & Crown, Bad Boy Bill feat. PJ - It s Like That (Original Mix) 19.Tony P. & Walter Scalzone feat. Mr. V - The Rhythm (N-You-Up Remix)
CD3 01.Sleeque - One for the Money (Michael Gray Extended Remix) 02.Block & Crown - Sweet Harmony (Nu Disco Clubmix) 03.Block & Crown and Paul Parsons - Hit It Once Again (Extended Mix) 04.M&S, The Girl Next Door - Salsoul Nugget (If You Wanna) (Jolyon Petch Club Remix) 05.Bob Sinclar - Save Our Soul 06.Block & Crown - Wild Disco Style (Original Mix) 07.Block & Crown, Paul Parsons - Let You Know 08.Federico Scavo - Gonna Make It Love (Original Mix) 09.Block & Crown - My Life (Extended Mix) 10.Block & Crown and Paul Parsons - Try Again (Extended Mix) 11.Block & Crown, Paul Parsons - Under Control (Clubmix) 12.Block & Crown - Tropicana Sweat 13.B27 - Discman 14.Block & Crown - Da Phunk Rhymin (Original Mix) 15.Luca Debonaire - The Real Life (Original Mix) 16..Scotty Boy, Lizzie Curious - Loneliness (Original Mix) 17.VenomiS & DJ PP Ft. Lady Vale - House Jack (Original Vocal Mix) 18.Tough Art, Zukk - Homeless 19.Junior Jack, SESA, Sharon Phillips - Another Thrill (Like This) (Extended Mix)
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Canottaggio
Il campano Alfonso Scalzone è Campione d'Europa
Alfonso Scalzone non sbaglia un colpo. Dopo i trionfi del 2018, con la ciliegina sulla torta della medaglia d’oro al mondiale, l’alfiere del Reale Yacht Club Canottieri Savoia torna a strabiliare. Questa volta lo fa nel quattro di coppia pesi leggeri maschile, capace di conquistare il primo posto ai campionati europei di Lucerna. Con Alfonso Scalzone (RYCC Savoia) c’erano Catello Amarante (Marina Militare), Gabriel Soares (Marina Militare) e Lorenzo Fontana (SC Menaggio): i quattro azzurri hanno vinto il titolo su Olanda e Francia grazie ad una seconda parte di gara in cui hanno dimostrato tutta la loro superiorità sugli avversari. Nelle altre gare, quinto posto nel quattro senza senior maschile per il nostro Socio Benemerito del Circolo Savoia, Matteo Castaldo (Fiamme Oro), a bordo con Bruno Rosetti, Cesare Gabbia e Marco Di Costanzo. “Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, con Francia, Turchia e Olanda che sarebbero partite forte, e così è stato - ha detto Scalzone -. Sul passo però siamo stati più forti, abbiamo mantenuto il vantaggio e poi in chiusura abbiamo incrementato, andando a vincere”
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Doppio Grezio e Fontanarosa boom! L'Albanova torna alla vittoria
Doppio Grezio e Fontanarosa boom! L’Albanova torna alla vittoria
Tre gol e tre punti in cascina per l’Albanova. I biancazzurri si impongono per 3 a 1 sul Sant’Antonio Abate allo Scalzone ancora deserto, al termine di una partita dominata in lungo e in largo. La squadra di Ciaramella ritrova la vittoria e sale a quota 29 in classifica, nella pancia del gruppone di testa. *LA PARTITA* – Out Gianfagna e Pontillo, Ciaramella lancia Damiano in attacco e Giuliano…
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under Empire, the very persistence of the formal trappings of the state is part of the strategic maneuvering that renders it obsolete. insofar as Empire is unable to recognize an enemy, an alterity, an ethical difference, it cannot recognize the war conditions it has created. there will be therefore no state of exception as such but a permanent, indefinitely extended state of emergency. the legal system will not be officially suspended in order to wage war against the domestic enemy, against the insurgents, or whatever else; to the current system will simply be added a collection of ad hoc laws designed to fight the unmentionable enemy. “common law will this transform into a proliferarive and supererogatory development of special rules: the rule will consequently become a series of exceptions” (Luca Bresci, Oreste Scalzone, Italia: la excepción es la regla)
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