#Salvaguardia del territorio
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Come diventare guardia forestale: guida completa
Se vuoi diventare guardia forestale, questa guida è fatta per te. Le guardie forestali proteggono e conservano la natura. Il loro lavoro include sorvegliare gli alberi, monitorare animali e piante, e gestire gli incendi. Le loro attività quotidiane includono anche l’educazione del pubblico e l’applicazione delle leggi ambientali. Questo lavoro richiede dedizione e passione per la…
#Carriera ambientale#Formazione per guardia forestale#Guardaparco#Lavoro nella natura#Pianificazione forestale#Risorse naturali#Salvaguardia del territorio#Sicurezza ambientale
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NO NON CI PAGHERANNO LE PENSIONI - il basso livello dei redditi medi degli stranieri (13.000€ anno) comporta che non versano imposte e non contribuiscono al sostegno della fiscalità generale.
Inoltre, avendo tipicamente nuclei familiari numerosi (con la possibilità di autocertificare i figli che vivono all’estero, circostanza molto difficile da verificare), ciò consente detrazioni fiscali e la percezione di assegni familiari, l’accesso prioritario rispetto agli italiani a molte integrazioni al reddito, quali i contributi all’affitto, gli alloggi popolari, gli asili nido.
Il che significa una differenza tra quanto versano e quanto usufruiscono per titoli di sanità e di altri servizi e assistenze, con uscite di circa 16 miliardi a carico del bilancio pubblico (...). Da ciò si evince quanto sia falsa e infondata la tesi che “gli immigrati ci pagano le pensioni”, semmai sono un onere rilevante.
Tra l’altro, gli immigrati si avvalgono del diritto di inviare nei loro Paesi di provenienza parte dei guadagni: sono circa 5 miliardi l’anno che non vengono spesi nel territorio italiano e nella sua economia. (...) Inoltre, l’immigrato che fa ritorno nel proprio Paese (...) chiede i trasferimenti dei contributi versati in tale Stato. (...)
Tutte le nazioni del mondo, circa l’ingresso degli immigrati, pretendono il possesso preventivo di un contratto di lavoro: ad esempio Regno Unito, Canada, Usa, Australia (...). Si può aderire online e partecipare a un’intervista o a un colloquio da remoto in videoconferenza. Anche l’Italia ha simili liste quantificate in quote. Come mai coloro che giungono sui barconi, tutti dotati di cellulare, invece di farsi traghettare dalle Ong non accedono alle liste del Ministero Interno e si mettono in contatto con i datori di lavoro, per un colloquio online? Non hanno i requisiti? Allora non possono entrare.
Evidentemente (...) ci sono interessi per favorire l’ingresso illegale di migranti, (...) un sistema di fondi e contributi che arricchiscono organizzazioni e soggetti coinvolti nel miliardario affare della cosiddetta accoglienza (il famoso "business più lucroso del traffico di droga", cit. un protagonista della prima ora, Buzzi)
Solo in Italia si consente l’ingresso di stranieri che non sono in grado di mantenersi ed entrano senza alcun reddito o patrimonio. (...)
(G)li altri Paesi (...) intendono attrarre immigrati che vogliono scambiare lavoro in cambio di una retribuzione, non una immigrazione finalizzata allo sfruttamento dello Stato sociale (...). Senza questa clausola di salvaguardia il Paese si sta trasformando in una sorta di bancomat al servizio delle popolazioni mondiali bisognose, rendendo insostenibile la spesa pubblica, il welfare e l’equilibrio dei conti pubblici.
da https://opinione.it/politica/2023/09/28/elena-vigliano_migranti-pensioni-welfare-contribuenti-reddito/
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Dai su, la cultura in Italia intesa come sviluppo, educazione al bello, salvaguardia del territorio, non è mai contata un cazzo. È inutile che ci stracciamo le vesti, abbiamo avuto come nazione la botta di culo di avere un patrimonio artistico impressionante, i turisti verrebbero lo stesso anche se avessimo al governo Pol Pot o Kim Il Sung. E così ci siamo ritrovati come ministri i Sangiuliano, la Melandri, Sandro Bondi, Galan, Franceschini etc etc. Ogni tanto ne abbiamo avuto qualcuno di buono ma sono casi rari.
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo
Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo. La Festa de Lo Pan Ner fa parte di un evento diffuso e transfrontaliero, giunto alla ottava edizione, condiviso con le Regioni Valle d’Aosta e Piemonte (Val d’Ossola e Comune di Lozzolo) e i Paesi confinanti, Svizzera (Valposchiavo in Canton Grigioni e Canton Vallese), Francia (Parc des Bauges) e Slovenia (Alta Val Sava). Brescia, Bergamo, Varese e Sondrio sono le province lombarde che sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 offrono una serie di appuntamenti dedicati alla Festa de “Lo Pan Ner - I Pani delle Alpi”. Oltre 40 comunità, con 42 forni e antichi mulini, in particolare della Valtellina e della Valle Camonica, accomunate, nei secoli, dalla coltura della segale, che ha svolto un ruolo fondamentale nella tradizione gastronomica alpina e nella gestione del territorio, preparano il pane utilizzando segale e frumento, macinati in loco negli antichi mulini rimessi in funzione, e riattivando per le giornate di festa i forni privati e comunitari. Laboratori didattico-sensoriali per bambini e scuole sono pensati per avvicinare le nuove generazioni all’arte della panificazione, perché non vada perso un patrimonio di saperi, a salvaguardia delle identità territoriali, ma anche dell’ambiente e della economia locale. In alcune località, si può assistere alla semina della segale e al taglio del grano saraceno, fare visite ai musei etnografici ed ecomusei, per scoprire gli strumenti più antichi d’uso nella panificazione. In particolare, aderiscono alla festa: Ecomuseo di Valfurva, Ecomuseo della Resistenza del Mortirolo (organizza iniziative nelle due province di Sondrio e Brescia), Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio, Ecomuseo Concarena – Montagna di luce ed infine Ecomuseo del Vaso Re. In provincia di Brescia, a Bienno tra ‘I borghi più belli d’Italia’, si può visitare il Mulino Museo del 1400 di via Glere, funzionante grazie all’energia e alla forza dell’acqua portata nel borgo dal canale artificiale Vaso Re. Il 14 ottobre, alle ore 19:00, aperitivo a Casa degli Artisti con prodotti locali e pane di segale. A Cormignano e Davena di Vezza d’Oglio, merenda e colazione al forno con un fine settimana ricco di eventi dedicati alle tradizioni; a Doverio di Corteno Gorgi è ancora attiva un’antica Vicinia proprietaria di un caseificio turnario visitabile, esibizione dei norcini, una cerimonia di panificazione negli antichi forni, laboratori, visita a cantine, mercatini. Molte altre attività si svolgono a Malegno, Ossimo, Cerveno, Saviore dell’Adamello, Garda di Sonico, Vezza d’Oglio, Monno. Nel territorio di Sondrio, a Grosio, Grosotto e Mazzo, in Valtellina, i visitatori possono percorrere la via del pane. Si parte la mattina con una colazione nei campi di saraceno di Grosio, si cammina in un castagneto secolare per arrivare a Grosotto e visitare un antico mulino. A Mazzo si panifica nell’antico forno del Palazzo Lavizzari. Altri appuntamenti a Pila Boscarini di Teglio, Ponte Valtellina, Mello, Traona, Valfurva, Aprica e Castione Andevenno. A Cedrasco una mattinata dedicata ai ragazzi per riscoprire l’antica arte del mugnaio presso l’ex Mulino Oberti e un laboratorio per la preparazione dei biscotti. Dopo una breve escursione sul sentiero della “civetta”, che porta alla comunità di Fusine, i biscotti tradizionali vengono cotti al panificio Viganò. Si festeggia nell’area di Varese: a Cuirone ed Albizzate si può gustare la Brusela cotta negli antichi forni, un dolce tipico della zona preparato per l’occasione con farina di segale, farina di mais e uva americana. In provincia di Bergamo: a Vilminore, festa dell’antico forno di Pianezza. La farina distribuita nelle comunità (circa 400 kg) è tutta locale. Permette di riscoprire i piccoli produttori che, con grande passione, conservano le colture tradizionali e mantengono il paesaggio agricolo di montagna. Il programma completo e dettagliato delle feste si trova sul sito www.comunitadellasegale.it Per chi non può attivamente partecipare in loco, sabato 14 ottobre si può seguire in anteprima quello che succede in alcune comunità sulla pagina Facebook Intangible Search e sul sito www.comunitadellasegale.it. Durante la diretta, incontri con esperti, agricoltori, cuochi e fornai per scoprire insieme l’affascinante mondo della panificazione. La Festa de Lo Pan Ner di Lombardia è un evento organizzato da Regione Lombardia – Direzione Generale Cultura (Archivio di Etnografia e Storia Sociale) in collaborazione con ERSAF, Enti locali e Associazioni del territorio. L’elenco di tutti gli appuntamenti è disponibile su: www.comunitadellasegale.it www.lopanner.com/main Segui la festa de Lo Pan Ner su Facebook: @comunitadellasegale @intangiblesearch #LoPanNerLombardia #LoPanNerLombardia23... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Eletto il Presidente di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese
Nella mattinata del 17 dicembre, nelle diverse Zone della Provincia di Torino, si sono tenuti i congressi di Italia Viva per l'elezione dei Presidenti.
Si è conclusa la stagione dei referenti "Nominati" con l'elezione di nuovi Presidenti, di Zona, Provincia e Regione.
Per il Chierese-Carmagnolese è stato eletto per acclamazione Pier Antonio Pasquero.
Ecco il programma presentato dal Presidente al Congresso zonale:
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese si è caratterizzata in questi anni per essere particolarmente attiva sul territorio, su diverse tematiche, due fra tutte sono state la promozione della nascita e lo sviluppo del distretto del cibo e l’intervento determinate contro l’insediamento di un enorme allevamento intensivo di maiali a Poirino.
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese è stata molto di più di un semplice “comitato elettorale”. Non si è limitata a declinare a livello locale le iniziative nazionali. Ha fatto politica territoriale, lo ha fatto ingaggiando un dialogo e un confronto di idee con tutti i cittadini che amano approfondire le tematiche pubbliche.
Italia Viva continuerà ad esercitare la sua presenza sul territorio con impegno rinnovato. Il nostro primo obiettivo sarà quello di contribuire con tutti gli strumenti possibili a creare una identità di territorio e a consentire al territorio di mettere a frutto i suoi talenti e le sue potenzialità. Italia Viva porterà ai cittadini le posizioni dei migliori esperti sui vari temi di interesse locale e regionale:
lo sviluppo economico della Regione e le sue ricadute sul nostro territorio;
la gestione del Sistema Sanitario Regionale e l’impatto sui cittadini;
La salvaguardia dell’ambiente, le pari opportunità e altro.
Il 2024 vedrà l’organizzazione di numerosi eventi su questi e su altri temi di interesse locale e regionale. Italia Viva intende contribuire a determinare scelte strategiche utili al territorio, introducendo nel dibattito pareri autorevoli e competenze reali.
La nostra azione sarà “sovracomunale” e supporterà le amministrazioni che metteranno in atto politiche e azioni che superano i campanilismi, che creano sinergie, economie di scala e che migliorano e semplificano la vita dei cittadini.
Collaboreremo senza posizioni pregiudiziali, caso per caso, con chiunque condivida concretamente i nostri obiettivi.
Faccio politica da oltre quarant’anni, la faccio con passione, non cerco né visibilità né cariche, spero di poter continuare a farla con Italia Viva per contribuire a far crescere la nostra zona, la nostra Regione, il nostro Paese, la nostra Europa.
PIER ANTONIO PASQUERO
CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELL’AREA OMOGENEA METROPOLITANA 11 DI TORINO
#italiaviva#italia viva#italiavivadelchierese#chieresecarmagnolese#carmagnola#reneweurope#congresso#chieri#pino torinese#poirino
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Antitesi - Io sono Teofilatto dei Leonzi, famiglia bizantina discendente da Bicefalo primo. Ti vedo... e ti piango
Sintesi -Dai su, la cultura in Italia intesa come sviluppo, educazione al bello, salvaguardia del territorio, non è mai contata un cazzo. È inutile che ci stracciamo le vesti, abbiamo avuto come nazione la botta di culo di avere un patrimonio artistico impressionante, i turisti verrebbero lo stesso anche se avessimo al governo Pol Pot o Kim Il Sung. E così ci siamo ritrovati come ministri i Sangiuliano, la Melandri, Bondi, Sgarbi, Franceschini addirittura come pres del consiglio Boldrini e Pivetti. Certo ogni tanto ne abbiamo avuto qualcuno di buono ma sono casi rari in un mare di metastasi...la cultura italiana di questi tipi e più da bottiglie di champagne servite con quei fuochi d'artificio cafonal in stile arabo povero, la fazzolettata e la Carrà in versione tecno che vorrebbe essere noblesse oblige invece sa più di Gomorra da povero, è tutto questo lo troverò sempre
di una cafonata totale....Rustica progenie, semper villana fuit..
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Interporto Gela APS, Mediterranean Cup’s ASD e Guardia Nazionale Ambientale in sinergia per il territorio
Un nuovo, significativo sviluppo verso la salvaguardia del territorio e dell’ambiente: Interporto Gela APS e Mediterranean Cup’s ASD stringono una partnership con la Guardia Nazionale Ambientale per le province di Caltanissetta ed Enna, consolidando una rete di protezione e promozione delle risorse naturali locali. Guidata da Liborio Pirrello, figura di spicco alla guida di Interporto Gela APS e…
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paese d'ombre, giuseppe dessì (il maestrale, 1972)
“Che cos’è l’amore, si chiedeva, se poi quando si soffre non si trovano nemmeno le parole giuste per consolarsi. Concluse che l’amore è muto, e che per questo si possono amare anche le bestie, che non parlano. Lei e Angelo non si erano mai detti molte parole. Si erano amati, si amavano in silenzio.”
Questo libro mi fu consigliato, ormai alcuni anni fa, da una persona che fin da subito mi colpì per la sua cultura e la sua vicinanza al territorio, che percepii fin dalla prima conversazione con lei. Non ho suoi contatti da un po’, eppure ancora mi porto nel cuore il calore di quella prima conversazione, da cui traspariva un fortissimo amore per le foreste e colline da cui proveniva, e che in qualche modo riuscì a trasmettere anche a me.
È questo stesso amore per la natura ciò che funge da base per la storia raccontata in Paese d’ombre, romanzo di Giuseppe Dessì vincitore del Premio Strega nel 1972. Il Paese di cui si parla è Villacidro, qui mascherato sotto il nome di Norbio, luogo natale dell’autore, a cui egli dedica quella che è una lunghissima lettera d’amore, per i suoi abitanti, il suo territorio, la sua storia e cultura. Infatti, pur ruotando intorno alla vita di un singolo personaggio, Angelo Uras, ciò che dà linfa al romanzo è proprio la storia corale dei vari cittadini, i quali formano un mosaico di vite e avvenimenti capace di ritagliarsi il suo posto nella Storia. A fare da cornice, poi, è proprio Lei: nel libro sono infatti presenti i principali episodi storici avvenuti tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, visti da una prospettiva sarda, che spesso si tende a ignorare in nome di una presunta prospettiva italianizzata, che tralascia i sentimenti delle regioni minoritarie, in particolare nel periodo post-unificazione. Ciò che colpisce è la visione di una Sardegna terra di confine, mal integrata rispetto alle regioni del Nord, e da sempre vista più come una colonia da sfruttare che una parte integrante del nuovo Stato, in realtà anch’esso poggiante su deboli fondamenta.
“La salvaguardia delle foreste sarde non interessava ai governanti piemontesi. La Sardegna continuava ad esser tenuta nel conto di una colonia da sfruttare, specialmente dopo l’unificazione del Regno, e i suoi abitanti eran considerati alla stregua dei briganti calabresi. Il governo regio e i fanatici dell’unificazione non avevano tenuto conto delle differenze geografiche e culturali, e avevano applicato sbrigativamente a tutta l’Italia un uniforme indirizzo politico e amministrativo. I politici, legati agli interessi del governo, predicavano la rassegnazione. I sardi si convincevano di essere sudditi e non concittadini degli italiani, e sempre più si abbandonavano alla loro secolare apatia e alla totale sfiducia nello Stato.”
Acquisiscono così nuova importanza fatti come l’introduzione della Legge delle Chiudende nel 1820, i cui echi permeano le vicende dei personaggi, in particolare di Angelo, homo novus motore del romanzo, che da povero contadino riceve una piccola fortuna, la quale servirà a dargli una posizione e un nome, crescendo man mano di più. Ciò che però non perde mai è la sua vena ambientalista, la quale diventa così uno dei messaggi principali del libro, e che lo porterà a difendere con forza e amore le foreste e i boschi del suo paese, ottenendo sempre più rispetto da parte dei suoi concittadini, dai quali fin da bambino era amato per il suo coraggio, i suoi ideali saldi e la sua moderazione.
“- Solo per piantare i pini - disse Angelo calmo. - Voi avete lasciato distruggere le foreste, io voglio piantarle di nuovo. - Ma perché proprio pini; perché pini e non querce?… I pini non danno frutti, non rendono. - Ma sono belli. Puliscono l’aria, fermano l’acqua e… non sono buoni da bruciare nelle fonderie. - Pura follia! - sospirò il vecchio Loru ormai più che novantenne. - Si tratta, per ora, di un progetto. Spero di riuscirci. - Ma chi te lo fa fare? - Mi piace. Fra cento anni questo paese… - Fra un secolo il cuore di questa gente sarà duro come è sempre stato. - Il cuore… l’anima... non m’importa di queste cose - disse Angelo tracannando d’un colpo un bicchierino d’acquavite. - Per questo non ho voluto farmi prete. Dopo pochi anni i pini erano quindicimila: una vera pineta giovane e vigorosa. Oggi, quasi un secolo dopo, a dispetto della cattiva amministrazione e della lottizzazione più volte minacciata e sempre incombente, i pini sono centocinquantamila e quando il vento soffia, rumoreggiano come il mare. Salendo verso la chiesetta, se ne vedono alcuni enormi, con i rami grigiastri come sconvolti da un vento cosmico che li abbia investiti, ma come il vento eterni, indistruttibili.”
Non solo Angelo, però, come già accennato, interviene nel libro: i personaggi sono tanti, ognuno dei quali è caratterizzato pienamente, e da cui è quasi difficile staccarsi a lettura finita. Uno di quelli che più mi è rimasto nel cuore è Sante Follesa, minatore a Buggerru, strenuo difensore dei diritti dei minatori. Per mezzo della sua figura ricevono un posto nel libro i fatti avvenuti nella cittadina mineraria nel settembre 1904, tristemente noti per l’eccidio che fu perpetuato nei confronti dei lavoratori in sciopero da parte dell’esercito italiano.
“Mi pare - disse Angelo - che ci sarebbe voluta più moderazione sia da una parte che dall’altra. Avete assalito i soldati: al loro posto, chiunque avrebbe fatto lo stesso. - Ma la questione sta proprio lì: i soldati non dovevano essere dov’erano. Li hanno fatti venire a Buggerru per spararci addosso e loro hanno sparato. No, non è questo il modo di risolvere le vertenze. - Tutti voi - continuò Sante - detestate la violenza e per voi gli armamenti non sono violenza. Gli altri subiscono, emigrano, non votano perché nullatenenti e analfabeti, e se si radunano in piazza per far valere le loro ragioni, gli si spara addosso. Voi, Angelo Uras, siete un uomo giusto, amministrate questo paese come se fosse roba vostra, come un padre di famiglia, ma non basta per cambiare il mondo. E il mondo ha bisogno di essere cambiato. Ci sono dei diritti uguali per tutti. E per questi diritti io sono pronto anche alla violenza. - Vuoi fare la rivoluzione? - chiese Angelo con tono scherzoso. - Se è necessario - rispose Sante con fermezza. - Non mi piace, come non piace a voi, ma non vedo altra soluzione. E quando si sparerà sul serio, io non sarò dalla vostra parte.”
Infine, come per chiudere un cerchio, vorrei focalizzarmi su un altro dei numerosi punti di forza di questo romanzo: le descrizioni. Anche a rischio di risultare pesante in alcuni punti, per via della mancanza di avvenimenti salienti, lo stile di scrittura poetico e appassionato riesce a rendere giustizia alla bellezza narrata in queste pagine: amore, natura, vita e morte trovano posto in queste vicende come in un quadro dipinto con sapienza, e numerosi passaggi riescono a smuovere nel lettore questi sentimenti in maniera fortissima.
“A Cagliari, sotto l’ampia tettoia della stazione furono circondati da un nugolo di piccioccus de crobi, i piccoli facchini cagliaritani, scalzi, vestiti di stracci e vispi come passeri, con le loro gialle corbule di giunco, sempre pronti a trasportare qualsiasi merce per pochi centesimi. Angelo di solito non rifiutava i loro servigi quando passava per il mercato a fare acquisti, prima di prendere il treno del ritorno; ma quel giorno era stanco e se li levò di torno in modo sbrigativo. Montarono sul tram a cavalli stracarico di gente sudata e impaziente, fiaccata dallo scirocco che portava, attraverso il mare, il fiato ardente del deserto africano. Pareva di essere ancora in piena estate. Il tram infilò la via fiancheggiata a sinistra dai grandi palazzi con gli alti portici ombrosi e a destra dai colossali ficus elastica dal fogliame folto, carico di polvere. Tra il fogliame s’intravedevano le locomotive e i piroscafi neri e rossi attraccati nella darsena accanto alle imbarcazioni a vela dalla poppa rotonda, quasi appoggiata alla banchina sulla quale si affaccendavano i facchini. Sul vocìo e lo sferragliare confuso, si alzavano tratto tratto il fischio delle locomotive o l’urlo cupo delle sirene. La via Roma era stipata di gente che non si capiva bene dove andasse, cosa facesse in quell’ora afosa, mentre il sole, nascosto dietro cumuli di nuvole, la accendeva di giallo, rosso, arancione, verde, turchino. Anche le facciate dei palazzi e le torri più alte del castello con le case stipate, stratificate fra ciuffi di palme e di agavi e i contrafforti dei bastioni medievali, si tingevano di quei colori fantastici che presto si sarebbero spenti lasciando la città sotto un cielo di ametista.“
Concludendo, questo non può che essere un libro da consigliare a tutti, non solo ai sardi, che sicuramente si ritroveranno nelle vicende di Angelo e dei suoi compaesani, ma anche chi della Sardegna sa ancora poco, perché in quest’appassionante cronaca di vita potranno cogliere un’occasione in più per entrare in contatto con questa terra ancora troppo bistrattata da chi non la comprende a pieno.
Una dolcissima dedica ricca d’amore all’Isola, che al tempo stesso in queste pagine si pone contro ogni guerra e sfruttamento inumano a danno dei suoi abitanti.
“In quel momento, mentre si alzavano i bicchieri e si brindava a non so quale felicità futura, dalla quale Marco e sua madre erano esclusi, in un punto lontanissimo, nella notte, morivano centinaia, migliaia di uomini. Anche se il babbo non stava morendo in quel momento, una pallottola poteva passare a un palmo dal suo cuore.”
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Wärtsilä Italia, firmato al Mimit l'Accordo di Programma: salvaguardati Polo industriale e livelli occupazionali
È stato firmato a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese, l'Accordo di Programma che dà il via al trasferimento delle attività del sito di Bagnoli della Rosandra a Msc, società italo-svizzera leader nel settore della logistica e prima compagnia di trasporto marittimo al mondo. Presenti alla firma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, di Wärtsilä e di Msc, del comune San Dorligo della Valle, di Confindustria Alto Adriatico, delle organizzazioni sindacali nazionali, dell’autorità portuale e referenti di Rete Ferroviaria Italiana. Con la firma del documento Msc si impegna formalmente - tramite la neocostituita società Innoway Trieste, che vede come soci paritetici il Gruppo Msc e Innofreight - alla riconversione dello stabilimento e alla attuazione del piano industriale nei prossimi mesi con un investimento da circa 100 milioni di euro nell'impianto. Il rilancio e la reindustrializzazione del sito prevede l'avvio della produzione di vagoni ferroviari altamente tecnologici per il trasporto merci assorbendo tutti i 261 lavoratori in esubero da Wärtsilä. Un’operazione che permetterà ulteriori ricadute positive sull’occupazione anche in riferimento alla situazione delle imprese dell’indotto. Dal punto di vista produttivo, l'obiettivo è quello di arrivare a realizzare 1000 vetture l’anno entro massimo 36 mesi e occupare oltre 300 persone. La multinazionale finlandese, dal canto suo, si impegnerà comunque a garantire i livelli occupazionali nelle sedi italiane in cui operano 700 lavoratori. "Si conclude così nel migliore dei modi una crisi durata oltre due anni, attraverso il concorso corale di tutti gli attori: un successo del sistema Italia", ha dichiarato il ministro Urso. "Abbiamo salvaguardato i posti di lavoro e avviato a riconversione un sito industriale che era destinato a chiudere con l'intervento di un player internazionale pronto a sviluppare un progetto duraturo per il territorio ad alto contenuto tecnologico. Per questo la vertenza Wärtsilä sarà un esempio anche per altre crisi aziendali che il Mimit sta portando a soluzione positiva. Con la partecipazione di tutti è stato possibile portare a termine l'Accordo di Programma in soli 4 mesi, che ridisegnerà una parte significativa delle aree portuali e retroportuali di Trieste", ha aggiunto il ministro". Il Sottosegretario Fausta Bergamotto ha evidenziato come "con la sottoscrizione dell’accordo di programma abbiamo dato il via al percorso di reindustrializzazione del sito di Wärtsilä Trieste. Una crisi iniziata due anni fa che si chiude con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e con una prospettiva di importanza strategica per la Nazione". “La firma di questo accordo di programma scongiura una delle peggiori crisi occupazionali che la Regione ha dovuto affrontare e conferma la strategicità del territorio nel contesto produttivo italiano ed europeo aprendo la strada a nuove opportunità di sviluppo e crescita economica” ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Nell’arco degli ultimi due anni la Regione è sempre stata al fianco dei lavoratori ha messo in campo tutte le risorse a propria disposizione ma è importante sottolineare che quello raggiunto oggi è un risultato ottenuto grazie alla stretta e fattiva collaborazione tra tutti i soggetti, pubblici e privati, intervenuti dal momento dell’annuncio della decisione di Wärtsilä Italia di concentrare la produzione in Finlandia, cessando l'attività produttiva nel sito di Bagnoli della Rosandra”, ha aggiunto il Governatore. “Desidero quindi ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a sventare una crisi che ha messo a rischio centinaia di posti lavoro, a partire dal Gruppo Msc (Medlog Holding Italia e InnoWay Trieste), dal Governo e dai ministeri coinvolti, che hanno dimostrato grande attenzione a questa vicenda, senza dimenticare l’importante ruolo svolto dalle associazioni di categoria, dalle sigle sindacali e dagli enti coinvolti”. Il Gruppo MSC e Innofreight, soci paritetici della newco Innoway Trieste, hanno dichiarato: "Siamo davvero soddisfatti di aver siglato l'accordo odierno che ci permetterà di procedere ora speditamente con la riconversione dello stabilimento per realizzare un nuovo polo industriale innovativo e all'avanguardia in Europa, in grado di produrre, a regime, almeno 1.000 vagoni ferroviari all’anno. Un risultato che premia il grande lavoro di squadra e l'impegno di tutte le parti in campo. Un accordo che non si sarebbe mai potuto raggiungere senza il contributo delle parti sociali, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Regione Friuli-Venezia Giulia, di Confindustria Alto Adriatico e di tutti gli attori istituzionali coinvolti che ringraziamo per l'impegno e la preziosa collaborazione", ha proseguito la società. Poi concludono: "Un ringraziamento speciale ai lavoratori che sono stati fondamentali per il successo del nostro progetto. Nei prossimi mesi inizieranno le procedure per lo smantellamento delle strutture presenti nel sito e l’allestimento dei nuovi macchinari necessari per le linee produttive, procedendo poi per fasi progressive. L'obiettivo è quello di realizzare entro il 2025 i prototipi dei primi carri ferroviari destinati ad ottenere tutte le certificazioni per poi avviare subito la produzione di serie e lo sviluppo di tutte le innovazioni successive. Parallelamente, saranno realizzati programmi di formazione per i dipendenti con un progressivo incremento dell’attività produttiva che si prevede raggiungerà il pieno regime nel 2027". “La firma dell’Accordo di Programma è un risultato importante e non scontato, raggiunto grazie alla collaborazione di tutti, amministrazione pubblica, organizzazioni sindacali e soggetti privati", ha dichiarato Michele Cafagna, Amministratore Delegato di Wärtsilä Italia. "Una tappa che vuole essere un punto di partenza per la crescita e lo sviluppo dell’area di Trieste che vedrà tutti protagonisti. Per Wärtsilä , Trieste e l'Italia rimarranno sedi importanti per le attività di ricerca e sviluppo, vendita, sourcing, services, project management e formazione.” Read the full article
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A GROSSETO NASCE IL CLUB DELLA BISTECCA TARGATO MACELLERIA LAGANGA
È nato a Grosseto il Club della Bistecca, la community della Macelleria Laganga ideata in occasione dei 50 anni della bottega che ha l’obiettivo di offrire un’esperienza unica e coinvolgente ai propri clienti. I fratelli Andrea, Serena e Marco Laganga (in foto) credono fermamente nell’importanza di sostenere l’economia locale e promuovere pratiche alimentari responsabili e sostenibili, nel pieno rispetto dell’animale, del territorio, dell’ambiente e delle scelte e stili di vita di ognuno. Attraverso il Club della Bistecca la macelleria si impegna ad insegnare la cura della selezione delle carni provenienti da allevamenti locali garantendo la loro qualità e provenienza. In questo modo, si adopera per sostenere l’economia locale e contribuire anche alla salvaguardia dell’ambiente nell’ottica di fare la propria parte — e sensibilizzare a farlo — nel ridurre l’impatto ambientale dell’industria alimentare. In linea con questa filosofia, il Club della Bistecca offre a chi deciderà di entrare a farne parte la possibilità di conoscere e apprezzare le migliori carni provenienti anche da allevamenti nazionali e internazionali che condividono i valori della Macelleria Laganga per allargare conoscerne, tipologie, mode e culture.
Il Club della Bistecca promuove inoltre lo spunto sul risparmio alimentare incoraggiando i membri a sfruttare al massimo ogni parte della carne. I professionisti — i sommelier della carne — che prenderanno parte ai vari appuntamenti condivideranno con i membri del Club consigli su come utilizzare anche le parti meno conosciute offrendo ricette e suggerimenti per creare piatti deliziosi e sostenibili. I membri del Club della Bistecca avranno accesso infine ad una serie di vantaggi esclusivi: consulenza personalizzata, eventi esclusivi e offerte dedicate, una raccolta punti bistecca con i quali sarà possibili ricevere in omaggio Coltelli da Bistecca pregiati, un bollino di riconoscimento per aver partecipato alle varie iniziative.
Per diventare membri del Club della Bistecca è possibile iscriversi gratuitamente direttamente in Macelleria Laganga a Grosseto. Info e regolamenti sul sito web della macelleria (link: www.macellerialaganga.com).
Fonte: Eurocarni, 7/24
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✅ Fondi per interventi su opere idrauliche e messa in sicurezza del territorio: il DPCM in #Gazzetta
👉 Le risorse sono destinate a interventi in aree particolarmente vulnerabili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive
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Fai Cisl in Sardegna per la campagna ecologica “Fai bella l’Italia” In occasione della Giornata Mondiale de... #Faibellal’Italia #faicisl #onofriorota #sardegna https://agrpress.it/fai-cisl-in-sardegna-per-la-campagna-ecologica-fai-bella-litalia/?feed_id=5667&_unique_id=665ff29ae4d8f
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Giornata mondiale patologie eosinofile: Napoli illuminata di magenta
Napoli si illumina di magenta per celebrare il World Eosinophilic Deseases Day, la Giornata Mondiale dedicata alle patologie eosinofile. L’iniziativa promossa dall’associazione Eseo Italia, giunta al terzo anno, rientra nell’ambito del mese di sensibilizzazione per le patologie eosinofile,con il 22 maggio che sarà dedicato all’European EoE Day. Giornata mondiale patologie eosinofile: Piazza del Plebiscito a Napoli La città di Napoli ha aderito alla campagna di sensibilizzazione autorizzando l’illuminazione con il colore magenta, simbolo della campagna ESEO Italia 2024, del colonnato di Piazza del Plebiscito. Ad aderire anche Portici con l’illuminazione della sede comunale mentre a Pompei, ad illuminarsi di magenta è stata la Casina dell’Aquila, all’interno del Parco Archeologico di Pompei. L’iniziativa promossa da ESEO Italia (Associazione di famiglie contro l'esofagite eosinofila), è replicata in oltre 20 luoghi simboli del Paese ed ha come obiettivo la promozione di una corretta educazione sanitaria attraverso attività e progetti mirati a garantire con la sensibilizzazione una riduzione del ritardo diagnostico per i pazienti con patologie gastrointestinali eosinofile, orientarli nei percorsi di cura, creare network con interlocutori nazionali ed internazionali che a vario titolo possono favorire azioni a sostegno dei pazienti, per migliorare la qualità delle cure, la salvaguardia dei diritti ed in generale la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie. Monumenti illuminati ma anche una fitta campagna di sensibilizzazione fatta di eventi e di consulenze gratuite in tanti centri distribuiti su tutto il territorio, pronti a visitare pazienti che presentano una sintomatologia sospetta. Locandine affisse negli ambulatori dei centri diagnostici più significativi del Paese. Le parole di Roberta Giodice, presidente dell’Associazione ESEO Italia “Ringrazio a nome di tutti i pazienti l’amministrazione comunale per aver aderito, con grande spirito di vicinanza e solidarietà, alla nostra campagna di sensibilizzazione”, ha affermato Roberta Giodice, presidente dell’Associazione ESEO Italia. “L’idea di istituire una World Eosinophilic Deseases Day dedicata alla comunità dei pazienti affetti da malattie eosinofile - ha aggunto - nasce da un obiettivo condiviso con le Associazioni di pazienti di Spagna, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Australia ed USA. In Italia per dare maggiore visibilità abbiamo istituito il mese delle patologie eosinofile”. “I nostri pazienti spesso arrivano alla diagnosi dopo una lunga odissea di peregrinazioni che costano fisicamente, emotivamente ed economicamente. Desideriamo essere forza propulsiva per coloro che, tra esperti e Istituzioni, hanno la possibilità e la responsabilità di mettere in atto azioni concrete di tutela e miglioramento della qualità della vita dei malati – ha concluso Giodice -. La condivisione tra noi famiglie, il confronto, lo scambio di esperienze e la collaborazione con le altre associazioni di pazienti sono una ricchezza che vogliamo alimentare poiché siamo consapevoli dei benefici che da queste alleanze possono avere origine”. Immagine di copertina: Associazione ESEO Italia Read the full article
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A Favara ritorna "Infiorosa", infiorata artistica Italia, dal 31 maggio al 2 giugno
Mancano una decina di giorni e, da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno 2024, Favara ospiterà la seconda edizione di "Infiorosa", infiorata artistica Italia. L'evento si svolgerà in due location: Piazza Cavour e Piazza Vespri (nota anche come Piazza Madrice). Tutto l'evento ha un filo conduttore "l'Italia nella ricorrenza della Festa della Repubblica del 2 giugno". Non a caso Infiorosa 2024 avrà il suo culmine proprio in questa giornata speciale. I maestri infioratori dell’Associazione “Maestri Infioratori di Noto” grazie alla loro maestria e disponibilità regaleranno alla città di Favara i loro tappeti floreali, delle vere opere d'arte, e faranno così dell'Infiorata la regina indiscussa dell'evento. Realizzeranno magnifici tappeti floreali, ispirati proprio alla ricorrenza della Festa della Repubblica e alle forze dell'ordine come Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, sempre presenti e attivi nella salvaguardia del nostro territorio. Ma Infiorosa 2024 non sarà solo fiori. Ci saranno anche sfilate di alta moda, esibizioni, degustazioni, animazione, mostre artistiche e artigianato. Molti espositori arriveranno da tutta la Sicilia. Non mancheranno momenti dedicati a importanti argomenti sociali. Le serate saranno arricchite da eventi artistici speciali: venerdì 31 maggio Piazza Cavour si trasformerà in balera con la serata di Peppuccio Barravecchia; la stessa piazza ospiterà direttamente da Catania la Signora Santina (alias Carmelo Caccamo) sabato 1 giugno, mentre domenica 2 giugno sarà volta del duo di musica latinoamericana Los Locos. La conduzione delle serate è affidata ad Angelo Palermo. Intanto in Piazza Vespri, il "Fabaria Food" offrirà un'area dedicata al cibo aperta dal mattino fino alla sera. Infiorosa, nata dall'idea di Antonella Airò dell’Associazione "Fiorosa Eventi" gode della direzione artistica di Giovanna Crapanzano. L'evento gode del patrocinio della Regione Sicilia, dipartimento Turismo Sport e Spettacolo, e del Comune di Favara. Infiorosa 2024 promette di unire musica, buon cibo, tradizioni, cultura e creatività e rispetto per le istituzioni, creando un'esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti. Read the full article
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Pesaro: Le api come "centraline ambientali", nasce il progetto "Diamo valore al territorio"
Pesaro: Le api come "centraline ambientali", nasce il progetto "Diamo valore al territorio". Si chiama "Diamo valore al territorio: rete di biomonitoraggio ambientale mediante le api" il progetto che coinvolge Comune di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, Arpa Marche, Centro Ricerche Floristiche Marche, Soroptimist International Club di Pesaro, IIS "A. Cecchi" di Pesaro e IIS "Fermi Sacconi Ceci" di Ascoli Piceno. Realtà protagoniste della firma del Protocollo d'intesa nato per «Dare vita a un'iniziativa che - ha sottolineato Maria Rosa Conti assessora alla Sostenibilità - si avvale delle api come indicatori ambientali. L'obiettivo è creare una rete di monitoraggio composta da diverse arnie dislocate nel territorio regionale per farne delle "centraline ambientali"». Di particolare importanza sarà il ruolo del Parco Miralfiore e della sua area naturalistica "Brilli-Cattarini", progettata per favorire la conservazione della biodiversità, che "presterà" due delle arnie già presenti, per le rilevazioni che farà Arpam sostenendo, «il lavoro del Comune, da sempre in prima linea per promuovere eventi e attività di educazione ambientale, tutela della salute e protezione sociale. Linee guida che rivolgono lo sguardo all'Agenda2030 e che hanno, in Pesaro2024, una nuova spinta propulsiva» ha aggiunto Conti. Nel progetto anche la Provincia di Pesaro e Urbino, coordinatrice della rete di rilevamento della qualità dell'aria e del biomonitoraggio dei principali inquinanti aerodispersi nel territorio tramite il Centro Ricerche Floristiche Marche (anche sede del Centro di Educazione Ambientale). La struttura di via Barsanti ospita, tra l'altro, un'area di 4500 mq con un orto botanico con arbusti ed erbe rare o in via di estinzione, «Un ambiente ideale, ricco di piante produttrici di nettare, per l'iniziativa - aggiunge Sandro di Massimo, del Centro -. Già dal 2021 collaboriamo al progetto di Soroptimist che ha collocato due arnie "alternative", prive di telai, utili al biomonitoraggio programmato dall'associazione». Il Soroptimist International Club di Pesaro, «ha infatti già dato vita al progetto di tutela della biodiversità "Oasi delle api - Saving bees" – ha spiegato Maria Vera Morichi, presidente - voluto per celebrare il centenario dell'associazione. Il progetto, consente di mettere in atto le nostre tre mission: promuovere la tutela della biodiversità; sensibilizzare e creare maggiore consapevolezza ambientale; spingere sull'enpowerment femminile coinvolgendo le donne nella ricerca e nella divulgazione dei dati. Sarà un "best practice" che potremmo ampliare a livello nazionale». Presente alla firma Rossana Cintoli, direttore generale Arpa Marche, agenzia chiamata a svolgere le attività tecnico-scientifiche per la prevenzione, controllo e vigilanza in materia di igiene, salvaguardia dell'ambiente e di verifica della salubrità degli ambienti di vita, tramite analisi di laboratorio per la ricerca di sostanze chimiche aerodisperse. Il Protocollo prevede eseguirà analisi chimico-biologiche per verificare l'eventuale presenza di residui di sostanze inquinanti (agrofarmaci, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, radionuclidi, diossina, bifenili policlorurati, polveri sottili, ecc.) e l'analisi melissopalinologica (riconoscimento dei pollini) per identificare le specie vegetali di interesse apistico presenti. Arpam metterà poi a disposizione i dati ottenuti. «"Diamo valore al territorio" aggiungerà un tassello al monitoraggio ambientale che quotidianamente svolgiamo attraverso una metodologia nuova, che tiene conto delle api (particolarmente efficaci nell'indicare l'evoluzione) e del miele, come indicatori della qualità ambientale» precisa Cintoli. A far parte della rete siglata dal Protocollo anche due istituti scolastici della regione da sempre attivi nella tutela dell'ambiente. C'è l'IIS "A. Cecchi", immerso nel San Bartolo, che ha collocato, all'interno dell'azienda agricola dell'istituto, due alveari e che ha previsto, nell'offerta formativa scolastica, oltre alle attività didattiche e di gestione dell'azienda agricola e del verde storico, un corso di apicoltura, «Il nostro apiario è attivo e funzionante ed è molto importante per i ragazzi e i docenti far parte di quest'iniziativa - dice Chiara Fiorucci, vicepreside – che ben si inserisce nelle attività scolastiche e che permetterà agli studenti di "agire" e toccare con mano l'importanza della conoscenza, delle nozioni e delle competenze acquisite». Presente anche l'IIS "Fermi Sacconi Ceci" che nel 2021 ha avviato dal 2021 il progetto scolastico "Apiamoci" e che sta eseguendo un monitoraggio ambientale di Ascoli Piceno attraverso «un'arnia tecnologica posizionata all'esterno dell'istituto. L'iniziativa è stata finanziata dalla Regione Marche e coinvolge il dipartimento di Informatica per la gestione dei dati e il dipartimento di Chimica per le analisi sul miele e sul polline e che orienta tutte le attività legate alla divulgazione e alla gestione dell'alveare nell'ottica dell'inclusione» ha spiegato Lucia Vagnoni, dirigente scolastico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Distretto del cibo: sostenibilità ad un bivio Occorre un “Piano Regolatore di Distretto”
Un anno fa, dopo un lungo percorso di studio e condivisione, 25 comuni, enti ed associazioni agricole, con il riconoscimento della Regione Piemonte, hanno dato vita al Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese.
L’accordo fissa ambiziosi obiettivi: lo sviluppo del territorio, la valorizzazione delle sue produzioni agricole ed agroalimentari con un ridotto impatto ambientale, la salvaguardia ed il miglioramento del paesaggio rurale.
Era stata definita una prima governance unitaria di Distretto, per poter fare sistema, ed erano previsti degli obblighi per gli aderenti fra i quali quello di astenersi dall’intraprendere iniziative in contrasto con gli scopi dell’accordo.
Negli ultimi mesi, tuttavia, abbiamo assistito ad un crescendo di progetti, pubblici e privati, che rischiano di interrompere bruscamente questo percorso virtuoso. Tra questi:
un nuovo polo logistico a Carmagnola;
un allevamento intensivo di oltre 8000 maiali, con sistemi tradizionali di smaltimento dei liquami, a Poirino;
un mega campo fotovoltaico di 68 ettari, sempre a Poirino;
Ogni singola iniziativa si inserisce in un quadro normativo differente: comunale, metropolitano, regionale e nazionale. La spinta proviene da una pluralità di legittime aspettative, volte a creare valore sia per i privati proprietari delle terre sia per le singole amministrazioni comunali, che avrebbero significativi benefici in termini di introiti ed opere compensative. A questi tre interventi ne potrebbero seguire ulteriori in altri comuni.
In breve tempo, gran parte delle aspettative di crescita sostenibile, immaginate con la nascita del Distretto, verrebbero compromesse. Il comune di Poirino si era persino spinto a proporre il Pianalto come futuro sito Unesco.
Occorre una decisa presa di coscienza di tutta la comunità politica ed amministrativa del territorio dei 25 comuni, che si deve tradurre, al più presto, in un PIANO REGOLATORE DI DISTRETTO, con l’obiettivo di fissare regole e comportamenti comuni per non minare il percorso intrapreso in questi anni.
Non possiamo delegare ai soli tecnici la fattibilità di interventi molto impattanti per il nostro territorio, come quelli citati pocanzi.
Italia Viva ed il gruppo Chieri Sul Serio rivolgono un appello trasversale, a tutte le forze politiche, affinché si ritorni a considerare gli obiettivi di sviluppo contenuti nell'accordo di Distretto.
Non possiamo permettere che singoli interventi, a beneficio di pochi, interrompano per sempre quel percorso virtuoso iniziato da un’intera comunità di 145.000 persone.
Gruppo Italia Viva Chierese-Carmagnolese
Gruppo Chieri Sul Serio
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